1917

“Va denunciata l’esistenza, accanto ad una polizia civile, di una polizia militare, la quale non limita le sue investigazioni contro lo spionaggio militare, ma le estende alle opinioni politiche e alla condotta politica dei cittadini, costruisce le sue fiches agendo in piena indipendenza da ogni potere governativo”. Questa denuncia, fatta dal deputato socialista Claudio Treves, rappresenta la prima traccia ufficiale delle deviazioni di un servizio segreto. (Cfr. Giuseppe De Lutiis, Storia dei ser­vizi segreti – Ed. Riuniti Roma 1984, pag. 19).

Gennaio: gli inglesi rioccupano il territorio egiziano e la penisola del Sinai, riprendendo il controllo del canale di Suez

Bologna, VI° Congresso della Camera del Lavoro. E’ interessante il quadro organizzativo che è presentato. Nel 1913 le Leghe non agricole sono 156 con 6.911 organizzati e quelle agricole 126 con 23.749 organizzati. Nel 1914 salgono a 183 con 14.659 organizzati quelle non agricole, a 135 con 26.848 quelle agricole. Nel 1915 sono 137 con 9.869 iscritti quelle non agricole e 129 con 30.002 iscritti a quelle agricole

1 gennaioVenezia, nasce, sulla spinta del conte Volpi, il Sindacato di studi per imprese elettro-metallurgiche e navali nel Porto di Venezia, impegnato nella realizzazione del centro industriale di Marghera. In giugno si costituirà la costola operativa: la Società porto industriale di Venezia

3 gennaio: Gavorrano (Gr), per un incendio nella galleria di discesa della miniera, muoiono 18 minatori: Salvatore Perra, Cesarino Sestu, Elia Scattu, Roberto Ammalati, Eugenio Lapini, Angelo Cotza, Raffaello Stella, Giovanni Axana, Francesco Mura, Giovanni Mazzini,Tommaso Cogorno, Stefano Pinasco, Efisio Serra, Giovanni Murgia, Sabatino Masi, Carlo Gori, Ettore Manetti e Secondo Talocchini

8 gennaioMontecavoli (Pi), manifestazione spontanea di donne e ragazzi di famiglie bracciantili contro la guerra, dovute anche alle pessime condizioni economiche a causa dell’assenza di uomini per il lavoro 

23 – 25 gennaioGenova, gli operai Allestimenti Navi sospendono il lavoro, il 26 anche gli operai dell’Ansaldo scendono in sciopero, il 29 marzo scendono in sciopero i lavoratori del cantiere Odero di Sestri. Il 1° luglio scioperano i lavoratori del proiettificio Ansaldo, lo stabilimento Fossati, le Officine ferroviarie liguri, si sciopera anche alla Fonderia Ansaldo di Pegli, alle Ferriere di Prà, nei giorni successivi lo sciopero si estende alla S. Giorgio, allo Stabilimento Koerting. Il 30 agosto ad eccezione delle maestranze di Genova aderenti alla Camera del Lavoro riformista, tutte le altre Sampierdarena, Rivarolo, Bolzaneto, Cornigliano, Prà, Voltri, Savona, Vado Ligure, si sono dichiarate solidali e pronte ad associarsi allo sciopero generale qualora fosse proclamato da quelle di Sestri Ponente. Il 17 ottobre le rappresentanze operaie degli stabilimenti metallurgiche di Sestri, Prà, Bolzaneto, Sampierdarena e Genova non ritengono opportuno lo sciopero. A Roma, intanto, il governo emana il decreto luogotenenziale che dichiara lo stato di guerra nella provincia di Genova. L’agitazione degli operai metallurgici liguri viene così stroncata

Febbraio: si scioglie la Camera del Lavoro di Isola del Liri a causa di lotte interne tra le diverse fazioni. Delle organizzazioni contadine era stata l’unica a resistere nei primi anni di guerra
Pasquale Bernabeo diventa segretario della Camera del Lavoro di Lecco in sostituzione di Alessandro Caglioni richiamato alle armi

1 febbraio: la Germania dichiara la totale e indiscriminata guerra sottomarina.

Venezia, nasce il Sindacato di studi per imprese elettro-metallurgiche-navali del porto di Venezia, presieduta da Giuseppe Volpi. Diverrà poi Società Anonima Porto Industriale di Venezia

3 febbraio: gli Stati Uniti interrompono le relazioni diplomatiche con il Reich di Guglielmo II

24 febbraio – 23 marzo: fronte francese: ripiegamento tedesco sulla linea tra Arras e Soissons

25 – 27 febbraioRoma, conferenza nazionale del Psi. Si evidenzia la divisione fra riformisti e intransigenti. Solo l’approvazione di un ordine del giorno proposto da Costantino Lazzari riesce ad evitare la frattura. I riformisti, pur mantenendo la condanna di principio della guerra, si sono impegnati dopo la nomina di Vittorio Emanuele Orlando a ministro degli interni in un’azione di collaborazione indiretta con lo Stato in ambito assistenziale per tutelare le condizioni materiali e morali dei lavoratori. Per contro, nella corrente intransigente si è andata accentuando la tendenza rivoluzionaria, sempre più frequentemente designata come massimalista perché esige l’attuazione del programma “massimo” e si oppone agli obiettivi gradualistici dei riformisti. Principali leader dei massimalisti sono Giacinto Menotti Serrati, direttore dell’Avanti!, il torinese Francesco Barberis e il napoletano Amadeo Bordiga

Febbraio – aprile: gli Inglesi riprendono Kut el-Amara (26 febbraio), occupano Bagdad (11 marzo). Truppe russe scendono dall’Iran, al comando del generale Baratov (prima metà di marzo) per congiungersi con l’armata anglo-indiana

3 marzo: Conrad Von Hotzendorff sostituisce Von Straussenburg alla guida dello stato maggiore austriaco

8 – 12 marzo: scoppia la rivoluzione in Russia. La rivoluzione di febbraio (secondo il calendario russo dell’epoca, sfasato di tredici giorni rispetto a quello occidentale, essa si svolge fra il 23 e il 27 febbraio) prende avvio da grandi scioperi operai e vede una forte partecipazione di soldati che si alleano con i lavoratori in rivolta. Lo zar Nicola II è costretto ad abdicare e si instaura una repubblica parlamentare

12 marzo: Russia, iniziano i primi moti rivoluzionari. Proclamata la repubblica

17 marzo: Bologna, il settimanale socialista La Squilla pubblica settimanalmente l’elenco dei caduti al fronte con l’indicazione della Lega di appartenenza e della carica ricoperta. Intervenendo alla Camera, il deputato socialista Genunzio Bentini afferma: “La guerra si fa contro di noi, ma non senza di noi”.

25 marzo: si svolge a Lecco un convegno territoriale socialista per riorganizzare le forze nel collegio. Partecipa anche il direttore dell’Avanti! Giacinto Menotti Serrati

6 aprileWashington, gli Stati Uniti dichiarano guerra alla Germania. La decisione è presa in seguito alla rottura delle relazioni diplomatiche fra i due paesi, avvenuta il 3 febbraio dopo lo scatenamento della guerra sottomarina illimitata da parte della Germania, e alle manovre tedesche per provocare un intervento del Messico contro gli Stati Uniti. Il 2 aprile il presidente americano Thomas Woodrow Wilson aveva esposto al Congresso le ragioni che rendevano indispensabile l’entrata in guerra, in difesa dei valori della democrazia e della libertà dei popoli

7 aprile – fine maggio: offensiva francese sull’Aisne e nella Champagne

9 – 12 aprile: successo francese ad Arras, dopo una settimana di bombardamenti

12 aprile – 6 giugno: decima battaglia dell’Isonzo.

16 aprileFrancia, battaglia dello Chemin des Dames 

29 aprileParigi, dopo l’esito disastroso dell’offensiva sull’Aisne, Petain di nuovo capo di stato maggiore, sostituendo Nivelle

MaggioMilano, tumulti popolari avvengono in città e nei sobborghi della città e in alcuni altri centri della Lombardia. La protesta contro il carovita, dovuta alla carestia e agli effetti della guerra sottomarina che ostacola l’arrivo di rifornimenti alimentari essenziali per l’Italia, assume rapidamente il carattere della ribellione contro la continuazione della guerra. Come nelle numerose manifestazioni che si sono svolte nei mesi precedenti in diversi centri agricoli e urbani della penisola (circa 500 fra il dicembre 1916 e l’aprile 1917) le donne svolgono un ruolo di primo piano nelle agitazioni.

Mantova: scioperi e manifestazioni popolari contro il rincaro dei prezzi dei generi di prima necessità

4 – 9 maggio: il generale Nivelle riprende l’offensiva con risultati scarsissimi. Segue una profonda crisi nel morale delle truppe francesi, che per tutto il resto dell’anno si limitano ad azioni locali

8 maggio: le direzioni del Psi e della CGdL, il gruppo parlamentare socialista e i rappresentanti della Camera del lavoro di Milano e delle sezioni del Psi di Milano e di Torino si riuniscono a Milano. Dopo duri scontri, che porteranno alle dimissioni per protesta di Barberis della direzione del Psi, viene approvato un ordine del giorno che invita le organizzazioni e i sigoli lavoratori a uniformarsi con “disciplina” alle iniziative del partito e a non intraprendere iniziative di lotta “isolate e frammentarie”.

Lecco, arrestato il segretario della Camera del Lavoro, Bernabeo, per aver organizzato un’agitazione politica contro la guerra e il caro vita. Lo sciopero continua anche il giorno successivo causando vari arresti tra le scioperanti

12 – 28 maggio: la decima offensiva sull’Isonzo porta alla conquista, da parte dell’esercito italiano, dei monti Kuk e Vodice, a occidente dell’altopiano della Bainsizza, e di alcune postazioni austriache sul Carso. Si tratta di risultati modesti rispetto alle aspettative del generale Cadorna, il quale fin dalla conferenza militare interalleata del novembre 1916 aveva sollecitato un intervento massiccio dell’Intesa sull’Isonzo a fianco delle truppe italiane.

Maggio – giugnoNovara, scendono in agitazione le mondariso della provincia

GiugnoModena, scioperano le operaie del Proiettificio modenese, ma l’agitazione è bloccata dall’intervento della polizia. Contemporaneamente entrano in agitazione le orlatrici di alcune fabbriche di tomaie e le lavoranti a domicilio

7 giugno – 10 novembre: grande offensiva inglese nelle Fiandre. Si prolungherà sino alla fine di novembre, senza sfondare le linee nemiche, ma tenendo sempre più bloccati i tedeschi

10 – 25 giugno: la battaglia del Monte Ortigara, che è conquistato dagli alpini il 19 giugno e riconquistato dagli austriaci il 25, si conclude con gravi perdite per l’esercito italiano. L’offensiva sul fronte del Trentino, tra Asiago (VI) e la Valsugana, era stata decisa da Cadorna per recuperare il territorio rimasto in possesso degli austriaci.

15 giugno: un importante episodio di ammutinamento ha come protagonista la Brigata Catanzaro, alle dipendenze della III armata comandata da Emanuele Filiberto duca d’Aosta. Un altro ammutinamento era avvenuto in marzo tra i soldati della brigata Ravenna. Episodi di diserzione e di insubordinazione fra i soldati sono frequenti nel corso dell’anno, e non solo in Italia, determinati da sentimenti di ribellione spontanea agli orrori della guerra e della dura disciplina della vita al fronte. I gruppi interventisti e lo stesso generale Cadorna ne attribuiscono però la responsabilità alla propaganda socialista e “disfattista”, termine con cui viene designata ormai abitualmente qualunque espressione di dissenso verso la guerra.

Roma, intervenendo alla Camera, Filippo Turati chiede al governo di avviare trattative di pace. Il 12 luglio anche il socialista Claudio Treves lancerà alla Camera un appello per la pace, con un discorso che sarà accusato di disfattismo dagli avversari.

20 giugnoBologna, il Prefetto, in una relazione al ministro dell’Interno, lamenta l’eccessiva propaganda per la pace fatta dai socialisti e sollecita, quale rimedio, il richiamo alle armi del maggior numero possibile di attivisti e operai iscritti al Partito, includendo nel numero anche gli esonerati perché indispensabili alla produzione.

26 giugno: il primo contingente americano sbarca in Francia

24 – 27 luglioFirenze, si riuniscono una cinquantina di delegati della frazione intransigente-rivoluzionaria del PSI. La frazione lancia un manifesto in cui si sostiene che il PSI deve sconfessare incertezze e collaborazionismi, ripudiare il concetto e il sentimento di “patria borghese”, adottare una tattica “strettamente e sinceramente rivoluzionaria”, aderendo a eventuali moti popolari con la coscienza che la “violenza è l’ostetricia di tutte le società gravide di vita futura”25 giugnoFrancia, sbarco delle prime truppe americane

1° luglio – 27 agosto: offensiva russa (detta di Kerenskij) in Galizia. La successiva controffensiva tedesca fa perdere tutti i vantaggi conseguiti

18 luglio: costituita a Torino la Società di navigazione italo-americana (Snia), frutto dell’accordo fra Riccardo Gualino e Giovanni Agnelli

19 luglio: contrattacco degli imperi centrali ai danni delle armate russe, che si sfaldano.

23 luglioRoma, sottoscritta la prima Convenzione relativa alla concessione della costruzione del nuovo porto di Venezia ed ai provvedimenti per la zona industriale ed il quartiere urbano di Marghera

AgostoMilano, i rappresentanti dei soviet russi, in visita in Italia, sono ricevuti solennemente nel salone dell’Alessi a Palazzo Marino

1 agostoRoma, Benedetto XV chiede l’avvio di trattative di pace in una Nota ai capi dei popoli belligeranti, che sarà consegnata ai governi in guerra tra il 9 e il 15 agosto e resa quindi pubblica. Presentando la guerra in corso come una “inutile strage”, il papa indica alcuni punti guida per le trattative, fra cui il ricorso all’arbitrato internazionale, il riconoscimento della libertà dei mari, la restituzione dei territori occupati, il riconoscimento delle “aspirazioni dei popoli” come criterio nella soluzione delle questioni territoriali aperte.la nota pontificia avrà grande risonanza pubblica e rafforzerà l’opposizione alla guerra, non avrà invece conseguenze sul piano diplomatico a causa della netta chiusura dei governi dell’Intesa.

10 agostoBologna, si svolgono grandi manifestazioni contro la guerra e inneggianti al socialismo

14 agosto: Filippo Turati scrive a Camillo Corradini: “Si tratta di sapere se il governo è proprio deciso ad allearsi con gli elementi estremisti e leninisti del Partito socialista e delle masse operaie, contro noi che teniamo testa e siamo i moderatori. Io pongo a te e all’onorevole Orlando la questione molto nettamente. Noi siamo – lo sapete meglio di noi – in un periodo che si va facendo, per la stanchezza della guerra, ogni giorno più difficile. Nelle masse socialiste la tendenza sabotatrice, che fin qui potemmo contenere, con sufficiente fortuna, acquista vigore e decisione. Contro di essa – se non vi decidete a ricorrere ad anni di guerra civile – non avete altra difesa che la tendenza conciliante e media, rappresentata ad un dipresso dal Gruppo parlamentare”.
Venezia, per due volte nella stessa giornata aerei austriaci bombardano la città

18 agosto – 12 settembre: l’undicesima e ultima battaglia dell’Isonzo, che porterà alla conquista da parte dei soldati italiani del Monte Santo e di una parte dell’Altopiano della Bainsizza, provocherà un numero elevatissimo di perdite: 165 000 uomini fra morti e feriti. L’offensiva, che è la più imponente lanciata dall’esercito italiano dall’inizio della guerra, si concluderà il 15 settembre senza risultati decisivi. L’Austria, messa in grave difficoltà, si persuaderà della necessità di lanciare una controffensiva entro l’inverno. Fra agosto e settembre austriaci e tedeschi metteranno a punto un grande piano offensivo nel settore dell’alto Isonzo, che prevede l’impiego di sette divisioni tedesche accanto alle otto divisioni austriache.

Cadorna ribadisce la tesi di una vasta opera di sobillazione socialista nell’esercito, nell’ultima delle quattro lettere scritte su questo tema al presidente del consiglio Borselli. Il comandante supremo delle forze armate accusa in particolare il ministro dell’interno Vittorio Emanuele Orlando di atteggiamenti benevoli nei confronti dei disfattisti.

20 agosto: Sonnino propone di ignorare la nota pontificia del 1° di agosto, in una lettera agli ambasciatori italiani a Parigi e a Londra. La posizione del ministro degli esteri, che contribuirà a far cadere l’iniziativa del papa, creerà notevole scontento fra i cattolici italiani e aggraverà le divisioni interne al governo, di cui fa parte come ministro delle finanze il cattolico Filippo Meda.

22 agosto: ha inizio una sommossa operaia a Torino provocata dalla mancanza di pane. La sommossa, che coglierà di sorpresa i socialisti e rimarrà senza guida politica, si trasformerà rapidamente in aperta ribellione contro la guerra con barricate e scontri sanguinosi contro le truppe chiamate a reprimere la rivolta. In alcuni casi i soldati solidarizzano con gli insorti e consegnano le loro armi. Occorreranno quattro giorni perché l’esercito riesca a riprendere il controllo della città.

3 settembre: i tedeschi occupano Riga, sul Baltico

27 settembre: costituita a Milano la Società anonima La Rinascente guidata Senatore Borletti (fusione della Fratelli Bocconi con i Magazzini Vittoria)

Venezia, fondata la Società cantieri navali e acciaierie (SNAV)

4 ottobre: un decreto governativo punisce chi contribuisca con atti o parole a “deprimere lo spirito pubblico”. Il decreto preparato dal ministro di grazia e giustizia Ettore Sacchi, porterà all’arresto e alla condanna di diversi dirigenti socialisti, fra i quali Costantino Lazzari, segretario del PSI.

22 ottobreBologna, su proposta delle Leghe contadine, l’Amministrazione provinciale avvia l’attività dell’Opera di assistenza agli orfani dei lavoratori della terra. Gli agrari chiedono al Prefetto che sia cancellata dal bilancio la somma destinata all’Opera.

24 ottobre: il fronte italiano crolla a Caporetto in seguito a una massiccia offensiva austro-tedesca nel settore nord del fronte dell’Isonzo. Le fanterie nemiche, agli ordini del generale tedesco Otto von Below, convergono su Caporetto lungo le due direttrici di Tolmino e di Plezzo, accerchiando la maggior parte del IV corpo d’armata e scompaginando la XIX divisione italiana. Avanzeranno di circa 150 km. La disfatta provocherà lo sbandamento dell’intero fronte, dall’altopiano della Bainsizza al Carso: centinaia di migliaia di soldati appartenenti alle divisioni della II armata abbandoneranno le armi in preda alla confusione e al panico e si dirigeranno verso la pianura veneta, persuasi che la guerra sia ormai finita.

27 ottobre: Cadorna ordina la ritirata sulla linea di difesa del fiume Tagliamento. Gli austro-tedeschi occupano Cividale (UD) e il 28 ottobre entrano a Udine, sede del quartier generale italiano, che si trasferisce a Padova.

28 ottobre: Cadorna attribuisce la disfatta di Caporetto alla ”mancata resistenza di reparti della II armata, vilmente ritiratasi senza combattere o ignominiosamente arresisi al nemico”, in un comunicato ufficiale trasmesso dalla stazione radiotelegrafica del comando supremo. Il comunicato, conosciuto all’estero nella sua formulazione originale, sarà invece mitigato per ragioni di opportunità politica dal governo italiano prima di farlo diramare dalla stampa.

30 ottobre: il comando francese s’impegna a inviare rinforzi all’Italia in un incontro fra il generale Ferdinand Foch e Cadorna a Treviso. Lo stesso impegno prenderà il giorno seguente per l’Inghilterra il generale William Robert Robertson Gli alleati faranno confluire sei divisioni francesi e quattro inglesi a Mantova e Brescia per essere pronti a fronteggiare sia un’invasione austriaca dal Trentino, sia un’avanzata degli austro-tedeschi fino al Mincio.

E’ costituito il ministero Orlando, che mantiene al loro posto molti ministri e si caratterizza, come il precedente, come governo di unità nazionale. Il presidente del consiglio tiene per sé gli interni; Ettore Sacchi alla giustizia; Filippo Meda alle finanze; Francesco Saverio Nitti al tesoro; il generale Vittorio Alfieri alla guerra; l’ammiraglio Alberto Del Bono alla marina; il generale Alfredo Dallolio alle armi e munizioni; Agostino Berenini all’istruzione; Gaspare Colosimo alle colonie; Luigi Dari ai lavori pubblici; Giovanni Battista Miliani all’agricoltura; Augusto Ciuffelli all’industria e commercio; Luigi Fera alle poste; Riccardo Bianchi ai trasporti. A Leonida Bissolati sarà affidato il nuovo ministero per l’assistenza ai militari e le pensioni di guerra, istituito il 1° novembre

NovembreVenezia, inizia l’esodo in massa della popolazione civile
Gli inglesi, dopo ri petuti combattimenti contro le forze turche (26 marzo e 19 aprile presso Gaza), riprendono le operazioni al comando del generale Allenby e occupano Gaza (6 novembre), Giaffa (17 novembre) e Gerusalemme (9 dicembre)

2 – 3: novembre: gli austriaci sfondano la linea difensiva del Tagliamento. Cadorna ordina la ritirata dietro la linea del Piave. La ritirata si concluderà il 9 novembre, ponendo fine alla battaglia di Caporetto.

5 – 6 novembre: al convegno interalleato di Rapallo (Ge), Francia e Inghilterra chiedono all’Italia la sostituzione di Cadorna al comando supremo come condizione per l’impiego delle loro truppe sul fronte italiano. L’8 i partecipanti al convegno incontreranno a Peschiera (VR) Vittorio Emanuele III, che approverà le decisioni prese e otterrà che la linea Piave-Monte Grappa-Altipiani sia scelta come fronte di difesa a oltranza.

6 – 7 novembre: i bolscevichi assaltano il Palazzo d’Inverno a Pietroburgo e aprono la strada alla conuista dell potere: è la rivoluzione di ottobre (24 – 25 ottobre secondo il calendario ortodosso). Il giorno successivo il Consiglio dei commissari del popolo, investito dei compiti di governo, emanerà il decreto di cessazione delle ostilità e il decreto sulla proprietà e sulla terra, che stabilirà l’esproprio senza indennizzo di 150 milioni di ettari.

9 novembre: il generale Armando Diaz sostituisce Cadorna al comando supremo delle forze Armate italiane. Insieme con Diaz, che, prima della nomina a capo di stato maggiore generale avvenuta l’8, comandava il XXIII corpo della III armata, sono nominati sottocapi il generale ed ex ministro della guerra Gaetano Giardino ed il generale Pietro Badoglio. Su consiglio inglese Cadorna era stato nominato, dopo il convegno di Rapallo, nel nuovo comitato militare interalleato di Versailles

10 – 26 novembre: battaglia d’arresto italiana sull’altipiano di Asiago, sul Grappa e sul Piave

18 novembreFirenze, si riuniscono clandestinamente nell’abitazione dell’avvocato socialista Strozzi una ventina di delegati delle più importanti sezioni socialiste italiane. Sono rappresentanti di quella frazione che si chiama massimalista in omaggio alla rivendicazione del programma massimo e del metodo rivoluzionario per attuarlo. Sono presenti, tra gli altri, Antonio Gramsci, Amedeo Bordiga, Bruno Fortichiari, Nicola Bombacci, Rita Maierotti, Ferdinando Garosi, Giovanni Germanetto. Partecipano per la direzione del PSI il suo vecchio segretario, Costantino Lazzari e il direttore dell’Avanti, Giacinto Menotti Serrati.

25 novembreBologna, intervenendo in consiglio comunale, all’indomani della rotta di Caporetto, il sindaco Zanardi dichiara, tra l’altro: “Il proletariato deve con tutti i mezzi impedire che si aggiunga all’ingiustizia dello Stato borghese, la schiavitù politica dei dominatori stranieri”

26 novembre: la Russia apre trattative di armistizio con la Germania. I tedeschi iniziano il graduale ritiro delle proprie armate dal fronte russo

Novembre – dicembreNovara, si susseguono una serie di scioperi del settore tessile

4 – 23 dicembre: una nuova offensiva austriaca non riesce a sfondare la linea difensiva sul Piave e sul Monte Grappa. Per colmare i vuoti nelle divisioni italiane, che possono contare sull’aiuto di alcuni reparti anglo-francesi (lasciati in novembre nelle retroguardie come truppe di riserva), è utilizzata per la prima volta la leva del 1899.

7 dicembreTorino, la Fiat acquisisce il Gruppo Piemontese, che comprende le Ferriere Piemontesi (lavorazioni metallurgiche) e altre aziende destinate a integrare a valle le sue forniture di parti per auto e componenti (ruote e cerchioni, motori, carrozzerie, impianti elettrici). La guerra ha rappresentato una grande occasione di crescita per l’impresa, coinvolta nella “mobilitazione industriale”: l’impennata dei profitti derivati dalle commesse belliche consentirà ad Agnelli di sostenere gli investimenti necessari alla costruzione di un nuovo, moderno impianto produttivo (Lingotto)

11 dicembreRoma, costituito l’Istituto nazionale per i cambi con l’estero, voluto dal Ministro del Tesoro Nitti per controllare le spinte speculative nella grave situazione finanziaria degli anni di guerra

15 dicembreMosca, il governo bolscevico firma l’armistizio con gli austro-tedeschi a Brest-Litovsk, in Bielorussia. Il 22 inizieranno le trattative di pace separata fra la Russia e gli Imperi centrali, che si concluderanno nel marzo 1918. il 9 dicembre anche la Romania era stata costretta a firmare l’armistizio con Austria e Germania.

22 dicembre: la Camera vota la fiducia al governo Orlando con 345 voti a favore e 50 contrari. Il governo ha il sostegno sia dei giolittiani, sia degli interventisti di destra e di sinistra. Per influenzare l’operato del governo in senso antineutralista, 158 deputati e 92 senatori avevano aderito al Fascio parlamentare per la difesa nazionale. I socialisti restano all’opposizione.

DicembreNovara, l’Esecutivo della Camera del lavoro approva un Ordine del Giorno, ampiamente censurato, per lanciare una sottoscrizione a favore dei profughi “nelle enorme maggioranza i poveri figli del lavoro”

7 dicembre: gli Stati Uniti dichiarano guerra all’impero Austro-Ungarico.

10 dicembre:un drappello della marina italian, comandato da Luigi Rizzo, affondano la corazzata austriaca Wien.

DURANTE L’ANNO

Nel corso dell’anno si costituiscono la Federazione provinciale delle cooperative di Forlì, la Federazione provinciale delle cooperative di consumo di Modena e le Federazioni provinciali delle cooperative agricole di Modena e Parma.

Milano, Senatore e Romualdo Borletti fondano la Fratelli Borletti che produce orologi, sveglie e soprattutto spolette per proiettili. Gli esagerati guadagni ottenuti dalla vendita di ordigni bellici allo Stato solleveranno l’indignazione del direttore del Corriere della Sera Albertini

Firenze, Amelia Rosselli, Olga Monsani, Gina Ferrero Lombroso fondano l’ADDI (Associazione divulgatrice donne italiane) con l’intento di “indurre la donna italiana a prender parte allo sviluppo scientifico, sociale, politico, filosofico del paese”.

Napoli, per iniziativa di Maurizio Capuano (Sme) e Teodoro Cutolo, nasce l’Unione regionale Industriali (Uri), che aderisce alla Confindustria

Montecalvoli (Pi), manifestazione spontanea di donne e ragazzi di famiglie bracciantili contro la guerra e le pessime condizioni economiche a causa dell’ assenza di uomini per il lavoro
Pietro Nenni assume la direzione de Il Giornale del Mattino, giornale democratico radicale

Venezia, nasce Portomarghera. Gli esiti poco felici dei tentativi post-unitari di industrializzazione di Venezia, pongono ancora una volta, nella città lagunare, il problema dei rapporti fra il mare e la terra. Sul finire del primo conflitto mondiale, Giuseppe Volpi, leader di un potente gruppo di industriali elettrici, si fa promotore della creazione di una zona industriale veneziana a Marghera, a ridosso della Laguna. Nella visione di Volpi, combattuta fin dall’inizio da quanti vogliono tenere la città dogale lontana da avventure terrestri, i rapporti fra Venezia e la terraferma debbono essere improntati a una netta divisione di ruoli: nella prima debbono fiorire le iniziative culturali, mentre la seconda è destinata a produrre ricchezza. Il progetto Volpi si realizzerà poi durante tutto il periodo fascista. Nel 1926, l’aggregazione Mestre-Marghera viene inserita nella giurisdizione del Comune di Venezia, nel 1929, si dà il via ai lavori di un ponte stradale lagunare, destinato a congiungere la terraferma con il terminale veneziano di Piazzale Roma 
(Cfr. http://www.storiologia.it/venezia1/mondo36g.htm)

Venezia, la Fonderia Neville è acquisita dalla Società anonima cantieri navali fonderie di Venezia