Il lavoro, le lotte, la politica giorno per giorno
SITO IN CONTINUO AGGIORNAMENTO
14 gennaio: la CGdL avvia le agitazioni contro il rincaro del costo della vita (che si accentuerà durante e dopo la guerra libica) e a favore del suffragio universale, con un manifesto rivolto ai lavoratori e preparato dal Comitato esecutivo.
26 febbraio: Grosseto, si costituisce la Confederazione Provinciale del Lavoro per iniziativa di militanti socialisti locali ed in particolare di Aldo Capri – segretario propagandista – e del follonichese Giobatta Santini, operaio delle Fonderie. I lavoratori rappresentati attraverso i loro delegati per lo più provengono dal settore minerario
Piombino, il Partito Socialista organizza una manifestazione a sostegno del suffragio universale
Marzo: Bologna, scioperano i muratori in tutta la provincia per rivendicazioni salariali e di orario. I costruttori dispongono la serrata dei cantieri dal 12 al 26 marzo coinvolgendo quasi 10.000 lavoratori. Le organizzazioni operaie proclamano lo sciopero generale per il 15 aprile. L’agitazione termina il 29 successivo con un accordo che accoglie parzialmente le richieste dei lavoratori.
2 – 5 marzo: Bologna, IV Congresso nazionale dei lavoratori della terra.12 marzo: si costituisce il Consorzio italiano delle cooperative di consumo (CICC).
20 marzo: Roma, Luzzatti presenta le dimissioni del governo in seguito alle dimissioni dei ministri radicali Ettore Sacchi e Luigi Credaro, motivate dal voto contrario dei parlamentari radicali sulla mozione di fiducia alla Commissione nominata dalla Camera per l’esame del progetto di legge elettorale. L’incarico di formare il nuovo governo sarà dato a Giolitti che, pur confermando gran parte dei ministri precedenti, tenterà di dare una più spiccata fisionomia di sinistra al suo ministero, proponendo il portafoglio dell’agricoltura, industria e commercio a Leonida Bissolati, leader della destra della corrente riformista del PSI. Questi rifiuterà per non incrinare ulteriormente gli equilibri interni al Partito socialista, ma accetterà di essere consultato dal re al Quirinale sulla soluzione della crisi.
23 marzo: la visita al Quirinale di Bissolati, che è il primo deputato socialista ad essere ricevuto dal re, farà nascere forti polemiche nel PSI e sarà una delle premesse all’espulsione dal partito degli esponenti della destra riformista che avverrà nel luglio successivo
30 marzo: muore Pellegrino Artusi, il romagnolo che ha insegnato a cucinare (ma anche una splendida lingua italiana) a generazioni di lettori e lettrici.
Se è vero, come dice Alessandro Dumas padre, che gli Inglesi non vivono che di roast-beef e di budino; gli olandesi di carne cotta in forno, di patate e di formaggio; i Tedeschi di sauer-kraut e di lardone affumicato; gli Spagnuoli di ceci, di cioccolata e di lardone rancido; gli italiani di maccheroni, non ci sarà da fare le meraviglie se io ritorno spesso e volentieri sopra ai medesimi, anche perché mi sono sempre piaciuti; anzi poco mancò che per essi non mi acquistassi il bel titolo di Mangia maccheroni, e vi dirò in che modo
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https://www.ipensieridiprotagora.com/2019/06/da-la-scienza-in-cucina-e-larte-di.html
L’Artusi ci ha aperto la strada per conoscere noi stessi e la nostra nazione, un cucchiaio alla volta. Ora tocca a noi prendere in mano il nostro futuro culinario. Basta aprire il libro La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene: approfonditelo e lo scoprirete ancora pieno di sorprese. (Massimo Bottura, ristampa anastatica prima edizione, Giunti 2011)
http://www.pellegrinoartusi.it/
Aprile: Torino, si apre l’Esposizione universale ideata per celebrare il cinquantenario dell’unificazione d’Italia e che ospita il settore dedicato all’industria e alla tecnica. A Roma e Firenze, impegnate come Torino nelle manifestazioni celebrative, vengono allestite esposizioni e mostre di arte e archeologia.Il salvataggio del trust siderurgico è realizzato ufficialmente, presso la Banca d’Italia, con una serie di accordi finanziari, commerciali e industriali. Il trust era in gravi difficoltà finanziarie per gli strascichi della crisi internazionale del 1907 e per gli alti costi sostenuti nella messa a punto del ciclo di produzione integrale nelle acciaierie di Piombino (LI) e di Bagnoli (NA). Grazie ai nuovi accordi l’Ilva assumerà la gestione degli stabilimenti delle società Elba, Savona, Ligure, Ferriere, Piombino (che entrerà così a far parte del trust), fissando quote fisse per la divisione degli utili. Si stabilirà inoltre di bloccare l’ampliamento degli impianti per cinque anni e di chiudere alcuni stabilimenti minori improduttivi. Il gruppo Terni, principale fornitore dello Stato, non aderirà all’accordo, per non precludersi la possibilità di futuri ampliamenti, grazie alle crescenti commesse militari.
6 aprile: Giolitti presenta il programma del nuovo governo alla Camera, indicando come impegni più urgenti la riforma elettorale, che prevede un deciso ampliamento del suffragio fino a comprendere tutti i maschi che abbiano compiuto i trent’anni o abbiano svolto il servizio militare; l’indennità ai deputati per consentire l’accesso al Parlamento anche alle “persone meno agiate”; il monopolio statale delle assicurazioni sulla vita. La richiesta del monopolio statale è motivata dalla necessità di destinare fondi alla Cassa per la vecchiaia e l’invalidità dei lavoratori, della quale Giolitti si propone di potenziare i compiti e le disponibilità finanziarie.
7 aprile: Sidney Sonnino, che voterà contro il programma di Giolitti insieme con la destra di Antonio Salandra, i cattolici e i repubblicani, dichiara di non avere particolari obiezioni su contenuti, ma di essere contrario alla scelta di Giolitti di fondare il suo governo sull’appoggio dei partiti dell’estrema sinistra.
8 aprile: Roma, nella replica alla Camera Giolitti ribadisce l’importanza del diritto ad assumere dirette responsabilità di governo per tutti i partiti rappresentati in Parlamento. Criticando gli atteggiamenti di chiusura nei confronti del suo tentativo di coinvolgere nel governo il socialista Bissolati, Giolitti rileva come il PSI abbia da tempo moderato il proprio programma e afferma che “Carlo Marx è stato mandato in soffitta”. La frase, poi divenuta celebre, susciterà vivaci reazioni fra i socialisti. Il gruppo parlamentare socialista voterà comunque in modo compatto, con solo due defezioni, a favore del programma di Giolitti, che otterrà la fiducia con 340 voti a favore, 88 contrari e 9 astenuti.
29 aprile: Torino, si inaugura l’Esposizione internazionale dell’Industria e del Lavoro in occasione del cinquantenario dell’Unità d’Italia: le meraviglie dello sviluppo tecnologico (trasporti, aeronautica, elettricità) illuminano la città e celebrano le conquiste dello sviluppo industriale nazionale
Bologna, nasce il Consorzio provinciale delle cooperative agricole che organizzerà acquisti collettivi, per le cooperative consorziate, di sementi, concimi, attrezzi, macchine, oltre che occuparsi della vendita dei prodotti.
2 maggio: Romeo Romei pubblica su La Terra uno scritto profetico sulla situazione del Partito Socialista nel quale afferma tra l’altro: «La passione politica – afferma Romei – acceca e fa cattivi anche i buoni; l’ambizione travolge (…) sorgeranno due candidati ogni collegio, due giornali, due partiti»
24 – 28 maggio: Modena, terzo congresso nazionale della CGdL, risulta maggioritaria la mozione che chiede l’autonomia della Confederazione da ogni legame di partito, presentata da Michele Bianchi e sostenuta dagli altri sindacalisti rivoluzionari che hanno continuato a lavorare nella Confederazione anche dopo che la loro corrente ha deciso, nel novembre 1910, la costituzione del Comitato dell’azione diretta, autonomo dalla CGdL. Nei mesi seguenti la forte ripresa degli scioperi, la persistente crisi interna del PSI e la politica coloniale italiana porteranno nuovamente ad un’accentuazione dei contrasti fra la direzione confederale e i sindacalisti rivoluzionari.
Giugno: Bologna, secondo i dati del censimento industriale, le imprese della provincia sono 5.197 per un totale di 34.089 operai: 2.453 industrie di trasformazione dei prodotti agricoli, del legno, del cuoio (7.924 operai); 1.220 industrie metalmeccaniche (7.346 operai); 580 industrie metallurgiche (8.967 operai); 700 industrie tessili (5.426 operai); 118 industrie chimiche (2.532 operai); 95 industrie del settore elettrico, del gas e poligrafico (1.150 operai); 31 industrie classificate come altre con 744 operai.
3 giugno: il progetto per il monopolio statale delle assicurazioni sulla vita, preparato dal ministro dell’Agricoltura, industria e commercio Francesco Saverio Nitti, è presentato alla Camera. Nei mesi precedenti il progetto era stato oggetto di dure critiche da parte di influenti economisti, come Luigi Einaudi, sulle colonne di giornali autorevoli quali Il Corriere della sera e Il Giornale d’Italia; era stato duramente criticato anche dalla stampa cattolica e dalle compagnie assicurative. Il progetto richiederà molti mesi di discussione anche alla Camera, dove si dichiareranno nettamente contrari i sostenitori di Antonio Salandra e quelli di Sonnino e i deputati cattolici.
4 giugno: promulgata la legge sull’istruzione elementare, legata ai nomi di Edoardo Daneo e del ministro dell’Istruzione Luigi Credano. Pone quasi completamente sotto il controllo dello Stato l’istruzione primaria, fissa i compiti dei consigli scolastici provinciali relativi all’istituzione di nuove scuole e alla nomina dei maestri, promuove la preparazione di questi ultimi e il miglioramento delle loro condizioni economiche; prevede in dieci anni un aumento da 34 a 74 milioni all’anno degli stanziamenti statali per la scuola elementare. Osteggiata dai cattolici, la legge ha il sostegno di radicali e socialisti. Contribuirà in maniera determinante all’eliminazione dell’analfabetismo in Italia. Prima di questa legge, infatti, i comuni di campagna e quelli più poveri, specie nel Sud, non erano in grado di istituire e mantenere scuole elementari e pertanto rendevano di fatto inapplicata la legge Coppino del 1877 sull’obbligo scolastico
Luglio: gli accordi per salvare il trust siderurgico, presi in aprile con la Banca d’Italia e che saranno formalizzati il 7 agosto, porteranno a forti riduzioni dell’occupazione e dei salari. Ha inizio la serrata a Piombino (LI) e all’Elba (LI), che si protrarrà per cinque mesi, mettendo a dura prova la resistenza delle organizzazioni operaie. L’associazionismo padronale accrescerà la sua forza organizzativa anche in altri settori, fra cui quello automobilistico: a Torino si costituirà il Consorzio delle fabbriche di automobili.
2 – 4 luglio: Roma, XVII Congresso nazionale dei cooperatori. Sono rappresentate 470 cooperative.
8 luglio: Giolitti difende la proposta del monopolio di Stato delle assicurazioni sulla vita e afferma che lo Stato “anche in materia economica deve dirigere, non essere diretto“. Riesce quindi a far approvare alla Camera una mozione per il passaggio alla discussione degli articoli del disegno di legge, che sarà approvato nel marzo 1912.
30 luglio: inizia lo sciopero degli addetti agli stabilimenti (tredici, complessivamente, in diversi centri italiani) della Società cristallerie e vetrerie riunite, con sede a Milano. Lo sciopero, che si protrarrà per mesi e sarà sostenuto dalla CGdL, è proclamato a causa dei massicci licenziamenti attuati dalla società e per difendere il principio della contrattazione collettiva, imposto alla società dopo la crisi economica del 1907. Si concluderà con la sconfitta dei lavoratori.
Agosto: Mirandola (MO), la Camera del Lavoro ospita i figli degli scioperanti di Piombino e dell’Elba.
Soliera (MO), dichiarato lo sciopero generale contro l’arresto del capolega Apparuti.
7 agosto: riordino del settore siderurgico: la “sistemazione” attuata dalla Banca d’Italia porta alla costituzione del Consorzio per l’unione delle imprese siderurgiche italiane (Ilva, Elba, Piombino, Ferriere italiane, Siderurgica di Savona
8 – 9 settembre: la Lega democratica nazionale, riunita in congresso a Firenze, si pronuncia contro la politica d’espansione coloniale, approvando all’unanimità una mozione presentata da Giuseppe Donati. Si oppongono alla guerra anche alcuni dirigenti delle leghe bianche, come Giuseppe Miglioli. La lega, che muterà il suo nome in Lega democratica cristiana, diverge ancora una volta dalle posizioni della maggioranza del clero e dei dirigenti cattolici italiani, molti dei quali giustificheranno la guerra anche come una nuova crociata contro gli infedeli.
14 settembre: la decisione di entrare in guerra contro la Turchia viene presa dal presidente del consiglio Giolitti e dal ministro degli esteri Antonio di San Giuliano. I grandi preparativi bellici che si svolgeranno nel corso del mese sono dettati principalmente dal timore che Austria e Germania, una volta avvertite delle intenzioni italiane, si impegnino in un’azione di mediazione per impedire la spedizione
23 settembre: Argentina Altobelli, a nome della Federazione nazionale della terra, lancia un appello contro la spedizione italiana a Tripoli attraverso un articolo pubblicato sul periodico bolognese La Squilla
27 settembre: lo sciopero generale contro la guerra in Libia, deciso il 25 settembre durante una riunione congiunta delle direzioni del Partito socialista e della CGdL, ottiene solo un successo parziale e non sarà seguito da altre iniziative di rilievo, anche a causa delle difficoltà interne alla CGdL e al PSI. Violente agitazioni contro la guerra si svolgono in Romagna sotto la guida di Benito Mussolini e del giovane repubblicano Pietro Nenni.Vasta adesione allo sciopero generale proclamato dalla CGIdL contro la guerra di Libia. Partecipano compatti operai, contadini, esercenti e anche scolaresche. In provincia si sciopera a Castelmaggiore, San Lazzaro, Crevalcore, Bazzano, Sant’Agata, Minerbio, San Giovanni in Persiceto, Sasso, Monteveglio, Castel d’Argile, Granarolo, Pianoro, Castello di Serravalle e Baricella. Imponenti manifestazioni si svolgono a Budrio, Castel san Pietro e Medicina. A Imola, oltre 6.000 lavoratori si astengono dal lavoro. A Modena, lo sciopero generale contro la guerra di Libia ha un’importante riuscita. A Nonantola un lavoratore è ucciso, durante una manifestazione, dai carabinieri.
9 ottobre: L’Avanti!, organo del Partito socialista, si trasferisce da Roma a Milan. Lo dirige Claudio Treves
11 ottobre: Libia, il corpo di spedizione italiano, formato da 35.000 uomini (che saliranno poi a 100.000) agli ordini del generale Carlo Caneva e dotato dei primi aeroplani impiegati dall’Italia per scopi bellici, sbarca sulle coste libiche e si concentra prevalentemente a Tripoli e nell’oasi circostante. Già dal 5 ottobre truppe italiane avevano occupato Tripoli e Bengasi dopo aspri combattimenti. Entro il 21 i principali centri costieri di Tripolitania e Cirenaica saranno occupati dagli italiani.
15 – 18 ottobre: il XII congresso nazionale del PSI, che si tiene a Modena, mette in evidenza la frattura irreversibile fra i riformisti di sinistra, come Filippo Turati e Giuseppe Emanuele Modigliani, decisi a passare all’opposizione per protestare contro la guerra coloniale, e la destra riformista di Ivanoe Bonomi e Leonida Bissolati, che continuerà a sostenere Giolitti in contrasto con la direttive del partito. La corrente rivoluzionaria di Giovanni Lerda, che sostiene una linea di assoluta intransigenza contro il governo, riporta una notevole vittoria morale, ottenendo la maggioranza relativa dei voti. Poiché nessuna delle mozioni congressuali raggiunge la maggioranza assoluta, resta in carica la direzione riformista.
20 ottobre: Roma, il Vaticano si dissocia, in una nota pubblicata dall’Osservatore romano, dalle posizioni a favore dell’impresa libica espresse dalla stampa cattolica che fa capo a Giovanni Grosoli.
23 ottobre: un attacco turco a Sciara Sciat provoca quasi 400 morti tra i bersaglieri italiani in Libia. Seguirà da parte italiana una feroce rappresaglia che colpirà anche la popolazione civile dell’oasi. Il comportamento italiano susciterà indignazione nella stampa internazionale e provocherà un’intensificazione della guerriglia araba di resistenza, che renderà molto più lenti del previsto i progressi dell’occupazione italiana.
29 – 30 ottobre: Roma, II congresso nazionale delle case popolari. Si costituisce un Ufficio centrale per le case popolari.
30 ottobre: Bologna, alla caserma Cialdini, mentre la truppa si sta preparando alla partenza per la Libia, un soldato di 23 anni, Agusto Masetti, di Sala Bolognese, spara contro un gruppo di ufficiali, ferendo un colonnello e incita i compagni a sparare per vendicare “i fratelli operai che cadono in Libia”. E’ internato, senza processo, in un manicomio criminale.
12 novembre: nasce la Federazione delle Leghe contadine del circondario di Frosinone
Dicembre: Roma, si costituiscono la federazione regionale delle Università agrarie e, su iniziativa di Giuseppe Ballarati, la federazione delle leghe contadine della Ciociaria.
17 dicembre: Imola, inaugurata la Casa del Popolo di San Prospero. E’ l’occasione per una grande festa unitaria del movimento cooperativo e di tutte le altre organizzazioni popolari imolesi.
DURANTE L’ANNO
Oneglia (Imperia): inizia l’attività della Fratelli Carli, azienda produttrice di olio di oliva
Nel corso dell’anno, insieme al Censimento della popolazione, viene avviato il primo Censimento degli opifici e delle imprese industriali
Parma, l’industria conserviera Mutti (fondata nel 1899) ottiene la medaglia d’oro all’Esposizione di Roma e comincia a distinguersi nel settore della lavorazione del pomodoro
Le Acciaierie di Terni, con la Società Elba, le Acciaierie di Piombino e le Ferriere Italiane costituiscono un cartello, con la Società ILVA, in grado di controllare gran parte della siderurgia italiana
Usa, Frederick Taylor pubblica L’organizzazione scientifica del lavoro
https://www.wikiwand.com/it/L%27organizzazione_scientifica_del_lavoro
https://www.startingfinance.com/approfondimenti/f-w-taylor-la-scienza-di-organizzare-il-lavoro/
Cfr. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO NELLO SVILUPPO INDUSTRIALE a cura dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico https://www.youtube.com/watch?v=2amSC6P0ZU4
Partendo dalle lotte aziendali della primavera del ’68 nelle maggiori industrie meccaniche (Fiat, Magneti Marelli, Siemens, Philips, Innocenti, Zoppas, Rex, Ignis), il documentario spiega le origini e il significato dell’organizzazione capitalistica del lavoro (standardizzazione della produzione e ritmi di lavoro prefissati). Le conseguenze che derivano dalla suddivisione delle operazioni sono alienazione, reale dequalificazione e perdita della professionalità, laddove le caratteristiche più ricercate nel lavoratore diventano adattabilità e capacità di integrarsi nel ciclo produttivo rispettando i tempi imposti. Ai lavori più monotoni e dequalificanti furono assegnate le donne, considerate pazienti, docili e quindi remissive; agli uomini, invece, sono riservati i lavori fisicamente più debilitanti o più professionali. E’ delineata, poi, la figura di Frederick W. Taylor, fondatore del taylorismo, la teoria dell’organizzazione scientifica e razionale del lavoro nell’industria che rende l’operaio a semplice esecutore. L’industria di Ford, negli Usa, divenne il terreno su cui il taylorismo fu sperimentato. “Tempi moderni” di Chaplin (1936) deride drammaticamente proprio la condizione dell’uomo nella catena di montaggio. In Italia, Mussolini avrebbe voluto imporre anche nelle fabbriche un vero e proprio autoritarismo, ma la diffusione del taylorismo dovette fare i conti prima con la ristrettezza del mercato interno e poi, dal ’45, con la disoccupazione e la necessità di ricostruire le attrezzature produttive danneggiate dalla guerra. Solo a partire dagli anni ’50 si può parlare di taylorismo, favorito anche dall’esodo dalle campagne alle città industriali. Si diffonde il sistema del cottimo, poi cottimo collettivo. Grazie alle lotte sindacali e agli scioperi si conquista l’inquadramento unico. In alcune aziende più avanzate, come la Philips, Volvo e IBM, si introducono esperimenti di riorganizzazione del lavoro che si presentano come un superamento esplicito del taylorismo. Nel 1971, all’Olivetti, nascono le isole che determinano una certa mobilità orizzontale (…)
Usa, Glenn Curtiss costruisce il primo idrovolante
Olanda, il fisico Heike Onnes scopre la super conduttività, ossia la diminuzione di resistenza elettrica in alcuni metalli a temperature molto basse