Torino, nasce l’Unione tessitori in seta, oro e argento, organizzazione che si distacca da quelle esistenti sia per gli scopi che per la forma organizzativa, dedicandosi prevalentemente alle opere di carità.
Bologna, padre Ignazio Lanzarini, della compagnia dei Filippini, chiamato da Giambattista Casoni “il padre dei poveri, dei fanciulli e dei figli del popolo”, fonda in via Galliera il Pio Stabilimento dell’Immacolata Concezione di Maria. Ospita bambini poveri tra i sette e i dieci anni, “orfani o di genitori di mala condotta”, con l’intento di educarli nelle arti e nei mestieri.
Oltre alla scuola, l’ospizio ha botteghe dove i giovani “derelitti” imparano un mestiere e compiono lavori per diverse aziende, le quali in cambio “danno qualche cosa per la pigione degli opifizj e pel lavoro degli alunni”
L’editore Le Monnier pubblica Dell’educazione morale della donna italiana, opera di Caterina Franceschi Ferrucci, che raccoglie osservazioni, consigli, pensieri dedicati alle donne. Caterina è originaria di Narni, ma dal 1827 si è stabilita a Bologna con il marito professore all’Università, che ha poi seguito nell’esilio in Svizzera durante le persecuzioni contro i liberali.
Milano, Bernardino Branca realizza la prima distilleria per la produzione del Fernet in Corso di Porta Nuova (Cfr. http://www.branca.it).
Annibale Ranuzzi, erede di una delle maggiori famiglie senatorie di Bologna, da vita all’Ufficio di corrispondenza geografica, nucleo di una futura Società Geografica Nazionale e centro di raccolta degli studi e delle iniziative dei più insigni scienziati italiani, obiettivo che sarà poi realizzato a Firenze nel 1867.
Membro del Partito moderato costituzionale neoguelfo, Ranuzzi auspica l’adesione del Papato alla causa italiana. Appoggerà quindi la guerra del Piemonte contro l’Austria. Nel 1847 sarà tra i fondatori della Guardia Civica e lavorerà per l’unificazione dei corpi volontari sotto il comando di un generale di Carlo Alberto. Dopo la fuga di Pio IX a Gaeta, con l’avv. Zanolini sarà tra i promotori di un movimento costituzionale con centro a Bologna, ma verrà imprigionato dal Governatore delle Legazioni. Nell’ultimo periodo della Restaurazione terrà le file tra i cospiratori delle Legazioni e gli esuli rifugiati in Piemonte. Nel 1859 sarà nominato Intendente della Provincia di Bologna e Deputato all’Assemblea costituente delle Romagne, presieduta da Marco Minghetti
Chemnitz, nasce la prima cooperativa tedesca.
Sobotiste (Slovakia), costituita la Spolek Gazdovski, la prima cooperativa di consumo
Stati Uniti, fondata la Deloitte Touche Tohmatsu (anche chiamata Deloitte & Touche e nota come Deloitte), la più grande azienda di servizi di consulenza e revisione del mondo. È considerata una delle Big Four, insieme a Pricewaterhouse Coopers, Ernst & Young e KPMG.
Deloitte Touche Tohmatsu è sottoposta al codice civile svizzero, per cui ogni società membro è un’entità legale separata ed indipendente.
Portland (Stati Uniti), nasce la Atlantic and St. Lawrence Railroad, società ferroviaria che con la omologa canadese St. Lawrence and Atlantic Railway, costruirà la linea ferroviaria tra Portland, sull’Atlantico, e Montreal, sul fiume San Lorenzo. Cesserà di operare nel 1853
Milano, nasce la SA Luciano Franzosini, casa di spedizioni internazionali
Zurigo, inizia l’attività la Lindt & Sprüngli, azienda multinazionale specializzata nel settore della produzione e vendita di prodotti dolciari e nella produzione di cioccolato di qualità. È stata fondata nel 1845 da David Sprüngli-Schwarz e suo figlio, Rudolf Sprüngli-Ammann. La produzione viene realizzata in Svizzera presso la casa madre di Kilchberg (Zurigo) e nelle altre sedi europee in Germania, in Francia, in Austria e in Italia, e nelle due sedi negli Stati Uniti.
Glashütte (Germania), Ferdinand Adolph Lange, giovane esperto orologiaio apre un laboratorio di orologeria. In breve tempo, insieme a suo cognato, il mastro orologiaio Adolf Schneider e a 15 apprendisti, produce i primi orologi da tasca di precisione marchiati A. Lange, Dresden. Dal 1868, con l’arrivo del figlio Richard Lange, la ditta assume il nome definitivo di A. Lange & Söhne e dal 1873 si trasferì in un nuovo stabilimento, che sarà poi rinnovato e riutilizzato a partire dal 2001.
Bologna, don Pietro Buffetti, parroco della SS. Trinità, e i conti Piriteo e Annibale Ranuzzi fondano un convitto per ospitare e istruire fanciulle sordomute provenienti da famiglie povere.
Milano, Cristina di Belgioioso rileva e sovvenziona la Gazzetta Italiana, sulla quale scrive articoli sulle condizioni dell’agricoltura. Usciranno 93 numeri da febbraio a dicembre. Dal 1846 si chiamerà Rivista Italiana e dal primo marzo 1846 al febbraio 1848 L’Ausonio
12 gennaio: Massalombarda (Ravenna), muore al confino e in povertà l’avvocato Giovanni Vicini. Laureato a Bologna in giurisprudenza, aderì alle idee di Napoleone e fu rappresentante di Cento ai congressi di Reggio Emilia e Modena, poi segretario generale della Repubblica Cispadana. Durante la “rivoluzione municipale” del 1831 venne eletto a capo del Governo delle Provincie Unite. Dopo la resa di Ancona, fu costretto a fuggire in Francia. Tornato in Italia, si sposò in seconde nozze a Porretta Terme, prima di essere inviato al confino in Romagna
3 maggio: Torino, create le scuole di Meccanica e di Chimica applicate alle arti
12 luglio: Gragnano (Napoli), Ferdinando II di Borbone, durante un pranzo concesse ai fabbricanti gragnanesi il privilegio di fornire la corte di tutte le paste lunghe. Da allora Gragnano divenne la città dei Maccheroni. In realtà l’origine della pasta di Gragnano deriva già dagli antichi Romani, quando le acque del torrente Vernotico che scendevano lungo la Valle dei Mulini, azionavano le pale che macinavano le messe in arrivò via mare dalle colonie romane. Le farine così ottenute venivano utilizzate per nutrire le città limitrofe di Pompei, Ercolano e Stabiae (Stabia)
Settembre: Massimo d’Azeglio, invitato a capeggiare il movimento liberale, intraprende un avventuroso “viaggio propagandistico”. Il nobile piemontese, datosi da poco alla politica attiva a favore dell’unità italiana, visita l’Umbria, le Marche e la Romagna, entrando in contatto con l’Italia mazziniana e la fitta rete di carbonari e cospiratori estesa in tutto lo Stato della Chiesa, la cosiddetta “Trafila”. Dopo il fallimento della rivolta di Rimini, D’Azeglio entrerà nella lotta politica pubblicamente e con il saggio Gli Ultimi casi di Romagna (Torino, 1846 Ndr.) denuncerà i vizi del governo papale e “le iniquità, le frodi e le inaudite barbarie” del Tribunale Straordinario di Ravenna, ma insieme condannerà le congiure segrete e proporrà un nuovo metodo di lotta politica, una sorta di “cospirazione alla luce del sole”. Sulle sue orme anche Marco Minghetti proporrà di organizzare “una cospirazione politica aperta, generale, onesta nei suoi intendimenti e nelle sue massime”.
6 settembre: Bologna, esce Il Sabatino, giornale di “spiritosaggini”, ricette culinarie, cabala e aneddoti. Scopo dichiarato è di “far risaltare l’opulenza della Città” e “indirizzare i bolognesi in ogni loro negozio”. E’ tra le pubblicazioni che tentano in questo periodo di contrastare, senza troppo successo, il dominio della Gazzetta Privilegiata di Bologna, sostenuta dall’autorità pontificia
23 settembre: la speranza dei patrioti romagnoli è riposta in un moto, che dalle Marche dovrebbe propagarsi alle Legazioni. Fra i più attivi nella sua preparazione è Pietro Renzi, che il 23 settembre, a Rimini, decide di passare all’azione. Da Palazzo Lettimi partono due gruppi: uno si presenta allo sferisterio gremito di folla, che assiste a una partita di pallone al bracciale e disarma la guardia; l’altro occupa facilmente la caserma di San Francesco.
In breve la città è sotto il controllo dei rivoltosi, che adottano il Manifesto delle Popolazioni dello Stato Romano ai Principi ed ai popoli dell’Europa del medico di Russi Luigi Carlo Farini (1812-1866). Ispirato alle proposte di moderate riforme contenute nel Memorandum delle Potenze del 1831, il documento sarà conosciuto come il Manifesto di Rimini.
La speranza di una estensione del moto nei giorni seguenti risulterà vana e il 27 settembre i rivoltosi lasceranno Rimini, che tornerà in mano alle truppe pontificie. Tra i pochi in Romagna ad accogliere l’appello di Renzi alla rivolta è il conte faentino Raffaele Pasi, che assieme a una quindicina di accoliti, guidati da don Giovanni Verità, il 24 settembre occupa la dogana nei pressi di Modigliana.
Intanto anche il conte Pietro Beltrami, partito da Bagnacavallo con il suo gruppo, attacca e disarma il presidio di Cotignola, quindi si unisce al gruppo di Pasi.
Il 28 settembre i ribelli vengono attaccati da un contingente di svizzeri e di gendarmi, ai quali si uniscono volontari pontifici provenienti da Brisighella. Nello scontro a fuoco alla dogana delle Balze di Scavignano (nei pressi di Modigliana. Tra l’altro allo scontro partecipa anche don Giovanni Verità. Il sacerdote aiuterà la fuga di Giuseppe Garibaldi e di Giovanni Battista Culiolo verso il porto di Livorno, ospitandoli nella propria abitazione di Modigliana Ndr.) vi sono alcuni morti e feriti tra i rivoltosi e i superstiti fuggono alla spicciolata verso la Toscana, dove vengono disarmati dalle truppe granducali.Il tentativo insurrezionale di Rimini ispirerà l’opuscolo di Massimo d’Azeglio Degli ultimi casi di Romagna, che avrà grande risonanza negli ambienti politici e diplomatici. L’autorevole scrittore, membro di una influente famiglia piemontese, lancia in quest’opera un atto di accusa contro il malgoverno pontificio, ma anche una dura critica al metodo delle sommosse, con l’invito a sostituire cospirazioni e trame segrete con una testimonianza coraggiosa, alla luce del sole, delle proprie idee: i “soliti modi violenti e rivoluzionari”, sostiene D’Azeglio, non portano se non all’intervento austriaco, “colla prigionia, l’esilio e la morte di molti, ed un peggioramento nelle condizioni di tutti”.(Tratto da https://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1845/insurrezione_in_romagna)
28 settembre: Badi di Porretta (Bologna), scontro fuoco tra una colonna di rivoltosi e la brigata dei carabinieri di Porretta, rinforzata da una ventina di volontari e finanzieri. Lo scambio di colpi di fucile dura per circa due ore, ma alla fine i ribelli, capeggiati dall’avvocato Gustavo Bonagrazia di Livorno, devono arrendersi. Solo alcuni riescono a darsi alla fuga. 14 di essi sono condotti prigionieri a Bologna. Insieme ad armi e munizioni, cadono nelle mani dei pontifici un sacchetto con 25 libbre d’oro (la cassa militare del gruppo) e numerosi passaporti e lettere, che provano l’intenzione dei rivoltosi ad unirsi con altri gruppi, provenienti da Lucca, nei boschi di Granaglione, sull’Appennino tosco-emiliano
22 dicembre: Bologna, lo Zar di Russia Nicola I è in visita in città ed è ospite nel palazzo del marchese Francesco Albergati Capacelli Gini, in via Saragozza. Il sovrano è in viaggio in Italia in compagnia della moglie inferma, l’imperatrice Alessandra. Durante la breve permanenza in città riceve il Principe di Modena e il Legato Vannicelli Casoni, visita la Pinacoteca e alcune chiese, acquista quadri dall’Albergati e si reca negli studi di Cesare Masini, segretario dell’Accademia, e dello scultore Cincinnato Baruzzi, al quale commissiona una Venere dormiente. Il 23 dicembre a mezzogiorno lo Zar lascia Bologna e prosegue il suo viaggio in direzione di Ferrara e Venezia. Durante la permanenza in Italia incontra Carlo Alberto di Savoia, re Ferdinando II di Borbone e papa Gregorio XV
30 dicembre: Bologna, al Teatro Comunale va in scena uno Spettacolo Scientifico, basato sull’Angeloscopio Gaz Ossi-Idrogeno del signor Brumont, membro dell’Accademia Inglese, capace di ingrandire gli oggetti tre milioni di volte. Il pubblico, comodamente seduto nelle poltroncine di velluto del teatro, può assistere ai “fenomeni più reconditi della natura”, come la circolazione del sangue negli animali e della linfa nelle piante. Il tutto rischiarato da una “lumiera”, che produce una luce maggiore di quella del sole, “mentre la fiamma ha 2000 gradi di calore e volatizza tutti i metalli”