Gennaio: Bologna, la Camera di Commercio sospende gli studi per la realizzazione della Borsa del Lavoro per non sovrapporli ad altre iniziative in corso, mantenendo però i contatti con altre Camere di Commercio (Milano, Torino, Piacenza, Reggio Emilia) con l’intento dichiarato di arrivare al più presto alla costituzione di un ufficio di collocamento in grado di operare a livello nazionale. E’ chiaro il tentativo di sconfiggere le organizzazioni operaie precedendole sul terreno della lotta alla disoccupazione e per il collocamento.
Medicina (BO), le mondine scendono in sciopero perché i padroni, approfittando dell’esuberanza di mano d’opera, hanno riportato i salari a 75 centesimi al giorno. La polizia carica le lavoratrici e, durante la notte, arresta sette scioperanti. Dopo giorni di lotta, ottengono un aumento di 20 centesimi al giorno.
Milano, il dottor Germano Giuliani vende il primo flacone del suo Amaro nella Farmacia del Lazzaretto. Nel 1937, diventato ormai un’industria farmaceutica, aprirà a Milano uno stabilimento di produzione
4 gennaio: Bologna, muore, quasi novantenne, mons. Giuseppe Bedetti (1799-1889), Arciprete della Collegiata di San Petronio e da tutti chiamato famigliarmente Don Jusféin.
Era apprezzato anche dagli anticlericali come prete degli ultimi. Si adoperava infatti con visite agli ammalati e ai carcerati, occupandosi soprattutto dei facchini, una categoria sociale particolarmente emarginata.
Aveva importato a Bologna il modello delle scuole notturne di don Bosco. Dopo il fallimento, nel 1838, del Comitato per la fondazione di asili infantili, inaugurò, per ragazzi “privi di chi debba o voglia educarli”, la prima scuola in un palazzo di via Zamboni e aprendone poi una decina in vari luoghi della città.
Queste scuole ospitavano nelle ore serali bambini tolti “dalla strada, dalla nudità, dallo squallore” e li impegnavano con attività scolastiche e oratoriali. Spesso gli stessi sacerdoti procuravano loro piccoli lavori.
8 gennaio: Faenza, durante una sommossa di disoccupati sono saccheggiati i forni. Alcune migliaia di operai senza lavoro minacciano una rivolta anche a Ferrara. Manifestazioni di protesta per ottenere pane e lavoro si ripeteranno nel corso del mese in altre città
13 gennaio: Milano, grande manifestazione per la pace e la fratellanza tra i popoli. E’ presente anche il leader marxista tedesco Wilhelm Liebknecht
6 febbraio: Roma, 1500 edili che partecipano ad una manifestazione in Piazza Santa Croce in Gerusalemme, eleggono una commissione che dovrà contrattare con l’Amministrazione comunale la richiesta di lavoro per le migliaia di disoccupati. Non avendo ricevuto rassicurazioni, migliaia di edili marceranno – nei giorni successivi – sul centro della città. La protesta si smorzerà dopo le decine di arresti e la pesante opera di repressione.
9 marzo: Roma, Crispi forma il nuovo governo
18 marzo: Messina, si costituisce il primo Fascio siciliano, organizzato sull’esempio dei Fasci che erano già sorti nell’Italia centro-settentrionale a partire dal 1871. Il Fascio messinese riuniva non i singoli lavoratori, ma le società operaie della città. Dal luglio 1889 (cioè pochi mesi dopo la sua costituzione) al marzo 1892, il Fascio resta inoperante, a causa dell’arresto, e della condanna a due anni di reclusione, del suo fondatore Nicola Petrina. Soltanto con la nascita del Fascio di Catania, il 1° maggio 1891 sotto la guida di Giuseppe De Felice Giuffrida, il processo di formazione dei Fasci Siciliani poté dirsi veramente avviato
31 marzo: emanata la legge che istituisce la giustizia amministrativa
5 aprile: Roma, Andrea Costa è condannato a 3 anni di carcere dal Tribunale di Roma. L’accusa mossa al massimo dirigente del Partito socialista rivoluzionario è di ribellione alla forza pubblica, per i disordini avvenuti durante la manifestazione in memoria dell’irredentista Guglielmo Oberdan, svoltasi nel dicembre 1888
Maggio: ancora scioperi nelle campagne dell’alta Lombardia, per miglioramenti salariali. In alcune zone, i cosiddetti giornalieri percepiscono paghe di 40 centesimi al giorno.
Milano, Alberto Riva e Ugo Monneret De Villard rilevano lo stabilimento di E. Galimberti, costruito nel 1884. Nascono le Officine Meccaniche Riva per la produzione di turbine e di macchine agricole e industriali
2 maggio: trattato di Uccialli tra Italia e Abissinia. Vengono riconosciuti i possedimenti italiani in Africa che consentono di fondare l’1 gennaio 1890 la colonia Eritrea.
22 maggio: arrestata la redazione del Fascio Operaio. I dirigenti del Partito operaio che la compongono sono accusati di “eccitamento alla guerra civile” per aver sostenuto le agitazioni di contadini avvenute in Lombardia. l’accusa cadrà in istruttoria
1 giugno: Pescara, la REH & C., un’industria asfaltifera tedesca, rileva alcune concessioni minerarie nella zona di Manoppello e Roccamorice, e installa un impianto per la produzione di asfalto
2 giugno: prosegue l’espansione coloniale in Abissinia: il generale Antonio Baldissera occupa pacificamente Keren
20 giugno: Napoli, si svolge il XVII congresso delle società operaie “affratellate”. È caratterizzato dal dibattito sui rapporti fra “mazzinianesimo” e socialismo: opponendosi all’impostazione dei dirigenti fedeli al pensiero di Mazzini, i socialisti si pronunciano contro l’economia borghese e l’inviolabilità della proprietà privata; la polemica proseguirà in tutta Italia, provocando scissioni interne
Luglio: Milano, entrano in agitazione i panettieri per l’abolizione del lavoro notturno. Lo sciopero si estende ad altre province (Torino, Pavia, Monza, Mantova, Voghera, Como, Livorno, Casale Monferrato) senza però riuscire ad avere la forza di diventare un vero e proprio sciopero nazionale.
Dopo il riconoscimento per legge della cooperazione di lavoro, nell’arco di un triennio nascono a Modena 35 cooperative di produzione lavoro.
1 luglio: Milano, Filippo Turati, con Lazzari e Anna Kuliscioff, fonda la Lega socialista milanese, che raccoglie socialisti di varia tendenza e gli aderenti del Partito operaio favorevoli a una linea d’azione comune con i socialisti
14 – 20 luglio: Parigi, nasce la Seconda Internazionale. Al congresso di fondazione partecipano gli italiani Andrea Costa, Amilcare Cipriani e Giuseppe Croce, che rappresentano rispettivamente il Partito socialista rivoluzionario, il movimento anarchico e il Partito operaio italiano. Nel 1896 espellerà la minoranza anarchica.
Parigi: primo congresso internazionale dei tipografi e dei lavoratori del tabacco.
20 luglio: la festa del 1° maggio nasce a Parigi. A lanciare l’idea è il congresso della Seconda Internazionale, riunito in quei giorni nella capitale francese: “Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di mandare ad effetto le altre risoluzioni del Congresso di Parigi”. Poi, quando si passa a decidere sulla data, la scelta cade sul 1 maggio. Una scelta simbolica: tre anni prima infatti, il 1 maggio 1886, una grande manifestazione operaia svoltasi a Chicago, era stata repressa nel sangue. Il 1 Maggio 1886 cadeva di sabato, allora giornata lavorativa, ma in dodicimila fabbriche degli Stati Uniti 400 mila lavoratori incrociarono le braccia. Nella sola Chicago scioperarono e parteciparono al grande corteo in 80 mila. Tutto si svolse pacificamente, ma nei giorni successivi scioperi e manifestazioni proseguirono e nelle principali città industriali americane la tensione si fece sempre più acuta. Il lunedì la polizia fece fuoco contro i dimostranti radunati davanti ad una fabbrica per protestare contro i licenziamenti, provocando quattro morti. Per protesta fu indetta una manifestazione per il giorno dopo, durante la quale, mentre la polizia si avvicinava al palco degli oratori per interrompere il comizio, fu lanciata una bomba. I poliziotti aprirono il fuoco sulla folla. Alla fine si contarono otto morti e numerosi feriti. Il giorno dopo a Milwaukee la polizia sparò contro i manifestanti (operai polacchi) provocando nove vittime. Una feroce ondata repressiva si abbatté contro le organizzazioni sindacali e politiche dei lavoratori, le cui sedi furono devastate e chiuse e i cui dirigenti vennero arrestati. Per i fatti di Chicago furono condannati a morte otto noti esponenti anarchici malgrado non ci fossero prove della loro partecipazione all’attentato. Due di loro ebbero la pena commutata in ergastolo, uno venne trovato morto in cella, gli altri quattro furono impiccati in carcere l’11 novembre 1887. Il ricordo dei “martiri di Chicago” era diventato simbolo di lotta per le otto ore e riviveva nella giornata ad essa dedicata: il 1 Maggio.
Sciolto il Comitato per Trento e Trieste, presieduto dal repubblicano Matteo Renato Imbriani. Il pretesto è fornito a Crispi dalle manifestazioni antiaustriache promosse dal comitato romano dopo l’arresto di un cittadino italiano a Trieste
Agosto: Roma, il Governo, attraverso la Banca nazionale, salva dal fallimento la Banca tiberina e il Banco sconto e sete di Torino, coinvolti nelle speculazioni edilizie romane
1 agosto: Bologna, per impulso di Alberto Dallolio (1852-1935), assessore comunale e presidente della Società degli Insegnanti, sono istituite le Colonie Scolastiche Estive. Sono una istituzione filantropica, ma anche una integrazione dell’attività scolastica per i bambini poveri e di gracile costituzione del comune.
Dal 1° agosto 1889, 24 ragazzi tra i 9 e i 12 anni sono inviati per un mese a Castiglione dei Pepoli, ospiti di una locanda del luogo, con la retta pagata da privati cittadini e dall’ente pubblico.
3 agosto: il generale Baldissera occupa Asmara, in Etiopia
18 agosto: Roma, l’anarchico Frattini compie un attentato in occasione del compleanno dell’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe e dell’onomastico del papa Leone XIII. La bomba, fatta esplodere fra Montecitorio e Palazzo Chigi, ferisce sei persone
21 agosto: Taranto, Re Umberto I, giunto in città insieme al Presidente del Consiglio Francesco Crispi, inaugura il nuovo Arsenale militare Saint Bon
Settembre: Malalbergo (Bologna), scioperano i 200 mietitori della tenuta dei Torlonia, situata tra Malalbergo e San Pietro in Casale.
Il mese seguente i braccianti di Baricella si organizzano per reclamare lavoro nelle grandi proprietà della zona
1 settembre: Giovan Battista Paganuzzi è chiamato a dirigere l’Opera dei congressi, l’associazione dei cattolici italiani fondata nel 1874. Sotto la sua presidenza l’Opera diventa il perno organizzativo dell’intero movimento cattolico, che accentua il proprio impegno sociale
19 settembre: Bologna, la loggia massoneria VIII Agosto, impegnata a contrastare la conciliazione tra lo stato italiano e il papato e che si batte per l’abolizione della legge delle guarentigie, organizza un grande comizio anticlericale al teatro Brunetti. Intervengono i “fratelli” Andrea Costa e Aurelio Saffi.
La loggia si impegna inoltre in aiuti e sostegno a numerose iniziative a favore della popolazione più disagiata: l’Asilo giardino, le cucine di beneficenza, il dormitorio pubblico, il Patronato per i liberati dal carcere, la Scuola professionale femminile, la Società contro la diffusione della tubercolosi e quella per l’infanzia abbandonata.
Nel 1908 dalla VIII Agosto sorgeranno la loggia Carducci, destinata ad accogliere i massoni di destra, e la loggia Ca ira, di Rito Simbolico, vicina ai socialisti. Altre logge minori saranno la Aurelio Saffi e la Andrea Costa a Bologna, e la Emancipazione a Vergato
25 settembre: Milano, dopo aver chiesto la diminuzione di un’ora dell’orario di lavoro, gli operai edili scendono in sciopero. Si svolge un comizio, cui partecipano circa 7.000 muratori. Alla fine si raggiunge un accordo basato su un massimo di 10 ore di lavoro. Come paghe, si stabiliscono 29 centesimi l’ora per i muratori qualificati, e aumenti proporzionati per garzoni, badilanti, manovali. L’agitazione era iniziata dopo la morte di 11 operai in un crollo a Porta Vittoria.
Settembre: Bologna, l’ex garibaldino Osvaldo Gnocchi Viani, dopo essersi recato a Parigi in occasione dell’Esposizione Universale e aver preso contatto con i dirigenti della Bourse du Travaìl parigina, pubblica un opuscolo che ne illustra la funzione. L’opuscolo conclude affermando che il proletariato ha ogni diritto di organizzarsi e liberamente manifestare le proprie esigenze “alla luce del giorno”. Alla propaganda per la istituzione delle Camere del Lavoro in Italia contribuisce validamente Il Messaggero di Roma attraverso gli articoli di Ernesto Mezzabotta.
14 ottobre: Palermo, parlando al teatro Politeama, Crispi esalta la missione di civiltà dell’Italia. Il presidente del consiglio parla dei vantaggi che l’industria e il commercio trarranno dalla politica coloniale e si difende dall’accusa di megalomania lanciatagli da Stefano Jacini
27 ottobre: elezioni amministrative, le prime con il suffragio allargato. A Imola partecipa una coalizione formata da socialisti, repubblicani e radicali uniti nella Lega democratica. I suoi 32 candidati – tra cui Andrea Costa, Anselmo Marabini e Luigi Sassi – sono tutti eletti. Imola è uno dei primi comuni italiani conquistati dalle forze popolari, sindaco è designato il repubblicano Luigi Sassi, il quale dopo circa un mese rinuncia alla carica per non dovere sottostare all’istituto del giuramento al re, perché contrario ai suoi principi repubblicani. Viene quindi eletto Ugo Tamburini e Imola diventa una delle prime municipalità guidata da amministratori d’ispirazione democratico-socialista
29 ottobre: Bologna, Aristide Ravà, con un articolo sulla Gazzetta dell’Emilia, si inserisce nella discussione per la costruzione della Borsa del Lavoro sostenendo che, pur riconoscendo la necessità di costruire una Borsa sulla base dell’esperienza di analoghe strutture già funzionanti all’estero, ne limita le funzioni al bilanciamento tra offerta e domanda di lavoro. Anche l’autonomia è fortemente limitata sottoponendo, nella sua idea, la Borsa al controllo della Camera di Commercio.
Novembre: Bologna, l’assemblea dei soci della Società operaia approva l’iniziativa della presidenza di avviare lo studio per la realizzazione di un’organizzazione unitaria dei lavoratori, sul modello della francese Borse du Travail. Della commissione fanno parte Aristide Venturini (presidente della Società Operaia), l’avvocato Giuseppe Barbanti Brodano, Giuseppe Bolognini, Gaetano Cuppi, Enrico Pini, Enrico Ferdinando Zironi e Alberto Rizzoli. Nemmeno un mese dopo la Commissione presenta il risultato del suo lavoro. La relazione è articolata su tre punti: dimostrare l’utilità delle Borse o Camere del Lavoro; analizzare i risultati ottenuti laddove sono già formate e, infine, analizzare come costruirla a Bologna. Nell’impostazione della Commissione la Borsa del Lavoro deve nascere con una valenza prevalentemente economica, apolitica e deve assumere i caratteri di strumento idoneo a dimostare la forza collettiva degli operai per la difesa del lavoro.
Roma, manifestazione degli edili per protestare contro le continue morti sul lavoro, frutto della speculazione e delle disumane condizioni di lavoro e per chiedere una legge sugli infortuni.
1 novembre: l’Italia estende il suo protettorato al Benadir, sulle coste della Somalia meridionale. Nel mese successivo il generale Baldassarre Orero sostituirà nella guida delle operazioni coloniali Antonio Baldissera, la cui strategia di penetrazione lenta e graduale contrasta con la volontà di Crispi di ottenere rapidi risultati
18 novembre: Bruxelles, inizia la conferenza internazionale sull’abolizione della tratta degli schiavi, patrocinata dall’arcivescovo di Algeri cardinale Lavigerie. L’Italia partecipa in rappresentanza dell’Abissinia, che col trattato di Uccialli si era impegnata per l’abolizione
1 dicembre: Padova, costituita l’Unione cattolica per gli studi sociali. Padova. Fra i fondatori ci sono Stanislao Medolago Albani, presidente della seconda sezione dell’Opera dei congressi, a cui è delegata l’organizzazione delle attività economico-sociali, e il sociologo Giuseppe Toniolo, futuro teorico della democrazia cristiana
DURANTE L’ANNO
Nel corso dell’anno sono organizzati 96 scioperi.
Bologna, iniziano i lavori per la realizzazione del quartiere Bolognina, previsto dal Piano di ampliamento del 1889 come villaggio operaio alle spalle della stazione centrale ed è definito l’ “incipiente Manchester”. La presenza della ferrovia fa pensare a un prossimo, rapido sviluppo di insediamenti industriali.
Le aspettative andranno però deluse: la Bolognina sarà a lungo soprattutto “una caricatura di città”, un quartiere dormitorio di case popolari abitate da ferrovieri, una sequela ripetitiva di pochi tipi edilizi e facciate elementari. La sua urbanizzazione sarà completata molto più avanti.
Nel frattempo, dal 1897 vi si insediano i Padri Salesiani con un grande istituto, che ospita un convitto, un ginnasio e vari laboratori di arti e mestieri (da https://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1889)
Bologna, costituita la Società protettrice dei fanciulli abbandonati e maltrattati, per volere soprattutto di Gaetano Tacconi (1829-1916), che ne sarà presidente fino alla morte, e del medico-educatore Giuseppe Veratti, impegnato dal 1867 nelle carceri e nel riformatorio cittadino.
Come il Ricreatorio festivo, rientra tra le istituzioni laiche e di impronta massonica nate per contrastare la presenza di ospizi gestiti da religiosi e opere pie.
La Società ha il compito di aiutare ragazzi di entrambe i sessi nella frequenza scolastica e nell’avviamento al lavoro. Si propone di vigilare per impedire maltrattamenti nei loro confronti. Dopo un primo periodo di accoglienza, i trovatelli vengono sistemati presso famiglie disponibili(da https://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1889)