2011

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Il lavoro, le lotte, la politica giorno per giorno

SITO IN CONTINUO AGGIORNAMENTO

Queste pagine non sono una rassegna stampa, ma la mia personale scelta di notizie, fatti, idee e persone a disposizione di quanti, determinati ma con il sorriso sulle labbra, ancora resistono e lottano per il pane e le rose

5 aprile: Mosca, tornano le celebrazioni per la Rivoluzione d’Ottobre

In Russia da quest’anno- almeno nella capitale – si tornerà a celebrare la Rivoluzione d’ottobre. Lo ha deciso il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin, come riportano le agenzie di stampa russe

Cgil Modena: basta con la falsa unità sindacale!

Come iscritti, delegati, dirigenti della CGIL di Modena, condividiamo pienamente la scelta della Camera del Lavoro di Bologna di non celebrare unitariamente, insieme a Cisl e UIL, la giornata del prossimo Primo Maggio, sottraendosi al ritualismo e collocando questa giornata di memoria e di lotta nel giusto contesto dell’attualità del nostro paese. Che senso ha, infatti, celebrare le battaglie e le conquiste del movimento dei lavoratori, insieme a quelle forze come CISL e UIL, le quali da tempo hanno operato una scelta di campo opposta e ostile, rispetto a quel patrimonio che il Primo Maggio tradizionalmente rappresenta?

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https://contropiano.org/news/aggiornamenti-in-breve/italia/2011/04/09/cgil-modena-basta-con-la-falsa-unita-sindacale-0678

6 aprile: Luca Sofri. Un grande paese, l’introduzione

Anni fa mi affezionai a una frase di Thomas Friedman e presi a usarla spesso, soprattutto sul mio blog: «Noi siamo i buoni, vediamo di dimostrarlo». Mi sembrava – mi sembra tuttora – ci fosse dentro tutto quello che bisogna sapere per affrontare la vita e il mondo. Mi ci abituai talmente da dimenticarmi che Friedman non l’aveva mai detta proprio così: la sintesi me l’ero permessa io citando un suo articolo del 2001, scritto tre mesi dopo l’attentato al World Trade Center.

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https://www.wittgenstein.it/2011/04/06/un-grande-paese-lintroduzione/

L’associazione culturale “la lotta continua” avendo scelto di fare della intransigente difesa della Memoria un punto discriminante del proprio costituirsi, della propria attività di ricerca, di studio e documentazione e della conseguente attività di sensibilizzazione verso l’esterno, ha ritenuto opportuno avviare un progetto di mobilitazione permanente sui temi attinenti la difesa della Memoria dal Revisionismo Storico e dal suo uso politico.

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www.lalottacontinua.it/associazione-culturale/convegno-la-storia-negata-ii/

21 aprile:  Il referendum del 1974
Guido Formigoni – Il Mulino online

La vicenda dell’introduzione del divorzio nella legislazione italiana, alla fine del 1970, e del conseguente referendum abrogativo, svoltosi il 12-13 maggio del 1974, fu piuttosto importante per il gruppo del Mulino. L’Associazione si trovò profondamente divisa, ma l’ampio e teso confronto interno, invece che far esplodere la convergenza amicale e progettuale che durava ormai da qualche lustro, trovò un modo di esprimersi che favorì alla fine l’acquisizione di un’identità originale e significativa del gruppo dei «mugnai».

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https://www.rivistailmulino.it/news/newsitem/index/Item/News:NEWS_ITEM:997?&utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=%3A%3A+Rivista+il+Mulino+%7C+edizione+online+%3A%3A+%5B7616%5D

27 maggio. Lo strano caso del ragionier Sansavini

Riccardo Lenzi – ilfattoquotidianoi.it

Se il politico romagnolo più conosciuto è Vasco Errani, forse l’imprenditore più influente è il ragioniere-milionario Ettore Sansavini, fondatore di GVM-Gruppo Villa Maria. Sconosciuto ai più, rispettato e riverito dai potenti, va d’accordo con tutti: comunisti, repubblicani, ciellini. E persino con la Libia. Intoccabile e suscettibile (chi osa fare domande sgradite si becca una denuncia), ha amici e dipendenti anche a Bologna: per esempio Maurizio Cevenini…
Pochi lo sanno: il leader indiscusso della sanità privata italiana è un ragioniere di Lugo di Romagna, classe 1944. Quasi tutti lo rispettano, quasi nessuno ne parla. Meno noto, nel bene e nel male, di don Verzè, di Angelucci o di altri imprenditori del settore, raramente i giornalisti si occupano di lui. Pochi ricordano, vagamente, il suo volto: l’ultima volta che le telecamere lo hanno portato nelle nostre case era il 6 dicembre 2009, puntata di Report sui guai della sanità privata in Italia. Il giornalista che lo intervistò è Alberto Nerazzini, che di recente ha scosso le coscienze dei bolognesi con l’inchiesta su Bologna, “città dei rancori”. Una settimana fa il suo nome è ricomparso nelle pagine interne del Corriere della Sera in un articolo di Gian Antonio Stella.

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https://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05/27/lo-strano-caso-del-ragionier-sansavini/109829/?fbclid=IwAR2z0zSPXdfjSYvfXbeSFJwm4b2VG3gJ-nhrpQ_Z_r2maE5oreFJj0cZ0kc

7 giugno; Strage sul lavoro: cinque morti Sono 266 dall’inizio dell’anno

Cronaca di una tragica giornata di morti sul lavoro. Due operai sono rimasti uccisi in un incidente sul lavoro, ieri pomeriggio, intorno alle 15, a Vipiteno. Le due vittime, una di 33 anni di Appiano, l’altra 46 anni di Chermes, lavoravano per un’impresa di manutenzione dei pozzi neri. La dinamica dell’incidente, su cui stanno indagando i carabinieri, non è ancora stata chiarita. I due operai sono stati estratti, ormai privi di vita, dal pozzo nel quale stavano lavorando. Un operaio romeno di 27 anni è morto precipitando dal tetto dell’azienda per cui stava lavorando, a Borgo Isonzo, in provincia di Latina. Un pescatore di Chioggia (Venezia) è disperso in mare 3 dopo che il peschereccio su cui stava lavorando è affondato al largo della costa veneta.Unaltro operaio romeno, P.G., è morto folgorato mentre lavorava alla costruzione di un onte sul fiume Giovenco nel territorio delComunedi San Benedetto dei Marsi (L’Aquila). L’uomo era alla guida di una autogru che azionava la pompa del calcestruzzo e, per motivi da chiarire, ha urtato i fili dell’alta tensione: il giovane è morto all’ istante. LA CONTABILITÀ DEGLI INCIDENTI Dall’inizio dell’anno ci sono stati 266 morti per infortuni sui luoghi di lavoro, ma si arriva a contarne 505 se si aggiungono i lavoratori deceduti sulle strade e in itinere. Lo rileva l’Osservatorio indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro, specificando che erano 206 sui luoghi di lavoro il 6 giugno del 2010 e l’aumento èdel 22,7%. L’edilizia ha già avuto 77 vittime sui luoghi di lavoro dall’ inizio dell’anno, il 28,9% sul totale, dovute soprattutto a cadute dall’ alto. L’agricoltura con 73 morti registra il 27,4%: gli agricoltori muoiono in maggioranza in tarda età schiacciati da trattori senza protezione che si ribaltano travolgendoli. L’industria ha già avuto 27 morti con 10,1%, l’autotrasporto 22 con l’8,3% Gli stranieri morti sono stati 28 con l’11% sul totale. Le regioni in testa a questa triste classifica sono la Lombardia con 31vittime sui luoghi di lavoro (provincia di Milano 10), la Sicilia 24 (provincia di Catania 5), l’EmiliaRomagna 22 (provincia di Bologna 6). Dopo la terribile tragedia della ThyssenKrupp e dopo un calo costante delle vittime che si registrava da quel tragico evento, anche la provincia di Torino ha già 7 morti in questi primi5mesi, e il Piemonte 21. La provincia di Napoli, Brescia e Chieti 6. Roma, Savona e Ragusa 5. A Messina 4 vittime.
https://www.filcams.cgil.it/article/rassegna_stampa/strage_sul_lavoro_cinque_morti_sono_266_dall_inizio_dell_anno


12 giugno: si vota per il referendum

https://www.wikiwand.com/it/Referendum_abrogativi_in_Italia_del_2011#:~:text=I%20referendum%20abrogativi%20in%20Italia,o%20alcuni%20dei%20quesiti%20referendari.

I risultati

https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=F&dtel=12/06/2011&tpa=Y&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S


Nota per la navigazione: dai link sopra riportati si accede alle pagine dei risultati delle diverse Circoscrizioni, delle singole provincie da qui ai singoli comuni.


12 luglioModena, muore Aldo Togliatti, figlio di Palmiro e Rita Montagnana

La parabola tragica di Aldo Togliatti, un libro di Gianni De Plato 
https://ilmanifesto.it/la-parabola-tragica-di-aldo-togliatti/
Aldo, la storia triste del figlio ebreo di Palmiro Togliatti
www.mosaico-cem.it/cultura-e-societa/personaggi-e-storie/storia-triste-del-figlio-ebreo-di-palmiro-togliatti

18 luglio: Cofferati, la Fiom di Landini? Come quella di Trentin
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www.ildiariodellavoro.it/adon.pl?act=doc&doc=38732#.X44TF9VzTcs

19 luglio: Baretta, in Italia non c’è spazio per una nuova Solidarnosc

La Fiom cambia pelle, da sindacato si trasforma in movimento. Pier Paolo Baretta, deputato Pd, che è stato segretario generale aggiunto della Cisl, non crede che la categoria dei metalmeccanici Cgil possa svolgere le due funzioni, e teme che necessariamente si affievolirà l’azione sindacale. A suo avviso, un comportamento fermo delle confederazioni, della Cgil come della Cisl, possono aiutare la Fiom a ritrovare la strada smarrita
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www.ildiariodellavoro.it/adon.pl?act=doc&doc=38741#.X44SbNVzTcs

22 luglio: Nerozzi, una Fiom che sa essere sindacato ma anche movimento civile è segno di modernità

Paolo Nerozzi è oggi senatore del Pd, ma alle spalle ha una lunghissima carriera nel sindacato che lo ha portato fino alla segreteria confederale della Cgil. Un interlocutore adeguato, dunque, per analizzare le mutazioni della Fiom di Maurizio Landini rispetto al passato
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www.ildiariodellavoro.it/adon.pl?act=doc&doc=38801#.X44P_NVzTcs

22 luglio: Muore a 88 anni Nella Marcellino

Storica dirigente della Cgil e del Pci, la più giovane deputata mai eletta in Parlamento. Marcellino diresse, in momenti difficili e aspri, grandi sindacati di categoria (gli alimentaristi prima, i tessili poi), guidando rilevanti stagioni contrattuali di lavoratrici e di lavoratori; fu una sindacalista dall’immensa personalità e carica umana: una donna circondata da vero affetto, stimata anche dalle controparti datoriali come “avversario duro ma leale”.
Cfr. www.rassegna.it/articoli/nella-marcellino-sorriso-dolce-tempra-dacciaio

25 luglio: Accornero, per la Fiom una deriva pericolosa, spero in un ravvedimento

Aris Accornero, professore emerito di sociologia industriale alla Sapienza di Roma, conosce bene il sindacato. Lo ha seguito negli anni bui, nel suo splendore, nelle difficoltà in cui si batte in questi anni. La metamorfosi che sta vivendo la Fiom, sempre più movimento, sempre meno sindacato, lo sconcerta. Vede un pericolo grave in questo cambiamento, teme che si possano verificare guai seri, ma non smette di sperare in quello che chiama un ravvedimento del gruppo dirigente della Fiom
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26 luglio: Scudiere, ci sono limiti che non è dato superare

La Cgil è preoccupata della deriva movimentista che sembra aver preso la Fiom. Lo ha detto Susanna Camusso nei giorni scorsi, lo ha ripetuto a Il diario del lavoro Vincenzo Scudiere, il segretario confederale con la delega alla contrattazione. A suo avviso l’unico via da percorrere è quella della contrattazione, tanto più dopo l’accordo interconfederale che potrebbe aiutare la Fiom. Pericoli di rotture, afferma, non ci sono, ma esistono dei limiti che non vanno superati
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29 luglioFiom, Landini: da «100 anni siamo sia sindacato che movimento»

Il segretario generale boccia i sospetti di movimentismo, nega di avere in mente la politica, lancia la sua proposta di riforma dei contratti e ribadisce che non ha alcuna intenzione di uscire dalla Cgil, malgrado le tensioni con gli attuali vertici
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www.ildiariodellavoro.it/adon.pl?act=doc&doc=38932#.X44N7dVzTcs

12 ottobreBologna, Museo della Memoria di Ustica
Stefania Zuliani – Doppiozero

Non è la città dei portici e della letteratura, e neppure quella dello spritz e dello shopping la Bologna che si percorre, un po’ smarriti e persino inquieti, per arrivare, dopo molte fermate di autobus e qualche richiesta di informazione, agli ex depositi tramviari di via di Saliceto, alla Zucca. Qui, poco lontano da via Stalingrado, dalle larghe strade operaie un tempo ai limiti della campagna, dal 2007 riposa, per sempre senza pace, il relitto del DC9 Itavia abbattuto nei cieli di Ustica nel giugno del 1980
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https://www.doppiozero.com/rubriche/31/201110/bologna-museo-della-memoria-di-ustica

31 ottobre: Modena. Nuovamente licenziato operaio della Cnh

Venerdi scorso la CNH di Modena ha nuovamente licenziato il delegato Francesco Ficiarà. Ficiarà era già stato licenziato in passato dalla Fiat – proprietaria della Cnh – ma il tribunale ne aveva ordinato il reintegro in fabbrica. Qui di seguito la lettera di licenziamento da parte della Fiat (che sbaglia anche il cognome)
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https://contropiano.org/news/aggiornamenti-in-breve/italia/2011/10/31/modena-nuovamente-licenziato-operaio-della-cnh-04365

16 novembrenasce il governo Monti http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Governi/0072_M.htm

23 novembre: Modena. Delegati in assemblea

APPELLO DEI DELEGATI RSU MODENESI, PER LA RIPRESA E IL RILANCIO DELLE LOTTE

Se qualcuno pensa che la caduta di Berlusconi disarmerà il movimento dei lavoratori si sbaglia di grosso.Solo una democrazia moribonda, poteva offrire il Governo della Repubblica a Mario Monti, esponente storico di quella massoneria finanziaria internazionale (Goldman Sachs, Trilateral, gruppo Bilderberg) che ha portato il mondo sull’orlo del collasso.
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https://contropiano.org/news/aggiornamenti-in-breve/italia/2011/11/23/modena-delegati-in-assemblea-04932

29 dicembre: Essere antifascisti oggi: Giorgio Bocca intervista Primo Levi

Nel 1985 Giorgio Bocca conduce una trasmissione a Canale 5; s’intitola “Prima pagina”. In seguito, ha raccontato varie volte della collaborazione alla tv berlusconiana. Intervista diversi personaggi, e nel giugno di quell’anno incontra Primo Levi. L’occasione è data dall’uscita di un libro dello scrittore torinese: L’altrui mestiere; un libro di saggi, meglio di articoli brevi, apparsi in vari giornali, principalmente “La Stampa”, con cui Levi collabora; in precedenza, negli anni Sessanta, anche su “il Giorno”, di cui Bocca era una delle firme. Una coincidenza, come l’altra, quella che probabilmente spinge Bocca a intervistare Levi: entrambi sono stati partigiani di Giustizia e Libertà. Levi per breve tempo, e in una scalcagnata banda partigiana denunciata da una spia. Inoltre, entrambi sono piemontesi….
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https://www.doppiozero.com/materiali/interviste/essere-antifascisti-oggi