1898

Gennaio: l’Avanti! pubblica un progetto di legge per la tutela del lavoro delle donne e dei fanciulli, preparato dal gruppo femminile milanese del Partito socialista. Il progetto prevede un massimo di quarantotto ore lavorative settimanali, il divieto di impiegare manodopera femminile e minorile in lavori notturni o pericolosi e il congedo in occasione del parto. In una lettera al giornale Anna Maria Mozzoni, fondatrice nel 1881 a Milano della Lega promotrice degli interessi femminili, criticherà la proposta (difesa invece da Anna Kuliscioff), sottolineando il pericolo di un’esclusione delle donne dalle fabbriche e dal mondo produttivo.

Nasce la Federazione delle Unioni cattoliche cooperative agricole.

Milano, il Comitato centrale metallurgico fonda il primo giornale della categoria, LOperaio Metallurgico. Il giornale sarebbe dovuto servire all’organizzazione della Federazione nazionale, ma il processo organizzativo si bloccò in seguito all’eccidio di Bava Beccarsi e alla conseguente drammatica repressione anti operaia. Ma questo embrione organizzativo servì comunque a bloccare il susseguirsi di organizzazioni corporative all’interno della categoria e a unificare le rivendicazioni delle Leghe di resistenza metallurgiche: 8 ore, minimo salariale, abolizione del cottimo, 36 ore consecutive di riposo settimanale, istituzione degli uffici i collocamento, regolamento dell’apprendistato, abolizione del lavoro notturno, uguale lavoro e uguale salario per uomini e donne.

1° gennaio: esce Cultura Sociale, la rivista fondata dal sacerdote marchigiano Romolo Murri, destinata a diventare l’organo della Democrazia cristiana, il movimento di cui Murri è uno degli iniziatori, in sostituzione del precedente periodico Vita Nova, da lui fondato a Roma nel 1896.

2 gennaioGrosseto, nasce la Camera del Lavoro, segretario è Dario Pontanari, cassiere Lorenzo Tonissi 

10 gennaioLentiai (Bl), fondata la Società Operaia di Mutuo Soccorso Felice Cavallotti

18 gennaioBologna, il Prefetto scioglie la Federazione nazionale dei Panettieri per «propaganda delle idee socialiste», incitamento agli scioperi e all’odio di classe. E’ costituita da una Commissione provvisoria di corrispondenza.

23 gennaioRoma, la riduzione del dazio sulle farine è stabilita con un regio decreto, che sarà convertito in legge ai primi di febbraio. Il dazio è fissato a 5 lire il quintale (a fronte delle precedenti 7,50 lire) fino al prossimo 30 aprile. Nel contempo si richiamano alle armi circa 40 000 uomini da utilizzare in caso di tumulti, data la crisi sociale legata all’aumento del grano e del pane.
Grosseto, nasce il “Forno sociale cooperativo”, come naturale sbocco delle lotte contro l’aumento del pane. Tra gli azionisti anche il Municipio e la Società Operaia

24 gennaioParma, convegno dei cooperatori cattolici dell’Alta Italia.

FebbraioBologna, le cooperative di consumo di Molinella e Baricella sono chiuse d’autorità perché «coprivano attività sovversive». Il 1° aprile è arrestato Giuseppe Massarenti, promotore delle cooperative molinellesi.

16 febbraio: l’economista Vilfredo Pareto pubblica sul periodico socialista Critica Sociale un articolo contro il protezionismo agrario, alimentando la polemica anti protezionistica di alcuni liberisti (come Antonio De Viti De Marco, Luigi Einaudi, Ugo Mazzola e Maffeo Pantaleoni) e rafforzando l’alleanza fra questi e i socialisti, anch’essi ostili alla scelta protezionistica.

23 febbraioModica (Ragusa), la polizia interviene per sciogliere un comizio. Due dimostranti uccisi, molti feriti.

6 marzo: Felice Cavallotti è ucciso in un duello dal deputato di destra Ferruccio Macola, direttore della Gazzetta di Venezia. Cavallotti lo aveva sfidato per le offese subite dalle pagine del giornale. La morte di Cavallotti rinfocola i contrasti tra l’estrema sinistra, i socialisti e i repubblicani da un lato, e il governo conservatore di Rudinì, dall’altro. Carducci commemora Cavallotti all’università di Bologna, presentandolo come un eroe rivoluzionario, vittima della reazione governativa. I funerali di Cavallotti a Milano si trasformano in una manifestazione popolare contro le forze conservatrici e moderate.

17 marzoRoma, con l’approvazione della legge n. 80 diventa obbligatoria l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro per i lavoratori dell’industria, sull’esempio probabilmente di quanto si andava facendo all’estero e specialmente in Germania. Fino ad allora la tutela antinfortunistica in Italia aveva visto praticamente fallire i tentativi di istituire una cassa contro gli infortuni su basi volontarie. La legge approva la proposta avanzata l’anno precedente dall’allora ministro dell’agricoltura Francesco Guicciardini. Nel 1902 l’assicurazione sarà estesa agli operai delle piccole imprese edili e agli addetti alle macchine agricole.

PrimaveraCesena, nasce la Lega fra i lavoratori delle fornaci.

AprileBologna, si svolge il VI Congresso Tipografico Nazionale (Federazione del Libro).

20 aprile: approvata la legge che istituisce la Cassa nazionale di previdenza per la vecchiaia e l’invalidità degli operai con una dotazione di 10.000.000 di lire. I principi su cui si basa il nuovo istituto sono ancora in qualche modo sussidiari al mutuo soccorso. L’adesione è infatti libera, e i contributi volontari possono variare entro margini assai ampi. La legge inizialmente rischiò di fallire: concepita come una sorta di Istituto statale per le assicurazioni popolari, trova nella volontarietà dell’adesione, e negli scarsi vantaggi offerti, un limite assai evidente. Alla fine del 1900 ha solo poche decine di migliaia di iscritti. L’istituzione della Cassa segna tuttavia una svolta, per due motivi almeno. In primo luogo, l’attenzione delle organizzazioni e delle forze politiche che più direttamente rappresentano il mutualismo, comincia a concentrarsi ora sulla revisione e sul miglioramento di quella legge. In secondo luogo, fonda in parte sulla partecipazione delle stesse Società di Mutuo Soccorso (invitate ad iscrivere collettivamente i propri soci alla Cassa), in parte su una vera e propria adesione obbligatoria di certe categorie di lavoratori su cui il controllo pubblico è più diretto, si finisce col trasformare e col correggere notevolmente il carattere individuale e volontario dell’adesione, e si ottiene un rilevante aumento delle adesioni

26 aprile: inizia in Romagna un’ondata di tumulti contro il nuovo rincaro del pane, che coinvolgerà in breve tempo gran parte dell’Italia interessando in particolare Puglia, Marche, Campania e la Toscana, il Piemonte e la Lombardia. Il rincaro del pane è legato sia agli effetti del cattivo raccolto interno, sia al mancato afflusso delle importazioni dagli Stati Uniti, coinvolti nella guerra con la Spagna per l’indipendenza di Cuba.Al Sud la situazione è grave. Nel Tavoliere in particolare, dove ci sono stati alcuni inverni molto rigidi, si è arrivati ad un forte aumento del prezzo del pane.Alla fame e alla richiesta di pane, in alcuni paesi della Capitanata, si risponde aprendo cucine pubbliche per i più bisognosi, viene incentivata la produzione di pane di terza qualità dal prezzo più accessibile.
Foggia il popolo insorge. Non ci saranno morti e feriti, solo perché contrariamente al generale Bava Beccarsi, il comandante della truppa locale, il capitano Bonfanti non eseguirà l’ordine di sparare sulla folla. Sarà degradato e punito. Ci saranno invece feriti, arresti e giudizi in tribunale, chiusura di giornali, sedi di partito e della Lega dei Ferrovieri.

30 aprileParma, dimostrazioni promosse dalle donne dell’Oltretorrente contro il prezzo del pane. Nei giorni successivi le manifestazioni assumono il carattere di rivolta. L’amministrazione comunale porta il prezzo del pane da 45 a 30 centesimi, ma la città è messa ugualmente in stato d’assedio e passa sotto l’amministrazione militare del generale Leone Pelloux. Manifestazioni anche in provincia.

AprileFaenza, per tutto il mese si hanno manifestazioni popolari contro il costo del grano e la mancanza di lavoro. Il 25 e il 26 aprile le proteste assumono il carattere di un vero e proprio tumulto, costringendo la giunta municipale a fissare il prezzo della farina a dieci centesimi la libbra, avviare un piano di lavori pubblici e aprire nuove mense a prezzi ridottissimi. Tra di dimostranti c’è anche un ragazzo di sette anni: Pietro Nenni.

MaggioVigatto (Parma) sciopero dei braccianti per miglioramenti salariali. L’esercito interviene con diverse cariche per disperdere i dimostranti. A seguito di questa dimostrazione, le autorità sciolgono le Camere del lavoro di Parma e di Borgo San Donnino.

3 maggioBagnacavallo (RA), la polizia scioglie con la forza un comizio contro il caro pane. Tre dimostranti, tra cui una donna, sono uccisi. A Castenaso Ozzano (BO) la popolazione protesta contro la fame. Contemporaneamente a Imola la truppa carica una manifestazione di braccianti che da Sesto Imolese erano giunti in città per chiedere pane e lavoro.

Piacenza, la polizia interviene contro una manifestazione di braccianti disoccupati. Un morto e diversi feriti. A Soresina (CR), in un analogo comizio, due morti e molti feriti.

Roma, il governo autorizza ministri dell’interno e della guerra a proclamare lo stato d’assedio nelle varie città, qualora «ciò si renda necessario».

4 maggio: Turati, in una lettera a Salvemini, ne respinge la proposta che invita il PSI a prendere la guida dell’insurrezione popolare in Italia. Sostiene l’esistenza di “due Italie” (idea già delineata in una lettera di Anna Kuliscioff a Friedrich Engels del 19 gennaio 1894): quella del Nord, alla quale soprattutto guardano i socialisti, si «muoverebbe per un concetto», mentre quella del Sud agirebbe secondo un istinto dettato dalla fame.

Roma, il dazio governativo sul grano e sulle farine viene sospeso fino al 30 giugno. La sospensione sarà in seguito prorogata fino al 15 luglio.

Figline Valdarno (FI), intervenendo contro una manifestazione contadina, la forza pubblica uccide il colono Giuseppe Bianchi e ferisce molti altri dimostranti.

5 maggioPavia, la polizia interviene sparando contro una manifestazione di protesta contro la violenta repressione scatenata dal governo Di Rudinì. Muore lo studente Muzio Ramussi, figlio del direttore del Secolo, il quotidiano del repubblicano Felice Cavallotti. Lo spargersi della notizia del nuovo omicidio poliziesco provoca una violenta reazione popolare.


6 – 9 maggioMilano, la polizia spara contro una manifestazione di operai della Pirelli e della Stigler che protestano per l’arresto di un loro compagno sorpreso mentre affiggeva manifesti socialisti. I tumulti assumono il carattere di protesta anche contro il caro pane e di protesta politica in risposta alluccisione da parte della polizia dello studente avvenuta il giorno precedente a Pavia. Il generale Fiorenzo Bava Beccaris, comandante del corpo d’armata di Milano, che assume pieni poteri dopo la proclamazione dello stato d’assedio in città il 7 maggio, ordina di sparare sulla folla. I morti sarebbero 80 secondo le cifre ufficiali, oltre 300 secondo fonti delle opposizioni. Seguono arresti in massa, 129 processi e 688 condanne a pene gravissime, mentre in tutt’Italia si susseguono scioperi proclamati per la prima volta dalle Leghe di resistenza. Il governo ordina lo scioglimento di tutte le organizzazioni sindacali e delle Leghe di resistenza. Cfr. https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/atti-di-convegni/1898Mantova queste ultime cambiano nome e diventano Leghe per il miglioramento. 
Monza, la polizia interviene contro lo sciopero di solidarietà uccidendo 7 persone e ferendone altre 12. A Genzano (Roma), la polizia interviene uccidendo due dimostranti. Altre manifestazioni di protesta si svolgono a Firenze (7 morti e molti feriti), Sesto Fiorentino (3 morti e 13 feriti), Napoli (2 morti e parecchi feriti), Voltri (Ge) (morti e diversi feriti), Troina (Enna) (morti e parecchi feriti). Al termine di questa orrenda carneficina Umberto I – il re buono – concede a Bava Beccarsi e a numerosi altri ufficiali alti riconoscimenti e medaglie per “rimeritare il grande servizio reso alle istituzioni e alla civiltà”.

Milano, sono soppressi alcuni giornali: Il Secolo e L’Italia del popolo, i cui direttori, Carlo Romussi e Gustavo Chiesi, sono arrestati. Nei giorni seguenti sarà la volta del periodico L’Osservatorio cattolico, diretto da don Davide Albertario, che verrà condotto in carcere: aveva sostenuto dalle pagine del giornale che alla base della protesta popolare stava la miseria.

6 maggioBologna, alla notizia del massacro perpetrato a Milano dal generale Bava Beccaris, il rettore Puntoni fa chiudere l’Università in segno di lutto. Immediatamente la polizia circonda l’Ateneo. Gli operai della Calzoni, della De Morsier e di altre fabbriche cittadine scioperano compatti, rivendicando anch’essi la diminuzione dei prezzi: intervengono a reprimere l’agitazione reparti di cavalleria, di bersaglieri e di fanteria.

8 maggioTorino, il Genoa vince il primo titolo italiano di calcio. Contemporaneamente, a Milano, la gente, scesa in piazza per reclamare condizioni di vita migliori, viene presa a cannonate dall’esercito

9 maggioBologna, il Circolo Educativo Socialista è invaso e perquisito dalla polizia che ne proclama lo scioglimento. Numerose altre associazioni sono sciolte nei giorni seguenti. Sono chiusi giornali democratici e socialisti. A Bologna, Budrio, Medicina e Imola sono arrestate circa 300 persone: sono dirigenti socialisti e democratici accusati di attentato contro i poteri dello Stato.

Lo stato d’assedio viene esteso alla provincia di Napoli e alla Toscana, l’11 toccherà a Como.

11 maggioRoma, arrestati i redattori dell’Avanti!, la sede del giornale è invasa dalla polizia. Il giornale socialista potrà tuttavia continuare le pubblicazioni sotto la guida temporanea di Enrico Ferri. Arrestato anche il deputato Leonida Bissolati, ma la Camera non autorizzerà a procedere contro di lui (esistono le prove che nei giorni dei tumulti egli non era a Milano) e sarà liberato dopo circa due mesi di detenzione.

12 maggioRoma, le autorità chiudono l’università per impedire la commemorazione dello studente Muzio Ramussi, ucciso dalla polizia a Pavia.

27 maggioRoma, il governo scioglie alcuni comitati regionali, settanta comitati diocesani, 2600 comitati parrocchiali e molte associazioni legate all’Opera dei congressi. Con questo provvedimento anticlericale, che rende generali le misure contro la libertà di stampa e di associazione cattolica adottate a Milano e a Firenze, Rudinì, su consiglio di Zanardelli, vuole far apparire la repressione del maggio come un’indispensabile risposta al complotto dei neri e dei rossi.

14 giugnoTrento, i muratori indicono uno sciopero che durerà 18 giorni e ottengono la giornata lavorativa di 10 ore.

16 giugnoRoma, Rudinì chiede l’autorizzazione della Camera all’esercizio provvisorio del bilancio 1898-1899 e avanza cinque proposte di legge per dare carattere permanente ai provvedimenti repressivi presi durante lo stato d’assedio (divieto di sciopero e di associazione per i dipendenti pubblici, limitazioni alla libertà di stampa, di associazione e di insegnamento, militarizzazione dei ferrovieri e dei lavoratori delle poste e un aggravamento della legge sul domicilio coatto). Vista l’ostilità della maggioranza parlamentare, che non condivide questa linea autoritaria, Rudinì cerca invano di ottenere dal re lo scioglimento della Camera e l’autorizzazione a rendere esecutivo il nuovo bilancio mediante un decreto regio: una proposta, questa, che viola lo Statuto ed equivale alla richiesta di un colpo di Stato. Fallito il suo progetto, Rudinì presenta le dimissioni del suo ultimo ministero.

19 luglioRoma, istituita la Cassa nazionale di previdenza per invalidità e vecchiaia, primo nucleo del futuro INPS (Istituto nazionale previdenza sociale). La legge istitutiva prevede un’assicurazione facoltativa a favore degli operai (l’assicurazione diventerà obbligatoria con la legge del 21 aprile 1919).
Possono iscriversi le Società di mutuo soccorso per avere un’integrazione sui sussidi di mutuazione riservati ai propri soci.

Agosto: riprende le pubblicazioni L’Operaio Metallurgico. L’uscita del giornale servì alla ricostituzione delle Leghe e al loro collegamento. Le prime a ricostituirsi furono quelle di Milano, Torino, Savona, Biella e Intra. Alla fine dell’anno le sezioni facenti capo all’Operaio Metallurgico sono 8 con circa 1.500 iscritti. Alla vigila del I Congresso nazionale del giugno 1901 le sezioni saranno diventate 80 con 18.500 iscritti.

5 agostoRoma, nell’enciclica Spesse Volte Leone XIII protesta contro i provvedimenti repressivi presi dal governo nei confronti delle associazioni cattoliche ed evidenzia il ruolo di pacificazione sociale da esse svolto.

SettembreTorino, si costituisce, per iniziativa dei dipendenti torinesi, la Federazione del personale delle Manifatture tabacchi dello Stato.

10 settembreGenova, l’anarchico Luigi Lucheni uccide l’imperatrice Elisabetta d’Austria. L’Imperatrice stava imbarcandosi sulla motonave Mont Blanc

21 settembre: il periodico Verona del Popolo pubblica la lettera di un lavoratore della cartiera Fedrigoni, dalla quale si coglie un preciso spaccato della condizione operaia: “Sorveglianza aguzzini, multe, sospensioni, intemerate villanie ad ogni nonnulla, esasperano il povero recluso lavoratore, guai a chi si muove, guai a chi spende un mezzo minuto di più per un bisogno corporale. Anche gli intestini degli operai debbono osservanza ai regolamenti della cartiera”. Un altro esempio: alla Manifattura tabacchi di Chiaravalle (AN), in seguito ad una circolare ministeriale, un cartello avverte “che verrà immediatamente espulso dal servizio chiunque con lo scopo di reclamare il diritto di pensione per la vecchiaia agli operai e alle operaie, si faccia iniziatore o aderente alla Lega di resistenza”.

22 settembreTaranto, varato l’incrociatore Puglia, interamente costruito nell’Arsenale tarantino: un allestimento incominciato nel 1894 che si conclude quando l’astro di Crispi e della sua politica coloniale è ormai tramontato

28 settembreMilano, entra in funzione la centrale idroelettrica di Paderno d’Adda, realizzata dalla Società Edison: è la prima in grado di trasmettere l’energia elettrica a distanza, destinata ad alimentare la rete dei tram

30 ottobreTorino, X Congresso nazionale della Lega delle cooperative.

17 novembreMilano, la Miani e Silvestri diventa Officine Meccaniche (O.M.) specializzata nella produzione di locomotive

21 novembreGenova, il prefetto scioglie la Camera del Lavoro, appena ricostituitasi dopo i tragici fatti di Milano.

Roma, a seguito delle pressanti richieste dell’opposizione di sinistra, il governo nomina una Commissione d’inchiesta per indagare sulle condizioni di lavoro nelle zolfatare siciliane.

Roma, firmato il trattato di commercio italo-francese. Pur non modificando il sistema protezionistico vigente e senza riportare gli scambi commerciali tra i due paesi ai livelli di prima della guerra commerciale del 1888, segna un’importante svolta nella politica estera italiana e un riavvicinamento alla Francia. Il Parlamento approva il trattato a piena maggioranza.

DicembreRoma, il governo preoccupato di possibili scioperi dei ferrovieri così come era avvenuto in Svizzera, scioglie la Lega dei ferrovieri. Va detto che la Lega era rimasta estranea ai moti avvenuti nel corso dell’anno, tanto che il suo dirigente, il ferroviere socialista Quirino Nofri, aveva invitato all’”astensione assoluta dalla manifestazioni”.

Alla fine dell’anno, nonostante le leggi eccezionali e la violenta repressione antioperaia, le Camere del Lavoro provinciali sono salite a 25 e gli scioperi registrati sono stati 256. Risultano ancora efficienti 18 sezioni della Federazione metallurgici con circa 5.000 organizzati.

DURANTE L’ANNO
Charlotte Perkins Gilman sviluppa una personale forma di socialismo femminista. Nel libro Women and Economics, afferma che l’eguaglianza politica delle donne non è sufficiente a dar loro una reale libertà, e sostiene che socialismo vuol dire socializzazione della produzione

Milano, l’Officina Meccanica Stigler realizza il primo ascensore elettrico

Milano, Ettore Bugatti, a 17 anni, costruisce per primo un’automobile. Dopo aver realizzato diversi altri modelli, aprirà nel 1909 un proprio stabilimento a Molsheim vicino a Strasburgo

Dopo sette mesi di scioperi, i 1.500 tessitori degli 11 stabilimenti della Val Sessera (Biella) ottengono, oltre a lievi miglioramenti salariali e delle condizioni di lavoro, il riconoscimento della Lega di resistenza.
Napoli, Ernesto Stassano sperimenta il forno elettrico per la lavorazione della ghisa, di fondamentale importanza per la futura produzione siderurgica

Parigi, Pierre e Marie Curie scoprono il radio

Max Planeck scopre il fotone ovvero la quantità indivisibile di energia elettromagnetica

Usa, Francis Lechner inventa il cuscinetto a sfera

Danimarca, l’ingegnere Valdemar Poulsen costruisce il primo apparecchio registratore magnetico