2000.03 Marzo

Il lavoro, le lotte, la politica giorno per giorno

“…volge al declino l’era, che fu nobile nella sua durezza e serietà, della democrazia politica”.
(Luciano Canfora).

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Queste pagine non sono una rassegna stampa, ma la mia personale scelta di notizie, fatti, idee e persone per quanti, determinati ma con il sorriso sulle labbra, ancora resistono e lottano per il pane e le rose

1 marzo

Palermo. Concluso dopo cinque anni, con 12 assoluzioni e una sola condanna, il processo a politici siciliani accusati di avere preso tangenti in cambio della concessione di appalti pubblici. Tra gli assolti l’ex ministro dc Calogero Mannino, l’ex presidente della Regione dc Mario D’Acquisto, l’ex ministro del Psi Nicola Capria e l’ex ministro dc Vito Lattanzio. Condannato a quattro anni l’ex assessore regionale socialista Turi Lombardo per la gestione degli appalti della Sirap, una società regionale che avrebbe dovuto realizzare in Sicilia venti aree artigianali. Con lui sono stati condannati, a pene che vanno dai quattro ai due anni, cinque funzionari accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di abusi d’ufficio, turbativa d’asta e corruzione aggravata. All’udienza preliminare del processo, undici imprenditori che avevano ammesso di avere pagato tangenti erano stati condannati con il rito abbreviato.

Venezia, arrestato Franco Freda. Deve scontare un residuo pena di 7 mesi di reclusione sulla condanna inflittagli per incitamento alla violenza e all’odio razziale, in qualità di responsabile del Fronte Nazionale. Freda sarà rinchiuso nel carcere di Brindisi.

Milano, rapito l’imprenditore Fabio Tacchinardi, figlio del titolare dell’impresa di trasporti “Cappelletti spa”. Sarà liberato dopo due giorni senza pagamento di riscatto. Arrestati i responsabili

1 marzo
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2 marzo

Londra, autorizzato il rilascio ed il rientro in Cile dell’ex dittatore Augusto Pinochet Ugarte.

Roma, approvata in via definitiva, con la contrarietà del Polo delle Libertà, la legge sulla parità scolastica. Per i vescovi si tratta di “una legge incompiuta e ambigua”. Contrari anche Rifondazione e i Cobas della scuola.

Isola Capo Rizzuto (Crotone), uccisi da killer che hanno sparato all’interno di una pizzeria, il pregiudicato Francesco Arena e il giovane incensurato Francesco Scerbo, padre di due bambini e impegnato nel volontariato. Per volontà del parroco don Gerardo Scordio, già promotore di manifestazioni contro la mafia, i funerali dei due uccisi vengono celebrati insieme e in piazza. Tenendo le due vedove per mano, il parroco ha ricordato che in un anno e mezzo nel paese ci sono stati 11 omicidi, ha chiesto ai mafiosi di convertirsi e ai politici di mettersi al servizio della comunità, senza patti segreti con la mafia

2 marzo
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3 marzo

Roma, varato un decreto legge che inasprisce le pene sui reati di evasione fiscale grave e consente indagini più approfondite

Inchiesta sulla strage di Bologna. Nei mesi scorsi, Paolo Bellini, 47 anni, l’ex militante di estrema destra 3 uomo dei servizi segreti finito poi in carcere poco meno di un anno fa per una serie di delitti di mafia avvenuti nel reggiano, ha parlato per ore ed ore con il Procuratore capo di Bologna Ennio Fortuna e il Pm Paolo Giovagnoli. Bellini dopo l’arresto si era auto accusato anche dell’assassinio di Alceste Campanile, militante di Lotta Continua e del mobiliere fiorentino Giuseppe Fabbri. Per quanto riguarda la strage alla stazione di Bologna, “Bellini – ha spiegato un inquirente – ha detto qualcosa di nuovo ma non particolarmente significativo. Non ci sono nuovi filoni o nuovi autori. Le sue dichiarazioni confermano le piste della Procura di Bologna. Il colore è sempre quello o almeno sembra”. Le dichiarazioni di Bellini sono state inserite nel fascicolo, sempre aperto, sulla strage alla stazione di Bologna. “E’ stato accertato molto sulla strage del 2 agosto – ha detto Fortuna – ma c’è ancora tanto da accertare, per questo c’è ancora un fascicolo aperto; prima e dopo Bellini sono state sentite e verranno sentite altre persone”

Archiviata, su richiesta della Procura di Palermo per scadenza dei termini, l’inchiesta su Marcello Dell’Utri e sul manager Fininvest Carlo Bernasconi, accusati di riciclaggio in concorso con i boss Stefano Bontate e Mimmo Teresi.

Sono quattro le nuove ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti degli affiliati al clan Cuntrera-Caruana, richieste dalla procura di Roma, per traffico internazionale di stupefacenti e riciclaggi. Tra le notifiche di custodia cautelare, spicca il nome di Alfonso Caruana, detenuto in Canada, che è ritenuto la mente del narcotraffico. A Brescia è stato catturato l’imprenditore trentacinquenne Alberto Minelli, intestatario della società proprietaria in Venezuela, di un terreno minerario di quattrocentomila ettari, acquistato per un valore di quattro mila miliardi. Si tratta del più grande riciclaggio di cui si abbia notizia.
I Caruana hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato per evitare una condanna più dura e relativa possibilità di scarcerazione entro pochi anni

3 marzo
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4 marzo

4 marzo: Roma, una direttiva del ministro Bianco restituisce ai corpi speciali delle forze dell’ordine (Sco, Ros e Gico) gran parte delle prerogative che erano state loro sottratte dal precedente ministro Giorgio Napolitano.

Roma, nel corso di una manifestazione organizzata da Alleanza Nazionale, don Pierino Gelmini ha affermato: “I mussulmani tra poco in Italia saranno il 10-15% della popolazione e metteranno a rischio la purezza dei nostri valori. Un tempo venivano per prendere le nostre città, oggi hanno una parola d’ordine: sposare le donne cattoliche per convertirle all’Islam. Bisogna bloccare questo germe”

Roma, nella notte 400 tra poliziotti, carabinieri e vigili urbani hanno senza preavviso sgomberano il campo nomadi di Tor de’ Cenci, che è stato poi spianato con le ruspe. Gli abitanti del campo sono in parte trasferiti in un altro campo, in parte portati in Questura per accertamenti. In seguito 37 fra essi , di cui 24 minorenni, sono imbarcati su un aereo e trasferiti a Sarajevo (ma le operazioni di espulsione coinvolgono 56 rom, altri 19 provengono dal Casilino). La loro città di provenienza, Vlasenica, è ormai occupata dai serbi in base agli accordi di Dayton, e le loro case, abbandonate poco dopo la morte di Tito, appartengono ormai a famiglie serbe. Nell’operazione sono stati separati nuclei familiari e ci sono sospetti di irregolarità. Per il sindaco Rutelli si è trattato solo di uno sgombero perfettamente riuscito.

Le Rsu indicono uno sciopero di 8 ore alla Pininfarina di Torino per la riassunzione di 2 operai sospesi. I due, dichiarati inidonei al lavoro di linea dal medico aziendale, erano stati lasciati a casa senza salario

Modificate dal ministro dell’Interno le direttive per i corpi speciali di carabinieri, polizia e Guardia di finanza: nel caso che l’inchiesta riguardi organizzazioni criminali presenti in più distretti, le strutture provinciali e centrali di Ros, Sco e Scico potranno tornare ad indagare su tutto il territorio nazionale.

4 marzo
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5 marzo

5 marzo: Palermo. per non rischiare di abbassare la guardia nei confronti di Cosa Nostra, Rifondazione Comunista dopo un incontro con il procuratore Pietro Grasso, lancia l’allarme criminalità organizzata, invitando il governo a non lasciar cadere la volontà politica di lotta alla mafia e presentando delle proposte concrete. Ha invitato poi la maggioranza a combattere le cosche sul piano finanziario e delle collusioni con la politica e dell’economia

5 marzo
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6 marzo

Nel corso di un’intervista a “Telelombardia”, Silvio Berlusconi afferma che “essere piduista non è un titolo di demerito”.

Il fratello di Mehmet Ali Agca, Adnan, ha stampato migliaia di cartoline raffiguranti il Papa con il suo attentatore nel 1983 e la scritta “è ancora in prigione”, per cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica a favore della liberazione dell’ex lupo grigio. Adnan, che vive in Turchia ma ha recentemente visitato il fratello in prigione, ha detto all’agenzia di stampa governiva Anadolu di aver fatto stampare tremila cartoline e che le metterà in vendita “in tutte le località turistiche” italiane, sperando che questo aiuti il fratello. In Turchia Mehmet Ali è ricercato per l’omicidio del giornalista Abdi Ipekci, avvenuto nel 1979.Caccamo. il direttore della Caritas Diocesana, Giovanni Scaletta nella Chiesa del Carmine durante l’omelia di fronte ad un centinaio di persone, ha lanciato un forte appello: mafiosi di Caccamo convertitevi! Alla funzione era presente Enza Scimeca, vedova del sindacalista Mico Geraci ucciso dalla mafia nell’ottobre ’98. Giovanni Scaletta si è fatto promotore della creazione di un centro sociale intitolato ” Don Pino Puglisi”, simbolo dell’impegno della Chiesa contro la mafia.

Concessi per motivi di salute gli arresti domiciliari a Balduccio Di Maggio

Sequestrati beni per un miliardo e mezzo all’imprenditore Giuseppe Sensale di Capaci (Pa), ritenuto prestanome della cosca del quartiere Partanna Mondello di Palermo. Sensale è anche accusato di avere avuto un ruolo nell’omicidio dell’imprenditore Vincenzo D’Agostino, ucciso e sciolto nell’acido il 3 dicembre del 1991.

Concluso a Roma, con condanne varianti da 13 a 2 anni, il processo con il rito abbreviato a 8 persone implicate nel sequestro dell’imprenditore Giuseppe Soffiantini. Tra loro l’avvocato Carlo Maria Mannironi, l’allevatore Francesco Biagio Zizi e il funzionario di banca Giorgio Barsotti, accusati di aver riciclato in due banche svizzere la parte del riscatto che, secondo l’accusa, era andata a Giovanni Farina, ancora in carcere in Australia.Roma, Giancarlo Elia Valori è eletto presidente dell’Unione industriali di Roma con 42 voti a favore, 7 astenuti ed una scheda nulla su 50 votanti

6 marzo
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7 marzo

7 marzo: in una intervista al Tg1, Francesca Mambro dice che lei e Giusva Fioravanti, se dovessero emergere elementi su cui fondare l’istanza, chiederanno la revisione del processo per la strage di Bologna. “E’ importante non dimenticare”, ha detto Francesca Mambro, che si è detta “fortunata” per quelle amicizie che l’hanno aiutata a “non soccombere”. E’ importante non dimenticare, ha aggiunto, affinché quello che è successo non accada più. Mambro ha poi aggiunto che il perdono delle vittime “non va cercato” perché non lo si può “imporre. Io sono stata perdonata – ha concluso – e gliene sono grata”. Replica duramente Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage di Bologna: “Per riaprire i processi ci vogliono prove; finora Mambro e Fioravanti hanno proposto solo depistaggi”. “Siccome siamo in un paese carnevalesco – ha aggiunto Bolognesi – Mambro può rilasciare interviste a Repubblica che le da ampio spazio e al Tg1, pagato dagli italiani, che le da ampio spazio per una televisione pubblica diseducativa. I parenti delle vittime non hanno dimenticato e non hanno intenzione di dimenticare – ha concluso Bolognesi – se Mambro vuole il perdono, lo vada a chiedere agli 85 che ha ucciso il 2 agosto 1980”.

Ovidio Bompressi si costituisce, dopo 20 giorni di latitanza, nel carcere di Pisa. Si era reso irreperibile dopo la conferma della condanna a 22 anni di reclusione per l’uccisione del commissario Luigi Calabresi. Giorgio Pietrostefani potrebbe invece già essere fuggito in Francia, stato che considera i suoi reati già prescritti e che non lo estraderà.

La Procura di Palermo chiede l’archiviazione dell’indagine sui cosiddetti “sistemi criminali”, il progetto politico separatista riconducibile alla loggia massonica P2, a elementi dell’eversione nera e dei servizi segreti deviati, in collegamento con Cosa Nostra e che sarebbe stato avviato anche attraverso le stragi del ’92 e del ’93. Erano indagati, tra gli altri, Licio Gelli, Stefano Delle Chiaie, Toto’ Riina e Giuseppe Mandalari.

Adnan Agca, fratello di Mehmet Ali, dichiara che la detenzione, da oltre 20 anni, di Mehmet Ali Agca “è uno scandalo” e l’Italia deve “fare giustizia e rispettarne i diritti umani” mentre il Vaticano “deve mantenere le sue promesse” e favorire la liberazione dell’ex lupo grigio in occasione dei duemila anni della nascita di Cristo. “Le condizioni di detenzione di mio fratello sono cattive – afferma Adnan – che fine hanno fatto i diritti umani?” e aggiunge: “Mio fratello sta persino dimenticando il turco”.

Palermo. Nella seconda metà degli anni ‘90 il boss Franco Di Carlo, oggi pentito, del periodo della sua detenzione in Inghilterra avrebbe avuto incontri con membri del consolato italiano, anche se su questi incontri l’autorità britannica ha fornito risposte evasive. E quanto stato deposto il 6 marzo a Caltanissetta dal maggiore della DIA Alfonso De Luca, sui riscontri delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia nel processo per il fallito attentato all’Addaura contro il giudice Giovanni Falcone. Di Carlo ha inoltre rivelato di aver incontrato in carcere esponenti dei servizi segreti arabi, i quali avevano intenzione di uccidere il giudice Giovanni Falcone.

Roma, il Tribunale condanna per la ricettazione della borsa di Roberto Calvi, Flavio Carboni e Giulio Lena, rispettivamente a 4 anni e 6 mesi di reclusione e a 2 anni. Assolto monsignor Pavel Hnilica.

Parigi, il presidente della repubblica Jacques Chirac nega la grazia al collaborazionista Maurice Papon, 89 anni, detenuto per una condanna a 10 anni di reclusione per collaborazionismo durante l’occupazione nazista.

Arrestate in provincia di Enna 8 persone, tra cui 5 imprenditori, che imponevano alle ditte che avevano ottenuto legalmente gli appalti le forniture di calcestruzzo e l’affidamento di subappalti. Gli arrestati (indagati anche per l’uccisione di Angelo Minacapilli di Aidone, avvenuta nel gennaio del ’98, e per la scomparsa per lupara bianca di Giuseppe Mililli, sedici giorni dopo) apparterrebbero a due gruppi contrapposti di Cosa nostra: quello di Angelo Ganci e Domenico Calcagno, legati a Vito Vitale, e quello di Ettore Tedesco e Giacomino Sollami, legati a Madonia e Provenzano.

7 marzo
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8 marzo

Roma, presentato il libro Il bacio sul muro di Francesca Mambro, in cui racconta gli anni di carcere duro e l’isolamento attraverso le ricette scambiate con le altre detenute. Di se stessa dice: “Per la prima metà della mia vita ho aggredito il mondo. Per la seconda metà, inevitabilmente, il mondo ha aggredito me”. Francesca Mambro dice anche: “Sono stata condannata più volte all’ergastolo. Quasi sempre giustamente”, ma rifiuta di essere considerata responsabile della strage alla stazione di Bologna. Alla presentazione erano presenti, tra gli altri, Furio Colombo, Giusva Fioravanti, Anna Laura Braghetti, Pablo Echaurren, suor Gervasia di Rebibbia, Ombretta Fumagalli Carulli, Marco Pannella, Clara Sereni.

I giudici della settima Sezione del Tribunale di Roma emettono la sentenza del processo per la ricettazione della borsa di Calvi. Flavio Carboni è condannato a 4 anni e il pregiudicato romano Giulio Lena a 2. Assolto mons. Pavel Hnilica.

Palermo, Giovanni Brusca viene definitivamente considerato un collaboratore di giustizia “attendibile” e idoneo al programma di protezione per i pentiti. Resterà in carcere e non percepirà stipendio. Saranno aiutati i suoi famigliari.

Archiviata dal gip di Palermo, su richiesta della Procura, l’inchiesta sul colonnello dei carabinieri Giancarlo Meli, che nel 1997 era stato accusato di favoreggiamento nei riguardi di Balduccio Di Maggio: le confidenze fattegli da Angelo Siino sul ritorno a San Giuseppe Jato di Di Maggio sarebbero state generiche e inutili per l’inchiesta.

Padova. Condannato all’ergastolo l’ex collaboratore di giustizia Santi Timpani di Milazzo (Me) riconosciuto colpevole dell’omicidio, a scopo di rapina, del rappresentante di gioielli Fabio Magliacane, trovato morto il 24 febbraio 1997 a Mestre (Ve) nel bagagliaio della sua auto.

8 marzo
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8 marzo: Roma, Antonio D’Amato, industriale “del Sud e delle piccole imprese”, viene eletto a sorpresa presidente di Confindustria invece di Carlo Callieri, sostenuto dai grandi gruppi industriali; la sua prima dichiarazione inneggia ad una rinnovata “combattività” della categoria
https://www.repubblica.it/online/economia/damato/damato/damato.html

Cofferati ribatte a D’Amato: “non siamo noi i conservatori”
ASnche la Cisl insoddisfatta: “non c’è niente di nuovo”!
https://www.repubblica.it/online/economia/damato/reazioni/reazioni.html

D’Amato la biografia: dai Fast food alla guida di Confindustria
https://www.repubblica.it/online/economia/damato/bio/bio.html

9 marzo

9 marzo: arrestate, nelle province di Messina e di Catania, 7 persone accusate di spaccio di eroina. Si sospetta che due persone coinvolte nell’inchiesta, e morte per overdose, siano rimaste vittima di eroina tagliata con sostanze nocive.

Il sottosegretario agli Interni Maritati, rispondendo a un’interrogazione urgente sulla vicenda dei rom bosniaci espulsi, dichiara che nessun nucleo familiare è stato separato e che nessuna donna dichiaratamente incinta è stata espulsa. Tuttavia Behara Omerovic (Tina) è stata espulsa pur essendo incinta (la polizia non ha creduto alla sua gravidanza) mentre suo padre, provvisto di permesso di soggiorno, e suo marito, detenuto, rimanevano a Roma. Senela, di 16 anni, è stata espulsa col figlio mentre il padre e il marito continuano a vivere a Roma. A Kladanj, cittadina in cui si trovano ora alcuni dei rom espulsi, giunge una delegazione dell’Acnur.

Milano, Massimo De Carolis ha patteggiato la pena, nel processo per bancarotta e falso in bilancio nel fallimento della società ‘Dialogo’. La pena è così stabilita in 1 anno e 2 mesi di reclusione e nel risarcimento di 1 miliardo e 815 milioni di lire.

Su “L’Unità”, il giornalista Vladimiro Settimelli annuncia di esser stato querelato da Priebke (che chiede un risarcimento di 300 milioni) perché avrebbe leso l’onore e la reputazione del querelante seguendo per conto del giornale il processo e raccontando delle torture in via Tasso e delle fucilazioni.

Morte 9 persone in un incidente aereo avvenuto in uno degli aeroporti di Mosca. Si sospetta che si tratti di un attentato perchè tra i passeggeri c’erano il giornalista Artjom Borovik, che ha pubblicato le fotocopie di alcuni conti esteri intestati al tesoriere del Cremlino Pavel Borodin e allo stesso Eltsin, e l’imprenditore ceceno Zia Bazhaev.

Ammesso il governo come parte civile nel processo per la mancata cessione della Sme a Carlo De Benedetti, in cui sono imputati, oltre a Silvio Berlusconi, Cesare Previti e Attilio Pacifico, gli ex magistrati romani Renato Squillante e Filippo Verde, accusati di corruzione.

9 marzo
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10 marzo

10 marzo: Al quotidiano “Il Corriere della sera”, Indro Montanelli, ricordando la sua collaborazione con l’ambasciatrice americana Luce, afferma: “Se al potere fossero saliti, per libere elezioni, i comunisti, gli angloamericani si sarebbero ritirati dalle nostre basi. Il pericolo che l’Italia correva era questo: interno, non esterno”.

Contro il previsto licenziamento di 31 operaie (su 53 occupate), manifestano davanti allo stabilimento di Beinasco le lavoratrici della Fapa. La direzione intende abbassare i costi appaltando all’esterno la produzione. A Torino, i lavoratori della Snos dichiarano l’assemblea permanente e bloccano la fabbrica contro il licenziamento di 103 dipendenti su 231.

10 marzo
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11 marzo

11 marzo: i giudici della quinta Corte d’Assise di Milano condannano all’ ergastolo Carlo Maria Maggi, Amos Spiazzi, Francesco Neami e Giorgio Boffelli, per la strage davanti alla Questura di Milano. Gian Adelio Maletti e’ condannato a 15 anni, 10 anni per Gilberto Cavallini, 6 anni e sei mesi a Ettore Malcangi, 6 anni a Enrico Caruso, 6 mesi in continuazione a una precedente pena a Lorenzo Prudente. Prosciolti Carlo Digilio Sergio Minetto e Martino Siciliano. Assolto Sergio Minetto.

I giudici della quinta Corte d’Assise di Milano condannano all’ ergastolo Carlo Maria Maggi, Amos Spiazzi, Francesco Neami e Giorgio Boffelli, per la strage alla Questura di Milano del 1973. Qusti gli altri condannati: Gian Adelio Maletti a 15 anni, Gilberto Cavallini a 10 anni, Ettore Malcangi 6 anni e sei mesi, Enrico Caruso 6 anni, Lorenzo Prudente. Carlo Digilio Sergio Minetto e Martino Siciliano vengono prosciolti

In un’intervista al Tg2, Ali’ Agca torna a chiedere la grazia al governo italiano. “Vorrei ricordare – ha detto Agca – che stragisti, brigatisti, fascisti hanno ucciso uomini miti e servitori dello Stato. In Italia al 95% sono in liberta’. L’Italia ha chiesto giustizia e l’ha ottenuta per il trasferimento di Silvia Baraldini. Nel mio caso questa giustizia non e’ stata applicata. Voi italiani avete chiesto per Ocalan la grazia al governo turco”. Agca ha aggiunto: “Comunico spesso con il Santo Padre e mi dice che prega ogni giorno per me e come me aspetta anche lui la grazia”. Ali’ Agca ha anche detto ai microfoni del Tg2 che ha intenzione di sposarsi: “Ho ricevuto diverse proposte di matrimonio. Ricevo molte lettere da donne e vorrei unirmi in matrimonio con una laureanda in medicina di Smirne che ha 23 anni, e’ quella che mi piace di piu’”. “Per quanto riguarda il mio tentato omicidio non ho alcun segreto. Tutto e’ stato detto. Ho un forte senso di Dio e non sono piu’ schiavo di una ideologia. Sono libero. Ma spero che questo mio calvario presto finisca”.

Presentato il libro Storia di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro di Piero Corsini, giornalista di Mixer, edito da Tullio Pironti.

Ucciso per errore, da killer che hanno sparato nei locali di un circolo a Bari, l’incensurato Giuseppe Grandolfo. Nella sparatoria è rimasto gravemente ferito Antonio Abbaticchio, ritenuto uno dei boss del rione Libertà e obbiettivo della sparatoria. Ferite anche altre due persone, il pregiudicato Francesco Signorile e il pensionato incensurato Emanuele Amoroso. Abbaticchio, per il quale il pm ha chiesto una condanna a 20 anni, era stato scarcerato una settimana fa (assieme ad altri 40 imputati), perchè aveva ottenuto di essere giudicato con il rito abbreviato ed erano scaduti i termini di carcerazione preventiva.

11 marzo
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12 marzo

12 marzo: Trino, firmato l’accordo tra la Fiat e l’americana General Motors; Giovanni Agnelli afferma di aver preferito le offerte degli americani a quelle dei tedeschi della Daimler-Crysler, perché i primi avrebbero consentito alla sua famiglia di mantenere il controllo sull’azienda; reazioni positive da parte di tutti gli ambienti politici, industriali e sindacali.

Arrestati 4 albanesi e 5 appartenenti alla Stidda di Gela (ma collegati con Cosa nostra) accusati di traffico di droga e sospettati di avere progettato il sequestro della figlia di un imprenditore di Grosseto. Uno degli albanesi arrestati è stato fermato all’uscita del porto di Brindisi alla guida di un camion che trasportava 500 chili di hashish. Il sequestro sarebbe stato ideato assieme a due imprenditori italiani, Graziano Ambrogetti di Grosseto e Dante Cavasini di Cerchio (L’Aquila) che lavorano in Albania e a cui sarebbe andata una parte del riscatto. I due imprenditori hanno ammesso di avere incontrato due degli albanesi coinvolti, ma soltanto per affari.

Morta a Pisa una giovane colombiana incinta (di cui non è stato dato il nome) che aveva ingerito degli ovuli contenenti cocaina.

12 marzo
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13 marzo

13 marzo: termina una settimana di malumori tra i medici costretti a scegliere tra l’attività nel privato o nel pubblico, scelta imposta dalla riforma del ministro della Sanità, Rosy Bindi; una volta scaduto il termine, si scopre che quasi l’80% dei medici ha deciso di continuare ad esercitare nel servizio pubblico; la Bindi si dice pronta a “piegare la fronda dei baroni”.

Assolti dalla Corte d’appello di Palermo, perchè il fatto non sussiste, gli imprenditori Alfredo Falletta, Rosario Cascio e Vito Buscemi e il geometra Giuseppe Li Pera, ex capo della “Rizzani De Eccher”, accusati dal collaboratore Angelo Siino di aver partecipato alla spartizione di appalti pubblici con Cosa nostra e alcuni politici siciliani (che sono stati assolti il primo marzo). Li Pera, che aveva fatto ammissioni sugli appalti truccati, aveva sempre escluso la gestione da parte di Cosa nostra, affermando che la mafia interveniva in un secondo momento nei subappalti e nelle estorsioni ai cantieri. La Corte si è pronunciata su rinvio della Cassazione che aveva confermato la condanna per associazione mafiosa per Siino e aveva ordinato un nuovo processo per difetto di motivazioni per gli altri, che erano stati condannati per associazione a delinquere semplice finalizzata alla turbativa d’asta.

Palermo. Anche la Chiesa siciliana si unisce al Papa facendosi un’autocritica. La diocesi di Monreale ha interpretato le parole del pontefice ed ora vuole tradurle in una realtà, in quel vasto territorio della provincia di Palermo, segnato dalla mafia. Alla diocesi di don Noto appartengono centri come Corleone, San Giuseppe Jato, Cinisi e Partinico, città segnate dalla presenza della mafia e per le quali, secondo lui, la Chiesa avrebbe potuto fare qualcosa.

Arrestate in provincia di Foggia 19 persone appartenenti a due organizzazioni collegate con il clan Costa della ‘ndrangheta di Siderno (RC) e accusate di estorsioni, traffico di droga, omicidi e tentati omicidi. Tra gli arrestati il pluripregiudicato Antonio Giuseppe Tedesco che sarebbe stato a capo di entrambe le organizzazioni.

Secondo un rapporto di “Sos impresa”, presentato in un convegno a Roma, sono almeno 120 mila i commercianti vittime degli usurai, mentre dal ’94 al ’98 le denunce si sono più che dimezzate.

Roma, sono fermati 7 rom macedoni, mentre si stanno recando alla riunione dei capofamiglia dei campi sosta romani per discutere iniziative di protesta contro l’espulsione di massa del 3 marzo. Intanto prosegue la campagna per riportare in Italia gli espulsi e l’Acnur invia una lettera di critica ai ministri degli Interni e degli Esteri, al sindaco e all’assessore per le politiche sociali di Roma in cui si contestano le modalità dell’espulsione, il mancato rispetto dei diritti dei minori, il mancato coinvolgimento dell’Acnur stesso nel rimpatrio.

Chiuso il centro di detenzione per immigrati irregolari di via Corelli a Milano.

A meno di un giorno di distanza l’una dall’altra, arrivano sulla costa nei pressi di Reggio Calabria due navi rispettivamente con 300 e 150 profughi.

Disoccupati, studenti, giovani dei centri sociali di Napoli sono scesi in piazza per chiedere a Comune e Regione l’assunzione di lavoratori socialmente utili. I promotori denunciano che la polizia ha picchiato e identificato dei manifestanti, nonché sequestrato macchine fotografiche.

13 marzo
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14 marzo

14 marzo: arrestate a Palermo 40 persone appartenenti ad un’organizzazione di trafficanti e spacciatori di droga, non affiliati a Cosa nostra, ma che avevano l’autorizzazione dei mafiosi a cui corrispondevano una parte degli introiti. Sono stati sequestrati 32 chili di eroina e 3 di cocaina.

Arrestate a Brindisi 10 persone appartenenti ad un’organizzazione di contrabbandieri di sigarette. Tra loro anche i responsabili della morte di due finanzieri, travolti da un mezzo corazzato nella notte tra il 23 e il 24 febbraio.

Sequestrata a Palermo, dopo sette anni, la villa dove Totò Riina e la sua famiglia trascorsero l’ultimo periodo di latitanza. Il proprietario, Giuseppe Montalbano, è stato arrestato due anni fa con l’accusa di favoreggiamento nei riguardi di un altro capomafia, Salvatore Di Gangi. La villa fa parte dei beni sequestrati a Montalbano, per un valore di circa 350 miliardi.

Palermo. Il boss dell’Acquasanta, Vincenzo Galatolo, sta scontando in carcere una pena di vent’anni. Sottoposto al regime del 41 bis, secondo gli inquirenti sarebbe rimasto ancora ai vertici di Cosa Nostra. La Corte d’Assise ha emesso una nuova ordinanza di custodia nei suoi confronti dopo aver sentito le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia come: il pentito Francesco Onorato e il sindacalista Gioacchino Basile (testimone) che ha lavorato parecchi anni ai Cantieri navali. Galatolo risulterebbe colpevole di infiltrazione dei clan mafiosi nei cantieri navali.

L’Italia ha chiesto al Cile l’estradizione del generale Eduardo Iturriaga Neumann, condannato dal Tribunale di Roma, nel 1996, a 18 anni di reclusione per concorso nell’attentato contro l’ex presidente della Dc cilena Bernardo Leighton. Iturriaga viene arrestato a Santiago e sarà interrogato dalla magistratura cilena prima della decisione sulla richiesta di estradizione. La sentenza definitiva in merito spetterà alla Corte suprema del Cile.

Una trentina di immigrati detenuti nel centro di permanenza temporanea di Ponte Galeria a Roma protestano per le inumane condizioni di vita, rifiutandosi di rientrare nelle loro celle.

14 marzo
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15 marzo

15 marzo: Caltanissetta, archiviato il caso Siino – De Donno – Lo Forte, scaturito nel 1998 dalle dichiarazioni di Angelo Siino. L’inchiesta ruotava sulla presunta consegna alla mafia di un rapporto del Ros dei carabinieri su Mafia e appalti. Nel procedimento trattato dal Gip di Caltanissetta erano indagati per abuso e corruzione di atti giudiziari quattro magistrati palermitani: Pietro Giammanco, Guido Lo Forte, Giuseppe Pignatone e Ignazio De Francisci. De Donno e Siino erano indagati invece per calunnia.

Arrestate 30 persone appartenenti o vicine al clan Morabito di Africo Nuovo, in seguito ad un’inchiesta della Dda di Reggio Calabria nella quale sono indagati due docenti del Policlinico di Messina, Salvatore Macaione e Aldo Misefari, che agli esami avrebbero favorito parenti e amici del boss latitante Giuseppe Morabito, e il medico di Reggio Calabria Giuseppe Tortorella, ex consigliere comunale e candidato nel 1998 nella lista Dini, accusato di voto di scambio. Un filone dell’inchiesta riguarda un traffico di titoli clonati, per decine di miliardi, depositati presso la Deutsche Bank di Milano, e poi spostati in banche della Germania e della Russia. Dalle intercettazioni ambientali effettuate in casa del medico Giuseppe Pansera, genero di Morabito, gli inquirenti avrebbero ricavato ulteriori elementi sul professore dell’Università di Messina Giuseppe Longo, arrestato nel giugno del ’98 con l’accusa di essere affiliato al clan dei Morabito ed indagato come presunto mandante dell’omicidio del professore del Policlinico Matteo Bottari, ucciso il 15 gennaio ’98.

Sospesa dalla Cassazione la condanna per associazione mafiosa a Gaetano Bontà, figlio del mafioso palermitano Nino Bontà. Gaetano Bontà, che ha sempre negato di appartenere a Cosa nostra, aveva avuto una pena molto bassa (un anno e quattro mesi) perchè la Corte aveva tenuto conto del fatto che da anni collabora come volontario con un’associazione che si occupa di disabili, è iscritto alla facoltà di Teologia e lavora in una parrocchia.

Pino Rauti ha annunciato che sporgerà denuncia alla Procura della repubblica di Roma contro il diessino Fabio Mussi che ha definito il Msi fiamma tricolore una destra “fascista, razzista e xenofoba”.

Mosca, Un cittadino russo, accusato di attivita’ di spionaggio al soldo della Gran Bretagna, e’ stato arrestato dal controspionaggio di Mosca. Lo ha riferito stamane un portavoce dei servizi segreti russi (Fsb). L’uomo, di cui non e’ stato reso noto il nome, e’ attualmente detenuto a Mosca. Sarebbe stato reclutato dai britannici a Tallin, nella repubblica baltica ex sovietca dell’Estonia, con la collaborazione dei servizi segreti estoni.

15 marzo
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16 marzo

16 marzo: Una risoluzione del Parlamento europeo (251 voti a favore, 169 contrari e 13 astensioni) chiede a tutti i paesi dell’Unione di introdurre la convivenza registrata tra persone dello stesso sesso con gli stessi diritti e doveri previsti per le coppie eterosessuali.

Venezia, si è aperto il convegno presso la sede della Fondazione Cini, dell’Aspen Institute Italia al quale partecipano il segretario di stato americano Madeleine Albright, Lamberto Dini, Enrico Letta, Sergio D’Antoni, Gianni Agnelli, il ministro degli Interni tedesco Otto Schilly, il giudice spagnolo Baltazar Garzon. I lavori dell’Aspen Institute Italia, che è presieduto da Carlo Scognamiglio ed ha per presidente onorario Cesare Romiti, si svolgeranno per 3 giorni, a porte chiuse.

Il deputato verde Nando Dalla Chiesa ha duramente attaccato Giovanni Pellegrino, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo e le stragi, accusandolo di cercare di demolire la figura morale del padre, Carlo Alberto Dalla Chiesa, per il ruolo che costui avrebbe avuto nel caso Moro e nell’uso degli ‘infiltrati’ nelle Br.

Fugge dalla clinica di Cassino (Frosinone), dove si trovava agli arresti, Carmine Giuliano, capo del clan camorristico del rione Forcella di Napoli. Verrà fermato il 19, dopo che aveva tentato di forzare un posto di blocco, alla guida di un’auto risultata rubata.

Reggio Calabria. La ‘Ndrangheta si riorganizza, il suo territorio non sarà più diviso in “locali” ma in “mandamenti”. Due anni di investigazioni, che hanno dato vita all’operazione “armonia”, hanno condotto il G.I.P. Giampaolo Boninsegna a emettere una ordinanza di custodia cautelare a carico di 51 dei 107 indagati. Alcuni esponenti sono stati accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, di truffa, altri di detenzione di esplosivo e di utilizzo di armi da guerra. Hanno svolto un ruolo di primo piano nelle operazioni, secondo gli investigatori: Giuseppe Pansera, Filiberto Maisano e Leo Zappia.

Santo Stefano Camastra. Il 28 luglio del ’99, nell’operazione “Barbarossa.” Sono state eseguite 46 ordinanze di custodia cautelare, a persone accusate di associazione mafiosa finalizzata alla commissione di estorsioni e intimidazioni ai danni delle imprese che hanno in appalto i lavori per il completamento della A20 Messina – Palermo nei cantieri di Furiano, Caronia e S. Stefano Camastra. Il Gip Marcello Viola del tribunale di Palermo nel corso delle indagini preliminari a partire dal 22 marzo prenderà in esame le testimonianze del pentito Giovanni Brusca e del “Ministro dei lavori pubblici” di Cosa nostra Angelo Siino. Un’indagine questa, divisa tra il PM Gianclaudio Mango (DDA Messina) con a carico 13 indagati, mentre i PM di Palermo Vittorio Teresi, Domenico Gozzo, Gaetano Paci e Marcello Musso si occuperanno degli altri 33 indagati.

Milano, all’età di 90 anni, muore l’ex prefetto Libero Mazza. Il consigliere comunale di Forza Italia Aldo Brandirali, ex leader di ‘Servire il popolo’, ha dichiarato che il prefetto “controllava una piazza ribollente ma è riuscito a darci il tempo di capire”.

Roma, sotto il Campidoglio, manifestano circa 300 persone, per lo più rom dei vari campi sosta della capitale. Chiedono la revoca dei provvedimenti di espulsione, l’impegno ad evitare interventi violenti nei campi sosta, la riqualificazione degli stessi campi per condizioni di vita più umane. Fra i tanti casi, è stato espulso e portato in Egitto Raafat Abdou Mohamed Shatta, un uomo dimezzato, il cui corpo termina sotto l’inguine, così menomato per essere finito sotto un treno. Condannato per il possesso di qualche grammo di eroina l’uomo ha scontato la sua pena, al termine della quale avrebbe voluto fermarsi in Italia, dove ha una compagna ed una figlia regolarmente soggiornanti, ma nonostante ciò appena scarcerato è stato caricato sul primo aereo per il Cairo.

16 marzo
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500 lavoratori dell’Abb Alstom Power hanno costruito una centrale termoelettrica sotto gli uffici dell’azienda per protestare contro i tagli al personale che la multinazionale intende compiere, dopo aver intascato le sovvenzioni statali; in particolare allo stabilimento di Sesto resterebbe solo la manutenzione delle centrali già installate.

17 marzo

17 marzo: Roma, dopo molti annunci, varato dal governo il piano “anti-inflazione”: bloccate le tariffe delle assicurazioni per auto, dell’acqua e del gas e diminuite ulteriormente le tasse governative sui carburanti; protestano soprattutto le compagnie di assicurazione.
Lettera congiunta di D’Alema e del premier inglese Tony Blair ai governi europei in vista del prossimo Consiglio europeo di Lisbona: è necessario riformare complessivamente il mercato del lavoro e non affidarsi a dubbie misure come la riduzione dell’orario.
Accordo tra il Polo e il Movimento sociale-Fiamma tricolore di Rauti in alcune regioni del Sud: Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria.
Mancino liquida le affermazioni di Vittorio Emanuele di Savoia come frutto di incultura.

Al termine di un processo, celebrato a Torino con il rito abbreviato, è stata assolta la maggior parte dei 30 imputati accusati di traffico di droga nelle province di Asti e di Alessandria. Tra gli assolti il bandito sardo Graziano Mesina, che era stato accusato da tre collaboratori di giustizia.

Il deputato dello Sdi ed ex magistrato Ferdinando Imposimato, a Jesi, nelle Marche, per la campagna elettorale, rivolge un invito ad applicare, nel caso di Ali Agca, il Trattato di Strasburgo del marzo 1983 (cui sia l’ Italia e la Turchia hanno aderito), che riguarda il trasferimento dei detenuti nei paesi d’ origine. Imposimato ricorda che per Silvia Baraldini lo Stato si e’ fortemente attivato, giungendo a pagare una somma e a inviare una commissione di giuristi negli Usa, e ha osservato che lo stesso impegno dovrebbe essere messo per Ali Agca, per “dare una risposta positiva alla domanda di trasferimento fatta dal suo avvocato, Marina Magistrelli, nel 1996”. “Agca – ha aggiunto – ha dato prova di grande correttezza in carcere e ha ottenuto piu’ volte il perdono del papa; pero’ non vuole la semiliberta’, poiche’ non pensa di riuscire a integrarsi socialmente in Italia, anche per la sua appartenenza religiosa all’ Islam. E poi la madre e’ anziana e i fratelli non hanno le possibilita’ economiche per venire in Italia. Per queste ragioni lo Stato dovrebbe comportarsi con lui come ha fatto con Silvia Baraldini. Non e’ giusto restare inerti”.

Evade dal carcere delle Vallette di Torino, dopo avere segato le sbarre della finestra, l’ergastolano Vincenzo Curcio, indicato come appartenente al clan Urso-Bottaro di Siracusa e accusato di due omicidi. Nel carcere erano guasti i sistemi di allarme e nel blocco dove era rinchiuso c’era una sola guardia e mancava la sentinella notturna.

Milano, i ragazzi dell’ostello Metropolix recentemente sgomberato dalla polizia occupano una nuova sede, un ex ufficio di collocamento in via Duccio da Boninsegna. Contemporaneamente il Coordinamento dei collettivi studenteschi occupa lo stabile di via Vetere 3, ex sede di Democrazia proletaria e poi di Rifondazione comunista.

Messina. Sezioni investigative calabresi, attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali svolte nell’ambito della “Operazione armonia” hanno scoperto infiltrazioni di una cosca della ‘Ndrangheta, all’interno della facoltà di medicina dell’università di Messina. A capo dell’organizzazione criminale, che si occupa anche di traffico di droga, armi ed estorsioni, risulta Giuseppe Morabito. Dalle indagini è emerso che Giuseppe Pansera, medico all’ospedale di Melito Porto Salvo (genero del boss Morabito), è indagato con l’accusa di essere tra i capi promotori della cosca, e secondo i riscontri degli investigatori, risulta che coordinava attività all’interno dell’università di Messina. Complici, Giovanni Morabito, figlio del boss è cognato di Pansera e Placido Morgante. Quest’ultimo è noto alle cronache per la condanna a 28 anni subita in seguito all’accusa di aver partecipato al sequestro di Rocco Cuppino, al quale il chirurgo amputò l’orecchio. Dalle intercettazioni ambientali si è scoperto di persone raccomandate dai boss. Il dottor Pansera in persona, con i docenti Macaione e Miseferi, concordava le domande e le risposte per il candidato di turno. Spesse volte si decideva anche il voto, e s’era un parente stretto era “necessario un bel 30 e lode”. Per due anni e le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore distrettuale Nicola Gratteri, il quale sottolinea come gli accertamenti contribuiscano a fornire un riscontro<<all’aberrante connubio, ‘Ndrangheta – ateneo peloritano, già svelato dai procedimenti penali che, partiti dall’omicidio del prof. Matteo Bottaro sono culminato i nell’arresto del prof. Giuseppe Longo>>.

Caltanissetta. Il giudice per le indagini preliminari Gilda Loforti ha deciso di archiviare i due procedimenti contro il maggiore dei carabinieri Giuseppe De Donno e il pentito Angelo Siino indagati per calunnia e contro i quattro magistrati Pietro Giammanco, Guido Lo Forte, Giuseppe Pignatone e Ignazio De Francisci accusati di corruzione. Gli indizi raccolti non reggerebbero ad un dibattimento. Il G.I.P. nell’ordinanza che parla dei magistrati indagati scrive<<il maggiore De Donno ha narrato di aver appreso da Siino del ruolo del dottor Giammanco nella illecita divulgazione del rapporto del ’91, oltre a ciò il De Donno ha riferito che fu richiesto dal dottor Giammanco di ritardare il deposito della informativa “Mafia – appalti”. Ora se da un lato stupisce come solamente a distanza di oltre quattro anni rispetto alla sua prima assunzione a sommarie informazioni, l’allora capitano De Donno abbia rivelato circostanze originariamente taciute, dall’altro non può, solo in dipendenza di tale singolare anomalia, trarsi come una conseguenza il convincimento della falsità delle sue recenti affermazioni, invero confermate dalle dichiarazioni rese dal generale Mori e dal generale Subranni. Se può dunque ritenersi provato che il dottor Giammanco richiese di ritardare il menzionato deposito, sia pure in dipendenza di un rivelante impegno dei due sostituti assegnatari, non ci si può esimere dal rivelare come lo stesso provvide alla coassegnazione dell’indagine ad altri sostituti… il malizioso riferimento agli intensi rapporti di amicizia tra Giammanco e l’on. D’Acquisto è elemento ricorrente negli atti processuali, ma tali rapporti di intensa amicizia sono stati ammessi dai due… gli accertamenti economico – patrimoniali, effettuati sull’intero nucleo familiare del dottor Giammanco, non hanno evidenziato fatti suscettibili di apprezzamento ai fini che qui interessano sicchè, in simile quadro probatorio connotato da incertezza ed equivocità, non può che pervenirsi all’archiviazione>>.

17 marzo
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18 marzo

18 marzo: Arrestate a Palermo 9 persone accusate di appartenere alla mafia del rione Borgo vecchio e di estorsione a commercianti e professionisti.

Concluso con 2 ergastoli e condanne a pene per circa un secolo il processo a 17 persone accusate di far parte della mafia di Monreale e Partinico (Pa) e di essere responsabili di otto omicidi.

Confermate dalla Corte d’appello di Palermo le condanne per appartenenti alla cosca dei “corleonesi”, chiamati a rispondere di trentanove omicidi commessi dall’83 al ’92 nel Palermitano e nel Trapanese. Ergastoli per 24 imputati, tra cui Totò Riina, Leoluca Bagarella, Antonino Madonia, Matteo Messina Denaro e Andrea Di Carlo.

Legnano, muoiono 5 immigrati macedoni, tra i quali due bambine di 6 e 3 anni, nel rogo della casa diroccata nella quale avevano eletto la propria abitazione, in attesa di una sistemazione più civile e dignitosa.

Eboli, una manifestazione promossa tra l’altro da Associazione antirazzista, Opera nomadi, Arci, Legambiente chiede solidarietà per tutti gli immigrati che vivono nella piana del Sele, la cui presenza non va ridotta ad un problema di ordine pubblico, e verità sull’omicidio del giovane marocchino Mihamed Ahdiddou, avvenuto il 21 gennaio scorso e per il quale sono accusati 6 carabinieri.

Siena, inizia uno sciopero della fame un gruppo di 100 kosovari gorani, da 2 anni in attesa del permesso di soggiorno. Per la Questura le prove portate non sono sufficienti a dimostrare la presenza in Italia prima del 27 marzo ’98, ma nel frattempo nel loro paese è scoppiata la guerra ed i profughi sono ritenuti estranei tanto dai serbi che dagli albanesi.

18 marzo
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19 marzo

19 marzo: arrestati i magistrati Giovanni Lembo e Marcello Mondello, in seguito all’inchiesta della Procura di Catania sulle collusioni tra magistrati del Tribunale di Messina e mafiosi. Lembo, che era stato sostituto procuratore a Messina dall’87 e dal ’94 membro della Direzione nazionale antimafia, era stato trasferito, su sua richiesta, a L’Aquila l’anno scorso e, dopo il suo coinvolgimento nell’inchiesta, esonerato dalle indagini antimafia dal procuratore Pier Luigi Vigna. Mondello, ora in pensione, è stato coordinatore dell’ufficio dei gip e ha concluso la carriera come presidente della Corte d’appello di Messina. L’inchiesta è nata dalle rivelazioni dell’avvocato Ugo Colonna (che ora vive a Torino, sotto scorta) che ha riferito le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, secondo cui Lembo avrebbe frequentato Michelangelo Alfano, uomo di Cosa nostra trapiantato a Messina, e lo avrebbe favorito raccogliendo dichiarazioni artatamente finalizzate a scagionarlo dall’accusa di avere ordinato il ferimento del giornalista Tonio Licordari. Lembo inoltre è accusato di avere favorito il capomafia Luigi Sparacio, che ha continuato a dirigere la sua cosca mentre era collaboratore di giustizia, e alcuni appartenenti alla cosca, manipolando le dichiarazioni di altri collaboranti. Mondello è accusato di avere favorito Alfano e Sparacio e di avere avuto rapporti costanti con il capomafia Santo Sfamemi. Sono stati arrestati anche il maresciallo dei carabinieri Antonio Princi, all’epoca dei fatti segretario di Lembo, accusato di avere minacciato, assieme al magistrato, il collaboratore di giustizia Vincenzo Paratore affinchè dichiarasse di essere stato sollecitato dall’avvocato Colonna a rendere false dichiarazioni su Lembo; l’imprenditore Santi Travia, amico di Alfano e cointeressato in iniziative economiche con Lembo, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa; due collaboratori di giustizia, Cosimo Cirfeta della Sacra corona unita, e Giuseppe Chiofalo capomafia di Messina condannato a 4 ergastoli grazie alle inchieste di Lembo (entrambi già arrestati per calunnia perchè avrebbe tentato di screditare i collaboranti che accusano Marcello Dell’Utri), accusati di aver tentato di delegittimare il collaboratore Antonio Cariolo che aveva fatto dichiarazioni sulla cosca Sparacio. Iscritti nel registro degli indagati il pm di Reggio Calabria Francesco Mollace e il presidente della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Messina, Carmelo Marino, titolare dell’inchiesta sull’omicidio del professore Matteo Bottari: avrebbe omesso di prendere provvedimenti in seguito alla segnalazione, fattagli da Cariolo, sul progetto di uccidere il mafioso Francesco Morini, e, dopo l’assassinio avvenuto a Milano l’11 marzo del ’94, avrebbe intimato a Cariolo di non parlare.

Palermo. Il processo contro i presunti affiliati al mandamento di Montelepre – Partinico si è concluso con 11 condanne, quattro assoluzioni e due ergastoli per Salvatore Vito Candela e Francesco Piazzo. L’operazione “Acquario 2”, che risale al marzo 1997, aveva portato in cella anche tre esponenti della banda di Salvatore Giuliano.

Reggio Calabria. Sono stati nuovamente arrestati da gli agenti della DIA di Reggio Calabria tra i dei cinque presunti affiliati alla ‘ndrangheta, scarcerati per decorrenza dei termini il 4 aprile scorso, su decisione della Corte di Cassazione. Si tratta di Domenico Neri, Alberto e Antonino Latella.

Legnano, solo un centinaio di persone partecipano al corteo di protesta per la morte dei 5 immigrati macedoni, nel rogo della loro casa di fortuna.

19 marzo
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20 marzo

20 marzo: Firenze, i magistrati bolognesi sentono Licio Gelli, agli arresti domiciliari nella clinica Santa Maria Nuova. In particolare sono interessati a raccogliere informazioni sulla posizione di Ivano Bongiovanni, già stralciato dal processo Italicus ter. Gelli, interrogato anche sull’omicidio Pecorelli e sull strage di Bologna, si è avvalso della facoltà di non rispondere essendo già stato condannato in un procedimento connesso.Rubati dall’Ufficio “Corpi di reato” del Tribunale di Messina 2 chili di cocaina e 2 chili di marijuana per un valore superiore ai 3 miliardi. Il 28 marzo sarà arrestato il tossicodipendente Giuseppe Mento, dipendente di una ditta che aveva eseguito un trasloco da quell’ufficio.

La Good Year di Cisterna Latina è da oggi definitivamente ferma; l’ultima speranza per i lavoratori è che si faccia avanti uno dei due ipotetici compratori, la cui identità è finora ignota

Individuati i 4 teppisti di estrema destra che la notte scorsa hanno dato fuoco al dormitorio pubblico di via dello Scalo di S. Lorenzo a Roma.

20 marzo
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21 marzo

21 marzo: Gerusalemme giunge in visita, accolto dalle massime autorità israeliane, Giovanni Paolo II.

Palermo. Tani Sangiorgi è accusato di aver fatto da basista dell’omicidio di stampo mafioso di Ignazio Salvo avvenuto il 17 settembre del ’92, la Cassazione ieri ha rinviato la decisione sulla conferma dell’ergastolo. Infatti, i giudici aspettano la decisione delle sezioni unite, le quali si devono pronunciare sulla ammissibilità del rito abbreviato anche dei processi in corso.

La Corte di cassazione ha confermato la condanna a 8 mesi di reclusione, con i benefici di legge, per Claudio Martelli, responsabile di aver accettato 500 milioni da Carlo Sama per le elezioni politiche del 1992 a favore del Psi.

Milano, presenta le dimissioni da presidente del consiglio comunale Massimo De Carolis, indagato stavolta per ‘corruzione’ nell’ambito di un’inchiesta sulla costruzione del depuratore a Milano sud.

Gallarate (Varese), l’imprenditore Cosimo Jannace cosparge di benzina e da fuoco a Ion Cazacu, muratore rumeno che protestava per le condizioni di sfruttamento cui era sottoposto con altri lavoratori.

Gli immigrati che nel ’98, dopo esser stati espulsi da un edificio occupato, si insediarono per un giorno e una notte nella basilica di S. Petronio a Bologna, sono stati assolti: perché ci sia reato di occupazione abusiva, ha stabilito il gip Orazio Pescatore, occorre una invasione arbitraria che nel caso non ci fu, perché la basilica era aperta al pubblico. La Procura ha deciso di proporre appello e la Curia bolognese esprime “amarezza e stupore” per la decisione assolutoria.

Celebrata a Casarano (Lecce) la “Quinta giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di tutte le mafie” organizzata da “Libera”.

Secondo indiscrezioni altri magistrati del Tribunale di Messina sarebbero indagati in una seconda inchiesta che riguarda la gestione del collaboratore di giustizia Orlando Galati Giordano, capomafia di Tortorici, le cui dichiarazioni avrebbero permesso l’operazione “Mare nostrum” con circa 200 arresti di mafiosi della provincia.

Arrestate in Friuli, Lazio, Sicilia e Puglia, 19 persone accusate di far parte di un’organizzazione di tipo mafioso, composta da albanesi ed esponenti della malavita italiana, che gestiva lo sfruttamento della prostituzione, l’immigrazione clandestina e il racket delle estorsioni e che sarebbe responsabile dell’uccisione di tre agenti di polizia a Udine, il 23 dicembre ’98, in un attentato con una bomba posta davanti a un negozio. Sono ricercate altre 16 persone, tra cui una famiglia albanese che vive tuttora in Albania e che sarebbe alla guida dell’organizzazione.

Condannati all’ergastolo, dalla Corte d’assise di Palermo, Salvatore Biondo e Sandro Lo Piccolo della cosca del rione San Lorenzo, accusati di quattro omicidi avvenuti nel giro di un mese nel ’95.

Scomparso da una settimana a Carini (Pa) il pregiudicato Federico Davì: si pensa ad un caso di lupara bianca, il terzo dopo la scomparsa, avvenuta nel giugno del ’99, di Antonino Failla e Giuseppe Mazzamuto.

Si dimette dalla carica di presidente del Consiglio comunale di Milano Massimo De Carolis, coinvolto nell’inchiesta della Procura su tangenti per l’impianto dei depurazione e condannato ad un anno in un processo per bancarotta fraudolenta.

Gino Vasselli e Simone Santini, 21 anni a testa, ultras della Roma, aderenti al gruppo neonazista di “Opposta fazione”, con precedenti per spaccio e furto, sono stati fermati. Un altro, appena 17 anni, è stato interrogato e riaffidato ai genitori. Il quarto sarebbe un detenuto di Rebibbia che beneficiava di un permesso. Avrebbero tentato di dare fuoco alle baracche di extracomunitari allo Scalo di San Lorenzo a Roma.

21 marzo
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22 marzo

22 marzo: L’ex direttore della Cia, James Wollsey, ha confermato lo spionaggio ai danni dei paesi europei tramite il sistema Echelon, e lo ha giustificato con il costume delle aziende europee, sostenute dai rispettivi governi, di fare affari con il pagamento di tangenti ai danni delle concorrenti nordamericane superiori per tecnologia.

Assolto dalla Corte d’assise di Caltanissetta, perchè non ci sono prove sufficienti, il capo della stidda di Gela Antonio Paolello, accusato di essere uno dei mandanti della strage, avvenuta a Gela il 27 novembre 1990, con otto persone uccise e sette ferite.

Ucciso ad Acate (Rg) l’imprenditore Filippo Aiello. Fratello di Michelangelo, l’ex sindaco di Bagheria accusato di associazione mafiosa negli anni ottanta, l’ucciso era proprietario di due aziende agrumicole nel Ragusano ed era stimato negli ambienti del volontariato e della cultura locali. Le modalità dell’uccisione, un colpo di spranga alla testa, fanno nascere dubbi sulla matrice del delitto.

Palermo. La prima sezione della Corte d’Assise ha accolto quasi tutte le richieste del pubblico ministero Mauro Terranova nei confronti degli imputati del processo “Biondo+7”, contro un gruppo di persone appartenenti alla cosca di San Lorenzo. Sono state decise due condanne a vita per Salvatore Biondo, subentrato a Salvatore Biondino nella guida del mandamento di San Lorenzo, e per Sandro Lo Piccolo, latitante e figlio di Salvatore, anch’egli latitante. I piatti imputati invece, condannati per associazione mafiosa, per un totale di mezzo secolo di anni di carcere, sono: Giovanni Cusimano, Salvatore Genova, Francesco Liga, Giuseppe Lo Verde, Calogero Lo Piccolo e Vincenzo Taormina.

Ucciso, sulla tangenziale di Napoli vicino Pozzuoli, il ventenne Antonio Mallardo e feriti altri tre ragazzi da un carabiniere, che stava per essere rapinato dopo che la sua auto era stata speronata da quella dei rapinatori, risultata appartenente ad un pregiudicato di Giugliano ritenuto legato al clan Licciardi.

22 marzo
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23 marzo

23 marzo: Roma, il ministero di Grazia e giustizia annuncia di aver chiesto al Giappone l’estradizione di Delfo Zorzi, il quale ha conservato la cittadinanza italiana pur avendo acquistato quella giapponese.

Trovata morta nella sua casa a Scoglitti (Rg), uccisa con un colpo di pistola, Emanuela Sansone, convivente di Gaetano Dominante, figlio del capomafia Carmelo (già condannato in primo grado a diversi ergastoli e sottoposto al 41 bis) e attualmente in carcere con l’accusa di associazione mafiosa, omicidi ed estorsione.

Condannate dal Tribunale di Marsala (Tp), a pene da dieci a tre anni, 10 persone accusate di far parte di un’organizzazione legata alla cosca di Matteo Messina Denaro e di estorsione.

Il Rapporto annuale di Legambiente denuncia che nel ’99 sono stati 138 i clan coinvolti in reati della cosiddetta ecomafia, con un giro d’affari di 26.000 miliardi e 17.447 le persone denunciate.

23 marzo
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24 marzo

24 marzo: ucciso da un carabiniere a Roma, in un conflitto a fuoco durante un tentativo di rapina in una banca, uno dei rapinatori, Enrico Ponzo. Arrestati tre complici.

Trovato morto, nella sua casa di Comiso (Rg) l’anziano Biagio Baglieri, ucciso a colpi di sedia in testa. E’ il terzo omicidio in tre giorni nel Ragusano.

Sospeso dalle funzioni e dallo stipendio, per decisione del Csm, il magistrato Giovanni Lembo, che ha respinto tutte le accuse e ha chiesto di essere processato con il rito abbreviato.

Nel processo che si svolge a Trapani contro alcuni mafiosi accusati di estorsione, testimonia il commerciante Vincenzo Lipari che ha indicato in Giuseppe Ferro, ex reggente della famiglia mafiosa di Alcamo, l’uomo a cui per due anni ha consegnato dieci milioni ogni sei mesi. Gli altri commercianti e imprenditori interrogati, pur confermando di avere ricevuto richieste estorsive, hanno negato di avere pagato.

Ucciso a Catania, con diversi colpi di pistola, il pregiudicato Carmelo Castrogiovanni, sospettato di far parte del clan Pillera.

24 marzo
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25 marzo

25 marzo: ucciso a Napoli Gennaro Mariniello, ritenuto esponente della camorra. I parenti di Mariniello, che è stato colpito alla testa da un colpo di pistola mentre era affacciato al balcone, hanno tentato di far credere che fosse stato colpito da un ictus. Il presunto omicida, Santo Sodano, è stato arrestato.

Arrestati a Roma 9 albanesi accusati di sfruttamento della prostituzione. L’inchiesta è nata dalle denunce di una giovane a cui hanno ucciso il fratello in Albania dopo che lei era riuscita a fare arrestare il suo sfruttatore, il giovane Bujar Gropa.

I kosovari gorani in sciopero della fame a Siena per il permesso di soggiorno hanno deciso di rivolgere le loro istanze direttamente al Viminale; al loro fianco, all’associazione ‘3 febbraio’ si sono aggiunti Rifondazione comunista, Arci, don Doriano Carraro della Migrantes dell’arcidiocesi di Siena, Camera del lavoro di Siena e Cgil toscana.

Torino, alcune migliaia di persone sfilano in corteo da Porta Palazzo a piazza Castello chiedendo la chiusura del centro di detenzione per immigrati di via Brunelleschi (dove già 7 persone hanno tentato il suicidio), e lo sblocco dei permessi di soggiorno fermi da più di 15 mesi.

Torino, una quindicina di neonazisti ha assaltato il centro sociale Askatasuna aggredendone i frequentatori con catene, manici di piccone e taglierini. Tre ragazzi devono ricorrere al pronto soccorso, altri sono contusi più lievemente.

Roma, circa 50 senza casa hanno occupato un palazzo sequestrato al boss della camorra Michele Zaza nell’86, confiscato nel 94 ma mai riutilizzato per fini sociali come imporrebbe la legge. L’assessorato alla casa ha fissato un incontro con gli occupanti, ma la Questura ha già minacciato lo sgombero.

Ucciso a Milano Daniele Terznberger, di Vimercate (Mi), da killer che hanno sparato in un accampamento di giostrai.

Trovato un cadavere in decomposizione sotterrato in un fondo, nelle campagne di Campo Calabro (RC), di proprietà di Giovanni Iannì che era scomparso il 19 dicembre scorso.

25 marzo
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26 marzo

26 marzo: Roma, firmata la preintesa del contratto dei tessili, che in tema di orario e flessibilità accoglie le richieste di Federtessile, ed in materia salariale prevede aumenti medi piuttosto esigui. L’accordo non definisce ancora i temi dei diritti individuali e del diritto di informazione.

26 marzo
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27 marzo

27 marzo: pubblicato a pagamento su alcuni quotidiani un comunicato (intitolato “Piano solo”) dell’Associazione nazionale funzionari di polizia che critica la legge di riordino delle forze dell’ordine in discussione al Senato, affermando che è stata studiata solo per favorire una ristretta oligarchia del comando generale dell’Arma dei carabinieri.

Distrutti da un incendio doloso i locali dell’Associazione produttori ortofrutticoli di Rocca di Caprileone (Me).

Il procuratore di Palermo Piero Grasso e il suo aggiunto Sergio Lari propongono, in un rapporto inviato alla Commissione antimafia, di mettere una taglia sui latitanti. In seguito ai dissensi espressi da diverse parti, Grasso chiarisce che la proposta voleva essere una provocazione.

27 marzo
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28 marzo

28 marzo: Telecom e sindacati siglano un accordo che prevede la ristrutturazione aziendale con fuoriuscita di 13.000 lavoratori, cassa integrazione a 0 ore senza rotazione per 24 mesi, contratti di solidarietà con riduzione di orario e di salario. In cambio Telecom promette 6.200 nuove assunzioni (di cui 2000 al sud) con contratti di apprendistato, di tirocinio e di inserimento.

Francesco Buonavita, delegato Rsu dell’Alenia di Caselle (Torino) riceve una lettera di licenziamento perché accusato di aver ripetutamente colpito un dirigente aziendale, con il quale egli dichiara invece di aver avuto un semplice diverbio mentre stava partecipando al blocco degli straordinari, che il dirigente cercava di impedire.

28 marzo
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29 marzo

29 marzo: il giudice di sorveglianza di Pisa, Alessandro Mariotti, accoglie l’ istanza di differimento della pena di Ovidio Bompressi, per motivi di salute. Bompressi lascia il carcere di Pisa. Parlando con i giornalisti poco dopo aver lasciato il carcere di Pisa, dice di essere “completamente d’accordo” con quanto sostenuto da Giuliano Ferrara in una intervista pubblicata sul Giornale, dove il direttore del Foglio confida in un “gesto di coraggio” da parte del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in vista del suo ottantesimo compleanno, indicando proprio i nomi, oltre che di Bompressi, Sofri e Pietrostefani, anche di Mambro, Fioravanti e Maurizio Ferrari, il primo arrestato del nucleo storico delle Brigate rosse. “Non posso che auspicare una soluzione per Fioravanti, per Mambro – ha detto Bompressi – e per chiunque abbia pieno diritto a quello che può essere considerato un intervento in qualche modo riparatorio di anni e anni di molta sofferenza e di un percorso giudiziario assolutamente non privo di grandi incertezze e di grandi falsificazioni”.

L’ex presidente Francesco Cossiga polemizza con il segretario del Ppi Pierluigi Castagnetti:”Fa bene il giovane Castagnetti a ricordarmi le mie responsabilita’. Me le sono sempre assunte ed ho pagato per esse. Me le sono assunte davanti al tribunale dei ministri quando mi feci carico di Gladio, voluta a suo tempo da Moro e Taviani e di cui mi occupai per incarico del primo; e l’ho pagata con un’autentica persecuzione da parte dei comunisti. Me la sono assunta quando riuscii a far schierare, con l’aiuto di Zaccagnini, Craxi, Spadolini e Malagodi, l’Italia accanto alla Germania nel riarmo nucleare e per risposta i comunisti mi trascinarono nel caso Donat Cattin. Me le assunsi per il caso Moro dimettendomi, sia perche’ lo sentivo un dovere morale sia per cercare di non fare naufragare il progetto politico di Moro e Andreotti della solidarieta’ nazionale”.

L’ex presidente della Commissione Difesa della Camera Falco Accame segnala che nel suo sito Internet, Antonino Arconte, un sardo che dice di essere stato un gladiatore dal nome in codice G71, scrive che negli anni ’70 furono indetti concorsi dal ministero della Difesa per entrare nel Sid (i servizi segreti dell’epoca) e da qui transitare in Gladio. Scorrendo il sito, realizzato alcuni anni fa, si legge che “Gladio era composto di tre centurie: la prima era chiamata ‘Aquile’, ed era composta da aviatori e para’ della Folgore; la seconda ‘Lupi’, ed era composta da personale della Marina e dell’Esercito; la terza era invece chiamata ‘Colombe’ ed era composta da civili, donne comprese”. Accame sottolinea che il nome di Antonino Arconte non figura nella lista dei 622 resa nota in Parlamento, risultata comunque “del tutto inattendibile” e che le modalità di reclutamento “se vere, sarebbero del tutto inedite”. G71, infatti, “sarebbe stato arruolato nel ’70 in un concorso di militari per il passaggio nel Sid tenutosi a Viterbo. Ora lamenta – aggiunge Accame – che pur essendo a libro paga fin dal 1970, non prende la pensione, e nemmeno ha potuto riscuotere i due terzi del suo stipendio accantonato in titoli di Stato”. In un’ intervista, anche questa presente in rete e di cui inserisco una copia, perché e’ un file zippato da scaricare,, Arconte dice anche che Raul Gardini era una delle ‘Colombe’ ed esprime forti dubbi sul suo suicidio.

Paceco (Trapani), bruciata l’auto del segretario provinciale della Cgil edili, Giovanni Burgarella, che spesso aveva denunciato il lavoro nero, le discriminazioni dei lavoratori sindacalizzati, la mafia degli appalti.

Palermo. Mercoledì 29 marzo, la Corte d’Assise d’Appello dopo circa sei ore in camera di consiglio ha emesso una sentenza sul secondo grado di giudizio per i responsabili dell’omicidio dell’eurodeputato Salvo Lima, ucciso davanti alla sua villa a Mondello il 12 marzo ’92. L’ergastolo e stato inflitto ai boss Totò Riina, Francesco Madonia, Bernardo Brusca, Pippo Calò, Giuseppe Graviano, Pietro Aglieri, Salvatore Buscemi, Antonino Geraci, Giuseppe Farinella, Benedetto Spera, Michelangelo La Barbera, Salvatore Biondino, Simone Scalici e Salvatore Biondo, “il corto”. Riconfermare le condanne inflitte il 16 luglio ’98 al primo grado di giudizio ai collaboratori di giustizia a Giovanni Brusca e Salvatore Cancemi (18 anni di carcere). Tredici anni sono stati inflitti a Giovanbattista Ferrante e a Francesco Onorato, killer reo confesso. Ridotte invece le pene, rispetto al processo di primo grado a Giuseppe Lucchese (da 5 a quattro anni), Antonino Rotolo (da sette a tre anni) Procopio Di Maggio (da 5 a tre anni) Vito Palazzolo (da dieci a cinque anni) Giuseppe Bono e Antonino Porcelli (da sei a tre anni). Non è stato riconfermato l’ergastolo al capo mandamento di Caccamo Antonino Giuffrè (latitante). Per saperne di più si dovrà aspettare la motivazione della sentenza che verrà depositata dai giudici tra novanta giorni.

29 marzo
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30 marzo

30 marzo: L’associazione dei familiari tra le vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 polemizza con Ovidio Bompressi che aveva auspicato la grazia anche per Valerio Fioravanti e Francesca Mambro. “Vogliamo ricordare che lo stesso Sofri ha ripetuto più volte – dice il presidente dell’Associazione Paolo Bolognesi – che chi volesse accostarsi alla sua vicenda processuale dovrebbe farlo dopo aver letto con attenzione le carte processuali. Questa è una regola di onestà intellettuale che deve valere per tutti, anche per chi, magari implicitamente, vuole contestare la sentenza che condanna Mambro e Fioravanti quali esecutori della strage”. Bolognesi poi ricorda che Fioravanti è stato condannato a sei ergastoli, per gli 85 morti e i 200 feriti della strage e per altri otto omicidi, e che ha inoltre accumulato complessivamente 134 anni e otto mesi per vari reati. Sei ergastoli anche per Mambro (la strage e 11 omicidi) oltre ad 84 anni e 8 mesi per reati vari. “Per ogni morte causata – sottolinea Bolognesi – Fioravanti ha trascorso in carcere due mesi e 10 giorni; Mambro due mesi. Bompressi avrebbe dichiarato che il diritto alla grazia si conquista con un percorso di sofferenza. Secondo noi il diritto alla grazia non si conquista con la sofferenza delle vittime e dei loro cari, ma con un percorso di verità”.

In un’ intervista al T3, Ali’ Agcà torna a chiedere la grazia e un nuovo intervento diretto del Vaticano “Una tragedia comune – ha detto Agcà – lega me al Papa: non e misurabile, valutabile secondo i criteri umani”. A una domanda del giornalista sul perché in tre anni non sia ancora successo nulla, Agca ha risposto: “C’è sicuramente qualche equivoco, qualche impedimento, non so cosa sia”. Dal carcere di Montacuto, Agcà si è rivolto “anche in quest’occasione al Vaticano, soprattutto al Santo Padre. In questo anno del perdono e della riconciliazione nessuno può dimenticare che il Santo Padre, la guida morale e spirituale del mondo mi ha perdonato, sinceramente”.

Approvata la legge di riordino delle forze dell’ordine che prevede, tra l’altro, il passaggio dell’Arma dei carabinieri dalle dipendenze dell’Esercito a quelle del Ministero della Difesa e il coordinamento e la direzione delle forze di polizia da parte del Ministero dell’Interno mediante il Dipartimento della pubblica sicurezza.

Viene reso noto un documento del colonnello Antonio Pappalardo, presidente del Cocer Carabinieri, redatto nel gennaio scorso e già distribuito nelle caserme, in cui, dopo aver dipinto la situazione dell’Italia come un paese in gravi condizioni e avere espresso critiche nei riguardi dei partiti, si chiede se l’Arma debba rimanere nell’ambito istituzionale, oppure debba fornire il suo contributo affinche siano le spinte positive della nuova società a prevalere per la fondazione di un nuovo tipo di Stato. Pappalardo si dimetterà da presidente del Cocer dopo le proteste di tutte le parti politiche e la sua destituzione decisa dai vertici dell’Arma.

Approvata dal Senato la legge sui collaboratori di giustizia: entro sei mesi, periodo in cui non sarà libero, il collaboratore dovrà rivelare tutto quello che conosce direttamente, non essendo ritenute ammissibili le testimonianze de relato. Soltanto dopo questo periodo si vedrà se ammetterlo al programma di protezione. Il collaboratore in ogni caso dovrà scontare un quarto della pena e almeno 10 anni di reclusione nel caso di condanna all’ergastolo. Inoltre verrà stipendiato soltanto per un breve periodo e successivamente aiutato a intraprendere un’attività lavorativa.

30 marzo
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31 marzo

31 marzo: Roma, dopo l’udienza concessa da Giovanni Paolo II ad una delegazione dell’Associazione nazionale magistrati, ed il suo invito a mantenere riserbo sulle indagini, il sostituto procuratore Giovanni Salvi ha dichiarato: “Indubbiamente in passato ci sono stati errori nei rapporti con la stampa. La ricerca di un supporto immediato da parte dell’opinione pubblica attraverso il riversamento di informazioni sulle indagini in corso è un comportamento molto lontano dalla deontologia di un magistrato”.

In un’intervista al Tempo, il terrorista internazionale Ilich Ramirez Sanchez, noto come Carlos, dice: “Ho soggiornato in Italia quando ero giovane, negli anni Settanta” e lascia intendere di conoscere alcuni particolari sul sequestro Moro e la strage di Bologna. Sul caso Moro, Carlos afferma: “Per quello che ne so, si è trattato di un’operazione gestita totalmente dalle Br”. A proposito della bomba alla stazione di Bologna, l’ex terrorista nega di essersi trovato nel capoluogo emiliano in quei giorni, e specifica: “Non sono mai stato a Bologna negli anni Ottanta”. Sul disastro di Ustica, infine, si dice convinto che “è stato provocato da un missile aria-aria della Nato”.

Palermo, la Corte di Assise di Appello, presieduta da Francesco Ingargiola, condanna all’ergastolo 15 mafiosi accusati di essere mandanti o esecutori delle uccisioni del commissario Beppe Montana, capo della catturandi della squadra mobile, assassinato il 28 luglio ’85 e del vicequestore Ninni Cassarà, assassinato il 6 agosto ’85 assieme all’agente Roberto Antiochia. Condannati all’ergastolo: Giuseppe Lucchese, Nino Madonia, Pippo Calò, Vincenzo Galatolo, Domenico Ganci, Raffaele Ganci, Salvatore Buscemi, Nenè Geraci, Salvatore Montalto, Giuseppe Farinella, Giovanni Motisi, Salvatore Biondo detto il lungo e Salvatore Biondo detto il corto, Salvatore Biondino, Nicola Di Trapani.

Arrestate in provincia di Messina 27 persone accusate di omicidi, estorsioni e danneggiamenti e di far parte delle cosche capeggiate dal latitante Cesare Bontempo Scavo di Tortorici e Giuseppe Gullotti di Barcellona Pozzo di Gotto.

Secondo il rapporto semestrale del commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Tano Grasso, nei primi dieci mesi del 1999 le denunce di estorsione sono aumentate del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre sono diminuite quelle per usura.

Concluso a Termini Imerese (Pa), con condanne per 92 anni di carcere e cinque assoluzioni, il processo a 16 persone accusate di associazione mafiosa e estorsioni nei paesi delle Madonie.

Il colonnello dei carabinieri, Antonio Pappalardo, si è dimesso da presidente del Cocer, a seguito delle polemiche suscitate da un suo documento nel quale aveva invitato i militari a “fondare un nuovo Stato”.

31 marzo
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Marzo

Marzo: Mosca, Vladimir Putin è eletto con il 52,94% dei voti presidente della Russia. Il leader del partito Comunista Ziuganov ottiene il 29,21%, il leader ultranazionalista Zhirinovski il 2,7%. Ziuganov denuncia ”brogli su vasta scala”.

Marzo
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