2020 . 03 – Marzo

7 marzoPechino, i dati economici registrano il crollo delle esportazioni cinesi: – 17,2 per cento nei primi due mesi dell’anno

9 marzoWashington, il presidente Trump su Twitter: «Quindi l’anno scorso 37.000 americani sono morti per l’influenza stagionale. In media sono tra 27.000 e 70.000 all’anno e niente è chiuso; la vita e l’economia continuano. In questo momento ci sono solo 546 casi
confermati di Coronavirus con 22 morti. Rifletti!» (The Guardian)

L’Iran rilascia 70.000 prigionieri a causa dell’epidemia di coronavirus nel paese

10 marzo: il presidente Xi Jinping visita la città di Wuhan e rivendica una vittoria temporanea nella battaglia contro il Covid-19. Gli ultimi due dei 16 ospedali temporanei della città vengono chiusi

10 marzo: Rotta Balcanica, attraversare i confini è un game disperato
Anna Spena – Vita

La Rotta Balcanica è una rotta dimenticata. E quei profughi che si mettono in marcia e attraversano i confini di sei o sette Paesi prima di raggiungere l’Europa – quando e se ci riescono – sembra non interessino a nessuno. Al confine tra la Bosnia e la Croazia tutto diventa più difficile. La polizia croata li trova di notte, utilizzando cani e droni, dentro i boschi. Li picchia e ruba loro tutto quello che hanno. Poi li rispedisce indietro senza scarpe. Tutti sul corpo hanno i segni di tortura. Nel cantone di Una-Sana dove sono concentrati vivono in strutture abbandonate dove manca tutto e la scabbia è diventata endemica
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11 marzo: con oltre 118.000 casi di COVID-19 notificati in 114 paesi e 4.291 decessi il Direttore Generale dell’OMS dichiara ufficialmente che l’epidemia di coronavirus è una pandemia

Tutte le scuole di Madrid e dintorni, dalle scuole materne alle università, sono chiuse per due settimane

12 marzo: l’Italia chiude tutti i negozi tranne alimentari e farmacie

In Spagna, alcune migliaia di persone a Igualada (regione di Barcellona) e in altri tre comuni sono messi in quarantena per almeno 14 giorni. E’ la prima volta che la Spagna adotta misure di isolamento per interi comuni

Parigi, il presidente francese Emmanuel Macron annuncia la chiusura di asili nido, scuole e università da lunedì 16 marzo. Dichiara: «Un principio ci guida nel definire le nostre azioni (…) è la fiducia nella scienza. È ascoltare quelli che sanno»

13 marzoLondra, il primo ministro Uk Boris Johnson introduce la nozione di “immunità di gregge” come soluzione per ripetute ondate epidemiche da coronavirus. Una terapia shock: accettare che una grande maggioranza della popolazione contragga il virus, sviluppando così un’immunità collettiva ed evitando altre ondate epidemiche di COVID-19 nell’immediato futuro. I dati stimati da modelli matematici erano terrificanti. Su poco più di 66 milioni di abitanti, circa 40 milioni di persone si sarebbero infettate, da 4 a 6 milioni si sarebbero ammalate gravemente, e 2 milioni avrebbero richiesto cure intensive. Circa 400.000 cittadini britannici sarebbero morti. Il primo ministro ha dichiarato: «Molte altre famiglie perderanno i propri cari prima del tempo» 
Cinque settimane più tardi The Guardian si chiederà: «Come ha fatto la Gran Bretagna ha sbagliare completante la sua risposta al coronavirus?»

Le conseguenze economiche del coronavirus
Mario Pianta – Sbilanciamoci

Cosa possiamo imparare e cambiare di fronte al coronavirus? Riscopriamo che la salute è un bene pubblico globale, che la sanità pubblica e il welfare sono attività fondamentali, alternative al mercato, che ci aspetta una crisi dell’economia, della finanza, dell’UE
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https://sbilanciamoci.info/le-conseguenze-economiche-del-coronavirus/

14 marzoMadrid, il governo spagnolo decide di mettere l’intero paese in “lockdown”, chiedendo a tutte le persone di restare a casa. Le eccezioni includono l’acquisto di cibo o forniture mediche, andare in 
ospedale, andare al lavoro o altre emergenze

Parigi, il governo francese annuncia la chiusura dopo la mezzanotte di tutti i luoghi pubblici «non essenziali» (bar, ristoranti, caffè, cinema, discoteche). Solo i negozi di alimentari, farmacie, banche, tabaccherie e distributori di benzina possono rimanere aperti

Niente stop alla produzione in fabbrica: scoppia l’ira operaia
Esistono, in questa Italia sbigottita dal virus, alcuni luoghi singolari che gridano vendetta. Non parliamo dei negozi sbarrati, dei parchi chiusi, degli stadi deserti, delle strade vuote. Parliamo di luoghi dove spesso donne e uomini stanno ammassati, intenti a lavori manuali di ogni tipo.
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15 marzoParigi, la Francia chiama 47 milioni di elettori al voto.
Sia i leader del governo che quelli dell’opposizione sono a favore del mantenimento delle elezioni municipali. Molto bassa l’affluenza alle urne, mantenendo così una tendenza che dura dalle elezioni del 2009. Dopo varie discussioni è fissata la data per il secondo turno. Il 28 giugno i francesi tornano così al seggio elettorale: vittoria per i Verdi e disfatta per il presidente Macron:  
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https://contropiano.org/news/internazionale-news/2020/06/30/elezioni-comunali-in-francia-disfatta-per-macron-0129602

Migranti ai confini della Grecia, a respingerli anche la Polizia italiana
Perchè la polizia italiana è schierata in Grecia con tanto di manganelli e scudi? Chiaro. Per proteggere i confini esterni della fortezza Europa e respingere (letteralmente) le migliaia di persone migranti che da più di 10 giorni si sono riversate al confine greco. Intanto in Italia è accaduto quello che tutti e tutte sappiamo, ma nel frattempo sul confine greco-turco l’Europa continuava a dare sfoggio del suo più totale disprezzo verso la vita umana. Detenzioni segrete, violenze, respingimenti e torture. Una decina di giorni fa, nel pieno della c.d. “crisi dei migranti” sul confine tra Grecia e Turchia, il direttore esecutivo di Frontex (l’agenzia europea di controllo delle frontiere) Fabrice Leggeri aveva annunciato “di avviare un rapido intervento di frontiera per assistere la Grecia nella gestione del gran numero di migranti alle sue frontiere esterne”
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https://www.zic.it/migranti-ai-confini-della-grecia-a-respingerli-anche-la-polizia-italiana/

15 marzo: Liliana Segre: «L’indifferenza alimenta la violenza»
Monica Triglia – Allonsanfan

Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, senatrice a vita, ha risposto così, con una nota dolce e severa insieme, alla domanda su cosa pensasse ogni mattina al risveglio nel campo di concentramento, sapendo di dover affrontare un’altra terribile giornata.
«Lei non sa di cosa parla» ha detto a chi la intervistava e a tutti noi, più di 350 giornalisti andati ad ascoltarla lunedì 28 ottobre 2019 all’Università Iulm di Milano
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https://www.allonsanfan.it/2020/03/15/liliana-segre-indifferenza-violenza/

16 marzoLondra, Ferguson et al. pubblicano un nuovo studio di modellizzazione sul probabile impatto della pandemia di COVID-19 nel Regno Unito e negli Stati Uniti.
In (improbabile) assenza di ogni misura di controllo o di cambiamenti spontanei nel comportamento individuale, gli autori si aspettano che si verifichi un picco di mortalità (numero di decessi giornalieri) dopo circa 3 mesi. Ciò porterebbe l’81% della popolazione degli Stati Uniti, circa 264 milioni di persone, a contrarre la malattia. Di questi, 2,2 milionipotrebbero morire, compreso il 4-8% degli americani di età superiore ai 70 anni. Ancora più importante, gli autori stimano che entro la seconda settimana di aprile la domanda di letti di terapia intensiva supererebbe l’offerta di 30 volte.
https://intensiveblog.com/ferguson-et-al-2020-imperial-college-uk-covid-19-response-team-report/
Il modello analizza quindi due approcci: mitigazione e soppressione della pandemia. Nello scenario di mitigazione, SARS-CoV-2 continua a diffondersi lentamente, in modo da evitare un crollo del sistema ospedaliero. Nello scenario di soppressione, misure di allontanamento sociale estreme e quarantene domestiche fermerebbero completamente la diffusione del virus. Lo studio offre anche una prospettiva sul momento in cui venissero revocate le rigorose misure di “lockdown”. La prospettiva è cupa: l’epidemia ripartirebbe con una seconda ondata

Parigi, la Francia impone rigide misure di confinamento

17 marzoUsa, sette milioni di persone nella zona della Baia di San Francisco ricevono l’ordine di «rifugiarsi in casa».
E’ vietato lasciare il domicilio ad eccezione di casi di «attività essenziali» (acquisto di cibo, medicine e altre necessità). La maggior parte delle attività sono chiuse. Le eccezioni: negozi di alimentari, farmacie, ristoranti (solo per asporto e consegna), ospedali, distributori di benzina, e banche

18 marzo: Decreto Cura Italia, ecco le misure per tutelare il lavoro
In questi giorni stiamo affrontando una emergenza inedita, che sta mettendo tutti a dura prova per fermare la pandemia del «Coronavirus» che ha colpito il nostro Paese, ma che con il passare dei giorni si estende e contagia sempre più persone anche nei luoghi di lavoro.
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www.strisciarossa.it/garantire-salute-e-reddito-ai-lavoratori/

19 marzo: per la prima volta dall’inizio dell’epidemia di Covid-19, non ci sono stati nuovi casi a Wuhan e nella provincia di Hubei

Usa, il governatore californiano Gavin Newsom ordina a tutta la popolazione della California (40 milioni di persone) di «restare a casa». I residenti possono lasciare le loro case solo per acquistare cibo, andare in farmacia o dal medico, visitare i parenti e fare esercizio fisico

20 marzo: l’Italia conferma 6.000 nuovi casi e 627 decessi in sole 24 ore

Spagna, il confinamento a causa del coronavirus riduce il tasso di criminalità del 50%

La Cina non segnala nuovi casi di diffusione locale negli ultimi tre giorni consecutivi. Si allentano le restrizioni, si va verso la normalità

Lo stato di New York, ora centro dell’epidemia diffusa negli Stati Uniti (popolazione: 20 milioni di persone), dichiara una chiusura generalizzata. Solo le attività essenziali (alimentari, ristoranti ad asporto o consegna, farmacie e lavanderie a gettoni) rimarranno aperte. Anche i negozi di liquori, sono considerati, infatti, essenziali


SMART WORKING: NON CI PUO’ ESSERE INNOVAZIONE SENZA TUTELA DEI DIRITTI

Lo Smart Working ai tempi del CoronavirusLo Smart Working è una filosofia manageriale fondata sulla restituzione al lavoratore autonomia e flessibilità nello scegliere il luogo, l’orario di lavoro e gli strumenti da utilizzare, a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati. Troppo spesso lo Smart Working viene confuso con il concetto di telelavoro o viene ricondotto a politiche di welfare e conciliazione.
Il vero cambiamento che deriva dallo Smart Working è ben più profondo: si passa da un management orientato al presenzialismo e al controllo, ad uno orientato alla fiducia, alla collaborazione, alla flessibilità e alla delega
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https://www.som.polimi.it/lo-smart-working-ai-tempi-del-coronavirus/

Smart working e diritti dei lavoratoriA causa del Coronavirus le imprese rischiano lo stop, ma possono evitarlo in tutto o in parte grazie allo smart working. A patto che rispettino i diritti (e la privacy) dei lavoratori
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https://ilmanifesto.it/smart-working-e-diritti-dei-lavoratori/

Smart working: guida pratica a orari, retribuzione, ferie, malattia e altroL’emergenza COVID-19 ha costretto molte aziende a ricorrere allo strumento dello smart working (o lavoro agile) per garantire la salute dei propri collaboratori e mantenere una seppur minima (in alcuni casi) attività produttiva. In considerazione dell’eccezionalità del ricorso al lavoro da casa, fino al termine dello stato di emergenza (attualmente fissato al 31 luglio 2020) e comunque non oltre il 31 dicembre 2020, il “telelavoro” potrà essere attivato per qualsiasi lavoratore subordinato anche in assenza di un apposito accordo individuale azienda – dipendente
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https://www.lavoroediritti.com/abclavoro/smart-working-aspetti-pratici


21 marzo Il caso Mura
Stefano Bartezzaghi  –  Doppiozero
L’equinozio astronomico era il 20 marzo, ma tradizionalmente la primavera comincia il 21 e uno come lui non avrebbe mancato di notarlo: “Il primo giorno di primavera…”. Ruvido nel modo tenero che è riservato a certi poeti, Gianni Mura ha avuto in destino di morire in una canzone di fine anni ’70. Morire nell’isolamento delle semi-quarantene nazionali (e si può scommettere che “lockdown” sia stato l’ultimo anglismo che l’ha fatto soffrire). Morire nel giorno in cui si sarebbe dovuta tenere la Milano-Sanremo e aprire la stagione del ciclismo
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https://www.doppiozero.com/materiali/il-caso-mura

22 marzo: Byung-Chul Han (filosofo e docente sudcoreano, insegnante di teoria della cultura all’Universität der Künste di Berlino) pubblica La emergencia viral y the mundo de mañana (El País): «I paesi asiatici – scrive – stanno gestendo questa crisi meglio dell’Occidente. Mentre loro lavorano con dati e mascherine, qui si reagisce in ritardo e i confini restano aperti»


Morto Alberto Arbasino, ha raccontato l’Italia fuori dal conformismo
E’ morto il 22 marzo, domenica, Alberto Arbasino, dopo una lunga malattia. La famiglia fa sapere che lo scrittore “si è spento serenamente”. Arbasino era nato a Voghera (Pavia) nel 1930, lo scorso gennaio aveva compiuto 90 anni, ed aveva attraversato il Novecento guardandolo con la distanza dell’illuminista che sa mescolare humor e sguardo critico. D’altra parte la sua carriera intellettuale di romanziere, poeta e saggista sui generis segue fin dall’inizio percorsi originali
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https://www.repubblica.it/robinson/2020/03/23/news/alberto_arbasino_morto_scrittore_letteratura-252058093/

La frivolezza di Arbasino
Marco Belpoliti – Doppiozero

Nella foto che gli aveva scattato Giulia Niccolai all’inizio degli anni Sessanta, Alberto Arbasino appare bellissimo. Di profilo con i capelli pettinati all’indietro, che ha poi conservato per il resto della sua vita, anche quando sono diventati bianchi, e poi la cravatta e l’impermeabile, anche quest’ultimo un compagno consueto portato nelle mezze stagioni di una volta, lui sempre così elegante e pieno di charme. Giulia Niccolai, allora una giovane e bravissima fotografa, prima di diventare una poetessa della neoavanguardia, l’aveva ritratto in un servizio di cui un altro scatto è poi finito sulla copertina del capolavoro di Arbasino allora in prima edizione, Fratelli d’Italia, anno 1963, il libro della sua vita.
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https://www.doppiozero.com/materiali/la-frivolezza-di-arbasino

Alberto Arbasino e la “vita bassa”. Indagine sull’Italia degli anni Ottanta in cinque mosse
Giuseppe Panella

La vita bassa è l’approdo più recente di Arbasino alla “critica spietata” di tutto ciò che si dice e di ciò che si vorrebbe e dovrebbe realizzare in Italia e che si finisce per evitare di fare
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https://journals.openedition.org/cei/489


23 marzoLondra, troppo in ritardo per molti osservatori, il Regno Unito mette in atto misure di chiusura. Sono meno severe di quelle adottate in Italia, Spagna e Francia

Berlino, la cancelliera tedesca Angela Merkel si mette volontariamente in quarantena dopo essere entrata in contatto con una persona che era risultata positiva al COVID-19

24 marzo: Madrid, di tutti i casi notificati in Spagna, il 12% colpisce operatori sanitari

Arriva l’annuncio che le Olimpiadi, in programma a Tokio, sono rinviate al 2021

L’India ordina il lockdown in tutto il Paese: tre miliardi di persone così ora in confinamento domiciliare

25 marzoCina, dopo settimane di severe misure di contenimento, le autorità cinesi revocano le restrizioni di viaggio nella provincia di Hubei. Per viaggiare, i residenti dovranno disporre del “Codice verde” fornito da un sistema di monitoraggio che utilizza l’app AliPay

Parigi, segnalato il decesso di una giovane di 16 anni per COVID-19. Non aveva malattie pregresse

Primo: salvare vite No del sindacato pressioni delle imprese
Il governo sembra stare tra l’incudine e il martello. Ovvero se soddisfare le esigenze degli imprenditori o quelle dei sindacati. Il dilemma, però, non è questo. Non dovrebbe essere questo. Il dilemma vero è se si debbano salvare piu vite umane possibili, oppure salvare il massimo possibile delle produzioni giornaliere, anche se si tratta di prodotti non essenziali. Prodotti che possono subire ritardi. Certo a scapito dei profitti momentanei degli imprenditori ma, certo, anche a danno della crescita economica futura del paese. Però la vita, le vite, sono più importanti. Oltretutto un imprenditore avveduto potrebbe rendersi conto che un sacrificio momentaneo potrebbe accelerare la fine del diffondersi del virus e agevolare così la ripresa economica
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www.strisciarossa.it/salvare-vite-e-piu-importante-per-il-sindacato-le-pressioni-degli-imprenditori-sono-irricevibili-fino-allo-sciopero/

26 marzo: gli Stati Uniti sono a questa data la nazione al mondo con il maggior numero di casi dichiarati di COVID-19 
Per il timore di riattivare l’epidemia, la Cina vieta alla maggior parte degli stranieri di entrare nel paese

Londra, il primo ministro Boris Johnson e il ministro della salute Matt Hancock sono risultati positivi al COVID-19

Scuola e didattica a distanza. A che punto siamo?  
di Anna Bredice – Radio Popolare

Una commissione d’esame per la maturità fatta dai professori interni e la certezza che l’anno scolastico non si prolungherà a luglio. Sul fronte della scuola, oltre all’evidenza che il termine del 3 aprile verrà prorogato, si procede a passi graduali e quindi ancora nessuno si lancia nel dire che gli 8 milioni di studenti per questo anno non torneranno a scuola, ma si capisce che il rischio è reale quando la ministra dell’Istruzione Azzolina ipotizza che a settembre l’anno potrebbe cominciare prima, agli inizi del mese.
Finita la terza settimana di didattica a distanza si può fare un bilancio delle luci e delle ombre. Va sostanzialmente meglio: se la scorsa settimana solo il 60% aveva iniziato, ora siamo a due studenti su tre attivi sulle piattaforma per la didattica. Ma le percentuali poco dicono dei tanti che continuano a rimanere esclusi dall’insegnamento on line.
Una ricerca di Skuola.net fatta su 25mila alunni delle superiori evidenzia che il 27% non ha tanti dispositivi a sufficienza in casa per far lavorare i genitori e contemporaneamente i figli con i compiti, molti hanno problemi di rete, e poi ci sono tanti studenti che a disposizione hanno solo un cellulare che si ricarica con la scheda.
È il caso di un un istituto professionale alberghiero a Modena, ma ce ne sono molti altri in tutta italia, «in classe, racconta l’insegnante Giorgia Gallina, abbiamo studenti che hanno famiglie in difficoltà oppure minorenni che arrivano dalle comunità, che hanno solamente il telefono da ricaricare, è impossibile con molti di loro fare lezioni a distanza, eppure sono ragazzi che ce la mettono tutta, e saprebbero come usare i computer per la didattica, cercano l’insegnante al telefono anche solo per un saluto, perché a loro manca la condivisione».
Per quanto riguarda le valutazioni, è migliorato il sistema di interrogazione a distanza e cominciano ad arrivare i primi voti, ma è ancora difficile capire come saranno i criteri per le promozioni, le bocciature potrebbero essere scongiurate decidendo di far recuperare tutti i debiti l’anno prossimo.

La situazione a Genova e in Liguria 
di Alessandra Fava – Radio Popolare

Dall’unità operativa di igiene dell’ospedale dell’ospedale di San Martino di Genova dicono che da sabato scorso i contagi sono in calo anche se oggi si contano altri 51 morti per un totale di oltre 300 deceduti.
Solo il San Martino gestisce 275 ricoverati gravi e oggi ha ricevuto una fornitura di 20 mila litri di ossigeno con una cisterna. Intanto si sono ammalati 110 tra medici e infermieri dopo che sono stati fatti oltre mille tamponi a chi lavora nei reparti di terapia intensiva nei tre ospedali cittadini impegnati nella lotta alla pandemia: San Martino, Galliera e Villa Scassi.
Per il resto i liguri sono tappati in casa da prima delle disposizioni. Per le strade c’è pochissima gente. Ai supermercati e negozi ormai si fa la coda con mascherina e guanti. La distanza sociale è una regola acquisita. Anche le botteghe dei vicoli hanno tracciato strisce rosse o servono alla porta.
Sia nelle imprese private che nel pubblico molti lavorano in smartworking. Il comune di Genova ha mandato a casa circa 2500 su 4.800 lavoratori.
In settimana una commissione e il consiglio comunale si sono tenuti sulle piattaforme internet. Cosi le conferenze stampa in Regione col governatore Giovanni Toti e il sindaco Marco Bucci avvengono in una sala vuota. Al momento c’è un focolaio di COVID-19 nel cantiere per il ponte Morandi in Valpolcevera. Un operaio di una ditta di appalti è risultato positivo e sono stati isolati altri 50 colleghi. La maggior parte di loro era ospitato in un albergo cittadino. I sindacati chiedono il blocco del cantiere ma il commissario Bucci vuole terminare l’opera per l’estate e la società incaricata dice che misurano la febbre a tutti gli operai ogni giorno.
L’altra preoccupazione sono le navi da crociera: a Genova sono arrivate 2 navi MSC. Una ha a bordo 1100 membri dell’equipaggio da controllare.
Infine una curiosità: vista la carenza di mascherine, nel comune di Ceriana nel savonese un gruppo di volontarie ha creato mille mascherine di auto-protezione con garza e cotone. Le stanno regalando a chi ne ha bisogno.

Papa Francesco e la benedizione Urbi et Orbi 
Alfredo Somoza – Radio Popolare

Papa Francesco davanti a una piazza San Pietro spettrale e sotto la pioggia ha riconquistato per la Chiesa una centralità che in questi giorni era sfumata. Con una sapiente regia televisiva, Francesco ha voluto essere vicino soprattutto alle famiglie colpite dal lutto in questi giorni terribili, ma anche a chi sta rappresentando la collettività in prima linea: lavoratori della sanità, delle forze dell’ordine, volontari, impiegati dei settori commerciali e industriali. Ma Francesco non poteva farsi sfuggire l’occasione per recapitare altri messaggi, più politici, che si possono riassumere con il passaggio della sua preghiera nella quale implora Dio di salvarci dagli inganni, dalla cattiva informazione e dalla manipolazione delle coscienze. Questo perché è cosciente di come in questi momenti di disorientamento, i veleni e le fake news, mai innocenti, possano aprire profondi solchi nelle nostre coscienze.
L’appello di Francesco è anzitutto di consolazione e di misericordia, ma anche di avvertimento a noi tutti sui pericoli impliciti in questa crisi senza precedenti. Chi attraverso la fede, chi attraverso la ragione, ha ammonito, è importante essere solidali e vigili. Insieme possiamo uscirne, da soli rischiamo di diventare burattini in mano agli imprenditori della paura

Sulla situazione epidemica
Doppiozero
Pubblichiamo, in accordo con l’autore, la traduzione italiana di un breve testo di Alain Badiou, dedicato alla pandemia in corso, che ha circolato via mail, prima di essere diffuso in versione spagnola e inglese.
L’interesse di queste considerazioni, che, come sempre in Badiou, non nascondono la loro virtù essenzialmente polemica, ci pare risiedere non tanto nella pretesa dell’analisi proposta di prendere una qualsiasi posizione o nella necessità di riattivare un lessico “rivoluzionario”, quanto piuttosto in quel loro carattere metodologico (“cartesiano”, nelle parole dell’autore) che ci consente di ricentrare il dibattito attuale e assumere, al suo interno, una postura più adeguata. Di fronte alle reazioni scomposte del panorama intellettuale, anche e soprattutto filosofico, a cui abbiamo assistito, l’intervento di Badiou invita a limitare la portata di “novità” ed “eccezionalità” della situazione attuale, scongiurando due atteggiamenti estremi: da un lato quello, vagamente cospiratorio, che porterebbe a minimizzare la pandemia in corso e dall’altro quello, speculare, secondo cui la pandemia sarebbe di per se stessa vettore di un reale cambiamento politico. Piuttosto, a partire da una ricognizione delle contraddizioni che tale congiuntura ha portato alla luce, all’incrocio di scienza e politica, l’urgenza è quella di riflettere sulle condizioni di un cambiamento reale e di ripensarne il concetto stesso, seguendo quella “antica convinzione”, centrale per Badiou sin da L’essere e l’evento, per cui “nessuna velocità storica è incompatibile con la tranquilla volontà di cambiare il mondo”.
(Marco Ferrari e Giovanni Minozzi)
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