1913

Il lavoro, le lotte, la politica giorno per giorno

SITO IN CONTINUO AGGIORNAMENTO

GennaioModena, si tenta l’unificazione delle correnti sindacali provinciali, ma il congresso fallisce e l’obiettivo non viene raggiunto. Nascono quindi due Camere del Lavoro, una unitaria e d’ispirazione socialista e l’altra d’orientamento anarchico e legata al sindacalismo rivoluzionario. E’ così sancita, dopo anni di divisioni territoriali, la spaccatura verticale del movimento operaio modenese.

1 gennaio: l’Italia occupa la Sirte (Libia)

7 gennaio: Benito Mussolini avvia una campagna di stampa contro il governo per gli “eccidi proletari” che si sono verificati a Baganzola (PR), Comiso (RG) e Rocca Gorga (Roma) pubblicando sull’Avanti! un articolo dal titolo Assassinio di Stato.Grande indignazione ha suscitato soprattutto l’episodio di Rocca Gorga, dove i carabinieri hanno ucciso dei pacifici dimostranti

Nascono a Napoli le Manifatture cotoniere meridionali (Mcm) Roberto Wenner e C.

10 – 11 gennaioBologna, durante il congresso provinciale dei mezzadri per la prima volta la Federterra pone la questione del superamento della divisione dei prodotti a perfetta metà fra concedente e mezzadro rivendicando la divisione in base agli apporti, ossia lo spostamento di una forte aliquota di rendita e di profitto dai proprietari e dagli imprenditori a vantaggio dei mezzadri, come maggior compenso del loro lavoro.

3 febbraioNapoli, sciopero generale antigovernativo. Lo sciopero, proclamato sotto l’influenza dei socialisti rivoluzionari, susciterà le critiche di molti riformisti e anche di alcuni esponenti di rilievo della corrente rivoluzionaria, come Giacinto Menotti Serrati, che accuserà Mussolini di velleitarismo. La protesta popolare si radicalizza anche per gli effetti della crisi economica mondiale che in Italia ha i suoi effetti sociali più evidenti della disoccupazione e nell’altissimo numero di emigrati.

MarzoTorino, sciopero degli operai dell’auto. Lo sciopero, diretto dalla Fiom e sostenuto dalla CgdL, apre una nuova fase di grandi agitazioni sindacali. Si concluderà dopo tre mesi con l’imposizione al Consorzio automobilistico dei contratti collettivi e della presenza in fabbrica di Commissioni interne, i cui membri saranno nominati dalle sezioni della Fiom.

3 marzo: le direzioni del Psi e della CgdL votano congiuntamente un ordine del giorno in cui si afferma che qualora avvengano nuovi “eccidi proletari”, si ricorrerà allo sciopero generale. Risulta così vincente la linea dell’intransigenza sostenuta da Mussolini con i suoi articoli sull’Avanti!

8 marzoBologna, esce il primo numero de La Barricata, settimanale anarchico. Nonostante gli sforzi per arrivare ad avere una diffusione nazionale, resta soprattutto un periodico locale. Cesserà la pubblicazione dopo l’uscita di sei numeri e 4 supplementi

19 marzoMilano, inizia lo sciopero degli operai automobilistici delle ditte Isotta Fraschini, Eduardo Bianchi e ALFA, per protestare contro il rifiuto opposto alle loro richieste di aumenti salariali e di riduzione degli orari di lavoro dalle direzioni delle tre fabbriche e dal Consorzio degli industriali meccanici e metallurgici. L’agitazione guidata dal dirigente dell’USI di Filippo Corridoni si estenderà ad altre categorie di operai meccanici e di addetti ai servizi pubblici. Non avrà invece l’appoggio della CGdL e della Camera del lavoro di Milano, che giudicherà inopportuno in un periodo di crisi del mercato industriale lo sciopero generale di solidarietà di tutti gli operai dell’industria metallurgica milanese indetto dall’USI lo stesso giorno.

5 aprileBologna, protesta della Confederazione industriale edile contro la concessione alle cooperative bolognesi dell’appalto per la costruzione del primo tratto della Direttissima Bologna – Firenze.

MaggioModena, lungo sciopero dei muratori promosso dal Sindacato provinciale aderente alla Camera del lavoro sindacalista. Durante la vertenza i muratori di orientamento socialista si dissociano provocando ulteriori polemiche all’interno del movimento sindacale. Ma, nonostante le polemiche in atto, le due Camere del Lavoro iniziano il riavvicinamento trovando sempre più spesso momenti di collaborazione

Costituito a Milano l’Istituto cotoniero italiano, organismo consortile per il coordinamento dell’attività del settore

1 maggioCosenza, per iniziativa del Comitato d’Azione Sociale, i rappresentanti di società operaie e leghe di resistenza di alcuni paesi si riuniscono a Cosenza per fondare la Camera del Lavoro Provinciale. Gli intervenuti allo storico convegno, dopo aver eletto gli organismi dirigenti, si recano in contrada Caricchio per celebrare la Festa del lavoro. Il 31 dello stesso mese Federico Adamo è nominato segretario generale della Camera del Lavoro
Genova, fondata la Società mutuo soccorso fra operai e contadini di Bavari

19 maggio: Mussolini sull’Avanti, appoggia lo sciopero di Milano e attacca apertamente le posizioni del segretario della CGdL Rinaldo Rigola.

25 maggioBologna, promosso dalla Lega delle cooperative si tiene il Congresso “per la difesa della cooperazione contro le mene degli industriali edili”. Aderiscono 767 cooperative e 53 deputati.

27 – 28 maggioMilano, i tranvieri aderiscono allo sciopero di solidarietà con gli operai automobilistici e metallurgici indetto dall’Usi. Corridoni e altri dirigenti sono arrestati durante gli incidenti che si verificano fra dimostranti e forze dell’ordine. Le condanne che seguiranno saranno giudicate esorbitanti sia dall’USI sia dalla Camera del lavoro di Milano, che proclameranno un nuovo sciopero generale cittadino di tre giorni a partire dal 13 giugno. Le agitazioni si concluderanno nell’estate con la sconfitta del movimento di lotta.

30 maggio: la prima guerra balcanica si conclude con la firma del Trattato di Londra che stabilisce la spartizione della Macedonia tra Bulgaria, Grecia e Serbia. La Serbia dichiaratamente ostile all’Austria si vede negato lo sbocco sul mare Adriatico da un’intesa tra Austria e Italia che porterà alla formazione dello Stato indipendente di Albania.

19 giugno: Rinaldo Rigola si dimette da segretario della CGdL in seguito agli attacchi mossi contro di lui da Mussolini. Anche il comitato direttivo della CGdL decide per le dimissioni in attesa che la riunione del consiglio nazionale, prevista a settembre, definisca la linea da adottare.

1 – 20 luglioCrocetta del Montello (Tv), gli operai del Canapificio Veneto scioperano contro i metodi autoritari, repressivi e intimidatori del nuovo direttore Lebreton. Lo sciopero si chiuse positivamente e i lavoratori ottennero anche miglioramenti salariali e la realizzazione di una nuova scuola a disposizione di tutti i giovani di Crocetta.

Lo sciopero porta anche, su iniziativa dello stesso proprietario Antonini, alla nascita di un’altra Soms: la Società di Mutuo Soccorso fra gli Operai del Canapificio Veneto Antonini e Ceresa, conseguenza diretta de ruolo avutoi nel lungo sciopero dalla SOMS esistente a Crocetta. La nuova società esprime chiaramente la sua identità al I° articolo dello Statuto, che recita: “E’ costituita una Società di Mutuo soccorso fra gli operai del Canapificio Veneto Antonini e Ceresa S.A. – Crocetta Trevigiana, collo scopo di sussidiare i soci in caso di malattia e le rispettive famiglie in caso di morte. La Società si asterrà sempre ed in modo assoluto da qualsiasi manifestazione politica”. Quest’ultimo concetto è ribadito all’articolo 3: “Di questa istituzione devono far parte tutti gli operai dello Stabilimento e tutti quelli che entreranno posteriormente alla data del presente Statuto, il quale è reso obbligatorio come allegato al Regolamento dello Stabilimento”.  In sostanza i lavoratori del Canapificio sono obbligati ad iscriversi, quasi che ci fosse il timore si potessero iscrivere all’altra Soms.

13 – 14 luglio: la direzione del Psi, riunita a Roma, approva la linea politica espressa dall’Avanti! e da Mussolini, che aveva presentato anch’egli le dimissioni, con 7 voti a favore 3 contrari e 2 astenuti. Mussolini che ha l’appoggio di Costantino Lazzari, manterrà la direzione del giornale. Nei mesi seguenti modererà la polemica contro i riformisti e prenderà le distanze dell’Unione sindacale italiana.

10 – 11 agosto: l’Usi proclama lo sciopero generale in tutto il paese per sostenere le lotte degli operai milanesi, ormai in fase declinante anche per la ripresa dell’iniziativa padronale. Lo sciopero che riesce solo parzialmente, anche nei principali centri industriali, è sconfessato non solo dalla CGdL che già il 10 agosto ne richiede la cessazione immediata, ma dallo stesso Mussolini e dalla direzione del Psi.

22 settembre: il consiglio nazionale della CGdL approva la condotta del segretario Rigola e del comitato direttivo, che con lui aveva dato le dimissioni in giugno.

Ottobre: la socialista Emilia Mariani pubblica un Manifesto alla vigilia delle elezioni generali a suffragio universale in cui sostiene la necessità che le donne borghesi e socialiste siano compatte nel rivendicare il diritto al voto. L’appello della Mariani rappresenta però ormai una voce isolata di fronte alla crescente divisione fra le emancipazioniste borghesi, che nei mesi precedenti avevano sostenuto un progetto di legge per l’estensione del voto alle sole donne alfabete, e le socialiste, che a loro volta tendono a mettere in secondo piano la questione del voto per seguire l’orientamento del partito di sostanziale indifferenza nei confronti del problema.

26 ottobre: alle elezioni politiche, che si svolgeranno anche il 2 novembre, le prime a suffragio universale maschile, votano 5.100.615 elettori, il 60,4% degli aventi diritto. Le diverse formazioni socialiste manderanno alla Camera complessivamente 79 deputati, quasi il doppio di quelli eletti alle precedenti elezioni: 52 del PSI, 19 del Partito socialista riformista di Leonida Bissolati, Ivanoe Bonomi e Angiolo Cabrini, 8 sindacalisti indipendenti fra i quali Alceste De Ambris e Arturo Labriola. I radicali passeranno da 51 a 73 deputati mentre i repubblicani divisi in due liste vedranno scendere i rappresentanti eletti da 23 a 17. I cattolici partecipano in modo massiccio alle elezioni e fanno eleggere 20 dei 48 candidati che si presentano nei 330 collegi (su 508) nei quali è stato sospeso il non expedit. Entreranno alla Camera anche nove conservatori cattolici e sei nazionalisti. Gli altri 304 eletti, sui quali Giolitti fonderà la propria maggioranza, uscita comunque indebolita dalla competizione elettorale, saranno liberali delle varie tendenze. Circa un terzo degli eletti saranno deputati di prima nomina.

Bologna, forte avanzata socialista nel turno elettorale. Vengono conquistati sei collegi su otto, mentre i voti sono quasi raddoppiati rispetto alla elezioni generali del 1909.

16 novembreRoma, Il Messaggero pubblica l’elenco dei deputati liberali eletti con il voto dei cattolici. Anche altri giornali forniranno i nomi di deputati che hanno sottoscritto l’accordo predisposto da Gentiloni, provocando imbarazzo e smentite da parte di molti di loro.

18 novembreBologna, nasce la Federazione provinciale delle cooperative di consumo.

DicembreMilano, congresso nazionale dell’Usi, si discute sull’opportunità di dar vita a sindacati nazionali nell’industria, al fine di superare il carattere frammentario dell’azione rivendicativa delle camere del lavoro e delle leghe locali. Programma inoltre una grande azione di lotta per l’anno successivo nelle campagne padane e pugliesi. Fra gli argomenti trattati e votati dai lavoratori, il metodo dello sciopero generale nella relazione di Amando Borghi: “lo sciopero generale è uno dei mezzi più efficaci di difesa e di conquista per i lavoratori, miranti alla vittoria definitiva della classe lavoratrice con l’espropriazione della classe capitalistica”.

9 dicembreRoma, Arturo Labriola chiede le dimissioni di Giolitti in un discorso alla Camera rimasto celebre, in cui sostiene che la situazione giolittiana durata dieci anni e fondata sulla pretesa conciliazione fra le classi, non esiste più a causa della grave crisi economica, sociale e politica del paese.

16 dicembreRoma, Giolitti chiude il dibattito alla Camera con una difesa del proprio operato e una riaffermazione dei principi laici cui esso è ispirato. Il 18 dicembre il governo otterrà la fiducia con 362 voti a favore, 90 contrari (socialisti, repubblicani e alcuni radicali) e 13 astenuti.

DURANTE L’ANNO

Ferrara, nel corso dell’anno si svolge l’ultimo grande sciopero per il collocamento, precedente la prima guerra mondiale. A causa delle minacce di sfratto e dei licenziamenti perpetrati ai danni dei contadini delle grosse aziende capitalistiche Gallare, Valle Volta e Lodigiana, scendono in sciopero a Massafiscaglia tutte le categorie di lavoratori agricoli, sciopero che fu deciso nel febbraio, ma che non venne adeguatamente preparato e diretto dalla Camera del Lavoro sindacalista-rivoluzionaria di Ferrara. Troppi i boicottaggi e le prese di posizione eccessivamente aspre contro i piccoli affittuari e mezzadri.

Recanati, costituito il Pettinificio Marchigiano, la prima vera fabbrica del settore a Recanati. Lo fonda un imprenditore comasco, Carlo Clerici, che si accorda preventivamente con l’amministrazione cittadina, ottenendo alcune importanti agevolazioni. L’impianto viene chiuso nel 1928, in conseguenza dei contraccolpi di mercato causati dalla stabilizzazione monetaria operata due anni prima dal Governo (Cfr. https://www.cronachecult.it/primo-maggio-a-recanati-il-ricordo-del-pettinificio-marchigiano/)