Genova, nasce l’Ansaldo. L’azienda nacque per interessamento di Cavour, fermamente intenzionato a dar vita ad una industria piemontese per la produzione di locomotive a vapore e materiale ferroviario, in modo da ridurre le costose importazioni dei macchinari dall’Inghilterra e dal Regno delle Due Sicilie. L’operazione fu fatta sulle “macerie” delle strutture della Taylor & Prandi, azienda meccanica fondata nel 1846 per la costruzione di piroscafi in ferro che, a causa di sopravvenute difficoltà finanziarie, aveva chiesto l’intervento dello Stato.
A Sampierdarena lo stabilimento più importante del settore era il Meccanico, già appartenuto alla Taylor e Prandi e rilevato poi dalla Società Gio. Ansaldo & C., il capitale della quale era passato interamente nelle mani della famiglia Bombrini; notevolmente ampliato nel corso degli anni, copriva nel 1891 un’area di 28000 mq. e aveva alle sue dipendenze una maestranza che negli ultimi anni era scesa da 2700 a 1500 operai e sarebbe scesa a soli 900 nel 1896. Seguivano lo stabilimento meccanico della ditta Angelo Roncallo , con annessi un piccolo cantiere navale e una fonderia (310 operai), lo stabilimento Balleydier (220 operai), l’officina Wilson e Mc Laren (150 operai), l’officina per costruzioni meccaniche della Società Cooperativa di Produzione (111 operai).
A Cornigliano sorgeva lo stabilimento metallurgico della Società Italiana Delta, destinato principalmente alla produzione di una speciale lega con particolari proprietà, detta appunto “delta” (153 operai). Lo stabilimento comprendeva due fonderie per la preparazione del metallo, un’officina con due grandi forni e tre treni laminatoi, un’officina meccanica, una trafileria e una piccola officina modellisti. Tra gli azionisti della società erano i Bombrini.
A Sestri Ponente, lo stabilimento più importante era il cantiere navale con annessa officina meccanica di proprietà della società in accomandita Nicolò Odero fu Alessandro. Già appartenente all’ingegner Westermann e rilevato da poco tempo, aveva un notevole carico di lavoro; era stato notevolmente migliorato e occupava intorno a 1200 operai. Seguivano il cantiere navale della società Gio. Ansaldo & C., già Catenaccio, che nel 1891 occupava 800 operai; lo stabilimento, già Raggio e Ratto, passato alla Società Ligure Metallurgica, che lavorava con tre forni Martin e quattro treni laminatoi ed occupava 560 operai; quello della ditta G.B.Gilet &C., specializzata nella fabbricazione di chiavarde, dadi, bulloni, ecc. (80 operai); l’officina meccanica dei fratelli Koerting (80 operai) e quella di Carlo Podestà (70 operai). Lo stabilimento metallurgico G. Fossati & C. iniziava appena allora la sua attività e contava per il momento solo una trentina di operai.
Nel Comune di Prà erano la Ferriera di Gerolamo Ratto con annesse una fonderia e una officina meccanica (676 operai) e l’officina G.B. Verrina e Figli (45 operai), mentre a Voltri continuava a svolgere la sua attività lo stabilimento metallurgico della ditta Filippo Tassara e C., che, molto ampliato, occupava 760 operai, e a Bolzaneto da tre anni erano sorte le acciaierie della Ditta Dufour e Bruzzo (107 operai). Poco più di 400 operai erano occupati in piccole officine sparse nel circondario e altri 277 lavoratori nelle officine meccaniche della Società ferroviaria del Mediterraneo di Genova, Sampierdarena, Rivarolo e Pontedecimo. In complesso, nelle industrie metallurgiche, meccaniche e navali erano occupati nel circondario oltre diecimila operai
Torino, l’Associazione generale degli operai apre un primo Magazzino di Previdenza: uno spaccio alimentare per la vendita dei generi di prima necessità che presenta alcune caratteristiche di tipo cooperativistico. L’iniziativa si estenderà successivamente ad Alessandria (1854), Biella e Vigevano.
Torino, fondato il giornale repubblicano La voce della verità
Milano è vittima di una grave carestia, che si protrae anche l’anno successivo. Colpita anche Torino: in città scoppiano moti popolari di protesta
Germania, Shulze-Delitzsch pubblica il suo primo libro, Assoziationsbuch fűr deutsche handwerker und Arbeiter (Manuale per Operai e Artigiani Tedeschi)
La Central Cooperative Agency è fondata in Gran Bretagna da Edward Vansittart Neale. E’ la prima società cooperativa all’ingrosso al mondo, precursore delle società di grande distribuzione all’ingrosso britanniche.
Le Edizioni Borla è una casa editrice nata nel in Piemonte. Nel 1981 si è trasferita a Roma, ed è attiva nella pubblicazione di titoli attinenti alle scienze umane e alla religione
Nasce la Levi Strauss & Co., oggi uno dei maggiori marchi al mondo di abbigliamento con negozi in più di 110 paesi. Ha una quota di mercato maggioritaria nel settore dei jeans e dei pantaloni.
E’ stata fondata da Levi Strauss, un immigrante di origine bavarese che aprì a San Francisco, in California, una filiale della società di tessuti gestita da lui stesso e dai fratelli e con sede a New York. Benché la Levi’s producesse pantaloni resistenti adatti al lavoro già da allora, i jeans moderni non comparvero prima degli anni ’20
Nasce la Società Vittorio Emanuele per la costruzione e l’esercizio di linee ferroviarie, fondata in Piemonte ed oggi non più esistente. Dopo il 1865 prende il nome di Società per le Strade Ferrate Calabro-Sicule. La società ebbe le sue origini dalla necessità di collegare il Piemonte alla Savoia attraversando la barriera delle Alpi mediante un tunnel sotto il Moncenisio.
26 gennaio: Torino, Guglielmo Stefani, veneziano direttore della Gazzetta ufficiale del Regno di Sardegna, fonda La Telegrafia privata – Agenzia Stefani.
Grazie a Cavour, l’agenzia ottenne grandi vantaggi con l’elargizione di fondi segreti (poiché lo Statuto vietava privilegi e monopoli ai privati), mentre la stampa radicale subì restrizioni sulla libertà di informazione. Così l’agenzia Stefani, assumendo connotati quasi monopolistici, divenne uno strumento governativo per il controllo mediatico nel Regno di Sardegna.
Dopo la morte di Guglielmo Stefani, avvenuta nel 1861, l’agenzia strinse rapporti di collaborazione con l’agenzia britannica Reuters e con la francese Havas. Quest’ultima, prima agenzia di stampa al mondo e, all’epoca, in condizione di forte predominio, acquisì il 50% dell’agenzia Stefani nel 1865.
Fonte di informazione ufficiale del governo sabaudo, la “Stefani” seguì i vari trasferimenti della capitale d’Italia, da Torino a Firenze e da Firenze a Roma.
Nel 1881 la direzione venne assunta da Ettore Friedländer, destinato a rimanervi per 37 anni. Sotto la guida di Friedländer l’agenzia fu permanentemente vicina al governo, aiutando fortemente a smorzare i toni della stampa durante le controverse vicende che si svolsero in quell’epoca: dalla disastrosa guerra d’Africa allo scandalo della Banca Romana, dai moti popolari del 1898 alla strage milanese di Bava Beccaris, dalle azioni repressive del governo Pelloux all’assassinio di Umberto I, dalla guerra di Libia ai disinvolti mutamenti d’alleanze internazionali che precedettero la prima guerra mondiale.
Nell’ultimo decennio del XIX secolo, Francesco Crispi si fece promotore della rottura con la Havas, accusata di diffondere notizie false o tendenziose, atte a favorire la politica estera della Francia. Fu così siglato un accordo di mutuo scambio con la tedesca Continentalen, con l’austriaca Correspondenz-Bureau e con la Reuter, in modo tale da consentire ai vari governi di controllare e censurare, se del caso, le notizie da e per l’estero.
Durante la prima guerra mondiale fu concessa all’agenzia Stefani l’esclusiva per la diffusione dei dispacci dello Stato maggiore dell’Esercito e, nel 1920, fu stipulato un accordo con il governo che le affidava il compito di distribuire le informazioni ufficiali alla stampa, ai prefetti e agli uffici governativi. In esecuzione dell’accordo, le nomine del direttore e dei principali corrispondenti esteri, da quel momento furono sottoposte al placet del governo. L’anno seguente venne stipulato un nuovo accordo con la Havas che consentiva l’accesso alle informazione provenienti dagli Stati Uniti e dall’America latina, grazie al collegamento via cavo realizzato tra New York e Parigi.
Dopo l’ascesa al potere del fascismo, Mussolini si accorse della potenziale utilità di un simile strumento e l’8 aprile 1924 mise l’agenzia sotto il controllo del sansepolcrista Manlio Morgagni che, in breve tempo, la trasformò nella voce ufficiale del governo in Italia e all’estero.
Nel 1924 poteva contare sul 14 sedi italiane, 160 corrispondenti dall’Italia e 12 dall’estero che riuscivano quotidianamente a “lavorare” una media di 165 dispacci in arrivo e 175 in partenza. Durante la gestione di Morgagni l’agenzia conobbe un enorme sviluppo, tanto che nel 1939, le sedi italiane erano 32 e 16 quelle estere, con un organico di 261 corrispondenti in Italia e 65 all’estero che ogni giorno sbrigavano una media di 1.270 dispacci in arrivo e 1.215 in partenza.
Saputo dell’arresto di Mussolini, il 26 luglio 1943, Manlio Morgagni si tolse la vita.
Con l’avvento della Repubblica Sociale Italiana l’agenzia Stefani divenne proprietà dello Stato e la sede venne spostata a Milano, sotto la direzione di Luigi Barzini senior. Il suo ultimo direttore, Ernesto Daquanno, venne fucilato a Dongo insieme ai gerarchi che accompagnavano Mussolini.
Sciolta il 29 aprile 1945, la struttura tecnica e organizzativa della “Stefani” venne di fatto utilizzata dalla neonata ANSA. La testata fu assegnata in proprietà all’Ordine dei giornalisti e ha ripreso le pubblicazioni nel 2005, come settimanale di informazione edito dall’Ordine dei giornalisti di Bologna.
6 febbraio: Milano, rivolta dei barabba. Durissima la repressione austriaca: quattro morti e sei feriti in combattimento, 16 impiccati e un suicida in prigione. L’influenza di Mazzini in Lombardia declina definitivamente
3 marzo: esecuzione nella valletta di Belfiore (Mn) di Carlo Montanari, Tito Speri, Bartolomeo Grazioli (arciprete di Revere) e Pietro Frattini. Il 16 e il 19 marzo seguiranno altre esecuzioni di patrioti
1 luglio: la Chs Tissot & Fils è fondata da Charles-Félicien Tissot e da suo figlio Charles-Emile Tissot per commercializzare orologi a Le Locle, cittadina del cantone svizzero di Neuchâtel.
Agosto: Torino, scoppia un’epidemia di colera
Torino, fondata la Società anonima per la fabbricazione di case in Torino anche ad economico domicilio di operai, escluse le soffitte, presieduta da Filippo Cambiaggio. La costituzione della società è approvata con Regio Decreto il 2 novembre. Nello stesso anno, in via Vanchiglia e in via Cambiaggio fa costruire i primi lotti di abitazioni per gli operai
17 – 19 ottobre: Asti, primo Congresso delle società operaie. Sono rappresentate 30 società, di cui 4 femminili. Si chiede, tra l’altro,l’istituzione di scuole serali e domenicali per gli operai e l’estensione dell’istruzione elementare a tutti i cittadini. Si discute inoltre sull’istituzione di enti e provvidenze per invalidità e vecchiaia. Sono presenti 26 società maschili e 4 femminili.
18 ottobre: Torino, manifestazioni organizzate dalla sinistra contro il conte di Cavour e contro il rincaro del pane. Tentato l’assalto al palazzo di Cavour
24 novembre: Torino, costituita la Società di Mutuo soccorso cittadina
4 dicembre: Santa Maria Capua a Vetere, nasce Enrico Malatesta https://www.liberliber.it/online/autori/autori-m/errico-malatesta/https://www.youtube.com/watch?v=feSIH5TSK0A
6 dicembre: primo viaggio sulla linea ferroviaria Torino – Genova