L’Onu proclama il 1984 Anno internazionale delle donne in Sud Africa
Gennaio: «C’è una necessità obiettiva di rafforzare i poteri dell’Esecutivo. Nulla deve essere sottratto al controllo del Parlamento ma nulla deve impedire una diversa condizione di efficienza nell’azione del governo»: cosi Bettino Craxi anticipa i temi della riforma istituzionale nella sua prima intervista del 1984. Sulla necessità di una riforma convengono tutti i partiti. Per la prima volta è nominata una commissione parlamentare, presieduta dall’esponente del Partito liberale Aldo Bozzi, che entro l’ottobre 1984 dovrà formulare a Camera e Senato «proposte di riforme costituzionali e legislative» per restituire efficienza e vitalità alle istituzioni
Di seguito in sintesi i temi su cui la commissione bicamerale dovrà formulare proposte di riforma costituzionale:
1) Problemi del Parlamento concernenti la sua formazione con riguardo alla rispondenza degli attuali meccanismi elettorali, alla esigenza di diversificazione tra i due rami, alla sua composizione e numero e alle conseguenti modifiche alla legislazione elettorale
2) Problemi del Parlamento in relazione alla sua struttura e all’opzione tra monocameralismo e bicameralismo, uguale o ineguale e in questo caso ai criteri distintivi
3) Problemi del Parlamento sotto il profilo del procedimento deliberativo e di controllo, della fattibilità delle leggi anche con ipotesi di miglior coordinamento regolamentare tra le due Camere per garantire tempestività delle decisioni e il rafforzamento dei mezzi e strumenti riguardo all’efficacia e alle forme di ispezione politica, nonché alla documentazione e alla circolazione dì notizie
4) Problemi del governo relativi alla sua struttura costituzionale e politica, riorganizzazione dei ministeri, ordinamento della presidenza del Consiglio e disciplina di principio delle funzioni di governo
5) Problemi del governo relativi alla sua legittimazione politica e ai rapporti costituzionali intragovernativi.
6) Problemi del presidente della Repubblica (elezione, sua durata etc).
7) Problemi dell’amministrazione relativi alla sua organizzazione e regolazione funzionale, delimitazione delle varie competenze tra amministrazione diretta, indiretta, regionale e degli enti locali; rapporto tra amministrazioni ministeriali ed enti pubblici economici; disciplina delle competenze e dei procedimenti per le nomine nell’amministrazione indiretta dello Stato, delle Regioni e degli enti locali
8) Problemi dell’ordinamento giudiziario e della giustizia relativi allo status del giudice, alla posizione del pubblico ministero, responsabilità del giudice, disciplina del procedimento giudiziario in rapporto ai tempi, alla disponibilità degli strumenti e alla tutela di diritti della persona
9) Problemi dei controlli amministrativi interni ed esterni, con prevalenza del controllo successivo a quello preventivo, estensione del controllo sulla gestione e disciplina dei controlli sui risultati, problemi relativi all’ari. 81 della Costituzione (approvazione dei bilanci e rendiconti presentati dal governo)
10) Problemi delle autonomie locali e delle regioni, loro autonomia finanziaria e questioni delle leggi quadro
11 ) Problemi della democrazia diretta con la revisione della disciplina del referendum abrogativo delle leggi ordinarie
12) Problemi del rapporto tra potere pubblico e comunità civile, compreso il tema dello statuto dei diritti del soggetto privato, direttamente e indirettamente tutelati (difensore civico, legge sul procedimento amministrativo), tutela della riservatezza e degli interessi diffusi
13) Problemi relativi al rapporto tra Stato e formazioni sociali, ipotesi riforma Cnel
14) Problemi relativi alla democrazia e alla rappresentatività sindacale, all’attuazione del diritto di sciopero e alla ridefinizione della partecipazione dei lavoratori alle decisioni d’impresa
15) Problemi della disciplina delle prerogative parlamentari
16) Problemi di una più ampia e diversa legittimazione nel ricorso alla giustizia costituzionale
Una realtà del nostro Paese estremamente differenziata emerge dall’annuale indagine della Banca d’Italia sui bilanci familiari. Il 10 per cento delle famiglie si divide la metà dei beni reali (casa, gioielli, negozi). Il reddito medio è di 9 milioni e mezzo per individuo e di 15 milioni per famiglia. Il 15,7% abita in appartamenti di proprietà.
«Rivolgiamo un appello perché oltre al propri convincimenti etici, ideologici e politici troviate sul fronte della lotta alla criminalità una unità di impegno e di ricerca». Questa la proposta lanciata alla cultura italiani dal Coordinamento degli studenti napoletani contro la camorra. Un appello che contiene anche un preciso Invito: quello a partecipare a un convegno, indetto appunto dagli studenti napoletani, sul tema «cultura e lotta alla criminalità», in programma a Napoli dal 19 al 21 gennaio. I giovani napoletani, che In questi mesi si sono resi protagonisti di tante lotte insieme ad altri giovani del Mezzogiorno, scrivono: «Siamo consapevoli che sconfiggere definitivamente la camorra e la mafia non è cosa facile, ma non Impossibile. La camorra e la mafia sono forze presenti dentro e fuori lo stato democratico e puntano a destabilizzarlo. Le gravi vicende di questi mesi come la sospensione continua del processi a Cutolo, l’assassinio del giudice Chinnici a Palermo e del fratello del giudice Imposimato a Maddalonl, sono la testimonianza di quanto grande oggi sia il pericolo per la democrazia intera»
Con l’approvazione da parte del governo dello schema di legge per la riforma della Previdenza marinara, ricomincia l’iter parlamentare della legge. Sono circa 4 anni che i lavoratori del settore attendono che la riforma, già prevista nel progetto di riforma generale della previdenza (progetto Scotti), trovi una completa attuazione procedendo allo scioglimento della Cassa di previdenza marinara e all’inserimento dei marittimi nell’Assicurazione generale obbligatoria. In questi 4 anni, circa 8.000 marittimi hanno ricevuto una pensione inferiore a quella che spettava loro, dato che la rendita è stata calcolata su retribuzioni tabellari, cioè più basse rispetto alle retribuzioni effettive su cui sono invece stati versati i contributi. Giustificato il malcontento della categoria espresso in questi anni con scioperi e manifestazioni che non hanno mai trovato un adeguato impegno alla soluzione del problema da parte dei vari governi
Le segreterie Cgil Cisl Uil delle categorie dello Stato, della scuola, delle aziende autonome, dei pensionati e dei lavoratori dell’Inpas sollecitano «il riordino legislativo delle indennità di fine servizio e delle altre attività previdenziali non pensionistiche dei pubblici dipendenti finalizzato all’unificazione del le prestazioni e dei contributi nel comparto pubblico secondo una linea di omogeneizzazione con le analoghe prestazioni spettanti ai lavoratori del settore privato». I sindacati ritengono «ormai mature» le condizioni per l’accorpamento, in un unico ente pubblico gestito a maggioranza dai lavoratori, delle gestioni previdenziali Enpas, lnadel ed Enpdep in modo da superare definitivamente le difficoltà operative e funzionali derivanti dall’attuale frammentazione, realizzando anche una riduzione dei costi.
Secondo uno studio redatto dal Servizio Studi della Banca d’Italia sul settore dei trasporti, l’aviazione civile è il solo settore che “tira”. Il trasporto aereo ha chiuso in attivo la propria bilancia dei pagamenti sia nel 1980 che nel 1981. Il saldo positivo è stato, rispettivamente, di 304, di 340 e di 400 miliardi di lire. Gli altri comparti, il marittimo e quello terrestre (ferroviario e su strada), hanno chiuso in rosso in tutto il triennio considerato. Il passivo più pesante l’ha registrato il trasporto marittimo.
Vado Ligure (Savona), raggiunto l’accordo alla ForniCoke contro il progetto di ristrutturazione dell’azienda. Da una decina di giorni i lavoratori avevano iniziato lo sciopero della fame (forma di lotta inusuale per il movimento operaio Ndr). «Questa forma di lotta – dice Bartolo Berta, della segreteria della Cisl di Savona – si è inserita in un contesto di iniziative e, per noi, non è né singola, perché condivisa da tutti i lavoratori, né singolare, perché guidata dalla volontà di farsi giustizia sommaria rispetto al piano di chiusura». L’accordo, firmato alla presenza del ministro Darida, prevede di mantenere in produzione le batterie IV e V di Vado e di procedere all’integrazione produttiva con la fabbrica di San Giuseppe di Cairo. Nello stabilimento di Vado restano in fabbrica 390 persone e l’esubero di 104 unità si affronterà in sede locale ricorrendo alla cassa integrazione a rotazione e dando precedenza ai lavoratori che hanno maturato o stanno maturando i requisiti per il prepensionamento. L’accordo prevede, poi, un nuovo incontro, nel dicembre 1984 per una verifica delle condizioni complessive dell’Italiana Coke
Il settimanale della Uil, Lavoro Italiano, bandisce un premio giornalistico intitolato a Walter Tobagi come «segno tangibile per ricordare, nel suo valore, la figura e l’opera del Tobagi giornalista, credente, impegnato sul piano politico e civile, sempre in prima persona nelle battaglie sociali sui problemi più scottanti che hanno investito l’Italia in questi anni ed il Tobagi apprezzato saggista e storico del movimento sindacale italiano»
Palermo, accordo tra Comune e Cgil Cisl Uil per abbonamenti ridotti ai pensionati sulle linee di trasporto pubblico urbano. Sono esclusi dagli abbonamenti a tariffa ridotta i pensionati con reddito superiore ai 15 milioni
Potenza, intervenendo – a nome della Federazione unitaria regionale – all’inaugurazione del’Anno Giudiziario, il segretario della Cgil Basilicata Simonetti ha richiamato l’attenzione sulla grave situazione della Basilicata: «è ora di raccogliere la domanda di giustizia – ha affermato a conclusione il proprio intervento – delle forze produttive sane, della chiesa, dei settori non inquinati del mondo politico per rispondere adeguatamente alla crisi della giustizia». Una occasione per fare l’analisi del quadro e delle tendenze della criminalità nella regione e per formulare osservazioni e proposte per la difesa e lo sviluppo della legalità democratica
Roma, il 1984 sarà un anno decisivo per i lavoratori del Lazio: lo ha affermato la Cgil nella tradizionale conferenza stampa di fine anno. «La battaglia grossa – ha detto il segretario regionale Coldagelli – sarà quella per una riforma del collocamento che così come è congegnato completamente sordo ai segnali nuovi che vengono dal mondo del lavoro. Segnali che parlano di mobilità, di necessità di raccordo tra domanda e offerta di lavoro e di far uscire dal sommerso le sempre crescenti diverse forme di lavoro». I disoccupati ufficiali sono quasi 300 mila (232.594 ad ottobre) con un incremento del 5,5%. La cassa integrazione è cresciuta del 30%. Bene il turismo, mentre l’insieme del mondo dei servizi scricchiola ed è proprio nei settori dei trasporti, della sanità e della scuola che il sindacato ha deciso di aprire un nuovo fronte di lotta. In rosso, anche se non marcato come in altre regioni, è il bilancio interno della CGIL: nel Lazio la Cgil ha perso 9.824 iscritti e l’emorragia delle tessere è stata tamponata solamente perché c’è stato un aumento degli iscritti tra i pensionati.
Roma, Dario Caffagni è confermato presidente dell’ANAS
1 gennaio: Città del Vaticano, XVII giornata mondiale della Pace: il messaggio di papa Giovanni Paolo II
Responsabili della vita politica delle nazioni;
operatori della vita economica, sociale e culturale;
giovani, che sperate in un mondo fraterno e solidale;
e voi tutti, uomini e donne, che desiderate la pace!Mi rivolgo a voi all’alba dell’anno 1984, che si annuncia dappertutto pieno di interrogativi e di angosce, ma anche ricco di speranze e di possibilità. Questo appello in occasione della XVII giornata mondiale della pace mi sgorga dal più profondo del cuore, e io so di interpretare il desiderio di molti uomini e donne che in un mondo diviso aspirano alla fraternità. Il messaggio che v’invio è a un tempo semplice ed esigente, perché riguarda ciascuno di voi personalmente, sollecita ciascuno ad offrire il suo contributo di collaborazione allo stabilimento della pace nel mondo, senza scaricarne il peso sugli altri. Il tema che oggi propongo alla vostra riflessione e azione è questo: «La pace nasce da un cuore nuovo» (…)
Ottimismo sì, ma con moderazione. Gli esperti ritengono che il 1984 sarà caratterizzato dal consolidamento della “ripresina” economica, già iniziata alla fine del 1983. I dati sono diversi, ma tutti segnalano per l’Italia un trend cautamente positivo. La crescita del Prodotto interno lordo (PIL) sarà dovuta principalmente all’andamento della domanda estera: le esportazioni di beni e di servizi dovrebbero salire ad un tasso pari al doppio di quello dell’anno appena terminato. Per la domanda interna, invece, il recupero sarà modesto. Ci sarà inoltre un aumento del reddito delle famiglie, una leggera ripresa dei consumi e una più marcata tendenza al risparmio. Le previsioni di spesa per gli investimenti, fatte dai diversi centri studi, sono contraddittorie. Alcuni indicano una risalita, altri parlano ancora di flessioni, meno pesanti, però, di quelle avvenute nel 1983
In un anno le retribuzioni orarie contrattuali di operai e impiegati hanno registrato aumenti che variano da un massimo del 16,1% per i lavoratori della Pubblica Amministrazione ad un minimo del 9.8% per quelli dei trasporti e delle comunicazioni. Lo rileva l’ISTAT nella consueta indagine
mensile: +16,1 % (8,6 è la quota parto dell’incremento dovuto ella scala mobile) nella Pubblica amministrazione; +16% (12,6) nell’agricoltura; +15.6% (11,1) nel commercio, alberghi e pubblici esercizi; +14.9% (10,4) nell’industria; +14,1%(6.8) nel credito e assicurazioni; +9,8% (8,3) nei trasporti e comunicazioni. Nel mese di ottobre – rileva ancora l’ISTAT – l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati è salito, rispetto all’ottobre 1982, del 13,3%
Roma, l’ufficio economico del comitato regionale del PCI traccia il quadro della situazione nel Lazio. Nel settore agricolo la crisi continua in maniera inesorabile: dai 140 mila addetti degli anni 80-81 si passa, con un calo del 25% ai 104 mila del secondo semestre 1983. Nell’industria in tre anni il calo è di 3000 unità, attestandosi sulla soglia dei 400 mila occupati: dato allarmante e in alcuni casi significa l’anticamera della deindustrializzazione. Nel terziario l’occupazione è cresciuta di circa 200 mila unità: in tre anni dai 1.128 mila occupati nei servizi si è passati a 1.321 mila. Per quanto riguarda Pubblica amministrazione e commercio la situazione può considerarsi stazionaria con lo storico bagaglio di inefficienza, sprechi e alti costi. In aumento il turismo, il credito e le assicurazioni.
In aumento le ore di cassa integrazione.
Entra in vigore la legge che rende obbligatorie – raccogliendo con ritardo la direttiva della Comunità europea – etichette più precise e complete su tutti i prodotti confezionati. L’etichetta, dice la legge «non deve indurre in errore l’acquirente sulle caratteristiche del prodotto alimentare e precisamente sulla natura, sulla identità. sulla qualità, sulla composizione, sulla quantità, sulla durabilità, sull’origine e la provenienza, sul modo di fabbricazione e di ottenimento del prodotto stesso»
Ragusa, «Per noi cristiani è un’offesa che dentro il tempio di Marte ci sia il tempio di Dio»: con queste parole, pronunciate nel corso della omelia, padre Giancarlo Grigio, giovane parroco della chiesa di S. Paolo di Ragusa, è entrato in polemica con il suo vescovo, monsignor Angelo Rizzo, che nei giorni scorsi ha benedetto la posa della prima pietra di una cappella all’interno della base missilistica di Comiso che ospiterà i missili da crociera Cruise
Roma, formalizzata l’istruttoria sulla strage di Ustica, affidata al giudice istruttore Vittorio Bucarelli, che la dirigerà fino al 23 luglio 1990
L’Afghanistan entra nel quinto anno di guerra senza che si veda la fine del tunnel. La situazione è confusa e nessuna delle parti ha idea su come finire il conflitto (e forse nemmeno sul perché è iniziato)
Stati Uniti, inizia uno sciopero della fame nei campi di concentramento per stranieri, dove sono ammassate in condizioni devastanti migliaia di persone in fuga dai paesi centramericani senza addebiti penali di sorta. Secondo il portavoce dell’ufficio immigrazione, Waldroup, “non è insolito che un certo numero di detenuti salti qualche pasto”
2 gennaio: i cinque partiti di governo (Dc, Psi, Pli, Pri e Psdi) non hanno accolto di buon grado il discorso di fine anno del presidente della Repubblica Sandro Pertini, soprattutto per la sottolineatura della necessità di un disarmo «totale e controllato».Il Coordinamento nazionale dei Comitati per la pace ha invece inviato al Presidente della Repubblica un messaggio in cui riconosce a Pertini il merito di aver interpretato la volontà di pace e di disarmo «espressa dalle centinaia di migliaia di uomini e di donne che hanno preso parte alle grandi manifestazioni svoltesi in Italia e che ora chiedono di potersi pronunciare in prima persona sulle decisioni di riarmo del nostro paese». «Abbiamo apprezzato in particolare – afferma tra l’altro il messaggio – le sue parole di solidarietà verso il popolo palestinese ed il sostegno al suo diritto ad una patria. Condividiamo inoltre le sue preoccupazioni sulla presenza dei militari in Libano, sui pericoli che una missione di pace si trasformi nel coinvolgimento in azioni di guerra. Per queste ragioni noi chiediamo il ritiro del nostro contingente dal Libano. Signor Presidente, le parole che lei ha rivolto agli italiani danno più forza alle ragioni della pace e del disarmo. Nelle nostre lotte contro i missili a Comiso, contro tutti i missili, il riarmo ed i blocchi, siamo onorati di saperla con coloro che manifestano per la pace».Roma, il segretario generale della Cgil Luciano Lama attacca duramente il governo – «in questo modo si butta a mare tutto» – dopo l’aumento della benzina deciso e attuato durante le festività natalizie
Roma, i senatori comunisti intervengono sulla crisi del settore siderurgico. Il senatore Andrea Margheri ha chiesto in Senato che il governo riferisca in Parlamento sulla difficilissima trattativa in corso presso la Comunità europea; sull’andamento produttivo delle imprese pubbliche e private; sullo stato di collaborazione de l piano generale per l’intero settore siderurgico. La risposta del governo è tanto più urgente quanto più si manifestano in Italia e in tutta Europa aspre tensioni sociali: sono di questi giorni le iniziative di lotta dei lavoratori di Bagnoli (Napoli) e di Cornigliano (Genova)
Nella notte alcuni terroristi dell’organizzazione Proletari per il Comunismo incendiano l’auto parcheggiata davanti all’abitazione di una guardia carceraria a Portici, nel Napoletano. L’auto esplode e un frammento colpisce e uccide Stanislao Ceraso, mentre cerca di spegnere l’incendio.
Ottaviano (Napoli), in un agguato di camorra è ucciso Silvio Iervolino, due anni e mezzo, nipotino di un pregiudicato proposto per la sorveglianza speciale e noto come affiliato all’organizzazione criminale di Raffaele Cutolo
Reggio Calabria, scoppia un nuovo scandalo per la gestione di fondi pubblici. Due consiglieri democristiani denunciano lo “sperpero” di circa 20 miliardi l’anno di contributi CEE elargiti per la produzione – pressoche inesistente – di pesche
Roma, ferito in un agguato l’ambasciatore libico Ammar El Tagazy. Morirà in ospedale una settimana dopo. L’attentato è rivendicato dal gruppo Al Borkan
Torino, una nube di cloro nera ed acre si è sprigionata ieri mattina dalla Fiat Mirafiori, invadendo i reparti per diffondersi anche fuori della fabbrica, per il raggio di oltre un chilometro. Una dozzina di operai più seriamente intossicati sono stati portati all’ospedale CTO, da dove sono stati dimessi poco dopo. L’incidente è avvenuto verso le 7 del mattino, quando a Mirafiori si era da poco ripreso a lavorare a pieno ritmo dopo due settimane di Cassa Integrazione
Nella imminenza della conferenza di Stoccolma sulla pace e sicurezza in Europa, l’agenzia sovietica Tass scrive: “Né la conferenza né gli interventi bilaterali a margine possono sostituire i negoziati che sono stati rotti per colpa degli Usa”. Ancora la Tass commenta l’inizio delle forniture del gasdotto siberiano alla Francia, scrivendo che si è determinato “un colpo schiacciante alla strategia americana delle aggressioni imperialiste”
3 gennaio: mentre continuano le polemiche tra i partiti di governo dopo il discorso del presidente della Repubblica Pertini, il presidente del Consiglio Craxi e il ministro della Difesa Spadolini si sono incontrati per parlare della situazione libanese. Spadolini ha informato il capo del governo del suo recente viaggio a Beirut e dei contatti politici avuti nella capitale libanese. Spadolini – informa un comunicato di Palazzo Chigi – ha riferito a Craxi di aver fatto presente al presidente libanese Gemayel «le linee di fondo dell’azione Italiana, la quale assegna al nostro contingente compiti esclusivi di pace nell’ambito di una soluzione politica del problema libanese», e di avergli ribadito l’intenzione del governo italiano di «ridefinire i criteri della ristrutturazione dei nostri reparti, adeguandoli alle esigenze originarie della missione, tenuto conto del mutamenti intervenuti».Per la prima volta in un comunicato ufficiale del governo, si parla esplicitamente di «mutamenti intervenuti». L’allusione si riferisce alla decisione francese di ridurre il proprio contingente, e potrebbe dar credito alle voci corse nei giorni scorsi, secondo le quali il ministero della Difesa si starebbe orientando verso la soluzione di lasciare a Beirut solo 800 soldati italiani
Il Tempo intervista il rabbino capo della comunità ebraica ri Roma, Elio Toaff, il quale difende Ariel Sharon affermando che non può essergli addossata la responsabilità del massacro di Sabra e Shatilla perpetrato dai cristiani libanesi. Toaff critica inoltre il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Sandro Pertini che ha parlato di “diaspora” per i 4.000 palestinesi “evacuati”; ciò perché “i palestinesi non hanno alle spalle 2000 anni di storia e di sofferenza, non hanno conosciuto la schiavitù, le crociate, l’Inquisizione, i ghetti e infine le camere a gas”. Intanto il ministro degli Esteri israeliano Kimche ha inoltrato una protesta formale per il discorso di Pertini.
Secondo la segreteria della Cgil è ancora possibile tenere in vita la trattativa con il governo se saranno ritirati gli ultimi provvedimenti economici, proponendone altri che annullino l’effetto deteriore di quelli già decisi. È questo il senso di una lunga dichiarazione di Luciano Lama e Ottaviano Del Turco al termine della riunione della segreteria della CGIL. La segreteria ribadisce che, comunque, al primo posto di un eventuale confronto devono esserci i problemi drammatici dell’occupazione, non la scala mobile. Il governo innanzitutto, dopo il colpo di mano di fine anno, deve «ripristinare le condizioni che consentano lo svolgimento di una trattativa che restituisca credibilità alle parti e certezza di conclusioni attendibili in tempi brevi»Mosca, «Le tendenze all’aumento della tensione internazionale continuano a manifestarsi in modo preoccupante», lo ha affermato Vladimir Zagladin, primo vice responsabile della sezione esteri del Comitato Centrale del PCUS nel tradizionale incontro per il nuovo anno con i corrispondenti dei giornali dei partiti comunisti accreditati a Mosca. Zagladin, in pratica, ha spaziato su tutti t temi della politica interna ed estera, ha insistito a lungo rispondendo alle domande sulla disponibilità sovietica a contribuire ad un miglioramento del clima internazionale, ma, ha ripetuto, «non possiamo procedere da soli su questa strada. Finora non abbiamo visto nulla che dimostri la volontà dell’altra parte di creare le condizioni per colloqui seri. Le proposte che ci sono state fatte, implicano il riconoscimento sovietico della superiorità militare dell’Occidente. Su queste basi, non si può fare nulla di costruttivo. Ma se verranno, da qualsiasi parte, proposte costruttive. noi siamo pronti ad accoglierle con la massima sollecitudine»Tunisia, continua la rivolta popolare dopo l’aumento dell’80% del prezzo del pane. Il governo, che ha grosse difficoltà a mantenere il controllo della situazione, ha proclamato lo stato d’allerta e indetto il coprifuoco. La protesta, scoppiata nel sud, è esplosa anche nella capitale con saccheggi e incendi
La Federazione CGIL CISL UIL ha condannato l’invasione del Sudafrica in Angola. Per il sindacato l’azione militare sudafricana «suscita lo sdegno più profondo e la condanna dei lavoratori italiani». Nel documento si sollecitano iniziative anche sul piano europeo per sottrarre il popolo namibiano alla dominazione del Sudafrica
Napoli, presso la sede dell’Intersind è siglato l’accordo fra FLM e Alfa Romeo per lo stabilimento di Pomigliano d’Arco. Lo stato di crisi dell’azienda è stato prorogato a tutto il 1984 ed è stata definita una nuova disciplina per il personale che dovrà eventualmente andare in Cassa Integrazione e per il quale sarà attuata la rotazione.Resta, invece, in alto mare la situazione dello stabilimento di Arese (Mi), malgrado le ripetute richieste di ripresa della trattativa. A sostegno della vertenza sciopero a Milano il 13 gennaio
70 lettere di licenziamento sono state recapitate ad altrettanti lavoratori della CIC (Compagna internazionale del caffè) importante torrefazione di Ariccia (Roma)
Ha il sapore dell’irrisione più aperta e sprezzante per la lotta operaia che dura da sei anni e per l’intera città di Rieti l’ultimo voltafaccia della Snia: con una lettera al ministro dell’Industria, Altissimo, ed al presidente della finanziaria Gepi, Bigazzi, l’azienda in barba a tutti gli impegni sottoscritti, ha fatto sapere di non avere più alcun interesse alla riconversione della fabbrica reatina chiusa dal luglio 1978. La motivazione più forte addotta – si apprende da una nota della CGIL reatina – sarebbe una generica «incompatibilità tra tempi burocratici ed interessi industriali»
La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo ha disposto il sequestro di alcuni beni immobili di proprietà del boss mafioso Francesco Madonia, di 60 anni, e del figlio Giuseppe, di 32. Si tratta di terreni, alcuni in provincia di Palermo, altri nel trapanese, e di tre appartamenti
Un appello per il dritto al lavoro dei portatori di handicap è stato lanciato da magistrati, sindacalisti e parlamentari. Fra i primi firmatari i deputati Spagnoli a Rodotà, i magistrati del Lavoro Bentivogli, Calamida, Di Lucca e Pivetti, i sindacalisti Marta Ferrari, Garrocchio e Moscheni.
Bologna, una candelotto esplode all’ingresso dello stabile in cui ha sede il Circolo Felsineo. Tanto spavento, vetri rotti, nessun ferito
Milano, l’Alfa Romeo cita in giudizio, chiedendo un forte risarcimento, l’Flm che ha titolato un manifesto “cassintegratissima Alfa” – parafrasando il termine “chilometrissima” dello slogan aziendale – ciò che secondo l’Alfa ha “danneggiato gravemente l’immagine dell’azienda”
Madrid, l’organizzazione terroristica GRAPO (Gruppo di resistenza antifascista primo ottobre) ha rivendicato l’attentato avvenuto in un sobborgo della capitale, nel quale sono stati uccisi due agenti di polizia
Francia, tensione alla Talbot di Poissy. L’azienda minaccia la chiusura dello stabilimento e i sindacati sono divisi sulla linea da seguire. Tensioni e tafferugli fra gli stessi lavoratori. Rinviata la ripresa del lavoro. Manifestazione organizzata dalla CGT per evitare i licenziamenti
4 gennaio: Libano, più di cento morti e 360 feriti costituiscono il bilancio dell’attacco aereo condotto dall’aviazione israeliana contro la città di Baalbeck, nella valle della Bekaa, e i villaggi circostanti. Colpito anche il campo palestinese di Wavell. Il bombardamento segna una netta escalation dell’aggressione militare israeliana contro il Libano, mettendo in serio pericolo «il piano di pacificazione e di sicurezza» che il governo libanese sta cercando di varare
I segretari generali della Federazione unitaria Lama, Carniti e Benvenuto hanno inviato al segretario del sindacato tunisino UGTT, Habib Achour, un telegramma di solidarietà nel quale esprimono «preoccupazione» per la situazione sociale determinatasi in Tunisia a seguito della protesta popolare per le misure economiche adottata dal governo e per le notizie relative ai morti e feriti
Roma, firmato l’ipotesi di contratto per i 15 mila dipendenti dell’Anas. Tra i punti più significativi: il mantenimento del potere d’acquisto dei salari, la valorizzazione della professionalità, l’aumento del premio di produzione come riconoscimento dell’impegno dei lavoratori, oltre alla riduzione dell’orario di lavoro, i diritti di informazione, la sanatoria per il personale precario, la contrattazione decentrata, l’avvio della riforma dell’Azienda
Taranto, sciopero di 4 ore dell’industria. Oltre 20.000 persone partecipano alla manifestazione per l’approvazione immediata, con le modifiche proposte dalla FLM, del piano per la siderurgia, per salvare e rilanciare il quarto centro siderurgico, ma anche per chiedere al governo una politica industriale capace di costruire sviluppo e occupazione. Due lunghi cortei sono confluiti in piazza della Vittoria. In prima fila gli operai dell’Italsider, accanto a loro anche i lavoratori delle aziende appaltatrici, del cantieri navali, i chimici e gli edili. I cortei erano aperti dai gonfaloni di decine di comuni, quello della città di Taranto, della Provincia e della Regione
La Comunità Europea ha stanziato 160 miliardi, di cui 105 all’Italia, per finanziare progetti d’investimento in piccole e medie imprese, capaci di creare nuova occupazione nelle aree particolarmente colpite dalla crisi della siderurgia e delle miniere di carbone. Gli stanziamenti avverranno attraverso grandi istituti di credito ai quali sarà affidato il compito di ripartire i prestiti globali: il Mediocredito Friuli-Venezia Giulia otterrà 15 miliardi per permettere la creazione di 500 posti di lavoro, di cui 350 verranno offerti ad operai siderurgici. All’IMI andranno 50 miliardi, da utilizzare in Val d’Aosta, a Genova, a Sesto San Giovanni, a Brescia, ad Alessandria, a Novara, a Torino e nel Friuli-Venezia Giulia. La cifra servirà a creare 1800 posti, di cui 1200 per ex dipendenti delle acciaierie. Un prestito globale di 40 miliardi sarà erogato al Mediocredito ligure. Nella regione che è stata più colpita dalla crisi dell’acciaio (il settore ha perso negli ultimi anni ben 5400 addetti) verranno creati circa 1500 nuovi posti di lavora. Circa un migliaio saranno destinati al riassorbimento degli operai espulsi dagli impianti siderurgici
Roma, il PCI ha presenta le sue proposte (che si tradurranno in iniziativa legislativa) per la ricostruzione, lo sviluppo e la rinascita delle zone colpite dal sisma del 1980. Documentate la lentezza e la dispersione di denaro pubblico (anche per fini clientelari) nel processo di ricostruzione
Roma, i comunisti delle regioni e delle organizzazioni interessate al futuro della bieticultura italiana si sono incontrati a Botteghe Oscure presso la sezione agraria centrale. La riunione è stata conclusa da Luciano Barca. Dopo la nomina del commissario straordinario presso il gruppo Montesi, la bieticultura continua ad attraversare un momento particolarmente delicato e da alcune decisioni del governo dipende l’estensione della semina e, quindi, la futura produzione di zucchero.
Il Pci chiede che entro il 15 gennaio il governo presenti il piano bieticolo-saccarifero, in modo che possa essere approvato entro la fine di febbraio. Il piano dovrà affrontare i punti più acuti del problema industriale, ma non dimentichi le difficoltà dell’agricoltura, dove urgono misure per aumentare la resa per ettaro.
Gruppo Montesi: la richiesta più urgente riguarda il pagamento di quanto dovuto ai coltivatori, perché da questo dipende la semina. È anche necessario che il commissario presenti al più presto il piano di risanamento del gruppo.
Gruppo Maraldi: si avvicina la scadenza del commissario e sono in atto manovre finanziarie private non limpide. Bisogna preparare per dopo una soluzione, invece, più unitaria possibile, con tutte le componenti professionali, tutte le centrali cooperative e le associazioni, ma comunque costituire un polo cooperativo nazionale capace di intervenire anche al Sud. I rischi, attualmente, sono particolarmente gravi per la bieticultura meridionale. Infine nella riunione è stata da tutti ribadita la necessità, ferme restando le riserve alla legge istituita, che la RIBS sia effettivamente costituita e dotata di mezzi
Venezia, cassa integrazione per 800 lavoratori dei Cantieri Breda. Il provvedimento riguarda un terzo dei dipendenti (che sono 2.450) ed entrerà in vigore a partire dal prossimo lunedì. Era nel’aria da tempo ma ha suscitato preoccupazione perché si teme lo smantellamento dell’attività produttiva.
Rinnovato il consiglio di fabbrica all’Anic di Pisticci (Matera), la più grande fabbrica lucana (2.800 dipendenti). Alla Cgil sono andati il 41,43 per cento dei voti (con un aumento del 14,76 rispetto alle precedenti elezioni) e 29 delegati; alla Cisl raggiunge il 32,86 per cento (-4,92) e 23 delegati, alla Uil il 24,29 (-0,16) e 17 delegati. Scompaiono i sindacati autonomi e rimane un solo delegato non iscritto, rispetto ai 6 precedenti
Perugia, scioperi di due ore ed assemblee di reparto alla IBP
Palermo, trovata la sala torture sala dalla mafia. Il covo situato vicino al porticciolo di Sant’Erasmo, tra negozi di pesce e un panifìcio: pistole, esplosivi, eroina, corde. Tra gli arrestati anche il noto penalista Salvatore Chiaracane, difensore del boss Marchese
Brindisi, esplode un laboratorio di pasticceria: il bilancio è di tre morti, otto feriti e un edificio seriamente
Civitaquana (Pescara), brutta storia di emarginazione, solitudine, avvilimento dei genitori, ostacoli burocratici, serie di «no» cortesi ma invalicabili: è la risposta della società «civile» alla madre di un bambino nato cieco e che a tre anni non può entrare in asilo perché manca l’insegnante di sostegno e la maestra non se la sente di tenerlo con gli altri. Il provveditorato agli studi di Pescara aveva chiesto al ministero 18 insegnanti di sostegno, ne ha avute solo sette. Un insegnante nominato dall’Unità Sanitaria non è arrivato: il comitato di controllo ha bocciato la delibera e Federico resta così a casa, solo.
La Francia è il Paese più gradevole dove vivere. Questo il risultato di una ricerca fatta dal settimanale britannico Economist, prendendo in esame i maggiori dati statistici sulla situazione politica, culturale, sociale, sanitaria, economica e climatica dei 23 Paesi maggiormente industrializzati. La Francia ha preceduto la Repubblica Federala Tedesca, mentre l’Italia è stata classificata al quinto posto, dietro Australia e Giappone, affiancate al terzo posto
5 gennaio: Catania, un commando della famiglia catanese dei Santopaola, composto da Aldo Ercolano, Enzo Santapaola, Maurizio Avola, Marcello D’Agata, Franco Giammusso, uccide il giornalista e scrittore Giuseppe Fava. «Ancora una volta si è voluto far tacere una voce della pubblica opinione impegnata contro la criminalità organizzata»: è scritto nel messaggio del presidente della Repubblica, Sandro Pertini. Il presidente esprime il suo profondo cordoglio per il delitto mafioso nel quale è rimasto vittima Giuseppe «Pippo» Fava. «E questo nuovo attacco alla libera stampa – scrive il Presidente Pertini alla Federazione nazionale della stampa – conferma la necessità di perseguire la lotta senza quartiere contro le barbarie della mafia»Roma, dopo lo sciopero e la manifestazione di Taranto, la questione dei tagli, della loro quantità e qualità nel settore siderurgico sarà al centro dell’attenzione del governo, della Comunità europea, dei sindacati e delle forze politiche. La Flm (Federazione lavoratori metalmeccanici) ha in programmi incontri con Finsider, mentre è saltato l’incontro con i ministri Darida e Altissimo. Sul tavolo della trattativa peserà un primo problema concreto: il rischio che l’Italsider, la Nuova Sias e le Acciaierie di Piombino blocchino il pagamento degli stipendi. La Finsider, Infatti, se non verrà ricapitalizzata non ha più una lira: le perdite (1620 miliardi) hanno ormai superato un terzo del capitale sociale.
La trattativa non verterà solo su questo punto, restano aperte, infatti, le questioni di Bagnoli e di Cornigliano. Per l’impianto napoletano i sindacati hanno già detto che deve essere riaperto senza attendere la concessione delle extra quote da parte della CEE. Il governo ha fatto un piccolo passo avanti, rispetto alla iniziale posizione: ha chiesto alla Finsider di valutare se questa possibilità esiste. Mentre a Roma iniziava l’incontro, gli operai di Bagnoli sono scesi di nuovo in piazza. Migliaia di lavoratori hanno attraversato in corteo le strade del centro di Napoli, poi una delegazione si è recata alla Regione e in Prefettura. La Flm nazionale sostiene che«sulla vicenda dell’impianto campano misurerà l’operato del governo e della Finsider». «La trattativa per Bagnoli – informa la nota del sindacato – riprenderà il 10 gennaio». La discussione è, quindi, tutt’altro che chiusa.Verrà poi affrontata anche la situazione di Cornigliano: i privati hanno già consegnato all’IRI il piano da loro preparato e ora attendono risposte.
Foggia, sciopero generale: in piazza ottomila lavoratori, molti giovani e donne, a manifestare non solo per difendere le fabbriche in crisi, ma anche per avviare un effettivo processo di sviluppo economico e sociale. L’area di Foggia e dell’intera Capitanata è stata profondamente investita dalla crisi economica e occupazionale. I disoccupati sono oltre 45 mila; i lavoratori in cassa integrazione sono più di 900 nel solo capoluogo, ai quali vanno aggiunti le centinaia di lavoratori di piccole e medie imprese colpite da forti crisi.
Savona, lavoratori in piazza dopo la decisione dell’ENI di chiudere l’impianto della Fornicoke di Vado Ligure. Oltre un migliaio di lavoratori ha dapprima rallentato il traffico sulla statale Aurelia, per poi bloccare completamente la ferrovia
Francia, continua la mobilitazione operaia contro la crisi della Talbot. Scoppiano violenti scontri tra manifestanti e polizia: 55 feriti, di cui una ventina gravi. Le officine di Poissy sono circondate dalla polizia. Sciopero ad oltranza deciso dalla CFDT. La CGT è favorevole invece a un referendum tra i lavoratori
Libano, sciopero generale nella zona orientale del paese per protesta contro l’incursione aerea israeliana dei giorni scorsi. Per tutta la mattinata si è continuato a scavare fra le macerie degli edifici distrutti alla ricerca di eventuali altre vittime. Il bilancio è per ora di oltre cento morti e quattrocento feriti, in larga parte civili, tra cui numerosi studenti di una scuola
Varsavia, il primo ministro e primo segretario del POUP, generale Wojciech Jaruzelski ha incontrato con il primate della Polonia, cardinale Jozef Glemp. Discussi i problemi fra Stato e Chiesa e le tensioni internazionali. Espressa la comune «preoccupazione» per la corsa al riarmo
Catania, tre uomini sono stati uccisi in due diversi agguati mafiosi nelle campagne fra Adrano e Bronte, due comuni sull’Etna ad una quarantina di chilometri da Catania
6 gennaio: Roma, la Direzione del Pci si riunisce per analizzare lo stato della trattativa governo-sindacato. La situazione si presenta abbastanza confusa. Mentre il sindacato lancia un segnale di ritrovata compattezza con la convocazione della segreteria unitaria poche ore prima della ripresa della trattativa al ministero del Lavoro, il governo viceversa invia un segnale contraddittorio al punto che quasi certamente sarà indotto a chiedere un rinvio di qualche giorno dell’incontro con le parti sociali. La Confindustria, intanto, cerca di approfittare della situazione, sganciandosi dal contenzioso politico per porre semplicemente la questione di una modifica strutturale della scala mobile, anche con un accenno di ricatto sui decimali del punto di contingenza.
Il documento approvato dalla Direzione:https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/pci/documento-approvato-dalla-direzione-6-gennaio-1984
Con la prima busta paga del 1984 scattano le restrizioni sugli assegni familiari.
Se il reddito supera i 28 milioni annui, infatti, cominciano i tagli: a seconda delle persone a carico si riducono gli assegni, fino a prestazioni zero per chi ha una famiglia con 34 milioni milioni di reddito all’anno
Palermo, arrestato con l’accusa di corruzione Salvatore Stornello, socialista, vicepresidente della Regione e assessore al Territorio e all’Ambiente. L’inchiesta che ha portato all’arresto di Stornello fa parte di un’indagine su una catena di estorsioni riconducibili al clan Giardili – Pazienza e ad altre dieci persone accusate di associazione mafiosa
Una bettolina che trasporta sul Po il combustibile di alimentazione alla centrale termoelettrica dell’ENEL di Porto Tolle ha subito un incidente ed una quantità imprecisata di olio pesante è finita nel Po della Pila. Durante lo scarico del combustibile sarebbero stati lasciati aperti per errore alcuni bocchettoni e l’olio è finito nel fiume. Impressionante il danno ambientale causato
Torino, mezzo migliaio di operai hanno incrociato le braccia per mezz’ora nello stabilimento Meccanica della Fiat Mirafiori, per protestare contro il rincaro della benzina e gli altri provvedimenti economici del governo
Roma, 200 detenuti del carcere di Rebibbia hanno cominciato lo sciopero della fame chiedendo l’applicazione della riforma penitenziaria del 1975, la riduzione della carcerazione preventiva, lo snellimento dei procedimenti penali. Anche a Bologna alcuni detenuti stanno attuando lo sciopero della fame da quattro giorni per protestare contro le norme dell’articolo 90 che ha modificato i regolamenti carcerari e per migliori condizioni igienico-sanitarie. I detenuti chiedono l’intervento di una commissione formata da parlamentari e giornalisti che verifichi lo stato di degrado in cui vivono i reclusi
Castellamare di Stabia (Napoli) crack della Cassa Popolare Stabiese. Migliaia di risparmiatori rischiano di perdere i loro averi. Per anni la Cassa Popolare Stabiese ha operato indisturbata nonostante le insistenti voci di collusioni con ambienti della camorra
Torino, raggiunta un ipotesi d’accordo per la Gazzetta del Popolo. Secondo questo possibile accordo a maggio il quotidiano potrebbe ritornare in edicola
Milano, Leonardo Mondadori sostituisce Mario Formenton alla presidenza di Retequattro
Parigi, manifestazione, dopo gli scontri dei giorni scorsi, a sostegno dei lavoratori della Talbot. Alcune migliaia di persone sono sfilate per le vie di Parigi, dalla Nation alla Bastiglia, rispondendo all’appello della Cgt e per denunciare le provocazioni padronali e le violenze delle sue milizie, il razzismo, per difendere l’impiego e affermare la solidarietà tra i lavoratori francesi e gli immigrati
Tunisia, il presidente Bourghiba annulla l’aumento del pane e della pasta. Una esplosione di
gioia e di libertà travolge tutto il paese, dopo le drammatiche ore di sangue e di tensione vissute negli ultimi sette giorni
7 gennaio: Un’indagine dell’INPS definisce degenerato il sistema fiscale italiano e sottolinea come lo Stato sia incapace di accertare i redditi da lavoro autonomo: Il 67% dei professionisti dichiara meno di 15 milioni all’anno e nel 1981 il 22 per cento si è tenuto addirittura sotto i 3 milioni. Nel 1980 il reddito medio da lavoro dipendente era pari a 8 milioni e 700 mila lire. Quello artigiano era di 6 milioni e 197 mila lire e quello da commercio di 6 milioni e 528 mila lire. L’anno successivo il primo è salito a 11 milioni, il secondo è rimasto a 6 milioni e 664 mila e l’ultimo è arrivato a 7 milioni 314 mila. Per il sindacato è inaccettabile la sperequazione del trattamento fiscale. Tanto più che a condizionare l’esito del confronto è già stato adottato un provvedimento pesante e unilaterale, come l’aumento di 105 lire al litro del prezzo della benzina. Il segretario generale della CGIL. Luciano Lama afferma che è «indispensabile l’adozione dei redditi presuntivi per i lavoratori non dipendenti, così come bisogna modificare la folle politica dei tassi di interesse dei BOT e CCT».Contemporaneamente l’Istat rileva che l’occupazione è ferma ai livelli del 1960
Fluminimaggiore, centro minerario dell’lglesiente, sciopero generale cittadino e «marcia del lavoro» dal paese sino alla miniera di Santa Lucia (di proprietà della Sarramin, dell’ex gruppo Sir messa in liquidazione dopo lo scioglimento della società), per sollecitare la ripresa dell’estrazione e della lavorazione della barrite, attività sospese da oltre un anno e mezzo e alle quali era impegnato un centinaio di lavoratori, da allora senza stipendio. La marcia è stata indetta per sollecitare il rispetto di un protocollo di intesa tra Regione e azienda per il passaggio della miniera alla società del gruppo Eni. Alla manifestazione, guidata dal sindaco e dal parroco, hanno partecipato alcune centinaia di lavoratori e cittadini
Catania, una folla numerosa partecipa al funerale di Giuseppe Pippo Fava. Mentre il sindaco nega la matrice mafiosa, il questore è netto nel suo giudizio Agostino Conigliaro: «Abbiamo fatto una scelta di indagine chiara. La più logica: questo è un delitto di mafia»
Palermo, dopo l’arresto dell’assessore Stornello, il Pci chiede le dimissioni della giunta
Piombino (Livorno), un abbraccio ed un lungo applauso del pubblico: il sindaco comunista di Piombino, Paolo Benesperi,ha voluto ringraziare così il vescovo Lorenzo Vivaldo che ha preso la parola durante l lavori del consiglio comunale, riunito in seduta straordinaria per discutere
di pace. Un gesto spontaneo, accolto con il sorriso sulle labbra da questo vescovo, considerato uno dei maggiori studiosi del rapporti tra Chiesa e movimento operaio, che ha la schiettezza, la parlata pulita e chiara di chi è abituato a stare in mezzo alla gente
Perugia,oltre 500 firme sono state raccolte in poche ore: le donne umbre dicono «no» alla permanenza del contingente italiano in Libano e ne chiedono il ritiro immediato, sottoscrivendo per prime l’appello lanciato dal gruppo delle parlamentari elette nelle liste del PCI. L’iniziativa.della quale in Umbria si sono fatte promotrici anche la Commissione femminile provinciale di Perugia del PCI e le rappresentanti di numerosi consigli di fabbrica. Le lavoratrici dellostabilimento «Luisa Spagnoli», minacciate dalla pesante crisi in cui versa questa fabbrica, della «Perugina», delle aziende tessili di Perugia, docenti universitari e studentesse non hanno esitato a pronunciarsi per la pace, per il ritiro immediato delle truppe italiane dal Libano.
Monaco di Baviera, di nuovo in azione Ludwig: un incendio doloso distrugge la discoteca Liverpool. Muore per le ustioni riportate la cittadina tedesca Corinna Tartarotti
Parigi: la Direzione aziendale della Talbot assicura che il lavoro «riprenderà gradualmente». Ma dopo i violenti scontri dei giorni precedenti la situazione resta molto incerta e nulla si sa sui 1900 licenziamenti decisi dall’azienda. Continua così la divisione tra i lavoratori che ha portato la CFDT respingerli in blocco e il piano sociale che dovrebbe accompagnare la ristrutturazione
su cui la CGT ha basato l’accettazione dell’intesa concordata tre settimane fa tra il governo e la
Peugeot. Al momento questo piano resta soltanto una promessa del tutto aleatoria.
Tunisi, il presidente Burghiba destituisce il ministro dell’interno, Driss Guiga, facendone cosi il capro espiatorio della repressione. La situazione sta gradualmente ritornando alla normalità
Luanda, nuova aggressione del SudAfrica nei confronti dell’Angola. L’invasione sudafricana
sta letteralmente devastando le regioni dell’Angola meridionale. Il capo di stato maggiore sudafricano, generale Constand Viljoen, ha dichiarato alla stampa che nel corso di un’ampia e violenta battaglia durata tre giorni nel sud dell’Angola sono stati uccisi 324 fra guerriglieri della
SWAPO (l’organizzazione indipendentista della Namibia Ndr), soldati angolani e soldati cubani.
8 gennaio: cinema chiusi in tutta Italia. La Federazione lavoratori dello spettacolo e dell’informazione CGIL, CISL, UIL ha indetto uno sciopero nazionale di 24 ore per il rinnovo del contratto
La Finsider rende noto il proprio piano sugli acciai presentato in sede comunitaria che, accettando i previsti tagli per 5,8 milioni di tonnellate, prevede fra l’altro la chiusura dell’ex Teksid di Torino, lo smantellamento dei treni a lamiere, a travi e a vergella di Bagnoli, del treno a caldo di Cornigliano, di quelli a profilati di Piombino, Marghera, Aosta, Sesto San Giovanni. Saranno licenziati, entro il 1985, 26.500 lavoratori, circa un quarto degli attuali occupati, oltre a 19.000 prepensionamenti. Fra l’81 e l’83, i tagli effettuati hanno riguardato 16.000 posti.
La Flm decide 4 ore di sciopero entro il 14 gennaio
Castellanza (Varese), scioperano e manifestano i lavoratori della Montedison contro le espulsioni. L’iniziativa non è condivisa dai sindacati confederali
9 gennaio: per la siderurgia il ministro Altissimo sollecita dagli industriali privati i dati sull’effettiva capacità produttiva del settore, mentre Darida, Prodi e Roasio riferiscono alla Commissione bicamerale per la ristrutturazione e riconversione industriale. I lavoratori del settore sono in agitazione: scioperi e manifestazioni a Napoli (il 13, il 16 e il 20 gennaio); il 17 gennaio sciopero nazionale del gruppo Terni. Nei giorni successivi sono in agitazione i lavoratori degli stabilimenti acciai speciali (23 gennaio), della Finsider di Torino (24 gennaio), dell’ltalsider e Italcantieri di Genova (27 gennaio), di Savona e alle acciaierie di Piombino (31 gennaio). Da Bruxelles, il 26 gennaio, arriva il via libera per la produzione nello stabilimento di Bagnoli di 2 milioni di tonnellate d’acciaio
La Federazione unitaria calabrese dichiara che la decisione del Cipe di installare la centrale a carbone «non è accettabile perché fa di Gioia Tauro un’area di servizio, presuppone un terminale carbonifero e lascia senza adeguate garanzie il problema della salvaguardia ambientale». Nei giorni successivi anche la Cgil nazionale interviene sulla questione chiedendo la sospensione e il rinvio della decisione secondo l’indicazione della Commissione Bilancio della Camera: ciò al fine di aprire subito una trattativa serrata «dalla quale emergono i primi apprezzabili passi in direzione di un piano di recupero e di rinascita della Calabria e di ricontrattare le finalità dello stesso impianto energetico in un quadro ben diverso, sia nei contenuti finali, sia nel metodo di acquisizione del consenso»Washington, il portavoce della Casa Bianca, Larry Speakes, in anticipo rispetto alla diffusione del rapporto della commissione Kissinger sul Centro America, afferma che gli aiuti al Salvador non saranno condizionati al rispetto dei diritti umani; ciò che costituisce la raccomandazione centrale del rapporto
10 gennaio: raggiunta l’ipotesi di accordò per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro per i circa 8.000 dipendenti del settore magazzini generali, silos portuali e industria del freddo, scaduto il 30 dicembre 1982. L’accordo, malgrado la lunga resistenza delle controparti, accoglie alcune novità importanti della piattaforma. In particolare, per quanto riguarda il trattamento economico, l’accordo stabilisce l’attribuzione di 160 mila lire una tantum per i dodici mesi di vacanza contrattuale e aumenti salariali medi di 90 mila lire, da un minimo di 50 (7° livello) a un massimo di 135 mila lire (1° livello super) in tre scaglioni; la trasformazione degli scatti di anzianità da percentuali a cifra fissa degli attuali valori maturati, con il mantenimento della quantità che maturerà. Dal 1° gennaio 1986 l’orario viene ridotto di 12 ore oltre alle 28 previste dal contratto precedente; 88 ore annuali possono essere utilizzate in modo flessibile, ma non si possono superare le 48 ore settimanali e le ore eccedenti devono essere recuperate con riposi compensativi non oltre i 120 giorni
11 gennaio: Montecatini Terme (Pistoia), i sindacati scuola Cgil Cisl Uil approvano la piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale degli addetti alla formazione professionale privata. Il rinnovo, riguarda circa 24 mila dipendenti di enti privati che gestiscono, senza scopo di lucro, la formazione professionale (sono enti religiosi, laici e anche sindacali, come lo Ial Cisl, l’Enfap Uil, l’Enaip Acli. La Cgil ha sciolto da qualche anno il suo ente, l’Ecap). Il finanziamento è pubblico, dello Stato per il tramite delle Regioni e di queste ultime con fondi propri: Regioni e altri enti locali, a loro volta, assolvono al compito della formazione anche direttamente, con proprie strutture
12 gennaio: Roma, i familiari delle vittime delle stragi di Bologna, piazza Fontana, Brescia e del treno Italicus, presentano alla corte di Cassazione una legge di Iniziativa popolare per abolire il segreto di stato nel delitti di strage terroristica
Sciopero per il rinnovo del contratto dei lavoratori del settore gomma e plastica
Scioperano i lavoratori dell’Iveco
Roma, assemblea cittadina dei dirigenti e degli eletti romani del PCI
13 gennaio: Venezia, manifestazione per la pace e il disarmo
Federazione unitaria e Fulta (il sindacato unitario dei tessili) esprimono solidarietà ai lavoratori tessili che hanno occupato la fabbrica Ledu di Monlevideo (Uruguay) per rivendicazioni economiche e per il diritto di organizzarsi in sindacato e, ancora, in occasione del primo sciopero generale in Uruguay (il giorno 18 gennaio) dopo 10 anni di dittatura e condanna della repressione governativa che colpisce attività e informazione sindacale anche con l’occupazione delle sedi
15 gennaio: Palermo, manifestazione per la pace in piazza Politeama. Un volo di centinaia di colombe ha aperto la manifestazione promossa dai lavoratori panettieri e dalla Federazione unitaria degli alimentaristi, con l’adesione di Pci, Anpi, Arci, Etsi, della Congregazione dei panettieri, dell Comitato per la pace degli studenti medi e della Fgci.
16 gennaio: le prospettive per la realizzazione di un collegamento stabile tra la Sicilia e il continente e i riflessi che l’opera è destinata ad avere sulla realtà non solo della Sicilia ma dell’intero Mezzogiorno sono stati al centro di un incontro tra dirigenti della società Ponte Stretto di Messina e i rappresentanti della Federazione regionale Cgil Cisl Uil. I sindacati hanno espresso l’esigenza che il dibattito sia articolato su tre fasi: le iniziative politiche da assumere a ogni livello per avviare e concludere la fase di verifica di fattibilità dei progetti esistenti; l’analisi comparata delle opere ritenute idonee al fine di individuare la tipologia ottimale per superare le difficoltà; la scelta delle linee operative per arrivare al progetto esecutivo. La dirigenza della società ha illustrato gli aspetti tecnici degli studi di fattibilità che sono in corso, che non si limitano ai problemi tecnici del manufatto (ponte, tunnel) ma affrontano anche quelli dell’ambiente socioeconomico nel quale l’opera andrà a collocarsi
Gela (Caltanisetta), raggiunta un’ipotesi di accordo per un nuovo assetto produttivo e occupazionale del Petrolchimico (4 mila dipendenti). Confermato «il ruolo primario nel processo di integrazione petrolio-chimica e la significativa posizione nel settore dei fertilizzanti e nella produzione di polimeri». Nell’ipotesi, che permette di assicurare reali prospettive produttive, le parti ravvisano la necessità, anche per far fronte alla concorrenza internazionale, di un recupero di efficienza del sistema, specie nei servizi. Previsti 150 miliardi di investimenti e la cassa integrazione a scaglioni per 120 lavoratori (che frequenteranno corsi professionali) e si farà leva anche sulla mobilità all’interno del gruppo Eni e sull’incentivazione alla mobilità all’esterno dello stesso gruppo e su una serie di meccanismi di difesa e di solidarietà. Dopo gli accordi per Ravenna, Cagliari e Terni e l’avvio di nuovi processi produttivi per Ottana, l’accordo si colloca in una strategia di razionalizzazione e risanamento del comparto chimico, a un recupero di efficienza, a un diverso equilibrio tra le risorse impiegate, compresa la forza lavoro, e i risultati sul mercato, attraverso miglioramenti tecnologici e processi di innovazione e diversificazione
Scioperano i lavoratori del gruppo Lanerossi. Nuova fermata il 22 gennaio
18 gennaio: nell’ambito della «giornata di lotta per la casa», indetta da Cgil Cisl Uil si sono svolte manifestazioni interregionali a Roma, Bologna e Reggio Calabria. Delegazioni di lavoratori e rappresentanti della Federazione delle costruzioni e dei sindacati inquilini aderenti alla Federazione hanno protestato contro il “pacchetto” approvato dal governo (in particolare su espropri, abusivismo, equo canone, programmi di investimento, sistemi di spesa e appalti di opere pubbliche): ipotesi che — secondo la Federazione unitaria — sono destinate ad aggravare fortemente la situazione poiché tendono «a elargire denaro pubblico per migliaia di miliardi alla rendita, a gravare ancora più pesantemente sulle famiglie in affitto o senza casa, ad alimentare l’inflazione senza incidere minimamente sulle cause economiche e su quelle istituzionali della crisi del settore». Una manifestazione analoga si svolge il giorno 25 a Palermo
Roma, il ministro dell’Agricoltura Pandolfi presenta lo «Schema di piano per il settore bieticolo-saccarifero».Negli ultimi dieci anni la situazione è andata sempre peggiorando e ora il settore è allo stremo. La produzione di barbabietole è calata anno dopo anno, nel 1978 la superficie coltivata era pari a 274 mila ettari e nell’82 è arrivata a 215 mila ettari. Inoltre non si è fatto niente per migliorare la qualità del prodotto, che risente di un clima non proprio indicato, di terreni prevalentemente argillosi e di arretratezza di coltivazione che provoca un tasso di zucchero più basso di un grado e mezzo rispetto a quello europeo. Anche per il settore industriale collegato, le cose non sono andate molto meglio: gran parte delle aziende di trasformazione sono in crisi, la Maraldi, la Montesi sono in amministrazione straordinaria e anche per Impianti Meridionali la situazione è drammatica
Roma, la Camera concede l’autorizzazione all’arresto del deputato del MSI Massimo Abbatangelo, nell’ambito dell’inchiesta su un attentato ai danni della sezione del PCI di Fuorigrotta avvenuto nel 1970.
Concessa l ‘autorizzazione a procedere anche nei confronti del segretario missino Giorgio Almirante, accusato di favoreggiamento
Il bresciano Gaetano Orlando, latitante dopo una condanna a 15 anni nel processo al Mar (Movimento Azione Rivoluzionaria), arriva a Roma estradato dal Brasile, dove era stato arrestato il 18 maggio 1983
19 gennaio: Bologna, scioperano – con manifestazione a Roma davanti al ministero dell’Industria – i lavoratori della Ducati
20 gennaio: manifestazioni per la pace e il disarmo a Bologna, per il centro nord e dove parla Luciano Lama e a Palermo, per il centro sud, dove interviene Pierre Carniti
Roma, il Consiglio dei ministri approva un disegno di legge secondo il quale è prevista una
pena di trenta anni di reclusione per chi rapisce minori di 14 anni, e l ‘ergastolo per chi dirige
il traffico di stupefacenti
21 gennaio: graziato dal Presidente Pertini, torna in libertà Raul Ghiani, uno dei protagonisti del cosiddetto giallo Fenaroli del 1958.
Due terroristi attendono l’ambasciatore di Libia Ammar El Taggazy nel garage della sua abitazione a Roma e gli sparano ferendolo mortalmente. Il diplomatico morirà tre settimane dopo. A Londra rivendica l’attentato uno sconosciuto Gruppo Al Forkan (Il Vulcano)
23 – 24 gennaio: Torino, VIª Assemblea organizzativa della Fim – Cisl di Torino. Dopo un vivace dibattito è approvato un documento alternativo proposto da alcuni delegati in Cassa Integrazione
23 gennaio: Acireale (Catania), migliaia di persone partecipano ad una manifestazione organizzata per richiamare l’attenzione sulla crisi del settore degli agrumi. Il 7 gennaio si era fermata, per gli stessi motivi, la provincia di Siracusa.
Confagricoltura, Coldiretti, Esportatori, Confcoltivatori e le organizzazioni sindacali provinciali hanno rivolto al governo nazionale e a quello regionale varie richieste: un intervento nazionale per garantire la massima rapidità di attuazione del secondo Piano agrumi; un piano straordinario di interventi in agricoltura, utilizzando i fondi della Legge Quadrifoglio; una nuova politica commerciale di maggiore attenzione agli interessi dell’agrumicoltura meridionale, imponendo in sede Cee disposizioni che portino all’applicazione della «presenza comunitaria»; la programmazione di campagne di promozione a sostegno della commercializzazione e la creazione di strumenti permanenti idonei al sostegno alle campagne stesse. Il governo risponde con uno stanziamento di 680 miliardi entro il 1988 per il miglioramento della produzione e della commercializzazione
24 gennaio: sciopero generale a Napoli e in Calabria con manifestazioni a Cosenza – dove parla Luciano Lama – Reggio Calabria e Catanzaro
Bergamo, manifestazione nazionale dei lavoratori del gruppo Magrini – Galileo
25 gennaio: Modena, sciopero generale
Le associazioni dei quadri aziendali presentano un documento che chiede tra l’altro la modifica dell’art. 2095 del codice civile, il riconoscimento della figura del quadro e la “consultazione obbligatoria” da parte degli imprenditori su alcuni punti fondamentali del rapporto di lavoro. Sul riconoscimento dei quadri per legge, la Cisl si dichiara nettamente contraria, la Uil possibilista, mentre la Cgil non esprime una posizione definita
Trento, inviata una comunicazione giudiziaria al giudice istruttore Carlo Palermo, con l’accusa di “interesse privato in atti d ‘ufficio”
26 gennaio: parte da Milano la Carovana per la pace promossa dalla Federazione lavoratori metalmeccanici (Flm), dalle Acli e dal Coordinamento dei comitati per la pace
Cgil e Cisl raggiungono l’accordo alla Banca d’Italia per l’attuazione di una serie di
impegni del contratto 1982-84
Nelle Marche si fermano i lavoratori delle aziende produttrici di strumenti musicali
27 gennaio: Roma, firmato l’accordo per il rinnovo del contratto nazionale dei dipendenti degli esercizi cinematografici. L’Anec-Agis ha colto l’occasione per porre l’accento, di fronte alla crisi del cinema e dell’esercizio in particolare, sulla necessità ed importanza di mettere in moto tutti i possibili coinvolgimenti «per riattivare e sviluppare in concreto la promozione del consumo del cinema in salapubblica». Secondo la Federazione dello spettacolo, l’accordo realizza un nuovo assetto categoriale e nuovi parametri, una nuova tabella unica nazionale, un aumento medio di 25 mila lire, l’impegno alla contrattazione integrativa regionale e locale
Forlì, sciopero generale
Padova, manifestazione regionale per la pace e il disarmo
28 gennaio: il Partito Comunista presenta un documento in sei punti per una nuova politica della casa e del territorio
30 gennaio: si riuniscono separatamente l’Esecutivo della Cgil e le segreterie di Cisl e Uil per una valutazione sulla trattativa governo e parti sociali sull’inflazione. L’Esecutivo della Cgil approva all’unanimità un Ordine del Giorno nel quale sottolinea che «anche dopo gli ultimi incontri [con il governo] non sono maturate le condizioni indispensabili per una conclusione positiva della trattativa, riconferma la centralità dei problemi connessi ai temi dell’occupazione e del rinnovamento delle politiche fiscali, di una lotta effettiva alla inflazione sul fronte delle tariffe, dei prezzi, del costo del denaro, come condizione essenziale per dare una svolta al confronto». Secondo la segreteria della Cisl saranno decisivi i prossimi incontri, mentre la segreteria della Uil sottolinea l’impegno a «compiere ogni sforzo per raggiungere un accordo la cui assenza rovescerebbe sui lavoratori costi disastrosi in termini di disoccupazione e di riduzione del salario».
E’ un mese intenso per la trattativa governo – sindacato – imprenditori: «in attesa della ripresa della trattativa, il sindacato continua a criticare i provvedimenti governativi di fine d’anno (specialmente l’aumento dei prodotti petroliferi e i provvedimenti per la casa) che “ributtano tutto all’aria” (Lama, 2 gennaio) e puntualizza l’oggetto della trattativa: per Lama e Del Turco (3 gennaio) è costituito da occupazione, fisco, prezzi e lotta all’inflazione; per la segreteria Uil (5 gennaio) non deve limitarsi alla scala mobile; dall’esecutivo Cgil (9 gennaio) viene la proposta a Cisl e Uil di chiedere al governo che nella prima fase del negoziato non si parli di costo del lavoro perché altre sono le cause fondamentali dell’inflazione.Il governo prepara la sua posizione in riunioni interministeriali e di gabinetto (10,12 gennaio) mentre si discute sugli aspetti della seconda fase della manovra economica e c’è polemica nella maggioranza sui conti dello Stato e sul “buco” di 8 mila miliardi che ci sarebbe nel bilancio secondo Goria, nonostante il diverso avviso di Palazzo Chigi: il Pri è per contenere la crescita salariale entro il 10%, anche mediante modifica della scala mobile, d’accordo il Pii che chiede anche l’abolizione del “punto unico” (11 gennaio).La Confcommercio chiede la “predeterminazione” per 1984 e 1985 e alla giunta della Confindustria Merloni sostiene che obiettivo minimo (“altrimenti l’accordo non si fa”) è la riduzione della scala mobile di almeno la metà: con questa posizione ci sarà poco da trattare, ribattono i sindacati. La segreteria della Federazione ( 12 gennaio) ribadisce che il sindacato è intenzionato a trattare su tutti i problemi che riguardano un’efficace manovra contro l’inflazione e per lo sviluppo dell’occupazione.De Michelis consegna (13 gennaio) alle parti un documento su prezzi, fisco, occupazione e costo del lavoro che suscita critiche e riserve della segreteria e dell’esecutivo Cisl (14,17 gennaio) e della Federazione (16 gennaio) che esprime però l’intenzione di proseguire.Al convegno del Pci e della sinistra indipendente sulla spesa pubblica De Michelis (17 gennaio) parla già di chiudere entro gennaio, prima ancora di dare chiarimenti sul documento ai sindacati (18 gennaio) e agli imprenditori (19 gennaio); per Cgil (21 gennaio) le proposte sono inadeguate e non ci sono le condizioni per un accordo. Il 23 gennaio inizia la fase degli incontri bilaterali con De Michelis e i ministri volta a volta competenti: su fisco e occupazione (23 gennaio), occupazione nelle aree e nei settori di crisi (24 gennaio), prezzi e tariffe (24 gennaio), recupero del “fiscal drag” e tassazione dei redditi da lavoro non dipendente (28 gennaio). Gli incontri sono tutti interlocutori: pure, mentre è annunciata una proposta complessiva del governo e la segreteria e il gruppo interconfederale (26 e 27 gennaio) non riescono a definire una posizione unitaria, si intensifica la pressione per giungere ad un accordo e al più presto. Carniti (26 gennaio) e Benvenuto (29 gennaio) sottolineano i costi di un mancato accordo in termini di perdita del valore dei salari e di occupazione; per Goria (26 gennaio) c’è il rischio di perdere l’occasione della ripresa internazionale; per Longo (27 gennaio) l’azione del governo è strettamente legata alla trattativa e l’accordo deve farsi anche se non tutto il sindacato ci sta; anche Craxi invita le parti ad un rapido accordo (28 gennaio). Il responsabile della sezione quadri del Psi, Mattina, chiede a De Michelis di associare al negoziato anche i rappresentanti delle libere professioni (26 gennaio). Al Consiglio dei ministri (30 gennaio) De Michelis conferma che “domani” comincerà la fase finale, anche “fermando gli orologi”. L’esecutivo della Cgil (30 gennaio), aperto da Lama, afferma che non sono maturate le condizioni essenziali per una svolta al confronto. Intanto a gennaio i prezzi al consumo aumentano del 1,5 % e l’incremento, rispetto a gennaio 1983, è del 12,5: potrebbero scattare 5 punti di contingenza»(cronaca da Rassegna Sindacale n. 7 del 17 febbraio 1984).
31 gennaio: Brescia, sciopero generale
Reggio Calabria, tre giudici sono messi sotto inchiesta dopo le rivelazioni di un pentito della ‘ndrangheta. Sono il presidente della Corte d’Assise di Palmi Giuseppe Gambadoro, il presidente del Tribunale di Palmi Giuseppe Naccari ed il Sostituto Procuratore della Repubblica, sempre di Palmi, Salvatore Boemi
Febbraio: Iraq, dopo quattro anni di guerra, le truppe iraniane occupano le isole Majnun. Le isole sono molto ricche di petrolio. L’Iraq risponde usando su vasta scala le armi chimiche
Bari, contrariamente alle previsioni si registra una “femminilizzazione” del mercato del lavoro. Nel 1983 c’è stato un maggior numero di assunzioni tra le donne rispetto agli uomini: lo ha dichiarato la responsabile del coordinamento femminile Uil, Gabriella Camozzi, nel corso di una riunione di quadri femminili della confederazione svoltasi nel capoluogo pugliese. Secondo la Camozzi il sindacato nei prossimi mesi dovrà mettere a punto uno studio sul problema dell’inserimento della donna nel mondo del lavoro poiché le donne rappresentano i due terzi di tutti i disoccupati che, a livello nazionale, hanno superato la quota dei tre milioni. Riferendosi alla prossima scadenza dell’8 marzo, ha affermato che l’importante non è, in questi anniversari, «essere presenti tanto per essere presenti», ma «dare un contributo allo sviluppo delle politiche sindacali e del movimento femminile per la soluzione dei problemi lavorativi e sociali delle donne» queste non devono essere un «corpo separato» dal movimento, ma operare «dal di dentro» affinché tutto il sindacato ne sposi le linee e faccia proprie le esigenze
La Regione Abruzzo ha approvato la prima legge per la difesa dei consumatori. Riconosciuto fondamentale il ruolo economico e sociale dei cittadini consumatori e utenti, la Regione si propone di qualificare e orientare i consumi attraverso: a) un’efficace protezione contro i rischi per la salute e la sicurezza del consumatore e dell’ambiente che lo circonda; b) la vigilanza contro i rischi per gli interessi economici e giuridici del consumatore; c) la promozione e l’attuazione di una politica di formazione, consumatore, per la instaurazione di un nuovo e più razionale rapporto socio-economico con la produzione e la distribuzione; d) la promozione e lo sviluppo dell’associazionismo tra i consumatori
Pisa, costituito dalla Federazione Cgil Cisl Uil il Comitato per il lavoro. Ne fanno parte rappresentanti delle categorie dell’industria e del pubblico impiego, dei cassintegrati e dei disoccupati. Fra i primi impegni un’efficace azione di controllo delle assunzioni attraverso
un coordinamento dell’attività dei membri sindacali nelle commissioni comunali di collocamento, il confronto con l’amministrazione provinciale sui problemi della formazione professionale, la pubblicizzazione del lavoro precario e a tempo determinato utilizzato nel settore pubblico, un piano di difesa dell’occupazione utilizzando anche l’impegno in lavori socialmente utili
È indispensabile che su analisi, programmi e iniziative in difesa dei diritti dei consumatori si raggiunga la convergenza fra le varie associazioni e movimenti che si propongono questo
obiettivo. Con tale intento la segreteria della Federazione nazionale dei consumatori, l’organizzazione della Federazione unitaria, ha chiesto un incontro all’Arci, alla Lega Consumatori Acli, al Comitato difesa dei consumatori, alla Confconsumatori e all’Italconsum. A questa scelta di confronto e di ricerca di convergenza la Fnc è stata indotta dalla constatazione
che le politiche di promozione e di difesa dei consumatori e degli utenti stentano a guadagnare e consolidare il seguito e lo spazio, sociali e istituzionali, adeguati, considerate tanto le esperienze negli altri paesi europei quanto la stessa ricchezza di risultati conseguiti in Italia sul terreno dell’allargamento dei diritti civili e del riconoscimento di interessi diffusi
1 febbraio: Bologna, il Consorzio interuniversitario del Nord-Est per il Calcolo automatico (CINECA) acquista, con finanziamento ministeriale, il primo supercomputer italiano, il Cray X-MP12. Può eseguire 10 milioni di operazioni al secondo. Attraverso di esso è possibile costruire modelli matematici per esperimenti nelle quattro dimensioni (spazio-tempo)
2 febbraio: Napoli, assassinata Giovanna Materazzo, amante di Vincenzo Casillo, l’ex braccio destro di Raffaele Cutolo, anch’egli assassinato. Casillo era stato l’uomo di collegamento tra Cutolo, rinchiuso nel carcere di Ascoli, i servizi segreti e l’esterno durante il rapimento Cirillo
3 febbraio: sottoscritto da Enichimica e Anicfibre (assistite dall’Asap) e dalla Fulc (Federazione unitaria lavoratori chimici) un’ipotesi di accordo che prevede il consolidamento ed il rafforzamento dello stabilimento di Ottana. A dicembre era stato raggiunto un accordo di massima sugli assetti dello stabilimento Anic – Sil di Assemini e a gennaio è stata avviata la trattativa per il petrolchimico di Porto Torres e per la Rumianca
4 febbraio: Roma, siglata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale per i lavoratori delle imprese appaltatrici di nettezza urbana
5 febbraio: Firenze, il generale Giuseppe Santovito, già direttore del Sismi dal gennaio 1978 all’estate 1981 e coinvolto in alcuni scandali con l’accusa di appartenenza alla Loggia P2 e traffico d’armi, muore in seguito ad un’operazione chirurgica
6 febbraio: giornata di lotta degli autotrasportatori contro l’aumento delle tariffe e per l’approvazione di una nuova legge per il settore. In particolare gli autotrasportatori protestano per un aumento delle tariffe concesso e poi bloccato dal Tar del Lazio. Centinaia di camion ammassati lungo i marciapiedi di molte città, ai caselli autostradali, ai valichi di frontiera. A Bologna circa 500 automezzi hanno percorso, disposti su diverse file, le vie del centro. Il porto di Genova è rimasto praticamente bloccato e le merci si sono accatastate sulle banchine; nella stessa situazione i porti di Brindisi e di Taranto. Anche ad Ancona lunghe file di automezzi hanno sfilato per le vie del centro paralizzando il traffico. L’agitazione è iniziata la settimana precedente con blocchi del trasporto in diverse città Il fermo ha già creato notevoli disagi e non solo per il traffico e nei porti; la mancanza dei rifornimenti ha avuto ripercussioni anche su alcune industrie, ad esempio l’Italsider di Taranto. Come nel febbraio 1982, lo sciopero si è ripercosso sull’economia dell’intero paese e questo perché in Italia l’85% delle merci viaggia «su gomma». «Anche questo blocco – afferma Luciano Mancini, segretario generale aggiunto della Filt Cgil – evidenzia come con un sistema di trasporti così organizzato e congegnato, si corre il rischio che categorie di persone o di interessi, in una determinata situazione, possono avanzare un ricatto prepotente all’insieme del paese, con tutti i rischi che questo comporta sul piano della tenuta delle istituzioni».
Per uno sciopero di 72 ore indetto dai marittimi di Cgil, Cisl e Uil sono interrotti i collegamenti con le isole Eolie. Filicudì ed Alicudi sono prive di adeguate scorte alimentari e medicinali; colonne di autotreni pronti per l’imbarco fermi nel porto di Milazzo carichi di merci ormai in deterioramento; non ultimo scuole chiuse per l’impossibilità degli insegnanti di raggiungere le sedi didattiche. L’inasprimento della vertenza è dovuto all’atteggiamento di chiusura da parte della Silu-Mar, della Regione Siciliana e dello stesso ministero della Marina mercantile il quale, è scritto in un comunicato delle organizzazioni sindacali, «emana circolari inopportune dimenticando che da sette anni i marittimi attendono di godere i benefici previsti dall’INPS pur pagandone regolarmente i contributi»
7 febbraio: Roma, sciopero nazionale degli statali, manifestazione a Roma e azioni di lotta articolate in tutta italia, per l’attuazione del contratto firmato il 29 aprile scorso. Il sindacato denuncia ritardi e inadempienze sull’ordinamento del personale e l’organizzazione dei servizi e la mancala istituzione del Dipartimento della Funzione pubblica previsto dalla legge-quadro
Raggiunto l’accordo per l’autotrasporto. Il ministro dei Trasporti Signorile presenta una proposta in materia di tariffe, fisco, credito e dogane, sottoscritta dal Comitato d’intesa degli autotrasportatori (Anita, Fai e Fita) e dal Comitato di coordinamento, di cui fanno parte le Federazioni dei trasporti Cgil, Cisl e Uil, le associazioni degli artigiani e le cooperative del settore. L’accordo riconferma l’aumento delle tariffe del 12%, ma viene anche incontro alle altre richieste degli autotrasportatori: dall’unificazione delle bolle di accompagnamento, al contenimento degli aumenti dei prezzi delle assicurazioni (nel 1984: +1,50%); dalle facilitazioni per il trasporto delle merci deperibili, alla formulazione di un calendario meno restrittivo sul divieto di circolazione nei giorni festivi e prefestivi; dalle garanzie di maggiori controlli per scoprire chi applica tariffe di trasporto sotto il listino ufficiale, alle nuove assunzioni per la dogana del Brennero.
8 febbraio: Mosca, muore Yuri Andropov, segretario del PCUS e Presidente dell’URSS. Kostantin Cernenko ottiene i pieni poteri a larga maggioranza. E’ un conservatore, della stessa generazione di Breznev e con gli stessi legami interni al partito. Probabilmente, si sarebbe verificato un netto rallentamento delle riforme avviate da Andropov, se anch’egli non fosse morto all’improvviso nel marzo 1985 in circostanze nient’affatto chiare. L’11 marzo dello stesso anno il PCUS nomina segretario Mikhail Gorbacev. Introdotto nella segreteria da Andropov, insieme a Ligacev, era entrato nel Partito solamente nel 1952 e risultava libero da tutta l’ideologia stalinista. Nella sua squadra politica entrano Ligacev, Ryzkov ed Eltsin, ammesso nel Politbjuro solo dal novembre 1985
9 febbraio: Roma, siglato l’ipotesi di accordo per il contratto dei circa 17 mila dipendenti dei Monopoli di Stato
Roma, firmato al ministero del Lavoro, dalla Confedilizia e dai sindacati di settore, il nuovo contratto nazionale per i circa 300 mila dipendenti da proprietari di fabbricati: portieri, pulitori e manutentori di stabili
10 febbraio: la Federazione Cgil, Cisl e Uil invia a tutte le strutture una circolare sulla sentenza della Cassazione che ha dichiarato non applicabile ai lavoratori delle aziende con meno di 35 dipendenti in tutto il territorio nazionale lo Statuto dei lavoratori: annunciati l’impugnazione degli eventuali licenziamenti e il rilancio dell’iniziativa contrattuale per consolidare ed estendere diritti e tutele
Ferrara, Cgil, Cisl e Uil organizzano un convegno unitario dedicato al Po. Si discute di disinquinamento, navigabilità, aree protette e Delta. Il sindacato illustra gli interventi proposti e lo stretto rapporto tra assetto dell’ambiente, produzione e occupazione. Non solo, quindi, salute ed ambiente ma anche migliaia di posti di lavoro. Il convegno ha evidenziato, inoltre, l’impatto degli interveniti sull’economia delle quattro regioni interessate (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna), con la possibilità di creare nuovi posti di lavoro
13 febbraio: Roma, la riunione del Direttivo della Cgil conferma la divisione esistente all’interno del sindacato. Luciano Lama ribadisce che non c’è quello spostamento significativo nella politica economica del paese per cui il sindacato aveva lavorato e che era la condizione per l’accordo. Il direttivo Cgil a maggioranza (76 voti contro 43) respinge il progetto governativo sul costo del lavoro, avanzando la proposta di un referendum nelle fabbriche.(…) Poi Lama affronta il problema dell’unità della Cgil e della fase che si apre: «Il momento è difficile e per certi aspetti grave per la vita dell’organizzazione, ma il fatto che siamo divisi su questa vicenda(il negoziato con il governo Ndr)deve portare fatalmente a esiti drammatici? Non mi riferisco a processi di frantumazione che non prevedo – precisa – ma considero grave la possibilità che muti la sostanza politica della direzione unitaria della nostra Confederazione». Sull’accordo con il governo – aggiunge Lama – la parola deve spettare ai lavoratori: «abbiamo proposto il referendum, certo non è facile, ma non vorrei che per questo si concludesse che non si può fare. In ogni caso dovremo fare un ampio dibattito tra i lavoratori». Per superare le difficoltà, per rilanciare l’unità, il terreno è quello del nuovo («occorre mettersi con occhio che vuoi vedere di fronte alla realtà»), di scelte concrete da operare subito per aggiornare ai tempi che cambiano la politica del sindacato.Dopo l’intervento del segretario generale della Cgil è iniziato il dibattito, con interventi di tagli e lunghezze diversi, tutti che testimoniano però quell’attesa di cui parlavamo prima, e insieme di incertezza per la nuova situazione che si veniva a creare nella Cgil dopo tanti e tanti anni di gestione politica unitaria. E così Massimo Bordini, segretario generale aggiunto degli alimentaristi, dopo aver sottolineato che la svolta di politica economica che chiediamo al governo trova precisi limiti in una sovranità nazionale ormai assai ridotta da molti vincoli di varia natura, ricordava che la Cgil, dal canto suo, è da tempo che, per quanto riguarda proposte di politica sindacale, va a rimorchio di altri; e proponeva di cercare ancora due o tre «punti di caduta» (tassazione degli interessi dei Bot, drenaggio fiscale per il 1985, mercato del lavoro) sui quali evitare la spaccatura. Bruno Ravasio, segretario dei tessili, condivide il giudizio sull’inaccettabilità della proposta governativa e ricorda che sono state sottovalutate sin dall’inizio le difficoltà che «ci avrebbe portati questa trattativa, che sarebbe troppo semplicistico attribuire solo alle pressioni esterne – che pure ci sono – ma che hanno origine nella natura stessa della trattativa e nel peggioramento della condizione operaia». Sul rapporto con la gente si concentrava il cuore dell’intervento di Pio Galli, segretario generale della Fiom: «Non possiamo sfuggire alla necessità di un referendum, anche se questo non è lo strumento che preferiamo, ma dobbiamo affrontarlo senza drammatizzazioni e pronti ad accettare qualsiasi risultato ne venga fuori». Poi è la volta di Arvedo Forni, segretario generale dei pensionati, che sottolinea come «subito comincia il ripensamento critico per la Cgil». Sull’ipotesi di un congresso straordinario, che era stata ricordata da Galli, Forni dice che «non abbiamo tanto tempo per una discussione congressuale: se è vero che siamo sotto attacco, la cosa principale è rintuzzare l’attacco». Dopo Forni, Lama da la parola a Del Turco. Un discorso molto preoccupato, quello del segretario generale aggiunto della Cgil. «Come mai, al termine di una vicenda che ha visto il gruppo dirigente della Cgil cosi unito, ci ritroviamo così divisi?»si è chiesto. «Forse si sono confusi gli orizzonti strategici con i risultati che si potevano conseguire in questo negoziato. Ho preoccupazioni molto forti per lo strappo che si consuma oggi – ha detto ancora Del Turco – è un sindacato che può trasformarsi in un’altra cosa quello che può cominciare oggi. Con la decisione della maggioranza declina una speranza, anche se non scompare. Ci vorrà molto spirito costruttivo. Spetta alla maggioranza dare segnali, noi non ci sottrarremo a fare la nostra parte. Ci vuole un grandissimo senso di responsabilità perché un’esperienza e un patrimonio unitario si possono liquidare per decreto, per abbandono collettivo o per estinzione lenta. Bisogna evitare che, magari anche per errore, si imbocchi questa strada». Sul referendum Del Turco esprime più di una perplessità: «giustissima l’esigenza di un rapporto largo con i lavoratori, ma in una situazione come questa il referendum rischia di essere vissuto come una clava da usare contro altri». A a questo punto, senza voler fare torto a coloro i quali sono intervenuti dopo (Pizzinato, Masucci, Bucci, Schettino, De Blasio. Di Gioacchino, Cazzola), alle preoccupazioni che hanno espresso, ai tentativi di approfondire i perché della divisione e come lavorare per superarla, il dibattito del Direttivo era virtualmente finito. Si è data lettura degli ordini del giorno, ci sono state le dichiarazioni di voto (Panetti, a nome del Pdup, ha dichiarato di votare la mozione presentata da Trentin). Cè ancora una breve replica di Lama che ha richiamato la necessità di lavorare per cercare una linea sindacale per il futuro, sulla quale riconquistare autonomia e unità, «perché se questa situazione di maggioranza e minoranza continua la nostra Confederazione non dura» e di affrontare la consultazione con i lavoratori senza settarismi o demonizzazioni «perché con i demoni non si sta insieme». Poi il voto” (Rassegna Sindacale n. 7 del 17 febbraio 1984)
14 febbraio: il governo, sostenuto da Confindustria, Cisl, Uil e dalla componente socialista della Cgil, riduce, con un Decreto legge, di tre punti (dei 12 previsti nell’anno) gli scatti di contingenza per il recupero dell’inflazione nei salari (scala mobile). Contrari il Pci e la componente comunista della Cgil”Nessun accordo, nemmeno una firma separata copre la decisione di andare avanti con un decreto che fa perno sul taglio di tre punti di scala mobile: due a febbraio e uno a maggio, con una perdita di 224 mila lire lorde per più di 15 milioni di lavoratori pubblici e privati. Questo lo sbocco di quattro ore di frenetici contatti e riunioni tra le parti sociali e il governo a Palazzo Chigi. Craxi ha cominciato ieri alle 16 a raccogliere l cocci di un negoziato che egli stesso aveva frantumato domenica con la pretesa di un «sì o no» praticamente a scatola chiusa sul protocollo complessivo elaborato dal governo. Alle 20 in punto è uscito Luciano Lama accompagnato da Ottaviano Del Turco. Allora? «Abbiamo chiesto al governo — ha risposto ai giornalisti il segretario generale della CGIL – se i contenuti della sua proposta potevano cambiare. C’è stato risposto negativamente. Stando così le cose non abbiamo motivo di mutare la decisione della CGIL». Del Turco ha confermato il dissenso dei socialisti della CGIL rispetto alla scelta della maggioranza, ma niente di più: nessun atto separato. Poi, è uscito Carniti. Marini e Benvenuto sono rimasti a mettere a punto i dettagli. A tutti i dirigenti sindacali, così come alle 20 organizzazioni imprenditoriali che hanno partecipato al negoziato, il presidente del Consiglio ha chiesto di avere una risposta scritta. Ha cominciato ad averle poco dopo. Affermative le risposte della CISL e della UIL. Negativa quella della CGIL, contenuta in una lettera alla quale sono state allegate le due mozioni votate l’altro giorno dal Direttivo: quella della maggioranza comunista e quella della minoranza socialista. Solo i dirigenti della Confindustria si sono trattenuti più a lungo nell’ufficio del presidente del Consiglio. E hanno lasciato Craxi con un assenso pieno di riserve. Il vertice degli industriali privati, infatti, è arrivato spaccato a Palazzo Chigi: il presidente Merloni disposto a dire di sì e il vicepresidente Mandelli schierato per il no. Il punto di compromesso col quale Merloni, ieri mattina, era riuscito a ottenere il via libera dal direttivo della propria organizzazione era costituito da un taglio consistente della scala mobile: il famoso dimezzamento sostenuto per lungo tempo anche da una parte del governo. Ma su questo è stato subito scontro con la CISL. Craxi e De Michelis hanno fatto la spola per due diverse stanze, cercando di convincere gli uni e gli altri ad accettare la predeterminazione di otto punti di contingenze contro i 12 previsti per il 1984. In questo caso si sarebbe trattato della perdita di 4 punti: uno a trimestre. Ma lo stesso De Michelis, alla fine, ha sostenuto la soluzione dei tre punti in modo da poter contenere il più possibile lo scatto di fine mese, previsto in quattro punti di scala mobile. In pratica il ministro del Lavoro ha proposto una predeterminazione di nove punti nei corso dell’anno: due a febbraio, due a maggio, due ad agosto e tre a novembre. La Confindustria ha continuato a recalcitrare, ma Craxi ha tagliato corto: «Scrivete la vostra risposta». E la lettera di Merloni, pare influenzata da un contatto con Gianni Agnelli, dice che gli industriali hanno accettato il pacchetto complessivo. «Non è di nostra grande soddisfazione – ha detto Merloni, facendo buon viso a cattivo gioco – ma sì deve tener presente che i 9 punti di contingenza predeterminati rappresentano un livello massimo ed anche che abbiamo avuto chiarimenti dal governo sul problema della mobilità».
La soluzione alla fine scelta sulla scala mobile (a prescindere dal fatto che si tratti di «predeterminazione », come sostiene De Michelis, o di «raffreddamento», come dice Crea della CISL) farà scattare nel corso dei prossimi 12 mesi un totale di 60 scatti di contingenza, contro i 96 previsti, con una perdita complessiva di 36 punti, pari – come abbiamo già detto – a 224 mila lire lorde in meno per ogni lavoratore. Insomma, un taglio della scala mobile del 38%. Sempre che il decreto del governo sia costituzionalmente legittimo e, quindi, applicabile. Su questo restano seri dubbi, anche all’interno del governo. Ma quel che più conta è il dato politico dell’intervento d’autorità deciso da Craxi, ciò che non avevano osato né Spadolini né Fanfani l’anno scorso nei giorni pur drammatici della disdetta della scala mobile da parte della Confindustria. Craxi ieri è andato a testa bassa. Il presidente della CISPEL, il comunista Armando Sarti, lo ha invitato a riflettere sulle gravi responsabilità di una spaccatura del paese (perché di questo si tratta, non solo di una divisione nella federazione CGIL CISL UIL) e gli ha suggerito il provvedimento limitato di un decreto a due facce: il congelamento di due punti di scala mobile che scatterebbero in questo mese e il contestuale blocco delle tariffe e dei prezzi amministrati, così da aver tempo per portare avanti la trattativa con tutti su basi nuove. Ma Craxi ha detto di no. Pasquale Cascella” (L’Unità 15 febbraio 1984)
Secondo Bruno Trentin, «Il governo ha di fronte a sé solo la strada di una ripresa pazientedel confronto. Un provvedimento autoritario farebbe venir meno ogni sua attendibilità come interlocutore. Non c’è alcuna svolta conservatrice nella CGIL. La vertenza è partita con due organizzazioni sindacali che dichiaravano la disponibilità a ridurre drasticamente la scala mobile, prima ancora dell’inizio della trattativa. La stessa cosa dicevano governo e Confindustria. Il ruolo della CGIL nel definire una piattaforma su fisco e occupazione, prezzi e il senso di responsabilità mostrato nel ridurre il dissenso sulla scala mobile. Un disegno scissionista, condotto con arroganza, ma fallito per l’atteggiamento assunto dalla CGIL (…)»CISL e UIL hanno deciso di portare alle estreme conseguenze il loro assenso al «protocolloconclusivo» predisposto dal governo. Il Comitato centrale della Uil si è espresso all’unanimità, mentre nel consiglio generale della CISL – dove erano assenti 50 dei 233 membri – ci sono state due astensioni. «(…) Ai consiglio generale della CISL prima del voto è sceso in campo nuovamente Carniti con un discorso pregno di orgoglio di organizzazione.
«Anche se non apporremo una firma all’accordo – ha detto – le conseguenze temute ci saranno tutte: la nostra linea sarà messa a dura prova, ma la sfida dobbiamo raccoglierla, pena il compromettere l’identità e la legittimità della CISL». E infine un appello a metter da parte riserve e incertezze («il resto è solo viltà») e a dare «sostegno e solidarietà a chi sì troverà
più esposto nel confronto imminente, in particolare nel pubblico impiego». Quest’ultimo riferimento non è stato certo scelto a caso. Il consiglio generale della CISL si è interrogato a lungo sulle conseguenze pratiche del consenso che, come la UIL, si apprestava ad esprimere a Craxi. È apparso subito chiaro che cosi si autorizza politicamente a tradurre le sue indicazioni in decreto legge, anche sulla scala mobile. Insomma, uno stravolgimento della stessa tradizione contrattualista della CISL. Crea, della segreteria, lo ha detto senza mezzi termini: «Compromettersi a favore dell’accordo vuol dire mobilitarsi contro chiunque ne ostacolerà la definizione e l’applicazione e a sostegno attivo di un governo che lo attui senza sorprese». Ma questo tema scottante è stato volutamente accantonato. Non si può fare diversamente, sono sembrati dire i dirigenti della CISL. Dopo, a cose fatte, si potrà rifletterci sopra. Nella conferenza di organizzazione che, non a caso, con una nuova votazione (tre astensioni) è stata rinviata per consentire «un aggiornamento del contenuti politici» con l’obiettivo di «ricostruire – nelle nuove condizioni e su nuove basi strategiche – una prospettiva unitaria».
Proprio le ripercussioni di quanto è avvenuto sul tessuto unitario hanno animato il dibattito, specie da parte delle categorie dell’Industria. Morese della FIM, ha detto chiaro e tondo «no» alla firma separata: «Se fino a ieri – ha sostenuto – ci interrogavamo su quali fossero i contenuti dell’alternativa posta dal PCI. da oggi dobbiamo chiederci anche con chi Intende praticarla. Ma noi non dobbiamo fare dell’anticomunismo». Decisivo per spostare l’orientamento del consiglio generale rispetto all’ipotesi della firma separata è stato l’intervento di Crea, della segreteria: «La vera differenza – ha sostenuto – è l’immagine. La firma separata, nella storia del sindacato italiano, ha finito per caricarsi di significati negativi, di tradimento e intelligenza con l’avversario.Questo può creare elementi di turbamento. Dobbiamo evitarlo, fermi restando gli impegni che si assumono». La CISL fino all’ultimo ha tentato un coinvolgimento del socialisti della CGIL. E altrettanto ha fatto la UIL. Ma la risposta di Del Turco, Vigevani, Verzelll e Ceremigna è stata netta: «I socialisti della CGIL non daranno un assenso formale alla proposta governativa. Qualsiasi atto che va al di là del documento presentato dalla componente socialista al direttivo della CGIL prefigura una scissione». E i socialisti non la vogliono: «La maggioranza ha deciso, e quella decisione vale per tutta la CGIL. I socialisti possono rendere esplicito il loro dissenso, come già hanno fatto, sui contenuti, ma non possono fare né lettere né altri atti formali (L’Unità 15 febbraio 1984)
La decisione del governo fa esplodere il movimento degli Autoconvocati.
Interessante per meglio comprendere il clima e la discussione interna al sindacato e alla Cgil in particolare questa testimonianza di Aldo Amoretti, all’epoca membro della Filtea, il sindacato dei lavoratori tessili della Cgil:
(…) Alla luce dell’accordo separato si produce il movimento detto degli “autoconvocati” con larga diffusione di iniziative e scioperi in tutto in tutto il paese. A una riunione nella quale si enfatizza oltre misura il carattere spontaneo dal basso di tale movimento mi capita di dire più o meno: “speriamo bene che non sia vero perché in tal caso dovremmo andare tutti a casa.”
La polemica degli autoconvocati è contro Cisl, Uil e socialisti Cgil, ma non risparmia il vertice comunista della Cgil. La sua colpa è quella di essersi lasciato intrappolare in una trattativa senza prospettive plausibili di un esito accettabile.
Il movimento sembra volere soppiantare le organizzazioni. Tra gli organizzatori c’è anche questa intenzione.
Nel gruppo dirigente comunista della Cgil comincia a manifestarsi un dissenso rispetto a questo andazzo. I comunisti della Segreteria nazionale Filtea (tessili) chiedono un incontro a Luciano Lama che avviene tempestivamente. In sintesi gli diciamo quanto segue: “Questa storia degli autoconvocati deve finire. La Cgil si prenda la responsabilità di guidare la lotta contro l’accordo separato e i decreti conseguenti. Si decida lo sciopero generale. I danni di uno sciopero generale fatto da soli saranno molto inferiori, anche riguardo ai futuri rapporti con Cisl Uil e i socialisti, di quelli che sta provocando un movimento senza guida.” Segretario generali della Filtea era Nella Marcellino, non certo insensibile alle posizioni del Pci, ma ben consapevole del mestiere che tocca al sindacato.
Anche grazie a questa sollecitazione, che non sarà stata l’unica, si prende la decisione giusta di indire la manifestazione nazionale di sabato 24 marzo.
Anche i tempi e modi della decisione dicono della posta in gioco. Per il 6 marzo è autoconvocata una Assemblea di delegati al Palalido di Milano con l’idea di proclamare lo sciopero generale. Interviene Angelo Airoldi (allora Segretario generale della Fiom) che comunica la decisione Cgil per la manifestazione del 24 marzo. E’ accolto da applausi. Il movimento segue la Cgil. Invece che il contrario (Cfr. https://www.ildiariodellavoro.it/adon.pl?act=doc&doc=55651#.Xl5BryFKjct).
Milano: il Consiglio di fabbrica della Candy chiede una consultazione unitaria del lavoratori
e comunque si pronuncia contro un accordo separato. Anche il Consiglio di fabbrica dell’Autobianchi si pronuncia contro qualsiasi firma separata e ribadisce la necessita di una consultazione unitaria. Prese di posizione analoghe sono arrivate da numerosi altri Consigli di fabbrica. Più difficile, invece, la situazione all’Alfa Romeo dove i delegati della UILM minacciano di ritirarsi dai consiglio considerando un’iniziativa unilaterale la raccolta delle firme necessarie alla convocazione del consiglio di fabbrica promossa da gruppi di delegati della Fiom e della Fim. A Brescia una quarantina di Consigli di fabbrica si sono pronunciati contro una qualsiasi ipotesi di firma separataScioperi e manifestazione a Magenta (Milano) e Vigevano (Pavia).
Torino: giornata di scioperi e manifestazioni indetti dai consigli di fabbrica contro la politica economica del governo. Si è fermata per due ore la FIAT di Rivalta. Alta la partecipazione dei lavoratori alla FIAT SpA Stura, della Ricambi Stura e della sede centrale IVECO. Pressoché totale è stata la riuscita degli scioperi in altre fabbriche FIAT come gli stabilimenti del
gruppo Comau e Marelli Autronica, ed alla Pirelli Articoli Industriali di Settimo Torinese. Le medie e piccole aziende in cui si è scioperato sono alcune decine, comprese tutte le piccole
fabbriche della zona di Beinasco, dove centinaia di lavoratori hanno manifestato per strada.
Solo alle presse di Mirafiori le adesioni all’ora di fermata sono state scarse, anche perché gli operai di questo stabilimento sono appena rientrati da un lungo periodo di cassa integrazione
che ha decurtato le loro buste paga.
Firenze si è fermata contro l’attacco alla scala mobile e per una inversione di tendenza nella politica economica del governo. La manifestazione è stata lanciata da 16 consigli di fabbrica tra cui Nuovo Pignone, Zanussi, Officine Galileo, Manettl & Robert’s (dove la cassa integrazione sta colpendo pesantemente), Superpila (il cui striscione apre il corteo), Esselunga, dell’Usl e di altre fabbriche medie e piccole. Fermi anche i ferrovieri.
A Piombino sono scesi spontaneamente in lotta i lavoratori delle Acciaierie e della Dalmine. Sciopero generale di tre ore anche a Monsummano in provincia di Pistola: duemila lavoratori
hanno sfilato per le vie della città
Genova, assemblee, manifestazioni spontanee, telegrammi alle confederazioni, documenti votati senza distinzione di delega sindacale. Forte la polemica fra e dentro le organizzazioni sindacali: la UILM ligure, cogliendo a pretesto lo sciopero spontaneo dei lavoratori dell’Ansaldo, ha deciso di non partecipare alle riunioni degli organismi unitari, consigli di fabbrica e segreterie FLM, sino a quando non sarà avvenuto un «chiarimento di fondo con la FIOM e la FIM». Il Consiglio di fabbrica Italimpiantl ha denunciato in un documento unitario che la UILM sarebbe «intervenuta» (pare nei confronti della direzione aziendale) per evitare lo svolgimento di un’assemblea retributiva sulla trattativa governo-sindacati. La tensione, comunque molto forte, non ha intaccato però l’iniziativa sulla difesa e il rilancio del tessuto industriale genovese: le manifestazioni dei siderurgici e del comparto flotta – porti – cantieri – manterranno un’impronta fortemente unitaria.
La Spezia, fermate spontanee negli stabilimenti Muggiano e INMA che hanno scioperato
per un’ora e sono usciti dalle fabbriche, rallentando il traffico su viale San Bartolomeo. Al Muggiano l’iniziativa è stata assunta da un gruppo di delegati, mentre all’INMA la manifestazione è stata promossa dal Consiglio di fabbrica. Qui i lavoratori hanno distribuito un documento dove chiedono il referendum e si dicono preoccupati per le divisioni nel sindacato. Documenti sono stati approvati a Genova dai Consigli di fabbrica dell’Ansaldo Componenti, della Savio San Giorgio, della Vecchi-Piam e della Stoppani di Cogoleto
Fermate e manifestazioni a Napoli e provincia contro i provvedimenti governativi.
A Pomigliano la manifestazione più numerosa: corteo con alla testa i lavoratori dell’Alfa Romeo, Alfa Sud, Aeritalia. Più tardi è stato diffuso un ordine del giorno di solidarietà dell’amministrazione comunale – che in mattinata aveva incontrato i lavoratori – che, tra l’altro, auspica ogni sforzo per rafforzare l’unità sindacale. Protesta anche dei lavoratori dell’Italsider, i quali hanno bloccato i binari alla stazione Centrale. La protesta è cominciata al termine di una assemblea in fabbrica sui problemi della siderurgia e le prospettive della ripresa produttiva. I rappresentanti sindacali hanno riferito sull’esito dell’Incontro avuto a Roma con la Finsider, definendolo negativo su tutta la linea. A Castellammare di Stabia, i lavoratori dell’Italcantieri hanno manifestato unendo la protesta contro i provvedimenti del governo alla protesta per la perdurante crisi del cantiere che mantiene una rilevante parte della maestranza in cassa integrazione.
Roma, manifestazioni e iniziative si sono svolte in diverse aziende. Alla Fatme l’astensione dal lavoro ha coinvolto il 90% degli operai, i quali hanno organizzato anche un volantinaggio lungo la via Anagnina, dove sorge lo stabilimento. A Colleferro corteo dei lavoratori della Italcementi e delle ditte appaltatrici, concluso con un comizio in piazza Italia.
Sciopero dei lavoratori della Zanussl di Porcia, in provincia di Pordenone, dopo un’assembleain cui si è ribadita la contrarietà a qualsiasi accordo non pienamente condiviso dai lavoratori.All’arsenale San Marco di Trieste i lavoratori in assemblea hanno votato all’unanimità un documento in cui si chiede che qualsiasi riduzione del salario e di parziale modifica del meccanismo della scala mobile venga preventivamente discussa con i lavoratori
Sciopero generale in Sicilia contro l’inconsistenza di iniziativa della Regione e per richiamare le forze politiche e le istituzioni «al dovere primario di garantire governabilità e sviluppo ad una regione fortemente in crisi». Da tempo il movimento sindacale ha espresso piattaforme generali e di settori ma finora l’attività del governo regionale è stata carente mentre rimangono aperte questioni fondamentali come lo sviluppo produttivo, la promozione agricolo-industriale, l’assetto del territorio, la ristrutturazione della pubblica amministrazione, i servizi. Secondo il direttivo della Federazione Cgil Cisl Uil regionale restano gravi il problema occupazionale, soprattutto quella giovanile, il rallentamento degli investimenti produttivi e le forti tensioni sociali provocate dalla criminalità mafiosa
Gioia Tauro (Reggio Calabria), sciopero generale contro la costruzione della centrale termoelettrica a carbone. Intanto il consiglio regionale ha approvato (con il voto di Dc, Pci, Psi e Psdi) una mozione con la quale invita la giunta«a esperire tutte le iniziative, anche di carattere straordinario», per bloccare la costruzione ed esprime il sostegno alle lotte dei lavoratori calabresi e della piana di Gioia Tauro
Imola, muore Andrea Marabini. Aveva 92 anni
Mosca, si svolgono i funerali del segretario generale del Pcus e presidente dell’Unione Sovietica Jurij Vladimirovič Andropov. L’Italia è rappresentata dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini e dal ministro degli Esteri Giulio Andreotti. Dalla capitale sovietica il segretario generale del PCI Enrico Berlinguer rilascia questa dichiarazione: «È noto che nei propositi sia del nostro partito che del PCUS vi era quello di un mio viaggio a Mosca per avere, appena fosse stato possibile, un colloquio con il compianto Juri Andropov. Nei contatti che abbiamo avuto con dirigenti del PCUS dopo la cerimonia funebre si è convenuto che un incontro tra me e il nuovo segretario generale del PCUS Konstantin Cernenko avrà luogo dopo l’insediamento del nuovo Soviet Supremo che sarà eletto ai primi di marzo. La data precisa sarà rissata dopo le elezioni stesse». Richiesto dai giornalisti perché l’incontro non si sia svolto in occasione di questo suo viaggio a Mosca, Berlinguer ha risposto «che non vi erano il tempo e la possibilità, in questa circostanza, di avere quel colloqui approfonditi ed esaurienti che sono desiderati sia da noi che dai compagni sovietici».
15 febbraio: Roma il diplomatico americano Leamon Hunt, 56 anni, responsabile logistico – amministrativo della Forza Multinazionale nel Sinai, viene ucciso a raffiche di mitra sulla sua auto mentre rientra a casa.
L’attentato è eseguito dai brigatisti romani per conto delle FARL, il gruppo estremista libanese. A sparare contro l’auto blindata di Hunt è un fucile automatico Kalasnikov. Meno di mezz’ora dopo l’agguato viene rivendicato, con una telefonata anonima a Radio Popolare di Milano, dalle Br Partito comunista combattente e dalla Farl (Frazione Armata Rivoluzionaria Libanese). Dall’autorità giudiziaria di Roma saranno accusati dell’omicidio anche quattro cittadini arabi appartenenti alla Farl: i libanesi Josephine Abdo, Fayes Daher e Jacqueline Esber e il marocchino Abdallah El Mansouri.
17 febbraio: giornata di lotta indetta da numerosi consigli di fabbrica, con il sostegno della sola Cgil, contro il taglio della scala mobile e la riduzione dei salari. Imponenti manifestazioni a Napoli e Bologna. A Brescia all’appello del consiglio di fabbrica dell’ATB hanno risposto i delegati, gli operai di oltre quattrocento stabilimenti. Analoga la situazione In Toscana, dove la risposta al decreti governativi, ha investito tutta la Regione con scioperi e manifestazioni a Pisa, Pontedera,Lucca, Grosseto, Massa Carrara, Prato, Pistoia, Rosignano Solvay, Poggibonsi. Manifestazioni indette dai consigli di fabbrica a Rimini, Reggio Emilia ed Imola, mentre Parma, per iniziativa di un folto gruppo di consigli di fabbrica, si fermerà nei giorni successivi.In Calabria si sonio fermati gli edili di Gioia Tauro.All’Aquila la manifestazione ha avuto al centro anche il rilancio dell’economia industriale della zona. In Umbria si è manifestato a Perugia.Forti disagi nel trasporto ferroviario per l’alta adesione dei ferrovieri alla giornata di lotta.
A Roma, settanta consigli di fabbrica hanno organizzato per il giorno 22 febbraio una giornata
di lotta e che ha già ricevuto tantissime adesioni. I settanta consigli dei delegati promotori dell’iniziativa hanno chiesto «che alla testa delle lotte si metta la federazione unitaria CGIL-CISL-UIL»
I parlamentari comunisti hanno chiesto la convocazione d’urgenza della commissione di vigilanza sulla RAI e convochi il presidente della Rai Sergio Zavoli e il direttore generale Biagio Agnes per discutere del comportamento di questi giorni del servizio pubblico e in particolare la parzialità dell’informazione sulla giornata di lotta contro il decreto del governo. Secondo i deputati comunisti «l’Esecutivo ha sequestrato l’informazione»
Roma, una prima risposta all’imponente giornata di lotta indetta dal Coordinamento dei consigli di fabbrica con il sostegno della Cgil, arriva dalla Cisl. In una conferenza stampa Franco Marini e Pierre Carniti attaccano duramente Pci e componente comunista della Cgil che si sarebbero «autoesclusi da un patto che garantisce una correzione significativa negli indirizzi fin qui seguiti per il governo dell’economia». Carniti riconosce che non meno grande resta il bisogno e l’esigenza di unità. Ma come essere conseguenti? Dire che «la porta resta aperta» non basta, nel momento in cui scelte politiche concrete proiettano contrapposizioni di strategia e di collocazione. Né convince l’immagine di una prossima unità competitiva, nella quale si vince e si perde sulla base dei contenuti della proposta di ciascuno. Il nodo di fondo da sciogliere è, però, quello del decreto Craxi. Carniti lo ha difeso a spada tratta, contro i comunisti, accusati di un «no pregiudiziale; di considerare l’amicizia e l’unità solo fino a quando si è considerati utili»di dover dimostrare «a se stessi una presunta egemonia». Il «rischio Parlamento» è soppesato attentamente nel sindacato. Ne ha parlato anche Benvenuto all’assemblea dei quadri UIL di Roma, chiedendo «coerenza del governo, impegno delle forze riformatrici, nessuna disattenzione del sindacato»
Contemporaneamente prosegue, anche se con molte difficoltà, lo sforzo per una ricomposizione unitaria nella CGIL. Dopo la presa di posizione dei postelegrafonici – che non ci stanno a dividersi di fronte al decreto Craxi – anche i chimici, gli alimentaristi e i lavoratori dei trasporti si pronunciano. Significativo è un passaggio dell’ordine del giorno approvato al Comitato Centrale della FILCEA. I delegati chimici «ritengono di fondamentale importanza, anche e soprattutto in una fase difficile come l’attuale, rilanciare l’esigenza, prioritaria rispetto ad ogni altra, dell’unità politica della CGIL come valore in sé e quale condizione indispensabile per un rilancio del processo unitario della federazione CGIL, CISL e UIL, per un rinnovato rapporto democratico e partecipativo dei lavoratori». La FILCEA – prosegue la nota del sindacato – «pur registrando al proprio interno posizioni diverse sulla trattativa col governo ritiene che l’uso del decreto legge -di fatto interferisca sulla autonomia e la legittimità degli accordi e del potere negoziale del sindacato». Anche la dichiarazione di Andrea Amaro e Massimo Bordini, segretario e segretario aggiunto degli Alimentaristi CGIL contiene un appello all’unità dell’organizzazione. Dopo aver detto che il determinarsi di maggioranze e minoranze dentro l’organizzazione non può portare alla paralisi dell’iniziativa di lotta, i due segretari invitano i lavoratori a rifiutare il settarismo e a
«ricercare tutti i terreni possibili di unità». Dello stesso tenore anche la nota della segreteria FILT, che pur esprimendo giudizi diversificati sulle lotte In corso, crede alla possibilità di ricostruire un processo unitarioInteressante per meglio comprendere la situazione, questo articolo pubblicato sul n. 8 di Rassegna Sindacale del 24 febbraio 1984:Anche qui [a Brescia] la Federazione Cgil-Cisl-UIL è ormai da settimane nella bufera, incapace di una decisione comune. Fermate e manifestazioni, compreso lo sciopero di tutte le categorie del 17 febbraio scorso, sono state cosi decise singolarmente da parecchi consigli di fabbrica, talora dopo contrasti interni, che hanno messo in luce la profondità della crepa aperta nel sindacato a Roma, la tensione è grande e la situazione nelle fabbriche resta caotica, tuttavia trascurando «piromani e pompieri», c’è la percettibile sensazione di un tessuto unitario che resiste allo strappo.
E’ proprio l’appello all’unità e alla democrazia infatti che ha caratterizzato in questi ultimi tempi la convulsa attività del consiglio di fabbrica dell’Om-Iveco (gruppo Fiat) che, con i suoi 4.300 dipendenti, rappresenta la più grossa azienda bresciana. Non solo. In un certo senso rappresenta anche un’«anomalia» nel panorama dell’industria italiana in quanto, al suo interno, si è consolidata un’alleanza tra comunisti e democristiani (ironicamente è chiamata la fabbrica «del compromesso storico») iniziata alla fine degli anni ’50 quando fu sottoscritto un patto di unità d’azione contro i premi anti sciopero proposti dalla Fiat. Una tradizione culturale, politica e sindacale, dunque, che ha fatto di questa fabbrica l’alfiere delle battaglie unitarie, anche nelle vicende di questi giorni. «Questa tradizione – spiega Armando Cremonesi, delegato Fim Cisl – è stata rinvigorita da un convegno fatto a novembre in cui l’occupazione è stata posta come obiettivo prioritario nella strategia del sindacato. In questo senso sono stati lanciati messaggi anche a livello nazionale, nella speranza che il sindacalo spiegasse le sue forze nel ricercare unitariamente nuovi modi di contrattazione vista la sempre più precaria situazione occupazionale del paese». In quel convegno l’Om ha elaborato una piattaforma indicando alcuni strumenti fondamentali per risolvere i problemi occupazionali: riduzione d’orario con contemporanea riduzione del salario; part-time, ferie scaglionate e in generale un piano per creare nuovi posti di lavoro.
«Nella trattativa con il governo – osserva Pierluigi Guizzi, delegato Fiom – il sindacato ha tralasciato questi problemi preoccupandosi, apparentemente, soprattutto dell’inflazione. Per questo come consiglio di fabbrica il 10 febbraio abbiamo preso unitariamente l’iniziativa di autoconvocare tutti i consigli di fabbrica delle più significative realtà del nord Italia chiedendo la sospensione della trattativa. Non solo perché i lavoratori non erano stati consultati per decisioni che riguardavano direttamente le loro condizioni di vita e di lavoro, ma soprattutto perché il sindacato si è presentato al governo completamente sprovvisto di richieste, senza una vera piattaforma». In questi ultimi 20 giorni infatti il consiglio di fabbrica dell’OM per ben tre volte ha «autoconvocato» le assemblee dei delegati, uscendo fuori in questo modo dai tradizionali schemi sindacali. «Nelle manifestazioni di questi giorni – aggiunge Cesare Lo Coco, anch’egli delegato Fiom – prima e dopo la “rottura ufficiale” abbiamo sempre cercato di mettere al centro delle nostre iniziative il problema del lavoro, tentando in questo modo di riscoprire quel dato essenziale, necessario al sindacato, che è la solidarietà tra tutti gli strati sociali. Per questo non si può parlare di sciopero contro questa o quella organizzazione, forse si può solo dire, contro quelle persone che pensano di rappresentare tutto e tutti in un momento cosi difficile.
In realtà il sindacato si delegittima da solo nel momento in cui sceglie di essere un’istituzione». Nel consiglio di fabbrica dell’OM sono più che convinti che solo sui contenuti si formano gli schieramenti, e che laddove esistono condizioni di democrazia e uno stretto rapporto con i lavoratori, la spinta unitaria è sempre più forte. «Il nostro sciopero – dice Cremonesi – non ha avuto solo il significato di una protesta contro un atto autoritario del governo, ma è stato anche un avvertimento al sindacato che senza un suo progetto sarà sempre in balia delle forze politiche».
E’ anche vero comunque che l’unità sostanziale espressa dal consiglio di fabbrica dell’OM, e soprattutto l’adesione allo sciopero contro i decreti governativi, ha comportato non poche difficoltà nelle altre organizzazioni sindacali. Soprattutto nella Cisl. «A Brescia – dice il segretario della Fim provinciale Gamba – viviamo in una realtà in cui è forte la tradizione cattolica, dove sul piano politico c’è una forte presenza della Democrazia cristiana e del Partito comunista e dove secondo me, sono molli gli “orfani del compromesso storico”. Tra questi è appunto l’Om. Una fabbrica senza dubbio dalle salde tradizioni che si è fatta promotrice di battaglie intelligenti, che ha saputo valorizzare in positivo la sua vocazione unitaria, ma che poi è partila per la tangente, con ambizioni non più solo sul piano sociale ma puntando più in alto, su un piano politico. Si sta facendo strada quel pericoloso dualismo proprio dei momenti di difficoltà, in cui i Cdf pur avendo un grosso ruolo, si sentono cosa diversa dal sindacato. Oggi questa situazione è francamente allarmante soprattutto a causa di quelli che cercano di cavalcare la tigre, nella convinzione di riassorbire il dissenso crescente.
Il risultato è solo la frantumazione del sindacato. Non si può contrapporre il movimento all’organizzazione quando in questa vi sono contrasti. E’ nell’organizzazione che si fa battaglia politica. Il sindacato bresciano, ricorda (Gamba poi non ha assolutamente informato i lavoratori su ciò che stava accadendo lasciandoli in balia dei mass-media che hanno trasformato la complessa manovra del governo in una trattativa sul costo del lavoro. Qui è costume l’informazione unitaria e, quando siamo in difficoltà, questo diventa un vincolo paralizzante.
Si è arrivali al punto che non è stato possibile fare uscire il nostro giornale perché su un articolo si è discusso due mesi senza concludere nulla. Mi chiedo in quanti avranno letto la proposta del governo».
La speranza, per i lavoratori dell’OM, come per molli altri, è che questa fase finisca alla svelta. Anche se si sa che nessuno sarà più come prima. «Il protagonismo dei consigli di fabbrica – dice Guizzi dimostra inequivocabilmente- che questo sindacato va comunque cambiato. Nonostante la crisi e il riflusso, tra i lavoratori c’è voglia di contare» – Patrizia Ferrante
Roma, diffusi i risultati di una indagine dell’ISTAT sui redditi delle famiglie italiane nel triennio 1980-82. Il dato più lampante è la forte diseguaglianza in base alla condizione professionale, ladistribuzione territoriale, la composizione del nucleo famigliare. Oltre il 13% delle famiglie vive con non più di 600.000 lire al mese.
Roma, aperta la Conferenza nazionale del Pci sulla scuola. Nella relazione introduttiva la responsabile nazionale del settore Scuola, Aureliana Alberici, ha difeso con forza la scuola pubblica: «difendiamo – ha detto Aureliana Alberici – la scuola pubblica contro ogni ipotesi di descolarizzazione e di privatizzazione». E per questo il PCI chiede che sia subito approvata una legge che fissi le finalità della scuola elementare e una rapida approvazione di una riforma della media superiore fondata su due capisaldi: l’elevamento dell’obbligo scolastico e la garanzia di un più alto livello di istruzione per tutti. Si chiede inoltre la riforma degli organi collegiali e dell’amministrazione scolastica e la formazione universitaria per tutti i docenti. Tutto ciò nella consapevolezza che «una scuola per tutti non basta più e sull’istruzione si gioca il futuro»
Torino, 16 persone sono state arrestate per un giro di tangenti pagate per evitare o “mitigare” il servizio militare. Tra gli arrestati anche il direttore dell’ospedale militare romano del Celio. Esisteva un vero e proprio tariffario: il congedo costava un milione al mese (se era totale, pari cioè all’intera durata dei dodici mesi di naja, costava quindi dodici milioni di lire. L’avvicinamento ad una sede gradita aveva una tariffa fissa, una tantum, di 4 milioni. Il prolungamento della convalescenza anche quando il soldato era oramai guarito costava centinaia di migliaia di lire ed era più o meno caro, secondo la durata.
Roma, aperti i lavori del primo convegno dei comitati di gestione dei 44 centri anziani cittadini. Questo incontro servirà per fare il punto della situazione e rilanciare l’attività di questi centri di aggregazione fortemente voluti a suo tempo dal sindaco Petroselli
Roma, un intervento per salvare l’azienda agricola Cesarina è stato chiesto al ministro dell’Agricoltura dai deputati comunisti Picchetti e Antonellis. Alla Cesarina, l’azienda ha licenziato 48 lavoratori: in pratica è la liquidazione produttiva
Pomezia (Roma), in agitazione i lavoratori della clinica Sant’Anna dopo che a cinquanta
di loro (sono 100 i dipendenti paramedici) è arrivata la lettera di licenziamento.
18 febbraio: Roma, nei saloni di villa Madama il presidente del Consiglio Craxi e il segretario di Stato vaticano, cardinale Agostino Casaroli, firmano il nuovo Concordato tra Italia e Santa Sede. Si chiudono così 17 anni di laboriose trattative per modificare i Patti Lateranensi dell’11 febbraio 1929
19 febbraio: New York, William Joseph Aricò, sicario del delitto Ambrosoli, muore durante un tentativo di evasione dal carcere di Manhattan. Si stava decidendo la sua estradizione in ItaliaCfr. https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/terrorismo-e-criminalita-organizzata/sindona-l-omicidio-ambrosoli
Roma, rientra in Italia il contingente di pace impiegato, sotto il comando del generale Angioni, in Libano
26 febbraio: Il Manifesto pubblica un «Appello dei Consigli di fabbrica per un’assemblea nazionale dei delegati». È stato approvato da 350 Consigli di fabbrica di Milano con la presenza e il contributo delle delegazioni delle assemblee autoconvocate di Roma, Firenze, Bologna, Verona, Bari, Trento, Caserta, Venezia, Fiat di Termini Imerese, del coordinamento piemontese dei Consigli di fabbrica, del coordinamento dei Consigli di fabbrica campano, del Coordinamento Consigli di fabbrica cassaintegrati di Torino.
Secondo gli autoconvocati «l’attuale ondata di lotte non deve essere solo un momento di protesta e difensivo (…) che rischierebbe di esaurirsi nel breve periodo». Si devono perciò
sviluppare alleanze con pensionati e studenti e «avere un ampio radicamento popolare e sociale». Si tratta poi di «costruire costanti e organici collegamenti sia a livello orizzontale sia locale che nazionale». Vengono anche ricordati i punti per l’elaborazione di una piattaforma alternativa alla politica recessiva del governo. Per raggiungere questi obiettivi, «riteniamo necessaria una risposta di lotta generale e nazionale dice il documento che può essere
dichiarata dalla Federazione unitaria nazionale o dall’Assemblea nazionale dei delegati autoconvocata (…) se non convocata prima dagli organismi competenti».
28 febbraio: Torino, si rifanno vive le Br: lasciano davanti ai cancelli della Fiat Mirafiori numerosi volantini che rivendicano l’uccisione del diplomatico americano Leamon Hunt
29 febbraio: Roma, i carabinieri arrestano sedici fiancheggiatori delle Br. Durante le perquisizioni nei diversi covi individuati sono trovati documenti e materiali definiti “interessanti” e volantini che rivendicano l’uccisione del diplomatico americano Hunt
1 marzo: giornata nazionale di lotta dei lavoratori delle imprese artigiane per protestare contro il mancato rispetto da parte della Confartigianato dell’intesa interconfederale raggiunta in dicembre. Cgil, Cisl e Uil chiedono al ministro del Lavoro di garantire l’attuazione dell’intesa e di spingere le quattro associazioni artigiane verso la firma dei contratti di categoria. A questo scopo verranno coinvolti anche i gruppi parlamentari perché la nuova legge sul mercato del lavoro, per ciò che riguarda artigianato e apprendistato, sia coerente con l’intesa già raggiunta
Roma, conclusa l’inchiesta Moro Ter su dodici anni di eversione romana. Sono duecentotredici gli imputati (centocinquanta dei quali detenuti, una decina latitanti, gli altri in libertà provvisoria) chiamati a rispondere di decine di attentati e azioni terroristiche, in pratica la storia della “colonna” brigatista romana della sua nascita, con le prime auto bruciate nel 1970, fino all’82, ai giorni del sequestro Dozier. La “Moro Ter” è una maxi inchiesta durata quattro anni e coordinata dai giudici istruttori Rosario Priore e Ferdinando Imposimato con alcune migliaia di pagine di verbali. I fatti considerati sono precedenti e successivi alla strage di via Fani: nella parte più corposa l’istruttoria si occupa del rapimento del giudice Giovanni D’Urso, dell’assassinio del generale Galvaligi, per attivare ad analizzare la “pista bulgara”, la connessione cioè tra le Br e le spie dell’Est, complici i coniugi Luigi Scricciolo e Paola Elia. Il “caso Pittella” ed altri episodi affrontano lo scottante tema dei coinvolgimenti e delle complicità tra formazioni eversive, camorra e ‘ndrangheta (Cfr. Vent’anni di violenza politica in Italia http://www.memoria.san.beniculturali.it/web/memoria/home
3 marzo: Marco Furlan e Wolfgang Abel, due studenti veronesi, sono arrestati con l’imputazione di aver compiuto delitti e attentati firmandoli con la sigla Ludwig. I due sono arrestati in flagranza di reato. Con due taniche di benzina stavano per dare fuoco alla discoteca Melamara di Castiglion delle Stiviere (Mantova).
6 marzo: Bologna, si svolge l’assemblea nazionale dei Consigli di Fabbrica che hanno dato vita al movimento degli autoconvocati. Si decide di svolgere una grande manifestazione nazionale per il giorno 24 marzo
8 marzo: Bologna, Gilberto Cavallini e Valerio “Giusva” Fioravanti confessano in aula l’omicidio del giudice Amato
11 marzo: Managua, ottomila contras, armati dagli Stati Uniti, entrano dall’Honduras in Nicaragua e organizzano la guerriglia antisandinista
16 marzo: Roma, arrestati altri undici fiancheggiatori delle Br-PCC; fra loro due degli
attentatori del professor Gino Giugni. Tutti gli arrestati sono romani, senza precedenti penali in materia di terrorismo, abitanti nella zona sud della città (i quartieri Appio e Toscolano che sembrano configurare una sorta di nuova area urbana di reclutamento per le Br). Nel corso dell’operazione i carabinieri compiono anche trentuno perquisizioni domiciliari sequestrando materiale ideologico e bozze di lettere e circolari con cui la “Colonna Romana” cerca di impostare le basi ideologiche per il reclutamento
Napoli, la Procura della Repubblica firma cinquecentocinquanta ordini di cattura contro presunti affiliati alla Nuova Famiglia e alla Nuova Camorra Organizzata
23 marzo: Roma, in un seminterrato in via Ferentano 27, nel quartiere Appia Pignatelli, i carabinieri scoprono un covo strategico delle Br-PCC. Il covo contiene un deposito di armi e un maxi-archivio, con quaderni contenenti le schedature di centinaia di persone fra le quali anche Tarantelli e Hunt. Sono arrestati ventinove tra brigatisti e fiancheggiatori, fra i quali Giorgio Frau e Francesco Maietta
24 marzo: Roma, centinaia di migliaia di persone, giunte da tutta Italia, partecipano alla manifestazione contro il decreto che taglia la contingenza.
Roma, rapinata la sede della Brink’s Securmark, società specializzata nella custodia di denaro e preziosi e nel trasporto di valori. Il bottino è ingente, 35 miliardi. La rapina viene falsamente rivendicata con un improvvisato volantino delle Br, poi i malviventi lasciano una serie di messaggi: alcune schede una delle quali intestata a Mino Pecorelli e frammenti di materiali scritti con la stessa macchina da scrivere usata per redigere il falso comunicato numero 7 delle Br durante il sequestro di Aldo Moro. Autore del falso comunicato e tra gli autori della rapina alla Brink’s è Antonio Chichiarelli, falsario legato alla banda della Magliana.
25 marzo: El Salvador, durante le elezioni presidenziali che portano al ballottaggio tra il democratico Duarte e il candidato d’estrema destra D’Aubuisson, avvengono duri scontri di piazza che provocano decine di morti. Il 6 maggio sarà eletto Duarte.
31 marzo: scatta fra Palermo e New York, l’operazione antimafia Pizza Connection. Sono arrestati numerosi appartenenti a famiglie operanti nelle due città: Catalano, Casamento, Ganci, Castronovo, Ragusa, Bono
Nardò (Lecce), uccisa da due sicari della Sacra Corona Unita, Renata Fonte, assessore alla Cultura del comune di Nardò. Aveva da poco festeggiato il suo trentatreesimo compleanno, sposata e madre di due figlie. Si stava battendo per impedire la lottizzazione e la speculazione edilizia nell’area di Porto Selvaggio. Per l’omicidio sono stati condannati il mandante Antonio Spagnolo, gli esecutori materiali Giuseppe Durante e Marcello My. Infine Mario Cesari e Pantaleo Sequestro come intermediari
5 aprile: Bologna, il tribunale di Bologna emette la sentenza di primo grado per l’uccisione del giudice Mario Amato avvenuta a Roma il 23 giugno 1980. Sono condannati all’ergastolo Valeria “Giusva” Fioravanti, Gilberto Cavallini, Francesca Mambro e Paolo Signorelli.
Assolto per insufficienza di prove Stefano Soderini. Cavallini ha confessato di aver sparato lui, al magistrato, Fioravanti di averlo pedinato per conoscerne abitudini e itinerari, la Mambro di aver stilato con Fioravanti il volantino di rivendicazione. E’ condannato all’ ergastolo anche Paolo Signorelli, ritenuto dall’accusa l’ideologo e il vero mandante dell’ assassinio. In Appello verrà assolto
9 aprile: Madrid, agenti della Dea arrestano in un residence il boss Gaetano Badalamenti. E’ un’operazione combinata delle polizie italiana, americana e spagnola. Arrestati anche trentasei uomini del suo clan
12 aprile: Milano, nasce ufficialmente la Lega Lombarda
13 aprile: Palermo, scatta un blitz programmato a livello internazionale
contro la mafia: retate in USA, Italia e Svizzera. Arrestate un centinaio di persone
16 aprile: Roma, il governo Craxi ottiene la fiducia, ma il decreto sulla scala mobile decade per scadenza dei termini
17 aprile: Londra, colpi di pistola partono dall’interno dell’ambasciata libica contro i partecipanti a una manifestazione anti Gheddafi. Muore una poliziotta inglese, i feriti sono dieci. In seguito all’episodio la Gran Bretagna rompe le relazioni diplomatiche con la Libia
17 – 18 aprile: Torino, IIª Assemblea organizzativa regionale della Fim – Cisl del Piemonte
22 aprile: Roma, i carabinieri arrestano Fabrizio Zani e Giovanna Cogolli, appartenenti ai Nar
27 aprile: cambio al vertice dei servizi segreti. Direttore del SISMI è nominato l’ammiraglio Fulvio Martini, al Sisde va il prefetto Vincenzo Parisi in sostituzione del prefetto Emanuele De Francesco. Martini succede al generale Nino Lugaresi
29 aprile: alle 7 del mattino l’Umbria è colpita da un forte terremoto. L’epicentro è localizzato tra Assisi e Gubbio: i danni, soprattutto al patrimonio artistico, sono ingenti, i senza tetto sono oltre 6.000
Aprile: Torino, la Fim – Cisl organizza una serie di incontri con economisti e dirigenti sindacali per discutere la situazione sociale. La Cisl cerca di individuare una nuova strategia sindacale e di riorganizzare la presenza del sindacato nelle fabbriche: la Fim inizia i corsi per Responsabili Organizzativi di Fabbrica (ROF)
Maggio: Luigi Lucchini è eletto presidente della Confindustria
2 – 4 maggio: Brescia, VIª Assemblea organizzativa nazionale della Fim – Cisl
5 maggio: Roma, arrestato dalla Digos il brigatista Bruno Pellegrini, “Martino”, ritenuto capo della “Brigata Tiburtina” delle Br. Pellegrini – pantaloni stracciati, maglione a pezzi, capelli e barba incolti – stava chiedendo l’elemosina ai passanti all’angolo di una strada di Monte Mario
8 – 9 maggio: Torino, IIIª Assemblea organizzativa della Cisl piemontese
10 maggio: Roma, per protesta contro la pre relazione Anselmi sulla P2, il socialdemocratico Pietro Longo si dimette da ministro del Bilancio
6 maggio: il Partito Radicale candida Enzo Tortora, coinvolto e arrestato per una storia di droga e favoreggiamento alla camorra da un pentito poi dimostratosi inattendibile, alle elezioni europee.
8 maggio: Mosca, non ritenendo adeguate le misure di sicurezza nei confronti dei propri atleti, l’URSS annuncia che non parteciperà alle Olimpiadi di Los Angeles.
San Francisco (Usa), muore Ronald Stark, latitante per le autorità italiane in quanto trafficante internazionale di stupefacenti, coinvolto nell’attività terroristica di Ar (Azione Rivoluzionaria) e ritenuto collaboratore della Cia (Central Intelligence Agency), per conto della quale si sarebbe infiltrato in organizzazioni terroristiche italiane.
9 maggio: Roma, la Commissione parlamentare sulla P2, presieduta da Tina Anselmi, presenta la relazione conclusiva sulle sue indagini: le trame nere e la strategia della tensione sono direttamente collegate al progetto di Gelli sulla seconda repubblica. La Presidente Tina Anselmi definisce, inoltre, «autentiche e attendibili»le liste della P2. Il ministro del Bilancio, il socialdemocratico Pietro Longo, che figura negli elenchi di Gelli, si dimette per protesta
12 maggio: Cagliari, si conclude, dopo 700 chilometri di cammino, la marcia per il lavoro iniziata da 5 disoccupati di Tortoli e che ha via via raccolto migliaia di lavoratori. Luciano Lama parla davanti a una massa imponente di persone
https://www.lanuovasardegna.it/regione/2012/05/31/news/1984-da-tortoli-per-l-abbraccio-con-lama-1.5185466
13 maggio: Palermo, il commissario Montana, capo della squadra catturandi della questura di Palermo, arresta il re del contrabbando di sigarette, Masino Spadaro, convertitosi al traffico di eroina
18 maggio: Roma, arrestati all’aeroporto di Fiumicino due cittadini arabi, Abdullah Rashed Al Dpusari e Ali Hassaim Al Kalefa, che portavano una decina di “pani” di esplosivo plastico nel loro bagaglio. I due provenivano da Atene ed erano diretti in Germania, ma i nostri inquirenti ritengono che parte dell’esplosivo dovesse servire per attentati in Italia. Processati per direttissima, il 4 giugno saranno condannati dal Tribunale di Roma a dieci armi di carcere per detenzione di esplosivo
24 maggio: Merano (Bolzano), Walter Gruber, capo degli Schutzen di Lana, sta costruendo un ordigno nel suo laboratorio di Lana (Bz) insieme a Peter Paris quando l’ordigno esplode uccidendoli entrambi. Gruber era stato condannato al processo per la Notte dei fuochi(11 – 12 giugno 1961 Ndr.) in Alto Adige. Sono entrambi militanti della Lega patriottica sud-tirolese
29 maggio: Roma, la seconda Corte d’Assise nega gli arresti domiciliari a Giuliano
Naria, 37 anni, accusato di insurrezione armata contro i poteri dello Stato, in carcere da otto
anni in attesa di giudizio. Il “caso Naria” suscita violente polemiche in tutta Italia per questo doloroso record di carcerazione preventiva, ulteriormente appesantita dalle gravi condizioni fisiche in cui si trova Naria
4 giugno: Palma di Montechiaro, gli stiddari guidati dai fratelli Rabisi, uccidono il capofamiglia Calogero Sambito
5 giugno: Trento, il giudice Carlo Palermo deposita gli atti dell’istruttoria sul traffico internazionale di armi e droga che coinvolgerebbe personaggi legati ai servizi segreti di vari paesi, alla Loggia P2, al mondo dell’industria e della politica. Il PM chiede il rinvio a giudizio per trenta imputati
7 giugno: Padova, il segretario comunista Enrico Berlinguer è colpito da emorragia cerebrale durante un comizio. Lo sforzo sostenuto per arrivare comunque al termine del discorso gli sarà fatale. Morirà dopo tre giorni e mezzo di agonia. La guida politica del Pci passa, quindici giorni, dopo ad Alessandro Nattahttp://www.strisciarossa.it/berlinguer-e-quel-malore-sul-palco-di-padova-il-7-giugno-del-1984/
https://marteau7927.wordpress.com/2014/06/09/padova-7-giugno-1984-ultimo-discorso-di-enrico-berlinguer/
Ultima partecipazione a Tribuna Elettoralehttps://www.youtube.com/watch?v=mLpXAv4qWPc
Roma, la Democrazia Cristiana lancia un ultimatum al Partito Socialista: smentiscano Formica e le sue “farneticazioni” sui legami tra P2 e Andreotti oppure la rottura dell’alleanza di governo sarà irreparabile. La censura richiesta però non arriva e nella risposta del PSI vi è solo una sottile precisazione: Formica ha parlato nella sua qualità di “giudice” della Commissione Parlamentare d’inchiesta, ha espresso la sua opinione non quella ufficiale del partito che viene rinviata alla conclusione dell’indagine. Per la DC è troppo poco e il conflitto resta aperto
11 giugno: muore Enrico Berlinguer
https://www.youtube.com/watch?v=XR_Ou8L6uR8
https://www.youtube.com/watch?v=i0TDrvvCHiQ
https://www.youtube.com/watch?v=5qzBwC1dthI
https://www.youtube.com/watch?v=htCh6bF4pl8
https://www.youtube.com/watch?v=IpGNMIwjrnk
https://www.youtube.com/watch?v=wQbcoY4lXsE
https://www.youtube.com/watch?v=sgJFhaN4bxg
https://www.youtube.com/watch?v=rslXqMwi5Z0
https://www.youtube.com/watch?v=Ls7atidKVH4
https://www.youtube.com/watch?v=L2RwgmBZKNs
https://www.youtube.com/watch?v=5c1bnxZGiXYAlmiramte a Botteghe Oscurehttps://www.repubblica.it/dossier/cultura/enrico-berlinguer-35/2019/06/10/news/enrico_berlinguer_almirante_si_inchina_davanti_a_botteghe_oscure-228452631/
“Sono rimasto fedele ai miei ideali di gioventù”
https://www.youtube.com/watch?v=Al6ouBVGcNM
12 giugno: Roma, si conclude il processo “7 aprile” contro esponenti di Autonomia Operaia. La prima Corte d’Assise emette la sentenza accogliendo l’impianto accusatorio del PM che chiedeva di tener conto soprattutto dei reati comuni: Toni Negri, latitante a Parigi, è condannato a 30 anni di reclusione e Oreste Scalzone a venti. Negri è ritenuto il mandante della sanguinosa rapina di Argelato, e l’ideatore del sequestro di Carlo Saronio. Le responsabilità per Saronio (ucciso subito dopo il sequestro) sono attribuite anche a Gianfranco Pancino, latitante (condannato a venticinque anni di carcere), ad Egidio Monferdin (venticinque anni) e alla ragazza di quest’ultimo Silvana Marelli (ventuno anni).
La Corte d’Assise emette altre 57 condanne e 14 assoluzioni. Condannati anche Luciano Ferrari Bravo, Libero Maesano, Emilio Vesce, Lauso Zagato, Paolo Virno e altri. In appello verrà ridotta l’entità di molte pene e saranno assolti Vesce, Ferrari Bravo, Virno e altri. La Cassazione confermerà il verdetto d’appello. Il processo era iniziato il 24 febbraio 1983
13 giugno: Roma, piazza San Giovanni, i funerali di Enrico Berlinguer
https://www.enricoberlinguer.it/
Bianca Berlinguer ricorda il padrehttps://www.youtube.com/watch?v=qCS2OXRnJpMIl saluto ufficiale di Giancarlo Paiettahttps://www.youtube.com/watch?v=yG6WX0M0SYY
https://www.repubblica.it/dossier/cultura/enrico-berlinguer-35/2019/06/10/news/enrico_berlinguer_e_quella_tomba_numero_7-228445730/
Antonello Venditti – Dolce Enricohttps://www.youtube.com/watch?v=ejplu5JLQCw
https://www.youtube.com/watch?v=q-5ZRpngUqQ
Il ricordo di Arafathttps://www.youtube.com/watch?v=TcuMpJKlzes
Benignihttps://www.youtube.com/watch?v=HrNrHtVI9EA
Jovanottihttps://www.youtube.com/watch?v=hG0MKtdvmVI
Verdonehttps://www.youtube.com/watch?v=OAvxZs_wFJU
Modena City Rambleshttps://www.youtube.com/watch?v=TqGs751Q_II
Scalfarihttps://www.repubblica.it/dossier/cultura/enrico-berlinguer-35/2019/06/10/news/io_il_compagno_berlinguer_e_le_mie_lacrime_con_ingrao-228473371/
I funerali di Berlinguer – Modena City Ramblers
https://www.youtube.com/watch?v=v-K5mmfBMxw
15 giugno: Borgo di Susa (Torino), i carabinieri arrestano Sante Fatone, 24 anni, l’ultima “primula rossa” della banda milanese degli “autonomi della Barona”, uno degli uccisori dell’orefice Pier Luigi Torregiani. Fatone è ferito durante una sparatoria ingaggiata a un postodi blocco alle porte di Borgo di Susa. Fermati anche due suoi nipoti
16 giugno: Milano, il Pm Guido Viola rinvia a giudizio Michele Sindona e altre ventisei persone per l’omicidio dell’avvocato Giorgio Ambrosoli
Torino, rinviati a giudizio dal giudice istruttore Franco Giordana venti terroristi del gruppo Potere Rosso responsabili tra l’altro dell’uccisione del brigadiere dei carabinieri Benito Atzei, comandante della stazione dell’Arma di Corio, freddato nel corso di una sparatoria a un posto di blocco a Rocca Canavese (Torino) l’8 settembre 1982. I quattro accusati di aver sparato ad Atzei sono: Giuseppe Scirocco, Flore De Mattia, Giuseppe Potenza, Roberto Tua. Scirocco è il personaggio di maggior spicco della banda: già “colonnello” della Colonna napoletana delle Br era poi entrato nell’ala movimentista di Giovanni Senzani
17 giugno: elezioni per il Parlamento europeo: la forte ondata emotiva seguita alla scomparsa di Enrico Berlinguer contribuisce probabilmente in modo determinante alla vittoria del Pci, il quale supera la DC di 0,3 punti percentuali. E’ la prima volta che il Pci sorpassa la Dc diventando il primo partito in Italia.
La crescita del PCI e la tenuta della DC deludono le ambizioni dei laici e dei socialisti. La DC passa da 29 a 26 seggi a Strasburgo, il PCI da 24 a 27, il PSI mantiene 9 seggi, il MSI passa da 4 a 5, il PSDI da 4 a 3, PRI-PLI uniti mantengono 5 seggi, mantengono i loro 3 seggi anche i radicali
I risultati
NB: dal link evidenziato si accede alle pagine dei risultati delle cinque circoscrizione italiane e di ogni singola regione, provincia e singolo comune
Italia: https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=E&dtel=17/06/1984&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S
Estero: https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=E&dtel=17/06/1984&tpa=E&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S
Totale Italia + Estero: https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=E&dtel=17/06/1984&tpa=Y&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S
BELGIOwww.europarl.europa.eu/election-results-2019/it/risultati-nazionali/belgio/1984-1989/sessione-costitutiva/DANIMARCAwww.europarl.europa.eu/election-results-2019/it/risultati-nazionali/danimarca/1984-1989/sessione-costitutiva/FRANCIAwww.europarl.europa.eu/election-results-2019/it/risultati-nazionali/francia/1984-1989/sessione-costitutiva/GERMANIA FEDERALEwww.europarl.europa.eu/election-results-2019/it/risultati-nazionali/germania/1984-1989/sessione-costitutiva/REGNO UNITO
IRLANDAwww.europarl.europa.eu/election-results-2019/it/risultati-nazionali/irlanda/1984-1989/sessione-costitutiva/LUSSEMBURGO
PAESI BASSI
GRECIAwww.europarl.europa.eu/election-results-2019/it/risultati-nazionali/grecia/1984-1989/sessione-costitutiva/
Roma, il colonnello Stefano Giovannone, agente dei servizi segreti a Beirut dal 1972 al 1981, è arrestato perchè ritenuto responsabile di aver fornito all’OLP notizie coperte dal
segreto di stato
24 giugno: Santa Margherita Ligure (Genova), Antonio Bisaglia annega, malgrado sia un buon nuotatore. Leader potentissimo della Democrazia Cristiana, si è fatto da parte dalla scena politica dopo essere stato coinvolto nello scandalo dei petroli. Il 17 agosto 1992, suo fratello, don Mario Bisaglia, che non aveva mai creduto alla tesi dell’incidente, sarà ritrovato annegato nel lago di Centro del Cadore. È ormai certo che sia stato ucciso. Stessa sorte capiterà al segretario particolare di Antonio Bisaglia, Gino Mazzolato, ritrovato morto nel fiume Adige il 30 aprile 1993. Il mare, il lago e il fiume: l’acqua è l’elemento che domina uno dei tanti, inquietanti, misteri italiani
https://www.wikiwand.com/it/Antonio_Bisagliahttps://www.stragi80.it/rassegna/purgatori/ap040495.pdfhttp://storieamodomio.blogspot.com/2006/02/il-mistero-dei-fratelli-bisaglia-la.html
https://www.gazzettadiparma.it/archivio/2014/04/24/news/e_morta_romilda_bollati_presidente_della_bollati_boringhieri-492420/
Sardegna, elezioni regionali
https://www.wikiwand.com/it/Elezioni_regionali_in_Sardegna_del_1984
https://www.consregsardegna.it/wp-content/uploads/2019/10/Manuale-_Tomo_II_XV.pdf
http://www.reteparri.it/wp-content/uploads/ic/RAV0053532_1987_166-169_12.pdf
http://www.treccani.it/enciclopedia/partito-sardo-d-azione_%28Dizionario-di-Storia%29/
25 giugno: inizia in Corte d’assise a Roma il processo all’organizzazione terroristica di estrema destra Tp (Terza Posizione). Si concluderà nel marzo 1985 con 24 condanne e sette assoluzioni. Tra i condannati Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Stefano Soderini, Pasquale Belsito, Gilberto Cavallini, Roberto Fiore, Gabriele Adinolfi, Luigi Ciavardini, Giuseppe Dimitri, Roberto Nistri, Fabrizio Zani, Cristiano Fioravanti, Walter Sordi.
26 giugno: Roma, il Comitato centrale del PCI elegge Alessandro Natta segretario del
partito e successore di Enrico Berlinguer
28 giugno: il cardinale modenese (Sassuolo, 19 febbraio 1931 ndr) Camillo Ruini è il nuovo segretario della Conferenza episcopale.
3 luglio: Milano, i carabinieri durante una sparatoria, uccidono Rodolfo Crovace, uno
dei più noti picchiatori neofascisti degli anni settanta. Era ricercato dal gennaio poiché
era diventato uno dei boss del racket del traffico di droga
Roma, comincia in Corte d’Assise il processo contro il gruppo di brigatisti rossi che
agirono a Roma e in provincia nella seconda metà del 1982. I fatti più gravi attribuiti agli
imputati sono una rapina compiuta nella filiale del Banco di Santo Spirito a SantaMarinella e il tentativo di omicidio dell’agente di polizia Luigi Ianuario
11 luglio: Torino, gli ex leaders di Prima Linea, Sergio Segio e Susanna Ronconi, durante il processo contro ottantadue imputati del gruppo Comunisti organizzati per la liberazione del proletariato, dichiarano “fallita ed improponibile la lotta armata come mezzo di trasformazionesociale” e lanciano un appello di “pacificazione” ai loro compagni detenuti nelle supercarceri
e a chi “sogna ancora l’eversione con la P38”
10 luglio: Roma, la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla Loggia massonica P2 approva a maggioranza la relazione conclusiva del suo presidente Tina Anselmi, deputato democristiano. Nella relazione è scritto tra l’altro che Licio Gelli si pone come «punto di snodo» tra una piramide superiore dove «forze e gruppi identificano le finalità ultime»e una piramide inferiore «dove esse trovano pratica attuazione»; quali forze «si agitino nella struttura superiore non ci è dato conoscere».
Presentate anche cinque relazioni di minoranza.
Nella sua relazione Tina Anselmi definisce autentiche e attendibili le liste della P2. ll presidente del PSDI, Saragat, parla di «menzogna» implicita nella relazione
12 luglio: Milano, emessa la sentenza relativa al crack Sindona, il bancarottiere fuggito a New York da dieci anni e attualmente detenuto negli USA. Inflitti complessivamente centoventidue anni e due mesi di reclusione, mentre tre imputati sono assolti. Tra i condannati figurano anche due dirigenti dello IOR, Luigi Mennini e Massimo Spada.
15 luglio: Roma, arriva estradato dal Brasile dove era stato arrestato, Tommaso Buscetta, boss di Cosa Nostra e accusato di numerosi delitti. Internato nel carcere sardo dell’Asinara, dopo due mesi rivelerà al giudice istruttore di Palermo la«struttura piramidale»di Cosa Nostra e molti dei suoi crimini. Dalle sue confessioni deriverà una vasta operazione giudiziaria con l’emissione di 366 mandati di cattura. Buscetta aveva tentato il suicidio nelle galere brasiliane. Le confessioni di Buscetta danno inizio ad una faida che farà 40 morti. Con le sue rivelazioni, don Masino darà un duro colpo alle cosche mafiose.
17 luglio: il giudice istruttore di Milano rinvia a giudizio Michele Sindona e altri 25 imputati, tra i quali Robert Venetucci, John Gambino e Rosario Spatola di Cosa Nostra. Luigi Cavallo, Rodolfo Guzzi e il massone Giuseppe Miceli Crimi, per omicidio, minacce e altri reati.
19 luglio: con 50.000 preferenze, Enzo Tortora è eletto al Parlamento europeo nelle liste del Partito Radicale e può così tornare in libertà. Il suo principale impegno politico sarà la battaglia contro la carcerazione preventiva.
20 luglio: il terrorista latitante Graziano Gubbini, appartenente al Mpon (Movimento Politico Odine Nuovo) è arrestato a Hockenheim, nei pressi di Karlsruhe, nella Germania federale. In seguito sarà estradato in Italia.
22 luglio: sparisce a Siculiana (Ag), Sante Calderella, detto u monacu, boss legato alla potente famiglia italo americana dei Cuntrera – Caruana
24 luglio: Caltanissetta, la Corte d’Assise infligge l’ergastolo ai fratelli Salvatore e Michele
Greco, ritenuti responsabili della strage di Palermo dove rimasero uccisi il consigliere istruttore
Rocco Chinnici, due carabinieri ed un’altra persona. Altri due imputati sono
condannati a quindici anni di reclusione.
25 luglio: l’Associazione familiari delle vittime della strage di Bologna consegna al presidente del Senato Francesco Cossiga una proposta di legge di iniziativa popolare (corredata da 100.000 firme) per l’abolizione del segreto di stato nei delitti di strage e terrorismo. Questa proposta di legge non è mai stata discussa in parlamento
27 luglio: Roma, un ordigno è fatto esplodere contro la porta dell’abitazione di Leonetto De Leon, dirigente al ministero della Marina Mercantile nonché direttore della rivista “Notizie Nato”. Restano feriti Fabrizio De Leon e Nadia Ferier, rispettivamente figlio e moglie del funzionario, che non è in casa. Rivendica l’organizzazione Comunisti in lotta contro l’Imperialismo e l’Armamento.
28 luglio: Los Angeles, inaugurati i giochi della XXIII Olimpiade. Sono boicottati dall’Unione Sovietica e dai paesi suoi alleati
31 luglio: Roma, il governo vota la riforma fiscale voluta dal ministro repubblicano Bruno
Visentini per combattere lo scandalo dell’evasione fiscale. La riforma scatenerà
l’opposizione delle categorie dei lavoratori autonomi e la proclamazione di una giornata
di sciopero dei dipendenti pubblici per sostenerla. La legge trova forti resistenze tra gli altri partiti della maggioranza ed è approvata con l’astensione del PCI
3 agosto: La Paz, arrestato l’estremista di destra Emilio Carbone, ritenuto dalle autorità boliviane militante dei gruppi paramilitari attivi in Bolivia. Sarà estradato in Italia.
6 agosto: la polizia arresta al valico di Opicina (Trieste) Abdallah El Mansouri, del gruppo armato libanese Farl (Frazione Armata Rivoluzionaria Libanese) trovato in possesso di alcuni chili di esplosivo. Sarà condannato in via definitiva a 15 anni di carcere. El Mansouri è in compagnia della terrorista Fayes Daher, che riesce a fuggire.
7 agosto: Trapani, arrestato il Sostituto Procuratore Antonio Costa, accusato di corruzione. Nella sua abitazione sono trovati cinquanta milioni e sei pistole. Arrestati anche tre imprenditori edili: Andrea Bulgarello, suo figlio Salvatore e Calogero Favato
13 agosto: Roma, i giudici istruttori Rosario Priore e Ferdinando Imposimato, e il PM Domenico Sica, chiudono l’istruttoria “Moro Ter” con il rinvio a giudizio di centotrentadue presunti terroristi ritenuti responsabili di una spaventosa catena di crimini compiuti prima e dopo il delitto Moro in un arco temporale di quattro anni
16 agosto: Roma, entra in vigore la nuova legge sulla detenzione preventiva. Migliaia di imputati, politici e non, tornano in libertà
17 agosto: Madrid arrestato il terrorista Giuseppe Calzona, condannato per omicidio in Italia e latitante. E’ anche sospettato di avere collaborato, in Spagna, con i Gal (Gruppi Antiterroristi di Liberazione), organizzazione para governativa per l’eliminazione dei terroristi dell’Eta.
20 agosto: Mali, allarme siccità. Oltre sei milioni di persone, un terzo della popolazione, rischiano la vita
27 agosto: Silvio Berlusconi acquista il controllo di Rete 4. Diventa così proprietario di tre
reti televisive come la Rai
2 settembre: Robert Venetucci, il sicario di Cosa Nostra americana assoldato da Michele Sindona e accusato tra l’altro dell’omicidio di Giorgio Ambrosoli in concorso con William Aricò, è consegnato all’Italia dalle autorità statunitensi. Sarà condannato all’ergastolo.
4 settembre: il giudice istruttore di Venezia firma un mandato di cattura a carico del capo dell’Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) Yasser Arafat e di Abu Ayad, responsabile del servizio di sicurezza dell’organizzazione, per reati connessi a una supposta fornitura d’armi alle Br nell’estate del 1979. La Cassazione annullerà il primo e confermerà il secondo. Al processo in Corte d’Assise a Venezia Abu Ayad sarà assolto con formula piena
8 settembre: Sassari, attentato contro l’abitazione del professar Francesco Pao: è rivendicato dalle Br
12 settembre: rinvio a giudizio per il colonnello Amos Spiazzi e altre 19 persone nell’ambito dell’inchiesta sull’eversione nera. Si apprende così che gli imputati hanno partecipato a corsi di addestramento nella base militare americana di Camp Derby (LI), sede dell’VIII comando logistico SETAF.
13 settembre: Tel Aviv, formato un governo di unità nazionale presieduto da Shimon Peres e formato dai conservatori del Likud e dai laburisti del Marach.
15 settembre: Arrestato Fausto Calabria (Mediobanca) per aver costituito fondi neri.
18 settembre: assassinato in Sicilia il senatore repubblicano Ignazio Mineo. Era considerato organico alle famiglie mafiose.
Bologna, continua il presidio dei lavoratori della Tecno Macceanica Generale (ex Ceccoli) per impedire la chiusura della fabbrica. Cento lavoratori, su un organico di 133, sono attualmente in Cassa Integrazione
21 settembre: Medicina (Bologna), assemblea popolare per iniziativa di Cgil, Cisl e Uil. Negli ultimi due anni Medicina, importante comune della pianura bolognese, ha perduto 431 posti di lavoro, solo parzialmente compensati dal pendolarismo verso Imola e Bologna
23 settembre: Piacenza, manifestazione contro l’installazione dei cacciabombardieri Tornado al’aeroporto militare di San Damiano. 700 persone stanno conducendo un digiuno di protesta
Cento (Fe), nuova ordinanza del sindaco che impone la fermata delle attività produttive alla Chimiren-Visplant di Renazzo finché non sarà risolto il problema delle emissioni inquinanti di solfuro di carbonio
24 settembre: Forlì, il sindacato indice un’assemblea aperta alla Bartoletti, azienda storica forlivese e leader nella costruzione di rimorchi. Istituzioni, parlamentari forlivesi, partiti discutono insieme ai lavoratori le necessarie iniziative urgenti per il rilancio dell’azienda e contro ogni politica di ridimensionamento. In città preoccupa anche la situazione della Fortex Sidac (settore chimico, ex Mangelli), della Marradi, della Icot (i cui lavoratori hanno devoluto al Centro Oncologico Romagnolo i fondi raccolti a sostegno della vertenza)
25 settembre: arriva in Italia, estradato dagli Stati Uniti, Michele Sindona per il processo Banca Privata – Ambrosoli. E’ accusato di bancarotta fraudolenta, omicidio e altri reati. Due giorni dopo Pazienza consegna al suo avvocato un manoscritto dal titolo “Come sarà eliminato Sindona“.
Il Brasile rifiuta l’estradizione di Umberto Ortolani, già braccio destro di Gelli.
27 settembre: Roma, ucciso Tony Chicchiarelli, abile falsario legato alla banda della Magliana. Nella sua abitazione gli inquirenti trovano le prove del suo coinvolgimento nella rapina alla Brink’s Securmark, indizi sul caso Pecorelli. Soprattutto scoprono che Chicchiarelli è l’autore del falso comunicato che portò, durante il sequestro Moro, al depistaggio del Lago della Duchessa.
29 settembre: 366 ordini di cattura sono emessi dalla procura di Palermo sulla base delle dichiarazioni di Buscetta. Ne saranno eseguiti poco più di 60.
Le rivelazioni del boss mafioso permettono di ricostruire gli ultimi quindici anni di delitti siciliani
30 settembre: arrestato a Roma Enrico Nicoletti, definito il “cassiere” o il “banchiere” della banda della Magliana, in contatto con le maggiori organizzazioni criminali tra le quali la ‘ndrangheta calabrese. L’autorità giudiziaria avanzerà l’ipotesi che Nicoletti abbia avuto un ruolo anche nel pagamento del riscatto per la liberazione dell’assessore campano Ciro Cirillo.
4 ottobre: Roma, con l’astensione determinante del Pci viene bocciata alla Camera una mozione dei radicali contro il ministro degli Esteri Giulio Andreotti, accusato di aver coperto e protetto il bancarottiere Michele Sindona. Il segretario del Pci Natta sconfessa il gruppo parlamentare, guidato da Giorgio Napolitano, che ha salvato Andreotti e chiede le dimissioni del ministro
8 ottobre: a seguito alle dichiarazioni di Tommaso Buscetta, l’ex sindaco di Palermo Vito
Ciancimino è condannato al soggiorno obbligato a Patti (Messina)
12 ottobre: Roma, in un’intervista al Corriere della Sera, resa nel carcere romano di
Rebibbia dove sta scontando la pena, Valerio Morucci, uno dei brigatisti protagonisti del caso Moro, riconosce il fallimento della lotta armata
Il Tribunale di Saluzzo concede l’autorizzazione alla pubblicazione del periodico di estrema destra Orion, definito «mensile di informazioni editoriali delle Edizioni Barbarossa». Ne è direttore responsabile Alessandra Colla e coordinatore politico Maurizio Murelli. Tra i redattori figurano Marco Battarra, Claudio Mutti e Carlo Terracciano. Le Edizioni Barbarossa hanno sede a Pinerolo (Cuneo)
16 ottobre: in osservanza delle sentenze della Corte Costituzionale che consentono
solo alla Rai di trasmettere su tutto il territorio nazionale, i pretori di Roma, Torino e
Pescara ordinano di oscurare le reti televisive che fanno capo a Berlusconi. Spontaneamente alcune centinaia di persone scendono in piazza per protestare contro questa decisione. La
televisione diventa un tema politico.
18 ottobre: a Cortile Macello, nel quartiere Settecannoli di Palermo, sono assassinate otto persone legate alla macellazione clandestina
Roma, Maria Fida Moro, figlia del leader della DC rapito e ucciso dalle Br incontra nel
carcere romano di Rebibbia Adriana Faranda e Valeria Morucci. E’ un incontro, dirà poi Maria Fida, di ”perdono e di riconciliazione”
19 ottobre: per ordine dell’autorità giudiziaria di Roma sono arrestati il generale Pietro Musumeci, il tenente colonnello Giuseppe Belmonte, il colonnello Secondo D’Eliseo, il capitano Valentino Artinghelli, Francesca Battaglini e Adriana Avico. Un settimo ordine di cattura contro Francesco Pazienza non viene eseguito in quanto l’interessato risulta latitante. Le accuse vanno dall’associazione per delinquere al peculato, al favoreggiamento, all’interesse privato in atti d’ufficio, alla detenzione di armi ed esplosivi. Tutti gli inquisiti sono funzionari e collaboratori del Sismi (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare) e le imputazioni si riferiscono anche all’attività del Superesse, struttura parallela del servizio.
20 ottobre: Polonia, rapito a Torun Jerzy Popielusko, abate della chiesa di san Stanislao Kostka a Varsavia e strenuo sostenitore di Solidarnosc.
Roma, il presidente del Consiglio Bettino Craxi presenta d’urgenza un decreto – il cosiddetto Decreto Berlusconi – che consente alle reti televisive di Berlusconi, in assenza di una legge sull’emittenza, di riprendere le trasmissioni. Il 28 novembre la Camera dei deputati dichiara incostituzionale questo decreto. Il governo ne ripropone immediatamente un altro,
battezzato Berlusconi bis, che il 4 febbraio 1985 sarà convertito in legge anche grazie ai
voti del Movimento Sociale Italiano
22 ottobre: Milano, pronunciata la sentenza al processo contro duecentosei imputati
appartenenti a Prima Linea ed ai Comitati Comunisti Rivoluzionari accusati di centinaia di attentati, rapine, ferimenti, tentati omicidi, “espropri proletari”, avvenuti tra il 1975 e il 1980. Quindici di essi, tra cui Sergio Segio, Susanna Ronconi e Maurice Bignami, sono condannati all’ergastolo. Numerosi gli imputati che beneficiano delle norme sui pentiti ed i dissociati
23 ottobre: Palermo, arrestato l’ex sindaco democristiano Vito Ciancimino.
25 ottobre: Roma, un terrorista giordano spara contro gli occupanti di un’auto della rappresentanza diplomatica degli Emirati Arabi Uniti. A bordo dell’auto sono il viceconsole Mohammad Al Sowaidi, che rimane ferito, e la studentessa iraniana Noushine Montasseri che viene uccisa. L’attentatore, Jihad Mohammed Othman, è subito arrestato dalla polizia. Da Damasco rivendicano le Brigate Rivoluzionarie Arabe
Palermo, blitz antimafia: eseguiti cinquantasei arresti e notificati centoventisei ordini di cattura.
26 ottobre: Roma, il giudice istruttore rinvia a giudizio per l’attentato al Papa del maggio 1981, e per il quale il terrorista dei Lupi Grigi Mehmet Ali Agca è gia stato condannato all’ergastolo, sei imputati. Tre cittadini bulgari ritenuti legati ai servizi segreti bulgari: Serghj Antonov, Todor Ajazov e Jelio Vassiliev; e tre cittadini turchi vicini o partecipanti all’organizzazione terroristica di estrema destra Lupi Grigi: Bekir Celenk, Musar Cerdar Celebi e Oral Celik.
27 ottobre: la televisione polacca annuncia l’assassinio di padre Popielusko. I colpevoli vengono catturati, sono un capitano e un tenente della polizia. Tre giorni più tardi, in un bacino idrico, sarà rinvenuto il corpo dell’abate.
31 ottobre: assassinata, nel cortile del suo palazzo, il premier indiano Indira Gandhi da tre guardie del corpo di religione Sikh
LETTERA DI SANDRO PERTINI A GIOVANNI LEONE
Si era all’indomani del delitto Moro e il Paese soffriva per una grave recessione economica, terrorismo e mafia erano all’attacco, mentre la questione morale stava crescendo dal caso Lockheed (1976) all’ormai vicino scandalo P2 (1981). Inoltre, il prestigio della presidenza era appena stato lesionato da una campagna di stampa contro Giovanni Leone, capo dello Stato prima di lui, costretto a dimettersi e riabilitato solo vent’anni dopo, con le esplicite scuse dei radicali. Ed è proprio uno scontro mai rivelato tra i due inquilini del Quirinale (…)continua inhttps://sites.google.com/site/sentileranechecantano/magazzino/31-ottobre-pertini-scrive-a-leone
3 novembre: Palermo, arrestato l’ex sindaco Vito Ciancimino con l’accusa di associazione a delinquere, nonché di esportazione e costituzione di capitali all’estero.
6 novembre: Washington, il repubblicano Ronald Reagan viene rieletto presidente degli Stati Uniti. Reagan batte in candidato democratico Tony Mondale in 49 stati su 50.
7 novembre: la polizia di Victoria, capitale delle isole Seychelles, ferma e subito rilascia, Francesco Pazienza, giunto alcuni giorni prima con un passaporto panamense intestato a Frank Donato. A suo favore ha preso posizione il presidente Albert Renè, al quale è stato presentato da Giovanni Maria Ricci, un affarista italiano che vive alle Seychelles ed è anche socio di Pazienza. Secondo l’ambasciatore degli Stati Uniti alle Seychelles David Fischer, Ricci, Pazienza, Robert Armao (amministratore del patrimonio della famiglia dello scià di Persia), Michele Papa (già socio di Ricci nelle relazioni commerciali con la Libia e avvocato siciliano) e altri, sarebbero coinvolti in un tentativo su vasta scala di appoggiare contrabbandieri e riciclatori di denaro dato che le isole si stavano trasformando in un luogo di trasbordo delle sostanze stupefacenti provenienti dall’Estremo Oriente.
12 novembre: Palermo, mentre la polizia arresta i cugini Nino e Ignazio Salvo, Totò Riina decreta la soppressione di Vincenzo Anzelmo, autorevole boss della Noce, colpevole di aver insidiato la figlia undicenne di un altro boss mafioso.
Rimini, inizia il processo contro Vincenzo Muccioli, fondatore della comunità per il recupero dei tossicodipendenti di San Patrignano. E’ accusato di maltrattamenti.
15 novembre: il giudice istruttore di Trento Carlo Palermo firma la sentenza – ordinanza con cui, al termine dell’inchiesta iniziata nel novembre 1980 su traffici internazionali di armi e stupefacenti, rinvia a giudizio 37 imputati tra i quali trafficanti, industriali, agenti segreti, finanzieri. Rinviati a giudizio, tra gli altri, Glauco Partel, Renato Gamba, Massimo Pugliese, l’attore Rossano Brazzi e cittadini siriani, egiziani e turchi. L’imputato Henry Arsan è nel frattempo deceduto. Sette giorni dopo, il 22 novembre, la Cassazione trasferisce a Venezia tutti i processi affidati al giudice Palermo.
18 novembre: Palermo, suicidio di Rosario Nicoletti, deputato regionale ed ex segretario regionale della DC
22 novembre: Roma, Bettino Craxi lancia l’allarme su una possibile ripresa del terrorismo dopo il verificarsi di vari episodi tra cui la contestazione violenta nei confronti di Giorgio Benvenuto e la ricomparso di volantini Br usati come cartoccio per biglie d’acciaio uguali a quelle lanciate contro il sindacalista
Trapani, la polizia arresta l ‘ex capo della Mobile Giorgio Collura, accusato di aver occultato prove relative alla corruzione esercitata dalle cosche mafiose. Anche l ‘ex giudice Antonio Costa è accusato di complicità
23 novembre: Roma, Camera e Senato, in seduta comune, respingono la richiesta di messa in stato d’accusa per i ministri Giulio Andreotti e Mario Tanassi per la nomina del generale piduista e contrabbandiere Raffaele Giudice a comandante generale della Guardia di finanza. Polemiche suscita l’attacco sferrato da Andreotti, nella sua lunga autodifesa, ai “giudici politicizzati”
24 novembre: Roma, la polizia blocca otto giovani integralisti islamici mentre preparano
un attentato con un’auto bomba contro l’ambasciata USA di Roma
25 novembre: il PDUP confluisce nel PCI.
27 novembre: Roma, la Corte d’appello, al termine del processo per il “golpe Borghese”, esclude l’esistenza del più grave reato rimasto, quello di cospirazione politica, e assolve tutti gli imputati «perché il fatto non sussiste». La Procura generale non proporrà ricorso per Cassazione e la sentenza di assoluzione generale diventerà definitiva.
2 dicembre: Palermo, Leonardo Vitale, il primo vero e inascoltato pentito di mafia, da poco tempo ritornato in libertà, viene ucciso al rientro a casa dopo un rito religioso.
3 dicembre: tragedia di immense dimensioni a Bophal, in India. In una fabbrica dell’Union Carbide si verifica una fuga di isocianato di metile che provoca 2.700 morti e decine di migliaia di intossicati
Milano, inizia il processo a Michele Sindona, imputato di bancarotta fraudolenta,falso inbilancio e sottrazione di documenti per il crack della Banca Privata Italiana
Roma, inizia nell’aula-bunker del Foro ltalico il processo d’Appello per la strage di via Fani e l’uccisione di Aldo Moro. Gli imputati sono suddivisi in pentiti, dissociati e irriducibili
8 dicembre: Togo, firmata la terza convenzione di Lomè (Lomè III) fra i dieci paesi aderenti alla Cee e 66 Paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP).
Il suo contenuto non si distacca radicalmente da quello degli accordi precedenti: nonostante i 294 articoli non è aggiunto nessun titolo; si è cercato solamente di migliorare i precedenti
12 dicembre: Catania, polizia, carabinieri e Guardia di Finanza sono impegnati in una gigantesca operazione antimafia: eseguiti quattrocento ordini di cattura. Fra gli indiziati vi sono anche personaggi di primo piano come il colonnello dei carabinieri Serafino Licata ed il presidente della Corte d’Assise di Catania Pietro Perracchio. Pochi giorni dopo è arrestato
anche il capitano dei carabinieri Alfio Speranza, comandante della stazione presso l’aeroporto catanese di Fontanarossa. L’accusa è di favoreggiamento verso il suo superiore, tenente
colonnello Serafino Licata, con l ‘accusa di concorso nell’omicidio di tre militari dell’Arma,
uccisi in un agguato mafioso compiuto per liberare un detenuto durante il suo trasferimento
13 dicembre: un ufficiale e un sottufficiale del Sismi sono arrestati dalla polizia svizzera all’aeroporto di Lugano-Agno mentre scattano fotografie e annotano targhe d’auto. Secondo quanto sarà accertato, stanno spiando l’annunciato, ma non avvenuto, arrivo del latitante Francesco Pazienza. Le autorità svizzere accusano i due, dei quali non saranno resi noti i nomi, di illegalità contro la sovranità dello Stato, li processeranno e poi li rilasceranno dopo aver loro inflitto una lieve condanna.
Aubervilliers, alla periferia di Parigi, in una base dell’organizzazione terroristica Action Directe vengono catturati nove terroristi, cinque francesi e quattro italiani. Questi ultimi sono Giorgio Frau, Francesco Maietta e Domenico Pastore, condannati in Italia in quanto appartenenti alle Brigate Rosse, e Salvatore Nicosia, già appartenente a Pl Prima Linea.
Il Consiglio d’Europa crea un programma comune per favorire lo scambio di giovani lavoratori all’interno della Comunità stessa. Il programma organizza tirocini per sviluppare le conoscenze professionali o la loro esperienza pratica. Inoltre, dovrebbe servire per aumentare la coscienza dei problemi del mondo del lavoro e a mettere i giovani in contatto con gli ambienti professionali del paese ospitante
14 dicembre: Roma, arrestato Ettore Bernabei per i fondi neri dell’IRI
Roma, muore in un conflitto a fuoco con la polizia durante il tentativo di rapina a un furgone portavalori, Antonio Giustini. Era membro delle Brigate Rosse – Partito comunista combattente. Ferite le guardie Carmelo Caruso e Carlo Lai e la terrorista Cecilia Massara.
Catania, le confessioni di Salvatore Parisi, elemento di spicco del clan dei cursoti catanesi, arrestato a Torino, fanno scattare una serie di arresti eccellenti riguardanti anche giudici, poliziotti e carabinieri.
Il funzionario dell’Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) Ismail Darwish viene ucciso a colpi di pistola a Roma, dove ha preso alloggio in un albergo. Nessuna rivendicazione.
Due donne tentano di rapinare a Bologna un laboratorio di oreficeria armi in pugno, ma il proprietario reagisce e spara ad entrambe. Muore Laura Bartolini, resta ferita Lucia Franculacci. L’azione sarà rivendicata dalle Br
Cuba e Stati Uniti firmano un accordo sull’immigrazione. Esso impegna L’Havana a riprendersi tremila “marielitos”, quelli cioè che erano scappati con la crisi all’inizio del decennio e che erano considerati come persone non gradite dal governo statunitense. In cambio gli USA si impegnano a concedere ventimila visti all’anno a cubani che abbiano parenti stretti in territorio americano
16 dicembre: arrestato a Londra Francesco Di Carlo, capo famiglia esiliato di Altofonte, mentre sta per inviare a Montreal sessanta chili di eroina
18 dicembre: dopo due anni di trattative, viene sottoscritto un accordo tra il gruppo IRI e CGIL, CISL, UIL. La firma del protocollo apre una fase di ristrutturazione e trasformazione tecnologica attraverso procedure negoziali fondate sulla ricerca del consenso.
In generale, l’accordo nasce dalla convergenza di opinioni sugli obiettivi di politica industriale del gruppo IRI così riassumibili:
– il consolidamento e lo sviluppo dei settori chiave e la ristrutturazione e/o riconversione degli altri settori;
– il contributo dei lavoratori a tali obiettivi di risanamento e sviluppo, con nuove possibilità di espansione delle loro capacità professionali nelle imprese;
– una politica attiva del lavoro per l’allocazione razionale delle risorse;
– linee di comportamento anche negoziale, in grado di favorire la soluzione di conflitti
Roma, con alcuni volantini dattiloscritti, fatti ritrovare in due cestini di rifiuti in viale Castro Pretorio e via Magenta, le Br rivendicano la tentata rapina al furgone blindato di viale Marconi fatta quattro giorni prima e fanno un lungo elogio funebre del “compagno Nicola”, nome di battaglia di Antonio Gustini. Nell’aula del processo Moro un gruppo di detenuti dell’“area omogenea” di Rebibbia firma una lettera nella quale è scritto tra l’altro: “La morte di questi giovani(oltre a Gustini si riferiscono anche alla bolognese Bartolini Ndr)ci sconvolge, impone una riflessione. E’ doloroso pensare che dopo tutto quello che è accaduto in questi anni ci sia ancora chi ritiene la lotta armata un mezzo adeguato di critica politica ed è pronto a sacrificare a questo la propria e l’altrui vita”
19 dicembre: approvata la legge su «misure urgenti a favore dell’occupazione». Contiene la prima vera definizione giuridica di lavoro a tempo parziale. Il primo comma dell’articolo 5 di questa legge definisce il rapporto di lavoro a tempo parziale come quel rapporto che nasce «allorché il lavoratore sia disponibile a svolgere un orario di lavoro inferiore rispetto a quello ordinario previsto dal contratto collettivo di lavoro oppure eseguibile in periodi predeterminati nel corso della settimana, del mese o dell’anno»
23 dicembre: un micidiale ordigno sistemato a bordo del treno rapido 904 partito da Napoli e diretto a Milano viene fatto esplodere quando il convoglio si trova all’interno della grande galleria sulla linea ferroviaria che unisce Firenze a Bologna a San Benedetto val di Sambro(la stessa galleria in cui avvenne la strage dell’Italicus nel 1974 Ndr). Sono le 19,15. E’ una strage: 15 morti, più di duecento feriti. Dopo lunghe indagini la responsabilità dell’attentato sarà attribuita ad una struttura eversiva composta da uomini di Cosa Nostra, della banda della Magliana, della camorra napoletana e del Msi (Movimento Sociale Italiano)
27 dicembre: il Premier sovietico Nikolai Tikhonov visita ufficialmente la Turchia. Firmato un accordo decennale di cooperazione in campo economico, commerciale e scientifico. In particolare, l’Urss può offrire alla Turchia le risorse energetiche di cui il paese ha bisogno per poter diversificare le fonti di approvvigionamento e, quindi, meglio affrontare eventuali crisi petrolifere che negli anni Settanta hanno contribuito a causare la peggiore crisi economica in Turchia
Dicembre: si svolge sull’Appennino tosco-emiliano un’esercitazione militare chiamata Mangustan84/2. a cui partecipano anche reparti di paracadutisti e carabinieri. Oggetto dell’esercitazione la guerriglia condotta da forze regolari, ovvero operazioni per il controllo del territorio (cfr Corriere della Sera del 18 dicembre 1984).
Grottaferrata (Rm), nasce il Movimento Politico Occidentale, fondato nel momento di massima disgregazione della destra extraparlamentare, da Maurizio Boccacci, un ex militante di Avanguardia Nazionale, già compagno di classe al liceo di Valerio Fiorvanti, Massimo Carminati e Franco Anselmi. Insieme a lui sono venti camerati, per lo più giovanissimi, provenienti dalle ultime esperienze organizzative di Terza Posizione. Per anni il movimento vivacchia con pochi aderenti, ma nei primi anni ’90, abbandonato il termine Occidentale, raccoglie l’occasione del movimento skin – a partire dal rapporto con gli skin del Tuscolano, l’Spqt – e raggiunge i 150 militanti e un migliaio di simpatizzanti, soprattutto nelle borgate romane. Tra i fondatori, il DART, il gruppo rautiano che si occupa di musica rock. Il movimento, che su scala nazionale prende il nome di Base autonoma, parafrasando i terceristi spagnoli, si finanzia con la decima dei lavoratori e 30 mila lire annue dei disoccupati, l’80% dei militanti, un banco di frutta al mercato e i gadget venduti nella sede di via Domodossola, dove convivono gli ex nemici di Opposta fazione romanista («meno calcio e più calci» e «non saremo tanti, ma fasci tutti quanti», gli slogan) e di Irriducibili laziali. Una quindicina di leader degli ultrà sono candidati ed eletti nelle liste del MSI nel novembre 1993. Il Movimento Politico ha presenze organizzate in molti quartieri della periferia romana: Primavalle, S. Basilio, Ostiense, Boccea, Torre Mura, Portuense, Nomentano, Prenestino. La fanzine romana si chiama Nuovi orizzonti. Boccacci nega i legami con la Lega Nazional popolare di Delle Chiaie. Gli altri due leader sono Alberto De Vitofrancesco, impiegato e il responsabile degli skin, Roberto Valacchi, pasticciere di Grottaferrata.
DURANTE L’ANNO
Genova, chiusura del laminatoio a caldo delle acciaierie di Cornigliano
Roma, istituita la Commissione nazionale per la realizzazione della parità e delle pariopportunità fra uomo e donna presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. E’ presieduta da Elena Marinucci
Bologna, con la collaborazione della Camera del Lavoro di Bologna, lo scrittore Gabriele Milli promuove la rivista Lo Spartivento. Punto d’arrivo di una esperienza di comunicazione letteraria collettiva iniziata negli anni Settanta con i periodici La Tartana degli influssi, I fogli dei quattro giorni, Dispacci e I prati di Caprara, le trasmissioni radiofoniche a Radio Città e Punto Radio, i reading in numerose Feste dell’Unità.Foglio di poesia militante, Lo Spartivento ospita in modo selettivo anche testi popolari, dialettali e di cantastorie, dimostrando grande interesse per la vita civile e sociale e grande amore per la terra emiliano-romagnola.
Dal 1990 la redazione della rivista pubblicherà anche la piccola collana dei Quaderni de Lo spartivento, iniziando con la ristampa a tiratura limitata de Le descrizioni in atto di Roberto Roversi (Da https://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1984/la_rivista_letteraria_lo_spartivento)
Bologna, nasce Mongolfiera, quindicinale di informazione culturale. Ospita saggi, recensioni e rubriche di vari autori bolognesi, quali Pino Cacucci, Claudio Lolli, Stefano Benni, Francesco Guccini, Roberto Roversi. Nel 1991 diverrà settimanale, con l’obbiettivo di offrire “una nuova bussola” per esplorare Bologna da un punto di vista inconsueto. L’Editoriale Mongolfiera pubblicherà, a cura di Franco Berardi (Bifo), una collana di libretti ispirati all’esperienza di “A/Traverso”, rivista sperimentale degli anni Settanta(Da https://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1984/la_rivista_letteraria_lo_spartivento)
Bologna, costituita la Officine Ortopediche Rizzoli SpA. La ditta produce protesi, calzature e strumenti ortopedici. Ha sedi periferiche in varie località italiane: nel 1996 saranno in funzione 23 filiali e oltre 100 punti di assistenza. L’attività deriva da quella dei laboratori dell’ospedale Rizzoli, avviati nel 1896 dai fratelli Lollini, “abilissimi meccanici”, e ingranditi dopo la Grande Guerra per la cessione di alcuni capannoni dell’arsenale da parte dell’autorità militare.
Nel 1939 l’officina ortopedica è arrivata ad occupare stabilmente 98 dipendenti. Durante la seconda guerra mondiale è stata militarizzata e poi requisita. Dal 2003 la ditta prenderà il nome di Rizzoli Ortopedia (Da https://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1984/la_rivista_letteraria_lo_spartivento)