1821

1821 – 30
Il movimento luddista si diffonde in Belgio

La Cooperative and Economical Society di Londra iniziò la pubblicazione di The Economist, la prima rivista che affronta tematiche cooperative.

Zara, fondata la Girolamo Luxardo S.p.a. società specializzata nella produzione di Liquori.
Oggi ha sede a Torreglia in provincia di Padova, è stata ricostruita nel 1947 dopo che Zara fu distrutta nel 1944 ed i membri della famiglia Luxardo furono uccisi o costretti ad emigrare. Il prodotto di punta è il liquore Maraschino ottenuto dalle ciliegie marasche che viene venduto in tutto il mondo

Trento, nasce il Gruppo ITAS (Istituto Trentino Alto-Adige per Assicurazioni), società mutua assicuratrice. È la più antica mutua assicuratrice italiana. Oggi ITAS conta 660mila soci e assicurati. Il Gruppo ITAS ha sede a Trento e, attraverso le sue oltre 440 sedi agenziali, opera sul territorio nazionale, con prevalenza nel Centro-Nord Italia. Per fatturato il Gruppo ITAS è tra i primi 14 gruppi italiani.Alessandro Manzoni scrive Marzo 1821 e Il cinque maggio

Manchester – Londra, esce The Guardian, conosciuto precedentemente come The Manchester Guardian, quotidiano britannico nato a Manchester e oggi con sede a Londra e stampato sia a Manchester che nella capitale. Esce in edicola sei giorni alla settimana, dal lunedì al sabato. La domenica i lettori del Guardian comprano The Observer, quotidiano domenicale di proprietà dello stesso editore. Ancora oggi si autodefinisce «l’unico quotidiano britannico a diffusione nazionale privo di un proprietario e indipendente rispetto ai partiti politici» «principale voce liberal del mondo»

Londra, esce il Sunday Times, oggi pubblicato pubblicato dalla Times Newspapers Ltd, che è a sua volta controllata da News Corporation. Anche il Times appartiene alla Times Newspapers, ma i due quotidiani furono fondati indipendentemente e divennero “fratelli” solo negli anni ’60. La News International di Rupert Murdoch ha acquistato il giornale nel 1981.

GennaioFirenze, esce il primo numero dell’Antologia. E’ redatto da Giovan Pietro Vieusseux e dai suoi collaboratori fiorentini e sarà pubblicato mensilmente fino al 1833

11 gennaioTorino, manifestazione studentesca filo liberale al teatro d’Angennes. Ci sono scontri con la polizia che effettua diversi arresti



26 gennaio: si apre il congresso di Lubiana. Si esclude formalmente il riconoscimento del sistema costituzionale instaurato in Spagna e a Napoli. Ferdinando I scrive al figlio Francesco circa l’impossibilità di far accettare ai sovrani alleati la nuova monarchia costituzionale napoletana. Le cancellerie delle corti austriaca, russa e prussiana istruiscono i loro incaricati di affari a Napoli affinché non riconoscano il nuovo stato di cose creato dalla rivoluzione e ne informino il principe Francesco, vicario del regno



27 febbraioParigi, il ministro Corbière emana le Ordinanze che parificano le scuole ecclesiastiche ed introducono un potere di sorveglianza dei vescovi per “quel che concerne la religione”



6 marzoTorino, Carlo Alberto, ritenuto troppo filo liberale, è informato della volontà di alcuni nobili torinesi di ottenere la costituzione e muovere guerra all’Austria. Carlo Alberto prima sembra incoraggiare i ribelli e poi li invita a desistere rivelando la congiura al ministro della guerra; quindi fa sapere ai rivoluzionari di approvare il moto, ma di non voler prendervi parte



7 marzoRieti, i liberali napoletani sono sconfitti dagli austriaci


10 marzoTorino, inizia l’insurrezione piemontese. Ad Alessandria il capitano Isidoro Palma, comandante dei Dragoni del Re, occupa la Cittadella, proclama la Costituzione di Spagna e innalza la bandiera bianca, rossa e verde. Il re Vittorio Emanuele I, nonostante le sollecitazioni di alcuni ministri e dello stesso Carlo Alberto, rifiuta qualsiasi concessione



12 marzoTorino, Vittorio Emanuele I rivolge un appello (https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/dal-rsorgimnto-alla-prima-guerra-mondiale/proclama-12-marzo-1821-vittorio-emanuele-i-di-savoia) alla fedeltà dei sudditi, ma a Torino i soldati che occupano la Cittadella militare dispiegano il tricolore carbonaro e si pronunciano per la costituzione. Migliaia di studenti fraternizzano coi soldati. Carlo Alberto, inviato dal re a parlamentare con gli insorti, è acclamato dalla folla al grido di “Viva la Costituzione e guerra all’Austria”. Grande è l’incertezza nella corte, dove regnano profondi dissidi sulla condotta da tenere. In serata il re decide di abdicare e nomina reggente Carlo Alberto, quindi con la famiglia lascia la città, diretto a Nizza. Il giorno successivo è proclamata la Costituzione a Ivrea, Vercelli, Asti, Casale. A Torino i militari costituzionalisti puntano le armi sulla città. Alla fine Carlo Alberto, nella sua qualità di principe reggente, proclama la Costituzione di Spagna per tutto il regno



16 marzoModena, Carlo Felice assume tutto il potere e dichiara, da Modena, illegittime la reggenza di Carlo Alberto e la Costituzione e ribelli tutti coloro che l’hanno proclamata. A Torino Carlo Alberto resiste alle pressioni degli ufficiali che vorrebbero dichiarare guerra all’Austria



17 marzoTorino, Carlo Alberto dichiara ai governatori di Genova, Novara e della Savoia, in una lettera priva di valore giuridico, il bando della Costituzione di Spagna fino a quando non siano noti i voleri di Carlo Felice. In serata, raggiunto dall’ambasciatore di ritorno da Modena e presa conoscenza della risposta di Carlo Felice, si prepara ad allontanarsi segretamente da Torino



18 marzoTorino, Carlo Alberto scioglie la giunta provvisoria di Alessandria



21 marzoTorino, Carlo Alberto nomina Santorre di Santarosa ministro della guerra, ma si rifiuta di ricevere membri della disciolta giunta provvisoria di Alessandria e nella notte lascia segretamente Torino per raggiungere Novara, secondo l’ordine di Carlo Felice

Lo stesso giorno gli austriaci occupano Capua, Caserta e Aversa



23 marzo: fine dell’esperimento liberale a Napoli, il giorno successivo le truppe austriache entrano in città.

Tentativi insurrezionali a Torino Alessandria. Viene instaurato un governo provvisorio. Genova minaccia il governatore e lo costringe ad affidare il governo della città a dodici cittadini genovesi. A Torino, Santorre di Santarosa, constatate la partenza di Carlo Alberto e la lontananza di Carlo Felice, “prigioniero dell’Austria”, invita i soldati piemontesi alla guerra contro l’Austria



26 marzoMessina, le milizie carbonare insorgono contro re Ferdinando I, colpevole di aver mancato al giuramento sulla costituzione



1 aprileTorino, si scontrano il reggimento di Alessandria e i carabinieri reali diretti a Novara. Alcune persone rimangono uccise



3 aprileModena, Carlo Felice da Modena dichiara ribelli tutti i rivoluzionari, promette l’amnistia ai soldati semplici che ritornino nelle file realiste e dichiara traditori tutti gli ufficiali partecipanti alla ribellione



6 aprile: il conte Luigi Porro Lambertenghi, sospettato di cospirazione carbonara, fugge dalla Lombardia



7 aprile: i costituzionalisti torinesi sono sconfitti a Novara. Truppe austriache, dopo aver varcato in più punti il Ticino, accorrono in difesa dei piemontesi realisti di Novara attaccati dai costituzionalisti e danno un contributo decisivo alla sconfitta dell’improvvisato esercito rivoluzionario



10 aprileTorino, le truppe fedeli al re entrano in città. Gli austriaci occupano Alessandria e Casale. I costituzionalisti fuggono verso Novi e Genova. Carlo Felice nomina una commissione per giudicare i militari e i civili compromessi nel moto insurrezionale. Alcuni capi rivoluzionari piemontesi, fra i quali Santorre di Santarosa, riescono a imbarcarsi e a fuggire



16 aprileNapoli, istituita una giunta di generali per esaminare la condotta politica di tutti i militari del regno. Condannato a morte Guglielmo Pepe, fuggito dalla città. Immediatamente fucilati coloro che sono trovati in possesso di armi e arrestati diversi deputati del Parlamento



19 aprileNizza, Vittorio Emanuele I conferma solennemente la propria abdicazione al trono a favore del fratello Carlo Felice

28 aprile: Carlo Felice assume il titolo di re di Sardegna



10 maggioNapoli, destituiti tutti gli impiegati nominati dal governo rivoluzionario. Sono vietate tutte le società segrete, i libri e le pubblicazioni che turbano l’ordine pubblico. Qualche giorno dopo Ferdinando I rientra in città



11 giugnoMilano, arrestato Giandomenico Romagnosi per sospetta appartenenza alla Carboneria



13 giugnoNapoli, bruciati stampe e manoscritti rivoluzionari. Un regio decreto stabilisce che non possano laurearsi gli studenti che non frequentino congregazioni religiose. Altri arresti e condanne sono decretati per la partecipazione ai moti rivoluzionari



19 giugnoTorino, condannati a morte i capitani Giacomo Garelli, già ufficiale dell’esercito napoleonico e promotore del moto costituzionale di Alessandria, e Isidoro Palma. Altri protagonisti dell’insurrezione sono condannati a morte in contumacia e giustiziati in effigie. Garelli sarà impiccato due giorni dopo. Palma è graziato e condannato all’esilio



25 agostoTorino, impiccato Giovan Battista Laneri, sottotenente dei carabinieri, ex ufficiale dell’esercito napoleonico e promotore dei moti in Savoia



1 settembre: emanate altre sentenze di morte a Napoli e a Torino. I protagonisti del moto piemontese sono tutti in salvo oltre confine



17 ottobreTorino, solenne ingresso in città del nuovo sovrano Carlo Felice



13 dicembreMilano, arrestato Federico Confalonieri, organizzatore della rete delle società segrete lombarde e da tempo ricercato dalla polizia austriacaSimon Bolìvar, delegate tutte le funzioni amministrative al vicepresidente Francisco de Paula Santander, assieme al giovane generale Juan Antonio Sucre, inizia alla Campagna del Sud che completerà l’opera di emancipazione sudamericana