Referendum, ecco perché 5 Si cambiano l’Italia
Si vota l’8 e 9 giugno. Una guida per orientarsi sui quesiti referendari che puntano a migliorare la condizione di vita dei lavoratori e dare cittadinanza a chi ancora non ce l’ha
Daniela Zero – collettiva.it
https://www.collettiva.it/speciali/referendum-2025/referendum-ecco-perche-5-si-cambiano-litalia-qy51xeld
https://www.cgil.it/referendum/informazioni-cgil-referendum-2025-h4zhyjmi
https://www.collettiva.it/speciali/referendum-2025
Il sito del Comitato Referendum 2025
https://www.referendum2025.it/

Landini: “Con i referendum costruiamo, insieme, un’altra storia”
Il segretario generale Cgil si rivolge agli elettori per spiegare l’importanza di votare l’8-9 giugno cinque sì per il lavoro e la cittadinanza
Ho pensato di scrivervi questa lettera perché si avvicina un momento fondamentale per tutte le lavoratrici, per tutti i lavoratori ma, in realtà, per tutti noi.
L’esperienza sindacale mi ha insegnato che la valorizzazione del lavoro non passa solo dal salario, ma anche dalla possibilità di realizzare una parte consistente della propria vita.
Per molte persone, in Italia, il lavoro oggi non significa realizzazione, dignità, sicurezza.
Per questo motivo domenica 8 e lunedì 9 giugno si vota per i referendum sul lavoro e la cittadinanza. Per cambiare in meglio il nostro Paese.
Se andremo a votare e supereremo il quorum, il giorno dopo migliorerà la vita per milioni di persone. Potremo porre un freno ai licenziamenti illegittimi, accrescere le tutele per i lavoratori delle piccole imprese, ridurre la precarietà, garantire più sicurezza sul lavoro e maggiore integrazione con la cittadinanza italiana.
Lo sappiamo bene, sempre più cittadine e cittadini hanno disertato le urne negli ultimi anni. Non possiamo rimanere indifferenti. Quando la maggioranza di chi non va a votare non è composta da chi sta meglio, ma da chi sta peggio, significa che c’è un problema profondo da affrontare. Affrontiamolo. La democrazia si difende praticandola.
I referendum sul lavoro e la cittadinanza, per i quali nel 2024 sono state raccolte 5 milioni di firme, mettono al centro un’idea di libertà fondata sulla giustizia sociale e la solidarietà, anziché sul mercato e sul profitto. Andando a votare, possiamo modificare leggi ingiuste,che hanno peggiorato nel tempo le condizioni delle lavoratrici, dei lavoratori, delle persone.
“Il voto è la nostra rivolta”, lo slogan che la Cgil ha adottato per la campagna referendaria, significa una cosa sola: il voto ci offre la possibilità di rivoltare il nostro Paese con lo strumento più democratico che esista. Col referendum non deleghiamo qualcun altro a rappresentarci: siamo noi a decidere personalmente per il nostro futuro.
Un futuro in cui siano garantite anche le pensioni, la sanità e l’istruzione pubblica. Non disperdiamo questa possibilità.
“È sempre la solita storia, tanto non cambia mai niente”, sentiamo dire spesso. La storia può cambiare, invece, con l’impegno di tutte e tutti.
Costruiamo, insieme, un’altra storia.
Maurizio Landini
https://www.collettiva.it/speciali/referendum-2025
Il sito del Comitato Referendum 2025
https://www.referendum2025.it/



Energia di sinistra
La sinistra deve ripensare il disegno complessivo dell’intera battaglia politica perché restano definiti poco incisivamente i suoi obiettivi generali. Deve capire come motivare i cittadini, come trasmettere loro il movimento, un’energia paragonabile a quella che anima le destre. Come proporre gli antichi ideali di emancipazione in modo da essere compresi anche dai molti che la destra induce a confondere il progresso col futurismo, la sicurezza con la rabbia, la libertà con la guerra.
Carlo Galli
da strisciarossa
I giornali di oggi nella rassegna stampa di Rainews24
I giornali di oggi giovedì 5 giugno

Una pioggia di reati e di nemici affidati al codice penale: chi protesta, chi è povero o ai margini, chi fa resistenza passiva. Approvato a colpi di fiducia ea tempo di record il decreto sicurezza. Alle polizie mano libera e una seconda arma da portare a casa. Nuovi particolari sulla morte del trentenne colpito dal taser a Pescara: era inerme. Il padre: perché gli hanno sparato?
Eleonora Martini
https://ilmanifesto.it/la-resistenza-passiva-non-ferma-il-senato-il-dl-sicurezza-e-legge
5 giugno 2025. L’opuscolo che NON vi è arrivato a casa in vista dei referendum

In Svizzera in occasioni simili si riceve per posta una specie di manuale di istruzioni, con quesiti e ragioni del sì e del no
Ogni volta che si vota per un referendum abrogativo come quello del prossimo 8-9 giugno, in Italia tornano anche le cicliche discussioni sui limiti di questo strumento di democrazia diretta e sulle possibili soluzioni che si potrebbero trovare per renderlo più efficace. Oltre al problema del quorum, che non viene quasi mai raggiunto, un altro aspetto assai discusso riguarda la capacità di elettori ed elettrici di informarsi sui quesiti referendari – spesso poco comprensibili, peraltro – e sugli argomenti in ballo.
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https://www.ilpost.it/2025/06/05/svizzera-referendum-opuscolo-democrazia-diretta/?homepagePosition=13
5 giugno 2025. Eversione a Palazzo
L’azione di governo degli eredi politici di Almirante alimenta disuguaglianze e precariato. Ma soprattutto punta a disciplinare penalmente le questioni sociali per collocare l’Italia in una cornice di guerra globale che non ammette dissenso “interno”. Ecco quali sono i segnali più preoccupanti
Davide Conti – Left
I momenti di transizione storica delle società svolgono sovente la funzione di delineare, prima ancora che i caratteri del nuovo assetto in divenire, la cifra e il segno degli equilibri sistemici precedenti.
Così l’avvento del fascismo all’alba degli anni Venti del Novecento mostrò l’emergere di un fenomeno politico inedito (un regime reazionario di massa) ma specialmente l’irreversibile crisi dello Stato liberale. L’esito della Seconda guerra mondiale indicò prima di tutto la natura dei regimi nazifascisti, modellando in seguito la società su un profilo plurale e democratico. La fine della Guerra fredda avviò il tempo dell’ideologia totale del cosiddetto neoliberismo ma nella misura generale pose all’esame della storia il crollo del socialismo reale.
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https://left.it/2025/06/05/eversione-a-palazzo/?_gl=1*z4blqy*_up*MQ..*_gs*MQ..&gclid=CjwKCAjwo4rCBhAbEiwAxhJlCR_dHjZ8_w8X-ogj229rniv28Ybjw9_Mt_LrvGqSTa7BbdI85Sb6hRoCuYUQAvD_BwE&gbraid=0AAAAABzEL4OCS_I3A_uEkfuRtFaimVlV3
La vignetta di Vauro
«Yo soy Giorgia, soy una mujer, soy una madre, soy italiana, soy cristiana: no me lo pueden quitar»

5 giugno 2025
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 1197
RaiNews LIVE
Trump: “Putin è stato colpito duro e colpirà duro”. Merz: più pressione su Russia per stop a guerra
Il presidente Usa ha sostenuto che il termine per dare più sanzioni a Mosca è “nella mia mente”. Mark Rutte: obiettivo 5% del pil in Difesa è per tutti gli stati Nato. Attaccata nella notte la regione di Chernihiv, sei persone uccise tra cui un bimbo
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2025/06/ucraina-guerra-putin-chiama-trump-e-il-papa-la-pace-non-e-vicina-ce2456a9-e282-4b05-9423-2a20ba39dcd6.html
Vedi anche
https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina
LeMonde LIVE
En direct, guerre en Ukraine: Kharkiv a été bombardée cette nuit faisant dix-neuf blessés
Selon le maire, Igor Terekhov, les six bombardements qui ont visé la deuxième ville ukrainienne dans la nuit ont « directement visé des immeubles » et pas « des installations militaires ».
Live animé par Charlotte Herzog
Ce qu’il faut retenir du lundi 5 juin en fin de journée
Lors de la visite, jeudi, du chancelier allemand Friedrich Merz à la Maison Blanche, Donald Trump a déclaré avoir demandé à Vladimir Poutine de ne pas répondre à l’attaque ukrainienne contre plusieurs aérodromes russes.
En privé, Donald Trump a été impressionné par l’attaque ukrainienne contre des bases aériennes stratégiques russes, estimant qu’elle est « forte », qu’elle « déchire », rapporte le site américain Axios. Dmitri Peskov, le porte-parole de Valdimir Poutine a déclaré que « le Kremlin préférerait entendre de la part de [Donald] Trump des mots de condamnation ».
La riposte à l’attaque ukrainienne interviendra « quand et comment nos militaires le jugeront opportun », a déclaré jeudi le porte-parole du Kremlin, Dmitri Peskov, lors de son briefing quotidien.
Sergueï Riabkov, le vice-ministre des affaires étrangères russe, a déclaré, jeudi, que les bombardiers russes n’ont pas été détruits lors de l’attaque ukrainienne « mais endommagés [et] ils seront réparés ».
En visite en France, le président brésilien Luiz Inácio Lula da Silva a réitéré ses appels à la paix, exhortant la Russie à retenir ses attaques contre l’Ukraine. Emmanuel Macron a demandé la Russie et l’Ukraine ne soient pas mis sur le même plan, alors que Lula observe une attitude de neutralité vis-à-vis de la guerre en Ukraine.
L’armée ukrainienne dit avoir détruit un système Iskander russe dans la région russe de Briansk, près de Klintsy, une ville située à 70 kilomètres de la frontière ukrainienne.
Netanyahu sta armando una milizia collegata all’Isis contro Hamas
Lo confermano fonti dell’esercito israeliano: il gruppo, guidato da Abu Shabat, è stato anche accusato più volte di saccheggiare gli aiuti umanitari

Alessandra Fabbretti – Agenzia DIRE
Agenzia DIRE – ROMA, Israele ha fornito fucili kalashnikov nella Striscia di Gaza a una milizia armata avversaria di Hamas: lo confermano fonti interne all’esercito, secondo il Times of Israel, che riferisce di aver ottenuto il via libera alla pubblicazione dall’Israeli Military Censor, l’organismo di intelligence che vaglia le informazioni riguardanti la Difesa.
La testata Ynet News aggiunge che la milizia palestinese avversaria di Hamas sarebbe collegata al gruppo Stato islamico (Isis) e che, a fronte delle accuse, l’ufficio del primo ministro non ha smentito.
Il gruppo, come riferiscono ancora i media di Israele, è guidato da Yasser Abu Shabab, leader di un noto clan del sud di Gaza che è stato ripetutamente accusato di saccheggiare i camion di aiuti entrati a Gaza a fine maggio, dopo che Israele ha allentato il blocco totale all’ingresso di forniture in vigore fino al 19 gennaio e poi nuovamente dal 2 marzo.
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https://www.dire.it/05-06-2025/1156417-netanyahu-sta-armando-una-milizia-collegata-allisis-contro-hamas/
5 giugno 2025. Germania e l’«affare guerra» pubblicizzato su Der Spiegel
Piero Orteca – remocontro.it
«Verteidigung-Aktien», titoli borsistici del settore difesa, o se volete, come fare soldi con armi e armamenti. Non è scoppiata la guerra ma la Germania non soltanto politica si prepara. Se non proprio a fare la guerra, almeno ad ingrassarcisi sopra. Per ora, facendola fare ad altri, come in Ucraina.
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https://www.remocontro.it/2025/06/05/germania-e-laffare-guerra-pubblicizzato-su-der-spiegel/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=gli-ultimi-newsletter-total-articoli-dal-nostro-blog_262

Radio Onda d’Urto
Giovedì 5 giugno. Portuali in lotta per fermare il carico di armi diretto a Israele
L’antifascista Maja T. inizia lo sciopero della fame | Speciale referendum su lavoro e cittadinanza: venerdì 6 giugno microfono aperto | Trovate microplastiche radioattive nel mar Tirreno

“Non vogliamo essere complici del genocidio“, scrivono i CALP, che invitano sia lavoratori e lavoratrici dei porti, sia i civili, a partecipare al presidio in programma il 6 di giugno, alle ore 15, presso il Varco Etiopia del porto di Genova, in concomitanza con il passaggio della nave israeliana ZIM.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, il commento di Josè Nivoi, del CALP e di Usb. Di seguito un estratto del suo intervento
Oggi, sempre sulle nostre frequenze, in tema di iniziative solidali con il popolo palestinese:
Da sabato 7giugno, a Poncarale, nuovo appuntamento con la Tenda di solidarietà. La presentazione di Pinuccia Gorlani, collaboratrice di Sanitari per Gaza Brescia e del Comitato Nour Ama Cambia il Mondo, realtà promotrici dell’iniziativa.
Prosegue il viaggio verso Gaza dell’imbarcazione Madleen di Freedom Flotilla Coalition. Tuttavia, la rotta ha subito oggi una deviazione per soccorrere un’imbarcazione in difficoltà. L’aggiornamento di Michele Borgia, del gruppo comunicazione di Freedom Flotilla Italia.

ANTIFASCISMO E LOTTA DI GENERE – Il Tribunale di Budapest ha negato i domiciliari alla persona non binaria e antifascista tedesca Maja T., da un anno nelle carceri magiare nell’ambito della persecuzione voluta da Orban contro gli antifascisti di mezza Europa che, nel febbraio 2023, hanno manifestato contro il raduno neonazista del cosiddetto “Giorno dell’onore”.
Dopo il diniego dei giudici magiari, Maja T. ha deciso per lo sciopero della fame.
La vita di Maja in carcere è a rischio: è una persona non binaria, reclusa in isolamento a lungo termine, in un paese dove il governo vuole mettere fuori legge il Pride (dopo averlo vietato) e perseguita apertamente la comunità Lgbtq+. Una delegazione di Sinistra Italiana – The Left presso l’Europarlamento è presente in questi giorni a Budapest per seguire il processo.
Sulle nostre frequenze, il contributo di Mattia Tombolini, della campagna “Free all Antifas” e collaboratore di Ilaria Salis, nonché la traduzione (e lettura) in italiano della dichiarazione con la quale Maja annuncia l’inizio dello sciopero della fame e le motivazioni che sottendono questa scelta.

REFERENDUM – Sui referendum popolari abrogativi dell’8 e 9 giugno 2025, Radio Onda d’Urto continua a raccogliere – giorno per giorno – una serie di approfondimenti tra interviste, analisi, prese di posizione.
In onda oggi sulle nostre frequenze, le interviste agli operai della fabbrica IVECO realizzate nella giornata di ieri e commentate sia dal sociologo Emanuele Leonardi, docente di sociologia all’Università di Bologna, sia da Eliana Como, sindacalista e transfemminista parte della Assemblea generale nazionale di CGIL e FIOM. Abbiamo inoltre trasmesso l’intervista realizzata, sempre nella giornata di ieri, a Barbara Basile della Fiom Brescia.
Le interviste sono tutte disponibili qui.
Inoltre, per raccogliere anche il punto di vista delle nostre ascoltatrici e dei nostri ascoltatori, domani, venerdi 6 giugno, a partire dalle 11.10, microfono aperto in diretta incentrato principalmente su due domande:
– cosa pensi del referendum dell’8 e 9 giugno?
– nel tuo posto di lavoro, tra conoscenti e amici, hai riscontrato la volontà di partecipare ai seggi?
AMBIENTE – Si celebra il 5 giugno la Giornata mondiale dell’Ambiente, istituita dalle Nazioni Unite 53 anni fa. Milioni di persone in tutto il mondo organizzano eventi, attività e campagne online. Il tema di quest’anno è l’inquinamento da plastica. Tra gli obiettivi principali, prevenirne lo scarico e verificare il completamento del ciclo della raccolta differenziata.
Intanto, da uno studio emerge che sono radioattive le microplastiche disperse nel mar Tirreno. Lo certificano ricercatori e studenti dell’Università della Calabria, che da tempo analizzano la composizione delle particelle presenti in acqua, a poca distanza dalle spiagge del Mediterraneo. Negli ultimi anni, la presenza di plastica è stata rilevata in diversi organi umani: testicoli, arterie e polmoni. Non si conoscono ancora gli effetti sull’apparato respiratorio. Sarebbero invece tra le cause di infertilità e ictus. Inquietante la loro presenza accertata nel latte materno.

Oggi su Radio Onda d’Urto anche:
5 giugno 2025. È stata avviata la liquidazione giudiziale anche per la Ki Group Holding, un’altra società gestita in passato da Daniela Santanchè

Il Post
Il tribunale di Milano ha avviato una liquidazione giudiziale, una procedura che sancisce di fatto il fallimento di un’impresa, per una società controllata in passato dalla ministra per il Turismo Daniela Santanchè e dall’ex compagno Giovanni Canio Mazzaro, la Ki Group Holding. Secondo i giudici la Ki Group Holding è insolvente, ha accumulato debiti per oltre 1,4 milioni di euro con lo Stato e gli altri enti previdenziali, e non ha mai presentato un piano di ristrutturazione nonostante avesse assicurato che lo avrebbe fatto.
continua in
https://www.ilpost.it/2025/06/05/daniela-santanche-liquidazione-giudiziale-ki-group-holding/
5 giugno 2025. Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali
Porto di Genova 5 giugno 2025

Sicuri della tenacia dei portuali marsigliesi e sicuri che il contrasto ai traffici di armi nei porti passa attraverso la lotta. crediamo che anche nel caso la nave non arrivi,oppure come probabile arrivi senza le armi manteniamo il presidio di venerdì 6 giugno alle ore 15 ponte Etiopia per diversi motivi.
1) crediamo che le armi o i mezzi militari transitino e vengano caricate nei porti in container con il consenso dei terminal, degli armatori, e delle autorità
2) vogliamo che chi governa la città e il porto dica in maniera chiara e inequivocabile cosa pensa dei traffici di armi diretti nei conflitti
3) vogliamo un vero e reale boicottaggio dei commerci di armi verso israele
4) non sara’nessun decreto sicurezza a fermare le nostre lotte
Per queste ragioni e per altre se sarà necessario faremo del nostro meglio per bloccare i lavori nella zona di ponte Etiopia
Venerdì 6 giugno ore 15 presidio ponte Etiopia
Venerdì 20 giugno sciopero generale
5 giugno 2025. Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

Appello a un flash-mob: urla per Gaza, urla “Free Palestine”
Mercoledì 11 giugno, h 21.30 al
Parco delle Cascine ad Agraria
Per il rilancio e la protezione della @Freedom Flotilla Coalition
Per il rilancio del corteo del 21 giugno contro il riarmo
Per il tentetevi libere e liberi di luglio
In convergenza e collaborazione con l’iniziativa delle @Ribellincor (sempre alle Cascine, mercoledì 11 giugno a partire dalle h 19.00)
Consapevoli che ogni gesto è fondamentale, senza essere risolutivo, come Collettivo di Fabbrica – con la sua Brigata Sonora – ci mettiamo a disposizione per rilanciare e allargare la crescente onda di iniziative e proteste in solidarietà alla Palestina.
️ Lo svolgimento di questo flash-mob è semplice: ci troviamo ad Agraria, proviamo ad essere tante e tanti, con bandiere e simboli della Palestina, tamburi, pentole, e produrre un unico grande ritmato grido “Free free Palestine”, Palestina libera.
Lo facciamo in sinergia e rilanciando a nostra volta l’iniziativa prevista alle Cascine giovedì sera dei Cori e delle @Ribellincor che si terrà lo stesso giorno, a partire dalle 19.
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I giornali di oggi nella rassegna stampa di Rainews24
I giornali di oggi mercoledì 4 giugno

Un attacco dopo l’altro: in Ucraina i russi bombardano a Sumy, gli ucraini tornano a colpire il ponte di Crimea e si aspettano pesanti reazioni. I vertici non risolvono nulla, è il vortice del conflitto ad allargarsi. Meloni e Macron, lungo incontro: ora temono il riarmo tedesco
Sabato Angeri
https://ilmanifesto.it/kiev-attacca-il-ponte-di-crimea-il-vortice-del-conflitto-si-allarga
4 giugno 2025. Il decreto Sicurezza è legge con 109 sì: al Senato bagarre contro il testo liberticida e repressivo di Meloni e Salvini
Con 109 voti a favore anche il Senato approva il decreto Sicurezza che, col sì ottenuto anche alla Camera il 29 maggio scorso, diventa legge. Un provvedimento repressivo del dissenso e che contiene al suo interno nuovi reati e aggravanti, fortemente voluto dalla maggioranza ed in particolare da Fratelli d’Italia e dalla Lega.
Non a caso sono la premier Giorgia Meloni e il suo vice e leader del Carroccio Matteo Salvini i primi ad esultare e rivendicare l’operazione. Approvazione che per la presidente del Consiglio permette di “rafforzare la tutela dei cittadini, delle fasce più vulnerabili e dei nostri uomini e donne in divisa”, rivendicando come “legalità e sicurezza sono pilastri della libertà”
continua in
https://www.unita.it/2025/06/04/decreto-sicurezza-legge-senato-proteste-opposizione/
vedi anche
Perché Mattarella non ha bloccato il decreto sicurezza che è incostituzionale?
Il decreto sicurezza è “un disegno estremamente pericoloso di repressione”
Forcaiolo e securitario, il decreto Sicurezza non fa dietrofront su madri e donne incinte: il governo le vuole in cella
4 giugno 2025. Sui referendum Repubblica e Corriere si schierano con i padroni e i loro interessi

La Cgil sfida un’intera fase storica che ha sospinto la volontà di potenza delle agenzie del denaro abituate ad avere tutto e subito senza incontrare ostacoli.
Michele Prospero – l’Unità
Dalla sua ottica vetero-liberale, per la quale il dominio del capitale appartiene ad un ordine quasi naturale delle cose, Tito Boeri ha sentenziato che il referendum di giugno è “contro la storia”. In effetti la Cgil sfida un’intera fase storica che ha sospinto la volontà di potenza delle agenzie del denaro abituate ad avere tutto e subito senza incontrare ostacoli. L’ambizione di Landini è quella di invertire una rotta sbagliata che ha destrutturato le relazioni sindacali annichilendo il potere contrattuale dei lavoratori: non rimane traccia delle minute libertà solidali che furono strappate negli anni del conflitto di classe.
continua in
https://www.unita.it/2025/06/04/sui-referendum-repubblica-e-corriere-si-schierano-con-i-padroni-e-i-loro-interessi/
4 giugno 2025
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 1196
RaiNews LIVE
Putin chiama il Papa: “Kiev cerca l’escalation”. Leone XIV:”La Russia faccia un gesto per la pace”
Trump: “Ho parlato con Putin, la pace non è immediata”. Rutte: l’articolo 5 valido per “ogni centimetro” di territorio, reazione “devastante” se Mosca attacca. Von der Leyen: dazi al 500% sull’energia russa
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2025/06/istanbul-dopo-unora-di-negoziati-il-memorandum-russo-non-fa-alcun-passo-in-avanti-f121f1c7-3524-4f80-9d6c-4b8d7d16d14b.html
Vedi anche
- video Roghi e incendi e distruzione dopo massiccio attacco russo a Kharkiv
- video Esacotteri Baby Yaga distrutti: puntamenti e individuazione
- La minaccia di Medvedev: “Ritorsione inevitabile”
- video Crimea, il video dell’operazione degli 007 ucraini
- Nuova beffa a Putin: come hanno agito gli 007 in Crimea
https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina
LeMonde LIVE
En direct, guerre en Ukraine : Vladimir Poutine lui a dit qu’il réagirait à l’opération « Toile d’araignée » des Ukrainiens, affirme Donald Trump
Le président américain a parlé à son homologue russe au téléphone mercredi. « C’était une bonne conversation, mais qui ne mènera pas à une paix immédiate », a-t-il rapporté.
Ce qu’il faut retenir mercredi 4 juin à 21 heures
Donald Trump et Vladimir Poutine se sont entretenus au téléphone, a annoncé le président américain, qui a fait part d’« une bonne conversation mais qui ne mènera pas à une paix immédiate ». Selon M. Trump, son homologue russe lui « a déclaré, avec force, qu’il devra réagir à la récente attaque contre les aérodromes » menée, dimanche 1ᵉʳ juin, par le service de sécurité ukrainien (SBU) contre des bases aériennes russes.
Lors de leur conversation téléphonique, M. Trump a affirmé à Vladimir Poutine ne pas avoir été informé au préalable par Kiev de l’attaque de drones ukrainiens sur des aérodromes militaires en Russie, a assuré le Kremlin.
Lors d’une réunion du Groupe de contact pour la défense de l’Ukraine, au siège de l’Otan, à Bruxelles, Volodymyr Zelensky a estimé que « Moscou doit être contraint à la diplomatie ». Intervenant en visioconférence, le président ukrainien a également rappelé que son pays avait « besoin de livraisons plus rapides de missiles et de systèmes de défense aérienne », « en particulier les systèmes Patriot, le moyen le plus efficace de contraindre la Russie à mettre fin à ses frappes de missiles et à ses actes de terrorisme ».
Le secrétaire à la défense américain, Pete Hegseth, n’a pas participé à cette réunion du groupe de contact sur la défense de l’Ukraine, une première en trois ans de guerre.
Le président ukrainien a annoncé qu’un échange de 1 000 prisonniers (500 Russes contre 500 Ukrainiens) s’effectuerait les 7 et 8 juin. Un premier échange de 1 000 prisonniers russes contre 1 000 prisonniers ukrainiens avait déjà eu lieu entre le 23 et le 25 mai.
Le chef de l’administration présidentielle ukrainienne, Andriy Yermak, a annoncé avoir rencontré le secrétaire d’Etat, Marco Rubio, à Washington, à qui il a fait valoir que « des sanctions supplémentaires sont nécessaires » contre la Russie.
Un bombardement russe sur un terrain d’entraînement de l’armée ukrainienne a fait plusieurs blessés dans l’oblast de Poltava, dans le centre de l’Ukraine. L’armée, qui a ouvert une enquête, a assuré que les soldats avaient été dispersés et s’étaient réfugiés dans des abris, permettant d’éviter « le pire ».
M. Poutine a accusé l’Ukraine d’avoir voulu saborder les pourparlers russo-ukrainiens en programmant les explosions ferroviaires – « des actes terroristes », selon le dirigeant russe – qui ont touché les régions russes de Koursk et de Briansk, dans la nuit de samedi à dimanche. Ces explosions ont provoqué le déraillement d’un train de passagers, d’un train de marchandises et d’un train de contrôle, faisant 7 morts et 113 blessés, dont des enfants, selon les enquêteurs.
4 giugno 2024. Kiev colpisce il ponte di Crimea, assaggi armati di trattativa e guerra che cambia

Ennio Remondino – remocontro.it
I servizi segreti ucraini hanno colpito il ponte di Crimea cercando l’attenzione del mondo su azioni eclatanti, a compensare l’inconsistenza della difesa territoriale del suo esercito stremato. Ed è il bis dopo il durissimo colpo alle basi dell’aeronautica russa. Di fatto, una nuova fase del conflitto e non verso il suo superamento
continua in
https://www.remocontro.it/2025/06/04/kiev-colpisce-il-ponte-di-crimea-assaggi-armati-di-trattativa-e-guerra-che-cambia/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=gli-ultimi-newsletter-total-articoli-dal-nostro-blog_262
4 giugno 2025. Genocidio: cosa, chi, quando, dove, come e perché

Fulvio Scaglione – remocontro.it
(…) Noi italiani abbiamo un metodo infallibile per mandare in vacca un argomento serio o, altrettanto spesso, per impedire un dibattito serio su un argomento spinoso. Ed è trasformare il tutto nell’ennesima discussione televisiva da bar, Milan-Inter, Coppi-Bartali, in cui tutti i pareri sono uguali e alla fin fine, proprio come al bar, vince la serata quello che grida più forte o sembra più convinto. Poi finisce la serata a tutti a casa, pronti per la sera dopo (…)
continua in
https://www.remocontro.it/2025/06/04/genocidio-cosa-chi-quando-dove-come-e-perche/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=gli-ultimi-newsletter-total-articoli-dal-nostro-blog_262
Radio Onda d’Urto
Mercoledì 4 giugno. Il dl “Sicurezza” è legge
Speciale referendum su lavoro e cittadinanza | Prosegue il viaggio di Freedom Flotilla verso Gaza | Il movimento femminista argentino Ni una menos compie dieci anni e scende in piazza contro Milei

DL “SICUREZZA” – Il dl sicurezza è legge. Nel primo pomeriggio il voto del Senato ha approvato definitivamente la lunga teoria di provvedimenti repressivi e liberticidi voluti dal governo Meloni per colpire e prevenire le lotte sociali. In aula proteste delle opposizioni. Stamattina la seduta era stata sospesa in seguito alle urla “vergogna” scandite dai senatori di Pd, M5S e Avs che hanno lasciato i propri banchi e si sono schierati al centro dell’emiciclo, davanti agli scranni del governo.
Noi oggi abbiamo commentato la notizia con Eugenio Losco, avvocato che per primo ha ottenuto il rinvio alla Corte costituzionale del decreto, che esprime diversi elementi di incostituzionalità.
REFERENDUM – Si avvicinano i referendum sui 4 quesiti della Cgil sul lavoro e quello relativo alla cittadinanza. I seggi saranno aperti domenica 8 e lunedì 9 giugno. Servono circa 25milioni di votanti per arrivare al quorum. I 5 quesiti al centro di referendum chiedono – oltre al dimezzamento, da 10 a 5 anni, dei tempi per la cittadinanza – di rendere più difficili i licenziamenti, garantire la responsabilità del committente di fronte ad appalti e subappalti, ridurre il precariato e mettere un freno allo stillicidio di lavoratori-trici che muoiono per un salario. Sul tema dei referendum stiamo realizzando una serie di approfondimenti tra analisi, prese di posizione e interviste, casuali e senza filtri, realizzate in diversi luoghi di Brescia, la città da cui trasmettiamo, e della sua provincia.
Trovate tutto qui.

PALESTINA – Prosegue il genocidio per mano israeliana nella Striscia di Gaza. La pulizia etnica è portata avanti senza sosta da Tel Aviv che oggi ha bombardato e distrutto il centro per la dialisi renale di Deir El Balah. A est di Khan Younis è stata colpita una tenda per gli sfollati nei pressi della scuola Al-Innawi, usata come rifugio.
Per quanto riguarda l’assalto, quotidiano, di militari israeliani e coloni alla Cisgiordania occupata: oggi i coloni hanno stabilito un nuovo avamposto illegale su terreni di palestinesi nel villaggio di al-Taybeh, a est di Ramallah. Il tutto dopo che il governo fascista di Netanyahu e dei ministri-coloni come Smotrich e Ben Gvir ha approvato un’altra ventina di insediamenti illegali in West Bank. Qui potete ascoltare gli aggiornamenti di stamattina con Michele Giorgio in collegamento da Gerusalemme.

Prosegue intanto il viaggio in mare, alla volta di Gaza, dell’imbarcazione Madleen di Freedom Flotilla Coalition. Obiettivo: rompere l’assedio e raggiungere le coste palestinesi per portare aiuti umanitari alla popolazione della Striscia.

NI UNA MENOS – Il movimento transfemminista argentino Ni una menos compie dieci anni.
Tutto iniziò il 3 giugno 2015, quando centinaia di migliaia di donne si ritrovarono nelle piazze di tutto il Paese per dire basta ai femminicidi e alla violenza maschile sulle donne e di genere. Nasceva, quel giorno, il movimento che ha poi ispirato i movimenti femministi e transfemministi di mezzo mondo, Italia in primis, e dato il via a un nuovo ciclo di lotte.
In occasione di questo importante anniversario, Radio Onda d’Urto ha raggiunto telefonicamente, a Buenos Aires, Alberta Bottini, docente del dipartimento di Economia e amministrazione all’Università di Quilmes, dove si occupa di cura, economia femminista ed economia solidale.
Oggi su Radio Onda d’Urto anche:
4 giugno 2025. La nave Madleen della Freedom Flotilla in navigazione verso Gaza

Agenzia PRESSENZA – Il giorno dopo le minacce terroristiche israeliane, intervista ai componenti dell’equipaggio della nave Madleen della Freedom Flotilla in navigazione nel Mediterraneo con destinazione Gaza.
Con voce calma ma determinata, Greta Thunberg ha detto che “il morale è alto” tra il team di volontari a bordo, anche se riconoscono che “i rischi e l’incertezza sono grandi. Siamo pienamente consapevoli dei rischi, ma siamo giunti alla conclusione che il rischio di non fare nulla è di gran lunga maggiore dei rischi impliciti in questa missione. Quello che stiamo facendo non è nulla in confronto a ciò che i palestinesi affrontano ogni giorno solo per sopravvivere”. E poi ha aggiunto: “Siamo una nave che trasporta aiuti umanitari. Non trasportiamo armi. Siamo volontari pacifici provenienti da tutto il mondo e viaggiamo in acque internazionali. Questo è un nostro pieno diritto. Il nostro obiettivo è raggiungere Gaza, ma ovviamente siamo consapevoli dell’incertezza, soprattutto dopo quanto accaduto con i convogli precedenti. Ciononostante, siamo determinati a proseguire la missione”.
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https://www.pressenza.com/it/2025/06/la-nave-madleen-della-freedom-flotilla-in-navigazione-verso-gaza/
4 giugno 2025 Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

𝐀𝐥𝐥𝐞𝐫𝐭𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐢𝐝𝐚𝐥𝐞: lunedì 9 giugno h 20.30, presso il presidio ex Gkn
assemblea con il gruppo di supporto solidale, la cittadinanza attiva, le e gli aderenti alla Società Operaia di Mutuo Soccorso Insorgiamo.
Riteniamo urgente e necessario fare il punto della situazione
I tecnicismi possono fare male alle lotte tanto quanto i manganelli. Siamo nell’attesa tecnica dell’azione del consorzio industriale della piana, che è nato e che sta completando il proprio iter.
Stiamo spingendo l’azionariato popolare e definendo sempre di più il piano industriale.
Stiamo sperimentando sulla nostra pelle l’uso potenzialmente malsano dei procedimenti di liquidazione aziendale in questo nostro paese.
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Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

Sostenere la Freedom Flotilla Coalition , rompere l’assedio! Break the siege!
La nave Madleen della Freedom Flotilla è salpata il primo giugno da Catania verso Gaza. A bordo solo aiuti umanitari, come materiale medico. Non è armata. Naviga in base alle leggi umanitarie, del mare. A bordo varie attiviste e attivisti fra cui Greta Thunberg
La Madleen è ovviamente in pericolo. Perché Israele ha già attaccato con propri droni navi, perfino in acque internazionali.
La ferocia di questo sistema produce di contro un metodo e un immaginario. Questo immaginario si chiama convergenza.
1. I corpi a disposizione della lotta. Sulla Madleen attiviste e attivisti mettono a disposizione il proprio corpo, e nient’altro, per denunciare fino alle ultime conseguenze il genocidio.
2. L’intervento dal basso che denuncia ciò che non viene fatto dall’alto. Perché gli Stati potrebbero schierare non una ma decine di migliaia di Freedom Flotilla
3. Non il gesto individuale avventurista, ma il gesto concreto collegato al movimento di massa. Non la fuga in avanti, ma spingere in avanti il tutto: c’è un mondo a fianco del popolo palestinese
4. Il ritrovarsi su una stessa barca, con uno stesso metodo, della lotta per la giustizia climatica, antifascista, trasfemminista , antimilitarista che si fanno a loro volta convergenza contro il genocidio. Perché per insorgere, bisogna convergere.
5. In tutto questo l’anello più debole dell’immaginario rischia di essere la nostra working class. E non c’è ragione perché sia così, perché la rabbia monta anche nelle aziende, nelle fabbriche, negli uffici. E’ ancora confusa e “dirottata” da razzismo e xenofobia. La convergenza per grossa parte del movimento operaio ancora prima di essere un’azione, è oggi una forma di terapia, di allargamento dell’orizzonte.
Ma arriveremo: classe operaia contro il genocidio, che converge per la giustizia climatica, per ottenere anche per sè giustizia sociale.
Anche per questo, reindustrializzeremo la ex Gkn. Perchè è un esempio a disposizione della convergenza, per ridare posti di lavoro e dignità sociale a un territorio e uno schiaffo a questo mondo di merda. Non ha senso navigare da soli.
continua in
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#insorgiamo
I giornali di oggi nella rassegna stampa di Rainews24
I giornali di oggi martedì 3 giugno

Alla campagna di La Russa, Tajani e Salvini per far fallire i referendum, Meloni aggiunge un tocco personale: «Vado a votare, non ritiro la scheda». Un trucco per sabotare il quorum anche recandosi alle urne e per non azzoppare la destra ai ballottaggi
Eleonora Martini
https://ilmanifesto.it/il-gioco-delle-schede-meloni-tenta-la-fuga-dal-referendum
3 maggio 2025. Sui referendum è scontro vero tra destra e sinistra
Il referendum sul lavoro ti costringe a scegliere tra diritti dei lavoratori e diritti dell’impresa; Il referendum sulla cittadinanza tra diritti uguali per tutti e propaganda del respingimento. Non ci sono grandi dibattiti da fare. C’è solo da scegliere.

Piero Sansonetti – l’Unità
Giorgia Meloni ha annunciato che lei andrà a votare al referendum ma non voterà. La sua è una scelta originale ma impossibile. Credo di avere capito che si recherà al suo seggio e saluterà gli scrutatori e il presidente, poi andrà via. Forse si soffermerà a salutare anche i clienti del bar di fronte al seggio e poi chiederà al giornalaio se ha venduto qualche giornale.
Va bene così. È un passo ulteriore della politica verso la farsa. Francamente meglio il vecchio La Russa, fascista vero, che non ha alcun timore a dichiarare che si asterrà. È una scelta legittima, che quasi tutti i partiti hanno già praticato in precedenza con lo scopo di far fallire un referendum. C’è una legge un po’ folle che prevede che il referendum sia valido solo se vota la metà più uno degli aventi diritto. Questo permette, in ogni referendum, ai sostenitori del “no” di godere di un bonus spropositato a proprio favore pari al numero di elettori che si astiene abitualmente. Cioè un po’ più del 40 per cento, quasi il 50. Utilizzando questo bonus è sufficiente raccogliere il 6 o il 7 per cento dei consensi (espressi con l’astensione) per vincere, battendo una maggioranza di sì anche molto consistente. Diciamo che calcolando l’astensione abituale a 22 milioni di votanti, bastano 3 milioni di votanti per la vittoria del “no”. Il “sì”, invece, deve raccogliere almeno 25 milioni di voti.
continua in
https://www.unita.it/2025/06/03/sui-referendum-e-scontro-vero-tra-destra-e-sinistra/
vedi anche
Come voterà Meloni al referendum: tra sabotaggio e presa in giro agli italiani
Giorgia Meloni e i referendum, l’indicazione “farsa” della premier sul voto: “Vado al seggio ma non ritiro le schede”
Gli schiavisti temono il referendum, ma possono stare tranquilli: il grosso della politica non sta con i lavoratori
3 giugno 2025. Il permesso di essere umani. Il quinto referendum
Gianfranco Bettin – Doppiozero
“Aspettano il permesso di essere umani”: così su “Time Magazine” lo scrittore e fotografo Teju Cole, commentando un’immagine dall’alto di una fila “serpeggiante” di migranti nel campo profughi di Moria in Grecia.

Lo cita, in uno dei libri più belli di questa stagione, Cronache di un mondo in movimento (Gramma Feltrinelli, 2025), splendida e drammatica raccolta di saggi narrativi sul nostro tempo, Anna Badkhen, scrittrice e reporter. Nata in Unione Sovietica, Badkhen vive negli Usa e, appunto, gira il pianeta in cerca di storie significative e, spesso, le trova tra la gente in movimento, tra i migranti, sulle loro piste e nei luoghi da cui parte il loro cammino: “Quando inizia un viaggio? Quando la siccità secca la terra, o quando le frane travolgono intere fattorie e le scagliano in un burrone, oppure quando le inondazioni sommergono i raccolti? Quando le mandrie diventano sempre meno numerose o i pesci se ne vanno in cerca di mari più freddi? Quando i pozzi vengono contaminati dalle trivelle? Quando scoppiano le guerre per il controllo delle risorse? Quando la disgregazione della politica rispecchia l’inesorabile deterioramento della Terra?”.
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https://www.doppiozero.com/il-permesso-di-essere-umani-il-quinto-referendum
3 giugno 2025
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 1195
RaiNews LIVE
Salta in aria il ponte di Crimea. Attacco russo a Sumy, 4 morti
Zelensky: “Putin non cambierà se non teme per le conseguenze delle sue azioni”. Casa Bianca: “Trump resta positivo sui negoziati Russia-Ucraina”. Cremlino: improbabile un incontro Putin-Zelensky-Trump
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2025/06/istanbul-dopo-unora-di-negoziati-il-memorandum-russo-non-fa-alcun-passo-in-avanti-dcaa7aa7-0dc2-4e7b-a05c-f06ad3cd7472.html
Vedi anche
- La minaccia di Medvedev: ritorsione inevitabile. Dopo il raid di Kiev
- video Edifici in fiamme dopo l’attacco russo a Odessa
- video Fuoco lontano nella notte dopo l’attacco di droni ucraini nel Kursk
- video Così Kiev ha colpito i russi con i droni il giorno prima dei negoziati
- video L’istante dell’impatto del potente drone Fvp che s’infrange
https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina
LeMonde LIVE
En direct, guerre en Ukraine : Kiev dénonce les « ultimatums » irréalistes de la Russie
« Au lieu de répondre à nos propositions constructives à Istanbul, la partie russe a présenté une série d’ultimatums déjà connus qui ne font pas avancer la situation vers une paix véritable », a affirmé le chef de la diplomatie ukrainienne, Andrii Sybiha, sur le réseau social X.
Ce qu’il faut savoir mardi 3 juin en fin de soirée
L’Ukraine a revendiqué une attaque contre le pont de Crimée reliant la péninsule annexée par Moscou à la Russie et artère vitale pour l’armée russe. Il s’agit de la troisième attaque menée par Kiev contre l’édifice depuis le début de la guerre. L’opération s’est déroulée sous l’eau, a déclaré le service de sécurité d’Ukraine (SBU).
Le Kremlin a déclaré ne s’attendre à aucune « avancée » rapide dans le règlement du conflit, au lendemain de nouveaux pourparlers russo-ukrainiens peu fructueux à Istanbul. « Il serait erroné d’attendre des décisions et des avancées immédiates », a déclaré Dmitri Peskov, le porte-parole de la présidence russe.
En Ukraine, les bombardements russes se sont poursuivis mardi, causant la mort d’au moins six civils. Quatre personnes ont été tuées dans une attaque de roquettes russe sur la ville de Soumy, blessant également 28 personnes, tandis qu’au moins deux autres personnes sont mortes dans l’oblast de Kharkiv dans des bombardements russes.
« Poutine ne change pas d’attitude tant qu’il n’a pas peur des conséquences de ses actes », a réagi Volodymyr Zelensky, réitérant son appel à ce que de nouvelles sanctions soient prises contre la Russie.
Une délégation ukrainienne est à Washington pour parler défense et économie. La vice-première ministre et ministre de l’économie, Ioulia Svyrydenko, et le chef de l’administration présidentielle ukrainienne, Andriy Yermak se sont entretenus avec le représentant spécial des Etats-Unis pour le conflit en Ukraine, Keith Kellogg.
Le président ukrainien a annoncé que l’Ukaine avait été invitée à un sommet de l’OTAN, qui se tiendra fin juin à La Haye. Le président ukrainien avait exhorté les pays membres de l’Alliance à inviter Kiev à ce sommet, estimant qu’il s’agirait sinon d’« une victoire pour Poutine ».
Emmanuel Grynszpan, journaliste au « Monde » qui se rend fréquemment en Ukraine, a répondu à vos questions, deux jours après l’opération « Toile d’araignée », l’attaque de drones ukrainiens contre des bases aériennes russes.
3 giugno 2025. Polonia, perché l’UE esce con le ossa rotte da quelle elezioni
Piero Orteca – remocontro.it
Un primo giudizio sulle elezioni Presidenziali della Polonia, è che se il Paese appare esattamente spaccato in due, l’Unione Europea, invece, ne esce con le ossa rotte. Vince, per un soffio, Karol Nawrocki, ‘euroscettico’ che preferisce una relazione privilegiata con l’America di Trump. A perdere è stato Rafal Trzaskowski, l’alfiere di un modello politico che lascia dubbiosi molti elettori. E non solo in Polonia.
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https://www.remocontro.it/2025/06/03/polonia-perche-lue-esce-con-le-ossa-rotte-da-quelle-elezioni/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=gli-ultimi-newsletter-total-articoli-dal-nostro-blog_262

I nemici dell’Europa libera e le elezioni: cosa insegna il voto in Polonia
I futuri candidati non sovranisti devono prendere nota che spesso avranno da misurarsi con un ostacolo in più (e non da poco): i nemici di un’Europa non asservita
Andrea Lavazza – Avvenire
Il risultato del ballottaggio presidenziale in Polonia può essere letto come la prima grande vittoria in Europa per le forze vicine a Donald Trump da quando quest’ultimo è tornato alla Casa Bianca. Karol Nawrocki incarna un nazionalismo affine a quello “Maga”, contrapposto al liberalismo pro-europeo del suo rivale Rafał Trzaskowski, battuto con uno scarto minimo in un voto che ha portato alle urne ben il 71% degli elettori. L’appoggio, esplicitamente teorizzato dalla Casa Bianca, alle forze sovraniste non ha finora cambiato radicalmente lo scenario del Vecchio Continente. Anche prima della riunione organizzata a Jasionka, lo scorso martedì, della Conservative Political Action Conference, una delle principali organizzazioni conservatrici statunitensi, i sondaggi davano un testa a testa fra i due candidati. Semmai è da rimarcare l’ingerenza diretta della Segretaria alla Sicurezza Interna Usa, Kristi Noem, che nell’occasione ha definito Nawrocki un leader necessario per il suo Paese e il suo avversario, sindaco di Varsavia, un “disastro totale”, del tutto inadeguato al ruolo.
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https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/una-polonia-due-anime-andrea-lavazza
Radio Onda d’Urto
Martedì 3 giugno. Colpito con il taser dalla polizia, giovane muore a Pescara
16 agenti a processo per i pestaggi in Questura a Verona | Fame e pulizia etnica in Palestina | Accordi russo-ucraini al palo | Sindaco di Maclodio (BS) rimuove bandiere contro la guerra dalle scuole
ABUSI IN DIVISA – Ennesima vittima degli abusi di polizia che stamattina, a Pescara, ha arrestato un 30enne coinvolto poco prima in una lite stradale.
Durante l’arresto gli agenti hanno usato il taser, a loro dire ‘ritendolo necessario’ per via della presunta resistenza opposta dall’uomo.
Una volta condotto nelle celle, il 30enne si è sentito immediatamente male. E’ stato prima soccorso sul posto dal 118 e poi trasportato in ospedale dove sono stati effettuati alcuni tentativi di rianimazione. I soccorsi non hanno evitato il decesso.
Il commento a Radio Onda d’Urto di Susanna Marietti, dell’Associazione Antigone
Ancorca abusi in divisa, andando a Verona. Sono diventati 16 i poliziotti indagati per torture e lesioni avvenute all’interno della Questura di Verona tra agosto e novembre 2022.
Nove gli agenti che, dalla scorsa settimana, hanno allungato la lista degli indagati e che compariranno in udienza preliminare il prossimo 22 settembre 2025.
L’indagine è partita dopo che i due cittadini fermati per “accertamenti”, hanno denunciato le violenze subite in diversi locali della Polizia in via Lungadige Galtarossa, in particolare in una stanza denominata “Acquario”.
Le immagini delle violenze, già diffuse lo scorso giugno, mostrano tra l’altro i poliziotti delle volanti mentre trascinano un fermato a terra tra le sue urine o mentre sferrano pugni. Due i giudizi immediati già concordati tramite patteggiamento, per altri otto agenti l’inchiesta si era chiusa con l’archiviazione delle accuse.
GUERRE – Capitolo conflitti, partendo dalla Palestina.
Prosegue il genocidio per mano israeliana nella Striscia di Gaza, dove la situazione è sempre più critica e la pulizia etnica è supportata anche dall’ong finta israelostatunitense che da oggi ha un nuovo presidente: un reverendo evangelico statunitense di ultradestra.
La pulizia etnica, sistematica, è infatti portata avanti dai militari di Tel Aviv con il supporto della finta ong israelo-statunitense Gaza Humanitarian Foundation che da oggi ha un nuovo presidente esecutivo: si tratta del reverendo evangelico Johnnie Moore, che prende così il posto del veterano dei marines Jake Wood, dimessosi pochi giorni dopo l’inizio delle attività.
Tutti gli aggiornamenti di oggi sulla Palestina realizzati da Radio Onda d’Urto qui.
Oggi l’occupazione israeliana a Gaza ha ucciso almeno altri 67 palestinesi. 27 di questi, di nuovo, sono stati uccisi mentre si recavano al centro allestito dai contractors Usa vicino Rafah per la distribuzione militarizzata degli aiuti umanitari, con annessa coda tra le sbarre e schedatura.
Sul fronte della solidarietà internazionale, diverse le notizie affrontate da Radio Onda d’Urto in queste ore:
- E’ salpata da Catania la nave umanitaria della Freedom Flottilla “per rompere l’assedio a Gaza”. In circa una settimana di navigazione, l’imbarcazione dovrebbe raggiungere le acque basse della Striscia di Gaza;
- Si è ufficialmente costituita anche in Italia la delegazione “Global march to Gaza”, che punta a ritrovarsi a metà giugno a Il Cairo, per partire verso il valico di Rafah, bloccato dalle forze armate occupanti israeliane;
- Divelta la targa della sede di Rifondazione Comunista a Treviglio, nella Bergamasca. Il tutto a poche ore dalla manifestazione “Stop al genocidio, Palestina libera”.
Ancora conflitti globali, passando a quello russo-ucraino.

Nessun passo avanti nelle trattative è emerso dall’incontro di Istanbul per presentare i memurandum che i due paesi promuovono al tavolo dei negoziati.
I colloqui in turchia alla fine hanno prodotto materialmente solo un accordo per uno scambio di prigionieri e corpi di militari uccisi nel conflitto.
Sulle frequenze di Radio Onda d’Urto:
- la valutazione su quanto accade da Giovanni Savino, storico e docente all’Università Federico II di Napoli, ma anche curatore del canale Telegram “Russia ed altre sciocchezze”;
- l’intervista a Sabato Angieri, giornalista e collaboratore de Il Manifesto

Il sindaco meloniano di Maclodio, provincia di Brescia, e coordinatore provinciale di FdI Simone Zanetti ha fatto rimuovere dalle scuole di infanzia e primaria del paese le bandiere contro la guerra.
Poco più di un mese dopo aver vietato le celebrazioni dell’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo il 25 aprile scorso nel comune, il primo cittadino ha ora disposto la rimozione dall’edificio della scuola di infanzia e primaria delle bandiere di “R1PUD1A”, campagna contro la guerra promossa da Emergency.
Il riferimento è all’articolo 11 della Costituzione italiana in cui si afferma che “L’Italia ripudia la guerra”.
Per il sindaco di destra si tratterebbe di “una mancanza di decoro” oltre che di “una campagna politica”. La dirigente scolastica ha comunicato quanto accaduto al consiglio d’Istituto e ricordato al sindaco di Maclodio che Emergency non è un partito ma un’associazione che si occupa di curare le vittime civili delle guerre promuovendo la pace.
3 giugno 2025. I nuovi dati Istat ci mostrano un’Italia impoverita
Intervista a Andrea De Panizza, dirigente di ricerca presso l’Istituto nazionale di statistica
Da qualche giorno possiamo leggere il consueto Rapporto annuale dell’Istat, e i numeri sono poco incoraggianti: i nuovi dati ci mostrano un’Italia impoverita. Il reddito reale è stato intaccato dall’inflazione, ma un altro punto cruciale è l’istruzione: se crescono i laureati tra i figli di chi ha titoli universitari, restano molto bassi nelle famiglie con titoli di studio più bassi. Ne parliamo con il dott. Andrea De Panizza, dirigente di ricerca presso l’Istituto nazionale di statistica:
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https://riforma.it/2025/06/03/i-nuovi-dati-istat-ci-mostrano-unitalia-impoverita/
I giornali di oggi nella rassegna stampa di Rainews24
I giornali di oggi lunedì 2 giugno

Il No al decreto sicurezza porta in piazza a Roma una «marea di vita e umanità». Collettivi, associazioni, partiti, sindacati e la musica sparata dai camion per un rave party itinerante. La risposta al disegno repressivo del governo non si ferma: «Ci troverete ovunque»
Giuliana Santoro
https://ilmanifesto.it/siamo-150-mila-i-no-dl-riempiono-la-piazza-e-rilanciano
Intervento del Presidente Mattarella al Concerto in occasione della Festa Nazionale della Repubblica
Messaggio del Presidente Mattarella ai Prefetti in occasione della ricorrenza della Festa della Repubblica
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della ricorrenza della Festa della Repubblica, ha inviato un messaggio ai Prefetti d’Italia affinché se ne facciano interpreti nelle iniziative promosse a livello locale nella ricorrenza del 2 giugno:
«Cari Prefetti,
con il referendum del 2 giugno 1946, il libero voto del popolo italiano per la Repubblica – con la partecipazione, per la prima volta, delle donne – coronò la lotta di Liberazione dal nazifascismo, di cui quest’anno ricorre l’80° anniversario, e fu premessa della Costituzione.
Quel patto tra popolo e istituzioni, fondato sui principi di libertà, democrazia e solidarietà, ispirato alla centralità della dignità umana e del lavoro, seppe realizzare, con il concorso di posizioni e culture plurali, una sintesi di valori condivisi e avviare la ricostruzione e il rilancio sociale ed economico dell’Italia.
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https://www.quirinale.it/elementi/133260
2 giugno 2025. Oscar Lelli sulla propria pagina Facebook
LELIO BASSO: “QUELLA PARATA E’ CONTRO LA REPUBBLICA”

Questa è la lettera che Lelio Basso – uno dei padri della Costituzione italiana – scrisse all’allora ministro della Difesa Arnaldo Forlani che aveva deciso la sospensione della parata militare del 2 giugno 1976 dopo il terremoto in Friuli.
Sono personalmente grato al ministro Forlani per avere deciso la sospensione della parata militare del 2 giugno, e naturalmente mi auguro che la sospensione diventi una soppressione.
Non avevo mai capito, infatti, perché si dovesse celebrare la festa nazionale del 2 giugno con una parata militare. Che lo si facesse per la festa nazionale del 4 novembre aveva ancora un senso: il 4 novembre era la data di una battaglia che aveva chiuso vittoriosamente la prima guerra mondiale. Ma il 2 giugno fu una vittoria politica, la vittoria della coscienza civile e democratica del popolo sulle forze monarchiche e sui loro alleati: il clericalismo, il fascismo, la classe privilegiata. Perché avrebbe dovuto il popolo riconoscersi in quella sfilata di uomini armati e di mezzi militari che non avevano nulla di popolare e costituivano anzi un corpo separato, in netta contrapposizione con lo spirito della democrazia?
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2 giugno 2025. Giorgia Meloni e i referendum, l’indicazione “farsa” della premier sul voto: “Vado al seggio ma non ritiro le schede”

Una indicazione di voto che le opposizioni non faticano a commentare come “furba ma falsa”. È quella fornita oggi da Giorgia Meloni, con la presidente del Consiglio che nel giorno in cui si celebra la Festa della Repubblica si esprime per la prima volta in maniera chiara sui prossimi referendum dell’8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza.
La presidente del Consiglio, a margine delle celebrazioni, interpellata dai cronisti chiarisce finalmente la sua posizione sui quesiti referendari: “Vado a votare ma non ritiro la scheda. È una delle opzioni”, dice la premier.
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https://www.unita.it/2025/06/02/giorgia-meloni-referendum-indicazione-voto-seggio-schede/
vedi anche
“Italia capolista mondiale del precariato, ai referendum 5 sì per cancellare anni di bugie”, parla Emiliano Brancaccio
Parla Walter Verini: “Un successo dei referendum, una spinta alla sinistra”
Intervista a Fausto Bertinotti: “Vincere ai referendum, quei Sì per tornare alla lotta di classe”
2 giugno 2025
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 1194
RaiNews LIVE
Istanbul, un’ora di negoziati Russia-Ucraina, Kiev: Mosca rifiuta il cessate il fuoco incondizionato
Umerov: “Restituiti seimila caduti per parte, scambio di militari feriti e malati, under 25”. Zelensky pronto a incontrare Putin, il capo di Stato di Kiev: “Pronti ai passi necessari per la pace”. Starmer: “L’Ucraina non è sconfitta”
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2025/06/dopo-gli-attacchi-alle-basi-russe-con-i-droni-oggi-a-istanbul-i-negoziati-partono-in-salita-d4a35b6e-cb97-4ff2-bb7d-2737ad197c2f.html
Vedi anche
https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina
LeMonde LIVE
En direct, guerre en Ukraine : Volodymyr Zelensky accuse la Russie de ne vouloir qu’une « courte pause » dans la guerre et appelle Donald Trump à prendre des sanctions pour la « contraindre » à un cessez-le-feu
Selon le mémorandum russe transmis à Kiev lundi, la Russie a demandé à l’Ukraine qu’elle retire ses troupes des quatre régions du pays dont Moscou revendique l’annexion avant tout cessez-le-feu global.
Ce qu’il faut retenir lundi 2 juin à 21 heures
A l’issue de nouveaux pourparlers à Istanbul, les délégations russe et ukrainienne ont convenu lundi d’un nouvel échange massif de prisonniers. « Tous les prisonniers de guerre grièvement blessés et gravement malades » seront échangés, ainsi que « les soldats âgés de 18 à 25 ans », selon le ministre de la défense ukrainien, Rustem Umerov.
Moscou et Kiev ont aussi consenti à échanger des milliers de corps de soldats tués au combat. M. Umerov a évoqué l’échange de « 6 000 [corps] contre 6 000 » corps, ce qui a été confirmé par le négociateur russe, Vladimir Medinski. Comme pour l’échange de prisonniers, aucune date n’a été communiquée.
Rejetant tout cessez-le-feu inconditionnel, Moscou a proposé à l’Ukraine un cessez-le-feu partiel de « deux ou trois jours dans certaines zones du front ». Ce, afin de permettre de récupérer les corps qui doivent être échangés, a dit le chef de la délégation russe.
La Russie a également remis son mémorandum à Kiev, réclamant un retrait des troupes de Kiev des quatre régions du pays dont Moscou revendique l’annexion, avant tout cessez-le-feu. Il s’agit des régions partiellement occupées de Donetsk et Louhansk (Est) et de Zaporijia et Kherson (Sud).
En réponse, Volodymyr Zelensky a accusé Moscou de ne vouloir qu’une « courte pause » dans la guerre, appelant à nouveau Donald Trump à prendre des sanctions contre la Russie pour la « contraindre » à un cessez-le-feu.
L’Ukraine a toutefois proposé une nouvelle rencontre fin juin à la délégation russe. Elle a également transmis à Moscou une liste de centaines d’enfants ukrainiens qui ont été déportés en Russie, dont elle exige le rapatriement.
Le président turc, Recep Tayyip Erdogan, a, de son côté, proposé à nouveau d’accueillir un sommet tripartite Poutine-Zelensky-Trump. La Maison Blanche a répondu que le président américain restait « prêt » pour une telle rencontre.
Les attaques russes se sont poursuivies en Ukraine, au lendemain d’une attaque aérienne ukrainienne d’une ampleur inédite contre l’aviation militaire russe. Un secouriste a notamment été tué à Kherson dans une frappe de drone, tandis que 12 autres ont été blessés lors d’une attaque similaire sur la région de Zaporijia. Deux femmes ont aussi été tuées dans un bombardement russe près de Koupiansk.
2 giugno 2025. Mauro Zani sulla propria pagina Facebook
Se ben ricordo Trump, rivolto a Putin ebbe a vantarsi di aver evitato cose terribili contro la Russia.
Medvedev rispose che non aveva idea di cosa fosse più terribile della terza guerra mondiale.
A quanto pare Trump non millantava e ha dato semaforo verde ad un operazione lungamente preparata di cui era perfettamente a conoscenza dato che gli ucraini non possono fare quasi nulla di così sofisticato senza l’intelligence operativo degli USA e del Regno Unito.
Per buon peso sono saltati in aria anche due ponti ferroviari nei pressi del confine.
La vigilia della ripresa del negoziato la guerra è ben dentro la Russia.
Un messaggio forte e chiaro, per la credibilità di Putin nonostante la pioggia di missili e droni sull’Ucraina.
continua in
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2 giugno 2025. ‘Trump-economics’, più diseguaglianze e ‘centimiliardari’
2 giugno 2025. Maltempo Francia, weekend da incubo: 40.000 fulmini, grandine fino a 8 cm e danni ovunque

Le cause dell’instabilità e cosa aspettarsi nei prossimi giorni. Una circolazione depressionaria ancora attiva potrebbe portare nuovi episodi
2 giugno 2025. Resistenza antimicrobica (Prima parte)
Fabrizio Gemmi – Salute Internazionale
L’antimicrobico resistenza (o antibiotico-resistenza, quando si parla specificamente di antibiotici) è uno dei problemi sanitari globali più gravi e in crescita. I principali pericoli associati a questa minaccia sono: infezioni sempre più difficili (o impossibili) da curare, aumento della mortalità, maggiore durata delle degenze ospedaliere, uso di farmaci più costosi, mancanza di nuovi antibiotici. I batteri resistenti si moltiplicano e mietono vittime soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito.
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https://www.saluteinternazionale.info/2025/06/antimicrobico-resistenza-prima-parte/Antimicrobico resistenza (Seconda parte)
https://www.saluteinternazionale.info/2025/06/antimicrobico-resistenza-seconda-parte/
I giornali di oggi nella rassegna stampa di Rainews24
I giornali di oggi domenica 1 giugno

Il No al decreto sicurezza porta in piazza a Roma una «marea di vita e umanità». Collettivi, associazioni, partiti, sindacati e la musica sparata dai camion per un rave party itinerante. La risposta al disegno repressivo del governo non si ferma: «Ci troverete ovunque»
Giuliana Santoro
https://ilmanifesto.it/siamo-150-mila-i-no-dl-riempiono-la-piazza-e-rilanciano

1 giugno 2025
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 1193
RaiNews LIVE
L’intelligence ucraina distrugge più di 40 bombardieri in 4 basi russe. Domani i colloqui a Istanbul
Droni sulla regione artica e in Siberia, a seimila km dall’Ucraina. Crollano ponti vicino al confine russo-ucraino, aperta indagine per terrorismo. Duma: “Provocato da sabotatori di Kiev”. Missile russo su un campo di addestramento, 12 soldati uccisi
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2025/05/nuovo-massiccio-attacco-russo-su-kiev-udite-esplosioni-in-varie-parti-della-citta-86a83bcb-017f-4555-9372-edb0e921207e.html
Vedi anche
- Raid russi, l’Ucraina teme un’offensiva a Sud. E Mosca, con la Cina, attacca Macron
- video Crollano i ponti delle ferrovie in due regioni russe al confine con l’Ucraina, morti e feriti
- video Istanbul: in attesa del vertice Russia-Ucraina, Kiev accusa Mosca di non volere realmente un accordo
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https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina
LeMonde LIVE
En direct, guerre en Ukraine : Volodymyr Zelensky salue des résultats « brillants » après une attaque de drones ukrainienne d’ampleur à « longue portée »
« Au total, 117 drones ont été utilisés dans le cadre de cette opération », a précisé le président ukrainien. Kiev revendique des dégâts sur l’aviation russe à hauteur de 7 milliards de dollars.
Le point sur la situation dimanche 1er juin à 21 h 30
L’Ukraine a mené une « opération spéciale d’ampleur » avec des drones contre l’aviation militaire en Russie, dimanche, disant avoir détruit environ quarante avions et frappé jusqu’à des milliers de kilomètres de ses frontières.
Le ministère de la défense russe a confirmé que « plusieurs appareils aériens ont pris feu » après une attaque de drones dans des aérodromes des régions de Mourmansk et d’Irkoutsk, respectivement dans l’Arctique russe et en Sibérie orientale. Il n’y a pas eu de victimes et des suspects ont été « arrêtés », selon le ministère.
Le président ukrainien a salué le « résultat absolument brillant » de l’attaque d’ampleur menée par Kiev, une opération préparée, selon lui, depuis « un an, six mois et neuf jours ». Volodymyr Zelensky a souligné que l’Ukraine n’avait jamais mené d’opération à si « longue portée ».
Le service de sécurité ukrainien (SBU) ont affirmé dimanche que cette attaque avait causé des dégâts sur l’aviation à hauteur de 7 milliards de dollars (6,1 milliards d’euros), et que « 34 % des porte-missiles de croisière stratégiques des principaux aérodromes » russes avaient été touchés.
La Russie a lancé 472 drones et sept missiles, a déclaré l’armée de l’air ukrainienne sur les réseaux sociaux, précisant avoir neutralisé 385 de ces projectiles. Le porte-parole de l’armée de l’air a ensuite confirmé à l’Agence France-Presse qu’il s’agissait de la plus grande attaque de drones russes depuis le début de la guerre en février 2022.
Au moins 12 soldats ukrainiens ont été tués et plus de 60 autres blessés dimanche dans une frappe de missile russe contre le terrain sur lequel ils s’entraînaient, a annoncé l’armée de terre ukrainienne.
Le commandant des forces terrestres ukrainiennes, Mykhaïlo Drapaty, a annoncé présenter sa démission, disant ressentir une « responsabilité personnelle » dans la mort d’au moins 12 soldats ukrainiens lors de cette frappe.
Après avoir laissé planer le doute sur la participation de son pays aux pourparlers prévus lundi à Istanbul, proposés par Moscou, le président ukrainien, Volodymyr Zelensky, a annoncé qu’une délégation ukrainienne menée par le ministre de la défense, Rustem Umerov, s’y rendrait. De son côté, la délégation russe est en route pour Istanbul, a relayé l’agence de presse russe TASS.
1 giugno 2025. La musica contro il silenzio: i musicisti italiani in piazza per la Palestina
Una mobilitazione senza precedenti: un’ondata sonora attraversa l’Italia, da nord a sud, una partitura collettiva che risuona nelle piazze

Alessandra Filippi – Vanity Fair
Un’aria antica si leva tra i palazzi. Forse un’arpa, forse un clarinetto. Non è un concerto, non è una prova generale. È un atto di resistenza. In piazza, musicisti e artisti del coro — per tutto il mese di giugno, e forse anche oltre — si danno appuntamento non per intrattenere, ma per testimoniare. Non c’è palco, ma ci sono gli strumenti. Non ci sono luci, ma c’è la carne viva delle voci.
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https://www.vanityfair.it/article/la-musica-contro-il-silenzio-i-musicisti-italiani-in-piazza-per-la-palestina
1 giugno 2025. Marco Boato sulla propria pagina Facebook
UNA NUOVA CRISI MINACCIA L’EUROPA: ANCORA UNA VOLTA, IN BOSNIA
Peppino Ortoleva
Nella disattenzione quasi generale, un nuovo teatro di crisi si sta aprendo in Europa, proprio in quella Bosnia dove trent’anni fa si era combattuta una delle più terribili guerre degli ultimi decenni, la sola che il nostro continente abbia conosciuto tra il 1945 e il 2022. Da quando Putin ha lanciato l’invasione dell’Ucraina, e tanto più dopo l’ascesa alla presidenza degli USA di un politico della prepotenza e incompetenza di Donald Trump, i fronti di reale o possibile conflitto nel mondo si sono venuti moltiplicando. Oltre all’area ex-sovietica e al Medio Oriente, oltre alle guerre “dimenticate” in Sudan e in Congo orientale, siamo andati vicini a un pericolosissimo scontro tra India e Pakistan, ed è concreto e forse prossimo il rischio di un’aggressione cinese a Taiwan. Della Bosnia si parla assai meno, ma la crisi che là si sta aprendo coinvolge di fatto la Russia e il suo più stretto alleato in Europa, l’Ungheria.
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