2017 – 01.Gennaio

PAGINA IN COSTRUZIONE

Questa non è una rassegna stampa, ma una mia personale raccolta di notizie, fatti, idee e persone che metto a disposizione  di quanti, determinati ma con il sorriso sulle labbra, ancora resistono e lottano per il pane e le rose

1 gennaioCittà del Vaticano, 50a giornata mondiale della Pace: il messaggio di papa Francesco

All’inizio di questo nuovo anno porgo i miei sinceri auguri di pace ai popoli e alle nazioni del mondo, ai Capi di Stato e di Governo, nonché ai responsabili delle comunità religiose e delle varie espressioni della società civile. Auguro pace ad ogni uomo, donna, bambino e bambina e prego affinché l’immagine e la somiglianza di Dio in ogni persona ci consentano di riconoscerci a vicenda come doni sacri dotati di una dignità immensa. Soprattutto nelle situazioni di conflitto, rispettiamo questa «dignità più profonda» e facciamo della nonviolenza attiva il nostro stile di vita. (…) 
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www.vatican.va/content/francesco/it/messages/peace/documents/papa-francesco_20161208_messaggio-l-giornata-mondiale-pace-2017.html

15 gennaio: Fermare il flusso dei profughi è impossibile
Guido Viale

Fermare il flusso dei profughi che vogliono raggiungere l’Europa dall’Africa e dal Medioriente è impossibile. E’ un fenomeno che durerà decenni. Forse è possibile contenerlo e renderlo in parte reversibile. Ma questo significa aggredirne le cause: guerre, deterioramento ambientale provocato dai cambiamenti climatici e dalla rapina delle risorse locali, miseria e sfruttamento delle popolazioni
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https://www.guidoviale.it/fermare-il-flusso-dei-profughi-e-impossibile/

24 gennaio: Franco Palazzi e Michela Pusterla Giulio Regeni: note per un esercizio radicale della memoria

Quasi un anno fa, veniva ritrovato al Cairo il corpo di Giulio Regeni, verosimilmente torturato e ucciso dalle forze di sicurezza locali. Oggi, dopo dodici mesi di indagini e depistaggi, la richiesta di verità e giustizia rimane dolorosamente inevasa. Con questo articolo, vogliamo rimettere in discussione le responsabilità di quanto è successo e dello stallo delle indagini, inserendole in una rete complessa di fattori strategici, interessi economici, diplomazia, diritti umani formalmente difesi e sistematicamente violati, su entrambe le sponde del Mediterraneo. Vogliamo anche indagare il ruolo politico della memoria, ricollocando la vicenda di Regeni nel quadro cui appartiene – quello delle (migliaia di) vittime di tortura del regime egiziano – e interrogandoci sui modi possibili per ricordarlo senza cancellare le storie altre, quelle meno visibili, facendo allo stesso tempo della morte di Regeni un punto di partenza per un esercizio radicale di memoria collettiva. Rinarrare la storia di Regeni, conficcata al crocevia di memorie e sfere pubbliche diverse, può diventare l’occasione per far luce sulla torbida cartografia delle responsabilità e insieme per minare il nostro sguardo (“occidentale”, egemonico) sul mondo
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http://effimera.org/giulio-regeni-note-un-esercizio-radicale-della-memoria-franco-palazzi-michela-pusterla/?fbclid=IwAR3V0a20OizMshcciH3yGOMVctY7QQ2GZOYr6ptJh3dRhdrMxENGVsAHfSI