2023 . 10 ottobre (1 – 10 ottobre)

Il lavoro, le lotte, la politica giorno per giorno

“…volge al declino l’era, che fu nobile nella sua durezza e serietà, della democrazia politica”.
(Luciano Canfora).

SITO IN CONTINUO AGGIORNAMENTO

Queste pagine non sono una rassegna stampa, ma la mia personale scelta di notizie, fatti, idee e persone per quanti, determinati ma con il sorriso sulle labbra, ancora resistono e lottano per il pane e le rose

IT.A.CÀ – Festival del Turismo Responsabile 2023 – 15 Settembre 2023 – 15 Ottobre 2023


Fermiamo le stragi!

Appello a tutte le donne e gli uomini che, dentro e fuori le istituzioni, non hanno smesso di credere nell’impegno per la pace, i diritti umani e la giustizia.

Flavio Lotti

Appello a tutte le donne e gli uomini che, dentro e fuori le istituzioni, non hanno smesso di credere nell’impegno per la pace, i diritti umani e la giustizia.

“E’ indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l’uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l’oppressione” (Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)

Fermiamo le stragi!
Anche se sembra difficile, facciamo l’impossibile per spezzare la spirale della violenza.
Bomba su bomba, raid dopo raid, assassinio dopo assassinio, razzo dopo razzo, attentato dopo attentato, strage dopo strage, la violenza sta superando ogni immaginazione.
Ad un’esplosione così straordinaria di violenza occorre contrapporre un’azione altrettanto straordinaria di segno contrario.
Condanniamo “senza se e senza ma” l’attacco ad Israele e la reazione che ne sta seguendo. Come abbiamo sempre, puntualmente, condannato tutti gli atti di guerra, di terrorismo e di violenza in ogni dove. Ma non limitiamoci a condannare! Salviamo le vite umane che possiamo ancora salvare. Non arrendiamoci all’escalation! Non lasciamoci trascinare nel baratro. Non assecondiamo la spirale della morte.

Facciamo pace a Gerusalemme
A trent’anni dalla firma degli Accordi di Oslo, dopo decenni di denunce e allarmi inascoltati, i responsabili delle istituzioni e della politica internazionale devono recitare il “mea culpa” e riconoscere la necessità pressante di fare quello che non è ancora stato fatto: la pace tra i “nemici”, la pace a Gerusalemme.

C’è un solo modo per mettere fine a questo incubo che sta insanguinando la Terra Santa e minaccia di infiammare il mondo intero: riconoscere ai palestinesi la stessa dignità, la stessa libertà e gli stessi diritti che riconosciamo agli israeliani. Tanti lunghi e dolorosi decenni di occupazione militare, uccisioni mirate, bombardamenti, guerre, arresti, repressione indiscriminata, abusi, umiliazioni, deportazioni, apartheid e violazione di tutti i fondamentali diritti umani, ampiamente documentati delle Nazioni Unite, dimostrano il fallimento di tutte le opzioni militari. Non ci sarà mai pace senza giustizia.

Rinnoviamo dunque, ancora una volta, un accorato appello a tutti i responsabili della politica nazionale, europea e internazionale perché intervengano energicamente per mettere fine a questa tragedia facendo rispettare il diritto internazionale dei diritti umani, la legalità internazionale e le risoluzioni delle Nazioni Unite. Israele e Palestina: due Stati per due Popoli. Stessa dignità, stessi diritti, stessa sicurezza.

INVIA LA TUA ADESIONE A: [email protected]

http://www.perlapace.it/fermiamo-le-stragi/


10 ottobre


Gambettola (Forlì-Cesena), 42enne muore mentre manovra un muletto

La fabbrica in cui è avvenuto l’incidente mortale (RAI TGR)

E’ il terzo decesso sul lavoro in regione in meno di una settimana. I sindacati proclamano un’ora di sciopero

RAI TGR EMILIA ROMAGNA – Un uomo di 42 anni è morto ieri nel tardo pomeriggio in un’azienda ortofrutticola di Gambettola, in provincia di Forlì-Cesena, dopo che il muletto che guidava si è ribaltato finendogli addosso. La vittima, un operaio di origine marocchina, residente in Romagna. L’episodio, denunciano i sindacati Cgil, Cisl e Uil, è accaduto alla Fellini Patrizio.  L’evento, affermano, “segna il secondo infortunio mortale in cinque anni all’interno dell’azienda”. Per oggi quindi è stato proclamato lo sciopero di un’ora nel turno del mattino, “grazie alla sensibilità delle lavoratrici e lavoratori che hanno aderito nella loro totalità. Questo è necessario non solo per il rispetto del lavoratore deceduto – spiegano i sindacati – ma perché vi siano le condizioni di ripartire adeguando tutte le procedure necessarie per garantire la piena sicurezza nei luoghi di lavoro. Questa nuova tragedia sottolinea l’urgente necessità di rivedere e potenziare nel rapporto con tutte le istituzioni le misure e le politiche atte alla tutela e l’incolumità di lavoratrici e lavoratori”.

Nel link sottostante il servizio di Giovanna Greco con l’intervista a Lorenzo Biondi, segretario generale Flai Cgil Forlì-Cesena. 
https://www.rainews.it/tgr/emiliaromagna/articoli/2023/10/gambettola-ennesimo-incidente-sul-lavoro-3d6018ea-407e-495a-ae04-cde3b9f282fa.html

Cefalù (Palermo), Trattore si ribalta, muore agricoltore

Tragedia a Cefalù, nel Palermitano, dove un uomo di 58 anni è morto dopo essere rimasto schiacciato dal trattore. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la vittima stava lavorando in un terreno in contrada Ferla, quando, per cause ancora da accertare, il mezzo si è ribaltato. Inutili i tentativi dei sanitari del 118 di rianimarlo. Sulla vicenda indagano i carabinieri.
https://www.rainews.it/tgr/sicilia/articoli/2023/10/trattore-si-ribalta-agricoltore-muore-a-cefalu-41da918e-3787-4b0e-a8e3-6c4dc51b8181.html



Dal 7 ottobre
Live dalla Palestina, la cronaca minuto per minuto – 10 ottobre giorno 4

IL POST LIVE

Israele sta continuando a bombardare la Striscia di Gaza

Dopo avere ordinato «l’assedio totale» del territorio palestinese: intanto Hamas ha minacciato di uccidere un ostaggio per ogni bombardamento israeliano senza preavviso

People stand outside a mosque destroyed in an Israeli air strike in Khan Younis, Gaza Strip, Sunday, Oct.8, 2023. (AP Photo/Yousef Masoud, File)

https://www.ilpost.it/2023/10/08/israele-hamas-attacchi-striscia-di-gaza-invasione/

RaiNews LIVE

Gaza, guerra totale. Israele prepara l’attacco, Hamas minaccia di uccidere gli ostaggi

Oltre 900 morti israeliani, 2000 feriti. Almeno 680 palestinesi uccisi, 3700 feriti. Abu Mazen all’Onu: “Fermate la catastrofe”. Tajani: “Due italo-israeliani dispersi”

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/gaza-guerra-totale-israele-prepara-lattacco-hamas-minaccia-di-uccidere-gli-ostaggi-97a45aff-8dc2-41da-9914-59550013c202.html

ALJAZEERA LIVE UPDATES

Israel-Hamas war live: Rockets fired from Gaza, sirens heard in Israel

  • Rockets fired from Gaza after Hamas issued warning over displacement of Palestinian civilians due to heavy Israeli bombardment.
  • Israeli air raids pound Gaza Strip, four days after Hamas sent rockets and fighters into Israel in an unprecedented attack.
  • Palestinian health ministry, the WHO call for humanitarian corridor “to ensure the entry of urgent medical aid” into Gaza’s overwhelmed hospitals.
  • The latest death toll stands at 830 Palestinians in Gaza and more than 900 people in Israel.
  • Hamas’s surprise attack on Saturday came after Israeli settlers stormed the Al-Aqsa Mosque compound in recent days and a record number of Palestinians were killed by Israel in recent months.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.aljazeera.com/news/liveblog/2023/10/10/israel-hamas-war-live-appeals-for-safe-corridor-gaza-toll-goes-past-700

A demonstration in support of the people of Palestine was held outside the Israeli embassy in Athens on Monday 9 October 2023. [Angelos Tzortzinis / AFP]

LeMonde LIVE

En direct, guerre Israël-Hamas : les Etats-Unis, la France, l’Allemagne, le Royaume-Uni et l’Italie expriment leur soutien à Israël dans une déclaration commune

Les cinq pays occidentaux condamnent « sans équivoque » le Hamas et les « effroyables actes de terrorisme » de celui-ci, et insistent « sur le fait qu’aucun autre acteur hostile à Israël ne doit chercher à tirer avantage de ces attaques ».

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.lemonde.fr/international/live/2023/10/10/en-direct-guerre-israel-hamas-les-etats-unis-prennent-au-serieux-les-menaces-d-execution-d-otages-par-le-hamas-qui-exclut-toute-negociation-sur-leur-sort-avant-la-fin-des-affrontements_6192981_3210.html

10 ottobre. Tomaso Montanari: Guerra israelo-palestinese. “Con chi stai? Con chi ti schieri?” C’è un’alternativa ai due opposti genocidi

Gaza

FARODIROMA.IT Di fronte all’estrema violenza di questa nuova, ennesima fiammata di un conflitto infinito, mi fa paura la cecità di chi, qua in Italia, risponde con eguale violenza, seppure verbale.
Con chi stai? Con chi ti schieri?»
Mi schiero con i morti, con i feriti, con le famiglie israeliane che hanno un figlio preso in ostaggio, con le famiglie palestinesi che aspettano la rappresaglia che le cancellerà. Con chi non ha mai deciso nulla, e ora perde tutto.
In queste ore terribili, penso innanzitutto alla disperazione (infinita ed identica) dei miei amici israeliani e dei miei amici palestinesi: da tempo in lotta con i loro rispettivi governi. Governi nemici innanzitutto dei loro stessi popoli.

continua in
https://www.farodiroma.it/guerra-israelo-palestinese-con-chi-stai-con-chi-ti-schieri-ce-unalternativa-ai-due-opposti-genocidi-tomaso-montanari/

10 ottobre. Il Papa ha pronunciato la parola migliore per uscire dalla crisi di questi giorni: Palestina

MARCO POLITI – ILFATTOQUOTIDIANO.IT – C’è una piccola parola nell’Angelus domenicale di papa Francesco che indica l’unica possibilità di uscire realmente dalla crisi sanguinosa in cui sono precipitati Israele e il Medio Oriente. Nei pronunciamenti vaticani è sempre la sfumatura che conta.
A rileggere i comunicati di condanna degli Stati Uniti e delle capitali europee, a cui si sono aggiunti alcuni paesi di Africa e di Asia, si nota che si muovono tutti nel perimetro di un trinomio. Israele, terrorismo e Hamas. Come se il conflitto si giocasse tra Gaza, dominata da Hamas, e Israele. Naturalmente nei commenti si accenna con frequenza anche ad un ruolo negativo dell’Iran (che insieme al Qatar sostiene da molti anni Hamas) sebbene il segretario di Stato americano Blinken abbia dichiarato che l’Iran non ha giocato un ruolo da regista nell’operazione progettata da Hamas.

continua in
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/10/09/il-papa-ha-pronunciato-la-parola-migliore-per-uscire-dalla-crisi-di-questi-giorni-palestina/7318089/

10 ottobre. Subito un impegno per la pace

Una conferenza di pace che risolva l’annosa questione palestinese applicando la formula dei “due Stati per i due Popoli” e una manifestazione che veda insieme i movimenti palestinesi e israeliani in Terra santa. Sono le proposte lanciate dalla Rete italiana pace e disarmo a pochi giorni dall’esplosione del conflitto israelo-palestinese e della “radicale svolta militare che porterà nuove vittime e nuovo odio senza risolvere le cause che, da quasi un secolo, travolgono la popolazione e la terra di Palestina e d’Israele”, e che rischia di travolgere l’intero Medio Oriente”.

continuazione e podcast in
https://www.collettiva.it/copertine/internazionale/2023/10/10/news/impegno-pace-3479304/

10 ottobre. Rispettare gli obblighi del diritto internazionale umanitario!

Dichiarazione del Coordinatore umanitario per i Territori Palestinesi Occupati, Lynn Hastings, sulle ostilità tra i gruppi armati palestinesi nella Striscia di Gaza e Israele

Gerusalemme, 10 ottobre 2023

Il 7 ottobre, gruppi armati palestinesi si sono infiltrati in Israele, uccidendo e catturando centinaia di civili e membri delle forze israeliane e lanciando indiscriminatamente migliaia di razzi verso Israele.
L’8 ottobre, il governo di Israele ha dichiarato guerra, lanciando intensi attacchi aerei nella Striscia di Gaza, densamente popolata, negli ultimi tre giorni. Centinaia di palestinesi sono stati uccisi e oltre duemila feriti. La portata delle ostilità in corso ha portato a gravi conseguenze umanitarie. Case, scuole, strutture mediche e altre infrastrutture sono state danneggiate e distrutte.
A Gaza, almeno 200.000 dei 2,2 milioni di residenti sono stati sfollati dopo essere fuggiti per paura o dopo che le loro case sono state distrutte dagli attacchi aerei. La maggior parte di loro sta trovando rifugio nelle scuole dell’UNRWA, almeno due delle quali sono già state danneggiate dagli attacchi aerei nell’area. Il numero delle persone colpite dalle ostilità è destinato ad aumentare.

Le autorità israeliane hanno interrotto la fornitura di acqua a Gaza, riducendo la già scarsa disponibilità di acqua potabile. In conformità con l’assedio totale ordinato dal governo israeliano su Gaza, anche l’accesso all’elettricità, al cibo e al carburante è stato interrotto, peggiorando inevitabilmente la già disastrosa situazione umanitaria. I palestinesi di Gaza hanno ora a disposizione solo 3-4 ore di elettricità al giorno. Questo ostacola la capacità delle strutture sanitarie di funzionare e di curare i feriti.
Le Nazioni Unite e i suoi partner umanitari nei Territori Palestinesi Occupati stanno lavorando per soddisfare i principali bisogni, in particolare quelli di alloggio, anche in queste pericolose circostanze. Tuttavia, l’accesso del personale umanitario e delle forniture a Gaza è stato interrotto e l’intensità delle ostilità sta limitando la capacità del personale di fornire aiuti.
Poiché la situazione umanitaria e di sicurezza continua ad aggravarsi, tutte le parti devono rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario.
Tutti i gruppi militari e armati devono attenersi ai principi di distinzione, proporzionalità e precauzione quando conducono le loro operazioni.

I civili, soprattutto i bambini, le strutture mediche, gli operatori sanitari e i giornalisti devono essere protetti.
I civili catturati devono essere rilasciati immediatamente e senza condizioni.
Chiunque sia catturato o detenuto, compresi i combattenti, deve essere trattato umanamente e con dignità.
Tutti gli attori coinvolti devono permettere alle squadre umanitarie e ai beni di raggiungere immediatamente e in sicurezza le centinaia di migliaia di persone che ne hanno bisogno.
http://www.perlapace.it/rispettare-gli-obblighi-del-diritto-internazionale-umanitario/



10 ottobre: le notizie di Radio Popolare

La guerra in Medio Oriente, gli effetti del conflitto sull’economia e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di martedì 10 ottobre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. In quattro giorni di guerra in Medio Oriente sono già oltre tremila le vittime: quasi mille quelle israeliane, più di ottocento quelle di cui si ha notizia in Palestina. La nuova guerra in medio oriente inizia a pesare anche sull’economia mondiale. In particolare sul prezzo di Gas e petrolio. Sulla guerra in Medio Oriente oggi alla Camera si votavano le mozioni dei partiti.

Sommario

continua in
https://www.radiopopolare.it/riassunto-della-giornata-notizie-martedi-10-ottobre/


10 ottobre
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 594

RaiNews LIVE

Zelensky: “Hamas come la Russia, fermare i terroristi”

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/zelensky-hamas-come-la-russia-fermare-i-terroristi-992c8d49-921f-46ea-9cfe-8c9109971824.html

LeMonde LIVE

Guerre en Ukraine, en direct : la Russie va tenter de retrouver un siège au Conseil des droits de l’homme de l’ONU

L’Assemblée générale, qui avait écarté la Russie de cet organe établi à Genève après son invasion de l’Ukraine, choisi ce mardi 15 nouveaux membres pour la période 2024-2026.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.lemonde.fr/international/live/2023/10/10/guerre-en-ukraine-en-direct-la-russie-va-tenter-de-retrouver-un-siege-au-conseil-des-droits-de-l-homme-de-l-onu_6193479_3210.html

10 ottobre. Microsoft sviluppa la realtà aumentata per l’esercito degli Stati Uniti

Approvato il nuovo set di visori Ar progettati dall’azienda americana, al termine di uno sviluppo travagliato. Le forze Usa continuano a investire in tecnologia

Un set di visori da combattimento sviluppato da Microsoft ha superato il primo ciclo di test intensivi da parte dell’esercito americano: ora il gigante tecnologico ha ricevuto un ordine per un altro lotto da utilizzare nel 2025. Le forze armate americane hanno approvato la fase successiva dello sviluppo di questo dispositivo factotum, conosciuto come Sistema integrato di aumento visivo (Ivas, dall’inglese Integrated visual augmentation system).
Il prototipo 1.2 di questo device, uno strumento basato sulla realtà aumentata che combina la visione notturna e la visualizzazione della situazione, è stato recentemente valutato da un gruppo di soldati. Un altro passo nella collaborazione tra Microsoft e le truppe americane, desiderose di integrare i progressi della tecnologia nella loro strategia militare. Il processo però non è sempre stato così fluido.

continua in
https://www.wired.it/article/microsoft-realta-aumentata-esercito-stati-uniti/?uID=77061e692360adceff2ff2f4d419ffc1bae96ab33f03f3f3102ff8a398a94eae&utm_brand=wi&utm_campaign=daily&utm_mailing=WI_NEWS_Daily%202023-10-10&utm_medium=email&utm_source=news&utm_term=WI_NEWS_Daily

10 ottobre. Roccella, 200 migranti su una barca a vela soccorsi dalla Guardia Costiera

Sono stati individuati e raggiunti dalle motovedette mentre erano su un’imbarcazione che si trovava a circa 95 miglia dalle coste della Locride

Alcune unità di guardia costiera e guardia di finanza, durante la notte, hanno soccorso, a circa 95 miglia dalla costa calabrese ionica di fronte Roccella Jonica (Reggio Calabria), una barca a vela con circa 200 migranti a bordo, trasferiti sulla motovedetta CP 311 e sul pattugliatore Barbarisi. Le due unità giungeranno nel porto di Roccella Jonica nella mattinata dove i migramnti saranno accolti nella tensostruttura del porto delle Grazie aggiungendosi ai 104 migranti già presenti, sbarcati a settembre.

continuazione e video in
https://www.rainews.it/tgr/calabria/articoli/2023/10/roccella-200-migranti-su-una-barca-a-vela-soccorsi-dalla-guardia-costiera-1b967d77-3eb9-498e-b563-eac31363d49c.html

10 ottobre. L’Unità, le sue passioni e quella stagione che non temeva il conflitto. Un libro di Fabio Luppino

ORESTE PIVETTA – STRISCIAROSSA.IT Fabio Luppino, giornalista e fino a un po’ di anni fa giornalista dell’Unità, dopo aver scritto un romanzo che definirei “lieve”, “Con gli occhi di un terzino sinistro”, testimonianza di una “infanzia”, reale e metaforica, felice e soprattutto ancora aperta al mondo, che guarda il mondo, cioè Roma, con meraviglia, ci conduce, attraverso quest’altra “opera”, “Quei giorni torneranno” (Santelli editore, pagine 150, euro 12,99), nella sua (e nella nostra) età adulta, età di qualche sogno, di molte illusioni, di frequenti tradimenti, vissuti in neppure lenta progressione, prima e dopo la barriera dell’Ottantanove.

Là era il campo di calcio, a Spinaceto, periferia romana a sud del grande raccordo anulare, quartiere nato negli anni sessanta, a dettare le speranze. Qui il campo di calcio è un giornale e sono le strade di una città tumultuosa, dentro la quale le vite, in questo caso le vite di sei donne, si consumano di velleità e di inganni, ma anche di passioni, passioni che dicono di amore, impegno, solidarietà, generosità, altruismo, di memoria e di consapevolezza, di coraggio e di frustrazione…
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https://www.strisciarossa.it/lunita-le-sue-passioni-e-quella-stagione-che-non-temeva-il-conflitto-un-libro-di-fabrio-luppino/


6° Rapporto GIMBE sul Servizio Sanitario Nazionale

La Fondazione GIMBE ha presentato il 10 ottobre 2023 presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica il 6° Rapporto sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN) rilevando, innanzitutto, che i princìpi fondanti del SSN, universalità, uguaglianza, equità sono stati traditi. Oggi sono ben altre le parole chiave che definiscono un SSN ormai al capolinea e condizionano la vita quotidiana delle persone, in particolare delle fasce socio-economiche meno abbienti: interminabili tempi di attesa, affollamento dei pronto soccorso, impossibilità di trovare un medico o un pediatra di famiglia vicino casa, inaccettabili diseguaglianze regionali e locali sino alla migrazione sanitaria, aumento della spesa privata sino all’impoverimento delle famiglie e alla rinuncia alle cure.
A quasi 45 anni dalla legge istitutiva del SSN la Fondazione GIMBE invoca un patto sociale e politico che, prescindendo da ideologie partitiche e avvicendamenti di Governi, rilanci quel modello di sanità pubblica, equa e universalistica, pilastro della nostra democrazia, conquista sociale irrinunciabile e grande leva per lo sviluppo economico del Paese. Il preoccupante “stato di salute” del SSN impone infatti una profonda riflessione politica: il tempo della “manutenzione ordinaria” è ormai scaduto, visto che ha sgretolato i princìpi fondanti del SSN e mina il diritto costituzionale alla tutela della Salute. È giunto ora il tempo delle scelte: o si avvia una stagione di coraggiose riforme e investimenti in grado di restituire al SSN la sua missione originale, oppure occorre ammettere apertamente che il nostro Paese non può più permettersi quel modello di SSN. In questo (non auspicabile) caso la politica non può sottrarsi dal gravoso compito di governare un rigoroso processo di privatizzazione, che ormai da anni si sta insinuando in maniera strisciante approfittando dell’indebolimento della sanità pubblica.
La Fondazione GIMBE, con il Piano di Rilancio del SSN, conferma che la bussola deve rimanere sempre e comunque l’articolo 32 della Costituzione: perché se la Costituzione tutela il diritto alla salute di tutti, la sanità deve essere per tutti.

Scarica il comunicato stampa 
Scarica la presentazione del Presidente Cartabellotta 


10 ottobre
Compagni dai campi e dalle officine…
Notizie sparse raccolte qua e la

10 ottobre. La nuova guerra in Medio Oriente si fa sentire sull’economia

MASSIMO ALBERTI – RADIOPOPOLARE.IT La nuova guerra in medio oriente inizia a pesare anche sull’economia mondiale.
In particolare sul prezzo di Gas e petrolio. Il fondo monetario internazionale, nei dati diffusi oggi, ha rivisto al ribasso le stime di crescita.
Partiamo dalla questione che poi in qualche modo trascina le altre: l’energia. Il petrolio ha chiuso vicino ai 90 dollari al barile. Per ora non sono coinvolti produttori per cui parliamo in buona parte di speculazione dovuta al rischio di estensione del conflitto, su cui i paesi produttori giocano al rialzo. Non c’è aumento della domanda: il caldo almeno da questo punto di vista aiuta a tenerla bassa. Discorso analogo per il gas per cui la situazione è però più complessa. 

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https://www.radiopopolare.it/la-nuova-guerra-in-medio-oriente-si-fa-sentire-sull-economia/

10 ottobre. “Ben scavato vecchia talpa” – La piazza di Roma

MARCO REVELLI – VOLERELALUNA.IT “Ben scavato vecchia talpa!”, si potrebbe dire della manifestazione a Roma dello scorso sabato. Ben otto anni or sono, nel marzo del 2015, Maurizio Landini, allora Segretario generale della FIOM, aveva lanciato l’idea/proposta di una “coalizione sociale” che raccogliesse, in un unico fronte, tutto ciò che nella società resisteva al tentativo di riduzione dei diritti sociali e di cittadinanza (si era a ridosso del famigerato Jobs Act renziano). Obbiettivo dichiarato, quello di “unire tutto ciò che stanno dividendo, … mettendo insieme tutte le forme di lavoro, non solo quello salariato”. Ebbene, quella che si è materializzata ora nei due enormi cortei partiti da Piazza della Repubblica e da Piazzale Partigiani confluiti in una Piazza San Giovanni che non riusciva a contenere tutti, è esattamente quella coalizione: non solo CGIL, le cui bandiere rosse coloravano i due serpentoni, ma tante tantissime sigle (oltre 100) di associazioni, movimenti, gruppi di partecipazione a comporre il mosaico di un’Italia solidale e attiva. Un tessuto che produce non solo valore ma valori, dando corpo e anima a un universo del lavoro che si è disseminato in una molteplicità di forme e figure (non più solo l’operaio di fabbrica), che si temeva avessero smarrito la capacità di aggregarsi e che invece a Roma si sono rivelate convergenti e dialoganti  attraverso il comune linguaggio della Costituzione.

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https://volerelaluna.it/commenti/2023/10/10/ben-scavato-vecchia-talpa-roma-in-piazza/

10 ottobre. Gorizia, protesta davanti al tribunale contro la carenza di organici

Adistanza di 10 mesi dalla proclamazione dello stato di agitazione nessuna risposta dal Ministero della giustizia. Gli uffici giudiziari del Tribunale, della Procura della Repubblica e del Giudice di pace di Gorizia rimangono sotto organico per oltre il 50%.

Enrico Acanfora Confsal- Unsa: “Alla Procura della Repubblica su un organico di 28 persone ne sono presenti solo 9 e qualcuno ha anche problemi di salute. Mentre in tribunale su 38 in organico ne sono presenti 12. Questa grave situazione crea problemi e sia ai dipendenti che già lavorano sia agli avvocati che ai cittadini”.

Alessandro Crizman Funzione pubblica Cgil: “C’è anche una gravissima carenza presso gli uffici del Giudice di Pace, manca la metà del personale. Questi uffici non solo danno dei servizi a tutti i cittadini ma soprattutto si occupano delle pratiche che riguardano le molteplici richieste dei cittadini immigrati.

Salvatore Montalbano Cisl Funzione pubblica: “Abbiamo chiesto un incontro alla Regione, al presidente e all’assessore per sollecitare una convenzione sul modello di quanto è già stato fatto in Veneto quindi poter portare più rapidamente possibile personale magari attraverso processi di mobilità o di comando da altri enti”.

I lavoratori e i loro rappresentanti sindacali hanno ricevuto piena solidarietà dal procuratore capo Massimo De Bortoli e del presidente del tribunale Riccardo Merluzzi, presidente tribunale Gorizia: “Siamo giunti ad un punto di non ritorno in quanto ormai personale deficit iniziali ha raggiunto un livello e che non consente proprio la gestione della quotidianità. Dei 19 dipendenti attualmente in servizio presso il tribunale ben 10 sono ultrasessantenni quindi con tutte le conseguenze poi sulla trasmissione del know-how a chi mai dovesse arrivare prima o poi a Gorizia”.

il video in
https://www.rainews.it/tgr/fvg/articoli/2023/10/gorizia-protesta-davanti-al-tribunale-contro-la-carenza-di-organici-stato-di-agitazione-regione-sindacati-cgil-cisl-uil-assemblee-davanti-al-tribunale–daf8c2e6-0c5d-484b-9c2f-4b8f68e3e716.html


10 ottobre. Maria Guidotti e quella grande passione civile

Già presidente Auser, Istituto italiano di donazione e portavoce del Forum del Terzo Settore è scomparsa a Ravenna. «Ha lottato per gli ideali di solidarietà e di cittadinanza attiva»

GIAMPAOLO CERRI – VITA.IT La notizia ha gettato nella costernazione i molti che l’avevano conosciuta in questi anni, perché pareva impossibile di dover piangere – e così prematuramente – una donna come Maria Guidotti, figura che si è spesa per le ragioni di tutto il Terzo settore italiano.
È invece Guidotti, 67 anni, nativa di Ascoli Piceno, è scomparsa oggi a Ravenna.
Un lungo impegno, si diceva, nato nella fila dell’Auser, di cui era stata la prima presidente donna, dal 2000 al 2007. Nella grande realtà di volontariato era arrivata dall’impegno sindacale nella Cgil, dove aveva lavorato fin dalla fine degli anni ’80 al dipartimento Previdenza del Sindacato pensionati italiani – Spi, entrando, nel 1990 a far parte della segreteria nazionale in qualità di responsabile Sanità, per seguire successivamente le politiche sociali e la progettazione sociale

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https://www.vita.it/maria-guidotti-e-quella-grande-passione-civile/

Terzo settore in lutto per la morte di Maria Guidotti: “Ha difeso i diritti con passione e determinazione”

“(…) Una notizia inaspettata che ci scuote e ci addolora – commentano dal Forum nazionale terzo settore – Ricordiamo di lei soprattutto la generosità e la passione che ha sempre accompagnato il suo impegno nel sociale, in difesa dei diritti. Insieme a lei abbiamo portato avanti l’importante lavoro per l’affermazione del terzo settore, la promozione e la concretizzazione dei principi di solidarietà e inclusione sociale. Ci stringiamo attorno alla sua famiglia e ai suoi cari (…)”

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https://www.ravennatoday.it/cronaca/maria-guidotti-morta-funerali-data.html


9 ottobre


Treviso. Agricoltore trovato morto in una vasca di liquami a Chiarano

Senza sosta la lista di persone che in Veneto perdono la vita lavorando.
L’ultimo episodio a Chiarano, in provincia di Treviso, dove un agricoltore sessantenne è stato trovato morto in una vasca di liquami, all’interno della sua azienda.
Sul posto sono intervenute le Forze dell’Ordine ed i tecnici dello Spisal, per ricostruire il quadro in cui è maturato il decesso.
Dai primi accertamenti la causa sarebbe riconducibile ad un malore. Da capire, tuttavia, se vi siano altri nessi.
https://www.rainews.it/tgr/veneto/articoli/2023/10/treviso-chiarano-agricoltore-morto-vasca-liquami-264e8287-ce44-4c3d-879b-025810b13217.html



Dal 7 ottobre
Live dalla Palestina, la cronaca minuto per minuto – 9 ottobre giorno 3

IL POST LIVE

Continuano gli attacchi tra Israele e Gaza

Nella notte l’esercito israeliano ha bombardato la Striscia di Gaza e il primo ministro Netanyahu ha detto di prepararsi a una “lunga guerra”

 Ashkelon, Israele (AP Photo/Erik Marmor)

https://www.ilpost.it/2023/10/08/israele-hamas-attacchi-striscia-di-gaza-invasione/

RaiNews LIVE

Israele verso l’operazione via terra a Gaza in 24-48 ore. Si combatte al confine

Teheran nega di essere coinvolta. Almeno 700 vittime israeliane, oltre 2.000 feriti, più di 100 rapiti. Nei raid di rappresaglia quasi 500 palestinesi morti, 2.300 feriti. Gli Usa spostano navi e aerei

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/israele-verso-loperazione-via-terra-a-gaza-in-24-48-ore-si-combatte-al-confine-guerra-stati-uniti-giorno-3-b0692fd7-c139-4aac-a793-02234b318b91.html

ALJAZEERA LIVE UPDATES

Israel-Hamas war live news: Gaza under ‘non-stop bombardment’

  • Israel says it struck more than 500 targets in the Gaza Strip, while fierce battles with Hamas fighters continue in several areas in southern Israel.
  • The intense bombardment has so far displaced more than 120,000 people in the besieged Palestinian enclave.
  • The Israeli army 100,000 reserve troops have amassed near Gaza, where Palestinian fighters say they are holding 130 people captive.
  • The latest death toll stands at 436 Palestinians, according to health officials, and more than 700 Israelis, according to media reports.
  • Hamas’s surprise attack came after Israeli settlers stormed the Al-Aqsa Mosque compound in recent days and a record number of Palestinians were killed by Israel in recent months.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.aljazeera.com/news/liveblog/2023/10/9/israel-hamas-war-live-news-gaza-under-non-stop-bombardment

continua in
https://www.aljazeera.com/news/liveblog/2023/10/9/israel-hamas-war-live-news-israel-orders-complete-siege-of-gaza-strip

Palestinians inspect damaged buildings in the aftermath of Israeli strikes, following a Hamas surprise attack, at Beach refugee camp, in Gaza City, October 9, 2023. REUTERS/Mohammed Salem

LeMonde LIVE

Attaque du Hamas contre Israël, en direct: des combats toujours en cours en «7 ou 8» points autour de Gaza

En direct, attaque du Hamas contre Israël : le Hezbollah revendique des tirs sur Israël, l’armée israélienne frappe le sud du Liban

La milice chiite libanaise a ciblé, dimanche matin, trois positions israéliennes et a déclaré agir par solidarité avec la «résistance palestinienne», au lendemain d’une opération du Hamas qui a fait au moins 250 morts et 1 700 blessés en Israël.

https://www.lemonde.fr/international/live/2023/10/09/en-direct-attaque-du-hamas-contre-israel-l-armee-israelienne-annonce-avoir-frappe-plus-de-500-cibles-dans-la-bande-de-gaza-au-cours-de-la-nuit_6192981_3210.html


9 ottobre. Come fra Mosca e Kiev, i torti non sono tutti dalla stessa parte

(ELENA BASILE – Il Fatto Quotidiano ripreso da infosannio.com) – Settantacinque anni di occupazione israeliana e di una politica occidentale piena di doppi standard che ha lasciato incancrenire la situazione, uccidendo ogni possibile orizzonte politico per una mediazione israelo-palestinese, basata sul principio onusiano dei due Stati, sono alla base dell’orrore odierno. Lo capirebbe uno studente liceale. Gli analisti occidentali, esperti del conflitto, invece si limitano a condannare i barbari che sgozzano i civili e a riproporre il diritto di Israele all’autodifesa, come se fosse questo diritto a essere messo in discussione.

continua in
https://infosannio.com/2023/10/09/come-fra-mosca-e-kiev-i-torti-non-sono-tutti-dalla-stessa-parte/


9 ottobre: le notizie di Radio Popolare

Gaza sotto assedio, il potere d’acquisto dei salari fermo al 2009 e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di lunedì 9 ottobre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. È il terzo giorno di guerra tra Israele e Gaza. La striscia è totalmente sotto assedio: non arriva né elettricità, né acqua né gas. L’ordine è arrivato dal ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant che ha detto “stiamo combattendo contro animali umani”. Per tutto il giorno sono continuati i raid aerei sulla striscia. Le retribuzioni reali sono tornate al livello del 2009, con una differenza media del 12% tra la cifra delle buste paga e il loro valore reale a causa dell’inflazione. Sempre più giudici decidono di non applicare il decreto Cutro poiché non rispetta le direttive comunitarie sulla detenzione dei migranti.

Sommario


continua in
https://www.radiopopolare.it/riassunto-della-giornata-notizie-lunedi-9-ottobre/


9 ottobre. Non è un Pnrr per donne

Il 96% dei bandi di gara del Pnrr non prevede misure premiali per colmare il “gender gap”, che doveva essere misura trasversale delle 6 le missioni. Il monitoraggio è del think tank Period che con l’Università Aldo Moro ne analizzano le lacune in un convegno a Bari.

RACHELE GONNELLI – SBILANCIAMOCI.INFO Che l’Italia non sia un paese per donne, è noto, soprattutto alle donne. A livello internazionale si chiama “gender gap” e una professoressa di Harvard, Claudia Goldin, proprio studiando il divario di genere nel mercato del lavoro ha appena vinto il Nobel per l’Economia 2023. L’Italia nella classifica stilata dal World Economic Forum per il 2023 è addirittura scivolata in basso di 13 posizioni, fino al 79° posto su 146 Paesi analizzati nelle diverse branche dell’indicatore globale, dall’accesso ai servizi alla rappresentanza. ( cfr Il Sole 24 ore). Ciò che non è detto, almeno finora, è che dall’analisi di dettaglio dei progetti messi in campo per ammodernare il Paese con i fondi del Pnrr risulta che non nel 96% dei bandi di gara non si prevedono misure premiali per la parità di genere, mentre nel 68% dei casi le stazioni appaltanti non hanno disposto obblighi per una quota di occupazione femminile o giovanile. E questo nonostante, come sottolinea l’ultimo rapporto Istat, l’occupazione femminile in età lavorativa (dai 15 ai 64 anni) delle italiane resti in fondo alla classifica europea insieme alla Grecia: solo il 52, 6% delle donne partecipa all’attività lavorativa retribuita, una percentuale che si riduce di 15 punti percentuali nel Mezzogiorno. Non solo, i livelli di precarietà e di working poor, di part time involontari, sotto inquadramento, sono molto più alti tra le lavoratrici che tra i lavoratori. (*)

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https://sbilanciamoci.info/non-e-un-pnrr-per-donne/

9 ottobre. Decreti flussi, in quattro anni dai lavoratori extra Ue entrate per 3 miliardi

E’ la stima delle imposte e dei contributi che arriveranno allo Stato nel periodo 2023-2026 per le nuove presenze legate ai decreti

Tre miliardi di euro di nuove entrate per le casse dello Stato, da quest’anno al 2026, fra imposte e contributi. È la stima dell’impatto economico degli ingressi in Italia di lavoratori extracomunitari ammessi con il decreto flussi 2022 e con il decreto flussi triennale 2023-2025. La stima è contenuta nel Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione 2023 che la Fondazione Leone Moressa presenterà al Viminale giovedì 19 ottobre.

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https://ntpluslavoro.ilsole24ore.com/art/flussi-quattro-anni-lavoratori-extra-ue-entrate-3-miliardi-AFBD4v8

9 ottobre
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 593

RaiNews LIVE

Controffensiva delle forze ucraine vicino a Bakhmut

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/linvasione-russa-giorno-593-67140e28-82d4-438a-9746-41c848c42f4d.html

LeMonde LIVE

Guerre en Ukraine, en direct : retrouvez les dernières informations

Une dizaine de personnes ont été blessées dimanche 8 octobre lors d’une attaque dans la région de Kherson. Selon l’administration régionale, les forces russes ont mené cinquante-neuf attaques dans l’oblast en vingt-quatre heures.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.lemonde.fr/international/live/2023/10/09/guerre-en-ukraine-en-direct-retrouvez-les-dernieres-informations_6193280_3210.html

9 ottobre. Sono quasi tremila le vittime del terremoto in Afghanistan

Nella capitale regionale di Herat la gente ha dormito nei parchi pubblici e nelle strade, temendo ulteriori scosse. Il Paese è già nella morsa di una terribile crisi umanitaria, con il diffuso ritiro degli aiuti esteri dopo il ritorno al potere dei Talebani nel 2021

(AP Photo/Ebrahim Noroozi)

AGI – Il numero dei morti per il terremoto in Afghanistan si sta avvicinando a 3.000. Lo si apprende da alti funzionari talebani, citati dal ‘Guardian’.
Nella capitale regionale di Herat la gente ha dormito nei parchi pubblici e nelle strade, temendo ulteriori scosse. Lo United States Geological Survey (USGS) ha segnalato un terremoto di magnitudo 4,7 oggi alle 14,16 ora locale (le 11,46 in Italia) 30 km a sud-est del villaggio centrale di Qarabagh nel distretto di Gulran di Herat, e un altro terremoto di magnitudo 4,9.
“Temiamo che possano esserci ulteriori vittime anche in quella zona”, ha detto un funzionario talebano. “Le nostre squadre sono attualmente in viaggio per fornire assistenza alle regioni colpite”.
Il terremoto di magnitudo 6,3 di sabato – seguito da otto forti scosse di assestamento – ha scosso aree difficili da raggiungere vicino a Herat, facendo cadere case rurali e mandando in panico gli abitanti delle città. L’Afghanistan è gia’ nella morsa di una terribile crisi umanitaria, con il diffuso ritiro degli aiuti esteri dopo il ritorno al potere dei Talebani nel 2021.
https://www.agi.it/estero/news/2023-10-09/terremoto-afghanistan-morti-23403728/

Il video
https://www.youtube.com/watch?v=drlqN6145us


9 ottobre. La campagna per delegittimare la giudice Apostolico e le domande a cui Salvini deve rispondere

Matteo Pascoletti – valiguablu.it

Aggiornamento del 13 ottobre 2023: Negli scorsi giorni il ministro degli Interni Matteo Piantedosi e il sottosegretario Nicola Molteni hanno risposto in Commissione Affari Costituzionali alle domande sul caso Apostolico. Come riportato da varie testate, in entrambe le circostanze non sono stati sciolti i dubbi sulla provenienza del video diffuso la scorsa settimana, in particolare da Matteo Salvini e dalla Lega, e girato nel 2018 durante una manifestazione per chiedere lo sbarco dei migranti bloccati sulla nave Diciotti.
Come riporta Repubblica, Piantedosi ha confermato quanto detto dalla Questura di Catania: “in nessuno degli atti redatti, all’epoca, dal personale impiegato nei servizi di ordine pubblico e a seguito dei fatti verificatisi nel corso della manifestazione, è menzionata la dottoressa Apostolico”. Piantedosi ha inoltre specificato che la polizia non impiega software di riconoscimento facciale per le immagini raccolte, né le sottopone in generale a “elaborazioni informatiche a fini identificativi”. 

continua in
https://www.valigiablu.it/apostolico-video-catania-salvini/

La Lega contro la giudice Apostolico: “Fu tra i contestatori della Diciotti”
il video
https://www.youtube.com/watch?v=LLi5n4PuvGk


9 ottobre. Alluvione in Emilia-Romagna, la beffa dei rimborsi

GIUSI FASANO e MILENA GABANELLI – CORRIERE.IT ripreso da INFOSANNIO.COM Sono passati 143 giorni dai 5 miliardi di metri cubi d’acqua venuti giù in Romagna fra l’1 e il 17 di maggio. Una lunga apnea per l’area alluvionata che nel 2022 valeva da sola 38 miliardi di ricchezza (il 2,2% del Pil nazionale). «Risarciremo il 100% a chi è stato danneggiato», è la promessa della premier Giorgia Meloni infilata negli stivaloni in mezzo al fango nelle zone allagate, e poi di nuovo a giugno, nell’incontro con i sindaci a Palazzo Chigi. Ma quanto è arrivato sul territorio dopo 5 mesi passati a contare perdite, ripristinare strade, riparare canali, case, aziende, mettere mano ai terreni agricoli allagati?

continua in
https://infosannio.com/2023/10/09/alluvione-in-emilia-romagna-la-beffa-dei-rimborsi/

60 anni fa la strage del Vajont

La strage del Vajont: tutti i numeri (e i colpevoli) di una catastrofe annunciata

La tragedia del Vajont del 9 ottobre 1963 era prevedibile: l’onda mortale che cancellò interi paesi e uccise quasi 2.000 persone non fu una fatalità, come fu poi appurato dall’inchiesta dal ministero dei Lavori pubblici. La diga del Vajont, costruita per sfruttare al massimo la forza delle acque del bacino del Piave, era allora la più alta del mondo e il canyon scavato dal torrente Vajont nel suo cammino verso il Piave era uno dei più profondi. Il lago artificiale avrebbe avuto una capacità straordinaria di contenimento dell’acqua e avrebbe prodotto molta energia elettrica.
RISCHI GEOLOGICI (NASCOSTI). La valle era certo capiente ma non adatta allo scopo dal punto di vista geologico, come rivelarono alcune perizie tecniche, per esempio quelle del tecnico austriaco Leopold Müller. I rischi prospettati dal geologo furono confermati da una prima frana, tre anni prima del disastro.
Il 4 novembre 1960 alle 12:20, 750.000 mila metri cubi di materiale franarono dal monte Toc, dopo il primo riempimento dell’invaso, che aveva raggiunto quota 650 metri. Ma la Società adriatica di elettricità (Sade, acquisita poi da Montedison), proprietaria della diga, sapeva che nonostante tutto non ci sarebbero stati problemi a ottenere le autorizzazioni statali. “La Sade è uno Stato nello Stato. Ottiene i permessi. Ottiene gli espropri. Pilota i collaudi. Ha in mano il ministero dei Lavori pubblici” denunciava (inascoltata) la giornalista dell’Unità Tina Merlin.

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https://www.focus.it/cultura/storia/strage-del-Vajont-tutti-numeri-e-colpevoli-catastrofe-annunciata

9 ottobre. La storia complicata dell’archivio del processo del Vajont

 Il palazzo della prefettura dell’Aquila, danneggiato dal terremoto del 2009, nel settembre del 2010 (Claudio Lattanzio, ANSA)

Negli ultimi anni i 256 faldoni di carte processuali del processo sul disastro del Vajont, la frana che sessant’anni fa distrusse una serie di paesi della provincia di Belluno e uccise quasi duemila persone, sono stati completamente digitalizzati. Con l’eccezione dei documenti sulle vittime, secretati fino al 2041, dovrebbero essere resi disponibili online entro la fine del 2023. L’archivio però ha avuto una storia complicata e tuttora si discute su dove dovrebbe essere conservato fisicamente: per legge dovrebbe stare all’Aquila, dove si fece il processo sul disastro, ma attualmente si trova a Belluno, dove fu portato in seguito al terremoto abruzzese del 2009.
In occasione dell’anniversario di quest’anno se ne è parlato parecchio, e proprio dalla storia dell’archivio inizia anche uno dei libri pubblicati di recente sul Vajont, L’acqua non ha memoria. Storia salvata del disastro del Vajont (Utet), scritto dallo storico ed ex deputato Piero Ruzzante con il giornalista Antonio Martini. Il libro, di cui pubblichiamo una parte dell’introduzione, mette insieme una serie di testimonianze raccontate o ricavate dai documenti sul disastro, sul processo e sulle numerose persone coinvolte.
continua in
https://www.ilpost.it/2023/10/09/archivio-processo-vajont/

9 ottobre. Il Nobel per l’economia a Claudia Goldin, studiosa del gender gap

La 77enne docente di Harvard premiata per gli studi sulla comprensione delle questioni legate alle donne nel mercato del lavoro. Dirige un programma sulla condizione femminile della Ong Usa Nber

AGI – Claudia Goldin ha vinto il premio Nobel per l’Economia 2023. Lo ha annunciato l’Accademia reale svedese delle Scienze. Il prestigioso premio, formalmente noto come Sveriges Riksbank Prize in Economic Sciences in memoria di Alfred Nobel, è l’ultimo dei premi Nobel di quest’anno e vale 11 milioni di corone svedesi. Il riconoscimento è stato assegnato a Goldin “per aver fatto progredire la nostra comprensione dei risultati del mercato del lavoro femminile”. Goldin, si legge nelle motivazioni, ha scoperto i fattori chiave delle differenze di genere nel mercato del lavoro. 

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https://www.agi.it/economia/news/2023-10-09/premio-nobel-claudia-goldin-23392685/

9 ottobre
Compagni dai campi e dalle officine…
Notizie sparse raccolte qua e la

9 ottobre. Il lavoro non ha paura

Due anni fa l’assalto fascista alla sede nazionale Cgil. Per non dimenticare e non abbassare la guardia

IVANA MARRONE e STEFANO MILANI Due anni una fa una pagina buia, nera per il nostro Paese. L’assalto alla sede nazionale della Cgil non è stato un attacco solo al sindacato di Corso Italia, ma a tutto il mondo del lavoro. A ogni singolo lavoratore. Devastare una sede sindacale equivale a minare le fondamenta della democrazia, a voler affossare la rappresentanza, a sradicare i principi di libertà, a compromettere la convivenza civile.
Quel 9 ottobre 2021 è ancora nella memoria di chi, come noi, abita quotidianamente quella che considera a tutti gli effetti una seconda casa. Accogliente, plurale, protettiva. Averla vista profanata da degli invasati criminali armati di bastoni al paradossale grido “libertà libertà” ci ha ferito ma non intimorito. Il lavoro non ha paura e non l’avrà mai.
Due anni dopo cos’è cambiato? Nulla. Anzi nel Paese governa una forza politica la cui leader ancora non riesce apertamente non solo a condannare ma addirittura a catalogare la matrice di quel vile attacco. Glielo ricordiamo noi, cara presidente del consiglio Giorgia Meloni, la matrice è fascista. E stiamo ancora aspettando che il suo governo sciolga tutte le formazioni politiche che si richiamano a quell’ideologia.
Sarebbe un gesto importante, rivoluzionario. Non tanto per la Cgil bensì per attuare quel principio caro alla nostra Costituzione secondo cui: “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. Per buona pace dei nostalgici di ieri, di oggi e di domani.

Il video in
https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2023/10/09/video/il-lavoro-non-ha-paura-3472674/

9 ottobre. GKN, Regione e Comune contro il governo

Gli enti locali protestano dopo che l’esecutivo ha detto no all’apertura di un tavolo di crisi. Il futuro dei lavoratori è appeso a un filo

Servizio Sandra Cecchi Rai TgR Toscana https://www.rainews.it/tgr/toscana/video/2023/10/firenze-campi-bisenzio-gkn-99633bbb-99b7-4395-8929-cda586a2b1a0.html?nxtep

9 ottobre. Dai lavoratori la miglior risposta a Salvini: altissime adesioni allo sciopero di 24 ore del Trasporto Pubblico Locale USB

I lavoratori e le lavoratrici del trasporto pubblico locale hanno partecipato compatti alla mobilitazione indetta da USB con le parole d’ordine “salario, sicurezza, dignità”. Uno sciopero di 24 ore contro le privatizzazioni selvagge che alimentano sfruttamento e precarietà con appalti, subappalti e subaffidamenti, contro i pesanti carichi di lavoro, contro le pesanti penalizzazioni salariali derivate dagli ultimi rinnovi contrattuali farsa, contro la mancanza di sicurezza sia per i lavoratori che per l’utenza.
La mobilitazione di sciopero si è riversato sulle piazze di Roma, Mestre, Venezia, Bologna, Napoli, Perugia, Modena, Torino, Vicenza e Bari: gli autoferrotranvieri hanno manifestato contro le normative che limitano l’esercizio del diritto di sciopero e l’arroganza del Ministro Matteo Salvini che ha impedito in modo illegittimo lo sciopero dello scorso 29 settembre

continua in
https://trasporti.usb.it/leggi-notizia/dai-lavoratori-la-miglior-risposta-a-salvini-altissime-adesioni-allo-sciopero-di-24-ore-del-trasporto-pubblico-locale-usb-1339-1.html

9 ottobre. Taranto, lavoratori ex Ilva in sciopero per 24 ore il 20 ottobre

CLAUDIA BRUNO – TGR RAI PUGLIA Carenze sulla sicurezza, nessuna certezza per il futuro: per i sindacati quello di Taranto è uno stabilimento ormai allo sbando. Per questo va avanti la mobilitazione dei lavoratori ex Ilva, in presidio a Roma davanti al ministero delle Imprese. Il coordinamento nazionale di Fim, Fiom e Uilm si è riunito per decidere le prossime mosse, a partire dallo sciopero di 24 ore del 20 ottobre. Ci sarà una manifestazione nazionale davanti a Palazzo Chigi.
I sindacati chiedono la costituzione di una commissione d’inchiesta per accertare eventuali responsabilità della cattiva gestione. “Negli stabilimenti non si fa più manutenzione – denunciano – e la produzione è ormai ridotta al minimo”. Nel servizio le interviste a Rocco Palombella, segretario generale Uilm, Roberto Benaglia, segretario generale Fim Cisl, Michele De Palma, segretario generale Fiom e Gennaro Oliva, coordinatore di fabbrica di Acciaierie d’Italia.

il video in
https://www.rainews.it/tgr/puglia/video/2023/10/lavoratori-ex-ilva-sindacati-sciopero-taranto-roma-corteo-imprese-indotto-0412cf9d-6e69-4d09-911a-df3abeeaf3c7.html?nxtep


8 ottobre


Giornata per le vittime sul lavoro

La dichiarazione del presidente Mattarella

«L’intollerabile e dolorosa progressione delle morti e degli incidenti sul lavoro sollecita una urgente e rigorosa ricognizione sulle condizioni di sicurezza nelle quali si trovano a operare lavoratori.
Morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi luogo di lavoro è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile, un fardello insopportabile per le nostre coscienze, soprattutto quando dietro agli incidenti si scopre la mancata o la non corretta applicazione di norme e procedure.
La sicurezza non è un costo, né tantomeno un lusso: ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona.
Occorre un impegno corale di istituzioni, aziende, sindacati, lavoratori, luoghi di formazione affinché si diffonda ovunque una vera cultura della prevenzione».


8 ottobre. Basta retorica, trent’anni dopo Oslo

ISRAELE/PALESTINA. Con il Patto di Abramo voluto da Trump, l’apertura delle relazioni diplomatiche tra Riad e Tel Aviv avrebbe potuto dare forse, nella migliore delle sole ipotesi, il via alla nascita dei due stati, di cui uno palestinese foraggiato dall’Arabia Saudita

ALBERTO NEGRI – ILMANIFESTO.IT La guerra non ha quasi mai una colpa sola e neppure l’ultima risolverà nulla. Ma smettiamola di fare della retorica su Israele e Palestina. Da una parte i “regolari” che hanno uno Stato, dall’altra dei “terroristi” al quale vorremmo darne uno ma alla nostra maniera, una sorta di prigione a cielo aperto come la Striscia di Gaza. Se ne era parlato molto in queste settimane mentre si moltiplicano le ipotesi di un accordo storico tra Israele e Arabia Saudita, un altro segnale che il baricentro del mondo arabo si spostava verso il Golfo.

Trent’anni dopo gli accordi Oslo, con il Patto di Abramo voluto da Trump, l’apertura delle relazioni diplomatiche tra Riad e Tel Aviv avrebbe potuto dare forse, nella migliore delle sole ipotesi, il via alla nascita dei due stati, di cui uno palestinese foraggiato dall’Arabia Saudita che ne avrebbe dovuto essere il garante internazionale. Lo scrivevano giornali informati come il «New York Times». Una fuga in avanti che poteva sembrare anche esagerata.
E soprattutto emergeva una domanda: cosa ne pensano i sia pure assai divisi palestinesi? La loro opinione che fossero di Gaza o della Cisgiordania dei territori ancora occupati in violazione del diritto internazionale, non era contemplata. Perché? Perché in Medio Oriente è importante non chiedere la loro opinione, ma costruire la narrativa che deve portare una parte politica, un avversario o un nemico alla resa o al consenso, senza troppo discutere. Prendere o lasciare. Ed ecco che il coro europeo segue, privo di un copione, di conoscenze, persino di buonsenso. Poi chiedetevi perché fuori c’è, ancora, la guerra.
https://ilmanifesto.it/basta-retorica-trentanni-dopo-oslo

Lo guerra arabo-israeliana cresce a un livello di scontro inedito

CHAWKI SENOUCI – RADIOPOPOLARE.IT Dopo l’attacco di Hamas che, nella prima mattina del 7 ottobre 2023, ha eseguito una vera e propria mini-invasione delle regioni israeliane confinanti con la Striscia di Gaza, la reazione di Israele è arrivata subito.
Netanyahu ha dichiarato che Hamas pagherà un prezzo che non ha mai dovuto pagare. Ma nel preparare questa operazione militare Hamas aveva preventivato la risposta di Israele.
E qui bisogna fare una piccola premessa: negli ultimi anni i razzi da Gaza non sono mai stati lanciati dai militanti di Hamas, ma da quelli della Jihad. Questo significa che un’operazione militare senza precedenti come quella di stamattina non può essere definita l’ennesimo episodio della crisi tra Israele e il movimento islamista.
Qui siamo ben oltre. Non conosciamo le intenzioni di Hamas ma l’audio mandato alle emittenti televisive arabe dal capo militare dell’organizzazione, che per la prima volta si espone pubblicamente, è un documento politico costellato di  rivendicazioni precise: parla della situazione umanitaria di Gaza, dell’espansione delle colonie e dello statuto della spianata delle moschee a Gerusalemme.
Inoltre l’attacco farà uscire dall’angolo Hamas: i giovani della Cisgiordania non credono più nei loro discorsi, sono più attratti da nuovi gruppi militari, come la Fossa dei Leoni di Jenin, i quali non si riconoscono più nei vecchi movimenti della resistenza palestinese come Fatah, Hamas, Jihad, FPLP, eccetera.
Ieri ricordando il 50esimo anniversario della guerra dello Yom Kippur è uscito fuori che quel conflitto scatenato dal presidente egiziano Anwar Sadat aveva un unico scopo: aprire trattative di pace con Israele per riparare al disastro della Guerra dei Sei Giorni del 1967, e infatti in seguito si arrivò agli accordi di Camp David.
Spesso la storia non si ripete come vogliono i suoi protagonisti, ma oggi come allora soltanto un’iniziativa politico-diplomatica importante da parte degli Stati Uniti potrebbe fare uscire la regione dall’impasse.
https://www.radiopopolare.it/hamas-attacca-israele/


Dal 7 ottobre
Live dalla Palestina, la cronaca minuto per minuto – 8 ottobre giorno 2

IL POST LIVE

Continuano gli attacchi tra Israele e Gaza

Nella notte l’esercito israeliano ha bombardato la Striscia di Gaza e il primo ministro Netanyahu ha detto di prepararsi a una “lunga guerra”

 Un attacco aereo israeliano nella città di Gaza nella serata di sabato 7 ottobre 2023 (AP Photo/Fatima Shbair)

https://www.ilpost.it/2023/10/08/israele-hamas-attacchi-striscia-di-gaza-invasione/

RaiNews LIVE

Massiccio attacco di Hamas contro Israele: migliaia di missili lanciati da Gaza e irruzioni militari

300 i morti israeliani e 1500 feriti, decine gli ostaggi. Netanyahau: “Sarà una guerra lunga e difficile”. Iniziata la rappresaglia: 232 morti e oltre 1600 feriti tra i palestinesi negli attacchi aerei e i tank di Gerusalemme sono pronti al confine

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/attacco-contro-israele-missili-da-gaza-e-irruzioni-militari-morti-e-feriti-d0475654-0b54-4d79-9004-28919ec99e08.html

ALJAZEERA LIVE UPDATES

Hezbollah and Israel exchange fire amid Gaza bombardment

Fears of a huge ground invasion of Gaza are growing following Hamas’s unprecedented attack inside Israel.

LeMonde LIVE

Palestine, en direct : les dernières informations

En direct, attaque du Hamas contre Israël : le Hezbollah revendique des tirs sur Israël, l’armée israélienne frappe le sud du Liban

La milice chiite libanaise a ciblé, dimanche matin, trois positions israéliennes et a déclaré agir par solidarité avec la «résistance palestinienne», au lendemain d’une opération du Hamas qui a fait au moins 250 morts et 1 700 blessés en Israël.

https://www.lemonde.fr/international/live/2023/10/08/en-direct-attaque-du-hamas-contre-israel-l-armee-israelienne-effectue-des-frappes-sur-le-sud-du-liban-apres-des-tirs-sur-son-territoire-revendiques-par-le-hezbollah_6192981_3210.html

Perché Hamas invade Israele – L’approfondimento di Lucio Caracciolo

L’invasione di Israele da parte di Hamas si inserisce in un quadro geopolitico a tre dimensioni. Sul piano globale il cambiamento d’epoca innescato dalla guerra in Ucraina, con tanti soggetti geopolitici che cercano di approfittare del fatto che le tre grandi potenze, Usa, Russia e Cina sono impegnate nella Guerra Grande. Lo abbiamo visto nella vittoria dell’Azerbaigian contro l’Armenia per il Nagorno-Karabakh e nei colpi di Stato in Africa che hanno segnato una sconfitta della Francia. Sul piano regionale l’invasione del territorio israeliano dalla Striscia di Gaza è un’umiliazione per Israele. Un peso importante l’ha avuta la crisi interna del Paese, cui Limes ha dedicato il volume 3/23 ‘Israele contro Israele’. Sempre sul piano regionale la grande vittima è l’intesa tra Arabia Saudita e Israele, che ora diventa impensabile. Da capire ora cosa succederà in Cisgiordania. Infine è una sconfitta dell’intelligence israeliano, ma anche di quello americano e di un modo di fare spionaggio basato sulla raccolta quantitativa di dati per via elettronica e non sull’analisi del fattore umano. In collegamento Lucio Caracciolo. Puntata registrata l’8 ottobre 2023.

https://www.limesonline.com/



8 ottobre: le notizie di Radio Popolare

Foto ANSA

Il secondo giorno di guerra tra Israele e Hamas, l’ulteriore sostegno degli Stati Uniti e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di domenica 8 ottobre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Oltre 700 persone uccise in Israele dall’inizio dell’attacco di Hamas, 2.500 feriti e tra i 100 e i 170 ostaggi, mentre gli aerei militari di Tel Aviv hanno ripreso a bombardare a Gaza e il paese si prepara all’evacuazione di comunità nel nord di Israele, al confine col Libano dove c’è Hezbollah. Nella Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro è intervenuto anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oggi un altro pedone è stato investito e ucciso a Milano: Fabio Buffo, 48 anni, è stato travolto da un autobus della linea 175 di Atm.

Sommario


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https://www.radiopopolare.it/riassunto-della-giornata-notizie-domenica-8-ottobre/


8 ottobre. Guerra tra Israele e Gaza: “A nessuno interessa della gente, dei civili”

Gaza. Foto ANSA

MARTINA STEFANONI – RADIOPOPOLARE.IT
Tra Israele e Gaza è scoppiata la guerra. Tra i 2mila e i 5mila missili sono stati lanciati ieri mattina molto presto. Una vastissima offensiva, non solo con razzi, ma anche con un’operazione via terra oltre i confini della striscia. E questa è la cosa veramente senza precedenti, diversi miliziani di Hamas – infatti – sono entrati nel territorio israeliano e hanno occupato alcuni villaggi. Martina Stefanoni ha raccolto ieri la testimonianza di una donna di Gaza:

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https://www.radiopopolare.it/guerra-tra-israele-e-gaza-a-nessuno-interessa-della-gente-dei-civili/

8 ottobre. Terremoto in Afghanistan: migliaia di morti

VALERIA CAGNAZZO – PAGINEESTERI.IT  La mattina di sabato 7 ottobre, un terremoto di magnitudo 6.3 con epicentro a circa 40 km a nord-ovest di Herat ha scosso l’Afghanistan. Nelle ore successive, ulteriori scosse di assestamento hanno continuato a far tremare il Paese, che già contava a centinaia le proprie vittime. A circa ventiquattro ore dal sisma, il bilancio è drammatico: oltre 2.000 sono i morti e almeno 9.000 le vittime, mentre nelle regioni colpite, almeno 8 i villaggi distrutti, si continua a scavare e a cercare i dispersi.
La tragedia si abbatte su un Paese che già sta attraversando una profonda crisi umanitaria, i cui fondi statali sono congelati e in cui gli aiuti internazionali sono stati tagliati da quando nell’agosto 2021 le truppe americane hanno abbandonato i loro ultimi avamposti e i talebani hanno autoproclamato il loro governo.
“Questo terribile terremoto avviene in un momento di estremo bisogno umanitario in cui 15 milioni di persone non sanno da dove arriverà il loro prossimo pasto”, si legge sull’account del World Food Programme.

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https://pagineesteri.it/2023/10/08/medioriente/terremoto-in-afghanistan-migliaia-di-morti/

Terremoto in Afghanistan: le autorità talebane forniscano assistenza immediata e indiscriminata

In risposta al devastante terremoto che ha colpito lo scorso 8 ottobre la provincia occidentale di Herat, in Afghanistan, Amnesty International ha espresso profonda vicinanza e condoglianze alle famiglie rimaste coinvolte.
“Amnesty International chiede alle autorità talebane di fornire assistenza immediata e non discriminante, in linea con gli standard internazionali dei diritti umani”, ha dichiarato Zaman Sultani, ricercatore regionale per il Sud Asia dell’organizzazione.
Il terremoto, uno dei più mortali dell’anno, ha causato oltre 2.400 morti secondo le autorità talebane e oltre 1.000 morti e 1.600 feriti secondo i dati dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari in Afghanistan.
In un contesto in cui il sistema sanitario afghano è stato gravemente colpito dalla crisi economica e dal conflitto, Amnesty International ha sottolineato l’importanza dell’accesso ad alloggi, cibo, acqua potabile e cure mediche per le famiglie colpite. In aggiunta, è essenziale che le autorità de facto assicurino alle organizzazioni umanitarie un accesso senza restrizioni e sicuro alle zone colpite, nonostante le sfide presenti, tra cui il divieto di impiego delle donne afghane da parte delle organizzazioni internazionali in Afghanistan.
https://www.amnesty.it/terremoto-in-afghanistan-le-autorita-talebane-forniscano-assistenza-immediata-e-indiscriminata/

Terremoto in Afghanistan, bilancio vittime in costante aumento

8 ottobre
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 592

RaiNews LIVE

Mosca, attacco ucraino in territorio russo, un morto”. ISW: “Ucraini avanzano a Zaporizhzhia”

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/kherson-pesantemente-bombardata-da-parte-russa-colpiti-edifici-residenziali-795699b3-985e-49e2-9c3f-7bc184f3b24f.html

LeMonde LIVE

Guerre en Ukraine, en direct : retrouvez les dernières informations

Le ministère de la défense russe a déclaré samedi que les défenses aériennes de la Russie avaient « détecté et détruit » deux missiles ukrainiens visant la péninsule de Crimée.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE

https://www.lemonde.fr/international/live/2023/10/08/guerre-en-ukraine-en-direct-retrouvez-les-dernieres-informations_6193133_3210.html

Acerbo (Prc-Se): Presidente Mattarella not in my name

Sento il dovere di esprimere il più netto dissenso nei confronti delle dichiarazioni a Porto del Presidente della Repubblica Mattarella.
Lo scrivo con amarezza.
Il Presidente Mattarella, come il predecessore Napolitano e gran parte della politica, antepone la subordinazione agli USA e alla NATO alla Costituzione.
La giustificazione della prosecuzione della guerra in Ucraina e dell’aumento delle spese militari si fonda sull’evocazione di una minaccia irreale.
La Russia non è la Germania di Hitler, né per ideologia né per potenza industriale e militare. Confina con paesi di un’alleanza militare come la NATO che ha un potenziale bellico enormemente superiore e non li può aggredire se non col rischio certo di una guerra nucleare.
Dispiace dirlo ma avremmo preferito che il Presidente Mattarella cominciasse finalmente a proporre per l’Italia un ruolo di dialogo, mediazione e trattativa.
Il rischio di una guerra più devastante di quella che cominciò nel 1939 è dato proprio dallo scontro con la Russia e la Cina in cui ci hanno trascinato gli Stati Uniti.
Al Presidente spero che diremo in tanti not in my name.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare

8 ottobre. Ancora sbarchi: 90 migranti al porto di Roccella

Stamattina, alla fine di un’operazione di soccorso in mare della Guardia costiera, al largo del mar Jonio, l’ultimo sbarco di migranti al Porto di Roccella Jonica. E’ il 48esimo dall’inizio dell’anno per un totale di oltre 4.500 persone sbarcate nel solo scalo marittimo reggino. Stavolta sono arrivati 88 profughi in gran parte provenienti dall’Afghanistan. Tra loro una ventina di donne, una quindicina di minori tra cui una bambina afghana di appena due mesi e diversi nuclei familiari. 
Quando sono stati individuati in mare dai militari della Guardia Costiera di Roccella Jonica, gli 88 migranti si trovavano a bordo di una piccola barca a vela localizzata a
circa 100 miglia di distanza dalla costa della Calabria. Il natante con a bordo i migranti, secondo quanto raccontato da alcuni profughi, sarebbe partito mercoledì scorso dalle coste della Turchia. Per potersi imbarcare ogni migrante avrebbe pagato un “pedaggio” ai trafficanti di essere umani in Turchia, una cifra tra 7-8 mila euro. Dopo un primo controllo da parte delle forze dell’ordine e del personale sanitario, i migranti, su disposizione della Prefettura di Reggio Calabria, sono stati temporaneamente sistemati nella tensostruttura gestita dalla Croce Rossa e dalla Protezione Civile. 
https://www.rainews.it/tgr/calabria/articoli/2023/10/ancora-sbarchi-90-migranti-al-porto-di-roccella-36bac653-484d-4da7-9b42-55e09c3d3392.html

8 ottobre. Sei sbarchi in sette giorni nella Locride, l’ultimo questa mattina: 90 migranti arrivati a Roccella

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https://www.lacnews24.it/cronaca/sei-sbarchi-in-sette-giorni-nella-locride-l-ultimo-questa-mattina-90-migranti-arrivati-a-roccella_178311/

8 ottobre. Vajont, il disastro annunciato. Il coraggio di Lorenzo Rizzato che lo capì e seppe denunciarlo

PIERO RUZZANTE – STRISCIAROSSA.IT Pubblichiamo un capitolo del libro di Piero Ruzzante con Antonio Martini, “L’acqua non ha memoria. Storia salvata del disastro del Vajont”, Utet 2023 pag 305, 19 euro. La storia di Lorenzo Rizzato, militante del Pci, che scoprì i documenti che mostravano i rischi e gli errori che avrebbero provocato il disastro della diga e delMonte Toc. Un uomo che fini in carcere per aver consegnato, e resi pubblici, quei documenti a un deputato del Pci, Franco Busetto, che lo consegnerà alla Procura. Una documentazione importante soprattuto nel processo alla Sade, l’azienda di produzione elettrica proprietaria della diga.

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https://www.strisciarossa.it/vajont-il-disastro-annunciato-il-coraggio-di-lorenzo-rizzato-che-lo-capi-e-seppe-denunciarlo/

Il Vajont torna a teatro, anzi in 130. Marco Paolini e il monologo che cambiò il racconto sul disastro di 60 anni fa: “Ecco la lezione che ci lascia oggi”

Marco Paolini

Era la stagione teatrale del 1993 e sui palcoscenici italiani si tornò a parlare della tragedia del VajontIl racconto del Vajont del regista Gabriele Vacis e dell’attore Marco Paolini fu una “orazione civile” durante la quale venivano messi in sequenza i fatti che la sera del 9 ottobre 1963 causarono una delle più grandi tragedie della storia d’Italia Gli spettatori in teatro rimasero sedotti da quel teatro-narrazione che era denuncia vera e propria, tant’è che quattro anni più tardi l’opera conquistò anche la tv con immutato fascino. E fece conoscere quei fatti già così lontani nel tempo a chi ancora non li conosceva.

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https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/10/08/il-vajont-torna-a-teatro-anzi-in-130-marco-paolini-e-il-monologo-che-cambio-il-racconto-sul-disastro-di-60-anni-fa-ecco-la-lezione-che-ci-lascia-oggi/7315466/

MARCO PAOLINI: IL RACCONTO DEL VAJONT – Vajont 9 ottobre ’63_Orazione civile
[SPETTACOLO COMPLETO]

8 ottobre
Compagni dai campi e dalle officine…
Notizie sparse raccolte qua e la

Domani 9 ottobre 2023: sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico locale. Manifestazioni a Roma, Mestre, Venezia, Bologna, Napoli, Perugia, Modena, Torino, Vicenza e Bari

Lunedì 09 ottobre 2023 è sciopero nazionale di 24 ore del Trasporto Pubblico Locale; una giornata di mobilitazione che vede gli autoferrotranvieri scendere nelle piazze e manifestare il loro dissenso.
Una giornata, che per tutti gli autoferrotranvieri si trasforma in un grande impegno per il diritto dell’esercizio di sciopero nei servizi pubblici essenziali dopo che il ministro delle infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, ha precettato i lavoratori per la giornata di mobilitazione del 29 settembre

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https://www.usb.it/leggi-notizia/9-ottobre-2023-sciopero-nazionale-di-24-ore-del-trasporto-pubblico-locale-manifestazione-ore-1100-al-mit-1132-1-2.html


Addio Dalida, una vita al fianco dei lavoratori

Ci ha lasciati, a 65 anni, Dalida Angelini, ex segretaria regionale della Cgil Toscana. La sindacalista si era ammalata di recente e in poco tempo la malattia l’ha uccisa. Fu la prima donna a coprire la carica di segretaria generale del sindacato. 

Una vita nella Cgil
Nata a Lucca nel 1958, iniziò a lavorare nella sua Viareggio prima come impiegata poi come cameriera e bagnina, con presto in tasca la tessera della Cgil. Ed è nel 1981 che comincia il servizio nella Cgil di Viareggio, passando presto all’Ufficio vertenze confederale e poi a quello della Filcams, categoria di cui diventa segretario comprensoriale in Versilia

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https://www.collettiva.it/copertine/italia/2023/10/08/news/addio-dalida-una-vita-nel-sindacato-3472688/


7 ottobre


7 ottobre. Guastalla, Oristano, Lecce: tre vittime sul lavoro in poche ore

Mentre l’Inail rende pubblici dati positivi – contestati dall’Osservatorio di Bologna – sui morti sul lavoro nei primi otto mesi del 2023 (sono 657, dunque 20 in meno rispetto al 2022) la striscia di sangue si allunga. Tre morti sul lavoro in altrettanti incidenti in poche ore. Due operai e un coltivatore.
Un operaio è morto a Guastalla, 68 anni, stato schiacciato da una ruspa in una cava. L’incidente è avvenuto nella golena del Po in una delle cave dell’impresa Bacchi.
Nell’Oristanese a perdere la vita è stato un operaio edile di 50 anni, Roberto Carboni. L’uomo è precipitato dal tetto di un capannone che ha ceduto nelle campagne di Simaxis mentre stava effettuando dei lavori per conto di una piccola impresa edile in un’azienda di allevamento di bovini in località Pardu Cruxi. Carboni è caduto rovinosamente a terra da un’altezza di circa quattro metri, morendo sul colpo.
L’ultimo morto è delle campagne di Alliste, in provincia di Lecce, dove un uomo di 54 anni è morto dopo essere stato travolto da una motozappa. tra i filari di una serra e il mezzo agricolo mentre veniva effettuata una manovra in retromarcia.
https://ilmanifesto.it/guastalla-oristano-lecce-tre-vittime-sul-lavoro-in-poche-ore


Cgil e oltre 100 associazioni lanciano la mobilitazione nazionale per l’attuazione della Costituzione. Per aderire: [email protected]

Una grande manifestazione nazionale a Roma per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare. È “La Via Maestra. Insieme per la Costituzione”, la mobilitazione lanciata da più di 100 associazioni e reti, che a loro volta raccolgono tantissime realtà della società civile, tra cui anche la Cgil, per sabato 7 ottobre nella capitale. 
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https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2023/08/04/news/la-via-maestra-insieme-per-la-costituzione-7-ottobre-cgil-appello-3298933/

La Via Maestra: i promotori e le adesioni (in aggiornamento)
https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2023/08/04/news/promotori-adesioni-la-via-maestra-7-ottobre-3300340/

7 ottobre. La Via è Maestra solo se la percorriamo insieme

A Roma con la Cgil oltre duecento associazioni per dare un altro futuro al Paese. Perché nessuno si salva da solo

STEFANO MILANI – COLLETTIVA.IT Plurale, inclusiva, rumorosa, accogliente, spontanea, positiva, vigorosa, avvolgente. Aggiungete voi l’aggettivo che più vi piace, ma percorriamola insieme questa via maestra. Senza pregiudizi o preconcetti. Facciamoci trasportare dall’energia contagiosa di mondi e culture apparentemente distanti ma che solo stando insieme riescono a sprigionare quella vitalità necessaria per andare avanti. Affinché nessuno resti indietro.
Contaminiamoci. Assaporiamo le varie forme della democrazia. Spalanchiamo gli orizzonti. Facciamoci cullare tra le braccia della nostra Costituzione. Rincorriamo utopie, rendiamole possibili. Condividiamo passioni mai sopite. Esorcizziamo le fobie trasformandole in speranze. Vitalizziamo il presente invertendo la rotta di una quotidianità troppo asfittica.
Accodiamoci ai cortei. Mischiamoci tra la gente in piazza San Giovanni. Assaporiamo gli umori e i dissapori del Paese reale e più realista del re. Anzi della regina che abbarbicata nei palazzi del potere vede un mondo patinato e perfetto. Facciamo capire a lei e alla sua corte che c’è un’altra Italia che non si piega e non mangia la pesca avvelenata servita sul piatto della becera propaganda.
E osiamo. A questa società serve più coraggio. Serve uno stimolo per non soccombere. Il rischio della resa, dell’assuefazione, del compromesso a ribasso è la vera malattia da curare in tempi bui e contorti come questi. “Nessuno si salva da solo” non è solo uno slogan azzeccato da ripetere nelle grandi occasioni, ma un impegno concreto e costante da coltivare per renderlo davvero effettivo.
Il precario che non arriva alla fine del mese deve preoccupare anche chi un lavoro stabile ce l’ha. La paura del ragazzo per il pianeta prossimo all’estinzione deve essere un monito collettivo. E chi si batte per la pace, per il diritto alla salute e all’istruzione, per la giustizia sociale, chi predica solidarietà, accoglienza, uguaglianza non può non trovarsi uno accanto all’altro. Oggi sulle barricate, domani chissà.
Storie diverse, percorsi simili, traguardi comuni. Perché, come diceva l’antropologo britannico Gregory Bateson, “la saggezza è saper stare con la differenza senza voler eliminare la differenza”. Nella società dei muri, dei fili spinati, delle piccole patrie e delle troppe solitudini è questa la sfida da vincere. E l’unica via maestra da percorrere.
https://www.collettiva.it/copertine/italia/2023/10/07/news/la-via-e-maestra-solo-se-la-percorriamo-insieme-3465902/


La Via Maestra, insieme per la Costituzione

DIRETTA

La Cgil in piazza a Roma con più di cento associazioni. In diretta su Collettiva dalle 14.30
https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2023/10/07/news/via-maestra-cgil-diretta-video-3465907/

In diretta su Youtube a partire dalle 15.00

7 ottobre. I singoli interventi in https://www.collettiva.it/tag/dirette/


7 ottobre. Hamas bombarda, Israele risponde: almeno 22 morti. Ucciso un giornalista palestinese

Secondo l’agenzia dei soccorsi israeliana Magen David Adom, in conseguenza delle violenze una persona è stata uccisa e altre 15 sono state ferite

AGENZIA DIRE – L’esercito di Israele ha avviato bombardamenti nella Striscia di Gaza dopo che decine di razzi sono stati lanciati verso il suo territorio dalla regione palestinese. Sirene di allarme hanno suonato a Gerusalemme e in altre città attorno alle sette di mattina, ora locale. Il partito palestinese Hamas, che governa la Striscia, ha riferito di aver lanciato 5mila razzi. Segnalazioni di scontri a fuoco sono giunte da Sderot, una cittadina del sud di Israele prossima al confine con Gaza, dove secondo alcune testimonianze si sarebbero infiltrati uomini armati.
Mohammad Deif, comandante di Hamas a Gaza, ha riferito in un comunicato che l’operazione ha l’obiettivo di liberare il complesso della moschea di Al-Aqsa, luogo sacro dell’islam che si trova nella Città vecchia di Gerusalemme, interessata nelle ultime settimane da un aumento di visite di fedeli ebraici in coincidenza con un periodo di festività religiose. Secondo il responsabile del partito palestinese, quella di oggi è “solo la prima fase” della lotta contro Israele.

continua in
https://www.dire.it/07-10-2023/962701-hamas-attacca-israele-lanciati-oltre-5-mila-razzi-e-solo-la-prima-fase/

Dal 7 ottobre
Live dalla Palestina, la cronaca minuto per minuto –

RaiNews LIVE

Massiccio attacco di Hamas contro Israele: migliaia di missili lanciati da Gaza e irruzioni militari

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/attacco-contro-israele-missili-da-gaza-e-irruzioni-militari-morti-e-feriti-d0475654-0b54-4d79-9004-28919ec99e08.html

7 ottobre. Why the Palestinian group Hamas launched an attack on Israel? All to know

Dozens killed, hundreds injured after Hamas sends rockets, fighters in to Israel, which has started bombing Gaza.

ALJAZEERA.COM Israel and Hamas seem to be on the brink of another conflict after a surprise attack on Saturday involving aerial, sea and ground operations, initiated by the Palestinian group from the Gaza Strip. Israel responded with a heavy bombardment of the blockaded coastal enclave.

continuazione e video in
https://www.aljazeera.com/news/2023/10/7/palestinian-group-hamas-launches-surprise-attack-on-israel-what-to-know


7 ottobre: le notizie di Radio Popolare

È guerra tra Israele e Gaza, la manifestazione della Cgil a Roma, il terremoto in Afghanistan e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di sabato 7 ottobre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Tra Israele e Gaza è scoppiata la guerra. Tutto è partito questa mattina dopo l’invio dalla striscia di Gaza di missili verso Israele. In Afghanistan c’è stato un terremoto di magnitudo 6.3 e secondo le Nazioni Unite sono morte almeno 320 persone. La zona è a una quarantina di km dalla città occidentale di Herat, vicino al confine con l’Iran. Lo scorso anno in un’altra area dell’Afghanistan, quella orientale di Paktika, c’era stato un sisma di magnitudo 5.9 che aveva causato la morte di oltre mille persone.

Sommario


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https://www.radiopopolare.it/riassunto-della-giornata-notizie-sabato-7-ottobre/


7 ottobre. Meloni e l’immigrazione: nuovo asse con Londra, ma nessuna rottura con Budapest e Varsavia

PAOLO SOLDINI – STRISCIAROSSA.IT Morto un asse se ne fa un altro. Polacchi e ungheresi si dissociano dal faticosissimo compromesso inseguito al vertice UE di Granada? Viktor Orbán dice addirittura che il suo paese è stato “stuprato” dalle decisioni prese a maggioranza – astenuti Austria, Cechia e Slovacchia – dal Consiglio europeo in merito al cosiddetto Piano sulle migrazioni e l’asilo? Non importa. Giorgia Meloni, che di quelle decisioni si dice “soddisfatta” (come fa sempre in tutte le occasioni europee anche quando la prendono a pesci in faccia), ha già trovato altre sponde. Una, soprattutto: Rishi Sunak. Insieme con il primo ministro britannico, il quale i “suoi” immigrati li sta trasferendo su una chiatta nel Mare del Nord in attesa di poterli spedire, lontani dagli occhi lontani dal cuore, in Rwanda o sull’isola di Ascension, la presidente del Consiglio italiana ha scritto un documento in cui sono fissate nero su bianco tutte le rigidità con cui andrebbero affrontati, secondo loro, i tanti e complicatissimi problemi dell’immigrazione. Non solo, ma ha messo su una specie di consiglio di gestione composto, oltre che da loro due, dal premier (dimissionario) dei Paesi Bassi Mark Rutte, dal capo del governo albanese Edi Rama, da Ursula von der Leyen e da Emmanuel Macron.

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https://www.strisciarossa.it/meloni-e-limmigrazione-spunta-un-asse-con-londra-ma-nessuna-rottura-con-budapest-e-varsavia/

7 ottobre
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 591

RaiNews LIVE

Missili su Odessa. Kiev: ‘Russi usano munizioni al fosforo nel Donetsk”

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/kiev-i-russi-usano-munizioni-al-fosforo-nel-donetsk-linvasione-russa-giorno-591-60ddd352-c002-462a-a2d1-f2d068d76b35.html

LeMonde LIVE

Guerre en Ukraine, en direct : Volodymyr Zelensky considère que la Russie cherchera à « détruire » le système électrique ukrainien cet hiver

Le département d’Etat américain a par ailleurs annoncé l’expulsion de deux diplomates russes, « en réponse à l’expulsion infondée par la Fédération de Russie de deux diplomates américains de [leur] ambassade à Moscou ».

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.lemonde.fr/international/live/2023/10/07/guerre-en-ukraine-en-direct-volodymyr-zelensky-estime-que-la-russie-cherchera-a-detruire-le-systeme-electrique-ukrainien-cet-hiver_6192965_3210.html

7 ottobre. Strage del bus: le condizioni del cavalcavia erano note, carte sul tavolo del Pm da oltre un anno

Le condizioni vetuste e le ormai anacronistiche misure di sicurezza avevano già interessato l’autorità lagunare. Dimesso il padre della bimba di un anno morta nell’incidente, la madre ancora in intensiva. A Mestre la commozione dei cittadini
Una cinquantina di cittadini di Marghera ha partecipato questa mattina a un breve corteo finito nel punto esatto in cui martedì sera un autobus è precipitato da un cavalcavia, uccidendo 21 persone. Sul luogo è stata deposta una ghirlanda. 
“Stiamo parlando della più grande tragedia accaduta nel nostro territorio. Potevamo esserci noi a bordo di quell’autobus. Siamo sconvolti”, ha detto Alvise Ferialdi, presidente del Comitato Buongiorno Marghera, che ha promosso la manifestazione. “C’era una ristrutturazione in corso ma purtroppo non era ancora arrivata fino a quel punto”, ha aggiunto

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https://www.rainews.it/articoli/2023/10/mestre-la-commozione-dei-cittadini-potevamo-essere-noi-su-quel-bus-1c30abef-b11d-4ca6-8a40-fb0b19eef2ba.html

7 ottobre. La «resistenza climatica» dei Fridays fa da staffetta


FEDERICA ROSSI e LORENZO TECLEME – ILMANIFESTO.IT «Siamo qui per manifestare contro le persone che ci vogliono togliere il diritto ad abitare su questa Terra», grida Valentina mentre si asciuga il sudore con una mano e con l’altra regge lo striscione che apre il corteo. Sotto ad un sole di 30 gradi, il 6 ottobre a Roma, come in altre 34 città italiane, si è tornati a manifestare per il clima. Lo sciopero è stato indetto da Fridays For Future, al suo fianco Wwf, Anpi e collettivi studenteschi. Nella capitale il corteo sfila a due passi dai palazzi del governo e le richieste che si leggono sui cartelloni colorati hanno un carattere nazionale. L’appello è ai giganti dell’industria fossile, la nostrana Eni, ma anche Shell. «Sapevano tutto. Adesso basta estrazionismo», urlano ai megafoni i manifestanti, ricordando che l’Italia è il sesto finanziatore di combustibili fossili al mondo.

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https://ilmanifesto.it/la-resistenza-climatica-dei-fridays-fa-da-staffetta

7 ottobre. VIDEO, Geo Barents: ieri un nuovo salvataggio

PRESSENZA.COM Ieri, dopo aver soccorso 258 persone in due salvataggi, la Geo Barents, nave ricerca e soccorso di Medici Senza Forntiere (MSF), è stata costretta ad ignorare altre 4 segnalazioni di imbarcazioni in difficoltà e ha ricevuto l’ordine dal centro di coordinamento marittimo italiano di dirigersi direttamente verso il porto di Salerno.
A distanza di 24 ore, non abbiamo ancora informazioni su cosa sia successo a due di queste imbarcazioni.
https://www.pressenza.com/it/2023/10/video-geo-barents-ieri-un-nuovo-salvataggio/

7 ottobre. Emergency, Life Support salva 21 naufraghi. Destinazione Livorno

Foto di repertorio

Si è concluso in mattinata il soccorso di 21 naufraghi nel Mediterraneo centrale da parte della Life Support di Emergency. Il salvataggio è avvenuto in acque internazionali in zona  libica e l’imbarcazione era alla deriva.   “I 21 naufraghi – ha commentato Emanuele Nannini, capomissione della Life Support – erano partiti da Tripoli ieri sera alle 20. Tra di loro anche un uomo con delle ustioni alle gambe e schiena causate dalla miscela di acqua salata e carburante, l’unico caso medico, fino ad ora, che ci è stato riportato dallo staff sanitario a bordo. Senza il nostro intervento l’imbarcazione non sarebbe riuscita a raggiungere nessuna costa poiché il loro motore non funzionava più ed erano alla deriva. Abbiamo avvertito le autorità competenti che ci hanno assegnato il porto di Livorno per lo sbarco”.   Tra i 21 naufraghi soccorsi, 4 sono donne e 6 minori accompagnati. Provengono da Libia, Marocco, Egitto, Siria.   “Abbiamo appena finito – ha raccontato Roberto Maccaroni, responsabile sanitario della Life Support – la prima valutazione sanitaria dei naufraghi a bordo: ci sono diverse persone spossate, disidratate e con dolori muscolari dovuti alla posizione scomoda tenuta per molte ore durante la navigazione. Abbiamo visitato un uomo con un’ustione estesa dovuta alla miscela di carburante e acqua di mare e un signore anziano diabetico che non ha potuto assumere la corretta terapia per diversi giorni. Inoltre, a bordo c’è anche una bambina con disabilità dalla nascita che per fortuna è accompagnata dai suoi genitori. Nelle prossime ore lo staff sanitario della nave effettuerà delle visite più approfondite in ambulatorio”.   La Life Support ha chiesto alle autorità l’autorizzazione a proseguire l’attività di ricerca per poter soccorrere eventuali altre imbarcazioni in difficoltà ed è in attesa di risposta dalle autorità e rimane disponibile ad effettuare altri soccorsi.
https://www.rainews.it/tgr/toscana/articoli/2023/10/emergency-life-support-salva-21-naufraghi-destinazione-livorno-69738e51-06c2-4d03-be95-7b5d48466696.html

7 ottobre. «Fronte del porto», una recensione critica al libro di Sergio Luzzato sulla colonna genovese della Brigate rosse

L’imponente lavoro realizzato da Sergio Luzzato sull’insediamento delle Brigate rosse a Genova solleva un problema storiografico importante: l’arrivo della Brigate rosse è un parto degli intellettuali radicali della università di Balbi, come sostiene l’autore, oppure prende avvio all’Ansaldo e in porto, come riferiscono alcuni testimoni chiave, protagonisti di quella vicenda?

Bisogna riconoscere grande coraggio a Sergio Luzzato per aver provato a ricostruire la storia della colonna genovese delle Brigate rosse fin dalla copertina che ha scelto per il suo volume, Dolore e furore, una storia delle Brigate rosse, appena uscito per Einaudi, titolo suggerito da una sferzante critica indirizzatagli da Rossana Rossanda nel 2010. L’immagine, molto bella, ripresa da una elaborazione grafica di una foto di Viktor Bulla, è stata realizzata da Carlo Rocchi, uno pseudonimo dietro al quale si celava Livio Baistrocchi, ex di Potere operaio, artista di formazione, divenuto uno dei brigatisti più importanti della colonna genovese, latitante da oltre 40 anni.

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https://insorgenze.net/2023/10/07/fronte-del-porto-una-recensione-critica-al-libro-di-sergio-luzzato-sulla-colonna-genovese-della-brigate-rosse/

7 ottobre
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6 ottobre


16 ottobre. Tre morti sul lavoro tra Guastalla, Oristano e Lecce: erano due operai e un contadino

Tre morti sul lavoro in altrettanti incidenti in poche ore. Due operai e un coltivatore sono deceduti mentre erano intenti a svolgere il proprio mestiere in Emilia-RomagnaSardegna e Puglia. Si aggrava quindi la conta della strage silenziosa delle vittime del lavoro che nei primi otto mesi dell’anno ha già fatto 657 morti. Gli ultimi tre sono stati a Guastalla, in provincia di Oristano e nel Salento. Si trattava di un operaio di una cava, di un operaio edile e di un contadino. In due casi sono stati travolti da un mezzo all’opera, nel terzo caso invece la vittima è precipitata nel vuoto a causa del cedimento di un tetto.

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https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/10/06/tre-morti-sul-lavoro-guastalla-oristano-lecce-operai-e-contadino/7315262/

6 ottobre. Guastalla, camionista muore travolto da trattore in una cava

Un altro infortunio mortale, questa volta in una cava a Guastalla, dopo quello di mercoledì scorso a Gattatico. A perdere la vita un 68enne reggiano, Claudio Piccinini, residente a Boretto, che è stato investito da un trattore, in via Baita, nella Cava Bacchi di movimentazione sabbia, mentre stava scaricando dei materiali dal suo camion.
E’ successo stamattina alle 9.30. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Guastalla, insieme al personale del Servizio prevenzione sicurezza ambienti di lavoro di Reggio Emilia. Dai primi accertamenti è emerso che la vittima, mentre stava scaricando dei materiali dal camion, per cause ancora in corso di accertamento, è stato investito da un trattore di movimentazione sabbia guidato da un 50enne reggiano. Il camionista è morto.
Il mezzo di movimentazione è stato sequestrato ed è stato messo a disposizione della procura.

E’ un periodo drammatico per quel che riguarda gli infortuni sul lavoro nella nostra provincia. Oltre ai due morti, ieri un operaio di 52 anni, residente a Reggio, è caduto da un’altezza di sei metri, mentre stava lavorando su un ponteggio in via Martiri di Cervarolo, dove stava lavorando alla ristrutturazione di una palazzina. E’ stato ricoverato in gravi condizioni al Santa Maria Nuova
Il 27 settembre scorso, a Calerno, in un’azienda agricola, un 32enne è rimasto incastrato con la mano destra negli ingranaggi di un nastro trasportatore. Lo stesso giorno un operaio era caduto da un ponteggio a Castellarano e un altro operaio era rimasto schiacciato sotto una bobina d’acciaio in un’azienda a Pieve. Il bilancio, quindi, è di due morti e quattro feriti nel giro di una decina di giorni.
https://www.reggiosera.it/2023/10/guastalla-camionista-muore-travolto-da-trattore-in-una-cava/304985/


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Dal 3 ottobre scorso la diretta da Mestre

Invariate condizioni dei feriti negli ospedali, Brugnaro: il comune non poteva cambiare il guardrail

La Procura: “Barriera di protezione, zona di caduta del bus e mezzo sono stati posti sotto sequestro”. Acquisita la scatola nera. L’ipotesi è di omicidio stradale plurimo. Per il momento non ci sono indagati

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/mestre-pullman-precipita-da-una-sopraelevata-ci-sarebbero-vittime-e-feriti–1007bd81-cf56-4462-aac3-8e582c10b9ad.html

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Il Consiglio europeo informale

Vertice di Granada, Meloni: “Intesa su dossier migranti, Polonia e Ungheria non fermeranno lavoro”

La presidente del Consiglio prova ad “allargare il cerchio” dell’intesa raggiunta a Malta con i 9 Paesi della sponda sud. Ieri l’incontro con Zelensky e oggi il bilaterale con Scholz. Orban: “Impossibile un accordo sull’immigrazione”

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/leuropa-riunita-a-granada-migranti-ucraina-e-allargamento-i-temi-sul-tavolo-71d7779f-b3bb-48d4-8e2b-b74e5610cb1a.html

6 ottobre. Il nuovo accordo europeo sui migranti non è una vittoria per l’Italia

ANNALISA CAMILLI – INTERNAZIONALE.IT Il 4 ottobre a Bruxelles gli ambasciatori dei diversi paesi europei hanno trovato un accordo sull’ultima parte del Patto europeo sulle migrazioni per fornire una risposta a un’eventuale nuova crisi, cioè a un afflusso massiccio di persone alle frontiere europee come quello del biennio 20015-2016.
Dopo uno stallo, soprattuto dovuto alle divergenze di Germania e Italia sul ruolo delle organizzazioni non governative, i 27 paesi dell’Unione hanno trovato un compromesso che è stato approvato con la maggioranza ponderata, e a cui si sono opposti Polonia e Ungheria. Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia si sono astenuti.
La scorsa settimana al consiglio dei ministri dell’interno dell’Unione europea non era stato possibile approvare il testo perché l’Italia non era d’accordo con un passaggio introdotto dal governo tedesco, in cui si difendeva il ruolo delle operazioni umanitarie delle ong nel mar Mediterraneo. Quel paragrafo è stato spostato dal testo alle premesse dell’accordo, senza modificarlo: “Secondo gli standard europei, le operazioni di aiuto umanitario non dovrebbero essere considerate come una strumentalizzazione dei migranti, quando non vi è l’obiettivo di destabilizzare l’Unione o uno stato membro”.

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https://www.internazionale.it/opinione/annalisa-camilli/2023/10/06/accordo-europeo-sui-migranti

6 ottobre. Una vittoria di Pirro a reti unificate: il Consiglio europeo continua a fare campagna elettorale

FULVIO VASSALLO PALEOLOGO – PRESSENZA.COM Dopo il compromesso raggiunto dalla Presidenza spagnola sulla cancellazione dell’emendamento proposto dalla Germania a tutela delle attività di ricerca e soccorso in mare operate dalle ONG, Giorgia Meloni si scatena sui media con l’ennesima ondata di dichiarazioni trionfalistiche sul successo delle politiche migratorie italiane e sul “cambio di passo” che avrebbe imposto a livello europeo. Al centro delle sue dichiarazioni dopo l’accordo raggiunto al COREPER ( Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri) su una bozza di Regolamento per le crisi, la strumentalizzazione e le cause di forza maggiore, il ritiro da parte della Germania dell’emendamento che avrebbe escluso che le “operazioni di soccorso umanitario” potessero essere considerate un fattore di strumentalizzazione dei migranti che potrebbe portare ad una dichiarazione di situazione straordinaria di rischio, tale da permettere alle autorità statali di disapplicare le norme imposte dalla Carta dei diritti fondamentali, dalle Direttive e dai Regolamenti europei, a tutela dei diritti fondamentali e in particolare del diritto di asilo. La bozza approvata dal COREPER prevede la fusione di due diversi Regolamenti proposti dalla Commissione: il Regolamento per le crisi e le cause di forza maggiore e il Regolamento sulla strumentalizzazione nel campo della migrazione e dell’asilo. Si prevedono ampie possibilità di deroga da parte degli Stati membri rispetto agli obblighi derivanti dai (futuri) Regolamenti in materia di asilo, anche se i meccanismi di autorizzazione da parte del Consiglio e della Commissione appaiono molto farraginosi e potranno dare luogo a continui conflitti tra gli Stati membri. Adesso l’intero pacchetto dovrà essere approvato in sede legislativa dal Consiglio dell’Unione Europea e passare subito dopo all’esame del Parlamento.
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https://www.pressenza.com/it/2023/10/una-vittoria-di-pirro-a-reti-unificate-il-consiglio-europeo-continua-a-fare-campagna-elettorale/

6 ottobre. Toghe rosse e calzini azzurri

LIVIO PEPINO – VOLERELALUNA.IT Le esternazioni della presidente del Consiglio, del ministro Salvini e del loro entourage di comprimari e cortigiani in reazione ai decreti del Tribunale di Catania (in https://www.questionegiustizia.it/articolo/nota-trib-catania/) che hanno negato la convalida del trattenimento nel centro per richiedenti asilo di Pozzallo di tre migranti non sono note di colore o semplici messaggi agli elettori (attuali e potenziali) per spostare su altri la responsabilità del fallimento delle proprie politiche migratorie. A fronte di provvedimenti che affermano principi di diritto consolidati e quasi ovvi (https://volerelaluna.it/commenti/2023/10/02/migranti-i-giudici-applicano-la-costituzione-e-bocciano-il-governo/), dirsi “basiti” o frugare nelle parole e negli scritti dei giudice che li ha emessi per trovare “qualcosa di sinistra” è in tutta evidenza un fuor d’opera. Non è, peraltro, una novità ma segue un copione sperimentato ed ha obiettivi precisi. I provvedimenti giudiziari si possono – e spesso si devono – criticare. Ma non è la stessa cosa, in mancanza di argomenti per criticare i provvedimenti, delegittimare il giudice per le sue idee, per la sua partecipazione al dibattito pubblico, per le sue “appartenenze” sindacali o correntizie o, addirittura, per i suoi legami familiari, le sue caratteristiche fisiche, il suo abbigliamento. Il tutto confidando su una anomala proprietà transitiva in forza della quale delegittimando il giudice si delegittimano anche le sue decisioni.

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https://volerelaluna.it/controcanto/2023/10/06/toghe-rosse-e-calzini-azzurri/

6 ottobre. La crisi politica statunitense fa tremare il mondo

PIERRE HASKY – INTERNAZIONALE.IT Immaginate di essere nell’ufficio di Vladimir Putin al Cremlino o in quello di Xi Jinping nello Zhongnanhai a Pechino, e di osservare cosa sta succedendo alla politica degli Stati Uniti, principale rivale strategico di Russia e Cina: vedreste un presidente americano travolto da una crisi politica che gli impedisce di far approvare un pacchetto di aiuti all’Ucraina, mentre incombe il rischio di un blocco dell’amministrazione a causa della mancata approvazione del budget da parte del congresso. Come se non bastasse, lo speaker della camera dei rappresentanti è stato destituito dai suoi “amici” (non certo la parola più adatta). Insomma, un caos politico che minaccia di paralizzare la prima potenza mondiale.
A Mosca e a Pechino queste immagini appaiono come una conferma della tesi sostenuta da decenni dai leader delle due potenze, convinti che l’occidente stia vivendo un declino irreversibile. Che abbiano torto o ragione, la loro strategia militare, diplomatica e politica è basata su questa analisi e potrebbe spingerli a prendere decisioni rischiose.
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https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2023/10/06/crisi-politica-stati-uniti

6 ottobre
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 590

RaiNews LIVE

Dopo la strage di Groza la Russia colpisce ancora Kharkiv, muoiono un bambino e sua nonna

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/linvasione-russa-giorno-590-d86d0171-af85-4106-a586-067a82a0d196.html

LeMonde LIVE

Guerre en Ukraine, en direct : le point sur la situation à la mi-journée

Un bombardement russe a tué vendredi un enfant de 10 ans et sa grand-mère et blessé au moins 28 personnes à Kharkiv, dans le nord-est de l’Ukraine, au lendemain de l’une des frappes les plus meurtrières de la guerre pour les civils. Selon les autorités ukrainiennes, 52 personnes sont mortes à la suite d’un tir de missile sur le village de Hroza

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.lemonde.fr/international/live/2023/10/06/guerre-en-ukraine-en-direct-le-point-sur-la-situation-a-la-mi-journee_6192759_3210.html

6 ottobre. I dati sono l’arma segreta dell’Ucraina

Kyiv ha mostrato di essere all’avanguardia nella raccolta e nella gestione dei dati, riuscendo a usarli per frenare l’avanzata della Russia

FRANCESCO DEL VECCHIO – Uno dei vantaggi meno pubblicizzati dell’Ucraina nella guerra contro la Russia è la raccolta e l’analisi dei dati sul campo di battaglia. I comandanti ucraini hanno una conoscenza dettagliata delle forze russe che si trovano in Ucraina o di quelle che sono dirette verso di essa, e di ciò che probabilmente stanno facendo. A tal fine, Kyiv utilizza una combinazione di strumenti sviluppati internamente e una serie di fonti occidentali e russe.
L’Ucraina ha costruito un efficace sistema che raccoglie costantemente le informazioni e le elabora in un formato che le forze ucraine possano utilizzare per individuare gli obiettivi, valutarne il valore e suggerire l’arma più appropriata ed efficace per distruggere o degradare il bersaglio. Questo spiega perché le munizioni di precisione, gli attacchi aerei e l’artiglieria ucraina sono in grado di colpire così tanti obiettivi russi essenziali.

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https://www.wired.it/article/ucraina-dati-guerra-russia/?uID=77061e692360adceff2ff2f4d419ffc1bae96ab33f03f3f3102ff8a398a94eae&utm_brand=wi&utm_campaign=daily&utm_mailing=WI_NEWS_Daily%202023-10-06&utm_medium=email&utm_source=news&utm_term=WI_NEWS_Daily

6 ottobre. Elena Basile per Il Fatto Quotidiano

6 ottobre. A migliaia nelle strade e nelle piazze di 35 città: i giovani allo sciopero del clima di Fridays for Future

Fridays for Future il corteo per il clima nelle strade di Napoli (Napoli – 2023-10-06, napolipress) La foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

Hanno attraversato tutte le principali città dalla Sicilia alle Alpi, in migliaia hanno “saltato la scuola per darvi una lezione”: sono i ragazzi di Fridays for Future e hanno messo in scena uno sciopero per il clima contro il Governo e le resistenze degli adulti a farsi carico dei problemi ambientali. Cartelli di cartone ovunque, volti colorati sopra striscioni, danze e coreografie, happening in strada a Milano dove le maschere di Meloni & co si fanno beffe di corpi esanimi, uccisi dall’ignavia verso il disastro ambientale. Le nuove generazioni riprendono la parola a Torino, Roma, Napoli, dilagano gioiosamente nelle piazze dai nomi risorgimentali dei centri storici, innalzano striscioni nella piazza simbolo della Serenissima, sfilano a Pescara, Brescia, a Palermo gridano slogan contro le ecomafie. Insomma, una mobilitazione imponente dove la fantasia cerca di scalare il potere e gridare la propria voglia di un futuro migliore, accompagnati da suoni rap e le canzoni di Raffaella Carrà e Pino Daniele.
https://www.strisciarossa.it/a-migliaia-nelle-strade-e-nelle-piazze-di-35-citta-i-giovani-allo-sciopero-del-clima-di-fridays-for-future/

6 ottobre. Il premio Nobel per la pace all’attivista iraniana Narges Mohammadi

Il premio Nobel per la pace 2023 è stato assegnato all’attivista iraniana Narges Mohammadi.
Narges Mohammadi, che ha 51 anni, è attualmente detenuta in un carcere iraniano. È stata premiata “per la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e la sua lotta per promuovere i diritti umani e la libertà per tutti”, ha dichiarato la presidente del Comitato norvegese per il Nobel, Berit Reiss-Andersen, a Oslo.
Migliaia di persone in tutto il mondo possono presentare candidati e candidate entro la scadenza del 31 gennaio. Tra loro ci sono parlamentari e ministri del governo di tutti i paesi, ex vincitori e alcuni professori universitari.
Anche i cinque membri del Comitato norvegese per il Nobel possono presentare le loro candidature durante la prima riunione di inizio anno

6 ottobre
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6 ottobre. La via maestra: istruzioni per l’uso

Tutte le informazioni per scendere in piazza sabato 7 ottobre a Roma per la manifestazione promossa dalla Cgil insieme ad oltre 100 associazioni in difesa della Costituzione

Disattesa, maltrattata, non del tutto applicata. E adesso anche minacciata dei disegni di legge che vogliono introdurre l’autonomia differenziata e istituire il premierato. La nostra Costituzione, che afferma i principi fondamentali del nostro Paese, sancisce le norme dell’ordinamento dello Stato e regola il funzionamento della vita sociale, è sotto attacco per tanti motivi. Per difenderla, contrastare i rischi di manomissione, chiederne la piena applicazione una vasta rete di associazioni della società civile, tra cui la Cgil, ha promosso la manifestazione “La via maestra. Insieme per la Costituzione”, sabato 7 ottobre a Roma. Ecco le istruzioni per partecipare.

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https://www.collettiva.it/copertine/italia/2023/10/06/news/via-maestra-manifestazione-7-ottobre-3465780/

L’Europa abbraccia la Via Maestra

Iniziative in molte città europee nel giorno della manifestazione di Roma: Berlino, Barcellona, Londra, Bruxelles, Francoforte e Parigi. Presidi e volantinaggi per portare la mobilitazione sul piano europeo

EMANUELE DI NICOLA – COLLETTIVA.IT L’Europa sostiene la Cgil nel giorno della manifestazione di Roma, La Via Maestra, che attraversa la capitale il 7 ottobre. In tante città europee si moltiplicano le manifestazioni di sostegno, che si inseriscono nella mobilitazione e le danno una portata internazionale. Iniziative sono previste a Barcellona, Londra, Bruxelles, Berlino, Francoforte e Parigi.
“Il governo italiano sta cercando di stravolgere la Costituzione, proponendo l’elezione diretta del Capo dello Stato e la cosiddetta “autonomia differenziata” delle Regioni”. Così inizia il volantino della chiamata alla lotta a Berlino dove, in contemporanea con la manifestazione nazionale di Roma, si terrà un presidio sabato 7 ottobre dalle 14.30 alle 16.30 davanti all’Ambasciata italiana a Berlino, con raduno sul terreno antistante al Tiergarten. Una protesta promossa dal patronato Inca Cgil Germania, Anpi Berlino e Brandeburgo, Mediterranea Berlin, Filef ed Emergency.
“Un modello di Stato autoritario – scrivono gli organizzatori – che fa prevalere l’egoismo territoriale, negando di fatto il processo democratico e l’uguaglianza dei diritti. Allo stesso tempo, l’articolo 11 della Costituzione continua a essere calpestato. Il governo favorisce la corsa agli armamenti esportando armi e alimenta il clima di tensione internazionale dovuto alla guerra in Ucraina, che da un anno e mezzo causa morte e distruzione”.
Questo progetto politico, proseguono, “va contrastato con la massima energia, rivendicando l’attuazione integrale della Costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza. Bisogna rilanciare il ruolo del Parlamento con una nuova legge elettorale. Garantire l’uguaglianza dei diritti per tutti i cittadini, indipendentemente dalla regione di residenza. Promuovere l’avvio di una conferenza internazionale di pace, facendo sì che l’Italia e l’Ue siano un luogo di dialogo con tutti i Paesi”. 
La capitale tedesca, come detto, è solo una delle città che si mobilita. Spiega Filippo Ciavaglia, Area politiche europee e internazionali della Cgil: “La mobilitazione italiana si inserisce così in una cornice più ampia, che porta il ragionamento sul piano europeo. Questo viene reso possibile grazie all’azione delle sedi Inca all’estero, che sono in rapporto molte associazioni, come l’Anpi. Sono previsti presidi e volantinaggi proprio davanti alle sedi dell’Inca, per sostenere e rafforzare le ragioni della Via Maestra. L’obiettivo è far veicolare l’iniziativa in maniera ancora più visibile, anche fuori dai confini italiani”, conclude.
https://www.collettiva.it/copertine/internazionale/2023/10/06/news/via-maestra-italia-europa-cgil-inca-3465898/

6 ottobre. Salario minimo, il Cnel «esagera»

La Cgil boccia la prima parte del documento: “Il confronto e l’eventuale mediazione devono avvenire con il governo”

ROBERTA LISI – COLLETTIVA.IT Salario minimo: lo scorso 4 ottobre la Commissione informazione del Cnel ne ha sconsigliato l’introduzione in Italia, presentando la prima parte di un documento di analisi che nel suo complesso dovrà essere varato dall’assemblea generale la prossima settimana. In commissione, la Cgil ha votato contro, la Uil si è astenuta. Ma partiamo dall’inizio.
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https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2023/10/06/news/salario-minimo-mediazione-cnel-3463369/

6 ottobre. Madrid: i riders d’Europa si incontrano

I sindacati del continente si sono incontrati a Madrid per discutere di lavoro delle piattaforme. La lotta prosegue su diversi piani: quello giudiziario, quello della direttiva Ue e nei conflitti per le strade dei diversi paesi

NICOLA QUONDAMATTEO – JACOBINITALIA.IT Di riders del food delivery e di gig economy occorre tornare a parlare anche se l’attenzione mediatica va e viene. Quest’ultima, in passato, ha giocato un ruolo rilevante, quantomeno in Italia: ha amplificato la visibilità delle lotte che le lavoratrici e i lavoratori, sprovvisti delle classiche tutele sindacali, avevano intrapreso. Gli stessi fattorini hanno dimostrato la capacità di servirsi di questo interesse a proprio vantaggio per moltiplicare la pressione sulle istituzioni – chiamate in causa affinché assumessero un ruolo attivo nella vertenza. La regolazione statale, in un quadro di erosione della contrattazione collettiva e di grandi trasformazioni di cui il il platform work è solo una delle punte più avanzate, si trova spesso a dover esercitare un ruolo di supplenza e di riequilibrio della protezione sociale come del resto testimoniato dal dibattito sull’introduzione del salario minimo legale a seguito di una Direttiva Ue in materia. 

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https://jacobinitalia.it/i-riders-deuropa-si-incontrano/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=riders-europa

6 ottobre. Macello di Baldichieri, la lotta continua

Carlo Ruggiero – collettiva.it Dopo che l’azienda ha meso i lavoratori gli uni contro gli altri, i 125 operai in sciopero dal 7 ottobre in sit-in davanti all’esselunga di Asti. “Vogliamo sensibilizzare i consumatori sulla nostra situazione”

continuazione e video
https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2023/10/06/video/macello_di_baldichieri_la_lotta_continua-3464542/

6 ottobre. Amazon Italia Logistica, aumenti inadeguati e sindacati esclusi dal confronto

“Una scelta unilaterale che non è stata frutto di una trattativa con le rappresentanze di lavoratrici e lavoratori: si presenta così l’incremento salariale comunicato con enfasi nei giorni scorsi da Amazon“. Lo afferma la Filcams Cgil, in una nota.

Foto: Gorodenkoff Productions OU

Una maggiorazione, spiega il sindacato, “peraltro inconsistente perché del 3,3% annunciato, una volta assorbiti gli acconti sui futuri aumenti contrattuali, non resta che un 1,1% di incremento di retribuzione. Una vera e propria beffa, tenendo conto che tali acconti sono relativi ai futuri aumenti delle tabelle retributive del contratto nazionale di lavoro del terziario, distribuzione e servizi, scaduto da tempo e attualmente fermo nel guado di una trattativa difficile, in primo luogo proprio per il mancato accordo su un adeguamento salariale che le parti datoriali si rifiutano di accordare”.
Un importo insufficiente a far fronte all’aumento del costo della vita, dunque, alle sfide economiche e all’inflazione che pesano sulle spalle di lavoratrici e lavoratori, che sono la forza alla base della costante crescita dei fatturati della multinazionale.Amazon ha inoltre risposto negativamente alle richieste di implementare il welfare e alzare l’importo dei ticket pasto.
“Un quadro negativo – prosegue la sigla – nel quale campeggia la scelta dell’azienda di non voler costruire un vero e proprio confronto con le organizzazioni sindacali e le rispettive Rsu di Amazon Italia Logistica di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, escludendole dal tavolo della trattativa nazionale: la Filcams Cgil chiede all’azienda di rivedere immediatamente questa scelta e di permettere l’apertura del confronto a carattere nazionale. La categoria farà il necessario per garantire alle lavoratrici e ai lavoratori di Amazon un trattamento equo e dignitoso e, qualora incontrasse ancora la resistenza dell’azienda, valuterà le iniziative sindacali opportune per il raggiungimento di questo risultato”.
https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2023/10/06/news/amazon-italia-logistica-filcams-cgil-3465901/



5 ottobre

5 ottobre. Nuovo incidente sul lavoro: morto operaio in un cantiere della linea metropolitana

L’uomo è stato investito da un camion in retromarcia questa mattina alle 6. Indagini della polizia in corso

Una nuova morte sul lavoro, è successo a Napoli, nel cantiere della linea metropolitana a Secondigliano, quartiere nord di Napoli. Secondo le prime notizie, l’operaio di 60 anni sarebbe stato investito da un camion in retromarcia questa mattina alle 6. Inutili i soccorsi, l’uomo è morto sul colpo.
Sul posto, via Giaime Pintor, è arrivata la polizia che ha avviato le indagini sulla dinamica dell’incidente. L’incidente mortale di oggi a Napoli è per modalità simile a quello verificatosi lo scorso 14 settembre quando un dipendente dell’Asia, l’azienda comunale di igiene urbana, fu investito da un camion nel deposito di piazzale Ferraris durante la manovra di uscita. L’uomo morì sul colpo.
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/linvasione-russa-giorno-590-d86d0171-af85-4106-a586-067a82a0d196.html

IL VIDEO
https://www.rainews.it/tgr/campania/video/2023/10/muore-operaio-investito-da-furgone-nel-cantiere-della-metropolitana-a50b9dbc-5241-4977-a494-051d52036d1f.html

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Dal 3 ottobre la diretta da Mestre

La tragedia di Mestre, guardrail sotto osservazione: era vecchio. Aperta un’inchiesta

La Procura: “Barriera di protezione, zona di caduta del bus e mezzo sono stati posti sotto sequestro”. Acquisita la scatola nera. L’ipotesi è di omicidio stradale plurimo. Per il momento non ci sono indagati

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE

https://www.rainews.it/maratona/2023/10/mestre-pullman-precipita-da-una-sopraelevata-ci-sarebbero-vittime-e-feriti–1007bd81-cf56-4462-aac3-8e582c10b9ad.html

https://www.rainews.it/articoli/2023/10/la-tragedia-di-mestre-guardrail-sotto-osservazione-vecchio-e-con-un-tratto-mancante-polemica-51324e00-2af5-4872-9605-726e625d5027.html

5 ottobre. Perché i giudici non stanno applicando il decreto immigrazione

Ieri, il Ministro della Giustizia Nordio ha confermato in Parlamento l’intenzione del governo di presentare ricorso contro la decisione della giudice di Catania, che non ha convalidato il trattenimento di quattro migranti nel centro di Pozzallo. A Prisma, intervistata da Lorenza Ghidini, Vitalba Azzollini, giurista ed editorialista de Il Domani, ha spiegato perché i giudici di Catania e Firenze hanno deciso di non applicare il decreto sull’immigrazione del governo.

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https://www.radiopopolare.it/perche-i-giudici-non-stanno-applicando-il-decreto-immigrazione/

5 ottobre. Chi ha girato il video postato da Salvini con la giudice Apostolico che nel 2018 protesta per la Diciotti? Un uomo che sta nel cordone di polizia | Le immagini da diverse angolazioni

Il ministro dell’Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini ha postato oggi sul suo profilo Facebook un video risalente al 25 agosto 2018 in cui si vedono decine di cittadini riuniti per manifestare contro il blocco dei migranti sulla nave Diciotti, voluto da Salvini stesso, allora ministro dell’Interno. Lo scopo della pubblicazione è evidenziare la partecipazione della giudice Iolanda Apostolico alla manifestazione sul molo. Apostolico in questi giorni è al centro delle cronache per aver disapplicato il decreto Cutro sull’immigrazione, non convalidando il trattenimento nel centro di Pozzallo di richiedenti asilo tunisini. Ma chi ha girato il video pubblicato da Salvini? In queste riprese esclusive è possibile osservare come gli agenti di polizia schierati non avevano alle proprie spalle operatori e giornalisti che potessero riprendere la scena, ma anzi, lo spazio retrostante era circoscritto dagli agenti. 

continuazione e video in
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/10/05/chi-ha-girato-il-video-postato-da-salvini-con-la-giudice-apostolico-che-nel-2018-protesta-per-la-diciotti-un-uomo-che-sta-nel-cordone-di-polizia-le-immagini-da-diverse-angolazioni/7314544/


5 ottobre: le notizie di Radio Popolare

I missili russi sui civili ucraini, il duro scontro tra magistrati e governo e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di giovedì 5 ottobre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. “Un attacco brutale e dimostrativo”. Così il presidente ucraino Zelensky ha denunciato il bombardamento che ha colpito oggi il villaggio di Groza, vicino a Kupiansk, nella regione di Donetsk. Le vittime sono 51, ed è uno dei peggiori attacchi dall’inizio della guerra. Giorgia Meloni punta ad utilizzare il vertice di Granada per cercare alleati per portare avanti la sua linea dura sulle migrazioni. Matteo Salvini ha diffuso un video di 5 anni fa in cui si vede la giudice Iolanda Apostolico a una manifestazione. A causa delle norme sulla tassa di successione, i figli di Berlusconi erediteranno il patrimonio del padre pagando poche migliaia di euro di tasse. 

Sommario


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https://www.radiopopolare.it/riassunto-della-giornata-notizie-giovedi-5-ottobre/



Direzione nazionale del Partito Democratico – Relazione di Elly Schlein

Direzione nazionale del Partito Democratico – La replica della Segretaria Elly Schlein

6 ottobre. Elly Schlein: «Torneremo al governo col voto. La nostra piazza sarà aperta»

Edizione del 6 ottobre

INTERVISTA. La leader Pd: siamo ostinatamente unitari, sulla sanità ci sarà una proposta delle opposizioni

ANDREA CARUGATI – ILMANIFESTO.IT Elly Schlein ha appena concluso la direzione Pd. Voto unanime sulla sua relazione, il clima che si respirava al terzo piano della sede del Nazareno era quello di una pax tra le anime dem. Consapevoli che, almeno fino alle europee, bisogna marciare uniti. La segretaria risponde alle domande del manifesto dal tavolo della presidenza, nella grande sala riunioni ormai vuota a ora di cena.

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https://ilmanifesto.it/elly-schlein-torneremo-al-governo-col-voto-la-nostra-piazza-sara-aperta


5 ottobre. Campi Flegrei, il Cdm vara il decreto. Piano per l’evacuazione entro 90 giorni e stanziamento da 52 milioni

Un piano di evacuazione da elaborare nei prossimi tre mesi. Lo prevede il decreto legge sui Campi Flegrei approvato nella serata di giovedì dal governo. Entro 90 giorni il dipartimento della Protezione civile – in raccordo con la regione Campania, la prefettura di Napoli, gli enti e le amministrazioni territoriali interessati, dovrà mettere a punto “uno specifico piano speditivo di emergenza per il territorio interessato, basato sulle conoscenze di pericolosità elaborate dai Centri di competenza e contenente le procedure operative da adottare in caso di recrudescenza” delle fenomeno del bradisismo. La pianificazione sarà testata attraverso esercitazioni gestite dal servizio nazionale della Protezione civile.

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https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/10/05/campi-flegrei-il-cdm-esamina-il-decreto-nella-bozza-piano-per-levacuazione-entro-90-giorni-e-stanziamento-da-52-milioni/7314729/

5 ottobre
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 589

RaiNews LIVE

Kiev: un attacco russo ha colpito un negozio di alimentari a Kupiansk, 51 morti tra cui 6 bambini

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/armi-ucraina-biden-crosetto-trump-5ee47db7-c45b-4d7c-9393-82a7d68df7be.html

LeMonde LIVE

Guerre en Ukraine, en direct : au moins 51 morts dans le bombardement du village de Hroza, dans le raïon de Koupiansk

Parmi les victimes, « un garçon de 6 ans », a déclaré Andriy Yermak, chef de cabinet de la présidence ukrainienne, jeudi sur Telegram. Le président ukrainien, Volodymyr Zelensky, a dénoncé « un tir de missile contre une épicerie ordinaire, un acte de terrorisme totalement délibéré ».

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.lemonde.fr/international/live/2023/10/05/guerre-en-ukraine-en-direct-au-moins-48-morts-dans-le-bombardement-du-village-de-groza-dans-le-district-de-koupiansk_6192558_3210.html

🟥 CESSATE FUOCO. CON IL PREMIO NOBEL GIORGIO PARISI

“Fermiamo le lancette del Doomsday Clock”. In diretta dalla sala Santi della Cgil nazionale.

5 ottobre. Open Arms: interrogati Capo Missione e Capitano, nuovo ferma amministrativo e multa

(Foto di https://twitter.com/openarms_it)

PRESSENZA.COM  Durante la giornata di sabato, la Open Arms ha effettuato tre diverse operazioni di soccorso in acque internazionali, traendo in salvo in totale 176 persone. Le prime due imbarcazioni avevano a bordo 33 e 36 persone, viaggiavano in condizioni di pericolo e senza equipaggiamento di salvataggio.
Dopo aver terminato i primi due soccorsi e aver ricevuto l’indicazione del porto da parte delle autorità italiane, la Open Arms ha ricevuto un mayday dal velivolo aereo Seabird, della ONG Sea-Watch, per una imbarcazione sovraffollata e in pericolo. Il velivolo ci informava che la Open Arms era l’assetto navale più vicino all’imbarcazione in pericolo e che non c’erano altri assetti nelle vicinanze. Abbiamo dunque informato le autorità competenti e ci siamo diretti verso il target che era a circa 20 miglia dalla nostra posizione ( 2 ore circa di navigazione).

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https://www.pressenza.com/it/2023/10/open-arms-interrogati-capo-missione-e-capitano-nuovo-ferma-amministrativo-e-multa/

5 ottobre. Migranti, altro stop di 20 giorni (e multa) per Open Arms

Nuovo fermo amministrativo in Toscana per Opern Arms: “Riteniamo davvero inaccettabile dover subire un secondo fermo per aver fatto il nostro dovere”

DIRE.IT – FIRENZE Altri 20 giorni di fermo amministrativo per la Open Arms che ieri è approdata a Marina di Carrara. E altra multa: da 3 a 10.000 euro. “Il reato? Aver soccorso 176 persone“, dicono dalla Ong dopo la notifica dei nuovi provvedimenti. Sabato, raccontano, “abbiamo effettuato tre diverse operazioni di soccorso in acque internazionali, traendo in salvo in totale 176 persone. Le prime due imbarcazioni avevano a bordo 33 e 36 persone, viaggiavano in condizioni di pericolo e senza equipaggiamento di salvataggio”. Fatti i primi due interventi, “e aver ricevuto l’indicazione del porto da parte delle autorità italiane, abbiamo ricevuto un mayday dal velivolo aereo Seabird, della ong Sea-Watch, per una imbarcazione sovraffollata, in pericolo” e senza barche di salvataggio nelle vicinanze. Per questo “abbiamo informato le autorità competenti e ci siamo diretti verso il target che era a circa 20 miglia dalla nostra posizione”, cioè a due ore circa di navigazione.

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https://www.dire.it/05-10-2023/961741-migranti-open-arms-fermo-amministrativo/

Resistenza climatica: Fridays For Future nelle piazze d’Italia per contestare il governo Meloni

L’Italia è a un nuovo capitolo della storia climatica: ondate di calore, alberi sradicati dal vento, chicchi di grandine come palle da tennis e alluvioni.  È il capitolo della devastazione, che rende l’azione collettiva indispensabile.
“Un governo che, all’indomani della catastrofe, nega ogni correlazione tra fenomeni estremi e crisi climatica è un governo negazionista. E per questo inadeguato a indicare risposte per prevenire i peggiori scenari prospettati dalla scienza climatica” dice Giacomo Zattini, portavoce del movimento.
La prima causa dell’aumento delle temperature, e di conseguenza dei fenomeni climatici estremi, sono i combustibili fossili, su cui l’Italia continua a investire ampiamente.
Il nostro Paese ha una responsabilità importante nelle politiche di mitigazione mondiali, date le sue emissioni storiche. L’Italia dovrà superare gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Unione Europea, riducendo le sue emissioni di gas climalteranti dell’80% entro il 2030 e decarbonizzando totalmente il settore elettrico entro il 2035.

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https://www.pressenza.com/it/2023/10/resistenza-climatica-fridays-for-future-nelle-piazze-ditalia-per-contestare-il-governo-meloni/

5 ottobre. Nuova ondata di caldo, weekend con 30 gradi

DIRE.ITAnticiclone africano duro a morire, anzi sarà in ulteriore potente rinforzo portando temperature estive su mezza Europa, persino in Inghilterra e Irlanda”, parola di Edoardo Ferrara di 3bmeteo.com.
Estate infinita, in arrivo una nuova onda di calore anomala su mezza Europa. “Giusto le briciole di una perturbazione atlantica che ha portato qualche isolato piovasco e un contenuto calo delle temperature, che l’anticiclone africano è già pronto a una nuova potente rimonta- conferma il meteorologo Edoardo Ferrara”. E spiega: “Una massiccia dose d’aria calda di diretta estrazione tropicale verrà convogliata su gran parte dell’Europa centro-occidentale, Italia compresa, dove le temperature si riporteranno ancora una volta su valori da piena estate durante il giorno”.

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https://www.dire.it/05-10-2023/961973-nuova-ondata-di-caldo-weekend-con-30-gradi/

5 ottobre. Foibe, la storia manipolata dalla Politica italiana

CARLO GREPPI – FANPAGE.IT Martedì si è consumata una pagina nera della memoria pubblica italiana: alcune migliaia di vittime, non di rado fasciste, sono assunte al vertice di un culto civile manipolatorio che distorce completamente la storia e manca di rispetto persino a quelle stesse vittime. “Grazie alla Lega – esulta Matteo Salvini su X [ex Twitter] – [è stato] appena approvato al Senato il disegno di legge a sostegno della memoria del massacro italiano delle Foibe, da ricordare e tramandare alle nuove generazioni”. Curiosamente il tweet trionfante non nomina “l’esodo giuliano-dalmata”, che pure il DDL – che modifica la legge del 30 marzo 2004, n. 92, inserendo finanziamenti pubblici di diversi milioni di euro – ritiene debba essere maggiormente conosciuto, al pari della “tragedia delle foibe”, attraverso iniziative dedicate, compresa l’organizzazione di “viaggi del ricordo”. Il leader della Lega nazionalista – così la definì Roberto Maroni – preferisce soffermarsi sull’evocazione macabra dei “luoghi storici dove vennero barbaramente uccisi bambini, donne e uomini dalla violenza in quanto colpevoli di essere italiani”, per chiudere con l’ormai classico “perché non ci siano mai più vittime di serie A e vittime di serie B”.

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https://www.fanpage.it/cultura/foibe-la-storia-manipolata-dalla-politica-italiana/

5 ottobre
Compagni dai campi e dalle officine…
Notizie sparse raccolte qua e la

5 ottobre. Diritti in piazza con la Cgil

VERSO IL 7 OTTOBRE. Palazzo Chigi è il Titanic. Affondano le promesse elettorali che Meloni rinvia a «fine del mandato quinquennale. Tutte, salvo una: «Cambiare l’architettura istituzionale»

MASSIMO VILLONE – ILMANIFESTO.IT Eravamo già convinti che fosse giusta nei tempi e nei modi la scelta della Cgil di organizzare con tante associazioni – tra cui il Coordinamento per la democrazia costituzionale – una manifestazione nazionale a Roma, con un punto focale sulla Costituzione. Ci dà ora conferma Giorgia Meloni dal festival delle regioni di Torino, con un intervento segnato da una palese ansia da prestazione. La segue il ministro Giorgetti.
Palazzo Chigi è come il Titanic. Affondano le promesse elettorali, che infatti Meloni rinvia al lontano scenario della fine del mandato quinquennale. Tutte, salvo una. La stagione delle riforme deve andare avanti «con determinazione». «Abbiamo davanti l’anno delle riforme con cui intendiamo cambiare l’architettura istituzionale».

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https://ilmanifesto.it/in-piazza-con-la-cgil-per-la-costituzione

5 ottobre. Flai Cgil in Marocco per sostenere le popolazioni terremotate

Amizmiz è una piccola città a 50 km da Marrakech, ai piedi del mitologico monte Atlante. O meglio, lo era, perché il sisma di settembre l’ha resa un cumulo di macerie. Il sindacato è andato sul posto per portare aiuti

FRIDA NACINOVICH – COLLETTIVA.IT Amizmiz è una piccola città a 50 km da Marrakech, ai piedi del mitologico monte Atlante. Ma forse è meglio dire era, perché il terremoto di settembre l’ha resa un cumulo di macerie. Ora che sono iniziate le scuole, i bambini vanno a lezione in un tendone allestito in fretta e furia, tra polvere e calcinacci. Ad Amizmiz è arrivata una piccola delegazione della Flai Cgil, con  il responsabile delle politiche internazionali Andrea Coinu, quello dell’immigrazione Jean René Bilongo, Matteo Bellegoni e tre lavoratori nati in questa terra, che oggi vivono in Italia, Mohammed El Rhaouate a L’Aquila, Houcine Lamghebbar a Lodi e Rachid Karim a Mantova. Delegati sindacali, che sanno bene cosa voglia dire sostenere chi è in difficoltà.

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https://www.collettiva.it/copertine/internazionale/2023/10/05/news/terremoto-marocco-flai-cgil-solidarieta_-3457783/

5 ottobre. Italia, la Repubblica fondata sugli sfratti! Asia-Usb: verso la mobilitazione del 19 ottobre per rivendicare un piano nazionale di edilizia pubblica

Pubblicati dal Ministero dell’Interno i dati sugli sfratti del 2022: le richieste di esecuzione sono in forte aumento, mentre il governo Meloni ignora la politica per l’abitare!

I dati degli sfratti nel nostro paese, pubblicati dal Ministero dell’Interno per l’anno 2022 ed organizzati per regione, sono spaventosi. La “mattanza” come questo sindacato aveva nominato la fase che si apriva nel periodo post pandemia, è realmente avvenuta. Specie in seguito alle interruzioni delle misure di tutela verso chi non ce l’ha fatta più a pagare l’affitto nel periodo pandemico

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https://www.usb.it/leggi-notizia/titolo-1249-1.html

5 ottobre. Fisac: bene nuovo polo innovazione di InteSanpaolo

“Accogliamo con molto favore la decisione di IntesaSanpaolo di aprire a Napoli un nuovo polo di innovazione tecnologica con Talent Garden, che si aggiunge ai due storici di Torino e Milano. Da tempo come Fisac Cgil ci battiamo per contrastare la desertificazione di questa parte fondamentale del nostro Paese e proprio la scorsa settimana a Napoli abbiamo promosso una importante iniziativa su questo tema dal titolo ‘Sud in Credito’. Ad affermarlo è il segretario responsabile della Fisac Cgil del Gruppo IntesaSanpaolo, Roberto Malano.
La nuova struttura, osserva il dirigente sindacale, “il primo hub tecnologico al Sud, consentirà la creazione di circa 100 nuovi posti di lavoro ad alta professionalità e il rientro dei giovani neo assunti che a oggi si erano dovuti trasferire al Nord, per arrivare col tempo a circa 400 addetti che saranno pienamente coinvolti nella trasformazione digitale di IntesaSanpaolo, compreso lo sviluppo della Intelligenza artificiale”.
Per il segretario Fisac Cgil di IntesaSanpaolo, “non si tratta solo di una buona notizia occupazionale, è una decisione che dimostra come nel Mezzogiorno sia possibile allocare strutture e attività di eccellenza, impiegando le capacità che sono largamente presenti sul territorio. Da tempo ci impegniamo su questo fronte e la decisione di IntesaSanpaolo comunicata oggi dà ragione alle nostre tesi e rafforza il nostro impegno per ottenere sviluppo, occupazione stabile e di qualità nel Mezzogiorno”, conclude Malano.
https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2023/10/05/news/fisac_bene_nuovo_polo_innovazione_di_intesanpaolo-3462713/

4 ottobre

RaiNews LIVE

Dal 3 ottobre la diretta da Mestre

Mestre, pullman precipita da una sopraelevata: 21 morti e 15 feriti

Vigili del fuoco: il bus è stato rimosso. Il sindaco di Venezia: “Scena apocalittica”. Turisti ucraini fra le vittime, forse un malore del conducente all’origine del disastro

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/mestre-pullman-precipita-da-una-sopraelevata-ci-sarebbero-vittime-e-feriti–1007bd81-cf56-4462-aac3-8e582c10b9ad.html


4 ottobre: le notizie di Radio Popolare

Lutto cittadino a Venezia, Giorgia Meloni grida al successo per l’accordo sui migranti in Europa e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di mercoledì 4 ottobre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. A 24 ore dalla caduta del bus precipitato da un cavalcavia a Mestre, si indaga per capire cosa l’abbia causata, portando alle morte di 21 persone. Meloni e il governo italiano, tra un’intimidazione a un magistrato e l’altra in casa propria, hanno portato a casa da Bruxelles lo scalpo dell’emendamento sulle Ong. L’Istat da un’altra brutta notizia per l’economia italiana e per il governo: confermato il calo dello 0,4% nel secondo trimestre.

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https://www.radiopopolare.it/riassunto-della-giornata-notizie-mercoledi-4-ottobre/


4 ottobre. “Migranti, il giudice ha ripristinato la civiltà giuridica. Vanno ascoltate quelle grida di dolore”. Parla il presidente di Baobab Experience

ELLA BAFFONI – STRISCIAROSSA.IT Andrea Costa è il presidente di Baobab Experience, associazione di volontari che accoglie e sostiene migranti in transito a Roma. Lo fa come può: dopo una ridda di sgomberi, non possono che dare aiuto nell’emergenza a chi arriva dai porti di sbarco o dopo aver traversatole frontiere via terra, o dopo essere stati respinti alle frontiere o dai paesi di arrivo come “dublinati”. Distribuzione di cibo, coperte, abiti e scarpe (soprattutto), assistenza medica e psicologica, informazioni legali e sui servizi territoriali. A lui abbiamo chiesto un parere, molto informato, sulle recenti questioni attorno all’immigrazione. A partire dall’ultimo decreto del governo Meloni.

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https://www.strisciarossa.it/migranti-il-giudice-ha-ripristinato-la-civilta-giuridica-vanno-ascoltate-quelle-grida-di-dolore-parla-il-presidente-di-baobab-experience/

4 ottobre
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 588

RaiNews LIVE

Mosca, fermato tentativo sbarco forze Kiev in Crimea, 31 droni abbattuti a Belgorod, Bryansk e Kursk

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/biden-al-congresso-nuove-armi-per-kiev-sono-in-gioco-troppe-vite-4afd564a-11aa-46da-bc62-0824096a0d42.html

LeMonde LIVE

Guerre en Ukraine, en direct : la Russie annonce avoir abattu un missile antinavire ukrainien près de la Crimée

«Les systèmes de défense aérienne ont détecté et détruit un missile ukrainien au-dessus de la partie nord-ouest de la mer Noire, au large de la péninsule de Crimée», mardi soir, a décrit le ministère de la défense.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.lemonde.fr/international/live/2023/10/04/guerre-en-ukraine-en-direct-la-russie-annonce-avoir-abattu-un-missile-antinavire-ukrainien-pres-de-la-crimee_6192339_3210.html

4 ottobre. Sudan, l’emergenza umanitaria è diventata catastrofe

La prosecuzione degli scontri tra esercito e paramilitari delle RSF aggrava la crisi migratoria e mette in seria difficoltà i Paesi vicini, alle prese con l’accoglienza degli sfollati. Questa dinamica non sembra però essere collegata all’incremento dei flussi migratori che sta affrontando l’Italia.

In Sudan gli scontri militari tra l’esercito regolare e le RSF (Rapid Support Forces) hanno portato il numero degli sfollati interni a superare i 7 milioni di persone, dei quali 4 milioni direttamente a causa della guerra scoppiata lo scorso aprile. A questi si aggiungono i richiedenti asilo che hanno cercato rifugio nei Paesi limitrofi come Egitto, CiadRepubblica Centrafricana, Sud Sudan ed Etiopia, che in totale ammontano a circa 1 milione. Tali numeri, se confrontati alla popolazione totale del Sudan, che ammonta a circa 45 milioni di abitanti, permettono di capire chiaramente come nel Paese sia in corso un disastro umanitario di enormi proporzioni, con circa il 15% della popolazione sfollata. Per rendere ancora più chiare le dimensioni della crisi può essere utile un confronto con la crisi dei rifugiati che l’Ucraina ha affrontato nel 2022. Anche in questo caso la popolazione nazionale ammontava, nel periodo pre-guerra, a circa 43 milioni di abitanti: in seguito allo scoppio delle ostilità si vennero a creare circa tra 7 e 10 milioni di sfollati, sia interni che nei diretti all’estero. Dunque fenomeni quantitativamente simili, ma con differente copertura mediatica.

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https://ilcaffegeopolitico.net/977325/sudan-lemergenza-umanitaria-e-diventata-catastrofe

4 ottobre. Perché i naufragi nel Mediterraneo non fanno più notizia

ANNALISA CAMILLI – INTERNAZIONALE.IT È successo alla fine di febbraio, poco dopo il naufragio di Cutro. Quello avvenuto a cinquanta metri dalla spiaggia calabrese in cui sono morte 94 persone. Un collega e un amico mi ha mandato un messaggio, dopo aver visto un articolo che avevo scritto sul naufragio. Il messaggio diceva così: “Non riesco più a leggere queste storie, lo faccio con una fatica enorme. Ma grazie naturalmente”.
Questo messaggio scritto con grazia da una persona molto sensibile, uno che in questi anni ha seguito con attenzione quello che stava avvenendo nel nostro mare e alle nostre frontiere mi ha stupito, mi ha suscitato un po’ di disappunto, poi ha fatto nascere in me una rabbia che non si è spenta per molto tempo.
Quel “grazie” soprattutto, m’interrogava. Lo trovavo una specie di delega in bianco, ma anche un elemento di distanza insanabile. 

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https://www.internazionale.it/opinione/annalisa-camilli/2023/10/03/migranti-naufragi-lampedusa-3-ottobre?fbclid=IwAR0Y6OTbJ96ca3QgpLWac-yEB6E8svmGW98nucrJ_AH-3JZLWEKdgdn9zMA

4 ottobre. Quel fantomatico ponte tra Scilla e Cariddi resuscitato da Matteo Salvini

GIUSEPPE CASSINI – VOLEREVOLARE.IT
Il ministro Salvini ha l’invidiabile capacità di parlare alla pancia di chi lo vota facendogli credere di parlare alla testa. Forse è questo il motivo per cui molti elettori non si sono ancora ribellati – in quanto contribuenti – alla strabiliante decisione del ministro di resuscitare e rifinanziare lautamente la società “Stretto di Messina Spa”, che il governo Monti aveva liquidata nel 2012. Non solo è rinata la Società, ma rinato è anche il suo amministratore delegato, Pietro Ciucci (sì, lo stesso Ciucci che aveva diretto l’Anas per anni). Si ha l’impressione di riavvolgere una pellicola all’indietro. Fino al 2012 la Società ci era costata circa 400 milioni di euro in carte, prebende e bozze progettuali; seguendo lo stesso andazzo ne dilapideremo altrettanti. O anche di più se al consorzio Eurolink, vincitore a suo tempo della gara d’appalto, non verrà concesso di procedere; e quindi pretenderà il versamento di una penale milionaria.

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https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2023/10/04/quel-fantomatico-ponte-tra-scilla-e-cariddi-resuscitato-da-matteo-salvini/

4 ottobre. Il saliscendi demografico mondiale

È possibile prevedere l’evoluzione demografica mondiale? È sufficiente tracciare il grafico dei secoli passati e proseguirlo algebricamente o sono da contemplare traiettorie inattese?

GABRIELE VACCARO e MANJOLA BEGA – SALUTEINTERNAZIONALE.INFO Dodici anni fa, Salute Internazionale (1) analizzava la stima della popolazione nel 2050 con risultati molto interessanti. Mentre il post veniva scritto, nel gennaio 2011, il Demometro di Neodemos, che computa in diretta gli abitanti del pianeta, segnava 6.921.221.873; adesso ne conta 8.047.259.844 e gli esperti, come nell’ultimo Rapporto del Dipartimento degli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite (UN-DESA), “Global Population Growth and Sustainable Development” (2) o nel World Population Prospects dell’ONU 2022 (3), s’impegnano ancora a pronosticare scenari futuri sulla base di fattori strategici, tra i quali gioca un ruolo determinante la salute nella sua accezione più ampia. Le ipotesi avanzate nel 2011 sono pressoché confermate, con alcuni aspetti metodologici messi maggiormente a fuoco e con un allungamento della gittata della previsione.

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https://www.saluteinternazionale.info/2023/10/il-saliscendi-demografico-mondiale/

4 ottobre
Compagni dai campi e dalle officine…
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4 ottobre. L’autunno del lavoro

Chiusure o cassa integrazione: questa la “sorpresa” riservata a migliaia di lavoratori al ritorno dalle ferie. Da Nord a Sud, la mappa delle crisi aziendali

MARCO TOGNA – COLLETTIVA.IT Settembre è iniziato nel peggiore dei modi. Non c’è settore che si stia salvando dall’ondata di licenziamenti, delocalizzazioni, tornate di cassa integrazione che sta attraversando l’Italia. E se la manifestazione della Via Maestra indica come stella polare “il diritto al lavoro stabile, libero, di qualità, fulcro di un modello di sviluppo sostenibile fondato su nuove politiche industriali”, la realtà è davvero ben diversa.
Come purtroppo sanno bene i 229 lavoratori della Marelli di Crevalcore (Bologna), in lotta per mantenere in vita la fabbrica: una vertenza divenuta subito il simbolo di settori (in questo caso, l’automotive) in crisi, di multinazionali senza scrupoli, di governi senza idee e incapaci a tutto. L’elenco delle imprese che chiudono, purtroppo, è fin troppo lungo: dietro ogni nome, che sia Almaviva o Novem Car, ci sono lavoratori, famiglie, storie di cui dobbiamo continuare a parlare.
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https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2023/10/04/news/imprese-crisi-licenziamenti-3440577/

DIARIO DELLA CRISI Tutte le puntate

4 OTTOBRE. La Corte di Cassazione condanna un datore di lavoro ed un Rls per «omicidio colposo». Agli Rls devono essere fornite competenze e spazi d’agibilità reali, non condanne

La Cassazione Penale Sez. 4, con la sentenza n. 38914 del 25 settembre 2023, ha confermato la condanna di un Rls perché, in violazione di quanto previsto dall’art. 50 comma 1 del D.lgs. 81/08, avrebbe “concorso a cagionare l’infortunio mortale di un  lavoratore (investito da tubi d’acciaio), attraverso una serie di contegni omissivi, consistiti nell’aver omesso di promuovere l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e l’integrità fisica dei lavoratori, di sollecitare il datore di lavoro ad effettuare la formazione dei dipendenti (tra cui il C.C.) per l’uso dei mezzi di sollevamento e di informare i responsabili dell’azienda dei rischi connessi all’utilizzo del carrello elevatore”.
Nella sentenza, per dimostrare l’infondatezza delle tesi dell’avvocato difensore del Rls, si afferma, inoltre, che gli Rls hanno ”un ruolo di primaria importanza quale soggetto fondamentale che partecipa al processo di gestione della sicurezza dei luoghi di lavoro, costituendo una figura intermedia di raccordo tra datore di lavoro e lavoratori, con la funzione di facilitare il flusso informativo aziendale in materia di salute e sicurezza sul lavoro”.
Ma, al di là delle disquisizioni giuridiche, bisogna chiedersi: gli Rls hanno il potere, le competenze, gli spazi d’agibilità per verificare « realmente »  l’adeguatezza della valutazione dei rischi e delle misure di prevenzione adottate dal datore di lavoro e, di conseguenza, per tutelare « realmente » la salute dei lavoratori che rappresentano?

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https://www.usb.it/leggi-notizia/la-corte-di-cassazione-condanna-un-datore-di-lavoro-ed-un-rls-per-omicidio-colposo-agli-rls-devono-essere-fornite-competenze-e-spazi-dagibilita-reali-non-condanne-1657.html

4 ottobre. Marelli in vendita, duro colpo all’automotive italiano

La Marelli a Crevalcore compie 50 anni quest’anno, una storia che nasce nel 1973 come fonderia di alluminio e pressofusione di componenti per l’allora carburatore, quindi come fabbrica di componenti per motorizzazioni varie. Una storia che ha visto fino a pochi anni fa uno sviluppo dello stabilimento che è arrivato a contare oltre 350 dipendenti a libro paga oltre a decine di lavoratori in somministrazione.

FRANCESCO DI NAPOLI – STRISCIAROSSA.IT Il calo è iniziato già nell’era FCA, con Marchionne. Che già aveva spacchettato la holding Marelli in sottodivisioni per facilitarne la vendita. Cosa che è andata in porto nel 2018 quando FCA vende Marelli a Calsonic Kansei, una controllata del fondo statunitense KKR.
Sia la vecchia che la nuova proprietà hanno tuttavia sempre continuato con la produzione classica di componentistica per motori endotermici, aggiornandone le caratteristiche per omologarle agli standard di emissioni di scarico (Euro 4, euro 5, euro 6, ecc.). Tutti componenti che Crevalcore ha continuato sempre a produrre per commesse legate ad ordini FCA, continuando ad essere di fatto un anello di una filiera monocommittente. Né FCA, né Calsonic hanno mai avviato un piano industriale che prevedesse sviluppo e produzione di componentistica per motori elettrici o altro, legato alla transizione ecologica.

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https://www.strisciarossa.it/marelli-in-vendita-duro-colpo-allautomotive-italiano/

4 ottobre. Magneti Marelli, la parola ai lavoratori

Il fulmine a ciel sereno della chiusura della fabbrica di Crevalcore. Gli scioperi e i presìdi ai cancelli. Le nubi nere sul futuro

DAVIDE COLELLA e MAURO MAZZUCCHI – COLLETTIVA.IT Crevalcore, Bologna, 19 settembre. Un pomeriggio al lavoro come tanti. Alle 15.30 si sente urlare: “Tutti fuori”. Gli operai e le operaie lasciano la linea. Non sanno cosa sia successo. “Pensavo ci fosse stato un terremoto”, dice una di loro. Invece era arrivata la notizia che volessero chiudere il nostro stabilimento. È uno dei racconti resi dalle lavoratrici e dai lavoratori della Magneti Marelli giunti a Roma il 3 ottobre per il primo incontro al ministero delle Imprese e del made in Italy per scongiurare la chiusura e i 229 licenziamenti. Da 15 giorni prosegue uno sciopero a scacchiera sulle 24 ore per presidiare i cancelli e impedire che la proprietà possa portare via i robot. 

continuazione e video in
https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2023/10/04/video/magneti-marelli-lavoratori-racconto-3455618/

VIDEO/1 La mobilitazione prosegue
VIDEO/2 L’incontro al ministero
Il flop di Calenda

Barbero sull’azionariato popolare Gkn

“Se uno cerca informazioni su internet su cos’è l’azionariato popolare compaiono quasi solo risultati che riguardano squadre di calcio.
E’ come se nel nostro mondo atomizzato e individualistico dove sono state distrutte tutte le forme di appartenenza di massa gli unici a sentirsi una comunità e ad avere la capacità di agire tutti insieme per affermare i propri diritti fossero i tifosi.
L’unica eccezione da un po’ di tempo è la Gkn.
Col suo collettivo di fabbrica che ha rilanciato l’azionariato popolare. E vuole tentare un esperimento unico nel suo genere: un’azienda i cui soci potranno essere i cittadini di Campi, quelli di Firenze e i movimenti di lotta per il clima, i circoli Arci, e tutti quelli che vorranno partecipare a questa lotta.
Per salvare una fabbrica che finora è stata difesa dai suoi operai contro tutti. E’ poco magari. Ma è un inizio.
E sarebbe bello se un giorno qualcuno potesse scrivere “uno spettro s’aggira per l’Europa, l’azionariato popolare”.

Tutte le info: https://insorgiamo.org/100×10-000/
Raccomandiamo di leggere tutte la spiegazione e le FAQ, per ogni dubbio
#insorgiamo

Il video
https://www.facebook.com/watch/?ref=saved&v=345150774642470

4 ottobre. Cassazione – Sentenza storica, necessaria e giusta la nostra lotta per un salario minimo legale: 10 euro subito

Con tre sentenze la Cassazione rovescia quanto stabilito dalla Corte d’Appello e ristabilisce il primato della Costituzione anche sui contratti firmati dai maggiori sindacati nazionali.
Il “ diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto e comunque sufficiente a garantire a sé e alla propria famiglia una vita dignitosa” sancito dall’articolo 36 della costituzione” diventa d’ora in poi il riferimento per la giustizia in Italia.
Le sentenze riguardano le cause intentate da lavoratori della vigilanza con contratti che fino a pochi mesi fa prevedevano retribuzioni orarie sotto i cinque euro, ma ritenuti validi dalla corte d’appello in quanto firmati dai sindacati “maggiormente rappresentativi” Cgil, Cisl, Uil.
Ora la corte di Cassazione da finalmente ragione ai lavoratori e soprattutto, assumendo come riferimento la Costituzione, stabilisce che i salari non possono stare sotto la soglia di povertà relativa.

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http://web.rifondazione.it/home/index.php/lavoro

4 ottobre. La NADEF affonda la sanità pubblica e calpesta il personale del servizio sanitario nazionale: 17 novembre sciopero generale del pubblico impiego

USB – Nonostante la querula puntualizzazione della Presidente del Consiglio sulle risorse destinate al sistema sanitario pubblico, dalla Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (NADEF) i dati sono sotto gli occhi di tutti. Questi rivelano, impietosi, che dei 4 miliardi in più richiesti dalle Regioni, già di per sé una cifra assolutamente insufficiente alle necessità ed ai bisogni del SSN, ne arriveranno forse due, confermando così la previsione di spesa del Governo Draghi per il triennio 2023 – 2025. Previsione che fissava la spesa sanitaria in rapporto al PIL molto al di sotto della media europea.
L’evidenza però non basta a placare Giorgia Meloni che, imperterrita e con evidente sprezzo del ridicolo, continua con la sua narrazione edulcorata; sostenendo che non sia tanto importante di quanto viene aumentata la spesa del Fondo sanitario nazionale ma, piuttosto, con quanta efficienza vengano spese le risorse. Belle parole in un settore dove appalti e affidamenti esterni drenano 19,3 miliardi in un solo quadrimestre (dati Anac) e la corruzione fattura 6 miliardi l’anno!

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https://pubblicoimpiego.usb.it/leggi-notizia/la-nadef-affonda-la-sanita-pubblica-e-calpesta-il-personale-del-servizio-sanitario-nazionale-17-novembre-sciopero-generale-del-pubblico-impiego-1059.html

4 ottobre. Rider, a Torino nasce la cassa di solidarietà

Il progetto di Nidil Cgil Torino per contrastare a tutto tondo le difficoltà dei fattorini. Sabato 7 ottobre evento di finanziamento con concerti e interventi

MAURIZIO MAZZUCCHI – COLLETTIVA.IT Il 7 ottobre al Bunker di Torino, l’evento “Riders on the storm” inaugurerà la cassa di mutua solidarietà rider promossa dal Nidil Cgil del capoluogo piemontese. A partire dalle 18, interverranno il segretario generale Nidil Cgil Torino Danilo Bonucci, il rider Enrico Francia e Giulia Rinaldi, figlia del sindacalista Mimmo Rinaldi, prematuramente scomparso, a cui verrà intitolata la cassa di solidarietà. A seguire, i concerti di cinque artisti attivi sul territorio torinese.
L’evento sarà a ingresso libero, con una donazione minima di cinque euro che andranno interamente a finanziare la cassa di solidarietà, insieme ai fondi raccolti attraverso il crowdfunding online. I locali dell’associazione culturale “Variante il Bunker” sono stati offerti a titolo gratuito per l’evento, che è sostenuto, come privati cittadini, anche da diverse personalità della politica.
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https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2023/10/04/news/rider-ciclofattorini-cassa-mutua-nidil-3453407/

3 ottobre

RaiNews LIVE

La diretta da Mestre

3 ottobre. Mestre: pullman precipita da una sopraelevata, almeno 21 morti, 12 feriti e 4 o 5 dispersi

Un volo di molti metri fin sulla sede ferroviaria sottostante. Non ancora chiara la dinamica dell’incidente. Il cordoglio della premier Meloni

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/mestre-pullman-precipita-da-una-sopraelevata-ci-sarebbero-vittime-e-feriti–1007bd81-cf56-4462-aac3-8e582c10b9ad.html


3 ottobre: le notizie di Radio Popolare

Meloni rivendica i tagli alla sanità, il rialzo dei Btp, la decisione sulla Marelli e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di martedì 3 ottobre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. “L’importante non è quanti soldi ci sono, ma come vengono spesi”. Così ha detto la premier Giorgia Meloni sui tagli alla sanità. Intanto a Torino la polizia manganella i manifestanti che contestavano la presidente del Consiglio. Sono passati dieci anni dalla strage di Lampedusa: il 3 ottobre 2013 al largo delle sue coste morirono 368 persone. E il governo ha disertato la commemorazione della strage. Brutto segnale arrivato oggi dai Btp. La Marelli sospende a tempo indeterminato la chiusura della fabbrica di Crevalcuore. Spagna, a Pedro Sanchez è stato affidato di nuovo l’incarico di formare il governo.

Sommario


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https://www.radiopopolare.it/riassunto-della-giornata-notizie-martedi-3-ottobre/


3 ottobre. Giorgia Meloni e il rispetto della Costituzione

È inutile giurare sulla Costituzione se non la si conosce e rispetta. Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni negli ultimi giorni ha rilasciato dichiarazioni che mostrano una palese ignoranza costituzionale. 

Ecco qualche esempio.

Giorgia Meloni ha accusato “i soliti noti”, che vorrebbero sostituire “un governo democraticamente eletto” con un “governo tecnico non eletto da nessuno”. Inoltre, il Presidente del Consiglio se la prende con chi vorrebbe “mettere in discussione il governo e capovolgere, ancora una volta, la volontà popolare”. Ma la Costituzione italiana non prevede che il governo sia eletto democraticamente, che sia il risultato della volontà popolare e non distingue tra governi tecnici e politici. In realtà “il governo deve avere la fiducia delle due Camere” (art. 94). È il Parlamento che viene eletto “a suffragio universale e diretto” (art. 56 e 58).

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https://www.pressenza.com/it/2023/10/giorgia-meloni-e-il-rispetto-della-costituzione/

3 ottobre. Se la Costituzione ci vuole tutti più sportivi

MATTEO LOSANNA – VOLERELALUNA.IT In attesa che i contorni del premierato proposto dal Governo si facciano più nitidi (https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2023/06/29/il-premierato-ovvero-il-fascino-del-capo), altre e più puntuali revisioni costituzionali sono venute alla luce. Lo scorso anno è stata introdotta, negli art. 9 e 41, la tutela dell’ambiente. Ancora lo scorso anno è stata inserita, questa volta nell’art. 119, la tutela della insularità. Il 20 settembre 2023, la Camera dei deputati ha definitivamente approvato la revisione costituzionale che introduce nell’art. 33 la tutela e la promozione dell’attività sportiva. L’abitudine a revisionare la Costituzione sembra dunque consolidarsi. Non inganni l’oggetto abbastanza puntuale e apparentemente innocuo delle riforme. Mettere mano alla Costituzione è sempre un’attività delicata, anche quando il consenso attorno al progetto di revisione è – dentro e fuori il Parlamento – piuttosto ampio. Ecco allora che anche la consacrazione costituzionale di un principio a prima vista indiscutibile (come la tutela dell’attività sportiva) può nascondere qualche insidia. Concentriamo proprio su quest’ultima revisione.

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https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2023/10/03/se-la-costituzione-ci-vuole-tutti-piu-sportivi/

3 ottobre. Migranti: i giudici applicano la Costituzione e bocciano il Governo

FRANCESCO PALLANTE – VOLERELALUNA.IT Ad appena due settimane dall’ennesimo giro di vite governativo sull’immigrazione, i provvedimenti con cui il Tribunale di Catania non ha convalidato il trattenimento di tre migranti tunisini presso il centro per i richiedenti asilo di Pozzallo sono una lezione di diritto costituzionale per l’esecutivo.
A venire in evidenza sono soprattutto due profili: la gerarchia delle fonti del diritto e i rapporti tra diritto statale e diritto europeo. Sembra incredibile doversi soffermare sul primo profilo, per ribadire che la Costituzione prevale sulla legge, sugli atti aventi forza di legge (i decreti-legge e i decreti legislativi), nonché, a maggior ragione, su tutti gli atti subordinati alle fonti legislative (i decreti governativi: siano essi adottati dall’intero Governo, dal solo presidente del Consiglio o da uno o più ministri). 

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https://volerelaluna.it/commenti/2023/10/02/migranti-i-giudici-applicano-la-costituzione-e-bocciano-il-governo/

RaiNews LIVE

3 ottobre. Terremoto, scossa di magnitudo 4 ai Campi Flegrei, gente in strada. Sciame sismico in corso

Sono in corso le verifiche dei vigili del fuoco per lesioni segnalate su alcuni edifici nella zona di Pozzuoli. Questa mattina un’altra scossa di magnitudo 3.2 è stata registrata nel Catanzarese

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/paura-ancora-terremoto-scossa-di-magnitudo-4-ai-campi-flegrei-napoli-gente-in-strada-sciame-sismico-40b2f55d-a540-4d2f-91ea-947e0243fd0d.html

Terremoto Campi Flegrei, la gente dorme in strada a Napoli: “Non riusciamo più a stare in casa”

3 ottobre. «Lo sogno ogni notte». A Lampedusa 10 anni dopo i grandi naufragi

IO CAPITANA. Tra il 3 e l’11 ottobre del 2013 morirono più di 600 persone. Sopravvissuti e familiari si ritrovano sull’isola. Governo assente. Tareke Bhrane, presidente del Comitato 3 ottobre: «I politici hanno paura di venire qui. Noi ci siamo perché vogliamo capire cosa intendono fare per mettere fine alle morti in mare». Per le istituzioni anche la richiesta di un database che permetta di identificare i corpi senza nome

Tre ottobre duemilaventitré. Sono vivi. Per caso. Per miracolo. Per il braccio di un pescatore che li ha raccolti. Per un pezzo di legno a cui si sono aggrappati. Sono tornati a Lampedusa. Per alcuni è un appuntamento fisso, un rituale del ricordo e del dolore, un tributo a chi non ce l’ha fatta. Per altri è la prima volta, la volontà di lanciare un messaggio.
«QUESTA STORIA non si può dimenticare. Non bastano dieci anni, non basta una vita. Vive con me. Sogno quei momenti tutte le notti», dice Solomon Asafa. È uno dei 155 sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre 2013: alle 3.15, nel buio, il mare di Lampedusa ha inghiottito 368 persone, quasi tutte eritree come lui. Il ragazzo – che ora ha 32 anni, la cittadinanza svedese e lavora come autista – è stato salvato da Vito Fiorino, un pescatore che lo bacia in fronte come a un figlio. Solomon ha due grandi tatuaggi sugli stinchi: a destra la data della strage, a sinistra il nome dell’isola che lo ha salvato.

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https://ilmanifesto.it/lo-sogno-ogni-notte-a-lampedusa-10-anni-dopo-i-grandi-naufragi

3 ottobre. Il triste anniversario. Lampedusa, 10 anni dopo cosa è cambiato?

L’installazione realizzata a Milano, in Darsena, per i 10 anni della strage – Ansa

Il 3 ottobre 2013 morirono 368 persone: fu la più grande strage del mare. Subito dopo fu istituita Mare Nostrum e poi Frontex. Ma da allora si contano altre 27mila vittime.

DANIELA FASSINI – AVVENIRE.IT In seguito al naufragio di Lampedusa, il governo italiano, guidato dall’allora presidente del consiglio Enrico Letta, decise di rafforzare il pattugliamento del Canale di Sicilia autorizzando l’Operazione Mare nostrum, una missione militare ed umanitaria la cui finalità è di prestare soccorso alle persone prima che possano ripetersi altri tragici eventi nel Mediterraneo. “Nella notte di dieci anni fa di fronte a Lampedusa la prima grande tragedia dell’immigrazione nel Mediterraneo. Furono morte dolore disperazione. Con la missione #MareNostrum, l’Italia fece la sua parte e dimostrò cosa vuol dire essere il più grande paese del Mediterraneo #2ottobre” scrive su Twitter Enrico Letta.

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https://www.avvenire.it/attualita/pagine/lampedusa-10-anni-dopo-cosa-e-cambiato

3 ottobre. Naufragio di Lampedusa: 10 anni dopo parla il medico Pietro Bartolo. “Nel Mediterraneo sta accadendo un genocidio”. Richiamo alle responsabilità della politica

Pietro Bartolo

(Strasburgo) Pietro Bartolo, ora divenuto eurodeputato, è impegnato fra Strasburgo e Bruxelles, per realizzare il nuovo “Patto su asilo e migrazione”, al quale si lavora da tempo nelle sedi europee, con forti resistenze da parte degli Stati membri. “Quello recente, proposto dalla Von der Leyen”, dice Bartolo, “io lo definisco un ‘pacco’ sulla migrazione, addirittura peggiorativo dell’Accordo di Dublino”. 

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https://www.agensir.it/quotidiano/2023/10/3/naufragio-di-lampedusa-10-anni-dopo-parla-il-medico-pietro-bartolo-nel-mediterraneo-sta-accadendo-un-genocidio-richiamo-alle-responsabilita-della-politica/

Migranti, 10 anni fa il naufragio a Lampedusa in cui morirono 368 persone

Il racconto di quelle ore

Il 3 ottobre 2013 un peschereccio si ribaltò a meno di mezzo miglio dalle coste di Cala Croce: i sopravvissuti furono 155, fra cui 41 minori. È una delle peggiori stragi nel Mediterraneo dall’inizio del ventunesimo secolo. Le ricerche dei corpi delle vittime durarono più di una settimana e non mancarono polemiche e contestazioni civili e politiche. Da allora, in questo giorno si celebra la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza

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https://tg24.sky.it/cronaca/2023/10/03/migranti-naufragio-lampedusa-anniversario

Il 3 ottobre di dieci anni fa 368 migranti persero la vita al largo di Lampedusa. Intervista a don Mattia Ferrari

PRESSENZA.COM Il 3 ottobre di dieci anni fa 368 migranti persero la vita al largo di Lampedusa. Erano le 03.15 di notte quando, a poche miglia dalla costa dell’Isola dei Conigli, un’imbarcazione con 500 persone a bordo prese fuoco e si capovolse, inabissandosi con bambini, donne, uomini, mettendo la parola fine alla traversata nel Mediterraneo e alla loro speranza di una vita migliore.
Era il 2019 quando don Mattia Ferrari si è imbarcato sulla Mare Jonio come cappellano della Mediterranea Saving Humans , che presta soccorso ai migranti dispersi in mare sulle rotte della Libia.

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https://www.pressenza.com/it/2023/10/il-3-ottobre-di-dieci-anni-fa-368-migranti-persero-la-vita-al-largo-di-lampedusa-intervista-a-don-mattia-ferrari/

3 ottobre
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 587

RaiNews LIVE

Il Pentagono al Congresso Usa: “Stanno finendo i fondi per Kiev”. Biden: “Non possiamo permetterlo”

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/il-pentagono-al-congresso-usa-stanno-finendo-i-fondi-per-kiev-biden-non-possiamo-permetterlo-cafd21a2-6424-4e2d-8d60-93fca24a2b4c.html

LeMonde LIVE

Guerre en Ukraine, en direct : un drone abattu au-dessus du territoire russe, dans l’oblast de Briansk

Aucune victime ni aucun dégât n’ont été rapportés. Depuis plusieurs semaines, des survols et des attaques de drones ukrainiens au-dessus du territoire russe sont signalés, la plupart dans la région de Briansk, frontalière de l’Ukraine.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.lemonde.fr/international/live/2023/10/03/guerre-en-ukraine-en-direct-un-drone-abattu-au-dessus-du-territoire-russe-dans-l-oblast-de-briansk_6192149_3210.html


3 ottobre 2023. Lampedusa, 3 ottobre 2013: 10 anni alla deriva – i video dell’evento

Pubblicati i video degli interventi dell’iniziativa “Lampedusa, 3 ottobre 2013: 10 anni alla deriva”, tenutasi al Senato e promossa da Altreconomia e RiVolti ai Balcani.

  1. Lampedusa: nomi e storie da non dimenticare. Abraham Tesfai, attivista https://youtu.be/G5sfPNlSkBI
  2. La situazione dei soccorsi nel Mediterraneo centrale. Juan Matias Gil (Medici Senza Frontiere) https://youtu.be/KiwFDtocsqo
  3. Buco nero Tunisia. Giorgia Linardi (Sea Watch) https://youtu.be/HdRAw7ohjQo
  4. La guerra alle Ong. La guerra ai soccorsi. Valeria Taurino (SOS MEDITERRANEE) https://youtu.be/Nl8ExP7OZj8
  5. Sui fermi amministrativi delle navi della società civile. Avv. Lucia Gennari (Asgi) https://youtu.be/7T0NWdII4rA
  6. Il Mediterraneo e la fuga del potere esecutivo dalla giurisdizione. Prof. Luca Masera (Asgi) https://youtu.be/IqhB60LJYA0
  7. Rompere il silenzio sui respinti ai porti adriatici. Erminia Rizzi (Asgi, Network porti adriatici) https://youtu.be/UuWMbCongnA
  8. Applicare il numero chiuso al genere umano. Il caso Libia. Avv. Maurizio Veglio (Asgi) https://youtu.be/0pvp6AtPrXE
  9. Alla ricerca del “Paese sicuro”. La situazione in Tunisia. Arianna Poletti, giornalista (FADA Collective) https://youtu.be/VIfCi3U4rts
  10. Che cosa accade in Niger. Giacomo Zandonini, giornalista (FADA Collective) https://youtu.be/8SFU1Jf52ZI
  11. Trieste, Friuli-Venezia Giulia: un collasso orchestrato. Gianfranco Schiavone (ICS Trieste, RiVolti ai Balcani) https://youtu.be/_AoIodrdvbo
  12. Tra i respinti di Ventimiglia. Il ruolo della Francia e dell’Italia. Simone Alterisio (Diaconia Valdese) https://youtu.be/lUjjOPchVZ0
  13. La frontiera Nord-occidentale: la situazione a Oulx. Martina Cociglio, operatrice legale (Diaconia Valdese) https://youtu.be/z_MO67A_-nQ
  14. Ritorno sulla frontiera Italia-Svizzera. Zona di transiti e respingimenti. Davide Pignata e Irene Segone (Agenzia scalabriniana per la cooperazione allo sviluppo) https://youtu.be/2as9lF5ogW4
  15. Rinchiusi e sedati: a proposito dei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr). Luca Rondi, giornalista (Altreconomia) https://youtu.be/-JrNlSxX8Vk
  16. Speculare sulla non-accoglienza. Filippo Miraglia (Arci, Tavolo nazionale asilo) https://youtu.be/p72nmNO11NY
  17. L’accoglienza distrutta. Gianfranco Schiavone (ICS Trieste, RiVolti ai Balcani) https://youtu.be/YS4VBv0sz3Y
  18. Chi ha paura dell’accoglienza diffusa. Marisa Varvello, amministratrice locale (Recosol) https://youtu.be/dK2ru-ifghQ

3 ottobre. La guerra non può essere giusta: don Milani e il dovere di disobbedire

PASQUALE PUGLIESE – VOLERELALUNA.IT “L’obbedienza non è più una virtù”: l’insieme dei documenti che ricostruiscono le ragioni di don Lorenzo Milani al processo per apologia di reato, non è solo un documento storico centrale nella lotta italiana per il riconoscimento del diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare, ma anche un insieme di scritti “profetici”, intendendo per profezia, secondo l’insegnamento capitiniano, l’anticipazione della realtà futura nella presente attraverso l’educazione all’impegno morale necessario a realizzarla. È un’azione intenzionale, pedagogica e politica contro i “meccanismi del disimpegno morale” studiati dallo psicologo sociale Albert Bandura. Tra questi hanno un ruolo rilevante e diffuso – in particolare nel giustificare la partecipazione alle guerre e ai crimini che ne derivano – quelli volti a depotenziare la responsabilità individuale, attraverso il suo spostamento su qualcun altro, occultando o minimizzando il proprio ruolo (è la linea di difesa dei gerarchi nazisti a Norimberga o di Eichmann a Gerusalemme) e la diluizione della responsabilità su più soggetti agenti, perché “lo hanno fatto tutti” (è il meccanismo di discolpa nella violenza di “branco”). Le lettere ai cappellani militari e ai giudici elaborate da don Lorenzo Milani insieme ai ragazzi della scuola di Barbiana, due anni prima della più famosa Lettera a una professoressa, rappresentano invece i principi della formazione all’impegno morale contro la guerra.

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https://volerelaluna.it/cultura/2023/10/03/la-guerra-non-puo-essere-giusta-don-milani-e-il-dovere-di-disobbedire/

3 ottobre. Il Nobel per la medicina a una biochimica cocciuta e un immunologo tenace. Dal loro lavoro i vaccini anti Covid

CRISTIANA PULCINELLI – STRISCIAROSSA.IT L’università della Pennsylvania li ha intervistati a caldo, appena arrivata la notizia che avevano vinto il Nobel per la medicina: Katalin Karikò e Drew Weissman. Durante l’intervista Katalin ha raccontato che ogni ottobre sua madre le diceva: “Ascolterò la radio perché forse vinci il Premio Nobel”. E lei le rispondeva: “Mamma, lo sai che non ho mai vinto nemmeno un finanziamento”.
In effetti la storia della scoperta per cui sono stati insigniti del prestigioso premio è lunga e costellata di ostacoli. Ma prima di tutto vediamo perché l’assemblea del Nobel presso il Karolinska Institutet di Stoccolma ha scelto questi due scienziati per assegnare il premio 2023.

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https://www.strisciarossa.it/il-nobel-per-la-medicina-a-una-biochimica-cocciuta-e-un-immunologo-tenace-dal-loro-lavoro-i-vaccini-anti-covid/

3 ottobre
Compagni dai campi e dalle officine…
Notizie sparse raccolte qua e la

3 ottobre. Pace, lavoro, dignità

Foto: fotografia di stevepb (da Pixabay)

Bisogna agire per il cessate il fuoco, contrastare il lavoro povero, costruire un sistema di solidarietà, combattendo autonomia differenziata e presidenzialismo

EMILIANO MANFREDONIA* – COLLETTIVA.IT Il 7 ottobre saremo in piazza a Roma con tante associazioni e organizzazioni della società civile per rilanciare la nostra Costituzione come “via maestra”, di unità sociale e civile, prospettiva internazionale di pace, giustizia e salvaguardia del creato, specie in un periodo dove più crisi sempre più si saldano insieme. Sottolineiamo in particolare alcune motivazioni principali della nostra partecipazione.
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https://www.collettiva.it/copertine/italia/2023/10/03/news/pace-lavoro-dignita_-via-maestra-manifestazione-7-ottobre-3440717/

*Emiliano Manfredonia, presidente nazionale Acli

LA VIA MAESTRA Tutti i contributi

3 ottobre. Marelli, Fiom: «La mobilitazione prosegue»

I lavoratori ottengono la sospensione a tempo indeterminato della procedura di licenziamento, grazie alla loro lotta. Ma non è ancora sufficiente

DAVIDE COLELLA – COLLETTIVA.IT “La Fiom ha chiesto, insieme alle altre organizzazioni sindacali, il ritiro della procedura per l’apertura di una discussione per il rilancio industriale dello stabilimento di Crevalcore che garantisca continuità occupazionale e produttiva. L’azienda ha affermato di non voler ritirare, ma sospendere la procedura a tempo indeterminato, in attesa di ricercare e valutare piani di riconversione in grado di mantenere il sito industriale e l’occupazione”. Lo dichiarano in una nota congiunta Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile settore mobilità e Simone Selmi, segretario generale Fiom Cgil di Bologna. 

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https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2023/10/03/video/magneti-marelli-fiom-video-3455149/

3 ottobre. Pensioni, tutte le bugie del governo

Continuano slogan e bluff. L’unica certezza è che non c’è nessuna intenzione di intervenire sulla Fornero. Ghiglione, Cgil: motivo in più per essere in piazza il 7 ottobre

STEFANO IUCCI – COLLETTIVA.IT Nulla e poi ancora nulla: solo bugie. Il governo continua a nascondere le sue intenzioni sulle pensioni coprendole di slogan – da “aboliremo la Fornero” ad “aumenteremo le pensioni minime tagliando quelle dei ricchi” fino a “allargheremo Opzione donna” – che si stanno rivelando per quello che sono, cioè dei bluff. Per questo “il 7 ottobre saremo in piazza anche per la previdenza – dichiara Lara Ghiglione, segretaria confederale della Cgil – che, insieme agli altri grandi temi, è al centro della nostra mobilitazione”. Poche speranze, dunque, perché, incalza la sindacalista, “nonostante le promesse elettorali questo esecutivo sulle pensioni non farà nulla”.

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https://www.collettiva.it/copertine/welfare/2023/10/03/news/bugie-pensioni-governo-3453408/

3 ottobre. Sanità, firmato accordo ponte per superare contratto Aiop

Aumenti tabellari mensili da 118 a 301 euro. Sindacati: “A gennaio tavolo per il contratto unico di settore”

“Èstato firmato l’accordo ponte per il superamento del contratto collettivo nazionale di lavoro Aiop Rsa, che coinvolge il personale dipendente delle Rsa e delle altre strutture residenziali e socio-assistenziali associate Aiop. Tra i punti salienti: con le competenze del mese di ottobre le lavoratrici e i lavoratori avranno aumenti tabellari mensili dai 118 ai 301 euro in rapporto alla professione-inquadramento; quanto all’indennità del servizio notturno, è prevista una maggiorazione del 15% della quota oraria notturna non legata più al minimo di notti effettuate; un nuovo superminimo non inferiore a 40 euro mensili per i lavoratori assunti prima del 2012 che diventa non assorbibile; un premio di anzianità pari a 40 euro mensili per 13 mensilità per chi ha maturato già dieci anni di anzianità nella stessa azienda o gruppo. E’ stata inoltre demandata alla contrattazione aziendale un nuovo premio di produttività annuale, nonché fissati in 15 minuti i tempi di vestizione e migliorata la casistica di ricorso ai tempi determinati, e preso l’impegno a rivedere nel nuovo contratto l’istituto della malattia”. Lo affermano in una nota i segretari nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, rispettivamente Barbara Francavilla, Roberto Chierchia e Ciro Chietti.

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https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2023/10/03/news/ccnl-aiop-sanita-fp-cgil-3455499/

3 ottobre. Sicilia – Entrate, lavoro agile: USB chiede dati e chiarimenti per il personale neoassunto e delle Conservatorie e rilancia sul coworking per i pendolari a lunga percorrenza

Lo smart working è un diritto di tutte le lavoratrici e lavoratori dell’Agenzia delle Entrate e non possono essere fatte distinzioni con chi è stato definitivamente assunto, anche se da un solo giorno.
Lo smart working, perfettamente inserito dentro il Contratto collettivo nazionale, sta assumendo sempre più la connotazione di una gentile e graziosa concessione da condizionare a questo e quello.
Ogni tanto arrivano persino docce fredde, e sarebbe interessante capire chi dissemina il panico un tanto al kg, tipo: ce lo toglieranno!
Al di là dell’aspetto grottesco e fantasista rimangono i fatti:

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https://agenziefiscali.usb.it/leggi-notizia/sicilia-entrate-lavoro-agile-usb-chiede-dati-e-chiarimenti-per-il-personale-neoassunto-e-delle-conservatorie-e-rilancia-sul-coworking-per-i-pendolari-a-lunga-percorrenza-0943.html

3 ottobre. Comitato sussidi. L’Amministrazione preleva i soldi dei dipendenti MIT per tappare i buchi.

USB – Il Comitato sussidi del MIT è in grave carenza di organico, di conseguenza i rimborsi che i lavoratori attendono sono in drammatico ritardo.
E’ urgentissimo prestare attenzione massima a difesa dell’istituto e trovare soluzioni: si può e si deve ma, secondo USB MIT , non a carico dei dipendenti usati come fossero bancomat.
I lavoratori hanno infatti ricevuto in questi giorni via email un singolare interpello per la partecipazione ad un progetto retribuito di “smaltimento arretrato” delle pratiche in parola.
L’idea geniale del Capo del Personale attuale dr. Lorenzo Quinzi, mentre il Capo Dipartimento AA.GG. dr. Calogero Mauceri rimane figura eterea ed assente dai tavoli sindacali non fosse altro per un parere, è questa:   
l’Amministrazione, invece di riorganizzare gli Uffici, di trovare risorse e soprattutto assumere ed assegnare immediatamente nuovo personale, utilizza i soldi dei lavoratori (il già esiguo FRD ex FUA del MIT) non solo, come putroppo tutti sappiamo, per pagare i passaggi di livello economico, i turni, le reperibilità, le indennità di legge e presto le posizioni organizzative, tutti istituti che l’Amministrazione dovrebbe pagare di suo, ma adesso anche per tappare i propri buchi organizzativi.

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https://infrastrutture.usb.it/leggi-notizia/comitato-sussidi-lamministrazione-preleva-i-soldi-dei-dipendenti-mit-per-tappare-i-buchi-0004.html

3 ottobre. Cgil Cisl e Uil per il futuro del Porto di Gioia Tauro

I segretari generali regionali Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo chiedono un incontro urgente

Foto da www.portodigioiatauro.it

Èparadossale quello che sta avvenendo nel sistema portuale e in modo particolare per il Porto di Gioia Tauro, che rischia realmente la chiusura a causa della direttiva europea sulla riduzione delle emissioni in atmosfera nel settore marittim”», dichiarano in una nota unitaria i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo.
“Come sta emergendo, infatti – proseguono i tre sindacalisti –, la direttiva entrerà in vigore dal primo gennaio 2024 e c’è il rischio, per non dire la certezza, che le compagnie di trasbordo, al fine di non rischiare multe pesantissime, delocalizzino la propria attività in altri porti, al di fuori dell’Ue. È necessario, dunque, che il Governo e la Regione intervengano immediatamente perché l’Ue dia alle compagnie marittime il tempo di operare una riconversione del sistema di emissioni. Sono in pericolo migliaia di posti di lavoro ed è in discussione anche il futuro stesso del Porto di Gioia Tauro come hub strategico nel Mediterraneo”. 
“Nel sostenere tutte le iniziative che le federazioni trasporti delle nostre organizzazioni sindacali stanno mettendo in cantiere perché si intervenga in maniera rapida ed efficace per consentire al porto di continuare a svolgere la sua importante funzione, chiediamo un incontro urgente al presidente della Giunta Occhiuto – concludono i segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil – affinché la Regione Calabria faccia immediatamente sentire e pesare la propria voce e sia scongiurato il rischio di rallentare, se non addirittura di mandare in malora, tutti i progetti e i processi di sviluppo legati all’importante infrastruttura portuale”.
https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2023/10/03/news/porto-gioia-tauro-futuro-cgil-3452190/

2 ottobre

2 ottobre. Marsciano (Perugia), tragedia sul lavoro: morto operaio schiacciato da un macchinario

Un operaio è deceduto mentre lavorava a Collelungo di San Venanzo. Da quanto si apprende al momento si tratterebbe di un operaio di una ditta edile di Todi che sarebbe stato schiacciato da una trivella.
Sul posto stanno intervenendo i Vigili del fuoco con la squadra di Todi, i Carabinieri di San Venanzo e personale sanitario dell’emergenza che ha potuto solo constatare il decesso.
L’operaio, un 63enne che si trovava sul mezzo, stava lavorando con la trivella per un intervento di consolidamento alle fondamenta, quando all’improvviso il mezzo si è mosso, per poi ribaltarsi, con la trivella che ha schiacciato l’uomo, morto sul colpo.
La Procura della Repubblica di Terni ha aperto un fascicolo per il sinistro mortale avvenuto in vocabolo Albano, nella frazione di Collelungo di Marsciano, dove si è portato anche il medico legale per la prima ispezione cadaverica.
https://www.perugiatoday.it/cronaca/morto-operaio-sul-lavoro-marsciano.html


2 ottobre: le notizie di Radio Popolare

Il governo all’attacco della magistratura, lo stato della sanità in Italia e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di lunedì 2 ottobre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Oggi Giorgia Meloni e la Lega hanno preso di mira Iolanda Apostolico, la magistrata di Catania che ha fatto liberare alcuni migranti, bloccati perché non avevano i 5mila euro imposti ai richiedenti asilo per evitare di essere trattenuti. La sanità italiana si avvicina sempre di più al punto di non ritorno e i numeri della fotografia attuale sono spaventosi. Assegnato il premio Nobel per la medicina all’ungherese Katalin Karikò e all’americano Drew Weissman: grazie alla loro ricerca sull’RNA messaggero sono stati sviluppati in modo rapido vaccini efficaci contro il Coronavirus. In Occidente aumentano i dubbi su un appoggio incondizionato alla guerra in Ucraina.

Sommario


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https://www.radiopopolare.it/riassunto-della-giornata-notizie-lunedi-2-ottobre/


Servizio sanitario, il governo taglia due miliardi

ilmanifesto.it edizione del 3 ottobre

LO SCONTRO. Il Presidente Mattarella: «Patrimonio prezioso da difendere». Schlein (Pd): «Meloni smonta il diritto alla salute». Sorrentino (Fp Cgil): «Portare il Fondo nazionale al 6,1% del Pil nel 2026 è la cronaca di una morte annunciata. L’esecutivo sta dando un colpo mortale al sistema delle cure»

ADRIANA POLLICE – ILMANIFESTO.IT «Il Servizio sanitario nazionale è un patrimonio prezioso da difendere e adeguare»: a dirlo, ieri, è stato il presidente della Repubblica Mattarella. Stando però alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2024-2026 non sembra così. Nel 2023 il rapporto tra spesa sanitaria e Pil è al 6,7% con 134,7 miliardi a bilancio. Il ministro Schillaci, pressato dalle regioni che faticano a smaltire le conseguenze del Covid, aveva chiesto 4 miliardi in più di quanto previsto per il 2024, sembrava ne dovesse ottenere due ma nella tabella c’è addirittura un calo e persino i 2 miliardi in più, già previsti dal governo Draghi, sono stati spostati al 2025. Così la Sanità, invece di crescere di 2 miliardi l’anno, sale solo a partire dal 2025.

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https://ilmanifesto.it/servizio-sanitario-patrimonio-da-difendere

2 ottobre
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 586

RaiNews LIVE

A Kiev il Consiglio degli Esteri Ue. Mosca: 300 soldati ucraini uccisi tra Bakhmut e Avdiivka

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/linvasione-russa-giorno-585-4b7e8e46-7c3b-4a8f-a445-a92dac90cc86.html

LeMonde LIVE

Guerre en Ukraine, en direct : les ministres des affaires étrangères de l’Union européenne réunis à Kiev

« Pour la première fois dans l’histoire, [les ministres des affaires étrangères de l’UE] se réunissent en dehors des frontières de l’UE, mais aussi à l’intérieur de ses futures frontières », a déclaré lundi le chef de la diplomatie ukrainienne, Dmytro Kuleba.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.lemonde.fr/international/live/2023/10/02/guerre-en-ukraine-en-direct-les-ministres-des-affaires-etrangeres-de-l-union-europeenne-reunis-a-kiev_6191940_3210.html

Guerra in Ucraina: altro che stallo! – L’approfondimento di Lucio Caracciolo

Crisi Armenia-Azerbaigian: quasi 100.000 le persone sfollate, di cui 29.000 bambini

UNICEF/PRESSENZA.COM Dichiarazione di Andrea Iacomini, Portavoce dell’UNICEF Italia

“Al 29 settembre 2023, 98.625 persone risultavano sfollate dalle aree colpite dalle recenti ostilità militari arrivate in Armenia. Fra queste, si stima che 29.000 siano bambini.
L’UNICEF ha creato uno spazio sicuro nella città sudorientale di Goris, dove ogni giorno vengono accolti circa 300 bambini insieme ai loro genitori. Il centro offre uno spazio per far giocare i bambini, uno spazio per l’allattamento per le madri e un supporto pediatrico per risolvere i problemi più gravi.
Abbiamo inoltre fornito alle autorità sanitarie medicinali e forniture essenziali per i bambini da distribuire alle strutture sanitarie nelle aree ad alta concentrazione di sfollati. 15 bio-toilette mobili sono state posizionate in prossimità dei centri di registrazione a Goris e Vayk.
Sono stati consegnati kit per l’igiene familiare a tutte le 100 famiglie registrate presso il centro di coordinamento recentemente istituito a Yerevan. Oggi arriveranno ulteriori forniture in Armenia e saranno distribuite dall’UNICEF ai bambini e alle famiglie sfollate.
La sicurezza e la protezione dei bambini coinvolti in questa situazione sono fondamentali. Esortiamo tutte le parti coinvolte e coloro che esercitano un’influenza su di loro a mettere la sicurezza e la sopravvivenza dei bambini al di sopra di ogni altra considerazione”.
https://www.pressenza.com/it/2023/10/crisi-armenia-azerbaigian-quasi-100-000-le-persone-sfollate-di-cui-29-000-bambini/

2 ottobre. Dieci anni dal naufragio di Lampedusa. La Comunità di Sant’Egidio: ancora troppe morti in mare

Sono passati dieci anni da quel terribile 3 ottobre 2013, quando 368 persone, per lo più donne e bambini eritrei, persero la vita in un naufragio al largo di Lampedusa. Una tragedia continuata in questi anni, con migliaia di morti e dispersi, che la Comunità di Sant’Egidio, insieme a tanti migranti e rifugiati, ricorderà con una veglia di preghiera nella basilica di Santa Maria in Trastevere domani, martedì 3 ottobre, alle 20.
“In questa Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, rilanciamo l’appello all’Europa di sostenere l’Italia nelle operazioni di salvataggio in mare, unico modo per evitare altre tragedie dell’immigrazione, e ricordiamo che esistono alternative ai trafficanti di esseri umani.  – dice una nota della Comunità di Sant’Egidio – Sono i corridoi umanitari, realizzati da Sant’Egidio insieme ad altre associazioni in collaborazione dei ministeri dell’Interno e degli Esteri, ma anche in Francia e Belgio: finora hanno permesso l’arrivo in Europa in sicurezza, per chi arriva e per chi accoglie, a più di 6500 persone. Seguendo questo modello, che favorisce l’integrazione, è urgente sviluppare altre vie legali di ingresso per motivi di lavoro, che risponderebbero alla ormai cronica carenza di lavoratori in diversi settori, a causa del calo demografico”
https://www.articolo21.org/2023/10/dieci-anni-dal-naufragio-di-lampedusa-la-comunita-di-santegidio-ancora-troppe-morti-in-mare/

Articolo 21 per l’anniversario del 3 ottobre, Lampedusa

Intervengono Giusy Nicolini, Valerio Cataldi e Paola Barretta

2 ottobre. Cosa resta di quel 3 ottobre 2013. Il peso delle parole sbagliate, riflessioni nella riunione di Articolo 21

GRAZIELLA DI MAMBRO – Voci e riflessioni sulle migrazioni e la loro narrazione prevalente, sugli errori e le mistificazioni, sull’uso di parole sbagliate e le falsità che vengono immesse nel sistema informativo. Di questo si è parlato nella riunione del 2 ottobre di Articolo 21 con il contributo fondamentale, tra gli altri, di Giusi Nicolini e Valerio Cataldi a dieci anni dal gravissimo naufragio di profughi del 3 ottobre 2013, la più grande tragedia del Mediterraneo dove morirono 368 persone.
“La riunione di oggi vorrei diventasse anche il rinnovamento dell’impegno di lotta anche verso chi viola la deontologia professionale nell’uso delle parole e a tal proposito va sottolineato lo straordinario lavoro della Carta di Roma“, ha detto all’inizio dell’incontro Giuseppe Giulietti, coordinatore nazionale dei presidi di Articolo 21.

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https://www.articolo21.org/2023/10/cosa-resta-di-quel-3-ottobre-2013-il-peso-delle-parole-sbagliate-nella-narrazione-delle-migrazioni/

2 ottobre. 10 anni dal naufragio di Lampedusa, MSF: “La scandalosa inazione dei governi condanna a morte migliaia di persone in mare ogni anno”

Medici Senza Frontiere per PRESSENZA.COM A dieci anni dalla tragedia di Lampedusa, il susseguirsi di naufragi e stragi in mare e le almeno 28.000 persone morte o disperse nelle acque del Mediterraneo dal 2014 sembrano non essere ancora sufficienti per convincere l’Unione Europea e il governo italiano ad un cambio di approccio. Al contrario, il naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013 ha segnato l’inizio di una conta sempre più numerosa di morti in mare e di una serie di misure inefficaci e disumane a discapito di vite umane.

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https://www.pressenza.com/it/2023/10/10-anni-dal-naufragio-di-lampedusa-msf-la-scandalosa-inazione-dei-governi-condanna-a-morte-migliaia-di-persone-in-mare-ogni-anno/

Foto di https://sosmediterranee.it

2 ottobre. Tutti gli eventi organizzati da SOS MEDITERRANEE in occasione dell’anniversario della strage di Lampedusa

PRESSENZA.COM In occasione del decimo anniversario dalla strage di Lampedusaquando persero la vita 368 uomini, donne e bambini su un barcone che si è ribaltato a pochi metri della spiaggia dei Conigli, SOS MEDITERRANEE organizza una serie di eventi in tutta Italia per sensibilizzare sul tema e portare alla luce il dramma che tuttora vivono i naufraghi in partenza verso l’Europa. Nonostante i proclami e le promesse dal quel 3 ottobre del 2013, la situazione è rimasta sostanzialmente identica e tragedie come quella di Lampedusa in questi 10 anni si sono ripetute senza sosta.

il programma
https://www.pressenza.com/it/2023/10/tutti-gli-eventi-organizzati-da-sos-mediterranee-in-occasione-dellanniversario-della-strage-di-lampedusa/

(Photo by Marco Di Lauro/Getty Images. Da Articolo21)

2 ottobre. Rimini ricorda Lampedusa.

PRESSENZA.COM – A dieci anni dalla tragedia del 3 ottobre 2013, in cui hanno trovato la morte 368 persone al largo dell’isola di Lampedusa, Rimini si ferma per ricordare quei tragici fatti.
Martedì 3 ottobre, alle 19 in via IV novembre si svolgerà la manifestazione “Rimini ricorda Lampedusa”, con il patrocinio del Comitato 3 ottobre e la collaborazione del Comune di Rimini.

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https://www.pressenza.com/it/2023/10/rimini-ricorda-lampedusa/

La storia sociale delle Alpi Apuane rivela lo scontro tra salute e lavoro attorno alle cave del marmo. Un conflitto che si ripropone ancora oggi

CHIARA BRAUCHER – JACOBINITALIA.IT Siamo sulle Alpi Apuane. Tira aria fresca, non è strano lassù tra i 1.000 e i (quasi) 2.000 metri di altitudine. A una decina di chilometri dal mare soffia spesso vento fresco, quasi tutto l’anno, ma non durante i torridi mesi estivi, quando il lavoro in cava diventa sempre più duro e pericoloso.
Le Alpi Apuane sono una catena montuosa situata nel nord ovest della Toscana, un complesso di rocce che si estende dalla Lunigiana all’alta Versilia, casa di oltre 36 endemismi (specie autoctone) tra flora e fauna e uno dei più grandi bacini estrattivi di marmo bianco del pianeta.

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https://jacobinitalia.it/lestrattivismo-uccide/

2 ottobre. Roma, due giorni dedicati al Servizio Civile

CLAUDIO POZZI – PRESSENZA.COM Venerdì 29 e sabato 30 settembre si sono tenuti a Roma due interessanti eventi riguardanti il Servizio Civile.
Nei pomeriggi e nelle sere di venerdì e sabato si è svolta, presso il Giardino Verano, la seconda edizione del Festival Nazionale del Servizio Civile dal titolo GenerAzione Diritti, organizzata dal CNESC, Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile.
Il Festival è stato aperto dall’intervento di Laura Milani (Presidente del CNESC) ed è proseguito con interessantissime tavole rotonde. Innanzitutto, una per ricordare don Milani a cento anni dalla nascita; dopo, un’altra per sottolineare il contributo del Servizio Civile Universale al radicamento dei valori costituzionali nella società e nelle istituzioni.
Emozionanti, poi, sono state le testimonianze di alcuni volontari del servizio civile.
La seconda giornata è iniziata con singolari laboratori tematici fatti dai giovani del Servizio Civile ai quali hanno fatto seguito tavole rotonde centrate sul tema della Costituzione, con particolare riferimento all’art 11 (L’Italia ripudia la guerra…) e all’art. 52 (La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino).
Tra i partecipanti alle tavole rotonde ricordiamo Vanessa Roghi, Giannozzo Pucci, Michele Sciscioli, Diego Cipriani, Martina Pignatti Morano, Daniele Taurino, Mao Valpiana, Primo Di Blasio, Andrea Michieli e Maria Cristina Pisani.
Molto appassionata è stata la testimonianza dei genitori di Mario Paciolla sulla vicenda del loro figlio, giornalista, attivista e volontario napoletano, che operava per le Nazioni Unite nella missione di pace in Colombia, la cui morte fu fatta passare sbrigativamente per suicidio mentre tutti gli elementi di indagine portano a supporre una morte per omicidio. Anna Motta, mamma di Mario, ha chiesto con forza la massima condivisione alla richiesta di ottenere verità e giustizia.
Le due serate sono state caratterizzate da piacevoli intrattenimenti musicali tra i quali una Conversazione-concerto dedicata a Luigi Tenco.
Nella mattinata di sabato, presso la Cittadella della Carità Santa Giacinta, sede di accoglienza della Caritas romana, organizzato dal CESC Project, si è tenuto un importante incontro di formazione per i giovani del servizio civile, presenti numerosi, dal titolo Obiezioni di coscienza al servizio militare. Storia, memoria e attualità di una scelta di Pace Positiva.
L’incontro – come si legge dalla nota di invito – ha rappresentato un invito a ragionare sulla storia e sull’attualità dell’obiezione di coscienza al servizio militare, in tre modi:
– ascoltando la testimonianza di Mario Pizzola, protagonista con altri del primo atto di obiezione di coscienza collettivo in Italia nel 1971 e autore del libro La sporca pacerecentemente edito da Multimage;
– presentando un progetto di un nuovo sito web utilizzando quanto pazientemente raccolto negli anni dall’obiettore Claudio Pozzi, aggiungendo anche altri documenti del CESC (primo coordinamento di enti “di accoglienza” per gli obiettori al servizio militare in Italia, nato nel 1982);
– chiedendoci se e come questa storia possa dialogare con i nostri tempi e con i giovani operatori volontari del servizio civile di oggi.
Sono intervenuti Andrea Guerrizio, Fabrizio Ferraro, Claudio Pozzi, Lucia Santangelo, Massimiliano De Ritis, Mario Pizzola e Rossano Salvatore.
Le ragazze e i ragazzi presenti hanno seguito molto attentamente lo svolgersi dell’incontro.
https://www.pressenza.com/it/2023/10/roma-due-giorni-dedicati-al-servizio-civile/

2 ottobre. Rifondazione: schiaffo alla memoria dei trucidati della strage di Marzabotto

A 79 anni dalla stage nazista e fascista di Marzabotto ieri dal palco lo sfogo della Sindaca Valentina Cuppi “per la prima volta ci hanno tagliato di oltre due terzi i fondi per il sacrario dei caduti” “e ancora “questo tentativo di ostacolare la memoria si inserisce in un preciso disegno per togliere significato ad un luogo che è punto di riferimento per l’antifascismo. È chiaro che questo è un tentativo per sostituire la solidarietà, che sta alla base del nostro stato sociale e dell’ antifascismo con il nazionalismo.”

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http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=54527

2 ottobre. Turisti, Airbnb e grandi eventi, le città diventano luoghi per soli ricchi

ANDREA ALOI – STRISCIAROSSA.IT “Com’è bella la città/ Com’è grande la città/ Com’è viva la città/ Com’è allegra la città/ Piena di strade e di negozi/ E di vetrine piene di luce/ Con tanta gente che lavora/ Con tanta gente che produce/ Con le réclames sempre più grandi/ Coi magazzini le scale mobili/ Coi grattacieli sempre più alti/ E tante macchine sempre di più/ Sempre di più, sempre di più, sempre di più! “. Parole cantate di Giorgio Gaber, cinquantaquattro anni fa, i poeti hanno lo sguardo profondo e d’istinto non confondono sviluppo quantitativo e progresso, inteso come miglioramento delle reali condizioni di vita di più cittadini possibili. Mica tanto belle le città, ieri miraggio di vita nuova urbanizzata, vita più “facile” e ciao campagna, oggi metropoli seduttive che si vendono sui mercati globali per attrarre investimenti, rifarsi il trucco, ma con costi sociali alti pagati dai più deboli o dai meno dotati di pecunia, il che è lo stesso. Città meno vivibili, città più care. È senso comune, i cittadini attivi stanno all’erta, la politica tace, si lega al giorno per giorno, punta molto meno di quanto servirebbe l’orizzonte.

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https://www.strisciarossa.it/turisti-airbnb-e-grandi-eventi-cosi-le-citta-diventano-luoghi-solo-per-chi-puo-spendere/

2 ottobre
Compagni dai campi e dalle officine…
Notizie sparse raccolte qua e la

2 ottobre. Il futuro della Gkn è il nostro futuro

FRANCESCA COIN e FRANCESCA GABBRIELLINI – INTERNAZIONALE.IT Era il 2021 quando la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni parlava del collettivo di fabbrica della Gkn. In quei giorni, il tribunale del lavoro di Firenze aveva accolto il ricorso contro il licenziamento collettivo dei 422 operai dello stabilimento di Campi Bisenzio, Firenze, lasciati a casa da un giorno all’altro dal fondo d’investimento Melrose attraverso un’email. “Bene la sentenza del tribunale del lavoro di Firenze sul caso Gkn”, aveva detto in quell’occasione Meloni. “Difendere l’economia reale e il lavoro, combattere le delocalizzazioni selvagge delle multinazionali e impedire che casi simili si possano ripetere continueranno ad essere priorità di Fratelli d’Italia”, aveva aggiunto.
Sono passati due anni. Nel frattempo, Giorgia Meloni è approdata alla guida del governo e ha cambiato la denominazione del ministero dello sviluppo economico, che ora si chiama ministero delle imprese e del made in Italy. Tuttavia, niente è servito a risollevare le sorti del tessuto produttivo del paese. Al contrario, la situazione è sempre più preoccupante. 

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https://www.internazionale.it/essenziale/notizie/francesca-coin/2023/10/02/futuro-gkn

2 ottobre. Ex Ilva Genova: Bonazzi (Fiom): «dare futuro a lavoro e siderurgia»

Oggi i lavoratori di Acciaierie d’Italia sono in sciopero per chiamare in causa il Governo ed esigere chiarezza sulla trattativa in corso tra socio pubblico e Mittal

Oggi i lavoratori di Acciaierie d’Italia sono in sciopero per chiamare in causa il Governo ed esigere chiarezza sulla trattativa in corso tra socio pubblico e Mittal. “A noi  – si legge in un comunicato della Fiom Genova – non interessa chi ha la maggioranza azionaria, chi è il padrone, ma è urgente che si facciano immediatamente gli investimenti economici necessari per mettere in sicurezza gli impianti del sito genovese così come degli altri siti, a partire da Taranto. La questione sicurezza ormai è fuori controllo, nonostante le denunce continue a tutte le istituzioni competenti”.
“Devono essere aggiustati e messi in sicurezza il carroponte del decatreno, le gru, tra cui quelle del molo e tutti i mezzi necessari per la produzione. Oggi il mercato dell’acciaio ha potenzialità enormi e quindi non è più ammissibile l’utilizzo della cassa integrazione ma occorre avviare a pieno regime gli impianti. Per questo oggi scioperiamo e sfiliamo in corteo dietro lo striscione ‘basta cassa’”.
https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2023/10/02/news/ilva-genova-fiom-cgil-siderurgia-3448914/

1 ottobre


1 ottobre: le notizie di Radio Popolare

L’incendio nella discoteca spagnola, lo scontro Crosetto, Tajani e Scholz e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di domenica 1 ottobre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. In Spagna c’è stata una strage in un incendio che ha coinvolto diverse discoteche a Murcia. Anche oggi due ministri del governo italiano hanno attaccato il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Il presidente degli Stati uniti Joe Biden ha promesso che il sostegno del suo paese all’Ucraina continuerà. Il presidente dell’Emilia-Romagna e del Pd Stefano Bonaccini ha commentato il taglio di due terzi del finanziamento destinato alla cura del Sacrario di Marzabotto.

Sommario


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https://www.radiopopolare.it/riassunto-della-giornata-notizie-domenica-1-ottobre/


1 ottobre
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 585

RaiNews LIVE

Esplosioni a Zaporizhzhia, missili russi su diverse regioni, attacco aereo su Odessa

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2023/10/linvasione-russa-giorno-585-4b7e8e46-7c3b-4a8f-a445-a92dac90cc86.html

LeMonde LIVE

Guerre en Ukraine, en direct : l’Ukraine dit avoir abattu 16 des 30 drones lancés par la Russie dans la nuit

« Durant la nuit, l’ennemi a massivement attaqué notre oblast de Tcherkassy [dans le centre] avec des drones d’attaque », a écrit le gouverneur de la région administrative, sur Telegram. Des infrastructures civiles et des entrepôts ont également été endommagés dans les oblasts de Mykolaïv et de Dnipro, dans le sud du pays,

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.lemonde.fr/international/live/2023/10/01/guerre-en-ukraine-en-direct-l-ukraine-dit-avoir-abattu-16-des-30-drones-lances-par-la-russie-dans-la-nuit_6191844_3210.html

1 ottobre. Slovacchia, il partito del filorusso Fico vince le elezioni

ANSA – Contrariamente alle previsioni iniziali, i socialdemocratici nazionalisti di sinistra dell’ex premier filorusso Robert Fico hanno vinto le elezioni parlamentari in Slovacchia.
Dopo lo spoglio di quasi il 99% dei distretti elettorali il partito d’opposizione Smer ha ottenuto il 23,3% dei voti, secondo i risultati preliminari diffusi stamattina dalla commissione elettorale di Bratislava.
Il partito populista slovacco contrario agli aiuti all’Ucraina ha superato i centristi filo-Ue del Ps, sostenuti dal 17,03% degli elettori.
Il voto in questo Paese da 5,4 milioni di abitanti membro dell’Ue e della Nato è considerato decisivo per sapere se la Slovacchia resterà sulla sua strada filo-occidentale o si rivolgerà maggiormente alla Russia. La presidente slovacca Zuzana Caputova ha dichiarato stamattina questa che affiderà la formazione del prossimo governo al leader del partito vincitore, indipendentemente dalle sue “preferenze personali” come ex membro del Ps. Smer ha detto che non commenterà il voto fino a stasera. Il partito di Fico aveva promesso durante la campagna elettorale di sospendere gli aiuti alla vicina Ucraina. L’ex premier ha attaccato Ue e Nato e si è opposto a qualsiasi ulteriore aiuto militare a Kiev.
https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2023/10/01/slovacchia-il-partito-del-filorusso-fico-vince-le-elezioni_572ba8ac-2ae2-43d9-844f-5c6f85ec8d0e.html?fbclid=IwAR1SeEJLH5OQxqpKmOxmv5vrWzlbsWSh08Qa-M1NRonzb19KZqcRC1ci6xI

1 ottobre. Scarcerato Khaled El Qaisi, ma non può muoversi da Israele per 7 giorni

DIRE – Il giovane italo-palestinese Khaled El Qaisi, in prigione in Israele dal 31 agosto, è stato scarcerato. I giudici del tribunale di Rishon le Tzion lo hanno deciso nell’udienza di oggi, ma hanno però disposto anche il divieto di espatrio fino all’8 ottobre e l’obbligo per Khaled di rimanere a disposizione delle autorità. Si trova quindi, di fatto, agli arresti domiciliari, che trascorrerà a Betlemme. La conferma è arrivata anche attraverso i social dalla moglie Frncesca Antinucci, dove ha condiviso la notizia ella scarcerazione postata dal Comitato Free Khaled.

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https://www.dire.it/01-10-2023/959501-liberato-khaled-el-qaisi-arresti-domiciliari-israele/

1 ottobre
Compagni dai campi e dalle officine…
Notizie sparse raccolte qua e la

1 ottobre. Landini: «In piazza contro gli spot del governo»

Dalle pagine di Repubblica, il segretario generale della Cgil critica l’operato dell’esecutivo e lancia la manifestazione di sabato a Roma. “La nostra Via Maestra per la Costituzione e la pace, contro la precarietà e per un futuro diverso”

Una manovra “senza coraggio e visione”, che “non toglie le ragioni della nostra mobilitazione a partire dalla manifestazione di sabato” a Roma con 200 associazioni. “Indicheremo la Via Maestra per la Costituzione e la pace, contro la precarietà e per un futuro diverso”, dice il segretario generale della Cgil Maurizio Landini intervistato da Repubblica.

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https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2023/10/01/news/landini-piazza-governo-spot-la-via-maestra-3444231/


1 ottobre. Ex Gkn, futuro a pedali: ecco le cargo bike. Gli operai presentano il piano industriale

Al presidio la giornata di approfondimento sul progetto delle cargo bike. La Rsu: ‘Il nostro è l’unico progetto di reindustrializzazione sul tavolo’

Il futuro è a pedali alla ex Gkn: per le strade di Firenze circola già la cargo bike ‘targata’ Collettivo di fabbrica. Si tratta di un pezzo del piano industriale dal basso dell’ex Gkn, presentato oggi al presidio di Campi Bisenzio, dove centinaia di persone provenienti dall’Italia, e anche da alcuni paesi europei, hanno partecipato ai Working class bike days, la due giorni di incontri di approfondimento e convergenza sul progetto delle cargo bike

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https://www.055firenze.it/art/223034/Ex-Gkn-futuro-pedali-ecco-le-cargo-bike-Gli-operai-presentano-il-piano-industriale

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1 ottobre. Acciaierie d’ Italia Genova, USB: serve un segnale forte di fronte all’inerzia del governo

Dopo mesi di silenzio e assenza, il governo era chiamato la settimana scorsa a fare chiarezza sulla disastrosa situazione di ADI e sulle prospettive, a cominciare dal rispetto, fondamentale per USB, dell’impegno ribadito ancora pochi mesi dal governo fa di assumere la maggioranza della società.
I silenzi dei ministri e il prendere ulteriore tempo sono stati purtroppo più eloquenti di tanti discorsi. Fatto gravissimo, sono state ignorate le drammatiche condizioni di lavoro, di sicurezza e di salario in cui sono costretti i lavoratori.
Le conseguenze di questo atteggiamento del Governo rischiano seriamente di avere ripercussioni gravissime sia a livello nazionale che locale: mai come ora il futuro della siderurgia italiana è a rischio e migliaia di lavoratori di Acciaierie d’Italia, di ILVA in A.s. e dell’indotto sono sull’orlo del baratro.

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https://lavoroprivato.usb.it/leggi-notizia/genova-acciaierie-d-italia-serve-un-segnale-forte-di-fronte-allinerzia-del-governo-2031-1.html

1 ottobre. USB – Inizia da Napoli la rivolta dei lavoratori giudiziari: le foto e la rassegna stampa dell’iniziativa

La USB Ha organizzato un presidio dei lavoratori giudiziari a Napoli per protestare sulle condizione di lavoro, stipendi bassi, mancata stabilizzazione del personale precario, revisione della normativa riguardante le videoregistrazioni, a oggi gravanti sulle spalle dei cancellieri, già oberati di lavoro durante le udienze, del  contratto integrativo dei lavoratori nessuna traccia, e un salario accessorio che tenga conto del carovita e dell’aumento dell’inflazione e, in generale, condizioni di lavoro dignitose e in luoghi di lavoro salubri.
Per la USB non ò più tempo di promesse ma è necessario agire e contemperare i diritti dei cittadini e dei lavoratori. Seguiranno altre iniziative certamente. Dai lavoratori è nata  la consapevolezza che se ci si muove in prima persona senza delegare  qualcosa si riesce a fare.
https://giustizia.usb.it/leggi-notizia/napoli-riuscita-liniziativa-dei-lavoratori-giudiziari-1817.html

Articolo di rai news24
https://www.rainews.it/tgr/campania/articoli/2023/09/a-napoli-la-protesta-dei-lavoratori-della-giustizia-cf82e00a-7942-42c1-b7ad-183bbfca5ff8.html