Gennaio: Cesena, la Camera del Lavoro apre una sede a Longiano, la quale organizza anche i lavoratori del vicino comune di Roncofreddo. Nel corso dell’anno entrano in funzione anche le Camere del Lavoro di Gambettola, Savignano e Mercato Saraceno.
21 gennaio: Cesena, la Camera del Lavoro organizza una manifestazione a sostegno del suffragio universale.
26 gennaio: Milano, con il sostegno della Banca commerciale italiana, Giorgio Enrico Falck costituisce la società anonima Acciaierie e ferriere lombarde (dal 1938 Afl Falck), rilevando le ferriere di Vobarno e quelle di Dongo. La grande acciaieria situata a Sesto San Giovanni, dotata di nuovi forni elettrici Martin-Siemens e di un moderno laminatoio, entrerà in funzione nel 1908
31 gennaio: Genova, fondata la Cantieri navali riuniti, partecipata dal gruppo Piaggio, Terni e Odero
Febbraio: Firenze, durante un convegno di delegati diocesani sono approvati gli statuti, che saranno riconosciuti ufficialmente nel marzo dalla Santa Sede, di tre nuove associazioni cattoliche nazionali: l’Unione popolare tra i cattolici d’Italia, con sede a Firenze, che sarà presieduta da Giuseppe Toniolo; l’Unione economico sociale dei cattolici italiani, con sede a Bergamo, che avrà come presidente Medolago Albani; l’Unione elettorale cattolica italiana, con sede a Roma, che sarà diretta fino al 1909 dall’avvocato Filippo Tolli.
Roma, Ernesto Verzi, segretario della FIOM, propone di creare una confederazione nazionale che assuma la direzione di tutto il movimento sindacale. Il modello cui Verzi si ispira è quello della Confédération générale du travail, sorta in Francia nel 1895.
Carpi (Modena), nasce, in posizione autonoma rispetto a quella modenese, la Camera del Lavoro.
Romagna, dopo anni di lotte – iniziate nel 1900 sulla spinta delle Fratellanze contadine repubblicane di Ravenna e Forlì – è adottato un nuovo patto colonico.
3 – 4 febbraio: Bologna, congresso provinciale delle Federterra. E’ tracciato il bilancio dell’anno precedente: sette scioperi bracciantili che hanno coinvolto 5.040 braccianti. Scioperi per l’aumento delle tariffe a Castel San Pietro e Dozza Imolese, a Borgo Panigale e Bologna. Per miglioramenti delle condizioni di lavoro a Baricella e Galliera. Buoni esiti anche nelle agitazioni per maggiore occupazione ad Anzola, per un aumento degli occupati nella vendemmia Ponte Ronca e per ottenere il minimo di grano occorrente alle famiglie a San Giovanni in Persiceto.
Il congresso segna uno dei momenti di maggiore difficoltà nell’attuazione dei programmi della Federterra. Si rinuncia alla sindacalizzazione dei mezzadri. Questa grave posizione, determinata dalle difficoltà sia di associare un consistente numero di mezzadri, sia di proporre obiettivi e di raggiungere successi, sarà superata qualche tempo dopo sotto l’incalzare, non solo delle esigenze dei mezzadri, ma anche dai contrasti obiettivi tra braccianti e mezzadri e dei conseguenti rapporti contrattuali tra questi e i concedenti.
Altro fatto importante è l’elezione di Argentina Altobelli a segretaria nazionale della Federterra e la sua permanenza negli organismi dirigenti provinciali e la consegue centralità assunta dalla Federterra bolognese
4 febbraio: Manesseno (Ge), fondata la Società Operaia Cattolica Sacra Famiglia
8 febbraio: Roma, entra in carica il governo Sonnino, che è composto in prevalenza da uomini appartenenti alla destra e al centro. Sonnino detiene anche il ministero degli Interni.
11 febbraio: Sant’Agata Bolognese, firmato un contratto tra la Locale Lega dei braccianti e la rappresentanza padronale. Fissa l’orario annuale e le tariffe per i diversi lavori ordinari, specializzati e straordinari. Proibisce lo scambio d’opera tra coloni e piccoli affittuari, consente due giorni di sciopero politico, proibisce il crumiraggio e il boicottaggio.
4 marzo: la proposta di Ernesto Verzi di costituire una confederazione sindacale nazionale è approvata a Milano, durante un convegno dei rappresentanti di molte federazioni di mestiere. Il convegno nomina un comitato con l’incarico di preparare il primo congresso della nuova organizzazione. Del comitato fanno parte anche i membri del Segretariato della resistenza
25 marzo: Cesena, 35 soci fondatori costituiscono la Società fra operai muratori del comune di Cesena. La SOM è oggi tra le principali aziende italiane di costruzioni
Aprile: Cesena, gli operai zuccherieri scioperano per 12 giorni rivendicando aumenti salariali
1 aprile: Roma, nasce la Cines, dalla trasformazione in società anonima della Alberini & Santoni, manifattura di soggetti e films cinematografiche, nata nel 1905 per iniziativa di Alberini e Santoni, con teatro di posa in via Appia Nuova (poi via Vejo) fuori Porta San Giovanni. Dopo l’8 settembre 1943 la Cines fu trasferita a Venezia dai fascisti repubblicani e produsse alcuni film nel 1944.Nell’estate 1949 la Cines è stata nuovamente ricostituita, su basi eminentemente statali, diretta da Carlo Civallero fino al novembre 1955 e in seguito da Aldo Borelli; ha prodotto fra l’altro (1950-55): “Due mogli sono troppe”, “È più facile che un cammello…”, “L’Edera”, “La città si difende”, “Il brigante di Tacca del Lupo”, “Altri tempi”, “La Voce del silenzio”, “Tempi nostri”, “Amici per la pelle”, oltre a numerose coproduzioni con Case francesi e film in compartecipazione con Case italiane. Successivamente a questo glorioso periodo la Cines cessò l’attività cedendo a terzi i diritti sui film prodotti.
La Cines è stata poi rifondata per la quinta volta, nel centenario della sua primissima fondazione (1906 – 2006), con un carattere essenzialmente privato.
La direzione artistica è stata affidata al maestro Leonardo Bragaglia, già regista e saggista drammatico di fama, nipote di Carlo Ludovico Bragaglia, Anton Giulio Bragaglia, e dell’ingegnere Francesco Bragaglia, ex direttore generale Cines.
4 aprile: Novara, i lavoratori della Fornace Bottacchi iniziano uno sciopero che durerà 40 giorni: lo sciopero era stato preparato da ben 21 giorni di agitazione a partire dal 10 febbraio. Il 14 maggio i fornaciai riprendono il lavoro dopo l’impegno di costituire una Commissione composta da due operai e due proprietari presieduta dal Sindaco che stabilisca e accerti miglioramenti salariali e le condizioni di lavoro
7 – 8 aprile: Bologna, II congresso provinciale dei lavoratori della terra
26 aprile: Milano, si inaugura l’Esposizione internazionale del Sempione, un evento capace di convogliare in città migliaia di visitatori, sancendo il rango internazionale di Milano
30 aprile: Torino, entrano in sciopero le lavoratrici e i lavoratori del cotonificio Bass, seguite dalle operaie e dagli operai di altri stabilimenti tessili. Chiedono la riduzione dell’orario da 11 a 10 ore giornaliere
7 maggio: Torino, sciopero di solidarietà con gli operai dei cotonifici che lottano per la riduzione della giornata lavorativa da 11 a 10 ore. Davanti alla Camera del lavoro la manifestazione è duramente repressa dalle forze dell’ordine, che sparano sulla folla senza preavviso uccidendo Pietro Cravero e ferendo altri sette lavoratori. L’episodio dà origine a un grande sciopero generale di protesta, che nei giorni successivi si estenderà a Milano, Bologna, Firenze, Roma e altre città italiane.
1° maggio: Cesena, Camera del Lavoro e partiti di sinistra organizzano una manifestazione, principalmente a favore del riscatto del Mezzogiorno. L’amministrazione comunale e la Congregazione di carità dichiarano festiva la giornata in solidarietà con i lavoratori. Manifestazioni unitarie si tengono anche a Bertinoro, Forlimpopoli, Longiano e Cesenatico.
8 maggio: Bologna, sciopero di solidarietà con gli operai torinesi. Nelle prime ore del pomeriggio escono dalla fabbrica gli operai della Calzoni e dell’Italo-Svizzera. Lo sciopero si estende immediatamente a quasi tutti i metallurgici. Ad essi si uniscono gli edili e insieme manifestano per le strade. La Camera del Lavoro proclama lo sciopero generale. L’agitazione continua nei due giorni successivi. La città è interamente bloccata, tutte le categorie si astengono dal lavoro. Incidenti tra truppa e dimostranti, con diversi feriti, scoppiano nei pressi del Pirotecnico. L’associazione dei Commercianti ed Industriali tenta una contromanifestazione che non riesce. Si sciopera anche in provincia: a Imola, Bazzano, Molinella, San Giovanni in Persiceto, Crespellano, Zola Predosa, Borgo Panigale, Minerbio, Altedo, Malalbergo, Castel San Pietro, Medicina e Casalecchio di Reno. A Budrio, durante una manifestazione in piazza, un bracciante è ucciso.
10 maggio: Roma, con una mozione parlamentare Angiolo Cabrini chiede, a nome dei socialisti, una legge per prevenire gli eccidi di lavoratori da parte delle forze dell’ordine. La mozione è respinta
19 maggio: inaugurazione del traforo ferroviario del Sempione, il più lungo al mondo, fra l’Italia e la Svizzera
29 maggio: Roma, ha inizio il terzo governo Giolitti, che si caratterizza per un vistoso ricambio delle cariche. Il presidente del consiglio assume il dicastero degli Interni, affidando a uomini della sinistra legata a Zanardelli e a esponenti a lui vicini le altre cariche. Il programma del nuovo governo contiene una serie di progetti, già delineati dai governi precedenti, riguardanti l’esercizio delle ferrovie, i problemi del Mezzogiorno, l’istruzione popolare e la legislazione sul lavoro. Giolitti ottiene la fiducia con 268 favorevoli e 98 contrari.
31 maggio: Parigi, l’anarchico Mateu Morral lancia, da un balcone, un mazzo di fiori in cui è nascosto un ordigno esplosivo. L’obiettivo è la carrozza dei reali Alfonso XIII e Victoria Eugenia, ma il ragazzo non centra il bersaglio e mentre re e regina si salvano, l’esplosione provoca una strage tra la folla festante. Morral è catturato due giorni dopo, riconosciuto alla stazione mentre cerca di fuggire, e morirà poco dopo in circostanze tuttora misteriose: ufficialmente, suicida.Il governo spagnolo prende l’attentato come pretesto per arrestare tutti gli anarchici vicini a Mateu, tra cui il giornalista repubblicano José Nakens e il fondatore della Escuela Moderna, l’anarchico Francisco Ferrer Guardia, accusato addirittura di aver guidato il gesto di Mateu. Il governo spagnolo e i gesuiti colgono l’occasione per attaccare gli istituti libertari creati da Ferrer. Nella sua Escuela Moderna non si insegna la religione, ma il metodo sperimentale e tutte le attività creative. È una didattica molto simile, per ispirazione e metodologia, a quella delle Università popolari, nate per avvicinare alla cultura anche i ceti più svantaggiati. Ferrer Guardia sarà scagionato e scarcerato solo un anno dopo, ma nel frattempo la sua scuola è fallita.
Maggio: Cesena, scioperano gli operai delle fornaci Marzocchi e Domeniconi. E’ organizzata anche una manifestazione di solidarietà, insieme al Partito socialista e a quello repubblicano, con gli operai di Torino e per protestare contro l’intervento armato della polizia.
Giugno: Mercato Saraceno (Fo), scioperano i braccianti addetti ai lavori di sterro del nuovo campo di tiro a segno, per protestare contro il licenziamento di alcuni di loro. Sciopero anche dei minatori della ditta Trezza di Cà Bernardo e i barocciai addetti al trasporto del materiale di scavo.
12 giugno: Faenza, inizia la vertenza delle 150 operaie della filanda Gaspare Guadagni & Soci per “alcuni miglioramenti sia per il salario che per l’orario e pel sistema delle punizioni”. A partire dal giorno 19 entrano in sciopero, sostenute dalla solidarietà di tutta la popolazione. Dopo 12 giorni di sciopero viene raggiunto un accordo che accoglie parzialmente le richieste delle lavoratrici
24 giugno: Cosenza, don Carlo De Cardona fonda la Cassa Rurale di Bisignano.
La storia della banca affonda le sue radici nei primi del Novecento quando, come espressione economica della Lega del Lavoro, nascono le Casse Rurali allo scopo di liberare i soci dall’usura e promuovere lo sviluppo sociale delle classi lavoratrici. Sulla scia dell’impegno sociale di Don Carlo De Cardona nell’ambito della Rerum Novarum di Leone XIII nascono le Casse Rurali in Calabria tra cui la Cassa di Luzzi (1905) e la Cassa di Bisignano (1906), Nel 1919 nasce anche la Cassa Rurale di Rota Greca. Nel 1932, quando la lunga onda della “Grande depressione” arriva anche in Calabria la Cassa di Bisignano sembra sul punto di chiudere i battenti, ma, seppure con molte difficoltà, riesce a resistere, come la Cassa di Rota Greca; la Cassa Rurale di Luzzi, invece, viene messa in liquidazione. Dopo la seconda guerra mondiale la Cassa di Bisignano e quella di Rota Greca partecipano alla rinascita dei territori e, per la propria parte, al miracolo economico degli anni ’50, contribuendo direttamente alla ripresa operativa degli istituti nazionali di riferimento come la Federazione nazionale delle Casse Rurali e Artigiane e alla costituzione dell’Istituto centrale delle Casse Rurali e Artigiane, Iccrea. Nel gennaio 1957 a Luzzi, 55 soci guidati da Cesare Dima fondano una nuova Cassa Rurale. Passano molti anni, fino a quando nel 1984 la Banca d’Italia concede alla Cassa di Bisignano l’autorizzazione ad estendersi nei comuni di Acri, Santa Sofia d’Epiro, San Marco Argentano, Cerzeto, Mongrassano, Torano Lattarico. Nel 1987, mentre la Cassa di Rota Greca apre una filiale nel comune di Lattarico, la Cassa Rurale di Bisignano inaugura la filiale di Acri. Nel 1989 viene commissariata la Cassa Rurale e Artigiana di Bisignano. Il 29 settembre 1990 sono rieletti gli organi sociali e la banca riprende la sua ordinaria operatività. I nove anni successivi sono caratterizzati da un notevole sviluppo finanziario e dall’introduzione della nuova legislazione sulle cooperative e del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia. La Cassa Rurale di Luzzi, nel frattempo evolutasi in BCC, nel 1997 acquista la BCC di Montalto Uffugo-Rose-San Benedetto Ullano. Il 1999 le tre BCC di Bisignano, Luzzi e Rota Greca approvano un progetto di fusione. Ogni socio mantiene nella nuova istituzione lo stesso valore nominale delle azioni che aveva in precedenza. Tutti i dipendenti sono confermati in servizio, direttore generale è nominato Biagio Aragona, vice direttore Umile Formosa. Il CdA elegge presidente Nicola Paldino (ex BCC di Bisignano) e vicepresidenti gli altri due presidenti, Mario Malizia (ex BCC di Luzzi) e Baldassarre Mario Mancuso (ex BCC di Rota Greca). La sede della nuova BCC, denominata Mediocrati, viene simbolicamente posta al centro del territorio, a Taverna di Montalto. Le sette filiali di partenza sono a Bisignano, Acri, Luzzi, Rose, Taverna di Montalto, Rota Greca e Lattarico. Nel 2001 si apre la filiale di Rende a cui nel 2006 si aggiunge quella di Cosenza; nel 2007 viene costruito il Centro Direzionale; nel 2008 la seconda filiale a Rende e la sede distaccata di San Giovanni in Fiore; nel 2009 la filiale di Paola. Nei primi mesi del 2011, la Banca ha rilevato attività e passività della ex BCC della Sibaritide, aumentando i propri volumi e allargando il territorio di competenza alla zona della Sibaritide e del Pollino. Nel maggio 2013 è stata approvata dall’Assemblea dei Soci la fusione per incorporazione dell’ex BCC Banca dello Jonio-Albidona, ampliando ulteriormente i confini del territorio di competenza fino ai comuni dell’alto Jonio cosentino (Albidona, Amendolara e Rocca Imperiale), raggiungendo il comune di Nova Siri (provincia di Matera) (https://it.wikipedia.org/wiki/Banca_di_Credito_Cooperativo_Mediocrati)
27 giugno: Milano, costituita la Società anonima tubi Mannesmann, che avvia la costruzione di uno stabilimento per la produzione di tubi di acciaio a Dalmine (Bergamo). Dal 1920, dopo il ritiro dei partner tedeschi durante la guerra, cambierà la ragione sociale in Società anonima stabilimenti di Dalmine
29 giugno: Roma, la conversione della rendita è regolamentata da una legge approvata in poche ore da Camera e Senato. Con questa legge la rendita al 4% (5% nominale), cioè gli interessi sui titoli del debito pubblico, è ridotta al 3,75% a partire dal 1° luglio 1907 e al 3,50% dal 1° luglio 1912. La scelta della conversione in due tempi è operata per non incontrare l’ostilità dei detentori dei titoli e ridurre al minimo i rimborsi. La legge, preannunciata da Giolitti già diversi anni prima, è da lui vista come “l’inizio di un vero risorgimento economico del nostro paese“, capace di porre l’Italia “in prima linea nel mondo finanziario, ribassando il saggio di interesse del denaro a beneficio dell’agricoltura e dell’industria“. La riduzione degli interessi del debito pubblico sarà nel 1907 di soli 16 milioni, ma il provvedimento susciterà ugualmente l’euforia della Borsa.
1° luglio: Roma, approvazione della legge per la conversione della rendita al 4% (nominale 5%), ridotta al 3,75% dal 1° luglio 1907 e al 3,50% dal 1° luglio 1912
Torino, nasce la Lega industriale torinese, su iniziativa dell’industriale di origine francese Louis Bonnefon Crappone. La Lega, che raggruppa settantacinque aziende con un totale di 27.800 dipendenti, costituisce la prima tappa dell’organizzazione degli industriali per la difesa dei propri interessi. Nel marzo 1908 sarà costituita la Federazione industriale piemontese.
8 luglio: Torino, nasce il Regio Politecnico. Erede di due gloriose istituzioni cittadine nel campo della formazione tecnica superiore, la Scuola di applicazione per Ingegneri (1859) e il Museo industriale italiano (1862), il Politecnico ha fra le sue finalità la formazione di ingegneri e architetti e il sostegno al progresso industriale e commerciale del Paese
17 luglio: Roma, varati alcuni provvedimenti per il Meridione: sono approvate una legge speciale per la Calabria, una legge sulle ferrovie complementari della Sicilia e una legge per la costituzione del consorzio obbligatorio per l’industria zolfifera siciliana.
19 luglio: Roma, approvata dalla Camera l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulle condizioni meridionali. Presieduta dal senatore Eugenio Faina, l’inchiesta, che si svolgerà tra il 1907 e il 1910, fornirà un quadro preciso dei rapporti tra contadini e proprietari e della natura dei patti agrari in Italia meridionale.
28 luglio: Roma, papa Pio X promulga l’enciclica Pieni l’Animo, nella quale il Pontefice ribadisce i concetti espressi nell’enciclica Il Fermo Proposito e richiama alcuni punti riguardanti la disciplina e la formazione del clero. In particolare raccomanda l’obbedienza del clero al vescovo, soprattutto per quello che concerne l’azione sociale: «Le conferenze sull’azione popolare cristiana o intorno a qualunque altro argomento, da nessun sacerdote o chierico potranno essere tenute senza il permesso dell’Ordinario del luogo. Ogni linguaggio, che possa ispirare nel popolo avversione alle classi superiori, è e deve ritenersi affatto contrario al vero spirito di carità cristiana. […] I sacerdoti, specialmente i giovani, benché sia lodevole che vadano al popolo, debbono nondimeno procedere in ciò col dovuto ossequio all’autorità e ai comandi dei superiori ecclesiastici. E pure occupandosi, con la detta subordinazione, dell’azione popolare cristiana, deve essere loro nobile compito […] promuovere tra il laicato cattolico quelle istituzioni che si riconoscono veramente efficaci al miglioramento morale e materiale delle moltitudini; propugnar sopra tutto i principi di giustizia e carità evangelica, ne’ quali trovano equo temperamento tutti i diritti e i doveri della civil convivenza…». Sempre in obbedienza al vescovo deve essere esercitato l’impegno del clero nella stampa cattolica: «In ordine alla fondazione e direzione di fogli e periodici, il clero deve fedelmente osservare quanto è prescritto nell’art. 42 della Costituzione Apost. “Officiorum” (25 gennaio 1897): “Agli uomini del clero… è vietato, salvo il permesso degli Ordinari, assumere l’incarico di dirigere giornali o fogli periodici”»
Agosto: Faenza, entrano in agitazione i pilarini. Durante la vertenza è affrontato – e raggiunto un accordo – anche il problema dell’uso delle macchine nella trebbiatura. E’ un momento particolarmente interessante per i braccianti del faentino, dopo che l’anno precedente era fallita una vertenza sulle condizioni di lavoro durante la mietitura e la trebbiatura scatenata dalla morte per insolazione di 13 braccianti. Nascono le Leghe dei braccianti di Castelbolognese e, l’anno successivo, di Solarolo. Vengono organizzate numerose iniziative contro la disoccupazione invernale.
Novara, l’abolizione del Regolamento Cantelli alla vigilia del taglio dei risi provoca una serie di scioperi. La Federazione Lavoratori della Terra del Vercellese ottiene le otto ore di lavoro e 5 lire giornaliere per gli uomini e 3,50 per le donne. Sull’onda delle conquiste del Vercellese la C.d.L. di Novara e le Leghe dei Contadini decidono di scendere in lotta
4 agosto: la nave Sirio naufraga al largo delle coste spagnole causando più di 500 morti. In grandissima parte emigranti italiani che sognavano una vita migliore in Sudamerica
26 agosto: Bologna, riunione del Comitato esecutivo della Federazione nazionale lavoratori della terra.
26 settembre: Milano, VI Congresso nazionale delle Organizzazioni di resistenza: nasce la Confederazione generale del Lavoro. L’atto costitutivo è caratterizzato da un vivacissimo dibattito tra riformisti e sindacalisti rivoluzionari. Prevalgono i riformisti sul seguente Ordine del Giorno: “Il Congresso, riconosciuto che solo con un organismo centrale che agisca sulla direttiva di una propria politica di classe, potranno le organizzazioni operaie arrivare all’intero conseguimento del loro programma di rivendicazioni, mercé quella multiforme e quotidiana azione che valendosi di tutti i mezzi che sono a disposizione dei lavoratori, valga ad elevare gradualmente le condizioni materiali e morali del proletariato, preparandolo così a reggere i destini della società futura (…) dichiara costituita la Confederazione generale del Lavoro”. L’organizzazione si prefigge di “ottenere e disciplinare la lotta della classe lavoratrice contro il regime capitalistico della produzione del lavoro”. Con la nascita della nuova organizzazione, Federazioni di mestiere e Camere del Lavoro decidono di “non combattere più in ordine sparso”. L’atto originario di scissione tra confederali e sindacalisti rivoluzionari tormenterà continuamente le affiliazioni di Camere del Lavoro e delle Federazioni. Separazioni e riavvicinamenti si rinnoveranno nel tempo e la stessa cosa accadrà anche tra le organizzazioni operaie dell’Emilia Romagna. Nel consiglio nazionale, eletto dal Congresso, entrano gli emiliano romagnoli Argentina Altobelli (segretaria nazionale della Federterra), Antonio Vernanini, Arturo Bolelli, Raffaele Serrantoni e Nullo Baldini. Votata, anche, la necessità di “integrare il movimento di resistenza con lo stringere rapporti e prendere le iniziative d’accordo don le Federazioni delle mutue e cooperative”.
7 – 10 ottobre: Roma, IX congresso del Psi. Emerge la nuova corrente integralista, capeggiata da Oddino Morgari e sostenuta da Enrico Ferri, che tenta un’opera di mediazione tra l’ala rivoluzionaria e quella riformista. Viene approvata a grandissima maggioranza una mozione di Morgari con cui si respinge “la collaborazione impegnativa col potere”, ma anche si rifiutano “l’uso frequente ed eccessivo dello sciopero generale” e “l’esaltazione dell’azione diretta” della classe operaia. Il congresso, con la sconfitta dei sindacalisti rivoluzionari, segna l’avvio di una nuova fase di egemonia riformista.
9 ottobre: Roma, il I° congresso socialista femminile, convocato per discutere sul diritto di voto, è presieduto dall’esule russa Angelica Balabanoff, direttrice del giornale Su, compagne!, promotore della battaglia in favore del suffragio femminile
28 ottobre: Novara, congresso provinciale dei Lavoratori della Terra. Si ricostituisce la Federterra che si era sciolta dopo il fallimento degli scioperi del 1902
29 ottobre: Torino, Vincenzo Lancia, fino ad allora pilota e collaudatore Fiat, fonda insieme a Claudio Fogolin, la Lancia. Il capitale iniziale di 100 mila lire è suddiviso in parti uguali tra i due soci. L’attività inizia in uno stabile di via Ormea, precedentemente occupato dall’Itala, con trenta operai.
4 novembre: Parma, durante il congresso provinciale dei lavoratori della terra, si discute il problema delle affittanze collettive come rimedio alla disoccupazione.
11 novembre: Casola Valsenio (Ra), nasce la Lega di Resistenza dei calzolai che aderisce alla Camera del Lavoro di Faenza. Immediatamente dichiara uno sciopero per l’aumento di salari e, dopo due giorni, ottiene quanto richiesto.
23 novembre: Milano, riunione dei consigli direttivi della Confederazione del lavoro, della Lega delle cooperative e della Federazione delle Società di mutuo soccorso. Decisa la costituzione di un’Alleanza delle tre organizzazioni.
28 novembre: Torino, nasce l’Azienda Torinese Mobilità, ma l’attività vera e propria inizierà quasi un anno dopo, nel novembre 1907. In questo modo il Consiglio Comunale rompe il cartello monopolistico fra le due concessionarie di allora la Società Generale dei Tramways, conosciuta dai torinesi come la Belga per le sue origini, e la Anonima Torinese di Tramways e Ferrovie Economiche, comunemente chiamata la Torinese, razionalizzando e migliorando il servizio.
Dicembre: Casola Valsenio (Ra), dopo che la locale Società Operaia ha assunto sempre più i connotati di organizzazione di classe, la componente cattolica si distacca per formare la Società di Mutuo Soccorso Diocesana. Nello stesso periodo nasce anche una Società di Mutuo Soccorso femminile.
Esce Pagine Libere, periodico della corrente sindacalista rivoluzionaria. Obiettivo: conciliare le idee socialiste con le aspirazioni irredentistiche e nazionalistiche
Bergamo, costituita la Società italiana dei cementi e delle calci idrauliche (Italcementi)
3 dicembre: entra in vigore il primo contratto collettivo di lavoro stipulato tra organizzazioni padronali e associazioni operaie. Firmato nell’ottobre tra la società automobilistica torinese Itala e la Fiom, sancisce il riconoscimento dell’organizzazione sindacale e regola i rapporti tra gli operai e azienda. Iniziano così le moderne relazioni industriali. In un contesto ancora lontano dagli accordi nazionali, il contratto segna alcune interessanti vittorie, in cambio delle quali il sindacato garantiva all’azienda un triennio di quiete sociale ponendo un freno agli scioperi. Tra i punti più significativi dell’accordo, la stabilizzazione dei salari minimi, le dieci lavorative giornaliere su sei giorni settimanali e il riconoscimento delle Commissioni Interne. Inoltre, l’azienda si impegnava ad assumere solo i lavoratori iscritti al sindacato, garantendo così a quest’ultimo una sorta di monopolio del collocamento. Infatti l’articolo 1 recita: “Tutto il personale necessario alla Società Italia per tutte le diverse prestazioni di mano d’opera nelle sue officine – esclusi i chauffeurs e gli aiuti-chauffeurs e compresi i capi-squadra – sarà fornito dalla Federazione Nazionale Metallurgici, la quale si impegna di fornire il detto personale a richiesta della Ditta nella quantità occorrente per i vari riparti di metallurgia come da classificazione contenuta nell’articolo 1° del Regolamento sui salari”.
4 dicembre: Augusto Abegg fonda la Società anonima Cotonificio Valle Susa per l’industria e il commercio del cotone e materie affini. La società concentra la precedente attività svolta fin dal 1880 dalla Snc di Wild e Abegg. Nel 1914 la Società anonima Cotonificio Valle Susa viene trasformata in Cotonificio Valle Susa di A. Abegg e C. dominata da Augusto Abegg con l’aiuto del fratello Carlo. Il gruppo aveva stabilimenti a Borgone di Susa,Torino, Rivarolo Canavese, S. Antonino di Susa, Bussoleno, Pianezza, Susa. Aveva filature per 200.000 fusi che incrementò con l’acquisto del Cotonificio di Perosa Argentina specializzato nei titoli fini. Nel frattempo la ragione sociale divenne Cotonifico Valle di Susa. Nel 1947 la famiglia Abegg si ritirò dall’impresa e cedette le sue azioni ad un imprenditore lombardo Giulio Riva che già possedeva una serie di aziende cotoniere (Unione Manifatture, Olcese e Dell’Acqua).
Nel 1959 Giulio Riva morì per le complicazioni di una operazione chirurgica giudicata inizialmente di non grande importanza. Il figlio Felice Riva lanciò l’impresa in speculazioni finanziarie finite in modo rovinoso. Il 20 settembre 1960 iniziò una vertenza sindacale portata avanti dalle maestranze femminili dell’azienda, vertenza che ebbe termine solo cinque mesi dopo, il 18 febbraio 1961 con la firma di un accordo che prevedeva l’aumento dei salari e l’introduzione del premio di produttività. La vertenza, iniziata in sordina, si trasformò in una dura contrapposizione a causa del rifiuto opposto a ogni trattativa da Felice Riva. Le dimostranti ricevettero l’appoggio dei metalmeccanici della Fiom e della Fim. Nel 1969 l’azienda fallì a causa della spregiudicata gestione del titolare che si rifugiò in Libano.
Quello che restava fu condotto dalla società E.T.I. Vallesusa che portò a termine la difficile opera di ristrutturazione. In tale società, inizialmente con una compagine sociale composta dalle maggiori aziende italiane, rimase poi isolata la Montefibre, anch’essa oberata da difficili compiti di riconversione aziendale.
13 dicembre: Alessandro Darracq trasferisce da Napoli a Milano la Società italiana automobili Darracq. Verrà rilevata da un gruppo di finanzieri lombardi nel 1909 e l’1 gennaio 1910 uscirà il primo modello, la 24HP. Il 24 giugno successivo diventa l’Alfa (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili) e adotta il marchio con la croce del comune di Milano e il biscione visconteo. Nel 1918 diventerà Alfa Romeo
24 dicembre: Stati Uniti, il fisico Reginald Aubrey inventa una radio a modulazione di ampiezza (AM) che gli permise di trasmettere, la notte di Natale del 1906, da Brant Rock (Massachusetts), un programma vocale e musicale che fu captato a diverse centinaia di chilometri. Lavorò presso università (Purdue, Pittsburgh) e presso industrie elettrotecniche (Edison, Westinghouse). Conseguì centinaia di brevetti, soprattutto nel campo radiotecnico. Ideò anche l’eterodina, sviluppata poi da altri in supereterodina, invenzione fu un fattore determinante per la diffusione commerciale degli apparecchi radio
DURANTE L’ANNO
Francia, dichiarazione di Amiens, redatta dietro pressione della corrente anarco-sindacalista del sindacato francese, con cui si stabilisce la completa indipendenza del sindacato dai partiti e con la quale si riconosce lo sciopero generale come strumento normale dell’azione rivendicativa.
Bologna, durante l’anno sono organizzati 11 scioperi bracciantili con oltre seimila adesioni. Lunghi scioperi per miglioramenti salariali si hanno a Zola Predosa (34 giorni), San Lazzaro (28 giorni), Ozzano e Crespellano (22 giorni), Casalecchio (5 giorni). Scioperi di mondine a Molinella e Medicina. Azioni di boicottaggio ad Altedo (per l’ottenimento di terra in affitto alla Cooperativa), a Crevalcore (contro i contratti individuali di mezzadria e di terziaria sui singoli prodotti), Calderino, Pianoro, Trebbo, San Giovanni in Persiceto, Anzola e Borgo Panigale (per il rispetto delle tariffe), Saletto di Bentivoglio (contro l’affidamento dei lavori della tenuta Gozzadini a un gruppo di crumiri). Agitazioni contro lo scambio d’opera fra i mezzadri alla decapulitrice di Anzola e Borgo Panigale. Altri movimenti a Baricella, San Gabriele, Boschi e Malalbergo.
Anzola Emilia (Bo), i socialisti vincono le elezioni e conquistano il comune. L’amministrazione socialista sarà confermata anche nel 1910 e nel 1914. In tutti e tre i mandati sarà confermato sindaco il colono Giovanni Goldoni.
Baricella (Bo), i socialisti vincono le elezioni e conquistano il comune. Enrico Catti è il nuovo sindaco.
Bazzano (Bo), i socialisti vincono le elezioni e conquistano il comune. Il successo sarà rinnovato nel 1910 e nel 1917. Nel 1920 i socialisti presentano due liste conquistando sia la maggioranza che la minoranza in consiglio. In tutte e quattro le elezioni sindaco è nominato Carlo Termanini
Anzola Emilia (Bologna),fondata la Sempre Avanti, prima cooperativa di consumo anzolese
Fabriano (An), Gian Battista Miliani costituisce la Società Cartiere Pietro Miliani con 10 milioni di capitale
Crevalcore (Bo), i socialisti vincono le elezioni amministrative e conquistano il comune. I socialisti si confermeranno alla guida dell’amministrazione comunale anche nelle elezioni del 1911, 1914 e 1920. Ultimo sindaco eletto, prima dell’avvento del fascismo, sarà nel 1920 il socialista Valerio Barbieri
Parma, la Bormioli, già Reale fabbrica delle maioliche e dei vetri nel periodo preunitario, entra nel trust dei principali produttori nazionali di vetro bianco patrocinato dalla Banca commerciale italiana. Nel 1914-1915 l’impresa conterà già 300 dipendenti
Napoli, eruzione del Vesuvio. Distrutta Boscotrecase e seria minaccia agli impianti industriali di Torre AnnunziataTrotsky scrive in prigione Risultati e prospettive, dove per la prima volta avanza la teoria della “rivoluzione permanente”
Germania, il chimico Walter Hermann Nernst elabora la terza legge della termodinamica
Usa, Lee De Forest inventa la valvola termodinamica a triodo che agisce da amplificatore e facilita la trasmissione del suonoAlvar Fischer costruisce la prima macchina lavatrice elettrica
Roma, la pedagogista Maria Montessori fonda la Casa dei bambini dove applica i suoi innovativi metodi educativi
Berlino, nasce la Argus Motoren, fabbrica aeronautica tedesca nota per la serie di piccoli motori aeronautici a V invertita e per il motore pulsogetto che equipaggiava le bombe volanti V1. La fabbrica è costituita come sussidiaria della casa automobilistica Argus di Henri Jeannin. Nel novembre dello stesso anno, il reparto che si occupava della costruzione di motori per automobili e barche fu separato in una nuova azienda prendendo il nome di Argus Motoren. La prima commessa in campo aeronautico arrivò con la fornitura di un motore per barca riconvertito destinato al dirigibile francese La Ville de Paris. Con la fine della seconda guerra mondiale, la fabbrica cessa l’attività.
Vicenza, il Comune fonda l’AIM (Aziende Industriali Municipali) per gestire con una società unica i servizi di luce, acqua e gas. Il settore illuminazione era gestito dal 1845 dalla lionese “Societè civile d’eclairage par le gaz des villes de Padove, Vicenze et Trèvise”. I settori luce e gas erano strettamente collegati in quanto l’illuminazione pubblica avveniva attraverso lanterne a gas mentre il settore acqua aveva una copertura ridotta (vista anche la presenza di fontane e pozzi autonomi dai quali i vicentini si rifornivano). Nel 1911 l’azienda prende in mano anche la gestione del tram elettrico che durerà fino al 1927, anno in cui (prima in Italia) Vicenza verrà dotata della filovia. Negli anni sessanta AIM introdurrà a Vicenza i primi autobus alimentati a gasolio che successivamente inizieranno a fare un servizio sempre più completo con nuove linee che raggiungono i quartieri che stavano nascendo all’epoca. Negli anni settanta il potenziamento di AIM continua. È il 1981 quando all’azienda viene affidato anche il servizio di raccolta rifiuti. Nel 1994 AIM inizia a gestire il servizio sosta e nel 1995 anche quello di fognatura e depurazione. Nel 2000 diventa società per azioni con nuova denominazione (AIM Vicenza S.p.A.) e un nuovo logo. Nel 2005 Aim diventa una holding con diverse società collegate. Nel 2007 una grave crisi colpisce l’azienda che si trova a fronteggiare un grosso buco di bilancio dovuto ad errate scelte gestionali. L’allora sindaco Enrico Hüllweck azzera il CdA e nomina Mauro Zanguio come amministratore unico straordinario. La nuova giunta comunale, dopo un anno di amministrazione controllata, nomina un nuovo CdA guidato dal presidente Roberto Fazioli. Parono nuove strategie di rilancio aziendale e alcune vere e proprie rivoluzioni (come la fusione di AMCPS in AIM) che contribuiscono a riportare il bilancio societario in attivo. Il 26 agosto 2011 è nominato un nuovo amministratore unico: Paolo Colla. Oggi AIM Vicenza Spa gestisce praticamente tutti i servizi nella città di Vicenza (luce, acqua, gas, trasporto pubblico locale, nettezza urbana, servizi di sosta). In molti casi anche i comuni della cintura urbana vengono serviti da AIM. Negli ultimi anni l’Azienda ha iniziato ad operare anche a Treviso.
Trieste, nasce l’Alba Fabbrica automobili, con la doppia ragione sociale di Alba Fabbrica Automobili S.A. e Alba Automobilwerke Aktiengesellschaft, da un gruppo di appassionati degli automobili, appartenenti a importanti famiglie triestine. Tra loro Edmondo Richetti, segretario delle Assicurazioni Generali e Ettore Modiano, figlio di Saul, fondatore dell’omonima industria cartotecnica. I piani produttivi prevedevano la costruzione di due diversi modelli da 18/24 HP e 35/40 HP. In vista del Salone di Parigi del 1907 fu approntato il modello più potente, dotato di un motore quadricilindrico in linea da 6.868 cm³, trasmissione finale a cardano e cambio a 4 marce più retromarcia. La Alba 35/40 HP riscosse ottime critiche dai giornalisti specializzati e il favore dei visitatori, per la modernità delle soluzioni adottate. Nonostante gli apprezzamenti della stampa e degli esperti, nel 1908 furono commissionate e realizzate solamente nove vetture; una produzione decisamente insufficiente per un’azienda che contava 150 operai. La società venne pertanto sciolta e messa in liquidazione.
Pistoia, nascono le Officine San Giorgio per la produzione di carrozze da cavalli, poi carrozzerie per auto e quindi per riparazioni ferroviarie. Nel 1952 presenta l’ElettroTreno Rapido 300, meglio conosciuto come Settebello. Cambia poi denominazione in Officine Meccaniche Ferroviarie Pistoiesi e viene acquistata da Aerfer. Nel 1989 nell’ambito di un processo di riorganizzazione dell’EFIM, nuovo proprietario, viene acquisita per il 99.975% da Aviofer. Nello stesso anno la San Giorgio fonda con altri partners il Consorzio TREVI. Nel 1996 viene venduta a Finmeccanica. Nel 2000, insieme ad Ansaldo Trasporti darà poi vita ad Ansaldo Breda S.p.A..
Brescia, fondata la Brixia – Züst, consociata della Züst, casa automobilistica specializzata in vetture di grandi dimensioni e celebre per l’alta qualità costruttiva dei sui mezzi. Nello stesso è messo in commercio il primo mezzo la 14/18HP che aveva un motore a quattro cilindri di 3770 cm³ di cilindrata; presentava un telaio a longheroni longitudinali, la trasmissione era affidata ad un albero cardanico. Il modello di maggior successo e il più interessante meccanicamente fu la 10 HP equipaggiata con un motore a tre cilindri in linea con cambio meccanico a tre rapporti. Interessanti le sospensioni con balestre longitudinali e interessanti anche i freni che agivano sia sulla trasmissione che sulle ruote posteriori. La vettura sviluppava una potenza di 10 CV e poteva raggiungere una velocità di 60 km/h
La commercializzazione della 10 Hp iniziata nel 1909 coincise con una profonda crisi del mercato automobilistico che spinse i soci a iniziale le pratiche per liquidare la società. La liquidazione fu conclusa nel 1912 con l’incorporamento nella casa madre Züst. Al pari della casa madre gli stabilimenti di Brescia vennero rilevati il 1º ottobre 1917 dalla OM “Officine Meccaniche già Miani e Silvestri & C.-A.Grondona Comi & C.”
Genova, iniziano l’attività i Cantieri Navali Riuniti. Alla vigilia della Grande guerra il gruppo Piaggio, affermatosi nell’età giolittiana, estendeva le sue attività in vari settori, fra cui quelli saccarifero, siderurgico, elettrico e chimico, ma soprattutto nell’armamento e nella cantieristica. Nel 1889 per iniziativa del senatore Erasmo Piaggio, allora Amministratore del Banco di San Giorgio, era stata costituita la “Società Esercizio Bacini” per la gestione dei bacini di carenaggio del porto di Genova e dell’Officina Riparazioni Navali e Meccaniche di Genova-Le Grazie, entrati in funzione tra il 1892 e il 1893. Erasmo Piaggio era anche amministratore delegato della società Navigazione Generale Italiana, nata nel 1881 che si andava imponendo sui traffici internazionali e per assorbire la maggior parte delle commesse della grande compagnia di navigazione impiantò nel 1898 a Riva Trigoso, nei pressi di Sestri Levante, un cantiere navale realizzato dalla Società Esercizio Bacini. Nel 1925 la gestione del cantiere di Riva Trigoso e delle officine meccaniche di Genova venne separata dal servizio dei bacini, che venne affidato al nuovo Ente Bacini di Genova. In seguito a tale ristrutturazione gli stabilimenti di Riva Trigoso e le officine meccaniche di Genova-Le Grazie costituirono la società Cantieri del Tirreno con lo stabilimento genovese, destinato a lavori di riparazioni e allestimento navali, collegato con il cantiere di Riva Trigoso, Nei cantieri dei due gruppi nel corso dagli anni trenta e nei primi anni quaranta sono state realizzate numerose navi per la Regia Marina.Nel 1956 la guida del gruppo venne indebolita dalla la morte di Rocco Piaggio, che per di più nel suo testamento aveva lasciato tutto il suo patrimonio, compresi i cantieri, a due fondazioni benefiche senza fini di lucro, intitolate ai fratelli e alla moglie. Nonostante la fusione delle due società del gruppo avvenuta nel 1966, alla fine degli anni sessanta, al pari della cantieristica pubblica, il gruppo risentì dell’aumento dei costi che riguardarono, aumenti che riguardarono il costo del lavoro, il costo del denaro e il costo dei materiali e il gruppo subì delle ingenti perdite per le commesse a prezzo bloccato assunte in precedenza. Altri motivi della crisi furono anche la mancanza di investimenti e di interventi nell’impiantistica e un’esasperata conflittualità tra la dirigenza e gli operai, specie nel cantiere di Palermo, e tutto ciò portò, su invito del governo, all’intervento dell’IRI, che nel rilevare il gruppo chiese al Ministero delle Partecipazioni Statali, per far fronte ai nuovi impegni, l’aumento del fondo di 680 miliardi di lire e per non essere gravato di debiti pregressi del gruppo richiese la procedura di liquidazione speciale, che venne stabilita con D.M. 19 agosto 1970. Con la conclusione del processo di liquidazione speciale nell’agosto 1973 la società Cantieri Navali del Tirreno e Riuniti finì sotto il controllo dell’IRI. Nel 1981 la società rileva il Cantiere del Muggiano, che viene inquadrato nella Direzione Costruzioni Militari, insieme allo stabilimento di Riva Trigoso, con il quale ha mantenuto e sviluppato ulteriori fasi di integrazione produttiva. Nel 1984 i Cantieri Navali del Tirreno e Riuniti, con sede a Genova e i Cantieri di Riva Trigoso, di Muggiano, di Palermo e di Ancona vennero a loro volta incorporati in Fincantieri, che da holding finanziaria delle partecipazioni statali assumeva direttamente in proprio l’attività operativa delle società che prima controllava.
Berlino, nasce la Argus Motoren, azienda aeronautica nota per la serie di piccoli motori aeronautici a V invertita e per il motore pulsogetto che equipaggerà le bombe volanti V1.