Il lavoro, le lotte, la politica giorno per giorno
“…volge al declino l’era, che fu nobile nella sua durezza e serietà, della democrazia politica”.
(Luciano Canfora).SITO IN CONTINUO AGGIORNAMENTO
PAGINA IN COSTRUZIONEQueste pagine non sono una rassegna stampa, ma la mia personale scelta di notizie, fatti, idee e persone per quanti, determinati ma con il sorriso sulle labbra, ancora resistono e lottano per il pane e le rose
Roberto Roversi. I PRINCIPIA ETHICA
Ricerca generale su ciò che è bene. La rivoluzione deve rifare l’uomo dalle budella solo allora in chissà quale lontano futuro dopo aver attraversato a nuoto i sette fiumi delle fiabe potremo avere un nuovo amore.
1 gennaio: Città del Vaticano, LI giornata mondiale della Pace: il messaggio di papa Francesco
Pace a tutte le persone e a tutte le nazioni della terra! La pace, che gli angeli annunciano ai pastori nella notte di Natale, è un’aspirazione profonda di tutte le persone e di tutti i popoli, soprattutto di quanti più duramente ne patiscono la mancanza. Tra questi, che porto nei miei pensieri e nella mia preghiera, voglio ancora una volta ricordare gli oltre 250 milioni di migranti nel mondo, dei quali 22 milioni e mezzo sono rifugiati. Questi ultimi, come affermò il mio amato predecessore Benedetto XVI, «sono uomini e donne, bambini, giovani e anziani che cercano un luogo dove vivere in pace». Per trovarlo, molti di loro sono disposti a rischiare la vita in un viaggio che in gran parte dei casi è lungo e pericoloso, a subire fatiche e sofferenze, ad affrontare reticolati e muri innalzati per tenerli lontani dalla meta (…)
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http://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/peace/documents/papa-francesco_20171113_messaggio-51giornatamondiale-pace2018.html
4 gennaio: Iran, nessuno tocchi Ahmad, linea d’ombra sui diritti umani
La sentenza della Corte suprema iraniana che condanna a morte Ahmadreza Djalali, ricercatore universitario, residente in Svezia e detenuto in Iran dall’aprile 2016, riporta l’attenzione sul rispetto dei diritti umani nella Repubblica islamica. Ogni anno, il regime degli ayatollah denuncia e colpisce con pesanti pene decine di scienziati e intellettuali, accusati d’essere spie reclutate dai servizi di intelligence stranieri per rivelare i piani strategici iraniani
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http://www.affarinternazionali.it/2018/01/iran-ahmad-ombra-diritti-umani/
7 gennaio: Che cos’è oggi la letteratura
Franco Arminio – Doppiozero
Pensavo alla letteratura, ai libri che hanno intrecci con altri libri, ai libri che creano forme nuove. Pensavo al fatto che questi libri oggi, come nel passato, non arrivano al popolo, che intanto si è dissolto, ma non arrivano neppure agli altri scrittori e a quelli che una volta divugavano la letteratura. Questo lavoro assicurava la lenta combustione che la letteratura deve avere, permetteva a un libro di trovare negli anni i lettori che meritava.
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https://www.doppiozero.com/materiali/che-cose-oggi-la-letteratura
18 gennaio: Tre anni senza Facebook
Giorgio Fontana – Doppiozero
Ai primi di dicembre del 2014 mi sono disiscritto da Facebook d’istinto, senza solenni proclami (non ci vedevo nulla di solenne, e sono allergico da tempo ai proclami). Forse avrei potuto avvisare, per garbo, le persone che mi hanno seguito lì per tanti anni: d’altro canto, basta una ricerca su Google per ritrovarmi.
Il punto è che Facebook mi aveva stancato da tempo, sia per la quantità di interazioni che mi sentivo chiamato a gestire sia, soprattutto, per una questione di design. Il coacervo di immagini e parole, l’abbondanza di notifiche, l’attenzione spasmodica al tempo presente, la difficoltà a recuperare i contenuti passati, i troppi video, lo scrolling infinito, la mancanza di asimmetria fra relazioni (a differenza di Twitter, dove follower e following sono distinti). Da allora sono rientrato di tanto in tanto, di sfuggita; ma ogni volta ho disattivato il profilo
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https://www.doppiozero.com/materiali/tre-anni-senza-facebook
5 febbraio 2018. Rimini: se ne è andato Piero Bona. Il ricordo di Teo De Luigi e dei compagni
E’ scomparso, nella notte trascorsa, Piero Bona. Aveva 73 anni. Malato da tempo, era ricoverato in Ospedale a Rimini dove è deceduto. Il nome di Piero Bona è indissolubilmente legato alla storia del movimento studentesco e alla politica riminese. Laureato a Bologna in ingegneria, ha partecipato alle lotte studentesche del ’68 prima nel capoluogo e, successivamente nella nostra città. Intelligenza attiva e vivace, è stato fondatore, nei primi anno ’70 del gruppo de Il Manifesto a Rimini, precursore del Partito di Unità Proletaria. Successivamente, insegnante di matematica al “Valturio”, ha continuato la propria attività politica ricoprendo incarichi anche in ambito amministrativo. Negli anni ’90 ha dato a Rimini all’Arci Gola, svolgendo importanti attività.
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https://archivio.chiamamicitta.it/rimini-ne-andato-piero-bona/
IN MORTE DI PIERO BONA, FRATELLO E COMPAGNO DI UNA VITA.
Antonio Napoletano – Facebook
Ho conosciuto Piero, anzi, Pietro Bona, come puntigliosamente lo chiamava Sandro Bianchi, credo una sera del ’68, in casa di Otello Ciavatti, allora in Piazza Aldrovandi. Piero era uno studente di Ingegneria Chimica, libretto eccellente e, allora, ancora in versione sciupafemmine riminese, che mi dicevano scrivesse di teatro, amico da sempre inseparabile di Otello, Gianni e Paola Mancini.
Piero in quel nostro primo contatto – che facemmo per capire cosa volevamo e perché – assunse l’atteggiamento distaccato e perfino sarcastico di chi è costretto ad assecondare quella che ritiene una stravaganza di amici.
Quella sera c’eravamo trovati, tra quelli che sarebbero poi diventati per improvvisazione di Otello in visita a Berlino a Rudi Dutscke, la COR – Cellula Operativa Rivoluzionaria, eh si’! – Otello, Gianni sua sorella Paola, Ugo Donini, Marcello Tartaglia e, credo, Gianni De Plato, Piero ed io. Non ricordo bene se fossero con noi Luca Fontana e il guatemalteco indio e , all’apparenza, milionario in esilio bolognese, Carlos, eh si’!
Seguirono altre riunioni, volantini, decisioni – per quello che potevamo decidere o credere di farlo e ben presto il gruppo iniziale acquistò consistenza.
Piero, che era stato portiere di qualche pregio, nuotatore eccellente con una passione per la scrittura teatrale,cinefilo e studente modello, capì subito che qualcosa di diverso e nuovo stava premendo perché le cose cambiassero dentro l’Università. Divenne ben presto un punto di riferimento per molti, dando con la sua intelligenza razionale e la sua ironia dissacrante un impronta alla sua presenza e a tutto il nostro ‘lavoro’. Il suo contributo decisivo però si sviluppò a contatto dei quadri operai. Preziose le sue indicazioni sul cottimo, cosi come sull’organizzazione del lavoro e, allora , sull’impatto dei nuovi macchinari a controllo numerico alla Minganti, alla Sasib e in altre ‘grosse’ fabbriche bolognesi. La battaglia per i Consigli e i Delegati di gruppo e di reparto lo vide come tutti noi attivo e in continua dialettica sia con la sinistra sindacale, allora una realtà di cui oggi è sparita traccia, sia con il Partito. Esso stava sullo sfondo delle nostre riflessioni sempre molto ben presente e il nostro fu un rapporto conflittuale, ma non distruttivo, che acquistò spessore quando aderimmo al “Manifesto”. Noi “Cupi” insieme agli “Spartachisti” di Massimo Serafini, così completammo quello svezzamento e quella bildung immersi e forti come eravamo e ci sentivamo per l’esperienza non ideologizzata del Collettivo Operai-Studenti e da un discreto radicamento alla Bolognina e In quella area di pIccole e piccolissima fabbriche che stava e in parte sta tuttora oltre S. Ruffillo, dalla Cam Martelli alla Turolla in sù.
Noi c’eravamo fatti le ossa facendo l’incheista – come ci dicevano Panzieri e “Quaderni Rossi”- sulla fabbrica capitalistica, sulla sua organizzazione del lavoro, sulle nuove forme di sussunzione della scienza al captale, sul perdurante regime di fabbrica che, allora lo ricordo per gli smemorati di oggi e proprio come oggi col centrosinstra di Renzi, lasciava fuori dei cancelli la Costituizione e s’accaniva in ogni modo nell’inventare sistemi di sottomissione e controllo dei lavoratori, col taglio dei tempi, l’imposizione del cottimo e dello straordinario, salari differenziati tra uomini e donne, il lavoro a domicilio e un regime interno dove s’intrecciava il paternalismo a forme di controllo assillanti e arbitrarie. Servili. Fu un periodo indimenticabile di pratica sociale e arricchimento reciproco. L’unità operai-studenti non fu solo uno slogan, ma una realtà operante e viva, di partecipazione altissima e le discussioni erano appassionate, ma aderenti al grado di unità e di organizzazione sindacale e politica raggiunta o possibile, zona per zona , fabbrica per fabbrica e per la diretta voce dei protagonisti: Paolo Inghilesi, Claudio Sassi, Angelo Rambaldi, Aristide Belinelli, Guido Canova, Giuliano Favaro, Sandro Ruggeri, Stefano Bonezzi e tanti altri.
Piero crebbe e si formò al quella scuola e fu da allora e fino alla fine “esperto e rosso ”. Un tipo nuovo di intellettuale, educato alla scuola delle masse lavoratrici, di cui conserverà fino alla fine le stigmate e una consegna morale a cui non rinunciò mai. Al punto che, egli, pur così stimato da amici e avversari, preferì sempre anteporre alle, offerte di carriere manageriali in ambito pubblico l’ insegnamento la militanza politica volontaria così come l’aveva sempre fatta.
Breve fu la sua vita felice. Scaduta la quale, Piero si rinserrò in se stesso, non perdette ma attenuò e solo per gli amici più stretti i lati amabili del suo carattere. Dico questo come chi si sente in difetto per non aver compreso a tempo e fino in fondo quello che oggi mi appare colpevolmente chiaro. Le nostre ultime telefonate, quasi impacciate e timide dovute anche ai nostri rispettivi problemi di salute, ci comunicavano la rispettiva ritrosia a imbastire di nuovo e con più lena quella intimità fraterna di un tempo, rinviando sempre a occasioni miglior e più larghe la zingarata, la rimpatriata, l’incontro.
In realtà nessuno di noi aveva più voglia di ridere e scherzare come un tempo, quando il futuro ci sembrava possibile e nostro e le disillusioni e gli errori non ci avevano ancora cosi’ profondamente segnati.
Piango un fratello, un compagno, un amico insostituibile che la stupida vita mi ha tolto senza neppure avessi trovato forza di riabbracciarlo e dirgli: Sono qua Piero!
Casa della Cultura Milano
ALLA RICERCA DELLA SPERANZA POLITICA NEL TEMPO DELLE PAURE E DEL RANCORE
Parte prima: MONDO GLOBALE, SOVRANISMO E POPULISMI
Quarto modulo: Gli Stati chiave del mondo
15 febbraio: Napoli, muore Abdon Alinovi (Eboli 1923 – Napoli 2018).
Dirigente storico della sinistra italiana e napoletana in particolare, consigliere comunale di Ercolano dal 1952 al 1956, dal 1955 al 1963 è stato segretario della Federazione napoletana del PCI e dal 1963 membro della direzione nazionale del partito come responsabile Enti locali e autonomie. È stato deputato dal 1976 al 1992. Nella IX legislatura è stato presidente della Commissione Antimafia, ha introdotto per la prima volta il concetto di “organizzazione eversiva” nel contrasto dei gruppi criminali organizzati in holding finanziarie. È stato presidente regionale del PDS dalla fondazione e dei DS, fino allo scioglimento del partito. Nel 2015 ha pubblicato il libro Rosso pompeiano, un riepilogo della sua educazione antifascista
Dal Pci del dopoguerra all’Antimafia: ABdon Alinovi, una vita in prima linea
Antonio Bassolino – Strisciarossa
È il giorno dell’addio ad Abdon Alinovi, storico dirigente del PCI. Aveva quasi 95 anni e dunque in qualche modo la sua scomparsa è naturale, ma grande è comunque il dolore. Alinovi era nato ad Eboli dove, ancora ragazzo, conosce Mario Garuglieri, confinato politico antifascista e colto calzolaio fiorentino che era stato in carcere a Turi con Antonio Gramsci
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http://www.strisciarossa.it/alinovi-laddio/
9 febbraio: Un verme per scatenare la guerra le armi cibernetiche sono già fra noi
Roberto Fieschi – Strisciarossa
Alcuni ricorderanno la vicenda delle centrifughe iraniane per l’arricchimento dell’uranio 235, messe fuori uso da un “verme informatico” noto come Stuxnet, propagato ad arte da esperti, forse israeliani o statunitensi
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http://www.strisciarossa.it/un-verme-per-scatenare-la-guerrale-armi-cibernetiche-sono-gia-fra-noi/
4 marzo: elezioni politiche – I risultati
CAMERA
Italia
https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=C&dtel=04/03/2018&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S
Valle d’Aosta
https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=C&dtel=04/03/2018&tpa=H&tpe=L&lev0=27&levsut0=1&lev1=1&levsut1=2&ne1=2701&es0=S&es1=S&ms=SEstero
https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=C&dtel=04/03/2018&tpa=E&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S
SENATO
Italia
https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=S&dtel=04/03/2018&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S
Estero
https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=S&dtel=04/03/2018&tpa=E&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S
Valle d’Aosta
https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=S&dtel=04/03/2018&tpa=G&tpe=L&lev0=2&levsut0=1&lev1=1&levsut1=2&ne1=201&es0=S&es1=S&ms=S
Nota per la navigazione: dai link sopra riportati si accede alle pagine dei risultati delle diverse Circoscrizioni, delle singole provincie da qui ai singoli comuni. Dalla pagina generale Estero si accede alle 5 Circoscrizioni estere e da qui ai singoli Stati che le compongono
6 marzo: Berlusconi il gregario
Marco Belpoliti – Doppiozero
Il seduttore non seduce più. Come poteva essere altrimenti? A 81 anni suonati, completamente rifatto, una moquette al posto dei capelli, tenuto in piedi probabilmente da farmaci e con il tagliando continuamente da ripetere nella sua beauty farm altoatesina, Silvio Berlusconi non ha più il corpo del Capo. Anzi, non è più un Capo. È diventato un gregario del suo gregario, l’uomo con la felpa, e ora in giacca e cravatta, Matteo Salvini, che si sente il doppiopetto del ministro addosso, per quanto arrivare lì non sarà né semplice né facile, visto che l’altro uomo in giacca e cravatta, oltre che in camicia bianca, lo steward fieristico Gigi Di Maio, lo precede di diverse lunghezze sulla via verso il Quirinale. Nessuno sapeva che risultato avrebbe ottenuto dalle urne Berlusconi, ma tutti sapevano che non avrebbe ottenuto il successo pieno. Non lo attendeva neppure lui.
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https://www.doppiozero.com/materiali/berlusconi-il-gregario
9 marzo. La sinistra incastrata
Nella nuova puntata del Postcast si parla della crisi-della-sinistra, che non riesce a vincere più da nessuna parte (come forse avrete notato)
Non sappiamo ancora che governo produrranno – e se lo produrranno – le elezioni politiche del 4 marzo, ma sappiamo che hanno messo l’Italia nel grosso gruppo di nazioni europee in cui i partiti tradizionali di sinistra e di centrosinistra sono stati sconfitti e marginalizzati, dopo la Germania, la Francia, i Paesi Bassi, per esempio. La crisi della sinistra italiana, di cui sembra si parli ininterrottamente da trent’anni, ha le sue peculiarità nazionali, ma ha anche molti importanti tratti comuni con la crisi più globale dei partiti progressisti, che trovano sempre più difficoltà nel rappresentare il loro elettorato di riferimento – le persone che lavorano – in un mondo e in un’economia completamente diversa da quella di trent’anni fa. Esiste un modo per rappresentare i più deboli e chi ha più bisogno di protezione senza mettere in discussione la globalizzazione? Esiste un modo per rappresentare i ceti meno istruiti senza allo stesso tempo rinunciare alla promozione dei diritti degli immigrati, delle donne, degli omosessuali? Se ne parla nella quarta puntata del Postcast, il podcast del Post.
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https://www.ilpost.it/2018/03/09/postcast-s01-e04/
IL DEMONE DELLA POLITICA
1958-2015: Antologia degli scritti di Mario Tronti
Presentazione dell’antologia a cura di Matteo Cavalleri, Michele Filippini, Jamila M. H. Mascat (Il Mulino editore)
Mario Tronti dialoga con Massimo Cacciari Modera: Damiano Palano
Milano, Casa della Cultura Via Borgogna 3
21 marzo: Putin il Terribile
Gian Piero Piretto – Doppiozero
Penseremo al futuro della nostra grande patria, al futuro dei nostri figli e agendo così senza dubbio siamo condannati al successo (V. Putin, Commento alla vittoria, 18 marzo 2018).
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https://www.doppiozero.com/materiali/putin-il-terribile
26 marzo. L’unico partito di sinistra che continua ad andare bene
È il Partito Laburista britannico che continua a crescere nei sondaggi nonostante i molti guai del suo leader Jeremy Corbyn
Le elezioni di domenica 4 marzo hanno confermato che anche in Italia la sinistra è in grande difficoltà, come in quasi tutto il resto d’Europa. Il PD guidato da Matteo Renzi ha ottenuto poco più del 18 per cento dei voti, il risultato più basso nella storia dei grandi partiti della sinistra nel nostro paese. Ma alle altre forze politiche alla sua sinistra non è andata meglio: sono a malapena arrivate sopra la soglia di sbarramento oppure si sono fermate molto prima.
A parte Grecia e Portogallo, due piccoli paesi della periferia europea in cui governa la sinistra radicale, in tutto il continente sembra esserci un’unica eccezione al declino della sinistra: il Regno Unito, dove nonostante i continui scandali che hanno colpito il suo leader, il Partito Laburista guidato da Jeremy Corbyn è dato alla pari o addirittura sopra al Partito Conservatore.
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https://www.ilpost.it/2018/03/26/sinistra-laburisti-jeremy-corbyn/
3 aprile: VI RACCONTO LA GUERRA IN SIRIA
Lucia Goracci sulla propria pagina Facebook
Cosa siano 7 anni di guerra, me lo ha raccontato nel pomeriggio Mustafa, mentre tornavamo in macchina da Qamishli a Kobane – strada lunga, piatta, che invoglia al racconto. C’era questa famiglia, gli Hassan di Kobane. Il primo tra loro ad accorgersi di cosa sia una guerra è stato il padre, quando sul finire del 2013 un’autobomba dell’esercito libero siriano (qui a Kobane si sono accorti prima di molti di noi, quanto libero fosse questo esercito) uccide otto davanti alla sede della Mezzaluna Rossa – “mio fratello che ci lavorava, se ne era andato da 5 minuti” racconta Mustafa. Papà Hassan invece no. E nell’attentato muore.
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https://www.facebook.com/lucia.goracci/posts/10224631291724047
7 aprile 2018. Le cucine popolari di Bologna
Bruno Giorgini – inchiestaonline.it
Mia nonna Lisetta irriducibile comunista ebbe a dirmi una volta quand’ero bimbetto: a Bologne sono rosse anche le pietre. Lei viveva a Ravenna, suo marito era anarchico, le sue figlie e il primogenito tutti comunisti al tempo del fascismo, che facile non era. Facile non fu nemmeno dopo la Liberazione, quando una delle figlie finì incarcerata da Scelba, odiato ministro degli interni di fede democristiana, e tutti ebbero difficoltà economiche e di lavoro, se non fosse che nacquero anche le cooperative rosse, eredi delle antiche cooperative socialiste che le squadracce avevano incendiato e bruciato. Cooperative che oggi chiameremmo eque e solidali, di produzione, agricole, di consumo, culturali.
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https://www.inchiestaonline.it/movimenti/bruno-giorgini-le-cucine-popolari-di-bologna/
9 aprile. Fausto Anderlini sulla propria pagina Facebook
Il Popolo, le Masse, lo Stato e la gente.
Stamane svolazzo come un drone oltre le sbarre della mia prigione. Ho davanti agli occhi la foto di cui mi ha fatto dono l’amico Oriano Zanarini, grande fotografo d’epoca. C’è mio padre, in basso a destra, semplice e ben vestito, come sempre, alla metà dei suoi sessanta, più giovane di me che adesso lo guardo, sulla Piazza Maggiore, sotto il palco dove Zangheri sta commemorando la strage della stazione, se non il 6 Agosto dell’ottanta qualche ricorrenza molto prossima. L’ordine scenografico mette in risalto la selva degli stendardi dei comuni, delle istituzioni, e i labari delle potenze associative, a contorno di chi officia, il medium sopraelevato che tutti rappresenta, depositario nella situazione del carisma di ufficio, mentre davanti, in basso si spiana, in tutta la sua immensa magnitudine la ‘massa’. Entità numerica e soggettiva, mescolanza indistinta di popolo, ordini, partiti, gente. Le cronache riportano che in quei giorni non ci si riusciva a muovere nelle piazze circostanti Piazza Maggiore e nelle strade che le collegano. Via Rizzoli era stracolma fino alle Due torri, via Indipendenza piena fino all’incrocio con via Irnerio.
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https://www.facebook.com/fausto.anderlini/posts/pfbid02rduNkQZdqUzDbwg5wrj6T1GNqS97LCq9RbSKJ42Q5t3tKadd9WQJAUpgxYT2seYYl
18 aprile. Fausto Anderlini sulla propria pagina Facebook
Partecipare: una cagata paurosa come e più della Potemkin
Pubblicato sulla propria pagina Facebook lunedì 30 aprile
L’altro giorno hanno fatto un convegno sulla partecipazione così impegnato come solo erano i seminari politici che tenevamo a ‘Laboratorio politico’ al principio degli ’80. E mi hanno chiamato a concluderlo. Relazioni molto dettagliate sulla governance multilivello, le reti civiche, la democrazia digitale, la codeterminazione aziendale…e interventi puntuali e intelligenti. Io avrei dovuto parlare della ‘mia’ ‘teoria dei residui’: una roba che ho scritto qua e là e a che loro intrigava. Ma siccome ero molto stanco e depresso, e della ‘mia’ teoria mi son quasi dimenticato (segno che in fondo non aveva molta consistenza), ho finito per stare al tema della ‘partecipazione’. Sgarbatamente elucubrando e delirando sulla base di una scaletta improvvisata al momento.
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https://www.largine.it/index.php/partecipare-una-cagata-colossale-come-e-piu-del-potemkin/
1 giugno: nasce il governo Conte I
Il governo: www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Governi/0076_M.htm
4 giugno: Soumayla Sacko e l’insopportabile innocenza italiana
Antonello Mangano – terrelibere.org
Il luogo del delitto del sindacalista maliano? Una fabbrica dove la ‘ndrangheta ha seppellito i rifiuti tossici delle centrali Enel. Il ghetto? Riempito da diniegati alle richieste d’asilo, per decisione politica. Il ministro dell’Interno? Eletto in provincia di Reggio Calabria. Eppure siamo convinti che il problema sono i “migranti”
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https://www.terrelibere.org/soumayla-sacko-insopportabile-innocenza-italiana/?fbclid=IwAR3oFuym4ZK_pPTXBhJosZuA-2Ny3qAajEC3VhWTRy_Kbh-m8muAkwIVE5w
5 giugno 2018. 3° Rapporto GIMBE sulla sostenibilità del SSN
La Fondazione GIMBE ha presentato il 5 giugno 2018 presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica il 3° Rapporto sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.
Il Rapporto analizza le criticità che condizionano la sostenibilità della sanità pubblica, rivaluta la “prognosi” del SSN al 2025 e propone un vero e proprio “piano di salvataggio”. Inoltre, riporta i risultati delle azioni di monitoraggio dell’Osservatorio GIMBE: dal progressivo definanziamento 2010-2018 alla retrocessione del nostro servizio sanitario nelle classifiche internazionali, dalle criticità per l’attuazione dei nuovi livelli essenziali di assistenza agli sprechi e inefficienze. Infine, analizza i rischi di privatizzazione del SSN, conseguenti anche all’espansione incontrollata del “secondo pilastro”.
Scarica il comunicato stampa
Scarica la presentazione del dott. Cartabellotta
25 giugno: ELEZIONI COMUNALI 2018 – I RISULTATI
https://elezioni.repubblica.it/2018/elezioni-comunali
16 giugno: Bologna, documento approvato dal Direttivo Nazionale del Sindacato Sgb
www.sindacatosgb.it/it/documenti/send/10-nazionale/53-documento-approvato-dal-direttivo-nazionale-16-giugno-2018
20 maggio: Valle d’Aosta, elezioni per il rinnovo del Conseil de la Vallée
Risultati:
www.wikiwand.com/it/Elezioni_regionali_in_Valle_d%27Aosta_del_2018
www.regione.vda.it/amministrazione/Elezioni/Dati_e_risultati/elezioni/VotiLista_i.aspx?idele=137&ord=1&setcar=n
www.consiglio.regione.vda.it/app/legislature/composizione?id=12177
www.consiglio.regione.vda.it/app/legislature/composizione?id=1217
8 maggio: Stato islamico e talebani: una miniera di soldi chiamata “talco”
Felicia Buonomo – ossetvatoriodiritti.it
Il talco è diventato una priorità strategica per lo Stato islamico e i talebani. Global Witness ha seguito la catena di fornitura, mettendo in evidenza come il minerale venga spedito in tutto il mondo attraverso il Pakistan. Le principali destinazioni sono Usa ed Europa, che senza saperlo contribuiscono al finanziamento dell’Isis e degli scontri sul campo
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https://www.osservatoriodiritti.it/2018/05/28/stato-islamico-isis-talebani-afghanistan/
15 luglio: Gioca come se stessi segnando per un gelato
Gianni Montieri – Doppiozero
«Ma nel calcio come nella vita non c’è nulla di romantico.»
Colombia – Inghilterra, ultimo ottavo di finale di questi strani Mondiali di calcio, è finita mezz’ora fa. Un’altra partita mediocre che segue una lunga serie di partite mediocri. Se pensiamo alla bellezza del gioco, ci accorgiamo che è uno dei peggiori campionati del mondo a cui abbiamo assistito; ma la bellezza e il divertimento non significano sempre la stessa cosa. Considero Russia 2018 un torneo divertente, a dispetto del gioco; forse perché l’Italia non partecipa e mi permette di guardare le partite e di immaginare gli abbinamenti successivi in maniera più rilassata, oppure perché stanno capitando un sacco di risultati a sorpresa (anche se la sorpresa quando si parla di calcio è sempre relativa) o comunque decisi all’ultimo secondo.
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https://www.doppiozero.com/materiali/gioca-come-se-stessi-segnando-un-gelato
21 luglio: Tre morti al giorno nell’indifferenza generale
Umberto Verdat – Strisciarossa
“ Ciao… il latte lo porto io stasera, dopo il lavoro”.
In quella casa, probabilmente, non si berrà più latte perchè ricorderà una tragedia un dolore incommensurabile. Penso sempre a qualcosa del genere quando ho notizia di una morte sul lavoro. Morire per guadagnarsi da vivere in un’epoca in cui il lavoro è diventato un lusso.
Tre persone al giorno muoiono sul lavoro. Se a questi aggiungiamo tutti quelli che a causa delle malattie professionali muoiono nel tempo abbiamo a che fare con numeri mostruosi
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http://www.strisciarossa.it/lavoro-tre-morti-al-giorno-nellindifferenza-generale/
27 luglio: Giorgio Cremaschi: Marchionne, Romiti, Valletta e la famiglia Agnelli
Nel dopoguerra il gruppo Fiat e la famiglia Agnelli hanno usufruito di tre manager che hanno fatto la storia dell’azienda e segnato quella del paese. Il primo fu Vittorio Valletta, che assunse il potere assoluto in Fiat nel 1945, dopo che il proprietario dell’azienda e capostipite della famiglia, il senatore del regno Giovanni Agnelli, fu epurato per la sua smaccata identificazione e collaborazione col regime fascista
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http://temi.repubblica.it/micromega-online/marchionne-romiti-valletta-e-la-famiglia-agnelli/
Il Circolo degli occhi dolci perde il suo ultimo fondatore. Addio a Gabriele Giunchi
Che fine aveva fatto l’amico carissimo nel lungo e spezzato resto di vita
Adriano Sofri. Piccola Posta – Il Foglio
“Inostri morti” è un’espressione piena di affetto e insieme invadente, come un’appropriazione indebita. Affettuosa come una compresenza, la continuazione di qualcosa che ha costituito la parte intima della nostra vita; e indiscreta come la proiezione di un tratto della vita altrui che abbiamo condiviso e che facciamo prevalere nel ricordo. Così è nei necrologi, che si ingegnano di dire l’essenziale. Di recente avevo riletto il libro di Enrico Deaglio, “Patria”, il “prequel”, quello che va dal 1967 al 1977. Lo zibaldone di Deaglio ha anche il merito di pubblicare elenchi di nomi. Non so, i protagonisti dell’occupazione di Palazzo Campana secondo gli avvisi di reato, i protagonisti operai delle lotte del ‘69 a Mirafiori… Leggendo quegli elenchi è inevitabile fare il conto fra i vivi e quelli che non ci sono più, e il conto pende dalla parte dei secondi
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https://www.ilfoglio.it/piccola-posta/2018/08/02/news/che-fine-aveva-fatto-lamico-carissimo-nel-lungo-e-spezzato-resto-di-vita-208317/
L’altro mondo. Addio Gabriele
Gianni Saporetti – Una Città
Un giorno del 1969 la vetrina opaca di un negozio in abbandono di un vicolo del centro di Forlì si aprì e tre giovani, intabarrati in lunghi soprabiti di pelle, baveri alzati e capelli lunghi, molto belli, si fecero avanti e uno di loro, Gabriele, disse: “Noi vogliamo entrare”. Gli altri si chiamavano Micio e Giannetto e a loro si sarebbe aggiunto quasi subito il fratello minore di Gabriele, Danielino
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http://unacitta.it/it/articolo/1455-laltro-mondo-addio-gabriele
1 agosto: Strage di Bologna, è ora di aprire le stanze dei segreti
Gigi Marcucci – Strisciarossa
Un’occasione di cambiamento per il governo cosiddetto del cambiamento: modificare le norme che permettono a chi a suo tempo ha nascosto documenti sulle stragi di scegliere quelli da declassificare e quelli da lasciare nel cassetto; renderli pubblici, disponibili per familiari delle vittime, giudici, giornalisti e ricercatori che da decenni vagano tra gli archivi cercando brandelli di verità in più. Ci provò, quando era premier, Matteo Renzi, ma la sua azione almeno in linea teorica meritoria, si fermò per così dire in superficie e dagli archivi non uscì nulla di rilevante. Oggi il Pd chiede al governo la convocazione del comitato consultivo per il monitoraggio sulla desecretazione degli atti, in aula il sottosegretario Riccardo Fraccaro (M5s) risponde che verrà fatto
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http://www.strisciarossa.it/strage-di-bologna-38-anni-tra-silenzi-e-depistaggi-e-ora-di-aprire-le-stanze-dei-segreti/
2 agosto: Strage di Bologna, 2 agosto 1980-2018. Fico: “Ora lo Stato c’è”. Merola: “Dite in faccia ai bolognesi che non c’è più fascismo”
“Lo Stato ora c’è. La promessa è di esserci fino in fondo”: così il presidente della Camera Roberto Fico, dal piazzale Medaglie d’oro davanti alla stazione di Bologna, cerca di rincuorare i famigliari delle vittime e la città intera nel XXXVIII anniversario della strage del 2 agosto 1980: 85 le vittime, oltre 200 i feriti nell’esplosione di una bomba alle 10.25
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Strage di Bologna, 2 agosto 1980-2018. Fico: “Ora lo Stato c’è”. Merola: “Dite in faccia ai bolognesi che non c’è più fascismo” – la Repubblica
https://bologna.repubblica.it/cronaca/2018/08/02/news/due_agosto_bologna_ricorda_38_anni_dopo_la_cronaca_della_commemorazione-203206980/
14 settembre: Il ministro dell’Inferno e il diritto alla resistenza. Perché Dossetti può salvarci da Salvini.
Terravesuviana – Cartedisperse
L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Ed oggi, in Italia, questo inferno ha anche un ministro, Matteo Salvini. Per carità, il ministro dell’Inferno non è Belzebù, necessiterebbe di qualità che la mediocrità del nostro non supporta. Piuttosto Salvini appare come l’incarnazione di una “banalità del male” che, superati gli scranni della burocrazia, si impossessa del potere e si fa timoniere di un Paese alla deriva (prima che economica, sociale e culturale). D’altro canto lui ama farsi chiamare “capitano”…
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https://cartedisperse.wordpress.com/2018/09/14/il-ministro-dellinferno-e-il-diritto-alla-resistenza-perche-dossetti-puo-salvarci-da-salvini/
19 settembre: Salerno, “Salute, Diritti, lavoro, Sviluppo. L’Italia che vogliamo” assemblea -manifestazione nazionale organizzata da Cgil, Cisl, Uil in occasione del quarantesimo anniversario dell’entrata in vigore della Riforma Sanitaria.
La scelta di Salerno, per un evento nazionale, vuole essere un segnale per riportare al centro dell’attenzione le gravi condizioni dei servizi sanitari e socio-sanitari in troppe realtà del Mezzogiorno ed è la prima tappa di una Campagna di iniziative sindacali, in tutte le Regioni italiane, per il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale e per ristabilire che il diritto alla salute ed alle cure sia assicurato in modo uniforme in tutto il Paese, come prevedono la nostra Costituzione e la stessa Riforma sanitaria.
Introduzione per CGIL CISL UIL del segretario confederale Cisl Ignazio Ganga
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www.cisl.it/attachments/article/10546/Relazione%20Manifestazione%20Sanit%C3%A0.pdf
25 settembre: Il sistema cinese del “credito sociale” è davvero una cosa così negativa?
Simone Pieranni – il manifesto global edition
Il Guizhou, una delle regioni più povere della Cina, è diventata una sorta di avamposto high-tech, che scommette molto sui Big Data. Come ha sottolineato Li Jing, professore di sociologia alla Zhejiang University, in un articolo per il sito web Sixth Tone, la regione “è sede del settore dell’economia digitale in più rapida crescita nella nazione, che è cresciuto del 37% nel 2017, rispetto a la media nazionale del 20,3 per cento”
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https://global.ilmanifesto.it/is-the-chinese-social-credit-system-really-such-a-bad-thing/
1 ottobre: Così la carne industriale si sta mangiando il Pianeta. Patel: “È il mondo a buon mercato”
Chiara Spadaro – Altreconomia
Da quando Joshua Applestone ha installato a Stone Ridge, nello Stato di New York, quattro distributori automatici di carne fresca, vende così il 70% dei prodotti della sua Applestone Meat Co (applestonemeat.com). Accessibilità e convenienza sono i punti di forza di questo sistema distributivo attivo 24 ore al giorno, sette giorni su sette, dal quale il consumatore può scegliere tra 150 pezzi diversi. E i prossimi modelli, già previsti in altre città, saranno “ancora più semplici e intuitivi -ha dichiarato il signor Applestone-. Sarà come avere tra le mani il tuo primo smartphone”. Secondo l’economista e scrittore inglese Raj Patel, quando parliamo del sistema alimentare globale, “il simbolo esemplare dell’era moderna non è lo smartphone o l’automobile, bensì i Chicken McNuggets”: bastoncini di petto di pollo precotti, surgelati, fritti e mangiati in tutto il mondo.
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https://altreconomia.it/carne-mangia-pianeta/
2 ottobre. Una cospirazione in piena luce
La ghigliottina non è un elogio della giustizia sommaria ma il simbolo della necessità di tracciare conflitti, di dividere quello che appare unito
C’è la ghigliottina. La lama che cade separa. Non è un elogio della giustizia sommaria ma il simbolo di una necessità radicale di tracciare conflitti, di dividere quello che oggi artificialmente viene presentato come unito, magari sotto forma di “popolo” o all’insegna di un fantomatico “interesse nazionale”. Abbiamo bisogno di tracciare il campo di battaglia.
C’è un giacobino nero. Uno schiavo che, come accadde ad Haiti all’indomani della presa della Bastiglia, canta la Marsigliese rivolto alle truppe di Francia. La Francia di Napoleone che, reintroducendo la schiavitù, ha voltato le spalle alla rivoluzione. Quell’inno inatteso e straniante restituisce senso alle parole che da secoli terrorizzano gli oppressori e che non meritano di essere accantonate al primo passo falso: Libertà, Uguaglianza, Fraternità. Abbiamo bisogno di riprenderci tutto, a cominciare dalle parole che ci hanno sottratto.
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https://jacobinitalia.it/una-cospirazione-in-piena-luce/
5 ottobre
Rimini: se ne è andato Piero Bona. Il ricordo di Teo De Luigi e dei compagni
E’ scomparso, nella notte trascorsa, Piero Bona. Aveva 73 anni. Malato da tempo, era ricoverato in Ospedale a Rimini dove è deceduto. Il nome di Piero Bona è indissolubilmente legato alla storia del movimento studentesco e alla politica riminese.
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https://www.chiamamicitta.it/rimini-ne-andato-piero-bona/?fbclid=IwAR3GcPHQ6qFfCehOao94UdwkEoFoXatJwAWnBApnJjnOIviZ4GJfGT4JJK0
14 – 16 ottobre: Bologna, Incontro internazionale Ponti di Pace, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio e dall’Archidiocesi di Bologna.
L’evento riunisce nella città petroniana oltre 300 leader delle religioni, del mondo della cultura e delle istituzioni, insieme a migliaia di partecipanti provenienti dall’Italia e da tutta Europa.
Da Bologna, per tre giorni “capitale della pace” secondo l’Arcivescovo Matteo Zuppi, nasce “un movimento di pace che cresce e si sviluppa nel mondo”. Un movimento, dice il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo, frutto di un’esigenza “condivisa da molti in tutte le terre: un movimento di cuori, di pensieri di volontà, di culture per la pace”. Il cantiere aperto a Bologna ha visto la partecipazione di migliaia di giovani e adulti accorsi da tutta Europa, trecento leader di tutte le religioni e umanisti, 34 panel di discussione in cui si è parlato delle ferite aperte, le guerre ancora in corso, ma si è anche testimoniato che “la pace è sempre possibile”, come ha ricordato ancora Impagliazzo: “Come ha detto 50 anni fa il padre di una nostra ospite, Martin Luther King, I have a dream,noi abbiamo un sogno: la pace”.
Tanti i temi affrontati nei 34 panel organizzati, tutti caratterizzati da una scelta di apertura e di dialogo, condotta da una “carovana di pellegrini di pace” che comprende sia religiosi che laici. L’incontro coincide nel 2018 con il cinquantesimo di Sant’Egidio, che da 32 anni promuove gli appuntamenti internazionali nello “spirito di Assisi”, e con quello del ’68, che verrà ricordato in un panel da alcuni dei suoi protagonisti. Leader e intellettuali, ma sempre tra la gente, per momenti di riflessione “non riservati agli specialisti o autoreferenziali”, ma aperti a tutti e accompagnati da una larga partecipazione popolare. Tra gli altri argomenti che saranno affrontati anche “l’Europa e la sua crisi”, la solidarietà tra le generazioni, il dialogo interreligioso, l’ambiente, il disarmo, il ruolo dei credenti di fronte alle guerre, la violenza diffusa in America Latina, il futuro dell’Africa e Giovanni Paolo II a 40 anni esatti (il 16 ottobre 1978) da quando iniziò il suo pontificato.
Duemila volontari hanno contribuito a preparare e a gestire l’evento e, provenienti da tutta Europa, i Giovani per la Pace, movimento legato alla comunità di Sant’Egidio, che hanno animato diversi incontri in diversi luoghi della città.
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https://preghieraperlapace.santegidio.org/pageID/30660/langID/it/BOLOGNA-2018–PONTI-DI-PACE.html
29 ottobre: La Cgil e la Moltitudine, una riflessione sul congresso
Gigi Agostini – Il Diario del Lavoro
Oltre cinque milioni d’iscritti, migliaia di quadri a tempo pieno, una rete straordinaria di presenze e addentellati in tutti i “mondi sociali”, delegati e militanti, sostanzialmente, in tutti i posti di lavoro
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https://www.ildiariodellavoro.it/adon.pl?act=doc&doc=70113#.X9P-BVU2rcs
4 novembre: Com’è fatta la Liguria?
Matteo Meschiari – Doppiozero
Roccatagliata Ceccardi, Sbarbaro, Montale, Calvino, Biamonti, Sanguineti, Maggiani, Conte, Magliani. E poi tutti gli altri, da Novaro a Orengo, con in testa ovviamente Caproni, che s’inventò a tavolino la “linea ligure” non tanto in cerca di una vera “ligusticità” dei suoi scrittori, ma per farsi compagnia, per mettersi in coda affettuosa in un lignaggio di parola che vorrebbe riconoscere nel paesaggio scarnificato della Liguria e nella poetica umorale dell’omissione i tratti congiuntivi di una parentela. Detto altrimenti, un carattere dei luoghi e delle persone, un’indole paesaggistica e psicologica che fa degli autori liguri una bolla letteraria a parte.
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https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2020/12/15/video/sfruttamento_part_time-710142/
13 novembre: La Cgil ritrova l’unità: sarà il Congresso a decidere su Landini
Questa volta la Cgil, nella nuova riunione del suo comitato direttivo, mostra un volto unitario, abbandona i toni accesi, anche se non nasconde le differenze. Il candidato a diventare segretario generale della Cgil, secondo la proposta avanzata da Susanna Camusso e da sette membri su 9 della segreteria confederale, rimane Maurizio Landini. Non è detto però che nelle prossime settimane, attraverso i diversi congressi di categoria e delle strutture regionali e territoriali non riemerga la candidatura di Vincenzo Colla. Il tempo a disposizione c’è poiché l’appuntamento finale sarà a Bari dal 22 al 25 gennaio del prossimo anno
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www.strisciarossa.it/la-cgil-ritrova-lunita-sara-il-congresso-a-decidere-su-landini/
17 novembre: Julian Assange, tutto quello che c’è da sapere sulla sua incriminazione negli Usa
Stefania Maurizi – la Repubblica
Contro il fondatore di WikiLeaks esiste un mandato coperto da segreto. Fin dal 2010, le autorità Usa hanno cercato di incriminare Assange e la sua organizzazione per la pubblicazione dei documenti segreti del governo americano
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https://www.repubblica.it/esteri/2018/11/17/news/julian_assange_tutto_quello_che_c_e_da_sapere_sulla_sua_incriminazione_negli_usa-211916838/
18 novembre. Il futuro dell’università dipende dai precari: è ora di pensare ai loro diritti
LEGGE DI BILANCIO. Domani a Roma assemblea nazionale dei ricercatori precari che denunciano l’assenza di misure nella manovra. Con Flc Cgil e i dottorandi dell’Adi hanno convocato l’incontro alla Sapienza, Dipartimento di Scienze biochimiche, Aula A e chiedono un piano straordinario di reclutamento
La precarizzazione della ricerca e della didattica è la regola per 3.500 ricercatori precari, detti di «tipo A» e 2.500 di «tipo B», oltre per i circa 15 mila assegnisti di ricerca. Questo esercito è fondamentale per fare lezione, mantenere le mediane dei dipartimenti all’altezza delle pretese dell’agenzia di valutazione Anvur, per tenere aperti gli atenei.
La popolazione accademica è invecchiata. Il blocco del turn over ha incrementato riserve del precariato storico, la gran parte dei nuovi ricercatori a tempo determinato ha oltre 35 anni.
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https://ilmanifesto.it/il-futuro-delluniversita-dipende-dai-precari-e-ora-di-pensare-ai-loro-diritti
23 novembre: Venerdì nero, salari in rosso
Francesco Massimo – Jacobin Italia
Ecco il Black Friday. Intanto, Amazon aumenta il salario dei propri dipendenti negli Stati uniti e in Uk. Negli Usa è la risposta alla pressione del movimento Fight for 15 e di Sanders. Ma rientra in una strategia di sviluppo monopolistico
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https://jacobinitalia.it/venerdi-nero-salari-in-rosso/
27 novembre: I videogame kolossal. La politica è in gioco
Laura Bartkowiak e Brian J. Sulliva
L’industria del videogame muove miliardi e miliardi di dollari, colonizza l’immaginario, racconta storie. Possibile che questo mondo, per condizioni di lavoro e trame sviluppate, sia impermeabile al contesto sociale?
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https://jacobinitalia.it/i-videogame-kolossal-la-politica-e-in-gioco/
7 dicembre 2018. Il secolo breve di Eric, un comunista italiano
Il grande storico inglese si sentiva vicino al Pci, tanto da condividere i presupposti teorici, le derive tattiche e le conseguenze politiche che hanno segnato la sua parabola
David Broder – jacobinitalia.it
Prima della sua morte nel 2012, Eric Hobsbawm era diventato quasi un tesoro nazionale in Gran Bretagna. Se non è mai stato uno storico “pop” o televisivo, il suo lavoro lo ha fatto conoscere a milioni di studenti e lettori. Il principale storico marxista britannico viene tuttavia facilmente depoliticizzato. I suoi sforzi, nei suoi ultimi anni di vita, per enfatizzare l’attualità di Karl Marx tendevano a sottolineare il suo ruolo di teorico della globalizzazione capitalista, anziché il suo attaccamento al progetto comunista.
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https://jacobinitalia.it/12668-2/
13 dicembre: Facebook e gli altri divoratori di mondi
Antonio A. Casilli e Giuliano Santoro – Jacobin Italia
La tolda dell’astronave madre dell’impero digitale scricchiola davvero? Come evolve il capitalismo delle piattaforme e che rapporto ha con gli stati? Conversazione con Antonio A. Casilli
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https://jacobinitalia.it/facebook-e-gli-altri-divoratori-di-mondi/
17 dicembre: Guerriglia odonomastica: una rivolta contro i nomi che abitiamo, per conoscere le nostre città
Cos’è la «guerriglia odonomastica»? Su Giap, negli ultimi anni, abbiamo fatto diversi esempi. Si tratta di azioni e performances il cui scopo è reintitolare dal basso vie e piazze delle nostre città – o aggiungere informazioni ai loro nomi per cambiare senso all’intitolazione
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https://www.wumingfoundation.com/giap/2018/12/guerriglia-odonomastica/
18 dicembre: Città sicure
Alessandro Banda – Doppiozero
Alcuni vips italiani si sono lamentati di recente circa la scarsa sicurezza delle città in cui vivono. Anzi, a dire il vero, non proprio delle città intere, a cui a loro non è che importi poi così tanto, ma dei loro quartieri specifici di residenza. Insomma, se nemmeno un vip che abita in una zona vip può ritenersi al riparo da spiacevoli incontri, dove andremo mai a finire? Dove siamo già arrivati, se un onesto personaggio dello spettacolo o della cultura, sul tardi, non può più portare in pace il levriero a far pipì?!
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https://www.doppiozero.com/materiali/citta-sicure