Gennaio: nata per iniziativa del gruppo che ruppe con i Quaderni Rossi, il primo numero di Classe Operaia, con il sottotitolo “mensile politico degli operai in lotta”, uscì nel gennaio del 1964. L’editoriale d’esordio della rivista, “Lenin in Inghilterra”, indicava la necessità di cambiare segno rispetto ad una certa tradizione marxista, rovesciando la prospettiva con cui guardare ai processi: prima la classe operaia e le sue lotte, poi il capitale ed il suo sviluppo. La breve ma importantissima esperienza di Classe Operaia fece da levatrice al sorgere di un’articolazione di diversi gruppi operaisti locali e regionali, impegnati nella collaborazione e nella diffusione del giornale e nell’intervento politico a livello operaio. I gruppi più consistenti erano quelli piemontese, lombardo, ligure, veneto-emiliano, toscano e romano. Il conflitto all’interno della redazione si scatenò sul problema del rapporto con il PCI, provocando una divisione tra l’ipotesi di creare un gruppo di quadri in grado di dare una battaglia interna al partito e il tentativo invece di costruire una nuova organizzazione ad esso alternativa. Più in profondità, come sostiene Alquati, il grosso limite va probabilmente individuato nell’incapacità di re-iventare nuovi obiettivi e una nuova cultura politica che fosse adeguata alla dirompente individuazione dell’operaio-massa come referente collettivo. L’ultimo numero della rivista uscì nel marzo del 1967. Tra gli intervistati sono stati interni o comunque hanno in vario modo preso parte all’esperienza Tronti, Alquati, Asor Rosa, Di Leo, Gobbini, Gasparotto, Daghini, Gobbi, Bologna, Negri, Zagato, Berti, Greppi, Livraghi, Pozza, Gambino (soprattutto per la dimensione internazionale), Piperno (nell’ultima fase) (Tratto da http://www.alpcub.com/riviste.html).4 gennaio: viaggio in Terra Santa di papa Paolo. Durante il pellegrinaggio incontra il patriarca ortodosso di Costantinopoli, Atenagora. La sicurezza del papa è organizzata congiuntamente dal Vaticano e dal Sifar ed è affidata al colonnello Allavena e a monsignor Marcinkus. Civiltà Cattolica scrive: “Riguardo al futuro non mancano motivi di preoccupazione, perché la nuova formula politica, comportando mutamenti notevoli e taluni radicali, è esposta a forti rischi”. 8 gennaio: Washington, in un memorandum del Dipartimento di Stato si segnalano i contrasti fra il Pci e Mosca: “La dichiarazione del comitato centrale del Pci dell’ottobre 1963 è la più dura che sia mai stata pronunciata sul tema dell’indipendenza del Partito comunista italiano dall’Unione Sovietica. Tale dichiarazione ha irritato profondamente gli emissari del governo di Mosca. Essi hanno più volte espresso al responsabile dell’ufficio esteri del Pci la loro insoddisfazione per il comunicato di ottobre. Siamo responsabili solo di fronte al nostro popolo, ha ribadito l’incaricato dell’ufficio esteri nel corso dei colloqui telefonici con i funzionari sovietici, ripetendo il concetto chiave espresso dal comitato centrale del partito. L’episodio è di grande importanza perché all’interno del conflitto cino-sovietico il Pci sta cercando di conquistarsi uno spazio autonomo capace di modificare l’intero assetto politico del mondo comunista occidentale”. 9 gennaio: i marines sbarcano a Panama dopo disordini antiamericani. Sciopero nazionale dei tessili per il rinnovo del contratto. La Commissione nazionale per la programmazione economica presenta il “Rapporto Saraceno”, che attesta il fallimento degli obiettivi di industrializzazione del Meridione e sollecita nuove modalità di intervento pubblico per sanare gli squilibri persistenti. Riafferma la validità degli indirizzi di modernizzazione del Paese e indica la necessità di riforme in campo urbanistico, dei servizi sociali e della legislazione commerciale 11 gennaio: Mario Tanassi è eletto segretario del Psdi al posto di Giuseppe Saragat, nominato ministro degli Esteri. L’Avanti, organo del Psi, afferma che la politica di piano del centrosinistra “equivale allo spostamento dei poteri di decisione economica finora detenuti dalle classi imprenditoriali e capitaliste ed al loro trasferimento in mano pubblica”. 12 – 13 gennaio: dopo i deputati, tutta la sinistra socialista esce dal partito: nasce ufficialmente il PSIUP. Segretario è Tullio Vecchietti, ne fanno parte, tra gli altri, Lelio Basso, Vittorio Foa, Emilio Lussu, Dario Valori, Lucio Libertini. 13 gennaio: la Questura di Milano invia al Viminale una nota informativa relativa a P.C. (Pietro Chellini, v. 26 aprile 1961 ndr): “P.C (. . .) ricoverato presso l’ospedale psichiatrico di Monbello. Ad un sottufficiale di questo ufficio il C. ha dichiarato che, nel 1961, fu convocato dal Questore di Livorno il quale, dopo avergli chiesto se era disposto a collaborare con la Polizia, lo inviò alla Questura di Verona, ove il C. prese contatti con un funzionario di cui non ricorda il nome. Detto funzionario lo accompagnò a Bolzano, ove lo presentò al Comm. Agnesina, al Dr. Russomanno, al Dr. Guarino ed al Dr. Canessa. Dopo circa una settimana venne inviato a Innsbruck con un passaporto intestato a Franza Mandel con l’incarico di prendere contatti con dirigenti di organizzazioni antitaliane. Dopo soli 4 giorni, però, fu fermato dalla Polizia e condannato a 4 mesi di reclusione per uso di passaporto falso. Espiata la pena, fu rimandato in Italia e al Brennero fu ricevuto dal dr. Russomanno”. 14 gennaio: Pietro Nenni, commentando sull’Avanti la nascita del Psiup, scrive: “Il Psiup può costituire un elemento transitorio di confusione ma non ha la benché minima prospettiva politica (…) La secessione è un gesto di disperazione più che di coraggio (…) Essa potrebbe introdurre un fattore nuovo nella dinamica del movimento operaio e socialista soltanto se avesse il benché minimo fondamento il sospetto di un nostro abbandono dell’opposizione alla società borghese e capitalistica”. 15 gennaio: Piombino, attentato contro la sede della Camera del Lavoro 16 gennaio: Washington, il presidente della Repubblica Segni incontra il presidente americano Johnson. 20 gennaio: interrogazione dell’on. Piccinelli (Dc) al Ministro del Lavoro e della Previdenza sociale per sapere se “in considerazione dell’inenarrabile stato di disagio in cui versano la popolazione del comune di Gavorrano e di Ravi, scesi in sciopero da oltre tre mesi a seguito del minacciato licenziamento di 159 dipendenti da quello stabilimento minerario, non ritenga esperire ogni ulteriore possibile tentativo atto a risolvere la vertenza e a ridare serenità a centinaia di famiglie” 22 gennaio: l’Ambasciata americana a Roma invia a Washington il proprio parere sulla concessione del visto a Giangiacomo Feltrinelli perché possa recarsi a Cuba: “Crediamo che in ogni caso vorrà pubblicare le memorie di Castro; e può raggiungere Cuba senza transitare dagli Stati Uniti. Le informazioni e i punti di vista che potrebbe ottenere la breve visita negli Stati uniti possono influenzare favorevolmente la sua gestione delle memorie, mentre rifiutargli l’ingresso può ingenerare un giudizio negativo sulle posizioni degli Stati Uniti verso Cuba e verso Castro. In breve, non vediamo nulla da guadagnare e molto da perdere nel rifiutargli il permesso di transito”. 26 gennaio: Roma, il consiglio nazionale della Democrazia cristiana elegge Mariano Rumor segretario nazionale con 127 voti a favore, 10 schede bianche e 1 astenuto. Randolfo Pacciardi viene espulso dal Pri per aver votato contro la formazione di un governo di centrosinistra e aver stretto legami con forze di destra. 27 gennaio: la Francia riconosce la Repubblica popolare cinese. I consiglieri della Cgil nel Cnel presentano un documento in cui negano che l’aumento dei salari ottenuti nei due anni precedenti dai lavoratori abbia determinato la congiuntura economica negativa, e indica fra i rimedi la necessità di “un aumento della produttività”. Roma, giunge in visita ufficiale il cancelliere tedesco Erhard. Al termine dei colloqui viene emesso un comunicato in cui si afferma che “i due governi auspicano l’ulteriore sviluppo delle Comunità europee già esistenti. A nostro avviso la Cee dovrebbe venire completata al più presto con la collaborazione politica”. 29 gennaio: il generale Formisano, capo del SIOS dell’esercito, trasmette al SIFAR un appunto dell’ufficio I del VII Comiliter che segnala una diffusa ostilità degli ambienti industriali nei confronti del governo presieduto da Aldo Moro. 31 gennaio: il colonnello Renzo Rocca, responsabile dell’ufficio Rei del Sifar, in una nota informativa, riporta le durissime critiche della destra contro il progetto delle aree fabbricabili con indennità corrispondente al valore del 1958 e suggerisce un adeguamento dei prezzi. Febbraio: il SIFAR entra nel comando clandestino alleato. 4 febbraio: Palermo, il boss mafioso Genco Russo è condannato a 4 anni di soggiorno obbligatorio a Lovere (BG). 8 febbraio: le truppe dell’ONU sbarcano a Cipro. Pompei (Napoli), davanti alla Pompei Manifactury, azienda che confeziona divise militari, la polizia interviene contro i lavoratori , quasi tutti donne, ferendone una trentina, 2 delle quali in modo grave, mentre altre 2 sono azzannate dai mastini liberati dal proprietario. 17 febbraio: ultimi strascichi dello scandalo Montesi: la contessa Anna Maria Moneta Caglio è condannata a due anni e sei mesi per calunnia, il giornalista Silvano Mutu a due anni. Le pene sono condonate. 18 febbraio: lettera di La Malfa (Pri) a Moro, nella quale si propone “un programma unitario che tocchi, accanto ad alcuni consumi, i diversi aspetti di una politica dei redditi”. La “politica dei redditi” prefigura interventi di controllo della dinamica delle retribuzioni, ma anche dei profitti, degli utili e delle rendite; l’aumento delle imposte su alcuni beni di consumo e la gestione puntuale degli investimenti Washington, il presidente Lyndon B. Johnson ordina all’aviazione di bombardare vaste aree del Vietnam del Sud. Inizia lo sciopero unitario di 72 ore dei chimici, indetto da CGIL, CISL e UIL dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale. Altri scioperi si erano già svolti nei giorni 6, 7, 11 e 12. 22 febbraio: il governo Moro vara alcune misure per fronteggiare la difficile situazione economica. Aumenta il prezzo della benzina, è istituita una tassa speciale sull’acquisto delle auto, viene decisa la cedolare sui titoli azionari: una secca del 30% e l’altra nominativa del 5%. Decise anche restrizioni sugli acquisti rateali. L’aggravarsi della situazione nei mesi seguenti provoca un richiamo da parte della Cee (aprile), che sollecita l’Italia a una politica deflazionistica, di stabilizzazione monetaria e controllo dei redditi 24 febbraio: entra in vigore il nuovo regolamento sulla libera circolazione dei lavoratori nei paesi del Mercato Comune. 25 febbraio: all’assemblea della Confindustria, il presidente Cicogna fa un intervento di apertura nei confronti del governo, rappresentato dal ministro dell’Industria, Medici. Cicogna afferma tra l’altro: “Noi siamo pronti a dare la nostra fiducia a coloro che con i fatti dimostrano di avere fiducia in noi”. 26 febbraio: Palermo, dopo l’arresto, il processo e la condanna, il boss Genco Russo parte per il soggiorno obbligato di Lovere (Brescia). 29 febbraio – 4 marzo: Montecatini, quarto congresso nazionale della Uil con lo slogan “La programmazione rafforza l’azione sindacale e ne garantisce l’efficacia democratica”. Il congresso considerò pregiudiziale ad ogni effettivo progresso del paese il rafforzamento del potere contrattuale del sindacato. La segreteria confederale è composta da Viglianesi, Benevento, Benvenuto Silvio, Corti, Dalla Chiesa, Raffo, Ravenna, Rossi, Simoncini, Tisselli e Vanni. Aldo Moro, in un appello al Paese, afferma che occorre “ottenere con un’azione responsabile e coordinata, nel minor tempo possibile, un risollevamento della situazione economica, come premessa ad un nuovo balzo in avanti sul terreno economico, sociale e politico”. Marzo: si stabiliscono a New York tre giovanissimi fratelli palermitani: Giovanni, Rosario e Giuseppe Gambino, figli di un cugino di Charles Gambino, patriarca di Cosa Nostra negli Usa. Diventeranno famosi come i Gambino di Cherry Hill. 1° marzo: Randolfo Pacciardi fonda l’Unione popolare democratica per una nuova repubblica. Nel movimento confluiscono diversi fascisti tra cui Ezio Maria Dantini e Antonino Allioti di Avanguardia Nazionale. A Roma esce il primo numero del periodico Folla, organo dell’Udnr (Unione Democratica per una Nuova Repubblica). Scrive Pacciardi: “Questo giornale esce in un momento quasi drammatico della vita italiana. Al di sopra di ogni chiesuola si indirizza alla folla. L’Italia ha scelto definitivamente la sua posizione europeista e il suo sistema di sicurezza nel Patto Atlantico. Ripudia lo schiavistico mondo comunista e il neutralismo”. In conclusione si propongono “alcuni elementi di riflessione per quella che abbiamo chiamata la seconda repubblica italiana”. 3 marzo: l’arresto di Felice Ippolito, Segretario del Comitato nazionale per l’energia nucleare (Cnen), con accuse di illeciti penali, apre una questione sulle scelte nazionali di politica energetica: la sua condanna (ottobre), molto discussa in sede politica e nell’opinione pubblica, segna l’arresto del programma di ricerche nel settore dell’energia nucleare per fini pacifici e del piano di investimenti industriali che puntava a diversificare le fonti di energia per il Paese 4 – 5 marzo: Roma, dibattito parlamentare sulla situazione politica. Psiup e Pci denunciano le condizioni di asservimento del governo italiano alla politica americana. 6 marzo: Atene, muore re Paolo I. gli succede il figlio Costantino II. 7 marzo: Rimini, 14° congresso della FIOM. La Fiom aveva iniziato in anticipo la preparazione del XIV Congresso, con una novità: oltre alle tesi su cui c’era accordo furono proposte anche quelle alternative, emerse nelle discussioni del Comitato centrale. Questo agire, fortemente democratico, rese le discussioni più animate e i lavoratori più partecipi nelle scelte del sindacato. Il Congresso è aperto dalla relazione di Bruno Trentin e concluso da Piero Boni. La discussione si incentrò sulla programmazione, le incompatibilità e il probabile superamento delle commissioni interne. E’ una discussione che da il segno del rinnovamento che stava avvenendo nella Fiom, la sua forza, l’essere coinvolta in dibattiti sulla programmazione economica e sulla politica industriale dello Stato. Questo confronto assunse un indiretto rilievo politico: il dibattito congressuale e le sue conclusioni unitarie, che raggiunsero una più accurata ed efficace scelta degli obiettivi da perseguire, richiamarono un forte interesse della stampa. L’Avanti, organo del PSI, si compiace della decisione assunta dalla Fiom, scrivendo che essa “riconosce i diritti, ma anche i doveri del sindacato nel partecipare alla politica di programmazione, quindi la rende concretamente possibile”. Bruno Trentin afferma, riferendosi al contratto ottenuto dai metalmeccanici l’anno precedente: “L’onere derivante da questo contratto per gli imprenditori ammontava per il 1963 a 140 miliardi (…) Nello stesso 1963, più di 1.000 miliardi sono stati esportati dai grandi capitalisti italiani nelle banche estere per scongiurare l’avvento di una programmazione economica sottratta ai loro dettami, per punire i lavoratori che lottavano per migliorare le loro condizioni di vita”. Durante il congresso si discute sull’incompatibilità fra cariche sindacali e parlamentari, e sulla posizione da assumere nei confronti del Piano quinquennale.Da Rimini il sindacato usce rafforzato e tendente a farsi promotore di una concezione sindacale fondata su valori come autonomia, democrazia e unità. Alla fine del Congresso Trentin e Boni (eletti nel 1961) sono riconfermati segretari generali, mentre in segreteria sono eletti Bruno Fernex, Pio Galli, Elio Giovannini, Albertino Masetti ed Elio Pastorino. 11 marzo: la Squadra 33 della divisione Affari riservati, da Rimini trasmette una nota informativa su Giorgio Alessi: “In ossequio alle disposizioni impartite, a suo tempo, dalla direzione centrale del Pci alle federazioni, il noto Alessi Giorgio, segretario del comitato comunale del Pci di Rimini ha accettato di recarsi nell’Urss per frequentarvi un corso politico. Al corso predetto, che sarà tenuto a Mosca nell’estate prossima, prenderanno parte circa 200 giovani”. 12 marzo: Madrid, Pino Rauti e Clemente Graziani del Centro Studi Ordine Nuovo, Giuseppe Martucci, capo ufficio stampa della Cisnal, e Gino Ragno, direttore dell’agenzia di stampa Corrispondenza Mediterranea, partecipano come osservatori al congresso nazionale dei sindacati falangisti. Secondo una nota informativa del Sifar, a Madrid incontreranno, tra gli altri, Zarco Moniz Ferreira, leader del movimento Joven Portugal, Agustin Munoz Grandes “esponente ministeriale spagnolo” e Leo Negrelli, dirigente della sezione italiana dell’Associazione Cristiana Ecumenica, che ha sede nella capitale spagnola. 13 marzo: riduzione dell’orario di lavoro da parte delle principali industrie italiane (Fiat, Riv, Bianchi, Olivetti, Pirelli). 14 marzo: un miliardo di dollari è il credito concesso dagli Stati Uniti all’Italia. Altri 225 milioni di dollari arrivano dal Fondo monetario internazionale. Il consiglio dei ministri della CEE rivolge una raccomandazione ai paesi membri sulla stabilizzazione monetaria. In particolare invita l’Italia adi perseverare nella politica di contenimento della domanda interna e di stretta creditizia ed ad avviare una politica di controllo dei redditi. Jack Ruby, l’assassino di Lee Harven Oswald, è condannato a morte. 15 marzo: Milano, congresso dell’Associazione partigiani autonomi lombardi, che decide di assumere la denominazione di Associazione volontari libertà lombardi e di continuare nella politica di netta antitesi all’Anpi, controllata dal Pci. Le cariche sociali sono così ripartite: colonnello Girolamo Laneve, presidente; Pierluigi Bellini Della Stella, vice presidente; Ferruccio Buganè Carmanini, vice presidente; Giacinto Lazzarini, vice presidente; Andrea Pagani, vice presidente; Camillo Polvara, segretario. 17 marzo: Washington, il Consiglio americano di sicurezza (Nsc) invia un memorandum (che verrà reso pubblico nel giugno 1971 dal New York Times) all’ambasciatore americano a Saigon, invitandolo “a tenersi pronto nelle prossime 62 ore ad attuare le operazioni di controllo delle frontiere cambogiane e laotiane, nonché le operazioni di rappresaglia contro il Vietnam del nord”. 21 marzo: Bologna, la Questura informa il Viminale che Italo Tassinari “si dichiara anche giornalista nonché esponente della massoneria italiana; in questo capoluogo sarebbe in contatto con l’on. Agostino Bignardi del Pli e a Ravenna con tale Benelli, già esponente dell’Associazione provinciale industriali ed in atto presidente dell’Ente turismo di quella città, pure liberale. Collaborerebbe con i due predetti tale Mazzoni da Forlì, non meglio identificato”. 23 marzo: il capo del reparto D del SIFAR, Allavena chiede al colonnello Rocca informazioni su Ordine Nuovo: “Fonte solitamente attendibile ha segnalato che un gruppo di esponenti della nota organizzazione neofascista Ordine nuovo, guidati dal giornalista Pino Rauti e da Clemente Graziani si sarebbe dovuto recare il 12 corrente in Spagna e Portogallo per contatti di natura politica e per trattare con personalità di quei paesi circa la costituzione di centri informativi in Roma e in altre città italiane. In Portogallo i dirigenti del movimento avrebbero dovuto incontrarsi anche con alti funzionari della Pide (la polizia segreta portoghese ndr) per la definizione di un piano diretto a facilitare l’acquisto di armi in Italia per conto di quel paese. A tal fine, Clemente Graziani, quale intermediario, avrebbe ricevuto l’incarico di interessare nel senso una importante industria del nord-Italia. Premesso quanto sopra sarà gradita, sull’argomento, ogni possibile notizia”. 25 marzo: Roma, riunione presso il comando generale dei carabinieri. Il generale De Lorenzo chiama a rapporto il vice comandante generale Manes, i comandanti delle tre Divisioni (generali Markert, Cento e Celi), il comandante della Brigata meccanizzata generale Lorentelli, il comandante dell’XI Brigata generale Simonetti e i generali Fiore e Javaroni. Impartisce istruzioni per l’elaborazione, da parte delle Divisioni, di un piano che veda coinvolta solo l’Arma per fare fronte, con i suoi mezzi e forze, ad eventuali situazioni d’emergenza. E’ la riunione che sancisce la nascita del Piano Solo. Ravenna, la Questura segnala che il Centro italiano studi sociali, “filiazione di Pace e libertà, costituitosi nell’agosto 1962 alo scopo di fiancheggiare la propaganda elettorale del Pli, ha cessato ogni attività nel periodo immediatamente successivo alla consultazione, chiudendo definitivamente la propria sede sita in questa via Gaspare Garattoni n.12”. 31 marzo: il senatore democristiano Camillo Giardina, già ministro della Sanità, presenta un’interrogazione parlamentare riferendosi a voci secondo le quali “in Italia opererebbero servizi di stato che da anni avrebbero avuto cura di raccogliere materiale informativo, spesso non rispondente al vero, su migliaia di cittadini incensurati appartenenti a tutte le forze politiche” e chiede che il governo “voglia disporre la distruzione indiscriminata di tale materiale informativo che suona ad offesa della Costituzione” (Ruggero Zangrandi, Inchiesta sul Sifar, Editori Riuniti, 1970). Colpo di stato militare in Brasile. Humberto Castelo Blanco assume la guida del Paese, mentre il presidente Joao Goulart è costretto a rifugiarsi all’estero. Questo colpo di stato militare mise fine al governo di João Goulart, detto Jango, instaurando una dittatura che durò 21 anni, che fu forse meno conosciuta di quella cilena o argentina ma altrettanto traumatica per la storia del paese. Marzo: la giunta della Confindustria stanzia 35 miliardi per finanziare il piano Noto, che, a dispetto del nome, rimarrà sconosciuto fino al 1991 e del quale si ignorano tuttora le finalità. Aprile: il generale De Lorenzo incontra i capi di Stato Maggiore della Marina e dell’Aeronautica per pianificare l’eventuale trasferimento in Sardegna degli enucleandi. In precedenza De Lorenzo si era incontrato con il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Rossi “per mettere a punto un piano che lui aveva in testa” (deposizione generale Rossi davanti alla Commissione parlamentare, 4 giugno 1969). In un successivo incontro De Lorenzo mostrò a Rossi le bozze del Piano Solo (confronto De Lorenzo-Giuriati, relazione di minoranza, pag. 101)comprendenti le cartine con l’indicazione delle città, dei porti e degli aeroporti da cui far partire gli enucleandi. Contemporaneamente viene messo a punto il Piano Sigma che prevedeva il richiamo in servizio e l’impegno dei carabinieri in congedo. Per attuare questa disposizione fu necessario interessare i distretti militari delle varie città dove, tra l’altro, era previsto l’acquartieramento dei richiamati. Già nel 1963 era stato fatto un esperimento con il richiamo di 3450 carabinieri e 92 ufficiali in gran parte accasermati presso la scuola di Cesano. 2 aprile: Milano, manifestazione unitaria dei metalmeccanici contro i licenziamenti, le rappresaglie antisindacali e la mancata applicazione del contratto. 4 aprile: Cipro, l’arcivescovo Makarios abroga unilateralmente il trattato stipulato nel 1960 con Grecia e Turchia. 7 aprile: Venezia, arrestato Günther Andergassen, dirigente del BAS, mentre contemporaneamente la polizia austriaca arresta Georg Klotz, Alois Amplatz, Norbert Burger e Peter Kienesberger, anch’essi dirigenti del BAS. Il primo resterà in carcere sei anni, gli altri saranno scarcerati dopo qualche settimana 8 aprile: in un appunto del Sifar si parla di Enzo Generali, definito “sospetto trafficante di armi per conto dei partigiani di Tschombè e già in rapporti con l’Oas. Il Generali (…) sarebbe in collegamento col noto colonnello tedesco Skorzenj che vive attualmente a Madrid”. 10 aprile: Roma, il colonnello Renzo Rocca annota: “Fonte attendibile riferisce che l’Unione popolare e democratica per una nuova repubblica, fondata dall’onorevole Randolfo Pacciardi, è sovvenzionata dal Partito repubblicano statunitense, tramite l’ex ambasciatore degli Usa a Roma signora Luce. Sempre dalla stessa fonte si apprende che l’onorevole Pacciardi avrebbe in progetto un prossimo viaggio negli Stati uniti per incontrarsi con vari esponenti del partito repubblicano statunitense”. 12 aprile: Milano, si svolge una manifestazione sindacale unitaria di protesta contro la mancata applicazione del contratto in molte aziende, i licenziamenti e le rappresaglie. 16 aprile: il colonnello Rocca incontra l’ingegner Valerio: “Ho visto ieri sera l’ingegnere Valerio. Auspica una soluzione tipo Brasile. Gli ho segnalato l’opportunità di aiutare Pacciardi, come Pacciardi stesso mi aveva pregato di dire. Valerio è contrario perché ritiene che Pacciardi non abbia alcuna possibilità di successo e sarebbero denari sprecati. L’errore è stato quello di partire senza basi serie”. 18 aprile: Pisa, gravi incidenti fra militanti del Msi e antifascisti durante una conferenza di Giorgio Almirante 21 aprile: Messina, la polizia carica gli operai della raffineria Mediterranea in sciopero da tre giorni. 22 aprile: nasce la Repubblica di Tanzania dall’unione di Tanganika e Zanzibar. Julius Nyerere ne diventa presidente. Milano, il confidente del Sifar, Raffaele, invia un rapporto sul congresso dell’Associazione volontari libertà, svoltosi il 15 marzo precedente. Scrive, fra l’altro, che “la nuova associazione non dovrebbe avere carattere politico ma è chiaro che con le nomine nelle cariche direttive di persone assolutamente contrarie al Pci e al Psi, la stessa viene ad assumere una posizione di antitesi con l’Anpi, nella quale il colore politico è evidente (…)” Roma, nel corso dei lavori del comitato centrale del Pci, Palmiro Togliatti respinge con durezza le critiche formulate all’Unione Sovietica dai comunisti cinesi. 28 aprile: Napoli, la polizia interviene con estrema durezza contro le donne senza tetto dell’ex manicomio di Villa Fleurent. Primavera: Torino, la FIAT acquista una quota del pacchetto azionario della Olivetti e cede il controllo della RIV alla svedese SKF, che riduce drasticamente l’occupazione e procede alla riorganizzazione dell’azienda. La dura lotta condotta dagli operai della RIV non riesce a modificare le decisioni della direzione aziendale. Washington, il presidente degli Stati Uniti Lyndon B. Johnson invia un corpo di spedizione di 42.000 uomini nella Repubblica domenicana. Aprile: un anonimo confidente invia al colonnello Renzo Rocca, responsabile dell’ufficio Rei del Sifar, la seguente informativa: “Da una riunione di dirigenti comunisti, vengo a sapere che la guerra al governo continuerà e verrà intensificata (…) I primi 3 obiettivi sono stati già raggiunti: la sfiducia nel governo, l’inflazione, la disoccupazione. Ora si sta preparando la rivoluzione e la conquista del potere regionale e statale. Per combattere l’azione nefasta dei comunisti e salvare l’Italia da una dittatura peggiore occorre costituire immediatamente un corpo per la sicurezza dello Stato, come in Inghilterra l’Intelligence Service, ed affidare la direzione ad ufficiali di stato maggiore valorosi e di indiscusso amor patrio. Viva l’Italia!”. 2 maggio: Saigon, forze del Fronte di liberazione affondano un’unità da guerra americana e distruggono 19 aerei. La Rochelle (Francia), fugge dall’Ospedale civile, con la complicità della polizia, Marc Robin, condannato all’ergastolo per le sue attività come esponente dell’Oas. 5 maggio: scioperano per 24 ore i ferrovieri aderenti alla CGIL. Il comitato esecutivo della Cisl richiama, per la seconda volta, la Fim all’ubbidienza delle direttive confederali. 6 maggio: Pier Paolo Pasolini è assolto, in appello, dall’accusa di “vilipendio alla religione”. In primo grado era stato condannato a 4 mesi di reclusione. 10 maggio: comizio di Pacciardi al cinema Adriano di Roma: “con il centrosinistra abbiamo raggiunto l’acme del pericolo. Occorre quindi agire subito e alzare la bandiera dell’anticomunismo prima che sia troppo tardi”. 12 maggio: il tribunale di Torino condanna Salvatore Francia del Centro Sudi Ordine Nuovo per apologia di fascismo, vilipendio della Resistenza e diffamazione a mezzo stampa dell’ex comandante partigiano Nuto Revelli per un articolo pubblicato da I Quaderni Neri, pubblicazione diretta dallo stesso Francia. 13 maggio: l’ambasciatore Manlio Brosio è nominato segretario generale della NATO. 14 maggio: Corleone (Pa), arrestato Luciano Leggio nell’abitazione delle sorelle Sorisi. Era latitante da 16 anni ed è accusato di una serie impressionante di delitti. Il presidente egiziano Nasser e Kruschev danno il via ai lavori per la costruzione della diga di Assuan. 15 maggio: Roma, il Comitato Centrale del Psi approva le quattro condizioni poste dal segretario nazionale del partito, Francesco De Martino, per la continuazione dell’esperienza del governo di centro sinistra: approvazione, entro il mese di luglio, dei nuovi contratti agrari e della legge urbanistica, portare avanti la programmazione economica, attuare entro l’autunno l’ordinamento regionale. Il ministro del Tesoro Emilio Colombo (dopo aver incontrato il presidente della Repubblica ndr) invia al presidente del Consiglio Aldo Moro una lettera dove sostiene che la situazione economica è prossima “al collasso” con la quale richiede una serie di provvedimenti con o senza la collaborazione dei sindacati e “senza riguardo ai pericoli di deflazione e di disoccupazione”. In merito alla lettera inviata da Emilio Colombo al presidente del Consiglio Aldo Moro, il colonnello Renzo Rocca, in un suo Appunto (pubblicato dalla rivista “Panorama” il 18 luglio 1974 ndr), scrive: “Funzionario della presidenza del Consiglio che ha letto la lettera di Colombo a Moro ne sottolinea la coraggiosa franchezza e l’esatta valutazione della gravità della situazione. La lettera sarebbe stata scritta da Colombo d’accordo con Segni e dovrebbe dare l’avvio ad una definitiva crisi di governo che faccia sospendere questo funesto esperimento politico. Dal contesto della lettera di Colombo, appare chiaro che il medesimo ha attinto largamente con frasi testuali ai vari documenti compilati in proposito dal Servizio dall’agosto 1963 ad oggi per richiamare l’attenzione del governo sulla gravità della situazione”. 19 maggio: una nota della Divisione Affari Riservati del Ministero dell’interno informa che il professor Lino Franco, di Vittorio Veneto, ha intenzione “di organizzare dei corsi di sabotaggio con la partecipazione di elementi fanatici neofascisti e che a tal fine ha occultato da tempo un consistente quantitativo di armi e munizioni”. Lino Franco, con un passato da militare nella Repubblica Sociale Italiana, è il fiduciario a Vittorio Veneto della rete della Cia del Triveneto e mantiene rapporti con affiliati al Centro Studi Ordine Nuovo. 20 maggio: il presidente della CEE invia una lettera al presidente del Consiglio Moro, richiamandolo alla necessità di far fronte alla grave crisi finanziaria italiana che potrebbe mettere in crisi il funzionamento della Comunità stessa. 22 maggio: Napoli, nel corso di uno sciopero degli operai del gas, la polizia carica gli scioperanti. Roma, durante i lavori della Direzione del Psdi, Giuseppe Saragat attacca il socialista Riccardo Lombardi e la sinistra democristiana colpevoli, a suo parere, di boicottare la politica di centrosinistra. 23 maggio: Milano, 300.000 lavoratori partecipano a uno sciopero indetto dalla FIOM per la difesa degli accordi sui premi di produzione. Il capo centro (Stay Behind) Aleppo Alessio invia un appunto al Sifar sul “collaboratore Alfonso” (Giuseppe Landi), nel quale si richiede una contribuzione in denaro per l’associazione dei paracadutisti “nella considerazione che Alfonso e i ‘ragazzi’ ha rinunziato per sé e per i suoi alla nota gita premio offertagli (…)”. Roma, il governo vara sgravi fiscali per la fusione delle società, ma la stampa sostiene che è giunto il momento di affrontare la questione del blocco dei salari. 25 maggio: Ginevra, si svolge un incontro fra i ministri degli Esteri italiano ed austriaco, Giuseppe Saragat e Bruno Kreisky, per discutere della questione altoatesina ed esaminare la possibilità di creare una commissione mista di esperti sull’Alto Adige. 26 maggio: sciopero di 24 ore dei lavoratori tessili dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto. Lo stesso giorno si interrompono anche le trattative per il rinnovo del contratto dei chimici. La conseguenza è l’immediato blocco degli straordinari e la proclamazione di due giornate di sciopero per il 4 e il 13 giugno. Il ministro del Bilancio, Antonio Giolitti, consegna ai sindacati un memorandum in cui si raccomanda moderazione nelle richieste e sostegno alle riforme programmatiche del governo. Ancona, la Prefettura segnala che Alexis Riziero è delegato interregionale dell’Unione nazionale anticomunista Pace e Libertà, con sede a Rimini in via Garibaldi n.62, e che Italo Tassinari è il vice segretario dell’Unione. 27 maggio: Roma, il ministro del Tesoro Colombo chiede – con una lettera inviata al Presidente del Consiglio e pubblicata dal Messaggero – restrizioni creditizie senza riguardo ai periodi di deflazione e disoccupazione, il rifiuto dello Statuto dei lavoratori, delle Regioni e della riforma urbanistica. Ciò provoca forti contrasti tra democristiani e socialisti. I sindacati e l’opposizione di sinistra chiamano i lavoratori alla vigilanza e alla lotta contro i tentativi di involuzione politica e contro i minacciati provvedimenti di politica economica. Approvata la nuova legge agraria che contiene le norme per il superamento della mezzadria. 28 maggio: il Congresso Nazionale Palestinese – riunitosi nel settore arabo di Gerusalemme – decide la costituzione dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP). Nei campi profughi dei rifugiati palestinesi vengono aperti i primi centri o campi di addestramento organizzati per guerriglieri. E poco dopo iniziano le prime incursioni arabe in territorio israeliano. In settembre, durante il summit del Cairo, il Consiglio della Lega Araba decide di istituire un comando militare unificato contro lo Stato di Israele, con la partecipazione dei palestinesi. In questa occasione, viene affidato l’incarico ad Ahmad SHUQARI, un esponente politico legato all’Arabia Saudita e all’Egitto, di mettere in piedi un’organizzazione per promuovere la liberazione dei territori palestinesi. Nel 1966, l’Esercito israeliano compie una serie di rappresaglie contro i profughi in territorio siriano e giordano. Dopo la guerra dei sei giorni i capi di Stato arabi – riunitisi dal 29 agosto al 1° settembre 1967 nel vertice di Khartoum in Sudan – decidono di adottare un atteggiamento intransigente nei confronti di Israele (nessun negoziato, nessun riconoscimento, completa restituzione dei territori occupati) e riaffermano il loro pieno sostegno alla causa palestinese. 30 maggio: il governatore della Banca d’Italia, Guido Carli, sottolinea, nella consueta relazione annuale, la necessità di provocare un momentaneo rallentamento del saggio di sviluppo della domanda per non compromettere la competitività dell’economia italiana sui mercati internazionali. Chiede l’applicazione della politica dei redditi sostenuta da La Malfa. Maggio: Roma, fondato l’Istituto di studi storici e militari Alberto Pollio. 2 giugno: Roma, annuale parata militare per la ricorrenza della nascita della Repubblica. Vi partecipano un numero di militari doppio di quello consueto, 16 mila uomini. 4 giugno: Roma, raggiunto un accordo tra governo e sindacati in base al quale l’esecutivo si impegna a presentare entro l’anno un disegno di legge di riforma del sistema pensionistico. 5 giugno: nel saluto diffuso in occasione dell’anniversario della fondazione dell’Arma dei carabinieri, il generale Giovanni De Lorenzo esorta i militi ad “affrontare uniti, con serenità, il domani, quale che esso sia, con la serietà e l’onestà di sempre, con il coraggio della giusta causa, con la fede nei destini della Patria, con l’obbedienza che ha un solo volto”. 6 giugno: Pacciardi chiede che il presidente della Repubblica formi un governo di salute pubblica sciogliendo il Parlamento Giorgio Pisanò fonda il movimento per la Seconda Repubblica. In Puglia e Lazio si formano i Centri d’azione agraria coordinati dal principe Ruspoli Vittorio Bachelet è nominato presidente dell’Azione Cattolica 9 giugno: in una nota confidenziale dell’ufficio Affari riservati si segnala che “nell’ultima decade di maggio”, è venuta a Roma tale Ginembre Anna, moglie di un’attivista dell’Oas “attualmente detenuto” e proprietaria a Parigi della Librairie de l’Amitiè. A Roma avrebbe incontrato Ernesto De Marzio, Ezio Maria Gray, Pino Rauti e Julius Evola, nonché i capi della corrente di Rinnovamento. La Ginembre si “sarebbe fatta portavoce” del “Centro per la lotta al comunismo” costituito di recente da tale Enrich Odendaal che sostiene il governo sud – africano nella lotta contro il Movimento internazionale anti – apartheid, costituito a Londra 12 giugno: Sud Africa, Nelson Mandela è condannato all’ergastolo https://www.raicultura.it/storia/accadde-oggi/Nelson-Mandela-condannato-allergastolo-cd54441c-6f41-403f-b2a3-e4518ff4c525.html 13 giugno: il Kgb occulta nei pressi di Monte Perazza, a 23 Km da Roma, un apparato radio ricetrasmittente del tipo Svir – l – m. L’apparato andrà poi smarrito. 14 giugno: Roma, celebrazioni per il 50° anniversario della fondazione dell’arma dei Carabinieri: sfila la XI Bgt. meccanizzata con 20 cingolati, 50 autoblinda e 32 mezzi corazzati. De Lorenzo annuncia che, per il protrarsi delle celebrazioni, i reparti speciali affluiti a Roma non potranno abbandonare la capitale prima del 20 luglio. I principali esponenti politici iniziano a dormire fuori casa 15 giugno: rapporto di De Lorenzo con i più alti ufficiali dell’Arma, escluso il vice comandante Manes impegnato nell’accompagnamento di delegazioni straniere. Secondo la deposizione del generale Celi davanti la Commissione parlamentare, il rapporto avrebbe avuto un momento collettivo in cui De Lorenzo parlò della gravità della situazione politica e dell’eventualità di manifestazioni di piazza alle quali ci si sarebbe dovuti opporre “secondo le disposizioni esistenti”. Una seconda fase, invece, nella quale De Lorenzo ricevette singolarmente gli ufficiali. E’ la riunione nella quale vengono date precise disposizioni per l’applicazione del piano. Ciò è confermato dalla successiva riunione del 19 a Milano in cui il generale Markert consegna le disposizioni particolareggiate ai comandanti di Brigata di Milano, Torino e Genova. Alla riunione, oltre ai generali Aurigo, Ciravegna e Palumbo, partecipano il capo di Stato Maggiore della Divisione Pastrengo, colonnello Mingarelli e il generale Zinza comandante della legione di Milano. Lo schema di piano particolareggiato che i comandanti delle singole Brigate devono approntare, doveva contenere i seguenti dati: “forze disponibili dell’Arma da impiegare tenendo presente la necessità di costituire riserve, obiettivi da vigilare quali Rai, Prefettura, sedi di partito e di sindacati, telefoni, ecc.; reti dei collegamento da attuare tra i comandi e i reparti impiegati e quelli di riserva; riserva di viveri e di acqua da costituire nelle caserme in caso di attuazione dei relativi progetti per i quali ci si sarebbe dovuti avvalere di militari in servizio o anche di militari in congedo da richiamare” (Commissione parlamentare d’inchiesta, Relazione di minoranza, pag. 116). “Markert raccomandò la massima segretezza (…) il piano richiesto doveva essere scritto di pugno o a macchina personalmente dai comandanti di Brigata e di Legione senza avvalersi ne del dattilografo, ne del sottufficiale di fiducia e nemmeno del capo ufficio della Brigata o dell’aiutante maggiore della Legione. Nessuno doveva venire a conoscenza di detti piani, tantomeno appartenenti ad altra amministrazione” (deposizione generale Aurigo davanti alla Commissione Lombardi, citato nella relazione di minoranza, pag. 118). Aurigo afferma ancora: “Allorquando Markert indicò gli obiettivi da occupare includendovi la Prefettura, ed aggiunse che se il prefetto avesse opposto resistenza lo si doveva sequestrare, se necessario, pistola alla mano, tutti noi rimanemmo sconcertati e ci dicemmo a vicenda, ma allora dobbiamo fare un colpo di stato? Data la illegittimità dell’ordine e il suo carattere assurdo, quale ufficiale anziano dissi a Markert: tu credi che il Questore di Milano, disponendo di 3000 uomini, se ne stia alla finestra mentre noi gli occupiamo la Prefettura e gli portiamo via il Prefetto?” (idem). Continua Aurigo: “Markert fece presente che il SIFAR aveva già approntato gli elenchi di persone da arrestare e da trasferire in luoghi di concentramento” (idem). 17 giugno: Roma, intervenendo alla Camera dei deputati, Vittorio Foa critica la proposta della Cisl sul “risparmio contrattuale”, affermando che “il risparmio delle famiglie non può essere istituzionalizzato al di là dell’istituto di previdenza”. 19 giugno: Washington, approvata la legge contro la discriminazione razziale. Gli stati del Mississippi e dell’Alabama dichiarano che nei loro territori non verrà applicata. 21 giugno: Spoleto, al Festival dei Due Mondi, si verificano incidenti al teatro Melisso durante la esecuzione di canzoni antimilitariste. Denunciati per “vilipendio delle forze armate” gli esecutori della canzone Gorizia. Il direttore del Festival, Giancarlo Menotti, toglie la canzone dal repertorio e chiede scusa al presidio militare. 22 – 24 giugno: Roma, si svolge la 10°sessione dell’assemblea dell’UEO. Aldo Moro parla della necessità di un rapporto con gli Stati Uniti che sia “una partnership fra eguali”, mentre Saragat sostiene l’ingresso della Gran Bretagna nella Comunità europea e afferma che “la distensione non può né deve ostacolare l’azione per la costruzione dell’Europa, così come tale costruzione non può svilupparsi in antitesi con gli Stati Uniti”. 22 giugno: crisi del 1° governo Moro che si apre in un momento di forti difficoltà e nella quale si inseriscono pesanti pressioni internazionali. Il 19 giugno un incaricato della Comunità europea, Marjolin, si era incontrato con esponenti del governo ai quali aveva espresso le preoccupazioni degli altri paesi della Comunità per le ripercussioni della crisi italiana e la necessità di interventi economici in linea con quanto sostenuto dal ministro del Tesoro Colombo e dal governatore della Banca d’Italia Carli. Sulla stampa straniera si parla apertamente di manovre in atto tra le Forze armate per favorire un intervento militare. Il tedesco Die Welt, il giorno 23, scrive di “inquietudini tra gli alti ufficiali delle Forze armate”. Il parigino Express, il 2 luglio, accennerà a grosse ambizioni politiche da parte dei generali dei carabinieri. Il corrispondente da Roma del gollista Le Figaro conclude un suo articolo affermando che si può contare sull’arma dei carabinieri “potente, sicura, popolare”. 23 giugno: approvata la legge che disciplina la corresponsione degli assegni familiari e l’integrazione guadagni degli operai dell’industria. 24 giugno: l’esecutivo della CGIL approva un documento critico nei confronti del “risparmio contrattuale” proposto dalla CISL, perché snatura “la stessa funzione del sindacato, il cui compito è quello di aumentare la partecipazione dei lavoratori alla distribuzione del reddito e non di amministrare i salari”. Il direttivo della CGIL, inoltre, approva un documento che convalida la decisione della FIOM di accettare una politica di piano come punto di riferimento, dichiarando la propria disponibilità ad una programmazione intesa ad eliminare gli squilibri esistenti. 25 giugno: il governo va in minoranza su un capitolo di bilancio riguardante il finanziamento delle scuole private. Il comandante delle forze armate americane in Italia, di base a Verona, invia un telegramma al comandante in capo delle forze Usa in Europa, di base a Heidelberg, nella Germania federale. Nel telegramma si legge: “Abbiamo avuto informazione da fonte molto affidabile che nel prossimo futuro è possibile che in Italia avvenga un colpo di stato. L’individuo scelto per coordinare i piani per tale manifestazione è Randolfo Pacciardi, noto per essere contrario all’attuale indirizzo politico ed economico. I finanziamenti saranno forniti dalla Confindustria e dalla Confagricoltura. Il Msi è d’accordo sui piani per la manifestazione, ma non è a favore di Pacciardi dato il suo passato di ministro della difesa. Se la manifestazione dovesse provocare una contromanifestazione di estrema sinistra, i carabinieri sarebbero immediatamente chiamati a intervenire con l’appoggio delle forze armate”. Il quotidiano romano Il Messaggero critica Aldo Moro accusandolo di offrire contropartite alla Cgil “che nel suo calcolo possono far apparire conveniente la politica dei redditi sia alla Cgil che al Pci che la dirige. Ma per essere vantaggiose per i sindacati comunisti queste contropartite debbono logicamente rappresentare qualcosa che faciliti al Partito comunista il suo inserimento nell’azione governativa (…) Questa indeterminatezza del presidente del Consiglio non può rassicurare coloro che temono uno scivolone della politica di centrosinistra verso una politica praticamente di fronte popolare”. 26 giugno: il presidente del consiglio Aldo Moro si reca al Quirinale per presentare le dimissioni al presidente della Repubblica Antonio Segni. Contemporaneamente i capi di Stato Maggiore delle tre divisioni dei carabinieri, Dino Mingarelli, Luigi Bittoni e Romolo Dalla Chiesa, si incontrano al comando generale dell’arma con il generale Franco Picchiotti, con il colonnello Giovanni Allavena del Sifar e con lo stesso comandante Giovanni De Lorenzo, che allude alla situazione politica e della minaccia rappresentata dal Pci. Riferisce Dalla Chiesa al generale Manes: “(…) chiarì (il tenente colonnello Tuccari ndr) che la convocazione traeva origine dalla particolare situazione del momento, che destava preoccupazione a seguito delle frequenti agitazioni sindacali suscitate dal PCI. Ci preannunziò quindi che avremmo avuto, a cura del SIFAR, elenchi di persone del PCI (attivisti e sospetti di spionaggio) che, se fosse stato necessario, avremmo dovuto far arrestare”. Queste affermazioni saranno poi confermate dalla deposizione del colonnello Bittoni durante il processo De Lorenzo – L’Espresso. Il 27 e 28 vennero convocate riunioni operative con i comandanti di legione a cui vennero consegnate le liste delle persone da arrestare. I comandanti parteciparono alle riunioni in abiti civili “per evitare – secondo quanto affermato dal colonnello Mingarelli – perplessità e apprensioni per l’arrivo di tanti ufficiali”. Tutti gli ordini furono dati verbalmente con la raccomandazione della massima segretezza. Il Piano Solo è pronto per essere attuato. Per monitorare gli sviluppi della situazione politica il Sifar, con il beneplacito del presidente Segni, sistema microfoni nascosti al Quirinale per registrare i colloqui del capo dello stato durante le consultazioni per la formazione del nuovo governo. 27 giugno: il presidente del Senato Merzagora, dopo un colloquio con il presidente Segni, afferma che “è necessario dare vita ad un governo di emergenza con una larga base d’appoggio”. Lo stesso giorno il ministro del Bilancio Giolitti presenta il suo piano quinquennale di sviluppo economico, prefigurando un vasto piano di riforme. Milano, si svolge una riunione presso il comando della 1° divisione carabinieri “Pastrengo”, presieduta dal generale Marcket, che consegna al generale Zinza una lista contenente i nominativi di 44 persone destinate ad essere prelevate nottetempo e portate all’aeroporto di Linate per essere trasferite in una località non specificata. Il generale Zinza, dopo la riunione, trasmette l’elenco al colonnello Oreste Tangini impartendogli l’ordine di suddividere la città in settori per delimitare le zone dove avrebbero dovuto essere effettuati gli arresti delle 44 persone. Al tenente colonnello Bruno Sarti affida inoltre l’incarico di recarsi all’aeroporto di Linate per reperire i locali dove trattenere i fermati in attesa di trasferimento. 28 giugno: il quotidiano di Francoforte Frankfurter Allgemeine scrive a proposito della situazione italiana: “Si deve finalmente far luce chiara sui sacrifici ai quali deve assoggettarsi l’Italia: aumento di tasse o altre misure impopolari. L’esperimento di centrosinistra è definitivamente fallito, e il nuovo governo dovrà usare tutta la sua forza per frenare l’inflazione e salvare la lira anche a costo della svalutazione. Molti sperano che sia l’ora del ministro Colombo, il quale ha dimostrato di avere una chiara visione delle cose”. Il quotidiano Il Messaggero scrive che “Il riassestamento, dunque, dell’economia dovrebbe essere il solo e nello stesso tempo immane compito del prossimo governo, il quale dovrebbe affrontare i problemi con mentalità tecnica mettendo da parte ogni impedimento di carattere politico (…) Una volta adottati i provvedimenti, poi farli rispettare se necessario con l’autorità della legge (…) e saper affrontare con fermezza l’eventuale lotta portata dai comunisti fuori dal Parlamento, nelle piazze”. 29 giugno: la direzione democristiana approva un documento nel quale si afferma che la collaborazione con il PSI può essere perseguita a due condizioni: la salvaguardia di una politica di stabilizzazione monetaria e l’estensione della maggioranza anche agli enti locali. Il PSI dovrebbe, cioè, rompere in sede locale le giunte dove amministra con il PCI. La segreteria del Pci emette un comunicato in cui si denuncia che “gruppi apertamente reazionari approfittano delle attuali difficoltà per rivolgere un attacco contro le istituzioni democratiche e repubblicane ed, in questo, modo preparare le condizioni dell’avvento di un regime autoritario”. Giugno: come testimonierà in seguito, il colonnello Amos Spiazzi apprende, in una riunione presso il comando della 3° Armata che deve discutere del piano per l’impiego dell’Esercito in caso di conflitto, l’esistenza del Piano di sopravvivenza. Luglio: i carabinieri di Trapani scrivono in un rapporto che Ignazio Salvo è un grande elettore democristiano, ma non un mafioso. Modena, in risposta alla recessione economica la Camera del Lavoro propone scioperi e manifestazioni contro il carovita e per una nuova politica economica, raccogliendo anche la partecipazione di artigiani e commercianti. Nei primi mesi dell’anno il sindacato modenese riconosce le organizzazioni artigiane come controparti autonome rispetto alla Confindustria. Comincia anche invertirsi la tendenza alla diminuzioni di iscrizioni al sindacato. La fase recessiva provoca licenziamenti e riduzioni dell’orario di lavoro in molte aziende. Nel settore edilizio il 70% degli addetti rimane disoccupato. In alcune aziende, come la Orlandi, vengono avviati processi di ristrutturazione produttiva. Entra in crisi il gruppo Orsi, costretto a cedere il controllo delle proprie aziende e a chiuderne alcune. La Macerati è ceduta alla francese Citroen. 2 luglio: l’ambasciatore italiano a Bonn, Gastone Guidotti, manifesta al governo tedesco il disappunto italiano per le dichiarazioni rese dal ministro dell’Economia, Kurt Schmucker, al settimanale Der Spiegel che criticava la politica economica italiana e subordinava eventuali prestiti ad una stabilizzazione politica rilevando che vi erano “alcune stravaganze politiche alle quali bisogna saper rinunciare”, riferendosi evidentemente al governo di centrosinistra. Parigi, l’Express pubblica un servizio sull’Italia dal titolo: “Italie: l’ouverture se ferme. Les généraux des carabiniers eux mèmes nourissent des ambitions politiques” 2 – 3 luglio: sciopero dei braccianti indetto dalla sola Federbraccianti. 3 luglio: Roma, il Partito Comunista organizza a piazza San Giovanni una manifestazione annunciando la mobilitazione “allo scopo di bloccare ogni involuzione politica”. 4 luglio: Aldo Moro riceve dal presidente Segni l’incarico di formare il nuovo governo. Suscita stupore la sua dichiarazione al termine del colloquio: “riferirò nelle fasi salienti al Capo dello Stato”, non rientrando questo nei doveri del presidente incaricato. Il Punto scrive: ”Non è un caso che Frankfurter Allgemeine ha indicato nell’on. Colombo l’unico uomo capace di far uscire l’Italia dalle sue difficoltà economiche. Dopo le voci che sono corse sui contatti segreto di Colombo a Bruxelles, dopo le fughe sulla lettera dello stesso Colombo al presidente Moro, l’affermazione del giornale tedesco nella sua platealità, costituisce un elemento nuovo a conferma di una certa interpretazione dei fatti. Si ha l’impressione che il quotidiano di Francoforte sappia molto bene quali sono gli uomini su cui la Germania, o quanto meno una certa Germania (quella di Halstein per intenderci), sa di poter fare assegnamento in Italia”. L’occhiello recitava: “Industriali e finanzieri renani indicano due fari di salvezza per l’Italia: da un lato il Presidente Segni, i cui poteri (approfittando sempre della congiuntura) dovrebbero essere portati al livello dei poteri presidenziali del generale De Gaulle, dall’altra l’onorevole Colombo”. Il confidente del Sifar, “Raffaele”, trasmette al servizio una nota: “Il giornale mensile anticomunista Tribuna Operaia (direttore responsabile dott. Luigi Cavallo), viene stampato a Milano. La funzione del giornale è quella di controbattere la propaganda della stampa comunista tra le masse operaie. Merita ogni considerazione ed elogio”. 5 luglio: Bari, comizio congiunto di Randolfo Pacciardi e del principe Ruspoli che chiedono la fine del centro sinistra e un governo di salute pubblica. Fra i partecipanti Stefano Delle Chiaie. Il settimanale Epoca esce con una copertina tricolore: “L’Italia che lavora chiede al Capo dello Stato un governo energico e competente che affronti subito con responsabilità la crisi economica e il malessere morale che avvelena la nazione”. Achille Occhetto, insieme ad una quindicina di dirigenti della Federazione giovanile comunista, è fermato da un picchetto della Vigilanza aeronautica (Vam) dopo un diverbio con il tenente Monego, intervenuto per obbligarli a cessare il canto di canzoni antimilitariste 9 luglio: sul muro del comando dei carabinieri di Torino compaiono scritte inneggianti a Nuova Repubblica, militari al governo, De Lorenzo al governo, tutti con Pacciardi, governo d’emergenza. Scritte analoghe compaiono anche in altre città. 13 luglio: durante una riunione della direzione socialista, si svolgono incontri con il segretario democristiano Rumor e con il socialdemocratico Tanassi. Negli ambienti politici desta particolare sensazione la convocazione al Quirinale del senatore Merzagora, dell’uomo cioè che aveva sostenuto con maggiore forza la soluzione del governo d’emergenza. Le trattative per la formazione del nuovo governo riprendono, tra innumerevoli difficoltà, il giorno successivo. Il 15 luglio De Lorenzo è ricevuto al Quirinale, negli stessi giorni Segni convoca anche i capi di Stato Maggiore dell’Esercito D’Aloja e della Difesa Rossi. Anche Moro, nel momento più difficile della trattativa, ritiene opportuno incontrare De Lorenzo e il capo della polizia Vicari, per avere un quadro della situazione dell’ordine pubblico e anche per avere una valutazione “per quanto riguarda la situazione economica”. L’incontro si svolge nell’abitazione dell’avvocato Morlino e sono presenti anche il segretario della DC Rumor e i presidenti dei gruppi parlamentari Gava e Zaccagnini. Le trattative per la formazione del governo si arenano sulla riforma della scuola, l’attuazione delle Regioni e la riforma urbanistica.Roma, il presidente della repubblica Antonio Segni riceve al Quirinale, per la seconda volta, il presidente del Senato Cesare Merzagora. Si svolge un’esercitazione di sabotaggio ferroviario degli uomini delle Stay-behind (Gladio ndr). I partecipanti non saranno mai individuati. 14 luglio: la Corte d’assise di Milano, presieduta da Paolo Curatolo, emette la sentenza a carico dei 63 imputati per i fatti di Reggio Emilia del luglio 1960, assolvendo da ogni addebito i poliziotti che avevano aperto il fuoco contro i manifestanti, uccidendone cinque. 15 luglio: rotte le trattative tra i quattro partiti della maggioranza per la costituzione di un nuovo governo di centrosinistra il presidente della Repubblica Antonio Segni convoca al Quirinale il comandante dei carabinieri generale Giovanni De Lorenzo. Il generale dirà poi che Segni, non fidandosi di Angelo Vicari e della polizia, gli ha chiesto una garanzia militare. Dopo De Lorenzo, Segni riceve anche i capi di stato maggiore della difesa Aldo Rossi e dell’esercito Giuseppe Aloja, E’ il momento più delicato della crisi. Il giorno successivo, su indicazione di Segni, De Lorenzo si reca nell’abitazione dell’onorevole Tommaso Morlino dove troverà riunito con Moro il vertice dalla Democrazia Cristiana: il segretario del partito Mariano Rumor e i presidenti dei gruppi parlamentari Benigno Zaccagnini e Silvio Gava. Il giorno successivo sarà raggiunto un accordo di massima per la formazione del nuovo governo. 16 luglio: la Corte d’assise di Milano (alla quale il procedimento è stato trasmesso da Bolzano) pronuncia la sentenza al processo sugli attentati della “notte dei fuochi” in Alto Adige. Vengono condannati 65 imputati, tra i quali Josef (Sepp) Kerschbaumer, Alois Amplatz, Georg Klotz, Siegfried Carli, Jörg Pircher; inoltre i cittadini austriaci Kurt Welser, Wolfgang Pfaundler, Heinrich Klier. Molti dei condannati sono latitanti. Cinque mesi dopo Kerschbaumer morirà in carcere. Inizia lo sciopero dei giornalisti che durerà tre giorni, fino al 19 luglio. 17 luglio: i quattro partiti di centrosinistra (Dc, Psi, Pri, Pli, Psdi) raggiungono un accordo di programma. Aldo Moro riferisce al presidente della repubblica Antonio Segni di essere disposto ad accettare l’incarico di formare il governo. A questo punto il meccanismo per una soluzione autoritaria viene disattivato. L’onorevole Pietro Nenni scriverà che i partiti e il parlamento avevano avvertito che potevano essere scavalcati e che era apparsa l’alternativa di “un governo della destra con un contenuto fascistico-agrario-industriale”. E Moro, ma solo nel 1978, scriverà a sua volta: “Il tentativo di colpo di stato nel 1964 ebbe certo le caratteristiche esterne di un intervento militare, secondo una determinata pianificazione propria dell’arma dei carabinieri, ma finì per utilizzare questa strumentazione militare essenzialmente per portare a termine una pesante interferenza politica rivolta a bloccare o almeno fortemente dimensionare la politica di centrosinistra. Questo obiettivo politico era perseguito dal presidente della repubblica onorevole Segni”. 22 luglio: Nenni scrive sull’Avanti che in Parlamento si è avuta la sensazione improvvisa che potevano essere scavalcati e che parlava di un possibile governo d’emergenza nei cui confronti il ricordo del luglio ’60 sarebbe impallidito. La crisi di governo si avvia alla soluzione. Moro accetta il reincarico e dal governo (dal 22 luglio 1964 al 22 febbraio 1966) verranno esclusi i socialisti della corrente di sinistra che fa capo all’on. Lombardi ed entreranno, invece, i democristiani fedeli a Scelba. Lombardi si dimette dalla Direzione socialista. Con la formazione di questo governo vengono a cadere i presupposti per l’applicazione del Piano Solo. Di questo piano non restano tracce se si esclude la bozza depositata nella cassaforte del comando generale dell’Arma e la lettera inviata da De Lorenzo il 9 luglio allo Stato Maggiore dell’esercito. Ciò permetterà a De Lorenzo, davanti alla Commissione d’inchiesta, di minimizzare la portata reale delle misure previste. Nasce così il governo Moro, quadripartito Dc – Psi – Pri – Psdi, esclusi fanfaniani e lombardiani a sancire la vittoria dei settori più moderati e l’applicazione di una politica economica deflazionistica. E’ significativo il fatto che Giolitti non è riconfermato al Bilancio. Restano invece Nenni alla vice presidenza del Consiglio, Saragat agli Esteri, Andreotti alla Difesa e Taviani agli Interni.La composizione del governo: http://www.senato.it/leg/04/BGT/Schede/Governi/0052_M.htm 23 luglio: Palmiro Togliatti scrive a Raffaele Mattioli: “Caro Mattioli, non ho mai avuto occasione di scrivere una lettera ad un banchiere. Non so, quindi, se riuscirò ad esprimermi in maniera pertinente. Si tratta dell’Istituto Feltrinelli e delle sue sorti che ad ogni studioso italiano debbono stare a cuore. La mia opinione, formatasi attraverso contatti abbastanza diretti è che sia necessario un intervento d’una certa urgenza. Non mi sembra però consigliabile una misura che escluda il Feltrinelli dalla testa dell’Istituto. Questo dovrebbe essere, mi pare, trasformato in Fondazione, mantenendo il nome e anche la persona del fondatore. Ottenuto questo, bisognerebbe però garantire ciò che annualmente è necessario per la gestione. Le cifre credo che le conosca anche Lei. Ora, non Le sembra possibile raccogliere questa somma con l’impegno, almeno per un certo numero di anni, di un gruppo di banche o simili? Questo è il problema che le pongo, considerando che la soluzione che io affaccio potrebbe essere ben accolta. Ma forse Lei ne conosce più di me! Tenga in un certo conto, se può, la mia opinione. E accolga un saluto sempre cordiale e affettuoso”. La preoccupante situazione in cui versa l’Istituto Feltrinelli è esaminata da Togliatti anche con Piero Sraffa. 26 luglio: il presidente della Confindustria, Cicogna, chiede a tutti gli associati un versamento straordinario di 4.000 lire per ogni dipendente delle imprese iscritte al fine di giungere alla raccolta della somma di 32 miliardi da impiegare per il programma stabilito sotto la sigla NT, cioè il Noto Programma, di sostegno al centro-destra. 30 luglio: il giornale della Confindustria scrive: “Le dichiarazioni programmatiche dell’onorevole Moro rivelano una comprensione maggiore della situazione economica e delle necessità che da essa derivano”. 31 luglio: la capsula spaziale americana Ranger 7 si schianta sul suolo lunare dopo aver scattato, a distanza ravvicinata, migliaia di foto. Luglio: la Nato svolge in Italia una grande esercitazione militare chiamata Corazza Alata. Su Ragguaglio Metallurgico, Franco Castrezzati, della Fim-Cisl, scrive: “Anche se si sta sferrando la più potente offensiva della destra economica e politica, il governo, questo governo di centrosinistra non deve rinunciare a rendere la democrazia operante nei fatti, a razionalizzare la nostra società mettendo urgentemente in atto le misure più idonee per riformare le società per azioni, ed evitare le speculazioni sulle aree, le evasioni fiscali, le fughe di capitali e quindi le persistenti minacce all’occupazione”. 2 agosto: scontro nel golfo del Tonchino fra motosiluranti nord vietnamite e unità navali americane. Cinque giorni dopo il Congresso vota la Risoluzione del golfo del Tonchino. Iniziano i bombardamenti statunitensi sul Vietnam del Nord. Hanoi si appella ai popoli di tutto il mondo. 7 agosto: il presidente della Repubblica Antonio Segni è colpito da una trombosi. Il presidente del Senato Merzagora subentra nelle funzioni di Capo dello Stato. Successivamente Segni darà le dimissioni. Merzagora scoprì, allibito, che ogni mattina il Sifar faceva pervenire sul tavolo del Capo dello Stato una nota con la cronaca di avvenimenti privati, alcuni intimi, dei politici di maggioranza e opposizione. Indignato chiamò il capo del Sifar. Ma l’ufficiale fece osservare che quella nota veniva compilata ogni giorno da molti anni. E nessun Capo dello Stato aveva mai osato protestare. Washington, il Congresso autorizza il presidente Johnson, all’unanimità, ad utilizzare tutti i mezzi militari e le forze disponibili in Vietnam. Attacco turco contro Cipro. Violenti scontri a Nicosia. Il generale Grivas assume il comando delle truppe greco-cipriote. 9 agosto: Anterselva (Bolzano), esplode una mina al passaggio di una camionetta dei carabinieri: sei feriti. 13 agosto: Palmiro Togliatti è colpito da emorragia cerebrale durante le vacanze a Yalta, sul mar Nero. 19 agosto: Innsbruck, muore “suicidato” l’irredentista altoatesino Paul Wagner. 21 agosto: attentato alle linee ferroviarie in provincia di Pistoia, che la polizia attribuisce al MAR. E’ la prima volta che compare questa sigla Togliatti muore a Yalta, in Ucraina. Aveva 71 anni. Ai funerali, che si svolgeranno il giorno 25 a Roma, partecipano oltre un milione di persone e tutti i leader del comunismo mondiale. Il 26 agosto Luigi Longo è eletto segretario del PCI L’Italia con Togliatti – Archivio audiovisivo movimento operaio e democraticohttps://www.youtube.com/watch?v=WTRIHPGVtBg 22 agosto: Parigi, L’Express riassume il pensiero di Cesare Merzagora, facente funzioni di Presidente della Repubblica dopo il malore occorso ad Antonio Segni: “Italie: Un homme fort: pour le président Merzagora les partis politiques n’ont pas d’avenir”. 28 agosto: Perca (Bolzano), attentato contro una jeep di alpini. 30 agosto: attentati terroristici in tutto l’Alto Adige alla vigilia degli incontri, in programma a Ginevra, tra i ministri degli Esteri italiano e austriaco, Saragat e Kreinsky. Pietro Secchia annota nel suo diario: “Ischia. Processione del patrono, molta gente, molti preti in ordine gerarchico. Vi è il vescovo e vi sono coloro che gli reggono la coda (…) Mentre mi trovo casualmente ad assistere a questa sfilata, mi sovvengono le parole di 15 anni fa all’incirca: (…) Siamo come la chiesa, preti in abiti civili. Lui è il papa (Togliatti) e noi non siamo altro che i diaconi che gli reggono la coda”. 31 agosto: con due decreti il governo aumenta l’IGE, imposta generale sull’entrata, escludendo i prodotti alimentari e fiscalizza gli oneri sociali delle imprese. 3 settembre: Brunico (Bz), per la prima volta un attentato volontariamente omicida viene compiuto in Alto Adige. Un cecchino appostato nei pressi della caserma dei carabinieri di Selva dei Mulini uccide il militare Vittorio Tiralongo. Negli anni precedenti il terrorismo cosiddetto irredentista aveva colpito soltanto cose e simboli, mai volontariamente persone. 4 settembre: il democristiano Edoardo Frei è il nuovo presidente della repubblica del Cile. Bolzano, si svolge una riunione, presenti il questore Allitto Bonanno, il comandante del Gruppo carabinieri, tenente colonnello Ferrari, il capo dell’ufficio politico Giovanni Peternel, il capo di gabinetto Nicolodi, il tenente di Ps Compagnone, il maresciallo del Sid Cosimo Provenzano. Si esamina la situazione alla luce dell’avvenuto rientro in Italia di Amplatz, Klotz e dell’infiltrato, nelle file degli irredentisti altoatesini, Kerbler. 5 settembre: il settimanale comunista Rinascita pubblica “il memoriale di Yalta”. 6 settembre: in una baita della Val Pusteria viene ucciso Louis Amplatz e ferito George Klotz, entrambi ricercati perché sospettati di essere gli autori di numerosi attentati in Alto Adige. I due erano rientrati clandestinamente in Italia insieme a Christian Kerbler, per compiere attentati. La vicenda non sarà mai chiarita. Kerbler si consegna addossandosi l’omicidio e il ferimento, viene preso in custodia dal capo dell’Ufficio politico della Questura di Bolzano Giovanni Peternel e dal funzionario di polizia Renato Compagnone, ma durante il trasferimento a Bolzano si lancia fuori dall’auto e si dilegua. Molti anni dopo polizia e carabinieri si rimbalzeranno la responsabilità del crimine e lo stesso vice comandante dei carabinieri generale Giorgio Manes annoterà sulla sua agenda: “Pistola usata per uccidere Amplatz era di maresciallo della compagnia di Bressanone”. Ma l’autorità giudiziaria di Bolzano non indicherà colpevoli. Kerbler sarà condannato in contumacia per l’uccisione di Amplatz. Risulterà poi dalle indagini del giudice Mastelloni che il gen. De Lorenzo “(…) voleva esperire la possibilità di uccidere uno o due terroristi sudtirolesi (…)“ e che in questa operazione erano implicati anche il questore di Bolzano Ferruccio Allitto Bonanno e il funzionario dell’Ufficio Affari Riservati Silvano Russomanno. 7 settembre: il colonnello dei paracadutisti Antonio Palumbo, comandante della Scuola militare di Pisa, schiaffeggia il giornalista Enrico Ardù di Paese Sera, che aveva scritto articoli ritenuti denigratori sull’addestramento dei parà italiani. 9 settembre: George Klotz è arrestato in Austria, presso Innsbruck. Si era rifugiato ferito in Austria dopo essere sfuggito all’agguato tesogli dai servizi segreti italiani. Rasun (Bolzano), 6 carabinieri rimangono feriti per lo scoppio di una mina. 10 settembre: ancora tensione in Alto Adige, un carabiniere viene ferito durante uno scontro a fuoco con terroristi altoatesini. 11 settembre: il Parlamento approva la legge di riforma dei patti agrari. In Val di Tures viene organizzato un rastrellamento su un fronte di cinque chilometri durante il quale, secondo alcune testimonianze, si verificano anche episodi di brutalità. Il tenente colonnello dei carabinieri Giancarlo Giudici dichiarerà in seguito: “A Montassilone il colonnello Francesco Marasco, comandante della Legione carabinieri di Bolzano, mi urla: “Hai fermato quindici persone? Mettile al muro e fucilale, poi brucia la casa”. Io non credo alle mie orecchie ma lui mi minaccia: Io ti denuncio per insubordinazione”. Ho visto Marasco tenere decine di fermati, uomini e donne, appoggiati al muro con le mani alzate per ore”. Questa operazione, condotta da carabinieri ed alpini, seguiva gli attentati di Perca e Rasum e l’uccisione a Molini di Tures del carabiniere Vittorio Tiralongo . 12 settembre: Torino, la FIAT riduce l’orario di lavoro a 44 ore settimanali, estendendolo successivamente anche alla RIV e alla Autobianchi. In settembre l’orario sarà ulteriormente ridotto a 40 ore settimanali. 13 settembre: Roma, IX congresso della Dc. I dorotei perdono la maggioranza assoluta. Confermato il sostegno del partito alla politica di centrosinistra. 15 settembre: Roma, il Senato approva la legge sui patti agrari imperniata sulla divisione dei prodotti al 58 per cento al mezzadro, sull’aumento del 10 per cento della quota spettante al colono parziario e sulla con direzione dell’impresa nelle decisioni più importanti. Una nota informativa del Viminale riferisce che Franco Lino starebbe organizzando corsi di sabotaggio per giovani missini, e che aveva in animo di compiere un attentato alla Camera del lavoro di Milano il 25 aprile, ma vi aveva poi rinunciato. 18 settembre: Roma, Martin Luther King è ricevuto in udienza privata da Paolo VI 23 settembre: il Senato boccia il decreto che aumenta l’IGE. Per il governo si tratta di “un incidente tecnico”. 26 settembre: Pietro Ingrao, sul settimanale Rinascita, scrive: “Il congresso dell’Eur (della Dc ndr) rende ancor più evidente la necessità e l’attualità del dialogo tra noi e il movimento cattolico (…) E’ assurdo oggi pensare di sviluppare il dialogo e l’incontro col movimento cattolico senza fare i conti e misurarsi con l’organizzazione politica che esso ha espresso, con la Dc”. 27 settembre: Washington, la commissione Warren termina i suoi lavori affermando che l’assassino di Kennedy agì da solo. 29 settembre: il capo del servizio informazioni della Guardia di Finanza, tenente colonnello Guido Barrecchia, informa il comando generale che il Sifar ha richiesto il potenziamento delle strutture di intelligence in Alto Adige e propone l’apertura di un sottocentro a Bolzano affidato al capitano Lucio Siragusa e al maresciallo Salvatore Saija. 1 ottobre: Renato Branzi lascia la segreteria amministrativa della Dc. Sereno Freato, vice segretario amministrativo durante la segreteria di Aldo Moro, dichiarerà che i finanziamenti della Cia alla segreteria divennero permanenti “dal 1960 in poi”. Era lo stesso Freato che una volta al mese si recava in un luogo convenuto, ritirava la valigia con il denaro de la portava in piazza Sturzo “nella stanza del commendatore Renato Branzi, segretario amministrativo”. Freato dichiarerà anche di essere stato delegato a compiere l’operazione da Moro. 3 ottobre: al termine dei lavori del consiglio nazionale democristiano, Mariano Rumor viene eletto segretario nazionale. Tommaso Morlino e Flaminio Piccoli, vicesegretari. Rumor assume personalmente la direzione del quotidiano Il Popolo, organo della Dc. Berkeley, negli Usa, nasce il “Free speech movement” (Fsm), il movimento universitario americano che si diffoderà in altre università. Gli studenti del Free movement superano i vecchi organismi studenteschi, interamente inseriti nelle logiche dell’estabilishment e sviluppano un’analisi critica della società e delle gerarchie. Così J.Weinberg descrive la nascita del movimento: “Per la loro particolare posizione sociale, di parziale marginalità, gli studenti sono in grado di mantenere vivi dei valori umani e sociali, che essi stessi si rendono conto, saranno distorti e annullati nel momento in cui entreranno nel mondo reale e compromissorio degli adulti. E’ questo stato sociale marginale che ha permesso agli studenti di sensibilizzarsi nel movimento per i diritti civili e di creare il Free movement. Con il loro idealismo, questi giovani si trovano a fare i conti con un mondo caotico, che appare loro come costruzione delle precedenti generazioni. Sono diventati degli attivisti ed è nata una nuova generazione, una generazione radical”. 4 ottobre: dopo anni di lavoro è completata l’Autostrada del Sole che collega Milano con Napoli. 6 ottobre: Alessandro Natta chiede al comitato centrale del Pcus un “fraterno aiuto” per ottenere una dilazione nel pagamento dei debiti verso l’Urss da parte dell’Italturist. La dilazione sarà concessa. 7 ottobre: il terrorista sudtirolese Friederich Rainer si appresta a compiere un attentato all’interno del cimitero – ossario dei militari italiani di Burgusio, nell’alta Val Venosta. Ma sbaglia la preparazione dell’ordigno e rimane ucciso dall’esplosione. Roma, riunione congiunta delle segreterie delle federazioni degli statali aderenti a CGIL, CISL, UIL per discutere del riassetto delle carriere e delle retribuzioni. Un nuovo incontro si svolge il giorno 13. 8 – 9 ottobre: prima riunione dei direttori nazionali delle ricerche per la difesa, organismo istituito nella primavera del 1964 per un coordinamento scientifico internazionale sulle applicazioni della scienza nelle tecniche di difesa. 8 ottobre: il capo dell’Ufficio Rei del Sifar colonnello Renzo Rocca propone al capo dell’Ufficio D colonnello Giovanni Allavena l’utilizzazione di Luigi Cavallo in Alto Adige. Scrive in una nota: “La persona, abile e spregiudicato ex comunista, ottimo agente anticomunista ed esperto in propaganda, ottimo conoscitore della lingua tedesca, si è dichiarato pronto, se necessario, a recarsi in Alto Adige e compiere qualsiasi tipo di operazione, anche le più rischiose. E’ elemento su cui può farsi affidamento”. Allavena approverà l’impiego, ma Cavallo potrà “essere utilizzato solo nel campo propagandistico”. 12 ottobre: per la prima volta tre astronauti russi volano insieme nello spazio a bordo della stessa navicella spaziale. 14 ottobre: Mosca, destituito Kruschev. Leonida Breznev nuovo segretario del PCUS e Aleksei Kossighin è nominato primo ministro. 15 ottobre: Londra, dopo tredici anni i laburisti vincono le elezioni. Harold Wilson è nominato primo ministro. Martin Luther King ottiene il Premio Nobel per la Pace. 16 ottobre: la Cina sperimenta la sua prima bomba nucleare. In un rapporto speciale la Cia affronta la questione di un possibile ingresso dei comunisti al governo legandolo agli effetti del centro-sinistra. Questa possibilità, è scritto nel rapporto, “sta diventando più seria grazie ai limiti del centro-sinistra e agli impulsi revisionisti che animano il Pci. Se l’ingresso dei comunisti al governo sembra imminente, bisogna tener presente che ci sarà chi tra i militari e i quadri dirigenti della polizia si opporrà considerando l’ingresso del Pci come un’occupazione del potere”. 22 ottobre: Roma, il governo approva un disegno di legge sul conglobamento del trattamento economico dei dipendenti statali in servizio e in quiescenza Jean Paul Sartre rifiuta il premio Nobel per la letteratura. Continua in https://www.facebook.com/photo/?fbid=4593601717327657&set=gm.667358664249396 23 ottobre: il generale Giuseppe Aloja, nell’anniversario della battaglia di El Alamein, firma un ordine del giorno in cui si legge: “In Africa settentrionale i paracadutisti affermarono col sangue l’indomito calore e l’eroica tenacia dei soldati italiani. Fra le loro tappe di gloria rimarrà imperitura El Alamein, purissimo esempio di ardimento e di amor patrio che onora i paracadutisti e l’esercito. Nella guerra di liberazione, fedeli agli ideali del risorgimento e alle leggi dell’onor militare, essi combatterono strenuamente per la resurrezione dell’Italia alla luce della libertà (…)”. 24 ottobre: il Presidente del Consiglio Aldo Moro inaugura il primo altoforno del IV centro siderurgico di Taranto 29 ottobre: dalla fusione di Stipel, Telve, Timo, Teti e Set nasce la SIP (Società italiana per l’esercizio telefonico). Farà parte del gruppo IRI tramite il controllo della finanziaria STET. Felice Ippolito, ex segretario del Cnen, è condannato a 11 di reclusione per peculato. Ottobre: Torino, alle elezioni per le commissioni interne alla Fiat, Uil e Sida prevalgono su Fiom e Fim. L’11a Brigata meccanizzata dei carabinieri è trasferita alle dipendenze del comando della 2a Divisione carabinieri di Roma, e non più a quelle del Comando generale. 3 novembre: Washington, Lindon B. Johnson è rieletto presidente degli Stati Uniti. 10 novembre: Berkeley (Usa), gli studenti manifestano nel campus universitario. 13 novembre: inizia uno sciopero unitario di 48 ore degli ospedalieri dopo la sospensione delle trattative sul conglobamento e il riassetto delle carriere. Roma, riunione tra il ministro del Lavoro Delle Fave e i segretari delle organizzazioni sindacali sullo Statuto dei Lavoratori. 15 novembre: attentato alla stazione di Bressanone, salta in aria, senza causare vittime, il bagagliaio del Brennero Express. L’attentato e il suo preordinato fallimento con un’informazione fatta dal cittadino tedesco Karl Joosten – che si è qualificato come informatore del questore di Bolzano Allitto Bonanno – sono attribuiti ai servizi italiani nel quadro di una manovra Nato diretta a preservare “l’italianità dell’Alto Adige”. Joosten sarà poi condannato in Austria per aver partecipato al confezionamento dell’ordigno. 19 novembre: Pisa, suicida il tenente colonnello Saverio Vinci, aiutante maggiore del colonnello Palumbo, a causa – si dirà ufficialmente – di un esaurimento nervoso. 20 novembre: Berkeley (Usa), migliaia di studenti manifestano nella cittadella universitaria per protestare contro l’autorità accademica, in riunione per decidere sanzioni e nuove normative in seguito alle prime agitazioni studentesche. Alla manifestazione partecipa la cantante Joan Baez. Nominato comandante del gruppo carabinieri di Bolzano il tenente colonnello Eugenio Dogliotti. Lascerà l’incarico il 20 luglio 1969. 21 novembre: Roma, denunciato e arrestato, Pio D’Auria. Insieme ad altri militanti del Msi e di Avanguardia Nazionale, la sera precedente, in largo Chigi, si era impossessato dell’altoparlante di un’auto del Psi compiendo poi gesti vandalici sulla stessa vettura. 22 novembre: la Questura di Livorno invia a quella di Venezia un telegramma sul conto di P.C. (Pietro Chellini, v. 26 aprile 1962 ndr): “argomento precorsa corrispondenza intercorsa con ministero interni et questura Milano et Bolzano est elemento cui devesi fare poco affidamento causa sue condizioni mentali non completamente sane punto predetto habet precedenti questi atti per furto virgola est dedito simulazione reati et appare affetto megalomanie et dedito pederastia punto nominato C. non est ricercato punto. Questore Parlato”. 22 – 23 novembre: elezioni amministrative: la DC perde il 3%, cala anche il PSI, il PCI guadagna il 2,5% e il PLI il 4,3. Il PSIUP ottiene il 2,9% dei suffragi. 24 novembre: La fonte “120”, Campoverde, redige una nota informativa per la Divisione Affari Riservati sul conto del dirigente comunista Aldo D’Alfonso: “L’organizzazione installata dall’ex direttore della libreria Rinascita di Roma, Aldo D’Alfonso, per la costituzione di punti di vendita di libri in Emilia, presso le Cooperative specialmente, ha cessato la sua attività con l’apertura di una procedura di fallimento. Oltre al passivo, molte decine di milioni erano state investite dalla rete cooperativa emiliana, ma anche direttamente dall’amministrazione straordinaria del Pci, nell’affare andato a male. Il fallimento non ha certamente giovato al prestigio – almeno quale uomo d’affari – del D’Alfonso, cui già si imputava il disordine amministrativo della libreria Rinascita durante la sua gestione, ma ciò non toglie che sarà utilizzato anche per l’amicizia del responsabile della sezione editoriale centrale, Amerigo Terenzi, in altre attività nel campo delle istituzioni culturali”. 2 dicembre: inizia il viaggio di quattro giorni in India – sotto la protezione del Sifar – di papa Paolo VI in occasione del 35° Congresso Eucaristico. Berkeley (Usa), al termine di una manifestazione un migliaio di giovani occupano gli uffici amministrativi del campus universitario. Nella notte la polizia interviene per sgomberare, arrestando 800 persone. Il Free Speech Movement proclama uno sciopero ad oltranza per i giorni successivi, cui aderisce circa il 70% degli studenti. Mario Savio: il 2 dicembre 1964 a Berkeley il suo discorso storico che diede il via alla protesta studentesca. Preannunciando il ’68… “Arriva un momento in cui il funzionamento della macchina diventa così odioso, ti rende così infelice che non puoi più farne parte, non puoi farne parte nemmeno passivamente. E devi mettere il tuo corpo sugli ingranaggi, sulle ruote, sulle leve, su tutto l’apparato, e devi farla fermare. E devi mostrare alle persone che la gestiscono, alle persone che la possiedono che se non sarai libero, alla macchina sarà impedito del tutto di funzionare”. continua in https://italianidifrontiera.com/storie/mario-savio-cinquantanni-fa-a-berkeley-il-discorso-storico-che-diede-il-via-alla-protesta-studentesca/ 3 dicembre: Vincenzo Cazzaniga, presidente della Esso Italiana, invia un appunto alla casa madre per sottolineare che i fondi richiesti servono “per pagare tutti coloro che possono promuovere gli interessi della compagnia”, fra i nomi che compaiono fra quelli dei beneficiati della Esso, troviamo Giulio Andreotti, Emilio Colombo e Guido Carli. 7 dicembre: Roma, CGIL, CISL e UIL inviano una lettera al ministro del Bilancio Pieraccini con le osservazioni delle tre organizzazioni sindacali sul Progetto di programma quinquennale presentato dal governo. Berkeley (Usa), dopo 5 giorni di sciopero studentesco, le autorità accademiche decidono alcune concessioni alla piattaforma del “Free speech movement”. 10 Dicembre: visita in Italia del presidente del Congo, Ciombè. Si svolgono numerose manifestazioni di protesta della sinistra che vengono attaccate dalla polizia affiancata dagli squadristi di Avanguardia Nazionale. Contro le manifestazioni di protesta interviene la polizia, in particolare le squadre speciali dirette dal vicequestore Emilio Santillo. Paolo Pecorello, militante di Avanguardia Nazionale scriverà in un suo memoriale: “Avanguardia Nazionale e Ordine Nuovo organizzarono numerose manifestazioni di piazza che assunsero dimensioni preoccupanti durante la visita di Ciombe al Papa a Roma”. 16 dicembre: Rinascita pubblica un intervento di Pier Paolo Pasolini sulle Nuove questioni linguistiche. Consapevole del fatto che qualche cosa sta accadendo nella lingua italiana negli anni del grande sviluppo economico del secondo dopoguerra, Pasolini dichiara innanzitutto l’inesistenza di una lingua effettivamente unitaria e comune. Partendo da premesse marxiste e gramsciane, sostiene che è nato un nuovo e unitario italiano, i cui centri irradiatori stanno al Nord del paese, lungo l’asse Milano-Torino, dove hanno sede le grandi fabbriche e dove è diffusa e sviluppata la moderna cultura industriale. Il nuovo linguaggio tecnocratico deve avere come ambiente di elaborazione le aziende e deve opporsi al linguaggio tradizionale, proprio delle università, che ha i suoi centri di diffusione a Roma e Firenze, le tramontate capitali della lingua 20 dicembre: la fonte “128” trasmette alla divisione Affari riservati una nota informativa sul conto di Paolo Alatri: “La Ccc (Commissione centrale di controllo ndr) del Pci ha aperto in questi giorni una inchiesta sullo stato patrimoniale del segretario generale dell’Associazione Italia-Urss, on. Paolo Alatri. Risulta infatti al Pci che l’on. Alatri sarebbe oggi molto ricco e che il suo patrimonio ammonterebbe ad almeno un miliardo di lire. L’inchiesta del Pci tende ad accertare se tale proprietà proviene dai finanziamenti dell’Urss o da altre origini”. Giuseppe Saragat, in un’intervista all’Espresso afferma: “I comunisti stanno riscoprendo la libertà e non è scoperta da poco. Ora essi cercano di limitare gli effetti di questa scoperta ed esaminano il problema della libertà di una società monopartita (il che è contraddittorio), ma la strada è imbroccata e sarà molto difficile che possano tornare indietro (…) Si comprende quindi quanto sia favorevole il momento attuale per una grande ripresa d’iniziativa delle forze socialiste in Italia”. 28 dicembre: Giuseppe Saragat eletto Presidente della Repubblica. Dopo il fallimento delle candidature Nenni-Leone, Saragat lancia un appello perché attorno al suo nome si raccolgano i voti “di tutti i partiti democratici e antifascisti”. Questo invito soddisfa il PCI che voleva una richiesta esplicita dei propri voti determinanti. Dicembre: alla fine dell’anno, per effetto della stretta creditizia e della fuga di capitali all’estero, gli investimenti risultano del 20% in meno dell’anno precedente. Efisio Ortona lascia la guida della direzione Affari Riservati del ministero degli Interni. Gli subentra Savini Figurati. DURANTE L’ANNO Ravenna, come conseguenza del contratto nazionale dei chimici firmato da UIL e CISL, anche all’ANIC viene introdotto il nuovo sistema di classificazione del personale, il job evolution, finalizzato ad un preciso inquadramento professionale delle maestranze, limitando le pratiche clientelari nei rapporti tra dirigenze e personale. |