Gennaio: Giuseppe Toniolo fonda la Rivista internazionale di scienze sociali, di indirizzo cattolico
1 gennaio: Parma, Antonio Bizzozero promuove la fondazione del Consorzio agrario provinciale, i cui aderenti cresceranno dagli iniziali 141 ai 1.847 nel 1910
2 gennaio: Boccheggiano di Montieri (Gr),scioperano i minatori
15 gennaio: Venezia, fondata la Camera del Lavoro. Ha 5.000 iscritti con una notevole presenza femminile.
19 gennaio: Roma, l’inchiesta sulla Banca Romana svolta dalla Commissione governativa, termina con l’arresto del governatore della banca Bernardo Tanlongo e del cassiere Cesare Lazzaroni. L’inchiesta amministrativa accerta l’esistenza di una circolazione abusiva di 65 milioni di lire, un vuoto di cassa di 20 malamente coperto da operazioni fittizie, la stampa clandestina del duplicato di biglietti già in circolazione per un ammontare di circa 40 milioni.
20 gennaio: Calvavuturo (PA), un corteo di contadini occupa un terreno incolto. Intervengono reparti di polizia e dell’esercito che sparano sui manifestanti, uccidendo 8 persone e ferendone molti altri, dei quali altri 5 moriranno per le ferite subite. E’ il primo episodio sanguinoso che coinvolge il movimento dei Fasci siciliani.
22 gennaio: Bologna, i rappresentanti di 25 tra le diverse e numerose associazioni di mestiere, società di mutuo soccorso e di resistenza – formatesi tra il 1880 e il 1990 – dichiarano costituita la Camera del lavoro, allo scopo, come si legge nello Statuto, “di servire da intermediaria tra l’offerta e la domanda di lavoro, di fare studi sulle condizioni generali del lavoro nazionale e dei lavoratori, in rapporto anche all’estero e di patrocinare gli interessi dei lavoratori in tutte le contingenze della vita”.
1 febbraio: Palermo, assassinato Emanuele Notarbartolo, rampollo di una delle più eminenti famiglie aristocratiche, esponente della destra storica, uomo di grande dirittura morale, sindaco di Palermo e direttore generale del Banco di Sicilia. Dell’omicidio venne imputato come mandante l’onorevole Raffaele Palizzolo, altro importante esponente della classe politica del tempo, soggetto che risultava in rapporto con i mafiosi e che era entrato in conflitto con il Nortarbartolo perché questi voleva moralizzare la gestione del Banco di Sicilia. L’omicidio di Notarbartolo è considerato il primo delitto eccellente di mafia nella storia postunitaria. L’eccellenza della vittima e dell’imputato contribuì a creare un caso nazionale. Per la prima voltai, il problema mafia divenne un caso nazionale. Il 31 luglio 1902 la Corte d’Assise di Bologna condannò a trent’anni Palizzolo, ma per un vizio di forma la Cassazione annullò la sentenza e ordinò la ripetizione del processo dinanzi alla Corte d’Assise di Firenze. A favore dell’onorevole Palizzolo si schierò un imponente blocco politico, che avvalendosi di una martellante campagna di stampa lo rappresentò come un martire di oscure manovre politiche. Pelloux e Sonnino notavano preoccupati che si mettevano in discussione gli equilibri politici nazionali. Tutto il processo è caratterizzato da un’impressionante storia di omertà e di depistaggi. La storia si conclude con il suicidio del teste-chiave, tale Filippello, che viene trovato morto pochi giorni prima di essere risentito all’udienza. Così, il 27 luglio 1904 il Palizzolo è assolto per insufficienza di prove. Al suo ritorno in Sicilia fu accolto come un trionfatore dai politici locali, prova ne sia questo brano tratto da un giornale dell’epoca: “Il martirio della vittima, partito dalla prima calunnia dei codardi delatori, doveva pervenire al trionfo del giusto. E trionfò Raffaele Palizzolo, dopo cinquantasei mesi di straziante martirio. Trionfò circonfuso dalla smagliante aureola del suo dolore e della sua virtù. E questo dolore, questa virtù consacrati con sublime abnegazione mercé gli inauditi tormenti cinque anni, furono le lacrimate corolle con cui nella triste ora e nella dura prigionia Raffaele Palizzolo poté ricomporre le ghirlande del duro soffrire. Quei ricordi che fanno tremare di orrore e fanno soffrire d’infinita pietà”.
In ogni caso queste lodi sperticate offendevano il senso morale perché comunque era rimasto accertato che Palizzolo aveva rapporti con i mafiosi. Leopoldo Nortarbartolo, figlio di Emanuele, scrisse poi in memoria del padre, registrando con profonda amarezza e sconforto l’impotenza della giustizia nei confronti del potere.
25 febbraio: Pisa, pubblicato il numero unico Il Paria
27 febbraio: Molinella (BO), la Lega di Resistenza convoca un incontro tra i braccianti e le mondine locali e dei comuni limitrofi del bolognese e del ferrarese. Partecipano oltre 3.000 lavoratori e lavoratrici. Parlano i rappresentanti di diverse Leghe e Società bracciantili. E’ deciso che l’orario deve essere d’otto ore giornaliere, che “la mercede dovesse essere diversa, secondo le qualità dei lavori (per la vangatura verticale delle risaie, la roncatura per uomini e donne, il lavoro notturno degli uomini)”. E’ deciso che la scelta dei caporali (ossia dei capisquadra) “dovesse farsi dagli operai e non dai proprietari”.
Le agitazioni degli anni successivi faranno costante riferimento a questi basilari punti rivendicativi.
Marzo: Bologna, le associazioni aderenti alla costituenda Camera del lavoro salgono a 34: 22 in città, mentre in provincia hanno aderito le Società operaie di Altedo, Baricella, Budrio, Catelfranco, Castel d’Argile, Medicina, Sesto Imolese, San Pietro in Casale e Molinella. Il Comune di Bologna, la Provincia e la Banca Popolare garantiscono un sussidio per l’avvio dell’attività
3 marzo: “Molinella (Bologna) è al centro delle lotte agrarie. A causa della siccità le risaie rimangono inattive e la miseria supera i limiti della sopportazione.
Il 23 febbraio si era svolto a Molinella il primo congresso della Lega di Resistenza, con 3.000 lavoratori rappresentanti tutte le frazioni del comune e una ventina di paesi vicini. Assieme a rivendicazioni avanzate sull’orario e la paga, vi è quella, “ancora più importante per la sopravvivenza della comunità bracciantile” (Dondi), della sostituzione dei caporali scelti dalla proprietà con quelli della Lega.
Al comizio indetto il 2 marzo dalla Lega aderiscono 12.000 lavoratori, che fissano un tariffario unico per la Bassa bolognese. E’ previsto un salario diverso per i vari lavori: “per la vangatura verticale delle risaie, la roncatura per uomini e donne, il lavoro notturno degli uomini”. Inoltre la scelta dei “caporali” deve essere fatta dagli stessi operai.
I proprietari terrieri assumono crumiri da altre provincie e chiamano i militari a proteggerli. Gli scontri con i manifestanti culmineranno il 14 aprile nella risaia Serrazanetti, dove molti braccianti sono feriti dalle cariche della polizia. La lotta continuerà tra mille difficoltà e porterà aumenti salariali in diverse località.
Alla guida delle lotte e degli scioperi dei lavoratori agricoli di Molinella c’è Giuseppe Massarenti (1867-1950), ex studente dell’Istituto Tecnico di Bologna dedicatosi, fin da giovanissimo, alla causa delle popolazioni della Bassa.
Nel 1896 fonderà la Cooperativa di Consumo di Molinella, primo tassello del vasto movimento cooperativo, che negli anni seguenti coinvolgerà tutto il territorio limitrofo” (da https://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1893/lotte_agrarie_nel_territorio_di_molinella)
6 marzo: Serradifalco (Caltanisetta), la forza pubblica interviene contro una manifestazione di contadini, uccidendone due
12 marzo: Firenze, fondata la Camera del Lavoro
20 marzo: Roma, Giolitti presenta alla Camera il progetto di istituzione della Banca d’Italia.
Marzo – aprile: Lecco, sciopero dei fibbiari per conquistare il diritto ad associarsi in Leghe aderenti alla Federazione di resistenza fra gli operai metallurgici e affini di Milano, che stava diventando la più forte organizzazione del proletariato lombardo.
Aprile: scioperano, per ottenere miglioramenti salariali, i minatori di San Severino e Castrogiovanni.
Pavia, fondata la Camera del Lavoro. Ha 19 sezioni e 973 soci.
11 maggio: Imola, il governo scioglie il consiglio comunale per aver deliberato la partecipazione ufficiale dell’Amministrazione alla manifestazione del 1° maggio e per aver invitato la Congregazione di carità ad effettuare una distribuzione speciale di viveri ai più bisognosi. Il 12 novembre si svolgono le nuove elezioni e, nonostante i tentativi di brogli, la Lega democratica si impone di nuovo. Andrea Costa è il nuovo sindaco di Imola.
20 maggio: Parma, nasce la Camera del Lavoro. Ha 10 sezioni e 2.200 soci, di cui 60 donne.
21 maggio: Palermo, si costituisce il Partito socialista siciliano, che aderisce al Partito dei lavoratori italiani.
21 – 22 maggio: Sampierdarena (Ge), V Congresso nazionale dei cooperatori italiani. Sono presenti 177 cooperative.
1° giugno: Bologna, inizia a funzionare ufficialmente la Camera del Lavoro. Sono attive 60 sezioni (di cui 20 costituite dai lavoratori della terra), gli aderenti sono 16.000 di cui 3.321 donne. La sede è al 22 di via Cavaliera (oggi Oberdan) e cominciano ad attivarsi i primi gruppi interni articolati per arti e mestieri. Il 18 giugno l’assemblea aveva discusso e approvato il regolamento ed eletto i delegati al I° Congresso nazionale delle Camere del Lavoro. Eletto il Comitato esecutivo, composto dall’avvocato Brabanti Brodano, Giuseppe Bolognini (operaio di tendenze socialiste), Argentina Altobelli, Gaetano Cuppi (muratore socialista), Ugo Rabbino (insegnante socialista), avvocato Aristide Venturini (presidente della Società operaia) e Ferdinando Zironi. Segeratrio camerale, dopo Osvaldo Pais, fu nominato Gaetano Benzi. Arrestato a Palermo, dove era accorso durante i moti dei fasci siciliani, fu sostituito da Romeo Mingozzi, che resse la responsabilità della Camera del Lavoro fino al 1903.
Modena, nasce la Lega socialista modenese.
15 giugno: Roma, promulgata la legge che istituisce i collegi per la conciliazione delle controversie sul lavoro. La legge prevede che siano formati da rappresentanti delle società operaie “legalmente costituite” e dei consigli municipali
29 giugno: Milano, fondata la società L’Umanitariahttps://www.umanitaria.it/storia/la-nostra-storia
Parma, congresso nazionale delle Camere del Lavoro. Sono presenti 12 Camere ed è costituita la Federazione italiana delle Camere del lavoro. Il nuovo organismo nasce come semplice organo di collegamento, in cui ogni Camera del Lavoro mantiene la propria autonomia. Con questa nuova forma associativa si pongono le premesse per le ulteriori forme organizzative sindacali che saranno costituite successivamente. Due furono, principalmente, le questioni affrontate: confrontare e uniformare programmi e metodi di lavoro, tenendo conto delle specificità delle singole zone e la costituzione di una Federazione unitaria. Si tratta, quindi, di trovare un programma e un modello unitario per associazioni nate con caratteristiche strettamente legate al proprio ambiente economico e sociale, affrontando – contemporaneamente – la questione del superamento delle Associazioni miste e l’affermazione delle Associazioni di mestiere. Si trovò l’accordo sul criterio della temporaneità: le Associazioni miste potevano essere accettate in un primo momento, ma con l’obbligo di arrivare ad una progressiva affermazione delle sezioni di arti e mestiere.
Giugno: Sicilia, sciopero nelle miniere siciliane di zolfo del principe Travia. I lavoratori chiedono l’aumento del cottimo. In agitazione anche i minatori della Galati di Barrafranca: ottengono modesti ritocchi del cottimo.
Bergamo, scendono in sciopero i lavoratori dell’industria tessile contro le disumane condizioni di lavoro. L’orario arriva anche a 16 ore giornaliere, escluso il tempo impiegato per andare in filanda e ritornare a casa. I gabinetti erano senza catenacci per poter controllare che i bambini non vi perdessero tempo. Dalla città l’agitazione si estende in breve tempo alle filande e ai cotonifici della provincia: Alzano Maggiore, Ciserano, Trescore, Calappio, Curno, Loreto, Terno, Cene, Rota Fuori. In settembre lo sciopero si estende alle province di Como, Brescia e Cremona. L’agitazione, che può essere considerata il primo grande sciopero interprovinciale di categoria, con l’ottenimento della riduzione dell’orario a 10 ore in inverno e 11 in estate e con un aumento di 10 centesimi giornalieri. Inoltre la lotta permise la nascita di una Lega di Resistenza tra le filande del bergamasco.
25 giugno: il governatore dell’Illinois riconosce che i Martiri di Chicago erano innocenti
22 luglio: Roma, approvata la legge di riordino del sistema bancario. Nasce la Banca d’Italia
30 luglio: Corleone (PA), il Congresso contadino decide lo sciopero ad oltranza per tutto il periodo dei raccolti. I proprietari concedono un piccolo aumento della paga giornaliera.
Luglio: Faenza, nasce una Società di Mutuo soccorso tra operai cattolici. Inoltre, nella campagna faentina, è attiva – con un centinaio di soci e un cospicuo fondo di cassa – una società di Mutuo soccorso fra agenti e servitori di campagna nata da una trasformazione della Pia Unione dei Santi Vitale e Agricola detta già dei Servitori.
Agosto: Imola, congresso del Partito socialista rivoluzionario di Romagna. E’ decisa l’adesione di tutte le associazioni socialiste romagnole al Partito dei lavoratori italiani.
17 agosto: Aiguesmortes (Francia), lavoratori francesi, esasperati dalla concorrenza degli operai italiani impiegati nelle saline con salari più bassi, ne uccidono 30, ferendone un centinaio. La strage suscita violente dimostrazioni antifrancesi in molte città italiane. A Napoli le dimostrazioni sfoceranno in una rivolta di disoccupati, duramente repressa dall’esercito
23 agosto: Napoli, in un’atmosfera resa ancor più elettrica dalla strage di Aiguesmortes, scendono in piazza tremila cocchieri, vetturini delle carrozze da nolo, per protestare contro l’estensione della rete tranviaria, colpo micidiale per il loro lavoro
27 agosto: Cremona, nasce la Camera del Lavoro, con 2.000 iscritti, di cui 220 donne.
Settembre: Reggio Emilia, congresso del Partito dei lavoratori italiani che muta il proprio nome in Partito socialista dei lavoratori italiani. L’argomento principale di discussione è l’atteggiamento nei confronti del movimento dei Fasci siciliani, i cui dirigenti hanno deciso in maggio l’adesione al partito. Mentre in Sicilia le agitazioni dei contadini toccano il culmine con il grande sciopero di Corleone, nel Partito prevale una posizione di chiusura, determinata dalla difficoltà di individuare una linea politica che concili gli interessi della lotta di classe degli operai occupati nelle industrie e nell’agricoltura del centronord con i bisogni espressi dalle masse siciliane. Nel movimento siciliano si intravedono i rischi di un ritorno a forme di rivolta spontanee e anarchiche, espressioni di rivendicazioni democratiche e non socialiste, dovute all’arretratezza delle condizioni economiche e sociali dell’isola. Alcuni dirigenti, inoltre, temono, l’inasprirsi della repressione governativa in tutti i settori del mondo del lavoro.
Massenzatico (RE), con la partecipazione di numerosi delegati presenti a Reggio Emilia per i lavori del Congresso socialista, è inaugurata la Casa del Popolo, la prima costruita in Italia.
Carpi, costituito il Circolo socialista.
8 settembre: Reggio Emilia, nei locali della Cooperativa muratori si svolge il Congresso nazionale della Federazione muratori. Viene votato un ordine del giorno in cui si invitano le vecchie Società di muratori a trasformarsi da mutuo soccorso e portare avanti un programma, aderendo alla Federazione, di rivendicazioni.
Ottobre: Milano, costituita l’Associazione fra gli industriali cotonieri e borsa cotoni, in sostituzione della precedente Associazione dell’industria cotoniera
10 ottobre: Bologna, a proposito dell’attività della Camera del Lavoro, scrive il questore in un rapporto alle autorità superiori: “Misurare ora quale possa essere la influenza di tale organizzazione negli eventuali futuri attriti tra capitale e lavoro, fra padroni e operai sarebbe prematuro, può prevedersi però che questa influenza non mancherà di farsi sentire specialmente nella città di Bologna. Le condizioni di lavoro qui sono, se non lietissime, certo non disagevoli che in vari altri luoghi e tali da non ispirare seri e imminenti timori che tale organizzazione possa preparare incidenti gravi d’ordine pubblico, i quali non sono, del resto, nemmeno nelle viste di chi alla Camera del Lavoro presiede (…) Un maggiore pericolo potrebbe venire dal diffondersi dei gruppi del basso bolognese ove la popolazione bracciantile soverchia e sente maggiori le difficoltà della vita”.
23 ottobre: Genova, la questura autorizza i crumiri dell’Ansaldo a portare armi nello stabilimento
24 novembre: Roma, travolto dallo scandalo della Banca romana, si dimette il Governo Giolitti
29 novembre: il fallimento del Credito mobiliare (liquidato poi nel maggio del 1895) appesantisce ulteriormente la situazione di profonda crisi del sistema bancario italiano
2 dicembre: iniziano le agitazioni popolari in Sicilia. Diventeranno note come i fasci Siciliani.
Dicembre: Palermo, il governo reprime la rivolta popolare in Sicilia. A Partitico, Giardinello, Monreale, Lercara la protesta contro le tasse comunali e il dazio di consumo è affrontata con particolare violenza dalle forze dell’ordine che provocano decine di morti e feriti.
“(…) nel dicembre 1893, il siciliano Crispi, inviò le truppe nei comuni più “caldi”, con l’ordine di sparare sui contadini ai primi accenni di protesta… Continua in https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/la-repressione-dei-fasci-siciliani-e-la-mancata-modernizzazione-della-sicilia”
https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/dal-rsorgimnto-alla-prima-guerra-mondiale/–la-repressione-dei-fasci-siciliani-e-la-mancata-modernizzazione-della-sicilia?pageMoved=DAL%20RISORGIMENTO%20ALLA%20PRIMA%20GUERRA%20MONDIALE
20 dicembre: Roma, Crispi presenta il governo – il suo terzo – alla Camera e chiede ai partiti “una tregua di Dio” per affrontare la difficile situazione interna.
23 dicembre: Roma, Crispi ottiene dalla Camera l’autorizazione a proclamare lo stato d’assedio in Sicilia in caso di necessità. Nomina il generale Morra di Lariano comandante del corpo d’armata di Palermo. Il giorno 30 Napoleone Colaianni è inviato in Sicilia per tentare un’opera di pacificazione.
Dicembre: Reggio Emilia, le organizzazioni padronali tentano una provocazione contro i lavoratori finanziando (in particolare con fondi messi a disposizione dalla Banca Romana) il Punto Nero, un sedicente quotidiano socialista. E’ diretto da Olindo Malagoli, giovane di pochi scrupoli e politicamente ambiguo. Le organizzazioni dei lavoratori sconfessano il giornale, che ben presto cesserà le pubblicazioni.Bologna, il segretario della Camera del Lavoro, Gaetano Benzi, si fa promotore della costituzione di un Fascio operaio in solidarietà con i lavoratori siciliani.
DURANTE L’ANNO
Zurigo, nasce la Federazione Internazionale dei Lavoratori Metalmeccanici (l’attuale Imf).
Padova, ad opera di pochi volonterosi nasce un primo nucleo costitutivo della Camera del lavoro. Ma si trattava di una struttura assai fragile, ben presto spazzata via con un provvedimento adottato dal prefetto del tempo. E’ del 1894 infatti il decreto di scioglimento, motivato con l’accusa di fomentare la lotta di classe. La denuncia di trentanove aderenti e il successivo processo – celebrato nel 1895 – si chiusero con l’assoluzione dei sindacalisti. Ci vollero tuttavia alcuni anni per arrivare ad una nuova e definitiva fondazione. Essa risale infatti al 1900 e nell’ottobre di quello stesso anno si inaugura la sede camerale
Mantova, la Federazione delle Cooperative aderisce al partito socialista con ben 12.000 iscritti: un fenomeno unico e di portata europea. All’assemblea sono presenti Filippo Turati, Leonida Bissolati, Giuseppe Garibotti, Olindo Malagodi, Camillo Prampolini, Angiolo Cabrini ed altri