Referendum, ecco perché 5 Si cambiano l’Italia
Si vota l’8 e 9 giugno. Una guida per orientarsi sui quesiti referendari che puntano a migliorare la condizione di vita dei lavoratori e dare cittadinanza a chi ancora non ce l’ha
Daniela Zero – collettiva.it
https://www.collettiva.it/speciali/referendum-2025/referendum-ecco-perche-5-si-cambiano-litalia-qy51xeld
https://www.cgil.it/referendum/informazioni-cgil-referendum-2025-h4zhyjmi
https://www.collettiva.it/speciali/referendum-2025

Landini: “Con i referendum costruiamo, insieme, un’altra storia”
Il segretario generale Cgil si rivolge agli elettori per spiegare l’importanza di votare l’8-9 giugno cinque sì per il lavoro e la cittadinanza
Ho pensato di scrivervi questa lettera perché si avvicina un momento fondamentale per tutte le lavoratrici, per tutti i lavoratori ma, in realtà, per tutti noi.
L’esperienza sindacale mi ha insegnato che la valorizzazione del lavoro non passa solo dal salario, ma anche dalla possibilità di realizzare una parte consistente della propria vita.
Per molte persone, in Italia, il lavoro oggi non significa realizzazione, dignità, sicurezza.
Per questo motivo domenica 8 e lunedì 9 giugno si vota per i referendum sul lavoro e la cittadinanza. Per cambiare in meglio il nostro Paese.
Se andremo a votare e supereremo il quorum, il giorno dopo migliorerà la vita per milioni di persone. Potremo porre un freno ai licenziamenti illegittimi, accrescere le tutele per i lavoratori delle piccole imprese, ridurre la precarietà, garantire più sicurezza sul lavoro e maggiore integrazione con la cittadinanza italiana.
Lo sappiamo bene, sempre più cittadine e cittadini hanno disertato le urne negli ultimi anni. Non possiamo rimanere indifferenti. Quando la maggioranza di chi non va a votare non è composta da chi sta meglio, ma da chi sta peggio, significa che c’è un problema profondo da affrontare. Affrontiamolo. La democrazia si difende praticandola.
I referendum sul lavoro e la cittadinanza, per i quali nel 2024 sono state raccolte 5 milioni di firme, mettono al centro un’idea di libertà fondata sulla giustizia sociale e la solidarietà, anziché sul mercato e sul profitto. Andando a votare, possiamo modificare leggi ingiuste,che hanno peggiorato nel tempo le condizioni delle lavoratrici, dei lavoratori, delle persone.
“Il voto è la nostra rivolta”, lo slogan che la Cgil ha adottato per la campagna referendaria, significa una cosa sola: il voto ci offre la possibilità di rivoltare il nostro Paese con lo strumento più democratico che esista. Col referendum non deleghiamo qualcun altro a rappresentarci: siamo noi a decidere personalmente per il nostro futuro.
Un futuro in cui siano garantite anche le pensioni, la sanità e l’istruzione pubblica. Non disperdiamo questa possibilità.
“È sempre la solita storia, tanto non cambia mai niente”, sentiamo dire spesso. La storia può cambiare, invece, con l’impegno di tutte e tutti.
Costruiamo, insieme, un’altra storia.
Maurizio Landini
https://www.collettiva.it/speciali/referendum-2025


Energia di sinistra
La sinistra deve ripensare il disegno complessivo dell’intera battaglia politica perché restano definiti poco incisivamente i suoi obiettivi generali. Deve capire come motivare i cittadini, come trasmettere loro il movimento, un’energia paragonabile a quella che anima le destre. Come proporre gli antichi ideali di emancipazione in modo da essere compresi anche dai molti che la destra induce a confondere il progresso col futurismo, la sicurezza con la rabbia, la libertà con la guerra.
Carlo Galli
da strisciarossa
I giornali di oggi nella rassegna stampa di Rainews24
I giornali di oggi giovedì 15 maggio nella rassegna stampa di Rainews24

Si spara nel «cortile di casa» italiano. A Tripoli le bande rivali si contendono i soldi che Roma e Bruxelles investono per tenere lontani i migranti.
Il generale Haftar muove i suoi cannoni dalla Cirenaica. Il governo difende il memorandum con la Libia ma pensa di rimpatriare i connazionali
Andrea Spinelli Barrile
https://ilmanifesto.it/riecco-il-caos-libico-a-tripoli-non-si-sparava-cosi-da-anni
15 maggio 2025
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 1176
RaiNews LIVE
I big si sfilano dai colloqui di pace, i colloqui riprenderanno domattina
L’inizio dei colloqui tra la delegazione russa e quella ucraina a Istanbul è prevista domani alle 10 ora locale, lo ha annunciato il russo Medinsky
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2025/05/ucraina-guerra-putin-non-va-a-istanbul-anche-trump-si-sfila-9bf14b18-e243-4cf3-8b01-2a90398749b2.html
vedi anche
- Estonia, caccia russo in territorio Nato per quasi un minuto
- video Macerie in fumo dopo l’attacco missilistico russo a Sumy
- Ucraina, Né Trump né Putin ad Istanbul: cosa succede ora
- Chi è Vladimir Medinsky, capo mediatore russo ai colloqui di Istanbul
- Macron: “Ipotesi atomica francese in altri Paesi Ue”
https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina
LeMonde LIVE
En direct, guerre en Ukraine : des réunions trilatérales se tiendront vendredi en Turquie, où devaient s’ouvrir les pourparlers entre délégations russes et ukrainiennes
Selon la diplomatie turque, une série de réunions trilatérales est prévue entre les Etats-Unis, la Turquie et l’Ukraine, ainsi qu’entre les deux premiers nommés et la Russie. Volodymyr Zelensky a décidé de ne pas prendre part aux négociations après avoir appris que son homologue russe, Vladimir Poutine, ne sera pas présent.
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE Dal 12 al 18 maggio
https://www.lemonde.fr/international/live/2025/05/15/en-direct-guerre-en-ukraine-des-reunions-trilaterales-se-tiendront-vendredi-en-turquie-ou-devaient-s-ouvrir-les-pourparlers-entre-delegations-russes-et-ukrainiennes_6604898_3210.html
Le point sur la situation, jeudi 15 mai à 21 h 30
Le président ukrainien, Volodymyr Zelensky, a envoyé, jeudi, une délégation à Istanbul, pour des discussions de paix très attendues avec des représentants russes, tout en accusant Moscou de ne pas prendre ces pourparlers « au sérieux » et d’avoir envoyé une délégation de « bas niveau ».
Cette délégation, menée par le ministre de la défense, Rustem Umerov, est composée de 14 personnes, parmi lesquelles le représentant permanent de l’Ukraine auprès de l’ONU, Sergiy Kyslytsya, ou le chef adjoint de l’état-major des forces armées ukrainiennes, Oleksiy Chevtchenko.
Des réunions trilatérales auront lieu, vendredi à Istanbul, entre Turcs, Américains et Russes d’une part, et Turcs, Américains et Ukrainiens de l’autre, a annoncé jeudi soir une source au ministère des affaires étrangères turc.
Le secrétaire d’Etat américain, Marco Rubio, a confié, jeudi, ne pas placer « de grandes attentes » dans les pourparlers et a estimé qu’il n’y aurait pas de « vrais progrès » avant une rencontre entre Donald Trump et Vladimir Poutine.
Le premier ministre britannique, Keir Starmer, a accusé Vladimir Poutine de « traîner des pieds » dans les négociations et de « faire obstacle » à la paix, lors d’une conférence de presse.
La Russie est « prête à discuter et à reprendre les négociations à Istanbul », a déclaré Vladimir Medinski, conseiller présidentiel et négociateur principal russe, jeudi. « Nous sommes prêts à faire des compromis et à les entendre ».
Avant d’atterrir à Dubaï, Donald Trump a dit ne pas s’attendre à des progrès sur l’Ukraine tant qu’il n’aura pas rencontré Vladimir Poutine. « Je crois que rien ne se passera, que vous le vouliez ou non, tant que lui et moi ne serons pas ensemble », a-t-il déclaré aux journalistes à bord de l’avion présidentiel.
A quelques heures des négociations, Moscou a attaqué l’Ukraine avec 110 drones, affirme l’armée de l’air ukrainienne. L’armée russe a aussi revendiqué la conquête de deux nouvelles localités ukrainiennes dans l’oblast de Donetsk
15 maggio 2025. La diplomazia delle promesse: Russia-Ucraina e nucleare iraniano
Russia-Ucraina, volano gli insulti prima dei negoziati. Zelensky: «La delegazione di Mosca è una farsa». Il Cremlino: «Il clown sei tu». Mancano i leader è comunque un inizio. Nucleare iraniano, Trump a Doha: «Accordo su nucleare più vicino». Teheran: “Pronti ad accordo con gli Usa su armi nucleari ma via le sanzioni»

Ennio Remondino
Washington e Teheran ‘si avvicinano’ ad un accordo sul dossier nucleare iraniano. Ad affermarlo, da Doha, ‘ il presidente americano Trump.
«Credo che ci avviciniamo alla conclusione di un accordo». Una delle sua ormai solite ‘bouttade’ propagandistiche poi smentite dai fatti?ha affermato. Poco prima un funzionario iraniano che parlava con la NBC News aveva annunciato che «l’Iran è disposto a raggiungere un accordo con gli Stati Uniti in cambio della revoca delle sanzioni».
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15 maggio 2025. Riesplode il caos libico che avevamo fatto finta di non vedere
‘A Tripoli non si sparava così da anni’ avverte qualcuno. Gli scontri sono esplosi nella tarda serata di lunedì, dopo la morte di Abdel Ghani al-Kikli, detto Gheniwa, capo della scorta armata per i funzionari del governo riconosciuto dall’Onu, e divenuta un potere mafioso pesantemente armato, che – come ogni potere mafioso – combatte fino alla morte per il controllo del territorio e dei traffici che vi si svolgono. Alberto Negri, dal manifesto.


Alberto Negri
Questa confusione e l’essere sempre in balìa delle fazioni e dei clan libici è dovuta essenzialmente alla scelta italiana ed europea di rinunciare a ogni strategia politica, tanto è vero che l’influenza militare maggiore è quella della Turchia e Ovest e della Russia di Putin, padrino del generale Haftar, a Est, in Cirenaica. Ma mentre Erdogan e Putin si parlano, anche a distanza, noi riceviamo informazioni di seconda mano, e accuratamente ‘masticate’ dal sultano turco, e nessuna ovviamente da Mosca che ha appena ricevuto Haftar in pompa magna: oggi il generale riceve sostegno militare non solo da Mosca ma anche dalla Turchia che un tempo lo osteggiava apertamente e nel 2019 era intervenuta a difesa del governo Sarraj di Tripoli. Come cambia il mondo… e qui ce ne accorgiamo sempre con un leggero ma fatale ritardo.
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15 maggio 2025. Il Papa: evangelizzare educando ed educare evangelizzando
Nell’udienza ai Fratelli delle scuole cristiane, Leone XIV richiama l’importanza di vivere la docenza come “ministero e missione” per aiutare i giovani a dare il meglio di sé secondo il disegno di Dio, trasformando le sfide dell’epoca contemporanea in “trampolini di lancio”. Centrale il richiamo alla “sinergia” tra tutte le componenti educative
Isabella Piro – Città del Vaticano
I giovani come “un vulcano di vita” e gli insegnanti come ministri e missionari: sono le due immagini del mondo della scuola offerte da Papa Leone XIV nell’udienza ai Fratelli delle scuole cristiane – ispirate da San Giovanni Battista La Salle -, ricevuti stamani, 15 maggio, nella Sala Clementina. Sullo sfondo dell’incontro, due ricorrenze particolari: il terzo centenario della promulgazione della Bolla In apostolicae dignitatis solio, con cui Benedetto XIII approvò l’Istituto e la Regola (26 gennaio 1725), e il 75° anniversario della proclamazione, da parte di Pio XII, di La Salle come “Patrono celeste di tutti gli educatori” (1950)
LEGGI QUI IL TESTO INTEGRALE DEL DISCORSO DI LEONE XIV
https://www.vaticannews.va/it.html
Meloni al Papa: lavoriamo insieme a uno sviluppo etico dell’intelligenza artificiale
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
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vedi anche
Leone XIV: “Tenerezza e misericordia. Il buon Pastore dà la vita per il suo gregge”
Papa Leone XVI, la prima omelia: cosa ha detto davanti ai Cardinali
video “Habemus Papam”: il nuovo Pontefice è Robert Francis Prevost, Leone XIV
Prevost, agostiniano Usa che ha scelto i vescovi nel mondo
Leone XIV, il Papa tennista
Radio Onda d’Urto
Giovedì 15 maggio. Nakba: 77 anni (e 19 mesi) la catastrofe dell’occupazione tiene in scacco la Palestina

PALESTINA – 15 maggio 1948 – 15 maggio 2025; 77esimo anniversario, oggi, della Nakba, la catastrofe del 1948, con migliaia di vittime palestinesi e centinaia di migliaia di persone cacciate dalle proprie abitazioni dai miliziani sionisti. In questo scenario, anche oggi è stata una giornata di genocidio, con gli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza che hanno ucciso 103 persone. Nel mirino il Nord, tra Jabalia e Nuseirat. Ieri uccise 84 persone. Da quando Tel Aviv ha interrotto unilateralmente il cessate il fuoco, il 18 marzo, quasi 3mila le vittime palestinesi, 8mila i feriti. Dal 7 ottobre 2023, 19 mesi fa, sono invece più di 53mila i palestinesi ammazzati da Israele.
Prosegue poi il blocco criminale degli aiuti umanitari, da due mesi e mezzo fermi ai valichi, a poche centinaia di metri dai palestinesi senza cibo, acqua, farmaci e tende. Per Human Rights Watch il blocco totale imposto da Israele è diventato “uno strumento di sterminio, unito ai piani per comprimere i 2 milioni di abitanti di Gaza in un’area ancora più piccola, rendendo il resto del territorio inabitabile”. Un territorio dove anche gli ospedali diventano obiettivi costanti; dopo i due raid in pochi giorni, da oggi l’Ospedale Europeo di Khan Younis è infatti fuori servizio.
In Italia, dove gli affari tra aziende e il complesso militar-politico israeliano non si ferma, oggi le prime mobilitazioni per la Nakba (diversi i cortei da qui al fine settimana) si incrociano con il ricordo di Ali Rashid, esponente della sinistra di Al Fatah, primo ambasciatore dell’Autorità nazionale palestinese in Italia, militante del Movimento studentesco e di Democrazia Proletaria, oltre che parlamentare di Rifondazione Comunista tra il 2006 e il 2008, scomparso nelle scorse ore. L’ultimo saluto, pubblico, sarà domani a Orvieto, Sala Expo del Palazzo del Popolo, dalle 10 alle 17.30.
Qui il ricordo di Ali Rashid con la giornalista Cecilia Dalla Negra.

vedi anche https://ilmanifesto.it/addio-ali-rashid-il-coraggio-gentile-della-lotta
Ancora sull’asse Palestina – Italia; nel tardo pomeriggio a Torino tensione fra attiviste-i antioccupazione e antisionismo e forze dell’ordine all’ingresso del Salone del libro. I partecipanti al presidio organizzato dal comitato Torino per Gaza, arrivati alla cancellata, ha improvvisato una ‘battitura’ contro la presenza di realtà connesse o sostenitrici dell’occupazione. Contatti con i reparti in antisommossa, mentre la mobilitazione (quando stiamo scrivendo, ore 20) non si ferma.

CASA – Oltre 100 inquilini e inquiline delle case popolari di Brescia hanno gremito la sala della Casa delle associazioni a San Polo per l’assemblea confronto con l’assessore ai servizi sociali del comune di Brescia, Marco Fenaroli. All’assemblea organizzata dall’Associazione Diritti per tutti, svoltasi ieri sera, erano presenti famiglie italiane e di origine migrante, di anziani e di giovani, unite nella lotta per migliori condizioni abitative, per le manutenzioni, per la dignità e contro le insostenibili spese condominiali che strozzano le persone con reddito basso. In sala anche il consigliere comunale di Al Lavoro con Brescia, Francesco Catalano e il presidente del Consiglio di quartiere San Polo Parco, Maurizio Frassi.
L’assessore si è impegnato perché dentro il bilancio comunale sia previsto un incremento dei fondi per la manutenzione negli alloggi comunali e per chiedere all’Aler, con il rinnovo della prossima convenzione, la garanzia dell’accoglimento delle segnalazioni su guasti e criticità ma gli inquilini vogliono anche la garanzia che l’Aler non solo ascolti ma poi esegua le manutenzioni necessarie. Per questo si tornerà in piazza sabato 24 maggio con un presidio sotto la sede dell’Aler alle ore 15.
Ascolta le voci dell’assemblea su Radio Onda d’Urto cliccando qui.

LIBIA – Caos in Libia, dove i segnali di una guerra civile sono sempre più evidenti. A Tripoli le forze di sicurezza del governo di unità nazionale hanno aperto il fuoco sui dimostranti che stavano protestando di fronte alla residenza del premier Dbeibah per chiederne le dimissioni e davanti alla sede dell’ex Apparato di supporto alla stabilità.
Secondo media e attivisti locali erano diverse centinaia le persone scese in piazza nella capitale libica dove da ieri è in vigore un fragile cessate il fuoco in seguito agli scontri tra le milizie del governo di Tripoli e quelle del generale Haftar, ripresi in questi giorni con un’intensità che non si vedeva da anni.
Su Radio Onda d’Urto ascolta Nancy Porsia,giornalista esperta di questo paese ed autrice di “Mal di Libia – i miei giorni sul fronte del Mediterraneo” e Laura Marmorale, Presidente di Mediterranea Saving Humans.
Oggi si è parlato anche di
15 maggio 2025. India-Pakistan e la pace che conviene a tutti
Piero Orteca
La ‘quasi guerra’ riesplosa in Kashmir tra India e Pakistan è stata velocemente circoscritta. Non prima, però, di avere fatto temere un’escalation dalle conseguenze imprevedibili. Intendiamoci, la situazione è sempre tesa come la corda di un violino, soprattutto perché coinvolge due atavici nemici in possesso di armi nucleari.
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https://www.remocontro.it/2025/05/15/india-pakistan-e-la-pace-che-conviene-a-tutti/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=gli-ultimi-newsletter-total-articoli-dal-nostro-blog_262

15 maggio 2025. Né moderati, né estremisti, ma rivoluzionari
Franco Guaschino
Mentre la moderazione è consigliabile in un’ampia gamma di situazioni (e soprattutto di consumi!), il moderatismo in politica produce confusione, incoerenza e conservazione. Anche quando affermano principi e obiettivi condivisibili, le moderate e i moderati si fermano alle dichiarazioni superficiali, senza andare a fondo dei problemi, senza contrastarne le cause e senza proporre soluzioni credibili. Nel secolo scorso il moderatismo ha caratterizzato principalmente le formazioni socialdemocratiche, ma anche quelle che si dicevano riformiste o socialiste: aggettivi utilizzati con un’ampia gamma di significati e che, prestandosi a equivoci, vanno collocati storicamente. Oggi il nostro centrosinistra può essere definito moderato o riformista soltanto con un sostanzioso ottimismo, nella generale decadenza della rappresentanza politica e per la banalizzazione del dibattito gestito da queste cosiddette opposizioni, con la loro implicita accettazione del Mercato come supremo regolatore e della Crescita come necessità ineludibile.
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https://volerelaluna.it/che-fare/2025/05/15/ne-moderati-ne-estremisti-ma-rivoluzionari/
15 maggio 2025. “Le Aziende sanitarie violano leggi e contratti”. Parte la denuncia dell’Anaao. Sul “banco degli imputati” 50 strutture
Sono 28 al Nord, 15 al Centro e 7 al Sud e Isole, le Aziende sanitarie inadempienti nell’applicare strumenti legislativi e contrattuali: dalla violazione delle norme su sicurezza, orario di lavoro, ferie, alla mancata erogazione dei fondi contrattuali, solo alcune delle rilevazioni contestate. Parte oggi la campagna di denuncia delle Aziende sanitarie promossa dall’Anaao Assomed con il supporto dell’Ufficio Legale dell’Associazione
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https://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=129627&fr=n
I giornali di oggi nella rassegna stampa di Rainews24
I giornali di oggi mercoledì 14 maggio nella rassegna stampa di Rainews24

Innanzitutto gli affari, suoi e dei miliardari che lo accompagnano. Ma in Arabia Saudita Trump si dedica anche al futuro del Medio oriente. Rilancia il patto di Abramo e annuncia una tregua che non c’è a Gaza. È la diplomazia del dollaro
Michele Giorgio
https://ilmanifesto.it/trump-in-tour-accordi-doro-con-gli-arabi-e-la-dollaro-diplomazia
14 maggio 2025
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 1175
RaiNews LIVE
Putin non andrà a Istanbul. Media: Zelensky deciderà domani se i colloqui ci saranno
Per il Cremlino ci sarà Vladimir Medinsky, ex ministro della Cultura e attuale consigliere del presidente russo. Trump: “In arrivo buone notizie dai negoziati, domani o venerdì”. Parigi invoca “sanzioni devastanti” a Mosca
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2025/05/zelensky-sfida-putin-ha-paura-di-parlare-con-me-trump-in-turchia-rubio-macron-atomica-francese-958161ee-3774-48e7-88b5-2d7a87785383.html
vedi anche
https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina
LeMonde LIVE
En direct, guerre en Ukraine : le Kremlin dévoile sa délégation pour négocier avec Volodymyr Zelensky jeudi à Istanbul, sans mention du nom de Vladimir Poutine
Cette délégation sera menée par le conseiller présidentiel Vladimir Medinsky. Figurent notamment dans la liste le vice-ministre des affaires étrangères, Mikhaïl Galouzine, et le vice-ministre de la défense, Alexandre Fomine.
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE Dal 12 al 18 maggio
https://www.lemonde.fr/international/live/2025/05/14/en-direct-guerre-en-ukraine-volodymyr-zelensky-se-dit-pret-a-toute-forme-de-negociations-pour-mettre-fin-a-la-guerre-vladimir-poutine-refuse-de-dire-s-il-se-rendra-en-turquie_6604898_3210.html
Le point sur la situation mercredi 14 mai à 22 heures
Le président ukrainien, Volodymyr Zelensky, s’est dit prêt à « toute forme de négociations » pour mettre fin à la guerre avec la Russie et affirmé qu’il décidera des « mesures à prendre » lorsqu’il saura qui représentera Moscou aux pourparlers prévus à Istanbul jeudi.
De son côté, le Kremlin entretient le mystère sur la composition de la délégation qui se rendra à Istanbul. La composition de la délégation russe sera annoncée lorsque Vladimir Poutine en donnera l’ordre, a déclaré le porte-parole du Kremlin, Dmitri Peskov.
Trois personnes sont mortes à la suite d’une frappe de missile russe sur la ville de Soumy, a annoncé le chef de l’administration militaire de la ville, Oleh Hryhorov.
Le chancelier allemand a exhorté, mercredi, Européens et Américains à refuser une « paix dictée » par la Russie à l’Ukraine, qui ne doit pas, selon lui être, soumise « contre sa volonté » à des concessions territoriales.
Les ambassadeurs des Vingt-Sept ont approuvé mercredi un 17e paquet de sanctions contre la Russie, qui cible les « pétroliers fantômes », utilisés pour contourner les sanctions existantes destinées à limiter les exportations de pétrole russe, a-t-on appris de sources diplomatiques.
Le président brésilien, Luiz Inacio Lula da Silva, a appelé, lors d’une conversation téléphonique, son homologue russe, Vladimir Poutine, à se rendre en Turquie pour des discussions sur le conflit en Ukraine avec Volodymyr Zelensky, a annoncé la présidence brésilienne.
En France, le Sénat a adopté mercredi un texte pour améliorer le dispositif de « protection temporaire » accordé aux réfugiés fuyant les conflits, une mesure visant en particulier les Ukrainiens qui se tournent de plus en plus vers des demandes d’asile, plus protectrices.
14 maggio 2025. ‘Parole armate’ e la verità come vittima: Ucraina a Istanbul
Genocidio a Gaza ignorato (oggi ‘Almeno 56 i morti a Jabalia’), e forse negoziati a Istanbul tra Ucraina e Russia. «In questi giorni -denuncia Tommaso Di Francesco sul manifesto- i resoconti non veritieri di molti media sono arrivati nello stesso giorno in cui il nuovo papa incontrando la stampa del mondo ha chiesto di ‘disarmare l’informazione’».
Tommaso Di Francesco
Basta vedere come gran parte dei media sta informando su come è nato l’evento. «Tregua, Trump convoca Putin», «…Se Putin dovesse accettare l’invito del leader ucraino ad incontrarsi…», «…Rimane il tema del cessate il fuoco, condizione ineludibile da Zelensky e dei leader europei…», «Gelo da Mosca»: titoli e aperture di quotidiani e di tg tutt’altro che veritieri. Che dire poi delle dichiarazioni di Giorgia Meloni, volenterosa ma trumpiana: «L’Ucraina ha accettato subito di incontrare Putin a Istanbul giovedì, chiarendo in pochi minuti, rispetto a certa propaganda, quale tra le parti coinvolte nel conflitto sia certamente a favore della pace…».
continua in
https://www.remocontro.it/2025/05/14/parole-armate-e-la-verita-come-vittima-ucraina-a-istanbul/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=gli-ultimi-newsletter-total-articoli-dal-nostro-blog_262
14 maggio 2025. Il Papa: tacciano le armi, ai potenti dico “dialoghiamo, negoziamo”
Leone XIV riceve in udienza i partecipanti al Giubileo delle Chiese orientali e rilancia l’appello a far tornare nel mondo la “dignità della pace”: “Perché questa pace si diffonda, io impiegherò ogni sforzo. La Santa Sede è a disposizione perché i nemici si incontrino e si guardino negli occhi. Col cuore in mano, dico ai responsabili dei popoli: incontriamoci, dialoghiamo, negoziamo!”. Dal Pontefice l’invito a impegnarsi perché i cristiani rimangano in Medio Oriente
Isabella H. de Carvalho – Città del Vaticano
Perché la “pace si diffonda, io impiegherò ogni sforzo” e la Santa Sede è a disposizione “perché i nemici si incontrino e si guardino negli occhi, perché ai popoli sia restituita una speranza e sia ridata la dignità che meritano, la dignità della pace”. È il messaggio di vicinanza e incoraggiamento che Leone XIV rivolge a fedeli e rappresentanti delle Chiese Orientali nell’udienza di questa mattina, 14 maggio, in Aula Paolo VI a conclusione del Giubileo loro dedicato (12-14 maggio). “Sono felice di incontrarvi e di dedicare ai fedeli orientali uno dei primi incontri del mio pontificato”, esordisce il Papa con i presenti, tra cui patriarchi, arcivescovi maggiori, metropoliti e altri rappresentanti delle Chiese orientali in comunione con Roma.
LEGGI QUI IL TESTO INTEGRALE DEL DISCORSO DI PAPA LEONE XIV
Giornata di riposo per Papa Leone XIV, pranzo con gli agostiniani: “Per lui un ritorno a casa”
Messaggio al Rabbino capo Di Segni: “Rafforzare il dialogo col popolo ebraico”. Ieri l’incontro nell’Aula Paolo VI con oltre 5000 cronisti, appello per i giornalisti in carcere. Telefonata con Zelensky che lo invita a Kiev
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2025/05/leone-xiv-nuovo-papa-appello-pace-regia-caeli-incontro-media-intelligenza-artificiale-nome-stemma-leone-xiii-0f647d80-31c3-402e-af35-cd9391192309.html
vedi anche
Leone XIV: “Tenerezza e misericordia. Il buon Pastore dà la vita per il suo gregge”
Papa Leone XVI, la prima omelia: cosa ha detto davanti ai Cardinali
video “Habemus Papam”: il nuovo Pontefice è Robert Francis Prevost, Leone XIV
Prevost, agostiniano Usa che ha scelto i vescovi nel mondo
Leone XIV, il Papa tennista
Radio Onda d’Urto
Mercoledì 14 maggio. Raid con decine di morti sulla Striscia di Gaza, alla vigilia della Naqba
Le corrispondenze da Gerusalemme e dalla Cisgiordania | È morto Pepe Mujica | Analisi sul Remigration Summit con Saverio Ferrari ed Elia Rosati

NAQBA – Decine di morti per i raid israeliani anche oggi, almeno 80, nella Striscia di Gaza. Colpita in particolare la zona nord della Striscia, pochi istanti dopo l’ordine di evacuazione. Attacchi violenti anche nella Cisgiordania occupata, dove le forze occupanti israeliane hanno schierato veicoli militari a Tulkarem e continuato le demolizioni all’interno del campo di Jenin, impedendo l’accesso ai suoi residenti.
Un inferno a cielo aperto, ma anche dentro le carceri israeliane. Il Centro palestinese per i diritti umani (Pchr) ha pubblicato un rapporto che documenta “l’uso sistematico della tortura e del trattamento disumano dei palestinesi di Gaza detenuti da Israele dal 7 ottobre 2023”. Il rapporto, intitolato ‘Tortura e genocidio: il futuro infranto degli ex detenuti palestinesi a Gaza‘ , si basa sulle testimonianze di 100 ex detenuti, tra cui 10 donne, e sulle visite legali ad altri 53 ancora in custodia. Il rapporto conclude che il trattamento dei palestinesi di Gaza equivale a tortura e che tale tortura è parte integrante del genocidio in corso contro il popolo palestinese.
Intanto il presidente degli Stati Uniti Trump, che si trova oggi in Qatar per la seconda tappa del viaggio in Medio Oriente, si è riferito alla guerra di Israele contro Gaza durante un vertice con i leader del Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG), dicendo di condividere la “speranza di tanti in questa regione per un futuro di sicurezza e dignità per il popolo palestinese”. Stretti affari a Doha per 100 miliardi di dollari in spese militari tra Stati Uniti e Qatar.
A Gerusalemme abbiamo intervistato ai microfoni di Radio Onda d’Urto il direttore di Pagine Esteri, corrispondente del Manifesto, Michele Giorgio.
Attacchi che arrivano e continuano in giornate che toccano le persone palestinesi in modo particolare: il 15 maggio è infatti il giorno della Nakba, la catastrofe, in ricordo di quel 15 maggio 1948 e la cacciata di 750mila palestinesi dalle loro case, con 13.000 civili uccisi su una popolazione di un milione di persone e la conseguente nascita dello Stato di Israele.
Cosa vuol dire commemorare? “Quando noi diciamo commemorazione”, Fabian Odeh, italo-palestinese spesso in Cisgiordania, “vuol dire che ricordiamo i nostri resistenti, combattenti che hanno sacrificato la propria vita per la Palestina prima del 1948 e oltre il 1948, parliamo di città occupate come la città di Jaffa, come la città di Haifa, come la città di Akka e Tabaria, di interi villaggi distrutti, si contano più di 700 villaggi palestinesi che sono stati eliminati e cancellati durante gli anni dell’occupazione e fino al 1948”. Ascolta o scarica l’intervista completa con Fabian Odeh.
Per questo sono in programma diverse iniziative in Italia e nel mondo: tra queste la conferenza internazionale online che coinvolgerà atenei e realtà di mezza Europa insieme a Rescop, Palestinian Youth Movement Britain, Samar Saleh di European Legal Support Center, BDS Arab Region, e il giornalista palestinese Muhanned Qafesha. In programma da domani fino al weekend iniziative in tutta Italia come spiega a Radio Onda d’Urto Youssef Siher, esecutivo nazionale Giovani Palestinesi d’Italia
Infine, proprio pochi minuti prima di scrivere questa newsletter, è arrivata in redazione la notizia della morte di Ali Rashid, giornalista e già primo segretario dell’ambasciata palestinese a Roma, spesso ospite ai microfoni di Radio Onda d’Urto. Qui una nostra intervista del 2024 sulla situazione a Gaza.

USTICA – “Tracce coloniali: ricordare per riconoscere, riconoscere per riparare” è il titolo scelto per la delegazione di associazioni della società civile italiana che si recherà dal 15 al 18 maggio sull’Isola di Ustica, e in particolare al “Cimitero degli arabi”, per rendere omaggio agli oppositori libici alla colonizzazione italiana deportati nelle piccole isole.
La presentazione con Fabio Alberti fondatore e presidente onorario di Un ponte per Organizzatore dell’iniziativa di Ustica

Il 29 aprile scorso diverse associazioni e organizzazioni della società civile hanno lanciato un’azione collettiva di disobbedienza e resistenza civile contro il decreto Sicurezza. Si tratta di un digiuno a staffetta, una “catena di solidarietà per i diritti di tutte e tutti” che questa mattina, mercoledì 14 maggio, è stata portata in Senato.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto il segretario di Forum Droghe, Leonardo Fiorentini.
Oggi si è parlato anche di
- Analisi sul Remigration Summit con gli storici Saverio Ferrari ed Elia Rosati.
- La morte di Pepe Mujica, ex presidente dell’Uruguay e guerrigliero
- In Albania il partito Insieme entra in parlamento con “il non facile compito di portare in parlamento le voci dei più deboli e della classe lavoratrice”
- Presidio alla Fratelli Montorfano di Seveso (MB) contro il licenziamento senza giusta causa di sei lavoratori
- In memoria della compagna Sara Marzolino
I giornali di oggi nella rassegna stampa di Rainews24
I giornali di oggi martedì 13 maggio nella rassegna stampa di Rainews24
13 maggio 2025
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 1174
RaiNews LIVE
Zelensky sfida Putin: “Ha paura di avere colloqui diretti con me”. Trump: “In Turchia ci sarà Rubio”
Lo Zar all’Ue: “Deficienti, pianificano sanzioni a loro discapito”. Berlino: “Non lasci la sedia vuota”. Media: Lavrov sarà a capo della delegazione russa. Kallas: Mosca sta giocando. Cannes al via con “giornata dell’Ucraina”
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2025/05/zelensky-incontro-turchia-puo-fermare-la-guerra-trump-potrei-venire-pressioni-su-putin-3dfc59eb-0be5-4f4e-8e11-578640cb1847.html
vedi anche
https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina
LeMonde LIVE
En direct, guerre en Ukraine : Volodymyr Zelensky dénonce le « silence bien étrange » de la Russie sur sa proposition de rencontre directe en Turquie
« Le monde n’a toujours pas reçu de réponse claire de la Russie aux nombreuses propositions de cessez-le-feu », a également déploré le président ukrainien, selon lequel « les bombardements et les assauts russes se poursuivent ».
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE Dal 12 al 18 maggio
https://www.lemonde.fr/international/live/2025/05/11/en-direct-guerre-en-ukraine-volodymyr-zelensky-annonce-qu-il-attendra-vladimir-poutine-en-turquie-le-15-mai-et-appelle-a-un-cessez-le-feu-complet-des-lundi_6604898_3210.html
Le point sur la situation mardi 13 mai à 21 heures
Le président ukrainien, Volodymyr Zelensky, a déclaré, mardi, qu’il était prêt à rencontrer le président russe, Vladimir Poutine, en Turquie.
«Nous ferons tout pour que cette rencontre ait lieu », a-t-il déclaré. Dans un communiqué publié sur le site de la présidence, Andriy Yermak déclare que « si Vladimir Poutine refuse de se rendre en Turquie, ce sera le signal définitif que la Russie ne souhaite pas mettre fin à cette guerre – qu’elle n’est ni disposée ni prête à négocier ». De son côté, la cheffe de la diplomatie européenne, Kaja Kallas, a estimé que le président russe ne viendrait pas.
Le chancelier allemand, Friedrich Merz, a réaffirmé mardi que la Russie serait visée par un nouveau train de sanctions, en l’absence de « réel progrès cette semaine » dans la recherche d’un cessez-le-feu en Urkaine.
« Notre volonté, c’est de prendre des sanctions » si la Russie « confirme le non-respect » d’un cessez-le-feu en Ukraine, a réitéré Emmanuel Macron, en évoquant notamment des « sanctions secondaires » pour les « revendeurs » de « services financiers » ou d’« hydrocarbures ».
L’émissaire de Donald Trump pour l’Ukraine, Keith Kellogg, a détaillé sur la chaîne Fox Business le contenu de la feuille de route américaine pour ces négociations. Trois personnes ont été tuées dans une attaque russe sur Koupiansk, a rapporté Andriy Kanashevich, le chef de l’administration militaire du raïon, qui fait état de l’utilisation de « bombes guidées » sur le village de Netchvolodivka (📍), une localité proche de Koupiansk.
L’accord sur les minéraux entre l’Ukraine et les Etats-Unis est peu susceptible de se traduire par une extraction réelle de ressources avant au moins dix ans et nécessitera des investissements majeurs du secteur privé, rapporte le Financial Times, mardi, citant plusieurs experts.
13 maggio 2025. Leone XIV mantiene gli account papali su X e Instagram
Si riattivano i profili social ufficiali del Pontefice eletto lo scorso 8 maggio. Su X l’account è @Pontifex mentre su Instagram è @Pontifex – Pope Leo XIV
E’ una presenza attiva anche sui social network quella di Papa Leone XIV, che intende proseguire sulla linea intrapresa dai suoi predecessori. Papa Benedetto XVI, il 12 dicembre 2012, lanciò l’account @Pontifex su Twitter, ereditato pochi mesi dopo da Papa Francesco. Successivamente venne aggiunto il 19 marzo 2016 anche l’account ufficiale su Instagram, denominato @Franciscus.
Giornata di riposo per Papa Leone XIV, pranzo con gli agostiniani: “Per lui un ritorno a casa”
Messaggio al Rabbino capo Di Segni: “Rafforzare il dialogo col popolo ebraico”. Ieri l’incontro nell’Aula Paolo VI con oltre 5000 cronisti, appello per i giornalisti in carcere. Telefonata con Zelensky che lo invita a Kiev
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2025/05/leone-xiv-nuovo-papa-appello-pace-regia-caeli-incontro-media-intelligenza-artificiale-nome-stemma-leone-xiii-0f647d80-31c3-402e-af35-cd9391192309.html
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13 maggio 2025. Morto Pepe Mujica, ex presidente dell’Uruguay: aveva 89 anni
Era in cura per un cancro all’esofago dalla primavera del 2024

LaPresse – José ‘Pepe’ Mujica, ex presidente dell’Uruguay, è morto a 89 anni. Mujica era in cura per un cancro all’esofago dalla primavera del 2024, quando gli fu diagnosticata la malattia. “È con profondo dolore che annunciamo la morte del nostro compagno Pepe Mujica. Presidente, militante, leader e dirigente.
Il presidente Orsi: “Ci mancherai molto”
Ci mancherai molto, caro vecchio”, ha scritto su X l’attuale presidente del Paese sudamericano, Yamandù Orsi. “Grazie per tutto quello che ci hai dato e per il tuo profondo amore per il tuo popolo”, ha aggiunto Orsi. Anche se le cure lo avevano reso debole e a malapena in grado di mangiare, Mujica era riapparso sulla scena politica nell’autunno del 2024, facendo campagna elettorale per la competizione nazionale che ha portato Orsi alla presidenza.
https://www.lapresse.it/esteri/2025/05/13/morto-pepe-mujica-ex-presidente-delluruguay-aveva-89-anni/
13 maggio 2025. È morto José Pepe Mujica, l’ex presidente dell’Uruguay: combattente Tupamaro, prigioniero politico, leader della sinistra sudamericana

Aveva 89 anni, malato da tempo di cancro all’esofago. Era stato presidente dal 2010 al 2015, un solo mandato, molto apprezzato per le riforme sui diritti civili
Antonio Lamorte
Addio al militante tupamaro, addio al prigioniero politico, addio al Presidente della Repubblica. A 89 anni è morto José “Pepe” Mujica, ex Presidente dell’Uruguay. Personaggio iconico, a suo modo emblematico di una maniera populista e alternativa di vivere il potere e le istituzioni, di interpretare la politica, rappresentante della marea rosa della sinistra che negli anni Zero e negli anni Dieci del nuovo millennio aveva caratterizzato la politica del Sudamerica.
continua in
https://www.unita.it/2025/05/13/morto-jose-pepe-mujica-presidente-uruguay-tupamaro-prigioniero-sinistra-sudamericana/
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Milei e la truffa della crypto $LIBRA, perché il presidente argentino della “motosega” rischia l’impeachment
Lula ancora in ospedale: seconda operazione al cervello in meno di 48 ore per il Presidente del Brasile
È morto Alberto Fujimori: ex presidente autoritario del Perù, condannato per corruzione e crimini contro l’umanità
13 maggio 2025. Piccola Posta di Adriano Sofri
Qualcosa di magnanimo e di solenne nella decisione del Pkk

Il partito ha deliberato il proprio scioglimento e la fine della lotta armata, perché “ha compiuto la sua missione storica”. Erdogan ha salutato benevolmente la svolta, ora le carte sono tutte nelle sue mani. Che forse userà per persuadere la sua base e i suoi alleati per assicurarsi la presidenza a vita
La Turchia è la dittatura di successo in cui gli oppositori, anche e specialmente quelli che di volta in volta mostrano di poter avere con sé la maggioranza dei suffragi, finiscono brutalmente in galera. E’ così per il sindaco di Istanbul, Ekrem İmamoglu, incarcerato dallo scorso 19 marzo. E’ così da nove anni per Selahattin Demirtas e Figen Yüksekdag, copresidenti del HDP, il Partito Democratico dei Popoli, filocurdo e di sinistra ecologista, femminista, federalista. E’ così da ventisei anni per Abdullah Öcalan (1948), il fondatore nel 1978 del Pkk, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, che da più di vent’anni ha abbandonato la sua ortodossa formazione marxista-leninista per un eclettico programma libertario, egualitario, femminista, ambientalista, municipalista e antistatalista, che ha cercato corrispondenza nel confederalismo democratico del Rojava e degli yazidi del Sinjar-Shingal.
continua in
https://www.ilfoglio.it/piccola-posta/2025/05/13/news/qualcosa-di-magnanimo-e-di-solenne-nella-decisione-del-pkk-7721086/
Radio Onda d’Urto
Martedì 13 maggio. Trump in Medio Oriente, bombe di Israele sugli ospedali a Gaza

PALESTINA – Dopo il rilascio da parte di Hamas di un soldato con cittadinanza Usa e israeliana, il 21enne Idan Alexander, Israele ha bombardato nella notte l’ospedale Nasser di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Tra le vittime il giornalista palestinese Hassan Eslaih.
Il giornalista Eslaih si trovava nel reparto ustionati, ricoverato il mese scorso in seguito a un altro raid nello stesso ospedale; allora nel mirino direttamente la tenda adibita a Media Center, con due morti, incluso un altro giornalista.
Il tutto mentre il presidente degli Stati Uniti Trump si trova in Medio Oriente, per un tour di affari di tre giorni nella regione. Prima tappa in Arabia Saudita dove il tycoon ha strappato un accordo 142 miliardi per le armi Usa.
Radio Onda d’Urto ha parlato dei movimenti diplomatici in corso tra Stati Uniti, Israele e Hamas con Eliana Riva, caporedattrice di Pagine Esteri.
Sul fronte della solidarietà al popolo palestinese questo martedì 13 maggio, presso la Federazione Nazionale della Stampa Italiana a Roma, si è svolta la conferenza stampa promossa dall’Associazione delle Organizzazioni Italiane di Cooperazione e Solidarietà Internazionale, Arci e Assopace Palestina, per la presentazione della delegazione italiana che partirà dal 16 al 19 maggio per il valico di Rafah e la Striscia di Gaza.

Al convoglio umanitario parteciperanno, oltre agli operatori e alle operatrici delle organizzazioni della società civile, anche 15 parlamentari, 2 eurodeputati, 13 giornalisti, accademici ed esperti di diritto internazionale. Durante la conferenza stampa sono stati presentati gli obiettivi umanitari, le finalità politiche e il programma della missione.
Una trasmissione su radiondadurto.org con le voci di
- Silvia Stilli, presidente dell’Associazione delle Organizzazioni Italiane di Cooperazione e Solidarietà Internazionale, che ha riportato il messaggio di Issam Younis, direttore dell’Al Mezan Center for Human Rights di Gaza
- Cecilia Strada, membro del gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo
- gli interventi durante la conferenza stampa
- le interviste realizzate dal nostro collaboratore Stefano Bertoldi

LAVORO – Torniamo all’Italia e alle notizie sul lavoro precario, quello all’interno delle cooperative sociali.
Sciopero nazionale oggi delle lavoratrici e dei lavoratori delle cooperative del terzo settore: presidi a Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari e Ancona, mentre altre città si stanno organizzando per unirsi alla mobilitazione lanciata dal sindacato di base USB.
L’obiettivo è denunciare le problematiche legate alle condizioni di lavoro, in particolare il contratto part-time ciclico verticale, che da giugno a settembre lascia questi lavoratori senza retribuzione, contributi previdenziali e senza ammortizzatori sociali, oltre al tema dell’internalizzazione.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, l’intervista a Giacomo del sindacato di base USB.

ANTIFASCISMO – Il Remigration Summit, ovvero la kermesse neonazista europea che era attesa sabato 17 maggio al Dolce Milan Hotel Malpensa di Somma Lombardo, in provincia di Varese, non ha più una sede.
L’hotel si è tirato indietro, negando la disponibilità della sala alla calata di razzisti, suprematisti e nazisti vari coinvolti per l’occasione.
Difficile dire cosa accadrà adesso e dove andranno i neonazisti in arrivo da mezza Europa, tuttavia resta in campo la mobilitazione antifascista, con diverse piazze dentro e fuori Milano.
Ne parla ai nostri microfoni Valter Boscarello di Memoria Antifascista.

Ancora dalle mobilitazioni antifasciste, venendo a Brescia.
L’Assemblea Permanente Antifascista ha organizzato per giovedì 15 maggio, alle ore 20, presso l’Istituto Superiore di Stato “Andrea Mantegna di via Fura 96 a Brescia un incontro dal titolo “Ieri partigiani, oggi antifascisti”.
Una serata che vedrà come ospiti Moni Ovadia, Claudia Cernigoi, Domenico Gallo, Saverio Ferrari e Antonella Barranca.
Vi proponiamo una trasmissione con le voci di alcuni degli organizzatori: Valter Longhi, dell’ Osservatorio democratico nuove destre – azione antifascista Brescia, Dino Greco, del Partito della rifondazione Comunista e Beppe Corioni, del C.S. 28 maggio di Rovato.
Oggi si è parlato anche di
13 maggio 2025. Feroci crimini di guerra inglesi in Iraq e Afghanistan svelati dalla BBC

Piero Orteca
Le forze speciali inglesi sono accusate di avere commesso crimini di guerra. Omicidi ed esecuzioni sommarie della peggiore specie, compiuti in modo efferato, spesso per il solo piacere di vedere scorrere il sangue. Sembra un racconto uscito dalle cronache più rabbrividenti di certe stragi naziste, e invece la realtà supera ogni più fosca immaginazione. La fonte è assolutamente inattaccabile: la prestigiosa BBC.
continua in
https://www.remocontro.it/2025/05/13/feroci-crimini-di-guerra-inglesi-in-iraq-e-afghanistan-svelati-dalla-bbc/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=gli-ultimi-newsletter-total-articoli-dal-nostro-blog_262
13 maggio 2025. Terremoto Napoli, i cittadini di Pozzuoli: “Tanta paura, costretti ad arrangiarci”
I puteolani dopo la scossa: “Vorremmo più informazioni”
LaPresse – Tanta paura tra i cittadini di Pozzuoli (Napoli) a seguito del terremoto di magnitudo 4.4 registrato questa mattina alle ore 12,07 ai Campi Flegrei. Caos nei minuti immediatamente successivi con scuole e uffici evacuati e traffico completamente in tilt fino a Napoli. In tanti hanno abbandonato le case per riversarsi in strada. A meno di un’ora dal sisma la situazione era già tornata alla tranquillità ma i cittadini continuano ad affermare di non avere chiaro cosa fare in questi situazioni e di sentire le Istituzioni lontane.
continuazione e video in
https://www.lapresse.it/cronaca/2025/05/13/terremoto-napoli-i-cittadini-di-pozzuoli-tanta-paura-costretti-ad-arrangiarci/
Terremoto a Napoli, magnitudo 4.4: evacuate scuole e università. Musumeci: «Dichiarare stato d’emergenza»

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.lapresse.it/cronaca/2025/05/13/terremoto-napoli-i-cittadini-di-pozzuoli-tanta-paura-costretti-ad-arrangiarci/
vedi anche
Campi Flegrei, il punto stampa dell’Ingv: «Il processo sta continuando»
Perché la scossa 4.4 è stata percepita con più forza: il doppio evento nello stesso momento e lo sciame sismico
Il racconto: “Il pavimento non smetteva più di muoversi”
13 maggio 2025. La nemesi: fame e sete che uccidono in mare nell’indifferenza della Festa della mamma
Una bimba e un bimbo di due o tre anni e senza nome sono morti di fame e sete in un barcone per giorni alla deriva. L’ennesima, intollerabile, tragedia in mare

Paola Ortensi
Avevano in braccio quanto di più prezioso possedessero: i loro figli. Chissà con quante aspettative erano partiti dalla Libia verso l’Italia, l’Europa, le mamme e i papà con i figli. Famiglie che hanno speso tutto e più di quanto avessero, per la speranza di “raggiungere” una vita con la possibilità di un futuro. Ma il gommone maledetto, otto metri per circa 70 persone, dopo un giorno finisce il carburante e galleggia senza meta. Le madri continuano a stringere le loro creature sotto il sole a picco che brucia.
A bruciare e ad ustionare è anche l’acqua sul fondo del gommone, mescolata al carburante. Non c’è più né acqua né cibo.
continua in
https://www.noidonne.org/articoli/la-nemesi-fame-e-sete-che-uccidono-in-mare-nellaindifferenza-della-festa-della-mamma.php
13 maggio 2025. Sondaggi politici elettorali: cosa pensano gli italiani dei referendum abrogativi, i partiti nell’ultima indagine

Appelli a non andare alle urne, indignazione per i boicottaggi del centrodestra. A un mese l’Italia si spacca sui referendum abrogativi. Gli orientamenti di voto
Appelli a non andare a votare da parte del governo, anche da parte di chi rappresenta cariche istituzionali. Indignazione dall’altra parte, da chi invece vuole portare la gente alle urne e raggiungere il quorum. Sarebbe un buon risultato elettorale, per le opposizioni – per quelle sensibili ai quesiti referendari abrogrativi dell’8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza, certo – in caso di raggiungimento di quel limite. Per quanto sia difficile e improbabile. Ci pensa intanto il sondaggio SWG per il TgLa7 diretto da Enrico Mentana a misurare il sentimento del Paese verso le urne destinate a dividere e spaccare il Paese.
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https://www.unita.it/2025/05/13/sondaggi-politici-elettorali-cosa-pensano-italiani-referendum-abrogativi-partiti-ultima-indagine/
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Sondaggi politici elettorali: cosa pensano gli italiani dei leader internazionali, maglia nera a Trump e Putin
Sondaggi politici elettorali: i partiti italiani dopo la morte del Papa, l’ultima indagine SWG
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Sondaggi politici elettorali: gli italiani non vogliono Salvini ministro dell’Interno, i partiti nell’ultima indagine
Fermiamo la strage
12 maggio 2025. Operaio muore schiacciato da un furgoncino a Sanremo
La vittima aveva 55 anni. Inutile l’intervento con l’elisoccorso. Il mezzo forse si è ribaltato
Nuova tragedia sul posto di lavoro: un operaio di circa 55 anni è morto schiacciato da un furgoncino, sembra un carroattrezzi, sul quale si stava caricando un mezzo d’opera in via Val D’Olivi a Sanremo.
A quanto si apprende, in seguito a un cedimento del freno a mano, il furgoncino è andato indietro travolgendo l’uomo, ma la dinamica al vaglio dei carabinieri non è ancora del tutto chiara.
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https://www.rainews.it/articoli/2025/05/operaio-muore-schiacciato-da-un-furgoncino-a-sanremo-3be14680-0ff2-4740-8806-e224572dfb21.html
I giornali di oggi nella rassegna stampa di Rainews24
I giornali di oggi lunedì 12 maggio nella rassegna stampa di Rainews24
12 maggio 2025
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 1173
RaiNews LIVE
Zelensky: “L’incontro in Turchia può far finire guerra”. Trump: “Potrei esserci anche io”
Russia: “Inaccettabili gli ultimatum europei”. Putin apre a trattative “senza condizioni”, Zelensky replica chiedendo una tregua di 30 giorni, infine Trump lo convince ad accettare. Il presidente ucraino ha sentito il Papa
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2025/05/zelensky-dopo-il-pressing-di-trump-aspetto-putin-giovedi-in-turchia-basta-scuse-tregua-8100acdc-1ba1-4fbf-b7bd-65e4d28076bd.html
vedi anche
- Isw: Putin cerca manipolare negoziati sul cessate il fuoco
- video Agile e minaccioso, la silhouette del nuovo caccia russo
- video Il crollo del gigante petrolifero avvolto dalle fiamme
- Trattative di pace, Zelensky sfida Putin: “Ti aspetto giovedì”
- La mossa di Putin: “Negoziati diretti senza condizioni dal 15 maggio”
https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina
LeMonde LIVE
En direct, guerre en Ukraine : Volodymyr Zelensky dénonce le « silence bien étrange » de la Russie sur sa proposition de rencontre directe en Turquie
« Le monde n’a toujours pas reçu de réponse claire de la Russie aux nombreuses propositions de cessez-le-feu », a également déploré le président ukrainien, selon lequel « les bombardements et les assauts russes se poursuivent ».
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE Dal 12 al 18 maggio
https://www.lemonde.fr/international/live/2025/05/11/en-direct-guerre-en-ukraine-volodymyr-zelensky-annonce-qu-il-attendra-vladimir-poutine-en-turquie-le-15-mai-et-appelle-a-un-cessez-le-feu-complet-des-lundi_6604898_3210.html
L’essentiel du lundi 12 mai à 21 heures
Alors que l’ultimatum posé par les Américains et les Européens à la Russie d’un cessez-le-feu inconditionnel de trente jours court jusqu’à lundi soir, le Kremlin a répondu par une fin de non-recevoir. «Ce langage d’ultimatums est inacceptable pour la Russie, il ne convient pas. On ne peut pas s’adresser à la Russie avec un tel langage », a déclaré le porte-parole du Kremlin, Dmitri Peskov.
Le président français, Emmanuel Macron, devait reparler avec son homologue ukrainien, Volodymyr Zelensky, et ses « collègues européens » lundi après-midi. « Il faut maintenant être raisonnables, tous. Soit la Russie est sérieuse et veut la paix. Soit elle n’est pas sérieuse et nous devons sanctionner davantage », a-t-il dit.
Le président ukrainien a proposé à son homologue russe, Vladimir Poutine, de le rencontrer « en personne » jeudi à Istanbul, ce qui serait une première depuis le début de l’invasion de l’Ukraine en février 2022. Le Kremlin n’a pas réagi à cette proposition, bien que s’étant dit prêt à des négociations « directes ».
M. Poutine « doit désormais tenir sa part du contrat et se présenter jeudi à Istanbul », a estimé le ministre de l’Europe et des affaires étrangères français, Jean-Noël Barrot, alors que l’Europe menace de mettre en place des « sanctions particulièrement puissantes et massives » s’il n’accepte pas la proposition de cessez-le-feu.
Donald Trump n’exclut pas de se rendre en Turquie, jeudi, à l’occasion des pourparlers entre l’Ukraine et la Russie. « Je ne sais pas où je serai jeudi. J’ai tellement de réunions, mais j’ai pensé à prendre l’avion pour aller là-bas », a-t-il déclaré lors d’une conférence de presse.
Le président turc, Recep Tayyip Erdogan, qui a proposé d’accueillir des pourparlers entre l’Ukraine et la Russie, a espéré que « la fenêtre d’opportunité » qui s’est ouverte au cours du week-end « ne sera pas perdue ».
« Jusqu’à présent, la Russie n’a pas montré d’intention sérieuse de faire progresser les négociations. Elle doit le faire sans tarder », ont déclaré les ministères des affaires étrangères de plusieurs pays européens à l’issue d’une réunion à Londres.
Malgré une demande de trêve, dimanche, les attaques russes se sont poursuivies dans la nuit, à l’aide de 108 drones. L’armée ukrainienne a dit, lundi matin, en avoir abattu 55, et 30 leurres n’ont pas atteint leur cible.
Il Papa: disarmiamo le parole per disarmare la Terra
Nell’udienza agli operatori della comunicazione, stamani in Aula Paolo VI, Leone XIV esorta a dire “no alla guerra delle parole e delle immagini”, a “non cedere mai alla mediocrità” e a creare “spazi di dialogo e di confronto”. L’invito è anche a portare avanti “il servizio alla verità” con una comunicazione “non muscolare, ma capace di ascolto”. La solidarietà ai giornalisti in carcere e il richiamo alla libertà di espressione e di stampa
Isabella Piro – Città del Vaticano
continua in
https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2025-05/leone-xiv-operatori-comunicazione-pace-liberta-stampa.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=NewsletterVN-IT
LEGGI QUI IL TESTO INTEGRALE DEL DISCORSO DI LEONE XIV
Leone XIV incontra i media: “Disarmiamo le parole per disarmare la Terra”. Il primo Regina Coeli
L’incontro nell’Aula Paolo VI in Vaticano, oltre 5000 giornalisti presenti. La telefonata con Zelensky. 100mila persone in piazza per la preghiera mariana. “Ai giovani dico: non abbiate paura!”. Diffuso lo stemma del Pontefice
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2025/05/nuovo-papa-americano-robert-francis-prevost-leone-xiv-fumata-bianca-sistina-habemus-papam-indulgenza-plenaria-francesco-programma-13a30ccc-51a7-4605-b111-306dd143e042.html
vedi anche
Leone XIV: “Tenerezza e misericordia. Il buon Pastore dà la vita per il suo gregge”
Papa Leone XVI, la prima omelia: cosa ha detto davanti ai Cardinali
video “Habemus Papam”: il nuovo Pontefice è Robert Francis Prevost, Leone XIV
Prevost, agostiniano Usa che ha scelto i vescovi nel mondo
Leone XIV, il Papa tennista
Radio Onda d’Urto
Lunedì 12 maggio. Il Pkk annuncia lo scioglimento e la fine della lotta armata
Seguito l’appello di Öcalan | Gaza: Hamas libera il soldato israelo-statunitense Idan Alexander | Il governo francese attacca Jeune Garde e Urgence Palestine | Sciopero dei precari dell’Università

PKK – Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, ( Pkk) , ha annunciato di aver svolto, tra il 5 e il 7 maggio, il 12/mo congresso, durante il quale è stato deciso di sciogliere la struttura organizzativa e porre fine alla lotta armata . Il Pkk, in una dichiarazione scritta, ha dato quindi sostanza all’ appello lanciato a febbraio dal leader Abdullah Öcalan (da 26 anni rinchiuso nell’isola carcere di Imrali) per una soluzione politica del conflitto pluridecennale con Ankara. “Tutte le attività sotto il nome di Pkk sono terminate”, si legge nella dichiarazione conclusiva del congresso.
Da capire ora la risposta di Erdogan, visto che tra le condizioni del Pkk per proseguire trattative e dialogo c’è la possibilità che sia lo stesso Öcalan a condurre la nuova fase politica, fuori dal carcere, con contestuale disarmo in tre fasi, vigilato dalle Nazioni Unite. La dichiarazione del Pkk non riguarda, infatti, solo la Turchia; sono molti altri i Paesi – Siria, Iraq e Iran in particolare – che saranno in qualche modo coinvolti dalla svolta politica della lotta di liberazione, curda ma non solo, così come delineata dal “nuovo paradigma” confederale dello stesso Ocalan.
Duran Kalkan , esponente del comitato esecutivo del Pkk, aprendo i lavori ha affermato: “Questo congresso è diverso dagli altri. In un certo senso, può essere paragonato al nostro primo congresso. Si tiene per concludere e collocare storicamente, in maniera corretta, l’esperienza del Pkk. Ma questo non è il fine ultimo; piuttosto, l’ obiettivo è creare spazio per nuove iniziative e opportunità “. Ne abbiamo parlato qui con Murat Cinar, giornalista turco e nostro collaboratore, e Jacopo Bindi, dell’Accademia della Modernità Democratica. Allo stesso link trovate anche la traduzione della dichiarazione conclusiva.
PALESTINA – Hamas ha consegnato oggi alla Croce Rossa internazionale il soldato israelo-statunitense Idan Alexander in seguito alle trattative con gli Usa che hanno bypassato Tel Aviv.

Rabbiosa la reazione di Netanyahu, costretto a proclamare qualche ora di cessate il fuoco in concomitanza con il rilascio di Alexander: “Il rilascio di un ostaggio – ha detto il premier israeliano – non porterà a un cessate il fuoco stabile. Al contrario, i negoziati per un possibile accordo che garantisca il rilascio di tutti gli ostaggi a Gaza saranno condotti sotto il fuoco. Stiamo preparando un’intensificazione dei combattimenti”, ha aggiunto Netanyahu prima che il suo esercito bombardasse l’ennesima scuola-rifugio a Gaza. 15 le vittime, in gran parte bambine-i, nel nord devastato di Jabalia. Per quanto riguarda la Palestina oggi ci siamo occupati soprattutto di solidarietà internazionale. In particolare siamo andati a Livorno, dove stamattina i portuali hanno tenuto un presidio al porto dopo che sabato scorso, nella città toscana, erano scese in piazza duemila persone per dire “Stop al genocidio”, “Palestina libera” e “Stop alle guerre e al riarmo”..
FRANCIA – In Francia, invece, la solidarietà internazionale con il popolo palestinese è sotto attacco insieme alla resistenza antifascista. Domani sul tavolo del Consiglio dei ministri arriverà la proposta di dissoluzione d’imperio di due importanti realtà sociali e politiche transalpine: Jeune Garde Antifasciste, collettivo antifascista di Lione nato nel 2018 per opporsi al montare dell’estrema destra nella seconda città della Francia, e Urgence Palestine, rete nazionale fondata da persone palestinesi della diaspora e che riunisce organizzazioni e movimenti associativi, sindacali e politici mobilitati per “l’autodeterminazione del popolo palestinese”.
Contro lo scivolamento sempre più a destra del governo francese in Francia è in corso una mobilitazione di massa sia nelle piazze – domenica 11 maggio in migliaia hanno sfilato a Parigi, unendo la lotta antirazzista a quella decoloniale e antifascista – che sul web: oltre 200mila le persone che hanno già firmato la petizione “Contro il genocidio, per una Palestina libera: no allo scioglimento di Urgence Palestine”. Da Parigi, su Radio Onda d’Urto è intervenuta Rachele Borghi, docente di Geografia alla Sorbona di Parigi, attivista transfemminista e per la Palestina.

UNIVERSITÀ – In Italia oggi sciopero nazionale contro il Ddl Bernini , promosso da diversi sindacati (Flc-Cgil, Usi, Cub, Usb, Cobas, Adl Cobas, Clap) con l’adesione delle Assemblee precarie universitarie di tutta Italia per opporsi ai tagli del Governo e all’entrata dei privati nella didattica, oltre che per rivendicare maggiori risorse per la stabilizzazione dei ricercatori e l’internalizzazione degli appalti. Su Radio Onda d’Urto corrispondenze da Torino, Pisa, Bologna, Roma e Milano.

Oggi si è parlato anche di
- Brescia: la polizia e la Lega lo volevano espellere. Oggi Makam ha ottenuto la cittadinanza italiana
- Brescia: assolto grazie anche al video diffuso da Radio Onda d’Urto il ragazzo fermato in piazza Vittoria nel 2021
- Pavia: bloccato lo sfratto di una famiglia con minori. “La proprietà è uno dei palazzinari più ricchi della città”
Pinte&Spalti 15 maggio 2025
“Scusa Provenzali… soltanto dieci secondi per dire che quella che ho appena tentato di concludere è stata la mia ultima radiocronaca per la Rai. Un grazie affettuoso a tutti gli ascoltatori, mi mancheranno.”

Con queste poche, misurate, impeccabili parole Sandro Ciotti, il 12 maggio 1996, si congedava dallo stadio Sant’Elia di Cagliari, dai radioascoltatori di “Tutto il calcio minuto per minuto”, l’iconica trasmissione della RAI che dal 1960 raccontava a milioni di italiani, attraverso l’etere, le partite di calcio, facendo “vedere” con la sola forza della parola, quello che accadeva sui vari campi di gioco. Sandro Ciotti, di tutte le voci di “Tutto il calcio minuto per minuto” era il più colto, originale, aristocratico. A renderlo unico, anche più del grande “nemico” Enrico Ameri, fu, innanzitutto, quella voce roca, irripetibile cifra stilistica, fastidiosa eredità di una radiocronaca tenuta da Ciotti a Città del Messico, sotto una pioggia battente, nel 1968 durante le Olimpiadi. Quello che per molti sarebbe stato un limite se non addirittura la fine della carriera, per Ciotti divenne il suo biglietto da visita, il tratto inconfondibile di un professionista unico. Non fu solo la voce, tuttavia, a renderlo impareggiabile, inimitabile.
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“Infermieri italiani sottopagati e in fuga”. Il 1°Rapporto Fnopi-Sant’Anna fotografa una crisi strutturale. “Una cabina di regia con poteri straordinari per risolvere la questione”

In Europa la professione infermieristica viene valorizzata anche economicamente mentre in Italia si continua a tirare la cinghia, con stipendi che segnano un distacco di oltre 7.000 euro rispetto alla media OCSE. Alla sottovalutazione economica si somma il problema della carenza di personale e quasi il 30% degli infermieri italiani pensa di cambiare lavoro, e nelle aree ospedaliere fino al 45% valuta di lasciare la professione entro un anno.
“Partire dai dati per istituire una cabina di regia governativa con poteri straordinari che affronti e risolva la questione infermieristica”.
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https://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=129537&fr=n
IL REPORT
Vedi anche
Nursind: “Si allunga elenco obiettivi mancati da Governo e Parlamento”
Nursing Up: “Viviamo da poveri, siamo l’Italia che si prende cura di tutti, ma che non viene curata”
Pd: “Contro crisi professioni infermieristiche intervenire subito”
Schillaci: “Carenza infermieri questione non solo economica ma di attrattività”
Gemmato: “Infermieri valore del Paese e del Ssn che dobbiamo difendere’
M5S: “I ringraziamenti a non bastano più. Servono i fatti”
Ugl: “Nobile professione al servizio dei popoli. Gratifichiamoli con gesti tangibili”
Azione: “Vera emergenza. Italia perde 10 mila infermieri all’anno”
12 maggio 2025. La protesta dei ricercatori precari: il governo sta affossando le università

Cristiana Pulcinelli
“Siamo le lavoratrici precarie e i lavoratori precari che portano avanti la didattica e la ricerca nell’università italiana. Siamo quasi la metà del personale docente e di ricerca. Il nostro lavoro è essenziale per il funzionamento dell’università, anche se è spesso invisibile e isolato, reso flessibile, incerto e senza garanzie contrattuali, né sindacali.
Siamo le/i dottorande/i il cui lavoro non è riconosciuto come tale, in una condizione di ricattabilità che ci impone di svolgere gratuitamente mansioni richieste dal docente di riferimento o da aziende che ci finanziano il dottorato.
Siamo collaboratrici/tori all’attività di ricerca, assegniste/i, ricercatori/trici e docenti a contratto che lavorano per salari insufficienti, con contratti brevi e senza tutele, senza garanzie di rinnovo, senza sapere in che città vivremo né a quale progetto ci dedicheremo l’anno successivo”.
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https://www.strisciarossa.it/la-protesta-dei-ricercatori-precari-il-governo-sta-affossando-le-universita/
I giornali di oggi nella rassegna stampa di Rainews24
I giornali di oggi domenica 11 maggio nella rassegna stampa di Rainews24

I volenterosi volano a Kiev e telefonano a Trump. L’Alleanza atlantica rispunta per un giorno attorno a un Piano per l’Ucraina: un mese di tregua, armi a Zelensky, sanzioni a Mosca se non accetta. I leader europei festeggiano ma decide il tycoon. Meloni resta a guardare
Marina Catucci
https://ilmanifesto.it/tregua-di-un-mese-trump-e-volenterosi-insieme-finche-dura
11 maggio 2025. Cinque sì ai referendum. Così milioni di lavoratori saranno più forti, e ci sarà più fiducia nel futuro

Alessandro Genovesi
Uno strumento per migliore la vita a circa 15 milioni di donne e uomini, dare loro più diritti e tutele. Un’occasione per invertire la tendenza ventennale del nostro Paese ad una via bassa allo sviluppo, con salari fermi, poca formazione, scarsi investimenti in innovazione e qualità. Questo è il merito politico e concreto che pongono i 5 quesiti referendari che voteremo il prossimo 8 e 9 giugno.
Questa l’occasione che imprenditori seri, lavoratori, disoccupati, professionisti e pensionati hanno per dare un segnale chiaro al legislatore.
Questa l’occasione, per tutte le forze politiche, per rianimare una connessione tra popolo e istituzioni, dopo decenni di delusioni, rabbia, preoccupazione per un futuro dove sembra che la politica e i Parlamenti nazionali non ce la fanno più ad incidere sulle questioni sociali, a prendere almeno un po’ il toro per le corna.
continua in
https://www.strisciarossa.it/cinque-si-ai-referendum-cosi-milioni-di-lavoratori-saranno-piu-forti-e-ci-sara-piu-fiducia-nel-futuro/

11 maggio 2025
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 1172
RaiNews LIVE
Putin propone negoziati diretti. Trump: “Kiev dovrebbe accettare”. Zelensky: “Lo aspetto in Turchia”
Erdogan. “Svolta storica. Noi pronti ad ospitare i negoziati” sente Putin per i colloqui diretti fra Mosca e Kiev a Istanbul il 15 maggio. Kellog: “Prima il cessate il fuoco poi i colloqui”. Zelensky: “Putin accetti tregua, lo aspetto giovedì”
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2025/05/putin-propone-ripresa-negoziati-per-giovedi-a-istanbul-determinati-ad-eliminare-radici-conflitto-08ecb8c3-db1c-411a-bea3-f1d5c7c0c226.html
vedi anche
- Vertice dei leader europei a Kiev. Zelensky: “Piano d’azione in 4 punti”. Trump è d’accordo
- video Al vertice di Kiev i volenterosi chiedono una tregua di 30 giorni a Mosca
- video Zelensky, è necessario un cessate il fuoco completo e incondizionato
- video La rabbia di Putin contro l’Occidente che lo “ha sfidato”
- Ucraina, la mossa di Putin: “negoziati diretti”
https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina
LeMonde LIVE
En direct, guerre en Ukraine : Volodymyr Zelensky annonce qu’il « attendra » Vladimir Poutine en Turquie le 15 mai et appelle à un cessez-le-feu complet dès lundi
Peu avant, Donald Trump venait de presser l’Ukraine d’accepter « immédiatement » la rencontre pour des négociations directes, proposée la veille par le président russe, « dès le 15 mai, à Istanbul ». Emmanuel Macron a souligné, de son côté, « la nécessité d’un cessez-le-feu » pour que la rencontre ait lieu.
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE Dall’11 al 18 maggio
https://www.lemonde.fr/international/live/2025/05/11/en-direct-guerre-en-ukraine-volodymyr-zelensky-annonce-qu-il-attendra-vladimir-poutine-en-turquie-le-15-mai-et-appelle-a-un-cessez-le-feu-complet-des-lundi_6604898_3210.html
Ce qu’il faut retenir dimanche 11 mai, dans la soirée
Volodymyr Zelensky a annoncé qu’il « attendra » Vladimir Poutine en Turquie jeudi et appelé à un cessez-le-feu complet, dès lundi. « J’espère que cette fois-ci les Russes ne chercheront pas [d’excuses] », a ajouté le président ukrainien. Ces potentielles négociations directes entre les deux chefs d’Etat seraient une première depuis le début de la guerre.
Donald Trump venait de presser Kiev d’accepter la rencontre proposée la veille par le président russe. Samedi, Vladimir Poutine s’est dit prêt « à des négociations sans aucune condition préalable » et a proposé d’entamer des discussions « dès jeudi prochain, le 15 mai, à Istanbul ». Tout en balayant la proposition de trêve de trente jours formulée par Kiev et ses alliés.
La Turquie s’est, elle, dite dimanche disposée à accueillir ces négociations. Le seul pays membre de l’OTAN à continuer de parler aussi bien avec Kiev qu’avec Moscou avait déjà accueilli, en mars 2022, le premier face-à-face entre les ministres des affaires étrangères russe et ukrainien.
Pour Emmanuel Macron, il est « nécessaire » que la Russie accepte d’abord un cessez-le-feu afin qu’une rencontre ait lieu jeudi. Le président français s’est entretenu dimanche avec ses homologues allemand, britannique et polonais, ainsi qu’avec Donald Trump et le président ukrainien, selon l’Elysée.
Dans sa première prière dominicale depuis son élection, le pape Léon XIV a demandé « une paix authentique, juste et durable » en Ukraine, formule qui tranche avec le ton qu’employait François. Au nom d’un pacifisme total, celui-ci appelait plus volontiers de ses vœux une paix immédiate, et avait demandé à l’Ukraine d’avoir « le courage du drapeau blanc ».
Il Papa: “Mi rivolgo ai potenti del mondo, mai più la guerra!”
Dopo la preghiera mariana del Regina Caeli, Leone XIV lancia un appello di pace per i territori feriti da guerre e violenze. Chiede una pace “giusta e duratura” per l’Ucraina e il ritorno dei bambini nelle proprie famiglie, invoca il cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi, auspica un accordo duraturo tra India e Pakistan. Saluta poi le circa 100 mila persone in Piazza San Pietro e ricorda tutte le mamme nella festa loro dedicata: “Una preghiera anche per quelle in cielo”
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano


Per un’Europa di pace ottant’anni dopo, il radiomessaggio del 9 maggio 1945 di Pio XII
Papa Leone XIV, primo Regina Coeli a San Pietro: “Appello ai grandi della terra, mai più la guerra”
100mila persone in piazza per la preghiera mariana. “Ai giovani dico: non abbiate paura! Preghiamo per le vocazioni. Auguri alle mamme”. Diffuso lo stemma del Pontefice: “In Cristo siamo una cosa sola”, ieri ha spiegato la scelta del nome
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2025/05/nuovo-papa-americano-robert-francis-prevost-leone-xiv-fumata-bianca-sistina-habemus-papam-indulgenza-plenaria-francesco-programma-13a30ccc-51a7-4605-b111-306dd143e042.html
vedi anche
video “Habemus Papam”: il nuovo Pontefice è Robert Francis Prevost, Leone XIV
Prevost, agostiniano Usa che ha scelto i vescovi nel mondo
Leone XIV, il Papa tennista
11 maggio 2025. Le “cose nuove” di Leone XIV
La Chiesa più multiculturale della storia entra con tutto il peso della sua autorità nel campo minato della crisi dell’Occidente e del disordine mondiale. E al centro dell’agenda del nuovo Papa si affaccia la rivoluzione antropologica e tecnologica in corso.
Ida Dominijanni
Non sapevamo nulla del cardinale Prevost quando si è affacciato alla loggia di San Pietro in qualità di Papa Leone XIV. Due minuti dopo, grazie a internet, a Wikipedia e alla sala stampa del Vaticano, sapevamo tutto della sua biografia, della sua formazione agostiniana e della sua passione per il tennis e per il pollo fritto, ma sempre troppo poco per dedurne che tipo di papato sarà il suo, malgrado le deduzioni proprie e improprie cominciassero a fioccare da tutti i media del mondo mentre le sue prime parole sulla “pace disarmata e disarmante” ci confortavano sulla tenuta di una parte almeno, la più impellente, dell’eredità di Francesco.
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https://centroriformastato.it/le-cose-nuove-di-leone-xiv/
11 maggio 2025. Angelo d’Orsi: Un doloroso evento privato che è un fatto pubblico e mi pare giusto e necessario raccontarlo. Su Il Fatto Quotidiano di oggi.

11 maggio 2025. Estinguersi o evolvere? Il dilemma de “La sfida climatica” di Pasini

Ugo Leone
Ha fatto bene Antonello Pasini ( il noto fisico climatologo del CNR e docente di Fisica del clima a Roma Tre) a titolare La sfida climatica il suo ultimo lavoro edito da Codice. Ha fatto bene a parlare di sfida anzicchè, immediatamente, di crisi. Perché cominciare a parlare di crisi oggi diventa quasi una sterile presa d’atto. È quello che succede in quasi tutte le grandi conferenze internazionali generalmente organizzate dalle Nazioni Unite ormai dal 1972 (Stoccolma) ed è quanto si dice in tutte le “giornate di…” nelle quali si ricorda che siamo messi male e si tira avanti.
Ma non se ne può prescindere e Pasini ci spiega per filo e per segno perché il mutamento climatico in atto sia motivo di crisi economiche, sociali, politiche ormai quotidiane. Lo sanno anche i negazionisti che negano l’esistenza di responsabilità umane, ma non gli effetti negativi di un clima che muta con il susseguirsi di eventi estremi e con l’aumento delle temperature. Un aumento che tra scioglimento dei ghiacciai polari, e non solo, e innalzamento del livello di mari ed oceani mette in seria crisi le sorti del pianeta.
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https://www.strisciarossa.it/estinguersi-o-evolvere-il-dilemma-de-la-sfida-climatica-di-pasini/


11 maggio 2025. Paure della Storia sulla Germania, da Tacito a Weimar

Lo storico romano Publio Cornelio Tacito, alla fine del I secolo d.C., scrisse «De origine et situ Germanorum». Luoghi e abitudini delle popolazioni che vivevano a nord delle Alpi, allora semisconosciute.
Giovanni Punzo
Dopo venti secoli il mondo a nord delle Alpi sembra a volte altrettanto sconosciuto, come si ricava dai commenti sulle attuali vicende tedesche, che vanno dal giudizio di incostituzionalità di AFD all’incidente occorso all’elezione del Cancelliere Mertz, ma ai quali sfugge l’intreccio di paure ereditate dalla storia che pesano ancora sulla Germania.
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L’altra faccia dello sport
11 maggio 2025. Cuju: il gioco del calcio che, duemila anni prima di Messi e Yamal, unì l’impero cinese

Molto prima di Leo Messi e Lamine Yamal, nell’antica Cina si giocava a cuju: un gioco col pallone per tenere insieme un impero immenso e instabile.
Roberto Graziosi
Nel cuore della Cina imperiale, tra le dinastie Han e Song (206 a.C. – 1368 d.C.), quando la politica vacillava e le rivolte dilagavano, un’attività sorprendente divenne collante sociale: il cuju, un gioco con la palla considerato l’antenato del calcio moderno. Nato come esercizio militare per tenere in forma i soldati, il cuju si trasformò in fenomeno culturale e strumento politico. A ricostruire in modo approfondito questa vicenda è lo studio di Enzo H. Smith, presentato alla Young Historians Conference 2025 della Portland State University.
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https://www.focus.it/cultura/storia/cuju-il-calcio-prima-del-calcio-che-uni-l-impero-cinese?utm_source=firefox-newtab-it-it
11 maggio 2025. I 90 magici anni della Metro di Mosca: storia, bellezza ed efficienza

‘Cin cin’ alla metropolitana di Mosca per i suoi 90 anni di storia, bellezza e comodità. Il 15 maggio quella che viene considerata la più bella metropolitana del mondo spegnerà 90 candeline. Un compleanno importante che festeggerà come sempre trasportando i circa 8 milioni di viaggiatori tra funzionalità, pulizia e puntualità (l’indice è del 99,98%).
Marco Marangoni
Restare aggiornati ai numeri collegati alla famosa ‘Moskovskij metropoliten imeni V. I. Lenina’ (metropolitana di Mosca intitolata a Lenin) non è facile. Le linee sono 16, le stazioni (‘stantsii’) servite sono ben 306 (120 sono state costruire negli ultimi 15 anni) per un totale di 525 chilometri. In più c’è la monorotaia che scorre nella zona della torre della televisione a Ostankino e le quattro linee dei treni urbani di superficie che fanno impennare i numeri totali, 443 stazioni e 833 chilometri. Le stazioni riconosciute patrimonio culturale della Russia sono 48. Attorno al ‘sistema metropolitana’ lavorano più di 60 mila persone.
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11 maggio 2025. Le lobby dell’industria dell’alcol
Certamente ci si deve chiedere perché i produttori di alcolici non siano tenuti a rispettare i requisiti legali a cui sono sottoposti tutti gli altri produttori di alimenti e bevande. Ovvero, fornire gli ingredienti e le informazioni nutrizionali sull’etichetta. È una buona domanda, e la risposta è nelle lobby.

Benedetta Saraceno
Salute Internazionale si è già occupata di Alcol e Industria dell’Alcol (1, 2) ma di fronte alla sfrontatezza e ignoranza colpevole delle autorità sanitarie, repetita iuvant. I danni legati all’alcol sono una delle principali preoccupazioni per la salute pubblica nei paesi della Unione Europea e sono responsabili di oltre il 7% di tutte le malattie e delle morti precoci. Anche un consumo moderato di alcol aumenta il rischio a lungo termine di alcune patologie cardiache, epatiche e tumorali, e il consumo frequente di grandi quantità può portare alla dipendenza, alla violenza domestica e agli incidenti stradali. L’Europa è la patria di alcune delle più lunghe tradizioni in fatto di alcolici, che sono profondamente legati alle culture di tutto il continente. Il mercato delle bevande alcoliche in Europa è uno dei più grandi al mondo. Dopo essersi ripreso dall’impatto della pandemia, il settore ha un valore di oltre 200 miliardi di euro, pari a circa il 20% del mercato globale. Il mercato più grande in Europa per le bevande alcoliche è il Regno Unito. Nel 2022, il fatturato delle bevande alcoliche nel Regno Unito ammontava a circa 31 miliardi di dollari, tre miliardi in più rispetto alla Germania, il secondo mercato più grande con un fatturato di 28 miliardi di dollari. La Francia e l’Italia sono il terzo e il quarto mercato in Europa, con ricavi rispettivamente di 25,8 e 12,6 miliardi di euro.
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https://www.saluteinternazionale.info/2025/05/le-lobby-dellindustria-dellalcol/