Notice: La funzione _load_textdomain_just_in_time è stata richiamata in maniera scorretta. Il caricamento della traduzione per il dominio basic è stato attivato troppo presto. Di solito è un indicatore di un codice nel plugin o nel tema eseguito troppo presto. Le traduzioni dovrebbero essere caricate all'azione init o in un secondo momento. Leggi Debugging in WordPress per maggiori informazioni. (Questo messaggio è stato aggiunto nella versione 6.7.0.) in /var/www/wp-includes/functions.php on line 6114
2001.11 Novembre – Senti le rane che cantano

2001.11 Novembre

PAGINA IN COSTRUZIONE

Questa non è una rassegna stampa, ma una mia personale raccolta di notizie, fatti, idee e persone che metto a disposizione  di quanti, determinati ma con il sorriso sulle labbra, ancora resistono e lottano per il pane e le rose

11 novembre 2001. Electrolux-Zanussi: esplosione nello stabilimento di Susegana (Tv)

Questa mattina presso lo stabilimento Electrolux-Zanussi di Susegana, in provincia di Treviso, si è verificata un’esplosione. Sono otto le persone rimaste ferite di cui due gravi. L’incidente è avvenuto in prossimità dell’impianto di isobutano e probabilmente è stato causato dai gasi di lavorazione utilizzati per la produzione di frigoriferi.

Luisa Ciampi

Alle 6 di mattina, mentre in tutto lo stabilimento Electrolux di Susegana le linee di produzione venivano avviate, alla linea 3, nella buca di saldatura, le operaie accendevano il cannello di saldatura.Un boato e un’esplosione di fuoco improvvisa trasformarono tutto.
Durante la notte tra l’11 e il 12 novembre 2001, dalle cabine di carica era fuoriuscito il gas inodore, il quale, depositandosi aveva riempito le buche di saldatura (profonde 50 centimetri), dove gli operai saldatori scendevano i pochi gradini, per trovarsi il frigorifero a misura utile per saldare le tuberie dei motori.
Non c’erano sensori. La fuga di gas trovata fu sottostimata, nessun allarme.
A innestare l’esplosione fu l’accensione dei cannelli di saldatura.
Un inferno. Rimasero ustionati diversi operai, alcuni in modo grave, e diverse donne. Non tutti si salvarono.
Tanti i feriti portano per la vita i segni esterni del fuoco e altri interni nell’animo.
Cicatrici, queste ultime, altrettanto inguaribili che coinvolsero tanti lì presenti in quel fatale giorno.
Tutto cambiò. La fabbrica fu chiusa per giorni.
Dopo 6 mesi di atroci sofferenze nel reparto grandi ustionati dell’ospedale di Padova, il 15 aprile 2002, a 41 anni, morì Luisa Ciampi. Lasciò figlio, fratelli, genitori, la vita.
Oggi, in quel tragico punto la fabbrica si è trasformata, ha altri impianti, altri operai, altre storie.
Nella memoria di chi c’era, resta la certezza che tutto era evitabile e che tutto non abbia mai più a ripetersi.
CIAO LUISA, NOI OPERAI.
Compagn@ Electrolux
https://www.labottegadelbarbieri.org/alloperaia-luisa-ciampi-per-non-dimenticare/

Rogo all’Electrolux: il racconto di Laura

SUSEGANA. Luisa Ciampi. Come dimenticarla? È la vittima dell’esplosione all’Electrolux di 13 anni fa. Luisa è morta dopo 6 mesi di agonia. Commozione e lacrime nel ricordo di ieri, da parte dei…

SUSEGANA (Treviso) – Luisa Ciampi. Come dimenticarla? È la vittima dell’esplosione all’Electrolux di 13 anni fa. Luisa è morta dopo 6 mesi di agonia. Commozione e lacrime nel ricordo di ieri, da parte dei compagni di lavoro. In quella drammatica circostanza, altri 8 lavoratori rimasero feriti e portano tuttora portano tuttora pesanti cicatrici interiori. Le Rsu hanno distribuito una forte e toccante lettera di un’altra lavoratrice, Laura, che ha subito un grave e permanente infortunio. Anche la direzione aziendale ha realizzato ieri un momento (15 minuti) di riflessione collettivo sulla sicurezza. La rsu ha deposto fiori sia sulla targa nel punto dell’esplosione, sia sulla tomba di Ciampi a Collalbrigo. Laura, peraltro, ha deciso di dare testimonianza di quanto è accaduto, a 13 anni di distanza, in una lettera aperta. «Distesa per terra, i miei occhi scrutano tutto ciò che c’è intorno a me. Sento con le mani il freddo pavimento», racconta, «sento la mia gamba che fortemente brucia, non riesco a decifrare il livello di dolore. Sono cosciente, non voglio svenire. Devo essere utile soprattutto per me stessa». Laura ricorda l’amica che le è stata più vicina in quei terribili momenti. «Mi tiene ferma a lei con la sua grande energia, solo lei non mi fa cadere nel buio per non sentire quel forte bruciore che mi sta penetrando». Laura è rientrata in fabbrica. «Ogni giorno», confida, «faccio la mia lunga battaglia per trovare quell’equilibrio che ho perso. L’ambiente non mi aiuta, per fortuna che ci sono persone che mi stanno accanto. Persone che vedono la mia difficoltà. Questa è un’altra montagna che devo scalare». Tanta la strada fatta dall’azienda per la massima sicurezza. (f.d.m.)
https://www.tribunatreviso.it/cronaca/rogo-allelectrolux-il-racconto-di-laura-hrwgsb80