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Le regioni più industrializzate d’ Italia, prima del 1860, erano la Campania, la Calabria e la Puglia: per i livelli di industrializzazione le Due Sicilie si collocavano ai primi posti in Europa.
In Calabria erano famose le acciaierie di Mongiana, con due altiforni per la ghisa, due forni Wilkinson per il ferro e sei raffinerie, occupava 2.500 operai.
L’industria decentrata della seta occupava oltre 3.000 persone
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1 gennaio: il governo degli ex ducati di Modena e Parma, unito a quello delle Legazioni, prende il nome di Regie Provincie dell’Emilia. Luigi Carlo Farini (1812-1866) è nominato Governatore
3 gennaio: Napoli, fondata l’Associazione Generale di Mutuo Soccorso tra gli Operai di Napoli, articolata in sezioni di mestieri, dandosi uno statuto e un programma ma senza riuscire a superare i limiti imposti da una vocazione politica prevalente rispetto a quella sindacale
7 gennaio: San Felice sul Panaro (Modena), nasce Giacomo Ferri (San Felice sul Panaro, 7 gennaio 1860 – San Felice sul Panaro, 14 novembre 1930). E’ stato esponente di spicco del movimento socialista nella bassa pianura bolognese e modenese
9 gennaio: Treviso, nasce Vittorio Gottardi, importante esponente del socialismo veneto.
Sarà coinvolto nella repressione seguente ai fatti del maggio 1898, tanto che il Consiglio scolastico provinciale lo rimuove dal suo incarico di Direttore didattico. Dopo una breve esperienza politica come consigliere comunale a Rovigo, è tra i promotori a Treviso del movimento socialista, per poi passare a collaborare a Milano con Filippo Turati. Morirà a Treviso nel 1939.
16 gennaio: Torino, si dimette il governo La Marmora-Rattazzi. Cavour diventa presidente del Consiglio.
La composizione del governo: https://storia.camera.it/governi/iii-governo-cavour#nav
25 gennaio: Bologna, un decreto di Carlo Farini istituisce, a carico dello Stato, la Regia Scuola Normale femminile, con annesso convitto finanziato dal Comune. E’ molto sentita l’esigenza di strappare le ragazze all’insegnamento privato: già nel dicembre 1860 si svolgono i primi esami di ammissione e nel gennaio 1861 iniziano le lezioni. Per almeno quaranta anni la Scuola Normale, intitolata a Laura Bassi, diplomerà maestre preparate e assunte quasi subito nel comune di provenienza. La città si garantirà personale specializzato e controllato dalla formazione e dall’assunzione. Alla scuola normale femminile governativa si affiancherà quella maschile, in funzione dal 1861 e a carico della Provincia.
Febbraio: Bologna, scioperano i panettieri per un modesto aumento di salario. La polizia arresta la maggior parte degli agitatori, preoccupata di mantenere l’ordine pubblico in periodo di elezioni. Nei forni i lavoranti vengono sostituiti da soldati dei reggimenti toscani di stanza in città
2 febbraio: Giuseppe Mazzini pubblica I doveri dell’uomo
4 febbraio: Bologna, grazie ad alcuni benefattori si apre il Ricovero di Mendicità, intitolato a Vittorio Emanuele II. Nato con lo scopo di “curare la piaga sociale dell’oziosità questuante”, dando asilo agli “accattoni” bolognesi, assumerà negli anni il carattere di un’opera pia assistenziale per anziani malati cronici e non autosufficienti. Arriverà ad accogliere fino a 600 degenti e si avvarrà del sostegno di numerose istituzioni cittadine, tra cui il Comune e la Cassa di Risparmio
5 febbraio: Modena, nasce Vittorio Lollini. Avvocato ed esponente del socialismo emiliano Fu difensore in molti processi politici tra la fine dell’800 e i primi del ‘900: tra gli altri quello al cognato Agnini e quello ad Amilcare Cipriani e Pietro Calcagno imputati di associazione a delinquere per i moti del 1891-1892. E’ stato consigliere comunale socialista in varie località dell’Emilia, delle Marche, a Roma e nella Valle del Liri. Eletto parlamentare nella XXI, XXV e XXVI legislatura, fu relatore di importanti progetti di leggi sulla bonifica dell’Agro Pontino, sull’edilizia popolare e sulla ricerca della paternità.
Nel gennaio del 1922 a Capua fu aggredito e ferito da un gruppo di squadristi. Alla fine del Congresso socialista di Roma dello stesso anno, aderì al Partito Socialista Unitario di Filippo Turati e Giacomo Matteotti. Muore a Roma il 13 luglio 1924
22 febbraio: il governatore Farini decreta che l’Università di Bologna sia dichiarata di primo ordine, mentre mentre quelle di Modena e Parma sono classificate di secondo ordine.
In una lettera scritta qualche mese dopo, Giosuè Carducci, nominato professore di Letteratura italiana, testimonia dello stato precario dell’Ateneo bolognese e la speranza di una sua rinascita:
“L’università è inferma: saranno un 400 scolari: le piccole università dei vecchi Ducati e delle Marche rapiscono ogni lustro e frequenza a questa: nonostante dee tornare un gran centro”.
Tra il 1862 e il 1869 gli iscritti alla Facoltà di Lettere sono solo poche unità, nel 1867 uno solo
29 febbraio: Alessandro Manzoni è nominato senatore
1 marzo: Luigi Carlo Farini indice il plebiscito per l’annessione delle province dell’Emilia al Regno di Sardegna
Bologna, nasce la Società di mutuo soccorso tra i caffettieri
11 – 12 marzo: l’Emilia Romagna è chiamata ad esprimersi a favore della “Annessione alla monarchia costituzionale del re Vittorio Emanuele II”. Al Plebiscito sono ammessi “tutti i cittadini maschi con oltre 21 anni d’età, che hanno diritti civili e sono iscritti nelle liste elettorali dei comuni”. Vale a dire che possono votare anche i braccianti, gli operai e i mezzadri. Votano a favore dell’annessione 426.006 cittadini, contro solo 726 contrari. Si è votato nelle province di Bologna, Modena, Massa, Borgotaro, ParmaSi svolgono in Toscana i plebisciti indetti per richiedere l’annessione al Regno sabaudo (votanti: 386.445; favorevoli: 366.571, contrari: 14.925; nulli: 4.949). Due settimane dopo si voterà per le elezioni politiche generali. Questa volta però saranno ammessi al voto solo gli elettori che abbiano compiuto 24 anni, sappiano leggere e scrivere e possano pagare un censo annuo per imposte dirette di almeno 40 lire. Dal voto restano così escluse le classi popolari
15 marzo: Palermo, in un rapporto riservato al Ministro degli affari della Sicilia, il Luogotenente del Re principe di Castelcicala comunica l’avvenuto arresto di venti indiziati per la sollevazione: “gli uomini della plebe che più infierirono nei rivolgimenti del 1840 sono in commozione e di già aspirano il sangue e la rapina, designando le vittime e le case sulle quali debbono mettere le mani”
Francesco II di Borbone accetta le dimissioni (già presentate in gennaio) del liberale Carlo Filangieri da primo ministro del Regno delle Due Sicilie
18 marzo: le province dell’Emilia Romagna entrano a far parte integrante del Regno d’Italia. Si conclude così la storia del risorgimento emiliano romagnolo che registra oltre quaranta anni di lotte, dai moti del 1821 all’insurrezione di Ciro Menotti, dalle giornate dell’agosto 1848 agli ultimi tentativi garibaldini.
24 marzo: Trattato di Torino, la Contea di Nizza e la Savoia sono cedute alla Francia Il regio decreto n. 4020 nomina Eugenio di Savoia Carignano Luogotenente in Toscana
Aprile: Bologna, nasce la Società di mutuo soccorso dei macellai.
4 aprile: fallisce l’insurrezione di Palermo. Un centinaio di popolani sono sorpresi dai borbonici nella fase iniziale della sommossa e annientati. I superstiti sono fucilati. I borbonici erano stati avvertiti da alcuni nobili e borghesi liberali che avevano partecipato alla fase preparatoria dell’insurrezione. I rivoltosi erano tutti artigiani e operai. La rivolta si estende a tutta la Sicilia ed è repressa duramente dopo un mese di scontri e combattimenti
9 aprile: Bologna, nasce la Società Operaia di Bologna. E’ costituita da 208 cittadini e operai. Tra i promotori troviamo il conte Livio Zambeccari, deputato alla Costituente Romana del 1849, il quale qualche giorno prima (2 aprile) aveva lanciato questo appello: “Se l’operaio e il colono, che formano la classe più numerosa della Nazione, e costituiscono con la produzione delle loro fatiche la principale sorgente della comune prosperità e la base della nazionale ricchezza, sono nei governi dispotici e assoluti le più invilite e neglette classi, non così può avvenire negli stati retti a libertà, ove, come le altre devono essere chiamate a sviluppare col progresso le latenti loro forze ed a migliorarle. A ciò conduce l’Associazione. L’Unione fa la forza”
12 aprile: interpellanza di Garibaldi, fortemente critica verso la cessione di Nizza alla Francia
30 aprile: Firenze, Gaspero Barbèra fonda la Casa Editrice Barbèra. La Casa Editrice Barbèra è legata al nome di Renato Giunti che l’acquisterà nel 1960, per poi associarla nel 1964 con la Casa Editrice Bemporad Marzocco
Maggio: Bologna, nasce la Società patriottica femminile. E’ fondata da un gruppo di operaie allo scopo di offrire sussidi per il compimento dell’unità nazionale.
11 maggio: i garibaldini sbarcano in Sicilia.
Corleone (Pa), i contadini disarmano i guardaboschi, fucilano due guardie armate dei proprietari terrieri, liberano i carcerati, incendiano la casa dell’ispettore del macinato e sono fucilati alcuni funzionari e sostenitori dei Borbone
12 maggio: Sicilia, insorgono i contadini dei distretti di Termini, Cefalù e Petralia.
14 maggio: Sicilia, a Bisacquino (Pa) sono bruciate le carte degli uffici pubblici e si abolisce la tassa sul macinato
15 maggio: vittoria di Garibaldi nella battaglia di Calatafimi. Nello stesso giorno i borbonici, appoggiati dai proprietari terrieri, domano l’insurrezione di Calamonici dove i contadini avevano scacciato dal mulino gli impiegati del dazio. A Valguarnera è cacciato il sindaco e si scioglie il corpo dei custodi del macinato. Contemporaneamente insorgono Noto, Modica e Spaccaforno.
Palermo, il capo della polizia Maniscalco riferisce: “lo spirito pubblico va sempre peggiorando (…) il terrore è nell’animo di tutti (…) tutti gli uomini d’ordine ora fanno buon viso alla rivoluzione, per tema d’essere divorati”.
16 maggio: Sicilia, insorge Ribera. In rivolta anche il distretto di Mistretta, dove sono state disarmate le guardie doganali. Ad Alcamo i contadini in rivolta attaccano i borbonici del generale Landi, in ritirata verso Palermo. La stessa cosa avviene a Partinico
17 maggio: Sicilia, Garibaldi abolisce la tassa sul macinato, sopprime il dazio di immissione dei cereali e dei legumi e impone agli enfiteuti ed agli affittuari di beni demaniali di non pagare i canoni e gli affitti. Lo stesso giorno insorgono Montelepre e Borgetto dove bande spontanee di contadini attaccano i borbonici in ritirata. Bronte insorge inalberando il tricolore. Tumulti contro il governo borbonico ad Adernò, Biancavilla, Nicosia, Racalbuto, Acireale, Licata, Bivona, Piazza Armerina e in altri comuni della Sicilia centrale e orientale. Ad Alcalà Li Fusi è ucciso il sindaco e i rivoltosi chiedono le terre demaniali ed ecclesiastiche
18 maggio: Palermo, nasce Vittorio Emanuele Orlando. Rappresenta l’Italia alla Conferenza di pace di Parigi del 1919. Nel 1946, dopo la fine della seconda guerra mondiale e della dittatura fascista, Orlando è membro e presidente dell’Assemblea Costituente.
Orlando è noto anche per i suoi scritti, oltre un centinaio di lavori, su questioni legali e giudiziarie; Insigne giurista e politico italiano, fu professore di diritto costituzionale e diritto amministrativo nelle università di Messina, di Modena, di Palermo e di Roma. Fu inoltre il fondatore della scuola italiana di diritto pubblico. Muore a Roma il primo dicembre 1952
19 maggio: Sicilia, il generale La Masa (esule dopo i moti del 1948 e sbarcato sull’isola insieme ai garibaldini) invia ai sindaci siciliani un proclama che invita all’insurrezione, chiedendo uomini, armi, viveri e aiuti. Si formano così squadre di volontari a Misilmeri, Lercara, Corleone, Termini, Trabia, Altavilla, Coltavuro, Marineo, Vicari, Roccapalumba, Caccamo, Bagheria, Mistretta, Santa Caterina, Villarosa, Alia.
A Girgenti “sono comparse bande armate che assaltano i piccoli comuni, han fatto prima man bassa sulle Casse Regie e Comunali – come riferisce l’intendente Vernasco – per poi violare le proprietà private”
21 maggio: Monreale (Pa), i volontari siciliani guidati da Rosolino Pilo – che aveva messo insieme altri gruppi di volontari, oltre a quelli del generale La Masa – ingaggiano battaglia con i borbonici sulle colline di Carini. Durante il combattimento muore Rosolino Pilo.
Secondo il generale borbonico Clery, i minatori di zolfo, soprattutto della provincia di Caltanisetta, si preparano a marciare su Catania
24 maggio: Biancavilla (Ct), gli insorti sciolgono l’amministrazione comunale e chiedono la divisione delle terre. Lo stesso avviene in altri paesi alle falde dell’Etna
27 maggio: i garibaldini entrano a Palermo. La città insorge. Dopo tre giorni di duri combattimenti i borbonici si arrendono. Negli stessi giorni, a Torino, il principe Trabia e il barone Cusa (due dei maggiori latifondisti siciliani) si incontrano con Cavour: si sancisce così l’alleanza tra la borghesia del nord e la feudalità siciliana
29 – 30 giugno: Bologna, violenti tafferugli scoppiano al mercato di alimentari e verdure di Piazza Maggiore, a causa dell’aumento dei prezzi.
31 maggio: i borbonici guidati dal generale Clery reprimono l’insurrezione di Catania. Ma i moti riprenderanno tre giorni dopo e si concluderanno con la cacciata dei Borboni
6 giugno: Palermo, Garibaldi forma un governo provvisorio presieduto da Francesco Crispi.
9 giugno: Sicilia, il capo del governo garibaldino dell’Isola, Crispi, istituisce in tutti i Distretti commissioni speciali che dovranno giudicare, per direttissima, i reati di furto, saccheggio ed omicidio avvenuti durante i moti popolari
25 giugno: si costituisce a Napoli un governo costituzionale del Regno delle Due Sicilie, presieduto da Antonio Spinelli di Scalea
29 giugno: Bologna, scoppia un tafferuglio nel Mercato delle Erbe adiacente Piazza Maggiore a causa di un rincaro improvviso dei prezzi delle verdure e di altri generi di prima necessità. Il giorno seguente il i tafferugli si ripetono. I capipopolo, sospettati di soffiare sul fuoco della rivolta, sono arrestati. Il secondo giorno del tumulto l’Intendente generale pubblica un bando in cui auspica un equilibrio tra la libertà di commercio e moderazione dei prezzi e commina pene agli incettatori “che fanno monopolio” e ai perturbatori dell’ordine pubblico
Luglio: Torino, è indetto un primo sciopero di muratori per la riduzione a 12 ore della giornata lavorativa. L’agitazione si conclude con successo in città. In provincia si continuerà con le 14-15 ore giornaliere.
12 luglio: Milano, scioperano gli edili
20 luglio: sconfitto nella battaglia di Milazzo, l’esercito delle Due Sicilie lascia la Sicilia.
28 luglio: alle 8,50 della sera, parte da Bologna un treno “di piacere” sulla via ferrata per Torino, capitale del nuovo Regno d’Italia. Visto l’alto prezzo del biglietto, i partecipanti non sono in molti.
La linea ferroviaria da Torino ha raggiunto Alessandria nel 1855 e due anni dopo ha toccato il confine emiliano, attraverso Tortona e Stradella
31 luglio: Bronte (Ct), il paese insorge chiedendo la divisione delle terre tra i contadini.
6 agosto: i garibaldini guidati da Nino Bixio reprimono duramente le rivolte di Bronte e degli altri centri ai piedi dell’Etna
9 agosto: Monghidoro e Loiano, nell’Appennino bolognese, i contadini si ammutinano contro la leva militare. Disarmano i pochi militi della Guardia Nazionale, che presidiano i municipi, e sostituiscono lo stemma pontificio a quello sabaudo. Sul luogo sono inviati “in tutta fretta” alcuni contingenti di bersaglieri, “con un po’ di cavalleria”, per domare la rivolta sul nascere. Il giorno successivo sono arrestati alcuni dei principali agitatori, tra i quali il mugnaio di Lognola, Gaetano Prosperi, detto lo Spirito, considerato un pericoloso brigante. Costui sarà processato e giustiziato nel 1863 per l’uccisione a Monghidoro di un carabiniere18 agosto: Potenza il moto insurrezionale lucano dichiara decaduto Francesco II di Borbone e dichiara l’Unità d’Italia.
19 agosto: Parma, la Cassa di Risparmio inaugura la propria sede nel palazzo Tarasconi in via dei Genovesi (ora via Farini). La creazione dell’istituto di credito porrà le premesse per la modernizzazione dell’agricoltura e l’avvio dell’industria agroalimentare
21 agosto: Altamura, il movimento insurrezionale barese dichiara decaduto Francesco II di Borbone
Bologna, aperta una scuola teorico-pratica di Telegrafia Elettrica, per coloro che aspirano a diventare telegrafisti
24 agosto: Potenza, alcuni giorni dopo lo scoppio della rivolta, un proclama informa che saranno inflitte pene severissime a quanti formeranno nuove bande, “armate e no”, senza l’autorizzazione del nuovo governo
25 agosto: Calabria, a Mileto si ribella un’unità dell’esercito borbonico. Ucciso il generale Briganti. Nel cosentino, sotto la spinta delle masse in agitazione, è abolita la tassa sul macinato e dimezzato il prezzo del sale. Un provvedimento analogo è preso nel salernitano. In Lucania, mentre i possidenti instaurano il Governo insurrezionale contro i Borboni, i contadini invadono boschi e terreni incolti dividendoli tra i nullatenenti
30 agosto: un forte contingente dell’esercito borbonico, guidato dal generale Ghio, si arrende senza combattere a Soveria Mannelli, in Calabria
Settembre: Milano, primo sciopero indetto dalla Società degli artisti tipografi.
Corleone (Pa), sciopero per i contratti agrari
3 settembre: inizia la prima conferenza mondiale di chimica, il Congresso di Karlsruhe. Concluderà i lavori il 5 settembre
5 settembre: Calabria, il nuovo Governatore limita , per poi annullarlo definitivamente, il decreto di Garibaldi che sanciva la possibilità di uso gratuito per il pascolo e la semina dei terreni demaniali della Sila. Ad uno ad uno i pochi decreti garibaldini in favore delle popolazioni furono aboliti.
7 settembre: Garibaldi entra in Napoli accolto da liberatore. Il giorno prima Francesco II si era rifugiato a Gaeta
18 settembre: Castelfidardo (An), l’esercito di Francesco II è sconfitto dai Piemontesi, autorizzati da Napoleone III di Francia ad invadere i territori dello Stato della Chiesa ad eccezione del Lazio
29 settembre: Ancona capitola dopo l’assedio seguito alla battaglia di Castelfidardo. Lo Stato Pontificio perde le Marche e l’Umbria
1º ottobre: l’esercito delle Due Sicilie è sconfitto definitivamente dai Garibaldini nella battaglia del Volturno
21 ottobre: Plebiscito per l’annessione del Meridione al resto del Regno d’Italia. Si svolge in una situazione ancora difficile. La nuova autorità governativa stenta ad imporsi mentre i proprietari terrieri, diventati tutti liberali, organizzano proprie milizie a difesa delle proprietà. Da agosto si sono avute numerose rivolte contadine, spesso al grido di viva il Borbone, in Puglia e in Basilicata. Lo stesso giorno del Plebiscito scoppiano rivolte a Carbone (nel distretto di Lagonegro), Castelsaraceno e Latronico. A Episcopia popolani e contadini occupano il comune, imprigionando il sindaco, il capitano e il parroco. A Calvera contadini armati distruggono le urne elettorali. Manifestazioni e tumulti anche a Tursi, Favale, Castronuovo, San Severino e Castelluccio. I provincia di Catanzaro i garibaldini del reparto Cacciatori dell’Aspromonte reprimono i moti di Cinquefronde, Carida, Giffone e Maropati. In Irpinia sono uccisi 13 possidenti nelle rivolte di Carbonara e Sant’Angelo dei Lombardi. Nel chietino scendono in lotta Caramanico, Salle e Musellaro. Nel Gargano insorgono San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis e Cagnano.
Moti anche a Lanciano, in Abruzzo e a Palmi, in Calabria.
Negli stessi giorni del Plebiscito moti avvengono anche a Teramo, Ascoli e L’Aquila. Alla vigilia del Plebiscito gruppi di montanari, appoggiati dal presidio borbonico che ancora resisteva a Civitella del Tronto, dilagano in pianura assaltando paesi, destituendo autorità. I rivoltosi sono fermati, alle porte di Teramo, da un battaglione dell’esercito piemontese e dalla legione garibaldina abruzzese del Curci. Inizia una guerriglia che si protrarrà alcuni mesi e sarà debellata dal generale Pinelli con il sistema, ripreso poi dai nazisti, della terra bruciata
26 ottobre: storico incontro tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II a Teano (CE) con cui si conclude la Spedizione dei Mille e il generale consegna la corona di Sicilia-Napoli al re di Sardegna
26 – 28 ottobre: Milano, VIII Congresso delle Società operaie, il primo a carattere veramente nazionale. Sono presenti i delegati di 64 società della Toscana, dell’Emilia, del Piemonte, della Lombardia, della Sicilia e della Liguria. Per la prima volta si discute sul suffragio universale. Sono presenti delegati di associazioni su base professionale: tappezzieri, parrucchieri, sarti e altri. Sul suffragio universale il Congresso si divide. I sostenitori sono accusati di voler “fare politica”. Alla fine si raggiunge un compromesso con una formula che chiede la riforma della legge elettorale. La verità è che la maggioranza dei delegati delle categorie professionali è contraria ad estendere il diritto di voto agli analfabeti, che rappresentano la maggior parte della popolazione. Il congresso si apre e si chiude nel nome di Vittorio Emanuele Il. Si inneggia al re d’Italia che proprio in quei giorni si è incontrato con Garibaldi a Teano, e ha respinto la proposta dei garibaldini di partecipare all’assalto delle residue truppe napoletane asserragliate nel forte di Gaeta
Novembre: Parma, nasce la Società operaia di mutuo soccorso e istruzione. L’anno successivo si diffonde a Borgo San Donnino, a Sissa e nei principali centri della provincia. Nel 1863 i moderati, preoccupati per il diffondersi della Società operaia di mutuo soccorso, fondano una mutua “fra gli operai e i commessi di negozio” e nel 1864 nasce quella degli insegnanti
1° novembre: Medicina (Bo), nasce la Società Operaia di Medicina
3 novembre: Chieti, scoppia una sommossa contro il carovita
4 novembre: Washington, Abraham Lincoln è eletto Presidente degli Stati Uniti
4 – 5 novembre: Marche e Umbria votano l’annessione al Regno di SardegnaDicembre: Carpi (Mo), fondata la Società di Mutuo Soccorso fra gli operai
3 dicembre: Penne (Teramo), la popolazione incendia e saccheggia alcune case di possidenti
20 dicembre: la Carolina del Sud è il primo stato a separarsi dagli Stati Uniti.
DURANTE L’ANNO
Jean-Joseph-Étienne Lenoir brevetta e costruisce il primo motore a combustione interna della storia: una macchina termica a due tempi funzionante a gas che, sotto il profilo teorico, percorre un ciclo termodinamico che poi prenderà il nome di ciclo Lenoir.
Riga, nasce la prima cooperativa della Lettonia (allora parte della Russia), una cooperativa di consumatori.
Danimarca, fondata la prima cooperativa di consumo
Milano, inizia la propria attività l’Associazione generale di mutuo soccorso degli operai di Milano fondata, nei mesi precedenti. Nel periodo austriaco erano sorte a Milano 8 società di mutuo soccorso. Dal 1859 al 1862 ne vengono fondate 30. L’Associazione sarà controllata da mazziniani e moderati fino al 1870, poi soltanto dai secondi. Si contrappone al Consolato delle Associazioni operaie d’arti e mestieri (Consolato operaio) di indirizzo radicale
Faenza, nasce una Società di mutuo soccorso che raccoglie oltre un migliaio di soci. A causa di dissidi interni si scioglierà dopo appena due anni di vita.
Ostuni (Br), fondata la Società operaia di mutuo soccorso. Fu la prima fondata in Puglia e andò ad esaurimento senza lasciare tracce documentali. Fu rifondata da un gruppo di operai nel 1914. Durante il fascismo resistette alle pressanti richieste di incorporazione nel Dopolavoro, finendo poi per diventarne sezione autonola Edmondo Rossoni. Nel 1959 fu ristrutturata e diventò Dopolavoro artigiani indipendenti.
Firenze, Giovanni Panerai (1825-1897) apre sul Ponte delle Grazie un piccolo laboratorio di lavorazioni meccaniche di alta precisione e di orologeria. Con la scomparsa di Giovanni Panerai, il nipote Guido (1873-1934) figlio di Leon Francesco primogenito di Giovanni, prende in mano le redini dell’azienda. Dopo diversi traslochi si trasferì nella sede “storica” per eccellenza in Piazza S. Giovanni di fronte al Battistero, nel palazzo Arcivescovile. L’orologeria Svizzera (nome attribuito a Guido) diventa concessionaria delle più importanti marche svizzere di orologi, prima fra tutte Rolex con la quale si creò un rapporto esclusivo e privilegiato che aiutò a costruire i primi orologi Panerai. Oggi l’Orologeria G. Panerai & C. è una società con sede a Milano, specializzata nella produzione di orologi subacquei, originariamente da palombaro, contraddistinti dalla elevata e classica raffinatezza tecnologica.
Marudo (Lodi), Pietro Scotti fonda in un mulino nel cuore della Pianura Padana l’azienda agricola per la raccolta, lavorazione e commercializzazione del riso. Nel 1890 il figlio Ercole Scotti si sposta a Villanterio sulla Roggia Mulina, stabilendo la prima sede dell’impresa su una superficie complessiva di 1.200 metri quadrati. Angelo e Gaetano Scotti, due degli otto figli del signor Ercole, seguono le orme paterne, collaborano all’attività occupandosi del trasporto del riso, iniziano lo sviluppo dell’impresa da individuale a società di fatto, con il nome “F.lli Scotti” con sede a Villanterio.
Nel 1956 Ferdinando Scotti, diviene amministratore unico della neonata società per azioni “Riso Scotti”, ed incorpora lo stabilimento di Villanterio. Cessa invece di esistere la ditta F.lli Scotti creata trenta anni prima.
Nel 2004 viene inaugurato il nuovo polo produttivo della società chiamato “Bivio Vela” su una superficie di 135.000 metri quadrati, con una capacità produttiva di un milione di quintali di prodotto lavorato.
Livorno, nasce la Società Anonima delle Strade Ferrate Livornesi (SFL). dopo l’annessione del Granducato di Toscana al Regno di Sardegna (1860) furono unificare tre delle quattro società private che gestivano la rete ferroviaria della regione: la Strada Ferrata Leopolda, la Strada Ferrata Maria Antonia e le Strade Ferrate Lucchesi. Rimane esclusa la Strada Ferrata Centrale Toscana. Il 1º giugno 1865 la società fu fusa con la Società Generale delle Strade Ferrate Romane e la Ferrovia Centrale Toscana, costituendo le Strade Ferrate Romane
Milano, nasce la Tecnomasio Italiano Brown Boveri, destinata a diventare una delle aziende leader del settore meccanico
Lodi, fondata la Banca popolare cooperativa