Gennaio: in un’intervista radiofonica, l’on Ferdinando Santi della segreteria della Cgil afferma tra l’altro: «Considero positivo il bilancio del 1959 che ha visto una ripresa impetuosa dell’azione rivendicativa della quale la CGIL è stata fattore determinante. Ben 39 contratti nazionali sono stati rinnovati con miglioramenti salariali e normativi talvolta notevoli, interessanti oltre 6 milioni di lavoratori. Il 1959 non è stato ad ogni modo un anno facile. Spesso i lavoratori hanno dovuto ricorrere ad azioni di sciopero incisive e prolungate perché in molti casi si sono trovati davanti a posizioni negative del padronato che solo l’azione unitaria dei Sindacati è riuscita a vincere. Fra i successi da segnalare quello dei tessili nel campo della parità salariale dove, grosso modo, si è quasi dimezzato lo scarto fra paghe degli uomini e delle donne, la conquista pratica del principio della discussione delle qualifiche e dei cottimi per i metallurgici, e la adozione della scala mobile per gli statali. In sede legislativa, risultato anche di proposte di legge dei parlamentari della CGIL, l’erga omnes, il pensionamento anticipati dei minatori e la legge sugli appalti di mano d’opera. Ma la conquista maggiore, a mio avviso, è la consapevolezza, ormai acquisita da tutti i lavoratori indistintamente della necessità e della sicura possibilità di rafforzare il loro potere contrattuale come mezzo insostituibile per il miglioramento delle loro condizioni e della funzione determinante del Sindacato per il progresso economico e sociale. Quindi, la certezza di dare sbocco vittorioso alle lotte rivendicative nel quadro del rinnovamento delle strutture. Nasce da tutto ciò la coscienza del diritto del sindacato di contrattare tutti gli aspetti del rapporto di lavoro ad ogni livello e esigenza della unità ira tutti i sindacati, il 1959 ha convalidato vittoriosamente la politica dell’unità d’azione ed ha mostrato il nuovo che vi è nel quadro rivendicativo operaio. Anche il 1960 non sarà un anno facile. Problemi di fondo, come quello dell occupazione e del controllo dei gruppi monopolistici, non potranno venire elusi anche se comporteranno soluzioni graduali. Le prospettive aperte dalla distensione in economia ed in politica impegneranno i sindacati a nuove e maggiori responsabilità. Noi guardiamo al nuovo anno con fiducia. Le lotte del 1959 e accresciuta coscienza rivendicativa dei lavoratori daranno nuovo vigore all’azione dei Sindacati. La Cgil affronterà con decisione, nel nuovo anno ì problemi dello sviluppo economico e si batterà per l’aumento mento delle retribuzioni di tutti i lavoratori, condizione irrinunciabile per il successo di una tale politica di sviluppo, per l’aumento delle pensioni, e per un moderno sistema di sicurezza sociale. Continueremo con tenacia la politica dell’unità d’azione, per portarla al livello dei grandi problemi e della difesa dei diritti di libertà del Sindacato e dei lavoratori. Sintetizzando all’estremo, i temi fondamentali del Congresso saranno quelli delle condizioni attuali dei lavoratori e la conseguente piattaforma rivendicativa, nonché quelli del ruolo del Sindacato nella società democratica e di conseguenza i problemi dell’autonomia della democrazia e dell’unità del Sindacato per rafforzare questo insostituibile strumento di progresso economico e sociale, di democrazia politica e di pace. Il dibattito sui temi congressuali, per la formulazione dei quali vi è stato accordo unanime fra tutte le correnti, proverà la piena presa di coscienza della CGIL dei problemi del Sindacato moderno e della necessità di eliminare lacune e ritardi, per porlo sempre meglio in condizione di assolvere i suoi compiti. Il Congresso documenterà l’alto grado di rinnovamento e di sviluppo della CGIL ed il suo quotidiano impegno per l’unità sindacale, cioè per l’unione di tutti i lavoratori in un solo grande sindacato democratico, autonomo dal padronato, dai governi e dai partiti, aperto a tutti i lavoratori di qualsiasi orientamento politico e religioso» Durante il mese si svolgono scioperi e altre iniziative di lotta a sostegno della contrattazione integrativa. A Napoli gli operai dei cantieri navali di Castellammare di Stabia hanno effettuato brevi scioperi per ottenere aumenti salariali e il pieno rispetto del contratto. L’azione rivendicativa prosegue per l’aumento delle tariffe di cottimo in rapporto all’aumentato rendimento delle maestranze e alle nuove norme contrattuali. Per analoghe rivendicazioni hanno scioperato anche i lavoratori della Damiani e dell’Alfa Indelmo. Si conclude con successo l’agitazione dei lavoratori della Tipografia Sgrosso di Benevento i quali ottengono la piena applicazione del contratto di lavoro e un aumento immediato di 20 lire orarie. I minatori della miniera di zinco di Predil, situata al confine austriaco, scioperano per rivendicare misure di sicurezza nelle gallerie della miniera e per altre rivendicazioni aziendali. I lavoratori dell’ILVA di Milano hanno scioperato 2 ore per ottenere un incontro con la direzione aziendale per poter discutere la ventilata ipotesi di un trasferimento alla Breda di Sesto San Giovanni. I lavoratori della fabbrica chimica Puccioni di Siena hanno scioperato unitariamente, in più riprese, contro l’intransigenza degli industriali che hanno rotto le trattative e intendono licenziare il 50% delle maestranze. I lavoratori delle fabbriche IRI e dell’O.M.P. di Napoli sono entrati in agitazione per la difesa dei livelli di occupazione e lo sviluppo della produzione in queste aziende di Stato dove, in seguito all’ammodernamento degli impianti, si profila la minaccia della riduzione del numero degli occupati. Anche i 120 lavoratori della Vetreria Cerasuolo di Napoli hanno scioperato contro i 20 licenziamenti richiesti dalla Direzione aziendale. Matera, i dipendenti della Impresa Edile Cidonio, che opera a Montalbano per la costruzione di opere per la bonifica della zona, hanno scioperato contro i 175 licenziamenti minacciati dalla ditta. A Cavarzere (Ve), la lotta dei lavoratori dello Zuccherificio Montesi in difesa del posto di lavoro (lotta che ha avuto il suo culmine con l’occupazione dello stabilimento, durata 24 ore), si è conclusa con l’impegno dell’azienda ad accogliere le richieste dei lavoratori per il premio annuo, per il premio di buonuscita, per la costituzione di un fondo di 2 milioni per la Cassa Malattia e di un fondo di 1 milione per l’invio dei bambini dei lavoratori alle colonie marine e montane 1 gennaio: Tortona (Alessandria), Fausto Coppi è ricoverato in fin di vita. Le sue condizioni sono disperate. Il primario prof. Giovanni Astaldi dichiara: «Coppi è colpito da una intossicazione diffusa particolarmente accentuata. Purtroppo c’è da temere il peggio» Cosimo Zinza, ufficiale dei carabinieri in forza al Sifar, è inviato in Alto Adige. Racconterà lui stesso: «Fui mandato in missione: ordine di arrestare quelli della Svp. Non arrestai proprio nessuno e credo di aver reso un buon servizio al generale De Lorenzo, perché se avessi arrestato quelli della Svp non so quali complicazioni di ordine internazionale avrei scatenato» «Salutiamo il fatto che tra Italia e Urss si stabiliscano nuovi rapporti di piena comprensione reciproca di amicizia, amicizia, di collaborazione nell’interesse della pace», lo si legge in un lungo telegramma di auguri inviato dai comunisti italiani al Pcus Gaetano Baldacci è cacciato dalla direzione de Il Giorno, il quotidiano di proprietà dell’Eni da lui stesso fondato. Gli viene impedito anche di pubblicare il consueto pezzo di commiato. E’ il punto d’arrivo dell’offensiva lanciata contro il quotidiano milanese dalla destra economica e politica. All’operazione non è estraneo il presidente del consiglio Antonio Segni. In segno di solidarietà con Baldacci, i tipografi scioperano per un’ora. Gioia del Colle (Ba), diventa operativa la 36a Aerobrigata di interdizione strategica. Il Camerun ottiene l’indipendenza dopo 75 anni di dominio coloniale. 2 gennaio: Tortona (Alessandria), muore Fausto Coppi https://www.wikiwand.com/it/Fausto_Coppi La leggenda di Fausto Coppihttp://faustocoppi.altervista.org Fausto Coppiwww.faustocoppi.it FotoGazzetta di Parma La «classe» è una fiamma che sempre alimenta, che sempre fa splendere gli atleti che di «classe» sono dotati; e qualche volta ancora li porta ai sette cieli. Anche se hanno già percorso mille corse e una, anche se cento disgrazie e una hanno dovuto sopportare, anche se l’età non è più verde, l’atleta di «classe» riesce a tenere il campo con successo» Così Coppi il grande, ineguagliabile campione, il Campionissimo (L’Unità 3 gennaio 1960https://archivio.unita.news/assets/main/1960/01/03/page_004.pdf) Gianni Brera, Ritratto breve di Fausto Coppi https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/ritratto-breve-di-fausto-coppi www.rivistabc.com/6-libri-su-fausto-coppi/ Alcuni video dedicati a Fausto Coppihttp://faustocoppi.altervista.org/video.html Rai Storiawww.raiplay.it/video/2019/09/Italiani-con-Paolo-Mieli-Fausto-Coppi-e5a8033e-8eb1-4aa3-abff-de5ddb6f1753.html Sfide – Rai Sportwww.raiplay.it/video/2011/01/Il-volo-di-Fausto-Coppi—Sfide-6a33ac57-d5b1-4a21-bc7c-5491f6423040.html 2 gennaio: Milano, l’Alemagna annuncia il licenziamento di 400 lavoratori, in gran parte donne. Si tratta soprattutto di mancate conferme di contratti a termine. La decisione arriva a un mese dalla firma dell’accordo separato con Cisl e Uil. Mestre, dopo una lunga serie di licenziamenti la Breda annuncia la sospensione a turni alternati e con la messa in Cassa Integrazione, di 300 lavoratori. Immediatamente parte uno sciopero di tre ore, mentre nuove astensioni dal lavoro sono annunciate per i giorni successivi. Roma, scioperano i lavoratori de Il Giornale d’Italia contro le richieste di riduzione dell’organico dovute alla chiusura di alcune edizioni locali. Nuovi scioperi si avranno nei giorni successivi 3 gennaio: i profughi palestinesi sono un milione e 78628 persone, di cui 250 mila si sono stabiliti a Gaza. Lo comunica l’Onu attraverso l’Agenzia che si occupa dei rifugiati Roma, scioperano le maestranze del Giornale d’Italia in difesa dell’occupazione, minacciata da una possibile ristrutturazione del giornale Roma, in preparazione del congresso provinciale, si riunisce il Comitato Direttivo della Camera del lavoro Parigi, si aggravano le condizioni di Edith Piaf. La cantante è stata colpita da un ittero al fegato, che aggrava ulteriormente lo stato di deperimento generale della Piaf 4 gennaio: per iniziativa del Regno Unito, viene firmata la convenzione di Stoccolma che istituisce l’Accordo europeo di libero scambio (EFTA), cui aderiscono diversi paesi europei che non sono membri della CEE Mestre, manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil dopo la sospensione di 300 lavoratori della Breda 5 gennaio: il diretto Sondrio – Milano deraglia presso Arcore a causa della nebbia e di lavori sulla linea. Il bilancio è di 17 morti e 139 feriti. L’incidente è avvenuto poco prima delle otto del mattino, il treno era affollato di lavoratori pendolari Mercato Saraceno (Fo), la Bombrini Parodi Delfino (BPD) chiude lo stabilimento di San Damiano di Mercato Saraceno nell’Appennino romagnolo. Licenziati i 23 dipendenti e i 5 saltuari della raffineria dello zolfo 7 gennaio: l’Osservatore Romano disapprova l’avvio del dialogo fra cattolici e socialisti perché, per quante revisioni possa fare, il socialismo è inconciliabile con il cristianesimo. L’Osservatore Romano, scrive: “Il socialismo, anche nelle forme più temperate, anche se ripudiasse Marx, la socializzazione, la lotta di classe non può conciliarsi con la professione di cattolico”. Lo stesso giorno il cardinale Ottaviani, nell’omelia della messa per la “Chiesa del silenzio”, critica il viaggio che Giovanni Gronchi ha in programma in Unione Sovietica, affermando che “non si ha più nessun sgomento a dare la mano ai novelli anticristi! Anzi si fa la corsa a chi arriva primo a stringerla ed a scambiare con essi dei cari sorrisi”; e sull’apertura a sinistra, si domanda: “Può un cristiano optare per alleanze con gli ausiliari, gli alleati di coloro che preparano l’avvento di un anticristiano regime di terrore nei paesi ancora liberi?”. 8 gennaio: durante la tradizionale conferenza stampa di bilancio dell’attività della Cgil nel corso del 1959, il segretario generale della CGIL Agostino Novella sottolinea, tra l’altro, la necessità di sviluppare «l’azione rivendicativa a livello aziendale, di complesso e di settore».«Il risultato più importante – afferma ancora Novella – vi è stato nella affermazione di un potere contrattuale del Sindacato, specialmente a livello nazionale, che non si conosceva da molti anni. Alla base di questi risultati, l’unità di azione sindacale fra le varie organizzazioni dei lavoratori italiani. E’ stato questo un fatto fondamentale. Abbiamo registrato una svolta chiara e precisa nel campo dei rapporti fra i lavoratori all’interno delle aziende, una svolta decisa nel campo dei rapporti fra le organizzazioni sindacali a tutti i livelli, nelle fabbriche, nelle provincie ed anche fra le organizzazioni nazionali di categoria e possiamo dire anche al livello elle confederazioni sindacali»L’intervento di Novella https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/dai-giornali/rassegna-sindacale/conferenza-stampa-del-segretario-agostino-novella Roma, firmato il contratto nazionale dei lavoratori delle aziende editrici e stampatrici dei giornali quotidiani e delle agenzie di stampa (poligrafici) 9 gennaio: la fonte 109 (Ondi) invia alla divisione Affari Riservati del ministero dell’Interno, tramite il vice prefetto Sampaoli Pignocchi che l’aveva in carico, una nota informativa sul conto di Gaetano Baldacci, giornalista direttore di Il Giorno, descritto come un individuo privo di scrupoli e teso al proprio interesse personale. 11 gennaio: il Finacial Times assegna alla lira l’Oscar delle monete più forti. 11 – 13 gennaio: scioperano i dipendenti dei teatri lirici e delle sale da concerto (oltre 5000 lavorato) contro il progetto governativo che prevede la soppressione degli enti stessi. 13 gennaio: Roma, conferenza stampa di bilancio dell’attività della Cisl. Il segretario Bruno Storti esprime tra l’altro la convinzione che molti fatti lasciano intravedere la possibilità di qualche passo in avanti sia verso una politica economica e sociale più organica e fattiva, sia verso una maggiore unità sindacale. Secondo Storti “molti segni inducono a credere che il 1960 possa divenire almeno l’anno di avvio a un processo di chiarificazione sui vari fronti sindacali, avente come risultato la acquisizione di una più chiara coscienza della indipendenza e della autonomia del sindacato dall’azione politica”. In agitazione i lavoratori del gruppo Ina – Assicurazioni. Scioperano i dipendenti delle agenzie di Roma, Milano. Torino, Genova. Firenze e Napoli 14 gennaio: prosegue l’agitazione e la lotta dei braccianti. Intanto si sono svolte in tutt’Italia manifestazioni indette dall’Alleanza Nazionale dei Contadini e dalla Federmezzadri. Con queste manifestazioni si chiedono provvedimenti che dovranno alleggerire il pesante onere fiscale che grava sui contadini. La settimana di lotta proclamata dalla Federbraccianti in Puglia e in Calabria per rivendicare il lavoro e l’assistenza ai braccianti, ha registrato manifestazioni alle quali hanno partecipato migliaia di lavoratori 15 gennaio: Mosca, Nikita Kruscev annuncia che l’Unione Sovietica ridurrà di un terzo le forze militari. Convegno nazionale del Psi sui problemi sindacali Roma, interrotte le trattative per il rinnovo del contratto nazionale dei netturbini. Cgil, Cisl e Uil indicono uno sciopero nazionale unitario di 24 ore per il 25 gennaio Raggiungo l’accordo per il trattamento economico e normativo di circa 8.000 medici ambulatoriali tra l’INAM e la Federazione nazionale dell’Ordine dei Medici Roma, in vista dell’IX congresso nazionale del Pci, si apre il congresso della Federazione comunista di Roma. La relazione introduttiva è svolta da Paolo Bufalini. 600 sono i delegati. 19 gennaio: Palermo: assassinio del costruttore edile Francesco Paolo Mineo. Stava tentando d’insediarsi nelle zone controllate da Michele Cavataio, detto il Cobra, capo della Famiglia dell’Acquasanta Roma, aperte le trattative per il rinnovo del contratto dei lavoratori elettrici Puglia, manifestazioni bracciantili per la contrattazione dell’imponibile di mano d’opera. La Federbraccianti ha organizzato manifestazioni in provincia di Bari ad Andria, Minervino, Corato, Gioia, Santeramo, Barletta, Gravina, Monopoli, Molfetta e in provincia di Foggia. Altre manifestazioni sono programmate per i giorni successivi. In numerose città italiane si svolgono manifestazioni contro le provocazioni che gruppi neo nazisti stanno organizzando, soprattutto in Germania. 20 gennaio: Roma, il Cancelliere tedesco Adenauer arriva in Italia in visita ufficiale. Durante il suo soggiorno romano non riterrà opportuna rendere omagio ai martiri delle Fosse Ardeatine. In concomitanza con la visita di Adenauer, proseguono in tutta Italia le manifestazioni contro il rigurgito, soprattutto in Germania, neo fascista e neo nazista 22 gennaio: Roma, interrotte le trattative per il rinnovo del contratto nazionale dei gasisti 23 gennaio: Algeri, rimosso, per ordine di Charles De Gaulle, dal comando del corpo di armata il generale dei paracadutisti Massu. Il giorno successivo inizia la “settimana delle barricate” che si concluderà il 1° febbraio. Violentissimi incidenti si verificano ad opera dei sostenitori del generale Massu che si scontrano con i reparti della gendarmeria. Trenta morti e centinaia di feriti rappresentano il bilancio della sommossa. Arrestati come promotori Lagaillarde e Joseph Ortiz. 25 gennaio: il settimanale Stato Democratico, organo della corrente democristiana di Base, rivela che in riunioni provinciali dei Comitati civici, la Democrazia cristiana è stata duramente criticata per la sua politica di apertura a sinistra. 29 gennaio – 4 febbraio: Roma, IX congresso del PCI. Il congresso terminerà con l’approvazione di un documento in cui si riafferma la necessità, come punti qualificanti del proprio programma, della distensione internazionale, la nazionalizzazione dell’energia elettrica, il sostegno all’occupazione e la riforma della scuola. Togliatti confermato segretario con Longo vice, Berlinguer sostituisce all’Organizzazione, Amendola.www.dellarepubblica.it/congressi-pci/ix-congresso-roma-30-gennaio-4-febbraio-1960 1° febbraio: Parigi, sciopero generale in risposta al golpe colonialista di Algeri. L’Assemblea nazionale vota i poteri speciali al governo per “il mantenimento dell’ordine e la salvaguardia dello Stato”. Milano, la Questura informa che un ente americano con sede a New York, “Greatneckny”, ha richiesto informazioni sul conto dell’Unione nazionale anticomunista Pace e libertà che, però, “non ha più alcun peso dal punto di vista propagandistico ed è composta da persone tendenti a realizzare cospicui e facili guadagni sotto l’etichetta dell’anticomunismo”. 3 febbraio: Palermo, il vice presidente della giunta regionale siciliana, Benedetto Majorana della Nicchiara, si dimette insieme a due assessori, provocando la crisi della giunta Milazzo. 5 febbraio: il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi si reca in visita ufficiale in Unione Sovietica. 6 febbraio: la rivista dei gesuiti Civiltà Cattolica scrive in polemica con il Psi: “Insomma, il principale interessato al costituendo governo di centro-sinistra fa orecchi da mercante. Ci sembra, perciò, per lo meno strano che quelli della sinistra di Base non si stanchino di dire che tutto è pronto per l’apertura a sinistra; che il Psi è disponibile; che la mancanza di buona volontà è solo da parte della maggioranza della Dc”. 10 febbraio: i deputati democristiani Quinteri, Pennacchini e Negroni e il missino Franz Turchi, presentano un’interrogazione al governo sul film La dolce vita. Anche l’Osservatore Romano chiede alla magistratura di intervenire contro il film accusandolo di propagandare il vizio. 13 febbraio: Roma, presentato alla Camera dei deputati il disegno di legge sul Piano quinquennale per lo sviluppo dell’agricoltura (Piano Verde). 15 febbraio: La Spezia, Convegno, promosso dalla Camera del Lavoro, sui problemi previdenziali con particolare riguardo alle prestazioni INAM. Hanno partecipato circa 500 rappresentanti di Commissioni Interne, dirigenti sindacali, esponenti degli Istituti previdenziali, nonché i segretari provinciali dell’UIL Bogi e Tagliaferri. La CISL, pur non partecipando, ha inviato la sua adesione. 16 febbraio: si dimette definitivamente la giunta siciliana guidata da Silvio Milazzo e verrà sostituita da una maggioranza formata da DC, PLI, monarchici e MSI. Negli stessi giorni Giovanni Malagodi attacca il governo, accusato di guardare troppo a sinistra: il consiglio nazionale del PLI ritira il sostegno a Segni che è così costretto a dare le dimissioni. 17 febbraio: Brescia, firmato alla OM il primo contratto integrativo aziendale. L’accordo è firmato da tutta la Commissione Interna, a differenza di quanto avvenuto negli altri stabilimenti del gruppo FIAT 18 febbraio: Merano, dove sono in via di ultimazione cinque fabbricati di cui è prevista l’assegnazione a residenti di lingua italiana è stata sistemata una notevole quantità di esplosivo. Ma la miccia non ha funzionato e l’attentato è fallito. Sul luogo sono lasciati volantini firmati Bas (Comitato di liberazione del Sudtirolo). Roma, nel corso di una riunione della direzione nazionale della Dc, in risposta al segretario regionale siciliano della Dc, D’Angelo, che vantava la spregiudicatezza dei metodi impiegati per fare cadere la giunta regionale presieduta da Milazzo, Adone Zoli rimprovera l’uso degli stessi che colpivano “la dignità stessa del partito”. Lecce, sciopero e manifestazione delle lavoratrici del tabacco (tabacchine) per il rinnovo del contratto nazionale 19 febbraio: Piancastagnaio (Si), scioperano i minatori dell’Argus dopo l’incidente occorso a 5 loro compagni, mentre in una gabbia risalivano alla superficie. I minato chiedono l’inizio di lavori manutenzione, per garantire una necessaria sicurezza sul lavoro. 19 – 21 febbraio: Bologna, congresso provinciale della FIOM. Tra il 1955 e il 1960 l’industria bolognese ha segnato un periodo di forte crescita, assumendo un ruolo prevalente rispetto all’agricoltura. Sono sorte moltissime aziende artigiane e piccole imprese manifatturiere, mentre la disoccupazione è diminuita notevolmente. In questa fase di crescita il sindacato, invece, registra una diminuita capacità d’intervento sui mutamenti in corso. Questo fattore, insieme ad altri più squisitamente politici (come i fatti d’Ungheria, per esempio) e con il trasferimento massiccio di parte della popolazione agricola all’industria e al terziario, determina la prima netta flessione di iscritti alla CGIL. Nonostante ciò, la capacità contrattuale che fino al 1955 aveva consentito in molti settori importanti aumenti salariali, non viene completamente annullata. Anzi, trasferita a livello aziendale, tra il 1957 e il 1958, riprende quota: nel 1957 le contrattazioni aziendali vengono fatte in 40 aziende e nel 1958 in 280, come sottolinea la relazione del segretario Rino Bonazzi. 21 febbraio: muorea Roma Adone Zoli. Pietro Nenni annota nel suo diario: “(…) Assumendo nel 1954, dopo la morte di De Gasperi, il posto di presidente del Consiglio nazionale della Dc, mi disse che aveva una sola ambizione, quella stessa, diceva, di De Gasperi: di portare i socialisti al governo. Lo tentò nel 1957 ma i tempi non erano maturi. L’aveva visto il primo gennaio scorso. Ma aveva detto: Il momento si avvicina (…)”. Bolzano, arrestati per avere deposto una corona di fiori al monumento a Peter Mayr, nonostante il divieto di polizia, l’austriaco Walter Kornexl, gli altoatesini Johann Lochmann, Anton Egger, Walter Harder e Richard Berger. 22 febbraio: Palermo, la Democrazia cristiana e l’Unione cristiano-sociale formano una nuova giunta regionale che ottiene l’appoggio del Msi e dei monarchici, presieduta da Benedetto Majorana della Nicchiara. 24 febbraio: il presidente del Consiglio Antonio Segni rassegna le dimissioni dopo l’uscita dei liberali dalla maggioranza. 25 febbraio: Salvatore Acampora, agente della Cia in servizio a Trieste, giunge a Bolzano e prende contatto con un dirigente della Questura locale, che lo stesso giorno, firmandosi Shatten (ombra ndr), riferisce direttamente al direttore della Divisione Affari Riservati del ministero dell’Interno Ulderico Caputo. Si legge tra l’altro nella lettera: “Acampora mi ha intrattenuto a colloquio sulla situazione in Alto Adige. Mi ha chiesto la consistenza numerica delle bande partigiane operanti in questa zona e possibilmente le fonti di rifornimento di armi, munizioni, viveri e altro. Mi sono limitato a dirgli che finora di partigiani nella zona non si ha alcuna notizia”. 27 febbraio: la direzione nazionale della Dc si pronuncia, sia pure cautamente, a favore di una politica di centro-sinistra, invitando il Psdi e il Pri ad aderirvi. 28 febbraio: Santa Maria Capua a Vetere (Ce), sciopero unitario delle 1300 operaie tabacchine. Le lavorataci rivendicano il ritiro di 24 licenziamenti decisi dall’azienda e la normalizzazione del lavoro a cottimo, nonché la positiva soluzione della parte salariale del contratto affidata al lodo del Ministero del Lavoro Febbraio: Messina, Franco Evangelisti, esponente della corrente andreottiana, afferma che se la Dc apre ai socialisti si crea la possibilità che sorga un nuovo partito cattolico. Lecco, alla Galeotto i 1250 lavoratori hanno scioperato negli ultimi giorni di febbraio per la soluzione della vertenza aziendale Sono proseguite per tutto il mese le agitazioni di mezzadri e coloni a sostegno della vertenza nazionale per il rinnovo dei patti di mezzadria. In Puglia e nella zona del Fucino (Abruzzo) migliaia di contadini hanno manifestato contro il decreto governativo che riduce di 60.000 ettari le aree coltivate a barbabietola da zucchero. In diverse zone del paese prosegue l’azione dei braccianti per avviare a soluzione i numerosi problemi della categoria. I 5.000 braccianti dell’Arneo (Lecce), sono tornati ad occupare gli uliveti che gli agrari conducono direttamente sfruttandoli solo parzialmente e in modo irrazionale. I sindacati nazionali degli statali occupati negli uffici finanziari e nella Corte dei Conti hanno deciso di riprendere la lotta per la soluzione della questione relativa all’allineamento degli assegni personali. Per la rivendicazione da tempo posta ed insoluta, malgrado le ripetute promesse dagli enti competenti, hanno scioperato per 48 ore nei giorni 12-13 febbraio. Siracusa, alla SINCAT i lavoratori dopo 10 giorni di sciopero, hanno conquistato, contro la volontà della Edison, aumenti che vanno dal 5 al 10% delle retribuzioni e il passaggio a categorie superiori per numerosi lavoratori, ai quali in precedenza non veniva applicato il contratto nazionale di lavoro. Dopo questo accordo, l’agitazione prosegue in altri stabilimenti del gruppo Edison. Alla San Marco di Venezia e all’Ape di Savona è in corso una vigorosa azione sindacale per ottenere il premio di produzione. Alla San Marco dopo due scioperi di 2 ore e uno di 4 si è deciso di passare a forme di lotta e adeguate per migliorare il premio di produzione, il trattamento della mensa e sistemare gli organici dei lavoratori stagionali Marzo: nell’ambito delle trattative per il rinnovo del contratto del settore maglierie e calzetterie, viene siglato un accordo sulla parità salariale. Le paghe delle lavoratrici addette a mansioni considerate promiscue, sono fissate nella misura del 92,8 per cento delle corrispondenti paghe maschili. Contemporaneamente entra nel vivo il dibattito congressuale in preparazione del V Congresso della CGIL che si terrà a Milano nei primi giorni di aprile. La discussione investe ogni settore del mondo del lavoro e permette ad ogni categoria di approfondire la propria linea rivendicativa, nel quadro degli obiettivi più generali che interessano tutto il movimento sindacale e tutti gli strati produttivi del paese. Cosi è avvenuto, ad esempio nei primi due congressi nazionali che si sono tenuti (gasisti ed elettrici) i quali hanno precisato rispettivamente la piattaforma sindacale nel quadro dell’obiettivo più generale della nazionalizzazione della industria elettrica e dell’eliminazione delle aziende private del gas, attraverso la loro municipalizzazione, al fine di utilizzare in senso sociale e di interesse pubblico la produzione di queste aziende. In tutto il Paese si sono svolte manifestazioni, proteste, scioperi, ordini delgiorno, prese di posizione spesso unitarie per reclamare la formazione di un governo che applichi una decisa svolta politica, attui la Costituzione e dia una soluzione ai più urgenti problemi del momento. Tantissime le iniziative che si sono svolte nei posti di lavoro sia in fabbrica che nelle campagne. La forza del movimento si è espressa anche con scioperi, così è avvenuto ad esempio all’Ansaldo di Genova, a Poggibonsi ed altre località. Il Congresso dei braccianti ha preso posizione, reclamando dal nuovo Governo un piano organico per l’agricoltura; cosi è avvenuto anche da parte di altre organizzazioni nazionali e provinciali per l’industrializzazione del Mezzogiorno e lo sviluppo delle aziende di Stato in funzione antimonopolistica. Nel Fucino, migliaia di bieticoltori sono in lotta ed hanno effettuato scioperi per reclamare la stipulazione immediata di contratti di coltivazione della barbabietola che prevedano il ritiro di tutto il prodotto. E’ stata inoltre rivendicata la democratizzazione dell’Ente Fucino e l’elezione diretta, da parte dei 9.000 assegnatari, dei rappresentanti dei contadini, nonché la nomina dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali nel Consiglio di Amministrazione dell’Ente Roma, con il lodo arbitrale del ministro del Lavoro Zaccagnini, si chiude la vertenza per il rinnovo del contratto nazionale delle tabacchine. Milano, accordo raggiunto all’Alfa Romeo per la regolamentazione e il miglioramento del premio annuale che varierà da un massimo di 14.000 ad un minimo di 5.000 lire 3 marzo: Ravenna, scioperano i lavoratori degli zuccherifici contro il ridimensionamento della produzione bieticola 6 marzo: Bologna, si conclude il 27° congresso nazionale del Pri con la vittoria della corrente di Ugo La Malfa ed Oronzo Reale. Randolfo Pacciardi minaccia una scissione se il partito parteciperà ad un governo con i socialisti. Napoli, i lavoratori della SICET, dopo aver sospeso per una settimana la lotta per ottenere una indennità speciale dell’8% per lavori nocivi, hanno effettuato un nuovo sciopero unitario. Le trattative sono riprese. 8 marzo: Lecco, scioperano i lavoratori della Badoni per reclamare le libertà sindacali e democratiche nell’azienda e il miglioramento del premio di produzione Vicenza, i lavoratori della Ceccato incrociano le braccia per una settimana reclamando il pagamento del premio di produzione. La vertenza si chiude positivamenete 9 – 13 marzo: Brescia, XIII Congresso nazionale della FIOM. Nei quattro anni trascorsi dal precedente congresso, la Fiom aveva dovuto far fronte al progressivo calo degli iscritti. Inoltre, dopo la scomparsa di Giuseppe Di Vittorio e l’elezione di Agostino Novella alla segreteria della Cgil, era cambiato il vertice dell’organizzazione: Luciano Lama segretario generale, Piero Boni, insieme ad Amino Pizzorno, nella segretaria nazionale. La Fiom era altresì alla ricerca di un’azione sindacale unitaria e la piattaforma elaborata per il rinnovo del ccnl, il cui accordo fu raggiunto il 23 ottobre 1959, era molto vicina alle proposte della Fim e della Uilm. Il XIII Congresso, definito “della fiducia e della concretezza”, quindi, si inseriva in un periodo di successi, dal rinnovo contrattuale all’inversione di tendenza nel numero degli iscritti (passata a 191.162 tesserati). Nella relazione di apertura Lama parla dell’esigenza di un’azione aziendale adeguata alle caratteristiche di ogni singola realtà, adeguando, in tutte le fabbriche, il buon andamento produttivo con l’uso delle nuove tecnologie. Il nuovo Comitato centrale riconferma Lama segretario generale, Boni segretario generale aggiunto, Masetti, Pastorino e Cappelli segretari. 11 marzo: Treviso, ritirati i licenziamenti alla SICET dopo la proclamazione di uno sciopero generale di protesta da parte di Cgil e Cisl. Pistoia, scioperano i lavoratori dei vivai per migliori condizioni di vita e di lavoro Napoli, dopo lo sciopero del giorno precedente, i portuali in lotta per salari e la riduzione dei costi delle operazioni portuali, eliminando la scandalosa corruzione esistente, sospendono le altre manifestazioni programmate, avendo ottenuto l’impegno di discutere le rivendicazioni presentate Genova, sciopero di 24 ore dei portuali della Compagnia merci varie e carbone per miglioramenti salariali già previsti dall’accordo nazionale e per la stabilità dell’occupazione. 11 – 14 marzo: Nuoro, scioperano i 1400 lavoratori occupati nei cantieri che costruiscono la diga sul Taloro per conto del gruppo elettrico SES. Chiedono il premio di produzione, la piena applicazione del contratto, soprattutto per quanto riguarda l’assegnazione delle qualifiche in relazione alle mansioni svolte. 14 marzo: Taranto, i lavoratori del Cantiere Navale hanno occupato il cantiere per ottenere il rispetto degli impegni presi in Parlamento: passaggio all’IRI dei Cantieri, fermo restando l’occupazione di tutte le maestranze che invece si vorrebbero in parte licenziare 15 – 16 marzo: Bologna, VI congresso provinciale della Federbraccianti. Si interpreta criticamente lo sviluppo economico in agricoltura. La relazione del segretario Mentore Luccarini sottolinea che “vi è stato un certo sviluppo tecnico e produttivo, ma ciò si è verificato laddove maggiore è stato il concentramento degli investimenti statali e nessuno dei nodi che attanagliavano la nostra agricoltura è stato risolto”. L’analisi, oltre a porre gli accenti sui problemi non risolti, rilancia con forza i risultati positivi ottenuti dopo due anni di lotte. Inizia uno sciopero di 72 ore dei dipendenti delle aziende elettriche municipalizzate dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto. 17 marzo: inizia in Florida l’addestramento di un nutrito numero di esuli cubani in vista di operazioni di guerriglia anti-castrista sul suolo cubano. 19 marzo: Roma, un autorevole esponente della Segreteria di stato vaticana, che successivamente sarà indicato in monsignor Samorè, avrebbe fatto pressioni su Antonio Segni perché prenda posizione contro la politica di apertura a sinistra. 20 marzo: Roma, Segni è costretto a rinunciare a formare un nuovo governo basato sull’astensione socialista a causa dell’opposizione di alcuni settori della DC che minacciano la scissione. L’incarico di formare il nuovo governo è assegnato, dopo un tentativo infruttuoso di Piccioni, a Ferdinando Tambroni. Il governo (dal 25 marzo 1960 al 25 luglio 1960), un monocolore Dc, ottiene la fiducia grazie ai voti determinanti del Msi. Segni ministro degli Esteri, Spataro (Dc) agli Interni, Andreotti alla Difesa. Il voto di fiducia missino provoca una profonda lacerazione. I ministri Pastore, Giorgio Bo e Fiorentino Sullo si dimettono dai rispettivi ministeri. L’11 aprile il governo si dimette e Tambroni riassume la carica dopo il fallimento di un tentativo di Fanfani ostacolato dalla ConfindustriaLa composizione del governo: http://www.senato.it/leg/03/BGT/Schede/Governi/0047_M.htm 21 marzo: il governo sudafricano risponde alle manifestazioni anti-apartheid con un massacro di civili nella città di Shaperville. 22 marzo: il maggiore statunitense Albert Vara, ufficiale di collegamento tra il Cic (Counter Intelligence Corp) e il Sifar (Servizio Informazioni Forze Armate), fornisce al Servizio italiano il quadro degli agenti e dei fiduciari del Cic operanti nel nord-Italia sotto la copertura delle basi Setaf. Nel documento l’agente americano Joseph Luongo viene indicato come capo dell’ufficio di contatto, a Roma, con il ministero dell’interno e in particolare con Ulderico Caputo, della Divisione Affari Riservati. 23 marzo: Parigi, visita ufficiale in Francia di Nikita Krusciov. Washington, l’agente Bachmann dell’Fbi segnala al direttore Edgar Hoover: “Esponenti della mafia (Sam Giancana e John Roselli) stanno raccogliendo fondi e lavorando attivamente per garantire la nomina di John Kennedy all’elezione presidenziale. Prova di ciò è la partecipazione di Frank Sinatra (legato a Giancana e Roselli) nella campagna di Kennedy in molte elezioni primarie. Oltre a Sinatra, lo scrittore delle sue canzoni, Jimmy Van Husen, è impegnato a Miami a scrivere canzoni per la campagna elettorale di Kennedy”. A conclusione del suo rapporto, l’agente scrive ancora: “Sarebbe un bel guaio se una pedina della delinquenza organizzata come Sinatra venisse ad avere accesso all Casa Bianca”. 25 – 27 marzo: Bologna, VI Congresso provinciale della Camera del Lavoro. La relazione del segretario Giuseppe Venturoli (succeduto nel 1958 ad Arvedo Forni) analizza gli aspetti principali dei cambiamenti socio-economici: accentuarsi dello squilibrio città-campagna dovuto al movimento migratorio dalle zone montane e dalla pianura; il modello peculiare dello sviluppo industriale e una stasi dell’agricoltura. Oltre all’obiettivo strategicamente nuovo della contrattazione articolata, si da molto importanza nella relazione alla questione dell’unità sindacale: “riconosciamo intanto – afferma Venturoli – che nell’attesa che maturino le necessarie condizioni, si stabilisca la validità della prassi unitaria ogni qualvolta si affronta il padrone. La CGIL è contro la trattativa separata, inoltre la CGIL si impegna a condurre un’azione comune per l’istituzione delle Commissioni interne in tutte le aziende, se la CISL e la UIL sono d’accordo”. La segreteria resta composta di 5 membri. Oltre a Venturosi c’è da registrare anche l’elezione, unica novità rispetto al precedente congresso, di Floriano Sita. 25 – 26 – 27 marzo: Ravenna, VI Congresso provinciale della Camera del Lavoro. Il segretario Agide Samaritani sottolinea l’avvio, sul piano internazionale, di un processo di relativa distensione affiancato da una profonda crisi sul piano interno, da imputare principalmente all’”estendersi del dominio dei grandi monopoli”. A livello locale si constatano nuove contraddizioni e squilibri causati da modificazioni sul piano economico e produttivo (ANIC, sviluppo del capitalismo in agricoltura, espansione delle attività terziarie). La situazione delle campagne è particolarmente preoccupante per l’aggravarsi della crisi delle strutture agrarie e per la politica dei monopoli, del capitale finanziario, dei proprietari e del governo. Le zone collinari sono nel dramma. Si aggiungono: salari insufficienti, inadeguate prestazioni assistenziali e previdenziali. Nella mozione conclusiva è annunciato il futuro programma economico-sindacale: riforma agraria generale; sviluppo dell’industrializzazione provinciale basata sull’industria di Stato (ANIC, AGIP) e sulla nazionalizzazione dei monopoli elettrici (SADE-SER) e saccarifero (Eridania); sviluppo dei servizi pubblici e del settore terziario attraverso la municipalizzazione dei mezzi pubblici di trasporto e del gas; attuazione di un programma di lavori pubblici coordinato sui base regionale; costruzione di un’ampia rete di impianti per la conservazione e la trasformazione dei prodotti agricoli. 27 marzo: l’Espresso rivela che Antonio Segni si è incontrato con monsignor Ismaele Castellano, assistente centrale dell’Azione cattolica, il quale gli ha riferito che i cardinali, e in particolar modo il genovese Siri, non hanno fiducia nella politica di apertura a sinistra. 31 marzo: Agrigento, assassinato il commissario di polizia Cataldo Tandoy, su ordine della cosca di Raffadali. Capo della squadra mobile della Questura cittadina dal 1946 al 1959, poi trasferito a Roma alla direzione della polizia scientifica. E’ la prima volta che la mafia uccide un funzionario di polizia. Seguendo la pista mafiosa usciranno fuori le collusioni tra il commissario e la criminalità organizzata. Con lui è ucciso il giovane Antonio Damanti, un passante Marzo: il cardinale Siri scrive al segretario della Democrazia cristiana invitandolo “a riflettere molto bene sulle sue responsabilità” e ribadendo che la collaborazione con i socialisti “prima che da questi si siano ottenute vere e sicure garanzie di indipendenza dai comunisti e di rispetto a quanto noi dobbiamo rispettare, non può assolutamente essere condivisa dai vescovi”. Su Civiltà Cattolica padre Lener scrive: “Il solo prospettare come possibilità concreta la collaborazione politica tra cattolici e socialisti nenniani scuote e minaccia di rompere senz’altro l’unità dei cattolici intorno alla Dc e pone in forse non tanto l’unità del partito quanto la sua stessa ragion d’essere come partito di ispirazione cattolica (…) L’apertura a sinistra (…) si presenta politicamente come una flagrante contraddizione e, moralmente, come un vero e proprio tradimento”. Franco Bulbarelli, esponente di Pace e Libertà, si reca negli Stati Uniti in cerca di finanziamenti. Ma la missione avrà esito negativo. Lo specifica, tra l’altro, una nota della Prefettura di Milano del 22 dicembre 1961. Aprile: giungono in Italia i dirigenti della massoneria americana Luther A. Smith e George E. Bushnell per favorire la riunificazione tra le varie famiglie massoniche italiane. L’unificazione va in porto fra il Grande Oriente d’Italia e la Serenissima Loggia Nazionale degli Alam che fa capo al principe Alliata di Monreale. Per la riunificazione si è impegnata tutta la rete delle logge americane in Italia: B. Franklin di Livorno, Aviano di Trieste, H.S. Truman di Bagnoli, Colosseum di Roma, Mc Hellan di San Vito dei Normanni, Val di Verona e G. Washington di Vicenza. Tutta l’operazione avviene con l’ispirazione della CIA ed è diretta da Frank B. Gigliotti. Il 7 luglio successivo, il ministro delle Finanze Trabucchi riconsegna Palazzo Giustiniani, sede storica della massoneria italiana, al Grande Oriente d’Italia. Palermo, due mafiosi in carriera, Giulio Pisciotta e Vincenzo Maniscalco, tramano contro i La Barbera. Inizia così una violenta faida che riempirà di morti le strade di Palermo. Le prime vittime saranno proprio i due congiurati. Roma, la segreteria della Cgil considera critica aspramente la sentenza della Corte Costituzionale che considera non punibile la serrata. La Segreteria confederale ritiene la sentenza in contrasto con la lettera e lo spirito della Costituzione. Secondo la Cgil “il riconoscimento del diritto di sciopero fa parte dell’orientamento generale della Costituzione, che è apertamente ispirato in favore delle classi lavoratrici per il miglioramento delle loro condizioni economiche e l’elevamento della loro funzione sociale. Lo sciopero è, infatti, l’unica arma importante di cui dispongono i lavoratori per far valere – anche con grande sacrificio – i loro diritti, mentre la serrata è una delle tante armi – la più odiosa – di cui l’illimitato potere padronale si serve per contrastare i diritti dei lavoratori. Il principio della libertà sindacale che la Corte Costituzionale ha ritenuto di poter invocare a sostegno della liceità della serrata, viene dalla sentenza gravemente leso a danno dei lavoratori, in quanto la serrata è uno dei più paderosi strumenti di attacco al diritto di sciopero, oltre che al diritto al lavoro, con il ricatto della fame per i lavoratori e le loro famiglie”. 2 – 7 aprile: Milano, V congresso della CGIL . Il congresso ribadisce il peso positivo dell’unità d’azione sindacale, rilevando, però, le discriminazioni che ancora avvenivano da parte della CISL e della UIL a danno della CGIL e che trovavano rispondenza a livello europeo dove la più forte organizzazione sindacale italiana veniva esclusa dalle consultazioni sui problemi che nascevano dalla nuova realtà del Mercato Comune. Il sindacato accetta la contrattazione articolata per azienda e per settore, fino ad allora teorizzata e praticata dalla CISL e il segretario Agostino Novella la collega al problema della presenza del sindacato nelle aziende: “L’avvenire della contrattazione integrativa aziendale – afferma Novella della contrattazione – è legato al diritto e alla presenza del sindacato in azienda: un istituto completamente nuovo nella vita democratica del nostro Paese. Il sindacato nell’azienda non si deve contrapporre alla Commissione Interna, ma collaborare con essa e diventare con essa strumento di azione e unità”. Per la prima volta, dopo la scissione del 1948, il governo è rappresentato ufficialmente al congresso dal ministro del Lavoro Benigno Zaccagnini. (https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/cgil/v-congresso-cgil) 2 aprile: Roma, concluse, dopo la lotta unitaria condotta dalla categoria con uno sciopero nazionale di due giorni, le trattative per il nuovo contratto nazionale di lavoro dei lavoratori elettrici delle Municipalizzate. Ottenuti aumenti salariali e la 14a mensilità. 8 aprile: il governo Tambroni ottiene la fiducia alla Camera dei deputati con 300 voti favorevoli e 293 contrari. Votano a favore Dc, Msi, 4 monarchici). Per protesta contro i voti determinanti del Msi, si dimettono i ministri democristiani Pastore, Bo e Sullo. 11 aprile: la direzione della Dc afferma che il voto alla Camera ha attribuito al governo Tambroni “un significato politico in contrasto con le sue intenzioni, le finalità e la obiettiva funzione politica della Dc nella vita nazionale”. E, con il solo voto contrario di Giulio Andreotti, ne richiede le dimissioni. L’incarico è affidato ad Amintore Fanfani. 12 aprile: siglato, dopo tre anni di lotte e trattative, il patto nazionale per i salariati fissi in agricoltura. Con il nuovo patto, l’indennità di licenziamento è elevata a sette giorni l’anno, le giornate di ferie passano da otto a dieci l’anno e la gratifica natalizia da 16 a 22 giorni. 13 aprile: Milano, per ordine del presidente della Provincia, il democristiano Adrio Casati, vengono sospese le riprese del film di Luchino Visconti, Rocco e i suoi fratelli, definito opera “non molto morale e denigratoria”. Ferrara, sciopero negli zuccherifici e manifestazione in difesa della bieticoltura 14 aprile: sciopero nazionale dei 180.000 lavoratori dell’abbigliamento. La protesta è indirizzata contro la volontà padronale di aumentare solo dell’uno per cento i salari. I lavoratori dell’abbigliamento sono in lotta per il rinnovo del contratto. 15 aprile: Losanna, sesta assemblea del Noe (Nouvel Ordre Europèen). Nella “dichiarazione” finale si stigmatizza “la nuova politica di coesistenza”, che “consacra l’abbandono ai sovietici di mezza Europa”. 19 – 22 aprile: Livorno, per tre giorni si susseguono incidenti fra popolazione e paracadutisti, sostenuti dalle forze di polizia, originati dalle molestie di alcuni militari nei confronti di una ragazza. Al termine degli incidenti, si contano 15 feriti tra le forze di polizia, 10 tra i paracadutisti, 11 fra i cittadini, 70 dei quali sono tratti in arresto e 220 fermati. 19 – 30 aprile: scioperano in tutta Italia i mezzadri per protestare contro l’andamento delle trattative per il capitolato colonico nazionale. 20 – 21 aprile: la direzione nazionale della Dc verifica la possibilità della costituzione di un governo di centro-sinistra su una “autonoma base programmatica e politica” con i soli voti contrari di Franco Evangelisti e di Lucifredi. 22 aprile: Amintore Fanfani rinuncia a formare il nuovo governo, dichiarando “Ho constatato che alla vigilia dell’inizio della delicata operazione politica dei cui giusti obiettivi rimango più che mai convinto, alcuni parlamentari hanno sollevato un problema di coscienza. Siccome la situazione avrebbe richiesto il massimo di compattezza tra i parlamentari della prevista coalizione, ho ritenuto mio dovere sciogliere negativamente la riserva avanzata all’atto dell’accettazione dell’incarico”. In seguito alla rinuncia di Fanfani, Giovanni Gronchi riconferma l’incarico a Tambroni, accettando le dimissioni dei ministri Bo, Pastore e Sullo. Napoli, il vescovo Alfonso Cataldo ottiene dal commissario del comune e dal sovrintendente del teatro San Carlo, il divieto di rappresentazione del balletto “Il martirio di San Sebastiano” di Claude Debussy, perché il ruolo del santo è interpretato dalla ballerina sovietica Ludmilla Cerinavieta. Roma, concluse le trattative per il rinnovo del contratto nazionale degli impiegati nelle imprese minerarie 22 – 23 aprile: scioperano i dipendenti delle aziende municipalizzate del gas per il rinnovo del contratto di lavoro 23 – 24 aprile: scioperano i lavoratori postelegrafonici per il rinnovo del contratto di lavoro 25 aprile: il presidente del Consiglio, Fernando Tambroni, commemora con queste parole l’anniversario della Liberazione: “A nome del governo mi associo alla rievocazione celebrativa del 25 aprile, auspicando maggiori e pacifiche fortune per tutto il popolo italiano”. In tutta Italia si .svolgono grandi manifestazioni popolari unitarie. La celebrazione del giorno della Liberazione avviene ovunque sotto la parola d’ordine “Via il governo reazionario-fascista di Tambroni – sia realizzata la Costituzione”. A Reggio Emilia, durante la notte, sono dipinte svastiche naziste sui muri cittadini. Alle 21, 500 giovani sfilano per la città in segno di protesta contro scritte naziste e il governo Tambroni, appoggiato dal MSI Un gruppo di giovani dissidenti del Msi, accusato di moderatismo e trasformismo, e del Cson (Centro studi Ordine Nuovo), capeggiati da Stefano Delle Chiaie, costituiscono a Roma l’organizzazione Avanguardia nazionale. 26 aprile: Roma, si celebra la riunificazione della massoneria del Goi (Grande Oriente d’Italia) e di quella della Serenissima gran loggia nazionale degli Alam sotto il patrocinio delle logge americane. Oltre a Publio Cortini e Pier Andrea Bellerio, di parte italiana, sono infatti presenti i rappresentanti delle Giurisdizioni nord e sud della massoneria degli Stati Uniti. Scioperano i dipendenti delle compagnie dei vagoni letto per il riconoscimento delle festività infrasettimanali, i turni di lavoro, il funzionamento delle Commissioni Interne e miglioramenti salariali. 27 aprile: Genova, Reggio Emilia, Milano, Abbadia San Salvatore (Si) e in altre città si hanno sospensioni di lavoro e scioperi di protesta contro il Governo Tambroni. Il Togo ottiene l’indipendenza. 29 aprile: Tambroni ottiene la fiducia al Senato con l’appoggio del MSI, di un monarchico e dei senatori a vita Paratore e Cadorna. La direzione democristiana aveva deciso in precedenza che il governo sarebbe rimasto in carica fino al 31 ottobre per permettere l’approvazione dei bilanci e l’ordinaria amministrazione. Immediatamente dopo l’ottenimento della fiducia, Tambroni fa diramare dal ministero degli Interni a questori e prefetti l’ordine di vietare qualsiasi manifestazione contraria al governo: «Roma. La Sera di venerdì 29 aprile, poco dopo il voto di fiducia accordato dal senato al Governo Tambroni, tutti i questori e i prefetti italiani furono invitati a considerarsi in stato di preallarme. Qualsiasi manifestazione contraria al governo, dicevano in sostanza i fonogrammi inviati alle due più importanti autorità delle province, deve essere rigorosamente evitata. Le disposizioni del Viminale sono state applicate ovunque con grande energia. Sono passate tre settimane appena dal giorno in cui partì la circolare ai prefetti, ma è· già possibile elencare una lunga serie di atti amministrativi e di polizia che dimostrano lo zelo con cui le prefetture e le questure hanno accolto l’invito ad una rigorosa sorveglianza nei confronti dell’opposizione (…)». (Cfr. L’Espresso del 22 maggio 1960) Reggio Emilia, annunciato per il 30 aprile un comizio del deputato neofascista Giorgio Almirante. Nemerose le prese di posizione e le proteste Milano e Sesto San Giovanni (Mi), la polizia disperde cortei di giovani che chiedono un governo antifascista. Cinque persone fermate e denunciate. 30 aprile: Reggio Emilia, continuano le proteste e la richiesta di sospensione del comizio di Almirante. Le autorità si rifiutano di impedire il comizio. La sera Piazza Prampolini è piena di forze di polizia giunte anche dalle altre province. Una folla di antifascisti impedisce al missino Almirante di parlare. La polizia carica gli antifascisti. Diversi dimostranti sono feriti e contusi, Tra questi è l’on. Otello Montanari che viene picchiato malgrado si sia fatto riconoscere. Ventiquattro cdenunciati. Fine aprile: Ferrara, per impedire lo svolgimento di uno sciopero, la Questura ferma, la sera prima, tutti gli attivisti sindacali. Maggio: la FIOM propone di sospendere per un anno le elezioni delle Commissioni interne per bloccare il sorgere di sindacati padronali. La segreteria nazionale della FIM respinge la proposta. 1° maggio: un aereo spia americano, un U2, è abbattuto nei cieli dell’URSS e il pilota catturato. 2 maggio: Ascoli Piceno, il Prefetto dopo avere autorizzato l’affissione di un manifesto rievocativo di Benito Mussolini, non concede l’autorizzazione per un manifesto dell’ANPI che commemora due patrioti fucilati dai repubblichini e deplora che la DC abbia accettato i voti determinanti del Msi. 3 – 5 maggio: scioperano i dipendenti delle aziende municipalizzate del gas per il rinnovo del contratto di lavoro 4 maggio: Vieste (Fg), i democristiani iscritti alla CISL accolgono il Sottosegretario alla Presidenza Gustavo De Meo con cartelli nei quali si legge: «Per noi non è un giorno di festa, ma di lutto. Viva Pastore, Viva Bo, viva Sullo, che non si sono venduti ai padroni». I manifesti sono stati stampati clandestinamente perchè le autorità di P.S. avevano invitato i dirigenti della CISL e della locale sezione democristiana a evitare qualsiasi manifestazione d’ostilità nei confronti del sottosegretario 5 maggio: Pisa, il Prefetto proibisce l’affissione d’un manifesto che riporta per intero la dichiarazione di abiura del Partito Popolare e di adesione al partito fascista, fatta da Tambroni nel 1926 Firenze, il commissario prefettizio vieta un comizio unitario delle forze di sinistra Termini Imerese (Palermo), rinvenuto il cadavere del giornalista Cosimo Cristina, che fra le altre inchieste aveva seguito quella sui frati di Mazzarino, processati e condannati per i loro rapporti con mafiosi. Padova, muore Ezio Borghini, fondatore del Movimento anticomunista italiano. 6 maggio: Reggio Emilia, Pesaro e in altre città il Prefetto convoca, alla presenza del Questore e del comandante dei carabinieri, i segretari politici ·dei vari partiti per invitarli a non disturbare le manifestazioni indette dal MSI. Qualora la disposizione non venga rispettata, il Prefetto minaccia di vietare ogni altra manifestazione politica in tutto il territorio della provincia 7 maggio: Mosca, Leonid Breznev sostituisce Voroscilov alla presidenza dell’URSS Foggia, nell’imminenza della visita di Fernanrdo Tambroni e del sottosegretario De Meo, che vengono ad inaugurare la Fiera Nazionale dell’Agricoltura, la polizia perquisisce tutte le tipografie per sequestrare i manifesti ed i volantini in cui si fanno apprezzamenti sul Presidente del Consiglio e sul governo. Sono sequestrati anche manifesti della CISL che sostengono Pastore, Fanfani, Bo, Biagi e Sullo. Delegazioni di tutti i partiti, escluso il MSI, protestano in Prefettura senza risultato Bolzano, al termine di un travagliato congresso della Südtiroler Volkspartei prevale la linea dell’autonomia sostenuta da Silvius Magnago. Commenta lo sconfitto Sepp Kerchbaumer: “il popolo vuole l’autodeterminazione. Il partito deve tener conto della volontà del popolo”. 8 maggio: Bari, il vescovo Enrico Nicodemo, nell’aprire le celebrazioni in onore di San Nicola, afferma che in base al decreto del Sant’Uffizio, non sono ammessi alle celebrazioni il sindaco e i membri della giunta di sinistra che governa la città. Una sentenza della Corte costituzionale riconosce la liceità della serrata, suscitando aspre critiche da parte di Cgil e Uil. La Cisl apprezza invece la sentenza della Corte in quanto rappresenterebbe “l’esplicito richiamo al principio della libertà sindacale come libertà di organizzazione e di azione”. 9 maggio: Washington, il segretario di Stato Herter ammette la violazione dello spazio aereo sovietico con l’uso di aerei attrezzati per lo scopo, ma rivendica per il “mondo libero” il diritto di spiare. 10 maggio: le Acli esprimono preoccupazione per la sentenza della Corte costituzionale che riconosce la liceità della serrata, rilevando che i lavoratori “costituiscono la parte più debole della contrattazione”. 11 maggio: Roma, su disposizione dl presidente Gronchi, il direttore del Sifar, Giovanni De Lorenzo, trasmette al presidente del Consiglio Tambroni un rapporto, redatto dal colonnello Allavena, nel quale si rileva che Randolfo Pacciardi avrebbe dichiarato che era necessario “un trauma per risolvere la situazione e mettere in condizione di non nuocere Gronchi”, e che l’ex ministro della Difesa era in contatto “con elementi gollisti oltranzisti (compresi i seguaci di Jacque Soustelle ) (..)”. 12 maggio: il Consiglio della Cee vara le prime direttive della politica agricola comune. 16 maggio: Parigi, vertice delle superpotenze: si riuniscono Eisenhover, Krushev, De Gaulle e Mac Millan. Il leader sovietico chiede pubbliche scuse al presidente degli Stati Uniti per la vicenda dell’aereo spia, ma ottiene un deciso rifiuto. 18 maggio: l’Osservatore Romano ribadisce la netta opposizione della Chiesa alla collaborazione tra Dc e Psi e intima ai politici cattolici di sottomettersi al giudizio dell’autorità ecclesiastica. Il quotidiano vaticano scrive testualmente: “Sul terreno politico può presentarsi il problema di una collaborazione con quelli che non ammettono principi religiosi: spetta allora all’autorità ecclesiastica la liceità morale di tale collaborazione (…) in ogni caso deve risolversi con l’ubbidienza alla Chiesa, custode della verità”. La Corte costituzionale dichiara l’illegittimità delle norme che escludono le donne dagli uffici pubblici. 20 maggio: Reggio Emilia, il Prefetto Caruso non partecipa alla cerimonia di apertura della mostra sui campi di deportazione e di sterminio nazisti organizzata dall’Amministrazione Provinciale. 21 maggio: Bologna, il commissario di Ps Pagliarulo interrompe un comizio di Giancarlo Pajetta in piazza Malpighi, sul caso Powers – il pilota dell’aereo spia americano abbattuto sui cieli dell’Unione Sovietica – quando l’oratore afferma che “il governo italiano è complice”, ordinando la carica nel corso della quale viene ferito anche il deputato comunista Giovanni Bottonelli. Dieci arrestati 23 maggio: il governo di Israele annuncia la cattura in Argentina, da parte dei suoi servizi segreti, del criminale nazista Albert Eichmann. Nonostante la verità ufficiale parli di rapimento, appare credibile la versione che vuole la partecipazione della polizia federale argentina all’operazione su ordine personale del presidente Frondizi. Bologna, sciopero generale di protesta contro le cariche poliziesche del 20 maggio. Nuovo attacco di reparti della polizia a Imola. Diversi contusi e un ferito grave fra i dimostranti. A Reggio Emilia i giovani comunisti, socialisti e radicali firmano un manifesto comune di condanna all’operato del governo e della polizia o Bologna. 26 maggio: gli Stati Uniti sospendono gli aiuti a Cuba. Roma, convegno organizzato dal Centro Luigi Sturzo su “La liberazione dal socialcomunismo”. Fra i partecipanti: Oscar Luigi Scalfaro, Pino Romualdi, Giulio Caradonna, Randolfo Pacciardi, Gianni Baget Bozzo e Luigi Gedda. Reggio Emilia, PCI, PSI, PSDI, PRI e Partito Radicale firmano un manifesto unitario in difesa delle libertà. Maggio: Togliatti, nel corso della riunione del comitato centrale, si dichiara favorevole ad un governo di centro-sinistra fra Democrazia cristiana, Partito socialdemocratico italiano, Partito repubblicano con l’astensione del Partito socialista, “lasciando aperta la questione se vi sarebbe stata, oltre alla astensione socialista, anche la nostra, perché questo dipende dal modo come il governo si sarebbe presentato, dalla sua composizione e dal programma”. 6 giugno: Genova, per iniziativa della federazione del Psi, si svolge un incontro fra i rappresentanti dei partiti antifascisti per concordare le iniziative da assumere contro il preannunciato congresso del Msi. I democristiani declinano l’invito a partecipare, i liberali non rispondono, mentre sono presenti rappresentanti del Psi, Pci, Pri, Psdi e radicali. Viene redatto, in conclusione, un manifesto di protesta. 7 giugno: Milano, una squadra di attivisti del Msi assale e devasta una sede del Partito radicale. 8 giugno: Roma, nel corso del dibattito parlamentare sulla crisi nei rapporti Usa – Urss dopo la violazione dello spazio sovietico dell’U2, Ferruccio Parri afferma che “la difesa atlantica oggi viene ripudiata perché non coincide più con la difesa di un’area democratica e perché si va trasformando in una politica di classe”. 11 giugno: Milano, la sede del Partito Radicale in Via Pontaccio 16 viene devastata da un gruppo di neofascisti. 12 giugno: in occasione di una cerimonia ufficiale che si svolge a Pisa con l’intervento del presidente della repubblica Giovanni Gronchi, al comandante del locale gruppo carabinieri maggiore Pietro Colafranceschi viene ordinato di predisporre un servizio di emergenza nella tenuta di San Rossore, perchè circola la voce di un tentativo di rapimento del capo dello stato. Contemporaneamente il capo del Centro di controspionaggio di Firenze del Sifar maggiore Armando Lauri si reca a San Rossore e riferisce a Gronchi le misure adottate. L’allarme è stato dato tempo prima da Edoardo Girosi, ex segretario dell’onorevole Randolfo Pacciardi, che ha raccontato al colonnello Renzo Rocca del Sifar di far parte di un comitato che aveva per scopo di rapire Gronchi e portarlo in Corsica. L’informazione è stata trasmessa al direttore del Sifar Giovanni De Lorenzo e da questi al capo del governo Fernando Tambroni e sono stati adottati vasti provvedimenti cautelari. Ma non accade nulla. Una commissione d’inchiesta avanzerà il dubbio che l’intera vicenda sia stata montata dal Sifar di De Lorenzo per ingraziarsi il capo dello Stato. 14 giugno: Genova, riferendosi al prossimo congresso del MSI, la Camera del Lavoro rivolge “un responsabile appello alle Autorità competenti” perché sia tenuta “nel dovuto conto la protesta che in questi giorni si è levata dalle fabbriche per evitare a Genova, medaglia d’oro della Resistenza, una simile offesa”. Il manifesto continua: “La camera del Lavoro è certa che i lavoratori genovesi in forma unitaria sapranno esprimere, anche nei prossimi giorni, con le forme più opportune, la loro indignazione e la protesta, e non esclude che si possano chiamare i lavoratori a forme di lotta più avanzata, qualora le autorità competenti dovessero continuare a rimanere insensibili alle ferme proteste”. Anche il presidente della Provincia Giovanni Maggio, democristiano, si unisce alla protesta 15 giugno: il ministro del Turismo e spettacolo, Umberto Tupini, con una lettera inviata al presidente dell’Associazione industriale cinematografica lo informa che la censura sarà estremamente rigida nei confronti dei film con “soggetti scandalosi e morbosi”, ritenuti deleteri “per la formazione della coscienza civile degli italiani”. 16 giugno: Washington, nel rapporto “Italian Political Crisis Remains Unresolved”, si legge: “Alla base della crisi, c’è lo stato di quasi anarchia in cui versa la Democrazia cristiana. In difetto di una maggioranza in Parlamento, la Dc brancola in cerca di una coalizione stabile, ma è tragicamente divisa sulla scelta dei partners e riluttante a pagare il prezzo (eventuali perdite di voti e spaccature interne) che la scelta dovrà comportare (…) I rischi e la posta in palio sono altissimi e l’esito dello scontro deciderà senza dubbio il futuro, se non la sopravvivenza, dell’attuale sistema politico italiano (…) La maggioranza del partito, non volendo rischiare una possibile spaccatura, è tornata all’unico espediente capace di tenerlo insieme: cioè a un monocolore Dc, per evitare formalmente un’alleanza politica e per posporre la necessità di scegliere (…) Per quanto difficile sia predire il corso dell’attuale crisi politica italiana, appare chiaro che l’esito dipenderà innanzitutto dalla capacità o meno della maggioranza Dc e da quella Psi di rafforzare la propria autonomia di fronte alle rispettive minoranze e di raggiungere un compromesso (…)”. 19 giugno: Chiavari (Ge), una manifestazione popolare impedisce un raduno neofascista. Contro il progettato congresso del MSI di Genova viene firmato un ordine del giorno di protesta da PLI, PSDI, PRI, PSI, PCI e dell’ANPI. 20 giugno: il giornalista Vittorio Gorresio attribuisce a Tambroni il progetto di un colpo di stato (Operazione Ippocampo ndr) e rivela alcuni particolari sulla sorveglianza a cui è sottoposto Gronchi – ufficialmente per evitare attentati – e soprattutto sull’esistenza di nutriti dossier su tutti gli avversari, dentro e fuori la DC. Nello stesso periodo è in corso un grande allarme NATO, mentre truppe paracadutate e aviotrasportate partecipano ad esercitazioni ed unità navali di vari paesi attraccano nei porti di La Spezia, Venezia e Trieste Il segretario generale dell’Onu, Dag Hammerskjold, confida ad Egidio Ortona, riferendosi alla cattura di Adolf Eichmann in Argentina da parte israeliana: “(…) che proprio nel campo della sovranità nazionale altrui, e soprattutto in un settore come quello sudamericano in cui le vicende politiche sono caotiche e turbolente, violazioni come quella perpetrata dal commando israeliano – con la connivenza e l’avallo del governo – potevano certo causare le più violente reazioni. Ciò tanto più in quanto i due paesi, Argentina e Israele, sono ambedue firmatari di accordi di estradizione. Ancora più grave era poi la tendenza di Ben Gurion a pronunciare al Knesset una dichiarazione per rivendicare al popolo di Israele il ‘diritto’ di giudicare i nazisti rei di efferatezze contro gli ebrei”. 21 giugno: firmato l’accordo dei cementieri. Aumenti salariali del 13 per cento e miglioramenti normativi 22 giugno: Genova, continua la mobilitazione antifascista contro il congresso del MSI. Il Senatore Giorgio Bo, della direzione della DC, aderisce alla protesta con una lettera indirizzata al Consiglio Provinciale della Resistenza. Il Prefetto proibisce un manifesto firmato da tutte le organizzazioni giovanili. 23 giugno: “In seguito al rifiuto di concedere l’autonomia alla provincia di Bolzano” il governo federale austriaco presenta un ricorso all’Onu perchè l’assemblea esamini la “vertenza che è sorta con l’Italia sulla questione del Tirolo meridionale” chiedendo “di trovare una soluzione equa“. Inizierà una trattativa tra le delegazioni italiana e austriaca che durerà fino all’ottobre 1960, quindi l’assemblea approverà una risoluzione con cui si inviteranno le parti a riprendere i negoziati raccomandando “che i paesi in questione si astengano da ogni azione che possa pregiudicare le loro relazioni amichevoli”. 24 giugno: Genova, la questura vieta un comizio antifascista indetto dalla Camera del lavoro nella zona del porto. Il giorno successivo i portuali entrano in sciopero e manifestano per le strade del centro. La polizia carica i manifestanti: molti contusi e feriti. Il 28 successivo si svolge una grande manifestazione antifascista in piazza della Vittoria dove parla Sandro Pertini (Cfr. https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/gli-anni/28-giugno-1960-genova-discorso-di-sandro-pertini), organizzata da PCI, PSI, PSDI, PRI, Radicali e dalle associazioni partigiane. La CGIL proclama lo sciopero generale in tutta la provincia per il giorno 30. La CISL lascia i suoi iscritti “liberi di aderire”, mentre la UIL si schiera decisamente contro lo sciopero. L’adesione è altissima, ma durante la manifestazione la celere carica violentemente il corteo: 83 persone arrestate e molte altre fermate. La CGIL indice un nuovo sciopero di protesta per il 2 luglio, giorno d’apertura del congresso del MSI. Nelle prime ore del mattino il prefetto comunica ai partiti antifascisti e alla Camera del lavoro che il congresso missino non si sarebbe tenuto a Genova. Lo sciopero è revocato. 26 giugno: il Somaliland britannico proclama la propria indipendenza.Il Somaliland (letter. “terra dei Somali”) è uno Stato dell’Africa orientale non riconosciuto dalla comunità internazionale. È situato nel Corno d’Africa e compreso tra l’8º e l’11º parallelo a nord dell’equatore e tra i 42°30′ ed i 49° di longitudine est di Greenwich, occupa l’intera area di quella che fino al 1960 era la Somalia Britannica. È composto dalle province settentrionali della Somalia. Confina con la Repubblica di Gibuti a ovest, con la Repubblica federale d’Etiopia a sud e con la Repubblica somala a est. Le province somale, con cui confina il Somaliland, che hanno recentemente rivendicato il diritto a costituirsi in stato autonomo (senza separarsi dalla Somalia), sono il Puntland ed il Khatumo, ma in passato sugli stessi territori erano sorti anche Maakhir e Northland. La situazione è ancora oggetto di controversia, vedi anche disputa Somaliland-Puntland. Il Somaliland ha una costa a nord del paese che si estende per 460 miglia lungo il golfo di Aden (da Wikipedia). 27 giugno: Palermo, 30 persone restano ferite a causa dell’intervento della Celere durante lo sciopero generale indetto da CGIL, CISL e UIL per sollecitare misure a favore dell’economia cittadina. 29 giugno: crisi tra Stati Uniti e Cuba. Gli americani sospendono l’acquisto dello zucchero cubano, il governo castrista risponde nazionalizzando le imprese. 30 giugno: il Congo, già colonia belga, conquista l’indipendenza. Patrice Lumumba è nominato primo ministro. Genova, la Camera del lavoro proclama lo sciopero generale in tutta la provincia. La Cisl lascia i propri iscritti “liberi di aderire”, mentre la Uil si schiera decisamente contro l’agitazione. Nel corso dello sciopero, la polizia carica i partecipanti al comizio tenuto dal sindacalista Pigna, provocando decine e decine di feriti, mentre 116 sono quelli (compresi 80 contusi) che si contano tra le forze di polizia, che procedono anche all’arresto e alla denuncia di 43 cittadini. Alla manifestazione è presente il primo presidente onorario della Corte di cassazione Domenico Peretti Griva. Livorno, Ferrara, Roma, Torino, Milano, si svolgono manifestazioni e scioperi contro il governo Tambroni per aver autorizzato lo svolgimento del congresso nazionale del Msi a Genova, con interventi repressivi della polizia. Giugno: un documento della conferenza episcopale della Sardegna afferma: “Si ricordano ai cattolici le direttive, norme e condanne già ripetutamente elencate dalla Santa Sede nei riguardi del comunismo ateo e di quei raggruppamenti che con essi collaborano. Ciò include in Italia anche il socialismo del Psi (…) Le disposizioni della Santa Sede valgono come odio per qualsiasi forma di collaborazione, anche se attenuata o velata sotto ambigue ma sempre pericolose e riprovevoli apparenze”. 1° luglio: a seguito della decisione del MSI di tenere a Genova il proprio congresso nazionale, scoppiano in tutta Italia gravissimi incidenti. La protesta popolare si estende a Milano, Bologna, Firenze e in altre città. La Questura di Genova, su sollecitazione del governo, invita i dirigenti del Msi a spostare la sede del congresso da Genova a Nervi. Il Msi prima rifiuta, poi accetta. Alla Camera dei deputati, il socialista Sandro Pertini interviene sulla situazione creatasi a Genova, affermando fra l’altro: “(…) a provocare gli incidenti non sono stati i carabinieri, non le guardie di finanza: è stata la polizia (…) La verità è che la Questura ha tenuto sempre nei confronti delle manifestazioni che si sono svolte in questi giorni a Genova un atteggiamento di parzialità e faziosità (…)”. San Ferdinando di Puglia (Fg), i carabinieri caricano i lavoratori che si sono recati, in circa un migliaio, ad un’assemblea nella Camera del lavoro. La Somalia proclama l’indipendenza e la fine dell’amministrazione fiduciaria italiana. 2 luglio: Genova, la Cgil revoca lo sciopero generale dopo che il prefetto comunica, nelle prime ore del mattino, che il congresso del Msi non avrà più luogo in città. In tutta Italia un milione di braccianti e mezzo milione di mezzadri sono in sciopero per migliori condizioni economiche 3 luglio: Genova, manifestazione per celebrare la vittoria ottenuta con lo spostamento del congresso del Msi. Intervengono Longo, Terracini, Secchia, Antonicelli e Peretti Griva. Quest’ultimo afferma: “I ragazzi arrestati hanno agito per legittima difesa e in stato di necessità contro i soprusi avversari. Guai se il popolo non fosse insorto, si sarebbero preparate al Paese nuove e più tragiche ore. Io mi auguro che la magistratura sappia interpretare esattamente la realtà”. Pietro Nenni annota nel suo diario: “Com’era facile prevedere, la vittoria antifascista di Genova viene usata dai comunisti in termini di frontismo, di ginnastica rivoluzionaria, di vittoria della piazza, tutto il bagaglio estremista che pagammo caro nel 1919”. Trento, attentato dei terroristi altoatesini ad una cabina di trasformazione della Società Industriale Trentina. 4 luglio: in tutta Italia si tengono manifestazioni contro il risorgente fascismo promosse dal Consiglio Federativo della Resistenza, A Reggio Emilia ci sono violenti scontri: 32 contusi fra le forze di polizia e diversi fra i dimostranti. 5 Luglio: Ravenna, i fascisti incendiano la casa di Arrigo Boldrini, presidente dell’ANPI. Sulla porta di ingresso viene affisso un cartello con la scritta: «A morte Bulov – A morte i partigiani – Faremo il Congresso – Evviva il fascismo» Il ministro dell’Interno, Spataro accusa i comunisti di aver fomentato le manifestazioni dei giorni precedenti e di perseguire una politica di forza contro il governo e lo Stato Licata, un morto e 24 feriti sono il bilancio degli scontri tra polizia e dimostranti durante uno sciopero generale per l’occupazione, guidato dal sindaco democristiano della città Milano, devastata la sede del Partito radicale, mentre a Roma vengono lanciati ordigni esplosivi contro una sezione del Pci. 6 luglio: Roma, manifestazione antifascista a Porta San Paolo. La manifestazione viene proibita all’ultimo momento. Il corteo si muove ugualmente. La polizia interviene duramente e i manifestanti rispondono lanciando sassi. I carabinieri a cavallo, guidati dal tenente Raimondo D’Inzeo, si lanciano alla carica della manifestazione. Tra i tanti feriti ci sono anche numerosi deputati Secessione del Katanga dal Congo belga (da poche settimane indipendente) ispirata dall’Unione Miniere belga. Scoppia la guerra civile. Il governo di Patrice Lumumba chiede l’intervento dell’ONU. 7 luglio: Reggio Emilia,la polizia spara sui dimostranti scesi in piazza per protestare contro i fatti di Roma e contro il governo Tambroni: cinque morti, Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri e Afro Tondelli, tutti iscritti al PCI. Feriti anche a Castellammare di Stabia e a Napoli. Incidenti alla Camera e al Senato dove il ministro Spataro difende l’operato della polizia. Tambroni parla di “azione preordinata e coordinata sul piano internazionale”. La CGIL proclama una giornata di sciopero generale nazionale, al quale non aderisce la CISL, mentre la UIL partecipa solo in alcune province. 7 luglio 1960 – Reggio Emilia (filmato con audio originale)“Tra la folla che il 7 luglio venne presa a fucilate dalla polizia a Reggio Emilia c’era anche il commesso di un negozio di tessuti. Si era portato il magnetofono per registrare il comizio e registrerà invece l’eccidio. Rintracciato dalla direttrice di «Vie Nuove», permetterà a quel settimanale di fare della sua registrazione un disco.” (Cesare Bermani, “Il nemico interno”, Odradek 2003)www.youtube.com/watch?v=5fAntzp4-z8 La via sicura – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico Casa di produzione: Federazione Pci – Milano Anno: 1964 Abstract: Una sintesi delle lotte antifasciste del luglio 1960 e della lunga battaglia sindacale dei lavoratori dell’industria, con alla testa i metalmeccanici, per il rinnovo del contratto di lavoro. Un panorama della situazione politica e sociale dell’Italia negli anni dal 1960 al 1963. Si succedono le immagini relative alla lotta popolare contro il governo Tambroni, appoggiato dai fascisti, che si concluse con la fine dell’esperimento reazionario. Seguono le sequenze sulla mobilitazione operaia a Milano e in altre città italiane – con le manifestazioni del 1960, del 1961, del 1962, del 1963, cui parteciparono dirigenti politici e sindacali come Palmiro Togliatti, Vittorio Foa, Fernando Santi, Luciano Lama. Vengono proposte le riprese dei cortei, delle marce, degli scioperi, degli scontri con la polizia. Seguono le attualità sulla reazione popolare al blocco di Cuba da parte dell’imperialismo nord-americano, che vide una larga partecipazione giovanile e studentesca, e che lasciò sul terreno anche vittime, come il giovane Gianni Ardizzone. Viene mostrata la documentazione dello sciopero generale di tutti i lavoratori dell’industria del 1963 e della solidarietà operaia e popolare ai tredici lavoratori della “Geloso”, licenziati per rappresagliahttps://www.youtube.com/watch?v=6RQbGwbNM04 Intorno al 7 luglio – Camera del lavoro di Reggio Emilia In occasione del 60° anniversario dei martiri del 7 luglio la Flc Cgil di Reggio Emilia propone una video lezione per un approfondimento su una pagina cruciale della storia della nostra Repubblica.www.youtube.com/watch?v=xLSCWDBedmY Tambroni e le “magliette a strisce”: la rivolta del tragico luglio 1960 www.strisciarossa.it/tambroni-e-le-magliette-a-strisce-la-rivolta-del-tragico-luglio-1960/Renzo Dal Carria www.resistenze.org/sito/te/cu/st/custfg08-016634.htmFuori dal lungo inverno – Fondazione Feltrinellihttps://fondazionefeltrinelli.it/fuori-dal-lungo-inverno-limmaginario-dei-moti-del-luglio-60/ 7 luglio 1960 – Il ricordo di Fausto Amodei www.istoreco.re.it/7-luglio-1960-2020-il-ricordo-di-fausto-amodei/Giardini di Mirò – Buferawww.youtube.com/watch?v=XngWnRoB6tY&feature=emb_logo Il sole contro di Giuliano Buigani (Trailer)Il documentario ricostruisce la strage del 7 Luglio 1960, avvenuta a Reggio Emilia, per opera della Polizia di Stato, guidata da Mario Scelba, che vide l’uccisione di cinque manifestanti durante lo Sciopero Generale della CGIL contro il primo governo nazionale di centro destra, presieduto da Fernando Tambroni, DC e MSIwww.youtube.com/watch?v=z3dpA5HBRF0 7 luglio: arrestati a Genazzano (Roma), perché sorpresi a tracciare scritte sui muri contro il governo Tambroni, Enrico Todi, Arcangelo Camicia e Marco Eufemi che, tradotti presso la Questura di Roma, vengono seviziati con estrema brutalità. Successivamente, il sostituto procuratore della repubblica di Roma Antonio Lojacono archivia la denuncia presentata dai tre giovani contro i poliziotti torturatori “perché il fatto non costituisce reato” e, viceversa, chiede l’incriminazione dei denunciati per “resistenza a pubblico ufficiale” e “oltraggio al governo”. Pietro Nenni annota nel suo diario: “Siamo presi nel meccanismo della provocazione. Come uscirne?”. Con un compromesso tra lo stato italiano e il Goi (Grande Oriente d’Italia) patrocinato dalla massoneria americana viene restituita all’organizzazione italiana la casa massonica di palazzo Giustiniani, confiscata durante il fascismo. L’atto di transazione viene firmato dal ministro delle finanze Giuseppe Trabucchi e dal gran maestro Publio Cortini alla presenza di James Zellerbach, ambasciatore statunitense a Roma e di Frank Gigliotti, agente della Cia (Central Intelligence Agency). Milano, la Questura invia alla 4° sezione della divisione Affari riservati una nota informativa sul periodico Cinema Nuovo e i redattori Guido Aristarco, Paolo Gobetti e Michele Gandin, e da collaboratori saltuari come Oreste Del Buono, Luigi Pestalozza, Domenico Tarizzo, Vito Pandolfi, Renzo Renzi, Cesare Zavattini. 8 luglio: il presidente del Senato Merzagora propone una tregua di 15 giorni, durante i quali la polizia rimarrà nelle caserme, mentre opposizioni e sindacati si impegneranno a sospendere gli scioperi e le manifestazioni e il Parlamento ad affrontare un ampio dibattito politico. Lo stesso giorno la polizia, intervenendo a Palermo e Catania, uccide altre 4 persone durante le manifestazioni indette nell’ambito dello sciopero generale. “La conoscenza della proposta di una tregua politica – commenta il senatore Umberto Terracini – avrebbe potuto forse placare gli animi laddove questi erano ancora accesi. Chi ha vietato alla radio di diffondere l’appello di Merzagora può essere chiamato responsabile dei morti di Palermo e Catania, caduti sotto il piombo della polizia”. Palermo, il centro è presidiato fin dalle prime ore del mattino dalla Celere per disturbare lo sciopero generale proclamato dalla Cgil. Alle violente cariche i dimostranti rispondono. Restano uccisi Francesco Vella, organizzatore delle leghe edili, mentre soccorre un ragazzo colpito da un lacrimogeno, Giuseppe Malleo, Rosa La Barbera e Andrea Cangitano di 18 anni. Una manifestazione indetta alle 18 davanti a municipio, questura e prefettura viene respinta con l’impiego di armi da fuoco. Gli scontri continuano fino a notte, seguiti da rastrellamenti e pestaggi dei fermati. Bilancio: 300 fermi, centinaia di feriti e contusi, 40 persone medicate per ferite da armi da fuoco. Catania, durante lo sciopero contro il governo Tambroni, le forze di polizia caricano i manifestanti con lancio di candelotti lacrimogeni. Un edile disoccupato, Salvatore Novembre, rimasto isolato è massacrato a manganellate e finito a colpi di pistola. Altri 7 manifestanti rimangono feriti. Firenze, la polizia carica i partecipanti alla manifestazione di protesta per i fatti di Reggio Emilia. Roma, viene fatta saltare la macchina di Carlo Levi, parcheggiata in pieno centro. Enrico Mattei, presidente dell’Eni, scrive al presidente del Consiglio Ferdinando Tambroni esprimendogli la sua solidarietà e lodando “l’energica e opportuna azione svolta in difesa dello Stato”. Parma, La Gazzetta di Parma intitola così il suo articolo sull’eccidio compiuto dalla polizia a Reggio Emilia: “Sanguinosi disordini a Reggio Emilia, 5 morti. La polizia costretta a difendersi da una brutale aggressione”9 luglio: Taranto, posata la prima pietra per la costruzione dell’Italsider, il più grande stabilimento siderurgico italiano. Il primo altoforno entrerà in funzione il 21 ottobre 1964, il secondo il 29 gennaio 1965. Dopo una fase di rodaggio, il 10 aprile 1965 il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat inaugurerà ufficialmente il quarto centro siderurgico del paese (quarto in ordine di tempo, dopo quelli di Cornigliano, Piombino e Bagnoli) 11 luglio: Reggio Emilia, 80.000 persone partecipano ai funerali delle cinque vittime della violenza poliziesca. La polizia è consegnata nelle caserme. L’ordine pubblico è garantito da 85 vigili urbani. Migliaia anche ai funerali delle vittime di Catania e Palermo. Il presidente del Congo chiede l’intervento delle Nazioni unite dopo la secessione del Katanga. 12 luglio: intervenendo alla Camera, Pietro Nenni denuncia lo stato di guerra civile creato dal governo e propone la messa in stato d’accusa di Tambroni davanti alla Corte costituzionale. 13 luglio: la direzione della Dc approva un documento in cui afferma che il governo ha esaurito il suo compito e si dichiara favorevole ad un nuovo governo di “schiette e solide convergenze”. 14 luglio: intervenendo alla Camera, Tambroni afferma che non si dimetterà e che gli incidenti di piazza fanno parte di un piano prestabilito che ha come centro nevralgico il PCI. Pietro Nenni chiede la messa in stato d’accusa del governo. 15 luglio: il Centro controspionaggio di Padova invia alla direzione del Sifar un riassunto delle informazioni fornite da Walter Beneforti, già in passato collaboratore del Servizio militare con il criptonimo di Miro, riavvicinato dopo che era cessata l’attività del servizio parallelo di De Nozza. Congo, il presidente Kasavubu e il primo ministro Patrice Lumumba chiedono l’assistenza sovietica contro il Belgio e gli Stati occidentali che rappresentano una minaccia nei confronti della neutralità del Paese. Mosca, Nikita Kruscev ordina il ritiro di circa 3000 tecnici sovietici dalla Cina, annulla i 364 contratti industriali stipulati con la Cina ed espelle i ricercatori cinesi dai centri atomici sovietici. 16 luglio: Roma, un accordo interconfederale firmato fra le organizzazioni imprenditoriali e quelle sindacali sancisce la parità di retribuzione, a parità di lavoro, tra donne e uomini. Il principio, che rende operante una norma costituzionale, si traduce in norme vincolanti negli anni successivi attraverso i rinnovi contrattuali. Questa norma, comunque, non servì ad eliminare le sperequazioni di fatto esistenti tra lavoratrici e lavoratori riguardo alle mansioni, alle qualifiche, alla carriera. Il maggiore Passaro del Centro controspionaggio di Trieste pone, in una nota informativa, in evidenza alcuni spostamenti interni alla Questura di Trieste che fanno ritenere che si stia ricostituendo il servizio parallelo di De Nozza. 17 luglio: Aldo Moro, in una dichiarazione, afferma: “L’intesa dei partiti è stata raggiunta per un monocolore democristiano il quale constata di avere l’appoggio parlamentare della Dc, del Pli, del Pri e del Psdi, appoggio che è la ragione determinante della sua costituzione e della sua vita (…) I partiti che lo appoggiano a questo scopo hanno programmi diversi ma sottolineano insieme la pregiudiziale difesa della libertà (…) e permettono di fronteggiare su solide basi l’attacco comunista allo Stato democratico”. 18 luglio: la direzione nazionale della Dc emette un comunicato nel quale afferma di ritenere che “il governo presieduto dall’on. Tambroni abbia assolto il suo compito”. Sessantuno intellettuali cattolici firmano un appello contro le tentazioni autoritarie e la collaborazione con i neofascisti. Firmano fra gli altri: Sergio Cotta, Ezio Raimondi, Ettore Passerin, Luigi Pedrazzi, Costantino Mortati, Alberto Monticone, Giovanni Getto, Siro Lombardini, Leopoldo Elia. 19 luglio: dimissioni di Tambroni. 26 luglio: nasce il terzo governo Fanfani (dal 26 luglio 1960 al 20 febbraio 1962), è un monocolore democristiano. Il governo passerà con l’astensione di socialisti e monarchici e verrà definito il governo “di convergenze democratica”. E’ un monocolore Dc con l’appoggio esterno di Pri, Pli e Psdi. Segni agli esteri, Andreotti alla Difesa, Scelba agli Interni.La composizione del governo: http://www.senato.it/leg/03/BGT/Schede/Governi/0048_M.htm 28 luglio: il Decreto del Presidente della Repubblica n. 1070, dopo quindici anni di lotte sindacali e operaie nelle fabbriche e nelle piazze, estende il diritto alla tredicesima mensilità a tutti i lavoratori. Nel corso dell’anno saranno eliminate anche le tabelle remunerative differenti per maschi e femmine Luglio; numerose unità della Marina militare americana attraccano nei porti italiani Estate: lunga serie di attentati in Alto Adige. Agosto: rapporto di Luther Smith e George Bushnell sulla missione in Italia. Sugli esiti della missione, afferma Frank B. Gigliotti, Gran Maestro a vita e rappresentante in Italia della Conferenza massonica di Washington: “i fratelli italiani sono avviati verso la riunificazione di tutta la comunità massonica e hanno sottoscritto i protocolli aggiuntivi che prevedono l’impegno anticomunista”. Vignola (MO), sciopero delle cernitrici di frutta per il rispetto dei diritti contrattuali. 4 agosto: intervenendo alla Camera dei deputati, Pietro Nenni giustifica l’astensione del Psi nel voto di fiducia al governo Fanfani, affermando: “(…) la nostra astensione ha altri moventi: di non interrompere il contatto e il dialogo con le forze laiche e democratiche di centro-sinistra, quello di acquisire titoli e qualità per sollecitare la spinta a sinistra che il Paese ha impresso alle cose. Sappiamo che non c’è nulla di facile, ma sappiamo anche che non c’è niente di impossibile”. 16 agosto: Washington, direttiva del NSC n. 6014 con la quale, pur auspicando l’evoluzione del PSI verso posizioni autonome dal PCI, si ribadisce la necessità di continuare a contrastarne l’ingresso nell’area di governo finché tale evoluzione non sia completata. Ma l’elezione di Kennedy introduce valutazioni diverse. Nel marzo del 1961 l’ambasciatore viaggiante di Kennedy, Averell Harrimann, di ritorno da una visita a Roma, riferisce in termini positivi sull’apertura verso il PSI. Ciò provoca forti contraddizioni nell’Amministrazione statunitense e il netto rifiuto ad ogni apertura da parte della burocrazia del Dipartimento di Stato, di buona parte dei diplomatici dell’ambasciata Usa a Roma e della locale stazione della CIA. L’isola di Cipro conquista l’indipendenza. Presidente è l’arcivescovo Makarios. 18 agosto: l’incaricato della stazione Cia a Leopoldville (Congo), Victor Hedgman, che figura ufficialmente come consigliere politico dell’Ambasciata americana, invia un dispaccio al quartiere generale negli Stati Uniti: “Ambasciata e stazione pensano che il Congo stia sperimentando la classica situazione del comunismo che cerca di prendere il potere. Sulla scena si agitano varie forze: i sovietici, il partito comunista ecc. Benché difficile predire quali i fattori determinanti che porteranno allo stadio finale della lotta in corso, il periodo conclusivo è ormai vicino. Difficile dire se Lumumba sia comunista oppure se stia soltanto fingendo di esserlo per rafforzare il proprio potere. È un fatto che le forze anti occidentali stanno rapidamente aumentando il numero in Congo e può essere che sia rimasto ben poco tempo per iniziare un’azione che impedisca un’altra Cuba”. Guido Carli è nominato governatore della Banca d’Italia. 24 agosto: il capocentro Controspionaggio di Padova riferisce di aver assunto come propria fonte, con il criptonimo di“Befo”, Walter Beneforti, il quale ha riferito che l’operazione De Nozza era stata ideata da Tambroni e da Driscoll. 25 agosto: Washington, nella riunione dello Special group del National security council, è stabilito che “le operazioni in corso in Congo non devono escludere alcun genere di attività le quali possono consentire di sbarazzarsi di Lumumba”. 26 agosto: il direttore della Cia, Allen Dulles, invia a Victor Hedgman, a Leopoldville (Congo), un dispaccio: “Nelle alte sfere dell’amministrazione si è deciso che se Lumumba continua a guidare il governo, risultato inevitabile sarà nella migliore delle ipotesi il caos e nella peggiore la presa del potere da parte comunista con conseguenze disastrose per il prestigio delle Nazioni unite e per gli interessi del mondo libero in generale. Concludiamo pertanto che la sua rimozione deve diventare l’obiettivo urgente e principale e che nelle attuali circostanze questa dovrà essere l’alta priorità della nostra azione segreta”. 31 agosto: durante i lavori del Comitato Centrale della FIOM, Luciano Lama propone la denuncia dell’accordo interconfederale sulle Commissioni interne Estate: Guido De Nozza lascia la direzione dell’Ufficio Affari riservati del ministero degli Interni a Ulderico Caputo, già funzionario dell’Ovra. Settembre: Modena, inizia la lotta degli elettromeccanici su salari e orario di lavoro. E’ una vertenza molto importante, per livelli di unità e partecipazione, perché getta le basi per la ripresa unitaria degli anni successivi. 1 settembre: alcuni altoatesini di lingua tedesca, tra i quali Josef Kerschbaumer detto Sepp e Georg Klotz, partecipano a Innsbruck a una riunione nell’abitazione di Wolfgang Pfaundler insieme ad alcuni nordtirolesi, tra i quali Eduard Widmoser e Kurt Welser. Si discute della strategia del Bas e di incarichi: Klotz dovrebbe occuparsi di organizzare partigiani, Welser degli attentati e Kerschbaumer della propaganda. Ma Kerschbaumer non è d’accordo e abbandona la riunione. Il dissidio verte sulla tattica, essendo i sudtirolesi orientati verso azioni singole mentre gli altri progettano un’azione clamorosa. Ma il dissidio non tarderà a ricomporsi. 5 settembre: colpo di stato in Congo con l’appoggio della CIA. Lumumba, arrestato, sarà assassinato in dicembre. Il potere è assunto dai militari guidati dal colonnello Mobutu. Milano, il direttore dell’Istituto Feltrinelli, Carlo Del Bo confida all’economista Piero Sraffa: “A causa di Pasternak, i sovietici non vogliono rapporti con Feltrinelli né come editore, né come Istituto”. 8 settembre: il governo della Germania Democratica annuncia severe restrizioni alla libertà d’accesso dei cittadini tedesco occidentali a Berlino Est. 14 settembre: i delegati di Iran, Iraq, Arabia Saudita, Kuwait e Venezuela, cinque tra i principali produttori di petrolio nel mondo, annunciano la costituzione dell’OPEC (Organisation of petroleum exporting countries). Sciopero unitario di 24 ore dei cartai per protestare contro il rifiuto degli industriali di prendere in esame la richiesta di revisione delle qualifiche e la rivalutazione dei livelli retribuitivi in vigore nelle varie province. La categoria sciopererà anche il 21 e il 22. 19 settembre: primo sciopero unitario dei centomila lavoratori elettromeccanici, per la parità salariale e aumenti del 10 per cento. Il padronato rifiuta l’adeguamento salariale e il miglioramento delle condizioni di lavoro, nonostante il notevole sviluppo registrato dal settore. 20 settembre: il comitato centrale del Psi si dichiara a favore del mantenimento dll’alleanza con il Pci nelle amministrazioni locali, “salvaguardando le posizioni di potere locale (…) che si reggono attualmente sugli accordi amministrativi tra socialisti e comunisti, (e nello stesso tempo aiutando) le forze democratiche laiche e cattoliche a liberarsi dell’ipoteca conservatrice e reazionaria della destra ed uscire dalle secche delle giunte difficili e delle gestioni commissariali”. E’ la politica definita del “doppio binario”. San Giuseppe Jato (Palermo), ucciso a revolverate Benedetto Minasola, mafioso, tesoriere della banda di Salvatore Giuliano e amministratore di Villa Carolina, residenza estiva dell’arcivescovo di Monreale. 24 settembre: Newport (Stati Uniti), varata la prima portaerei a propulsione nucleare Enterprise di 86.700 tonnellate a pieno carico ed una velocità di 36 nodi. 26 settembre: New York, nel suo intervento all’Onu, Fidel Castro accusa gli Stati Uniti di attentare alla indipendenza di Cuba. 27 Settembre: la mafia uccide il sindacalista comunista Paolo Bongiorno, segretario della Camera del Lavoro di Lucca Sicula (Agrigento). Il sottosegretario all’Interno, Guido Bisori, escluderà il delitto di mafia, attribuendo la morte al degenerare di un diverbio per futili motivi. Una settimana prima era stato ucciso a San Cipirello il boss Nitto Minasola. Ottobre: Palermo, magistratura e forze dell’ordine definiscono Salvatore Greco (Totò, cicchiteddu), il capo carismatico di Cosa Nostra, un “soggetto di buona condotta e non mafioso”. 1° ottobre: anche la Nigeria, la più importante colonia britannica in Africa, ottiene l’indipendenza. 10 ottobre: Roma, il prefetto Angelo Vicari è nominato capo della polizia. Subentra a Giovanni Carcaterra che aveva ricoperto l’incarico dal 22 marzo 1954. 11 ottobre: iniziano le trasmissioni televisive di Tribuna politica. Il primo aospite è il ministro dell’Interno, Mario Scelba. Mosca: l’Eni, per mano del presidente Enrico Mattei, firma un contratto commerciale con l’Urss per l’acquisto di petrolio in cambio di merci italiane. Il prezzo per le forniture sovietiche è inferiore a quello praticato dalle grandi compagnie petrolifere occidentali (le cosiddette “sette sorelle”) e, nel clima politico della contrapposizione mondiale fra i blocchi, la scelta suscita le proteste americane 17 ottobre: Washington, dal quartiere generale della Cia viene inviato un dispaccio a Victor Hedgman, a Leopoldville (Congo): “L’unica azione diretta che possiamo attualmente appoggiare è quella di favorire l’arresto di Lumumba (sottraendolo alle truppe delle Nazioni unite). Ciò potrebbe servire come primo gradino per una azione successiva e definitiva”. 18 ottobre: in una nota riservata, inviata alla divisione Affari riservati, si rileva che il “Comitato per il coordinamento dell’intesa nazionale per la cultura” è “un tipico esempio di quegli organismi unitari promossi dal Pci in relazione alla nota tattica di raccogliere attorno ad un determinato problema forze di vario colore, allo scopo di mascherare, sotto un’apparente veste di apoliticità, il perseguimento di propri obiettivi politici”. Tra i nomi citati nella nota: Guido Aristarco, Luigi Chiarini, D’Amico, Mauro Camerini, Mario Monicelli. 20 ottobre: si stabilisce a Termeno, in Alto Adige, il bavarese Anton Stötter, che prende contatto con alcuni sudtirolesi che agiscono per l’annessione del Sudtirolo all’Austria. Stötter li asseconda e tiene informati i carabinieri provocando una serie di arresti. Roma, approvata la Legge n. 1233 per l’Ampliamento del porto e della zona industriale di Venezia-Marghera 22 ottobre: nel corso di una conferenza stampa ad Allentown (Usa), Richard Nixon afferma: ”Kennedy dunque vorrebbe che gli Usa appoggiassero una rivoluzione a Cuba e io devo dire che questa è la proposta più traumatizzante e avventata che mai nella storia un candidato alla presidenza degli Stati uniti abbia osato avanzare in una campagna elettorale. E vi dico perché. Se gli Usa dovessero seguire l’indicazione di aiutare direttamente le forze anticastriste (…) sapete cosa significherebbe? Significherebbe che ci troveremmo a violare ben 5 trattati con gli stati americani, ivi compreso il Trattato di Bogotà del 1948. E in più ci troveremmo a violare i nostri stessi impegni con le Nazioni unite!”. 28 ottobre: Milano, il procuratore della repubblica Carmelo Spagnuolo ordina il sequestro del film di Michelangelo Antonioni, L’avventura, perché osceno. Successivamente, farà sequestrare La giornata balorda, sceneggiato da Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini, di Mauro Bolognini, sempre per oscenità. Michele Sindona acquista da Massimo Spada, presidente dell’Istituto per le opere di religione (Ior) il pacchetto di maggioranza della Banca privata finanziaria. Contemporaneamente rafforza la sua collaborazione con la mafia americana. Gli fa da tramite Dan Porco . 29 ottobre: l’economista britannica Vera Lutz scrive su Il Mondo economico che le strade costruite dalla Cassa per il Mezzogiorno “servivano ormai agli abitanti del Mezzogiorno soltanto per abbandonare per sempre i loro paesi d’origine”. Frosinone, inaugurato lo stabilimento della Permaflex, di cui è direttore Licio Gelli, alla presenza del cardinale Alfredo Ottaviani, di monsignor Livraghi, vescovo di Frosinone, dell’onorevole Cesare Fanelli, del generale Angelo Cerica, del prefetto Antonio Mascolo, del segretario provinciale della Dc Michele Santopadre, del generale Campana, del maggiore Di Salvo e di Giulio Andreotti. 31 ottobre: Francia, la tensione provocata dalla guerra in Algeria è altissima. Gli intellettuali si schierano contro la guerra, la destra risponde provocando violente manifestazioni. Il comandante delle forze francesi in Algeria, generale Salan, fugge in Spagna. Ottobre: ancora scioperi unitari degli elettromeccanici. Attuata anche la sospensione degli straordinari 4 novembre: Parigi, De Gaulle propone una soluzione della crisi franco-algerina: Algeria indipendente, ma legata alla Francia da un rapporto privilegiato. Belluno, si verifica un massiccio smottamento nelle acque del lago formato dalla diga del Vajont. 6 – 7 novembre: elezioni provinciali e comunali: avanza il PCI (24,5), tiene la DC (40,3), arretra il PSI (14,4). 8 novembre: J. F. Kennedy è eletto presidente degli Stati Uniti battendo per pochi voti Richard Nixon. 11 novembre: Roma, Confindustria e sindacati si incontrano per discutere la revisione e l’assetto zonale dei salari. L’atteggiamento confindustriale è di completa chiusura. 12 Novembre: il New York Times accusa l’Italia di essersi avvicinata all’URSS a causa del contratto firmato da Enrico Mattei a Mosca per l’acquisto del 20% del fabbisogno nazionale di petrolio a prezzo inferiore a quello fissato e preteso dalle grandi compagnie petrolifere statunitensi. 14 novembre: riprende la lotta degli elettromeccanici, che attuano una riduzione d’orario a 40 ore. Dal giorno 19 inizia lo sciopero a tempo indeterminato nelle ore pomeridiane 17 novembre: i lavoratori dolciari scioperano per il rinnovo del contratto. l’astensione si ripete il giorno 25 per 24 ore. Il giorno 10 dicembre, dopo nuovi scioperi, viene firmato l’accordo. Preve, tra l’altro, aumenti salariali del 9 per cento, la maggiorazione a 75 ore del premio di anzianità, l’aumento del 7 per cento della 44a ora di lavoro. 23 novembre: Milano, gli elettromeccanici manifestano insieme agli studenti. 24 novembre: intervenendo alla Camera, Tambroni difende il proprio operato e accusa Fanfani di aprire le porte al comunismo attraverso l’apertura al Psi. 25 novembre: Mosca, si conclude il Congresso mondiale dei Partiti comunisti. Si delinea la dissidenza cinese rispetto alla linea politica indicata dai sovietici. Roma, giovani del Msi invadono la sede dell’Unuri in via Piemonte, per protesta contro le manifestazioni indette dall’associazione a favore del Fronte di liberazione nazionale algerino. Vengono querelati dal presidente dell’Unuri, Gerardo Mombelli, per violazione di domicilio. Novembre: Roma, la Questura vieta la rappresentazione al teatro Eliseo del dramma di Giovanni Testori “l’Arialda”, perché “rappresenta le passioni, gli interessi, i reati che tessono la trama di esistenze anormali, nell’ambito della venale prostituzione e del vizio omosessuale, attentando ai principi costitutivi della famiglia”. Il regista, Luchino Visconti, e gli attori Rina Morelli, Paolo Stoppa e Umberto Orsini chiedono udienza al presidente della repubblica Giovanni Gronchi che, però, la nega. 1° dicembre: Milano, la manifestazione unitaria degli elettromeccanici in piazza Duomo viene interrotta da cariche della polizia Si svolge, presso il centro Nato di Parigi, una conferenza internazionale sulla “guerra politica dei Soviet” alla quale partecipano Suzanne Labin e Ivan Matteo Lombardo. In questa sede, la Labin lancia, per la prima volta, la proposta per la creazione di uno stato maggiore misto, politico-militare, per la conduzione della guerra anticomunista. 3 dicembre: inaugurata l’autostrada Bologna – Firenze. 6 dicembre: Parigi, il governo francese approva la creazione di una force de frappe nucleare. 8 dicembre: Washington, John Kennedy incontra Dean Rusk, il cui nome gli è stato suggerito da Robert Lovett. Rusk, responsabile della Rockfeller Foundation, è nominato segretario di Stato. 9 dicembre: il presidente francese De Gaulle è in visita nell’Algeria in rivolta per illustrare il suo progetto di referendum di referendum sul futuro istituzionale del Paese. Sommosse in diverse città, numerose le vittime. 10 dicembre: le redazioni dell’Unità di Genova e Milano sono perquisite su ordine del procuratore di Genova Francesco Coco. Si vuole accertare l’esistenza di lettere di appartenenti alla Guardia di Finanza e alla Polizia che protestano per salari e regolamento, così da individuarne i nomi e procedere alla loro incriminazione. Raggiunto l’accordo tra sindacati di categoria e Intersind per gli elettromeccanici: aumento dei minimi contrattuali: aumento dei minimi contrattuali del 5 per cento e diminuzione di un’ora e mezzo dell’orario settimanale Bolzano, un’esplosione provoca gravi danni un fabbricato di edilizia popolare di cui erano stati requisiti diciotto appartamenti da assegnare a famiglie di lingua italiana. L’attentato è opera del Bas che fa capo a Josef Kerschbaumer. Washington, Robert McNamara, presidente della Ford, accetta l’incarico di ministro della Difesa offertogli, nel corso di un colloquio avvenuto l’8 dicembre, da John F. Kennedy che lo aveva scelto dietro suggerimento di Robert Lovett. 14 dicembre: venti tra i paesi più industrializzati dell’Occidente danno vita all’OCDE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). Sostituisce l’OECE. L’Assemblea Generale dell’Onu adotta, con la Risoluzione 1514-XV, la Dichiarazione sulla concessione dell’indipendenza ai popoli coloniali. 18 dicembre: approvata la legge n. 1561 che stabilisce la misura minima dell’indennità di anzianità (dovuta agli impiegati privati) nell’importo di tante mensilità di retribuzione per ogni anno di servizio prestato. La stessa legge introduce anche il criterio del conteggio per dodicesimi delle frazioni di anno e del computo come mese intero delle frazioni di mese superiori a 15 giorni 19 dicembre: Cuba firma un accordo economico con l’Unione Sovietica. 20 dicembre: nasce nel Vietnam del Sud il Fronte nazionale di liberazione. Lotta per l’indipendenza e la riunificazione nazionale. Sul quotidiano cattolico L’avvenire d’Italia, esce un articolo contro i responsabili della costruzione dell’aeroporto di Fiumicino, dal titolo “Trentun miliardi spesi per nulla a Fiumicino, l’aeroporto nato di venerdi”, a firma di Gustavo Selva, capo ufficio stampa dell’onorevole Amintore Fanfani al ministero del Lavoro e, poi, di Benigno Zaccagnini, allo stesso dicastero. 24 dicembre: il generale Antonio Gualano viene nominato capo di Stato maggiore dell’Esercito, in sostituzione del generale Bruno Lucini. 25 dicembre: Milano, continua la lotta degli elettromeccanici del settore privato con la manifestazione “Natale in Piazza Duomo” 27 dicembre: Milano, proclamato un nuovo sciopero dei metalmeccanici che obbliga l’Assolombarda a lasciare libere le aziende di stipulare gli accordi ognuna per proprio conto. 28 dicembre: la Francia sperimenta nel Sahara una propria atomica 31 dicembre: Bruxelles, dopo le violenze poliziesche dei giorni precedenti, migliaia di lavoratori sfilano, dalla Casa del Popolo a piazza Rogier, dietro le bandiere rosse abbrunate Palermo, sono 31 i lavoratori ancora detenuti a seguito delle pesanti condanne subite per i fatti dell’8 luglio Dicembre: cessa le pubblicazioni il quindicinale “Ordine civile”, diretto da Gianni Baget Bozzo. |