1940

3 gennaioRoma, istituita l’Ige, imposta generale sull’entrata, per fronteggiare l’aumento della spesa pubblica. La tassa colpisce tutti gli introiti derivati da cessioni di beni e servizi. Prende forma la politica del Governo destinata a finanziare l’economia di guerra

5 gennaio: Mussolini scrive a Hitler per proporre l’Italia come forza di riserva politica, diplomatica, economica e militare della Germania nel conflitto contro le democrazie occidentali. Invita inoltre il Fuhrer a cercare per ora un accordo a Ovest e ad attaccare il nemico mondiale numero uno: l’Unione Sovietica.

15 gennaio: inizia anche in Italia la distribuzione di carte annonarie per il razionamento dei beni di consumo

Il Belgio vieta alle truppe francesi e inglesi di percorrere il suo territorio

30 gennaioBerlino, Hitler rende noto che la prima fase della guerra si è conclusa con la distruzione della Polonia

11 febbraio: accordo economico tedesco – sovietico che rende inefficace il blocco navale britannico

14 febbraio: il Vaticano raziona pane, burro, caffè , zucchero, tabacco e benzina

21 febbraioRoma, il governo decide il sequestro degli oggetti di rame per far fronte alla fornitura ai tedeschi di 3.600 tonnellate di materiale

23 febbraio: il governo sovietico comunica a quello finlandese le ultime condizioni di pace. La Svezia afferma che non intende intervenire nel conflitto finno–sovietico e che non consentirà il passaggio di truppe alleate sul suo territorio

26 febbraio: Hitler firma la direttiva che dà il via al Piano Weserübung contro Norvegia e Danimarca

1° marzoRoma, promemoria segreto redatto da Mussolini che analizza la situazione internazionale e della guerra in corso. Delinea il comportamento italiano e i piani delle operazioni militari nel caso sempre più probabile di un coinvolgimento italiano nel conflitto. Il 6 aprile il promemoria sarà inviato al Re, ai ministri degli Esteri Ciano e dell’Africa Attilio Teruzzi, al segretario del PNF Ettore Muti e alle più alte cariche militari. Gli Stati maggiori delle tre armi si mostreranno perplessi sull’adeguatezza del piano.

Il sottosegretario di Stato americano, Summer Welles, giunge a Berlino per proporre la mediazione americana e cercare un’intesa fra i belligeranti. Il tentativo fallisce. 

Scade l’ultimatum sovietico alla Finlandia per l’accettazione delle ultime proposte di pace. 

Hitler emana le direttive finali per l’Operazione Weserübung  contro la Norvegia e la Danimarca

Mobilitazione generale in Italia, 132 battaglioni di Camice Nere sono inquadrati nei reparti regolari dell’esercito

Roma, esce il primo numero della rivista Primato, diretta da Giorgio Vecchietti e Giuseppe Bottai

Sospese le deroghe al blocco navale stretto attorno alla Germania dalla Marina inglese

10 marzoBerlino, Hitler chiede a Mussolini di entrare in guerra.

12 marzo: i sovietici firmano la pace con la Finlandia che cede all’Urss l’istmo e parte della Carelia orientale e il diritto di transito nel nord di Petsamo. Il giorno successivo terminano i combattimenti sul fronte finnico

13 marzo: la Germania si impegna a fornire all’Italia, via terra a causa del blocco navale, il carbone necessario al funzionamento della produzione industriale.

16 marzo: Torino, sottoscritto dal sindacato fascista l’accordo per il trasferimento delle lavorazioni e dei lavoratori dal Lingotto al nuovo stabilimento di Mirafiori, inaugurato formalmente l’anno prima, il 15 maggio 1939.

18 marzo: Hitler e Mussolini si incontrano al passo del Brennero. Viene discussa l’entrata in guerra dell’Italia a fronte della decisione tedesca di procedere con la massima rapidità contro Francia e Gran Bretagna

19 marzoRoma, il ministro degli Esteri italiano Galeazzo Ciano riceve il sottosegretario di Stato americano Welles. Prima condanna del nazismo da parte di un rappresentante ufficiale del governo di Washington: James Cromwell

20 marzoParigi: il gabinetto Deladier da le dimissioni. Paul Reynaud forma un governo di guerra

28 marzo: Francia e Inghilterra si impegnano reciprocamente a non concludere trattati di pace separati. Il Consiglio Supremo Interalleato decide di minare le acque costiere norvegesi e di occupare, a partire dal 5 di aprile, i porti della Norvegia occidentale

Aprile: Roma, il Sim (Servizio informazioni militare) viene diviso, su decisione di Barracu, in due distinte sezioni. Nascono così il Servizio di controspionaggio e i Servi Speciali. Questa decisione viene così giudicata dal generale Cesare Amè: “L’intervento spezzava l’unità del SIM e dava luogo ad una frattura esiziale che, favorendo divergente attività e compromettendo l’indispensabile collaborazione, valse a rendere difficile per mesi preziosi il compito comune (…) il nuovo servizio autonomo, troncone con scarse possibilità di vita e debole efficienza, era tuttavia destinato a vivere per tutto il 1940, cioè per un periodo decisivo ai fini dell’impostazione di tutta una serie di provvedimenti di polizia militare e dell’impianto adeguato e rapido della organizzazione di controspionaggio di guerra” (Cesare Amè, Guerra segreta in Italia, Casini editore, Roma 1954, pag. 11)

San Giorgio Lucano (Matera), manifestazione di contadini davanti all’ammasso del grano, di cui reclamano la distribuzione. La folla è bloccata dai carabinieri, ma i contadini ottengono del potestà che in giornata verranno distribuiti alla popolazione 50 quintali di grano

9 aprile: la Germania invade la Danimarca che si arrende senza opporre resistenza e la Norvegia che cade il 10 giugno. Re Haakon fugge a Londra dove forma un governo in esilio, mentre nasce un nuovo governo diretto dal collaborazionista Vidkun Quisling, capo dei fascisti norvegesi e che sarà giustiziato all’indomani della liberazione. L’ambasciatore tedesco a Roma informa il governo italiano solo dopo l’avvio delle operazioni.

10 maggio: Londra, si dimette per problemi di salute il primo ministro Neville Chamberlain. E’ sostituito da Winston Churchill che forma un governo composto da Conservatori e Laburisti. Churchill assume anche la direzione generale della Difesa.

Inizia l’offensiva tedesca ad Ovest secondo la tecnica della Blitzkrieg (guerra lampo) e senza dichiarazione di guerra. Il 14 cade il Belgio e il 15 l’Olanda. Re Leopoldo III dei Belgi viene internato, mentre la regina d’Olanda riesce a fuggire a Londra dove forma un governo in esilio.

13 maggio: Rotterdam è rasa al suolo dall’aviazione tedesca. Il giorno dopo l’Olanda si arrende.

14 maggio: Washington, il presidente Roosevelt invita nuovamente Mussolini ad astenersi dall’entrare in guerra. Due settimane prima Roosevelt aveva rivolto un analogo invito congiuntamente a Pio XII.

16 maggio: il comandante in capo dell’esercito francese Gamelin ordina la ritirata generale delle forze francesi dal Belgio. Churchill scrive a Mussolini esortandolo ad evitare lo scontro tra Inghilterra e Italia. Il presidente americano Roosevelt potenzia le forze armate. Il presidente del Consiglio francese Paul Reynaud comunica via radio a Churchill che la battaglia è perduta. Nel primo pomeriggio Winston Churchill arriva a Parigi ed incontra il presidente del Consiglio Reynaud, il ministro degli Esteri Daladier e il comandante in capo delle forze armate francesi gen. Gamelin

29 maggio: Roma, durante una riunione dei vertici militari, Mussolini dichiara di voler intervenire a fianco della Germania. Mussolini chiede al Re, e di fatto l’ottiene, il comando supremo delle Forze armate.

30 maggio: Roma, Mussolini informa Hitler della decisione italiana di entrare in guerra a fianco della Germania.

1° giugnoRoma, il Capo di Stato Maggiore Pietro Badoglio, chiede a Mussolini di ritardare di almeno un mese l’entrata in guerra.Un’inchiesta di Gianni Rocca pubblicata nel 1997 da il segno della situazione dell’Esercito italiano alla vigilia dell’entrata in guerra:
Esercito e popolo, un patto mancato E tutto cominciò col Risorgimento…
https://archivio.unita.news/assets/main/1997/06/28/page_034.pdf
L’ombra di Caporetto
https://archivio.unita.news/assets/main/1997/07/02/page_034.pdf
Quell’impossibile argine ai tedeschi e i guasti dell’autocritica mancata…
https://archivio.unita.news/assets/main/1997/07/05/page_035.pdf

3 giugno: Dunkerque, 350 mila soldati francesi e inglesi, accerchiati dalle truppe tedesche, riescono a imbarcarsi verso l’Inghilterra.

10 giugno: Roma, il ministro degli Esteri italiano, conte Galeazzo Ciano, riceve l’ambasciatore di Francia al quale comunica che l’Italia sarà in stato di guerra con la Francia a partire dal giorno successivo. Analoga dichiarazione di guerra viene consegnata dal ministro degli Esteri italiano all’ambasciatore di Gran Bretagna. Gli aerei italiani iniziano a bombardare Malta l’Italia dichiara guerra alla Francia e alla Gran Bretagna. Il Duce comunica la decisione dal balcone di palazzo Venezia: “Un’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria”.
La dichiarazione di guerra fu accompagnata da un falso. Il ministro degli Esteri Galeazzo Ciano, d’intesa con il suocero Benito Mussolini, fece, infatti, lievitare enormemente i danni riportati dall’economia italiana «per effetto del blocco marittimo» imposto dall’embargo franco-inglese: dalla stima reale di 50 milioni di lire si passò alla cifra politica di un miliardo di lire. La vicenda di questa cifra falsificata, utilizzata dal regime fascista per giustificare l’entrata in guerra, è rivelata dalle memorie inedite dell’ambasciatore Luca Pietromarchi, pubblicate sulla rivista Nuova Storia Contemporanea. Il conte Pietromarchi era all’epoca il direttore dell’Ufficio per la guerra economica del ministero degli Esteri, guidato da Galeazzo Ciano. E fu Pietromarchi a preparare un rapporto per Benito Mussolini sul blocco navale, poi pubblicato alla vigilia dell’entrata in guerra dell’Italia. Il 30 aprile 1940 Filippo Anfuso, capo di gabinetto della Farnesina, ordinò a Pietromarchi di preparare un rapporto sulla ”guerra marittima” da consegnare a Mussolini. Doveva essere di ”eccezionale lunghezza”, perché sarebbe poi stato utilizzato in sede di dibattito parlamentare per dimostrare i soprusi subiti dall’Italia a causa dell’embargo navale. La stima dei danni venne calcolata in 50 milioni di lire. «Considerai la valutazione rispondente al vero perché i sequestri erano stati rallentati e i dissequestri quasi sempre concessi», annota Pietromarchi nelle sue memorie inedite. Ma quella stima di 50 milioni era poca cosa. «Mi chiedevo perciò se era possibile giustificare una protesta destinata ad avere una risonanza internazionale per un danno di 50 milioni di lire», osserva nel suo diario. Pietromarchi ne parlò allora con Ciano, il quale rispose: «Denuncia un miliardo di danni». E tale, osserva Pietromarchi, «fu la cifra riferita nel rapporto. Fu questo il solo dato non vero». Il 6 maggio 1940 Ciano informò il conte che «per disposizione del Duce» il rapporto sarebbe stato pubblicato a firma di Luca Pietromarchi. «Ne rimasi vivamente contrariato», afferma nelle sue memorie. «Non è possibile – obiettò – si tratta di un documento d’ufficio, di carattere interno. Pubblicandolo vengo a trovarmi nell’impossibilità di continuare nell’azione svolta finora, perché verrebbero a mancarmi le cordiali relazioni personali coi colleghi inglese e francese». Ciano rimase sorpreso delle sue obiezioni: «Aveva creduto, nel darmi la notizia, di mettermi al colmo della soddisfazione»«Ma come! – disse – Il tuo nome andrà su tutti i giornali e ti lamenti pure? Non stai bene»I tedeschi superano la Senna e l’esercito francese si ritira sulla Loira. Il governo francese lascia Parigi per Tours. 

11 giugno: Genova, una mezza dozzina di bimotori inglesi Whitley lasciano cadere nella notte circa 5 tonnellate di bombe, provocando poche decine di morti e feriti e danni assai trascurabili

14 giugno: l’esercito tedesco entra e occupa Parigi. Lo stesso giorno navi francesi e inglesi bombardano Genova dal mare. Sotto il bombardamento navale muoiono tre morti. La flotta francese bombarda anche Savona e Vado Ligure 

Savona, otto bimotori francesi Lioré et Olivier LeO 451 attaccano con scarso successo i depositi di nafta di Vado Ligure 

16 giugno: Parigi, il maresciallo Petain capo del governo in sostituzione di Reyaud. Immediatamente Petain chiede l’armistizio dopo l’ingresso dei tedeschi in città. Inizia il collaborazionismo con i nazisti occupanti.

Una mezza dozzina di bimotori francesi LeO 451 in rotta su Genova devono desistere dalla missione, limitandosi a sganciare a casaccio qualche tonnellata di ordigni nei dintorni di Imperia e su Finale Ligure, Savona e Varazze.

Nella notte Milano subisce il suo primo bombardamento

17 giugno: la Raf bombarda Genova, Varese, Sesto Calende, Monza e Milano 
Londra, Churchill parla all’Inghilterra dando l’annuncio del passo francese e sostenendo che, dopo quella di Francia, ci sarà sicuramente la Battaglia d’Inghilterra. D’altro canto la rapidità della vittoria tedesca e la conseguente richiesta di armistizio da parte dei francesi costringono Hitler a impartire nuove istruzioni ai suoi più diretti collaboratori: si tratta di evitare l’unione della Francia con la Gran Bretagna perché, ad esempio, un eventuale trasferimento del governo francese nell’Africa settentrionale porterebbe a un inevitabile rafforzamento dell’Inghilterra e scatenerebbe la guerra nel Mediterraneo. Di conseguenza Hitler afferma che il governo francese deve sopravvivere come potenza sovrana. Solo in questo modo i tedeschi potranno essere sicuri che l’impero coloniale francese non passerà all’Inghilterra

18 giugno: Monaco di Baviera, si incontrano Hitler, Mussolini e Ciano. Hitler rigetta la richiesta italiana di trattare insieme l’armistizio con la Francia e le rivendicazioni territoriali italiane


Londra, il generale Charles De Gaulle fonda il Comitato nazionale dei Francesi liberi. Movimenti clandestini si formano sia nella Francia occupata che in quella retta dal governo collaborazionista di Pétain. Nel corso dell’anno successivo, per collegare i Francesi Liberi con i movimenti di resistenza, viene istituito a Londra l’Ufficio centrale di informazione e di azione. Le formazioni di partigiani francesi si raccolgono nelle Forces Francaises de l’lnterieur sotto la guida del generale Koenig
Aerei francesi bombardano Mondovì, Ciriè e Cagliari

19 – 20 giugno: ultimi bombardamenti francesi sulla Liguria, un quadrimotore Arcturus bombarda La Spezia, mentre nella notte tra il 22 e il 23 giugno due C.A.M.S. 55 attaccano nuovamente, provocando lievi danni, Imperia e Finale Ligure.

20 giugno: inizia l’offensiva italiana sul fronte delle Alpi con l’obiettivo di penetrare il più possibile in territorio francese.

22 giugno: armistizio tra Francia e Germania. Prevede il diretto controllo tedesco sui territori a Nord della linea Ginevra – Dole – Moulins – Tours e a Ovest della linea Tours – Mont de Marsan – confine spagnolo, ovvero i tre quinti del territorio francese. Il resto della Francia sarà governato dal governo collaborazionista (governo di Vichy, dove è spostata la capitale) guidato dal maresciallo Pétain. Il generale Charles De Gaulle costituisce a Londra il movimento di liberazione Francia libera. Le formazioni partigiane francesi si raccolgono nelle Forces Francaises de lnterieur sotto la guida del generale Koenig.

Aerei francesi bombardano Livorno e Marsala

23 giugno: l’aviazione francese bombarda Palermo

24 giugno: armistizio tra Italia e Francia, dopo che le truppe italiane non hanno ottenuto alcun significativo successo. L’Italia ottiene solo Mentone, la smilitarizzazione di una fascia di territorio sul confine libico-tunisino e l’uso del porto di Gibuti.

26 giugno: ultimatum sovietico alla Romania.

Berlino, Hitler respinge l’offerta italiana di un corpo di spedizione per l’invasione dell’Inghilterra
La Turchia annuncia la propria non belligeranza

28 giugno: Libia, muore Italo Balbo. Il suo aereo precipita colpito dalla contraerea italiana
https://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/54/62312/folco-quilici-ora-svelo-il-mistero-di-tobruk.aspx
Cesena
, distribuiti nelle campagne cesenate volantini contro l’entrata in guerra dell’Italia. Nei giorni successivi volantini analoghi sono distribuiti anche a Forlì, Rimini e Forlimpopoli

Truppe sovietiche occupano la Bessarabia e la Bucovina settentrionale

Giugno: il generale Cesare Amè a capo del Sim
Durante l’estate Guido Calogero scrive il Primo Manifesto del liberalsocialismo. Nello stesso periodo, Silvio Trentin scrive Stato, nazione, federalismo

1 luglio: il generale Rodolfo Graziani è nominato governatore della Libia

2 luglio: il governo francese del maresciallo Pètain si trasferisce da Bordeaux a Vichy

3 luglio: Orano, gli inglesi affondano la flotta francese

4 luglio: le truppe italiane entrano in Sudan

9 luglio: scontro navale italo – inglese a Punta Stilo, sulla costa calabrese. L’aviazione italiana bombarda per errore le nostre navi.
L’azione scaturita dalla necessità di scortare dei convogli da entrambe le parti porta la Mediteranean Fleet a operare presso le coste italiane. Dopo l’inconcludente battaglia, che vide l’ammiraglio Campioni interrompere lo scontro dopo il colpo a bordo della Giulio Cesare, gli Swordfish della portaerei Eagle attaccano la rada di Augusta e affondarono con un siluro il cacciatorpediniere Leone Pancaldo.

Francia, il governo affida pieni poteri a Petain. Inizia il collaborazionismo con i nazisti occupanti

22 luglio: nuova offerta di pace tedesca all’Inghilterra. Parlando a Berlino, Hitler lancia un ultimo appello all’Inghilterra per evitare la guerra e per avviare trattative. Churchill risponde per bocca del suo ministro degli Esteri Lindley Wood Halifax: «La Germania avrà pace se evacuerà tutti i territori che ha occupato, restaurerà le libertà che ha abbattuto e darà garanzie per l’avvenire»
Giappone, il principe Konoye Fumimaro è di nuovo nominato primo ministro.

30 luglio: Francia, il governo di Vichy consente il libero transito delle truppe giapponesi nella colonia francese del Vietnam settentrionale.

Forlì, relazione del direttore dell’Ufficio provinciale delle corporazioni sulla situazione economica in provincia. Si legge, tra l’altro: “l’esperienza di queste settimane di guerra ha posto maggiormente in luce localmente la deficiente attrezzatura e la scarsa capacità organizzativa degli organi economici di categoria (…) su cui posa in gran parte l’attuazione del razionamento e degli approvvigionamenti controllati (…). Per quanto riguarda l’approvvigionamento delle Forze Armate e delle industrie conserviere, i raduni (di bestiame) funzionano in pieno (…). Per l’approvvigionamento della popolazione civile, ben poco si è fatto”

1 agosto: Hitler dispone, con la Direttiva n. 17, la massima intensificazione della guerra marittima e aerea contro la Gran Bretagna

1 – 31 agosto: i sommergibili tedeschi affondano nell’Atlantico 54 mercantili per un totale di 283.386 tonnellate

3 – 6 agosto: Estonia, Lettonia e Lituania diventano Stati Federati dell’URSS

4 – 17 agosto: occupazione italiana della Somalia britannica

5 agosto: primo studio, effettuato dal generale Marcks, capo di Stato Maggiore della 18a Armata, in preparazione della guerra contro l’URSS

9 agosto: ordinanza dell’OKW (Oberkommando der Wehrmacht) relativa allo AufbauOst, ovvero alla costituzione del governatorato generale quale base operativa per la campagna di guerra contro l’URSS

13 agostoAdlertag, inizio della guerra aerea contro la Gran Bretagna al fine di conseguire il dominio nel cielo quale premessa per l’operazione Seelöwe

14 agostoCarpi, scioperano contro la minaccia di disoccupazione, i 300 dipendenti della Menotti, industria addetta alla fabbricazione di reti mimetiche.

9 agosto: le truppe italiane completano la conquista della Somalia britannica.

30 agosto: il Giappone, con il beneplacito del governo francese, installa proprie basi in Indocina.

Agosto – ottobre: battaglia aerea d’Inghilterra. L’aviazione tedesca, comandata da Herman Goering, colpisce principalmente Londra. I bombardamenti sono pesantissimi e ingenti le perdite tra la popolazione civile, ma la Gran Bretagna riesce a conquistare la superiorità nell’aviazione da caccia e nella contraerea anche grazie alla scoperta e l’impiego del radar. Nel maggio successivo l’offensiva tedesca si esaurisce.

Settembre: India, Gandhi assume nuovamente la presidenza del Congresso.

6 settembreRomania, re Carol II è sostituito dal figlio Michele. Il generale Ion Antonescu capo del governo.

13 settembre: inizia l’offensiva italiana in Africa Settentrionale al comando del generale Graziani, dopo che lo stesso aveva chiesto senza successo un rinvio delle operazioni per l’inadeguatezza dei mezzi a disposizione. Il giorno 16 gli italiani conquistano la cittadini di Sidi Barrani, in territorio egiziano

23 settembre: Molinella (BO), 80 mondine, momentaneamente occupate a Marmorta in un fondo di proprietà della Società Finanziaria Immobiliare Agricola, protestano davanti all’ufficio di collocamento contro il basso prezzo del cottimo di mietitura del riso.

27 settembre: Berlino, firmato il Patto tripartito tra Germania, Italia e Giappone che prefigura il dominio dell’Europa occidentale da parte tedesca, del Mediterraneo dell’Italia e dell’Asia meridionale e insulare del Giappone. Inoltre si fa obbligo di dichiarare immediatamente guerra a chiunque attacchi un alleato. Successivamente aderiranno Ungheria, Romania, Slovacchia e la Francia di Vichy.

Ottobre: India, Gandhi rilancia la resistenza non violenta alla guerra. Numerosi arresti operati dalle truppe britanniche.

2 ottobre: Ravenna, mondine e braccianti protestano in piazza contro il razionamento del pane. Alla protesta si uniscono le operaie dello iutificio Montecatini che scioperano per tre ore. Alcune operaie vengono arrestate, altre licenziate.

Negli stessi giorni e per lo stesso motivo, scioperano le operaie della Battistini di Forlì.

4 ottobre: Hitler e Mussolini si incontrano al Brennero. La Germania si impegna a far rispettare dalla Francia gli impegni con l’Italia riguardanti Nizza, la Corsica e i possedimenti coloniali francesi.

12 ottobre: Giappone, tutti i partiti presenti in Parlamento confluiscono nell’Associazione per l’assistenza alla politica imperiale.

28 ottobre: Mussolini da il via alla disastrosa invasione della Grecia. Il giorno prima era stato presentato da parte del ministro italiano Grazzi l’ultimatum alla Grecia, che era accusata di non aver assunto un atteggiamento neutrale nei confronti dell’Italia e si intimava al governo greco di consentire alle forze italiane di occupare, a garanzia della neutralità greca, alcuni punti strategici in territorio greco. Il primo ministro greco Ioannis Metaxas considera l’ultimatum come una vera e propria dichiarazione di guerra, perciò lo respinge e afferma che la Grecia resisterà con tutte le sue forze.
Il Duce informa Hitler della decisione durante l’incontro di Firenze, contraccambiando così il silenzio tedesco in occasione dell’attacco a Danimarca e Norvegia. Ciano nel suo diario scrive: “Hitler mi mette sempre di fronte al fatto compiuto. Questa volta lo pago della stessa moneta: saprà dai giornali che ho occupato la Grecia. Così l’equilibrio verrà ristabilito”. Mussolini è in cerca di un successo militare autonomo e vuole impedire che gli sviluppi della politica danubiano-balcanica dell’alleato si sovrappongano a quelli italiani. Ma la decisione si rivela avventata, l’Italia paga con insuccessi e sconfitte l’impreparazione militare, e la fallita impresa greca consegna al mondo l’immagine di un paese impreparato e inadeguato al ruolo di “potenza”. Il paese delle “scarpe di cartone” e delle carovane impantanate nel fango.L’Inghilterra interviene in aiuto dei greci
(Cfr. https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/antifascismo-e-lotta-di-liberazione/dichiarazione-di-guerra-alla-grecia?pageMoved=ANTIFASCISMO%20E%20LOTTA%20DI%20LIBERAZIONE)
Spezzeremo le reni alla Grecia! 
http://www.storiastoriepn.it/benito-mussolini-disse-spezzeremo-le-reni-alla-grecia-invece/

31 ottobre: termina l’’offensiva aerea contro l’Inghilterra e l’operazione di sbarco progettata da Hitler viene rimandata a tempo indeterminato

Novembre: Washington, embargo statunitense sulle esportazioni in Giappone di acciaio, ferro e petrolio.

1 novembre: primo bombardamento alleato su Napoli

novembre: Washington, Franklin Delano Roosevelt eletto per la terza volta presidente degli Stati Uniti.

12 novembre: la Royal Navy inglese lancia il primo attacco aereo della storia da una portaerei: gli aerei inglesi attaccano la flotta italiana alla fonda nella rada di Taranto. Affondano la corazzata Cavour e danneggiano seriamente la Duilio e la Littorio

20 novembre: Hitler scrive a Mussolini criticando aspramente la decisione di attaccare la Grecia.

3 dicembre: controffensiva greca che conquista rapidamente un terzo del territorio albanese. Mussolini è costretto a chiedere l’intervento tedesco.

4 dicembre: Badoglio si dimette dopo gli insuccessi della campagna di Grecia. E’ sostituito dal generale Ugo Cavallero.

8 dicembre: la controffensiva inglese in Africa Settentrionale costringe gli italiani ad una rapida e rovinosa ritirata. Il 10 dicembre cade Sidi Barrani, il 15 viene dato l’ordine di ripiegamento su Bardia lungo il confine tra Libia ed Egitto: attaccata dagli inglesi in gennaio, cadrà dopo pochi giorni. L’offensiva inglese prosegue verso Tobruk. Sono fatti prigionieri oltre 120.000 uomini, mentre le forze restanti sono raggruppate in attesa di rinforzi intorno ad Homs, al limite occidentale del golfo della Sirte.

18 dicembre: Hitler emana la direttiva N° 18, nota come Operazione Barbarossa, che contiene il piano di aggressione all’URSS

21 dicembre: la Germania accusa gli Stati Uniti di “aggressione morale”.

23 dicembre: il controllo delle utilizzazioni “pubbliche” della lingua raggiunge il suo culmine con la legge n. 2042 sul divieto dell’uso di parole straniere nelle intestazioni delle ditte e nelle varie forme pubblicitarie

DURANTE L’ANNO

Imola, alla fine degli anni ’30, grazie anche alle necessità dell’industria bellica, sono nate fabbriche importanti come la Cogne, l’Orsa, la Castelli e la Dalmata. Gli addetti all’industria raddoppiano, la sola Cogne raggiunge i 2.000 dipendenti, di cui 700 sono donne. Si verifica un massiccio spostamento di manodopera dalla campagna alla città, un incremento degli studenti provenienti dalle classi inferiori nella scuola Industriale, mentre rientrano in città molti operai specializzati che, sotto la spinta della crisi, avevano dovuto cercare lavoro nelle industrie del nord.

Stati Uniti, Bolaffio, Ascoli, Cantarella, Poggi, Salvemini e Venturi fondano l’Italian Emergency Rescue Committee per il trasferimento in USA dei fuoriusciti italiani

Pescara, entra in produzione la quarta centrale idroelettrica sul fiume Pescara

Napoli, inaugurata da Mussolini la Mostra delle Terre Italiane d’Oltremare, nella visione della città come «regina del Mediterraneo» e anello di congiunzione tra Europa e Africa

Pio XII riforma l’Azione Cattolica con la promulgazione di nuovi Statuti: la responsabilità laicale veniva drasticamente limitata ai livelli unitari, a cominciare dal centro nazionale, dove la Giunta veniva sostituita da una Commissione cardinalizia

Nel corso dell’anno la mobilitazione dell’apparato industriale non appare sufficiente a sostenere le necessità del Paese in guerra. Il Regime sottopone a sequestro le imprese a capitale straniero dei Paesi in guerra con l’Italia (Michelin, Saint – Gobain, Solvay, Shell)