1981

L’Onu proclama il 1981 Anno internazionale delle persone disabili
Gennaio: il giudice Giacomo Conte riapre il caso del rapimento di Mauro De Mauro con nuovi elementi a carico dei boss mafiosi Giuseppe Calderone e Giuseppe Di Cristina e sul coinvolgimento dei servizi segreti e di Gladio. Viene nuovamente coinvolto nell’inchiesta anche l’ex presidente dell’Ente Minerario Siciliano Graziano Verzotto, uomo di Mattei e di Sindona in Sicilia, al quale De Mauro fece visita poco prima della sua scomparsa.


1 gennaio: Città del Vaticano, XIV giornata mondiale della Pace: il messaggio di papa Giovanni Paolo II

A tutti voi, artefici della pace, a voi, responsabili delle nazioni, a voi, fratelli e sorelle, cittadini del mondo, a voi, giovani, che arditamente sognate un mondo migliore!E’ a tutti voi, uomini e donne di buona volontà, che oggi io mi rivolgo per invitarvi, in occasione della XIV giornata mondiale della pace, a riflettere sulla situazione del mondo e sulla grande causa della pace. Ciò faccio spinto da una forte convinzione, cioè che la pace è possibile, ma che essa è pure una continua conquista, un bene che va realizzato mediante sforzi incessantemente rinnovati. Ogni generazione avverte in modo nuovo la permanente esigenza della pace, al confronto con i problemi quotidiani della sua esistenza. Sì, è ogni giorno che l’ideale della pace deve essere tradotto in realtà concreta da ciascuno di noi (…)
continua in  http://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/messages/peace/documents/hf_jp-ii_mes_19801208_xiv-world-day-for-peace.html


1 gennaio: la Grecia è il decimo Paese che aderisce alla Comunità europea.

6 gennaioRoma, il neofascista Luca Perucci, di Tp (Terza Posizione), appena uscito di casa viene avvicinato da un giovane che gli chiede di seguirlo. Poco dopo gli spara uccidendolo. Rivendicano l’omicidio i Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari) con un volantino in cui si definisce la vittima “infame delatore”. A sparare è stato Pasquale Belsito. Perucci era stato sentito dai magistrati nell’ambito dell’inchiesta sulla strage alla stazione di Bologna e nell’inchiesta sull’omicidio del giudice Mario Amato

9 gennaioRoma, il direttore del Sismi (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare) generale Giuseppe Santovito rientra da Parigi con un aereo che atterra all’aeroporto di Ciampino. Hanno viaggiato con lui Francesco Pazienza e Michael Ledeen. All’aeroporto sono attesi dal colonnello Pietro Musumeci e dal colonnello Pasquale Notarnicola, appositamente convocato. In una stanza riservata dell’aeroporto Musumeci, alla presenza di Santovito e degli altri, consegna a Notarnicola un appunto riguardante previsti attentati a treni e a nodi ferroviari (poi noto come “operazione terrore sui treni” e che andrà in scena qualche giorno [V.] dopo) organizzati da noti esponenti della destra terroristica italiana nonché da un parigino di nome Philippe e da un tedesco di Heidelberg noto come Horst. L’operazione, che si rivelerà una macchinazione per depistare la magistratura di Bologna impegnata nelle indagini sulla strage alla stazione, è stata progettata dalla struttura parallela del Sismi denominata Superesse.

13 gennaioBologna, su un treno proveniente da Taranto viene trovata una valigia contenente otto bombe costruite con lattine riempite di esplosivo, un vecchio mitra rimaneggiato e una lupara, due biglietti aerei per Parigi e Monaco di Baviera, giornali francesi e tedeschi. Sembra che l’operazione “terrore sui treni” preannunciata dal Sismi (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare) sia dunque in pieno svolgimento e che da quella valigia possano arrivare indicazioni per identificare anche i responsabili della strage alla stazione. L’autorità giudiziaria di Bologna perderà di nuovo mesi per verificare la fondatezza dell’ipotesi, finché si accerterà che l’operazione è soltanto una montatura del Sismi e che l’approntamento della valigia è stato opera, in particolare, del generale Pietro Musumeci, associato alla Loggia  P2, e del tenente colonnello Giuseppe Belmonte.

14 gennaio: inaugurati a Trapani, in via Carreca, i nuovi locali del Centro Studi Salvatore Scontrino, che è anche la sede di una mezza dozzina di logge massoniche (alle quali sono affiliati anche appartenenti a Cosa Nostra) controllato da Giovanni Grimaudo, a sua volta collegato al gran maestro Giuseppe (Pino) Mandalari dell’Accademia di Alta Cultura di Palermo. Da un appunto scritto nell’agenda di Pietro Tranchida, collaboratore di Grimaudo, risulta che all’inaugurazione avrebbero dovuto essere presenti Lino Salvini e Licio Gelli, ma in proposito non si avranno riscontri. Molto probabile invece, secondo gli accertamenti giudiziari, la presenza dell’avvocato Augusto Sinagra, già legale di Gelli e affiliato alla P2. Grimaudo dichiara ad alcuni affiliati che la massoneria trapanese appartiene alla “corrente” gelliana.

15 gennaio: le Brigate Rosse liberano il giudice Pietro D’Urso, dopo poco più di un mese di sequestro. La sua prigionia aveva provocato un terremoto nel governo. I brigatisti avevano chiesto, per la sua liberazione, che i giornali pubblicassero i comunicati dei terroristi incarcerati a Trani e Palmi. Governo e magistratura scelgono la linea della fermezza, ma il 9 gennaio il quotidiano del Psi l’Avanti fa sapere, in conseguenza della linea umanitaria scelta durante il sequestro Moro, di aderire alla richiesta dei brigatisti. I radicali riescono a far comparire in tv la figlia del magistrato la quale lancia un accorato appello ai brigatisti. Il clima politico si surriscalda, soprattutto durante il dibattito parlamentare sul rapimento. I repubblicani minacciano l’uscita dal governo. Finalmente il giudice viene liberato e le acque sembrano calmarsi.

Il presidente del Banco Ambrosiano Roberto Calvi affida a Francesco Pazienza l’incarico di consulente dell’istituto “da svolgersi in Italia e all’estero. Per la sua opera riceverà un compenso annuo, al netto delle spese, di lire 200 milioni”. Il 3 agosto successivo, un analogo incarico di consulenza sarà richiesto alla società Ascofin dallo stesso Pazienza con una lettera al suo rappresentante Maurizio Mazzotta. A favorire l’avvio della collaborazione tra Calvi e Pazienza è intervenuto l’onorevole Flaminio Piccoli, segretario nazionale della Democrazia Cristiana.

Roma, terroristi dei Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari) si introducono con uno stratagemma nell’abitazione del collezionista d’armi Fabio Bucciano, immobilizzano i presenti e sottraggono 21 pistole, una carabina, denaro e gioielli. Ammetteranno la partecipazione alla rapina Flavio Serpieri, Emanuele Esposito, Claudio Di Manao e Pierluigi Iacchelli. Alla fidanzata di quest’ultimo, Daniela Reale, saranno affidate in custodia le armi .

20 gennaio: immediatamente dopo il giuramento di Ronald Reagan come quarantesimo presidente degli Stati Uniti, i 52 dipendenti tenuti in ostaggio nell’ambasciata americana di Teheran da 44 giorni, vengono liberati. Per ottenere la loro liberazione Reagan, all’insaputa del Dipartimento di Stato, aveva autorizzato l’invio di armi in Iran: è lo scandalo dell’Irangate. Tra i partecipanti alla cerimonia a Washington dell’insediamento del neo-presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan è presente anche l’on. Claudio Martelli del Psi (Partito Socialista Italiano). Rientrato a Roma dichiara: “Ho visto parecchia gente della nuova amministrazione, ma ritengo di non poter fare nomi eccetto uno, quello del professor Michael Ledeen, uno dei collaboratori di Alexander Haig”. Poi ammetterà di essersi incontrato alla cerimonia di Washington anche con Licio Gelli maestro venerabile della P2 

3 febbraio: Nicolino Selis, uno dei promotori e dei primi organizzatori della banda della Magliana, viene ucciso a Roma e il suo cadavere occultato. Poche ore dopo viene assassinato anche suo cognato Antonio Leccese, che gli faceva da guardaspalle. Il duplice omicidio è il risultato di screzi che si sono verificati all’interno dell’organizzazione criminale. Dell’uccisione di Selis si assumerà la responsabilità Maurizio Abbatino. Ed è tramite lui che la Nco (Nuova Camorra Organizzata), fornitrice di stupefacenti alla banda, riprende contatto con l’organizzazione dopo aver perso il suo tradizionale referente Selis.

Con un volo proveniente dagli Stati Uniti sbarca a Roma Michael Ledeen cittadino americano utilizzato anche dal Superesse di Francesco Pazienza. E’ in compagnia del connazionale Theodore Shackley, funzionario della Cia (Central Intelligence Agency). I due si trattengono a Roma circa cinque giorni, quindi l’8 febbraio Ledeen riparte in aereo per Parigi, questa volta in compagnia di Robert Kupperman che come Ledeen collabora col Csis (Center for Strategic and International Studies) della Georgetown University di Washington. Sia all’arrivo che alla partenza Ledeen è assistito all’aeroporto da personale del Sismi (Servizio per le informazioni e la sicurezza militare).

4 febbraio: la rapina a una gioielleria in pieno centro a Torino fallisce per l’intervento della polizia. Il tentativo di rapina si risolve in una sparatoria al termine della quale due rapinatori riescono a fuggire e un terzo è catturato lievemente ferito: è il latitante Maurice Bignami, terrorista di Pl (Prima Linea).

5 febbraioPadova, alle 10 di sera Valerio Fioravanti, suo fratello Cristiano Fioravanti e Francesca Mambro, tutti dei Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari), stanno ripescando dalle acque del canale Scaricatore un carico di armi lì nascosto in precedenza, quando vengono sorpresi da un’auto di pattuglia dei carabinieri. I terroristi reagiscono uccidendone gli occupanti, Enea Codotto e Luigi Maronese. Nella sparatoria resta gravemente ferito anche Valerio Fioravanti, ricoverato in ospedale e arrestato. Le armi nascoste erano di pertinenza anche di Gilberto Cavallini, Giorgio Vale e Fiorenzo Trincanato.

Alcuni terroristi sequestrano a una fermata d’autobus a Cinisello Balsamo il dirigente della Breda Salvatore Compare, lo caricano su un’auto e lo portano a Sesto San Giovanni davanti all’ingresso dello stabilimento. Lì lo incatenano a un palo della luce, gli mettono al collo un cartello con il simbolo delle Br (Brigate Rosse), lo fotografano e fuggono.

9 febbraio: quattro morti per eliminare il boss di Cattolica Eraclea, Liborio Terrasi, legato al clan Salemi. Anche su questa strage c’è l’ombra del boss Colletti.

10 febbraioJelenia Gora (Polonia), inizia uno sciopero generale a tempo indeterminato. Il Primo ministro Pinkeoski si dimette ed è sostituito dal generale Wojciech Jaruzelski.
Due giovani affrontano a Roma la guardia Nunzio Fava di vigilanza a una filiale bancaria che intendono rapinare. Questi reagisce sparando e corre a ripararsi, ma viene ferito dal fuoco degli aggressori, che poi fuggono ma vengono bloccati e arrestati dalla polizia. Sono Nicola Frega e Luigi Nicola Taravelli, entrambi iscritti al Msi (Movimento Sociale Italiano).

12 febbraio: il segretario della Democrazia Cristiana, on. Flaminio Piccoli, alla testa di una piccola delegazione di cui fa parte anche l’on. Giovanni Goria in veste di esperto economico, parte per gli Stati Uniti dove intende incontrare qualche importante rappresentante della nuova amministrazione, in particolare il segretario di stato Alexander Haig. Il viaggio è organizzato da Francesco Pazienza. Serie difficoltà si frappongono tuttavia all’incontro, ma a sbloccare la situazione provvede Pazienza che riesce a far ricevere Piccoli da Haig al Dipartimento di Stato. Placido Magrì, collaboratore di Pazienza spiegherà poi come si è giunti all’esito positivo: “Piccoli riuscì a incontrarsi col segretario di stato Haig grazie a una telefonata sollecitata da Pazienza ma effettuata da Michael Ledeen da Israele, dove si trovava in ferie essendo il suo paese natale”.

13 febbraio: il gran priore dell’Ordine sovrano e militare del tempio di Gerusalemme monsignor Evloghi Hessler (rappresentante in Italia del patronato russo ortodosso nonchè affiliato a una loggia massonica di Torino) decreta la nomina a templare del massone trapanese Giovanni Grimaudo e di altri affiliati alle sue logge: Francesco Ingrande, Giovanni Pioggia, Antonino Lipari, Giuseppe Lentini, Carmelo Buscaino, Natale Torregrossa e Pietro Tranchida.

Il sostituto procuratore di Roma Domenico Sica incontra a Beirut il capo dell’ Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) Yasser Arafat per avere informazioni su eventuali collegamenti tra i palestinesi e le formazioni terroristiche italiane. Arafat nega qualsiasi collegamento.

16 febbraioMilano, rapita Giorgina Bambi Susini, moglie del costruttore Sal­vatore Ligresti, semi sconosciuto alle cronache. Per la sua libera­zione il marito, 80 milioni di reddito denunciato, paga un miliardo e mezzo. Questo episodio di criminalità organizzata nel 1982 avrà il suo cruento epilogo in una serie di omicidi dettati dalla più feroce delle vendette. Dopo 40 giorni viene pagato il riscatto (600 milioni in banconote da 100.000), e poco dopo Giorgina Bambi Susini in Ligresti, torna libera in buona salute, ma contemporaneamente parte la più meticolosa e inarrestabile caccia all’uomo che si possa immaginare. Quando nel giugno dell’81 vengono arrestati in Svizzera Giovannello Greco, Tony Spica e Pietro (detto Piero) Marchese, tutti mafiosi palermitani componenti del gruppo di killer al servizio dei corleonesi, mentre stanno provando a cambiare in altra valuta una parte dei riscatti Armellini e Ligresti, Cosa Nostra decide di eliminarli e così avviene. Marchese verrà ucciso nel carcere dell’Ucciardone con 30 coltellate, Spica finirà carbonizzato in una discarica a cielo aperto di Affori, nella periferia milanese, Greco sparirà letteralmente nel nulla… (tanto da essere dato per morto) fino al 1997, quando sarà individuato e arrestato nelle isole Canarie. Questa misteriosa vicenda tuttora lascia spazio a molti dubbi. Nel corso delle indagini si scoprì, ad esempio, che Giovannello Greco durante il sequestro Ligresti si trovava a Milano comodamente alloggiato all’Hilton, dove per quattro giorni condivise la suite n° 335 assieme all’ingegner Ignazio Lo Presti, grande elettore Dc, cugino dei Salvo, gli esattori di Salemi, ma soprattutto socio e amico di Carmelo Gaeta, finanziere milanese di origine siciliana che a sua volta aveva il proprio centro di affari finanziari nella Banca Rasini di piazza Mercanti, pieno centro cittadino. Gaeta è un signore degno della massima attenzione: è organizzatore di viaggi del Pontefice, ma anche uomo d’affari in rapporti con elementi di spicco di Cosa Nostra al Nord, come Virgilio e Monti, ad esempio. Se l’epilogo del sequestro della consorte di Salvatore Ligresti è una lunga scia di sangue (i sicari ammazzeranno per sbaglio anche un balordo di mezza tacca, tale Pietro Romano, del tutto estraneo al rapimento), non si fermano qui le stranezze relative all’ex re del mattone meneghino. A parlarne è Pier Camillo Davigo della Procura di Milano che, agli autori del libro O mia bedda madonnina, racconta: «L’unico particolare che ci insospettì era legato alle utenze telefoniche. I numeri di Ligresti non erano riservati, ma intestati a nomi di fantasia. Un comportamento davvero strano per un finanziere del suo calibro e oltretutto un reato che io mi premurai di segnalare subito in pretura».

Alcuni neofascisti rapinano a Roma la sede di una società consortile, impossessandosi di denaro e documenti. Confesseranno la rapina Emanuele Esposito, Claudio Di Manao e Paolo Migliorelli.

17 febbraio: in un agguato nei pressi della sua abitazione viene ucciso a Milano dalle Brigate Rosse, il direttore sanitario del Policlinico Luigi Marangoni. Otto terroristi saranno coinvolti nelle indagini: Pasqua Aurora Betti, Nicolò De Maria, Vittorio Alfieri, Roberto Adamoli, Michele Galli, Samuele Zellino, Maria Belloli e Ettorina Zaccheo, infermiera al Policlinico.

23 febbraioMadrid, tentato colpo di stato. Il tenente colonnello Adolfo Tejero Molina occupa le Cortes e spara alcune raffiche di mitra nell’aula piena di deputati. I golpisti si arrenderanno dopo un giorno, rilasciando i 350 deputati che tenevano in ostaggio.

24 febbraioRoma, due terroristi libici, Mohammed Sotki Tosh e Mohammed Kooma, attendono appena fuori del controllo di dogana dell’aeroporto di Fiumicino due passeggeri appena sbarcati da un aereo giunto dal Kuwait, i fratelli Oljabi Farzat e Hassan Farzat. Appena li scorgono gli sparano, ferendoli. I due libici sono arrestati, definiranno le loro vittime oppositori del regime libico.

Marzo: gli stati Uniti intensificano gli aiuti al Pakistan e alla guerriglia indipendentista afghana che raggiungono (ufficialmente) i 500 milioni di dollari annui.

1 marzo: esce Quex-Presenza, che si definisce “bolletino a diffusione interna a cura dei detenuti politici nazionalrivoluzionari, carceri penali di Novara”. Non sono menzionati ne il luogo di stampa nè i nominativi del collegio redazionale. Viene ritenuto il quinto numero del periodico, sarà comunque l’ultimo. Vi si espongono considerazioni sulle stragi terroristiche compiute in Italia e si afferma che “il mondo neofascista è stato il capro espiatorio predestinato di una strategia di potere”. E tuttavia, si prosegue in un altro articolo, “buona parte di ciò che ci è piovuto addosso in questi anni lo dobbiamo alla destra conservatrice, reazionaria e golpista. E’ necessario che tutti si impegnino nell’opera di individuazione degli agenti provocatori che sono fra di noi”. Nell’ultimo articolo si afferma che la lotta armata è fallita perché si riteneva che fosse di breve durata e perché è mancata la necessaria convinzione nei momenti chiave. Sulla copertina della rivista l’elogio funebre di Ciccio e Nanni “caduti sul campo dell’onore” con evidente riferimento a Francesco Mangiameli (Ciccio) e Maurizio De Angelis (Nanni).

2 marzo: il Vaticano emette un comunicato per ricordare le leggi canoniche che riguardano i massoni, ribadendo il fatto che il codice canonico proibisce ai cattolici, sotto pena della scomunica, di affiliarsi alla massoneria. Il comunicato suscita sconcerto giacché tali disposizioni sono in vigore dal 1738 e non appare chiaro perché il Vaticano senta il bisogno di ricordarlo nel 1981.

10 marzoPalermo, scompare il capofamiglia di Casteldaccia, Giu­seppe Panno, l’ultimo alleato dei Bontate. In una settimana viene azzerato dai corleonesi il vertice della cosca.

12 febbraioMilano, all’interno dello stabilimento Alfa-Romeo di Arese, il dirigente Alberto Valenzasca viene aggredito da due terroristi che gli sparano ferendolo a una gamba. Rivendicano l’azione le Br (Brigate Rosse). Dell’attentato saranno accusati Pietro Di Gennaro e Vincenzo Toraldo, operai nello stesso stabilimento.

17 marzo: l’autorità giudiziaria di Milano ordina la perquisizione dell’abitazione di Licio Gelli ad Arezzo e della società GIO-LE di Castiglion Fibocchi (Arezzo) di cui Gelli ha il controllo e ne affida l’esecuzione ad un squadra di finanzieri al comando del colonnello Vincenzo Bianchi. L’operazione è in corso quando al colonnello Bianchi telefona il comandante della Guardia di finanza generale Orazio Giannini avvertendolo che la perquisizione avrebbe potuto rappresentare un grave pregiudizio per il corpo (Giannini è associato alla Loggia P2). Gelli è assente a da questo momento inizia ufficiosamente la sua latitanza. Il risultato dell’operazione è rappresentato dal sequestro di un elenco di 962 nominativi di associati alla Loggia, ricevute di pagamento, buste contenenti copie di documenti di stato, appunti di versamenti di denaro all’estero, minuziose ricostruzioni di scandali nazionali. A destare sensazione è soprattutto l’elenco degli associati, tra i quali figurano ministri, parlamentari ed ex parlamentari, diplomatici, magistrati, funzionari dello stato, giornalisti, industriali, dirigenti di banca. Inoltre i vertici dei servizi segreti e della Guardia di finanza e un gran numero di militari, compresi 52 ufficiali dei carabinieri. Poco dopo che questo materiale è stato consegnato all’autorità giudiziaria di Milano, ai magistrati si presenta il generale dei carabinieri a riposo Giovan Battista Palumbo (associato alla P2) suggerendo di non rendere noti i nominativi contenuti nell’elenco. Dirà di essere stato messo sull’avviso dal generale Pietro Musumeci del Sismi (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare), anch’egli associato alla P2 (Loggia Propaganda numero 2). Il 25 marzo i magistrati inviano al presidente del consiglio Arnaldo Forlani l’elenco in quanto contenente i nomi di molti “grandi ufficiali dello stato”.

L’esplosione dello scandalo P2, che nel maggio del 1981 causa la caduta del governo Forlani (tra l’altro anche il capo di Gabinetto di Forlani, il prefetto Mario Semprini, è piduista), scuote alle fondamenta il palazzo della politica italiana che ben presto però si ricomporrà con l’avvento del pentapartito guidato da Bettino Craxi. L’innesco dei regolamenti di conti interni alle varie forze politiche dopo la scoperta degli elenchi della P2 di Gelli precede di pochi mesi (avverrà fra la tarda primavera e l’inizio dell’estate del 1981) la più sanguinaria faida tra le diverse componenti di Cosa Nostra che la storia del crimine organizzato di questo Paese ricordi. Una faida che insedierà ai vertici dell’organizzazione il più terribile fra tutti i capi della mafia: Salvatore Riina. Il 23 aprile, giorno del suo quarantesimo compleanno, a Palermo, la sera, di ritorno da una festa in suo onore, due sicari ammazzano a colpi di pistola e di mitra Stefano Bontate, capo supremo di Cosa Nostra. L’11 maggio altri killer uccidono, sempre a Palermo ma questa volta in pieno giorno, Totuccio Inzerillo, braccio destro di Bontate. La guerra di mafia si apre nel modo più clamoroso: alla fine si conteranno oltre 1200 morti. Tuttavia, sottoponendo a un’analisi più attenta questi drammatici eventi, qualcosa si può intuire e rimanda all’estate del 1979, quando dagli Stati Uniti – simulando un sequestro mai avvenuto – arriva in Sicilia scortato da mafiosi di Bontate e Inzerillo, Michele Sindona. Il banchiere mafioso venne (fu prelevato e trasportato a Palermo) a spiegare che fine avevano fatto montagne di dollari dell’eroina a lui affidati da Cosa Nostra. Chi aveva scelto Sindona quale principe del riciclaggio di mafia? Stefano Bontate, il numero uno, e Totuccio Inzerillo, il numero due della cupola mafiosa. Chi aveva affidato i quattrini del narcotraffico al banchiere? Tutte le famiglie, incluse le cosche corleonesi. Cosa disse Sindona ai suoi vari e terribili creditori siciliani? Di pazientare al massimo un anno, e poi i soldi sarebbero tornati. Avvenne? No. E quindi? Partì la vendetta contro chi aveva convinto tutti i clan a far gestire i capitali dell’eroina a Sindona. Con ogni probabilità, prima di dar via al massacro, i corleonesi domandarono a Bontate e Inzerillo di rendere i soldi persi per colpa di don Michele. Alcuni oscuri e inspiegabili fallimenti a catena di importanti finanziarie e società edili e immobiliari a Milano e Torino che avvennero proprio tra l’autunno del 1979 e la primavera del 1981, società tutte controllate da Bontate, si potrebbero spiegare così. In ogni caso, questo, ammesso accadde per le ragioni suddette, non bastò per placare l’ira di Riina e Provenzano, e iniziò la strage. D’altra parte, è bene ricordare che il 5 febbraio dell’81 veniva arrestato Alessandro Mennini, figlio di Luigi Mennini, il numero due dello Ior dopo Marcinkus, proprio per il crack Sindona.
Passando al piano politico, lo scandalo P2 produce il primo governo con a capo un presidente del Consiglio non democristiano della storia della Repubblica italiana. Ma Spadolini dura poco, anche perché è ancora utile oggi ricordare con quali personaggi fu costretto (dalla Dc e dal Psi) a mettere insieme l’esecutivo. Il 5 giugno si suicida il tenente colonnello Luciano Rossi della Guardia di Finanza. Rossi, nel marzo del 1974, con i gradi di capitano delle Fiamme Gialle e in forza all’Ufficio I diretto dal colonnello Salvatore Florio, aveva redatto un’informativa su Licio Gelli e la sua loggia Propaganda 2 che metteva in allerta sulla pericolosità e il mistero che circondavano quella che veniva già definita come “un’associazione segreta”. Con la nomina fatta da Andreotti e Tanassi del generale Raffaele Giudice (piduista e corrotto) alla testa della Guardia di Finanza, Rossi viene immediatamente allontanato dall’Ufficio I. Lo stesso accade al colonnello Florio, ed entrambi gli ufficiali andranno incontro a diverse traversie. Pochi giorni prima del suicidio Rossi era stato interrogato proprio su quell’informativa del 1974. La morte di Rossi è causata da un colpo di pistola alla tempia, tuttavia non era malato e poco mesi prima aveva perfino adottato un bambino. Inoltre uccidendosi Rossi non lascia alcun messaggio che spieghi il gesto. Alcuni amici, al momento della notizia, riferiranno che era preoccupato perché Gelli lo aveva avvicinato, dopo la stesura di quell’informativa (segreta!), e lo aveva minacciato. Il mistero di questa morte oramai è consegnato alla storia.
Ecco alcuni punti del Piano di Rinascita Democratica, il programma politico della P2. “Nei confronti del mondo politico occorre: a) selezionare gli uomini – anzitutto – ai quali può essere affidato il compito di promuovere la rivitalizzazione di ciascuna rispettiva parte politica (per il Psi, ad esempio Mancini, Mariani e Craxi; per il Pri: Visentini e Bandiera; per il Psdi: Orlandi e Amidei; per la Dc: Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e Bisaglia; per il Pli: Cottone e Quilleri; per la Destra Nazionale (eventualmente): Covelli); b) in secondo luogo valutare se le attuali formazioni politiche sono in grado di avere ancora la necessaria credibilità esterna per ridiventare validi strumenti di azione politica; c) in caso di risposta affermativa, affidare ai prescelti gli strumenti finanziari sufficienti – con i dovuti controlli – a permettere loro di acquistare il predominio nei rispettivi partiti; d) in caso di risposta negativa usare gli strumenti finanziari stessi per l’immediata nascita di due movimenti: l’uno, sulla sinistra, e l’altro sulla destra. Tali movimenti dovrebbero essere fondati da altrettanti club promotori composti da uomini politici ed esponenti della società civile in proporzione reciproca da uno a tre ove i primi rappresentino l’anello di congiunzione con le attuali parti ed i secondi quello di collegamento con il mondo reale. Nei confronti della stampa (o, meglio, dei giornalisti) l’impiego degli strumenti finanziari non può, in questa fase, essere previsto nominati. Occorrerà redigere un elenco di almeno due o tre elementi, per ciascun quotidiano o periodico in modo tale che nessuno sappia dell’altro. Ai giornalisti acquisiti dovrà essere affidato il compito di simpatizzare per gli esponenti politici come sopra prescelti in entrambe le ipotesi alternative 1c e 1d. In un secondo tempo occorrerà: a) acquisire alcuni settimanali di battaglia; b) coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso un’agenzia centralizzata; c) coordinare molte tv via cavo con l’agenzia per la stampa locale; d) dissolvere la Rai – Tv in nome della libertà di antenna ex art. 21 Costit. Per la magistratura è da rilevare che esiste già una forza interna (la corrente di magistratura indipendente della Associazione nazionale magistrati) che raggruppa oltre il quaranta per cento dei magistrati italiani su posizioni moderate. Qualora invece le circostanze permettessero di contare sull’ascesa al governo di un uomo politico (o di una equipe) già in sintonia con lo spirito del club e con le sue idee di ripresa democratica, è chiaro che i tempi dei procedimenti riceverebbero una forte accelerazione anche per la possibilità di attuare subito il programma di emergenza e quello a breve termine in modo contestuale all’attuazione dei procedimenti sopra descritti”.

Faccendiere e piduista, assieme a Licio Gelli e Flavio Carboni, nel 1980 – anno delle stragi di Ustica e Bologna – Francesco Pazienza dirigeva informalmente il Sismi. Era riuscito, infatti, a creare una struttura ultrasegreta all’interno dello stesso servizio. Al vertice del servizio segreto militare vi erano il generale Giuseppe Santovito e il colonnello Musumeci, entrambi iscritti alla P2. E proprio nel processo per la strage di Bologna Pazienza compare imputato con Gelli e Musumeci, per associazione sovversiva finalizzata all’eversione dell’ordine democratico. Durante la prima istruttoria, nel 1986, la condanna inflitta a Pazienza e a Gelli è stata di dieci anni di reclusione. Francesco Pazienza, 35 anni, conterraneo di Santovito, amico di finanzieri arabi e di alti dirigenti democristiani, ambizioso brasseur d’affaires, era, in realtà, uno dei tramiti tra Gelli, i servizi segreti italiani e quelli statunitensi. Nel 1980 aveva collaborato col Sismi nel divulgare i particolari dei contatti del fratello di Carter con Gheddafi, favorendo così l’elezione di Reagan. Pazienza si era in tal modo precostituito una buona fama presso il nuovo presidente, pur senza perdere fiducia degli ambienti arabi. Nel corso del 1981 aveva inoltre organizzato, a spese del Sismi, i viaggi dei democristiani Mazzola e Piccoli in America, favorendo i loro incontri ad alto livello ex Mario Tanassi e Giulio Andreotti dall’accusa di favoreggiamento nei confronti di Guido Giannettini nella vicenda della strage di Piazza Fontana .

20 marzo: la Corte d’appello di Catanzaro pronuncia la sentenza al processo per la strage di piazza Fontana a Milano e reati connessi, riformando radicalmente quella di primo grado. Giannettini, condannato all’ergastolo, è assolto; Freda e Giovanni Ventura, anch’essi condannati all’ergastolo, sono condannati solo per associazione sovversiva; Tanzilli assolto, pene ridotte a Maletti e Labruna condannati solo per favoreggiamento. Confermate le condanne per gli altri neofascisti e per gli anarchici. Nel giugno 1982 la Cassazione annullerà la sentenza ad eccezione dell’assoluzione di Giannettini che diverrà così definitiva, e rinvierà il processo alla Corte di Bari.

23 marzo: ucciso, sulla porta di casa, a colpi di lupara, don Peppino Sette­casi, 83 anni, uno dei boss più potenti di Cosa Nostra e con forti legami con gli Stati Uniti. Fino a quel momento era un insospettabile per polizia e carabinieri.

Francesco Pazienza rientra a Roma con un aereo proveniente da Ginevra in compagnia di un amico, identificato poi come Nello Bongarzoni. Ma il nome è falso, in realtà si tratta di Domenico Balducci, affermato boss di una struttura criminale romana conosciuta come Banda della Magliana e ufficialmente latitante. All’arrivo Pazienza chiede e ottiene dal Sismi (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare) facilitazioni per il passaggio dall’ufficio di frontiera dell’aeroporto di Fiumicino.

27 marzo: alcuni terroristi delle Brigate Rosse rapinano la banca interna della sede del Consiglio Nazionale per l’Energia Nucleare. Tramortita la guardia giurata di vigilanza, si impossessano delle paghe degli impiegati.

30 marzoWashington, alcuni colpi di pistola feriscono il presidente Ronald Reagan. L’attentatore è un giovane squilibrato.

Montecarlo, assassinato l’antiquario Luis Nogueres. Dell’omicidio viene accusato il suo magazziniere Carmelo Barbera , pregiudicato siciliano e fiduciario di Licio Gelli a Monaco. Gelli effettuava molte transazioni finanziarie con l’antiquario ucciso.

31 marzo: esce a Brescia il primo numero (anno I, n.0) del periodico di estrema destra “Riscossa”. Il direttore Marcello Mainardi presenta l’iniziativa come “quanto di meglio la destra bresciana abbia saputo esprimere”. E’ la riedizione di un’analoga pubblicazione travolta nel 1973-1974 dalla vicenda terroristica del Mar (Movimento di Azione Rivoluzionaria). A quel tempo la pubblicazione aveva come testata Riscossa Giovanile.

1 aprile: il segretario del Partito Socialista Italiano Bettino Craxi convoca presso l’albergo Raphael di Roma, in cui alloggia abitualmente, il generale Giuseppe Santovito, che ha lasciato la direzione del Sismi (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare). A fissare l’incontro è Francesco Pelaia, già in forza al Servizio. Craxi chiede a Santovito informazioni sul generale Nino Lugaresi, nuovo direttore del Sismi, “in quanto la sua gestione lasciava molto a desiderare”.

In una nota del Sismi (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare) si riferisce che, “secondo fonte attendibile proveniente dalle Botteghe Oscure”, il Partito Comunista Italiano nascondeva armi a Roma e nel Lazio fin dal dopoguerra. Nella nota è scritto tra l’altro: “Negli anni 70 tali armi sarebbero state revisionate e a partire dal 1975 quelle ancora efficienti sarebbero state trasportate nella zona di Civitavecchia (a nord di Roma) e Colleferro (a sud della capitale)”. Più avanti negli anni anche questa nota del Sismi sarà acquisita agli atti di un’indagine della Procura della repubblica di Roma riguardante l’eventuale esistenza di un apparato militare del Pci , cosidetto Gladio Rossa. Esistenza che non sarà accertata.

2 aprile: dopo una rivolta della minoranza albanese, viene dichiarato lo stato d’emergenza nel Kosovo jugoslavo.

4 aprileMilano, arrestati, mentre passeggiano armati, i brigatisti Mario Moretti ed Enrico Fenzi. Quasi contemporaneamente finiscono in carcere anche Tiziana Volpi e Silvano Fadda. L’arresto è stato favorito da un infiltrato, il rapinatore e tossicodipendente Renato Longo, manovrato dal commissario di polizia di Pavia Ettore Filippi. Longo continuerà a fare il rapinatore, finirà in carcere e metterà nei guai il commissario Filippi, accusato di avere coperto le sue imprese banditesche e quindi arrestato e condannato in primo grado.

7 aprile: alcuni terroristi tendono un agguato a Raffaele Cinotti, agente di custodia in servizio nel carcere di Rebibbia, nei pressi della sua abitazione. Gli sparano e lo uccidono. Rivendicano le Brigate Rosse.

12 aprile: nel carcere speciale di Novara, durante l’ora d’aria, muore strangolato Ermanno Buzzi, unico condannato all’ergastolo per la strage di piazza della Loggia a Brescia e in attesa del giudizio d’appello. Pierluigi Concutelli del Mpon (Movimento Politico Ordine Nuovo) e Mario Tuti, detenuti nello stesso carcere, si assumono la responsabilità del delitto con un comunicato, in cui scrivono tra l’altro: “La strumentalizzazione dei fatti di Brescia, la turpe condotta e la provocata rovina morale e giudiziaria di diversi giovani erano per noi addebiti tali da fargli meritare la morte, a prescindere dalla già sufficiente ragione rappresentata dalla sua attività di delatore e agente provocatore”. Un mese prima, sulla rivista di estrema destra Quex era stato scritto che il presunto responsabile della strage di Brescia (Buzzi) “è risultato comunque essere un confidente dei carabinieri di Brescia”. Tra le possibili motivazioni del delitto verrà avanzata anche la possibile disponibilità della vittima a fare rivelazioni al prossimo processo d’appello.

20 aprile: mentre stanno tentando di espatriare clandestinamente in Svizzera, tre terroristi di estrema destra vengono intercettati dalla polizia con la quale ingaggiano una sparatoria. Sono tutti arrestati: Massimo Carminati, collegato alla Banda della Magliana e ferito nella sparatoria, Domenico Magnetta e Alfredo Graniti di Avanguardia Nazionale. Nell’auto su cui viaggiavano trasportavano valuta estera e preziosi.

23 aprilePalermo, la sera del suo quarantatreesimo compleanno Stefano Bontate è assassinato dal gruppo di fuoco più potente di Cosa Nostra: Greco scarpuzzedda in sella alla moto guidata da Lucchese. L’omicidio è ordinato dai corleonesi.

Si dimette il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Ugo Zilletti. E’ indagato di favoreggiamento nei confronti del finanziere Roberto Calvi.

25 aprile: interrogato come testimone dal giudice istruttore di Milano, il tenente colonnello dei carabinieri Nicolò Bozzo dichiara: “Il comandante della Legione carabinieri di Milano colonnello Rocco Mazzei, molto intimo del capo della Loggia P2 Licio Gelli, affermò di conoscere personalmente Piero Del Giudice e chiese al capitano Umberto Bonaventura un parere in merito all’opportunità di mantenere questi rapporti di amicizia. Bonaventura disse che Del Giudice era un soggetto estremamente pericoloso e che era ritenuto al vertice di una organizzazione eversiva clandestina (Prima Linea). Mazzei rispose al capitano che la sua valutazione era esagerata. Successivamente invitò il capitano Roberto Arlati a collaborare con Del Giudice in quanto lo stesso avrebbe potuto fornire elementi utili per le indagini sul fenomeno eversivo”.

27 aprileTorre del Greco, verso le dieci di sera l’assessore regionale all’urbanistica e all’edilizia economica e popolare della Regione Campania, il democristiano Ciro Cirillo, rientra in auto alla sua abitazione a Torre Del Greco. All’ingresso del garage l’auto viene circondata da un gruppo di terroristi delle Br (Brigate Rosse) che aprono il fuoco uccidendo l’autista Mario Canciello e l’agente di scorta Luigi Carbone, e ferendo il segretario dell’assessore Ciro Fiorillo. Poi sequestrano Cirillo portandolo via con un furgone. Inizia quindi una trattativa segreta tra uomini politici della Dc (Democrazia Cristiana) , il Sismi (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare) e la colonna napoletana delle Brigate Rosse diretta da Giovanni Senzani con la mediazione della Nco (Nuova Camorra Organizzata) di Raffaele Cutolo. Cirillo sarà liberato il 25 luglio 1981 dopo il pagamento di un riscatto miliardario, suddiviso tra Brigate Rosse e Nuova Camorra Organizzata.

1 – 3 maggioStoccolma, il Tribunale dei popoli dedica una sessione specifica alla questione afghana ed in specie all’occupazione sovietica, contestandone le motivazioni.

6 maggioRoma, nell’ambito dell’inchiesta sulle attività del finanziere Michele Sindona viene perquisita la sede della Massoneria di palazzo Giustiniani, dopo la scoperta di alcuni documenti nella villa di Licio Gelli. Durante la perquisizione, vengono posti sotto sequestro dei documenti riguardanti la Loggia P2. contro Gelli viene emessa una comunicazione giudiziaria.

7 maggio: aerei israeliani bombardano un reattore nucleare iracheno a Daura.

10 maggioParigi, il socialista Francois Mitterand viene eletto Presidente della repubblica.

11 maggioPalermo, di ritorno da un incontro galante, Totò Inze­rillo, boss della famiglia di Passo di Rigano, cade in bocca al gruppo di fuoco dei corleonesi Nino Madonia, Gambino u tignu­su, Greco Scarpuzzedda, accom­pagnati da Giuseppe Madonia, Filippo e Pino Marchese.

13 maggio: Giovanni Paolo II subisce un attentato in piazza San Pietro: a sparare è un terrorista di destra turco, Alì Mehmet Agca, subito arrestato. Per il papa, colpito da tre pallottole, è prognosi riservata; anche due donne vengono ferite dall’attentatore. E’ mercoledì, giorno di udienza generale, piazza San Pietro è gremita da migliaia di fedeli, venuti da ogni parte del mondo, pure dalla Polonia. Giovanni Paolo II esce dall’Arco delle Campane a bordo della jeep con tre minuti di ritardo. Il rituale è sempre lo stesso. La macchina del pontefice percorre a passo d’uomo tutta la piazza protetta dalle transenne. Si protendono mani: c’è chi vuole sfiorargli la veste, chi desidera baciargli l’anello, chi prende tra le braccia i bambini per poter farli accarezzare dall’uomo santo: Giovanni Paolo II è sorridente, benedice la folla che lo applaude e si inginocchia al suo passaggio. Mehemet Ali Agca, un turco di 23 anni, è proprio lì, a un passo dalle transenne, mischiato tra la folla che continua ad applaudire. Tira fuori l’arma e spara quattro volte a ripetizione. Racconta suor Loretta, una sorella delle Serve di Maria: “Eravamo proprio a un passo, pronte a stringergli la mano, quando abbiamo udito i colpi. Ho visto il santo padre accasciarsi sulla jeep bianco in volto, soccorso dai sacerdoti che gli erano accanto. La Campagnola e’ partita a tutta velocità verso l’Arco delle Campane, mentre nella piazza succedeva il finimondo”. Cinque minuti più tardi, un’ambulanza usciva dalla porta di Sant’Anna per dirigersi a sirene spiegate verso il policlinico Gemelli. Nono piano, chirurgia uomini: il pontefice e’ stato ricoverato e operato pochi minuti più tardi dal primario professor Giancarlo Castiglioni. Sparando, l’attentatore aveva pure colpito la signora Ann Odre, di 60 anni, ferita al petto; e la giovane Rose Hall, di 21 anni, che aveva riportato la frattura del braccio sinistro. Mehemet Ali Agca non aveva documenti. Perché ha sparato? Il giovane tace, non spiega i motivi del suo folle gesto. Dice soltanto: “Io vivo a Perugia, frequento l’università’ degli stranieri. Prima di arrivare a Roma, sono stato a Milano e poi in Spagna”. “Se volete sapere qualcosa del mio gesto leggete un mio scritto, in cui indico le ragioni dell’attentato”. In tasca gli trovano anche una lettera in cui ha scritto: “Mi trovo costretto ad ammazzare il Papa per protestare contro il silenzio nei confronti dei crimini del mondo e la morte di migliaia di uomini innocenti uccisi dagli assassini imperialisti di America e di Unione Sovietica”.

14 maggio: in un Appunto del Sismi (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare) sono annotate “notizie inerenti all’attentato a Giovanni Paolo II”. Nell’Appunto è scritto tra l’altro che l’attentato “è stato progettato e organizzato su indicazioni del ministro della difesa sovietico. Il servizio segreto militare chiese in prestito un terrorista fra i migliori catalogabile di destra. La scelta cadde sul turco Agca”. L’Appunto verrà rinvenuto durante una perquisizione nell’abitazione di Francesco Pelaia, agente del Sismi.

15 maggio: nell’androne di casa sua a Napoli, Rosario Giovine, consigliere comunale della Democrazia Cristiana, viene aggredito da alcuni terroristi che lo immobilizzano e lo fotografano con un cartello al collo recante alcuni slogan e il simbolo delle Brigate Rosse. Poi gli sparano ferendolo alle gambe.

17 maggio: referendum per l’abrogazione delle leggi sull’aborto, l’ordine pubblico, l’ergastolo, il porto d’armi. Vincono i no confermando le normative esistentihttps://www.wikiwand.com/it/Referendum_abrogativi_in_Italia_del_1981I risultati comune per comune https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=F&dtel=17/05/1981&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S

20 maggio: il governo, messo alle strette, rende pubblica la lista degli affiliati alla P2. Ne fanno parte nomi illustri di uomini politici, militari, giornalisti, magistrati, editori, finanzieri, imprenditori.

Dopo avere trattenuto per quasi due mesi la lista dei 962 iscritti alla P2 (Loggia propaganda numero 2) inviatagli dall’autorità giudiziaria di Milano, il presidente del consiglio Arnaldo Forlani la rende pubblica. Il contraccolpo politico è molto forte, anche perché nell’elenco sono compresi i nomi del capo di gabinetto di Forlani, prefetto Mario Semprini, e di tre ministri: Adolfo Sarti della giustizia, Enrico Manca del commercio con l’estero e Franco Foschi del lavoro. Sei giorni dopo, il 26 maggio, il governo darà le dimissioni.

Milano, Di prima mattina il presidente del Banco Ambrosiano Roberto Calvi viene arrestato su mandato del giudice istruttore di Milano. Contemporaneamente finiscono in carcere altri noti personaggi, come Carlo Bonomi (figlio di Anna Bonomi), l’industiale veneziano Mario Valeri Manera, Giorgio Cigliana e Aladino Minciaroni; sono lasciati a piede libero per motivi di salute Massimo Spada, finanziere anche del Vaticano, e Carlo Alessandro Canesi, presidente del Banco prima di Calvi. Per tutti l’accusa è di illecita esportazione di valuta. Il giorno successivo, alla moglie di Calvi, Clara, telefona Francesco Pazienza per mettersi a disposizione, e tramite Giuseppe Ciarrapico la fa incontrare a Roma con Giulio Andreotti e Bettino Craxi.

Mestre, all’ora di pranzo un gruppo di terroristi, che si dichiarano appartenenti alle Brigate Rosse, fanno irruzione nell’abitazione di Giuseppe Taliercio, direttore dello stabilimento petrolchimico della Montedison, e lo rapiscono per “processarlo”. Sarà ucciso 45 giorni dopo, il 5 luglio, dopo essere stato tenuto prigioniero a Tarcento, nel Friuli. Il corpo, rinchiuso nel bagagliaio di un’auto, sarà abbandonato davanti ai cancelli dello stabilimento. Qualche tempo dopo il brigatista Antonio Savasta confesserà di essere l’autore dell’omicidio.

22 maggio: l’autorità giudiziaria di Roma firma due ordini di cattura: uno a carico di Licio Gelli, che risulta latitante; l’altro a carico del colonnello Antonio Viezzer, già ufficiale del Sid (Servizio Informazioni Difesa). A entrambi sono contestati i reati di spionaggio politico e procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello stato. Viezzer viene arrestato, è un associato alla P2 (Loggia Propaganda numero 2)

23 maggio: si dimette il ministro della giustizia Adolfo Sarti. Il suo nome compare nelle liste della P2.

26 maggio: travolto dallo scandalo P2, si dimette il governo guidato da Arnaldo Forlani.

Palermo, sterminati dai corleonesi i componenti dei clan In­zerillo e Bontate. All’interno della società Calcestruzzi dei Buscemi sono strangolati Santo Inzerillo, fratello di Totuccio e suo zio Calogero Di Maggio. I killer sono Ni­no Madonia, Mutolo, Ganci, Scaglione e Rotolo. A un chilometro di distanza, nel baglio di Nino Bontà, vengono eliminati Mimmo Teresi, Giuseppe Franco, Salvato­re e Angelo Fede­rico. I corpi sono sciolti nell’acido.

28 maggio: Nel corso di una “ispezione” nella residenza del maestro venerabile della P2 Licio Gelli, ricercato in Italia, a Montevideo (Uruguay) il servizio di sicurezza uruguaiano esamina numeroso materiale documentale che, fotocopiato, viene trasmesso al ministero dell’interno di quel paese. All’operazione è presente Maurizio Gelli, figlio di Licio. Nel materiale detenuto da Gelli figurano anche fascicoli illegali del Sid (Servizio Informazioni Difesa) e del Sifar (Servizio Informazioni Forze Armate), questi ultimi scomparsi dall’archivio del Servizio a metà del 1966 quando il generale Giovanni Allavena dovette lasciare la direzione.

29 maggio: alcuni terroristi fanno irruzione a Roma nel centro di formazione professionale di un istituto salesiano, aggrediscono l’insegnante Giuseppe Magagna, lo immobilizzano, gli mettono al collo un cartello con la sigla delle Brigate Rosse e poi gli sparano ferendolo alle gambe.

30 maggioPalermo, un altro elemento di spicco della famiglia di Santa Maria di Gesù, Emanuele D’Agostino, è fatto sparire dal boss cui ha chiesto aiuto, Rosario Riccobono.

GiugnoPalermo, continua la strage delle cosche perdenti. Spari­scono Salvatore In­zerillo figlio di Pietro, Salvatore Inzeril­lo figlio di Francesco, Giu­seppe, il figlio quindicenne di Totuccio, al quale Greco scarpuz­zedda taglia un braccio prima di sparare. Poi tocca ai fratelli Chiazzese, ai fratelli Severino, a Ignazio Gnoffo, a Giuseppe Do­minici. Qualcu­no di loro viene anche seviziato perché riveli dove si na­scondono Pietro Marchese e Giovannello Greco, che hanno tra­dito i clan d’appartenenza per passare con i perdenti

Pronunciata la prima sentenza per lo scandalo Italcasse . 17 degli imputati nel frattempo sono deceduti, 26 vengono prosciolti, e 37 vengono rinviati a giudizio tra cui i fratelli Caltagirone , Alvaro Marchini , Alessandro Nezzo , Edoardo Calleri Di Sala , Ezio Riondato .

1 giugno: si costituisce l’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Lo scopo è “ottenere con tutte le iniziative possibili la giustizia dovuta”.

Nel corso di un colloquio con il segretario della Democrazia Cristiana Flaminio Piccoli, Francesco Pazienza gli chiede di intervenire per appoggiare la nomina al vertice del Sisde (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica) di Domenico Sica, sostituto procuratore a Roma. La conferma della vicenda si avrà nel 1985, quando l’avvocato Edward Morrison, difensore di Pazienza in carcere a New York, scriverà a Piccoli, che gli risponderà: alla richiesta di Pazienza ho replicato “di non poterlo fare perché non c’erano le condizioni che si scegliesse un magistrato per questo incarico”.

2 giugnoMilano, Renzo Sandrucci, dirigente dell’Alfa-Romeo, sale sulla sua auto per dirigersi, scortato da una guardia giurata, allo stabilimento di Arese. Compiuto un breve tratto di strada viene bloccato da una vettura guidata da Nicolò De Maria e prelevato da Gaetano Bognanni e Nicola Giancola e caricato sull’auto di De Maria, quindi trasbordato su un furgone. La guardia giurata viene lasciata sul posto ammanettata. Sandrucci viene rapito dalle Brigate Rosse – nWalter Alasia e rimarrà loro ostaggio per cinquanta giorni prima di essere rilasciato illeso in una zona periferica della città. Gli saranno fatte cambiare due “prigioni” e subirà svariati interrogatori condotti da Vittorio Alfieri e da Pasqua Aurora Betti (i nomi dei partecipanti al sequestro saranno indicati dall’autorità giudiziaria inquirente). Dall’ultima “prigione” al luogo del rilascio si occuperanno del suo trasporto Alfieri, Franco Grillo e Samuele Zellino.

Coinvolto nello scandalo P2, si dimette il direttore del Corriere della Sera, Di Bella. Il senatore della sinistra indipendente Giuseppe Branca è nominato garante del gruppo e la direzione del quotidiano è affidata ad Alberto Cavallari

5 giugnoRoma, Luciano Rossi, tenente colonnello della Finanza è trovato morto. E’ un altro strano suicidio che allunga la catena di decessi sospetti. Nel 1974 aveva collaborato con il colonnello Florio a stendere le informative su Licio Gelli. Ad alcuni amici aveva confidato di essere preoccupato per il suo coinvolgimento nella vicenda P2 , perché Gelli lo aveva avvicinato minacciandolo. Precedentemente era stato allontanato dal servizio informativo quando il generale Giudice era diventato comandante della Guardia di Finanza.

Palermo, si scatena la furia dei corleonesi contro Giovannello Greco. Vengono uccisi i meccanici Giuseppe Dominaci e Francesco Chiazzese. Tre giorni dopo scompare Filippo Chiazzese, fratello di Francesco. Prima di essere ucciso e dato in pasto ai maiali, viene torturato perché riveli il nascondiglio di Giovannello. Nel corso dell’anno vengono uccisi il padre di Giovannello, Salvatore, lo zio Giacomo Cinà, Benedetto e Luigi Lupo, Franco Iemma e Giuseppe Cammarata, tutti uomini legati a Giovannello Greco.

6 giugno: l’auto su cui si trova Uberto Siola, assessore comunale del Partito Comunista Italiano, viene bloccata in una strada di Napoli da alcuni terroristi, che sulla stessa auto interrogano l’assessore e poi lo abbandonano legato a una cancellata. Prima di andarsene gli sparano ferendolo alle gambe. Rivendicano le Brigate Rosse

Agguato a Nitto Santapaola nei pressi dell’abi­tazione del fratello Nino a Catania. Dopo una sparatoria di venti minuti, il boss riesce a salvarsi, tra gli assalitori muore Turi Lanzafame, che era già stato ferito nell’atten­tato mortale a Pippo Calderone.

8 giugnoAncona, il brigatista Roberto Buzzati accompagna in treno Giovanni Senzani da Roma ad Ancona. Qui, racconterà Buzzati, Senzani incontra alla stazione un tale Santini, che lo stesso Senzani afferma essere “persona legata al Kgb ma che impicciava anche con i servizi segreti italiani”. Buzzati vede da qualche distanza il Santini e all’autorità giudiziaria di Roma ne traccerà l’identikit, che si riterrà corrispondere al generale Pietro Musumeci del Sismi (Servizio Informazioni e Sicurezza Militare). Ma il riconoscimento non avrà mai un esito certo.

10 giugnoSan Benedetto del Tronto, Roberto Peci, fratello di Patrizio che sta collaborando con l’autorità giudiziaria, viene rapito a San Benedetto del Tronto da un gruppo di terroristi delle Brigate Rosse, che lo accusano di “aver cominciato a fare la spia e lo sbirro prima ancora del noto fratello”. L’ostaggio resterà 54 giorni nelle mani dei suoi sequestratori, poi questi lo uccideranno il 3 agosto facendone trovare il corpo in una casupola diroccata alla periferia di Roma.

Alcuni terroristi fanno irruzione a Roma nella sede di una cooperativa di trasporti. Aprono il fuoco e feriscono tre dei presenti, Roberto Ancora, Giuseppe Marangella e Giulio Baglioni. Rivendicano le Brigate Rosse.

Il maestro Nicola Zidda, insegnante in una colonia penale del nuorese, viene ucciso da alcuni terroristi ad Orune. Rivendica Barbagia Rossa.

11 giugno: prosciolti Baffi e Sarcinelli.

12 giugno: davanti agli sportelli di una banca zurighese sono arrestati Gio­vannello Greco, Pietro Marchese, le ri­spettive moglie e Tony Spica in procinto d’imbarcarsi su un volo che li avrebbe condotti in Bra­sile da Badalamenti e da Buscetta. I fuggitivi sono stati traditi da alcune ban­conote provenienti dai sequestri Ligresti e Armellini, rea­lizzato questo da Calò e dalla banda della Magliana. Per loro, considerati traditori dai corleonesi per essere passati al servizio dei clan Bontate – Inzerillo, scatterà brutale la vendetta ordinata da Totò Riina.

18 giugno: sull’autostrada Milano – Alessandria, a Tortona, la polizia blocca un’auto sulla quale si trova, armato, il milanese Angelo Angeli, già delle Sam (Squadre di Azione Mussolini) in compagnia di Angelo Bertolazzi. I due vengono arrestati. Angeli fa parte di un’organizzazione per lo smercio di stupefancenti, Bertolazzi conosce il pregiudicato milanese Franco Buda, trafficante di droga e a suo tempo in rapporti con l’agente provocatore americano Ronald Stark.

19 giugno: il vicequestore Sebastiano Vinci è sulla sua auto con l’autista, l’agente Pacifico Votto, ferma in una strada di Roma davanti a un semaforo quando viene aggredito da alcuni terroristi che aprono il fuoco. Vinci è ucciso, Votto ferito. Rivendicano le Brigate Rosse.

Alcuni terroristi fanno irruzione a Roma in un appartamento dove è la sede dell’ufficio vendite di una casa editrice, legano il titolare Giuseppe Franconieri e gli sparano ferendolo a una gamba. Rivendica l’organizzazione Nuclei Armati Comunisti Rivoluzionari – Lorenzo Betassa

Alcuni terroristi attendono nell’androne del palazzo di Roma dove abita l’avvocato Antonio De Vita, difensore dell’ex brigatista divenuto collaboratore di giustizia Patrizio Peci. Quando compare aprono il fuoco ferendolo. L’avvocato reagisce sparando e ferisce uno degli aggressori. Si tratta di Natalia Ligas, delle Brigate Rosse, che sarà trasportata e curata clandestinamente in una clinica privata di Lauria (Cosenza) di proprietà di Domenico Pittella, senatore del Psi (Partito Socialista Italiano).

20 giugno: Alberto Cavallari sostituisce il piduista Franco Di Bella alla direzione del Corriere della Sera. Oltre a Di Bella, negli elenchi della P2 compaiono l’editore del Corriere, Angelo Rizzoli, il direttore generale, Bruno Tassan Din e il vero proprietario (ha in deposito cauzionale le azioni), Roberto Calvi.

21  22 giugnoSicilia, si svolgono le elezioni regionali: Dc 41,4%, Pci 20,7%, Psi 14,3%, Msi 8,5%, Pri 4,4%.

22 giugno: un attentato terroristico viene compiuto a La Spezia all’interno dello stabilimento dell’Oto-Melara, che produce materiale bellico. Un ordigno danneggia un mezzo corazzato, un altro ordigno non esplode. Rivendicano le Br (Brigate Rosse). Giovanni Ciucci, arrestato dopo qualche tempo, indicherà Flavio Lori e i fratelli Enrico e Pietro Frediani come autori dell’attentato.

28 giugno: Spadolini vara il nuovo governo. E’ un pentapartito Dc, Psi, Pri, Psdi, Pli e rappresenta una svolta epocale: per la prima volta un laico è alla guida del governo. L’elenco dei ministri è paradigmatico di ciò che, qualche anno dopo, sarà Mani Pulite: Gianni De Michelis alle Partecipazioni Statali, Calogero Mannino alla Marina Mercantile, Renato Altissimo alla Sanità, Vincenzo Scotti ai Beni Culturali, Franco Nicolazzi ai Lavori Pubblici, Rino Formica alle Finanze, Giorgio La Malfa al Bilancio, Clelio Darida alla Giustizia, Vincenzo Balzamo ai Trasporti, Remo Gaspari alle Poste, Michele Di Giesi al Lavoro, Nicola Capria al Commercio con L’estero. Ministro degli Esteri è Emilio Colombo, Lelio Lagorio alla Difesa e Rognoni agli Interni.Il governo: http://www.senato.it/leg/08/BGT/Schede/Governi/0009_M.htm

Due terroristi suonano alla porta dell’appartamento in cui abita Sergio Albertario, operaio in un’azienda grafica. Quando questi apre, gli sparano ferendolo alla gambe. Un imprecisato Nucleo Comunista rivendica l’azione giustificandola con l’affermazione che Albertario avrebbe contribuito all’arresto di un appartenente a Prima Linea.

Luglio: l’attentatore del papa, Alì Agca, è condannato all’ergastolo.

Ucciso il criminologo Antonio Mottola, collega e amico di Aldo Semerari.

2 luglio: nel settore detto di “massima sicurezza”, durante l’ora d’aria viene aggredito a coltellate e ferito Mario Moretti, delle Brigate Rosse. L’aggressore è l’ergastolano Salvador Farre Figueras, il motivo dell’accoltellamento resta inspiegato. Ferito anche Enrico Fenzi, delle Brigate Rosse.

4 luglioRoma, Maria Grazia Gelli, figlia del latitante maestro venerabile della P2 (Loggia Propaganda numero 2) Licio Gelli, viene fermata all’aeroporto di Roma-Fiumicino all’arrivo di un volo proveniente da Nizza. In un improvvisato doppiofondo della sua valigia (facilmente individuabile, tanto che l’autorità giudiziaria concluderà che lo si voleva far scoprire) porta documentazione relativa all’attività paterna. Tra gli altri documenti, alcuni dei quali chiaramente finalizzati a interferire nelle indagini sulla Loggia P2, uno è timbrato Top secret, è in lingua inglese, porta la sigla FM 30-31 e riguarda direttive per operazioni coperte dei servizi segreti nordamericani. Altri due documenti sono intitolati “Memorandum sulla situazione politica italiana” e “Piano di rinascita democratica”. Il primo delinea una drammatica realtà politica, economica e sociale dell’Italia; il secondo è una specie di manifesto-programma assai dettagliato per l’attuazione in Italia di un disegno “presidenzialista”.

5 luglioMestre, trovato il cadavere dell’ingegnere Giuseppe Taliercio, rapito dalle BR un mese e mezzo prima. Il corpo è nel baule di un’autovettura parcheggiata nei pressi dello stabilimento di Marghera di cui era direttore.

7 luglio: la Borsa di Milano si blocca per eccesso di ribasso e poco dopo viene chiusa d’autorità dalla Consob. I titoli quotati hanno perso in meno di due ore il 20%. La serrata della Borsa durerà 6 giorni. Piazza Affari riaprirà i battenti il 13 luglio con una perdita del 10%.

9 luglio: il Senato vota la fiducia al governo Spadolini: 182 sì, 124 no. 

Roberto Calvi tenta il suicidio nel carcere di Lodi , dove e’ rinchiuso dopo il suo arresto, insieme a Carlo Bonomi , per ordine della magistratura milanese per alcune irregolarita’ nella gestione del Banco Ambrosiano. Malgrado una condanna a 4 anni, grazie al tentato suicidio, Calvi esce di carcere. Nel corso dell’inchiesta viene trovata una lettera di Carlo Bonomi alla madre in cui questa si impegnava a restituire un prestito “in nero” datole da Roberto Calvi di 10 miliardi, attraverso “operazioni particolari di borsa”, garanti dell’operazione sono Licio Gelli e Francesco Cosentino , iscritto alla P2 , segretario generale della Camera e presidente della Ciga .

10 luglio: alla Camera è in corso il dibattito sulla fiducia. Prima Pietro Longo (segretario del Psdi e membro della P2), poi Flaminio Piccoli (che arriva ad invitare il ministro di Grazia e Giustizia Darida ad agire contro i magistrati di Milano per l’arresto) e infine Bettino Craxi in persona (che ha già incassato in Svizzera i primi 3,5 milioni di dollari del conto Protezionedati da Calvi), intervengono duramente contro i giudici milanesi “responsabili morali” del “tentato suicidio” del presidente del Banco Ambrosiano.

Alcuni terroristi dei Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari) rapinano una oreficeria a Roma. Alla reazione di Renato Mancini, figlio del titolare, gli sparano uccidendolo.

13 luglio: terroristi dei Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari) Massimo Carminati, Claudio Bracci, Alessandro Alibrandi e Stefano Tiraboschi rapinano a Roma la filiale di una banca impossessandosi di 165 milioni. Il successo viene festeggiato con una cena alla quale partecipa anche Danilo Abbruciati della banda della Magliana.

14 luglio: la Corte Costituzionale afferma che le tv private devono operare in ambito locale, ma manca qualsiasi normativa in proposito.

15 luglio: una nutrita serie di attentati esplosivi viene compiuta a Como contro negozi del centro. Otto ordigni esplodono, cinque sono disattivati. Nel tentativo di neutralizzarne uno resta ucciso Luigi Carluccio, artificiere della polizia. Rivendicano gli attentati Brigate Operaie per il Comunismo, che giustificano l’azione come protesta per la costruzione di nuovi stabilimenti carcerari.

18 luglio: il prefetto Emanuele De Francesco viene nominato direttore del Sisde (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica). Subentra al generale Giulio Grassini, congedato dopo la scoperta della sua appartenenza alla P2 

20 luglio: il Tribunale di Milano condanna per illecita esportazione di valuta il presidente del Banco Ambrosiano Roberto Calvi a quattro anni di reclusione e 15 miliardi di multa. Condanna altri tre imputati e assolve gli altri, tra i quali Carlo Bonomi, Mario Valeri Manera, Giorgio Cigliana, Aladino Minciaroni, Massimo Spada e Carlo Alessandro Canesi. A Calvi viene concessa la libertà provvisoria. Il primo agosto Bonomi concede un’intervista a Enzo Biagi nella quale afferma: “ho l’impressione che veda ovunque delle minacce [Calvi], e che la prigione lo abbia duramente provato. Appena si entra nel vivo è guardingo e diffidente, o ha paura di lasciarsi andare a qualcosa di compromettente, che irriti i magistrati, o i possibili avversari, o i potenti”.

21 luglioPalermo, uccisi dai corleonesi Salvatore Greco e Giacomo Cinà, padre e zio di Gio­vannello Greco. E’ una vendetta incrociata nei confronti dell’ex killer al servizio di Totò Riina.

Una pattuglia della polizia identifica in un bar di Roma cinque individui che dichiarano di trovarsi casualmente insieme. Sono Stefano Tiraboschi e Alessandro Alibrandi dei Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari) e Enrico De Pedis e Danilo Abbruciati della banda della Magliana.

22 luglio: dopo un processo durato tre giorni i giudici della corte d’Assise condannano Mehmet Ali’ Agca all’ ergastolo. Agca rinuncia a presentare appello contro la sentenza.

23 luglio: le Brigate Rosse rilasciano Ciro Cirillo e l’ingegner Renzo Sandrucci.

24 luglio: il Governo Spadolini decide lo scioglimento della loggia P2, nell’ambito delle norme che puniscono le società segrete e i loro appartenenti.

28 luglioRoma, intervistato da Eugenio Scalfari, il segretatio del Partito Comunista Enrico Berlinguer afferma: “I partiti non fanno più politica – e ha una piega amara sulla bocca – Politica si faceva nel 1945, nel 1948 e ancora negli anni Cinquanta e sin verso la fine degli anni Sessanta. Grandi dibattiti, grandi scontri di idee e, certo, anche di interessi corposi, ma illuminati da prospettive chiare, anche se diverse, e dal proposito di assicurare il bene comune. Che passione c’era allora, quanto entusiasmo, quante rabbie sacrosante! Soprattutto c’era lo sforzo di capire la realtà del Paese. E tra avversari ci si stimava. De Gasperi stimava Togliatti e Nenni e, al di là delle asprezze polemiche, n’era ricambiato”. E poi ancora: “Oggi non è più così: i partiti hanno degenerato e questa è l’origine dei malanni d’Italia. Per noi comunisti la passione non è finita. Ma per gli altri? Non voglio dar giudizi e mettere il piede in casa altrui, ma i fatti ci sono e sono sotto gli occhi di tutti. I partiti oggi sono soprattutto macchina di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società , della gente; idee, ideali, programmi pochi e vaghi; sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal Governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai Tv, alcuni grandi giornali. Tutte le operazioni che le diverse istituzioni e i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell’interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica. Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, se procura vantaggi e rapporti di clientela”.
L’intervista: Questione morale, la storica intervista di Enrico Berlinguer
https://www.enricoberlinguer.it/questione-morale-berlinguer/?fbclid=IwAR1Xl51dafAaVNAvjlSuz6wobRPQGj41_Wr9anG5PUGzPwEIfI6AigBNs_4&doing_wp_cron=1636218740.5118160247802734375000

Palermo, scompare, insieme al suo autista Ignazio Nicolini, l’ingegner Salvatore Lo Presti. Aveva tentato di ricucire un’opposizione armata ai corleonesi. Nicolini era affiliato al clan Mafara, altra famiglia perdente.

30 luglio: numerosi terroristi assaltano a Roma, nei pressi degli uffici della Sip, un furgone portavalori, aprendo il fuoco e impossessandosi di alcune centinaia di milioni. Rivendicano le Br (Brigate Rosse).

Le organizzazioni terroristiche italiane Mia (Movimento Italiano Altoadige) e Api (Associazione Protezione Italiani) compiono quattro attentati simultanei a Bolzano. Obiettivi il palazzo della Provincia, la sede del Commissariato del governo, quella della Democrazia Cristiana provinciale e l’abitazione del leader della Sudtiroler Volkspartei, Silvius Magnago.

31 luglio: mentre sta rientrando a Nuoro un’auto di pattuglia dei carabinieri viene investita da una raffica di mitra. L’appuntato Santo Lanzafame morirà due giorni dopo per le gravi ferite riportate. Rivendica Barbagia Rossa.

Roma, il neofascista Giuseppe De Luca riceve in casa propria la visita di un giovane che dice di conoscerlo e che gli spara uccidendolo. Rivendicano i Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari): “Abbiamo ammazzato una spia”.

1 agosto: concessa al banchiere Roberto Calvi, arrestato e condannato per le vicende del Banco Ambrosiano, il 22 luglio, la libertà provvisoria. Il suo consulente Francesco Pazienza gli organizza per il mese di agosto una vacanza in Sardegna, a Porto Rotondo. Nella villa che gli ha prestato l’immobiliarista milanese Giuseppe Cabassi, prendono alloggio Pazienza e la sua fidanzata Marina De Laurentiis, Calvi e sua moglie Clara. Durante il soggiorno Pazienza presenterà al banchiere Flavio Carboni, Carlo Binetti consulente del ministro del tesoro Beniamino Andreatta, l’on. Giuseppe Pisanu sottosegretario democristiano al tesoro, l’editore Carlo Caracciolo e il generale Giuseppe Santovito, da poco rimosso dalla direzione del Sismi (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare).

3 agosto: le Brigate rosse fanno trovare il cadavere di Roberto Peci alla periferia di Roma, in una casa diroccata vicina all’ippodromo delle Cappannelle.

Agosto: due caccia americani abbattano altrettanti caccia libici in volo sul golfo della Sirte.

7 agosto: il Consiglio dei ministri decide che i missili Cruise americani con testata atomica puntati contro l’Unione Sovietica, verranno collocati a Comiso (Ragusa). L’estate del 1981 sarà caratterizzata da molte manifestazioni pacifiste contrarie a questa scelta.

13 agostoRoma, il generale Nino Lugaresi assume la direzione del Sismi (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare). Succede al generale Giuseppe Santovito. Una grave crisi ha investito tutto l’apparato informativo in seguito alla scoperta dell’elenco degli appartenenti alla P2. Alla segreteria del Cesis (Comitato Esecutivo per i Servizi di Informazione e Sicurezza) va il prefetto Orazio Sparano al posto del prefetto Walter Pelosi.

17 agosto: il boss malavitoso milanese Francio Turatello è ucciso nel carcere di Nuoro.

19 agostoPalermo, i corleonesi uccidono Nino Badalamenti, cugino di Tano e suo successore alla guida della famiglia di Cinisi. In rapida successione viene sterminata l’intera famiglia: muoiono il cugino Leonardo, il figlio diciassettenne Stefano, il vice di Badalamenti Stefano Gallina, il cugino Silvio e Antonino Buccellato, parente della moglie. Anche alcuni componenti della famiglia Impastato vengono uccisi, mentre ad Alcamo e a S. Margherita viene azzerata la famiglia dei Rimi.

24 agosto: la Commissione parlamentare per i procedimenti di accusa (detta anche Commissione inquirente) delibera l’archiviazione degli atti relativi ai reati di favoreggiamento, falsa testimonianza e omissione di atti d’ufficio addebitati agli onorevoli Mariano Rumor, Giulio Andreotti, Mario Tanassi e Mario Zagari. Reati resi ipotizzabili in seguito alle deposizioni testimoniali dei quattro parlamentari davanti alla Corte d’assise di Catanzaro nel settembre 1977 dove si celebrava il processo per la strage di piazza Fontana e reati collegati.

26 agosto: la sonda spaziale americana Voyager 2 raggiunge Saturno.

2 settembrePalermo, al ritorno dal matrimonio del figlio è ucciso Leonardo Caruana, capofamiglia di Siculiana e rappresentante siciliano del potente casato attivo in Canada, USA e Venezuela.

10 settembre: su richiesta delle autorità italiane la polizia britannica ferma a Londra nove neofascisti, parte dei quali latitanti e accusati di atti di terrorismo. Sono Elio Giallombardo, Massimo Morsello, Amedeo De Francisci, Stefano Tiraboschi, Marinella Rita, Roberto Fiore, Marcello De Angelis, Enrico Tomaselli e Maria Lucci Chiarissi, quasi tutti aderenti a Tp (Terza Posizione). Le autorità britanniche ne rimetteranno presto in libertà alcuni, per gli altri non concederà l’estradizione.

15 settembre: papa Giovanni Paolo II promulga l’enciclica Laborem exercenses che indica nel superamento del capitalismo e del socialismo la prospettiva della società. Intanto Paul Marcinkus continua a dirigere lo IOR, inclusi gli affari che lo IOR combina e ha combinato con gli uomini della P2 (Calvi) e della mafia (Sindona).

18 settembre: alla periferia di Milano almeno quattro terroristi tendono un agguato al vicebrigadiere Francesco Rucci, in servizio presso il carcere della città. Rucci è sulla sua auto, costretto a fermarsi. I terroristi gli sparano uccidendolo, quindi fuggono coprendosi con un fumogeno. Rivendica l’azione un generico Nucleo di comunisti.

19 settembre: il detenuto Paolo Bellini, pregiudicato reggiano arrestato per furto di mobili antichi e frequentatore di ambienti e persone dell’estrema destra, in particolare di An (Avanguardia Nazionale), viene trasferito nel carcere di Sciacca ed entra in rapporti con Antonio (Nino) Gioè, di Cosa Nostra, pure lui detenuto. Bellini usa il falso nome di Roberto Da Silva, brasiliano. Dirà di lui il boss Giovanni Brusca: “Noi lo guardavamo come persona che apparteneva ai servizi segreti”Le aziende Italsider vengono conferite alla Nuova Italsider e ricapitalizzate

23 settembre: deliberata la costituzione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla Loggia massonica P2. Composta da venti senatori e altrettanti deputati avrà come presidente Tina Anselmi, deputato democristiano.

28 settembreBeirut, un’autobomba esplode nella zona palestinese provocando 50 morti e 70 feriti.

Italo Toni e Graziella De Palo , giornalisti, scompaiono durante la realizzazione di un servizio sul traffico di armi in Libano . Edera Corrà , massone di Piazza del Gesù, parte per Beirut nei giorni successivi tentando di depistare le indagini. Nella vicenda vengono coinvolti i servizi segreti italiani, viene arrestato il col. Stefano Giovannone , cavaliere di Malta legato al Vaticano e ad Andreotti , rappresentante dei servizi italiani in Medio Oriente dal 1972 e artefice delle relazioni privilegiate del SID con i paesi arabi.

29 settembreSan Giovanni Gemini (Caltanis­setta), mentre gioca a carte in un bar, viene fulminato l’anziano boss Gigino Pizzuto. Insieme a lui muoiono due occasio­nali compagni.

30 settembre: il neofascista Marco Pizzari sta camminando per la strada a Roma quando viene avvicinato da due giovani scesi da un’auto che gli sparano uccidendolo. Rivendica Tp (Terza Posizione), che qualificano la vittima “un delatore”.

Ottobre 1981  marzo 1982: in seno alla colonna veneta delle Brigate Rosse, che ha preso il nome Annamaria Ludmann “Cecilia”, alcuni militanti, non condividendo la gestione e la conclusione del sequestro Taliercio (Mestre, 20 maggio – 5 luglio 1981 ndr), dopo la sua conclusione esprimono posizioni critiche che non trovano riscontro nel Fronte delle fabbriche, né in altre istanze dell’organizzazione. In occasione della stesura e della diffusione dell’Opuscolo n. 17 intitolato “Bilancio della Campagna Taliercio” (ottobre 1981), le contraddizioni interne si acuiscono. Tra ottobre e novembre del 1981, in una riunione della Direzione strategica che si terrà a Milano, le due impostazioni si riveleranno inconciliabili e si andrà alla scissione
Taranto, per migliorare i risultati operativi nello stabilimento siderurgico viene varato un piano, denominato “TARAP-MRO” (Taranto Rationalization Plan-Miglioramento Risultati Operativi), elaborato con la consulenza della giapponese Nippon Steel

1° ottobreBeirut, ancora un atto di terrorismo. L’esplosione di un’autobomba provoca un nuovo massacro. Collocata vicino all’Università mussulmana uccide 85 persone e ne ferisce 300.

3 ottobre: si fa cruenta la caccia a Salvatore Contorno, ul­timo sopravvissuto del clan Bontate. Sono ammazzati un suo lontano parente, Pietro Mandala e un amico, Ema­nuele Mazzola. Fino all’arresto di Corio­lano della Foresta (soprannome di Contorno) in diversi pagheranno la sua conoscenza.

6 ottobreIl Cairo, il Presidente egiziano Anwar El-Sadat è assassinato da un gruppo di militari ribelli durante una parata in ricordo della vittoria nella guerra del Kippur. Il nuovo presidente è Hosni Mubarak.

Roma, Pippo Calò e Roberto Diotallevi, uno dei boss della banda del­la Magliana, fanno sopprimere Domenico Balducci, altro capo della banda per un vecchio debito non onorato nei confronti di Calò.

7 – 12 ottobre: Roma, IX Congresso Cisl. Partecipano 1.031 delegati, di cui 519 in rappresentanza delle strutture orizzontali e 512 in rappresentanza delle strutture verticali. I lavori sono presieduti da luigi Paganelli, direttore del centro Studi Cisl di Firenze. La relazione è svolta dal segretario generale Pierre Carniti sul tema: “Capire il nuovo, guidare il cambiamento”. I temi affrontati da Carniti sono quelli della crisi e dell’ emergenza visti come occasione di trasformazione; della pace e della giustizia quali valori necessari per trovare nuovi equilibri nel mondo; del rapporto sindacato-stato democratico; della lotta al terrorismo, della democrazia sindacale e dell’unità; della riforma della struttura e dei contenuti della contrattazione connessa alle priorità rivendicative della lotta all’inflazione; della riduzione dell’orario di lavoro; della necessità di un riesame dei criteri “di professionalità e della difesa del salario familiare”. Il Congresso approva all’unanimità una mozione politica generale, che fa proprie le tematiche della relazione e della replica conclusiva di Carniti, 48 mozioni su temi specifici e 5 ordini del giorno, tra i quali uno sui problemi dell’informazione. L’elezione dei 102 membri del Consiglio generale avviene su lista unica di 122 candidati. Il nuovo Consiglio generale si riunisce a Roma il 27 ottobre ed elegge segretario generale della Cisl Pierre Carniti con 215 voti su 222 votanti e segretario generale aggiunto Franco Marini con 176 voti su 225 votanti. Alla segreteria confederale vengono confermati tutti i segretari in carica dal 2 maggio 1979 ad eccezione di Manlio Spandonaro che “chiede di non essere riproposto”, pur rimanendo “impegnato nella vita dell’organizzazione come coordinatore del settore previdenziale” della Cisl. Il 4 luglio 1983 si riunisce il Consiglio generale che elegge segretari confederali Franco Bentivogli, Sante Bianchini, Sergio D’Antoni ed Emilio Gabaglio, che subentrano a Cesare Del Piano, deceduto il 25 febbraio 1983, ad Angelo Fantoni, dimessosi dalla carica per assumere la segreteria generale della Fit, e a Roberto Romei e Antonino Pagani, che avevano lasciato la segreteria per candidarsi alle elezioni politiche generali del 26 giugno 1983. Michelangelo Ciancaglini lascerà invece la segreteria confederale il 9 maggio 1984 per candidarsi al Parlamento europeo di Strasburgo nelle elezioni del 20 giugno 1984.

8 ottobre: Abu Sharar, membro del Comitato centrale dell’Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina), viene ucciso a colpi di pistola nella sua camera d’albergo a Roma dove esplode anche un ordigno. Le responsabilità dell’omicidio, con ipotesi contrastanti, saranno fatte risalire a un’ala estremista dell’organizzazione e al servizio segreto israeliano Mossad.

9 ottobre: Bettino Craxi, dopo la notizia circolata in settimana sui giornali dell’interesse di Carlo De Benedetti all’acquisto del Corriere della Sera, minaccia di far cadere il governo se “questo dovesse accadere”. Nell’intervista rilasciata a Giorgio Bocca il Rizzoli poche settimane prima al centro della bufera, commentava amaramente “I nostri debiti? erano normali operazioni di ristrutturazione; ma quando chiedevano i soldi alle banche come fa ogni azienda, questi ci arrivavano dopo mesi e mesi di ritardo quando il costo del prestito aveva creato altri debiti. Si capiva che il potere politico voleva arrostirci a fuoco lento. Certe persone ci dicevano: vai da quello che può darti una mano, vai da quell’altro che è un amico. E alla fine magari diventava un fratello [della P2]Il problema era quello finanziario. Bisognava fare grossi investimenti e noi non avevamo messo nel conto l’inflazione galoppante (del 20% Ndr.) e dei signori dell’inflazione. I Signori! Si rilegga gli elenchi dei ministri democristiani e dei segretari democristiani e poi cerchi i loro porta-borse che stanno nella P2. Noi, i potenti Rizzoli, eravamo dei poveretti che pativamo favori da gente che stava per divorarci”(Milano, Repubblica, Intervista a Giorgio Bocca, sabato 13 giugno 1981)

10 ottobreBonn, 300.000 persone partecipano ad una manifestazione per la pace.

15 ottobrePalermo, ucciso Giovanni Mafara, fratello di Fran­cesco, protagonista dell’import-export di eroina. Questi sa­rà strangolato dopo pochi giorni nel baglio di Salvatore Prestifilippo assieme a Nino Grado, che ha il torto di essere cugino di Contorno. I killer sono: Salvatore Prestifilippo, suo figlio Mario, Greco Scarpuzzedda, Lucchese e Filippo Marchese.

16 ottobreRoma, poco dopo un incontro con Flavio Carboni e con il vice questore di Polizia Pompò, avvenuto nella sua villa all’Aventino in una delle zone più esclusive della capitale, muore ammazzato Domenico Balducci, uno dei gangster a capo della banda della Magliana. Balducci, noto come “il cravattaro di Campo de’ Fiori”, viene eliminato su ordine di Cosa Nostra. Si era ostinato a pagare in ritardo un debito contratto tre anni prima, ai tempi della cosiddetta “operazione Siracusa” che avrebbe dovuto garantire alla mafia enormi proventi da una gigantesca speculazione edilizia. Purtroppo per lui, Balducci si appropria di 150 milioni in contanti che Cosa Nostra aveva destinato a Flavio Carboni, coinvolto anch’egli nell’affare. Lo fa perché Carboni aveva un debito del medesimo importo. Tutto ciò piace pochissimo a Pippo Calò. Prima Balducci viene costretto a rendere quei soldi, poi viene ucciso. Addirittura accade che subito dopo l’omicidio tutte le proprietà che erano state intestate fiduciariamente a lui e a sua moglie, comprese diverse e ingentissime partecipazioni societarie, cambiano immediatamente intestazione. Ciò accade quando la vedova è costretta – prelevata di peso – a recarsi a Palermo, dove in cambio di tutto quanto possiede, inclusa l’immensa eredità del marito, le viene liquidata (dalla mafia) la somma di 40 milioni. A commettere l’omicidio Balducci sono dei sicari del gruppo dei testaccini, pure loro appartenenti alla banda della Magliana. Maurizio Abbatino, un altro gangster della Magliana, dieci anni dopo farà i loro nomi agli inquirenti. A sistemare per sempre le pendenze dell’usuraio con Cosa Nostra furono Danilo Abbruciati, Enrico De Pedis e Raffaele Pernasetti. Abbruciati morirà a Milano nell’82 e De Pedis nel ’90 a Roma, dove tuttora la sua salma riposa nella cripta dei santi della basilica di San Apollinare in Piazza delle Cinque Lune perché così permise il cardinale vicario di Papa Giovanni Paolo II, Ugo Poletti.

17 ottobre: tensione in Polonia. Il segretario del Poup, il Partito comunista polacco, Stanislaw Kania, è costretto alle dimissioni e il generale Jaruzelski prende il suo posto. Il 28 novembre il Comitato centrale del Poup concede al governo pieni poteri affinché si opponga “ad azioni nocive al Paese”.

Assassinati in località Casa Nuova vicino a Gambassi Terme, Salvatore Mancino e Giuseppe Milazzo , padre di Vincenzo Milazzo titolare della raffineria di eroina di Alcamo, scoperta dal giudice Carlo Palermo , da cui si riforniva Pippo Calò . Il giudice Ciaccio Montalto dichiarera’: (…) bisogna lavorare su una pista non ancora battuta: il trapianto della mafia trapanese in Toscana, ed il filone che accomuna mafia e massoneria (…).

19 ottobrePalermo, blitz della polizia nel cuore di Santa Maria di Gesù. Finiscono in manette una ventina di mafiosi tra i quali Lo Jacono, Profeta, Gio­vanbattista Pullarà, Gambino u cuvattu. Tra coloro che riescono a fuggire l’astro nascente della famiglia, Pietro Aglieri.

21 ottobreRoma, alle porte di Acilia l’auto su cui si trovano il capitano di polizia Francesco Straullu e l’agente Ciriaco Di Roma cade in un agguato. Un gruppo di terroristi apre il fuoco e li uccide entrambi. Rivendicano i Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari) con un volantino scritto da Alessandro Alibrandi e Walter Sordi.

31 ottobre: al termine del processo massonico a cui è stato sottoposto nell’ambito del Goi (Grande Oriente d’Italia) presieduto da Armando Corona, Licio Gelli viene espulso dalla massoneria.

NovembreMilano, arrestato il boss Alfio Ferlito dopo il ritro­vamento in un garage di una tonnellata di hascisc.

3 novembre: Elio Ciolini, pregiudicato toscano con qualche conoscenza negli ambienti dell’estrema destra finito in carcere in Svizzera accusato di truffa, scrive una lettera al console d’Italia a Ginevra Ferdinando Mor per comunicargli di essere in possesso di importanti informazioni sulla strage alla stazione di Bologna e di conoscere i nomi dei responsabili. Inizia a quel punto una vicenda di provocazioni che si trascinerà per parecchi mesi e che vedrà l’intervento dei giudici di Bologna, di funzionari del Sismi (Servizio per le Informazioni la Sicurezza Militare) e del Sisde (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica), di ufficiali dei carabinieri. Il governo presieduto da Giovanni Spadolini autorizzerà il pagamento di centomila franchi svizzeri per pagare la cauzione e fare uscire Ciolini dal carcere. L’operato di questi si concretizzerà in una inattendibile versione costituita da verità e da menzogne, da denunce e da ritrattazioni, da fantasie indimostrabili che paralizzeranno a lungo l’inchiesta giudiziaria sulla strage.

6 novembrePalermo, ucciso dai corleonesi il medico e professore universi­tario Sebastiano Bosio. La sua colpa è di aver curato Totuccio Contorno ferito.

8 – 9 novembre: Indira Gandhi, in visita ufficiale in Italia, non concorda con la tesi del governo italiano, allineato sulle posizioni Usa, del riarmo a scopo difensivo del Pakistan dopo l’invasione sovietica dell’Afghanistan.

13 novembre: alla stazione centrale di Milano l’agente Eleno Viscardi chiede i documenti a due giovani scesi da un treno. Uno di essi, Ferdinando Della Corte, spara e uccide il poliziotto. Viene arrestato insieme al compagno Giorgio Soldati; entrambi si dichiarano appartenenti a Pl (Prima Linea). Meno di un mese dopo Soldati sarà strangolato nel carcere di Cuneo, per essere diventato nel frattempo collaboratore di giustizia. Confesseranno l’omicidio Giorgio Semeria e Vittorio Alfieri delle Brigate Rosse.

16 novembre: congresso della CGIL, il segretario (riconfermato) Luciano Lama nel discutere di aumenti salariali, propone di non superare il tetto del b16%.

25 novembre: la polizia fa irruzione a Roma negli scantinati dei Servizi di igiene pubblica del ministero della Sanità, dove la banda della Magliana ha nascosto il proprio armamento, e sequestra armi, munizioni, micce e altro materiale. C’è anche uno dei mitra consegnati per ottenere la liberazione di Paolo Aleandri (l’altro è stato utilizzato per depistare  l’inchiesta sulla strage alla stazione di Bologna), c’è una delle pistole rapinate in un’armeria di Roma da Valerio Fioravanti, e ci sono proiettili di una marca rarissima identici a quelli usati per uccidere Mino Pecorelli. Il deposito era stato costituito grazie alla complicità di Alvaro Pompili e Biagio Alesse, dipendenti del ministero, che vengono arrestati.

26 novembreFez (Marocco), fallisce il vertice arabo convocato per discutere la proposta di pace saudita per il Medio Oriente.

In un poderoso memorandum del Sisde (dicembre 1981) dedicato ai collegamenti internazionali del terrorismo italiano è sottolineato, fra l’altro, che in ordine a trascorsi collegamenti dell’area eversiva italiana con analoghe organizzazioni elvetiche, andava posta in evidenza la particolare attività di Giangiacomo Feltrinelli volta a creare sin dal 1969 in Svizzera un movimento rivoluzionario a livello europeo. “Tale organizzazione – a parere degli esperti dell’antiterrorismo del Viminale – guidata successivamente dal noto Toni Negri, trovava la propria formalizzazione nella fondazione della Commissione Internazionale di Potere Operaio, sancita nel corso di riunioni avvenute a Firenze e Zurigo. Questa struttura avrebbe avuto delle basi nelle città di Zurigo, Lugano e Ginevra e, come rappresentanza principale in Zurigo, la nota sede dell’Eco Libri e Archivies Internationales (organismo creato da Feltrinelli). Per quanto riguarda la Gran Bretagna, invece, il già menzionato Coordinamento Internazionale aveva anche a Londra due sedi. Proprio in Inghilterra, Toni Negri era stato sollecitato ad un maggiore rispetto delle scadenze degli impegni internazionali. Nel 1976, era stato comunicato al professore padovano che si sarebbe tenuta a Londra una riunione dei leader dell’Autonomia europea ed americana”. In realtà, nei giorni 11 e 12 luglio ebbe luogo a Londra la riunione ristretta dei dirigenti internazionali dell’Autonomia.

1° dicembreGinevra, inizia il vertice russo – statunitense sulla limitazione dei missili nucleari.

2 dicembreVarsavia, la scuola ufficiali pompieri, occupata dagli allievi, è sgomberata con la forza.

3 dicembreMilano, il tribunale dichiara insolvente la Sir di Nino Rovelli. È, tecnicamente, la fine della storia di questa società, ormai controllata dall’Imi.

5 dicembreRoma, sulla via Flaminia, alle porte di Roma, un gruppo di neofascisti ingaggia una violenta sparatoria con i poliziotti di un’auto di pattuglia. Il poliziotto Ciro Capobianco perde la vita, un altro rimane ferito. Viene ucciso anche Alessandro Alibrandi, dei Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari).

6 dicembreRoma, mentre procede alla identificazione di due giovani il carabiniere Romano Radici viene ucciso a colpi di pistola da uno di essi. L’omicidio viene rivendicato dai Nuclei Armati Rivoluzionari come risposta alla morte di Alessandro Alibrandi, perito in un conflitto a fuoco con la polizia ventiquattr’ore prima a Roma.

9 dicembre: il parlamento scioglie la Loggia P2 e istituisce una Commissione d’inchiesta sulla P2 presieduta dalla deputata democristiana Tina Anselmi.

13 dicembreVarsavia, decretata la legge marziale.

Il peruviano Javier Pérez de Cuellar sostituisce l’austriaco Kurt Waldheim nella carica di segretario delle Nazioni Unite.

15 dicembre: il segretario comunista Berlinguer, dopo il colpo di Stato in Polonia appoggiato da Mosca, dichiara che i Paesi socialisti hanno esaurito la loro “capacità propulsiva di rinnovamento”

17 dicembre: Verona, le Br – Partito Comunista Combattente, colonna Anna Maria Ludmann “Cecilia” sequestrano il generale americano James Lee Dozier e, in coda al comunicato n. 1, annunciano che da alcuni mesi un gruppo di militanti veneti si è staccato dall’organizzazione ed ha assunto la denominazione Colonna 2 agosto, denominazione che richiama lontani incidenti sul lavoro a Porto Marghera. Dozier è sottocapo di stato maggiore di Ftase (Forze Terrestri del Sud Europa) della Nato. Le Brigate Rosse diffondono un volantino in cui dichiarano di avere “catturato e rinchiuso in un carcere del popolo un porco yankee dell’esercito di occupazione americano”. Il sequestrato sarà tenuto prigioniero in un appartamento a Padova per 42 giorni, cioè fino al 28 gennaio 1982, quando la polizia farà irruzione nell’appartamento, libererà l’ostaggio e catturerà cinque i brigatisti presenti: Antonio Savasta, Emilia Libera, Cesare Di Lenardo, Giovanni Ciucci e Manuela Frascella, la padrona di casa. Nel corso dell’istruttoria, Savasta, dichiarando la propria dissociazione dalla Brigate Rosse, fornirà ampie confessioni che porteranno al quasi annientamento dell’organizzazione terroristica. I brigatisti catturati denunceranno vessazioni e torture subite dalla polizia dopo il loro arresto e la magistratura inquirente darà credito alle denunce. Il tribunale di Padova condannerà il capitano Giancarlo Aralla, il maresciallo Danilo Amore e i brigadieri Carmelo Di Janni e Fabio Laurenzi, che però saranno poi tutti assolti dalla Corte d’ appello di Venezia. Di fatto, la Colonna “2 Agosto” non ha compiuto azioni armate ma solo qualche volantinaggio.

Firmato l’«Accordo fra la Repubblica del Gambia e la Repubblica del Senegal riguardo lo stabilimento della Confederazione Senegambiana», che sarà ratificato pochi giorni dopo, all’unanimità in Senegal. Non essendo in discussione la sovranità dei due Stati non è previsto nessun referendum popolare

25 dicembrePalermo, eliminati il capo mandamento di Villa­bate Giovanni Di Peri, il suo vice Antonino Pitarresi e il figlio Biagio. Nella violenta sparatoria muore un pas­sante, Onofrio Valoda. Il giorno dopo cade un altro com­ponente della cosca, Giuseppe Caruso. Riina ha così libe­rato il mandamento di Villabate per il fedele alleato Sal­vatore Montalto

29 dicembreWashington, il presidente Reagan annuncia sanzioni economiche nei confronti dell’Unione Sovietica per le responsabilità avute nella crisi polacca.

Due funzionari dei Servizi segreti, uno appartenente al Sismi (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare) e l’altro al Sisde (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica), incontrano l’attentatore del Papa Mehmet Ali Agca, detenuto nel carcere di massima sicurezza di Marino del Tronto (Ascoli Piceno). Sul contenuto del colloquio non si avranno notizie.

DURANTE L’ANNO
Marisa Bellisario, una delle prime donne manager ad assumere posizioni di direzione aziendale, viene chiamata a risanare la Sit-Siemens, trasformata in Italtel, per favorire il passaggio dalle tecnologie elettromeccaniche a quelle elettroniche, diversificare la produzione e aprire ai mercati internazionali

Nel corso dell’anno, le Partecipazioni Statali registrano un enorme aumento di risorse destinate dal Governo ai fondi di dotazione degli enti pubblici nel quinquennio 1980-84 (Iri, Eni, Efim, Gepi), a fronte di cospicue perdite delle società gestite (settore siderurgico, cantieristico e telefonico); il salvataggio della Sir impone la rifondazione dell’Imi, travolto dalle perdite, ed evidenzia la crisi dell’Eni, gravato dall’intervento nel settore chimico (Enichimica). Decisa la privatizzazione della Montedison (Mediobanca, Fiat e Pirelli attraverso la finanziaria Gemina). Nel settore delle telecomunicazioni si registra la crisi della Sit-Siemens (gruppo Iri) e la sua trasformazione in Italtel
Napoli, la legge n. 219 del 14 maggio reintroduce i Piani per gli Insediamenti Produttivi e concede un contributo pari al 75% della spesa necessaria per la ricostruzione delle attrezzature e degli stabilimenti danneggiati dal terremoto del novembre 1980.

Somma Vesuviana, inaugurato il nuovo stabilimento della Fag cuscinetti.