2019 – 11.Novembre

LAVORI IN CORSO

SITO IN CONTINUO AGGIORNAMENTO 
Questa non è una rassegna stampa, ma una mia personale proposta di notizie, fatti, idee e persone che metto a disposizione  di quanti, determinati ma con il sorriso sulle labbra, ancora resistono e lottano per il pane e le rose

2 novembre: La cultura di destra di Furio Jesi
Enrico Manera – Doppiozero
Il nome di Furio Jesi a quasi quarant’anni dalla scomparsa è sempre più spesso citato, non solo tra addetti ai lavori ma anche nelle pagine culturali e in molti ragionamenti diffusi. Un fatto dovuto al crescente interesse per la sua opera, tanto in forza di uno stile affascinante e al suo prezioso strumentario concettuale – penso alla “macchina mitologica” – quanto in relazione al bisogno di comprensione suscitato dall’affermazione globale di una stagione politica e culturale conservatrice, reazionaria, autoritaria, neo o post-fascista
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https://www.doppiozero.com/materiali/cultura-di-destra-di-furio-jesi

5 novembre: tre anni fa il terremoto di Norcia, ricostruzione lenta. A tre anni dal terremoto che ha distrutto la Basilica di San Benedetto e interi paesi dell’Italia centrale a ridosso dell’Appennino umbro-marchigiano, la ricostruzione stenta ancora a entrare nel vivo. Il Comune di Norcia ha appena rilasciato la 500/a autorizzazione, come ha sottolineato con l’ANSA il sindaco Nicola Alemanno. Ma, ha aggiunto, le pratiche attese sono circa 2.500 e dei «500 cantieri autorizzati, sono stati avviati soltanto la metà»
(Speciale ANSA)
www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/umbria/terremoto-un-anno-dopo-ferma-la-ricostruzione-della-basilica-di-san-benedetto-a-norcia_3103880-201702a.shtml

Roma, «Ogni donna deve sentire istituzioni vicine», ha detto il Capo dello Stato in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne
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www.ansa.it/sito/notizie/politica/2019/11/25/giornata-internazionale-contro-la-violenza-sulle-donne-_2b271652-b05d-4b3e-aeb0-02f30660d74a.html

6 novembre: Elezioni regionali, i numeri dell’Umbria
Franco Astengo – Libertà e Giustizia

Dal punto di vista dell’analisi dei dati assoluti, che rimangono quelli che ci consentono meglio di valutare il “trend” dell’orientamento politico complessi le regionali dell’Umbria del 27 ottobre hanno palesato una forte volatilità elettorale come del resto sta accadendo negli ultimi tempi in tutte le tornate che, a diversi livelli, si sono svolte nel nostro Paese. L’analisi del voto umbro deve principiare con una precisazione molto importante: la partecipazione al voto è cresciuta soltanto nel confronto tra le due elezioni regionali 2015 e 2019
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http://www.libertaegiustizia.it/2019/11/06/numeri-dallumbria/

7 novembre: Beatrice Pagni. Tutto ciò ha qualcosa di incommentabile e lacerante. Ha ragione il figlio della senatrice, non ci meritiamo Liliana Segre. Soprattutto se non decidiamo una volta per tutte di manifestare chi siamo, quanti siamo, cosa non tolleriamo. Non ci meritiamo Liliana Segre se permettiamo che venga messa sotto scorta una signora di 89 anni, sopravvissuta alla Shoah.
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https://www.facebook.com/photo?fbid=10221182763025734&set=a.1205123335300

7 novembre: la scomparsa del professor Remo Bodei
È venuto a mancare all’età di 81 anni Remo Bodei, professore emerito dell’Università di Pisa, a lungo docente di Storia della Filosofia nell’ateneo pisano e alla Scuola Normale Superiore.
Studioso di fama internazionale, è stato allievo di Ernst Bloch e Karl Loewith. Si è occupato di teoria delle passioni, di modelli della coscienza e di problemi legati alla memoria, all’identità individuale e collettiva
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https://www.unipi.it/index.php/news/item/16664-universita-di-pisa-in-lutto-per-la-scomparsa-del-professor-remo-bodei

Caro prof Bodei, così mi hai insegnato che la verità è nelle parole
Michela Marzano – www.repubblica.it
Non sono mai riuscita a dargli del tu, nonostante me lo avesse chiesto più volte, ci conoscessimo da quasi trent’anni, e mi fosse stato accanto come un padre nei momenti più difficili della mia vita. Ma Remo Bodei non era solo un professore: era il “mio prof”. E il tu, con lui, non mi veniva proprio: mi sembrava di mancargli di rispetto, di togliergli quell’aura che lo circondava e che lo rendeva diverso da tutti gli altri.
È con lui che mi sono laureata; è sotto la sua direzione che ho conseguito il mio dottorato di ricerca; è grazie ai suoi consigli che sono stata poi capace di portare avanti la mia carriera accademica. Bodei era d’altronde uno di quei professori che si incontrano raramente: uno di quelli che ti fanno venire voglia di dare sempre il meglio di te, che ti insegnano la passione e il rigore, che ti fanno credere in te stesso.
E poi era un uomo buono: gli potevo parlare di qualunque cosa, anche di quel male di vivere che a un certo punto della mia vita stava per prendere il sopravvento, senza che mai dalla voce o dai suoi sguardi trasparisse la minima critica.
Aveva sempre tantissime cose da fare: un treno da prendere, un aereo da non perdere, una conferenza da tenere, un libro da scrivere. Ricordo di quando – erano i miei primi anni alla Scuola Normale Superiore – chiacchieravamo correndo verso la stazione di Pisa, il trolley alla mano, lo sguardo furtivo all’orologio. Eppure, anche quando di tempo davvero non ne aveva, per me lo trovava sempre, regalandomi ogni volta parole capaci di aprirmi nuovi orizzonti.
È con lui che ho imparato che la filosofia è soprattutto un modo per dare senso all’esistenza, una maniera di raccontare gli ossimori e le contraddizioni del reale, una modalità di stare al mondo. È grazie a lui che ho capito come trasmettere ai miei studenti passione e logica, stupore e ragionamenti. È lui che mi ha insegnato a cercare le risposte non solo nei testi classici della filosofia, ma anche nella romanzi e nelle poesia: “la verità è nelle parole”, mi diceva sempre, “basta farle risuonare al proprio interno”.
Ed è così che faccio ancora oggi, girando, in fondo, sempre e solo intorno a quei concetti su cui lui stesso costruiva le sue lezioni e i suoi libri: l’amore e la paura, la speranza e la follia, l’identità e il tempo. Ciao Remo. Che la terra ti sia lieve. Adesso anche io posso permettermi di darti del tu
vedi anche: https://www.michelenardelli.it/commenti.php?id=04361

8 novembre
Diego Remaggi. Wikileaks e Julian Assange, una storia di segreti informatici
C’è un gruppo di persone che sta camminando in una polverosa strada di Baghdad. Due di loro sono videoreporter dell’agenzia di stampa Reuters. Siamo nel 2007. Dalle immagini che Wikileaks ha diffuso si vedono le riprese aeree fatte da un elicottero Apache. Sono momenti concitati, dopo alcune inquadrature ravvicinate le forze militari USA sparano uccidendo 15 persone e ferendo 2 bambini. I militari sorridono appena dopo aver sparato. Credevano che in quel gruppo di persone ci fossero pericolosi terroristi armati di lanciarazzi e fucili AK-47. Il documento video diffuso dall’organizzazione internazionale di Julian Assange è soltanto uno dei tanti materiali che nel corso degli anni Wikileaks farà uscire pubblicamente in Rete affidandosi a fonti coperte da anonimato, verificandone l’autenticità
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https://www.glistatigenerali.com/diritti-umani_geopolitica/wikileaks-e-julian-assange-una-storia-di-segreti-informatici

12 novembre: Arabia Saudita: femminismo, omosessualità e ateismo considerate “idee estremiste”Un annuncio “oltraggioso” e “pericoloso“. Heba Morayef, direttrice di Amnesty International per il Medio Oriente e l’Africa del Nord, ha commentato con una dichiarazione ufficiale il video promozionale diffuso dal Dipartimento saudita per la lotta all’estremismo in cui il femminismo, l’omosessualità e l’ateismo sono considerate “idee estremiste” punibili col carcere o con le frustate
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https://www.amnesty.it/arabia-saudita-femminismo-omosessualita-ateismo-idee-estremiste/?fbclid=IwAR0pWgr15ZW3CfZyXGgJEpflZ644y7tLRwLUatG1ZjJ4zD1DsM3WLCk0hJc

14 novembre: Adriano Sofri. Storia di un maestro siciliano fascista ucciso per errore a GoriziaPubblicità al mio nuovo libro, da oggi nelle librerie. Si intitola “Il martire fascista”, Sellerio. Si tratta di un maestro siciliano, di Piazza Armerina, di solida fede fascista, che va a insegnare nella scuola di un paesino sloveno vicino a Gorizia, annesso all’Italia dopo la carneficina della Grande guerra. Ha una giovane moglie, cinque figli e un sesto in arrivo. Una sera, all’inizio dell’anno scolastico del 1930, viene ucciso in un agguato. L’Italia commemora il maestro martire. Ma da oltre confine si accusa: infieriva contro i bambini, sputava in bocca a chi si lasciasse sfuggire una parola nella sua lingua madre, lo sloveno, ed era tisico. Il rumore si spegne presto. Le autorità fasciste sanno che i maltrattamenti raccapriccianti avvenivano davvero, ma l’autore era un altro, il più vicino all’ucciso. I militanti antifascisti sloveni si accorgono di aver commesso un incredibile scambio di persona
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https://www.ilfoglio.it/piccola-posta/2019/11/14/news/storia-di-un-maestro-siciliano-fascista-ucciso-per-errore-a-gorizia-286553/

19 novembre: Eurallumina, ex Alcoa Rwm: la Sardegna capitale delle vertenzeLa considerano l’isola delle vertenze. Con gruppi di operai in presidio permanente, altri pronti a scendere in piazza. Dopo la chiusura delle miniere metallifere, in Sardegna è iniziato, seppure a piccoli passi, un declino produttivo e industriale. Che riguarda diversi settori che vanno dalla metallurgia dell’alluminio alla manifattura, continuando anche con l’industria bellica
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www.strisciarossa.it/eurallumina-ex-alcoa-rum-e-la-sardegna-la-capitale-delle-vertenze-industriali/

Zelensky obbedisce al Fmi e svende i terreni agricoli ucraini
Il 13 novembre la Rada ucraina ha votato uno storico disegno di legge che rende libera la vendita dei terreni agricoli del paese anche alle imprese straniere. La moratoria alla vendita di appezzamenti era in vigore dal 2002. La misura è stata votata da Servire il popolo, il partito del presidente Volodomyr Zelensky, che dispone della maggioranza assoluta in parlamento
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https://ilmanifesto.it/zelensky-obbedisce-al-fmi-e-svende-i-terreni-agricoli-ucraini/

25 novembre: Catastrofe italiana
Angelo D’Orsi – ComuneInfo

Scene della catastrofe italiana. Domenica è caduto un pezzo di viadotto dell’autostrada Savona-Torino, seguito da una frana sulla statale che collega le due città; in serata una voragine si apre nell’Asti-Torino; le mareggiate in Liguria si sono mangiate buona parte delle spiagge; l‘acqua alta a Venezia non è ancora del tutto defluita (leggi anche Per Venezia, ndr); a Torino il Po sta salendo rapidamente, tenendo sul chi vive la città; in molte città la Protezione civile ha emanato l’allerta rossa
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https://comune-info.net/catastrofe-italiana/

Piccola semantica della sardina
Gianfranco Marrone – Doppiozero

Al mercato di via Drapperie, a Bologna, l’altro pomeriggio le sarde si vendevano tre euro al chilo. In più di una pescheria, il prezzo era uguale a sempre, nessuna variazione significativa. Eppure proprio là accanto, nell’immensa piazza Maggiore, soltanto due giorni prima sedicimila e passa sardine l’avevano fatta da protagonista, strette strette, non solo producendo un risultato insperato contro l’aggressività delle destre, della lega e del sovranismo populista, ma inventando una nuova forma d’espressione politica: un flash mob ironico in nome di una figura del mondo – la sarda, appunto – non particolarmente eroica né in alcun modo prestante. Una figura che – sulla base al noto meccanismo mediatico del contagio che, accadendo, non cessa di stupire in primo luogo chi lo ha provocato – in pochissimo tempo ha spopolato nelle piazze di mezza Italia e, sembra, non soltanto. Tutti le vogliono, tutti pretendono di esserlo: con grandi entusiasmi e tanta, tanta incertezza per l’immediato futuro
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https://www.doppiozero.com/materiali/piccola-semantica-della-sardina

Il mito del “giudeo-bolscevismo” centrale nell’ideologia nazista
Franco Ferrari – rifondazione.it

Nel 1941, quando Hitler decide di aggredire l’Unione Sovietica, alle truppe tedesche viene impartito l’ordine di sterminare innanzitutto gli ebrei e i commissari politici dell’Armata rossa. Per i nazisti non si tratta di due nemici disgiunti bensì solo volti diversi dello stesso nemico. La minaccia che va combattuta è rappresentata dal “giudeo-bolscevismo”. La premessa di fondo consiste nell’idea che il comunismo sia solo uno strumento con il quale gli ebrei conducono il loro sogno secolare: la conquista del mondo e la distruzione dell’Occidente.


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http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=40178&fbclid=IwAR2NNPreuZOXrTc5dyVM8pkjQPYjxoupVPJeviX8NUACKsBiLStz9dvofwY

29 novembre: Taranto, Ilva: un ingresso pubblico può sventare la chiusura devastante per il Paese
Non siamo notai che ratificano gli accordi fatti da altri. È paradossale che una multinazionale come ArcelorMittal cambi i piani e parli di esuberi a fronte di un accordo sindacale vincolante.
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www.strisciarossa.it/ilva-solo-un-ingresso-pubblico-puo-sventare-una-chiusura-devastante-per-il-paese/