Gennaio: la Federazione Cgil-Cisl-Uil dell’Emilia-Romagna, insieme al Coordinamento
femminile regionale, aderisce alla raccolta di firme per la presentazione del progetto di legge di iniziativa popolare contro la violenza sessuale, presentato dal Movimento di liberazione della donna, dall’Udi, e dai giornali Noi Donne, Effe, Quotidiano Donna. L’adesione non è solo formale: l’impegno del Direttivo unitario si è espresso non solo attraverso l’approvazione di un documento che condanna la violenza, sessuale e non, che questo tipo di società perpetra ogni giorno nei confronti delle donne, ma anche con una precisa indicazione di lavoro nei confronti delle strutture sindacali, consistente nell’apertura di un dibattito di massa, a partire dalla fabbrica e dai posti di lavoro, sulla violenza nei confronti delle donne.
1 gennaio: Roma, in occasione della XIII Giornata mondiale per la pace, papa Giovanni Paolo II lancia un accorato appello “ai reggitori degli Stati” e agli uomini di buona volontà. “Di fronte ai pericoli di guerra che incombono sull’umanità – ha detto il Papa richiamandosi alla rincorsa al riarmo ed agli avvenimenti che hanno scosso negli ultimi giorni dell’anno trascorso l’opinione pubblica – occorre compiere uno sforzo comune per e ricostruire la fiducia reciproca, come condizione per salvaguardare la pace”
continua in http://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/messages/peace/documents/hf_jp-ii_mes_19791208_xiii-world-day-for-peace.html
Roma, muore Pietro Nenni, leader storico del socialismo italiano. Aveva 89 anni.Già direttore dell’Avanti!, nel 1926 deve espatriare in Francia dove diventa segretario della Concentrazione di azione antifascista. Segretario del Psi dal 1949 al 1964, è stato ministro degli Esteri nei governi De Gasperi e Rumor, vicepresidente del consiglio con Moro. Nel 1970 era stato nominato senatore a vita
www.fondazionenenni.it/chi-siamo/pietro-nenni
www.agi.it/politica/storia_pietro_nenni_partito_socialista-6818982/news/2020-01-01/
www.avantionline.it/pietro-nenni-luomo-del-novecento-a-quarantanni-dalla-scomparsa/
Pietro Nenni, il padre del socialismo italiano – Archivio Storico Luce Timeline www.archivioluce.com/2020/01/02/pietro-nenni-il-padre-del-socialismo-italiano/
1 gennaio: Roma, con un’iniziativa che non ha precedenti nella storia della Repubblica, il presidente della Repubblica Pertini sollecita le dimissioni del ministro per la Funzione Pubblica, il professor Massimo Severo Giannini, per aver rilasciato a un settimanale dichiarazioni che al Quirinale, ma anche ad alcuni ambienti politici e in particolare al PCI, sono apparse rinunciatarie e disfattiste.
Entra in vigore la riforma sanitaria.
Aumentano le pensioni minime – provvedimento che riguarda tre milioni di italiani – da 122.000 a 143 mila lire mensili. Le pensioni sociali e d’invalidità aumenteranno di 10 mila lire (da 70 a 80 mila circa). Se passerà la riforma trasmessa dal governo alle Camere le pensioni minime e quelle sociali aumenteranno di altre 20 mila lire al mese e le pensioni dei lavoratori autonomi (da oggi pari a 118 mila lire mensili) saranno portate al livello di quelle Inps, mentre l’adeguamento al costo della vita non sarà più annuale ma semestrale.
Aumentano le assicurazioni mediamente del 19 per cento, mentre la benzina super raggiunge 655 lire al litro e il gasolio 290 lire. I lavoratori statali con lo stipendio di gennaio si vedranno corrisposta la prima rivalutazione della contingenza su base semestrale e non più annuale
Previsti per il 1980 rincari notevoli delle bollette. Solo chi riuscirà a limitare i consumi subirà aumenti limitati a qualche migliaio di lire il trimestre. Una telefonata urbana oltre i 500 scatti il trimestre (170 scatti circa al mese) costerà 72 lire, contro le 30 lire al di sotto dei duecento scatti.
Con l’inizio dell’anno il gettone telefonico passa da 50 a 100 lire
I contributi sociali di malattia, che in base al vecchio ordinamento venivano versati dalle aziende ai vari enti mutualistici, devono essere versati dal primo gennaio 1980 all’INPS,
«secondo le norme e le procedure in vigore in quest’ultimo istituto». Ne dà notizia un comunicato congiunto di INAM e INPS
Una violenta ondata di maltempo si abbatte sull’Italia. Neve, gelo e violente raffiche di vento colpiscono un po’ tutte le regioni del centro sud. Oltre 100 miliardi di danni. In particolare, una violenta mareggiata ha flagellato, nella notte di Capodanno, la Calabria. Una mareggiata senza precedenti che ha seminato distruzione, terrore e anche morte: un uomo a San Ferdinando di Rosarno e una donna a Gioia Tauro. I danni maggiori si sono avuti in provincia di Reggio Calabria, a Scilla, Bagnara, Palmi, Gioia Tauro, San Ferdinando di Rosarno dove la furia dell’acqua e del vento – che ha soffiato in alcuni tratti e in alcuni momenti ad oltre 100 chilometri l’ora – ha danneggiato gravemente abitazioni, divelto impianti della luce, del telefono, sradicato alberi e distrutto, in pratica, gran parte del magnifico oliveto della piana di Gioia Tauro.
Verbania: cenone e festa di Capodanno all’interno della Montefibre di Pallanza, occupata da un mese e mezzo in difesa del posto di lavoro. Molti lavoratori, famigliari e cittadini hanno partecipato alla serata di lotta, ma anche di divertimento, che ha salutato l’arrivo del nuovo anno
Ercolano (Na), licenziati – per cessata attività – i 30 lavoratori del laboratorio fotografico MS Service Color. La lettera di licenziamento è arrivata senza alcun avviso precedente
Washington, in un’intervista televisiva, il presidente americano Jimmy Carter annuncia una serie di provvedimenti contro l’Unione Sovietica, a seguito dell’invasione dell’Afghanistan: «(…) per il momento la formula discussa a Londra dal sottosegretario di Stato Christopher con i dirigenti europei è quella di un ricorso al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, accompagnato dall’adozione di misure di rappresaglia nei confronti dell’URSS sul piano economico. Queste prime mosse tuttavia dovrebbero costituire solo la base di partenza psicologica per successive iniziative politiche (…)»(Ugo Stille – Corriere della Sera). Bloccate le trattative del Salt2. Due giorni dopo gli Stati Uniti interrompono le forniture di grano all’Urss.
Iran, scoperto e sventato un complotto contro il segretario delle nazioni Unite Kurt Waldheim, che è a Teheran per cercare di risolvere la vicenda degli ostaggi americani. L’annuncio è stato dato dallo stesso ministro degli esteri iraniano Gotzadeh, il quale ha così spiegato perché era stato improvvisamente sovvertito tutto il programma di incontri di Waldheim, che nel pomeriggio era rimasto in albergo «per motivi di sicurezza». Contro il segretario dell’ONU c’era stata anche una manifestazione ostile di un migliaio di studenti
Roma, il generale della Guardia di Finanza Orazio Giannini, aderisce alla P2. Trascorso un mese sarà nominato comandante generale della Guardia di Finanza.
Roma, il direttore del Sismi (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare) generale Giuseppe Santovito decide di avvalersi come “collaboratore esterno” del servizio, di Francesco Pazienza. La decisione, concluderà l’autorità giudiziaria, è influenzata dall’interessamento del Presidente del Consiglio, Francesco Cossiga. Pazienza è rientrato in Italia nel 1979 dopo aver collaborato in Francia con l’oceanografo Jacques Cousteau, aver curato le pubbliche relazioni di uomini d’affari sauditi, avere risieduto negli Stati Uniti dove è entrato in contatto con Michael Ledeen e il Csis (Center for Strategic and International Studies) della Georgetown University di Washington e inoltre, come sarà accertato, con boss di Cosa Nostra come John Gambino. Ha poi fatto il consulente di Loris Corbi, manager della società Condotte d’Acqua, e dell’imprenditore Mario Genghini. Infine vanta buoni rapporti con i servizi segreti francesi, sauditi e americani e con il Vaticano. Al Sismi, dirà poi Pazienza, si occupa di “diplomazia parallela” e di quelle che gli anglosassoni definiscono “special and covert operations”. Con l’appoggio di Santovito crea una struttura parallela del servizio che viene denominata Superesse – a capo della quale si pongono Santovito, Pazienza stesso e il colonnello Pietro Musumeci – composta da una serie di collaboratori tra i quali Ledeen (agente Zeta Tre) e Carlos Romero (agente Zeta Sei), in grado di fornire notizie sulla malavita sudamericana. Contemporaneamente Pazienza assolda persone che lo possano aiutare a “infiltrare l’ambiente della stampa”. La sua scelta cade su Placido Magrì e su Lando Dell’Amico, dell’Agenzia Repubblica. Con il Superesse, racconterà a suo tempo Pazienza, “abbiamo operato dal Libano all’Arabia Saudita, dalla Francia al Marocco, dal Centro America alla Svizzera, dalla Libia agli Stati Uniti”. Santovito si mostra soddisfatto di Pazienza e lo presenta al capo del Centro di controspionaggio del Sismi di New York colonnello Marcello Campione. Gli presenta anche Ledeen. A sua volta Campione mette Pazienza in contatto con due suoi collaboratori: don Lorenzo Zorza, che ha un incarico presso la Missione vaticana alle Nazioni Unite, e Alphonse Bove, un italo-americano che ha un’agenzia turistica a Brooklyn. Santovito, Corbi, Genghini e Musumeci risulteranno tutti affiliati alla P2
2 gennaio: Afghanistan, duri combattimenti tra le truppe sovietiche e i guerriglieri musulmani. I morti sono migliaia. Soltanto nelle prime 48 ore dopo il colpo di stato che ha portato al potere Barbak Karmal, sono stati uccisi tremila sostenitori del presidente Amin, deposto e giustiziato. in tutto il mondo crescono le apprensioni suscitate da questo massiccio intervento militare
Roma, il direttivo di Cgil – Cisl – Uil approva, con pochi voti contrari, le “Norme per l’autoregolamentazione del diritto di sciopero”, applicabili ai “servizi volti a garantire la tutela della salute e dell’incolumità delle persone” ed estensibili ai comparti dove si ravvisano “interessi collettivi da salvaguardare” nonché a qualunque altra categoria “quando siano ipotizzate azioni di lotta che comportino riflessi esterni che possano influire sul regolare funzionamento dei servizi di cui sopra”
La Fiat cambierà partner nella Iveco, il gruppo multinazionale che è il secondo costruttore
in Europa di autocarri e veicoli industriali. La società tedesca KHD (Margirus Deutz) cederà alla Fiat la sua quota del 20 per cento di azioni della Iveco. Passeranno di conseguenza sotto il completo controllo della Fiat gli stabilimenti tedeschi di Ulm e di Magonza, che occupano 13 mila lavoratori e sono specializzati nella produzione di camion per edilizia, autobus, veicoli fuoristrada e per impieghi speciali
La segreteria della Federazione lavoratori del mare CGIL-CISL-UIL ha espresso soddisfazione per i risultati conseguiti dalla lotta della categoria in materia di previdenza con l’approvazione del decreto che fissa al primo gennaio 1980 la data nella quale i contributi per le attuali
iscrizioni alla previdenza marinara saranno versati alla gestione obbligatoria dell’INPS, secondo l’effettiva retribuzione percepita dal lavoratore
Paliano (Fr), il pretore sospende il licenziamento di 5 operai della ditta Vulcania, licenziati all’inizio di dicembre – insieme ad altri sei colleghi – per “mancanza di commesse”
Terni, chiude il mobilificio SISMA Salotti. Licenziate le 32 lavoratrici. All’origine della crisi il blocco dell’edilizia, progetti sbagliati e problemi di mercato
Napoli, inizia la distribuzione gratuita di latte per i pensionati con il minimo sociale e gli invalidi civili. Il piano rientra in una serie più ampia di iniziative messe in piedi dall’amministrazione comunale a sostegno delle fasce più deboli dei cittadini
3 gennaio: l’Italia – e in particolare il centro Sud – è ancora flagellata dal maltempo. Sessanta comuni molisani sono isolati a causa delle neve. E’ nevicato anche a Taormina, mentre sono isolate le isole Eolie e Pelagie. A Pescara un operaio dell’Enel è morto fulminato da un cavo dell’alta tensione. Ingente il conto dei danni. Molti danni anche sul litorale tirrenico, particolarmente colpita la Versilia
Berlino, si sono svolti i funerali di Rudi Dutschke, leader del movimento studentesco tedesco del 1968. E’ stato sepolto nel cimitero della chiesa evangelica di Sant’Anna a Dahlem, un quartiere di Berlino Ovest a pochi passi dalla Freie Universität, epicentro del movimento studentesco berlinese. Alla cerimonia funebre hanno partecipato alcune migliaia di persone
Marche, blocco totale della pesca nei principali porti marchigiani. Sciopero completo a San Benedetto del Tronto, Civitanova Marche, Ancona e Fano. Il motivo del blocco delle imbarcazioni – fermo che è stato proclamato ad oltranza – è il notevole aumento, deciso dal governo, del gasolio per la pesca. L’agitazione è partita dall’Abruzzo per estendersi poi alle Marche
Catanzaro, dopo 20 giorni di sciopero dei braccianti della Piana di Lamezia, firmato l’accordo tra organizzazioni sindacali e le aziende agrarie della Piana, sulla questione del sotto salario. Dal primo gennaio ai lavoratori sarà corrisposto un aumento del venti per cento
in busta paga e, nel contempo, le aziende si sono impegnate al rispetto del contratto collettivo di lavoro
4 gennaio: Roma, Enel, sulla base di un decreto legge del 15 dicembre 1979, verserà un indennizzo (in contanti o sconti sulle bollette) alle popolazioni dei comuni che daranno il consenso agli insediamenti nucleari
Cagliari, manifestazione dei precari del pubblico impiego, assunti in base alla legge 285 sulla occupazione giovanile, per la stabilizzazione del rapporto di lavoro. La manifestazione è stata indetta dalla federazione regionale unitaria CGIL – CISL – UIL. I giovani hanno dato anche l’adesione alla giornata di mobilitazione indetta per il giorno successivo in tutto il Guspinese, a sostegno delle vertenze nel settore minerario, tessilchimico e dell’agricoltura. Al centro della giornata di mobilitazione verranno riproposti i drammatici problemi della disoccupazione, della crisi del settore minerario, tessile, chimico e agricolo, con particolari riferimenti alle situazioni del bacino metallifero di Montevecchio, della fonderia di San Gavino, della Snia-Viscosa di Villacidro.
Bruxelles, si è svolto un incontro tra la Commissione sociale del nuovo
Parlamento europeo e una delegazione del Comitato permanente emigrazione della CES (Confederazione europea sindacale). In particolare si è discusso della necessità di approvare ed attuare rapidamente la direttiva comunitaria contro il traffico illegale di manodopera in preoccupante aumento; la sollecita elaborazione e realizzazione di misure e intese nazionali bilaterali e comunitarie per attuare la direttiva CEE sulla scolarizzazione dei figli degli emigrati; la necessità di potenziare gli interventi del Fondo sociale europeo, del Fondo regionale
comunitario e di altri organismi comunitari a favore degli emigrati e delle zone e Paesi con disoccupazione ed immigrazione strutturali; l’urgenza di realizzare un serio coordinamento e un adeguato funzionamento di organismi preposti al collocamento, all’emigrazione e alla libera circolazione per assicurare sulla base della parità di trattamento e di diritti maggiori controllo e regolamentazione del mercato del lavoro europeo almeno in questa
fase della crisi economica e occupazionale; le misure e gli accordi da prendere per realizzare la proposta del congresso della CES sul diritto di voto amministrativo ai lavoratori emigrati almeno dopo cinque anni di permanenza in un Paese; le forme legislative che potrebbe assumere la. garanzia dai diritti sociali, sindacali e politici degli emigrati comunitari ed extra comunitari.
Firenze, si svolge all’Istituto Gramsci una «consultazione pubblica sulla proposta di legge del PCI sulla riforma del teatro». E’ presente Rubes Triva della Direzione del PCI
Cagliari, «Lotte sociali, antifascismo, autonomia» è il titolo del convegno dedicato alla figura di Emilio Lussu. Si vuole esaminare l’attività politica di Lussu, soprattutto in relazione ai problemi posti al popolo sardo dalla democrazia autonomistica ed alla sua battaglia unitaria per il socialismo. Al convegno, indetto nel quadro delle manifestazioni del 30° dell’Autonomia Sarda, partecipano studiosi di tutte le parti d’Italia di diverse tendenze storiografiche. Relatore il professore Guido Quazza
Avezzano (Aq), organizzato dal Consorzio per il nucleo industriale si svolge un convegno dedicato a Anni Ottanta: quale futuro per le industrie della Marsica? In preparazione al convegno la Cgil ha elaborato un documento nel quale si ricordano i punti di crisi più alti (chiusura di ILA, Incom Sud, Ceramica Gran Sasso. Crisi alla Raimbow e alla Albatros) e si critica la rinuncia della Regione Abruzzo ad assumere un ruolo di programmazione e di sostegno alle politiche industriali
Continua la protesta dei pescatori per l’aumento del gasolio. Tutti i centri pescherecci del medio ed alto Adriatico hanno aderito e centinaia di motopesca sono rimasti attraccati alle banchine.
Lo sciopero nelle Marche, a cui hanno aderito oltre che i piccoli armatori anche i marinai, è totale. Si sono tenute due assemblee, una a Civitanova per le marinerie da Senigallia a Termoli e l’altra a Cattolica per quelle da Fano a Goro. Da Manfredonia a Chioggia i pescatori chiedono un contributo pubblico per limitare l’aggravio provocato dal recente aumento del gasolio. Il carburante è passato, a seguito dell’ultima decisione governativa, da 205 a 247 lire il litro. In Sicilia, invece, i pescatori sono riusciti ad ottenere dalla Regione un rimborso di cento lire il litro
Forte dei Marmi (Lu), riunione dei sindaci della Versilia, insieme all’assessore regionale all’ambiente Federigi ed ai funzionari del genio civile, dell’ispettorato all’agricoltura e foreste, dell’ENEL e della Comunità Montana Versiliese, per tracciare un panorama organico delle
devastazioni provocate maltempo e degli interventi necessari per ritornare alla normalità
5 gennaio: il Pci lancia un appello in favore della distensione fra Est e Ovest, pronunciandosi contro l’intervento sovietico in Afghanistan. Contemporaneamente critica l’allarmismo statunitense e sollecita i paesi della Comunità europea ad evitare ritorsioni contro l’Urss. L’intervento sovietico in Afghanistan è definito “una violazione dei principi di indipendenza e sovranità nazionale”
Sardegna, si riuniscono in seduta aperta oltre 30 consigli comunali – tra cui Villamar, Assemini, Villasor, Guspini, Arbus, San Gavino, Settimo San Pietro, Capoterra, Sinnai, Serramanna, Samassi, Decimomannu – per discutere insieme a lavoratori e cittadini della grave situazione occupazionale che sta colpendo l’isola dopo la decisione di chiudere la Sir-Rumianca e altre aziende in crisi nel cagliaritano e nei comparti di Ottana e Villacidro. Particolamente grave la situazione nel settore minerario: i minatori della SOIM di Orani (Nu) sono in cassa integrazione da 15 mesi, nonostante la miniera non sia in crisi (a Orani si estrae la metà del talco italiano Ndr), ma sia colpito solo dall’insipienza padronale e dalla burocrazia della Regione
Pontedera (Pi), il Pci organizza una giornata di studi su Enti locali, piccola e media impresa, artigianato: un rapporto per un programma di sviluppo. Comunicazioni: Vinicio Bernardini, Proposte per le aree di insediamento industriale e artigiano; Luigi Bulleri, sindaco di Pisa, Edilizia, lavori pubblici e piano decennale; Adrio Puccini, sindaco di Santa Croce sull’Arno,
Produzione e disinquinamento: il ruolo degli Enti locali nel comprensorio del cuoio; Luciano
Nacci, sindaco di San Miniato, il ruolo delle Casse di risparmio, per una diversa politica del credito. Conclusioni di Federico Brini
Portici (Na), manifestazione per la pace, contro l’installazione dei missili nucleari in Italia, per la distensione tra i popoli indetta dal PCI, da Democrazia proletaria, PSDI, Arci, Sunia, Acli, Udi, Cogidas e gruppi di giovani cattolici. In piazza S. Ciro hanno parlato i senatori Nino Pasti e Boris Ulianlch
Sanza (Sa), manifestazione organizzata dal Pci su Per uscire dalla crisi l’Italia ha bisogno della forza del PCI. Conclusioni di Antonio Bassolino, segretario regionale comunista
6 gennaio: Roma, compiuti 3 attentati incendiari, nel corso della notte, contro l’istituto tecnico commerciale Castelnuovo, il liceo classico Mamiani e l’istituto tecnico Fermi. Gli attentati sono rivendicati dai gruppi di destra che hanno voluto così commemorare i due militanti missini uccisi in via Acca Laurentia 2 anni prima
6 gennaio: Palermo, Piersanti Mattarella, 45 anni, presidente della Regione Sicilia, è assassinato a colpi di pistola mentre è in auto con la moglie e i figli
www.wikiwand.com/it/Piersanti_Mattarella
La Grande Storia
Piersanti Mattarella – La buona battagliaNel Quarantesimo anniversario della tragica uccisione, “La Grande Storia” dedica una puntata alla figura e alle vicenda umana e politica del presidente della Regione siciliana Piersanti Mattarella, l’uomo che voleva tagliare alla radice i rapporti tra mafia e amministrazione in Siciliawww.raiplay.it/programmi/piersantimattarellalabuonabattaglia
Chi ha ucciso Piersanti Mattarella?La nuova puntata di Italian Leaks di Sandro Ruotolo torna a fare luce sugli anni bui della nostra Repubblica: “Se un filo nero legasse la strage di Bologna del 2 agosto 1980 alle stragi mafiose del 92-93 e agli omicidi eccellenti come quello di Piersanti Mattarella?”www.youtube.com/watch?v=HJI5BX00L2c
7 gennaio: Roma, la Camera approva il decreto che stabilisce il coordinamento tra tutte le forze di polizia sotto il diretto controllo del ministero degli Interni, presso il quale è costituito il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Decisa la realizzazione di una banca dati contenente le informazioni dei corpi di polizia, dei servizi segreti e le sentenze della magistratura
Washington, negli Stati Uniti crolla il prezzo del grano. Il presidente Jimmy Carter lancia un appello agli alleati perché blocchino le forniture all’Urss
8 gennaio: Milano, Rocco Santoro, vicebrigadiere di PS, Antonio Cestari, appuntato, e la guardia Michele Tatulli, sono uccisi dalle BR
Roma, il segretario del Pci, Enrico Berlinguer, rinnova l’appello per un governo di unità nazionale, ma si pronuncia contro la crisi immediata
I presidenti di Camera e Senato nominano l’on. Oddo Biasini (Pri) presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul rapimento e l’uccisione dell’on. Aldo Moro. Inizia l’attività della neo istituita Commissione (Cfr. www.memoria.san.beniculturali.it/web/memoria/news/dettaglio-news?p_p_id=56_INSTANCE_nK42&articleId=247247&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&groupId=11601&viewMode=normal)
Padova, esplosi 2 colpi di pistola contro la sezione Pci di via Bezzecca. L’attentato è rivendicato dai Nar. A Milano è incendiata un auto da estremisti di destra che si firmano Gnr (Guardia nazionale repubblicana)
Napoli, arrestato il docente universitario Achille Flora, accusato dal pentito Nicola Casato di aver organizzato gli attentati compiuti nel 1979 contro le caserme della polizia stradale, dei vigili urbani, la sede dell’Enel e di concessionarie Fiat, firmati Nucleo dei comunisti organizzati. Emessi, per gli stessi reati, altri 5 mandati di cattura
9 gennaio: Indira Gandhi vince le elezioni e torna alla guida dell’India.
Roma, alla Camera si svolge il dibattito sulla invasione sovietica dell’Afghanistan e la condanna, con diversi toni, è unanime. Il Pci, per voce di Pietro Ingrao, condanna l’intervento militare russo, ma anche le ritorsioni annunciate dai paesi occidentali ed dagli Usa in particolare.
Modena, ricordato il trentennale dell’eccidio: la polizia per ordine di Sceiba, allora ministro dell’Interno del governo De Gasperi, assassinò a freddo davanti ai cancelli delle Fonderie Riuniti, 6 lavoratori i
10 gennaio: Roma, l’ammiraglio Giovanni Torrisi (tessera P2 n° 1825) è nominato Capo di stato maggiore della Difesa. Il generale Orazio Gianni (tessera P2 n° 2116) diventa comandante generale della Guardia di Finanza.
L’Urss pone il veto alle sanzioni Onu contro l’Iran
11 gennaio: Roma, sequestrato l’industriale Carlo Teichner, 30 anni, contitolare con il padre di una nota azienda di abbigliamento. Teichner sarà rilasciato dopo il pagamento di un riscatto di 600 milioni
Firenze, si svolge al Palazzo dei Congressi il convegno organizzato dal Pci su Autonomie locali e società toscana. Relazioni di Giulio Quercini, Gianfranco Bartolini e del sindaco di Firenze Elio Gabbuggiani. Conclusioni di Armando Cossutta.
12 gennaio: si dimette, per ragioni di salute, il ministro degli Esteri Franco Maria Malfatti. Ciò darà il via ad un mini rimpasto di governo: il ministro della Difesa Attilio Ruffini assume il dicastero degli Esteri, sostituito alla Difesa da Adolfo Sarti. Clelio Darida è nominato ai rapporti con il Parlamento in luogo di Sarti. L’ammiraglio Antonio Geraci è nominato capo del Sios Marina.
Definitivamente approvato il piano decennale dell’Enel che da il via alla costruzione di 5 centrali nucleari
13 gennaio: Mosca, Breznev afferma che l’intervento militare in Afghanistan è stato chiesto dal governo di Kabul, temendo questi sia le ingerenze straniere sia di essere sopraffatto dai mujahiddin da queste foraggiati, indicati dalle fonti sovietiche in 250.000 circa, a fronte di effettivi dell’esercito di soli 80.000 uomini
Washington, trapela la notizia di un possibile boicottaggio dei giochi olimpici di Mosca
14 gennaio: Palermo, un cittadino tunisino dirotta un aereo dell’Alitalia chiedendo la liberazione di 25 prigionieri politici, fra i quali diversi esponenti sindacali. Il sequestratore poi si arrende e chiede asilo politico
Milano, Il Corriere della sera pubblica un’intervista allìesponente socialdemocratico Pietro Longo, iscritto alla loggia P2, realizzata da Roberto Gervaso, anch’egli iscritto alla loggia P2
15 gennaio: sciopero generale indetto da Cgil-Cisl-Uil per le pensioni, le detrazioni fiscali e gli assegni familiari. I lavoratori hanno manifestato anche contro il terrorismo e per la pace
New York, l’Onu, approva una mozione di condanna dell’intervento sovietico in Afghanistan, con 104 voti favorevoli fra i quali la Jugoslavia e l’Iran. Si astiene l’India. Romania e Libia non partecipano al voto
16 gennaio: Bruxelles, si svolge la riunione straordinaria del Parlamento europeo sulla crisi afghana, nel corso della quale intervengono Attilio Ruffini, presidente di turno del Consiglio della Comunità europea, per stigmatizzare l’intervento militare sovietico ed Enrico Berlinguer che invoca una iniziativa autonoma dell’Europa per favorire la distensione
16 – 18 gennaio: Roma, si svolge il 17° congresso del Psdi, aperto dalla relazione introduttiva di Pietro Longo, che riconferma la netta opposizione all’apertura verso il Pci
17 gennaio: Torino, la Fiat lancia l’allarme sulla crisi del settore auto. La Fiat Auto chiude l’esercizio 1979 in rosso. Si è parlato di un buco compreso tra i 100 e i 600 miliardi. Nel 1979, anno di forte espansione del mercato interno e internazionale, la Fiat ha prodotto lo stesso numero di vetture del 1978. Il Pci si dichiara favorevole ad interventi statali per compensare la crisi denunciata dalla Fiat se questa accetta una “politica di programmazione”
L’oro è quotato a 835 dollari l’oncia (21.700 lire al grammo)
19 gennaio: il collaboratore del Sismi, Saverio Francesco Stoppani, incaricato di compiere un attentato in Austria e di organizzare il rapimento di Peter Kienesberger in Germania, si presenta alla stazione dei carabinieri di San Candido in Alto Adige e chiede collaborazione al capitano Giovanni Antolini, al quale rivela quali sono i suoi compiti chiamando inoltre al telefono, in sua presenza, il responsabile della “stay-behind” Gladio colonnello Paolo Inzerilli. Antolini informa i superiori e Stoppani sarà scaricato dal Sismi.
Roma, un potente ordigno provoca nella notte gravi danni alla camerata di una caserma della Pubblica Sicurezza. Diversi agenti lievemente feriti. Rivendica l’organizzazione Ronde Comuniste per il Contropotere Territoriale
Muore a Roma il cantautore Piero Ciampi. Era nato a Livorno nel 1934
Roma, muore Giorgio Bo. Ministro delle Partecipazioni Statali, si dimette con altri ministri della sinistra democristiana quando nel 1960 i voti missini diventarono determinanti per la formazione del Governo Tambroni
20 gennaio: la Michelin regala 250 mila lire a tutti i suoi dipendenti non «assenteisti abusivi». Duecentocinquantamila lire nette corrispondono più o meno a una mezza mensilità di stipendio. I sindacati definiscono l’iniziativa «autoritaria e paternalistica». Si sottolinea, soprattutto, come il «regalo» preceda di un mese soltanto il rinnovo del contratto nazionale del duecentomila lavoratori del settore gomma per il quale le richieste d’aumenti salariali si aggireranno sulle 30-40 mila lire lorde al mese (il premio della Michelin equivale a più di 20 mila lire nette mensili). L’azienda da sempre segue una «sua» linea. «Si pensi – affermano alcuni esponenti sindacali – che quest’anno, per la prima volta, chiuderà probabilmente il bilancio in rosso». Tutto dipenderebbe dalla filosofia dei Michelin, di questa mitica famiglia francese che conduce una vita quasi monastica. Una filosofia che non tiene conto «della realtà e della situazione del paese in cui opera l’azienda». E che costò, si racconta, anche a Charles de Gaulle la proibizione a entrare nelle fabbriche di Clermont Ferrand perché «si stava lavorando»Trieste, attivisti di destra incendiano il cinema Ritz, poco prima di un comizio del senatore comunista Natta
21 gennaio: la federazione Cgil – Cisl – Uil condanna la occupazione sovietica dell’Afghanistan.
22 gennaio: Mosca, arrestato dal Kgb il fisico dissidente Andrej Sacharov ed esiliato a Gorki
Bologna, muore Teresa Noce. Dirigente comunista nella clandestinità, venne catturata e imprigionata nel campo di concentramento di Ravensbrück. Rientrata in Italia dopo la Liberazione, fu deputata alla Costituente. Insieme con Maria Federici (DC), Nilde Iotti (PCI), Lina Merlin (PSI), Ottavia Penna (Uomo Qualunque) fu una delle cinque donne entrate a far parte della Commissione speciale incaricata di elaborare e proporre il progetto di Costituzione da discutere in aula, nota col nome di Commissione dei 75. Eletta segretaria nazionale della FIOT, il sindacato delle operaie tessili, nel 1954 iniziò il distacco dalla vita politica a seguito del dolore e della delusione provata per il modo in cui l’ex marito Luigi Longo si separò da lei e dal comportamento del Partito nella sua personale vicenda
24 gennaio: sedicenti organizzazioni terroristiche italiane danneggiano con un ordigno i binari dalla ferrovia del Brennero alla periferia di Bressanone e diffondono un volantino contenente un appello contro “l’annientamento del gruppo italiano dell’Alto Adige”. Sospettati dell’attentato i terroristi del Mia (Movimento Italiano Altoadige) e dell’Api (Associazione Protezione Italiani)
Milano, nell’ambito dell’inchiesta su Autonomia Operaia sono compiuti una serie di arrestati con l’imputazione di “partecipazione a banda armata” eanche di “istigazione a commettere reati contro la personalità dello Stato”. Gli arresti sono frutto delle dichiarazioni di Fioroni e Casirati
25 gennaio: Genova, Emanuele Tuttobene, tenente colonnello dei carabinieri, e il suo autista Antonio Casu sono uccisi in un agguato teso da terroristi appartenenti alle Brigate Rosse. Ferito anche il colonnello dell’esercito Luigi Romundo, che viaggiava insieme a Tuttobene
Roma, per protesta per la mancanza di posti letto, un centinaio fra infermieri e portantini hanno bloccati per alcune ore, la strada di fronte all’ingresso dell’ospedale San Giovanni, uno del più grandi della capitale. Hanno trasportato anche alcuni letti, formando quasi una barricata. Il traffico in via Amba Aradam, sempre molto intenso, è rimasto fermo fino a quando sono intervenuti alcuni agenti di polizia, che hanno fatto sgomberare i manifestanti. Al San Giovanni, ci sono 900 posti letto. Attualmente, i ricoverati sono circa 1.500. Le brande invadono corridoi, uffici e perfino l’anticamera della direzione. Medici e infermieri sono costretti a turni stressanti. Da due giorni, il personale ha deciso di chiudere il reparto accettazione, con la sola esclusione dei casi urgentissimi e di estrema gravità. Ma non si tratta d’un fatto isolato, anche negli altri ospedali la situazione è «esplosiva».
27 gennaio: due poliziotti australiani scoprono il cadavere di Frank Nugan, comproprietario della Nugan – Hand Bank presente con le sue succursali in ben ventidue Paesi e al centro d’intrighi di rara complessità.
Islamabad (Pakistan), il vertice dei paesi islamici condanna sia la invasione sovietica dell’Afghanistan che la politica statunitense contro l’Iran
Reggio Emilia, arrestati Giancarlo Scotoni e Sebastiano Masala, militanti di Prima Linea
Catania, condannati per direttissima a 2 anni e 4 mesi di reclusione i militanti di Autonomia Operaia Angelo Di Giorgio e Giuseppe Signorello, per aver lanciato qualche giorno fa bottiglie molotov contro la sede di una concessionaria della Fiat
Bologna, muore Paolo Fortunati. Professore ordinario di Statistica e direttore dell’Istituto di Statistica dell’Università di Bologna, è stato dirigente del PCI, assessore al comune di Bologna dal 1946 al 1956 e per cinque legislature senatore.
28 gennaio: Napoli, la polizia carica un centinaio di disoccupati che manifestano, chiedendo lavoro, davanti alla Prefettura
Washington, il segretario alla Difesa, Brown, nella annuale Dichiarazione di intenti militari afferma che il pericolo principale per la sicurezza dell’America proviene dalla proliferazione di “turbolenze” non controllate nel Terzo mondo, suscettibili di minacciare, specialmente nel campo degli approvvigionamenti petroliferi, gli interessi vitali degli Usa ed aggiunge che “occorre essere pronti ad usare la forza”
29 gennaio: Mestre, Sergio Gori, 48 anni vicedirettore tecnico dello stabilimento petrolchimico di Marghera, è ucciso da un commando delle Brigate Rosse
31 gennaio: Roma, Anna Maria Minci, 52 anni, è uccisa accidentalmente da un colpo di pistola sparato da una pattuglia di carabinieri contro due persone in fuga, che a bordo di una vettura avevano sfondato un posto di blocco a Montesacro.
Torino, un commando dei Nuclei Comunisti territoriali assalta una piccola fabbrica della cintura torinese, la Framtek, e uccide Carlo Ala, sorvegliante, ex operaio. Nella sparatoria è ferito anche un altro sorvegliante
La Corte Costituzionale dichiara la illegittimità della riforma dei suoli – nota come legge Bucalossi – nella parte in cui separa lo jus aedificandi dal diritto di proprietà e limita l’indennizzo, in caso di esproprio, al valore agricolo
Si apre, per concludersi il 3 febbraio, il 2° congresso nazionale di Democrazia Proletaria che, dopo la sconfitta elettorale, non si è sciolta ma ha assunto le caratteristiche di una associazione a carattere nazionale (partito- movimento) e vuole, nel difficile momento di normalizzazione, “tenere viva la cultura del cambiamento, difendere l’eredità del ’68 dall’attacco che grossolanamente la vuole ridurre a ideologia della violenza, l’auto organizzazione delle masse, le campagne per i diritti, la lotta contro l’imperialismo americano e l’espansionismo sovietico, per l’uscita dalla Nato e la solidarietà con i popoli in lotta per la liberazione” . Il Quotidiano dei Lavoratori, che ha cessato le pubblicazioni per mancanza di fondi, ritorna in edicola come settimanale
Gennaio: aumento record a gennaio del costo della vita: + 3,3%. Circa un terzo dello scatto di gennaio è da attribuire all’incremento dei prezzi petroliferi e delle tariffe elettriche e telefoniche
Roma, in occasione della inaugurazione dell’anno giudiziario, il Procuratore generale della repubblica avanza la proposta di proclamazione dello stato di guerra in funzione antiterrorismo, con conseguente sospensione delle garanzie costituzionali
Roma, l’ambasciatore americano Richard Gardner ha un incontro “riservato” con Giorgio Napolitano al quale chiede di riferire a Berlinguer la contrarietà dell’Ambasciata per la opposizione del partito a sanzioni contro l’Iran, e conclude: “Non dovreste aspettarvi che noi cambiamo posizione verso il vostro partito finché voi non cambierete in modo sostanziale l’atteggiamento nei nostri confronti”
Il governo italiano stipula con l’Iraq un accordo per la fornitura di 6 elicotteri AS/61 TS/Vip
I Comitati olimpici europei si dichiarano favorevoli allo svolgimento dei giochi olimpici a Mosca
Roma, continua la durissima vertenza dei lavoratori delle mense universitarie. Cisl e Uil hanno proclamato un calendario di scioperi fino a luglio che di fatto si prefigurano come una sorta di serrata. La Cgil ha criticato aspramente questa impostazione della vertenza
2 febbraio: Roma, durante un incontro politico – programmatico dei partiti sulla crisi, patrocinato dal Partito repubblicano, il Pci dichiara di voler trattare “solo con chi ci vuole dentro il governo” e di essere contrario a “negoziati al buio”4 febbraio: Tripoli, nel corso di una dimostrazione i manifestanti assaltano l’ambasciata francese
5 febbraio: Monza, Paolo Paoletti, 39 anni, responsabile della produzione della Icmesa, la fabbrica di Seveso da cui il 10 luglio 1976 si sprigionò la nube tossica della diossina, è ucciso a da un commando di Prima Linea.Nella stessa giornata la Camera vota la legge «sul pentitismo»: concessi sconti di pena ai terroristi che collaborano alle indagini
Roma, il ministro Franco Reviglio, illustrando le innovazioni in materia fiscale, ammette che in Italia la evasione dell’imposta sull’entrata raggiunge la metà del gettito.Le Associazioni dei commercianti decretano una serrata di protesta contro l’introduzione dello scontrino fiscale
6 febbraio: Roma, Maurizio Arnesano, 19 anni, agente di PS, è ucciso e privato delle armi in via Settembrini, dove è di guardia all’ufficio commerciale dell’ambasciata del Libano. Il delitto viene commesso da due giovani appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari arrivati sul posto a bordo di una Vespa, sono Valerio Fioravanti e Giorgio Vale
New York, si apre il processo davanti alla Corte Federale per il crollo finanziario della Franklin National Bank di Michele Sindona
7 febbraio: Milano, William Wacher, 26 anni, studente, uno dei maggiori testimoni a carico degli autonomi del Collettivo della Barona nell’inchiesta per l’uccisione del giudice Alessandrini e dell’orefice Torregiani, è assassinato da un gruppo di fuoco di Prima Linea. L’organizzazione terroristica lo considera un “delatore”. Imputato di “assistenza a partecipi di banda armata”, Vaccher è stato scarcerato da quattro mesi ed è in libertà vigilata. Saranno accusati dell’omicidio Susanna Ronconi, Sergio Segio, Maurice Bignami e Roberto Rosso
Il Partito radicale completa il deposito delle proposte referendarie riguardanti la abolizione delle leggi speciali, reati di opinione, ergastolo, nucleare, aborto, caccia, smilitarizzazione della Guardia di finanza, liberalizzazione delle droghe leggere. Il giorno precedente ha presentato anche la proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eroina e per riformare l’equo canone
8 febbraio: il presidente della Repubblica Sandro Pertini, in visita a Padova, dichiara che “il Quirinale è un avamposto nella lotta al terrorismo”
Padova, il professor Angelo Ventura, docente di Storia contemporanea, nella prolusione all’inaugurazione dell’anno accademico, afferma: “Per diversi fili la questione del terrorismo finisce per condurci negli oscuri recessi del potere. Diverse ipotesi interpretative sono possibili e anche doverose. Ma sul piano storico è preferibile, per quanto possibile, attenersi ai pochi fatti certi (…) Gli errori e le deviazioni che hanno inquinato le indagini sulla strage di piazza Fontana, le aspre polemiche manichee che ne sono seguite, hanno finito per confondere le idee su un fatto essenziale: che ‘piste nere’ e ‘piste rosse’ hanno in realtà una comune origine nell’opera di infiltrazione, di mimetizzazione dei servizi segreti tra le file dell’estremismo per strumentalizzarlo ai propri fini, secondo una tecnica collaudata e ricca di precedenti storici (…) Anche la più prudente valutazione storica deve ammettere che forze potenti e occulte agiscono quanto meno per coprire e utilizzare il partito armato (…) Questa oscura presenza si avverte sin dalle origini del partito armato (…)“
Rimini, nella relazione introduttiva al congresso della Federazione giovanile comunista, centrata sulla lotta per la pace ed il disarmo, Massimo D’Alema afferma tra l’altro: “(…) I giovani comunisti italiani non possono accettare che, in nome dell’internazionalismo, si liquidi il diritto alla sovranità, all’indipendenza e all’autonomia di un paese e di un popolo. Il socialismo non si può imporre con la forza di un esercito invasore. Questo è oggi il centro del dissenso con i comunisti sovietici: la concezione stessa dell’internazionalismo e della rivoluzione“. D’Alema termina il suo mandato da segretario della Fgci (andrà a dirigere il comitato regionale della Puglia del Pci) e al suo posto è eletto il milanese Marco Fumagalli
Roma, Gaetano Caltagirone è raggiunti da un mandato di cattura per lo scandalo Italcasse. Nel 1988 sarà stato assolto con formula piena da ogni accusa
10 febbraio: Milano, un uomo e una donna si introducono con una scusa nell’appartamento del dirigente di una società di consulenza, Mario Miraglia. Dopo aver legato e imbavagliato i famigliari, gli sparano ferendolo a una gamba. Rivendicano l’azione i Reparti Comunisti d’Attacco.
Il cardinale Carlo Maria Martini è il nuovo vescovo di Milano
Il segretario di Stato americano Cyrus Vance interviene ai lavori del Cio per perorare le ragioni del boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca
11 febbraio: l’americano Philip Guarino, associato alla P2 scrive a Licio Gelli sulla situazione di Michele Sindona: “Le cose del nostro amico sono peggiorate. Anche la Chiesa lo ha abbandonato”. Gelli gli risponderà l’8 aprile: “Tutto l’aiuto che potevo dare a Michele l’ho dato”.
Zurigo, Enrico Cuccia incontra la figlia di Michele Sindona, che gli ribadisce che deve andare a trovare il padre in carcere, che deve impegnarsi a far revocare il mandato di cattura e trovare un acquirente per la Finambro
Roma, fissata e poi rinviata la riunione governo – regioni per la risposta alla richiesta di insediamento per gli impianti nucleari. Il Cnen e l’Enel hanno approntato una Carta dei siti che prevede circa 40 localizzazioni, fatta sulla base di accertamenti sommari
Milano, assolti in appello per insufficienza di prove dall’accusa di partecipazione a banda armata Massimo Libardi e Roberto Rosso. In primo grado erano stati entrambi condannati a 5 anni di reclusione
12 febbraio: Roma, Vittorio Bachelet, vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura dal 1976 e docente di Diritto Amministrativo, è ucciso dalla BR all’interno dell’Ateneo. I due brigatisti lo hanno fermato sul pianerottolo di una scala, dopo che aveva finito una lezione nell’aula Aldo Moro. Otto i colpi sparati, due quelli mortali: uno al cuore, l’altro – il colpo di grazia, quando il professore era già a terra – alla tempia destra. I due brigatisti sono riusciti a fuggire dopo aver creato il panico tra gli studenti annunciando la presenza di una bomba
In un memorandum inviato a Washington, la Cia rileva con preoccupazione che potrebbe riaprirsi lo scenario del sostegno comunista al governo dato che “alcuni democristiani hanno interpretato le posizioni del Pci sull’invasione sovietica dell’Afghanistan come una rottura con Mosca”, mentre Berlinguer attacca l’attuale esecutivo: “Definisce Cossiga un alleato supino degli americani, contesta i missili e le sanzioni all’Iran e imputa a Craxi la peggiore decisione che il governo abbia mai preso, quella cioè di ostacolare la partecipazione alle Olimpiadi di Mosca”
Londra, il partito Laburista apre un’inchiesta sulle ingerenze della Cia nel sindacato
13 febbraio: Lake Placid (Usa), durante i giochi olimpici invernali, il Cio respinge la proposta di boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca
14 febbraio: Parma, arrestati i militanti di Prima Linea Lucia Battaglini, Maurizio Costa, Piergiorgio Palmieri e Lucio Cadoni. Erano appena usciti, armati di tutto punto, da una base dell’organizzazione.
Roma, funerali di Vittorio Bachelet nella chiesa di San Bellarmino. Al momento delle preghiere dei fedeli interviene anche il figlio Giovanni, 24 anni: «Preghiamo per i nostri governanti, per il nostro presidente Pertini, per Cossiga, per tutti i giudici, gli agenti, i carabinieri, per quanti oggi per le strade continuano la lotta. Vogliamo pregare anche per quelli che hanno colpito il mio papà perché, senza nulla togliere alla giustizia che deve trionfare, sulle bocche ci sia sempre il perdono e mai la vendetta, la vita e non la morte degli altri»
Roma, il Senato vara una leggina per ritoccare in aumento le pensioni minime. Per il PCI gli aumenti devono rappresentare soltanto un acconto sui miglioramenti previsti dal riordino generale. L’anticipo degli aumenti era l’unico modo per difendere le pensioni più basse dagli assalti dell’inflazione e dalla morsa del fisco.
15 febbraio: Ugo Zilletti succede a Vittorio Bachelet nella vice presidenza del Csm
Cagliari, la polizia arresta i partecipanti a una riunione in corso in un bar: Emilia Libera e Antonio Savasta delle Brigate Rosse, Francesco Mattu, Giulio Cazzaniga e Marco Pinna di Barbagia Rossa. Mentre è portato in questura Savasta reagisce con le armi. Ne nasce una sparatoria e il brigatista riesce a fuggire insieme a Emilia Libera, ferita. Entrambi riescono poi a lasciare l’isola grazie all’aiuto del brigatista Maurizio Iannelli
Roma, aperto il tratto della Metropolitana A, da Cinecittà a Ottaviano. Secondo i dati diffusi da Acotral, oltre 600.000 romani usufriscono nella giornata inaugurale del servizio
15 – 21 febbraio: Roma, si svolge il 14° congresso della Dc, aperto dalla relazione di Benigno Zaccagnini che conferma l’intenzione di lasciare la segreteria ed invita ad un confronto “senza pregiudiziali” con il Pci. Fra gli interventi contrari, Carlo Donat Cattin ed il tedesco Helmut Kohl (il cui intervento è considerato una pesante intromissione negli affari interni italiani) osteggiano la proposta con un duro attacco al Pci. La linea anticomunista ottiene il 58% (dorotei, fanfaniani, Proposta e Forze Nuove), quella favorevole al confronto (Zaccagnini – Andreotti), il 42%. Approvato un «preambolo» al documento finale che esclude la collaborazione con il PCI. E’ infine eletto il consiglio nazionale, con 96 componenti del centrodestra e 66 della sinistra
15 – 16 febbraio: Milano, organizzato dalla Uil si svolge il convegno Sindacato. grande impresa, crisi economica
16 febbraio: Padova, militanti di Autonomia aggrediscono Emanuele Oriano, segretario provinciale della Federazione giovanile comunista.
Trieste,aggrediti da estremisti di destra, 2 militanti del Pci
Roma, l’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio ha varato un progetto di intervento a favore dei figli dei lavoratori emigrati e del loro nucleo familiare, in accordo con gli organismi comunitari per l’anno 1980, con un finanziamento di 182 milioni 550 mila lire
Rieti, manifestazione organizzata dalla Federazione comunista a sostegno della lotta per la difesa del posto di lavoro e per ridare slancio alla battaglia per la riconversione e il rinnovamento della SNIA Viscosa
Termoli (Cb), picchetti alla Fiat per bloccare il lavoro straordinario del sabato. Nella stessa giornata si svolge in città la Conferenza dei lavoratori comunisti della Fiat
Bari, giornata di lotta per gli asili nido e i consultori, organizzata dalle donne del Pci, del Psi, delle Acli, dell’Udi, del Collettivo del Policlinico e dai genitori del CO.DE.GE. Sotto accusa è l’amministrazione comunale: da anni dispone dei fondi necessari per realizzare 18 asili nido e 8 consultori, ma tutto è inspiegabilmente bloccato
16 – 17 febbraio: Roma, si svolge la Conferenza nazionale del Pci dedicata alla scuola.Contemporaneamente due milioni di studenti scendono in piazza a sostegno della democrazia, contro il terrorismo e contro la mancata attuazione della riforma degli organi collegiali e la politica del governo, che il Coordinamento nazionale del movimento definisce «debole e sbagliata». Manifestazioni in tutta Italia
17 febbraio: Firenze, 150.000 persone partecipano alla manifestazione per la pace e il disarmo organizzata dal Pci
19 febbraio: Roma, i ministri degli Esteri della Cee avanzano la proposta di neutralizzazione dell’Afghanistan.
20 febbraio: diffusa dai carabinieri la notizia dell’arresto di Patrizio Peci e di Rocco Micaletto, a cui segue la cattura di Filippo Mastropasqua. Molto probabilmente i carabinieri tenevano sotto controllo Peci da tempo. Il terrorista inizierà presto a collaborare con la giustizia e porterà allo scompaginamento dell’organizzazione al nord e all’arresto di decine di terroristi. Pagherà però un prezzo altissimo: le Br rapiranno e uccideranno il fratello Roberto
Roma, assassinati i dissidenti libici Salem Rteimi e Aref Abduljalil Zaki. Il nome di Zaki era compreso nella lista consegnata dal Sismi al rappresentante ufficiale del Servizio informazioni della Repubblica libica Salem Mousa. Per gli omicidi saranno arrestati i cittadini libici Mohamed Margani e Yousef Uhida Msallata.
21 febbraio: all’interno dello stabilimento di Arese dell’Alfa-Romeo alcuni terroristi tendono un agguato al dirigente Pietro Dall’Era, sparandogli e ferendolo a una gamba. L’attentato avviene nel quadro dei propositi di “annientamento” teorizzati in un opuscolo delle Brigate Rosse appena diffuso all’interno dello stabilimento.
22 febbraio: Roma, Valerio Verbano, 19 anni, studente, appartenente all’area di Autonomia, è assassinato con un colpo di pistola alla nuca nell’abitazione dei suoi genitori a Montesacro. Un commando di tre appartenenti ai Nuclei armati rivoluzionari irrompe nell’abitazione e, dopo aver immobilizzato e imbavagliato i genitori della vittima, attende il rientro del giovane che viene ucciso sotto gli occhi del padre e della madre.
Roma, archiviata l’inchiesta sul “Sid parallelo”, emerso nell’istruttoria di Padova sulla Rosa dei venti poi trasferita per competenza al Tribunale di Roma. Secondo il magistrato il “Sid parallelo” è soltanto il frutto di “eclatanti insinuazioni” nonché di “avventati, deprecabili espedienti diretti a confondere il lavoro degli inquirenti”. Trascorsi otto mesi, il 20 ottobre 1980 il giudice istruttore di Roma archivierà anche l’inchiesta su “una pretesa responsabilità di Richard Nixon” in merito al tentato golpe Borghese
22 – 23 febbraio: Palermo, l’Istituto Gramsci organizza un convegno dedicato a Per un piano di sviluppo economico della Sicilia. I lavori sono conclusi da Pietro Ingrao, presidente del Centro di riforma dello Stato
25 febbraio: Roma, Iolanda Rozzi, 62 anni, casalinga, iscritta alla DC, muore all’ospedale San Giovanni dopo un mese di sofferenze. La sera del 28 gennaio un nucleo dei Nuclei proletari combattenti aveva dato alle fiamme la porta della sua abitazione in via Carlo della Porta, a Torpignattara, e la Rozzi aveva riportato gravissime ustioni.
Roma, quattro terroristi aggrediscono, nei pressi dell’agenzia bancaria sita all’interno del Ministero dei trasporti, due portavalori dell’Istituto Brink’s Securmark, Domenico Menco e Umberto Boccuccia. Li stordiscono, gli rubano le pistole e si impadroniscono del sacco che trasportano contenente 450 milioni. L’azione è rivendicata dalle Brigate Rosse.
28 febbraio: quattro terroristi tentano una rapina a una filiale bancaria di Robecchetto, a pochi chilometri da Legnano, ma la reazione della guardia giurata fa fallire il tentativo provocando una sparatoria in cui intervengono anche due vigili urbani. Al termine si contano tre feriti: la guardia giurata e due donne capitate per caso nella zona. I quattro fuggono con un’auto, ma vengono presto raggiunti dai carabinieri e arrestati. Sono: Andrea Virzo, Ignazio Brivio, Dario Corbella e Luciano Bettini, appartenenti ad organizzazioni di Autonomia Operaia.
29 febbraio: Genova, Roberto Della Rocca, capo del personale in un’azienda per la riparazione di motori marini, viene aggredito da alcuni terroristi che gli sparano alle gambe appena uscito dalla sua abitazione. L’azione è rivendicata dalle Brigate Rosse.
1 marzo: esce il terzo numero del periodico Quex, che per l’occasione si presenta come Quex Intervento. Reca l’indicazione di un indirizzo di Parigi come redazione e amministrazione e il nome Juan Del Péche come direttore. In realtà come sarà accertato, il fascicolo è prodotto in Italia e Juan Del Péche è un nome di copertura di Fabrizio Zani. Nel collegio redazionale compaiono Nico Azzi, Edgardo Bonazzi, Angelo Croce, Francesco (Franz) De Min, Angelo Izzo, Sergio Latini, Mauro Marzorati, Maurizio Murelli e Mario Tuti. I partiti sono indicati quali principali avversari del movimento rivoluzionario e nell’elenco viene incluso il Msi (Movimento Sociale Italiano), i cui dirigenti, “nella loro quasi totalità, sono truffatori politici”. Quindi si delineano i principi generali della lotta rivoluzionaria, auspicando qualsiasi alleanza purchè si lotti contro il sistema: “Una sola cosa non può più essere ammessa in buona fede: un qualsiasi contagio con le forze del sistema”. Nella consueta rubrica “Ecrasez l’infame” viene indicato come “delatore” Maurizio Di Giovine, “boia con aspirazioni monarchiche”. Negli stessi giorni esce Quex-Documento, ritenuto impropriamente il quarto numero della pubblicazione di estrema destra. In realtà è un numero monografico destinato ad illustrare “Una proposta rivoluzionaria”: Secondo le indicazioni riportate la direzione è a Parigi, il direttore responsabile Giovanni Brambilla, ma anche in questo caso il fascicolo è prodotto in Italia e Giovanni Brambilla è un nome di copertura di Fabrizio Zani. Non compare più il collegio redazionale. Preliminarmente il documento affronta quella che definisce “la degenerazione neofascista” spiegando che “il giro delle alleanze e delle lotte fra gli Almirante, i Rauti, i Delle Chiaie, i Signorelli, i Borghese e via dicendo è uno specchio fedele della scarsa saldezza e coerenza di una classe dirigente. Individui come Delle Chiaie, servi delle polizie di tutto il mondo, si qualificano da soli”. Viene quindi ribadita la posizione centrale che l’azione deve avere nella strategia del movimento: un’azione “esemplare” e “qualificante” attorno alla quale si generi un movimento legionario. In precedenza era uscito
Montecarlo, si incontrano Marco Affatigato – neofascista latitante che vive in Francia, già del Movimento Politico Ordine Nuovo e del Fronte Nazionale Rivoluzionario, collaboratore dello Sdece (Service de Documentation Extérieure et de Contre-espionnage) – e Marcello Soffiati, proveniente dall’Italia, anch’egli già appartenente a Ordine Nuovo, massone e collaboratore della Cia. Nel corso di questo e altri incontri Soffiati affida ad Affatigato l’incarico di elaborare il documento “Piano d’azione politica del Movimento forze armate per l’indipendenza nazionale” e che prevederà la partecipazione allo “Stato organico” del “soldato politico” attraverso “le gerarchie dell’esercito” nonché la partecipazione delle forze armate alla “rivoluzione nazionale”.
2 marzo: esplode lo scandalo del calcio scommesse. Coinvolti numerosi giocatori e le società Lazio, Milan, Perugia, Bologna e Avellino. Tra i giocatori coinvolti: Paolo Rossi, Bruno Giordano, Lionello Manfredonia, Beppe Savoldi, Enrico Albertosi.
4 marzo: Roma, emessi 48 ordini di cattura nell’inchiesta sui finanziamenti all’industria erogati dall’Italcasse. Tra gli arrestati Nino Rovelli, ex presidente della SIR e i fratelli Caltagirone.
Zimbawe, il leader anti segregazionista Gabriel Robert Mugabe vince le elezioni e assume la guida del Paese. E’ la prima volta che nel continente africano un movimento di guerriglia conquista il potere con le elezioni.
6 marzo: Roma, nell’anniversario della morte del neofascista Franco Anselmi, ucciso due anni prima nel corso di una rapina in un’armeria, alcuni terroristi rapinano un’armeria in via Rasella asportando 27 pistole. L’impresa è rivendicata dai Nuclei Armati Rivoluzionari.
7 marzo: Palermo, Un attentato riduce in fin di vita, mettendolo fuori gioco, Angelo Di Cristina, intenzionato a prendere il posto del fratello Peppe.
Trieste: Valerio Fioravanti e Gilberto Cavallini, dei Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari) rapinano una gioielleria. Gli oggetti preziosi rapinati saranno poi ceduti ad Angelo Manfrin.
Un ordigno esplode a Roma nella tipografia in cui si stampa Il Secolo d’Italia, quotidiano del Movimento Sociale Italiano. La deflagrazione provoca la devastazione della tipografia e alcuni feriti. Rivendica l’organizzazione Ronde Antifasciste Territoriali.
8 marzo: Conegliano Veneto, terroristi neofascisti collocano un ordigno su una finestra dell’abitazione di Tina Anselmi, deputato della Democrazia Cristiana. L’esplosione non avviene per un inconveniente tecnico. Il neofascista Gianluigi Napoli ne farà risalire la responsabilità ad elementi di estrema destra.
10 marzo: Roma, Dante Sema, abitante a Venezia, in gita turistica a Roma, e Domenico Portello, barbiere, abitante a Roma, rimangono uccisi dallo scoppio di due bombe, esplose in rapida successione, davanti agli uffici delle linee aeree turche, in piazza Esedra. L’attentato è opera di terroristi dell’Esercito segreto armeno.
11 marzo: Roma, Luigi Allegretti, cuoco, simpatizzante socialista, iscritto alla CGIL, è ucciso per errore con tre colpi di pistola da un commando di due terroristi appartenenti al gruppo Compagni organizzati per il comunismo. La vittima designata era Gianfranco Rossi, segretario della Sezione missina del Flaminio.
Bari, Martino Traversa, studente, è ucciso con un colpo di fucile al petto nella sede di una emittente privata della DC. In primo grado saranno condannati in sei: Stefano Di Cagno, Valerio De Filippis, Nicola De Caro, Massimo Minelli e il fratello Gaetano, Cecilia Marvulli. Di Cagno è un attivista della organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano.
12 marzo: Roma, Angelo Mancia, fattorino del Secolo d’Italia, segretario della sezione del Msi di Talenti, è ucciso da un commando di terroristi appartenenti al gruppo denominato Compagni organizzati in volante rossa.
16 marzo: Salerno, Nicola Giacumbi, procuratore capo della Repubblica di Salerno, è ucciso da una decina di proiettili a pochi passi dal palazzo di giustizia. L’omicidio viene rivendicato – tra altre rivendicazioni – dalle BR.
18 marzo: Roma, Girolamo Minervini, magistrato, consigliere della Corte di Cassazione, è assassinato dalle Br. Il delitto avviene verso le 9 su un autobus dell’Atac della linea 991.
Girolamo Minervini è stato a capo della segreteria della Direzione generale degli Istituti di prevenzione e pena. Il terrorista continua a sparare mentre si fa largo tra i passeggeri, ferendone lievemente tre.
Tre giovani armati fanno irruzione negli uffici della Democrazia Cristiana a Catania. Immobilizzati i presenti uno di essi, Domenico Azzia, è fotografato sullo sfondo di una parete su cui sono stati tracciati il simbolo di una croce celtica e la sigla dell’organizzazione terroristica Opposizione Popolare Rivoluzionaria.
Palermo, un’operazione combinata tra Palermo e New York consente al giovane sostituto procuratore Falcone di scoprire una massiccia spedizione di eroina dalla Sicilia agli Stati Uniti via Milano. Viene individuato e rinviato a giudizio il clan transoceanico dei Gambino-Di Maggio-Inzerillo-Spatola
19 marzo: Milano, Guido Galli, giudice istruttore, docente di Criminologia, è ucciso all’Università statale da un commando di Prima Linea con due colpi alla nuca. Il magistrato aveva incriminato Corrado Alunni. In Corte d’assise dirà Michele Viscardi: “Con me c’erano Sergio Segio, Maurice Bignami e Albesano. Alla Statale arrivammo in bicicletta. Albesano si fermò sotto, io e gli altri due salimmo. Fui io a mettermi davanti a Galli e dopo l’omicidio lanciai un candelotto fumogeno per coprirci la fuga”.
21 marzo: Roma, un gruppo di terroristi dei Nar rapinano un’agenzia bancaria impossessandosi di 60 milioni. Confesseranno la rapina Fernando Del Frà e Antonio Fontana, che chiameranno in causa anche Alessandro Alibrandi, Massimo Carminati, Claudio Bracci e Francesco Mori.
24 marzo: Genova, le Brigate Rosse feriscono Giancarlo Moretti, consigliere comunale democristiano.
25 marzo: San Salvador, estremisti di destra assassinano durante la messa monsignor Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo e primate del Salvador.
Le autorità degli Stati Uniti concedono l’estradizione di Michele Sindona per il reato di bancarotta fraudolenta per il fallimento della Banca Privata Italiana, come richiesto dal Tribunale di Milano cinque anni prima. Sindona è però sottoposto a procedimento penale anche negli Stati Uniti per il fallimento della Franklin National Bank e la restituzione del latitante all’Italia slitterà ancora di qualche anno.
26 marzo: il direttore del Sisde generale Giulio Grassini, in una riunione presieduta dal sottosegretario alla Presidenza del consiglio Francesco Mazzola e alla quale partecipa anche il direttore del Sismi generale Giuseppe Santovito, riferisce di come il Sisde abbia preso contatto, tramite intermediari, con il neofascista Marco Affatigato latitante in Francia e di come questi si sia offerto per sventare attentati iraniani in Francia contro obiettivi americani. Gli intermediari sono Marcello Soffiati e Amos Spiazzi. Al termine della riunione si decide di girare la proposta di Affatigato, e lui stesso, alla Cia.
28 marzo: Genova, Anna Maria Ludmann, insegnante, Lorenzo Betassa, ex operaio, Piero Panciarelli, ex dipendente della Lancia, Riccardo Dura, ex operaio marittimo e capo della colonna genovese, sono uccisi da carabinieri durante l’irruzione in un appartamento al secondo piano di via Fracchia 12. I quattro appartenevano alla Colonna Berardi delle BR. Rimane ferito il maresciallo dei carabinieri Rodolfo Benà. Nell’appartamento vengono sequestrati documenti, armi ed esplosivi. Dura e Betassa facevano parte della direzione strategica dell’organizzazione.
Mario Tedeschi, senatore di Democrazia Nazionale e direttore del settimanale Il Borghese, aderisce alla P2
30 marzo: Padova, un gruppo di terroristi riesce a penetrare nel Distretto Militare. Ferito con un colpo di pistola il sergente Gabriele Sisto, saccheggiano l’armeria andandosene con un furgoncino su cui hanno caricato mitragliatori, fucili semiautomatici e munizioni dopo avere tracciato sui muri il simbolo delle Brigate Rosse. Ma poco dopo il furgoncino resta imbottigliato nel traffico e i terroristi fuggono abbandonando le armi. La rapina è, in realtà, opera dei Nuclei Armati Rivoluzionari. La ragazza è Francesca Mambro, a guidare il furgoncino è Gilberto Cavallini, tra i terroristi che hanno fatto irruzione c’è anche Valerio Fioravanti. Suo fratello Cristiano racconterà che le informazioni necessarie sono state fornite da Franco Giomo, dirigente nazionale del Movimento Sociale Italiano.
Marzo: Iraq, riprendono le deportazioni dei curdi fayli in Iran, mentre diventa sempre più aspro lo scontro tra il governo e gli sciiti. L’ayatollah Muhammad Baqer al-Sadr, religioso sciita e rappresentante di Khomeini in Iraq, è giustiziato insieme alla sorella Bint al Huda. E’ la prima volta che un governo iracheno colpisce direttamente un marja´, considerata sacra dagli sciiti.
1 aprile: Milano, tre uomini e una donna appartenenti alle Brigate Rosse fanno irruzione nella sede di una sezione della DC e obbligano i presenti, una trentina,a farsi fotografare e li derubano. Poi ne “selezionano” quattro e li feriscono con colpi di pistola alle gambe. Se ne vanno dopo avere tracciato su una parete la scritta Brigate Rosse. I feriti sono Nadir Tedeschi, Antonio Josa, Eros Robbiani ed Emilio De Buono.
4 aprile: il generale Carlo Alfiero, 62 anni, è nominato vicecomandante dell’Arma dei Carabinieri. Alfiero ha retto i comandi del Gruppo di Trieste ed il Gruppo Roma I negli anni del terrorismo e infine la Prima Divisione Pastrengo con giurisdizione sull’Italia Nord Occidentale
5 aprile: secondo governo Cossiga. Il socialista Lelio Lagorio ministro della Difesa, Emilio Colombo agli Esteri e agli Interni è confermato Virginio Rognoni. E’ un tripartito Dc, Psi, Pri
Il governo: http://www.senato.it/leg/08/BGT/Schede/Governi/0006_M.htm
8 aprile: nell’imminenza delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, Licio Gelli scrive al massone americano Philip Guarino, esponente del Partito repubblicano: “Caro Guarino, anche se non ci vediamo sto seguendo con attenzione le vicende del tuo paese (…) Se tu dovessi ritenere opportuno che qui in Italia esca qualche recensione in favore del vostro candidato alle presidenziali, mandami il materiale e provvederò a far pubblicare su qualche giornale le notizie che mi invierai. Qui si parla molto bene di Reagan”. Guarino risponderà: “Caro, carissimo Gelli, politicamente le cose vanno bene per il mio Partito repubblicano. Io credo che con Reagan e Bush noi vinceremo”.
9 aprile: Mestre, arrestato Jean Michel Gemajel, parente del presidente del Libano Pierre Gemajel, perché trovato in possesso di un chilo di eroina pura. Sarà processato e condannato come trafficante internazionale di stupefacenti.
10 aprile: Torino, Giuseppe Pisciuneri, agente di polizia privata, ex carabiniere, è ucciso da due appartenenti alle Ronde Proletarie con un pistola che era stata sottratta all’agente stesso
14 aprile: Roma, muore Gianni Rodari. scrittore e giornalista famoso per la sua fantasia e originalità, attraverso racconti, filastrocche e poesie, divenute in molti casi classici per ragazzi, ha contribuito a rinnovare profondamente la letteratura per ragazzi. Tra le sue opere maggiori si ricordano Filastrocche in cielo e in terra, Il libro degli errori, Favole al telefono, Il gioco dei quattro cantoni, C’era due volte il barone Lamberto. Iscritto al Pci, nel 1951, in piena guerra fredda, dopo la pubblicazione del suo primo libro pedagogico Il manuale del Pioniere, venne scomunicato dal Vaticano, che lo definì “ex-seminarista cristiano diventato diabolico”. Per tale motivo le parrocchie bruciavano nei cortili il Pioniere e i libri di Gianni Rodari. E’ stato giornalista dell’Unità e Paese Sera e collaboratore della casa editrice Einaudi. Cattolico, ha sempre mantenuto i rapporti tra il Partito comunista e il mondo cattolico e, nonostante la scomunica, tra la gerarchia vaticana e la direzione comunista
15 aprile: Parigi, muore a 74 anni il filosofo dell’esistenzialismo Jean Paul Sartre.
Roma, Franco Giuseppucci utilizza alcuni terroristi dei Nar per uccidere il pregiudicato Teodoro Pugliese, la cui attività si è scontrata con gli interessi della banda della Magliana. Dell’omicidio si autoaccuserà Walter Sordi, che chiamerà in causa Massimo Carminati e altri. Ma in sede processuale non sarà creduto e l’omicidio resterà senza colpevoli.
16 aprile, Roma, serie di attentati contro sedi di partito, un teatro e un’abitazione privata. Rivendicano l’azione i Nuclei Armati Rivoluzionari.
Roma, alcuni terroristi di Terza Posizione rapinano una banca impossessandosi di 28 milioni e della pistola della guardia giurata di vigilanza. Luigi Ciavardini confesserà la rapina chiamando in causa anche Giorgio Vale.
19 aprile: Genova, i carabinieri si presentano nell’appartamento dell’avvocato Edoardo Arnaldi per arrestarlo per l’accusa di favoreggiamento delle Brigate Rosse. Mentre perquisiscono l’alloggio, il penalista si spara, nel bagno, un colpo alla testa con la sua pistola.
Roma, ucciso Abdel Garef Ghalil, commerciante libico con passaporto di copertura tunisino, oppositore del regime libico. Un sicario gli spara mentre beve una bibita al Café de Paris in via Veneto, a poche decine di metri dall’ambasciata americana. La polizia arresta l’attentatore, il libico Youssef Uhida.
25 aprile: Teheran, un blitz dei marines per liberare gli ostaggi americani rinchiusi nell’ambasciata fallisce per un incidente che provoca otto morti tra i soldati americani.
28 aprile: Milano, quattordici detenuti, tra politici e comuni, evadono insieme dal carcere di San Vittore sparando. Il bilancio sarà di quattro feriti tra gli evasi e di due fra gli agenti di custodia. Otto sono subito catturati: i detenuti politici Corrado Alunni, Fausto Boccedi, Paolo Klun, Antonio Marocco, Daniele Bonato, Emanuele Attimonelli e Daniele Lattanzio, e i detenuti comuni Renato Vallanzasca e Antonio Colia.
Aprile: Roma, in seguito alla cattura e alla successiva collaborazione di Marino Pallotto, morto suicida in carcere di Velletri il 29 luglio 1980, sono arrestati i componenti di un gruppo armato che rivendicava le sue azioni con la sigla Mpro. Questo gruppo, peraltro infiltrato (come risulta dagli atti processuali) da Paolo Santini per conto del Nucleo Operativo dei carabinieri, operava a Monte Mario ed era in collegamento con la colonna romana delle Brigate Rosse. Un’altra sigla riconducibile alla parola d’ordine lanciata dalle Brigate Rosse, nella Risoluzione strategica del 1980, di “costruire gli organismi di massa rivoluzionari”, è quella dei Nuclei Clandestini di Resistenza o anche Nuclei di Resistenza Clandestini. I Nuclei Clandestini di Resistenza sono stati attivi a Roma e nel Veneto a partire dal 1978.
1 maggio: Buenos Aires, all’hotel Sheraton si incontrano Stefano Delle Chiaie, che si presenta con il falso nome di Alfredo Di Maio, e Elio Ciolini, pregiudicato “non estraneo al mondo dei servizi segreti” (così verrà definito in sede inquirente) che si è stabilito in Svizzera. L’incontro avviene dopo che Giovanni Lanfrè, ex senatore del Movimento Sociale Italiano residente in Argentina, ha avvertito Delle Chiaie dell’arrivo di Ciolini, che propone affari commerciali. Ciolini invita Delle Chiaie a visitare la sua società in Svizzera e procura un passaporto – che il capo di Avanguardia Nazionale fa intestare al suo camerata Maurizio Giorgi, anche lui in Argentina – e i soldi per il viaggio. Delle Chiaie dirà poi di avere usato lui quel passaporto per recarsi in Europa dal giugno al settembre 1980, quando rientrerà a Buenos Aires. Lì in autunno lo raggiungerà Ciolini.
2 maggio: Roma, un gruppo di terroristi fa irruzione nello studio dell’architetto Sergio Lenci, che ha collaborato alla costruzione del carcere di Rebibbia. Dopo averlo legato e imbavagliato e tracciato sul muro slogan e la firma di Prima Linea, gli sparano ferendolo gravemente.
4 maggio: Palermo, durante la festa del Crocefisso, un commando mafioso uccide il capitano Emanuele Basile, comandante della compagnia dei carabinieri di Monreale. Si salvano la moglie e la figlia di 5 anni che l’ufficiale tiene in braccio. Basile stava indagando sull’uccisione di Boris Giuliano e sull’attività dei corleonesi. I killer sono Armando Bonanno, Vincenzo Puccio e Giuseppe Madonna.
Lubiana, muore a 88 anni il Maresciallo Tito, presidente della Jugoslavo. Con la sua morte inizia il disfacimento della Repubblica jugoslava con la nascita di vari stati indipendenti. Ciò provocherà un lunghissimo periodo di instabilità e di crisi permanente nei Balcani, teatro di numerose e sanguinose guerre etniche.
7 maggio: Milano, tre terroristi che si qualificano agenti di polizia si fanno accompagnare dal portinaio nell’abitazione del giornalista Guido Passalacqua. Dopo averlo legato e imbavagliato gli sparano ferendolo alle gambe. Quindi fuggono lasciando su una parete la scritta Brigata XXVIII Marzo.
Francesco Pazienza, da qualche mese collaboratore del Sismi, aderisce alla massoneria del Grande Oriente d’Italia. All’interno dell’organizzazione la sua carriera sarà molto rapida: il 27 luglio gli sarà conferita la dignità di “maestro”.
Roma, alcuni terroristi aggrediscono Pericle Pirri, direttore dell’Uffcio regionale del lavoro. Gli sparano e lo feriscono alle gambe. Rivendicano l’azione le Br
8 maggio: la Fiat mette in cassa integrazione 78 mila dipendenti per 7 giorni da distribuire nell’arco di 40, avviando un piano di ristrutturazione dell’azienda che prevede una forte diminuzione dell’organico.
Milano, arrestato Pietro Del Giudice, latitante ricercato per la sua appartenenza a Prima Linea. Saranno accertati i suoi rapporti, mediati anche dalla moglie, con il colonnello Rocco Mazzei, comandante della Legione carabinieri di Milano e associato alla P2
10 maggio: Roma, ucciso a colpi di pistola Abdallah Mohammed Kazmi, oppositore del regime libico. Quasi nelle stesse ore a Bonn viene ucciso Omram El Mehdavi, ex diplomatico libico passato all’opposizione. L’uomo che gli ha sparato, il libico Mohammed Musbah, sarà catturato nove giorni dopo a Roma.
12 maggio: Venezia, Alfredo Albanese, vice questore, dirigente della DIGOS a Mestre, è ucciso con sette colpi di pistola sparati dalle BR.
13 maggio: il vicedirettore del Sisde, Silvano Russomanno è arrestato per ordine dell’autorità giudiziaria di Roma che lo accusa di concorso in rivelazione di segreti d’ufficio e in pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale. Il provvedimento riguarda Patrizio Peci e le sue confessioni in cui compare il nome di Marco Donat Cattin, figlio del vicesegretario della Dc, Carlo. Alcuni verbali contenenti quel nome sono stati passati al giornalista Fabio Isman, che li ha pubblicati su Il Messaggero finendo pure lui, arrestato. Il tramite sarebbe stato Russomanno, che sarà condannato. Isman sarà invece assolto in secondo grado con formula piena.
15 maggio: Roma, Donatella Turtura viene eletta nella Segreteria confederale. E’ la prima donna nella storia della CGIL che entra a far parte della Segreteria nazionale della Confederazione.
17 maggio: Roma, Domenico Gallucci, segretario di una sezione della Democrazia Cristiana, è affiancato da un’auto, dalla quale alcuni terroristi sparano ferendolo alle gambe. Rivendicano l’azione le Br.
18 maggio: Napoli, Pino Amato, democristiano, assessore regionale al Bilancio, è ucciso dalla colonna Fabrizio Pelli delle BR. Poco dopo in un’altra strada di Napoli si verifica un’altra sparatoria tra i terroristi in fuga e la polizia. Quattro terroristi sono arrestati: Bruno Seghetti, ferito dall’autista di Amato, Maria Teresa Romeo, Luca Nicolotti e Salvatore Colonna. L’omicidio le Br è rivendicato dalle Br.
20 maggio: dopo la decisione degli Stati Uniti e di numerosi altri Paesi del blocco occidentale, tra cui l’Italia, di boicottare le Olimpiadi di Mosca, il CONI decide – contro il parere del governo – di inviare comunque una rappresentativa italiana. Ne restano esclusi gli atleti appartenenti a gruppi sportivi militari e, inoltre, la delegazione italiana sfilerà senza bandiera nella cerimonia inaugurale.
Una ventina di persone, diverse delle quali collegate direttamente o indirettamente alle Brigate Rosse, sono arrestate per ordine del giudice istruttore di Roma, che si è avvalso delle confidenze di Marino Pallotto, arrestato nel dicembre 1979. Tra gli arrestati figura anche Rocco Ventre, avvocato di Pallotto, accusato di favoreggiamento. Finiscono in carcere anche Tommaso Lagna, Romano Fontana, Walter Manfredi, Giuseppe Biancucci, Ruggero De Luca, Otello Cristi, Augusto Cavani, Edmondo Stroppolatini e altri. Le rivelazioni di Pallotto sono state integrate con quelle di Patrizio Peci. Alcuni degli arrestati fanno capo al Movimento Proletario Resistenza Offensiva e ad Autonomia Operaia.
Il commerciante libico Mohammed Fouad Bujar viene strangolato nella sua stanza in una pensione di Roma. Gli hanno lasciato al collo un laccio con la scritta in arabo: “Fuggire dal paese non serve a nulla perché i comitati popolari sono ovunque”. La vittima era un oppositore del regime libico.
22 maggio: Roma, istituita con legge apposita la Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Sindona e sulle responsabilità politiche ed amministrative ad esso eventualmente connesse. Presidente Francesco De Martino, deputato socialista.
25 maggio: Roma, neofascisti rivendicano telefonicamente gli attentati incendiari che distruggono i cinema Induno e Garden. E’ un’intimidazione nei confronti degli altri locali romani, cui si impone la chiusura il 29 maggio, in segno di lutto per l’anniversario della morte del giovane fascista Francesco Cecchin. Davanti a uno dei locali bruciati gli agenti raccolgono documenti di proprietà di Maurizio Mancini, che verrà accusato degli attentati insieme a Alessandro Scaletti e Luca De Orazi.
26 maggio: Roma, Vincenzo Totonelli, guardia giurata, è ucciso a colpi di pistola nel corso di una rapina compiuta da elementi di estrema destra.
27 maggio: Tivoli, tre terroristi armati rapinano l’Esattoria comunale impossessandosi di 170 milioni e della pistola della guardia giurata di servizio. La rapina sarà addebitata ai Nar
28 maggio: Roma, Franco Evangelista, detto Serpico, 37 anni, appuntato di Ps, è ucciso davanti al liceo classico Giulio Cesare da un commando dei Nar che ferisce anche due altri agenti. Nel mese di ottobre viene arrestato Luigi Ciavardini, neofascista di Terza Posizione che confessa di essere stato l’autore del delitto. Del commando fanno parte anche Valerio Fioravanti e Francesca Mambro.
Milano, Walter Tobagi, 33 anni, giornalista del Corriere della Sera, è ucciso in un agguato da un commando di terroristi appartenenti alla Brigata XXVIII marzo, sigla in realtà legato a Prima Linea. Segue un volantino di rivendicazione di sei pagine: “Un nucleo armato della Brigata XXVIII Marzo ha eliminato il terrorista di stato Walter Tobagi (…). Nelle redazioni si annidano i veri vermi striscianti, gli spregevoli fiancheggiatori dello stato: i cronisti”. La data che qualifica l’organizzazione terroristica rievoca l’irruzione e la strage di brigatisti compiuta dai carabinieri in un appartamento di Genova due mesi prima. I componenti dell’organizzazione saranno individuati e catturati nel giro di qualche mese. Si tratta di Marco Barbone, Paolo Morandini, Daniele Laus, Mario Marano, Manfredi De Stefano e Francesco Giordano. Saranno tutti processati. In particolare i primi due, divenuti collaboratori di giustizia, saranno condannati prima della fine del 1983 a 8 anni e 9 mesi e subito scarcerati.
31 maggio: il vicesegretario democristiano, Carlo Donat Cattin, si dimette da ogni incarico. Il figlio Marco, accusato di essere uno dei leader di Prima Linea con il nome di Comandante Alberto, è riuscito a fuggire prima che le forze dell’ordine riuscissero a notificargli l’ordine di cattura. Nella vicenda sono coinvolti anche il Presidente del Consiglio Cossiga e il ministro degli Interni Rognoni.
3 giugno: Milano, nel pieno della notte un autofurgone stivato di esplosivo e parcheggiato nei pressi di un muro della Questura, esplode provocando ingenti danni ai palazzi vicini e alle vetture parcheggiate nella zona. Rivendicano l’azione Compagni Organizzati in Nuclei Partigiani.
Giorgio Amendola a casa Croce
5 giugno: Roma, muore a 73 anni, Giorgio Amendola, uno dei leader più autorevoli del Partito Comunista. Figlio di Giovanni, ucciso dai fascisti, è stato uno dei principali esponenti della lotta di liberazione e protagonista di tutte le più importanti vicende, interne ed esterne al Pci, del dopoguerra
www.wikiwand.com/it/Giorgio_Amendola#:~:text=Giorgio%20Amendola%20era%20ateo.,redazione%20del%20suo%20ultimo%20manoscritto.
www.treccani.it/enciclopedia/giorgio-amendola_(Dizionario-Biografico)/
www.raicultura.it/storia/articoli/2019/01/Giorgio-Amendola-98336f3e-6010-43cd-9d2c-b17693318ffc.html
Amendola e Trentin sul capitalismo italianowww.startmag.it/mondo/un-memorabile-confronto-tra-giorgio-amendola-e-bruno-trentin-sul-capitalismo-italiano/
GIORGIO E GERMAINE: STORIA DI UN AMOREdi Ettore Corcionewww.facebook.com/731880166860875/photos/giorgio-e-germaine-storia-di-un-amorefu-un-amore-a-prima-vista-non-una-favola-ro/911558262226397/
L’altro Amendolawww.ilfoglio.it/articoli/2013/12/25/news/laltro-amendola-56115/
Amendola e Ingraowww.sitocomunista.it/pci/documenti/ingrao/ingrao_amendola.htmwww.strisciarossa.it/quando-amendola-minaccio-ingrao-tu-segretario-ti-butterei-dalla-finestra/L’ingraismowww.aldogiannuli.it/ingraismo/
7 giugno: Agrigento, scompare il boss Carmelo Salemi. Il cadavere sarà ritrovato nell’ottobre dell’87 dentro il cofano della sua auto sotterrata. Aumenta il potere di Colletti
8 giugno: elezioni amministrative, si rafforza il Psi, calano leggermente Dc e Pci. Sostanzialmente il tripartito (Dc, Psi, Pri) esce consolidato dalla prova elettorale
Risultati elezioni regionaliwww.wikiwand.com/it/Elezioni_regionali_italiane_del_1980
https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=R&dtel=08/06/1980&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=N
Risultati elezioni comunali www.wikiwand.com/it/Elezioni_comunali_italiane_del_1980
Risultati elezioni provincialiwww.wikiwand.com/it/Elezioni_provinciali_italiane_del_1980
Tg1 Speciale elezioni (con interminabile pubblicità iniziale)www.youtube.com/watch?v=kmr6VuErjAQ
Giorgio Gaber – Le elezionihttps://www.youtube.com/watch?v=aAunF4GuyJk
11 giugno: Milano, il commerciante libico El Hedeiri Azzedin, oppositore del regime di Tripoli, è ucciso a colpi di pistola alla stazione centrale di Milano. Il suo nome era compreso nella lista consegnata dal Sismi al rappresentante ufficiale del servizio informazioni della Repubblica libica. Lo stesso giorno dell’omicidio l’esponente del Servizio libico Salem Said Salem,in carcere a Roma da è giorni, viene trasferito con l’accompagnamento di agenti del Sismi presso la casa di cura Villa Mafalda gestita da Renato Era, che ha stretti contatti con l’arma dei carabinieri, col Sismi e con Aldo Semerari. Il trasferimento è l’esito di una trattativa diplomatica che ha coinvolto il primo ministro libico Abdul Salam Jallud e il presidente del Consiglio Francesco Cossiga
Nicotera (Vibo Valentia), la ‘ndrangheta uccide l’esponente del Pci, Giuseppe Valerioti
12 giugno: Roma, alcuni terroristi rapinano la sede di una filiale di banca, impossessandosi anche delle armi di due guardie giurate. Della rapina saranno accusati Stefano Soderini, Giorgio Vale e Pasquale Belsito di Terza Posizione.
13 giugno: New York, Michele Sindona è condannato a 25 anni di carcere e al pagamento di 270 mila dollari di multa per il fallimento della Franklin Bank.
16 giugno: Roma, Alcuni terroristi di Terza Posizione, armati e mascherat,i fanno irruzione nell’abitazione del collezionista d’armi Gianfranco Cidonio e si impossessano di sei pistole e di una dozzina di fucili e carabine. Della rapina saranno accusati Luigi Ciavardini, Giorgio Vale, Pasquale Belsito e Stefano Soderini.
Chicago, prima assoluta del film The Blues Brothers, una straordinaria commedia musicale diretta da John Landis e interpretata da John Belushi e Dan Aykroyd.
Grazie a questo film le generazioni successive hanno imparato a odiare “i nazisti dell’Illinois”
19 giugno: Torino, Pasquale Viele, detenuto, è strangolato nelle carceri Nuove nella sezione di “massima sicurezza” riservata ai terroristi. Alcuni di questi lo hanno “processato” e hanno eseguito la condanna a morte ritenendolo informatore di carabinieri e polizia. Viele era un detenuto per reati comuni che in carcere si era politicizzato; aveva dichiarato la sua appartenenza alle Br
21 – 23 giugno: Venezia, inizia per concludersi il 23 la riunione dei Sette. L’imminente visita del cancelliere tedesco Schmidt a Mosca, che segue l’incontro già avvenuto di Giscard d’Estaing con Breznev, sulla questione afghana, e le proposte di mediazione franco-tedesche sul conflitto israelo – palestinese, con il riconoscimento dell’Olp, non ha incontrato il gradimento di Carter che “consiglia” il cancelliere tedesco circa gli atteggiamenti da tenere nella visita. La contestazione di sinistra ha organizzato un controvertice a Venezia
22 giugno: Cetraro (Cs). la ‘ndrangheta uccide Giovanni Losardo. Iscritto giovanissimo al Partito Comunista Italiano (nel 1945), fu Sindaco e Assessore al comune di Cetraro, e segretario capo della Procura della Repubblica di Paola. «Losardo manifestò, nelle sedi più diverse, la sua costante volontà di opporsi alle attività illecite della malavita locale e di operare contro ogni forma di malgoverno e di collusione tra il potere locale e i gruppi delinquenziali. Combatté a lungo da solo, rischiando di persona, denunciando durante i consigli comunali il malaffare e le connivenze. Il suo coraggio fece paura. E la mafia gli tappò la bocca, organizzando un vile agguato in una calda sera d’estate» (Leonardo Rinella , PM al processo contro presunti mandanti ed esecutori dell’omicidio Losardo).
23 giugno: Roma, i Nar uccidono il giudice Mario Amato. Viale Jonio: alle 8 del mattino il sostituto procuratore Mario Amato, titolare di inchieste sull’eversione neofascista, è in attesa dell’autobus per recarsi in ufficio. Alle sue spalle si avvicina Gilberto Cavallini, sceso da una moto guidata da Luigi Ciavardini, che gli spara un colpo di pistola alla nuca uccidendolo all’istante. L’attentato è rivendicato dai Nar con un volantino (“Oggi 23 giugno 1980 alle ore 8.05 abbiamo eseguito la sentenza di morte emanata contro il sostituto procuratore Mario Amato, per le cui mani passavano tutti i processi a carico dei camerati. Oggi egli ha chiuso la sua squallida esistenza imbottito di piombo. Altri ancora pagheranno” ndr) alla cui stesura hanno collaborato anche Valerio Fioravanti e Francesca Mambro. Per l’omicidio del giudice Amato sono diventate definitive le condanne all’ergastolo di Cristiano Fioravanti, Francesca Mambro e Gilberto Cavallini e a pena minore di Stefano Soderini.
http://memoria.san.beniculturali.it/c/document_library/get_file?uuid=33df7b2c-38ec-4411-bed7-578c0d36a1b2&groupId=11601
http://www.giannibarbacetto.it/2020/06/23/mario-amato-lasciato-solo-e-ucciso-del-1980-nero-della-p2/
Mario Amato: il giudice solo che indagava sui terroristi neri http://www.liberainformazione.org/2020/06/22/mario-amato-il-giudice-solo-che-indagava-sui-terroristi-neri/
27 giugno: Ustica (Palermo), un Dc9 della compagnia Itavia in volo da Bologna verso Palermo, esplode nel cielo di Ustica: 81 le vittime.
27 giugno 1980, 40 anni fa la strage di Ustica
https://www.rainews.it/dl/rainews/media/27-giugno-1980-40-anni-fa-la-strage-di-Ustica-65ff9109-6a20-442e-999f-19a3d379bc1a.html#foto-1
Ustica, i volti mai visti della strage: foto e storie delle 81 vittime del DC9
https://www.corriere.it/cronache/20_giugno_27/ustica-volti-storie-81-vittime-dc9-88ffcd12-b7d0-11ea-b7f2-bfb2b67ec0ad.shtml
30 giugno: alcuni terroristi rapinano la filiale di una banca a Roma impossessandosi di 32 milioni e della pistola della guardia giurata di vigilanza. Della rapina si confesserà autore Luigi Ciavardini che chiamerà in correità Giorgio Vale, di Terza Posizione.
Luglio: Palermo, incontro senza esito tra Bontate, Inzerillo, Calò e Buscetta per sanare il dissidio tra le famiglie storiche e il gruppone dei corleonesi
2 luglio: Cuneo, nel supercarcere di Cuneo Ugo Benazzi, 41 anni, è ucciso a coltellate da Emanuele Attimonelli, appartenente ai Nap. Benazzi viene definito “informatore dei carabinieri e magistrati”.
4 luglio: parte da Parigi diretto in Italia per una serie d’incontri con neofascisti italiani Paul Durand, ispettore della polizia giudiziaria di Versailles e già addetto ai Renseignements Generaux (servizi segreti francesi), nonché dirigente dell’organizzazione di estrema destra Fane (Federation d’Action Nationale Européenne). In Italia si sposta tra Milano, Bologna, Perugia, Roma, Latina, l’Aquila e Portofino incontrando Francesco Ingravalle, Francesco Donini, Alessandro Giovi, Carlo Battaglia, Andrea Frassineti, Carlo Terraciano e Adolfo Morganti. Il 28 luglio Durand riprenderà servizio in Francia.
Milano, ritirato il passaporto al presidente del Banco Ambrosiano Roberto Calvi, sotto inchiesta per reati finanziari e valutari. Circa due mesi e mezzo dopo il Procuratore della repubblica di Milano Mauro Gresti ordinerà la restituzione del passaporto. Sarà accusato di aver fatto pressioni su Gresti per la restituzione Ugo Zilletti, vicepresidente del Consiglio Superiore della magistratura e affiliato alla P2 come lo stesso Calvi
Milano, una quindicina di transessuali inscenano una garbata protesta al Lido
Per saperne di più https://www.rivistailmulino.it/news/newsitem/index/Item/News:NEWS_ITEM:4800
8 luglio: Roma, terroristi dei Nuclei Armati Rivoluzionari rapinano un’agenzia bancaria impossessandosi di oltre 70 milioni e della pistola della guardia giurata. Antonio Perrini, che feriscono con un colpo d’arma da fuoco. La pistola verrà poi trovata in possesso di Giampiero Testani.
10 luglio: Luigi Vettore Presilio, truffatore ed ex attivista del Movimento Sociale Italiano, detenuto nel carcere di Padova, rivela al magistrato di sorveglianza, presente il suo avvocato difensore, che il detenuto Roberto Rinani, anch’egli attivista del Movimento Sociale Italiano, gli ha confidato che presto sarebbe stato compiuto un attentato contro il magistrato di Treviso Giancarlo Stiz e che in agosto sarebbe avvenuto un botto la cui eco avrebbe riempito le prime pagine di tutti i giornali del mondo.
12 luglio: Michele Sindona è indiziato per l’omicidio Ambrosoli.
14 luglio: Bari, il tribunale concede la libertà condizionale al criminale di guerra nazista Walter Reder. Era stato condannato all’ergastolo nel 1951 come responsabile della strage di Marzabotto. La sentenza provoca sconcerto e indignazione.
16 luglio: Roma, Alberta Battistelli, 21 anni, è uccisa a Trastevere dai colpi di pistola sparati da un vigile perché, “con manovre sospette”, tentava di entrare con la sua auto nell’isola pedonale di Santa Maria in Trastevere. Violente reazioni della folla, e alcune moto dei vigili erano state incendiate.
17 luglio: il tenente colonnello Amos Spiazzi si reca in treno da Verona a Roma per assumere informazioni sull’attività dei Nuclei Armati Rivoluzionari. L’incarico gli è statoaffidato da Francesco Benfari, addetto al Centro di controspionaggio di Bolzano del Sisde (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica), del quale Spiazzi è “fonte stabile”. Giunto a Roma, l’ufficiale, per il tramite di Giulia Racaniello entra in contatto con alcuni neofascisti. Le notizie che riceve da essi le riassumerà in un rapporto in cui si parla di raccolta in atto di esplosivi finalizzata a una campagna di attentati dinamitardi e si fanno i nomi di Francesco Mangiameli detto Ciccio e di Stefano Delle Chiaie.
18 luglio: sulla Sila in prossimità di Castelsilano (Catanzaro) sono rinvenuti i resti di un aereo Mig libico fracassatosi al suolo. L’aereo è disarmato e al suo interno c’è la salma del pilota in avanzato stato di decomposizione. Sul luogo giungono autorità militari anche da Roma, tra le quali il colonnello Zeno Tascio e il tenente colonnello Bruno Bomprezzi del Sios-Aeronautica. Il primo ha provveduto ad avvertire il capo della stazione della Cia presso l’ambasciata Usa di Roma Duane Clarridge. Il corpo del pilota e i resti dell’aereo saranno restituiti alla Libia nel giro di qualche settimana. La vicenda si caratterizzerà per una serie di contraddizioni e di quesiti insoluti. Soprattutto due: il primo riguardante la presenza stessa dell’aereo, precipitato senza essere stato ufficialmente avvistato nel bel mezzo di un’esercitazione in corso promossa dalla Nato che simulava proprio la penetrazione di aerei nemici. Il secondo relativo al giorno effettivo della caduta del Mig, che più fonti indicheranno precedente a quello dell’effettivo ritrovamento. Da queste considerazioni deriverà l’ipotesi, non suffragata in sede giudiziaria, di un collegamento tra la caduta del Mig e l’abbattimento dell’aereo di linea Dc 9 della societa Itavia precipitato a Ustica il 27 giugno 1980.
19 luglio: Mosca, il presidente Breznev inaugura i XXII Giochi Olimpici. Sessantadue nazioni, con in testa gli Stati Uniti, boicottano i Giochi per protestare contro la mancanza di diritti civili in Unione Sovietica.
25 luglio: Padova, attentato dinamitardo dei Nar contro la libreria Feltrinelli. Notevoli i danni.
27 luglio: la Camera vota a maggioranza l’archiviazione del caso Cossiga – Donat Cattin iniziato il 16 maggio, quando l’autorità giudiziaria di Torino ha trasmesso al presidente della Camera perché ne investisse la Commissione parlamentare per i procedimenti d’accusa l’ipotesi di gravi reati (rivelazione di segreti d’ufficio di un pubblico ufficiale e favoreggiamento personale) che avrebbe commesso il presidente del Consiglio Francesco Cossiga. Questi avrebbe avvertito Carlo Donat Cattin, vicesegretario della Democrazia Cristiana, che almeno due collaboratori di giustizia, Patrizio Peci e Roberto Sandalo, avevano rivelato che suo figlio Marco Donat Cattin era un terrorista di Prima Linea, permettendogli così di sottrarsi all’arresto.
29 – 30 luglio: Milano, sei chili di polvere da mina esplodono nella notte in piazza San Fedele, su un lato di Palazzo Marino dove da circa 15 minuti si è conclusa la prima seduta del Consiglio comunale che ha riconfermato sindaco Carlo Tognoli e la giunta di sinistra. Un secondo ordigno non esplode per insufficienza di innesco. Rivendicano i Gruppi Armati per il Contropotere Territoriale, sigla usata per l’occasione da terroristi di estrema destra. La bomba era nascosta su una Fiat 132 che è andata completamente distrutta. Numerose saracinesche di negozi sono sventrate, gli infissi di palazzo Marino sono divelte, due altre auto vengono danneggiate. Le successive indagini sulla strage alla stazione di Bologna del successivo 2 agosto permetteranno di chiarire che responsabili dell’attentato sono neofascisti dello stesso ambiente nel quale maturò la strage.
30 luglio: nella sua cella d’isolamento nel carcere di Velletri viene rinvenuto cadavere Marino Pallotto, che si è impiccato. Nel maggio 1980, con le sue confidenze, Pallotto aveva favorito una ventina di arresti che avevano colpito anche appartenenti ad organizzazioni terroristiche di estrema sinistra.
31 luglio: Roma, il neofascista Flavio Campo, braccio destro di Stefano Delle Chiaie, si fa arrestare a Roma. Secondo alcuni osservatori Campo potrebbe essersi costituito nell’imminenza della strage di Bologna, per evitare di restare comunque coinvolto, o considerato sospettabile dell’eccidio
1 agosto: Fiuggi, muore Vincenzo Bianco. Antifascista e giornalista, è stato un dirigente di primo piano del Partito Comunista Italiano. Aveva 82 anni
2 agosto: Bologna,una bomba esplode nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione: 85 morti (l’ultima vittima morirà a novembre) e oltre 200 feritiE’ l’attentato più grave della storia italiana e avviene un mese dopo la strage di Ustica
Il sito dell’Associazione dei familiarihttps://www.stragi.it/
https://www.wikiwand.com/it/Strage_di_Bologna
La vicenda giudiziariahttps://www.stragi.it/vicenda
2 agosto 1980. Quarant’anni fa, la strage alla Stazione di Bologna
https://www.rainews.it/dl/rainews/media/accadde-oggi-2-agosto-1980-La-strage-alla-Stazione-di-Bologna-493e2317-fe9f-4981-95d5-fa58dbebed5a.html#foto-1
Intervista Libero Mancuso – Avvenire 30 luglio 2020https://www.avvenire.it/attualita/pagine/bologna-40-anni-bomba-depistaggi
Edizione straordinaria del Gr1https://www.youtube.com/watch?v=91SPADDOw0k
Il popolo li giudicherà dai fatti A cura dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
https://www.youtube.com/watch?v=0UCqgV9Qb3A
Bologna 2 agosto 1980 – Strage della stazionehttps://www.youtube.com/watch?v=bVZzkwQ1CEU2 agosto 1980. Per non dimenticaredi Massimo Martelli
Il film racconta l’ora immediatamente precedente l’esplosione, attraverso una serie di microstorie, interpretate da attori che hanno prestato la loro opera gratuitamente. I proventi del film sono stati devoluti all’Associazione dei Familiari delle Vittime della Strage di Bologna a sostegno delle spese processuali. Un film di Massimo Martelli Prodotto da Legami! con Antonio Catania, Gianni Cavina, Giuseppe Cederna, Roberto Citran, Massimo Dapporto, Giuliana De Sio, Gioele Dix, Fulvio Falsarano, Sergio Fantoni, Angela Finocchiaro, Vittorio Franceschi, Enzo Iacchetti, Roberta Lena, Roberto Malandrino, Francesco Paolantoni, Patrizia Piccini, Nicola Pistoia, Giovanna Ralli, Remo Remoti, Gemelli Ruggieri, Tita Ruggieri, Stefano Sarcinelli, Mariella Valentini, Paolo Maria Veronica, Vito https://www.youtube.com/watch?v=RhY-lwpWTSc
Modena City Ramblers – Il giorno che il cielo cadde su Bologna
https://www.youtube.com/watch?v=OomQYSOJq2A
2 agosto 2020 – Quaranta anni dopohttp://www.liberainformazione.org/2020/07/27/40-anniversario-della-strage-alla-stazione-di-bologna-del-2-agosto-1980/
4 agosto: Libia, fallisce il tentativo di rovesciare Gheddafi Inizia così una estesa repressione degli insorti e dei loro organizzatori. Nel progetto golpista sono coinvolti anche alcuni italiani: l’imprenditore Edoardo Seliciato, il suo dipendente Aldo Del Re e l’architetto Enzo Castelli, tutti e tre di Padova, dove Del Re è in contatto con ambienti dell’estrema destra e in particolare con Roberto Rinani. Seliciato e Castelli sono arrestati e condannati, Del Re condannato in contumacia. Viene arrestato anche Orlando Perruzzo, rilasciato dopo quattro mesi.
5 agosto: Roma, un gruppo di terroristi rapina un’armeria impossessandosi, tra l’altro, di 63 pistole, 1300 cartuccie e 24 paia di manette. Rivendicano i Nuclei Armati Rivoluzionari, Nucleo Zeppelin. Ammetteranno la rapina Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, quest’ultimo chiamerà in causa anche Giorgio Vale, Stefano Soderini, Pasquale Belsito e Gilberto Cavallini.
6 agosto: Bologna, si svolgono i solenni funerali delle vittime della strage del 2 agosto. Un’immensa folla segue esasperata i funerali: il presidente della Repubblica Pertini e il sindaco Zangheri sono accolti con scroscianti applausi, i membri del governo presenti sono invece sonoramente fischiati.
Contemporaneamente è arrestato a Nizza, e subito dopo estradato in Italia, il neofascista toscano Marco Affatigato, latitante da anni, già appartenente al Movimento Politico Ordine Nuovo e al Fronte Nazionale Rivoluzionario) di Mario Tuti, la cui fuga è accusato di avere favorito. In Francia Affatigato è collaboratore dello Sdece (Service de Documentation Exterieure et de Contre-Espionnage) francese e della Cia statunitense, in Italia è stato utilizzato dal Sisde (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica) e dal Sismi (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare). Sempre in Italia ambienti neofascisti lo ritengono un traditore di Tuti e nutrono nei suoi confronti sentimenti di vendetta. Al momento dell’arresto viene trovato in possesso di un documento eversivo intitolato “Piano d’azione politica del Movimento Forze Armate per l’indipendenza nazionale” al quale sono interessati anche i veneti Marcello Soffiati e Amos Spiazzi. Chiamato in causa prima per l’abbattimento dell’areo DC9 della società Itavia a Ustica e poi per la strage alla stazione di Bologna, Affatigato risulterà estraneo a entrambe le vicende
6 agosto: Palermo: Gaetano Costa, Procuratore Capo del tribunale palermitano, è ucciso dai proiettili di un killer mafioso che gli spara alle spalle. Costa stava passeggiando nella centralissima via Cavour a poche centinaia di metri dalla sua abitazione. Qualche mese prima aveva firmato, in completa solitudine e contro il parere di alcuni suoi sostituti, gli ordini di cattura contro i clan della mafia siculo – americana.
7 agosto: un ordigno viene fatto esplodere a Roma contro la sede della Snia-Techint, impresa in rapporti commerciali con l’Iraq per la fornitura di materiale per la manipolazione nucleare. Non saranno individuati colpevoli, l’attentato sarà attribuito al Mossad, servizio segreto israeliano.
11 agosto: Viterbo, durante uno scontro a fuoco tra carabinieri e membri di Prima Linea in fuga dopo aver compiuto una rapina, restano uccisi il brigadiere Pietro Cuzzoli e l’appuntato Ippolito Cortellessa. Ferito il terrorista Michele Viscardi, che sarà catturato qualche settimana dopo. Per la rapina e il duplice omicidio saranno condannati in primo grado Viscardi, Maurice Bignami, Roberto Vitelli, Sergio Segio, Pio Jacoangeli e Ubaldo David.
12 agosto: ucciso il sindaco democristiano di Castelvetrano, Vito Lipari. Dell’omicidio saranno accusati Mariano Agate, Nitto Santapaola, il suo braccio sinistro Mangion e Antonino Riserbato, poi prosciolti in tribunale.
Palermo: in un casamento di Travia, trasformato in raffineria clandestina di eroina, vengono arrestati il boss Gerlando Alberti e tre chimici francesi. Due giorni dopo sarà ucciso Carmelo Janni, proprietario dell’albergo dove erano alloggiati i tre chimici francesi e che aveva collaborato con la polizia
28 agosto: Bologna, primi arresti per la strage del 2 agosto. Tra gli altri, finiscono in carcere con l’accusa di associazione sovversiva e banda armata: Paolo Signorelli, Aldo Semerari, Claudio Mutti, Fabio De Felice, Chicco Furlotti, Roberto Rinani. Notificati ordini di cattura a Sergio Calore, Dario Pedretti, Roberto Femia e Luca De Orazi, già in carcere. Nei giorni successivi è arrestato anche Massimiliano Fachini. Gli ordini di cattura eseguiti sono 47 in tutto. Riescono invece a sottrarsi alla cattura Valerio Fioravanti e Francesca Mambro. Gli arresti scaturiscono dalle rivelazioni del pentito Giorgio Farina fatte al vicedirettore del Sisde Silvano Russomanno, che li ha fatti pervenire all’autorità giudiziaria. Trascorso qualche mese, non trovando agganci concreti con l’attentato alla stazione, l’autorità giudiziaria di Bologna trasferirà quasi tutti gli arrestati alla competenza del Tribunale di Roma, che in gran parte li rimanderà liberi. Solo pochi resteranno in carcere, tra questi Aldo Semerari.
Prende il via da Bologna un’operazione, ordinata dal Procuratore della repubblica e che porterà all’arresto di una trentina di neofascisti da Roma al Veneto, accusati di associazione sovversiva e banda armata. Alcuni sono sospettati di essere coinvolti nell’attentato che ha provocato la strage alla stazione. Finiscono in carcere, tra gli altri, o già vi si trovano, Dario Pedretti, Roberto Femia, Sergio Calore, Luca De Orazi, Massimiliano Fachini, Roberto Rinani, Gianluigi Napoli, Claudio Mutti, Fabio De Felice, Paolo Signorelli, Aldo Semerari. Riescono invece a sottrarsi alla cattura Valerio Fioravanti e Francesca Mambro. Nomi fatti in gran parte dal detenuto Piergiorgio Farina al vicedirettore del Sisde (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica) Silvano Russomanno, che li ha fatti pervenire all’autorità giudiziaria. Trascorso qualche mese, non trovando agganci concreti con l’attentato alla stazione, l’autorità giudiziaria di Bologna trasferirà quasi tutti gli arrestati alla competenza del Tribunale di Roma, che in gran parte li rimanderà liberi. Solo pochi resteranno in carcere, tra questi Aldo Semerari
29 agosto: Venezia, muore Franco Basaglia, psichiatra e neurologo italiano, fondatore della concezione moderna della salute mentale, riformatore della disciplina psichiatrica in Italia e ispiratore della cosiddetta Legge Basaglia (n. 180/1978) che introdusse un’importante revisione ordinamentale degli ospedali psichiatrici in Italia e promosse notevoli trasformazioni nei trattamenti sul territorio
30 agosto: Polonia, si conclude a Danzica e Stettino il grande sciopero operaio indetto da Solidarnosc e guidato dal trentatreenne Lech Walesa. L’agitazione, che ha bloccato la zona baltica della Polonia, ottiene il riconoscimento da parte dello Stato dell’Organizzazione dei lavoratori non legata al potere politico.
31 agosto: Bologna, un colonnello dei carabinieri recupera, dietro segnalazione anonima, in una cabina telefonica in via Irnerio un pacco di materiale tra cui un documento costituito da 26 fogli manoscritti e con l’indicazione: “Da Tuti a Mario Guido Naldi”. E’ stato scritto da Giorgio Invernizzi e da Mario Tuti attorno la metà del 1979 quando condividevano una comune carcerazione, ma ad elaborarlo è stato quasi sicuramente Tuti rappresentando la sintesi di quanto già scritto nel documento “Posizione teorica per un’azione legionaria” e nel “Foglio d’ordini del Mpon”. In sintesi si dice che “lo scopo generale della lotta rivoluzionaria è la presa del potere. Si dovrà tendere a creare una frattura in senso verticale del paese alimentando ed esasperando, grazie a ben dirette azioni, tutte le possibili tensioni tra settori politici, economici, sociali, etnici e geografici”. Si dovrà ricorrere “all’inizio ad una struttura spontaneistica basata su gruppuscoli di poche persone. In tempi immediatamente successivi l’insieme dei vari gruppuscoli dovrà essere coordinato da un’organizzazione che costituirà il retroterra del movimento nazional-rivoluzionario. Il militante dovrà agire spregiudicatamente e senza essere minimamente frenato dalle norme della cosiddetta ‘morale’ borghese, non si terrà certo conto delle perdite, anche non strettamente necessarie, inflitte al nemico ed ai ‘neutrali’. Il terrorismo, sia indiscriminato che contro obbiettivi ben individuati nel suo potenziale offensivo (è stato definito ‘l’aereo da bombardamento del popolo’), può essere indicato per scatenare l’offensiva contro le forze del regime. Con specifici attacchi poi non necessariamente rivendicati dalla nostra parte, si potranno aumentare sino ad un limite insostenibile le tensioni politiche. Si potrà quindi passare dalla fase del terrorismo a quella della guerriglia urbana”.
1 settembre: il questore Elio Cioppa, agente del Sisde e affiliato alla P2, ha un colloquio a Roma con Licio Gelli. L’incontro verte sui possibili responsabili della strage alla stazione di Bologna. Gelli dice a Cioppa “Senz’altro la pista è internazionale”.
Germania Federale, arrestato l’estremista di destra Manfred Roëder, ritenuto responsabile di numerosi attentati. La polizia lo trova in possesso di indirizzi di neofascisti italiani, tra i quali Massimiliano Fachini, Claudio Mutti, Franco Freda, Odero Sarti, Franco Bortolameolli e Giuseppe Sturaro. Gli ultimi tre sono di Bolzano e appartengono alla stay-behind Gladio.
Un finanziamento di 80 milioni di dollari è predisposto dal presidente del Banco Ambrosiano Roberto Calvi a favore del movimento sindacale polacco Solidarnosc: così dichiarerà il capo della P2 Licio Gelli riferendo confidenze dello stesso Calvi. Anche secondo future dichiarazioni di Flavio Carboni, “Calvi finanziò Solidarnosc per conto di monsignor Paul Marcinkus. Il denaro veniva incassato da un prete polacco legato a Lech Walesa”.
Torino, inizia la cronaca dei 37 giorni della Fiat: riaprono dopo le ferie gli stabilimenti Fiat Iveco, Acciaio grandi nastri, parte di Lingotto, la parte di Rivalta dove si fa la Delta, l’Autobianchi di Desio. Termini Imerese lavora già dal 25 Agosto. Nel solo mese di Luglio, la Fiat ha portato avanti un programma di licenziamenti selezionati che ha colpito almeno 2.000 lavoratori (la ricostruzione della cronaca dei 35 giorni della Fiat è tratta dal libro “Con Marx alle porte” a cura delle Nuove Edizioni Internazionali ndr)
Si riunisce a Roma la commissione Barattieri, instaurata dal ministro Bisaglia per elaborare il piano di settore per l’automobile
2 settembre: Roma, Maurizio Di Leo, 34 anni, tipografo, viene ucciso per errore a colpi di pistola da un commando dei NAR. L’agguato avviene a Monteverde, mentre il tipografo rientra a caso dal lavoro. Vittima designata era un giornalista del Messaggero, Michele Concina, che si era occupato del terrorismo nero. Del delitto saranno accusati Dario Pedretti, Luigi Aronica, Donatella De Francisci, Marco Di Vittorio, Giuseppe Dimitri e Cristiano Fioravanti, tutti però assolti in primo grado.
Il giornalista italiano Italo Toni e la sua fidanzata Graziella De Palo sono rapiti a Beirut e verosimilmente uccisi. Di entrambi non si saprà più nulla. Toni era sospettato di essere un agente del servizio segreto israeliano e il colonnello Stefano Giovannone, capo del Centro di Beirut del Sismi, sarà accusato, e brevemente arrestato, di aver segnalato l’arrivo della coppia a organizzazioni palestinesi.
Torino, riaprono tutti gli stabilimenti siderurgici Fiat. A Rivalta, sulla linea della Delta, aumento improvviso, non contrattato, dei carichi di lavoro. I lavoratori rispondono con due fermate di mezz’ora. La Flm e Cgil-Cisl-Uil si incontrano a livello regionale. Dalla riunione emerge che 47 aziende, per lo più metalmeccaniche, hanno chiesto per Settembre – Ottobre la Cassa integrazione per oltre 13.000 addetti.
3 settembre: Torino, la città è attraversata da una grande manifestazione dei lavoratori della Indesit. In testa al corteo, le donne. Alla Indesit sono minacciati 12.000 posti di lavoro.I sindacati torinesi si incontrano con gli amministratori comunali e regionali. Dalla riunione esce una richiesta alla Fiat di investire, per reggere lo scontro con le grandi case automobilistiche mondiali. I sindacati si dichiarano disponibili alla mobilità interna, al blocco del turn over e al prepensionamento. Si richiede un rapido intervento del governo per la definizione del piano di settore, finalizzato a evitare i licenziamenti.
Intervenendo a Bologna al festival dell’L’Unità, il sindaco di Torino Novelli rivendica al Comune di non essere più una dépendance della famiglia Agnelli
4 settembre: riaprono tutti gli stabilimenti Fiat-auto. A Cassino si chiede un immediato aumento dei ritmi, non rispettando la decisione di Luglio, che per ritoccare i ritmi ci sarebbe voluta, alla riapertura, una specifica trattativa.
La dirigenza Fiat è ricevuta da Cossiga, La Malfa, Foschi, De Michelis. Illustra un lungo documento, di cui per ora non si sa nulla. Nel pomeriggio Cesare Annibaldi, responsabile delle relazioni industriali della FIAT, incontra i vertici del sindacato metalmeccanici: Galli, Mattina, Bentivogli, Veronese, Sabattini e Morese.
Ariccia, convegno della Cgil sugli impiegati. Nella relazione di Paolo Franco, autocritica per lo scarso impegno del sindacato nei loro confronti. Il sindacato deve promuovere l’affermazione di figure professionali più ricche “di competenza, di spazio, di potere” e pagate meglio. Ci deve essere una maggiore differenziazione salariale, che premi la professionalità
5 settembre: Cesare Annibaldi annuncia che l’esigenza, per la FIAT, sarebbe quella di licenziare 24.000 dipendenti (di cui 2.000 impiegati). Comunque è possibile evitarlo ponendo in Cassa integrazione a zero ore, per 18 mesi dal 1° Ottobre, questi lavoratori.La FLM dirama una nota in cui ribadisce di essere contraria “in queste condizioni” alla mobilità esterna, perché essa significherebbe solo una mascheratura dei licenziamenti. E’ invece favorevole – conferma – a mobilità interna, blocco del turn over, prepensionamenti, corsi di formazione per un riequilibrio anche qualitativo degli organici.
Viene giudicata inopportuna la dichiarazione pubblica di Cesare Del Piano (segretario confederale Cisl) che si è dichiarato favorevole alla riduzione dell’orario di lavoro.
Benvenuto, segretario generale della Uil, si dichiara favorevole anche alla mobilità interaziendale “purché da posto a posto”.
A Cassino, per la questione dei ritmi, sciopero alla Verniciatura. La FIAT mette “in libertà” 3.200 operai.
Torino, Comune, Provincia e Regione incontrano la delegazione Fiat e dichiarano la propria soddisfazione nel sentire che l’azienda vuole mantenere/recuperare un ruolo di primo piano tra i produttori mondiali. Lamentano che non vengano fornite indicazioni sulla strategia e sui programmi del gruppo
6 settembre: Roma, Pio Galli dichiara che la Flm non è pregiudizialmente contro la mobilità esterna. “Ma– aggiunge – la crisi dell’auto finirà nell’82; in quel momento la FIAT dovrà ripartire a pieno ritmo, non ridimensionata”.Alla segreteria Cgil-Cisl-Uil emergono posizioni divergenti in merito al documento da presentare alla prossima consultazione di quadri sindacali (la nuova Eur). I dissensi sarebbero sullo 0,50 per cento, sull’orario di lavoro e sulla Fiat.
Benvenuto dichiara che il sindacato deve fare un salto da una cultura di opposizione a una cultura di governo
7 settembre: Pechino, il Primo ministro cinese Hua Guofeng si dimette dalla carica. E’ sostituito da Zhao Zyiang.
8 settembre: riapre la Framtek di Settimo Torinese.
Torino, scatta la Cassa integrazione fino al 30 Settembre, due giorni a settimana, per 74.000 lavoratori Fiat. All’Unione industriali di Torino cominciano gli incontri tra le delegazioni Fiat e Flm. La Fiat lamenta grossi stock e la Flm ritiene non attendibili i dati forniti. La Fiat afferma di dover porre in Cassa integrazione per 15 mesi, a zero ore, 24.000 lavoratori, metà dei quali non potranno rientrare in fabbrica.Claudio Sabattini, segretario nazionale Flm, rilancia la proposta già resa nota dal sindacato, aggiungendo che la Cassa integrazione dovrà essere a rotazione.
Napoli, la polizia carica un corteo di 2.000 disoccupati
Al ministero del Bilancio, a Roma, incontro dei sindacati con il ministro La Malfa per analizzare i termini della crisi economica. Non emerge una linea di accordo su come affrontarla.
Il presidente della Confindustria, Merloni, si incontra con Agnelli, Orlando, Mandelli, Mattei e altri membri del direttivo dell’organizzazione padronale. Affermano che è necessario adottare misure impopolari per allontanare conseguenze negative più ampie. Dicono: licenziare oggi, per avere più posti di lavoro domani
9 settembre: Palermo, nel convento di Santa Maria delle Grazie viene ucciso a colpi di pistola il francescano Stefano Castronovo, fra Giacinto, molto vicino ai Bontate
Roma, ucciso con tre colpi di pistola alla testa Francesco Mangiameli (Ciccio), dirigente dell’organizzazione di estrema destra Tp (Terza Posizione). Il cadavere, zavorrato e gettato in un laghetto (v. 11 settembre), riaffiorerà due giorni dopo rivelando il delitto. A compierlo sono i fratelli Valerio Fioravanti e Cristiano Fioravanti, Giorgio Vale e Francesca Mambro dei Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari).
Al direttivo dell’Unione industriali del Piemonte, Pininfarina afferma che la scelta per la FIAT può essere solo la mobilità “senza distinzioni di comodo tra interna e esterna”.
Al consiglio comunale di Torino la DC propone la creazione di una commissione regionale per la mobilità esterna e un gruppo di lavoro a livello comunale per il reperimento di posti di lavoro.
La Malfa incontra i dirigenti della Confindustria, che chiedono al governo di intervenire con un progetto di riforma della scala mobile
10 settembre: Torino, rottura delle trattative alla Fiat. Annibaldi annuncia che in giornata, al massimo il giorno successivo, saranno aperte le procedure per 12/15.000 licenziamenti. A Rivalta, al secondo turno, gli operai – già in sciopero per i ritmi – bloccano la fabbrica e fanno un corteo fino alla Indesit inneggiando a Danzica.
Alla Lancia di Chivasso il Consiglio di fabbrica proclama il blocco e il presidio dei cancelli.
A Mirafiori gli operai delle Carrozzerie, dopo la mensa, scendono in sciopero e bloccano i cancelli.
All’esecutivo della Uil, Ruggero Ravenna dichiara che è impossibile la difesa dello status quo nell’occupazione.
Incontrandosi con un redattore della Repubblica, Pierre Carniti afferma che l’apparato sindacale è conservatore, burocratico, quindi tende a esortare alle lotte frontali. Invece la strada è quella di gestire lo 0,50 per cento perché questo permetterà di gestire una parte, sia pur piccola, dell’economiaInizia lo sciopero ad oltranza.
Sequestrato al neofascista Carlo Battaglia un documento intitolato “Linea politica” in cui sono contenuti brani tratti dal libro Occidente di Federico Camon. Vi si legge tra l’altro che “bisogna arrivare al punto che non solo gli aerei, ma le navi e i treni siano insicuri; bisogna ripristinare il terrore e la paralisi della circolazione; bisogna trovarsi d’accordo per distruggere ed è l’unico modo per restare insieme; dobbiamo lanciare il segnale, raccoglierci; arrecare danni al sistema è un errore, il sistema te ne chiederà conto; ma provocarne la disintegrazione, questo è il rimedio. Occorre una esplosione da cui non escano che fantasmi”.
11 settembre: Roma, in un laghetto di Tor de Cenci è ritrovato il cadavere di Francesco Mangiameli, siciliano, esponente di Terza Posizione. Mangiameli era scomparso due giorni prima, a Roma, mentre era in compagnia della moglie Rosaria Amico e di una coppia di amici. La moglie e gli amici non ne avevano denunciato la sparizione, ed erano ripartiti per Palermo. Successivi indagini permetteranno di individuare i presunti autori dell’assassinio di Mangiameli, tra i quali Cristiano e Valerio Fioravanti, Gilberto Cavallini e Francesca Mambro. I giudici chiariscono le motivazioni del delitto, che si configura come la eliminazione di un possibile “testimone scomodo” della strage di Bologna del 2 agosto. Ma gli autori del delitto non confesseranno mai la motivazione del crimine.
Torino, tre ore di sciopero proclamate dalla Flm, con assemblea. A Lingotto passa la proposta di prolungare lo sciopero fino alla fine del turno e di andare in corteo a Mirafiori. Il “nazionale” Regazzi non è d’accordo e tenta maldestramente una contro-assemblea che naufraga sul nascere. A Mirafiori ci va un grosso corteo. Il secondo turno mantiene la forma di lotta delle 8 ore di sciopero. A Rivalta, scioperi di 3 ore con assemblee di settore; corteo in Meccanica, partecipazione eccezionale specie nella Verniciatura (oltre il 90 per cento partecipa al corteo). A Mirafiori, primo turno, si decide lo sciopero di 8 ore. Assemblea alla porta 5. Parlano quelli di Mirafiori e parlano quelli di Lingotto. Angelo Caforio, dei 61 licenziati, lancia un appello a tutte le fabbriche italiane per l’immediata unità della lotta contro un attacco che non è solo alla classe operaia Fiat ma a tutta la classe operaia italiana. Secondo turno. Presse. Si lavora mezz’ora, poi tutti in sciopero. L’eccezionale partecipazione femminile dice già che le donne saranno tra le protagoniste assolute di questa lotta. Un grande corteo. E qui appare Carlo Marx. Al termine del corteo, quando si vanno a presidiare i cancelli, Marx sarà appeso a una porta. Si riprodurrà, si moltiplicherà, riapparirà in piccoli quadri e in giganteschi teloni. Fino alla fine, Marx sarà alle porte con la classe operaia in lotta. Foschi incontra la FLM e poi la delegazione FIAT.L’Unione industriali piemontese “scopre” che nell’area di Torino sono 15/16.000 i posti di lavoro vacanti.
Dalla Lombardia arriva la notizia che sono scese in lotta l’Autobianchi di Desio e la OM a Milano e a Broscia. Da Mantova, l’annuncio di un grande corteo a Suzzara. Da Termoli, che la FIAT si è fermata per tutto il giorno. Cosi’ a Cassino e Termini Imerese. Ferma a Modena la FIAT trattori.
Per la direzione del PCI Chiaromonte afferma che è accettabile la mobilità, purché sotto controllo sindacale e indirizzata alla difesa del lavoro.
Bologna, parlando al festival dell’Unità, Lama dichiara che le proposte del sindacato consentivano un alleggerimento di manodopera superiore a quello chiesto dalla Fiat.
Il sindaco Novelli si dice convinto che esistono tutte le condizioni per trovare una via d’uscita.
12 settembre: Torino, quattro ore di sciopero proclamate dalla Flm, con manifestazione davanti alla prefettura.Lingotto. Si decide subito, all’entrata, per le 8 ore. Alcuni lavoratori restano a discutere in fabbrica con pochi gruppi che non vorrebbero scioperare: un forte dibattito, per convincerli della portata dello scontro. Il secondo turno andrà in corteo alla RAI: si chiede la diffusione, su reti nazionali e locale, di un appello allo sciopero generale nazionale Si articolano questi punti: no ai licenziamenti, no alla mobilità, no alla cassa integrazione, correttezza dell’informazione, a Torino le trattative. La Rai si impegna a diffondere il testo dell’appello. Ma non lo farà.
La sera, un buon numero di lavoratori si trova spontaneamente ai cancelli. Minacciosa uscita in gruppo, alle 23 di un folto gruppo, inquadrato, di capi.
A Mirafiori, primo turno, organizzazione del corteo per la manifestazione di piazza castello: tutti chiedono trattativa a Torino. Secondo turno, la Carrozzeria continua con le modali tà di sciopero del giorno precedente. Alle Presse un grosso corteo interno spazza i crumiri. Ci si unisce alle Meccaniche e si va in giro per il quartiere a popolarizzare i contenuti della lotta
A Chivasso i lavoratori della Lancia bloccano l’autostrada Rivalta: 4 ore di sciopero e grandi cortei. Materferro: anche qui, dopo lo sciopero, picchetti nella notte.
Notizie da fuori: a Crescenzago ha scioperato la Magneti Marelli al 98 per cento. A sesto ha scioperato l’Ercole Marelli, che non fa parte del gruppo Fiat. All’Alfa Romeo di Arese il Consiglio di fabbrica ha votato un ordine del giorno di solidarietà. Continuano le mobilitazioni e le assemblee a Desio, a Suzzara, a Brescia.
Il ministro del Lavoro Foschi incontra separatamente Flm e Fiat
Ottaviano Del Turco dichiara che la mobilità esterna va bene, ma solo da posto a posto. Il cardinale Ballestrero, presidente della Cei e arcivescovo di Torino redige un messaggio in cui auspica una soluzione positiva della vertenza,
Dirigenti del Pci incontrano dirigenti della Flm e testimoniano l’appoggio del partito alle richieste della federazione dei metalmeccanici. A Pisa, l’assemblea nazionale degli studenti medi della Fgci lamenta l’ancora insufficiente mobilitazione attorno alla FIAT
13 settembre: Roma, ucciso nel parcheggio dell’ippodromo di Tor di Valle Franco Giuseppucci, detto Er Negro, uno degli elementi di primo piano della banda della Magliana. Del delitto vengono accusati gli appartenenti al clan Proietti. Giuseppucci era l’elemento di collegamento tra la banda della Magliana e i neofascisti Semerari, Fabio De Felice, Alibrandi, Carminati e i fratelli Fioravanti. Insieme a Maurizio Abbatino, Edoardo Toscano, Marcello Colafigli, Antonio Mancini faceva parte del nucleo originale della banda. Tramite Claudio Sicilia era collegato con i clan camorristici di Corrado Iacolare, Michele Zaza e Lorenzo Nuvoletta.
Torino, incontro dei quadri Fiat del Pci con Giancarlo Paietta, il quale dichiara che la mobilità da posto a posto è accettabile. Per quel che riguarda le forme di lotta, bisogna esprimere la massima forza, partecipazione, autodisciplina. Il Pci deve essere, con questo orientamento, alla testa delle lotte. Agostino Marianetti della Fiom incontra Giorgio Bocca e – tra l’altro – gli dice di essere per l’autoregolamentazione dello sciopero.
Enzo Mattina della Uilm dichiara che si può anche decidere la mobilità esterna, ma solo tra 9-10 mesi, verificata la situazione del mercato del lavoro. Questa posizione – ritiene – dovrebbe far superare le incomprensioni tra Flm e confederazioni
14 settembre: Bologna, Enrico Berlinguer, chiudendo il festival nazionale dell’Unità, si dichiara favorevole al ritorno della trattativa a Torino, alla trasmissione delle trattative per radio e TV. Comunque la Fiat non ha il ruolo centrale, nel suo discorso: solo 134 righe sulle 1.500 di trascrizione sull’Unità
15 settembre: Torino, cassa integrazione a Mirafiori, Rivalta (esclusa la linea della Delta), Lancia di Chivasso, Lingotto (per 1.800 operai), Carrozzerie, Presse, Costruzioni stampi. Lancia San Paolo, ecc. Al Lingotto, primo turno, alcuni propongono di andare all’articolazione della lotta. L’assemblea riconferma invece le 8 ore.
Corteo interno, blocco dei cancelli. L’assemblea del secondo turno riconferma lo sciopero a oltranza. Vota cinque punti: 1. Ritiro immediato dei licenziamenti; 2. No alla mobilità esterna; 3. No alla Cassa integrazione a O ore; 4. Trattative a Torino; 5. Sciopero generale nazionale.
Corteo che va alla Stampa e ne ottiene la pubblicazione. La sera, nuova sortita organizzata dei capi.
Manifestazione esterna alla Lancia di Chivasso, con mantenimento dei presidi ai cancelli. Tre ore di fermata alla Delta di Rivalta. Blocco di Fonderie e Fucine alla Teksid. Fermate alla Meccanica 3 di Mirafiori, dove non c’è Cassa integrazione.
La Pininfarina annuncia che chiederà la mobilità esterna per 500 operai eccedenti, un quinto della manodopera.
A Pisa la Motofides (Fiat al 60 per cento) minaccia 200 licenziamenti su 1.000 dipendenti.
Dopo i nuovi incontri separati con Flm e Fiat, il ministro Foschi dichiara che ci sono possibilità di riassorbimento della manodopera espulsa dalla Fiat.
Benvenuto protesta: macché Danzica! Qui ci vuole più trasparenza nelle pratiche sindacali; qui ci vogliono i referendum tra i lavoratori!
Virginio Gallo, segretario generale Trasporti della Cgil, annuncia che la Fiat ha fatto sbarcare, a Livorno, 10.000 auto provenienti da Spagna e Brasile e prevede di farne arrivare altre 15.000 nei prossimi giorni
16 settembre: Torino, continua la Cassa integrazione. Rientrano però al lavoro alle Carrozzerie di Mirafiori gli operai della linea della 127, la Lancia di Borgo San Paolo, 500 operai della Diesel alla Meccanica di Rivalla. Al Lingotto continua l’oltranza. Corteo nel quartiere fino a corso Marconi. Al secondo turno, corteo interno che invita i capi a uscire. Poi blocco della stazione ferroviaria: breve discussione con i pendolari, molti dei quali hanno già scioperato nel corso della mattina. Perciò si decide di far passare i convogli, dopo un breve comizio. I lavoratori, dal treno, ripartono salutando a pugno chiuso. La sera, durante il picchettaggio, un lavoratore è ferito a freddo da un capo, uscito furtivamente dallo stabilimento. Quando arriva la polizia, vorrebbe arrestare alcuni picchettanti; poi però se ne va senza effettuare fermi.
A Rivalta, alle 8,15 la direzione mette senza lavoro i dipendenti “causa la mancanza di rifornimenti da Lingotto”. In Verniciatura e Montaggio parte lo sciopero, fino al termine del turno.
Alla Lancia di Chivasso, blocco totale delle merci. Tremila in assemblea. La lotta è diretta da un comitato misto di delegati e operai. Iniziative e comunicati sono adottati in comune dal CdF e da questo comitato di sciopero.
A corso Marconi, sede degli uffici centrali FIAT, dove la FLM ha proclamato uno sciopero per tutta la giornata, folto picchetto fin dalle 4 del mattino. Molti dei picchettanti sono lavoratori in Cassa integrazione.
A Mirafiori l’esecutivo del Consiglio di fabbrica si pronuncia per un inasprimento della lotta. In Carozzeria gli operai della 127 bloccano per otto ore, con manifestazione e presidio ai cancelli.
Corteo interno alle Presse.
Lancia di borgo San Paolo: 4 ore di sciopero con assemblea. Ma l’assemblea decide di prolungare l’astensione dal lavoro fino al termine del turno. Anche a Villar Perosa i 400 dipendenti bloccano in maniera totale.
Attivo regionale della Flm in via Porpora. Si afferma che non importa dove si svolgono le trattative, purché siano trasparenti e chiare ai lavoratori. Opposizione della V Lega Mirafiori.
La Fiat annuncia l’accordo con la Peugeot: insieme produrranno “un motore rivoluzionario, per i modelli di bassa cilindrata a consumi ridottissimi”.
Alla vigilia della riunione del governo. La Malfa si pronuncia decisamente contro l’accordo Alfa-Nissan. La Flm organizza una delegazione operai a Roma per sostenere Massaccesi. Il gruppo socialista alla Camera annuncia che sta lavorando a un’iniziativa per la realizzazione di una agenzia del lavoro, per consentire la mobilità esterna
17 settembre: Iraq, Saddam Hussein denuncia unilateralmente l’Accordo di Algeri firmato nel 1975 con l’Iran. Baghdad proclama la propria sovranità su tutto lo Shat al-Arab. Cinque giorni dopo gli iracheni invadono, con il tacito incoraggiamento delle potenze occidentali, l’Iran. Inizia una delle guerre più sanguinose che costerà, in otto anni di combattimenti, un milione di morti. Ufficialmente il governo iracheno presenta l’Iran come paese aggressore, adducendo inoltre ulteriori motivazioni alla dichiarazione di guerra: il controllo dello Shat al-Arab e l’appello degli arabi dell’Arabestan (il Khuzestan, provincia petrolifera iraniana, popolata da arabi ndr) ai “loro fratelli iracheni”.
Assuncion (Paraguay), ucciso in un attentato l’ex dittatore del Nicaragua Anastasio Somoza.
Torino, giornata di mobilitazione, con manifestazioni di zona presenti i segretari della Flm, Parla Pio Galli. Enorme la partecipazione, moltissimi giovani e donne. Galli promette lo sciopero nazionale dei metalmeccanici e che, quando ci sarà l’ipotesi di accordo i dirigenti sindacali verranno a Torino per sottoporla a verifica Se i lavoratori, la rifiuteranno, non si firmerà. Molti striscioni e cartelli comunque, reclamano ancora la trattativa pubblica a Torino.Davanti alla Indesit, presenti anche i lavoratori di Rivalta parla Bentivogli. Tende soprattutto ad appoggiare chi vorrebbe la lotta articolata che – sostenuta qui dal CdF – trova tantissime resistenze nella base che vuole l’oltranza.
Mattina parla in piazza Crispi.
A Ivrea la manifestazione degli operai dell’Olivetti davanti all’Unione industriali.
Altre iniziative alla Pininfarina, Ipra, ecc.
Da Desio arriva la notizia che I’Autobianchi ha deciso il blocco degli stock.
Pomeriggio. Assemblee in quasi tutte le situazioni. Rivalta, Mirafiori Meccaniche e Presse passano all’articolazione (un’ora di lavoro all’inizio e alla fine del turno).
A Lingotto comincia a circolare l’ideadi un comitato di sciopero Si decide anche di fare un documento da portare, il giorno dopo, alla riunione dei quadri sindacali al cinema Massimo, documento in cui si richiede la riunione di tutti i CdF FIAT per unificare l’iniziativa e le forme di lotta; la riunione, qualora la segreteria provinciale non la convocasse, potrebbe essere fatta a Lingotto o alla porta 5 di Mirafiori.
Alla Regione l’assessore del Lavoro, Alasia, tiene una conferenza-stampa: non c’è spazio sul mercato del lavoro torinese – dice – per un’estesa mobilità.
Il dirigente della Confindustria, Merloni, dichiara che la mobilità esterna è indispensabile e che ci vuole l’agenzia del lavoro.
Al direttivo della Cgil, Lama afferma che la consultazione dei lavoratori non dev’essere lasciata alla spontaneità ne alla genericità
18 settembre: Torino, alle Carrozzerie di Mirafiori continua lo sciopero di 8 ore e così a Lingotto e alla Lancia di Chivasso, dove prosegue il presidio ai cancelli. Manifestazione di oltre 5.000 all’Unione industriali, anche con gli operai della Materferro. Nel pomeriggio sì mantengono le stesse forme di lotta che al mattino. Nuovo corteo di Lingotto all’Unione industriali. Tentativo del collettivo dell’Autonomia di dirottare la manifestazione alla stazione centrale di Porta Nuova; non riesce. Concitato dibattito, davanti all’Unione industriali, tra operai della Flm e membri del collettivo. Parecchi operai se ne vanno.
A Lingotto, nella giornata, arrivano alcuni delegati di Rivalla che fanno pressione perché si articoli la lotta.
Riunione di quadri sindacali al cinema Massimo. Viene letta la richiesta di Lingotto per una riunione di tutti i Consigli di fabbrica Fiat, sabato.
La Flm V Lega denuncia una rappresaglia padronale: un lavoratore è stato licenziato, accusato di aver percosso un suo compagno di lavoro.
La Flm nazionale proclama lo sciopero dei metalmeccanici per il 25. In Piemonte lo sciopero sarà generale di tutte le categorie.
Aprendo il Comitato centrale della Uil, Benvenuto auspica il voto segreto, il referendum tra i lavoratori, un meccanismo di “codecisione” alla tedesca per aprire la strada della partecipazione operaia alle imprese.
Il ministro del Lavoro Foschi annuncia di aver elaborato un piano per la soluzione della vertenza
19 settembre: il Corriere del Ticino esce con un’intervista al palestinese Abu Jyad, uno dei leader guerriglieri di Al Fatah, il quale afferma che alcuni terroristi italiani frequentatori di campi d’addestramento in Libano avevano manifestato l’intenzione di compiere un attentato a Bologna. La notizia porterà l’autorità giudiziaria di Bologna ad avviare indagini in quella direzione, anche con l’assistenza diretta del Sismi, ma senza alcun risultato. L’informazione si rivelerà infondata e l’inchiesta segnerà il passo per circa un anno. L’intervista ad Abu Jyad è firmata Rita Porena, che a Beirut collabora con il capo del locale Centro di controspionaggio del Sismi colonnello Stefano Giovannone.
Torino, a Mirafiori assemblee con i rappresentanti degli enti locali, al primo e secondo turno. Continuano alle Carrozzerie le 8 ore di sciopero. 6 a Meccaniche e Presse. Grande partecipazione anche di cittadini non operai, alle assemblee. Il sindaco Novelli afferma che se la Fiat manterrà i licenziamenti, il prossimo incontro con lui sarà dentro la fabbrica. Interviene Antonio Gil, operaio della Seat, membro delle Comisiones Obreras e militante della Liga comunista revolucionaria, la sezione spagnola della Quarta internazionale. Porta l’appoggio dei lavoratori della Seat e sottolinea il carattere unito della lotta operaia, che deve tradursi in concrete azioni comuni.Un altro militante della Lcr spagnola della Seat, Deosda do Toledano, interviene al Lingotto in un’assemblea con gli enti locali e le forze politiche. Tra gli altri intervengono Ferrara per il Pci, Caiazza per Dp e Caforio per la Lcr. Quando prende la parola un esponente democristiano, è subissato da fischi e slogan.
Operai di Lingotto si recano quindi negli altri stabilimenti per invitare rappresentanti delle diverse fabbriche al loro Consiglio, che si terrà domani. Da Termini Imerese giunge la notizia che è stata bloccata la produzione della Panda e che è in atto un presidio ai cancelli.
Il ministro Foschi annuncia che se la Fiat licenzia si dimetterà. Si discute sulla sua bozza che però resta segreta. La Flm, dopo la riunione, ne nega addirittura l’esistenza. Torino, sera. Antonio Gil informa che, alla proposta delle Comisiones Obreras di inviare una folta delegazione, il sindacato italiano ha risposto: “Non occorre. Vi informeremo noi quando tutto sarà finito”
20 settembre: Pescara, due terroristi di Terza Posizione rapinano un’armeria. Sono Luigi Ciavardini ed Elena Venditti, che confesseranno il crimine.
Torino, Lingotto: Consiglio di fabbrica aperto alla partecipazione di altre situazioni. Introduzione e replica rituali, di un esponente della segreteria provinciale Flm. Dibattito molto vivo tra chi vuole andare all’articolazione e chi pone invece l’esigenza di un ulteriore inasprimento della lotta con l’occupazione delle fabbriche Alcuni interventi pongono il problema dell’insufficiente strategia della Flm e l’esigenza della riduzione di orario a Parità di paga. Intervengono anche rappresentanti della Motori Avio, dell’Iveco e di Rivalla. 11 CdF si conclude con un documento che mantiene la proposta delle 8 ore per lunedì mattina ma rimette ulteriori decisioni al Consiglione di Mirafiori convocato per il pomeriggio.Cossiga autorizza la firma dell’accordo Alfa-Nissan
Ribera (Ag), muore Michele D’Amico. Militante e dirigente del PCI, ebbe un ruolo di primo piano nell’organizzazione nel territorio di Ribera dell’occupazione delle terre incolte. Deputato alla Costituente, aveva 80 anni
21 settembre: alla Lancia di Chivasso prosegue il blocco totale dei cancelli. Il comitato di lotta riceve Toledano e Gil della Seat e Góte Kilden, dell’esecutivo sindacale della Volvo camion di Gòteborg. La discussione, molto fraterna e ben approfondita, viene trasmessa attraverso gli altoparlanti a circa cinquecento operai e alle loro famiglie che stanno attendendo lo spettacolo organizzato per solidarietà da un gruppo di animazioneIntervista di Luciano Lama all’Unità: “La Fiat – afferma – vuole colpire il potere del sindacato. Lo sciopero generale appare necessario. Le contestazioni e le polemiche di Luglio sono un esperienza traumatica da cui trarre insegnamenti. Tutta la strategia sindacale sarà sottoposta al giudizio della base”
22 settembre: Torino, prosegue la Cassa integrazione alla Fiat con le stesse modalità del lunedì precedente. Al Lingotto 8 ore di sciopero su entrambi i turni. Sotto la pioggia dopo il primo turno, corteo che fa uscire gli impiegati dalla filiale di corso Bramante. Breve comizio agli impiegati da parte di una giovane operaia. Poi si va alla Framtek di via Genova invitando ad una assemblea. Ma il Consiglio di fabbrica preferisce mantenere le forme di lotta articolate.
Alla Teksid scioperi a scacchiera bloccano la produzione di tutto il gruppo.
A Rivalta la Fiat dichiara senza lavoro la Delta, in Verniciatura e Lastroferratura. Il Montaggio sciopera dalle 8 alle 11 il primo turno e dalle 16,45 in poi il secondo.
Alla Lancia di Chivasso, nonostante la Cassa integrazione continua il presidio dei cancelli.
Alla Iveco, 3 ore di sciopero alla Sot e alla Ricambi Al secondo turno, un corteo blocca il Lungostura Lazio.
Al cinema Smeraldo, prima riunione del Consiglione di Mirafiori, con oltre un migliaio di delegati e aperto alle altre situazioni. Discussione interlocutoria: molti interventi sottolineano la necessità di un adeguamento generale ai livelli più alti della lotta e di andare verso l’occupazione delle fabbriche. Viene presentato un documento finale che istituisce una commissione (che comincia a discutere dell’organizzazione dell’occupazione) e che prevede “forme estreme di lotta”.
Foschi riceve i presidenti delle amministrazioni torinesi e della regione Novelli, Maccari ed Enrietti. Poi Lama, Camiti e Benvenuto che hanno appena incontrato Galli, Bentivogli e Mattina. Cossiga riceve l’amministratore delegato della Fiat Cesare Romiti
23 settembre: guerra tra Iraq e Iran. Baghdab è bombardata e la raffineria di Abadan è in fiamme.
Torino, cassa integrazione con le modalità del martedì precedente. Lingotto. Al primo turno l’assemblea conferma l’oltranza. Numeroso corteo alla stazione di Porta Nuova, con volantinaggio ai treni e lettura di un comunicato sindacale dagli altoparlanti della stazione. Poi delegazione in regione dove si chiede il rinvio di bollette della luce, del gas, del telefono e un intervento degli enti locali per ottenere un rinvio e una dilazione del pagamento degli affitti. Al secondo turno, corteo che giunge ai confini di Nichelino con speakeraggi che chiedono la solidarietà della popolazione. Volantinaggio ai negozi. A Mirafiori il picchetto sbarra l’accesso alla fabbrica di impiegati e dirigenti. In Carrozzeria gli operai della 127 si riuniscono in assemblea e decidono lo sciopero fino alla fine del turno. Alla Materferro tre ore di sciopero e blocco di corso Orbassano. A Porosa fermata totale. Alla Lancia di borgo San Paolo, sciopero di 8 ore. A Rivalla, 4 ore di sciopero alla Delta in Verniciatura e al Montaggio. 60 operai della Lastroferratura sono dichiarati senza lavoro. Lavorano invece gli impiegati. Alla Lancia di Chivasso, dove prosegue il blocco dei cancelli, gli operai partecipano al consiglio comunale. Alla Teksid due ore di sciopero alle Fonderie e alle Fucine, 4 a Crescentino. All’Iveco due ore di sciopero ai telai, 3 alla Spa Stura; nel pomeriggio corteo alla Rai. La Fiat annuncia il raddoppio del capitale sociale: “Con questo – fa sapere la Direzione – la famiglia Agnelli smentisce nei fatti presunti disimpegni della Fiat”, Al direttivo Cgil – Cisl – Uil proposte differenziate sulle funzioni del sindacato nella crisi. Dissensi anche sullo 0,50 per cento. Tutti però sono per un “ancoramento alla linea dell’Eur”
24 settembre: Torino, assemblea con le forze politiche sulla pista a Mirafiori. A un certo punto arriva anche un numeroso corteo dal Lingotto. Un delegato della Carrozzeria, Liberato Morcia, dice no alla mediazione Foschi per la Cassa integrazione a zero ore per tre mesi. Così Marchesane, del Consiglio di fabbrica del Lingotto. Poi tocca ai politici e spesso è contestazione. L’esponente della Dc (Garocchio) non riesce a parlare. Fischi e slogan quando interviene Cicchitto, che appare decisamente un esponente del Psi al governo e non tanto la sinistra di quel partito. In Marco Boato non si riconosce Lotta Continua ma il Partito Radicale, di cui è deputato: contestato duramente anche lui. E siccome se ne esce con un: “Ma è questa la vostra democrazia?” la dose di fischi aumenta. Seguiti invece con interesse gli interventi del Pci (Minucci), del Pdup (Castellina), di Dp (Calamida) e della Lcr (Caforio). Stessa scena, più o meno, il pomeriggio. Solo Boato rettifica: “Fischiate pure; questa è democrazia” e anche per lui c’è qualche applauso. I lavoratori Iveco manifestazo davanti alla redazione della Stampa, bloccano via Roma, reclamano una corretta informazione. Organizzata dall’intercategoriale donne di Torino, manifestazione, la sera, a Rivalta. Si sentono operatrici sindacali e operaie sulla condizione femminile, sulla donna in fabbrica, sulla famiglia e sulle istituzioni, su come organizzare le donne per la manifestazione di sciopero, domani. Si decide lo striscione “A casa non si torna”. Spettacolo, con Franca Rame.
Nel corso della giornata, sempre a Rivalta, ci sono stati vari cortei, fino alla vicina Indesit e picchettaggi che hanno sbarrato l’entrata impiegati.
Il direttivo delle confederazioni decide per il 2 Ottobre lo sciopero generale nazionale di 4 ore.
La sera, il telegiornale accusa: fortissimo assenteismo all’Alfa-sud, con punte del 40 per cento. Un telegramma della direzione alla Flm. La Flm stigmatizza gli assenteisti
25 settembre: Caserta, due attentatori uccidono, sul pianerottolo della sua abitazione, l’ex brigadiere delle guardie carcerarie Alberto Contestabile, 60 anni, padre di Tommaso Contestabile direttore del supercarcere di Cuneo. In serata, una telefonata alla redazione napoletana dell’Ansa rivendica l’attentato ai Nar.
Sciopero generale nazionale dei metalmeccanici e di tutte le categorie in Piemonte. Centomila manifestanti a Torino. Le donne della Flm, dell’Intercategoriale, del movimento femminista hanno una vivacissima presenza. Estremamente combattive le lavoratrici della linea Cipas, cioè delle mense aziendali. Ampia partecipazione dei giovani ma ancora debole quella del settore studentesco. Mattina (Uilm), anche se spesso interrotto da slogan per lo sciopero generale intercategoriale, per le 35 ore, per l’occupazione delle fabbriche può concludere senza eccessiva difficoltà. Forti i fischi, più forti slogan quando prende la parola Carniti (Fim). Le mani si alzano per chiedere che lo sciopero generale sia di 8 ore. A Napoli manifestazione del Centro-Sud. Parlano Pio Galli e un delegato di Mirafiori. Anche qui grossa partecipazione, caratterizzata dalla forte presenza dei disoccupati.
Sempre a Torino, al cinema Smeraldo, riunione del Consiglione di Mirafiori aperto alle altre situazioni. Molto accesa la discussione. Più interventi sottolineano che la proposta Foschi non può essere un punto di riferimento; che così com’è la trattativa è un bluff. Si tratta di far pesare la forza operaia: viene fori riproposta l’occupazione delle fabbriche. Morese tenta di dimostrare che non c’è contraddizione tra la proposta Foschi e la Cassa integrazione a rotazione. Sabattini determina col suo intervento l’esito dell’assemblea, teorizzando che il rifiuto della mediazione Foschi porterebbe il sindacato all’isolamento: è necessario che, se rottura ci deve essere, sia la Fiat a operarla.
Viene così votato a maggioranza un documento che vede nella proposta di Foschi – contestata dalla maggior parte degli interventi – una base accettabile di discussione e che riconferma “forme di lotta estreme” nel caso che la Fiat non accetti la mediazione (a proposito di Danzica, di trattativa pubblica e di comportamenti trasparenti: non solo questa mozione non sarà mai pubblicata ma è praticamente impossibile ritrovarne il testo integrale).
Sull’Unità appare un appello di operai della Lancia di Chivasso per il coinvolgimento di tutti i giovani nella lotta. Sarà sottoscritto da altri CdF e avrà l’adesione di FGCI, FGSI, PdUP, DP, MLS, GIOC (giovani cattolici), LCR.
A Roma, conferenza-stampa della Fiat. Annibaldi e Romiti affermano: chiedendo la mobilità esterna, chiediamo solo l’applicazione del contratto; se la Flm non ci sta, licenziamo.
Agnelli va da Cossiga. Qualche ora prima, è partita una lettera di Agnelli ai dipendenti, per dimostrare la bontà della mobilità esterna
La commissione Lavoro della Camera in una mozione approva come base di accordo la proposta Foschi. Votano a favore anche Boato (Pr) e Gianni (Pdup)
26 settembre: Monaco di Baviera, una bomba esplode ad uno degli ingressi della Oktoberfest: 12 morti e 219 feriti. La polizia sembra subito convinta che l’autore sia uno solo, Gondolf Kohler, studente di geologia, ferito a morte nell’esplosione. Kohler appartiene al gruppo neonazista di Karl Heinz Hoffmann, già chiamato in causa anche nell’inchiesta per la strage alla stazione di Bologna. Secondo la polizia, Kohler avrebbe deciso la carneficina perché “aveva problemi con la fidanzata”. Nei rapporti investigativi non si fa alcun accenno al gruppo Hoffmann ne tantomeno al passato di Kohler. Le prove che il geologo non era solo sul luogo dell’attentato scomparvero pochi giorni dopo. Gli inquirenti squalificarono le deposizioni egli accusatori di Hoffmann definendole “millanterie pronunciate sotto gli effetti dell’alcol”. Fu il capo dei sevizi segreti della Baviera, Hans Langermann, a fornire un alibi al neonazista: Hoffmann aveva trascorso tutta la giornata del 26 a Neuburg, sul Danubio, sorvegliato da alcuni agenti. Hoffmann invece dichiarò di essere stato a Norimeberga e produsse alcuni testimoni pronti a confermarlo. Non si trattò dell’unica incongruenza dell’inchiesta. Gli esperti stabilirono che una sola persona non poteva aver fabbricato, piazzato e fatto esplodere il pesante ordigno. Nel 1982 le indagini vennero sospese con questa lapidaria conclusione: “non esistono indizi concreti della partecipazione di terzi all’attentato”.
Kohler era arrivato nel 1976 dalla Germania Est, acquistato come prigioniero politico. Subito si iscrisse ad una associazione di estrema destra dove conobbe Hoffmann.
Hoffmann, capo dell’organizzazione terroristica WSG-H negli anni ’70 aveva organizzato un serie di campi paramilitari in Baviera. La polizia ignorò a più riprese le sue attività , più volte denunciate dall’Ufficio per la difesa della costituzione, e in particolare i rapporti con organizzazioni terroristiche di destra italiane, belghe, francesi, inglesi e statunitensi. Nel 1980 partecipò con ruoli di direzione a campi paramilitari in Libano dove strinse ulteriori rapporti con gli italiani di terza Posizione. Ricercato in Germania come possibile mandante dell’omicidio dell’editore ebreo Shlomo Lewin e di sua moglie Frieda Poeshke, avvenuto la notte del 19 dicembre 1979. I due vennero assassinati con 8 colpi d’arma da fuoco a pochi chilometri dall’abitazione di Hoffmann. Sul luogo del delitto furono della sua fidanzata, mentre l’arma del delitto risultò già essere stata sequestrata e restituita ad un appartenente al gruppo. Secondo la polizia autore materiale della duplice esecuzione fu Uwe Behrendt. Riuscito a fuggire in Libano, il suo corpo venne ritrovato, nell’estate del 1981, nel campo d’addestramento diretto da Hoffmann. Il tribunale sentnenziò che si trattò di suicidio. Rientrato in Germania il 16 giugno del 1981, Hoffmann fu arrestato per “falsificazione di banconote, violenza privata, lesioni personali gravissime, violazione della legge sulle armi e gli esplosivi e sequestro di persona”. Il processo durò 5 anni e si concluse con la condanna di Hoffmann a nove anni e mezzo. Nel frattempo erano stati arrestati altri membri del WSG-H. ritenuto un detenuto modello fu rilasciato nel 1989. Oggi fa parte del NSDAP-AO statunitense come uomo di collegamento con i gruppi tedeschi, come rappresentante degli affari del KKK in Germania e come capo degli addestratori militari
Torino, al Lingotto si cominciano a raccogliere i nominativi degli operai disposti a far parte del servizio di vigilanza nel caso di occupazione della fabbrica, A Rivalta numerosi cortei percorrono lo stabilimento. Uno si reca alla palazzina e ne fa uscire gli impiegati che escono tra due file di operai che lanciano fischi, applausi ironici, anche qualche sputo, All’Iveco assemblea di tre ore al secondo turno. Passa in maggioranza la proposta che se Mirafiori occuperà occuperà anche l’Iveco. Numerose prese di posizione a favore della riduzione dell’orario.
Berlinguer parla a migliaia di lavoratori a Mirafiori, a Rivalta e a Lingotto, alla Lancia. Al delegato Norcia, che gli chiede che cosa farà il Pcise la fabbrica sarà occupata, risponde che vi sarà il totale appoggio alle decisioni degli operai, con la mobilitazione e il sostegno di tutti gli organismi di partito.
In serata, Piccoli polemizza violentemente con le dichiarazioni di Berlinguer. Carniti le denuncia come un tentativo di scavalcare il sindacato.
Alla Fiat di Firenze, un commando di Prima linea lancia volantini e attacca uno striscione. L’episodio sarà fortemente strumentalizzato per far pesare il sospetto di una “svolta armata” della lotta in fabbrica.
Sulla Repubblica Enzo Mattina invita l’Alfasud a licenziare di più gli assenteisti.
De Michelis firma la lettera che autorizza ta costituzione dell’Arna (l’Alfa/Nissan)
27 settembre: Torino, al Lingotto si riunisce con Giatti il CdF. All’ordine del giorno c’è la discussione sull’occupazione. La relazione e alcuni interventi propongono una versione piuttosto rigida, che limita molto una vasta partecipazione operaia. Dopo una discussione sulle implicazioni politiche e tecniche viene proposto un comitato diviso in commissioni politica, di vigilanza e per i contatti con la stampa. Opposizione (di minoranza) a questa proposta; al di là dei compiti, tecnici, il comitato potrebbe diventare la vera direzione dell’occupazione. Questa opposizione non è presa in considerazione; ma in realtà nei giorni successivi sarà proprio il comitato ad assumere l’esclusiva direzione a Lingotto. Alle 15, sul decretone, cade il governo Cossiga.Alle 17, la Fiat annuncia la sospensione, per 3 mesi, dei licenziamenti. Romiti parla di ricorso alla Cassa integrazione.
CGIL, CISL, UILM e FLM ritirano lo sciopero generale.
All’Alfasud sono licenziati per assenteismo 22 operai e 3 impiegati. La Flm minaccia di ritirare la copertura al Consiglio di fabbrica
28 settembre: Torino, in via Porpora, riunione dell’apparato torinese della Flm. Si discute la nuova situazione. C’è preoccupazione per l’insidiosità della manovra Fiat: si teme che il fronte di solidarietà si disgreghi. Parecchi propongono l’articolazione della lotta. Si decide di andare alle assemblee e di scrivere un testo di risposta alla lettera di Agnelli agli operai
Roma, muore il generale Giueppe Aloia
29 settembre: Torino, Cassa integrazione con le stesse modalità degli altri lunedì. A Lingotto, all’assemblea del primo turno, spaccatura tra CdF, che propone di mantenere l’oltranza, e settori dell’assemblea che sono per l’articolazione. Si decide infine di mantenere le 8 ore fino a mercoledì, quando nelle altre situazioni ci sarà il rientro dalla Cassa integrazione e si potrà quindi decidere una forma di lotta unitaria. Confermata l’oltranza al secondo turno e corteo interno. Sciopero di 8 ore alla Delta di Rivalta. La FIAT mette a casa senza lavoro i pochi che non scioperano. A Mirafiori, 8 ore di sciopero alla 127 e agli Enti centrali. Alla Teksid, bloccate per 8 ore Fonderie. Fucine e Crescentino. Si lavora invece ad Avigliana e a Carmagnola. Alla Lancia di Chivasso prosegue il presidio ai cancelli. Alla Lancia di Borgo San Paolo, sciopero fino a fine turno. All’IVECO, dove si lavora ai Telai e alla Ricambi, treore di sciopero articolato. La FIAT afferma che solo a Termini Imerese, oggi, la produzione è quasi regolare. A Desio il pretore Rambolà condanna i picchetti all’Autobianchi, reclama la fine del blocco degli stock. Condanna anche “mandanti e istigatori”. Minaccia l’intervento della forza pubblica. L’ufficio personale Alfasud annuncia che i licenziamenti per assenteismo dovrebbero diventare 500. Guarino, segretario regionale FLM, dice che gli va bene purché quei lavoratori siano rimpiazzati da nuovi assunti, Incontro informale di Sabattini, Morese e Veronese a Torino con la Fiat. Decisione di riprendere l’indomani ma nel frattempo la Fiat non dovrà annunciare la Cassa integrazione
30 settembre: consorziandosi con altre quattro televisioni regionali del Nord Italia – Tele Emilia Romagna, TeleTorino, VideoVeneto e A&G Television (Liguria) – Telemilano assume la denominazione di Canale 5, diventando rete di primaria importanza nazionale
Torino, Cassa integrazione con la stessa modalità dei martedì precedenti.Arriva la comunicazione che la FIAT pone in Cassa integrazione a O ore 22.884 lavoratori fino alla fine dell’anno. In alcune situazioni già se ne appendono gli elenchi. Vengono consegnate le lettere o un tagliandino provvisorio.
Lingotto, primo turno: un grosso corteo recupera le difficoltà del giorno precedente. Quando arriva la notizia della Cassa integrazione si decide di aspettare le decisioni del Consiglione che si deve riunire al teatro Nuovo. Sul secondo turno si sciopererà 8 ore. Una riunione conferma il comitato già eletto. Ha inizio il presidio.
La riunione del Consiglione era stata ritardata per l’arrivo delle comunicazioni di Cassa integrazione. Si decide l’immediato presidio di tutti i cancelli e si reclama lo sciopero generale (anche la mozione di questo Consiglione è irreperibile).
Mirafiori, Carrozzerie: assemblee dentro ai cancelli, quindi inizio del presidio. Alle Presse e alle Meccaniche il presidio comincia al secondo turno.
A Rivalta erano proclamate 4 ore di sciopero. Se ne fanno 8. Cortei con gli operai che sventolano le lettere di sospensione.
Inizio dei presidi.
Alla Lancia di Chivasso il presidio prosegue.
Alle Lancia di Borgo San Paolo e Verrone, sciopero di 8 ore.
Villar Porosa e Acciai scioperano per 2 ore.
All’Iveco, 3 ore di sciopero per reparto al primo turno, con il presidio ai cancelli. La partecipazione è però modesta.
Nel pomeriggio i presidi coinvolgono anche Fiat-Avio e Energia.
A Desio, la Fiat ritira il direttore affermando che gli operai hanno estromesso tutti gli altri dirigenti.
Chiaromonte, per il Pci, difende la proposta Foschi “già accettata dalla Flm”.
La segreteria della CGIL-CISL-UIL annuncia che se la Fiat intende di fatto espellere migliaia di lavoratori si andrà allo sciopero generale
1 ottobre: esce il primo numero del periodico Jihad, che intende essere un punto di riferimento per quanti nell’estrema destra italiana guardano all’Islam come strumento di rivoluzione nel mondo. La pubblicazione è edita dalle Edizioni Arthos di Carmagnola (Torino). Ne è responsabile Giovanni Oggero e la redazione figura composta da persone citate con nome arabo. Una di esse però, presentata col nome di Amin Umar, è in realtà l’estremista di destra Claudio Mutti, di Parma.
Washington, membri del Partito Repubblicano degli Stati Uniti, tramite Michael Ledeen, chiedono al Sismi di aiutarli a scoprire le attività di Billy Carter (fratello del presidente Jimmy Carter) in Libia, dove si è recato nel 1978 sostando per alcuni giorni a Roma. Il direttore del Sismi generale Giuseppe Santovito ufficialmente rifiuta, ma contemporaneamente gira la richiesta a Francesco Pazienza che utilizza la struttura parallela del servizio denominata Superesse. D’accordo con Ledeen e con la collaborazione di Placido Magrì manda il giornalista Giuseppe Settineri a prendere contatto, fornito di microfoni e registratori del Sismi, con l’avvocato Michele Papa, che in Sicilia presiede l’Associazione Musulmani d’Italia ed è legato al leader politico libico. Le notizie raccolte sono trasmesse al generale Alexander Haig e utilizzate dall’agente inglese Arnaud De Borchgrave e da Ledeen per una campagna scandalistica su giornali americani finalizzata, durante la campagna elettorale in corso, a screditare il presidente Carter e a favorire l’elezione del candidato repubblicano Ronald Reagan.
Alcuni terroristi rapinano una filiale di banca a Roma impossessandosi di 16 milioni e della pistola della guardia giurata di vigilanza. La pistola verrà sequestrata alcuni giorni dopo ad aderenti a Terza Posizione.
Torino, a Mirafiori anche le Meccaniche e le Presse adottano le 8 ore di sciopero, con presidio. Assemblee di chiarificazione sulla situazione si tengono alle Carrozzerie. Parla Gialli. Al fungo delle Meccaniche il relatore è Balli.A Rivalta si entra, si bloccano tutte le linee e poi tutti ai cancelli. Un lavoratore che minaccia di lanciarsi da un’autogru se non gli sarà revocata la Cassa integrazione viene convinto dagli altri, dopo ore, a desistere. Assemblea con De Alessandri.
Al Centro ricerche di Orbassano inizio del blocco con presidio.
In tutte le situazioni si tengono assemblee, la determinazione operaia di non cedere è fortissima. I presidi sono ovunque molto folti.
Corteo all’Iveco al centro tecnico Del. In seguito a questo corteo, peraltro pacifico, la Fiat invierà due lettere di licenziamento.
Assemblea a Mirafiori: Angelo Caforio denuncia il carattere di rappresaglia della lista di Cassa integrazione e lo dimostra – rispondendo più tardi a domande dei giornalisti – con il caso della Verniciatura dove, su 5 delegati della Finizione 127, uno è stato licenziato e quattro sono in Cassa integrazione; e con l’esempio della cellula Lcr Mirafiori, messa in Cassa integrazione al 70 per cento.
Annibaldi minaccia, perché gli operai attuano i presidi: la Fiat si rivolgerà alla magistratura! Presso Bari il pretore di Modugno annulla però il ricorso della Fiat contro i 49 delegati, che erano accusati per il blocco delle merci.
Gli enti locali incontrano la Fiat chiedendo il ritiro del provvedimento unilaterale. Il presidente della regione, Enrietti, definisce il ruolo degli amministratori come quello di “mediatori istituzionali”.
L’Avanti! se la prende con il Pci “perché è stato trionfalista”
2 ottobre: dall’Argentina Stefano Delle Chiaie si trasferisce in Bolivia, dove il 17 luglio 1980 i militari hanno preso il potere con un colpo di stato. A partire dal dicembre dello stesso anno Delle Chiaie, dopo essersi portato al seguito dall’Argentina Elio Ciolini, si stabilirà in permanenza a La Paz per collaborare con i militari del regime. Dirà: “Ero assessore alla guerra psicologica per lo stato maggiore. Avevo la possibilità di accedere al presidente”. Delle Chiaie stabilirà rapporti con il presidente, generale Garcia Mesa, e col ministro dell’interno, colonnello Arce Gomez.
Torino, Arriva alla porta 5 di Mirafiori il pullman dell’ATM, affittato a prezzo politico per farne il centro di coordinamento. Un grande Marx viene dipinto e affisso davanti alla palazzina. Assemblea con Bentivogli e Serafino. Al Lingotto viene organizzata, nel piazzale interno delle Carrozzerie, la mensa popolare a prezzo politico.
All’Iveco l’assemblea decide 7 ore di sciopero, 1 di lavoro e presidio, che durerà fino all’ultimo giorno.
Continuano, dappertutto, i presidi. Mattina parla a Rivalta e Galli a Chivasso. Galli, Mattina e Bentivogli chiedono i criteri con cui sono state compilate le liste. Affermano che le forme di lotta devono consentire di resistere il più a lungo possibile.
Assemblee e presidi anche alla Teksid. Dalla Materferro, corteo per borgo San Paolo.
Arrivano notizie di blocchi e cortei da Termini lmerese, Sulmona, Firenze, Vado Ligure.
Esce sui quotidiani la pubblicità antisciopero della FIAT.
I tipografi del Corriere della Sera impongono che ugual spazio, in una pagina a fronte, sia dato a una contropubblicità sindacale.
La Fiat fa un esposto alla procura perché valuti i contenuti delle disposizioni sindacali in materia di presidi.
L’Unione industriali denuncia, in una lettera agli associati, il comportamento illecito dei sindacati.
Per la prima volta, un gruppo di capi – tra cui il direttore – tenta lo sfondamento di un picchetto, alla Teksid di Carmagnola. Sono messi in fuga.
Frattocchie (Roma), seminario del Pci sull’organizzazione di Partito nei luoghi di lavoro. Assenti giustificati i lavoratori Fiat. La relazione afferma che il Pci ha 1.140 sezioni operaie e 3.300 cellule in fabbrica
3 ottobre: Torino, Continuano i presidi davanti alle fabbriche. Radio lotta, notiziario registrato e trasmesso da auto con trombe, da oggi, al centro di coordinamento Flm Mirafiori-Rivalta-Lingotto, annuncia che al Centro ricerche di Orbassano continua il presidio dello stabilimento. Alla Materferro, mentre proseguono il blocco, i lavoratori del primo turno organizzano una manifestazione nel quartiere di borgo San Paolo. La FLM organizza un presidio in via Garibaldi e a porta Palazzo, per spiegare alla popolazione la lotta dei lavoratori Fiat.
Lucio Magri, per la direzione del PdUP, incontra i lavoratori davanti ad alcuni stabilimenti.
Le direzioni di Chivasso e Cassino vengono ritirate dalla Fiat. A Termini Imerese viene denunciato il Consiglio di fabbrica. I direttori di tutti gli stabilimenti denunciano con nomi e cognomi i partecipanti ai presidi.
Fine delle trattative separate Foschi-Fiat e Foschi-sindacato. Di nuovo tutti attorno allo stesso tavolo.
La commissione Barattieri consegna a Bisaglia il piano auto: prevede l’esigenza di nuovi modelli, il decongestionamento del Nord a vantaggio di uno sviluppo nel Sud, la mobilità interna e quella esterna e la riduzione dell’assenteismo
4 ottobre: Roma, Luigi Ciavardini dei Nar e Nazareno De Angelis, detto Nanni, di Terza Posizione, sono arrestati dalla polizia in piazza Barberini. Ciavardini è accusato di aver assassinato l’appuntato Francesco Evangelista, detto Serpico (vedi 28 maggio 1980 ndr). Nella primavera del 1979 De Angelis aveva preso parte – rimanendo ferito da una coltellata – ad una rissa tra fascisti ed autonomi, alla quale aveva preso parte anche Valerio Verbano, il giovane autonomo poi ucciso dai fascisti. Nel corso della rissa i fascisti erano riusciti a strappare il borsello di Verbano contenente alcuni documenti. De Angelis si uccide impiccandosi con le lenzuola alle sbarre della cella di Rebibbia dove era in isolamento. Nel corso della cattura, egli era stato colpito alla testa ed era ricoverato al San Giovanni; 24 ore dopo era stato dimesso con la clausola del ricovero in un centro clinico del carcere, ma a questo non era stato ottemperato
Torino, In tutti gli stabilimenti prosegue il presidio ai cancelli. Al centro di coordinamento Flm della porta 5 arrivano messaggi di solidarietà (tra gli altri quelli del nuovi sindacato Solidarnosc della Fiat polacca, di 8.000 delegati delle Comisiones Obreras di Catalogna, della Cgt e della Cft francesi e della Federazione sindacale europea). A Bruxelles e Waterloo i lavoratori belgi della Fiat scioperano per solidarietà e bloccano le vetture che Agnelli ha richiamato sul mercato italiano.In via Garibaldi e a porta Palazzo proseguono i presidi di informazione della città sulla lotta dei lavoratori Fiat. Anche a Orbassano presidio di informazione, al supermercato Conti. Presidi molto numerosi all’Ineco.
Al Lingotto, la sera, proiezione del film Bronte con la partecipazione di centinaia di abitanti del quartiere.
A Chivasso, riunione del CdF con una delegazione comunale che si impegna a sottoporre alla Giunta una proposta per ridurre del 50 per cento il prezzo della refezione scolastica e dei nidi, per la gratuità della pre scuola e del doposcuola, per dilazionare di 3 mesi il pagamento dei riscaldamenti, per stanziare un’altro fondo di solidarietà con i lavoratori in lotta, l’Atm e lo Iacp si dichiarano disposti a confrontarsi con il sindacato per il rinvio delle bollette; l’Enel e la Sip dichiarano che non possono decidere su scala torinese, che serve un’autorizzazione centrale da Roma. Grande partecipazione di operai e cittadini alle discussioni che si tengono per tutto il giorno alla porta 5.
II coordinamento donne Flm, l’Intercategoriale CGIL-CISL-UIL, l’UDI, il Collettivo giuridico e il Bollettino donne cominciano la distribuzione di un appello firmato da Camilla Ravera, Camilla Cederna, Bianca Guidetti Serra, Natalia Aspesi, Lisa Foa, Franca Rame, Giovanna Marini e molte altre contro l’espulsione delle donne dalla fabbrica. Gli studenti del D’Azeglio e dell’ITIS Grugliasco convocano per lunedì alla Camera del lavoro un’assemblea di tutti i comitati studenteschi per organizzare la solidarietà.
La FLM torinese chiede ai quotidiani di pubblicare gratuitamente degli annunci pubblicitari per rispondere alla pubblicità di Agnelli.
Paietta incontra gli operai del PCI allo Smeraldo. Dichiara che non andrà ai presidi “per impedire altre strumentalizzazioni”.
Vittorio Merloni dichiara all’Espresso di volere una seconda Repubblica “di tipo inglese”
All’Alfasud la Flm chiede una più severa regolamentazione del sistema di visite fiscali.
5 ottobre: Torino, presidi davanti ai cancelli; in più parti, spettacoli. A Volvara una squadracela fascista tenta una provocazione contro il picchetto. E’ sventata dagli operai, appoggiati anche da numerosi lavoratori fatti giungere da Rivalta.
La Fiat fa affiggere comunicati che diffidano i lavoratori dall’entrare, lunedì, negli stabilimenti.
La Flm da l’indicazione di entrare, all’alba, nei piazzali ma di tenere le assemblee senza varcare le porte delle officine.
A Desio la Fiat insiste con il pretore perché faccia togliere i presidi all’Autobianchi. Notizie di assemblea aperta all’Om di Broscia e di blocco alla Lancia-Iveco di Bolzano.
Ai picchetti, visite da parte di una folta delegazione del Pci di Alessandria; arriva anche Signorile del Psi; Sanlorenzo e Pugno vanno a Lingotto.
Sempre a Lingotto, dove vengono preparati cartelli a mano che saranno appesi ai tram, le guardie limitano l’accesso mensa popolare che si trova all’interno dello stabilimento.
Allo stadio comunale, manifestazione degli operai delle Carrozzerie di Mirafiori durante Juventus-Bologna, con positive reazioni del pubblico. Dagli altoparlanti, Monzeglio della Flm legge un comunicato.
Nella notte, rafforzamento di tutti i presidi
6 ottobre: Torino, giornata di lotta dei lavoratori Fiat con ingresso nei piazzali dei lavoratori posti in Cassa integrazione. Gli stabilimenti Fiat sono fermi in tutta Italia. A Sulmona entrano anche nei reparti i 75 messi in Cassa integrazione.A Mirafiori 20.000 lavoratori si affollano alla porta 5: c’è lo sciopero di quattro ore dei metalmeccanici e molte sono le delegazioni di altre fabbriche. Aloia ribadisce le posizioni della Flm sulla trattativa. Novelli dichiara di non voler essere il sindaco di chi vuole licenziare. Si legge il testo delle donne diffuso da sabato. Dopo il comizio, i dipendenti della Cipas e delle altre mense (numerosissime le donne) danno vita ad un corteo attorno a Mirafiori, per la loro vertenza aziendale.
Al pullman, prima riunione di donne, operaie e delegate, per organizzarsi e decidere iniziative.
A Lingotto sono 5.000 lavoratori quelli che partecipano all’assemblea del primo turno. Si allestisce una nuova mensa sul piazzale antistante la Carrozzeria; verrà fornita di prodotti agricoli dalle cooperative. Al secondo turno assemblea più ridotta, con Regazzi, e gestione più rigida: viene negata la parola ad alcuni lavoratori. A sera, proiezione del film Trevico-Torino.
Molte iniziative e picchetti sempre più folti alla Lancia di Chivasso, a Rivalta, all’Iveco che ora porta lo sciopero a 8 ore mentre il resto del comprensorio mantiene l’articolazione.
Alla Teksid di Carmagnola la Fiat sospende 8 dei lavoratori aggrediti dai capi. In Camera del lavoro i comitati studenteschi decidono di convocare per il prossimo sabato una manifestazione nazionale dei giovani, a Torino. Appello di FGCI, FGSI, AGLI, PdUP, DP e LCR. Si parteciperà anche allo sciopero generale e si invierà una delegazione di giovani, operai e studenti, a Roma.
La federazione nazionale Cgil-Cisl-Uil dichiara per venerdì 10 lo sciopero generale di 4 ore (1 per servizi e scuola) e lancia una sottoscrizione volontaria di 5.000 lire a lavoratore, in sostegno della lotta Fiat
7 ottobre: Torino, prosecuzione di tutti i presidi.A Lingotto la Eurest (mense) sospende alcuni lavoratori, senza Cassa integrazione, proporzionalmente al numero dei sospesi FIAT.
Alla Ventana vengono scoperti a lavorare alcuni impiegati della Lancia di Chivasso.
II coordinamento capi, ribattezzatesi “Comitato centrale del coordinamento quadri e capi intermedi”, emette un comunicato “a nome di 18.000 quadri Fiat”, attaccando i sindacati.
Solidarietà con la lotta Fiat è espressa da docenti del Politecnico di Torino.
Notizie al pullman della porta 5: l’Iveco-Om di Broscia comunica che presidia da una settimana e che ieri hanno fatto una assemblea di 3.000 operai. Primi dati della sottoscrizione, diffusi da Radio lotta: 4 milioni raccolti al pullman, 100 milioni stanziati dalla regione, 50 ciascuno da comune e provincia, 10 milioni e mezzo dagli amministratori del PCI. Si distribuisce il latte offerto da una cooperativa. Dal Belgio perviene la notizia che i lavoratori della Fiat continuano a bloccare 2.300 vetture chiamate in Italia.
Raggiunto raccordo per la vertenza Indesit.
Presidi sindacali alle sedi industriali della Lombardia.
Forlani incontra Lama, Camiti e Benvenuto. Poi Agnelli.
Riprende la trattativa a Roma.
Patto di alleanza tra Craxi e Longo
8 ottobre: Torino, una e mezza di notte, Mirafiori. Cominciano a concentrarsi folti gruppi di capi. Ronde di picchettanti li tengono lontani. A quasi un chilometro dallo stabilimento, vicino al Centro sportivo Fiat, si forma un grosso concentramento. Verso le 3 e 30 una cinquantina di capi tenta di forzare alla porta O, non molto sorvegliata e con il cancello aperto. Improvvisamente la guardia apre anche il secondo cancello, i capi fanno irruzione, i picchettanti sono travolti ed alcuni feriti. Pochi minuti dopo nuovo assalto questa volta alla porta 11: scontro durissimo, diversi operai feriti ma riescono a respingere l’assalto. Altro concentramento alla 1, dove d’improvviso viene aperto anche un cancello di ingresso alla pista di collaudo. Ma è subito coperto dal folto picchetto. Vola qualche sasso, i capi fuggono. In pochi secondi, via sgombra e resta lì un pullman, vuoto: l’azienda aveva evidentemente predisposto la ritirata.
Quasi alla stessa ora, a Rivalta, capi ed elementi estranei alla fabbrica (secondo la denuncia della VI Lega) attaccano a colpi di lanciarazzi, protetti da un’improvvisa e certo non casuale interruzione della luce e delle comunicazioni telefoniche tra le porte. E’ la porta 3: quando i capi fanno irruzione, alcuni picchettanti restano feriti. Quando arrivano i pullman con gli operai del primo turno, si illuminano le officine della Lastroferratura per far credere che lì si lavora. Tre cortei entrano nello stabilimento e si concentrano davanti al reparto; dopo una lunga trattativa i capi, che hanno nel frattempo consultato la direzione, escono, scortati da un cordone di operai. Nessuna violenza, solo qualche sputo.
Fuori ai cancelli, c’è la polizia.
A Lingotto, all’arrivo del primo turno, alcuni capi cercano di convincere gruppi di lavoratori, specie impiegati, a unirsi a loro per sfondare. Ma alcuni picchettanti intervengono, si formano capannelli in cui si spiega che cosa è successo a Mirafiori e Rivalta e i motivi della lotta. L’azione dei capi fallisce.
La FIAT mette a senza lavoro la Teksid di Avigliana.
II coordinamento capi emette un comunicato in cui si afferma di essere tornati “alle condizioni di ieri, in cui il terrorismo dettava legge in fabbrica e fuori”.
La FIAT respinge i figli delle donne in Cassa integrazione dall’asilo-nido.
Delia Guevara, sorella del “Che”, porta ai cancelli la solidarietà della resistenza argentina.
Radio lotta annuncia che la sottoscrizione ha raggiunto i 700 milioni. Seconda riunione, molto più affollata, di donne alla porta 5. Discussione sul ruolo della donna in fabbrica, nella famiglia, nella società. In via Porpora, coordinamento nazionale delle delegate Flm.
Al teatro Nuovo, riunione degli esecutivi dei Consigli di fabbrica che presto si allarga fino ad essere il Consiglione; la relazione di Pio Galli riferisce sulle trattative e ripropone il ritorno alla lotta articolata. I presenti non sono d’accordo e lo scontro si fa molto duro.
II documento finale viene modificato per ben tre volte, prima di essere approvato. E vengono riconfermate le forme di lotta in corso.
All’Alfasud si dimette il Consiglio di fabbrica
9 ottobre: Milano, arrestati i componenti della cosiddetta Brigata 28 Marzo, responsabili, tra l’altro, dell’assassinio del giornalista Walter Tobagi. Sono Marco Barbone, Franco Giordano, Mario Morano, Daniele Laus, Manfredo De Stefano e Paolo Morandini.
Torino, Mirafiori, verso le 4 del mattino. Nuovo concentramento di capi segnalato a Stupinigi; li hanno visti operai che vanno a Rivalta per i picchetti. I capi riescono a travolgere il picchetto alla 31, ferendo alcuni operai. Rivalta, cambio turno: circa 600 tra capi ed impiegati, in fila per tre, danno vita a una manifestazione silenziosa fino alla palazzina. Contrasti tra i lavoratori in sciopero, tra chi propone un’immediata contromanifestazione per sciogliere i capi e chi dice di lasciar fare.
Alle 22, i capi vogliono uscire, in macchina, dalla porta 23.
Lunghe trattative tra polizia e Flm, alla fine i capi escono tra due file di lavoratori, che li insultano.
Lancia di Chivasso, 5.30: un gruppo di carabinieri staziona davanti allo stabilimento per agevolare l’ingresso dei dirigenti.
Comunicato della Flm rivolto a quei capi che non condividono la linea dello scontro frontale: si dissocino dalle provocazioni. L’Unità titola in prima pagina: “Hanno provato (con scarso successo) a contrapporre i ‘capi’ agli operai”.
A Mirafiori e a Lingotto manifestazione di donne con Franca Rame, come già a Rivalta. Interventi molto duri contro i licenziamenti, con quel che vorrebbero dire per le donne e più in generale per l’insieme della classe operaia. Oltre ali’Intercategoriale donne CGIL-CISL-UIL e al movimento di Torino, che hanno organizzato le scadenze, sono presenti anche operaie e delegate della Cipas, dell’Autobianchi di Desio e della Borlotti di Milano.
Alla 5, nel pomeriggio, spettacolo con Ivan Della Mea. Altro spettacolo a Rivalta. Sempre alla porta 5, dibattito Flm-consigli di fabbnca-sindacalisti dei giornalisti: gli operai chiedono una battaglia per ottenere dalla Rai venti minuti al giorno autogestiti dai lavoratori in lotta. Un altro spettacolo a Lingotto e uno anche alla Lancia di Chivasso, con il collettivo Koinè, Radio lotta annuncia che il PdUP ha versato 5 milioni e il PSI 50.
Benvenuto fa un giro per i picchetti e verifica una forte diffidenza nei riguardi delle confederazioni.
A Venezia, nella riunione dei parlamentari socialisti d’Europa, Bettino Craxi afferma che è “per rinnovare il regime politico”. L’uscita di Merloni sulla seconda Repubblica, insomma fa qualche passo avanti.
A Tokio si firma raccordo Alfa-Nissan.
Il Cipi (comitato interministeriale per il coordinamento della politica industriale) rinvia l’esame del piano auto per vizio procedurale: non è stato fatto valutare al ministro per il Mezzogiorno
10 ottobre: sciopero generale nazionale di tutte le categorie. La manifestazione a Torino si fa alla porta 5 di Mirafiori per rafforzare la centralità della lotta alla Fiat. Oltre 40.000 persone si raccolgono per l’occasione: numerose le delegazioni di altre fabbriche le lavoratrici. i giovani. I pensionati distribuiscono un volantino di solidarietà con la lotta Fiat. Apre gli interventi Falcone, del CdF delle Carrozzerie Mirafiori. Benvenuto deve caricare molto le tinte del suo discorso di fronte a una piazza attenta che non gli consentirebbe sgarri. Tra l’altro afferma che nessuna ipotesi di Cassa integrazione è accettabile, se restano le liste discriminatorie. Parla anche Antonio Gil, delle Comisiones Obreras della Seat di Barcellona ritornato a Torino in una delegazione ufficiale; spiega l’identità della lotta nei due complessi auto. Interviene, leggendo un lungo appello con molte firme, una docente universitaria.
Nel pomeriggio, a Mirafiori, un cordone di polizia protegge l’uscita dei capi, infiltratisi nello stabilimento, alta porta 14.
La Fiat annuncia che a Cassino si è costituito un comitato “contro il blocco dei cancelli” e che esso ha inoltrato ai carabinieri un esposto. Alla Fiat-Allis di Lecce gli operai avevano avuto il permesso di entrare in mensa a fare l’assemblea, perché pioveva; ora vengono denunciati per “comportamento sconfacente”. Nuove denunce a Torino contro gli operai aggrediti dai capi, alla Teksid di Crescentino e a Rivalta. Conferenza stampa di Annibaldi: la FIAT non vuole penalizzare i sindacalisti con le sospensioni e non è vero che le liste prefigurano quelle di mobilità esterna. Non è vero che colpiscano in particolare le donne
11 ottobre: in una nota informativa del Sisde in possesso del giudice istruttore di Trento è scritto: “Si è appreso che il principe Vittorio Emanuele di Savoia sarebbe entrato in contatto con il presidente libico Muhammar Gheddafi per portare a termine una mediazione di affari tra ditte italiane che operano soprattutto nel settore delle forniture militari e la Libia. Sembra sia stata quasi definita una fornitura di 65 elicotteri della Agusta e che la Caproni sarebbe sul punto di ricevere la commessa per venti aerei a reazione – bigetto di nuovo modello – per addestramento e azione antiguerriglia”.
Giornata di manifestazione nazionale dei giovani in appoggio alla lotta Fiat. Da piazza San Carlo, verso le 9, si muove un corteo di circa 25.000 giovani. Quando sfila davanti al Lingotto, entusiastica accoglienza del picchetto. Dopo il lungo percorso, arriva alla porta 5. Comizio con un delegato di Mirafiori, una studentessa che riporta i contenuti su cui è stata indetta la manifestazione, una compagna dell’lntercategoriale donne CGIL-CISL-UIL che mette in relazione l’attacco contro il lavoro delle donne con quello sull’aborto. Conclude Garavini, con un intervento che concede molto a una fraseologia demagogicamente rivoluzionaria. Al termine, Ivan Della Mea canta “O cara moglie”, una canzone sui 61 e “Bandiera rossa”, con tutti in coro. Nel pomeriggio, festa popolare ancora con Della Mea e altri gruppi. Vari spettacoli un po’ dappertutto. Benvenuto ha diversi incontri ai picchetti. Radio lotta annuncia che Psichiatria democratica ha sottoscritto un milione. Anche il sindacato dei lavoratori della PS annuncia un contributo. Il vescovo di Ivrea, mons. Bettazzi, aderisce alla sottoscrizione dei sindacati e il cardinale Ballestrero invita a intervenire a favore delle famiglie dei lavoratori “con ogni tipo di contributo”.
Assemblea delle donne del Pci a Torino, con impegni per un maggior coinvolgimento delle donne non operaie della città
12 ottobre: Torino, continuano i picchetti in tutte le situazioni.La Stampa afferma che ieri capi e clandestini hanno prodotto 85 auto. La V Lega smentisce.
Lettera aperta della Flm ai capi, con richiesta di poter oartecipare all’assemblea convocata dal coordinamento capi e intermedi per il giorno 14.
A Mirafiori un capo reparto muore; colto da collasso mentre cerca di scavalcare.
Radio lotta annuncia che solo al pullman sono stati raggiunti 45 milioni di sottoscrizione; la cifra complessiva sta andando verso i due miliardi
13 ottobre: Torino, Continuano i picchetti in tutte le situazioni.Gemellaggio davanti ai cancelli degli stabilimenti con compagni che arrivano inviati dai CdF di altre città e regioni: lombardi e toscani a Mirafiori, emiliani a Rivalta, liguri e di Novara alla Lancia.
Lavoratori della Cipas denunciano che un gruppetto di dirigenti ha scassinato e fatto man bassa nella dispensa della mensa aziendale nella Carrozzeria Mirafiori.
Mirafiori, pomeriggio, porta 23: polizia e carabinieri bloccano le strade adiacenti, isolano la zona. Intimano al picchetto di sgomberare l’ingresso. I lavoratori, in numero insufficiente e impossibilitati a ricevere rinforzi, non possono opporsi. Escono così 5-6 pullman aziendali con le tendine calate; non è possibile capire quanti nè chi sono gli occupanti.
A Lingotto, in serata, il picchetto di via Passo Buole prende posizione perché si organizzi una contropresenza al teatro Nuovo, dove i capi si sono dati convegno per domani. Vanno a fare questa proposta al cancello Carrozzerie, dove però trovano una secca opposizione di un operatore sindacale che sostiene che la manifestazione dei capi sarà un fallimento, che al massimo saranno 1.500 e che comunque andare al Nuovo significherebbe lo scontro fisico. Alcuni elementi estremisti danno una mano all’operatore, alzando il tiro (“o si occupa il Nuovo o non vale la pena di far niente”) e facilitano l’operazione di pompieraggio.
II coordinamento capi fa sapere alla Flm che la sua presenza non è gradita e che i rappresentanti sindacali non saranno fatti parlare nè entrare.
I capi si mobilitano anche a Sulmona e a Termoli, dove occupano il consiglio comunale.
Riunioni separate a Roma di CGIL, CISL e UIL. Poi riunione congiunta, le tre confederazioni più la Flm e il coordinamento Fiat. I dirigenti spingono perché si passi all’articolazione ma la risposta del coordinamento è negativa.
Forlani incontra Lama, Carniti, Benvenuto e poi Foschi.
La procura emette 300 comunicazioni giudiziarie contro operai e delegati attivi ai picchetti.
1.218 capi e intermedi presentano alla procura, e per conoscenza al prefetto, alla FLM e agli enti locali, un esposto contro “la violenza dei picchetti” e richiedono ufficialmente che si faccia un referendum per vedere quanti vogliono ritornare al lavoro.
La proposta di Benvenuto ha trovato così un interlocutore.
La Fiat annuncia la produzione clandestina di altre 62 auto
14 ottobre: Torino, sfilano in corte 40 mila tecnici e impiegati Fiat, chiedendo la fine dello sciopero. E’ il segnale della fine di un’epoca, l’epoca della conflittualità in fabbrica e dell’insubordinazione operaia. La strategia della Fiat è riuscita a dividere gli operai, che subiscono i tagli occupazionali delle ristrutturazioni, dai tecnici e dagli impiegati, per i quali il posto di lavoro non è in pericolo. Il padronato fa leva anche sullo scontento di questi ceti per la politica di appiattimento salariale. I sindacati, che probabilmente non avevano la volontà di proseguire la lotta, colgono l’occasione della “marcia dei quarantamila” per porre fine alla lotta, e firmano un accordo che prevede l’utilizzo della cassa integrazione per i prossimi 36 mesi ed il passaggio ad altre aziende della manodopera in esubero.
Mirafiori, porta 5. Manifestazione dei lavoratori delle mense.
Il procuratore capo Bruno Coccia e il sostituto procuratore Bruno Tinti emettono un’ordinanza alla PS di Torino e ai Cc della cintura perché garantiscano gli accessi alla FIAT.
Il primo dei 300 denunciati per i picchetti è rinviato a giudizio.
Sei licenziati a Rivalta, accusati di essersi opposti all’aggressione dei capi.
Assemblea, al teatro Nuovo, del coordinamento capi. Il vicesindaco socialista Biffi Gentili subissato da un mare di fischi e urla. Non può parlare.
Fuori c’è molta gente. La giornata sarà pagata e la FIAT ha intimato loro di venire. La maggioranza però sta a vedere. E vede che non c’è contromanifestazione sindacale. C’è invece l’organizzazione del corteo. Cosi’ si accodano.
I capi sono stati fatti affluire da tutta Italia. In realtà non sono più di 10-12.000 (questa anche la prima cifra ufficiale, della prefettura). Il corteo ha un carattere decisamente reazionario e anti operaio.
Gruppi di operai e delegati sono però per la strada. In piazza Castello gridano slogan contro la manifestazione silenziosa che si snoda verso via Garibaldi. Scioperanti anche davanti al comune: verso i capi, in numero enormemente superiore, volano monetine. Forte tensione, perché gli operai bloccano la porta. E infine i capi, tanti e tanti di più, arrotolano gli striscioni e se ne vanno. Lasciano a terra i cartelli e gli operai li prendono: riverniciati e con scritte più decenti, potranno essere riutilizzati, a partire dalla manifestazione delle donne prevista per sabato: sono belli e robusti, soldi non ce ne sono più: perché lasciarli sprecati?
La questura afferma che i capi erano 40.000. Questo diventerà il numero ufficiale, anche se moltiplica per 3 o per 4 la realtà.
Radio lotta emette i suoi due ultimi comunicati: tra l’altro annuncia un’assemblea, per le 21, al cinema Agnelli, convocata dai consigli circoscrizionali Mirafiori Sud, Nord e Basso Lingotto. Sottoscrizione di 300.000 lire di un gruppo di carabinieri e poliziotti di presidio a Torino.
Nel pomeriggio, incontro FIAT-sindacati.
Alle 22,30 la segreteria della CGIL-CISL-UIL e la FLM vanno “all’accertamento dell’ipotesi conclusiva”. Tre ore di corteo di 12.000 capi sembrano valere di più, per Lama-Carniti-Benvenuto, di 35 giorni di lotta di oltre 100.000 operai e di milioni di lavoratori scesi in piazza al loro fianco in tutta Italia
Atene, la Grecia rientra nella NATO. Ne era uscita nel 1974 per protesta contro l’invasione turca di Cipro.
15 ottobre: Torino, Già nella notte si è diffusa la notizia dell’ipotesi di accordo.All’alba l’apparato del PCI è mobilitato ai cancelli per convincere i suoi militanti che bisogna accettarla. Arriva un volantino della federazione torinese del PCI, che va in questo senso. Ma gli operai del PCI si rifiutano di distribuirlo; lo fanno, molto parzialmente, quelli dell’apparato della federazione.
I picchetti diventano enormi, perché si è diffusa la voce dell’ingiunzione della magistratura e si prevede un intervento della polizia. Giunge anche la notizia che alla Lancia di Verrone, protetti dai carabinieri, cento capi hanno travolto il presidio.
Duro fronteggiamento, alle 4 del mattino, davanti alla porta 6 di Mirafiori. Una 127 rossa della V Lega percorre i viali diffondendo questo messaggio: “Qui Radio lotta. Invitiamo alla calma e a non forzare i picchetti. Discutiamo”.
Alle 7, quattro blindati sbucano a tutta velocità da corso Unione sovietica e si dirigono alla porta 13. Ne scendono una ventina di carabinieri con fucili e lacrimogeni innestati. Dopo due minuti di teso faccia a faccia, risalgono sui blindati e vanno a fare la stessa scena intimidatoria alla 14.
Davanti a tutti i cancelli discussioni, assemblee volanti.
Il GR2 annuncia l’arrivo a Torino dei dirigenti sindacali per riferire al Consiglione l’ipotesi di accordo.
Pomeriggio. Cinema Smeraldo, riunione del Consiglione. La sala è affollatissima di delegati, operatori sindacali, operai di tutte le situazioni. Primi slogan: “Da Torino al Meridione/non vogliamo nessun bidone” e “E’ ora, è ora di cambiare/ la segreteria se ne deve andare”.
La riunione comincia in ritardo. Il primo ad arrivare è Lama.
Qualche applauso ma soprattutto “Lama, Camiti, Benvenuto/il posto di lavoro non va svenduto”,
Ed è cosi’ per tutta la riunione: interventi, proteste, slogan, fischi.
Mattina, con molta difficoltà riesce a concludere l’intervento introduttivo. Tutta la direzione sindacale è schierata per l’accettazione dell’ipotesi. Dicono che è l’espressione dei rapporti di forza, che negli ultimi giorni si sono evidenziate spaccature tra i lavoratori, che si deve andare immediatamente alla verifica delle assemblee senza passare per i Consigli.
Anche i dirigenti tradizionalmente più a sinistra sono contestati. Molti non se la sentono neppure di intervenire perché tutto il Consiglio è contro, tranne un paio di interventi. Anche un operatore sindacale, d’altra parte, si schiera con i delegati i cui interventi sono molti duri e applauditissimi. Denunciano, nell’ipotesi di accordo, la svendita della lotta e dei suoi contenuti, i pericoli di creare spaccature questa volta si insanabili tra i lavoratori. Attaccano le responsabilità dei dirigenti durante tutta la conduzione della vertenza, il cedimento alle pressioni della FIAT, del governo, dei mass media e infine alla manifestazione dei capi. Esigono che il Consiglio vada alle assemblee solo dopo aver votato una posizione.
La replica di Camiti è rissosa e arrogante, di disprezzo nei confronti dei Consigli. Sotto le bordate di fischi e slogan, i dirigenti sindacali abbandonano il campo proclamando “non valido” il Consiglio.
Ma l’assemblea non si chiude affatto. I delegati restano. Rocco Papandrea, delegato di Mirafiori, propone una mozione che rifiuta l’ipotesi di accordo. Circa mezz’ora di interventi, poi la mozione passa praticamente all’unanimità (uno o due contrari, una decina di astenuti). Dopo circa 10 ore il Consiglio ha dunque potuto esprimere la sua posizione; no all’ipotesi di accordo
16 ottobre: Roma, muore il Presidente del Pci, Luigi Longo. Comandante generale delle Brigate Garibaldi e membro del triumvirato insurrezionale del Cln con Parri e Cadorna, dopo la morte di Togliatti divenne segretario generale del Pci.
I funerali di Luigi Longo: https://www.youtube.com/watch?v=K1fAc6fFdVM&feature=youtu.be&fbclid=IwAR03JHWNSw65-MysEUMSimuJNQvNy8ATDmp-q0EzAkjZo39mQa_DzEWldfE
Luigi Longo e la storia del Pci – Alexander Höbel, Coordinatore Comitato scientifico Marx XXI
https://enricoberlinguer.org/home/saggi-e-studi/luigi-longo
16 ottobre: Torino, si tengono le assemblee per l’ipotesi di accordo. Segue a queste note di cronaca la ricostruzione complessiva del voto. Lama alle Carrozzerie, Benvenuto alle Presse e Carniti alle Meccaniche. Tutti e tre a Mirafiori. Tensione ovunque altissima.
La maggioranza degli interventi è contro l’accordo. Sporadici quelli del tipo: “L’accordo non ci piace ma dobbiamo gestirlo”. Molto fischiati. Una parte degli operai se ne va prima della votazione. Arrivano invece, in forze, proprio quando si vota, capi, intermedi e impiegati crumiri. La scena è dappertutto quasi la stessa: gli operai che assistevano all’assemblea sono attorno all’oratore, quando si alzano le mani per il si non le vedono, perché sono lontane, tutto intorno e perché ci sono gli ombrelli che nascondono la visuale. In realtà, quando vedono tutte le mani di chi sta vicino al palco alzarsi per il no sono convinti di aver vinto.
Per questo la rabbia, lo sgomento, la convinzione di essere stati imbrogliati al momento della proclamazione del risultato per il Sì.
Per questo la reazione rabbiosa di alcuni, particolarmente accesa alle Meccaniche, dove volano sassi verso l’auto in cui si è rapidamente ritirato Carniti.
Al secondo turno, tensione ancora più alta perché gli operai sanno come è andata al primo. Sanno anche che sono stati i capi e i crumiri a rovesciare il risultato. Cosi in molti casi si organizzano (per esempio, a Lingotto) per non farli partecipare al voto. Si propone, altrove, di alzare il tesserino, per fare la conta separata dei tesserini gialli (operai) e di quelli di diverso colore. Con queste precauzioni, in ogni modo, si ha la possibilità di verificare che la maggioranza netta degli operai è contro l’accordo. (Il giorno dopo verrà replicate anche il voto della Meccanica Mirafiori del primo turno e, poiché questa volta voteranno solo gli operai, l’ipotesi di accordo sarà respinta).
Dopo la conclusione delle assemblee si formano alcuni cortei (da Lingotto e da Mirafiori) che confluiscono alla porta 5. Una proposta di fare subito un’assemblea per decidere come organizzarsi viene fatta saltare da un settore estremista che sull’esasperazione del momento, riesce ad organizzare un corteo che vuole andare alla RAI. Qualcuno, poco dopo, sfascia anche una macchina della RAI, una telecamera e ferisce l’operatore.
Arrivano in forze, approfittando della stupida provocazione, polizia e carabinieri e la carica è evitata per un pelo. I delegati delle varie situazioni, gli operatori della V Lega. giunti proprio allora, e un certo numero di operai riprendono il controllo della situazione, fanno dei cordoni e concordano un percorso di corteo con la polizia: si arriva così a Lingotto, spiegando per strada ai cittadini che l’accordo è stato respinto dalle assemblee al secondo turno.
In serata un comunicato di CGIL-CISL-UIL annuncia che l’accordo si ritiene approvato.
Sempre in serata, riunione in via Porpora dell’apparato torinese della Flm. L’apparato decide di far proprio il comunicato dei confederali. Viene indicata l’esigenza di fare assemblee e di recuperare il rapporto con i Consigli di fabbrica. Nella notte si tolgono i presidi. Solo alla porta 3 di Mirafiori a a Chivasso restano, fino all’alba, i picchetti
18 ottobre: Roma, nasce il governo Forlani, confermati Lagorio alla Difesa, Colombo agli Esteri e Rognoni agli Interni. E’ un quadripartito Dc, Psi, Psdi e Pri. La crisi economica continua a peggiorare, l’inflazione arriva al 21,7%
Il governo: http://www.senato.it/leg/08/BGT/Schede/Governi/0007_M.htm
18 ottobre: Parigi, arrestato il leader di Prima Linea, Marco Dant Cattin. Era latitante dal 31 maggio.
24 ottobre: nell’ambito dell’inchiesta sullo scandalo petroli – che vede impegnate 21 procure in tutta Italia – il giudice istruttore di Torino emette mandati di cattura a carico dell’ex comandante della Guardia di Finanza generale Raffaele Giudice (tessera P2 n° 1634) e del suo capo di Stato maggiore Donato Lo Prete (tessera P2 n° 1600), dell’ex capo del Sid Mario Casardi e dell’ex segretario di Aldo Moro, Sereno Freato.
Francesco Pazienza, collaboratore del Sismi e organizzatore della struttura parallela del servizio denominata Superesse, costituisce a Roma la società a responsabilità limitata Ascofin (Assistenza Commerciale e Finanziaria) con sede in vicolo del Cinque. Pazienza, in società con Sebastiano Lustrissimi, ne è l’amministratore unico. La funzione della società, spiegherà poi Pazienza, è quella di “copertura esterna delle mie attività in nome e per conto del Sismi”. Per ordine del direttore del Servizio generale Giuseppe Santovito, il colonnello Giovanni Cadura e il maresciallo Michelino Starace si occupano di installare nell’ufficio della società apparecchiature telefoniche del Sismi. Lo stesso Santovito ha da poco provveduto a presentare Pazienza come “suo braccio destro” al prefetto Umberto Federico D’Amato, tradizionale addetto ai servizi segreti del ministero dell’interno. Tra i due si stanno sviluppando buoni rappporti, dato che, secondo D’Amato, Pazienza “aveva profonde ed influenti relazioni con lo Sdece (Service de Documentation Exterieure et de Contre-Espionnage), con quello dell’Arabia Saudita e con ambienti americani. Presentò il generale Santovito al capo del servizio francese Alexandre De Marenches (mio buon amico) e frequentava monsignor Achille Silvestrini. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, Pazienza operava per conto del candidato alla presidenza Ronald Reagan direttamente alle dipendenze di Alexander Haig insieme a Michael Ledeen”.
27 ottobre: Nuoro, sommossa nel supercarcere di Nuoro. Assassinati dai compagni due detenuti, forse ritenuti delatori, e ferito il brigatista Roberto Ognibene. Settanta carcerati partecipano alla sommossa chiedendo di essere trasferiti, capeggiati da Roberto Ognibene, Valerio Morucci, Giorgio Piantamone, Alberto Franceschini. La sommossa si conclude con la richiesta, accolta, dei trasferimenti nei penitenziari del continente.
30 ottobre: Roma, Cosimo Todaro e la sua convivente Maria Paxou, ballerina greca, sono uccisi a colpi di pistola. Del duplice omicidio si assumerà la responsabilità Valerio Fioravanti, dei Nuclei Armati Rivoluzionari, definendo l’uomo ucciso un suo informatore.
L’onorevole Pietro Longo, segretario del Psdi (Partito Socialista Democratico Italiano), aderisce alla P2
31 ottobre: la Comunità europea dichiara lo stato di crisi manifesta del settore siderurgico
Novembre: arrestato il brigatista rosso Francesco Aiosa. Farà parte del gruppetto di irriducibili che in carcere rivendicherà l’omicidio D’Antona.
Iraq, l’esercito iracheno occupa il grande porto iraniano di Khorramshahr.
1 novembre: una dichiarazione firmata del cittadino americano John Hall, residente a Trieste, attesta l’appartenenza del veneto Giovanni Bandoli al Trust Exchange Service di Trieste, un’autorimessa – officina riservata a uomini e mezzi dell’esercito degli Stati Uniti. Hall è un agente della Cia, di cui anche Bandoli è collaboratore
3 novembre: Milano, muore Giuseppe Alberganti. E’ stato deputato, senatore della Repubblica e dirigente del PCI. Ha appoggiato le lotte studentesche e operaie della fine degli anni sessanta e dei primi anni settanta. Nel 1976, dopo essersi staccato dal Partito Comunista, diventerà presidente del Movimento Lavoratori per il socialismo (MLS)
4 novembre: Usa, il repubblicano Ronald Reagan vince le elezioni presidenziali, con un programma di restaurazione dei valori tradizionali americani, di riarmo e di confronto duro con l’Urss, di tagli alle tasse per favorire i ricchi e di tagli alla spesa sociale per diminuire gli aiuti alle fasce più povere della popolazione. Con l’elezione di Reagan la CIA riceve un notevole impulso, fondi praticamente illimitati, reclutati molti nuovi agenti, completa libertà d’azione e una rinnovata influenza sulle alte sfere. Suo vice è George Bush, già direttore della Cia, Alexander Haig è nominato segretario di stato. Licio Gelli scrive a Reagan per rallegrarsi: “Mi permetto di consegnarle anche una raccolta di servizi stampa pubblicati – per la maggior parte dietro mia indicazione – in Italia, volti ad informare l’opinione pubblica italiana sulle sue elevate doti di statista e sulle sue indubbie capacità intellettuali e morali”. A sua volta Francesco Pazienza si rallegra con Haig mandandogli un telegramma di felicitazioni per la sua designazione alla segreteria di stato. In Italia, contemporaneamente, si verifica una particolare situazione. Secondo il prefetto Umberto Federico D’Amato, “nelle settimane successive alla vittoria di Reagan ci fu un vuoto di relazioni tra Italia e Stati Uniti perché l’ambasciatore Richard Gardner era molto inviso al nuovo presidente, il quale tagliò subito i rapporti con lui. Così si verificò un fenomeno abbastanza singolare, in un certo senso i rapporti fra la classe politica italiana, il governo e il nuovo gruppo che era andato al potere in America erano tenuti da Michael Ledeen e Francesco Pazienza”. Ossia dal Sismi “non ufficiale”.
Venezia, con una lettera inviata alla redazione del quotidiano Il Gazzettino, la sigla Ludwig rivendica tre delitti avvenuti tra il 1977 e il 1979, fornendo anche una serie di precisi riscontri.
5 novembre: Varsavia, la Corte Suprema approva lo Statuto del sindacato Solidarnosc.
7 novembre: Mosca, l’anniversario della rivoluzione di Ottobre è celebrato senza la partecipazione degli ambasciatori occidentali per protesta contro l’intervento in Afghanistan. Il governo sovietico, per bocca del ministro della Difesa, Ustinov, ammonisce gli americani all’approvazione del Salt 2
Ottaviano (Na) la camorra uccide Domenico Beneventano, medico e consigliere comunale del Partito Comunista
9 novembre: il generale Donato Lo Prete, già vicecomandante della Guardia di Finanza, si sottrae all’esecuzione di un mandato di cattura firmato contro di lui dall’autorità giudiziaria di Treviso per il reato di concussione in riferimento ad una vasta frode petrolifera. L’ufficiale fugge dalla sua abitazione di Roma e si rifugia in Spagna, da dove sarà estradato quasi cinque anni dopo. Lo Prete, associato alla P2, sarà condannato dalla Corte d’assise di Torino.
11 novembre: per ordine dell’autorità giudiziaria di Roma è perquisita nella capitale l’abitazione del generale Gianadelio Maletti, già dirigente nel Sid. Nel corso dell’operazione sono sequestrati numerosi documenti di pertinenza del Servizio. Uno, in particolare, riguarda un elenco di 77 magistrati tenuti sotto controllo: Tra di essi figurano Emilio Alessandrini, Gerardo D’Ambrosio e Rocco Fiasconaro, già titolari a Milano dell’inchiesta sulla strage di Piazza Fontana e gli attentati del 12 dicembre 1969, definiti come appartenenti “al gruppo progressista ironicamente definito, nell’ambiente forense milanese, Armata Brancaleone per il contenuto velleitario ed ideologicamente confuso, ma pur decisamente estremista, delle proprie istanze”. Alessandrini era stato assassinato nel gennaio 1979 da terroristi di Prima Linea.
12 novembre: Milano, Renato Briano, 47 anni, direttore del personale della Magneti Marelli, è assassinato dalle BR. L’agguato avviene sulla Metropolitana, presso la stazione Gorla, sotto la minaccia ai passeggeri della vettura: “Siamo delle BR, non muovetevi”.
13 novembre: Frosinone, quattro membri dell’area delle BR compiono una rapina di 30 milioni di lire. Poco dopo incappano in un posto di blocco dei carabinieri, poco dopo aver compiuto una rapina. Nello scontro a fuoco muore sul colpo Claudio Pallone, 26 anni, studente. Fausto Genoino, 34 anni, disoccupato, muore dopo essere rimasto per più di un mese in coma al Policlinico Gemelli di Roma.
Siena, dopo aver fallito il tentativo di liberare un “camerata prigioniero”, Valerio e Cristiano Fioravanti, Francesca Mambro e Giorgio Vale, dei Nuclei Armati Rivoluzionari, sono intercettati da una pattuglia dei carabinieri che li ferma per un controllo. Per evitare di essere scoperti i quattro disarmano i carabinieri e fuggono.
14 novembre: Roma, il ministro di Grazia e Giustizia Adolfo Sarti chiede al Consiglio Superiore della Magistratura la sospensione provvisoria dalle funzioni e dallo stipendio per l’ex procuratore della Repubblica Giovanni De Matteo (successivamente nominato presidente di sezione della Cassazione) e per il procuratore aggiunto Raffaele Vessichelli. I due alti magistrati sono stati posti sotto accusa per rivelazione di segreti d’ufficio dai giudici bolognesi che conducono l’istruttoria sull’assassinio del sostituto procuratore Mario Amato. Per De Matteo c’è inoltre l’accusa di “omissione o rifiuto in atti d’ufficio”, per avere omesso di adottare le misure tendenti a garantire l’intangibilità della prova, e l’adozione di misura di protezione della vita del giudice Amato dopo le rivelazioni del detenuto Marco Mario Massimi. Il 18 novembre De Matteo e Vessichelli sono interrogati a Bologna dai giudici, che li accusano di aver informato rispettivamente l’avvocato Andriani e il professore Semerari dell’esistenza del rapporto del giudice Amato sul terrorismo fascista a Roma. Anche l’avvocato Andriani, arrestato per favoreggiamento, rivelazione di segreto d’ufficio e calunnia nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio del giudice Amato, è interrogato dai magistrati bolognesi circa il suo comportamento nei confronti del suo assistito Marco Mario Massimi. Il 22 novembre la sezione disciplinare del Csm sospende dalle funzioni e dallo stipendio i due imputati (ai due è concesso un assegno pari a due terzi dello stipendio).
Trento, il giudice Carlo Palermo inizia l’inchiesta sul traffico di armi e droga
16 novembre: nella cattedrale di Saint Patrick a New York, matrimonio di Giuseppe Bono, della famiglia di Bolognetta, assurto al rango di grande trafficante internazionale. Fra gli invitati, i Gambino di Cherry Hill, Antonio Inzerillo, zio di Totuccio, Joe Gangi, Sal Catalano, Cesare Bonventre, Baldo Amato, Filippo Casamento, Gaetano Napoli, Nunzio Guida, gli imprenditori milanesi Luigi Monti e Antonio Virgilio, Stefano Fidanzati, Ugo Tanino Martello.
20 novembre: Pechino, inizia il processo contro la cosiddetta banda dei quattro, di cui fa parte anche l’ex moglie di Mao Jiang Qing. Devono rispondere delle atrocità commesse durante la rivoluzione culturale e di tentato colpo di stato.
23 novembre: l’Italia meridionale è sconvolta da un terremoto del settimo grado della scala Richter. La zona più colpita è l’Irpinia dove il bilancio è drammatico: 6000 morti, oltre 10.000 i feriti e 300.000 senza tetto. I danni sono ulteriormente aggravati dal ritardo e dall’inefficacia dei soccorsi. Lo stesso Presidente Pertini lancia un indignato messaggio alla Nazione. Da segnalare invece la grande prova dio generosità dimostrata dalle migliaia di volontari immediatamente accorsi nelle zone terremotate.
Secondo un documento che verrà trovato in possesso del generale Pietro Musumeci del Sismi, iscritto alla P2, un pronunciamento autoritario sarebbe stato in via di organizzazione subito dopo il terremoto in Campania e Basilicata del 23 novembre 1980 approfittando dei massicci spostamenti di truppe che si avvicendano nel soccorso alle popolazioni colpite. Musumeci, che dirà di avere avuto il documento dal direttore del Sismi generale Giuseppe Santovito (anch’egli nella P2), dispone indagini e approfondimenti utilizzando soprattutto il colonnello Giuseppe Belmonte del Sismi. Nel documento sono indicati come persone sospettate di essere coinvolte nel pronunciamento il comandante dei carabinieri Giuseppe Cappuzzo, il suo capo di stato maggiore generale Mario De Sena, il comandante del Comiliter meridionale generale Nino Lugaresi (successivamente direttore del Sismi) e il generale dei carabinieri Arnaldo Ferrara, consigliere per l’ordine democratico e la sicurezza dello stato del presidente della repubblica Sandro Pertini. La vicenda sarà interpretata in sede giudiziaria come un rozzo tentativo di delegittimare importanti critici e avversari della Loggia P2.
25 novembre: l’autorità giudiziaria di Roma acquisisce la perizia di John Macidull, esperto radarista del Ntsb (National Transportation Safety Board) di Washington, sull’abbattimento dell’aereo di linea DC9 della società Itavia avvenuto nel cielo di Ustica il 27 giugno 1980. In essa è scritto tra l’altro: “Al momento dell’incidente e secondo le informazioni radar, un oggetto non identificato arrivava da ovest in direzione dell’aereo esploso, con il sole a poppa. E l’aereo esploso procedeva in direzione dell’oggetto con l’aereo a prua”.
Washington, il segretario di Stato statunitense Dean Acheson in un memorandum – redatto a suo tempo – per il presidente Harry Truman suggerisce di prendere in considerazione la proposta avanzata dal professor Norman Stamps della Rogers University secondo il quale, in vista della “possibilità che il Vaticano venga occupato dalle truppe comuniste, deve essere presa in seria considerazione la possibilità di invitare il Papa a venire negli Stati Uniti come governo in esilio”.
26 novembre: Milano, quattro carabinieri compiono una perquisizione in una carrozzeria del quartiere Lambrate, sugli sviluppi delle indagini sul sequestro di Simonetta Lorini, rapita il 9 ottobre e liberata il 10 novembre dopo il pagamento di un riscatto di circa 200 milioni di lire. Alla richiesta di documenti due giovani sparano uccidendo il brigadiere Ezio Lucarelli, 35 anni. I due sono terroristi di destra di Terza Posizione i quali, due giorni prima, avevano compiuto una rapina alla gioielleria Geraldo in piazza dei Signori a Treviso, per autofinanziare la loro organizzazione. Autori della sparatoria sono Gilberto Cavallini e Stefano Soderini. Brevemente arrestato il proprietario della carrozzeria Cosimo Simone.
27 novembre: Salerno, Enrico Berlinguer dichiara che il Pci abbandona definitivamente la strategia del compromesso storico per lanciare l’idea, che rimarrà sempre fumosa e indefinita, dell’alternativa democratica.
28 novembre: Roma, dopo 5 anni di rinvii e di polemiche si conclude il processo per la morte di Giannino Zibecchi, il giovane travolto ed ucciso da un camion dei carabinieri durante una manifestazione (v. 17 aprile1975 ndr). La sentenza assolve i tre carabinieri accusati della morte del giovane.
Milano, Manfredo Mazzanti, 54 anni, direttore tecnico della Falck, viene ucciso in un agguato delle Br.
Bari, alcuni terroristi tentano di impadronirsi delle armi dell’agente di polizia Giuseppe Filippo, ma questi reagisce e viene ucciso. I terroristi appartengono a Prima Linea.
Novembre: New York, l’Onu ribadisce la condanna dell’occupazione sovietica, chiedendo il ritiro immediato delle truppe. L’invito non ha alcun seguito. Gli appelli dell’Onu al ritiro delle forze di occupazione saranno reiterati senza fortuna per 7 anni.
1° dicembre: Roma, Giuseppe Furci, 54 anni, direttore sanitario delle carceri di Regina Coeli, è assassinato dalle BR con due colpi di pistola alla nuca.
5 dicembre: si apre a Washington un convegno di due giorni organizzato dal Consortium for the Study of Intelligence sul tema “Covert Action” al quale partecipano, per parte italiana, l’onorevole Francesco Mazzola, sottosegretario democristiano alla presidenza del consiglio delegato al coordinamento dei servizi di sicurezza, e il generale Giuseppe D’Ambrosio, vicedirettore del Sismi (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare) nonchè professore all’Università Cattolica di Milano. Tra gli altri intervenuti figurano Ray Cline, già della Cia (Central Intelligence Agency) e ora membro del Csis (Center for Strategic and International Studies) della Georgetown University, il generale Vernor Walters, Philippe Thyraud de Vosjoli del servizio segreto francese Sdece(Service de Documentation Exterieure et de Contre-Espionnage) e Theodore Shackley anche’egli della Cia. Concluso il convegno l’on. Mazzola si sposta a New York per partecipare a un cena con esponenti politici locali e rappresentati italiani. Alla cena partecipa anche Franceso Pazienza.
7 dicembre: intervistato da Alfredo Raichlin, Enrico Berlinguer parla per la prima volta di “questione morale” https://www.enricoberlinguer.it/enrico/scritti/la-nostra-proposta-di-governo/
8 dicembre: il primo ministro inglese Margaret Thatcher si reca a Dublino, insieme ad altri membri del governo, per condurre colloqui con il suo omologo irlandese Charles Haughey e altri membri del governo irlandese. Si tratta della prima visita a Dublino da parte di un Primo Minstro inglese dal 1921. Tuttavia la questione di maggior rilievo nei rapporti tra i due paesi, ovvero l’assetto costituzionale dell’Irlanda del Nord, non viene affrontata nel corso dell’incontro
11 dicembre: Milano, in un scontro a fuoco con i carabinieri rimangono uccisi due brigatisti rossi: Roberto Serafini, 30 anni, e Walter Pezzoli, 25 anni. Roberto Serafini, ex redattore della rivista Rosso, leader dell’Autonomia operaia organizzata, amico intimo di Toni Negri, poi militante delle Formazioni comuniste combattenti (Fcc) di Corrado Alunni, e infine militante di Prima Linea, confluito, poi, nelle BR assieme ad altri. Facevano parte della colonna Walter Alasia.
Milano, uscito da poco dallo stabilimento della Breda e in attesa di prendere l’autobus, Maurizio Caramello, dirigente dell’Italtrafo, viene aggredito da un terrorista che gli spara ferendolo alle gambe. Rivendicano l’azione le Br (Brigate Rosse)
Pagani (Sa), Marcello Torre, avvocato ed esponente della Democrazia Cristiana, è ucciso dalla Camorra. Eletto sindaco di Pagani, si oppone fermamente alle infiltrazioni camorristiche nella gestione del dopo terremoto. Questa sua fermezza gli costa la vita. Per l’omicidio la Corte di Assise di Appello di Salerno condannerà all’ergastolo Raffaele Cutolo il 10 dicembre 2001, sentenza confermata dalla Corte di Cassazione il 4 giugno 2002. Cutolo è indicato come mandante del delitto mentre Francesco Petrosino è ritenuto l’esecutore materialewww.wikiwand.com/it/Marcello_Torrewww.avvenire.it/opinioni/pagine/un-sogno-di-unit-e-civilt-lezione-del-sindaco-gentilehttps://www.memoriainmovimento.org/newsletter-issue/una-strada-dedicata-marcello-torre-un-piccolo-passo-favore-dellantimafia-sociale
12 dicembre: Roma, il magistrato Giovanni D’Urso, addetto alla gestione delle carceri presso il ministero della giustizia, viene sequestrato nei pressi di casa da terroristi delle Br. Saranno gli stessi, qualche ora dopo, a darne notizia telefonando a un giornale. L’operazione, diretta da Giovanni Senzani, ha l’obbiettivo di ottenere vantaggi per i terroristi detenuti. In particolare si chiede la chiusura del carcere di massima sicurezza dell’Asinara, richiesta accolta dal ministro della giustizia Adolfo Sarti alla vigilia di Natale. Dopo avere ottenuto la pubblicazione dei loro comunicati, i terroristi liberano il magistrato il 15 gennaio 1981.
Il terrorista turco dell’organizzazione Lupi Grigi, Mehmet Ali Agca, latitante condannato a morte nel suo paese, lascia la Turchia fornito di denaro e di documenti falsi procuratigli da compiacenti protettori e viaggia in Africa e in Europa. Proveniente dalla Turchia sbarca a Palermo. Si sposterà poi nei mesi successivi tra Napoli, Roma, la Svizzera, l’Ungheria, l’Austria, le Baleari e di nuovo l’Italia, dove all’inizio del maggio 1981 prenderà alloggio a Roma.
17 dicembre: l’Itavia diffonde un comunicato nel quale afferma che solo un missile può aver provocato la strage di Ustica
Riferendo alla Camera sul disastro dell’aereo di linea DC9 della società Itavia precipitato nel mare di Ustica il 27 giugno 1980 il ministro dei trasporti Rino Formica dichiara: “Credo che quella del missile resti un’ipotesi più probabile delle altre della collisione e del cedimento strutturale”. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Francesco Mazzola chiede quindi al prefetto Walter Pelosi che presiede il Cesis di approfondire la questione ricevendo la seguente risposta: “E’ una tesi fantasiosa, è un cedimento strutturale”. Il giorno precedente l’intervento alla Camera, a Formica ha scritto il presidente della società Itavia Aldo Davanzali affermando di avere la certezza che il DC9 è stato abbattuto da un missile lanciato da un aereo. Dall’autorità giudiziaria di Roma Davanzali viene indiziato del reato di diffusione di notizie tendenziose ed esagerate atte a turbare l’ordine pubblico.
Giugliano (Na), durante un conflitto a fuoco tra sicari della camorra è uccisa Filomena Morlando. 25, insegnante, stava rientrando nella propria abitazione quando è capitata in mezzo alla sparatoria. L’obiettivo dei sicari, Francesco Bidognetti, detto “Cicciott’ ‘e mezzanotte”, sfuggito all’agguato, sarebbe poi diventato uno dei capi del clan dei Casalesi
18 dicembre: Roma, formato il governo presieduto dal democristiano Arnaldo Forlani. E’ un quadripartito Dc, Psi, Psdi e Pri. Emilio Colombo ministro degli Esteri, Virgilio Rognoni degli Interni e il socialista Lelio Lagorio della Difesa.
Mosca, muore a 77 anni l’ex Primo ministro sovietico Alexej Kossighin.
19 dicembre: Roma, presso la presidenza del Consiglio si riunisce il Ciis (Comitato Inteministeriale per l’Informazione e la Sicurezza). Nel corso della riunione il ministro della difesa Lelio Lagorio esclude che un missile delle forze armate italiane o della Nato abbia potuto provocare il disastro dell’aereo di linea Dc 9 della società Itavia precipitato nel mare di Ustica il 27 giugno 1980. Ventiquattr’ore prima il Sismi (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare) ha fatto pervenire al sottosegretario alla presidenza del consiglio Francesco Mazzola un appunto in cui si dava conto che il Sios dell’Aeronautica militare diretto dal colonnello Zeno Tascio era orientato verso l’ipotesi del cedimento strutturale.
Un gruppo di terroristi dei Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari) rapina una gioielleria a Treviso. Tra di essi è Cristiano Fioravanti, che farà poi i nomi degli altri rapinatori: il fratello Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Gilberto Cavallini, Giorgio Vale, Pasquale Belsito, Fiorenzo Trincanato, Stefano Soderini e Andrea Vian, tutti nella veste di rapinatori ed organizzatori. I preziosi saranno ricettati da Angelo Manfrin.
Alcuni rapinatori si introducono a Roma nello studio-abitazione di un avvocato, immobilizzano i presenti e fanno razzia di gioielli e pellicce. Durante la fuga vengono intercettati per la strada da un carabiniere, che riesce a bloccare un rapinatore.
20 dicembre: Vicenza, in una zona solitamente frequentata da prostitute viene trovato il corpo morente di Maria Alice Beretta, colpita con una scure. Morirà il giorno dopo in ospedale. E’ un nuovo delitto di Ludwig.
Una violenta sparatoria tra polizia e terroristi avviene in una strada di Napoli. Due terroristi sono catturati. Sono Federica Meroni e Marco Fagiano, di Pl (Prima Linea).
24 dicembre: Roma, arrestato, nell’ambito dell’inchiesta sullo scandalo petroli, il generale Raffaele Giudice, già comandante della Guardia di Finanza
Il penitenziario dell’Asinara (Sassari) viene chiuso.
28 dicembre: nel carcere di massima sicurezza di Trani, dove sono detenuti molti appartenenti a organizzazioni terroristiche, scoppia una rivolta. A innescarla sono inizialmente Francesco Piccione, Claudio Piunti e Carlo Picchiura, delle Br (Brigate Rosse). Ben presto la rivolta si estende coinvolgendo anche molti detenuti comuni che, in possesso di punteruoli, coltelli improvvisati ed esplosivo, prendono in ostaggio diciotto guardie. Il giorno successivo forze di polizia, calate anche sui tetti del penitenziario, riprenderanno il controllo della situazione. Il bilancio sarà di molti feriti. Sarà sedata il 29 dall’intervento dei Nocs.
31 dicembre: Roma, il generale dei carabinieri Enrico Galvaligi, 61 anni, già braccio destro di Dalla Chiesa e responsabile dell’Ufficio coordinamento degli istituti carcerari, è assassinato dalle Br.
Venezia, a seguito della decisione della Montedison di scorporare le sue attività industriali, nasce la Fertimon, società operante nella produzione di fertilizzanti, i cui stabilimenti sono in parte a Marghera.