Londra, pubblicato il Manifesto del Partito comunista. E’ scritto da Marx sulla base di appunti, di materiali e di discussioni comuni con Engels. E’ stampato per la prima volta in tedesco a Londra. La prima traduzione italiana risale al 1893 (Milano, Uffici della Critica Sociale). Il Manifesto venne scritto e stampato a Londra con il contributo organizzativo e finanziario dell’Arbeiter Bildungs Verein (Associazione di educazione operaia) nel febbraio 1848. Di questa prima edizione furono tirate almeno tre ristampe tra marzo e aprile dello stesso anno e una seconda edizione, con la correzione di alcuni refusi, venne stampata nel mese di maggio. Escludendo queste prime edizioni il Manifesto, tra il 1848 e il 1918, è stato pubblicato in 34 paesi e in 33 lingue.
Germania, nascono le Fratellanze generali dei lavoratori, prime associazioni sindacali, ancora di tipo corporativo
Francia, con l’approvazione del suffragio universale, nascono anche le prime proteste femminili per i diritti politici
In Francia, Svizzera e Germania sulla scia dell’ondata rivoluzionaria vengono pubblicati giornali femministi quali La voix des femmes e L’Opinion des femmes, la Frauenzeitung di Louise Otto e il Die Erzieherin di Joséphine Stadlin, seguace di Pestalozzi
Costituite le prime cooperative in Belgio (di panettieri).
Milano, esce L’Opinione, organo di un gruppo di liberali lombardi e piemontesi, il cui programma si riassume in “Nazionalità – Monarcato – Progresso – Legalità”
Pinerolo, fondata la Società di mutuo soccorso
Torino, fondata da Carlo Metzger (originario dell’Alsazia) la Società Perla Crova & Co. per la produzione di birra. La piccola fabbrica sorgeva nel rione Valdocco nella zona chiamata Fortino. Negli Anni ’30 complice il divieto di importare birra straniera, la produzione aumentò notevolmente riuscendo a conquistare anche i mercati coloniali dell’Africa Orientale. Nel 1952 a Milano nasceva la Holding Mobiliare Industriale Cisalpina proprietaria della SPAM, che assunse il controllo della Birra Metzger e della Birra Cervisia di Genova. Nel 1970 sparì il marchio Birra Metzger dal mercato ed il giro di vendite fu assorbito dalla Birra Dreher di Trieste. Nel 1975 chiudono gli stabilimenti. Dal 2008 una società di Torino ha ripreso ad utilizzare il vecchio marchio Birra Metzger, non più registrato, per imbottigliare e distribuire birra prodotta nella Repubblica Ceca
Fondata la Lazard, Banca d’affari di origine francese, ma storicamente radicata anche negli USA. Nonostante le sue dimensioni relativamente piccole (per cui è spesso stata definita una “boutique finanziaria”, piccola ma di lusso), grazie alla sua antica tradizione, è una delle banche d’affari più attive nella consulenza (advisoring) alle imprese per le operazioni di fusione ed acquisizione. Lazard si è sempre contraddistinta per la sua riservatezza e per la scelta di concentrarsi su clienti di grandi dimensioni. Lazard è attiva anche nell’asset management (gestione degli investimenti)
Louis Brandt apre a La Chaux-de-Fonds (Svizzera), un laboratorio di assemblaggio. Da quella prima bottega nasce il marchio Omega, azienda specializzata nella produzione di orologi e, da qualche anno, anche di gioielleria. Il marchio è divenuto famoso anche per la scelta della NASA di utilizzare il cronografo Speedmaster per le missioni spaziali dagli anni ’60 in poi
Torino, il governo forma il Comitato della emigrazione italiana, che distribuisce soccorsi agli esuli
Torino, si fondono la Banca di Genova e quella di Torino, nasce la Banca Nazionale degli Stati Sabaudi
Milano, nasce la Società degli agenti di cambio
Durante i moti risorgimentali di Messina, il medico chirurgo Ferdinando Palasciano nato a Capua ed ufficiale dei Borboni, si adoperò per prestare soccorso sanitario anche ai nemici nonostante fosse stato minacciato di fucilazione dal generale borbonico Filangeri. Questa esperienza esposta nelle sue successive dichiarazioni al Congresso Internazionale dell’Accademia Pontaniana di Napoli del 1861 ebbe una vasta risonanza in Europa e fu alla base della Convenzione di Ginevra del 1864 che dette vita alla Croce Rossa. (http://www.cri.it/palasciano.html )
1 gennaio: Torino, Lorenzo Valerio fonda il quotidiano La Concordia
3 gennaio: Milano, è in corso uno sciopero dei lavoratori del tabacco. La polizia austriaca interviene duramente, uccidendo sei persone e ferendone cinquantasei. Gli scontri si verificano soprattutto in corso Francesco e piazza Mercanti. Nella notte tra il 4 e il 5 gennaio la polizia chiude il Circolo dell’Unione, ritenuto uno dei centri principali dell’organizzazione patriottica
5 gennaio: Torino, esce La Lega italiana, diretto da Terenzio Mamiani
6 gennaio: Livorno, insorge la città. Il movimento, ispirato dal democratico Francesco Domenico Guerrazzi e diretto dal popolano Enrico Bartelloni, costringe il governatore a lasciare la città. Si costituisce una giunta di governo con a capo Guerrazzi.
Leopoldo II condanna i rivoluzionari livornesi. Il ministro degli interni Cosimo Ridolfi raccoglie le truppe a Pisa e dichiara sciolta la giunta di governo livornese
7 gennaio: Torino, si svolge all’Hotel Europa una riunione dei direttori dei giornali, durante la quale Cavour propone di chiedere la concessione di una costituzione
9 gennaio: Pavia, in seguito allo “sciopero del fumo” nascono scontri fra studenti e agenti. Muoiono uno studente e un poliziotto. Gli scontri proseguiranno all’università nei giorni successivi
12 gennaio: Palermo, insorge contro i Borboni
21 gennaio: Milano, Gaspare Ordoño Rosales, Achille Battaglia, Cesare Stampa di Soncino e altri esponenti mazziniani, vengono arrestati e deportati a Lubiana. Cesare Cantù e altri riescono a riparare a Torino
27 gennaio: insorge Napoli. Ferdinando II di Borbone annuncia la promulgazione della Costituzione
Febbraio: Parigi, scoppiano moti rivoluzionari. E’ la prima volta che un simbolo diventa elemento identificativo di classe: è la bandiera rossa. Proclamazione del diritto del lavoro e creazione degli Ateliers nationaux per superare la crisi economica. Gli Atelier avrebbero dovuto, nei piani del loro ideatore Louis Blanc, assorbire la manodopera disoccupata e garantire il diritto al lavoro. Nasce la seconda Repubblica.
Milano, si organizzano manifestazioni a sostegno della Costituzione napoletana. La polizia austriaca arresta e deporta a Linz, Manfredo Camperio e Ignazio Prinetti. Enrico Besana ed altri patrioti si rifugiano in Piemonte. Nei giorni seguenti ci saranno scontri tra cittadini e austriaci
1 febbraio: a Genova e a Torino si svolgono delle grandi manifestazioni popolari per chiedere la concessione della Costituzione
2 febbraio: con la firma del Trattato di Guadalupe, termina la guerra messicano – statunitense (1846-48).
11 febbraio: Firenze, Leopoldo II di Toscana concede la Costituzione
17 febbraio: Re Carlo Alberto firma le Lettere Patenti con le quali concede i primi diritti civili e politici ai valdesi dopo secoli di persecuzioni, eccidi e precarie tregue
1 marzo: Napoli, esce il primo numero del periodico Il Nazionale, fondato e diretto da Silvio Spaventa
4 marzo: Torino, Carlo Alberto promulga la Costituzione del Regno di Sardegna (Statuto Albertino) poi recepita dal Regno d’Italia nel 1861. Lo Statuto risponde alle esigenze di rappresentanza espresse dalla classe dirigente liberale. Il re resta titolare esclusivo dell’esecutivo; la religione cattolica è considerata la sola Religione dello stato; ai cittadini vengono garantite le libertà fondamentali. Il potere legislativo è esercitato da due camere: un Senato di nomina regia e una Camera dei deputati elettiva. Al sovrano spetta la nomina e la revoca dei ministri, così come la nomina dei giudici. Qualche giorno dopo anche papa Pio IX concede lo Statuto.
13 marzo: insurrezione a Vienna e caduta del cancelliere Von Metternich. Qualche giorno dopo, insorge Venezia.
14 marzo: Roma, Pio IX concede la Costituzione nello Stato Pontificio
18 marzo: tumulti nelle strade di Milano. Assalto al Palazzo di Governo al Monforte. Il vicepresidente O’ Donnel firma la consegna del suo potere al municipio. Si forma un Comitato centrale e sorgono le prime barricate. Radetzky deve rifugiarsi precipitosamente nel Castello. Verso sera gli Austriaci entrano nel Broletto e prendono molti prigionieri. Iniziano le cinque giornate di Milano. Nonostante l’opposizione dei democratici che fanno riferimento a Carlo Cattaneo, partono richieste di aiuto a Carlo Alberto.
Venezia, i veneziani, guidati da Daniele Manin, scendono in piazza con le bandiere tricolori e i soldati austriaci aprono il fuoco sulla folla. A Udine è istituita la guardia civica, che ottiene lo sgombero delle truppe austriache dalla città
19 marzo: gruppi di volontari partono dal Regno di Sardegna in aiuto dei milanesi. Carlo Alberto ammassa le truppe al confine lombardo
20 marzo: Milano, gli insorti occupano Porta Nuova, la Corte e il Palazzo Criminale, rimettendo in libertà i prigionieri politici. Sul Duomo è esposta la bandiera tricolore. Si forma il “consiglio di guerra” presieduto da Carlo Cattaneo e composto da Enrico Cernuschi, Giorgio Clerici e Giulio Terzaghi.
Modena, sollevazioni popolari nel modenese obbligano il duca Francesco V a riparare a Mantova e a nominare una reggenza. A Parma il popolo assale i corpi di guardia e il duca Carlo II abbandona la città nominando una reggenza.
22 marzo: nella notte si forma il Governo provvisorio di Milano presieduto dal moderato Gabrio Casati, favorevole all’intervento di Carlo Alberto e all’unione con il Piemonte. Il consiglio di guerra di Cattaneo è ricondotto sotto l’autorità del governo provvisorio. Gli insorti liberano la città e costringono gli austriaci a ritirarsi: è l’ultima, vittoriosa, delle “cinque giornate” milanesi.
Radetzky si ritira da Milano con 19 ostaggi e si rifugia nel Quadrilatero (le fortezze di Mantova, Peschiera, Verona e Legnago).
Venezia, Daniele Manin proclama la repubblica. Le guardie civiche occupano l’Arsenale e il Palazzo del Governatore, mentre le truppe austriache lasciano la città
23 marzo: il Regno di Sardegna dichiara guerra all’Austria
26 marzo: Torino, promulgato l’Editto sulla stampa che rappresenta il passaggio da una legge fondata sul principio della censura preventiva (le Lettere Patenti), ad una invece che proclama libera la stampa, basata sulla repressione dei reati.
29 marzo: Parma, la reggenza pubblica i principali articoli della Costituzione. Carlo II accetta di inviare un battaglione in soccorso agli insorti lombardi
Torino, il Regno di Sardegna riconosce i diritti civili degli ebrei. A differenza dei valdesi gli ebrei non godono ancora dei diritti politici, che verranno riconosciuti loro solo in giugno con l’approvazione del progetto di legge di Riccardo Sineo
4 aprile: una colonna di volontari provenienti da Bologna e Modena si unisce ai milanesi. Due giorni prima, un’altra colonna di volontari guidata da Luciano Manara aveva occupato Salò (BS) e costretto gli austriaci a ritirarsi dal Lago di Garda
5 aprile: Napoli, si forma un nuovo governo presieduto dal liberale moderato Carlo Troya. Viene promesso l’allargamento del suffragio e una revisione della Costituzione. Ferdinando II tergiversa invece rispetto alla richiesta di inviare un corpo di spedizione napoletano a sostegno della guerra contro l’Austria
8 aprile: Goito (Mn), i bersaglieri piemontesi, guidati da Alessandro La Marmora, sconfiggono gli austriaci
Giuseppe Mazzini arriva a Milano
13 aprile: Palermo, il Parlamento di Sicilia dichiara l’indipendenza dell’isola e si riserva di trasformarla in regno costituzionale indipendente15 aprile: Montevideo, Garibaldi lascia l’Uruguay e si imbarca per l’Italia
17 aprile: Roma, Pio IX ordina l’abbattimento delle mura del ghetto ebraico
27 aprile: Torino, si svolgono le prime elezioni politiche per la Camera dei deputati
28 aprile: Guspini (Medio Campidano – Sardegna), Giovanni Antonio Sanna fonda una società mineraria e ottienne la concessione perpetua di Montevecchio. Sotto la guida del Sanna, il quale investì tutti i suoi averi, fu sviluppata la miniera intorno al Pozzo Sant’Antonio e alla Laveria Rio. In poco tempo la miniera di Montevecchio diventerà di gran lunga la più importante del Regno. Nel 1865 arriverà ad occupare 1100 operai.
29 aprile: Roma, Pio IX dichiara la sua volontà di non entrare in guerra contro gli austriaci e di non presiedere “una certa nuova Repubblica da costituirsi con tutti i popoli d’Italia”. Ordina inoltre il rientro dei volontari dello Stato Pontificio, accorsi nel Nord sotto la guida del generale Giacomo Durando, il quale tuttavia non ubbidisce agli ordini. Si dimettono tutti i ministri del governo romano. Un vivo fermento si diffonde a Roma, dove la dichiarazione di guerra all’Austria era invece ritenuta imminente. La presa di posizione papale mette in crisi il movimento neoguelfo, che contava sulla disponibilità di Pio IX a porsi alla testa di una confederazione di Stati italiani
30 aprile: Pastrengo (VR), i soldati piemontesi, guidati personalmente dal re, attaccano e obbligano gli austriaci a ritirarsi
Vincenzo Gioberti rientra a Torino dopo quindici anni di esilio
1 maggio: Napoli, il generale Guglielmo Pepe parte per Venezia a capo di un corpo di spedizione napoletano.
4 maggio: Roma, si forma il governo laico guidato da Terenzio Mamiani. Nasce sotto la spinta delle pressioni popolari, dopo l’intervento di Pio IX del 29 aprile sull’impossibilità per lo Stato pontificio di combattere contro un paese cattolico come l’Austria. Scoppia così un conflitto insanabile tra il governo, guidato effettivamente dall’anima laica del ministro dell’Interno, che punta a ulteriori riforme liberali, e il papa e la sua Curia, che considerano lo Statuto un limite invalicabile alle riforme, senza parlare della diversa considerazione in merito alla partecipazione pontificia alla guerra di indipendenza. Il governo Mamiani propose l’istituzione di un nuovo ministero della Pubblica Beneficenza, preposto all’«educazione del popolo minuto», ma il progetto fu osteggiato e non trovò l’appoggio della maggioranza parlamentare.
7 maggio: Torino, per iniziativa del tipografo Vincenzo Steffenone, 40 operai fondano la Società dei compositori tipografi. E’ considerata la prima organizzazione sindacale del nostro Paese. Infatti, la nuova società concorda una tariffa sindacale, stabilendo per la propria categoria un minimo salariale di 16 lire settimanali. Rispetto alle paghe allora correnti, il livello salariale raggiunto dai tipografi resterà per diversi anni il più alto.
Sempre a Torino sorge l’Unione dei legatori di libri.
9 maggio: Modena, un gruppo di cittadini, riunito nella sala municipale, delibera l’unione della città al Regno di Sardegna. Anche Piacenza vota l’adesione al Regno.
10 maggio: Piacenza vota l’unione al Regno di Sardegna
13 maggio: battaglia di Curtatone e Montanara. Gli studenti volontari provenienti da Toscana e Napoli, sono sopraffatti dagli Austriaci
14 maggio: il Granducato di Toscana è annesso al Regno di Sardegna
15 maggio: Napoli, la tensione fra il Parlamento e il sovrano esplode in una controrivoluzione popolare. Una parte del popolo, al grido di “Viva il re e abbasso i liberali”, compie stragi e saccheggi di cui sono vittime principali i liberali. Si calcolano oltre 500 morti; 3000 cittadini sono obbligati a rifugiarsi sulle navi francesi. Ferdinando II sopprime il parlamento e le libertà costituzionali, ritirando le truppe borboniche dal fronte confederale italiano
20 maggio: Milano, Mazzini pubblica L’Italia del popolo
24 maggio: il Ducato di Parma vota l’annessione al Regno di Sardegna.
30 maggio: Goito (Mn), i piemontesi sconfiggono gli austriaci. Nella battaglia rimane leggermente ferito il duca di Savoia, principe Vittorio Emanuele. Il giorno successivo le truppe piemontesi occupano la fortezza di Peschiera dove si arrendono 1600 soldati austriaci. È il maggior successo dell’armata piemontese, che però da questo momento perde l’iniziativa.
8 giugno: con un plebiscito la Lombardia è annessa al regno sabaudo.
Anche Vicenza vota a grandissima maggioranza per l’annessione, ma due giorni dopo la città è riconquistata dagli austriaci
16 giugno: fondato a Torino, da Giovanni Battista Botero la Gazzetta del Popolo
29 giugno: Genova, Garibaldi, sbarcato qualche giorno prima a Nizza, entra in città alla testa di 150 legionari
Luglio: Seneca Falls (Usa), durante la Convenzione del diritto delle donne, viene elaborata la Dichiarazione dei sentimenti, vero e proprio riferimento teorico del femminismo americano
4 luglio: Venezia, l’assemblea nazionale vota l’annessione al Piemonte
10 luglio: Palermo, il Parlamento proclama re dei siciliani il figlio secondogenito di Carlo Alberto, Ferdinando duca di Genova, con il nome di Alberto Amedeo I
14 luglio: Garibaldi arriva a Milano. Nei giorni seguenti organizza nella caserma di S. Francesco il Battaglione Anzani composto da volontari e comandato da Giacomo Medici. Il 29 luglio parte con i volontari per Bergamo.
25 luglio: i piemontesi sono sconfitti a Custoza (Vr). Le truppe piemontesi iniziano il ripiegamento, abbandonando quasi tutti i territori conquistati nella prima fase della guerra
27 luglio: Torino, si dimette Cesare Balbo. Il nuovo governo è presieduto dal conte Gabrio Casati.
29 luglio: Torino, scoppiano disordini tra la popolazione a seguito alla sconfitta di Custoza
30 luglio: Firenze, le notizie sull’andamento della guerra provocano dei disordini e obbligano alle dimissioni il ministero di Cosimo Ridolfi
2 agosto: Roma, cade il governo Mamiani. Un ultimo tentativo di salvataggio delle riforme costituzionali dello Stato Pontificio è portato avanti da Pellegrino Rossi, nominato ministro degli Interni il 16 settembre. Il 18 settembre il ministero della Polizia confluisce in quello dell’Interno, mentre alcune attribuzioni di quest’ultimo passano al Ministero del Commercio
4 agosto: Milano, dopo violenti combattimenti intorno alla città i soldati piemontesi sopraffatti si ritirano in città. Carlo Alberto raduna il consiglio di guerra e invia al feldmaresciallo Radetzky una proposta di armistizio che verrà firmato il giorno successivo. Radetzky rientra in Milano.
Torino, inizia la pubblicazione del giornale, edito con irregolarità, Amico del Popolo, diretta da Giovanni Ignazio Pansoya
7 agosto: Modena, le truppe austriache entrano in città e si avvicinano alle porte di Bologna
10 agosto: Garibaldi col suo battaglione si ritira sul Lago Maggiore e garantisce l’osservanza scrupolosa della tregua. Ma qualche giorno dopo riprenderà la campagna militare occupando Varese. Sotto l’incalzare degli austriaci è, però, costretto a sciogliere la propria banda, ridotta ormai a 130 uomini, e a riparare nel Canton Ticino
11 agosto: Venezia, i veneziani rifiutano di arrendersi e si preparano alla difesa della città. E’ nominato un triumvirato (Manin, Cavedalis e Graziani) con poteri dittatoriali e si chiede aiuto alla Francia.
Lo stesso giorno a Torino si dimette Gabrio Casati. Il nuovo ministero è presieduto dal marchese Cesare Alfieri
25 agosto: Livorno, scoppia una rivolta popolare contro il governo moderato toscano. La città è nelle mani dei dimostranti. Tumulti popolari si accendono anche in altre parti della Toscana
2 settembre: Messina, le truppe borboniche sbarcano in città. Inizia la riconquista dell’isola
10 – 27 ottobre: si svolge a Torino il Congresso Federativo della Società nazionale per la confederazione italiana, vi partecipano Carlo Luciano Bonaparte, Pietro Leopardi, Terenzio Mamiani, Giuseppe Massari, Silvio Spaventa, Domenico Ricciardi, Pietro Sterbini e Pier Angelo Fiorentino
26 ottobre: nel Regno di Sardegna viene approvato un decreto che abroga le norme del Codice penale che vietavano la formazione di associazioni che non fossero “formate con il permesso dell’autorità”
15 novembre: Roma, assassinato il primo ministro Pellegrino Rossi. Pio IX fuggirà segretamente a Gaeta la notte tra il 24 e il 25 novembre, delegittimando subito il nuovo governo Muzzarelli – Galletti e dichiarando dall’esilio di nessun valore e di nessuna legalità gli atti del gabinetto costituito il 16 novembre. Sfumato per l’intransigenza papale ogni tentativo di conciliazione, il 23 dicembre a Roma una Giunta provvisoria di Stato di tre membri chiama Muzzarelli a presiedere un nuovo ministero e il 28 dicembre scioglie il parlamento, indicendo le elezioni a suffragio diretto e universale per una costituente da tenersi il 21 gennaio 1849. Il 5 febbraio la costituente si riunisce ed elegge presidente il Galletti e il 9 febbraio votava la legge, contrario Mamiani, che dava vita alla Repubblica. Il Consiglio dei ministri della Commissione provvisoria di governo esaurisce il suo compito.
10 dicembre: Parigi, Luigi Napoleone viene eletto presidente della repubblica francese con l’appoggio dei cattolici. Viene meno la possibilità di un intervento francese in Italia
12 dicembre: Roma, disordini e manifestazioni popolari. La guardia civica occupa la città. Il ministero Muzzarelli – Mamiani presenta le dimissioni