1861

1° gennaio: il debito pubblico del nuovo Regno è così calcolato: Antiche provincie dello Stato sardo L. 1.159.970.595; provincie lombarde, Monte di Milano L. 145.412.988; provincie dell’Emilia 42 milioni; della Toscana 209 milioni; di Napoli e Sicilia 550 milioni; totale 2.106.383.583; cui bisogna aggiungere il debito dello Stato Pontificio, annesso per la sua maggior parte al Regno, calcolabile in L. 430 milioni: totale generale 2.536.383.583.

Ferrara, nasce la Società degli operai di Ferrara – prima Società di Mutuo soccorso ferrarese – avente per «(….) scopo la fratellanza con il mutuo soccorso promuovere l’istruzione, la moralità, il benessere, affinché possano cooperare efficacemente al bene politico».

Milano, Emilio Treves fonda l’omonima casa editrice

Parigi, Napoleone III ricevendo dall’ambasciatore inglese lord Cowley gli auguri per il nuovo anno a nome del corpo diplomatico, risponde: «Io guardo in faccia all’avvenire con fiducia, persuaso che l’accordo amichevole delle grandi potenze assicurerà il mantenimento della pace, che è lo scopo di tutti i miei desideri». È presente il conte di Groppello, incaricato d’affari interinale di Piemonte

Parigi, L’Opinion Nationale scrive di sperare dal 1861 «un’Italia pacificata con Roma per capitale e Venezia per emporio sull’Adriatico»

Napoli, il generale Enrico Morozzo della Rocca, comandante dell’esercito nell’ex Regno delle Due Sicilie, mentre incita Farini a chiedere al governo l’invio urgente di truppe («almeno una brigata», lo previene che «quantunque non si debba credere facilmente a tutte le dicerie che corrono per la città, pure gli è necessario di ammettere la possibilità di una grave reazione». Intanto «sicure informazioni» indicano che il principe don Luigi, conte di Trani, alla guida di corpi svizzeri usciti da Gaeta e con altri mercenari tedeschi, austriaci e spagnoli è in procinto di passare il confine per marciare su Sora, Avezzano e San Germano.

Intanto sono arrestati sei generali borbonici, tutti piuttosto noti: Ruggiero, Palmieri, Polizzy, i due Marra, Barbalonga e altri ufficiali. L’iniziativa è della polizia, il che dà luogo a violenti contrasti di competenza col comando militare. Tutti si proclamano innocenti (della Rocca a Cavour: «più o meno essi sono tutti colpevoli»)

Assediati a Gaeta, Francesco II e la consorte Sofia ricevono i tradizionali auguri di Capodanno dagli ufficiali in alta uniforme. Cerimonia ricca e fastosa, nonostante la guerra

Tumulti a sostegno dei Borboni avvengono nella zona di Fratta (oggi Frattamaggiore ndr)

Pio IX riceve in Vaticano gli ufficiali dell’esercito francese presentatagli dal generale de Goyon. Rivolge loro parole di ringraziamento, ma omette ogni accenno all’imperatore Napoleone III ed alla famiglia imperiale 

Palermo, il governo luogotenenziale ordina l’arresto di Crispi, dell’avvocato Ferro e del chirurgo Raffaele, ritenuti iniziatori delle dimostrazioni anti fariniane dei giorni precedenti. Crispi, avvisato, sfugge all’arresto.

Muore Guglielmo IV di Prussia

Milano, da Pontaccio al ponte di porta Romana, si sperimenta un’illuminazione pubblica con lampade a canfino, in sostituzione degli antichi fanali ad olio e più luminosa delle fiamme a gas

2 gennaio: Fermo, si dimette il consiglio comunale come conseguenza del passaggio del capoluogo alla provincia di Ascoli. Nominato a reggere il comune un commissario regio. Ostilità da parte della popolazione.

Roma, sciolta l’Accademia Filarmonica

Esce a Vienna un opuscolo: Sulla marina austriaca, un marinaio austriaco, (attribuito all’arciduca Massimiliano) nel quale si parla dei pericoli per il litorale adriatico dell’Austria dopo la nascita del Regno d’Italia

3 gennaio: San Severo (Foggia), moti contadini contro il carovita. Scontri con la Guardia Nazionale: dieci rivoltosi muoiono e numerosi altri sono feriti. Tra i molti arrestati anche due canonici e un arciprete. Nei giorni successivi saranno fucilati due rivoltosi ritenuti responsabili dell’uccisione della guardia Domenico Sparavilla.

L’Aquila: guardie di finanza italiane attaccano un gruppo di briganti tra gli abitati di  Amatrice ed Accumoli. Numerosi briganti caduti e 18 arrestati, tra i quali un sacerdote.

Il Delaware vota contro la secessione dagli Stati Uniti

4 gennaio: Cavour scrive al conte Vimercati a Parigi: «Il Re non considera affatto il proprio compito finito; sa che deve lavorare a costituire su basi solide l’indipendenza e l’unità d’Italia; meta che non sarà raggiunta che quando le questioni di Roma e di Venezia avranno ricevuto una soluzione completa e conforme ai voti degl’italiani»

Minghetti invia a governatori ed intendenti una circolare sul rispetto della libertà delle elezioni. Li obbliga però di designare, tra due candidature, quale sia quella preferita dal governo

Genova, si riuniscono i rappresentanti dei vari Comitati di sostegno a Garibaldi, sotto la presidenza del marchese Vincenzo Ricci.

Civitella del Tronto, soldati piemontesi respingono un tentativo d’assolto condotto da un gruppo di contadini fedeli ai Borboni

5 gennaio: Torino, il Consiglio dei Ministri respinge la proposta ufficiale della Francia per un armistizio di 17 giorni con i Borboni (sotto assedio a Gaeta ndr) e approva la controproposta di un armistizio di otto giorni per trattare la resa della fortezza.

La Gazzetta di Milano pubblica un saluto che «i volontari slavi dell’esercito meridionale» cioè illiri, croati, serbi, dalmati, montenegrini, appartenuti ai corpi garibaldini ora disciolti, inviano in nome delle nazionalità ancora oppresse dall’Austria e dalla Turchia agl’italiani le cui vittorie nel mezzogiorno d’Italia «fecero balzare di gioia ogni nobil cuore sulle rive del Danubio e della Sava»

Ascoli Piceno, tre compagnie del 39° fanteria comandata generale Pinelli attaccano le bande di briganti

Carsoli (Aq), si fa più intensa l’attività della banda di briganti guidata dal romano Francesco Di Luca

6 gennaio: Parigi, Il ministro degli esteri francese Thouvenel scrive all’ambasciatore di Francia a Roma, De Grammont, che il termine per l’armistizio che si sta trattando per Gaeta, sarebbe il 19: «L’imperatore ha pensato che non bisognava che le elezioni italiane si facessero sotto l’inspirazione di un sentimento ostile alla Francia e che farebbe buon giuoco ai garibaldini ed ai mazziniani»

Approvato il Regio Decreto che dà esecuzione dalla convenzione del 30 novembre 1860 tra il regno di Sardegna ed il regno della Gran Bretagna per la protezione dei diritti di autore di opere letterarie ed artistiche

Napoli, arriva in città Lizabe Ruffoni, uomo di fiducia del principe Murat, e incontra immediatamente Pisanelli e Liborio Romano

Ancona, con un decreto del commissario Valerio è fondato ad Urbino l’Istituto di Belle Arti per le Marche

7 gennaio: Londra, Mazzini scrive al signor Mac Tear, segretario della Cassa Garibaldi, una lettera, pubblicata su vari giornali inglesi, per togliere ogni merito al partito di Cavour nella rivoluzione italiana: «Noi – scrive, tra l’altro – abbiamo operato, combattuto e sparso il nostro sangue per l’Italia. Il gabinetto di Cavour ha fatto costantemente opposizione, raccogliendo poi i frutti appena ottenuti od inevitabili (…)»

Il principe Eugenio di Savoia Carignano è nominato luogotenente generale del Re nelle provincie napoletane. Costantino Nigra, inviato straordinario e ministro plenipotenziario, è nominato segretario generale di Stato addetto alla Luogotenenza generale delle provincie napoletane

Messina, un battello a vapore delle Messaggerie francesi rifornisce di danaro e viveri il presidio borbonico

8 gennaio: Southampton, Lord Palmerston, durante la posa della prima pietra di uno stabilimento scientifico-letterario, rispondendo ad una frase allusiva del sindaco, dice: «Noi fummo testè testimoni di una rivoluzione, nel vero senso della parola, nel paese accennato dal vostro indirizzo, voglio dire l’Italia. Noi abbiamo avuta la soddisfazione di vedere consolidarsi l’unione dell’Italia, e spero che le popolazioni che vi abitano avranno la loro parte dei benefici che il nostro paese deve alla monarchia costituzionale»

Napoleone III risponde a Pio IX spiegandogli come egli abbia sempre voluto rimanere fedele al proprio programma: «indipendenza italiana e mantenimento del potere temporale del santo padre»

In vista delle elezioni di febbraio, Don Giacomo Margotti lancia su L’Armonia la parola d’ordine “né eletti, né elettori”

Milano, muore Giovanni Gherardini (n. 27 maggio 1778) medico egregio, estensore del Giornale Italiano, poeta, filologo eccellente, autore di opere pregevoli, fra le quali il Supplimento ai vocabolari italiani.

Milano, muore l’ingegnere Ferdinando Polti, autore e direttore della bonifica del piano di Spagna in Valtellina

Stati Uniti, il Mississipi lascia l’Unione, diventando uno dei paesi fondatori degli Stati Confederati d’America.

9 gennaio: Barletta, durante una manifestazione contro il prezzo del grano, la popolazione disarma la Guardia Nazionale

Ascoli Piceno, scontri tra fanteria e briganti a Mozzano

10 gennaio: Torino, Cavour riceve l’inviato dello scià di Persia, Hassan-Alì-Khan, ambasciatore straordinario ed aiutante di campo dello scià

Ascoli Piceno, nuovo attacco del generale Pinelli ai briganti nell’ascolano: i piemontesi si impadroniscono di Mozzano, San Vito e Rosara. Sono fucilati il maestro, il curato e alcuni briganti. Il sopraggiungere di un forte contingente di truppe reazionarie costringono i piemontesi a ritirarsi

La Florida abbandona l’Unione e diventa uno degli stati fondatori della Confederazione

11 gennaio: l’Alabama è il quarto stato a votare la secessione dagli Stati Uniti e ad unirsi alla Confederazione. Siamo alla vigilia della guerra civile

14 gennaio: con regio decreto vengono assorbiti dai carabinieri reali i corpi militari che prima si occupavano nelle varie province della pubblica sicurezza

16 gennaio: Napoli, sciolto per decreto il comando generale dell’esercito meridionale

19 gennaio: le Marche passano sotto il diretto controllo del governo

24 gennaio: il Corpo dei Carabinieri diventa la Prima Arma dell’esercito italiano, con il R.D. che approva la Riorganizzazione del Corpo dei Carabinieri Reali. Istituita la carica di Capo di S.M. del Comando Generale, in sostituzione di quella di Segretario

27 gennaio: si svolge il primo turno delle elezioni dei deputati del primo Parlamento nazionale. Cavour, infatti, ha compreso perfettamente l’urgenza della convocazione di una Camera che rappresenti l’intero Paese e che sia in grado di proclamare solennemente il nuovo Regno. Sono ammessi al voto per eleggere la prima Camera (il Senato è di nomina regia) i cittadini maschi alfabetizzati che godano dei diritti civili e politici, che abbiano compiuto 25 anni e che paghino un annuo censo di imposte che va dalle 40 lire del Piemonte alle 20 della Liguria. Oltre al censo, comunque, sono ammesse al voto categorie di elettori in base a requisiti di capacità, come professori di università, magistrati, ufficiali

14 febbraio: approvato il decreto che stabilisce la diretta dipendenza dal ministro dell’Interno del governatore della Toscana

15 febbraio: Gaeta, l’ex re delle Due Sicilie Francesco II di Borbone, dopo 102 giorni d’assedio, si arrende e abbandona la fortezza dove si era rifugiato dopo la sconfitta subita dall’armata di Garibaldi. Il sovrano si imbarca con la famiglia su una nave francese e si rifugia a Roma, dove rimarrà in esilio, ospite di papa Pio IX

17 febbraio: il governo piemontese estende con il decreto n.251 la legge Rattazzi sugli enti religiosi, al Regno delle Due Sicilie. Estesi anche il codice penale, la legge sull’ordinamento giudiziario e militare e la leva diventa obbligatoria

18 febbraio: Torino, prima riunione del Parlamento. All’ordine del giorno la proclamazione del Regno d’Italia

19 febbraio: Russia, abolita la servitù della gleba, circa 50 anni più tardi rispetto al resto d’Europa. Spesso questa abolizione non significava maggiore libertà per i contadini, quanto piuttosto una maggiore dipendenza economica, con la perdita, inoltre, della tutela giuridica. Questa situazione non venne compiutamente risolta fino alla rivoluzione d’ottobre, e ne contribuì al successo. Fecero parte dell’Armata Rossa più di 48 milioni di braccianti ex servi della gleba.

20 febbraio: Castellamare di Stabia (Na), incidenti durante una dimostrazione di protesta di lavoratori dell’Arsenale. La polizia arresta più di 200 lavoratori accusati di aver complottato per far degenerare in rivolta politica anti unitaria un conflitto di natura sindacale

23 febbraio: fondato a Milano da Antonio Ghislanzoni e Teobaldo Ciconi il giornale Il Lombardo

24 febbraio: la Banca Nazionale incorpora la Banca Parmense e la Banca per le Quattro Legazioni

27 febbraio: cadono a Messina e le ultime roccaforti borboniche

Marzo: scontri tra esercito piemontese e briganti nel Molise e in provincia di Chieti

2 marzo: chiude la Gazzetta del Popolo di Lombardia

3 marzo: Santa Margherita Belice (Ag), tre fucilate uccidono a pochi passi da casa Giuseppe Montalbano, 42 anni, fervente mazziniano e protagonista della rivoluzione palermitana del 1848. Montalbano, che partecipò all’impresa dei mille combattendo nelle campagne di Salemi, dopo il decreto garibaldino del 2 giugno 1860 — relativo alla ripartizione delle terre demaniali ai contadini — rivendicò alla guida dei contadini margheritesi tre feudi spettanti al comune ma usurpati dalla principessa Giovanna Filangieri con la complicità degli agrari e dei baroni già legati al governo borbonico. Il delitto fu preceduto da una serie di minacce ed “avvertimenti” a Montalbano ed alla sua famiglia. Ad esso seguì una sommossa popolare di due giorni culminata nell’assalto al municipio di S. Margherita dove si erano rifugiati alcuni tra coloro che erano stati indicati da vari testimoni quali esecutori del criminale agguato.

17 marzo: Torino, proclamato il Regno d’Italia. La Costituzione e la pubblica amministrazione sono ereditate direttamente dal Regno di Sardegna. In precedenza la proclamazione era avvenuta al Senato (26 febbraio) e nell’occasione era stato ritirato un emendamento che proponeva di aggiungere la formula «per provvidenza divina e per voto della nazione». 
Il 23 marzo Cavour sarà nominato presidente del Consiglio e detiene anche il ministero degli esteri e quello della marina; il bolognese Marco Minghetti, il ministero degli interni; il piemontese Giovanni Battista Cassinis, quello di grazia e giustizia; il siciliano Giuseppe Natoli, l’agricoltura; l’emiliano Manfredo Fanti, la guerra; il banchiere livornese Pietro Bastogi, le finanze; il toscano Ubaldino Peruzzi, i lavori pubblici; il napoletano Francesco De Sanctis, l’istruzione. Il napoletano Vincenzo Niutta è nominato ministro senza portafoglio

12 marzo: Messina, si arrende la guarnigione della Cittadella, il maggiore nucleo di resistenza borbonica ancora attivo nell’ex Regno delle Due Sicilie. Il 20 marzo si arrenderà la piccola guarnigione di Civitella del Tronto (AP). Nuclei di militari rimasti fedeli a Francesco II si uniranno a bande di contadini e di briganti dando vita a una lunga guerriglia: il brigantaggio.

13 marzo: Torino, il deputato bolognese Marco Minghetti  presenta alla Camera un progetto di decentramento dell’ordinamento amministrativo. I quattro disegni di legge presentati da Minghetti eliminano il sistema centralizzato piemontese e affidano ampi poteri agli enti locali: regioni, province e comuni. Minghetti propone la creazione di un ordinamento regionale su base elettiva che consenta di conservare le tradizioni e i costumi delle diverse parti d’Italia. Alla Regione in particolare devono spettare il potere legislativo e l’autonomia finanziaria in merito ai lavori pubblici, all’istruzione superiore, alla sanità, alle opere pie, all’agricoltura. Province e comuni devono ampliare le loro competenze e la loro base elettorale, estendendo il diritto di voto amministrativo a tutti i cittadini iscritti almeno da sei mesi nei ruoli delle imposte dirette, indipendentemente dall’ammontare dell’imposta e senza escludere gli analfabeti; i sindaci, ancora di nomina regia, devono diventare elettivi all’interno del consiglio comunale. Allo Stato spettano soltanto, secondo la proposta di Minghetti, la politica estera, i grandi servizi di utilità nazionale (la difesa, le ferrovie, le poste, i telegrafi, i porti) e un’azione di vigilanza e di controllo sull’operato degli enti locali. Le proposte di Minghetti non saranno approvate

20 marzo: Civitella del Tronto (Teramo) si arrende alle truppe sabaude

23 marzo: Torino, Cavour forma il nuovo governo, il primo dopo l’unità d’Italia

25 marzo: Torino, in due discorsi alla Camera, Cavour sostiene che solo Roma può essere la capitale d’Italia e che la sua liberazione è necessaria per cementare l’unità nazionale. Questo deve tuttavia avvenire con l’accordo della Francia e senza intaccare l’indipendenza e la libertà spirituale del pontefice di cui la nuova Italia deve farsi garante di fronte all’Europa. In cambio della cessione del potere temporale al papa verrebbe corrisposta anche una ricca rendita annua.
Per tutta risposta Pio IX scomunica Cavour e gli autori o promotori «dell’attentato commesso contro la Santa Sede»

26 marzo: Garibaldi in un discorso a Caprera afferma che molti deputati erano indegni della nazione e che i garibaldini erano stati «trattati male»

29 marzo: abolito il Consiglio di Luogotenenza di Napoli

31 marzo: insorge Castiglione di Agnone (Molise) dove sono uccisi il sindaco, il giudice e una guardia. La repressione sarà feroce: 23 uccisi e 64 arrestati

2 aprile: insorge Vico Garganico, mentre disordini e manifestazioni si hanno un po’ in tutto il meridione

7 aprile: Basilicata, briganti, cui si uniscono gruppi di contadini dei latifondi del principe Doria, invadono le terre del principe stesso al grido di Viva Francesco II

Il brigante Carmine Crocco, noto con il nome Donatelli, si autoproclama generale borbonico.

12 aprile: il moto iniziato dai briganti di Crocco si estende a tutto il nord della Basilicata. Dopo Ginestra e Venosa, insorge anche Melfi dove vengono incendiati gli archivi e si eleggono nuovi dirigenti del circondario e del municipio. Moti e tumulti – tra il 9 e il 21 aprile – anche a Lavello, Rapolla, Avigliano (dove gli insorti sono guidati dall’Arciprete ottantenne), Coraguso, Calciano, Atella, Barile, Rionero, Monteverde, Grassano, Aquilonia, San Chirico, Calitri.

Torino, Bettino Ricasoli vara il nuovo governo. Ricasoli oltre alla presidenza del consiglio detiene il ministero degli Esteri e quello della Guerra; alla Giustizia subentra Vincenzo Miglietti; alla Marina, Luigi Federico Menabrea; all’Agricoltura, Filippo Cordova. Gli altri ministri sono confermati

Usa, inizia la Guerra di Secessione

15 aprileMelfi, i briganti guidati da Crocco, entrano in città (Melfi era a quel tempo capoluogo di provincia ndr) accolti come trionfatori. Celebrato anche un Te Deum di ringraziamento.
Negli stessi giorni bande di contadini armati scorrazzano sulle pendici del monte Somma (Napoli), nei pressi di Nola, nel Gargano e in Calabria

16 aprileBasilicata, primo scontro tra briganti ed esercito piemontese tra Barile e Rionero

18 aprile: scontro alla Camera tra Garibaldi e Cavour per il trattamento dei volontari che hanno partecipato alla spedizione nel meridione. Il dibattito continuerà nei giorni successivi

19 aprileMelfi è occupata dall’esercito piemontese. Crocco si ritira nell’alta Irpinia dove fa scoppiare moti a Calitri, Conza, Pescopagano e Carbonara. Tutta la Basilicata ritorna sotto l’ordine dei piemontesi

25 aprile: emessa un’ordinanza che prevede l’espulsione dei membri della camorra napoletana dalla polizia

1° maggio: il governo italiano invia grossi contingenti militari nel Meridione per arginare il fenomeno del brigantaggio. Il nuovo luogotenente di Napoli, Gustavo Ponza di San Martino, tenta una mediazione con i legittimisti borbonici nel tentativo di contenere il fenomeno senza ricorrere a una feroce repressione armata

4 maggio: costituito ufficialmente il regio Esercito Italiano: con Decreto del Ministro Fanti, l’Armata Sarda, che aveva incorporato molti eserciti pre unitari, prendeva la denominazione di Esercito Italiano.
Le unità militari sabaude iniziano a confluire nel meridione.
Ma la storia del nostro Esercito ha radici molto più lontane: il 18 aprile 1659 il duca Carlo Emanuele II di Savoia, volendo disporre di militari addestrati e pronti all’impiego, indisse un bando per il reclutamento di 1.200 uomini da inquadrare in un reggimento detto «delle Guardie». Questo evento segnò il passaggio dalle milizie di ventura alle unità permanenti, organismi propri dello Stato. Il reggimento delle Guardie fu, dunque, il primo reparto permanente d’Europa, precursore dell’attuale Esercito di professionisti 

18 maggio: Milano, il vicario dell’arcivescovo Caccia Dominioni, si rifiuta di celebrare la festa dell’unità d’Italia in Duomo. Un gruppo di congiurati cerca di catturarlo dentro il Duomo, ma il vicario riesce a rifugiarsi in sagrestia e poi a fuggire dalla città travestito da secolare. Il Capitolo si schiera contro il vicario e approva le celebrazioni

29 maggio: la Camera approva il trattato di pace firmato con l’Austria

Giugno: in una lettera Giuseppe Mazzini scrive:  «[è necessario] da tutte le Società Operaie esistenti ottenere uno o due delegati ad un Congresso: in quel Congresso generale, far votare uno statuto superiore a tutti i locali, contemplante quanto riguarda lo sviluppo morale, intellettuale, economico generale della classe operaia; far votare quindi un Comitato o una Direzione suprema per l’applicazione di quello statuto; far che quel comitato sia composta d’uomini nostri; aver quindi in mano nostra la classe operaia da un punto all’altro d’Italia» 

Introdotta in Italia la Coscrizione militare obbligatoria. La durata del servizio di leva viene fissata inizialmente a sei anni; successivamente verrà ridotta a cinque, poi a due o tre

6 giugno: Torino, muore improvvisamente Cavour

28 giugno: Milano, siglato l’atto costitutivo della Società Anonima degli Omnibus (SAO). La sede è situata al n.23 di piazza Duomo dove sono anche la sala d’aspetto, il deposito bagagli e la direzione

Luglio: stabilito per legge il tasso di cambio tra la lira piemontese e le altre valute della penisola. Fissato per decreto il valore della lira piemontese.

Istituita la Cassa di Invalidità per la Gente di Mare

1 luglio: Roma, esce il primo numero de L’Osservatore Romano, fondato da due avvocati, il forlivese Nicola Zanchini ed il bolognese Giuseppe Bastia

Marco Minghetti, in un discorso alla Camera, parla del progetto di sistemazione dei comuni e delle regioni del regno

3 luglio: Lecce, fondata la Società operaia di mutuo soccorso.

7 luglio: i moti repressi in Basilicata si riaccendono nell’avellinese, nel beneventano, nel casertano e nel cosentino. Si formano bande di briganti a cui si uniscono contadini insorti.

Alcune centinaia di briganti, soldati borbonici sbandati e contadini occupano Montefalcione (Avellino). Di qui dilagano verso Montemilletto, Candida, Chiusano e altre località, arrivando a minacciare la stessa Avellino. I moti sono repressi con l’intervento dell’esercito piemontese appoggiato dalla legione ungherese di Garibaldi arrivata da Nocera.

Nell’avellinese si svolge una grande manifestazione in favore dei Borboni

9 luglio: un migliaio di contadini insorti attacca Cosenza. Respinti dall’esercito, si ritirano sulla Sila formando bande di briganti

10 luglio: creato il Gran libro del debito pubblico del Regno, che unifica i debiti pubblici dei singoli Stati preunitari

15 luglioNapoli, il generale Enrico Cialdini sostituisce il moderato Ponza di San Martino come luogotenente dell’ex Regno delle Due Sicilie, con pieni poteri civili e militari per la repressione del brigantaggio

17 luglio: dichiarato il corso legale della lira italiana. La Banca nazionale sarda prenderà in seguito il nome di Banca nazionale

21 luglio: approvata una legge che concede all’ingegnere Paolino Talabot di costruire le linee ferroviarie: Ancona – Otranto, Napoli – Foggia e Ceprano – Pescara

24 luglio: approvata una legge che forma una un corpo di 120.000 uomini arruolati su base censitaria destinati all’ordine pubblico. Originariamente Garibaldi aveva proposto la formazione di un corpo dieci volte superiore con il quale formare una Guardia mobile nazionale (progetto dibattuto il 19-20 luglio)

28 luglioGioia del Colle (Bari), contadini e popolani si uniscono ai briganti della banda guidata dall’ex sergente borbonico Pasquale Domenico Romano. La rivolta è repressa duramente: oltre 100 i fucilati e 120 gli arrestati. Altri rivoltosi saranno fucilati nei giorni seguenti.

Istituite con la legge n.360 le Casse per gli invalidi della marina mercantile, le prime a partecipazione obbligatoria.

Con il R.D. n.158 a Torino, presso il Ministero delle finanze, viene organizzata l’amministrazione del debito pubblico, con una direzione generale e con direzioni a Firenze, Milano, Napoli e Palermo

AgostoTeramo, in soli sei giorni sono fucilati 526 rivoltosi o ritenuti loro simpatizzanti.

7 agostoPontelandolfo (Benevento), la popolazione, guidata da cinque canonici e un arciprete, chiama in soccorso i briganti attivi nelle zone circostanti. Insorgono anche Casalduni e Campolattaro. Nei giorni seguenti è annientato un distaccamento di 40 soldati e quattro carabinieri (un solo superstite). La legge è riportata nella zona con la distruzione dei due paesi e la fucilazione degli abitanti rimasti.

Moti anche in altre zone del beneventano e nel salernitano: Auletta (che rimane tre giorni in mano alla popolazione), San Marco dei Cavoti, San Giorgio la Molara, Pago e Pietralcina.

Caserta, un gruppo di briganti, travestito da Guardia Nazionale e guidato dal capobanda Antonio Caruso, liberano un centinaio di detenuti, tra i quali Giona La Gala, fratello del capo banda Cipriano. Questi dal monte Tiburno effettua scorrerie in tutto il beneventano, arrivando fino a minacciare Caserta. Nello stesso periodo non vi è zona dalla Terra del Lavoro al nolano, dall’Abruzzo al Molise, dall’avellinese alla Basilicata, fino al Gargano, al barese e alla Calabria che non sia percorso da bande di contadini che, unite a soldati borbonici sbandati, sono diventati briganti

8 agosto: durante la notte vengono arrestati a Napoli una trentina di ex ufficiali dell’esercito borbonico. Il giorno successivo vengono imbarcati su una nave, con qualche centinaio di soldati borbonici, diretti a Genova

10 agosto: fondata a Napoli una loggia del Grande Oriente massonico

11 agosto: formate due commissiono, una per indagare su quale sia la via per ottenere una perequazione dell’imposta fondiaria e una per esaminare la tassazione sulla ricchezza mobile

17 agosto: trasferite agli enti locali parte dei poteri del ministero della Pubblica Istruzione

22 agosto: scoppia una sommossa tra i militari borbonici detenuti nella fortezza di Fenestrelle (Torino)

SettembreGenova, i democratici fondano l’Associazione unitaria italiana

13 settembre: termina le pubblicazioni il giornale Campidoglio

14 settembreCalabria, una trentina di ufficiali e soldati spagnoli, comandati dal legittimista e avventuriero spagnolo Don José Borejès, sbarcano sulle coste calabresi per organizzare la rivolta anti piemontese. Dopo fortunose vicende riuscirà a unirsi agli insorti lucani comandati da Carmine Crocco Donatelli, uno dei più prestigiosi capi del brigantaggio, e a compiere nei mesi di ottobre e novembre ardite azioni militari che porteranno alla sollevazione di molti paesi dell’Italia meridionale.

Dura azione militare contro i paesi di Pontelandolfo e Casalduni (Benevento), che vengono distrutti e gli abitanti uccisi

22 settembreBologna, scoppiano violenti tumulti a causa dell’aumento dei prezzi. Le proteste continuano anche nei due giorni successivi. Sono assaltati forni, pastifici e anche qualche abitazione. A tutti, i manifestanti impongono di vendere le derrate a prezzi accessibili. Sei persone sono arrestate, dopo il duro intervento della Guardia Nazionale. Saranno assolti il 24 maggio 1862

27 settembreFirenze, IX Congresso delle società operaie. Sono rappresentate 124 società con 250 delegati, fra i quali si ricordano Agostino Depretis, Pietro Sbarbaro, Daquino, Giuseppe Dolfi e Francesco Domenico Guerrazzi. Giuseppe Maz­zini invia un messaggio. Il Congresso si divide sulla questione pregiudiziale se le Società operaie debbano occuparsi di politica, oppure no. Il congresso approva una mozione che chiede l’unificazione delle società operaie, il suffragio universale e l’istruzione laica e obbligatoria. Una seconda mozione dichiara «funesto» per gli operai l’uso dello sciopero, raccomanda il ricorso all’arbitrato di «uomini probi» per ottenere aumenti salariali e riduzioni degli orari di lavoro, chiede l’abrogazione degli articoli del codice penale che vietano le «coalizioni degli operai». Il congresso si chiude con l’elezione di una commissione permanente composta in grande maggioranza da democratici

9 ottobreTorino, l’emanazione dei decreti Ricasoli estendono a tutta l’Italia il decreto Rattazzi del 1859 sull’ordinamento provinciale e comunale. E’ la fine dell’ipotesi Minghetti di uno stato decentrato e regionale. Il Regio Decreto n. 250 assegna il titolo di prefetto anziché governatore alla più alta carica delle province italiane

16 ottobre: attribuiti al generale La Marmora i pieni poteri militari e civili per combattere il brigantaggio nel meridione

Napoli, il generale Alfonso La Marmora (foto) sostituisce il generale Cialdini al comando delle truppe impegnate nella repressione del brigantaggio nel Meridione

22 ottobrePotenza, don José Borejès si unisce alla banda di Crocco.

27 ottobreEmpoli, fondata la Società di Mutuo Soccorso fra gli operai

31 ottobrePalermo, fondata la Cassa Centrale di Risparmio Vittorio Emanuele per le province siciliane, conosciuta anche come Sicilcassa o con l’acronimo Ccrve.  Controllato dagli anni ’50 dalla Regione Siciliana conobbe una forte espansione. Negli anni Sessanta l’ascesa divenne esponenziale con l’autorizzazione alla Cassa per la gestione del credito fondiario. Fu la più importante Cassa di Risparmio italiana dopo la Cariplo, e negli anni settanta un siciliano su cinque ha un conto di risparmio alla cassa.
Con la riforma del 1990 diventa una Società per azioni di proprietà dell’omonima Fondazione bancaria, con una ricapitalizzazione per ripianare i debiti da parte della Regione Siciliana di circa 500 miliardi di lire. Viene istituita la Fondazione Lauro Chiazzese della Sicilcassa, che si fonderà poi con la Fondazione Banco di Sicilia nel 2004. Nel 1997, con 3.850 dipendenti, 245 sportelli, 11.000 miliardi di lire di depositi ed altrettanti di impieghi, e 1.200 miliardi di deficit, viene comunque messa in liquidazione coatta amministrativa dal governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio e acquisita nel settembre 1997 dal Banco di Sicilia

3 novembrePotenza, in tutta la provincia si riaccende la guerriglia organizzata dai briganti guidati da Carmine Crocco. Scontri e tentativi di rivolta (tra cui la fallita sollevazione borbonica di Potenza) avvengono un po’ in tutta la provincia. Il 26 novembre i briganti superstiti tentato l’assalto di Pescopagano. Respinti, si ritirano nel bosco di Monticchio.
Con la sconfitta di Crocco la guerra al brigantaggio cesserà di essere una guerra di massa, trasformandosi in una guerra per piccole bande. Le cifre, incomplete, fornite dalle autorità militari piemontesi relative alla seconda metà del 1861 parlano di 733 briganti fucilati, 1.093 uccisi in combattimento e 4.095 arrestati. Negli anni successivi si formeranno numerosissime bande (formate di poche decine di uomini) che agiranno ognuna per proprio conto e nella propria zona. La banda di Carmine Crocco minaccerà l’avellinese, il lucerino e la zona di Altamura. Le bande di Coppa, Tortora, Tina, Totaro, Schiavone agiranno nelle stesse zone, talvolta aggregandosi alla banda di Crocco. La stessa cosa vale per la banda di
Ninco Nanco, ex bracciante, che agisce nella zona di Lagopesole (Potenza) e intorno al monte Carmine. La banda di Serravalle opera tra il Brandano e il Basento. La banda della famiglia Cavalcante nel Sauro e nel basso Agri. Altre decine di bande operano nella sola Basilicata, per un totale di un migliaio di uomini. Nelle altre zone vanno ricordate: la banda Caruso, ex vetturino fuggito di galera che agisce tra Lecce e Bari per trasferirsi, poi, in Molise insieme alle bande di Nunzio e Coscione. Cipriano La Gala e fratelli, Crescenzo Gravina, Frate Carmelo e altre minori nell’avellinese. Titta Varanelli nel lucerino. Pasquale Domenico Romano (ex sergente borbonico, uno dei pochi che sapeva leggere e scrivere) in Puglia, dove erano attive anche le bande di La Veneziana, Villani, Nicandrone e Nicandruccio e del caporale Antonio Pizzichicchio. Muracca e Pietro Monaco in Calabria. Decine di altre agivano nel nord della Puglia, in Capitanata, in Calabria, in Abruzzo, in provincia di Napoli. Secondo l’elenco nominativo che ne da il Molfese in Elenco delle bande brigantesche attive fra il 1861 e il 1870, si contano 393 bande di una certa consistenza che terranno impegnati esercito, carabinieri e Guardia Nazionale per una decina di anni

Ottobre novembre: si svolgono nelle Marche ed in Umbria i plebisciti, che approvano l’annessione al regno

Terminano i lavori della commissione Farini – Minghetti per la riforma dell’organizzazione locale del paese. Viene proposta la creazione delle regioni

9 novembre: assegnate al Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio le competenze sulle privative industriali. Le Zecche di Stato diventano tre: Torino, Milano e Napoli

Aperta al pubblico la ferrovia Milano – Piacenza. Seguiranno due anni dopo la Treviglio – Cremona e nel 1865 la Gallarate – Sesto Calende

11 novembreAsti, si riuniscono le società operaie moderate che hanno abbandonato i lavori del congresso di Firenze. Il congresso giudica inopportuna la scissione delle organizzazioni operaie e nomina una giunta incaricata di giungere a un accordo con la commissione permanente eletta a Firenze

17 novembre: inaugurato il primo tratto della linea ferroviaria tra Rimini e Ancona

21 novembreTodi (Pg), fondata la Società operaia di mutuo soccorso di Todi. La fondazione vera e propria, con il nome di Società di mutuo soccorso degli artisti ed operai di Todi, arriverà il 2 gennaio dell’anno successivo e mantenne questa denominazione fino al 1920 quando, come si evince dall’art. 1 dello statuto di quell’anno, questa fu cambiata in Società operaia di mutuo soccorso di Todi.  Durante il fascismo il sodalizio, che all’inizio aveva rifiutato di iscriversi alla Federazione provinciale dell’Umbria del Sindacato italiano delle cooperative, fu costretto ad aderire ai sindacati fascisti e venne commissariato nel 1927; i soci, però, non approvarono nel 1930 lo statuto redatto dal Commissario prefettizio, che imponeva il controllo del governo sugli organi sociali. A partire dal 1934 il presidente e i consiglieri vennero di nuovo eletti dall’Assemblea generale dei soci.
La Società è tuttora in attività e lo statuto più recente e ancora in vigore è quello del 1962

28 novembre: assegnate al Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio le competenze sull’istruzione tecnica e professionale

5 dicembreTorino, primi interventi legislativi per l’abolizione dei vincoli feudali sulle terre e per la ripartizione dei terreni demaniali nel Mezzogiorno

8 dicembre: José Borjes è catturato dai piemontesi, mentre tenta di raggiungere Francesco II a Roma, ed immediatamente fucilato a Tagliacozzo (L’Aquila). Con la morte di Borjes i Borbone abbandoneranno il disegno di trasformare il brigantaggio in un’insurrezione legittimista, pur continuando a sostenere le attività delle bande di briganti

15 dicembreGenova, si riuniscono nel teatro Carlo Felice i comitati di provvedimento per Roma e Venezia, nati in gennaio dalla trasformazione dei comitati di soccorso a Garibaldi per Napoli e la Sicilia. Partecipano anche delegati di associazioni che si riconoscono nel partito d’Azione.  La riunione è presieduta da Garibaldi. Viene decisa l’elezione di un nuovo direttivo del Comitato centrale di Provvedimento: il responso delle urne è nettamente favorevole ai mazziniani, così Garibaldi declina l’offerta di assumere la presidenza. I mazziniani vincono, ma pagano lo scotto di una frattura che condizionerà inevitabilmente l’attività nel partito

17 dicembre: approvata dal governo la soppressione della Luogotenenza in Sicilia

31 dicembre: si effettua il primo censimento della popolazione d’Italia

DURANTE L’ANNO

La Banca Nazionale degli Stati Sabaudi assorbe la Banca delle Quattro Legazioni.  Diventerà poi la Banca Nazionale del regno d’Italia 

Edoardo Sonzogno fonda a Milano l’omonima casa editrice

Niccolò Tommaseo e Bernardo Bellini iniziano a Torino la pubblicazione del Nuovo dizionario della lingua italiana

Sassano (Salerno), contadini poveri e braccianti creano un’associazione clandestina, che si configura come un ibrido tra la Lega di resi­stenza e la Società di mutuo soccorso.

Stellarton, in Nuova Scozia, nascono le prime cooperative Canadesi

Torino, Hermann Loescher fonda l’omonima casa editrice.
È specializzata in opere scolastiche, testi universitari e classici, ma la sua fama è legata in particolare all’attività nel campo della lessicografia, con IL (vocabolario Italiano-Latino) curato da Luigi Castiglioni e Scevola Mariotti, il GI (vocabolario Greco-Italiano curato da Franco Montanari) e molti altri dizionari. 
Nel 1989 la Zanichelli acquista la totalità delle azioni Loescher dalla famiglia di Maurizio Pavia. La famiglia Pavia, di origine biellese come la più nota famiglia Sella deteneva il pacchetto azionario dagli anni del Fascismo, periodo durante il quale per le leggi razziali fu costretta ad affidarsi a un prestanome.

Inizia la costruzione della stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia. Sarà completata nel 1865.

Russia, lo zar Alessandro II abolisce la servitù in tutto il territorio imperiale