2015 – 09.Settembre

30 settembre 2015. Ritorna l’apologo del «sarto di Ulm»
Giovanni Russo Spena – ilmanifesto.it

PER PIETRO (PENSANDO ANCHE A LUCIO MAGRI). Non affidiamo alla «critica roditrice dei topi» un’esperienza storica di massa e un patrimonio teorico

Non sono stato mai iscritto al Pci. Ma ho sempre considerato Ingrao tra i miei maestri. Ho 30 anni meno di lui. Avendo avuto, come tutta Democrazia Proletaria, punto di riferimento ideale in Bloch, nella sua ricerca tra democrazia e socialismo, nella sua utopia come percorso quotidiano di conflitto e trasformazione, mi hanno sempre culturalmente ed emotivamente attratto, in Ingrao, il suo costante richiamo al «principio speranza» (si può essere sconfitti, non vinti), il suo «volere la luna», per l’appunto.
L’elogio del dubbio, la ricerca permanente sono stati spartiacque contro ogni dogmatismo e contro ogni populismo gaglioffo, del potere (Renzi insegna). Non volendo aggiungere nulla ai ricordi, molto approfonditi, già pubblicati sul giornale, posso permettermi di ricordare Ingrao trascrivendo un pezzo dell’introduzione di Lucio Magri, che ci manca molto, del suo bel libro Il sarto di Ulm?

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