1912

Il lavoro, le lotte, la politica giorno per giorno

SITO IN CONTINUO AGGIORNAMENTO

Il movimento pacifista cerca di opporsi alle diverse guerre, trovando alleati soprattutto in alcune correnti della II Internazionale Socialista, che già in alcuni suoi congressi aveva lanciato la parola d’ordine “Guerra alla guerra!”. Il Congresso di Basilea dell’Internazionale, in seguito alla guerra Balcanica dello stesso anno, stabilisce che «se minaccia di scoppiare la guerra, la classe operaia dei paesi interessati, e i suoi rappresentanti in Parlamento hanno il dovere […] di fare ogni sforzo per impedirla con tutti i mezzi che ritengono più adeguati […] Nel caso, poi, in cui, ciononostante la guerra scoppiasse, essi hanno il diritto di intervenire per porvi rapidamente fine»

GennaioTorino, entrano in sciopero i lavoratori del settore automobilistico. L’agitazione durerà sessantacinque giorni. E’ diretto dai sindacalisti rivoluzionari, che si sono avvantaggiati del contrasto in atto tra la Federazione italiana degli operai metallurgici (FIOM ), di tendenza riformista, e la base operaia. Come gli scioperi proclamati nei mesi precedenti, tra i quali quello dei metallurgici di Piombino e dell’Elba, anche questo fallirà di fronte all’intransigenza del padronato.

4 febbraioFollonica, il Circolo giovanile Maria Spiridonowa di Grosseto – aderente alla Federazione dell’azione diretta di Parma – in collaborazione con il Fascio socialista rivoluzionario di Orbetello, organizza a Follonica il Convegno contro la reazione e la guerra. Animatore ne è il grossetano Olivo Picchetti che anni dopo dovrà scappare dalle violenze dei fascisti di Grosseto rifugiandosi a Roma

8 febbraioRoma, il gruppo parlamentare del PSI e la direzione del partito, in vista della riapertura dei lavori parlamentari, tengono una riunione in cui si aggrava il dissidio tra i riformisti di destra, sostenitori dell’impresa libica e favorevoli alla partecipazione del PSI al governo, e quelli di sinistra, contrari alla guerra di Libia e ostili al ministerialismo, cioè alla partecipazione al governo.

12 febbraioParigi, prima grande mostra futurista alla galleria Berheim Jeune. La mostra è accompagnata da un’importante
prefazione scritta da Boccioni, Carrà, Russolo, Balla e Severini, nella quale si sottolineano le differenze rispetto al cubismo, che non conosce il dinamismo.
Lasciata Parigi, la mostra si sposta in tutte le principali città europee – Londra, Berlino, L’Aja, Amsterdam, Monaco, Amburgo – diffondendo sempre più il vangelo futurista, che ha già raggiunto l’arte della fotografia e che presto si estenderà alla scultura, al teatro e alla danza

23 febbraioRoma, il dibattito sulla conversione in legge del decreto di annessione della Libia è particolarmente vivace. Davanti al nazionalismo dichiarato dalla maggioranza della Camera, il fronte dei socialisti riformisti si sgretola: Leonida Bissolati, che ha appoggiato la spedizione in Libia per timore che la regione venisse occupata da altre potenze, è favorevole a una politica estera di prestigio. Filippo Turati è invece molto critico nei confronti dell’impresa libica. L’annessione della Libia viene approvata a grande maggioranza, nella votazione definitiva a scrutinio segreto. La Tripolitania e la Cirenaica sono poste “sotto la sovranità piena e intera del Regno d’Italia” da una legge, derivata dalla conversione del regio decreto del 5 novembre 1911. Anche tredici deputati socialisti votano a favore, ma rimarranno nell’anonimato: in seguito tutto il gruppo socialista dichiarerà di aver votato contro. L’episodio non fa che aumentare i reciproci sospetti all’interno del PSI. Turati, che già aveva manifestato la volontà di creare un gruppo parlamentare autonomo, sosterrà l’inevitabilità della scissione, ma una mozione presentata da Giuseppe Canepa e approvata a maggioranza rimanderà la soluzione dei contrasti al successivo congresso del PSI.

MarzoModena, inizia lo sciopero di mezzadri e boari. Durerà alcuni mesi impegnando a fondo tutte e tre le Camere del lavoro della provincia. E’ una delle lotte più dure e significative del periodo giolittiano.

marzoCento (Fe), esce il primo numero de Il Lavoratore, periodico della locale Camera del Lavoro, diretto da Ercole Bucco. L’ultimo numero uscirà il 13 marzo 1913. Qualche mese dopo la Camera del lavoro di Cento diventa una filiazione di quella di Ferrara.

14 marzoRoma, i socialisti riformisti Leonida Bissolati, Ivanoe Bonomi e Angiolo Cabrini, con molti deputati di altri partiti, si recano al Quirinale per congratularsi con il re, che poco prima era uscito illeso da un attentato compiuto dall’anarchico Antonio D’Alba. Il gesto, che assume un chiaro valore politico, susciterà nuove polemiche da parte dell’ala rivoluzionaria del PSI, che chiederà l’espulsione dal partito dei membri compromessi con le istituzioni monarchiche.

18 – 19 marzoBologna, XI° Congresso provinciale della Federterra. Si traccia il bilancio di 10 anni di attività. Le Leghe bracciantili sono passate dalle 66 del 1902 alle attuali 168 e gli iscritti da 13.555 a 34.720. le Leghe di mezzadri sono diventate 40 con 3.478 iscritti

30 marzoBologna, esce il primo numero de L’Azione Sindacale, organo della Camera del Lavoro. Dopo l’uscita dalla Camera del Lavoro dei socialisti – i quali diedero vita ad una loro Camera del Lavoro – il periodico entrò in crisi e cessò le pubblicazioni nel giugno del 1913 per favorire la diffusione de L’Internazionale, organo dell’Unione Sindacale

4 aprileRoma, nasce l’Ina (Istituto nazionale delle assicurazioni). In base alla legge sul monopolio di Stato delle assicurazioni sulla vita, le società private che hanno fino a quel momento gestito le assicurazioni sulla vita possono proseguire la loro attività per un periodo non superiore ai dieci anni, previa cessione all’Ina del 40% di ogni rischio assicurato dopo l’entrata in vigore della legge stessa; sono inoltre obbligate a impegnare la metà dei premi riscossi in titoli di Stato, vincolati presso la Cassa depositi e prestiti. La legge non risolve il problema delle pensioni ai lavoratori, che, secondo le dichiarazioni di Giolitti, dovevano essere lo scopo fondamentale del progetto di monopolio, dal momento che l’assicurazione sulla vecchiaia e sull’invalidità rimane facoltativa e diverrà obbligatoria solo dal 1919.

11 aprile: Manifesto tecnico della scultura futurista di Boccioni, al quale segue l’11 maggio il Manifesto tecnico della letteratura futurista di Marinetti

18 aprile:iniziano le operazioni navali italiane nel Mar Egeo, dopo il tacito consenso ottenuto dall’Austria a fine marzo. Bombardati i forti turchi presso lo Stretto dei Dardanelli. La Turchia di conseguenza chiuderà gli Stretti, ma li riaprirà dopo un mese circa per le forti pressioni esercitate dalla Russia.

4 maggio: gli italiani sbarcano a Rodi al comando del generale Giovanni Ameglio. Nei giorni seguenti occuperanno altre isole delle Sporadi, per un totale di dodici, compresa Stampalia (di qui il nome di Dodecaneso, in greco dodici isole, adottato per designare l’insieme delle isole conquistate).

9 maggio: per l’aggravarsi del conflitto, al termine dello sciopero di gennaio a Torino, tra la Confederazione generale del lavoro e il Comitato dell’azione diretta, il comitato direttivo della CGdL decide di vietare alle organizzazioni confederali l’adesione al Comitato dell’azione diretta. La decisione spingerà i sindacalisti rivoluzionari a fondare un’organizzazione separata dalla CGdL.

25 maggioRoma, approvata la riforma elettorale, il cui progetto era stato presentato alla Camera il 9 maggio e discusso fin da quella sessione parlamentare, con 284 favorevoli e 62 contrari; il Senato la approverà il 29 giugno con 131 favorevoli e 49 contrari. La nuova legge, che sarà emanata il 30 giugno, estende il diritto di voto a tutti i cittadini maschi, compresi gli analfabeti, che abbiano compiuto il trentesimo anno di età, e ai ventunenni in possesso dei requisiti previsti dalla precedente legge del 1882, oppure che abbiano prestato il servizio militare, se privi di questi requisiti. Gli aventi diritto al voto passano da 3.329 .47 a 8.672.249, ossia dal 9,50% al 24% della popolazione. La legge non modifica le circoscrizioni elettorali (i collegi sono 508) né il sistema di scrutinio uninominale. Sono adottate le schede a stampa e le buste di tipo unico, fornite dal governo, al fine di salvaguardare la segretezza del voto. Viene stabilita un’indennità per i deputati di circa 6.000 lire annue.

GiugnoBologna, scade il Patto agricolo siglato nel 1908. tra l’autunno e l’inverno del 1912 e la primavera del 1913, nelle campagne bolognesi si attuano molte e aspre agitazioni per il rinnovo del Patto.

25 giugnoMilano, esce il primo numero del quotidiano cattolico L’Italia, che sostituisce l’Unione, frutto a sua volta dalla fusione de L’Osservatore cattolico con la Lega lombarda. Era gestito dal conte Giovanni Grosoli che possedeva una catena di quotidiani. Attraverso mille difficoltà il giornale sopravvive fino al 1968 quando si fonde con l’Avvenire d’Italia per dare luogo all’Avvenire.

30 giugno: emanata la legge di riforma elettorale che amplia il diritto di voto (dal 9,5 al 24 % della popolazione maschile)

1 luglioCittà di Castello (Pg), fondata la Società operaia di mutuo soccorso cattolica. L’associazione è sottoposta alla vigilanza del vescovo. Nasce con l’intento di favorire il mutuo soccorso tra i soci delle diverse confraternite cittadine

7 – 10 luglioReggio Emilia, il XIII congresso del PSI segna una svolta nelle vicende del socialismo italiano. A nome della corrente rivoluzionaria, Benito Mussolini presenta una mozione, approvata con una maggioranza limitata, che proclama l’espulsione dal partito di Bissolati, Bonomi, Cabrini, per l’omaggio reso al re il 14 marzo. Il gruppo parlamentare socialista è accusato di voler fornire la politica del governo e vengono sconfessati gli atteggiamenti nazionalistici e filobellici di Guido Podrecca e altri. Mussolini riafferma tra l’altro, contro l’egemonia del sindacato, l’importanza del partito come guida del movimento rivoluzionario dei lavoratori. Alla direzione del partito sono eletti solo appartenenti alla corrente rivoluzionaria, tra cui Mussolini; segretario è nominato Costantino Lazzari. Il congresso decide anche la ristrutturazione del comitato direttivo dell’Avanti!, che è stato finora di tendenza riformista: il giornale sarà diretto da Giovanni Bacci, membro della nuova direzione del partito, fino al 1° dicembre, quando verrà sostituito da Mussolini, più gradito all’ala rivoluzionaria. Il congresso proclama infine parte integrante della “organizzazione socialista nazionale” la Federazione italiana giovanile socialista, sorta nel 1907 e diretta dai rivoluzionari. Tra gli esponenti di destra che escono dal partito c’è anche il carpigiano Alfredo Bertesi. Questa frattura provocherà una profonda crisi all’interno della Camera del Lavoro di Carpi.

10 luglioRoma, Bissolati, Cabrini, Bonomi e Podrecca, espulsi dal PSI al congresso di Reggio Emilia, e altri nove deputati, fondano il Partito socialista riformista italiano (PSRI ) . Si tratta di una formazione esclusivamente parlamentare, definita da Turati “partito di candidati”, che avrà scarso seguito tra i lavoratori.

AgostoCasola Valsenio (Ra), sotto la spinta della drammatica situazione occupazionale, nasce la Lega dei braccianti. Contemporaneamente si costituisce la Cooperativa birocciai, il cui lavoro è strettamente dipendente dall’opera bracciantile nella sistemazione delle strade. Negli anni seguenti l’attività della Lega e tutta rivolta alla situazione della disoccupazione montana e alla richiesta di affidamento alla Lega dei lavori di imbrecciamento e di riparazione delle strade. Tuttavia molti lavori vengono ancora affidati ai proprietari che, mentre qualcuno nemmeno li esegue, assumono in gran parte i loro coloni e mezzadri che “si prestano all’opera di crumiraggio, pregiudicando la dolorosa piaga della disoccupazione fra i braccianti”.

13 agosto: Torino, nasce Salvatore Lauria
Salvatore Luria (Torino, 1912 – Lexington (Usa), 1991) è, con Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini, uno dei tre premi Nobel allievi di Giuseppe Levi. Ha vinto il Nobel nel 1969. È considerato uno dei padri fondatori della moderna biologia molecolare
continua in
https://www.scienzainrete.it/italia150/salvatore-luria

20 – 22 settembreBologna, il congresso della Federazione italiana giovanile socialista rafforza ulteriormente il già consolidato indirizzo rivoluzionario. La federazione, che conta circa 10.000 iscritti e ha il suo organo ufficiale nel giornale L’Avanguardia, pone in primo piano la lotta contro il militarismo, da condurre a livello internazionale con un’azione comune dei lavoratori dei vari paesi. Da questo programma, delineato da Arturo Vella e soprattutto da Amedeo Bordiga, dirigente dell’organizzazione giovanile napoletana, nascerà l’iniziativa del “soldo al soldato”, un’attività di raccolta fondi finalizzata all’assistenza dei coscritti e nel contempo alla diffusione delle idee rivoluzionarie tra le truppe.

OttobrePiacenza, congresso provinciale delle cooperative, società di mutuo soccorso e organizzazioni della terra.

18 ottobre: il trattato di pace di Losanna (o anche pace di Ouchy, dal nome del sobborgo di Losanna in cui si sono svolte le trattative) impone il ritiro delle truppe e dei funzionari turchi dalla Tripolitania e dalla Cirenaica e il ritiro delle truppe italiane dalle isole dell’Egeo. A conclusione della guerra (che è costata all’Italia 3.431 morti, di cui 1.483 in combattimento e 1.948 per malattie) l’Italia non ottiene dal governo turco una cessione formale della Libia, ma solo la sua rinuncia ad amministrarla e a occuparla militarmente. In seguito alla conquista libica, verrà creato il ministero delle Colonie con il compito di coordinare l’azione del governo sui possedimenti coloniali italiani. Poiché i turchi manterranno alcuni presidi in Cirenaica, l’Italia non restituirà il Dodecaneso e Rodi, e continuerà a occuparli anche durante la prima guerra mondiale, per poi ottenerli come possedimenti con il trattato di Losanna del 24 luglio 1923.

20 – 22 ottobreRoma, Congresso nazionale delle cooperative rurali (affittanze collettive).

10 novembreBologna, congresso provinciale delle Leghe riformiste. E’ il primo atto formale della scissione tra riformisti e sindacalisti. L’impossibilità di arrivare ad un accordo viene sancito dal Congresso provinciale delle Leghe unitarie (1° dicembre, presenti 242 Leghe per un totale di 35.785 iscritti) che ratifica la scissione. Ai primi di gennaio la Camera del lavoro riformista ha già una propria sede in via Cavaliera 22, un proprio Statuto uniformato ai principi della Confederazione generale del lavoro, cui ben presto aderisce. Primo segretario è eletto Carlo Gaviglio.

17 novembre: assemblea dei delegati delle Società di Mutuo Soccorso.

23 – 25 novembreModena, dopo anni di scontri e lacerazioni, dentro e fuori la CGIdL, le organizzazioni d’ispirazione anarchica e sindacalista rivoluzionaria escono e fondano l’Unione sindacale italiana: “(…) Il Congresso Nazionale dell’Azione Diretta, riafferma anzitutto il principio dell’Unità operaia necessaria al proletariato per completare le sue conquiste e conseguire i suoi destini;
Rileva che la Confederazione Generale del Lavoro, come non ha saputo fin qui realizzare l’Unità, si dimostra evidentemente incapace di realizzarla nel futuro per la sua tendenza sempre più spiccata a diventare un vero e proprio partito parlamentare, chiuso ed esclusivista, tanto da negare alle organizzazioni che non vogliono accettare senza discussione i dogmi politici e sindacali imposti da quella minoranza che fortuito caso
 (…) si è impossessata di essa (…)”.

DicembreRoma, l’Associazione nazionalista italiana tiene il suo congresso, che vede l’uscita dell’ala irredentista democratica di cui è leader Scipio Sighele, in dissenso con l’accentuato antiliberalismo e antisocialismo della maggioranza.

5 dicembre: il trattato della Triplice Alleanza, con scadenza all’8 luglio 1914, è rinnovato in anticipo sulla base di un testo che riproduce quello del 28 giugno 1902, con alcune aggiunte che prevedono il tacito riconoscimento del possesso italiano della Libia.

8 – 9 dicembreAlessandria, congresso straordinario della Fiom. Nonostante il buon esito – e la conseguente spinta data all’organizzazione – del Congresso di Firenze, la crescita della Fiom fu smorzato da ciò che accadeva sia dentro che fuori l’organizzazione. Tra il 1911, infatti, e il 1913, a causa della guerra di Libia, della crisi balcanica e di altre regioni, il settore metallurgico – come del resto le principali altre industrie nazionali – tornarono a trovarsi in un periodo di depressione durante il quale, per forza di cose, le riforme approvate a Firenze non ebbero i risultati sperati. All’interno dell’organizzazione – che nel 1912 aveva condotto anche importanti agitazioni come lo sciopero dei siderurgici di Piombino e dell’Elba e quello degli automobilisti di Torino – cresce lo scontro tra sindacalisti e riformisti. In questi due difficili anni, comunque, a riprova della ritrovata forza dell’organizzazione, gli iscritti aumentarono, seppur di poco (arrivando a circa 8.000) come anche le sezioni (da 27 a 30). La necessità, quindi, di adeguare alla realtà attuale le decisioni del 1910, portò l’organizzazione a convocare il Congresso straordinario di Alessandria, nel quale vennero affrontate, «accanto al problema della Cassa di resistenza [rivelatasi dispendiosa e poco funzionale, dato il basso numero di iscritti], anche l’incresciosa questione della sezione Aggiustatori e Tornitori di Milano che, oltre a non compiere il proprio dovere nei confronti della Federazione, favoriva la campagna denigratoria dei sindacalisti» (Gianangeli, 1968). Il Congresso risolse il problema di Milano espellendo quella sezione, ufficialmente «per il mancato pagamento, dal 1908, delle quote federali» (Boni, 1993), mentre decise di mantenere la Cassa di Resistenza, pur diminuendo le quote di versamento.

19 dicembre: con l’approvazione della legge n. 1311 si introduce nel nostro sistema giudiziario la figura del giudice unico di primo grado. Essa, all’articolo 18, prevede la figura del giudice monocratico, ma solo in materia civile.Dal punto di vista storico si tratta di una rivoluzione copernicana dal momento che va a “scalfire” la millenaria tradizione del pretore come unico giudice monocratico, che il nostro sistema ha ereditato dall’antico diritto romano (praetor), adattandolo via via nei secoli alle mutate strutture giudiziarie.
Tuttavia la finalità della legge non è quella di abolire la figura del pretore, bensì quella di razionalizzare il funzionamento del servizio giudiziario mediante il conferimento, anche ad un singolo magistrato (di tribunale), del potere di decidere una controversia, in alternativa all’onnipresenza del collegio, consentendo in tal modo di dare risposte più rapide alle domande di giustizia dei cittadini.
Dal punto di vista pratico, però, la nuova legge non sarà in grado di apportare alcuna innovazione concreta sulla articolazione della giurisdizione di primo grado tra diversi giudici. A ciò si aggiunge una sostanziale impreparazione dell’amministrazione giudiziaria a recepire una riforma del sistema in senso monocratico, sia pure solo in sede civile.
Esito di tale stato di cose è che si arriverà ben presto, a soli 2 anni di vigenza, alla totale soppressione della disposizione.

DURANTE L’ANNO

Anna Kuliscioff fonda la rivista La difesa delle lavoratrici

Milano, Filippo Corridoni decide di abbandonare la Camera del Lavoro e di costituire l’Unione Sindacale Milanese.

Pescara, realizzata una seconda centrale idroelettrica sul fiume Pescara, finanziata dalla Società meridionale di elettricità (Sme)

Rosignano Marittimo (Li), ad una anno dalla morte, sulla tomba di Pietro Gori viene inaugurato un ricordo marmoreo – opera del prof. Antonio Bozzano di Pietrasanta – con una epigrafe dettata da Mario Foresi: “Questa effigie di Pietro Gori / Interpretando il vito di tutta una gente / Ridesta nella luce del pensiero di Lui / Interpretando la coscienza / Di quanti vogliano la pace e la dignità umana / I devoti al suo spirito eletto / E Rosignano maternamente orgogliosa / Perpetuano / In cospetto del mare e dei posteri / Più che premio di meta raggiunta / Più che onoranza di vittoria più che palme di martirio / Esempio e conforto agli apostoli futuri / del popolo perfettibile

La nave danese Seledia è la prima ad attraversare l’Atlantico spinta da un motore diesel

Germania, Alfred Wagener mette a punto la teoria sulla deriva dei continenti

Il fisico Max von Laue scopre la natura dei raggi x

Gran Bretagna, Bertrand Russell pubblica I problemi della filosofia

Svizzera, Karl Gustav Joung pubblica il saggio La libido, simboli e trasformazioni, che segna la sua rottura con le tesi sostenute da Freud