Febbraio: congresso dei braccianti della bassa Romagna. Chiedono la giornata lavorativa di otto ore, un salario differenziato per il lavoro notturno e il collocamento affidato alle organizzazioni operaie.
17 febbraio: votata la fiducia al governo, 261 favorevoli e 159 contrari. Era stata richiesta in seguito alle pesanti le critiche avanzate nei confronti della politica economica del governo. Giolitti, che pure aveva proposto la fiducia al governo prende le distanze da Rudinì, proponendo una serie di riforme come l’introduzione dell’aliquota progressiva nelle tasse e tagli alla spesa. Poco dopo si dimette il ministro delle finanze Giuseppe Colombo, contrario agli inasprimenti fiscali proposti da altri ministri per colmare il disavanzo. I forti contrasti insorti nel governo – il ministro della Guerra Luigi Pelloux si oppone energicamente al possibile taglio delle spese militari – portano, il 13 aprile, alle dimissioni di Rudinì.
5 marzo: l’Emancipazione, giornale romano delle Società operaie affratellate (mazziniane ndr), pubblica il progetto del programma e dello statuto del futuro Partito dei lavoratori italiani elaborato nel congresso di Milano dell’agosto 1891 e presieduto dal radicale Antonio Maffi. Il progetto, che riprende lo statuto del Partito operaio, mira a includere il nascente partito nell’ambito delle formazioni democratiche guidate dai radicali.
12 marzo: fondata la Camera del Lavoro di Firenze. Ha 3.300 aderenti, di cui 100 donne.
Aprile: San Pietro in Gadesco (Cr), 27 Leghe contadine si riuniscono e formano la Lega provinciale contadina di Cremona.
10 aprile: Piacenza, nasce la Federazione nazionale dei consorzi agrari cooperativi, con 31 enti associati.
14 aprile: Roma, il re incarica Rudinì di formare il nuovo governo
1 maggio: Palermo, si svolge un congresso operaio che pone le basi per l’organizzazione dei Fasci dei lavoratori, un movimento capeggiato da uomini di orientamento socialista che si diffonderà rapidamente in tutta la Sicilia, coinvolgendo artigiani, piccoli commercianti, contadini e braccianti
8 maggio: Roma, fondata la Camera del Lavoro. Ha 29 sezioni e 8.600 aderenti, di cui 50 donne.
Torre Annunziata (Na), la Società di mutuo soccorso si trasforma in Camera del Lavoro, con quattro Leghe (metallurgici, pastai, mugnai, falegnami) e circa 4.000 soci.
15 maggio: Roma, dopo che il Parlamento ha negato la fiducia a Rudinì, il re nomina Giolitti presidente del consiglio
26 Maggio: Palermo, XVIII congresso delle Società operaie affratellate. Grazie alla presenza di numerosi delegati siciliani del movimento dei Fasci, la corrente collettivista, che proclama la necessità di creare una federazione con il compito di alimentare la lotta di classe, prevale sul tradizionale orientamento mazziniano, ostile alla lotta tra le classi. Nello stesso mese il Fascio operaio di Corleone si trasforma in Associazione provinciale della federazione della terra.
18 luglio: muore nel manicomio di Nocera Inferiore l’anarchico Carlo Cafiero
24 luglio: Torino, esce il primo numero de Il Grido del Popolo, settimanale politico di orientamento socialista, attivo con alcune interruzioni fino ai primi anni del secondo dopoguerra. Tra i collaboratori illustri Antonio Gramsci, del quale ricordiamo qui un articolo pubblicato il 29 gennaio 1916:
«Bisogna disabituarsi e smettere di concepire la cultura come sapere enciclopedico, in cui l’uomo non è visto se non sotto forma di recipiente da empire e stivare di dati empirici; di fatti bruti e sconnessi che egli poi dovrà casellare nel suo cervello come nelle colonne di un dizionario per poter poi in ogni occasione rispondere ai vari stimoli del mondo esterno. Questa forma di cultura è veramente dannosa specialmente per il proletariato. Serve solo a creare degli spostati, della gente che crede di essere superiore al resto dell’umanità perché ha ammassato nella memoria una certa quantità di dati e di date, che snocciola ad ogni occasione per farne quasi una barriera fra sé e gli altri (…).
La cultura è una cosa ben diversa. È organizzazione, disciplina del proprio io interiore, è presa di possesso della propria personalità, è conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri. Ma tutto ciò non può avvenire per evoluzione spontanea, per azioni e reazioni indipendenti dalla propria volontà, come avviene nella natura vegetale e animale in cui ogni singolo si seleziona e specifica i propri organi inconsciamente, per legge fatale delle cose. L’uomo è soprattutto spirito, cioè creazione storica, e non natura. Non si spiegherebbe altrimenti il perché, essendo sempre esistiti sfruttati e sfruttatori, creatori di ricchezza e consumatori egoistici di essa, non si sia ancora realizzato il socialismo. Gli è che solo a grado a grado, a strato a strato, l’umanità ha acquistato coscienza del proprio valore e si è conquistato il diritto di vivere indipendentemente dagli schemi e dai diritti di minoranze storicamente affermatesi prima. E questa coscienza si è formata non sotto il pungolo brutale delle necessità fisiologiche, ma per la riflessione intelligente, prima di alcuni e poi di tutta una classe, sulle ragioni di certi fatti e sui mezzi migliori per convertirli da occasione di vassallaggio in segnacolo di ribellione e di ricostruzione sociale. Ciò vuol dire che ogni rivoluzione è stata preceduta da un intenso lavorio di critica, di penetrazione culturale, di permeazione di idee attraverso aggregati di uomini prima refrattari e solo pensosi di risolvere giorno per giorno, ora per ora, il proprio problema economico e politico per se stessi, senza legami di solidarietà con gli altri che si trovavano nelle stesse condizioni. (…)
Lo stesso fenomeno si ripete oggi per il socialismo. È attraverso la critica della civiltà capitalistica che si è formata o si sta formando la coscienza unitaria del proletariato, e critica vuol dire cultura, e non già evoluzione spontanea e naturalistica. Critica vuol dire appunto quella coscienza dell’io che Novalis dava come fine alla cultura.
Io che si oppone agli altri, che si differenzia e, essendosi creata una meta, giudica i fatti e gli avvenimenti oltre che in sé e per sé anche come valori di propulsione o di repulsione. Conoscere se stessi vuol dire essere se stessi, vuol dire essere padroni di se stessi, distinguersi, uscire fuori dal caos, essere un elemento di ordine, ma del proprio ordine e della propria disciplina ad un ideale. E non si può ottenere ciò se non si conoscono anche gli altri, la loro storia, il susseguirsi degli sforzi che essi hanno fatto per essere ciò che sono, per creare la civiltà che hanno creato e alla quale noi vogliamo sostituire la nostra. Vuol dire avere nozioni di cosa è la natura e le sue leggi per conoscere le leggi che governano lo spirito. E tutto imparare senza perdere di vista lo scopo ultimo che è di meglio conoscere se stessi attraverso gli altri e gli altri attraverso se stessi.
Se è vero che la storia universale è una catena degli sforzi che l’uomo ha fatto per liberarsi e dai privilegi e dai pregiudizi e dalle idolatrie, non si capisce perché il proletariato, che un altro anello vuol aggiungere a quella catena, non debba sapere come e perché e da chi sia stato preceduto, e quale giovamento possa trarre da questo sapere»
30 luglio: nasce Lotta di Classe giornale dei lavoratori italiani, la cui fondazione era stata decisa al congresso di Milano. Il periodico è diretto nominalmente da Camillo Prampolini, ma di fatto da Turati e dalla Kuliscioff. I primi due numeri del settimanale sono dedicati alla preparazione del congresso di agosto per la fondazione del nuovo partito, di cui si chiarisce il carattere socialista, distinto dall’operaismo e dal riformismo borghese
Agosto: Bologna, la Camera di Commercio elabora, sulla scorta dell’esperienza maturata a Firenze, uno Statuto per la costituzione della Camera del Lavoro ispirato all’armonia tra le classi.
14 agosto: Genova, nasce il Partito dei lavoratori italiani, dopo la scissione della minoranza anarco-operaista che abbandona la sala Sivori per proseguire i lavori in altra sede. Anche la minoranza fonda un proprio partito che avrà vita breve per i contrasti tra anarchici e operaisti. Andrea Costa e altri delegati romagnoli, dopo aver tentato inutilmente di riunire i due gruppi, non parteciperanno a nessuno dei due congressi fondativi.
27 agosto: Imola, i rappresentanti del Partito socialista romagnolo, grazie all’opera di convinzione fatta da Andrea Costa e Anselmo Marabini, deliberano di aderire al partito dei Lavoratori Italiani e propongono che il partito “assuma il nome meglio rispondente alla sua essenza socialista di partito Socialista dei lavoratori Italiani”. La proposta sarà accolta nei successivi congressi di Reggio Emilia e Parma.
Agosto: Milano, la Lega di resistenza fra i meccanici lancia un appello a tutte le associazioni metallurgiche per la “formazione di una forte Federazione nazionale”.
Molinella (Bo), la forza pubblica interviene contro i 2.500 braccianti dell’azienda Serrazanetti, dopo che quest’ultimo aveva reclutato crumiri in Romagna. Di fronte alla ferma risposta dei braccianti molinellesi, anche i braccianti romagnoli abbandonano il lavoro in segno di solidarietà.
Settembre: Parma, per iniziativa della Cassa di risparmio, viene istituita la Cattedra ambulante d’Agricoltura (seconda in Italia dopo quella di Rovigo), affidata alla direzione dell’agronomo Antonio Bizzozero
9 settembre: Parma, su iniziativa della Società dei Tipografi, si comincia a discutere la necessità di costituire la Camera del Lavoro. Il 28 dello stesso mese, per iniziativa del Comitato promotore, si tiene nei locali dell’Università popolare, una conferenza di Angiolo Cabrini, segretario della Borsa del lavoro di Piacenza, il quale spiega i compiti e il funzionamento della Camera del Lavoro.
17 settembre: Bologna, si riunisce l’assemblea della Società Operaia per esprimersi sul progetto di costruzione della Camera del lavoro, avanzato dalla Camera di Commercio. Sono presenti i rappresentanti di 53 società di Bologna e provincia. Al termine di una contrastata discussione, la proposta viene di fatto lasciata cadere e ciò permette alla Società Operaia di riprendere con maggiore vigore il proprio progetto.
10 ottobre: Genova, X congresso cattolico. I cattolici sono invitati a non aderire alle Camere del lavoro, mentre l’analisi del problema sindacale è rinviata alla seconda sezione dell’Opera dei congressi.
Anche l’Unione cattolica per gli studi sociali tiene il suo congresso a Genova. Viene decisa la fondazione della Rivista internazionale di scienze sociali e discipline ausiliarie che sarà pubblicata a Roma dal gennaio 1893 con la direzione di monsignor Salvatore Talamo.
Mezzojuso (Pa), Francesco Gebbia, consulente legale e consigliere comunale di opposizione , è assassinato dalla mafia a fucilate nella piazza del paese
22 ottobre: Il Grido del Popolo pubblica il manifesto elettorale del Partito dei lavoratori italiani: «Conquista dei pubblici poteri; giornata lavorativa di otto ore; espropriazione delle terre incolte che devono esser affidate a collettività di lavoratori; indennità parlamentare; soppressione del debito pubblico; imposta progressiva, nazione armata»
29 ottobre: Imola, in occasione delle elezioni politiche è diffuso da Comitato elettorale imolese un programma contenente precise rivendicazioni economiche e sociali: “Limitazione legale dell’orario di lavoro. Regolamento del lavoro delle donne e dei fanciulli (…) Fissazione legale del minimo dei salari in relazione al lavoro e al costo dei viveri nelle varie località. Responsabilità giuridica degli impresari, appaltatori o padroni nei casi infortuni avvenuti sul lavoro. Sussistenza nazionale assicurata agli operai resi inabili al lavoro. Provvedimenti speciali per gli operai mancanti di lavoro. Cassa pensioni nazionale, ovvero aiuti alle istituzioni e alle assicurazioni che intendono provvedere alla vecchiaia e all’impotenza al lavoro. Intervento dello Stato e dei comuni in nome dell’igiene, della morale e della giustizia, nella relazione economica tra operai padroni. Che i lavori dello Stato e dei Comuni, nonché tutti i lavori d’utilità pubblica siano affidati ad associazioni operaie accreditate dai Comuni e dallo Stato (…) Provvedimenti d’ordine pubblico, morale ed economico, che rendano inutile l’emigrazione, quando avvenga causa la mancanza di lavoro e la sua insufficiente retribuzione, o causa la malaria (…)”.
1° ottobre: Brescia, nasce la Camera del Lavoro con 14 sezioni e 1.400 soci, di cui 116 donne.
Novembre: Milano, si spegne Prospero Mosè Loria. Lascia il suo intero patrimonio per fondare la Società Umanitaria, allo scopo di “fornire ai diseredati i mezzi per elevarsi da sé”.
6 novembre: si svolgono le elezioni. Votano 1.639.298 elettori su 2.934.445 iscritti alle liste elettorali (circa il 55,9%). Notevole successo di Giolitti e formazione di una nuova Camera con una forte maggioranza a lui fedele. Le opposizioni denunciano illecite pressioni esercitate da Giolitti sugli elettori tramite le prefetture. All’affermazione dello schieramento giolittiano ha contribuito anche il sistema del collegio uninominale, reintrodotto l’anno precedente durante il governo Rudinì al posto dello scrutinio di lista
27 novembre: Guido Podrecca fonda il settimanale umoristico L’Asino
10 dicembre: Salemi (Tp), nasce il Fascio dei Lavoratori
20 dicembre: Roma, scandalo finanziario e crollo della Banca romana: il deputato radicale Napoleone Colajanni rende pubblici i risultati dell’inchiesta iniziata nel 1889 sugli istituti di emissione, mettendo in luce le gravi irregolarità nella gestione della banca e il coinvolgimento di vari esponenti del Governo (fra cui Giolitti e Crispi); la vicenda si trascinerà fino al 1894, fra ulteriori inchieste, dibattiti parlamentari e processi
DURANTE L’ANNO
Parigi, approvata la legge che vieta alle donne di lavorare per più di 11 ore al giorno e che le tutela, insieme ai bambini, dal lavoro in stabilimenti insalubri e da quelli ritenuti pericolosi;
Berlino, Clara Zetkin fonda la Gleichheit, organo del movimento delle donne socialiste e internazionaliste tedesche. Si propone anche di dare una formazione politica femminista alle operaie;
Parigi, Paul Lafargue, deputato del Parti Ouvrier Français, propone una innovativa politica di congedi per maternità per le lavoratrici francesi, che avrebbe fornito loro uno stipendio giornaliero a partire dal quarto mese di gravidanza fino alla fine del primo anno dopo il parto
Bazzano (Bo), si inaugura la sezione socialista, una delle prime sorte in provincia di Bologna. Nel 1904 Andrea Costa parteciperà alla solenne cerimonia di inaugurazione della bandiera
Edward Vansittart Neale e Edward Owen Greening introducono, durante i lavori del Congresso Cooperativo di Gran Bretagna, una risoluzione che rafforza il principio dell’alleanza cooperativa internazionale. La risoluzione è approvata
Nasce a Dergano (quartiere della periferia settentrionale di Milano) lo stabilimento della Carlo Erba