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2017.03 Marzo – Senti le rane che cantano

2017.03 Marzo

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Questa non è una rassegna stampa, ma una mia personale raccolta di notizie, fatti, idee e persone che metto a disposizione  di quanti, determinati ma con il sorriso sulle labbra, ancora resistono e lottano per il pane e le rose

Marzo: Predappio, il museo sul fascismo e il pellegrinaggio nero
Gianni Saporetti  –  Una Città

La costernazione per star toccando con mano il “degrado” di Predappio si è confusa con la condivisione dell’imbarazzo del gestore che, poveretto, di fronte alla prenotazione di una comitiva, evidentemente abituato a quelle “nere”, si era vestito per la migliore accoglienza.
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http://unacitta.it/it/articolo/1267-predappio-il-museo-sul-fascismo-e-il-pellegrinaggio-nero

Non accendiamo quel faro
Fondazione Alfred Lewin – Una Città
Perché accenderlo? Cosa risponderemo quando ce lo chiederà il turista tedesco affezionato alle nostre coste, che viene da una terra in cui hanno eretto monumenti alle proprie colpe? E cosa diremo quando lo chiederanno i nostri ragazzi, che accompagniamo ad Auschwitz o nella via di Forlì dove fu compiuta la strage degli ebrei? Perché il faro di Mussolini è acceso? Gli diremo che si vogliono attirare turisti? Per far vedere loro “i prodotti della storia”, come recita un depliant diffuso da un gruppo di ristoratori di Predappio? Gli diremo: “Sì, sì, la memoria, ma qui si tratta di economia”?
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11 marzoBologna, 40 anni fa il ’77
Bruno Giorgini – Inchiesta

Il quarantennale del ’77 non è proprio scansabile. Almeno se si vive a Bologna. Per un verso l’establishment politico istituzionale, o nomenclatura, teme un revival magari sull’onda delle iniziative politiche del Cua, il collettivo autonomo universitario che fa parecchio tribolare i poteri costituiti, per l’altro i collettivi universitari e centri sociali comunque definiti che di sriffa o di sraffa in quel movimento pretendono di innestarsi. Mentre coloro che lo agirono da protagonisti moltiplicano gli eventi della memoria dei giorni che furono, cercando di evitare il “reducismo” e/o la retorica da “ex combattenti”
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