
Scioperano per il contratto di lavoro. Ricevono in cambio una denuncia per blocco stradale. Gli operai metalmeccanici sono i primi a sperimentare la stretta del decreto «sicurezza». A Bologna, per pochi metri sulla tangenziale, rischiano fino a due anni di carcere
Luciana Cimino
https://ilmanifesto.it/denunciateci-tutti-i-metalmeccanici-sfidano-il-governo

Energia di sinistra
La sinistra deve ripensare il disegno complessivo dell’intera battaglia politica perché restano definiti poco incisivamente i suoi obiettivi generali. Deve capire come motivare i cittadini, come trasmettere loro il movimento, un’energia paragonabile a quella che anima le destre. Come proporre gli antichi ideali di emancipazione in modo da essere compresi anche dai molti che la destra induce a confondere il progresso col futurismo, la sicurezza con la rabbia, la libertà con la guerra.
Carlo Galli
da strisciarossa
I giornali di oggi nella rassegna stampa di Rainews24
Mercoledì 25 giugno
25 giugno 2025. La Rai accusa Ranucci (poi minimizza). La solidarietà di Landini

Lettera contro il giornalista di Report “reo”, tra le altre cose, di aver presentato senza autorizzazione aziendale il suo libro ospite della Cgil Venezia
Giorgio Sbordoni – collettiva.it
Se non ci fosse davvero di che piangere e temere per il presente (e per il futuro), verrebbe da ridere. La Destra al governo non è certo nuova alla militarizzazione della tv di Stato, ma la crociata contro il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, sta assumendo proporzioni preoccupanti. Così capita, come spiega il giornalista denunciando il fatto sui propri social, che a Ranucci venga consegnata una lettera firmata dall’Ad Giampaolo Rossi e dal direttore delle Risorse Umane, Felice Ventura. Attenzione, però, “non è un provvedimento disciplinare”, ci tiene a puntualizzare l’azienda dopo il polverone.
continua in
https://www.collettiva.it/copertine/italia/rai-ranucci-report-lettera-h81k4m9d?guid=nl-1750918912

25 giugno 2025. Nato versione Trump, da alleati a vassalli

Piero Orteca – remocontro.it
Alla fiera della vanità di Trump padrone del mondo, si scopre la Nato vassalla Usa. L’obbligo di spendere in armamenti il 5% del Pil è presentato come inevitabile. Zelensky esulta, più armi per tutti significano più forniture a Kiev. Il segretario Nato senza ritegno: «Raggiungerai qualcosa che nessun presidente americano è riuscito a fare. L’Europa pagherà in modo massiccio, come dovrebbe, e sarà una tua vittoria».
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https://www.remocontro.it/2025/06/25/nato-versione-trump-da-alleati-a-vassalli/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=gli-ultimi-newsletter-total-articoli-dal-nostro-blog_262
25 giugno 2025. Il lavoro sporco

Franco Berardi
Ci sarà una Norimberga per gli autori israeliani del genocidio? Ci sarà una Norimberga per i capi di stato europeo complici del genocidio?
In Noi figli di Eichmann il filosofo ebreo tedesco Gunther Anders scriveva che il modello nazista è destinato a raggiungere la sua perfezione quando la tecnica prenderà il sopravvento sugli esseri umani. Auschwitz è stato il primo esperimento di una gestione industriale dello sterminio, adesso le forze congiunte della tecnica e del razzismo stanno preparando la soluzione finale su scala planetaria.
Anders scriveva: «Possiamo aspettarci che gli orrori del Reich futuro eclisseranno quelli del Reich di ieri. Certamente quando un giorno i nostri figli o nipoti, dalle altezze del loro Reich millenario guarderanno indietro al cosiddetto terzo Reich, a loro apparirà come un esperimento provinciale, minore».
Questa agghiacciante predizione sembra oggi diventare vera. L’automazione dello sterminio, secondo Anders, è il contributo essenziale del Nazismo, e nella nostra epoca postindustriale il progetto di sterminio automatico può essere implementato su scala molto più vasta di quella che poté realizzare Hitler.
Quel che Anders non poteva sapere è che il cuore del Terzo Reich millenario che si fonda sulla superiorità della tecnica sarebbe stata Israele, vera e propria continuazione del Nazismo hitleriano.
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https://francoberardi.substack.com/p/il-lavoro-sporco?utm_source=post-email-title&publication_id=2391647&post_id=166481150&utm_campaign=email-post-title&isFreemail=true&r=c2va4&triedRedirect=true&utm_medium=email
25 giugno 2025
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 1217
RaiNews LIVE
Vertice Nato, attesa per l’incontro Trump-Zelensky. Missili sui Dnipro, molte vittime tra i civili
Il sostegno della Nato nei confronti dell’Ucraina resta “incrollabile”. Lo assicura il segretario generale della Nato Mark Rutte, in vista del summit di oggi all’Aja
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2025/06/droni-russi-colpiscono-nel-nord-est-tre-morti-afb1f202-ddab-470f-b3c6-da1dbc87ce6c.html
Vedi anche
- video Massiccio attacco droni a Sumy: “Ucciso anche un bambino”
- Kiev, almeno 10 morti e 33 feriti negli attacchi russi. Bombe russe anche su Kramatorsk
- video Kiev, i soccorsi dopo il massiccio attacco di droni russi nella notte
- video Ucraina, nella fase più dura il presidente Zelensky vola a Londra dal suo più ferreo alleato
https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina
LeMonde LIVE
En direct, guerre en Ukraine : Donald Trump dit qu’il rencontrera « probablement » Volodymyr Zelensky au sommet de l’OTAN qui s’ouvre mercredi
Le président américain, qui a rejoint La Haye mardi soir, est, par ailleurs, resté évasif sur son engagement à défendre ses partenaires de l’Alliance atlantique, en prétendant que l’article 5, qui pose le principe de défense mutuelle, pouvait « se définir de plusieurs façons ».
Le 25/06 à 21:00 L’essentiel
Ce qu’il faut retenir le 25 juin à 21 heures
- Sur X, Volodymyr Zelensky est revenu sur sa rencontre avec le président américain, Donald Trump, à La Haye. Il dit avoir discuté de « l’achat de systèmes de défense aérienne américains pour protéger [les] villes, [le] peuple, [les] églises et [les] infrastructures [d’Ukraine] ». « L’Ukraine est prête à acquérir cet équipement (…) Nous avons aussi évoqué la possibilité d’une coproduction de drones », a-t-il écrit.
- Dans la déclaration finale du sommet de l’Alliance atlantique à La Haye, mercredi, les membres de l’Organisation du traité de l’Atlantique Nord (OTAN) réaffirment leur « engagement inébranlable » à se défendre mutuellement en cas d’attaque. « Une attaque contre l’un est une attaque contre tous », insistent-ils, soulignant leur attachement à l’article 5 du traité de l’Atlantique Nord sur la défense collective.
- « Les alliés réaffirment leur engagement souverain et durable à soutenir l’Ukraine, dont la sécurité contribue à la nôtre », face à « la menace à long terme » que représente la Russie, rappelle cette déclaration, endossée par les 32 dirigeants de l’OTAN, y compris le président américain.
- Deux hommes ont été tués dans l’oblast de Kherson affirme le bureau du procureur régional. Il a rapporté sur Telegram que l’oblast avait été visé par différents bombardements russes tout au long de la journée. Cinq autres personnes ont été blessées, assure la même source.
- Un homme a été tué dans une attaque russe dans le raïon de Koupiansk, dans l’oblast de Kharkiv, a rapporté le bureau du procureur de l’oblast sur Telegram. Selon lui, la victime est un homme de 60 ans. Il ajoute que des bombardements ont aussi visé Koupiansk dans la matinée mais sans faire de victimes.
- Sur Telegram, Vadym Filachkine, le gouverneur de l’oblast de Donetsk, a déclaré que des bombardements russes dans différentes localités avaient causé la mort d’une personne et blessées quatre autres personnes.
25 giugno 2025. Mediterraneo, la rotta della tortura

Il rapporto Disumani di Medici senza frontiere: uomini martoriati e donne stuprate, Libia al primo posto. Solo il 22% ottiene lo status di rifugiato
Emanuele Di Nicola – collettiva.it
Il Mediterraneo è l’area della tortura e dell’abuso. Un’espressione forte, ma necessaria alla luce dei dati i dati dei pazienti sopravvissuti a tortura, assistiti dal team di Medici senza frontiere. La ricerca è stata condotta a Palermo in collaborazione con l’azienda ospedaliera universitaria Policlinico “Paolo Giaccone”, il Dipartimento Promise, la Cledu (Clinica legale per i diritti umani) e l’Università degli studi della città. I numeri sono stati diffusi nel rapporto internazionale “Disumani”, in occasione della Giornata mondiale in supporto delle vittime di tortura.
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https://www.collettiva.it/copertine/italia/mediterraneo-la-rotta-della-tortura-xfgnznk7?guid=nl-1750918912
Dal sito di Medici senza Frontiere
https://www.medicisenzafrontiere.it/news-e-storie/news/msf-pubblica-il-rapporto-internazionale-disumani-sulla-tortura/
Primo Report annuale 2024. Per maggiori informazioni: https://controlatortura.it/

25 giugno 2025. Rivivere lo spirito di San Francisco, 80 anni fa la firma della Carta dell’Onu
Il 26 giugno del 1945 veniva firmato, nella città statunitense nel nord della California, il documento delle Nazioni Unite che ha sancito la nascita di questa organizzazione intergovernativa a carattere internazionale. Ripercorriamo alcune pagine di storia legate all’Onu attraverso le voci dei Papi e le cronache dell’Osservatore Romano
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Ci sono documenti che sono destinati, fin dalla nascita, ad avere una proiezione a lungo raggio perché custodiscono valori universali e mantengono uno sguardo sempre attuale sul mondo. Uno di questi è la Carta delle Nazioni Unite che, nonostante le dense ombre oggi sempre più destabilizzanti sullo scacchiere geopolitico, resta un patrimonio di speranza. In questo tempo segnato da tensioni e interrogativi sul futuro, la voce dell’Onu, e soprattutto dei popoli che rappresenta, può essere fragile ma resta necessaria. Sono passati 80 anni dalla firma, il 26 giugno del 1945, dello Statuto dell’Onu, conservato al National Archives di Washington, che sarà esposto fino al prossimo 26 agosto a New York nella mostra intitolata “Reviving the spirit of San Francisco”. Il giorno seguente a quella storica decisione “L’Osservatore Romano” aveva dedicato la prima pagina a “La chiusura della Conferenza di San Francisco”. “Lo statuto delle Nazioni Unite – si legge nell’articolo pubblicato in quell’occasione dal quotidiano della Santa Sede – ha avuto l’approvazione finale da parte dei delegati di 50 nazioni. La decisione finale si è avuta alle 22.53 e 45 secondi (ora del Pacifico) nel teatro dell’opera di San Francisco”.
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https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2025-06/carta-nazioni-unite-papi-visite-onu.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=NewsletterVN-IT


25 giugno 2025. Le domande (inevase) di Renzi a Meloni: “Perché si spiano i giornalisti?”
Un momento non casuale per chiedere spiegazioni: qualche giorno fa, i pm di Roma e Napoli hanno disposto accertamenti tecnici irripetibili sui dispositivi telefonici di sette persone, tra questi 4 giornalisti, i cui cellulari sarebbero stati “infettati”.
Matteo Renzi è tornato sul caso Paragon, l’azienda israeliana produttrice del software spia “Graphite”. Lo ha fatto ieri in Senato replicando alle considerazioni della premier Meloni in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno. Un momento non casuale per chiedere spiegazioni: qualche giorno fa, i pm di Roma e Napoli hanno disposto accertamenti tecnici irripetibili sui dispositivi telefonici di sette persone, tra questi 4 giornalisti, i cui cellulari sarebbero stati “infettati”.
“Se davvero contiamo di più (io non credo), perché, Presidente, da sei mesi a questa parte in questo Paese si spiano i giornalisti? – ha chiesto Renzi – Perché, signora Presidente, lei non ha chiamato il direttore, perché non ha avvertito il bisogno di chiamare Francesco Cancellato e Roberto D’Agostino per scusarsi? Non dico che li avete spiati voi, ma quantomeno voi non avete controllato che i giornalisti non si spiassero. In un Paese civile la politica non controlla i giornalisti”.
https://www.unita.it/2025/06/25/le-domande-inevase-di-renzi-a-meloni-perche-si-spiano-i-giornalisti/
vedi anche
Paragon smentisce il governo Meloni: “Ha coperto gli spioni”
Intercettazioni, finalmente un freno ma su Paragon il governo tace
Lo scandalo Paragon si allarga, altri dispositivi “infetti” in Italia: e i rappresentati di Meta sfilano al Copasir
25 giugno 2025. Salvini: “Rivedere il reato di tortura per aiutare la Penitenziaria”. L’ira di Ilaria Cucchi.

La senatrice di Avs e sorella di Stefano Cucchi: “Giù le mani, il ministro pensi ai trasporti”
Scoppia la polemica dopo la proposta del vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, di “rivedere il reato di tortura per permettere alla Penitenziaria di fare il proprio lavoro”. Ilaria Cucchi, senatrice di Avs e sorella di Stefano Cucchi, commenta: “Giù le mani dal reato di tortura. Il ministro Salvini dovrebbe occuparsi di trasporti e non di altro”.
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https://www.lapresse.it/politica/2025/06/25/salvini-rivedere-reato-di-tortura-per-aiutare-penitenziaria-ira-cucchi
25 giugno 2025. Venezia impacchettata e regalata ai super ricchi per le nozze “No limits” di Bezos

Toni Jop – strisciarossa.it
Forse, da qualche parte, questo intenso contatto tra uno degli uomini più ricchi e potenti del globo e Venezia, il palcoscenico più sontuoso e insieme malioso della terra, fornirà elementi utili per capire soprattutto ciò che sta accadendo all’intera umanità e cosa prometta il futuro, che terreni di conflitto imporrà il potere, cosa vorrà da ciascuno di noi e in cambio di non-si-sa-che.
La gran festa per il matrimonio (che sta già saturando il voyeurismo delle centrali del “fashion”) decolla in queste ore. E già la vaghezza dei tempi d’avvio dice bene come da parte degli organizzatori si sia provveduto ad accampare più piani di sviluppo alternativi per l’evento, ben oltre la lettera “B”. Nessuna certezza, o quasi, a proposito di dove come e quando, tanto per non programmare nei fatti momenti di crisi e di tensione con la massa dei giovani veneziani e di molte sigle ambientaliste che contestano non tanto il contatto tra i due soggetti, Bezos e Venezia quanto piuttosto i modi di questa relazione, ciò che il fatto davvero rende esplicito e cioè che se hai soldi puoi comprare la città, l’intera città e usarla come fondale del tuo senso del potere.
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https://www.strisciarossa.it/venezia-impacchettata-e-regalata-ai-super-ricchi-per-le-nozze-no-limits-di-bezos/
25 giugno 2025. Coop di comunità per la rinascita delle “aree interne”
Guglielmi (Confcooperative Terre d’Emilia), Farina (Briganti del Cerreto) e Maestri (Spi Cgil ER) raccontano l’Italia che non si arrende allo spopolamento

Simona Ciaramitaro – collettiva.it
Le Cooperative di comunità sparse per la penisola costituiscono un’importante opportunità, una vera e propria risorsa per le Aree interne afflitte da declino demografico e fragilità socio-economiche. Insieme con lo Spi Cgil, nell’ambito delle giornate seminariali “Aree interne – Cuore d’Italia”, siamo andati in visita sull’Appennino emiliano e abbiamo raccolto le testimonianze di chi vive, progetta e appoggia l’esperienza delle due Cooperative di Comunità del Comune di Ventasso (RE): Briganti del Cerreto e Valle dei Cavalieri.
Nel video parlano Fabio Guglielmi, Confcooperative Terre d’Emilia, Erika Farina, Cooperativa Briganti del Cerreto, e Patrizia Maestri, segretaria Spi Cgil Emilia Romagna, per narrare non solamente le difficoltà di chi vive, in primis gli anziani, in queste nostre zone di indiscutibile ricchezza paesaggistica e culturale che rischiano lo spopolamento, ma anche le attività virtuose e la bellezza di vedere rivivere il territorio.
il video in
https://www.collettiva.it/copertine/italia/cooperative-di-comunita-per-la-rinascita-delle-aree-interne-appennino-p4dcmxt1?guid=nl-1750918912
vedi anche
https://it.wikipedia.org/wiki/Strategia_nazionale_per_le_aree_interne
Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze
To buy, to resell e sgombera: giù le mani dal presidio ex Gkn
Questo non è un immobile. È una fabbrica che va riaperta.

1. E’ cominciato il processo di attacco e sgombero del presidio della ex Gkn.
(Così noi stessi apprendiamo questa mattina da due testate giornalistiche specifiche. Ma da quel che possiamo ricostruire, però la notizia non sarebbe di oggi: e allora perché esce oggi? Ognuno si domandi perchè).
2. Siamo stati tra i primi a essere licenziati dopo lo sblocco dei licenziamenti post-Covid. Saremo tra i primi a vedere le conseguenze del Dl Sicurezza, insieme ai metalmeccanici emiliani? Siamo sereni. Non è che non abbiamo paura. Non ce la possiamo permettere. Siamo nella legittimità sociale. E se la legittimità sociale passa dalla disobbedienza, noi disobbediamo alla fine.
3. Questo è un presidio sociale che va avanti per ottenere ogni singolo euro di ciò che ci spetta e per riaprire la fabbrica. Non abbiamo né voglia né tempo di entrare nel merito tecnico della manovra in corso. Il tempo è da tempo finito. Basti dire che, senza il presidio, la fabbrica oggi sarebbe solo un guscio vuoto.
4. I pastori arrivano su indicazioni dei lupi? Il Tribunale che avrebbe “ordinato lo sgombero” è quello fallimentare. E lo avrebbe fatto su indicazioni dei commissari/custodi nominati dal Tribunale. I quali recepirebbero così in pieno le indicazioni dei soggetti immobiliari (o addirittura della vigilanza privata pagata da questi stessi soggetti). Insomma, la preoccupazione sarebbe per i poveri immobiliaristi. Ricordiamo: immobile che oggi non appartiene a Qf, che è l’azienda coinvolta nel processo di liquidazione. E con una vendita dell’immobile che non sarebbe quindi prevista nel piano concordatario (piano concordatario a noi ancora oggi inconoscibile). Immobile su cui pende una revocatoria.
5. Tutto questo dopo che hanno rifiutato l’idea che la custodia potesse essere affidata temporaneamente al Comune di Campi Bisenzio, ritenuto non sufficientemente “terzo e imparziale”. Decisione che ora appare di una gravità inaudita e che getta una luce sinistra su tutta la vicenda. Evidentemente, voler ricreare posti di lavoro sul territorio è “di parte”, partigiano contro la speculazione.
6. Se non è speculazione, infatti, diteci voi: che cos’è?
Società create sul momento per fare cosa, con soldi venuti da dove, eterodirette da chi? Società a vocazione immobiliare create nel settembre 2023, poco prima dei secondi licenziamenti, legate da logiche “infragruppo” (?) alla proprietà di Qf, la quale a sua volta aveva acquistato la ex Gkn nel dicembre 2021 dal gruppo Melrose, senza chiarire mai in base a quali accordi riservati. Società a cui Qf ha svenduto, nel marzo 2024, l’immobile (vendita all’interno dello stesso gruppo?). Società da cui transitano milioni di euro provenienti da soggetti terzi, schermati da fiduciarie.
7. La tempistica è allucinante: concentrare l’attenzione sul presidio in termini tecnici e di forza pubblica è prima di tutto una manovra di distrazione. Doppiamente allucinante: lenti nel darci ciò che ci spetta, nel fornirci anche solo chiarezza su quanto, come e quando ci pagheranno, rapidi nell’intervenire sul presidio?
Siamo in attesa di ciò che è nostro: stipendi, permessi, ferie, Tfr contributi… Impossibilitati ad avere una Naspi piena e ad andare in pensione, in attesa di conoscere un piano concordatario, secretato, di cui possiamo solo intuire le enormi incongruenze. Un piano che rischia di essere l’ennesimo stratagemma per il rinvio, l’ennesimo “pagherò”, l’ennesima scadenza che rimanda a un’altra scadenza.
8. E solo per caso tutto questo avviene alla vigilia degli ultimi passi per la creazione del Consorzio industriale pubblico? Con i Comuni e la Regione che passano alle delibere, e il progetto industriale che entra nei dettagli?
9. Che sia tutto studiato o tutto casuale, l’effetto dell’attacco al presidio è oggettivo: seppellire la lotta sociale per riaprire la fabbrica, minare in modo irrimediabile la reindustrializzazione dal basso, diminuire il controllo sociale su quanto è accaduto e accadrà.
10. Conclusione semplice: o il movimento nel suo complesso, politico, sindacale e sociale, travalica frantumazioni, inadeguatezze, politicismi, tatticismi, e viene a respingere questa manovra e a prendersi questa vittoria, oppure di tutto questo presto non rimarrà che una storia piena di insegnamenti. Questo non dipende da noi, ma da voi. Noi semplicemente proveremo a fare il nostro dovere fino in fondo. Senza la convergenza, non si cambiano i rapporti di forza.
Giù le mani dal presidio ex Gkn: assemblea straordinaria della solidarietà giovedì 26 giugno. 11 e 12 luglio, tenetevi libere, liberi, pronti.
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#insorgiamo
I giornali di oggi nella rassegna stampa di Rainews24
Martedì 24 giugno
24 giugno 2025. Israele-Iran, Meloni in Senato: “Si vis pacem, para bellum”
La premier: “Tregua violata ma fiduciosi”. La risposta di Schlein: “Rispetto ai romani passi avanti, Italia costruisca la pace”. Approvata risoluzione maggioranza

Agenzia LaPRESSE
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni interviene in Senato sullo scenario internazionale. E cita gli antichi romani: “Si vis pacem, para bellum“. “Sul tema del riarmo si diceva che è stato alla base dell’inizio della guerra, io su questo la penso come i romani, ‘si vis pacem, para bellum’. Quando ti doti di una difesa non lo fai perché vuoi attaccare qualcuno, noi sappiamo che la pace è deterrenza, lo condividiamo. Anzi, piuttosto se si hanno dei sistemi di sicurezza e di difesa solidi si possono più facilmente evitare dei conflitti“, ha detto la premier nel corso delle repliche a Palazzo Madama in seguito alla discussione generale sulle sue comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo. Dopo le sue parole, l’Aula del Senato ha approvato, per alzata di mano, la risoluzione presentata dalla maggioranza. Ok dell’assemblea anche ad alcuni impegni del testo presentato da Azione, che ha accettato le riformulazioni del Governo e ottenuto parere favorevole. Precluse le risoluzioni presentate dalle altre opposizioni.
continua in
https://www.lapresse.it/politica/2025/06/24/meloni-in-senato-si-vis-pacem-para-bellum/
Paolo Soglia sulla propria pagina Facebook
Citare a cazzum

Una delle frasi più abusate dai guerrafondai alle vongole è l’antico detto romano “si vis pacem para bellum” (se vuoi la pace prepara la guerra).
La pescivendola di Palazzo Chigi l’ha riproposto oggi, ignorando come tanti il senso vero di questa frase.
Molti infatti ne abusano per spacciare il loro amore per le armi come un necessario tributo al mantenimento della pace, ma ai tempi dell’impero romano aveva tutt’altro significato.
Non bisogna dimenticare che quello romano è stato un impero straordinariamente moderno concettualmente, che si estendeva in tutta Europa, nel mediterraneo e in Medio Oriente.
A differenza di altri conquistatori che si limitavano a far terra bruciata depredando i conquistati, per i romani era importante assimilare i conquistati, imponendo leggi e tasse, la famosa “pax romana”, ma garantendo anche un’ampia autonomia a livello locale.
L’equilibrio interno poteva reggersi però solo in un gioco di continua espansione/assimilazione che ovviamente non poteva andare avanti in eterno, infatti quando l’impero romano smise di espandersi iniziò la lenta decadenza che portò prima a una divisione dell’impero stesso e poi al collasso dell’impero d’Occidente.
“Si vis pacem para bellum” sintetizza questo approccio: se vuoi stabilità, pace e prosperità all’interno dell’impero è necessario espandere continuamente l’impero, ovviamente con la guerra, per assoggettare altri popoli e altri territori.
Non è quindi un concetto statico, ma dinamico, non ci si armava tanto per fare, in previsione di un attacco nemico ma perchè le campagne militari erano il motore stesso della prosperità di Roma.
Tant’è che Cicerone aggiungeva per chiarire meglio il concetto: “Si pace frui volumus, bellum gerendum est” (Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra).
Quindi spacciare il “si vis pacem para bellum” per un motto difensivista, anche fintamente pacifista come se il “bellum” sia una disgraziata eventualità a cui bisogna prepararsi obtorto collo, è una grandissima cazzata.
Mauro Zani sulla propria pagina Facebook
Posso capire che la Meloni si trovi in una posizione difficile mentre si evidenzia la sua totale inessenzialità.
Non dimentichiamo che cercava di dare a bere di essere diventata una star internazionale e qualcuno ci credeva pure.
Posso capire che un governo di servi si limiti a blaterare di de-escalation mentre cadono le bombe sull’Iran e a Gaza si muore ogni giorno con i tiratori dell’IDF che sparano in testa a bambini affamati.
Ma non posso capire il silenzio di Mattarella che pure fu prodigo di parole quando paragonò la Russia al terzo Reich.
Adesso che gli USA attaccano un paese sovrano violando ogni regola del diritto internazionale non ho colto alcuna condanna.
Un silenzio assordante che non fa onore all’Italia.
24 giugno 2025. La bomba atomica e la sindrome del bystander
Anna Maria Mariani – Doppiozero

Quello che sta accadendo – l’attacco diretto degli Stati Uniti all’Iran, successivo alla rappresaglia israeliana – non è una notizia di politica estera. Non lo è perché un conflitto nucleare, se dovesse divampare, non riconoscerà confini territoriali, e finirà per annientare moltitudini di corpi e di ecosistemi nel nostro presente infame e nel tempo massimamente espanso delle mutazioni genetiche, che faranno espiare il futuro. Nessuna porzione del mondo è davvero al riparo. Anche noi italiani, nel nostro territorio che ci sembra incolume, ne verremmo colpiti, in gradi di intensità variabili: perché un disastro planetario non è un disastro universale, e uno degli aspetti più crudeli del fallout è che si distribuisce in modo collettivo ma asimmetrico, colpendo tutti fino a un certo punto, ma con un effetto più nocivo su alcune comunità, su specifici luoghi, su determinati organismi.
Ma non è solo l’universalità potenziale del danno a renderci partecipi. L’Italia è parte della macchina bellica. Il nostro suolo ospita armi atomiche americane nell’ambito della NATO. Questo ci colloca in una posizione ambigua: ufficialmente impegnati nella non proliferazione e nel disarmo, ma allo stesso tempo pienamente integrati in un sistema strategico che include l’arma atomica come deterrente e oggi, più esplicitamente, come strumento di pressione. In caso di escalation tra Washington e Teheran, ormai non più ipotetica ma in atto, l’Italia rischia di essere trascinata in un conflitto che coinvolge le potenze nucleari, pur senza essere un attore armato in senso proprio.
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https://www.doppiozero.com/la-bomba-atomica-e-la-sindrome-del-bystander
Nebbia di guerra, bugie nucleari e radiazioni mediatiche

Ugo Tramballi – remocontro.it
«Israele ha azzerato difese e regime iraniani: la vittoria è in pugno. L’Iran non può dire lo stesso ma annuncia di aver bombardato il quartier generale del Mossad a Tel Aviv e avere i mezzi per radere al suolo la città». Ugo Tramballi non fa sconti: «È il ‘fog of war’, la nebbia che i protagonisti di ogni guerra sollevano per motivare gli amici, spaventare i nemici e confondere i testimoni».
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https://www.remocontro.it/2025/06/24/nebbia-di-guerra-bugie-nucleari-e-radiazioni-mediatiche/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=gli-ultimi-newsletter-total-articoli-dal-nostro-blog_262
L’attacco all’Iran e la deriva delle élite europee
L’attacco all’Iran evidenzia il disprezzo con cui le leadership europee trattano il principio dell’autodeterminazione dei popoli.

Tara Riva – kritica.it
L’attacco militare condotto da Israele contro l’Iran il 13 giugno 2025 ha segnato l’apertura di un nuovo fronte di conflitto in Medio Oriente. L’operazione israeliana – che costituisce una grave violazione del diritto internazionale, in particolare della Carta delle Nazioni Unite e del Protocollo aggiuntivo I alle Convenzioni di Ginevra (articolo 56, che proibisce espressamente gli attacchi contro le installazioni nucleari civili) – non ha ricevuto la dovuta condanna da parte della maggioranza delle leadership europee. Al contrario, in molti casi, è sembrata essere non solo tollerata, ma addirittura accolta con favore e supporto.
Emblematico, in tal senso, l’intervento del presidente francese Emmanuel Macron, che in un lungo post su Twitter ha evitato accuratamente qualsiasi riferimento alla natura illegale dell’aggressione israeliana, preferendo invece puntare il dito contro il programma nucleare iraniano. Un programma sul quale Teheran – Stato firmatario del Trattato di Non Proliferazione (TNP) e non dotato di armi nucleari – stava negoziando attivamente con gli Stati Uniti, prima di subire l’attacco israeliano. Macron si è inoltre affrettato a ribadire il “diritto di Israele a difendersi”, ignorando il fatto che, in questo caso, è proprio Israele ad aver agito da aggressore.
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https://kritica.it/politica/lattacco-alliran-e-la-deriva-delle-elite-europe/
24 giugno 2025
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 1216
RaiNews LIVE
Droni russi colpiscono nel nord-est, tre morti
Il sostegno della Nato nei confronti dell’Ucraina resta “incrollabile”. Lo assicura il segretario generale della Nato Mark Rutte, in vista del summit di oggi all’Aja
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2025/06/zelensky-kiev-aprira-linee-produzioni-armi-in-paesi-europei-c8c6730b-968e-4559-a87b-cfc198131085.html
Vedi anche
- Kiev, almeno 10 morti e 33 feriti negli attacchi russi. Bombe russe anche su Kramatorsk
- video Kiev, i soccorsi dopo il massiccio attacco di droni russi nella notte
- video Ucraina, nella fase più dura il presidente Zelensky vola a Londra dal suo più ferreo alleato
- video Putin: “Russia e Ucraina sono un unico popolo, tutta l’Ucraina è nostra”
https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina
LeMonde LIVE
En direct, guerre en Ukraine : trois morts, dont un enfant, dans des frappes russes sur l’agglomération de Soumy
« Vers minuit, les Russes ont attaqué massivement avec des drones un village », a rapporté le chef de l’administration militaire de cette région du nord-est de l’Ukraine, Oleh Hryhorov. L’enfant tué était âgé de 8 ans.
Le 24/06 à 18:00 l’essentiel
Ce qu’il faut savoir mardi 24 juin, à 18 heures :
- Dix-sept personnes ont été tuées et plus de 200 blessées, dont une centaine est toujours hospitalisée, après les attaques russes dans l’oblast de Dnipropetrovsk, a rapporté le chef de l’administration militaire de l’oblast.
- Des frappes de drones russes, dans la nuit de lundi à mardi ont fait trois morts, dont un enfant, dans l’agglomération de Soumy, ville du nord-est de l’Ukraine, a annoncé mardi matin l’administration militaire régionale.
- Quatre personnes ont été tuées et cinq autres ont été blessées, cette nuit, après des attaques russes contre des zones résidentielles et des infrastructures critiques de l’oblast de Kherson, dans le sud de l’Ukraine, a fait savoir le chef de l’administration militaire de l’oblast, Oleksandr Prokudin.
- A Moscou, un drone a visé un immeuble résidentiel faisant deux blessés, dont un a été hospitalisé, a annoncé sur Telegram, Andreï Vorobiov, le gouverneur de l’oblast. « Une centaine de personnes, dont 30 enfants, ont été évacuées de l’immeuble », a-t-il déclaré.
- Sur X, le président ukrainien, Volodymyr Zelensky, a remercié le secrétaire général de l’Organisation du traité de l’Atlantique Nord (OTAN) pour son invitation au sommet de l’Alliance, à La Haye. « C’est un signal que l’Ukraine reste une priorité de l’OTAN », écrit le président ukrainien.
- Le chef de l’administration présidentielle ukrainienne, Andriy Yermak, a annoncé, sur le réseau social X, s’être entretenu avec le secrétaire d’Etat américain, Marco Rubio, pour discuter des préparatifs de la rencontre entre Volodymyr Zelensky et Donald Trump, prévue demain. Selon Andriy Yermak, « les Etats-Unis ont réaffirmé leur soutien indéfectible à un cessez-le-feu ». Donald Trump a annoncé, à bord de l’Air Force One, qu’il rencontrerait « probablement » le président ukrainien.
24 giugno 2025. Riflessioni sul corteo No Rearm a Roma e sull’attivismo oggi in Italia

Agenzia PRESSENZA – Due partecipanti alla riuscitissima manifestazione contro il riarmo ieri a Roma hanno accettato di commentare l’evento per Pressenza: Luke Alden, docente, saggista per Znet e attivista di Statunitensi per la Pace e la Giustizia – Roma (storico gruppo di cittadini statunitensi che abitano nella capitale) e Gianni Magini dell’emittente web Allerta Media, per anni attivista per Julian Assange a Londra e poi per i diritti civili qui in Italia nella sua nativa Toscana. Luke ha postato, con un commento, alcune foto dei due cortei di sabato sul sito della sua associazione: http://peaceandjustice.it/photos/2025-06-21 .
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https://www.pressenza.com/it/2025/06/riflessioni-sul-corteo-no-rearm-a-roma-e-sullattivismo-oggi-in-italia/
24 giugno 2025. ‘Fidarsi solo per finta che non fidarsi è meglio’ dice il mercato

Valerio Sale – remocontro.it
Trump di autoincensa e proclama una incerta fine guerra, ma i mercati internazionali non si fidano. Nessuno è in grado di leggere e pronosticare. I governi e i loro rappresentanti sono inaffidabili, molti sono essi stessi agenti del caos, altri non hanno strategie.
continua in
https://www.remocontro.it/2025/06/24/fidarsi-per-finta-ma-non-fidarsi-e-meglio-dice-il-mercato/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=gli-ultimi-newsletter-total-articoli-dal-nostro-blog_262
Nicola Fratoianni sulla propria pagina Facebook
Se siete dipendenti di una azienda, rubate attrezzi da lavoro e provocate deliberatamente danni alla società con le vostre azioni, cosa pensate che succeda?
Certamente venite licenziati e certamente vi si chiede di ripagare i danni provocati.
La stessa cosa dovrebbe accadere se siete amministratori di una grande società, ma in Italia non accade, perché interviene la politica a tutelare gli amministratori potenti.
I protagonisti sono Isabella Bruno Tolomei e Duccio Astaldi, ex amministratori del colosso Condotte d’acqua spa, e il ministro Giancarlo Giorgetti.
Da una inchiesta del Domani si scopre, infatti, che nel 2021 Giorgetti da ministro del governo Draghi, salva i beni personali di Bruno Tolomei e Astaldi dall’amministrazione controllata, nonostante i due siano indagati e abbiano provocato il fallimento della società, con enorme danno per i lavoratori e per i creditori dell’azienda.
Le motivazioni per cui Giorgetti abbia tutelato i bancarottieri non sono note.
Il ministro tutt’ora in carica ci ha tenuto a scrivere in un documento ufficiale che non sono stati ravvisati elementi a supporto della tesi per cui Bruno Tolomei e gli altri amministratori abbiano utilizzato per fini personali le risorse e i dipendenti dell’azienda.
E questa valutazione avrebbe indotto il ministro a chiedere che gli amministratori non rispondessero personalmente dei danni fatti.
Ma la procura ha smentito in maniera netta e clamorosa il ministro e anzi, ha stabilito che gli amministratori di Condotte hanno causato un danno da un miliardo di euro alla società, acquistando con i soldi della società beni ad uso personale o dei congiunti e addirittura utilizzando il personale della società nelle abitazioni private.
Giorgetti deve delle spiegazioni sul perché abbia usato la sua funzione politica per tutelare i ricchi e potenti amministratori di Condotte d’acqua spa.
Deve spiegazioni perché sono casi come questo che distruggono la fiducia delle persone nella politica e fanno passare il messaggio che se sbagli da povero cristo paghi fino all’ultimo centesimo, ma se hai le conoscenze giuste e frequenti i salotti che contano, puoi combinare un disastro e sarai sempre tutelato.
Questo capitalismo salottiero e da compari è un danno per il sistema economico italiano e va cambiato, compresa la politica che ne fa parte.
24 giugno 2024. Lavoro sociale e autosfruttamento
Intervista a una lavoratrice di Apriti Sesamo a Roma
Giuseppe Mammana – Napoli Monitor e labottegadelbarbieri.org
Qualche anno fa, in una concitata assemblea di lavoratori sociali, qualcuno suggeriva ai presenti di guardare al sociale come un laboratorio dove il sistema neoliberale sperimenta processi di sfruttamento, e di auto-sfruttamento, che nel tempo, a macchia d’olio, si consolidano in altri settori del mercato del lavoro.
In questo settore, a fronte della crescita del fatturato e dell’organico dell’impresa sociale, si mantiene una struttura apparentemente orizzontale, che attraverso la permanenza delle figure dei soci lavoratori diffonde un’idea di cooperativa come famiglia, funzionale in realtà alla cancellazione dei diritti residuali sanciti dal contratto collettivo nazionale. In questo scenario si colloca la storia che vogliamo raccontare.
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https://www.labottegadelbarbieri.org/lavoro-sociale-e-autosfruttamento/
24 giugno 2025. I sogni chiusi in un capannone. Come si lavora nelle imprese contoterziste del settore moda in Campania

Maddalena De Simone – Napoli Monitor e labottegadelbarbieri.org
Io e Paola ci saremmo dovute incontrare dopodomani, ma il suo spettacolo è saltato a causa di una cisti tendinea alla mano e una brutta cervicale. «Solitamente insorge intorno ai quarant’anni», mi dice con un sorriso strozzato ma tenace, lo stesso con cui ha affrontato gli ultimi cinque anni in alcune delle tante aziende, disseminate tra Napoli e Caserta, che producono conto terzi per i grandi brand del lusso. Se ne contano circa settemila in quest’area. La regione Campania, che copre il quindici per cento della produzione calzaturiera nazionale, è una delle nove regioni europee con il maggior numero di dipendenti nel settore.
Sono appena le otto di sera e Paola già si strofina gli occhi dalla stanchezza, mi ricorda che domani deve svegliarsi presto e quindi mi affretto a chiederle come è iniziato il suo percorso. «Quando mi sono diplomata – dice –, la mia idea era di proseguire con l’accademia di moda, mi sarebbe piaciuto cucire vestiti di scena». Nonostante conservi ancora a casa macchina da cucire, busto sartoriale e cartamodelli, molto presto ha dovuto fare i conti con la realtà: quindicimila euro l’anno la retta necessaria per accedere alle accademie di moda, per lei insostenibile – «però mi avrebbero regalato matita, squadretta e album con logo dell’istituto», sottolinea ironicamente.
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https://napolimonitor.it/i-sogni-chiusi-in-un-capannone-come-si-lavora-nelle-imprese-contoterziste-del-settore-moda-in-campania/
Disegno di Ottoeffe
24 gennaio 2025. Solo il sindacato di strada può ridare dignità al lavoro
Non più un sindacalismo di mestiere, ma un modello solidaristico radicato nei luoghi di lavoro quanto nel territorio. Che si faccia carico della questione dei bassi salari e del reddito di cittadinanza, ma anche di rimettere al centro il diritto alla salute e alla casa

Andrea Ranieri, Francesco Sinopoli – l’Unità
Del sindacato verticale degli anni Settanta si è abbandonata la dimensione democratica e questo, come Pio Galli e Trentin sostenevano, inevitabilmente ha portato a una deriva burocratico istituzionale del movimento sindacale italiano che precipita, senza una discussione vera su quei nodi, negli anni Novanta. Tutto ciò è avvenuto, peraltro, in un contesto che richiedeva una capacità conflittuale rinnovata.
Sarebbe auspicabile una parallela riflessione su quali siano gli strumenti organizzativi per sostenere conflitti anche prolungati, riflessione anche questa solo sfiorata in quel tempo e subito accantonata forse perché si era diffusa la convinzione che la conflittualità sarebbe stata sempre disponibile e al massimo da governare. In un mondo dove il lavoro si è frammentato e impoverito questo ovviamente non è così ma proprio perché non è così il conflitto a partire dalla riuscita degli scioperi era e resta strumento insostituibile del normale agire sindacale. Mettere tra parentesi le sconfitte, non indagarne con cura le ragioni di fondo, non è mai una buona cosa per costruire la ripresa. La riflessione sulla sconfitta referendaria può quindi diventare l’occasione per un bilancio di più lungo periodo e, quindi, finalizzato alla costruzione di una dimensione strategica anche essa di lungo periodo.
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https://www.unita.it/2025/06/24/solo-il-sindacato-di-strada-puo-ridare-dignita-al-lavoro/
vedi anche
Sconfitti ma non vinti: democrazia, lavoro e sindacato dopo il referendum
Referendum, niente quorum ma la sinistra c’è: in 14 milioni contro la destra al governo
Il referendum ha perso, ma la lotta politica si è riaperta
I giornali di oggi nella rassegna stampa di Rainews24
Lunedì 23 giugno
23 giugno 2025
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 1215
RaiNews LIVE
Kiev, almeno 6 morti e diversi feriti negli attacchi russi con droni
Zelensky: pronti per la produzione di armi in Paesi europei. Cremlino: non ancora previsti incontri Trump-Putin. Nella notte massiccio attacco con droni su Kiev
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2025/06/zelensky-kiev-aprira-linee-produzioni-armi-in-paesi-europei-c8c6730b-968e-4559-a87b-cfc198131085.html
Vedi anche
https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina
LeMonde LIVE
En direct, guerre en Ukraine : la Russie a lancé 352 drones et 16 missiles contre l’Ukraine durant la nuit, au moins sept morts dans la région de Kiev
L’attaque de drones et de missiles russes sur la capitale ukrainienne, dans la nuit de dimanche à lundi, a aussi fait au moins une vingtaine de blessés. Volodymyr Zelensky a annoncé se rendre au Royaume-Uni lundi.
21:00 L’essentiel
Ce qu’il faut retenir lundi 23 juin à 21 heures
Dix personnes ont été tuées dans l’oblast de Kiev, dont neuf dans un immeuble d’un quartier de la capitale, le raïon Chevtchenkivsky (📍). Une autre personne est morte dans des frappes à Bila Tserkva, une agglomération située au sud de Kiev.
Le président ukrainien, Volodymyr Zelensky, a condamné l’attaque russe ayant visé un établissement scolaire à Bilhorod-Dnistrovsky (📍), dans l’oblast d’Odessa, qui a fait deux morts et au moins une douzaine de blessées.
Deux personnes ont également été tuées dans l’oblast de Donetsk au cours de bombardements et d’attaques de drones russes sur plusieurs localités, et deux autres dans une attaque de drones dans l’oblast de Tchernihiv.
Le président ukrainien a rencontré le premier ministre britannique, Keir Starmer, lors d’une visite à Londres. Ils ont échangé à propos d’une coordination politique et diplomatique maximale ainsi que du développement de projets communs dans le domaine de la défense et de la production d’armement. Sur X, Volodymyr Zelensky a évoqué « des sanctions contre la Russie pour sa guerre, afin de rendre réellement impossible l’augmentation de sa production d’armes. »
« Je suis très fier d’annoncer cet après-midi un accord de coproduction militaire industrielle, le premier du genre pour l’Ukraine et le Royaume-Uni », a déclaré le chef du gouvernement britannique aux côtés de M. Zelensky lors d’une rencontre avec des soldats dans les jardins de Downing Street, rapporte l’Agence France-Presse.
23 giugno 2025. Nato, a L’Aia il vertice per portare la spesa militare al 5% del Pil: l’Italia si accoda a Trump, scontro Spagna-Rutte

Un vertice preceduto da tensioni e veri e propri scontri politici. Quello che si aprirà martedì 25 giugno a L’Aia è un summit chiave per il futuro della Nato, l’Alleanza Atlantica: l’obiettivo del suo segretario, il padrone di casa Mark Rutte, è infatti di sancire l’impegno formale dei 32 Paesi membri a portare la spesa militare al 5% del Pil, come richiesto dagli Stati Uniti di Donald Trump.
Obiettivo controverso per molte economie europee, già in difficoltà a raggiungere il precedente obiettivo del due per cento. In prima fila su questo punto c’è la Spagna del primo ministro socialista Pedro Sanchez, che nei giorni scorsi aveva chiarito come il suo governo non avesse intenzione di esaudire la richiesta della Nato e di Trump per non sottrarre risorse pubbliche destinate a welfare, sanità e scuola.
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https://www.unita.it/2025/06/23/vertice-nato-aia-spesa-militare-italia-spagna-trump/
vedi anche
Perché il riarmo dell’Europa è dannoso e un delitto contro i popoli: i deliri di chi vede Putin alle porte
Corsa al riarmo, l’Italia come gli Usa di Trump: anche Crosetto e Meloni vogliono l’Iron Dome sul modello israeliano
“Trump vuole sfaldare l’Europa, Meloni e Salvini gli reggono il gioco: che errore il riarmo europeo”, parla Laura Boldrini
23 giugno 2025. Sbarco a Savona per i 73 naufraghi soccorsi dalla Ocean Viking
“Dopo tre giorni di navigazione, abbiamo raggiunto Savona per sbarcare 73 naufraghi. Siamo stati accolti con calore da tante persone giunte al porto. Un naufrago ha sussurrato: “لا مزيد من الناس السيئين” (“Niente più persone cattive”). Gli auguriamo che sia così” riferisce su X la Ong SOS Mediterranee.
SOS Mediterranee con Agenzia PRESSENZA



Giornata Mondiale del Rifugiato: a Trieste un sistema disfunzionale tra invisibilità, vulnerabilità e attese infinite

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, diverse organizzazioni attive sul territorio triestino – ICS, Diaconia Valdese, IRC, Linea d’Ombra e No Name Kitchen – hanno condiviso dati e testimonianze allarmanti sullo stato dell’accoglienza e della protezione dei richiedenti asilo nella città di Trieste. Il quadro tracciato è quello di un sistema in profonda crisi, segnato da gravi disfunzioni organizzative, da una preoccupante invisibilità delle persone migranti e da attese inaccettabili per l’accesso alla procedura di asilo.
Come ha sottolineato il presidente di ICS Gianfranco Schiavone, «il punto sulla situazione è drammatico. Il rapporto dell’UNHCR “Global Trends”, appena pubblicato, mostra un ulteriore aumento dei migranti forzati nel mondo, anche a causa della crescita dei conflitti. Temiamo che la situazione possa riverberarsi sul nostro territorio nel futuro prossimo».
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https://www.pressenza.com/it/2025/06/giornata-mondiale-del-rifugiato-a-trieste-un-sistema-disfunzionale-tra-invisibilita-vulnerabilita-e-attese-infinite/






L’articolo originale può essere letto qui
23 giugno 2025. Maturità: quelli che scelgono
Andrea Giardina – Doppiozero
Ogni tanto, con intermittente reticenza, emerge qualche indiscrezione su chi decide le tracce per le prove di maturità. Si parla di commissioni, di linee guida fornite dal Ministero, di plotoncini selezionati di superesperti di scuola. Ma nulla più. Così come pochissimo si sa sui tempi. Quando si stabilisce su cosa verteranno le prove di metà giugno? Nei primi mesi dell’anno, si legge qua e là con la stessa indefinita vaghezza di una fiaba. In assenza di indicazioni più circostanziate, in assenza di motivi per non dedicarsi all’esercizio (al di là della sua patente inutilità, in fondo a chi potrebbe interessare questo argomento?), ho provato ad immaginare cosa succeda, prima, durante e dopo, nelle stanze e fuori dalle stanze dove qualcuno stabilisce gli argomenti dell’Esame di Stato. Una è la certezza: il luogo dove avverrà l’incontro è naturalmente Roma, una mastodontica e minacciosa sala riunioni riservata del Ministero dell’Istruzione (e del Merito) di viale Trastevere. Ma da subito affiora un dubbio.
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https://www.doppiozero.com/maturita-quelli-che-scelgono
23 giugno 2025. Un saluto con bacio al proprio assistito Alfredo Cospito è costato all’avvocato Flavio Rossi Albertini una segnalazione all’Ordine
“L’avvocato non è un burocrate del processo. È, costituzionalmente, un soggetto essenziale della giurisdizione. Difendere un imputato non significa approvare le sue idee, né assolvere i suoi atti. Significa garantire che anche il nemico dello Stato sia protetto dalle regole dello Stato. Flavio Rossi Albertini ha semplicemente interpretato fino in fondo il suo ruolo: non quello dell’amico o del complice, ma quello dell’avvocato, agendo con umanità. È sotto accusa l’idea che anche nel carcere, anche nel 41-bis, esista un confine che la durezza non deve superare: quello della disumanizzazione. La Costituzione non impone all’avvocato di essere distante, indifferente, senz’anima. Gli impone di essere libero”
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https://www.unita.it/2025/06/23/un-saluto-con-bacio-al-proprio-assistito-alfredo-cospito-e-costato-allavvocato-flavio-rossi-albertini-una-segnalazione-allordine/
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Pene-vendetta per gli anarchici che manifestarono per Cospito
La richiesta dei Pm: “6 anni di galera a chi manifestò per Cospito”
Cospito è un perseguitato dallo Stato: all’anarchico negati persino i libri
Fa flop il processo alla rivista con scritti di Cospito: tutti assolti
23 giugno 2025. A scuola di nonviolenza dallo “zingaro” Fuad

Mauro Carlo Zanella
Agenzia PRESSENZA – Ieri sera sono andato in piazza Cicetti, una grande sindacalista comunista, a fumarmi in pace il mio toscanello, ma dopo dieci minuti la mia tranquillità è stata interrotta dalle urla volgari, sessiste e razziste che un uomo rivolgeva a due ragazzine Romrì.
Non riporto le sue parole ma mi metto di mezzo, riconosco l’uomo, un povero cristo che, pur avendo una casa, passa le sue giornate quasi sempre ubriaco e facendo ascoltare a tutta via del Trullo, con una mega cassa, le sue canzoni preferite.
Una volta non ho resistito e gli ho detto: “Ti fa male bere così tanto” e lui, invece di mandarmi a quel paese, si è messo a piangere come un bambino. “Lo so, ma io sono solo”.
Insomma questo povero cristo ce l’aveva con queste due giovanissime Romrì, peraltro con la bellezza caratteristica di questo “popolo del vento”.
continua in
https://www.pressenza.com/it/2025/06/a-scuola-di-nonviolenza-dallo-zingaro-fuad/

Gaia Moretto, Valentina Arrighetti e gli insulti omofobi dopo le nozze: «Il problema? I due abiti da sposa»
Alba Romano – open.online
Gaia Moretto e Valentina Arrighetti, ex campionesse dell’Imoco Volley Conegliano, si sono sposate civilmente il 13 giugno. E hanno postato sui social network le immagini del matrimonio. Ma hanno ricevuto in cambio molti commenti omofobi e sessisti. Moretto parla della vicenda oggi con il Corriere della Sera: «In Italia c’è ancora tanto da fare in merito. Le nuove generazioni sono già più attente, inclusive e sensibili. Se prendiamo i social come specchio della società, su TikTok, che è utilizzato dai giovani, i commenti sono stati più rispettosi, mentre su Facebook e Instagram, “frequentati” da persone più grandi, si è scesi decisamente di livello».
continua in
https://www.open.online/2025/06/24/gaia-moretto-valentina-arrighetti-insulti-matrimonio/
vedi anche
https://www.gay.it/valentina-arrighetti-e-gaia-moretto-spose-unione-civile
I giornali di oggi nella rassegna stampa di Rainews24
Domenica 22 giugno

Tel Aviv colpisce un sito nucleare a Isfahan, l’Iran risponde con una nuova ondata di missili sulle città israeliane. E per aumentare la pressione “diplomatica” su Teheran Trump muove gli aerei capaci di sganciare la superbomba Gbu-57, avvicinandoli al teatro delle operazioni. L’ayatollah Khamenei si prepara al peggio e nomina ben tre successori
Francesca Luci
https://ilmanifesto.it/trump-muove-i-b-2-e-khamenei-nomina-tre-suoi-successori
22 giugno 2025. Il Papa: il Corpus Domini sia segno luminoso dell’impegno a portare comunione e pace
Nella catechesi prima della preghiera dell’Angelus, pronunciata oggi nella solennità del Corpus Domini, Leone XIV ricorda come Cristo si fa dono per noi e che siamo chiamati ad accogliere il suo amore. Alle 17 la Messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano e la processione eucaristica a Santa Maria Maggiore: “Canteremo, pregheremo e imploreremo la Benedizione del Signore sulle nostre case, sulle nostre famiglie e su tutti”
22 giugno 2025. L’attacco USA all’Iran: una grave violazione del diritto internazionale
Il presidente Donald Trump ha rivendicato l’operazione come un “successo”, dichiarando che “i siti nucleari sono stati cancellati”. A fare eco alle sue parole, il premier israeliano Netanyahu, che ha ringraziato pubblicamente gli USA per l’azione condotta.
Alessandro Marescotti – PeaceLink
L’ultima azione militare degli Stati Uniti contro l’Iran – con il bombardamento di tre impianti nucleari civili (Fordow, Natanz e Isfahan) attraverso 12 bombe “bunker-buster” sganciate da bombardieri strategici B-2 – rappresenta un chiaro atto di aggressione e una violazione del diritto internazionale. Ad affermarlo non è solo il buon senso, ma l’intera architettura giuridica su cui si fonda il sistema delle Nazioni Unite.
continua in
https://www.peacelink.it/conflitti/a/50798.html
22 giugno 2025. Ocasio-Cortez: “Trump viola la Costituzione, ora impeachment”
Secondo la deputata, colpendo le strutture nucleari iraniane senza l’autorizzazione del Congresso Trump ha violato la Costituzione e i poteri di guerra attribuiti all’assemblea legislativa

Agenzia DIRE – Mettere in stato di accusa Donald Trump, colpevole di aver “violato” la Costituzione e i “poteri di guerra” del Congresso rischiando di far precipitare gli Stati Uniti in un conflitto che potrebbe “intrappolarli per generazioni”: a chiederlo è Alexandria Ocasio-Cortez (nella foto a sx), deputata democratica americana, dopo i raid contro l’Iran.
In un messaggio diffuso anche sul social X, la parlamentare denuncia “una decisione disastrosa”.
“Ha rischiato impulsivamente di scatenare una guerra che potrebbe intrappolarci per generazioni” ha aggiunto Ocasio-Cortez. “Si tratta chiaramente e inequivocabilmente di un motivo valido per l’impeachment“.
Secondo la deputata, colpendo le strutture nucleari iraniane senza l’autorizzazione del Congresso Trump ha violato la Costituzione e i poteri di guerra attribuiti all’assemblea legislativa.
https://www.dire.it/22-06-2025/1161416-ocasio-cortez-trump-viola-la-costituzione-ora-impeachment/
22 giugno 2025. Appello dell’ANPI al governo: no all’uso delle basi USA e Nato in Italia per la guerra di Trump

(Foto di Mario Pizzola)
Agenzia PRESSENZA – “L’attacco ai siti nucleari segna in modo indelebile l’avventurismo e l’irresponsabilità di Trump al servizio della politica bellicista e criminale di Netanyahu; è una catastrofica violazione del diritto internazionale e sancisce che l’Iran è il Paese aggredito. È possibile ora un’espansione del conflitto che coinvolga il Pakistan, potenza atomica.
L’eventuale ritorsione iraniana col blocco dello stretto di Hormuz darebbe un colpo pesantissimo all’economia globale. Nel momento più grave per la pace mondiale dalla fine del secondo conflitto, faccio appello al governo italiano affinché in nessun caso dia disponibilità per l’uso delle basi NATO e americane che ospitiamo sul nostro territorio. Facciamo nostre le parole di pace e disarmo del Cardinale Parolin. È il momento di un ritorno alla ragione, affinché cessi una follia che può portare alla terza guerra mondiale”
Gianfranco Pagliarulo
Presidente nazionale ANPI
22 giugno 2025
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 1214
RaiNews LIVE
Zelensky: verso produzione armi in paesi europei. Cremlino: non ancora previsti incontri Trump-Putin
Russia a governi: fate attenzione a provocazioni Kiev
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2025/06/zelensky-kiev-aprira-linee-produzioni-armi-in-paesi-europei-c8c6730b-968e-4559-a87b-cfc198131085.html
Vedi anche
https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina
LeMonde LIVE
En direct, guerre en Ukraine : le point sur la situation
Volodymyr Zelensky a accusé la Russie d’avoir remis volontairement à l’Ukraine les corps de vingt membres des troupes russes, dont un citoyen israélien, au lieu des dépouilles de soldats ukrainiens, comme convenu lors d’un récent grand échange de militaires tués.
22:36 L’essentiel
Ce qu’il faut retenir, samedi 21 juin en fin de soirée
Volodymyr Zelensky a accusé la Russie d’avoir remis volontairement à l’Ukraine les corps de 20 membres des troupes russes, dont un citoyen israélien, au lieu des dépouilles de soldats ukrainiens, comme convenu lors d’un récent grand échange de militaires tués.
Vladimir Poutine a, à nouveau, appelé l’Ukraine à adopter un « statut neutre ». Le président russe a également affirmé que la Russie insistait pour que l’Ukraine reconnaisse les résultats des référendums organisés par les autorités prorusses en 2022 dans quatre régions occupées (Louhansk, Donetsk, Zaporijia et Kherson).
Volodymyr Zelensky a affirmé que des entreprises occidentales, dont des sociétés allemandes et tchèques, fournissaient toujours l’industrie militaire russe, appelant à des sanctions contre ces sociétés.
Sergueï Tsikhanovski, mari de la figure de l’opposition biélorusse Svetlana Tsikhanovskaïa, a été libéré de prison avec 13 autres prisonniers politiques.
L’armée de l’air ukrainienne a annoncé avoir neutralisé 260 des 280 drones et missiles russes envoyés au cours de la nuit. Selon les Ukrainiens, l’oblast de Poltava et la ville de Krementchouk étaient particulièrement ciblés.
L’état-major des forces armées ukrainiennes a annoncé, ce matin, avoir recensé 188 combats entre Russes et Ukrainiens, vendredi. La plupart des combats ont eu lieu dans la région de Pokrovsk, dans l’oblast de Donetsk, dans l’est du pays, mais aussi au nord des villes de Soumy et de Kharkiv.
22 giugno 2025. Il mondo governato dai falsari

L’unica cosa che sappiamo è che non sappiamo. Possiamo leggere analisi e resoconti di guerra, assistere a infinite discussioni nei salottini televisivi, ascoltare le dichiarazioni dei politici. Le false notizie in tempo di guerra rappresentano una regola, si confondono con quelle vere, creano quella giusta opacità densa di ipocrisia che serve a rendere incomprensibile ciò che accade davvero
Antonio Cipriani – Remocontro
Il potere profondo ha assunto questa doppia caratteristica: molto visibile anche nelle sue scelleratezze e nell’arroganza, quanto intangibile. Come se avesse costruito mediaticamente una gigantesca torre nera di controllo, capace di sorvegliare, spaventare e punire. Quindi in grado di mettere a tacere senza neanche parlare, di terrorizzare solo ergendosi nel buio dell’epoca. Celando nel cuore feroce del sistema ciò che avviene davvero, ossia il fine profondo: il potere per il potere.
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https://www.remocontro.it/2025/06/22/il-mondo-governato-dai-falsari/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=gli-ultimi-newsletter-total-articoli-dal-nostro-blog_262
22 giugno 2025. Guerra razziale globale
Franco Bifo Berardi – comune-info.net
Negli ultimi dieci anni ho usato frequentemente la formula “guerra civile globale” per definire la terza guerra mondiale che dal 2022 è iniziata in maniera strisciante e che nel primo giorno d’estate 2025 è stata ufficialmente dichiarata. Ma sbagliavo. Non c’è niente di civile in questa guerra frammentaria e ubiqua.
Guerra civile è un conflitto in cui si scontrano due ideologie, come nella guerra di Spagna del ’36-39. Nel 2022 è iniziata la guerra inter-bianca: il nazionalismo russo, provocato dall’imperialismo di Biden, ha aggredito l’Ucraina, e l’Unione europea è entrata in una crisi terminale: la liberal-democrazia si difende con la militarizzazione a tappe forzate dall’autoritarismo dilagante all’interno degli stessi confini europei. Ma mentre l’Europa si disintegra, il genocidio scatenato da Israele ha inaugurato la guerra globale, e negli ultimi mesi è andata emergendo la vera natura della guerra che è destinata probabilmente a distruggere la civiltà.
continua in
https://comune-info.net/guerra-razziale-globale/
22 giugno 2025. Una marea colorata contro il riarmo

Nonostante le terribili notizie di stanotte sul bombardamento Usa in Iran o meglio proprio per reagire ad esse, desideriamo mostrare l’enorme onda colorata del popolo della pace che ieri ha sfilato a Roma. Cinquantamila secondo la stampa, il doppio secondo gli organizzatori le persone con Stop Rearm Europe; trentamila secondo Potere al Popolo i partecipanti alla seconda manifestazione.
Il secondo corteo contro la guerra e il riarmo, promosso da forze politiche e sindacali che avevano deciso di non aderire alla manifestazione di Stop Rearm Europe, è partito da Piazza Vittorio e terminato ai Fori Imperiali.
Pressenza si trovava con la dimostrazione che ha preso le mosse da Piazza San Paolo e di quella mostriamo le immagini, sottolineando la vastissima affluenza della società civile, dai sindacati all’ANPI e all’ARCI, da Emergency ai gruppi di difesa dei beni comuni e ai lavoratori dell’ex GKN, oltre all’immenso mondo del pacifismo e della nonviolenza, compreso il Movimento Umanista.
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https://www.pressenza.com/it/2025/06/una-marea-colorata-contro-il-riarmo/


Fondazione Arnaldo Pomodoro
https://www.arnaldopomodoro.it/
Addio ad Arnaldo Pomodoro, lo scultore che ha inciso il Novecento
La sera del 22 giugno se n’è andato un grande dell’arte, tra geometrie spezzate e superfici di segni
Ciro Marco Musella – Decor
Così se ne va un grande dell’arte: Arnaldo Pomodoro è morto il 22 giugno. Impossibile pensare all’arte italiana del Novecento senza imbattersi, prima o poi, in una delle sue opere: una sfera che si apre, si lacera, rivelando ingranaggi nascosti; un monolite squarciato da segni profondi; un volume che, più che occupare lo spazio, sembra fornircene il negativo. Arnaldo Pomodoro ha attraversato l’ultimo secolo di storia dell’arte con uno stile riconoscibile, tra geometrie spezzate e superfici incise, portando la scultura fuori dal piedistallo e dentro la città, diventando sfondo d’eccezione del passare del tempo.
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https://www.elledecor.com/it/people/a65151055/arnaldo-pomodoro-morto/

Vedi anche


Bologna ricorda Arnaldo Pomodoro: le sue tre colonne nel Giardino del Cavaticcio
Da piazza Verdi al Giardino del Cavaticcio, Bologna conserva tre sculture monumentali dell’artista romagnolo scomparso nelle scorse ore a Milano alla vigilia del suo 99esimo compleanno. Il ricordo commosso di Morciano di Romagna
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https://www.bolognatoday.it/cronaca/morto-arnaldo-pomodoro-opere-bologna-morciano.html
L’altra faccia dello sport
22 giugno 2025. Il gap miliardario con la Premier League in aumento: sempre più necessaria una riforma della Serie A
Il divario economico con l’Inghilterra si allarga, le big italiane inseguono attraverso i ricavi UEFA e FIFA, ma senza una riforma della Serie A il gap rischia di diventare ancora maggiormente insostenibile.
Luciano Mondellini – Calcio e Affari
I numeri pubblicati da Calcio e Finanza circa la differenza di incasso tra i club di Serie A e quelli di Premier League per quanto concerne i diritti televisivi danno una dimensione evidente e plastica del difficile ambiente economico che i nostri club devono affrontare quando scendono nell’agone della competizione internazionale.
Nello specifico i club di Serie A, secondo le stime della nostra testata, hanno incassato circa 900 milioni nella stagione 2024/25, contro i 3,4 miliardi intascati da quelli di Premier League. Un divario di 2,5 miliardi e che in termini percentuali mostra come le squadre inglesi incassano il 278% in più di quelle italiane.
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https://www.calcioefinanza.it/2025/06/22/football-affairs-serie-a-premier-league-gap/
Serie A, ritiri a chilometro zero: Milan e Genoa le prime a trovarsi
Si riparte a luglio con i raduni e i successivi ritiri: la scelta ricade sui posti più vicini a casa, anche se rimane qualche eccezione.
Calcio e Affari
Un tempo, il ritiro in località turistiche – possibilmente al riparo dalla calura estiva delle città – era un rito per tutte le società di Serie A. Oggi, invece, sono ben sei le squadre che non si sposteranno dalla loro sede abituale per gli allenamenti.
Lo scrive La Gazzetta dello Sport, spiegando che nel conto non entrano Parma e Cremonese, ancora indecise sul da farsi, più la Roma che la prima fase del ritiro la svolgerà a Trigoria e solamente poi si sposterà a Burton Upon Trent, in Inghilterra, ma fondamentalmente per esigenze di tournée.
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https://www.calcioefinanza.it/2025/06/22/serie-a-date-ritiri-club-dove/?refresh_ce
Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze
A maggior ragione, maggiore forza: 3° Urlo per Gaza
Mercoledì 25 giugno, dalle 21.00, piazza Poggi, Firenze.
Che uno Stato che compie un genocidio, guidato ufficialmente da un criminale di guerra, sia appoggiato dalla principale potenza militare mondiale o che la principale potenza militare mondiale sia a rimorchio di uno Stato che compie genocidio, guidato ufficialmente da un criminale di guerra, la situazione è drammaticamente chiara. E fuori dalla mobilitazione non c’è salvezza.

L’attacco all’Iran da parte degli Usa demolisce qualsiasi briciola di diritto internazionale, di senso possibile, di pazienza ed è il via libera ulteriore al genocidio.
Abbiamo sempre spiegato come il genocidio fosse parte di una escalation bellica mondiale. E come l’escalation bellica mondiale fosse risultato dell’economia che per altre vie ci chiude fabbriche e ci impoverisce.
Per questo le lotte sociali si rafforzano nella solidarietà internazionale, la solidarietà internazionale si rafforza nelle lotte sociali. “La Palestina ce l’hai in officina”. Come annunciato, il 3° Flashmob “Urlo per Gaza”, si tiene mercoledì 25 giugno a partire dalle h 21.00. Questa volta in Piazza Poggi, Firenze.
Lo svolgimento è semplice, come sempre, porta tutto ciò che fa rumore e la tua voce. In appoggio alla resistenza palestinese, in appoggio all’azione della Freedom Flotilla Italia, e della marcia globale su Gaza.
STATE IN ASCOLTO per qualsiasi eventuale cambio…️ Giovedì 26 giugno h 21.00, assemblea di supporto staordinaria alla ex Gkn: allerta solidale.
11 e 12 luglio, resistere per ri-esistere.
#insorgiamo

I giornali di oggi nella rassegna stampa di Rainews24
Sabato 21 giugno

Scioperano per il contratto di lavoro. Ricevono in cambio una denuncia per blocco stradale. Gli operai metalmeccanici sono i primi a sperimentare la stretta del decreto «sicurezza». A Bologna, per pochi metri sulla tangenziale, rischiano fino a due anni di carcere
Luciana Cimino
https://ilmanifesto.it/denunciateci-tutti-i-metalmeccanici-sfidano-il-governo
21 giugno 2025. La forza dell’Europa non può essere nella armi, il disarmo è un obiettivo
Anche se per la destra manifestare è incivile, sta nascendo un nuovo movimento – sta nascendo dal basso – l’Ue lo ascolti se vuole sopravvivere
Piero Sansonetti – l’Unità
Oggi a Roma c’è stata una grande manifestazione, dopo quella che c’è stata la scorsa settimana – organizzata dai partiti di opposizione – e quella organizzata ieri, sempre per la pace. Ben 500 le sigle, oltre gruppi e associazioni, sociali, politiche e territoriali che hanno precisamente chiesto: disarmo! Ovvero l’esatto di quello che sta accadendo: il riarmo. Non si può costruire un’Europa che ha la sua forza nei cannoni, nei caccia, nelle armi, nelle bombe atomiche. Bisogna costruire un’Europa che abbia nella sua forza, nel suo pensiero, nella sua tradizione, nella sua cultura, nella sua politica, l’idea di pace.
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https://www.unita.it/2025/06/21/la-forza-delleuropa-non-puo-essere-nella-armi-il-disarmo-e-un-obiettivo/
vedi anche
Pace e disarmo: la piazza grida le parole di Papa Francesco
Papa Leone disarma la destra: pace e migranti saranno il fulcro della sua opera pastorale
Colloqui di pace, a Istanbul minacce e insulti: i negoziati tra Mosca e Kiev finiscono con un nulla di fatto
Su pace e diritti Papa Leone XIV già nel mirino della Chiesa reazionaria

21 giugno 2025. Contro guerra e riarmo, due cortei a Roma: sfilano in migliaia
“Stop a riarmo e ai genocidi”. In prima linea Cinquestelle e Verdi Sinistra, mentre il Pd sceglie di non scendere in piazza
Contro la guerra e il riarmo, due cortei che stanno sfilando contemporaneamente per le strade del centro. La manifestazione Stop Rearm Europe è partita alle 14 da piazzale Ostiense diretta a pochi metri dal Colosseo. “No guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo”. Questo lo slogan. All’iniziativa, dei promotori italiani della campagna europea “Stop Rearm Europe”, hanno aderito Arci, Ferma il Riarmo (Sbilanciamoci, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Greenpeace Italia), Attac e Transform Italia. Al momento, secondo una prima stima sarebbero presenti in piazza circa 5 mila persone. Sullo striscione in testa al corteo campeggia lo slogan: “Fermiamo la guerra, costruiamo la pace”.
L’altra manifestazione, del coordinamento ‘Disarmiamoli’ per protesta contro le guerre, a cui aderiscono tra gli altri il movimento degli studenti palestinesi, Potere al Popolo e Cambiare Rotta si muove da piazza Vittorio verso largo Corrado Ricci, ai Fori Imperiali. Secondo gli organizzatori si sta assistendo ormai alla “Terza guerra mondiale a pezzi” con “l’attacco diretto di Israele contro l’Iran, il genocidio a Gaza, l’investimento europeo nel conflitto ucraino, la guerra commerciale degli Usa di Trump, la corsa folle al riarmo a cui assistiamo da mesi”.
continuazione e video in
https://www.rainews.it/articoli/2025/06/contro-guerra-riarmo-e-terrorismo-disraele-oggi-due-cortei-a-roma-attesa-oltre-10mila-persone-59740e7d-5a67-4f18-a909-776c8df22d19.html
Sciopero della fame a staffetta per Gaza: istruzioni per l’uso.
Un mese fa abbiamo lanciato la proposta di uno sciopero della fame a staffetta in sostegno della popolazione di Gaza bombardata ed affamata da un governo che sta compiendo un genocidio e deportazione di massa. Dal 15 maggio, 77° anniversario della Nakba, abbiamo cominciato il nostro sciopero, singolarmente e dov’era possibile in gruppi organizzati.
Hanno aderito moltissime associazioni, come AssoPacePalestina, Gruppo Digiuno per la Pace (Veneto), Associazione Sereno Regis di Torino, Cuoche e Sarte Ribelli di Trofarello (To) e molte altre. L’iniziativa è sorta nel quadro della campagna #UltimogiornodiGaza.
Il movimento europeo di azione nonviolenta ha iniziato un’azione di sciopero ad oltranza coinvolgendo gli amminisraotir locali, con circa 1000 sindaci, consiglieri comunali e in testa la presidente della regione Umbria.
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https://www.anbamed.it/2025/06/07/sciopero-della-fame-a-staffetta-per-gaza-istruzioni-per-luso/
21 giugno 2025. 21 giugno: una giornata storica contro la guerra, in riarmo e a sostegno del popolo palestinese. Oltre 30.000 in piazza con USB per un alternativa di classe pace e giustizia
Comunicato stampa USB
Si è conclusa oggi a Roma la straordinaria manifestazione nazionale promossa dal coordinamento Disarmiamoli, che ha visto la partecipazione di oltre 30.000 persone: lavoratrici, lavoratori, giovani, studenti, attivisti e militanti del sindacalismo conflittuale. Una piazza imponente e determinata, che ha urlato parole chiare al Paese: basta guerra, basta riarmo, basta complicità con la NATO, con l’industria bellica e con il genocidio del popolo palestinese.
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https://www.usb.it/leggi-notizia/21-giugno-una-giornata-storica-contro-la-guerra-in-riarmo-e-a-sostegno-del-popolo-palestinese-oltre-30000-in-piazza-con-usb-per-un-alternativa-di-classe-pace-e-giustizia-1940.html
21 giugno 2025
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 1213
RaiNews LIVE
Zelensky: “Putin vuole tutta l’Ucraina, poi Moldavia e Baltici”
Ieri il presidente russo ha affermato che russi e ucraini sono un solo popolo e in questo senso “l’Ucraina è nostra”. L’Onu elogia i recenti scambi di prigionieri di guerra tra Mosca e Kiev. Trump, Russia e Ucraina stanno facendo progress
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2025/06/trump-russia-e-ucraina-stanno-facendo-progressi-b4f0cb03-548f-482c-a27a-7b9f4972bf38.html
Vedi anche
- Putin: “La Russia non cerca la resa dell’Ucraina, ma va riconosciuta la realtà sul terreno”
- video C’è stato un ulteriore scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina – Video
- video Il Papa: preghiamo per la pace in Medio Oriente, Ucraina e nel mondo intero
- video Putin chiama Trump per gli auguri. E fanno il punto su Israele, Iran e Ucraina
https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina
LeMonde LIVE
En direct, guerre en Ukraine : Volodymyr Zelensky accuse la Russie d’avoir remis à l’Ukraine 20 corps de membres des troupes russes au lieu de soldats ukrainiens
Parmi ces 20 corps, « il y a par exemple un mercenaire israélien qui combattait de leur côté, un citoyen israélien, avec des papiers israéliens », a affirmé le président ukrainien samedi.
22:36 L’essentiel
Ce qu’il faut retenir, samedi 21 juin en fin de soirée
Volodymyr Zelensky a accusé la Russie d’avoir remis volontairement à l’Ukraine les corps de 20 membres des troupes russes, dont un citoyen israélien, au lieu des dépouilles de soldats ukrainiens, comme convenu lors d’un récent grand échange de militaires tués.
Vladimir Poutine a, à nouveau, appelé l’Ukraine à adopter un « statut neutre ». Le président russe a également affirmé que la Russie insistait pour que l’Ukraine reconnaisse les résultats des référendums organisés par les autorités prorusses en 2022 dans quatre régions occupées (Louhansk, Donetsk, Zaporijia et Kherson).
Volodymyr Zelensky a affirmé que des entreprises occidentales, dont des sociétés allemandes et tchèques, fournissaient toujours l’industrie militaire russe, appelant à des sanctions contre ces sociétés.
Sergueï Tsikhanovski, mari de la figure de l’opposition biélorusse Svetlana Tsikhanovskaïa, a été libéré de prison avec 13 autres prisonniers politiques.
L’armée de l’air ukrainienne a annoncé avoir neutralisé 260 des 280 drones et missiles russes envoyés au cours de la nuit. Selon les Ukrainiens, l’oblast de Poltava et la ville de Krementchouk étaient particulièrement ciblés.
L’état-major des forces armées ukrainiennes a annoncé, ce matin, avoir recensé 188 combats entre Russes et Ukrainiens, vendredi. La plupart des combats ont eu lieu dans la région de Pokrovsk, dans l’oblast de Donetsk, dans l’est du pays, mais aussi au nord des villes de Soumy et de Kharkiv.
21 giugno 2025. Myanmar dimenticato: 80 anni della nobel Aung e 80mila morti

Remocontro
Aung San Suu Kyi, la nobel birmana incarcerata nel 2021 dopo il colpo di stato militare che ha dato il via alla guerra civile in Myanmar, giovedì ha compiuto ottant’anni. Quanti altri ne potrà celebrare è davvero incerto avverte Emanuele Giordana
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https://www.remocontro.it/2025/06/21/myanmar-dimenticato-80-anni-della-nobel-aung-e-80mila-morti/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=gli-ultimi-newsletter-total-articoli-dal-nostro-blog_262
21 giugno 2025. Pensioni, operativo il ‘bonus Giorgetti’ per chi posticipa l’uscita: come funziona

Pubblicata il 16 giugno la circolare dell’Inps: cresce la platea dei beneficiari
LaPRESSE – È operativo dallo scorso 16 giugno l’incentivo al posticipo del pensionamento previsto dalla legge di Bilancio 2025, il cosiddetto ‘bonus Giorgetti‘. L’Inps ha infatti pubblicato in tale data una circolare con le novità disciplinari per accedere all’incentivo: la manovra ha determinato un’estensione della platea dei soggetti che possono accedere al bonus, prevedendo che la misura possa applicarsi non solo a favore dei lavoratori che maturino il diritto alla pensione anticipata flessibile, come previsto dalla previgente disciplina, ma anche in favore dei soggetti che raggiungano il diritto alla pensione anticipata. “La circolare”, ha dichiarato il presidente dell’Inps Gabriele Fava, “rende immediatamente operativo il cosiddetto bonus Giorgetti. La permanenza dei lavoratori più anziani nel mercato del lavoro non deve più essere vista come un ostacolo all’ingresso dei giovani. Le statistiche di Eurostat dimostrano infatti che in molti Paesi con un elevato tasso di occupazione tra i lavoratori anziani, anche i giovani tendono ad avere percentuali di occupazione più alte. È necessario, dunque, un cambio di mentalità, che favorisca l’incontro tra generazioni diverse, un obiettivo che può essere raggiunto anche attraverso misure di flessibilità”.
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https://www.lapresse.it/economia/2025/06/21/pensioni-operativo-il-bonus-giorgetti-per-chi-posticipa-luscita-come-funziona/
21 giugno 2025. Altro che Nato e guerra Israele-Iran, Meloni pensa soltanto ai migranti
Alla riunione di governo, nessuno dei nodi dell’attualità. Meloni dedica però un summit riservato alle nuove ondate di arrivi dalla Libia…
David Romoli – l’Unità
Il governo si riunisce alla vigilia di una settimana cruciale, quella nella quale si decideranno le modalità dell’innalzamento del contributo dei singoli Stati europei alla Nato e gli strumenti con i quali accedere al rialzo drastico delle spese militari europee al quale punta Ursula von der Leyen. Ovviamente nulla di tutto questo figura all’odg del cdm: per ora non c’è niente da decidere ma solo da fare il punto sui capitoli fondamentali della politica internazionale. Dunque appunto sul riarmo ma anche su cosa fare per rendere la richiesta di de-escalation nella guerra israelo-iraniana qualcosa in più di un inerme auspicio. All’ultimo momento spunta un’emergenza, che la premier decide però di affrontare in un vertice separato, con solo i ministri competenti, al termine del cdm: l’onda di barche in partenza dalla Libia.
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https://www.unita.it/2025/06/21/altro-che-nato-e-guerra-israele-iran-meloni-pensa-soltanto-ai-migranti/
21 giugno 2025. Caso Open Arms, i giudici hanno smentito Salvini e lui esulta
A differenza di quanto sostenuto dal leader leghista, la nave non era una minaccia e non poteva essere lasciata in mare neanche a fini politici perché prima viene la dignità umana, ricorda il Tribunale. Che ha (discutibilmente) assolto il ministro solo per il Pos

Salvatore Curreri – l’Unità
Andranno lette con la sempre dovuta attenzione le ben 266 pagine della sentenza con cui il Tribunale di Palermo lo scorso 20 dicembre ha assolto l’ex ministro dell’Interno Salvini. Epperò, è fin d’ora possibile fare alcune considerazioni in merito, non foss’altro per ridimensionare i toni trionfalistici con cui ovviamente essa è stata accolta dall’interessato e dalla sua difesa.
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https://www.unita.it/2025/06/21/caso-open-arms-i-giudici-hanno-smentito-salvini-e-lui-esulta/
21 giugno 2025. Le radici profonde della crisi della sinistra

Geminello Preterossi – La Fionda
Siamo stati travolti dal neoliberismo: questo è il mantra che, finalmente, da un po’ di tempo (in particolare dopo la crisi economica del 2008, che ha svelato il fallimento della globalizzazione finanziaria), si sente ripetere a sinistra. Ad esempio D’Alema, che non difetta di lucidità quando non si limita a difendere il proprio operato, lo ha ribadito anche di recente. Ma la vera domanda è: perché? A questo interrogativo una vera risposta neppure la si tenta. Com’è stato possibile che quel travolgimento sia avvenuto repentinamente, e senza quasi trovare ostacoli? Tranne qualche voce robusta e critica, come fu ad esempio quella di Claudio Napoleoni, quando nella fase finale della sua riflessione denunciava lucidamente il cedimento culturale in atto verso le politiche neoconservatrici e l’incapacità di pensare alla radice le ragioni di una crisi d’identità che affondava le sue radici in cause non contingenti: ad esempio nella fascinazione per il capitale (mentre stava venendo meno la teologia politica inconsapevole legata alla Rivoluzione d’ottobre), dovuta anche a un certa tendenza al determinismo economicistico, mai del tutto superata, che si saldava a pulsioni scientiste e tecnocratiche. Quel certo riduzionismo materialistico non ha consentito di cogliere che, come disse la Thatcher, la posta in gioco del neoliberismo erano le anime.
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https://www.lafionda.org/2025/06/21/le-radici-profonde-della-crisi-della-sinistra/
21 giugno 2025. Sotto attacco il diritto di sciopero e quello a manifestare: in ballo ci sono le libertà di tutti

Per bocca del sottosegretario Durigon, il governo torna ad attaccare il diritto di sciopero, mettendolo in contrapposizione con quello di tutti ad andare in vacanza. Nonostante l’Italia abbia la legge sugli scioperi più restrittiva d’Europa, ora il sottosegretario leghista sta proponendo di vietare gli scioperi nei fine settimana: è la vecchia fobia di Salvini che si ripropone sotto una nuova versione. L’attacco però è a tutto campo e chiama in causa anche lo sciopero dei metalmeccanici e la manifestazione di Bologna della Fiom dove gli operai hanno invaso la tangenziale. Immediata è stata la reazione della Questura che ha preannunciato denunce in base al nuovo decreto sicurezza .
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https://www.usb.it/leggi-notizia/sotto-attacco-il-diritto-di-sciopero-e-quello-a-manifestare-in-ballo-ci-sono-le-liberta-di-tutti-1030.html
21 giugno 2025. Caldo estremo e stress termico: un rischio per salute e sicurezza sul lavoro! Le indicazioni di USB e Rete Iside per difendersi sui posti di lavoro

Con i mesi estivi arriva anche il caldo estremo, a causa del cambiamento climatico, con migliaia di lavoratori nel nostro Paese che si ritrovano di fronte al rischio concreto rappresentato dallo stress termico. In particolare in settori in cui si lavora all’aperto, come l’agricoltura o la manutenzione stradale, o in locali non adeguatamente climatizzati, la salute e la sicurezza di lavoratrici e lavoratori viene messa costantemente a rischio.
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https://www.usb.it/leggi-notizia/caldo-estremo-e-stress-termico-un-rischio-per-salute-e-sicurezza-sul-lavoro-le-indicazioni-di-usb-e-rete-iside-per-difendersi-sui-posti-di-lavoro-1433.html
21 giugno 2025. Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze
Se dunque è l’ economia a produrre questo orrore, è questo orrore di economia che noi dobbiamo mettere in discussione. È la stessa economia che ci ha chiuso la fabbrica e che oggi cancella il dibattito su come riaprirla. E se siamo noi che riapriamo le fabbriche, le fabbriche servono a produrre vita, non morte.
Perché contro il genocidio e il riarmo, non siamo solo opinione e ragione. Dobbiamo essere rapporti di forza sociali. Diciamolo forte: abbiamo un piano, vivere, lavorare in pace, respirare aria pulita, essere comunità.
Da Roma, insieme allo spezzone di Reset, rilanciamo a Firenze mercoledì sera alle 21 il Terzo Flashmob “Urla per Gaza”
E rilanciamo 11 e 12 luglio “Resistere per ri-esistere” a Firenze. Stay tuned.
#insorgiamo


