1992

1 gennaio: Città del Vaticano, XXV giornata mondiale della Pace: il messaggio di papa Giovanni Paolo II

Il primo gennaio prossimo si celebrerà, come di consueto, l’annuale Giornata Mondiale della Pace. Si compiranno venticinque anni dalla sua istituzione, ed è del tutto naturale che in questa ricorrenza il mio pensiero si volga con immutata ammirazione e gratitudine all’amabile figura del venerato predecessore Paolo VI, che con una felice intuizione pastorale e pedagogica volle invitare tutti «i veri amici della pace» ad unirsi per riflettere su questo «bene primario» dell’umanità (…)continua in  http://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/messages/peace/documents/hf_jp-ii_mes_08121991_xxv-world-day-for-peace.html


2 gennaio: la Russia e le altre repubbliche della Csi (Comunità degli stati indipendenti) liberalizzano i prezzi. Il provvedimento, secondo Boris Eltsin, servirebbe per favorire il commercio. I generi di largo consumo, alimentari, energetici e industriali aumenteranno da 2 a 90 volte

Roma, il leader socialista Bettino Craxi si dichiara favorevole alla chiusura anticipata della legislatura

4 gennaio: Roma, in un articolo pubblicato da Repubblica, Bruno Visentini scrive, tra l’altro, che ogni volta che al governo si affrontava il tema della riduzione del debito pubblico, “ogni richiamo, pur confortato da autorevoli sostegni e dallo stesso presidente del Consiglio, cadeva nel vuoto nei confronti di chi riteneva, con stanca sufficienza, di non dover rispondere né al presidente del Consiglio, né alla collegialità del governo, né al Parlamento, ma soltanto al proprio partito o alla propria corrente”


6 gennaio
: una bomba viene fatta esplodere sulla linea ferroviaria poco prima del passaggio dell’Espresso Lecce-Milano-Stoccarda, all’altezza di Surbo (Le). Si evita una strage che poteva avere conseguenze disastrose. I ferrovieri, senza accorgersi di nulla, riescono a superare la voragine provocata dall’esplosione della bomba, evitando il deragliamento del treno e salvando la vita ai circa mille passeggeri

Roma, il presidente della Repubblica Cossiga rinvia alle camere la nuova legge sull’obiezione di coscienza.

7 gennaio: un elicottero dell’ONU viene abbattuto dall’armata federale serba mentre sorvola la Croazia: muoiono 4 soldati italiani ed un ufficiale francese. Il governo italiano non eleverà nessuna protesta quando tempo dopo un tribunale serbo riconoscerà la liceità dell’abbattimento,affermando che il volo dell’elicottero non risultava autorizzato

In uno studio del Censis si segnala che l’Italia è al primo posto, fra i paesi industrializzati, per le attività della criminalità organizzata

8 gennaio: Ivrea, l’Olivetta annuncia 2.500 licenziamenti

9 gennaio: Roma, il ministro della Giustizia Martelli critica il procuratore della repubblica di Palmi (Reggio Calabria) Agostino Cordova, per l’azione giudiziaria intrapresa contro esponenti e parlamentari del Partito socialista, accusati di concorso in associazione di stampo mafioso

Il quotidiano Repubblica, per la penna di Sandro Viola, attacca pesantemente Giovanni Falcone, accusandolo di essere “entrato a far parte di quella scalcinata compagnia di giro degli autori di instant books, degli ‘opinionisti al minuto’, dei ‘noti esperti’, degli ‘ospiti in studio’, che sera dopo sera – quasi un memento mori – s’affacciano sugli schermi televisivi”, e conclude che in questo modo si “pone il problema della compatibilità tra la funzione dell’apparato statale e l’attività pubblicistica”

11 gennaio: Algeri, si dimette il presidente della repubblica Bendjed Chadli

12 gennaio: il Vaticano riconosce l’indipendenza di Croazia e Slovenia. Il presidente della cattolica Croazia Franjo Tudjman ringrazia il Papa che definisce “la prima forza morale del mondo”. Il giorno successivo, in segno di protesta, il governo jugoslavo ritira il proprio ambasciatore presso la Santa Sede. Il patriarca serbo- ortodosso, Pavle, accusa il Vaticano di aver provocato, insieme alla Germania, un conflitto che sarà impossibile sanare, mosso dalla valutazione dei Balcani come di “una terra di missione”

13 gennaio: Palmi (Reggio Calabria), la Procura della Repubblica invia in Parlamento la richiesta di autorizzazione a procedere contro il senatore Francesco Zito, accusato di concorso in associazione di stampo mafioso. La Giunta per le autorizzazioni a procedere, relatore il pidiessino Francesco Macis, respingerà la richiesta

7 febbraio: firma del Trattato di Maastricht per l’integrazione economica e monetaria europea. In vista della creazione dell’Unione europea sono fissati rigidi parametri che puntano ad armonizzare le economie dei Paesi membri. Per l’Italia si prospetta un difficile percorso di avvicinamento agli standard europei

12 febbraio: la Corte di Cassazione a sezioni unite annulla la sentenza d’appello per la strage alla stazione di Bologna, con rinvio ad un processo d’appello bis. Dal processo escono definitivamente Stefano Delle Chiaie, Paolo Signorelli e Fabio De Felice


17 febbraioMilano, arrestato Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio ed esponente di primo piano del Partito socialista milanese, mentre incassa una tangente di sette milioni di lire: è l’inizio dell’inchiesta Mani Pulite. Le indagini portano alla luce un diffuso sistema di corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti che vede coinvolti imprenditori, amministratori locali e politici, fino ai vertici istituzionali.
Il crollo del vecchio sistema partitico viene letto come fine della Prima Repubblica”Quando i carabinieri entrarono nell’ufficio di Mario Chiesa non immaginavano quale baratro stessero scoperchiando. L’operazione Mike Papa, sigla che poi fu trasformata in Mani Pulite, in meno di tre anni ha cambiato la storia d’Italia, svelando un sistema di corruzione radicata e contribuendo ad abbattere la prima Repubblica. Dai sette milioni di lire della prima mazzetta ai 150 miliardi del tangentone Enimont, in sedici mesi il pool milanese ha raccolto le confessioni su fiumi di soldi girati dalle imprese alla politica, ottenendo in cambio appalti spesso inutili e leggi su misura: un meccanismo che ha ostacolato la crescita del Paese, dove l’interesse di pochi veniva sempre prima del bene pubblico e risorse enormi furono bruciate facendo lievitare il debito statale. Dal 1995 le indagini si sono focalizzate sul nuovo che avanzava: Silvio Berlusconi, l’imprenditore che aveva sfruttato il vuoto politico e cambiato tutto perché nulla cambiasse. Quelli che leggerete sono gli stalci dei verbali che hanno segnato un’epoca. Molte delle accuse non si sono trasformate in condanne definitive, per mancanza di riscontri e soprattutto per le leggi “su misura” che hanno determinato la prescrizione dei reati (…)” Continua in https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/mani-pulite-vent-anni-dopo

Per saperne di più: https://scienzaecultura.net/2012/10/11/storia-italiana-contemporanea-mani-pulite-e-tangentopoli/


12 marzo: Palermo, la mafia uccide l’europarlamentare Salvo Lima, massimo esponente della corrente andreottiana in Sicilia. E’ ucciso mentre sta uscendo dalla sua villa di Mondello. Numerosi pentiti, dopo le uccisioni di Falcone e Borsellino, hanno indicato in Lima il referente politico della mafia.

14 marzo: Firenze, strage del Rapido 904: la corte d’Appello conferma gli ergastoli per Pippo Calò e Guido Cercola, condanna Di Agostino a 24 anni e Friedrich Schaudinn a 22. Giuseppe Misso è condannato a 3 anni per detenzione di esplosivo, mentre le condanne di Galeota e Pirozzi sono ridotte a 1 anno e 6 mesi ciascuno

21 marzo: il presidente della Repubblica Cossiga difende, con una inusuale esternazione televisiva, la legittimità di Gladio.

24 marzo: la corte di Cassazione assolve in via definitiva i neofascisti Mario Tuti e Luciano Franci dall’accusa di aver eseguito la strage del treno Italicus nel 1974. I due imputati erano stati condannati all’ergastolo nel processo d’appello del 1986. La sentenza era stata poi annullata e seguita da un’assoluzione con formula piena nel successivo processo di Assise di Appello a Bologna

Fine marzo: Iraq, le truppe irachene penetrano profondamente in territorio kurdo. Due milioni di kurdi cercano scampo in Turchia e in Iran. E’ uno più grandi esodi che la storia ricordi. Le foto e le immagini televisive di una popolazione stremata che cerca di sfuggire al massacro perpetrato dalle truppe di Saddam, fanno il giro del mondo.

Aprile: Livorno, incendio, dopo una collisione con una nave cisterna nel porto cittadino, a bordo del traghetto Moby Prince, 140 morti. Le cause della tragedia non sono mai state chiarite.

3 aprile: New York, la risoluzione n. 687 votata dal Consiglio di sicurezza dell’ONU, addotta una riduzione progressiva dell’embargo nei confronti dell’Iraq vincolandolo però alla distruzione delle armi nucleari, chimiche e batteriologiche e i missili a lunga gittata. Su pressione degli Stati Uniti è inserito anche il riconoscimento della sovranità del Kuwait e della sua integrità territoriale sulla base del tracciato della nuova frontiera iracheno-kuwaitiana. Inoltre si chiede il rispetto delle risoluzioni precedenti, vale a dire la liberazione dei prigionieri kuwaitiani scomparsi, il pagamento dei danni di guerra, l’agevolazione degli sforzi umanitari dell’ONU, il rispetto dei diritti umani. Lentamente il regime iracheno si adeguerà su gran parte delle richieste, escludendo ovviamente quella sui diritti umani che rappresenterebbe probabilmente la propria fine.

4 aprile: il viennese Fritz Peter Molden, a suo tempo collegato al Bas (Comitato di Liberazione del Sudtirolo), rivela alla radiotelevisione austriaca l’esistenza di una rete para-militare clandestina equivalente alla “stay-behind” Gladio italiana di cui egli stesso era tra gli organizzatori. Aveva nomi come “Easefull” e “Pilgrim” ed ha avuto parte attiva anche nel terrorismo in Alto Adige. Dichiara Molden: “Si sapeva in anticipo degli atti terroristici in Sudtirolo; si sono tenute riunioni nella valle di Alpach, in Tirolo, con Alois Amplatz, Georg Klotz e altri”.

Il secondo processo d’appello davanti al Tribunale di Bologna per la strage sul treno Italicus si conclude con l’assoluzione dei terroristi del Fronte Nazionale Rivoluzionario Mario Tuti e Luciano Franci, già condannati all’ergastolo in primo grado. La Cassazione respingerà le impugnazioni e la sentenza diverrà così definitiva. La strage resterà senza colpevoli


5 aprile: elezioni politiche, è quasi un terremoto. La Dc scende dal 34,3 per cento al 29,7; il Psi dal 14,3 al 13,6; il Pds (che come Pci aveva il 26) prende il 16,1; Rifondazione Comunista il 5,6; il Msi scende dal 5,9 al 5,4; la Lega di Bossi sale dallo 0,7 all’8,7; i verdi dal 2,5 al 2,8

https://www.wikiwand.com/it/Elezioni_politiche_italiane_del_1992

http://www.reteparri.it/wp-content/uploads/ic/RAV0053532_1992_186-189_17.pdf

Per la prima volta gli exit poll
https://www.youtube.com/watch?v=pZRCfFMRmaM

I risultati

Camera https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=C&dtel=05/04/1992&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S

Senato https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=S&dtel=05/04/1992&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S

Nota per la navigazione: dai link sopra riportati si accede alle pagine dei risultati delle diverse Circoscrizioni, delle singole provincie da qui ai singoli comuni


New York, l’ONU vota la risoluzione 688 sulla protezione dei civili “curdi al nord e degli sciiti al sud” dell’Iraq. Qualche giorno dopo (10 aprile) viene creato un cuscinetto di sicurezza nella regione di Zakhu, nel nord del Kurdistan. E’ l’operazione militare-umanitaria alleata denominata Provide Comfort, organizzata sotto l’egida delle Nazioni Unite. Contemporaneamente il presidente americano George Bush annuncia l’istituzione di una zona di interdizione al volo per l’aviazione irachena a nord del 36° parallelo. Una settimana dopo, Washington propone la creazione di “zone di protezione” per i curdi. Il 21 aprile le truppe americane penetrano in Kurdistan. Il 7 giugno gli Alleati confermano la creazione di una zona di protezione, con l’accordo dell’ONU, in Kurdistan. L’esercito iracheno si ritira dal Kurdistan lasciando campo libero alle milizie dei partiti curdi, che a presto formeranno un governo ed eleggeranno un Parlamento con sede ad Arbil

22 aprile: Milano otto imprenditori sono arrestati per corruzione, concussione e abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta Mani pulite. Gli ordini di cattura sono stati richiesti dal pubblico ministero Antonio Di Pietro. Gli arrestati devono rispondere di affari conclusi dal 1979 con l’Ipab, l’ente comunale di assistenza, gli ospedali Fatebenefratelli, Gaetano Pini, Paolo Pini e Bassini

28 aprile: Roma, si dimette il presidente della Repubblica Francesco Cossiga

2 maggio: avvisi di garanzia per due ex sindaci di Milano e attualmente deputati del Psi: Carlo Tognoli (ricettazione) e Paolo Pillitteri (ricettazione e corruzione). A tirarli in ballo è stato Mario Chiesa, l’ex presidente socialista del Pio Albergo Trivulzio dal cui arresto (17 febbraio) è nato il caso che si sta trasformando in uno scandalo nazionale

6 maggio: Mario Lodigiani, vicepresidente e legale rappresentante della Lodigiani Spa, la quarta impresa edile d’Italia, è arrestato con l’accusa di aver pagato una tangente di tre miliardi per conto di un consorzio di imprese che si sono assicurate l’appalto per il quadruplicamento del tratto Milano-Saronno delle Ferrovie Nord. Finisce in carcere anche Roberto Schellino, ex direttore tecnico della Cogefar – Impresit (impresa leader del settore, passata dal gruppo Romagnoli alla Fiat), accusato di aver pagato tangenti per la costruzione di un padiglione dell’ospedale di Bergamo. Finora sono 20 le persone finite in carcere nell’ambito dell’indagine Mani pulite: 14 imprenditori, 4 politici, 2 funzionari pubblici

7 maggio: a seguito della scoperta di un deposito di armi e di esplosivi in un appartamento di Roma vengono arrestate alcune persone accusate di far parte di Azione Rivoluzionaria Anarchica, un gruppo con riferimenti in alcune città italiane e collegato con ambienti della malavita, responsabile di attentati e di sequestri di persona. L’ispiratore del gruppo è Alfredo Maria Bonanno, direttore della rivista Anarchismo e Provocazione

8 maggio: Milano, Augusto Rezzonico, ex senatore democristiano ed ex presidente delle Ferrovie Nord, confessa di avere intascato una tangente miliardaria e di averla poi girata a Gianstefano Frigerio, segretario regionale della Dc: «Erano soldi per il partito»


9 maggio: Palermo, esce l’ultimo numero del quotidiano L’Ora

www.wikiwand.com/it/L%27Ora

www.facebook.com/leone4040/

La corsa de L’Ora, il quotidiano di Palermo che fece la Storia
Documentario che ripercorre la storia del quotidiano palermitano L’Ora, impegnato nella denuncia della mafia, durante la direzione di Vittorio Nisticò tra il 1954 e il 1975
www.youtube.com/watch?v=EfRq0W1gQJ8

L’ora – Storia di un giornale antimafia
www.youtube.com/watch?v=-rvrJp4B79w


11 maggio: l’ambasciatore Francesco Paolo Fulci è nominato segretario del Cesis (Comitato Esecutivo per i Servizi di Informazione e Sicurezza). Prima della nomina Fulci è stato ambasciatore d’Italia presso la Nato

12 maggio: il senatore Severino Citaristi, tesoriere nazionale della Dc, è raggiunto da un avviso di garanzia per illecito finanziamento del partito: accusato di aver incassato 700 milioni da un imprenditore, è il terzo parlamentare a finire sotto inchiesta dopo i socialisti Carlo Tognoli e Paolo Pillitteri. Il giorno successivo un avviso di garanzia arriva ad Antonio Del Pennino, capogruppo del Pri alla Camera e leader indiscusso dei repubblicani milanesi

21 maggio: strage di Peteano: condanna definitiva per depistaggio dei tre ufficiali dei carabinieri, 3 anni e 1 mese a Giuseppe Napoli e 3 anni e 10 mesi ad Antonio Chirico e Dino Mingarelli


23 maggio: Palermo, nuova strage mafiosa. A Capaci, lungo l’autostrada che collega l’aeroporto di Punta Raisi con la città, vengono uccisi con una bomba il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montanari, Rocco Di Cillo e Vito Schifani. I feriti sono 23. Con un telecomando a distanza viene fatto saltare il corteo delle autoblindate. Sono le 17,58 di sabato 23 maggio.
L’attentato in realtà è avvenuta nel territorio comunale di Isola delle Femmine, ma poco prima del cartello che segnala lo svincolo per Capaci, così da subito, quale luogo del delitto, fu indicato impropriamente questo comune.
L’uccisione di Falcone venne decisa nel corso di alcune riunioni delle Commissioni regionale e provinciale di Cosa Nostra, avvenute tra il settembre-dicembre 1991, e presiedute dal boss Salvatore Riina, nelle quali vennero individuati anche altri obiettivi da colpire. Nello stesso periodo, avvenne anche un’altra riunione nei pressi di Castelvetrano (a cui parteciparono Salvatore Riina, Matteo Messina Denaro, Vincenzo Sinacori, Mariano Agate, Salvatore Biondino e i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano), in cui vennero organizzati gli attentati contro il giudice Falcone, l’allora ministro Claudio Martelli e il presentatore televisivo Maurizio Costanzo.
In seguito alla sentenza della Cassazione che confermava gli ergastoli del Maxiprocesso (30 gennaio 1992), la Commissione provinciale di Cosa Nostra decise di dare il via agli attentati: per queste ragioni, nel febbraio 1992 venne inviato a Roma un gruppo di fuoco, composto da mafiosi di Brancaccio e della provincia di Trapani (Giuseppe Graviano, Matteo Messina Denaro, Vincenzo Sinacori, Lorenzo Tinnirello, Cristofaro Cannella, Francesco Geraci), che avrebbero dovuto uccidere Falcone, Martelli o in alternativa Costanzo. Qualche tempo dopo però Riina li richiamò in Sicilia perché voleva che l’attentato a Falcone fosse eseguito sull’isola.
La strage di Capaci, festeggiata dai mafiosi nel carcere dell’Ucciardone, provocò una reazione di sdegno nell’opinione pubblica. Secondo le testimonianze dei collaboratori di giustizia, l’attentato di Capaci fu eseguito per danneggiare il senatore Giulio Andreotti: infatti la strage avvenne nei giorni in cui il Parlamento era riunito in seduta comune per l’elezione del presidente della Repubblica ed Andreotti era considerato uno dei candidati più accreditati per la carica ma l’attentato orientò la scelta dei parlamentari verso Oscar Luigi Scalfaro, che venne eletto il 25 maggio, ovvero due giorni dopo la strage.


Sulla base della pubblicazione di alcuni articoli di stampa in cui si avanza la tesi dell’esistenza di un’organizzazione paramilitare clandestina legata al Partito Comunista Italiano e denominata genericamente Gladio Rossa, il Procuratore della repubblica di Roma dispone l’apertura di un “fascicolo procedimentale”

Milano, si suicida Franco Franchi, 54 anni, funzionario Usl e braccio destro di Antonio Sportelli, amministratore straordinario della USL 75/1 arrestato per aver intascato una bustarella sugli appalti all’ospedale San Paolo. Oltre al timore di essere coinvolto nell’indagine Mani pulite, sembra fosse turbato dalla scoperta, denunciata con lettera anonima, che non aveva mai preso la laurea in Giurisprudenza inserita nel curriculum. «Sono schiacciato dall’infamia, non posso resistere» scrive nel messaggio lasciato alla moglie

26 maggio: il democristiano Oscar Luigi Scalfaro eletto presidente della Repubblica. Sostituisce il dimissionario Cossiga. Oscar Luigi Scalfaro è eletto con i voti di Dc, Pds, Psi, Psdi, Pli, Rete, Verdi e Lista Pannella

Su mandato dell’autorità giudiziaria di Roma la polizia perquisisce a Salorno l’abitazione di Giancarlo Masiero, ex funzionario del Movimento Sociale Italiano allontanato dal partito. Viene sequestrata documentazione che riguarda anche il terrorismo in Alto Adige. A proposito del quale si accenna alla “costituzione di nuclei di pronto intervento” e si elencano numerosi nomi, compresi quelli di alcuni funzionari della Questura di Bolzano. Verranno perquisite le abitazioni di alcuni iscritti al Msi e Masiero finirà brevemente in carcere. Poi la vicenda sarà archiviata dopo che il giudice istruttore di Bolzano avrà definito Masiero un calunniatore e un “estremista fallito”

27 maggio: Milano, Gianni Cervetti, deputato del Pds, riceve un avviso di garanzia nel quadro dell’inchiesta sui lavori della metropolitana, mentre Renato Massari, deputato del Psi, riceve un avviso per le tangenti delle Ferrovie Nord e dell’Atm. A metterli nei guai sono stati il pidiessino Luigi Carnevale e il socialista Sergio Radaelli: il primo, ex vicepresidente della Metropolitana Milanese, accusa Cervetti di aver incassato a nome del partito 700 milioni di mazzette; il secondo dice di aver gestito in Svizzera svariati miliardi del Psi e attacca Massari, leader dei transfughi socialdemocratici passati al Psi. Lo sviluppo delle indagini ha intanto portato alla formazione di un “pool Mani Pulite” diretto dal procuratore capo di Milano Francesco Saverio Borrelli, coordinato da Gerardo D’Ambrosio e composto, tra gli altri, da Antonio Di Pietro, Gherardo Colombo, Piercamillo Davigo

10 giugno: in un’intervista al quotidiano La Stampa, il senatore democristiano Paolo Emilio Taviani dichiara: “Non esisteva una Gladio rossa. Esisteva però un documentabile apparato militare del vecchio Pci che è stato smontato man mano nel corso degli anni e finalmente da Berlinguer. Però ci sono stati tempi in cui la Vigilanza rivoluzionaria – come si chiamava quell’organizzazione – disponeva di un corpo di armati. Quell’organizzazione è stata uno dei motivi per cui creammo la nostra rete anti-invasione. Sapevamo che una parte di quegli armati era in contatto con i servizi segreti cecoslovacchi”

17 giugno: Lodi, Renato Amorese, 49 anni, segretario del Psi di Lodi interrogato come testimone nelle indagini sullo scandalo delle tangenti, si toglie la vita sparandosi alla testa. Ascoltato il 15 giugno, i magistrati non avevano preso nei suoi confronti alcun provvedimento. Nell’ultima telefonata a un amico si è sfogato, «mi sputtanano, mi sputtanano», alla moglie lascia un biglietto con scritto «Sono un fallito, è per quello che già sai. Ti chiedo perdono». Su un altro foglio, indirizzato al magistrato Antonio Di Pietro, ha scritto: «Sono un uomo d’onore. Le ho detto la verità. Le farò avere il materiale che mi ha chiesto»


28 giugno: Roma, il socialista Giuliano Amato è nominato presidente del Consiglio. Il nuovo governo è un quadripartito sostenuto da Dc, Psi, Psdi e Pli

Il governo: http://www.senato.it/leg/11/BGT/Schede/Governi/0019_M.htm


3 luglio: intervenendo nel dibattito della Camera sulla fiducia al governo Amato, Bettino Craxi, segretario del Psi, sostiene che tutti i partiti che hanno un apparato, anche piccolo, «hanno fatto ricorso all’uso di risorse aggiuntive in forma irregolare o illegale» e che se questa materia deve essere considerata come un crimine «allora gran parte del sistema sarebbe un sistema criminale». Conclusione: «Nessun partito è in grado di scagliare la prima pietra»

5 luglio: la Corte d’appello di Catanzaro pronuncia la sentenza per la strage di piazza Fontana a Milano e reati connessi che vede imputati Fachini e Delle Chiaie, assolti in primo grado. I giudici confermano la sentenza d’assoluzione che, non venendo impugnata, diverrà definitiva.

9 luglio: la Camera concede l’autorizzazione a procedere nei confronti di Carlo Tognoli, Paolo Pillitteri e Renato Massari (Psi), Antonio Del Pennino (Pri) e Gianni Cervetti (Pds), inquisiti nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti a Milano. Non è accolta la richiesta di concedere l’autorizzazione per fatti nuovi che possono emergere nel corso del procedimento. Analoga decisione è presa sulla possibilità di sottoporre gli inquisiti ad arresti e perquisizioni. A favore delle autorizzazioni si esprimono tutti i gruppi parlamentari. Votate a scrutinio segreto, le domande di autorizzazione sono accolte con un grande margine di voti (più di quattrocento sì per tutti e cinque i deputati). La richiesta di arresto è respinta a scrutinio palese, 424 contro 113, sconfitti Lega, Msi-Dn, Rete e parte di Rifondazione Comunista; l’estensione dell’autorizzazione a procedere a fatti nuovi è respinta (395 contro 144) con gli stessi schieramenti

10 luglio: prima manovra finanziaria del Governo Amato. Approvata una imposta patrimoniale sulle abitazioni, i depositi bancari e i conti correnti

13 luglio: il generale Luigi Ramponi lascia il comando della Guardia di finanza e assume la direzione del Sismi. Subentra al direttore interinale Sergio Luccarini

14 luglio: tirato in ballo nell’inchiesta sulla “bretella d’oro” dell’aeroporto di Venezia – Tessera, Gianni De Michelis, leader del Psi veneto, riceve dalla procura un avviso di garanzia per concorso in corruzione. L’ex ministro si dichiara «colpito e amareggiato per l’utilizzazione in sede giudiziaria di costruzioni sociopolitiche fantasiose». A Milano nuovi sviluppi nell’inchiesta di Antonio Di Pietro: arrestato Paolo Scaroni, amministratore delegato della Techint, avviso di garanzia a Luca Beltrami Gadola, imprenditore dissidente del Psi. Parte la richiesta di autorizzazione a procedere contro il senatore Severino Citaristi, segretario amministrativo della Dc

16 luglio: il costruttore Salvatore Ligresti è arrestato con l’accusa di concorso in corruzione aggravata su richiesta dei giudici milanesi: avrebbe pagato tangenti per la metropolitana e per le Ferrovie Nord. È l’arresto più clamoroso dall’inizio dell’inchiesta

18 luglio: sul fondo del mar Tirreno viene recuperato il Flight Data Recorder, ossia la scatola nera, dell’aereo di linea DC 9 della società Itavia caduto nel mare di Ustica il 27 giugno 1980 contenente le principali informazioni sul volo. Il reperto si accerterà che contiene informazioni importanti, ma non quella decisiva in riferimento alla caduta dell’aereo.


19 luglio: Palermo, strage di via D’Amelio. Il giudice antimafia Paolo Borsellino, all’epoca Procuratore della Repubblica a Marsala, è assassinato insieme alla sua scorta. L’attentato segue di due mesi la strage di Capaci, in cui fu ucciso il giudice Giovanni Falcone, amico e collega di Borsellino, segnando uno dei momenti più tragici nella lotta alla mafia.

Gli attentatori fanno saltare una Fiat 126 imbottita con 100 kg di tritolo in via Mariano D’Amelio dove viveva la madre di Borsellino e dalla quale il giudice quella domenica si era recato in visita. Secondo gli agenti di scorta, via d’Amelio era una strada pericolosa, tanto che era stato chiesto di procedere preventivamente ad una rimozione dei veicoli parcheggiati davanti alla casa, richiesta però non accolta dal comune di Palermo, come ebbe a dichiarare in una intervista alla Rai il giudice Antonino Caponnetto.

Oltre a Paolo Borsellino, muoiono il capo scorta Agostino Catalano e gli agenti Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L’unico sopravvissuto è Antonino Vullo, risvegliatosi in ospedale dopo l’esplosione, in gravi condizioni. La bomba era radiocomandata a distanza ma non è mai stata definita l’organizzazione della strage, nonostante il giudice fosse a conoscenza di un carico di esplosivi arrivato a Palermo appositamente per essere utilizzato contro di lui.

Sul luogo della strage arriva immediatamente il deputato ed ex-giudice Giuseppe Ayala che abitava nelle vicinanze. Dopo l’attentato, l’agenda che il giudice portava sempre con sé e dove era solito annotare le informazioni sulle indagini, diventata famosa come “l’agenda rossa” dal colore della copertina, non venne ritrovata.

“Il 21 e il 56, due numeri da giocare al Lotto, magari sulla ruota di Palermo. Invece rappresentano due cifre molto importanti per tutta la nazione: 21 sono gli anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, in cui vennero barbaramente uccisi, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, 56 sono i giorni di distanza da una esecuzione all’altra” http://www.lettera43.it/cronaca/paolo-borsellino-memoria-di-una-morte-annunciata_43675102887.htm


21 luglio: Giuseppe Rosato, 39 anni, dipendente comunale sospettato di aver fatto il cassiere a nome di due ex amministratori del Psi inquisiti, si impicca all’ospedale di Novara, dove era ricoverato per una crisi depressiva

25 luglio: il presidente del Consiglio Giulio Andreotti comunica che ritiene applicabile, in riferimento alla “stay-behind” Gladio, il “regime di inviolabilità” agli atti relativi al Clandestine Planning Committe dell’Alleanza Atlantica (ossia il segreto Nato). Per il resto vige il semplice divieto di divulgazione

26 luglio: Mario Majocchi, 56 anni, vicepresidente dell’Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili, e amministratore delegato della Nessi e Majocchi di Como, una delle maggiori imprese del comasco, si uccide nella sua villa in Brianza con un colpo di pistola alla tempia. Il 24 luglio era stato interrogato dal pm Piercamillo Davigo in merito a una tangente pagata per i lavori sull’autostrada Milano – Serravalle. Non ha lasciato nessun messaggio

31 luglio: governo, sindacati e Confindustria firmano un protocollo di intesa sulla politica dei redditi e il costo del lavoro. Eliminata la scala mobile

2 agosto: il prefetto Alessandro Voci viene nominato alla direzione del Sisde. Subentra al prefetto Riccardo Malpica.

14 agosto: in una lettera inviata al presidente del Consiglio Giulio Andreotti e al ministro della giustizia Claudio Martelli, il presidente della Repubblica Francesco Cossiga scrive che è “necessario chiudere, nei suoi contenuti giuridici-penali la fase del terrorismo, sia quello di sinistra sia quello di estrema destra” e prende posizione a favore della concessione della grazia a Renato Curcio, già delle Br (Brigate Rosse).

21 agosto: Palermo, ucciso l’imprenditore Libero Grassi. Si era rifiutato di pagare le tangenti alle cosche e aveva più volte denunciato pubblicamente il racket delle estorsioni.

Agosto: 10.000 albanesi vengono rimpatriati coattamente

2 settembre: Brescia, Sergio Moroni, 45 anni, deputato socialista, si suicida sparandosi in bocca con un fucile nella cantina del condominio dove abitava con la moglie e la figlia: aveva ricevuto due avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta per le tangenti, uno per il troncone che riguarda le discariche in Lombardia e sulle attività delle Ferrovie Nord, l’altro per i lavori all’ospedale di Lecco. Dal 1980 al 1987 era stato consigliere regionale ricoprendo gli incarichi di assessore al Lavoro, alla Sanità, ai Trasporti. Alle politiche del giugno 1987 era stato eletto alla Camera, poi era entrato a far parte della direzione nazionale del Psi come responsabile della Sanità. Già segretario regionale del Psi in Lombardia, nel 1991 aveva assunto la responsabilità nazionale dell’ufficio Regioni. Ammalato da qualche mese (tumore al rene), era stato ricoverato per tutto luglio all’ospedale San Raffaele di Milano. Ultimamente era stato in Svizzera: doveva sottoporsi a un intervento chirurgico, non ancora eseguito perché secondo i medici era troppo debilitato fisicamente

9 settembre: interrogato dal Pubblico ministero di Roma circa l’esistenza di un’organizzazione paramilitare clandestina legata al Pci e genericamente denominata Gladio Rossa, Giulio Seniga dichiara: “Ho avuto informazioni dirette circa l’esistenza di un apparato di riserva del partito. L’apparato aveva compiti sia in caso di guerra internazionale di supporto all’Unione Sovietica sia in caso di guerra civile interna di lotta rivoluzionaria. Disponeva di molte armi nonché di immobili segreti. Tra i compiti vi era anche quello dello spionaggio a favore dei sovietici e comunque ogni attività che fosse collegata con la guerra rivoluzionaria”. Seniga è stato dirigente del Pci sino al 1954, collaboratore di Pietro Secchia e vice responsabile nazionale della Commissione di vigilanza del partito. Le sue dichiarazioni non otterranno riscontro

13 settembre: la lira, svalutata del 3,5% (7% nel riallineamento con le monete europee) esce dallo SME

17 settembre: il governo vara una nuova manovra di bilancio di 93.000 miliardi per ridurre il deficit

24 settembre: il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi, senatore Libero Gualtieri dichiara al quotidiano La Stampa: “In Alto Adige negli anni sessanta e settanta esisteva un contro terrorismo di Stato. Ci sono alcuni elementi che consentono di parlare di partecipazione di strutture dello Stato non per contrastare ma per alimentare l’attività terroristica degli indipendentisti. Ci sono stati veri e propri atti di contro terrorismo nel nostro territorio e anche in quello austriaco”.

Ottobre: Roma, nasce Alleanza Democratica, movimento politico “trasversale” italiano nato
sull’onda della crisi dei partiti messa in moto dalle inchieste dei giudici milanesi. Nel luglio 1993, nel corso di una convenzione cui partecipavano i Popolari per la riforma di Mario Segni, i repubblicani, i liberali vicini a Zanone, alcuni esponenti del PDS, dei Verdi dei radicali, del mondo cattolico, il progetto sembrava definitivamente decollare. Ma l’ambiziosa ipotesi di Alleanza Democratica di porsi quale motore di un processo di rinnovamento della politica e di superamento dei vecchi partiti doveva ben presto arenarsi per l’indisponibilità del PDS e il rifiuto di Martinazzoli impegnato nella trasformazione della Democrazia Cristiana. Già a settembre Segni si staccava dal movimento e nel gennaio 1994 altrettanto farà il PRI. In realtà alcuni repubblicani anche di primo piano decisero di rimanere rompendo con il loro partito, ma era abbastanza chiaro che il progetto di Alleanza Democratica risultava fortemente ridimensionato. Nelle elezioni politiche svoltesi nel marzo 1994 con il sistema maggioritario, infatti, pur ottenendo 17 deputati e 7 senatori eletti nelle liste dei “progressisti”, Alleanza Democratica non riusciva a superare la quota di sbarramento del 4% prevista per il riparto proporzionale (il 25% dei seggi); molti dei suoi parlamentari aderivano allo schieramento di centro-sinistra dell’Ulivo e venivano rieletti in occasione delle consultazioni anticipate del 1996.

5 ottobre: si svolge a Pomezia un forum per la presentazione della Lega Nazionalpopolare, organizzazione di estrema destra ideata dall’ex fondatore di Avanguardia Nazionale Stefano Delle Chiaie e presieduta dall’ex deputato del Movimento Sociale Italiano Tommaso Staiti Di Cuddia. Sono presenti, tra gli atlri, Adriano Tilgher, Mario Merlino e Bruno Di Luia. L’organizzazione, che ha come simbolo un quadrifoglio verde in campo bianco, si propone di combattere la società multirazziale, l’imperialismo e il capitalismo.

10 ottobre: il giudice istruttore di Venezia dichiara la propria incompetenza territoriale a proseguire l’inchiesta sulla “stay-behind” Gladio e dispone la trasmissione degli atti al Tribunale di Roma. L’inchiesta ha due imputati: l’ammiraglio Fulvio Martini, già direttore del Sismi, accusato di favoreggiamento aggravato nei confronti di alcuni terroristi in contatto con Gladio, e il generale Paolo Inzerilli, ultimo comandante della struttura, accusato di cospirazione politica. Nel dispositivo della sentenza il magistrato afferma “la illegittimità della struttura militare clandestina denominata Gladio”. Venuto a conoscenza della sentenza il presidente della Repubblica Francesco Cossiga invia alla Procura di Roma una lettera di “autodenuncia” in cui, ricordando di avere sostenuto la legittimità costituzionale di Gladio, scrive che gli debbano essere contestate le stesse imputazioni mosse a Martini e a Inzerilli.

11 ottobre: New York, il Consiglio di sicurezza dell’ONU vota la risoluzione 715 che impone una sorveglianza di lungo periodo sull’industria bellica irachena. Questa risoluzione sarà accettata dagli iracheni il 26 novembre 1993

13 ottobre: i rappresentanti delle confederazioni sindacali sono contestati durante lo sciopero generale contro la finanziaria

15 ottobre: Vincenzo Balzamo, deputato e segretario amministrativo del Psi, riceve un avviso di garanzia per corruzione e violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti. Qualche giorno dopo sarà colpito da infarto. Muore il 2 novembre. Nato nel 1929, nei primi anni di militanza era stato un accanito sostenitore dell’alleanza col Pci. Dopo il 1963 si era poi legato a Bettino Craxi diventando tra l’altro ministro dei Trasporti e della Ricerca scientifica. Morente ha mormorato: «La mia coscienza è a posto»

22 ottobre: il governo nega qualsiasi coinvolgimento di strutture di polizia e di sicurezza nell’annosa vicenda del terrorismo in Alto Adige. Rispondendo a una serie di interpellanze il sottosegretario alla Difesa Clemente Mastella, democristiano, dichiara al Senato che “nulla risulta” circa il coinvolgimento della “stay-behind” Gladio in quella vicenda, che “nessuna prova risulta mai emersa” circa la supposta uccisione da parte dei servizi segreti di Alois Amplatz e il ferimento di Giorg Klotz, che “nulla risulta” a proposito dall’arresto da parte del capitano Amos Spiazzi di due carabinieri del Sifar, che “non si hanno riscontri” sul coinvolgimento dei terroristi Norbert Buger, Peter Kienesberger e Herbert Kühn in una organzzazione di sicurezza Nato. Gli interpellanti si dichiarano insoddisfatti.

Novembre: conflitto Cossiga – CSM. PDS, Rifondazione e Rete chiedono la messa in stato d’accusa del Presidente per attentato alla Costituzione. Cossiga, rivolgendosi ai carabinieri, parla della richiesta di messa in stato d’accusa e chiede “giudicatemi voi”. Tre giorni dopo il COCER dei carabinieri vota un minaccioso documento a difesa del presidente

12 novembre: per ordine dell’autorità giudiziaria di Venezia viene arrestato il piemontese Riccardo Trombetta, selezionato a suo tempo per la “stay-behind” Gladio, con l’accusa di traffico illegale di armi con la Croazia. Il suo arresto si aggiunge a quello di una decina di arresti, già eseguiti, di complici veneti, piemontesi, lombardi e friulani. Tra di essi Giuseppe Giovannelli, Edmondo Camurri, Silvano Zonetta e il cittadino israeliano residente a Sanremo Shlomo Oren.

15 novembre: Roma, il giudice istruttore Francesco Monastero proscioglie tutti gli indagati per l’omicidio del direttore di OP Mino Pecorelli, per non avere commesso il fatto.

18 novembre: Roma, il malavitoso Claudio Sicilia, tra i fondatori della banda della Magliana ma divenuto accusatore dei suoi complici, viene ucciso all’interno di un negozio di calzature. Sicilia, campano imparentato con importanti esponenti della Nuova Camorra Organzzata, si era trasferito a Roma nel 1977 occupandosi di traffico di stupefacenti nell’ambito dell’attività della banda della Magliana.

1 dicembre: Firenze, arrestato il latitante Elio Ciolini, che ha assunto il falso nome di Lando Santoni. Era rientrato in Italia dal Perù, dove ha trascorso parte della latitanza dopo aver contribuito a depistare l’inchiesta sulla strage alla stazione di Bologna.

5 dicembre: Milano, presentano ufficialmente la Lega Nazionalpopolare, organizzazione di estrema destra, l’ex leader di Avanguardia Nazionale Stefano Delle Chiaie e Tommaso Staiti di Cuddia, ex dirigente del Movimento Sociale Italiano e presidente della Lega. La quale, secondo i presentatori, si propone di “collegare i movimenti di protesta” per demolire “questa situazione ormai marcia”.

14 dicembre: liberata dai suoi sequestratori Roberta Ghidini, di Brescia, rapita dalla ‘ndrangheta. Per pagare il riscatto il capo della polizia Vincenzo Parisi ha contribuito con 460 milioni, consegnati agli intermediari dal questore di Reggio Calabria Calogero Profeta e dal dirigente della Squadra mobile di quella Questura Vincenzo Speranza. Sottoposti a indagine dall’autorità giudiziaria di Brescia, la loro posizione sarà archiviata

15 dicembre: Roma, Bettino Craxi, segretario del Psi ed ex presidente del Consiglio, riceve dai giudici di Milano un avviso di garanzia con l’accusa di concorso in corruzione, ricettazione e violazione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti: in 18 pagine Antonio Di Pietro e i suoi colleghi gli contestano 41 episodi di malaffare calcolando bustarelle per 36 miliardi

16 dicembre: Patrick Mayhew, Segretario di Stato per l’Irlanda del Nord, in un discorso all’Università dell’Ulster annuncia che il governo inglese è aperto a riconsiderare l’assetto costituzionale dell’Irlanda del Nord e che Sinn Féin, braccio politico dell’IRA, potrebbe essere ammesso a partecipare a futuri colloqui se l’IRA ponesse termine alla propria campagna terroristica

Stoccolma, durante il vertice della Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, il Segretario di Stato americano Eagleburger, propone l’istituzione di quello che diventerà il Tribunale Internazionale dell’Aja per giudicare i responsabili dei crimini contro l’umanità commessi in Jugoslavia a partire dal 1° gennaio 1991

17 dicembre: due sostituti procuratori militari di Padova inviano informazioni di garanzia ai generali Gerardo Serravalle, Fausto Fortunato, Giuseppe Cismondi, Bernardo De Bernardi Bernini Buri, Pietro Savoca Corona e Giovanni Ronco, tutti a vario titolo responsabili della “stay-behind” Gladio. Il reato ipotizzato a loro carico è quello di banda armata. L’inchiesta della Procura militare di Padova sarà poi trasferita a Roma

Il Parlamento europeo adotta la «Risoluzione sulle devastazioni causate dalle mine». Con la risoluzione, si invitano gli Stati a ratificare la Convenzione del 1980 e si chiede alla Cooperazione politica europea di estenderne la portata ai conflitti interni. Si chiede, inoltre, come misura di urgenza, l’applicazione di una moratoria europea di cinque anni sulla vendita, il trasferimento e l’esportazione delle mine antiuomo e dell’assistenza ad esse legata, tranne che nei casi necessari alla riduzione dei rischi, allo sminamento e distruzione delle mine. Infine, viene ribadita l’importanza dell’opera di sminamento e la necessità di assicurarne le risorse necessarie per la prosecuzione ed il suo potenziamento

A seguito dell’uccisione di una guardia di frontiera israeliana, Israele espelle 413 palestinesi.

19 dicembre: il Parlamento sancisce la fine dell’intervento straordinario nel Mezzogiorno e la sua sostituzione con un intervento ordinario, mosso da una duplice spinta: da un lato la volontà di evitare il referendum abrogativo della legge preesistente, il cui certo esito positivo avrebbe lasciato le aree del Mezzogiorno prive di un sostegno pubblico; dall’altro le sempre più pressanti critiche espresse dalla Commissione Europea alla politica regionale del nostro Paese

21 dicembre: il Gruppo di Visegrad, formato da Polonia, Cecoslovacchia e Ungheria, raggiunge il suo risultato più importante con l’istituzione della CEFTA, l’area di libero scambio dell’Europa centrale

29 dicembre: il Decreto legislativo n. 518 segna l’inizio, nelle parole del direttore generale della Siae, della «nuova era del diritto d’autore»: anche il nostro ordinamento giuridico, in attuazione della Direttiva Cee 250/91 relativa alla tutela giuridica dei programmi per elaboratore, riconosce al software la protezione giuridica certa come oggetto di diritto d’autore

30 dicembre: il Consiglio dei Ministri approva il programma di riordino delle partecipazioni statali predisposto dal Ministro del Tesoro, nel quale vengono dettagliatamente esposte le finalità che si intendono conseguire con la privatizzazione delle imprese pubbliche, la cui area è così estesa da risultare difficilmente compatibile con i vincoli derivanti dall’appartenenza alla Comunità Europea.Tali finalità possono essere così sintetizzate:
– riorganizzare la presenza delle imprese pubbliche, superando le aree di inefficienza;
– ammodernare il sistema imprenditoriale pubblico e privato;
– superare le carenze strutturali del sistema stesso consistenti nella mancanza di un adeguato mercato nazionale del capitale di rischio; nella insufficiente dimensione competitiva; nella sottocapitalizzazione delle imprese; nella insufficiente cultura del mercato;
– creare le condizioni per un azionariato diffuso, condizione per l’esistenza di un adeguato mercato del capitale di rischio;
– ridurre l’ammontare complessivo del debito pubblico con il ricavo della vendita delle partecipazioni pubbliche.

Il decreto legislativo 502, «Riordino della disciplina in materia sanitaria», produce una profonda trasformazione nella struttura e nel modello di funzionamento del nostro sistema sanitario. L’elemento più innovativo è rappresentato dalla ridefinizione del ruolo e dei compiti dei soggetti istituzionali del Servizio Sanitario Nazionale conseguente alla separazione tra la funzione di produzione dei servizi sanitari, attribuita alle Aziende ospedaliere ed ai servizi direttamente gestiti dalle Aziende USL, e la funzione di finanziamento e di committenza dei servizi sanitari, esercitata dalle Aziende USL, nell’ambito dei compiti di indirizzo e di controllo propri della pianificazione regionale. Le nuove relazioni funzionali fra le Aziende USL ed i produttori dei servizi sanitari, autonomi o direttamente gestiti dalla stessa ASL, sono definite dal comma 7 dell’articolo 8 del decreto, che fa obbligo alle Regioni e alle ASL di instaurare «nuovi rapporti, fondati sul criterio dell’accreditamento delle istituzioni, sulla modalità di pagamento a prestazione e sull’adozione del sistema di verifica e revisione della qualità delle attività svolte e delle prestazioni erogate».

Con il decreto legislativo n. 504 viene compiuta la riforma del settore della finanza locale, secondo i principi della L. 142/90. Si procede innanzitutto ad un ampliamento dell’autonomia impositiva e ad un rinnovamento del sistema tariffario dei Comuni e delle Provincie, garantendo una maggiore elasticità nella gestione dei bilanci locali ed un allargamento degli spazi di manovra di tali enti. Tra le principali disposizioni contenute nel provvedimento, vi è l’istituzione dell’Ici, imposta comunale sugli immobili.

DURANTE L’ANNO

Flaminio Piccoli e il fratello dell’ex ministro Toni Bisaglia chiedono la riapertura dell’inchiesta sulla morte dell’esponente democristiano, avvenuta in circostanze mai chiarite nel giugno del 1984. Qualche tempo dopo anche il fratello di Bisaglia morirà in circostanze misteriose