2023.12 Dicembre (6 – 10 dicembre)

Il lavoro, le lotte, la politica giorno per giorno

SITO IN CONTINUO AGGIORNAMENTO

Queste pagine non sono una rassegna stampa, ma la mia personale scelta di notizie, fatti, idee e persone per quanti, determinati ma con il sorriso sulle labbra, ancora resistono e lottano per il pane e le rose

“…volge al declino l’era, che fu nobile nella sua durezza e serietà, della democrazia politica”.
(Luciano Canfora).


Fermiamo le stragi!

Appello a tutte le donne e gli uomini che, dentro e fuori le istituzioni, non hanno smesso di credere nell’impegno per la pace, i diritti umani e la giustizia.

Flavio Lotti

Appello a tutte le donne e gli uomini che, dentro e fuori le istituzioni, non hanno smesso di credere nell’impegno per la pace, i diritti umani e la giustizia.

“E’ indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l’uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l’oppressione” (Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)

Fermiamo le stragi!
Anche se sembra difficile, facciamo l’impossibile per spezzare la spirale della violenza.
Bomba su bomba, raid dopo raid, assassinio dopo assassinio, razzo dopo razzo, attentato dopo attentato, strage dopo strage, la violenza sta superando ogni immaginazione.
Ad un’esplosione così straordinaria di violenza occorre contrapporre un’azione altrettanto straordinaria di segno contrario.
Condanniamo “senza se e senza ma” l’attacco ad Israele e la reazione che ne sta seguendo. Come abbiamo sempre, puntualmente, condannato tutti gli atti di guerra, di terrorismo e di violenza in ogni dove. Ma non limitiamoci a condannare! Salviamo le vite umane che possiamo ancora salvare. Non arrendiamoci all’escalation! Non lasciamoci trascinare nel baratro. Non assecondiamo la spirale della morte.

Facciamo pace a Gerusalemme
A trent’anni dalla firma degli Accordi di Oslo, dopo decenni di denunce e allarmi inascoltati, i responsabili delle istituzioni e della politica internazionale devono recitare il “mea culpa” e riconoscere la necessità pressante di fare quello che non è ancora stato fatto: la pace tra i “nemici”, la pace a Gerusalemme.

C’è un solo modo per mettere fine a questo incubo che sta insanguinando la Terra Santa e minaccia di infiammare il mondo intero: riconoscere ai palestinesi la stessa dignità, la stessa libertà e gli stessi diritti che riconosciamo agli israeliani. Tanti lunghi e dolorosi decenni di occupazione militare, uccisioni mirate, bombardamenti, guerre, arresti, repressione indiscriminata, abusi, umiliazioni, deportazioni, apartheid e violazione di tutti i fondamentali diritti umani, ampiamente documentati delle Nazioni Unite, dimostrano il fallimento di tutte le opzioni militari. Non ci sarà mai pace senza giustizia.

Rinnoviamo dunque, ancora una volta, un accorato appello a tutti i responsabili della politica nazionale, europea e internazionale perché intervengano energicamente per mettere fine a questa tragedia facendo rispettare il diritto internazionale dei diritti umani, la legalità internazionale e le risoluzioni delle Nazioni Unite. Israele e Palestina: due Stati per due Popoli. Stessa dignità, stessi diritti, stessa sicurezza.


10 dicembre


Nella Giornata Internazionale dei Diritti Umani, in occasione del 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (10 dicembre 1948-2023) organizziamo assieme una nuova marcia della pace e della fraternità per fermare le stragi.

Voci e immagini dalla Marcia di Assisi per chiedere il cessate il fuoco a Gaza e in tutte le guerre. Tra gli interventi, il leader Cgil Maurizio Landini

Fabrizio Ricci – Una Marcia della Pace straordinaria per rispondere a una situazione straordinariamente drammatica, in primo luogo a Gaza dove bisogna “fermare la strage”. Ad Assisi in cammino una società civile che non si rassegna all’ineluttabilità della guerra. Nel video, tra le altre, le voci di Luigi Ciotti, Gianfranco Pagliarulo, Matteo Ricci, Marco Tarquinio e Maurizio Landini. 

il videohttps://www.collettiva.it/copertine/internazionale/domanda-di-pace-id35gukx

10 dicembre. Amnesty International, sfide e trionfi: la Dichiarazione universale dei diritti umani compie 75 anni

Il 10 dicembre 2023 la Dichiarazione universale dei diritti umani celebra il suo 75° anniversario.
Nata come faro di speranza dalle ceneri della Seconda guerra mondiale, la Dichiarazione universale dei diritti umani (d’ora in avanti solo “Dichiarazione”) si proponeva di instaurare un sistema globale di giustizia, riconoscendo diritti “uguali e inalienabili” per tutte le persone.
In alcune parti del mondo, la Dichiarazione è spesso oggetto di critiche. Si dubita, infatti, della sua legittimità, ritenendo sia stata redatta da una minoranza di stati in un periodo in cui molti popoli erano ancora sotto il colonialismo. Inoltre, c’è chi ritiene che il sistema contemporaneo dei diritti umani sia un progetto liberale e occidentale, che privilegia i diritti civili e politici a scapito di quelli economici, sociali e culturali.
Tuttavia, la Dichiarazione non fu solo un’affermazione delle grandi potenze dell’epoca. Nazioni più piccole influenzarono il testo finale, impegnandosi affinché i diritti umani fossero garantiti per tutti e tutte, “senza distinzioni”. La delegazione egiziana lottò affinché venisse confermata l’”universalità” dei diritti umani, mentre le delegate di India, Brasile e Repubblica Dominicana si adoperarono per affermare l’uguaglianza dei diritti di uomini e donne.
Una volta approvata, la Dichiarazione ha preso vita, ispirando iniziative contro la colonizzazione e dando impulso alla creazione di strumenti giuridici per la tutela dei diritti umani in Europa, nelle Americhe e in Africa.
La forza degli ideali racchiusi nella Dichiarazione ha superato i confini di controllo delle nazioni coinvolte nella sua stesura. Questo perché le origini del documento hanno radici profonde nella storia umana, passando dalla Mesopotamia, all’Antico Egitto, all’impero persiano e a quello maurya, abbracciando tutte le tradizioni religiose, i testi scritti, le tradizioni orali e le ere pre-moderne.

le iniziative in programma
https://www.amnesty.it/sfide-e-trionfi-la-dichiarazione-universale-dei-diritti-umani-compie-75-anni/

10 dicembre. Papa Francesco: l’impegno per i diritti umani non è mai finito!
Michele Raviart – vaticannews.va

Il Pontefice dopo l’Angelus ha ricordato la Giornata mondiale dedicata alla firma del documento alla base della tutela della persona e del diritto internazionale umanitario e si è detto vicino a chi lotta senza proclami per difendere chi non conta. Il segretario dell’Onu Guterres: “è una tabella di marcia che aiuta a porre fine alle guerre anche se il mondo si sta allontanando da questa via”

continua in
https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2023-12/giornata-internazionale-diritti-umani-75-anniversario.html

10 dicembre. Luciana Castellina: “Diritti umani nella tempesta”
Simona Ciaramitaro – collettiva.it

Nel 75esimo anniversario della dichiarazione universale dell’Onu, la storica attivista è tutt’altro che ottimista: “Sono stati fatti passi indietro”

Settantacinque anni fa l’Assemblea generale delle Nazioni unite adottava la Dichiarazione universale dei Diritti umani. La comunità internazionale usciva dalla seconda guerra mondiale colpita dagli orrori del nazismo e del fascismo e si trovava nella necessità di sancire i diritti e le libertà di tutti gli esseri umani. I passi avanti compiuti dal 1948 sembrano essere cancellati, se gettiamo uno sguardo in troppe aree del mondo dove i diritti sono costantemente violati.

continua in
https://www.collettiva.it/copertine/internazionale/castellina-diritti-umani-nella-tempesta-castellina-onu-kuv8ff53



10 dicembre: le notizie di Radio Popolare

Il racconto della giornata di domenica 10 dicembre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Israele e Hamas sono molto lontani da un nuovo cessate il fuoco, complice il veto Usa alla risoluzione in Consiglio di Sicurezza che lo proponeva; Patrick Zaki è stato ospite dei nostri studi e ha espresso tutte le sue preoccupazioni per la “salute dei diritti umani” nel mondo; si comincia a fare chiarezza sulle cause dell’incendio all’ospedale di Tivoli che ha causato tre morti; a Dubai la conferenza sul clima Cop28 entra negli ultimissimi giorni di discussione; con l’insediamento di Javier Milei comincia un periodo di iperliberismo per l’Argentina.

Sommario

continua in
https://www.radiopopolare.it/riassunto-giornata-notizie-domenica-10-dicembre-2023/


10 dicembre 2023

Scontro tra due treni a Faenza, 17 feriti lievi

© Vigili del Fuoco – Scontro tra treni a Faenza

Tamponamento tra un Frecciarossa e un treno regionale sulla linea ferroviaria Bologna-Rimini. In atto le operazioni di soccorso. Le condizioni delle persone rimaste contuse non destano preoccupazione. Salvini chiede una “rapida individuazione delle cause”

AGI – C’e’ un tamponamento all’origine dell’urto fra treni avvenuto in serata a 8 chilometri dalla stazione di Faenza, nel Ravennate, sulla linea Adriatica. I due treni, un Frecciarossa 1000 di Trenitalia e un regionale Rock di Trenitalia Tper, erano entrambi in direzione nord quando, per cause da accertare, si sono urtati provocando 17 feriti lievi.
“Siamo lavorando a stretto contatto con la Regione Emilia-Romagna e con le forze di Protezione Civile”, ha affermato il sindaco di Faenza, Massimo Isola, “un ringraziamento ai Vigili del Fuoco e ai soccorsi, prontamente intervenuti”. Secondo quanto si apprende, l’incidente è avvenuto al Km 56+006, in località via Corleto. 
Matteo Salvini sta seguendo con attenzione quanto successo in provincia di Ravenna, si legge in una nota del ministro dei Trasporti. Il vicepremier e ministro, in particolare, “sta chiedendo accurate relazioni sulle condizioni e l’assistenza dei feriti – seppur lievi – sulla protezione di tutti i passeggeri per il completamento del viaggio, sulla rapida individuazione delle cause e di eventuali responsabilità”. 
https://www.agi.it/cronaca/news/2023-12-10/incidente-ferroviario-scontro-treni-faenza-feriti-24374871/

10 dicembre 2023

La Lega pensa a un nuovo rinvio del Mes, è scontro: “Va ratificato, basta buffonate”

Il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari (DIRE)

“Non penso proprio che il 14 dicembre discuteremo di Mes”: è scontro dopo le le parole del capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari

Agenzia DIRE – “Il patto di stabilità è lontano dall’essere concluso, e anzi vi do una notizia: penso proprio che il 14 dicembre non discuteremo di Mes. Le spiego perché: il ministro Giorgetti ha fatto giustamente presente che è in calendario ma esistono provvedimenti che vengono prima”. Lo ha detto questa mattina il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, intervenuto alla trasmissione Il Caffè della Domenica di Maria Latella a Radio 24. “La posizione della Lega è nota, pensiamo sia uno strumento superato ma aspetteremo di capire le indicazioni della Meloni in merito”, ha aggiunto. Le affermazioni di Molinari hanno scatenato una marea di reazioni daparte delle opposizioni, che stigamizzano il governo di non aver ancora ratificato il Mes (l’Italia è l’unico paese a non averlo fatto) e lo accusano di portare avanti “un indegno balletto”. Ma c’è anche chi parla di “pantomima”, di “pagliacciate” e “buffonate”.

continua in
https://www.dire.it/10-12-2023/991373-la-lega-pensa-a-un-nuovo-rinvio-del-mes-e-scontro-va-ratificato-basta-buffonate/


Guterres: Onu paralizzata, ma non mi arrendo. World Food Program: nella Striscia si muore di fame

L’obiettivo chiave di Israele è uccidere il leader di Hamas a Gaza, fonti: altri due mesi di combattimenti. Qatar: dalle parti ora poca volontà di negoziare. Netanyahu a Putin: disapprovazione per dichiarazioni contro Israele e relazioni con l’Iran

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/12/biden-ha-usato-i-poteri-emergenziali-per-vendere-14000-proiettili-per-carri-armati-a-israele–12476751-92c6-400c-a0d6-d5e063a6697f.html

https://www.rainews.it/archivio/storie/laguerraisraele-hamas

Israel-Hamas war live: ‘Food, water, fuel being used as a weapon of war’

  • “No safe place to go in the Gaza Strip,” Palestinian health ministry says, as deadly Israeli attacks continue.
  • About 18,000 Palestinians have been killed and 49,500 wounded in Israeli attacks since October 7, including 297 in the past 24 hours.
  • More destruction across occupied West Bank as Israeli raids ramp up.
  • World Food Programme says 36 percent of Gaza households now experiencing “severe hunger”.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.aljazeera.com/news/liveblog/2023/12/10/israel-hamas-war-live-no-safe-place-in-gaza-as-severe-hunger-spreads
https://www.aljazeera.com/tag/israel-palestine-conflict/
https://www.youtube.com/aljazeeraenglish
https://www.aljazeera.com/

En direct, guerre Israël-Hamas : aucun otage ne sera libéré vivant sans échange, promet la branche militaire du Hamas

« Aucun prisonnier ou détenu (…) n’a été et ne sera libéré en dehors du cadre de l’échange conditionnel que nous avons annoncé au début de la bataille », a averti dimanche Abou Obeida, porte-parole des brigades Ezzedine Al-Qassam.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.lemonde.fr/international/live/2023/12/10/en-direct-guerre-israel-hamas-des-chars-israeliens-signales-dans-le-centre-de-khan-younes_6204974_3210.html

10 dicembre
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 655

Lavrov: 500 anni di dominio occidentale sul mondo stanno finendo. Zelensky martedì da Biden

Kuleba: devastante se mancasse l’ok all’adesione Ue. Il think tank Usa: Il Cremlino non vuole negoziati seri, solo la resa di Kiev. Putin ha varato due nuovi sottomarini nucleari. Nel Donbass continua la battaglia di Avdiivka

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/12/linvasione-russa-giorno-655-kiev-identificato-il-produttore-iraniano-di-droni-shahed–5b5bf448-f81e-4bf4-8990-a0e515f2777c.html

https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina

En direct, guerre en Ukraine : sur le front est, la situation est « difficile », reconnaît le commandant des troupes terrestres ukrainiennes

Volodymyr Zelensky et Emmanuel Macron se sont entretenus dimanche au téléphone. Les chefs d’Etat et de gouvernement de l’UE doivent se prononcer jeudi et vendredi sur l’ouverture des négociations d’adhésion avec l’Ukraine.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.lemonde.fr/international/live/2023/12/10/en-direct-guerre-en-ukraine-sur-le-front-est-la-situation-est-difficile-reconnait-le-commandant-des-troupes-terrestres-ukrainiennes_6204959_3210.html

9 dicembre


9 dicembre 2023

Nessun bambino nascerà quest’anno a Betlemme
Raniero La Valle – comune-info.net

Con immenso dolore vi annunciamo che nessun bambino nascerà quest’anno a Betlemme per Natale. Intanto nessuna famiglia non censita o araba può spostarsi da Nazareth a Betlemme, perché tra questa città e Gerusalemme c’è un muro alto otto metri che non si può varcare senza un’attesa di ore attraversando check point presidiati da coloni agguerriti e dall’esercito. A Betlemme poi, in mancanza di albergo, non si può andare a partorire in una grotta, perché c’è il rischio che essa sia allagata da pompe capaci di trasportare migliaia di metri cubi d’acqua dal mare, come si minaccia di fare nei tunnel di Gaza per uccidere quanti vi sono riparati, liberi o ostaggi che siano. È anche un tempo non adatto per partorire, perché non si sa che futuro potrebbero avere i bambini messi alla luce, già ai primi vagiti, perché potrebbero d’improvviso spegnersi le incubatrici o dopo, perché potrebbero finire in mezzo a una strage degli innocenti, come succede a Gaza dove secondo l’organizzazione internazionale “Save the children” sono stati tolti alla vita già più di 3.257 bambini, un numero superiore a quello dei bambini uccisi in conflitti armati a livello globale in più di venti Paesi nel corso di un intero anno; e questo rischio correrebbero anche in Israele, dove ne sono periti 29, e in Cisgiordania dove di bambini ne sono morti 33. Né si può cercare di portarli in salvo fuggendo in Egitto, perché non si può passare al valico di Rafah e l’Egitto non li vuole. E anche per gli altri bambini non si sa che futuro avranno se gli adulti maschi si uccidono a vicenda in guerre insensate, che è il primo e vero crimine del patriarcato.

continua in
https://comune-info.net/nessun-bambino-nascera-questanno-a-betlemme/

Da diverse settimane, ogni sabato le Donne in nero di Bari si incontrano in strada

8 dicembre

7 dicembre

8 dicembre

Musei, una questione privata
Lorenzo Bagnoli e Lorenzo Buonarosa – irpimedia.irpi.eu

Da anni gli ingressi sono gestiti da società private. Le rivendite non autorizzate e la gestione delle concessioni spingono per soluzioni diverse. Il Pnrr ha messo sul piatto milioni per una nuova piattaforma. I dubbi però restano su cosa potrà davvero migliorare

A Roma, ogni mattina, in qualsiasi stagione, centinaia di turisti fanno la fila per comprare un biglietto per il Parco Archeologico del Colosseo. Il rituale, dopo la parentesi della pandemia, ha ripreso a maggio 2023, quando ha riaperto anche la biglietteria fisica. Trovare un titolo d’ingresso è quasi impossibile: anche le prevendite online si esauriscono già un mese prima della data prevista per la visita. A comprare gran parte dei tagliandi sono speculatori che li rivendono a prezzi maggiorati. Ci sono i classici bagarini, ma persino piattaforme online che sparano prezzi alle stelle almeno da novembre 2022, aggiungendo al singolo biglietto altri servizi “imposti”: dall’audioguida al “saltafila”, dal prelievo in albergo fino al giro turistico della città. La discrepanza dai prezzi nominali è enorme: dai 16 euro più due di prevendita, previsti per l’ingresso, si passa ai 68 euro per una visita guidata esposti da una delle piattaforme il 28 aprile 2023.

continua in
https://irpimedia.irpi.eu/lemanisullaripartenza-pnrr-musei-questione-privata/