1 luglio: Delfo Zorzi parte per il Giappone grazie a una borsa di studio. Vi resterà fino alla primavera avanzata del 1973, quando tornerà in Italia per assolvere al servizio militare. Negli anni successivi si trasferirà definitivamente in Giappone. Prenderà la cittadinanza giapponese, sottraendosi così alla giustizia italiana
7 luglio: Salerno, violenta zuffa tra neofascisti, tra i quali Carlo Falvella e Giovanni Alfinito, e alcuni anarchici. Al termine Falvella, vicepresidente dell’organizzazione universitaria del Msi resta ucciso da una coltellata attribuita all’anarchico Marini. In appello, Marini sarà condannato a nove anni per omicidio preterintenzionale.
8 luglio: Trieste, denunciati per ricostituzione del Partito fascista: Ugo Fabbri, Gabriele Forziati, Francesco Neami, Gianfranco Sussich, Manlio Portolan, Claudio Scarpa, Gianfranco Bernardi, Vincenzo Chila, Ernesto Franzutti, Fabio Palcic, Augusto Zugliani, Giovanni Mauro, Walter Jenesic, Dario Fabrio. Fabbri, Portolan e Neami hanno varie denunce a carico per attentati a sedi di partiti, giornali, abitazioni. Un testimone di quei fatti sarà trovato impiccato in un fienile: caso archiviato come suicidio.
11 luglio: campo paramilitare di Avanguardia Nazionale a Malga Craun di Mezzocorona in provincia di Trento. Pochi gli identificati: Mario Ricci (Trento), Gian Paolo Scarpa (Trieste, fratello di Claudio che, insieme a Gianfranco Sussich, farà in tempo a fuggire, nel 1974, da una delle basi milanesi di Fumagalli).
16 luglio: nel cimitero di Costermano (Vr), vicino al Lago di Garda, si tiene un raduno – commemorazione degli Stahlhelm (Elmi d’acciaio, associazione di ex combattenti nazisti). Sono presenti: il presidente della sezione italiana Giampaolo Porta Casucci (alias comandante Von Korfino), il vice presidente Duilio Coccoli, il colonnello Fabbri (Arditi d’Italia, Bergamo), Aldo Penasa (Arditi d’Italia, Verona), il cavaIier Zampini, il tenente colonnello Spadafora, il cavalier Umberto Rosi (Ordine del combattentismo attivo di Bergamo), il capitano Lodovico Jemelik (realizzatore del cimitero di Costermano), Lea Cabriolin (Arditi d’Italia, Verona). Il maggiore Amos Spiazzi, in servizio attivo in una caserma di Verona, tiene il discorso ufficiale.
23 luglio: scoperti campi paramilitari ad Adrano (Ct), grosso centro agricolo in provincia di Catania, alle falde dell’Etna. Altri campi sono organizzati a Ficarazzi, Biancavilla, Nicosia e Bronte. Negli stessi giorni l’ordinovista catanese Remo Putti è sorpreso a rubare armi in un deposito dell’esercito a Catania. Contemporaneamente Pierluigi Concutelli e Guido Virzì sono i responsabili politici e militari del campo di Curra di Mare – Menfi (Agrigento). Concutelli a Palermo è collegato, oltre che a Virzì, con Alfio Lo Presti, Guido Lo Porto (poi deputato missino e di An), Ferdinando Mistretta: sono tutti frequentatori del poligono di Bellolampo, nei pressi di Palermo. Il campo è inaugurato dall’onorevole Grammatico, capogruppo missino all’Assemblea regionale siciliana.
24 luglio: Roma, l’ammiraglio Eugenio Henke è nominato capo di Stato Maggiore dell’Esercito. Sostituisce il generale Enzo Marchesi. Il generale Andrea Cucino, uomo di Andreotti, è nominato segretario generale del ministero della Difesa. In ottobre Ugo Ricci, a soli 50 anni, sarà promosso generale e mandato a comandare la XXI zona militare di Salerno.
Si costituisce la federazione unitaria CGIL CISL e UIL.
25 luglio: Parma, assassinato Mario Lupo, militante di Lotta Continua. Per l’omicidio saranno condannati i fascisti Edgardo Bonazzi, Andrea Ringozzi, Pierluigi Ferrari, Luigi Saporito. Bonazzi. Saporito e Ringozzi, durante la loro fuga, si fermano prima a Perugia e poi a Roma alla redazione de Il Tempo.
Lugano, arrestati Edward Lambadaris e Francoise Nahon (v. Luberti – crono 1971)
27 luglio: Torino, spiccate oltre 500 denunce contro esponenti di Lotta Continua “per aver svolto propaganda sovversiva al fine di instaurare con la violenza la dittatura di una classe sociale sulle altre e di sovvertire gli ordinamenti economici e sociali dello Stato”. Tra i denunciati: Guido Viale, Luigi Bobbio, Giorgio Lovisolo, Fabio Levi, Massimo Negarville, Laura De Rossi, Alvar Berlando, Giuliano Mochi Sismondi.
Roma, il vescovo Ugo Poletti scrive in una lettera al presidente del Consiglio Giulio Andreotti: “Persone amiche mi pregano di segnalare personalmente a lei il generale di corpo d’armata Raffaele Giudice, egli sarebbe nella terna per la nomina a comandante della Guardia di Finanza. Veda se può favorire la sua candidatura. Mi assicurano che è persona molto degna”. Andreotti risponderà a Poletti cinque giorni dopo: “Non mancherò di vedere che cosa si possa fare”. Giudice sarà nominato comandante della Guardia di Finanza nel luglio 1974. Risulterà poi associato alla P2 .
2 agosto: Milano, attentati alla federazione milanese del MSI e alla redazione del Candido.
Gheddafi propone all’Egitto l’unificazione, a partire dall’anno successivo, con la Libia.
4 agosto: attentato di Settembre Nero all’oleodotto a San Dorligo, tra Trieste e il confine jugoslavo. Alcune cariche esplosive sistemate durante la notte fanno saltare in aria tre cisterne di greggio del deposito costiero di San Dorligo, da dove parte l’oleodotto transalpino che porta il greggio a Monaco di Baviera. Settembre Nero è una delle organizzazioni più ambigue del terrorismo arabo. Si dice che sia finanziata dalla Libia, ma è bene notare che l’85 per cento del petrolio che transita dall’oleodotto proviene proprio dalla Libia. Secondo indiscrezioni di fonte jugoslava, Settembre nero, organizzazione ritenuta tra l’altro infiltrata e manovrata dai servizi israeliani, ha stretto solide alleanze con Ordine nuovo, Avanguardia nazionale, Lotta di popolo, i gruppi neonazisti tedeschi e gli ustascia. E questo attentato sembra inquadrarsi alla perfezione nel programma terroristico degli Ustascia. Il 15 luglio, proprio a Trieste, sono stati diffusi dei volantini firmati Forze rivoluzionarie croate, nei quali si può leggere: “(…) Noi non colpiremo i figli onesti del popolo croato, ma non avremo pietà, liquidandoli ad uno ad uno, per gli scherani di Tito, i serbocomunisti, i traditori. Crediamo in Dio e nel futuro della Croazia” (cfr. L’Unità 21 settembre 1972). Lo stesso giorno gli Ustascia fanno esplodere un ordigno al consolato jugoslavo di Monaco di Baviera. Le indagini procedono a rilento. In soccorso degli investigatori italiani arriva la polizia francese. Vengono indicati come responsabili dell’attentato Therese Lefebvre, Domique Iurilli e due algerini: Chabane Kadem e Mohamed Boudia, poi morto nel 1973 in un altro attentato. Nel maggio del 1977 vengono rinviati a giudizio insieme all’italiano Ludovico Codella. Si tratta di un “processo alle ombre” nel quale i tre stranieri vengono condannati in contumacia a 22 anni e Codella, che verrà poi assolto in appello, a due. Il 9 marzo del 1973 erano stati emessi 5 mandati di cattura nei loro confronti. Codella, aiuto regista romano, è definito il referente italiano di Settembre nero. Per l’ufficio politico della questura di Roma “apparteneva a Lotta Continua, ma ne sarebbe uscito qualche anno fa”. Il 16 marzo, sempre del 1973, sarà arrestato, a Roma, per complicità Pierluigi Moretti di 33 anni.
10 agosto: campo paramilitare di Ordine nuovo a Forte Parmand di Salbentrand in alta valle di Susa. Organizzatore e responsabile politico del campo: Salvatore Francia. Tra i partecipanti Adriana Pontecorvo, Vittorio Ambrosini, Pietro Gibbin e Giuseppe Stasi. In luglio erano stati scoperti altri campi a Zafferana Etnea e a Menfi.
12 agosto: scoperto campo paramilitare ad Affile di Subiaco (Roma). Nel panorama italiano, Affile è un paese sicuramente anomalo: dodici consiglieri comunali su 15 sono missini. Il sindaco Luigi Ciuffo è chiamato “Sindaco – podestà”. Il campo è organizzato sotto l’egida della Fncrsi di Roma presieduta dal colonnello Aurelio Languasco. Ad Affile sono di casa Rauti e Borghese. Nello stesso periodo Europa Civiltà organizza campi nell’alta Sabina.
Arrestato un commerciante egiziano che opera a Limbiate (Mi). Nel suo magazzino sono trovate una ventina di casse che avevano contenuto balistite in tavolette, una radio ricetrasmittente, una valigetta con una pistola a canna lunga e un centinaio di detonatori. Lo stesso giorno è a Milano il Pm di Trieste, Brencic, che indaga sull’attentato all’oleodotto di San Dorligo.
16 agosto: nel deposito bagagli di un Boeing della compagnia israeliana El AI, partito da Fiumicino, esplode un mangianastri pieno di tritolo. Solo lievi danni. Il mangianastri è stato regalato a due ragazze inglesi (tra i passeggeri) da due amici occasionali conosciuti a Roma: due arabi giunti in Italia dalla Iugoslavia.
Palermo, Francesco Scrima e Stefano Giaconia, su ordine dei corleonesi e dei loro alleati, fra i quali Calò e Ganci, rapiscono Luciano Cassina, figlio dell’imprenditore Arturo. Per la sua liberazione saranno pagati un miliardo e trecento milioni.
20 agosto: evadono dal carcere svedese di Kemia, considerato il più sicuro di Svezia, insieme ad altri 13 detenuti, due ustascia: Miro Baresic e Adjelco Brajcovic, condannati all’ergastolo per l’uccisione dell’ambasciatore jugoslavo a Stoccolma nell’aprile del 1971.
Lo stesso giorno sono arrestati a Roma due giordani, presunti attentatori del Boeing 707 dell’El Al. Nel loro appartamento viene trovato materiale definito dalla polizia interessante. Erano appena rientrati da Venezia. Si profila un possibile collegamento con l’attentato all’oleodotto e la strage di Lod.
22 agosto: il Comitato Olimpico Internazionale espelle per razzismo la Rhodesia e la esclude dai giochi olimpici che si stanno per inaugurare a Monaco di Baviera.
23 agosto: ore 22,30 attentato alla linea ferroviaria Sondrio – Colico nel tratto Barbenno – Castione. Saltano 50 centimetri di binario. Un convoglio sfugge per pochi minuti, un altro è fermato appena in tempo: un macchinista sente l’esplosione e riesce, oltre che a fermare in tempo il treno, a dare l’allarme alla stazione di Barbenno. Dalle indagini si stabilisce che I’obiettivo era il convoglio e non il binario.
24 agosto: San Donà di Piave (Ve), una intera famiglia è uccisa, nella propria auto, con una pistola munita di silenziatore. Muoiono Stiephan Sevo, la sua compagna Tatiana e la figlia di quest’ultima di soli nove anni. I due hanno un ruolo di primo piano nell’organizzazione ustascia. “Gli Ustascia puniscono con la morte i traditori”, è in questo lo slogan pubblicato sui periodici dell’organizzazione la chiave del triplice omicidio? Sidicich pare fosse la loro guardia del corpo. Se è così, perché si è allontanato? Si sentivano forse già al sicuro? Da chi? Da cosa?
25 agosto: Parma, un gruppo di neofascisti aggredisce Mariano Lupo, militante di Lotta Continua, uccidendolo a coltellate. L’omicida è Edgardo Bonazzi, con lui sono Andrea Ringozzi, Pier Luigi Ferrari, Luigi Saporito, consigliere comunale del Msi a Torre Annunziata, Ettore Croci, Ennio Magnani e Antonio Tommaselli. Saranno condannati soltanto Bonazzi, Ringozzi e Saporito.
Torino, Salvatore Francia, dirigente torinese di Ordine Nuovo, è arrestato nella propria abitazione per ordine della Procura della repubblica. Al momento dell’arresto si accerterà la presenza nell’abitazione di Giancarlo Cartocci, ordinovista di Roma. Francia sarà poi scarcerato quattro mesi dopo “per mancanza di sufficienti indizi” dalla sezione istruttoria della Corte d’Appello di Torino, che tra l’altro sancirà: “Rispetto all’attività del movimento Ordine Nuovo non può ravvisarsi ricorrere ricostituzione del disciolto partito fascista”.
26 agosto: Bardonecchia, scoperti campi paramilitari organizzati dalla cellula ordinovisti torinese.
La Cina si oppone all’ingresso del Bangladesh nell’ONU.
Monaco di Baviera, si aprono le XX Olimpiadi che passeranno alla storia per il raid terroristico palestinese del 5 settembre, che provoca la morte di 11 atleti israeliani, cinque terroristi e un agente di polizia. Un commando di otto palestinesi penetra negli alloggi della squadra israeliana, uccide due atleti prendendone in ostaggio altri nove. I terroristi vengono scortati in elicottero all’aeroporto, ma cadono in una imboscata che si trasforma in un massacro: muoiono tutti gli ostaggi, cinque terroristi e un poliziotto. Le Olimpiadi proseguono.
27 agosto: Parma, al temine di una imponente manifestazione di protesta contro l’uccisione di Mariano Lupo, è assalita e distrutta la sede della federazione del MSI. Il giorno successivo oltre 30.000 giovani partecipano ai funerali del giovane assassinato.
28 agosto: Milano, emesso un mandato di cattura per Freda e Ventura, per la strage di Milano. E’ firmato da Gerardo D’Ambrosio su richiesta dei Pm Alessandrini e Fiasconaro.
29 agosto: Genova, Enrico Mezzani uccide in piazza Campo, Salvatore Volpe, 20 anni, detto O’Tarantino. Mezzani, che tra l’altro è amico di Augusto Viel, è un’infiltrato ed è quell’Ulisse che con le sue soffiate ha portato all’arresto di Vittorio Togliatti, Ciruzzi e Marisa Calimodo e all’emissione di un nuovo mandato di cattura per Lazagna. Prima di consegnarsi alla polizia ha parlato a lungo con il capo della squadra politica Catalano. Marisa Calimodo rimanda ad un’altra storia pisana dove è collegata con Alessandro Corbara, ambigua figura di ex psiuppino ed ex comunista, in rapporti con Raffaele Bartoli del MAR. Corbara è stato arrestato per l’omicidio di Luciano Serragli (cfr. giornali 12.11.72).
Bologna, arrestati per possesso di armi Daniele Manola 24 anni, Annibale Ravasi 24 anni di Lecco e Gianni Manini di 23 anni. Denunciata anche la ventiduenne Anna Bulgarelli. Manola è figlio di quel Mario citato nel Dossier Due Torri e nella cui cantina sono state trovate le armi. Mario Manola fa parte dei Volontari nazionali del MSI e da un anno vive e lavora in Francia.
Agosto – settembre: le BR decidono di “dividersi per moltiplicarsi”, sul modello dei Tupamaros argentini.
Settembre: Pippo Calderone si installa al vertice catanese di Cosa Nostra. Il fratello Nino è il vice e rappresentante della famiglia, Nitto Santapaola capodecina
5 settembre: Roma, nello studio del notaio Giulio Cianci (lo stesso presso il quale Borghese ha formalizzato la fondazione del Fronte Nazionale) viene costituito il Cises (Centro italiano di sviluppo economico e sociale). Scopo sociale della neonata società: creazione e gestione di iniziative economiche di ogni tipo in Italia e all’estero. Indirizzo: via Sicilia 42.Nello stesso stabile abita Romano Coltellacci e presso di lui ha sede la Mondial Import-Export, costituita nel 1969 e coinvolta in un vasto traffico di armi. Il capitale sociale della neonata società, un milione, è versato dal consulente assicurativo Alberto Pierella di Roma. Ex repubblichino, è tra i 61 fondatori del Cises. Di questi 61 fondatori ben 34 hanno militato nella Repubblica di Salò. Il Cises si rifà al programma della Rsi ed è, in sostanza, una delle varie attività finanziarie messe in moto dall’ex ministro delle finanze della Rsi Gaetano Pellegrini Giampietro il quale, del Cises, diventa Consigliere delegato.
6 settembre: nuovo attentato sulla linea ferroviaria Sondrio – Tirano, il località Davaglione
8 settembre: l’incendio provocato dal lancio di bottiglie incendiarie contro la sinagoga di Padova segna l’esordio del Comitato di solidarietà con Freda, i cui aderenti lasciano su un muro della sinagoga la scritta “Viva Freda guerrigliero della resistenza palestinese”. Il primo ciclostilato del Comitato sarà spedito un mese dopo da Verona, annunciando che “si intende dare inizio ad una serie di iniziative volte a svelare i retroscena e le manovre delle forze politiche che hanno inteso colpire le destre”
14 settembre: segnalata a Modena la presenza di Costantino Plevris, agente dei servizi segreti greci. In precedenza era stato a Milano e Perugia. A Modena si incontra, oltre che con studenti greci, con il dirigente giovanile missino Pietro Cerullo.
15 settembre: Parigi, incontro segreto tra il Segretario di Stato americano Kissinger e il negoziatore nordvietnamita Le Duc Tho.
16 settembre: Planegg, nelle vicinanze di Monaco di Baviera, si svolge il 1° congresso giovanile nazionale europeo.
18 settembre: Vigevano, sequestrato l’industriale Pietro Torrielli. Secondo il giudice milanese Turone, Torrielli è il primo sequestrato dalla mafia nel Nord Italia. Verrà rilasciato il 7 febbraio 1973. Nel sequestro saranno implicati uomini tutti legati a Leggio: Francesco e Michele Guzzardi, titolari di un’impresa edile a Trezzano sul Naviglio (Michele è fidanzato della figlia del custode di casa Torrielli), i Ciulla, gli Ugone e i Taormina di Treviglio. Questi ultimi sono molto legati ad uno dei luogotenenti di Leggio, Pullarà, titolare di una bottiglieria a Milano.
20 settembre: Milano, tre avvisi di rato per omissione di atti d’ufficio nelle indagini su piazza Fontana sono emessi dal giudice istruttore Gerardo D’Ambrosio, su richiesta dei sostituti Fiasconaro e Alessandrini, nei confronti di Elvio Catenacci, Bonaventura Provenza e Antonino Allegra. Il 25 successivo il procuratore della repubblica di Milano Isidoro Alberici estromette dall’inchiesta il sostituto Fiasconaro.
21 settembre: Sardegna, gli Stati Uniti impiantano una base per sommergibili nucleari nell’isola della Maddalena.
23 settembre: il fascista Gianni Nardi, insieme a Bruno Stefano e Gundrum Kiess, è indiziato di reato per l’uccisione del commissario Calabresi.
Ottobre: durante una visita alla base di Gladio di Capomarrargiu, gli agenti della Cia Sedanoui e Stone sollecitano un impegno di Gladio nella lotta contro la sinistra.
29 settembre: Monaco di Baviera, davanti a un notaio viene è autenticare la firma che Marco Pisetta, infiltrato nelle prime organizzazioni terroristiche di estrema sinistra, ha posto sotto un corposo memoriale di oltre novanta pagine scritto di suo pugno in una villetta a Pochi di Salorno, in provincia di Trento. Il memoriale è ricco di episodi, personaggi e di intenzioni future delle Brigate Rosse, ma soprattutto coinvolge esponenti che fanno parte del Pci o gli sono vicini. E’ una provocazione e lo affermerà lo stesso Pisetta, che ritratterà pubblicamente il memoriale: “Scrissi il memoriale citando alcuni fatti veri ma soprattutto aggiungendo nomi e circostanze che mi suggeriva un colonnello dei carabinieri”. Il colonnello è Michele Santoro, comandante dei carabinieri di Trento, che ha la collaborazione del Sid, in particolare del capitano Antonio Labruna. Redatto il memoriale Pisetta, sul quale pende un mandato di cattura, viene nascosto all’estero.
Ottobre: Roma, riunione del Blocco nazionale per la difesa del progresso sociale nell’ordine e nella libertà, promosso dal principe Alliata di Montereale e dal generale Francesco Nardella. Sono presenti: Ildegonda Tommasini, Ester Caracciolo, Edith Toussan Mingoni (Msi), Giuseppe Biagi (Italia Unita), Domenico Sandulli, Amilcare Rossi, Pietro Sangiorgi (direttore Primalinea), Antonio Pederzoli, Mario Ugo Jovene, Angelo Pitoni, Mario Vaselli, Piero Bologna, Gino Ragno, Nino Guglielmi, Nino D’Aroma, Amilcare Marescalchi.
1 ottobre: Padova, tre sottoufficiali del locale Centro di controspionaggio del Sid, diretto dal maggiore Giuseppe Bottallo, prendono contatto con il neofascista padovano Gianni Casalini, inserito nel gruppo di Franco Freda e Giovanni Ventura, e gli propongono di essere “fonte” del servizio col nome in codice Turco. Casalini accetta e trasmetterà numerose e importanti informazioni, anche sul Movimento Politico Ordine Nuovo di Mestre.
Secondo dichiarazioni rese in contesti giudiziari diversi da Vincenzo Vinciguerra e Guido Giannettini, pochi giorni dopo il dirottamento di Ronchi dei Legionari (6 ottobre 1972) il capitano del Sid Antonio Labruna incontra a Padova Massimiliano Fachini e gli dice: “Ora basta fare fesserie”, ritenendo evidentemente che il gruppo del Movimento Politico Ordine Nuovo di Udine dipendesse gerarchicamente da Fachini. Giannettini dichiarerà di avere fatto da mediatore per favorire l’incontro tra i due.
Rimini, si apre un convegno di studi e di aggiornamento indetto dal Centro di studi politici e costituzionali di Roma presieduto dal professor Giacinto Auriti sul tema: “Sulle frontiere della guerra ideologica per un cultura di forza”. Tra l’altro, Auriti afferma che “L’Occidente vive nell’angoscia dell’ineluttabile sotto l’incubo del razionalismo liberale e della rivoluzione marxista, le due facce della medesima egemonia massonica. Il fascismo ha difeso i valori del diritto naturale”. Il professor Carmelo Ottaviano sostiene quindi che “fino a quando i parlamenti democratici ammetteranno nel loro seno i partiti socialista e comunista saranno parlamenti menzogneri, parlamenti di burletta, teatri di parolai”. Gli fa eco Agostino Greggi, secondo il quale “non basta essere anticomunisti, bisogna essere antisocialisti”. Un’altra lezione è svolta da Adelchi Perissinotto e ha per tema la “diabolica congiura della finanza ebraico-massonica” con la denuncia della “strategia culturale dei due ebrei, David Ricardo e Karl Marx, portata avanti dalle logge massoniche bramose del potere e della ricchezza”. Conclude padre Giovanni Scantamburlo: “Schiavitù e morte, tale è la realtà del mondo non cristiano sotto la pressione del dispotismo economico e politico”.
2 ottobre: i segretari dei sindacati metalmeccanici Bruno Trentin (Fiom), Pierre Carniti (Fim) e Giorgio Benvenuto (Uilm), presentano la piattaforma per il contratto di categoria: inquadramento unico per operai e impiegati, aumenti salariali e delle ferie uguali per tutti e migliori controlli sull’ambiente di lavoro.
3 ottobre: Kennedy doveva essere assassinato a Parigi il 31 maggio del 1961: si sarebbe creduto un errore, un fallito attentato dell’Oas contro De Gaulle. L’omicidio sarebbe stato ordinato da un’associazione segreta statunitense. Lo rivela il mancato autore, Josè Luis Romero, ex paracadutista ed ex comandante dei Commandos Delta dell’Oas. Dopo essere stato volontario in Viet Nam e Algeria, Romero fa l’allevatore in Sud America dove viene contattato da un certo Mike, consigliere del consolato Usa ad Algeri.
6 Ottobre: Ivano Boccaccio, ex paracadutista aderente al Movimento Politico Ordine Nuovo di Udine, con un paracadute nella valigetta e in tasca una pistola datagli da Carlo Cicuttini, segretario della sezione del Msi di San Giovanni al Natisone (Udine) nonchè ordinovista, e una bomba a mano, si imbarca all’aeroporto di Ronchi del Legionari (Gorizia) sul “Fokker” dell’Ati diretto a Venezia. Minacciando i piloti li costringe a invertire la rotta e a rientrare a Ronchi. Per liberare i passeggeri chiede 200 milioni e un aereo per fuggire al Cairo. Verso le 18 Boccaccio accetta di scambiare la vita dei passeggeri con 3800 litri di kerosene, ma con uno stratagemma se ne va anche l’equipaggio. Favorita dal buio la polizia si avvicina all’aereo, apre il fuoco e uccide Boccaccio. Delle indagini si occupano anche il colonnello Dino Mingarelli e il capitano Antonino Chirico dei carabinieri di Udine, già impegnati nell’inchiesta sulla strage di Peteano del 31 maggio precedente. Dirà Vinciguerra: “Non erano trascorsi molti giorni dalla data del dirottamento aereo che Pierluigi Gianmarinaro, ordinovista di Aviano, venne a trovarmi per incarico di Carlo Maria Maggi, ordinovista di Mestre. Mi raccontò che Maurilio Tadiotti si era messo a parlare, a Trento, con un camerata che di mestiere faceva il confidente della Guardia di Finanza. A costui Tadiotti aveva raccontato che ero responsabile dell’attentato di Peteano e che sapevo anche che il gruppo di Padova era responsabile della strage di piazza Fontana a Milano”. La Corte d’assise d’appello di Trieste condannerà Cicuttini, latitante in Spagna, a 11 anni di carcere; stessa pena per Vinciguerra (assolto in primo grado) anch’egli latitante.
11 ottobre: attentato alla linea Milano – Colico – Sondrio, nei pressi di Sassello. Tranciata una rotaia e divelte alcune traversine.
13 ottobre: il processo per la strage di Piazza Fontana viene trasferito a Catanzaro.
15 ottobre: Peschiera del Garda, congresso della Fncrsi. Eletto presidente Rinaldo Barbesino con Nedi Gurgo vice.
16 ottobre: Roma, assassinato il giordano Abdel Wael Zwaiter, dirigente dell’organizzazione palestinese Al Fatah e impiegato presso l’ambasciata della Repubblica Araba di Libia. Ad ucciderlo sono agenti del Mossad, IL servizio segreto di Israele. Contro alcuni di essi l’autorità giudiziaria di Roma firmerà dei mandati di cattura che resteranno comunque senza esecuzione.
22 ottobre: i treni che portano 50.000 lavoratori a Reggio Calabria per una grande manifestazione popolare in occasione della conferenza di CGIL CISL e UIL sul Mezzogiorno, subiscono sette attentati con bombe ad alto potenziale per un totale di 20 chili di esplosivo usato, piazzate nei vagoni e sui binari, 3 di esse esplodono a Fossanova , Cisterna e Valmontone
http://www.strisciarossa.it/22-ottobre-1972-a-reggio-calabria-il-sindacato-unito-sfida-le-bombe-fasciste/
https://ytali.com/2020/06/21/tornate-in-russia-1972-a-reggio-nei-giorni-della-rivolta/
http://www.inchiestaonline.it/lavoro-e-sindacato/giuliano-cazzola-1972-i-metalmeccanici-e-lepopea-di-reggio-calabria/
I Treni Per Reggio Calabria Francesco De Gregori – Giovanna Marini
https://www.youtube.com/watch?v=-_CDVhdDamU
26 ottobre: Stati Uniti e Nord Vietnam firmano un accordo segreto che comporta, tra l’altro, la cessazione dei bombardamenti americani. Ma, verso metà dicembre, le posizioni tra i due Paesi tornano ad irrigidirsi e gli americani riprendono i bombardamenti.
Un gruppo di promotori del Blocco Nazionale per il progresso sociale nella difesa della libertà e dell’ordine, iniziativa dell’animatore del Movimento Nazionale di Opinione Pubblica di Verona Francesco Nardella e del massone della Gran Loggia d’Italia Gianfranco Alliata di Montereale, si riuniscono a Roma. Si discutono i contenuti di un appello da rivolgere agli italiani “per fronteggiare l’unico pericolo attuale che minaccia la libertà e il progresso civile degli italiani: quello comunista”. L’iniziativa è tuttavia votata al fallimento, del Blocco Nazionale non si sentirà più parlare.
Fine ottobre: Ragusa, assassinato il giornalista Giovanni Spampinato, collaboratore dell’Unità e dell’Ora. A sparare è Roberto Cambria, figlio del presidente del tribunale di Ragusa.
Spampinato stava indagando su traffici di armi e opere d’arte in cui erano implicati alcuni fascisti. In particolare sull’eliminazione del trafficante missino Angelo Tumino. Cambria era in rapporti d’affari con Tumino, il quale, ufficialmente risultava essere un mercante d’arte. Tumino era in rapporti stretti con Vittorio Quintavalle, ex marò, amico di Borghese e visto a Ragusa nei giorni precedenti l’omicidio Spampinato. Sia Tumino che Quintavalle erano legati a Delle Chiaie. In un promemoria redatto da Spampinato alla vigilia della sua morte, si legge: “A gennaio è stata segnalata la presenza a Ragusa di Delle Chiaie (…) E’ stato visto in compagnia di Cilia (che l’Espresso chiama in causa per “collegamenti con la malavita e il contrabbando” ndr)oltre che con Vittorio Quintavalle, già appartenente alla X Mas di Valerio Borghese”. E ancora: “Quintavalle dice a sua volta di essere pittore, altre volte laureato in pedagogia, altre volte costruttore, mentre sembra coinvolto nel traffico di quadri falsi e materiale archeologico proveniente da scavi clandestini”. In questo traffico è coinvolto anche il miliardario greco Maohalopulos, oltre a Tumino e Cambria.
5 Novembre: in un comizio a La Spezia, il leader democristiano Forlani afferma: “(…) E’ stato operato il tentativo forse più pericoloso che la destra reazionaria abbia tentato e portato avanti con una trama che aveva radici organizzative e finanziarie consistenti, che ha trovato delle solidarietà probabilmente non soltanto in ordine interno ma anche in ordine internazionale, questo tentativo non è finito noi sappiamo in modo documentato che esso è ancora in corso (..)”. Dichiarazione enigmatica che Forlani eviterà di chiarire quando il giudice istruttore di Padova gli chiederà spiegazioni. Solo venticinque anni dopo, nel 1997, dirà durante un’audizione davanti alla Commissione stragi, di essere stato messo in allarme dal segretario del Msi Giorgio Almirante.
7 novembre: Sondrio, scoperto in una baita tra Triangia e Ligari, in località Vasola, un deposito di esplosivi: 45 chilogrammi di plastico tipo GT-I, 417 metri di miccia a lenta combustione, 2300 accenditori per miccia, un timer, stagno per saldare, filo elettrico e una batteria a pila. Il tutto fa parte di un quantitativo di 76 chilogrammi di plastico rubato la notte tra il 20 e il 21 luglio in un deposito di Lanzada di proprietà di Maria Fetti. E’ il materiale usato per gli attentati ai treni. Sono arrestati: Rolando Pighi di 24 anni e Dino Franchi di 28, fratello di Giulio imputato a Lucca nel processo contro il Mar
Nell’imminenza delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, Michele Sindona incontra Maurice Stans, tesoriere del comitato per la rielezione di Richard Nixon, e gli offre un milione di dollari. Stans dirà poi che l’offerta non è stata accettata perchè Sindona pretendeva l’anonimato, circostanza non permessa dalla legge. Nixon sarà eletto presidente.
8 novembre: Roma, arrestato il marchese Felice Zerbi Genoese, 35 anni. E’ latitante da un anno dopo l’emissione di un mandato di cattura per i fatti di Reggio Calabria. E’ arrestato alle 17 in via Oclavia, nel quartiere Prati. E’ la strada dove è situata la sede in cui Avanguardia Nazionale aveva tenuto alcune riunioni prima del golpe Borghese.
10 novembre: Camerino (Macerata), i carabinieri trovano in un casolare disabitato in località Svolte di Fiungo, armi, munizioni, esplosivo, materiale per la guerriglia e fogli ciclostilati. Dal capitano dei carabinieri Giacarlo D’Ovidio (poi risultato iscritto alla loggia massonica P2 e agente del Sid) vengono accusati quattro giovani di sinistra: Carlo Guazzaroni, Loris Campetti, Paolo Fabbrini e lo studente greco Atanasios Tsoukas. Come risulterà in sede giudiziaria, è una provocazione ispirata dal generale del Sid Gianadelio Maletti e allestita dai carabinieri. Tra l’altro, il materiale per la guerriglia è stato fornito da Guelfo Ormani, di Tolentino, malavitoso collaboratore del Sid. Anche il latitante Stefano Delle Chiaie, sfruttando l’episodio per attaccare alcuni ufficiali del Sid, dichiarerà in un’intervista: “Quelle armi e quegli esplosivi erano stati messi dal capitano Labruna per far scattare una crociata anticomunista”. I quattro accusati dai carabinieri saranno poi assolti, in quanto riconosciuti estranei al fatto, dalla Corte d’assise di Macerata, che rileverà l’esistenza della provocazione. Nessuna conseguenza giudiziaria deriverà comunque agli organizzatori della stessa. La notizia del ritrovamento è stata data in esclusiva sul quotidiano Il Resto del Carlino da Guido Paglia, che appartiene ad Avanguardia Nazionale e collabora con il Sid. Maletti e Labruna sono associati alla loggia massonica P2.
9 novembre: Genova, XXXIX congresso del Psi, si afferma la corrente demartiniana favorevole ad una ripresa del centrosinistra. De Martino segretario.
14 novembre: Roma, il Parlamento approva la cosiddetta Legge Valpreda che prevede la possibilità di estendere la libertà provvisoria anche a chi è accusato di reati che prevedono il mandato di cattura obbligatorio.
15 novembre: Roma, due cittadini arabi sono arrestati con l’accusa di attentato a un aereo della compagnia di bandiera israeliana. Avevano affidato un mangianastri contenente esplosivo a due ignare studentesse imbarcatesi sull’aereo all’aeroporto di Roma-Fiumicino. Trascorsi tre mesi otterranno la libertà provvisoria e faranno perdere le loro tracce.
17 novembre: Peron rientra in Argentina e si candida alle elezioni presidenziali.
19 novembre: Bonn, i socialdemocratici di Willi Brandt (Spd) vincono le elezioni e conquistano la maggioranza in Parlamento.
21 novembre: Milano, intervista del Corriere d’Informazione a Kostantino Plevris, capo del KYP (il servizio segreto greco ndr) e braccio destro del comandante della polizia greca Giorgio Ladas. Plevris ammette di essere stato a Roma il 3 settembre precedente la strage di piazza Fontana. Riconosce di essere amico di molti fascisti italiani che hanno visitato la Grecia: Rauti, Maceratini, Servello, Anderson, Cerullo, Gianna Preda. Maceratini, in quel periodo consigliere regionale del Msi, è stato l’organizzatore del campo di studio di Corfù riservato ai giovani missini. Nell’intervista Plevris da un saggio delle proprie concezioni: “Amici sono tutti quelli che odiano il parlamentarismo e si battono per una società sana e ordinata”. Che tipo di libertà concederebbe? “Nessuna (…) Il governo della nazione è in mano a un gruppo di eletti (…) Fra non molto le cose cambieranno ancora in questo paese (…) Lei verrà e discuteremo (…) Ma non di politica. Nessuno dovrà più parlare dato che noi decideremo per tutti”
22 novembre: Trieste, il fascista Antonio Severi è condannato a sei anni e due mesi per calunnia aggravata nei confronti di Claudio Bressan, Claudio Ferraro e Franco Neami da lui indicati come gli autori del fallito attentato alla scuola slovena (dove tra l’altro lavora l’ex moglie di Forziati, Luisa Gatto, la quale ha abbandonato il marito per andare a convivere con Manlio Portolan ndr) del 4 ottobre 1969 in concomitanza con la visita di Saragat. Dopo l’incriminazione, e quindi prima del processo, Severi era stato rinchiuso nel manicomio criminale di Castiglion delle Stiviere senza aver subito alcuna condanna. Come si ricorderà Forziati era misteriosamente scomparso da Trieste alla vigilia di essere ascoltato dal giudice Stiz e dopo aver denunciato per estorsione Franco Freda e Franco Neami, impiegato dell’INPS al Sanatorio di Arco (TN). Solo anni dopo Forziati indicherà ai magistrati milanesi “che a collocare l’ordigno nella scuola slovena di Trieste erano stati elementi di Ordine Nuovo di Mestre e cioè Martino Siciliano e Delfo Zorzi (…)“.
24 novembre: Milano, assalto fascista al liceo scientifico Volta. Quattro studenti contusi. Rimane ferito anche uno degli assalitori, Marco Gino.
26 novembre: Reggio Calabria, 5 mandati di cattura per gli attentati alle sedi UIL, PCI e PSI e alle Officine Omega, spiccati nei confronti di Pasquale Mangeruca, 48 anni; Filippo Morena di 42; Pasa Quartuccio di 24, Giuseppe Gatto di 19 e Domenico Russo di 29. Il gruppo si è reso particolarmente attivo nei giorni della rivolta. Gatto risulta particolarmente legato a Ciccio Franco il quale definisce gli arrestati: “stimati operatori commerciali e studenti universitari”. Il 6 dicembre è arrestato Antonio Barreca di 35 anni. Nella sua abitazione vengono trovati 17 candelotti di dinamite, 123 metri di miccia a lenta combustione, 12 detonatori e 42 cartucce calibro 9 per mitra
Fallito attentato alla stazione di Santa Lucia a Venezia contro il treno 509 in partenza per Lecce. Doveva esplodere tra Venezia e Padova. Una telefonata anonima, poco dopo le 22, avverte il 113. Il treno doveva partire alle 22,35. La bomba viene fatta brillare contro una spalletta del ponte ferroviario sulla laguna
Quattro valigette, tipo diplomatico, piene di armi vengono trovate abbandonate allo scalo internazionale di Fiumicino. Contengono 4 Sten con 16 caricatori a mezza luna completi di 480 cartucce, 8 bombe a mano MK2 ananas, 4 bombe incendiarie MK1 (tutto materiale di fabbricazione inglese), 2 pistole Berretta 7,65 complete di caricatore. La stessa notte in una tomba della necropoli etrusca di Ladispoli sono trovati 13 detonatori e 6 candelotti di dinamite, un sacco di polvere da sparo e numerose micce.
Torino, le BR incendiano simultaneamente 9 auto di fascisti dipendenti della FIAT. L’azione si ripeterà qualche giorno dopo contro altre 6 auto
27 novembre: Roma, il generale Antonio Alemanno, capo dell’ufficio sicurezza del Sid, oppone il segreto politico-militare all’autorità giudiziaria di Napoli che sta svolgendo l’inchiesta sulle schedature illegali compiute alla Fiat dall’organismo aziendale diretto da Mario Cellerino. Il Procuratore di Napoli ha fatto sequestrare l’intero schedario contenente più di 354 mila note informative e ha ordinato l’esibizione dei Nulla Osta Sicurezza (Nos) rilasciati dal Sid, su sollecitazione di Cellerino, per i dipendenti della Fiat destinati ai reparti classificati. Alla richiesta del Procuratore, Alemanno oppone il segreto.
30 novembre: Barcellona, capitano del Sid Antonio Labruna incontra il latitante Stefano Delle Chiaie, leader di An, con il quale ha un paio di incontri. L’iniziativa è di Labruna, che con il falso nome di Tonino D’Alessandro si è fatto accompagnare, come richiesto da Delle Chiaie, da Maurizio Giorgi, anch’egli munito di passaporto falso nonchè appartenente ad Avanguardia Nazionale e collaboratore del Sid. Per combinare l’incontro ha fatto da mediatore Guido Paglia, di Avanguardia Nazionale. Labruna era stato presentato a Paglia dal petroliere Attilio Monti. Labruna fa parte della loggia massonica P2.
Dicembre: inizia lo smantellamento dei depositi clandestini di Gladio, che ammontano a 139, di cui però solo 127 saranno recuperati. I depositi saranno però semplicemente spostati nelle stazioni dei carabinieri.
1° dicembre: muore a 81 anni l’ex presidente della Repubblica Antonio Segni.
2 dicembre: raggiunto l’accordo per gli 8.000 lavoratori del gruppo Lebole. La vertenza è durata quasi 7 mesi nel corso dei quali sono state effettuate 70 ore di sciopero. I principali punti dell’accordo sono: un impegno della Lebole a mantenere inalterati i livelli di occupazione esistenti. Un impegno dell’azienda a comunicare preventivamente, per farne oggetto di esame congiunto fra le parti, i programmi di innovazione e modifiche tecnologiche e l’impegno a realizzare un programma di investimenti per il miglioramento degli ambienti di lavoro
4 dicembre: Roma, il responsabile nel Sid della “stay-behind” Gladio colonnello Gerardo Serravalle manda un “appunto” al direttore del Servizio generale Vito Miceli per informarlo sugli esiti di un incontro, avvenuto qualche tempo prima nella base di Gladio in Sardegna, con il capo della stazione della Cia Howard Stone e il suo vice Mike Sednaoui. Secondo l’appunto Stone “fu molto esplicito e pressante nel richiedere di impegnare l’organizzazione Gladio in chiave di opposizione anticomunista” riferendosi “in particolare alla presa del potere da parte dei comunisti italiani”.
6 dicembre: Borghese rinviato a giudizio per “false comunicazioni sociali e illegale ripartizione di utili” per il dissesto della Banca di Credito Industriale e Commerciale. Insieme a lui sono accusati Alfonso Spataro (figlio dell’ex ministro democristiano Giuseppe), Primo Bacchini, Josè Maria Gil Robles, Hug Hermann, Julio Remonet, Beno Marinetti, Virgilio Cartotti e Mario Campa. L’11 luglio del 1973 sarà condannato a 2 anni e 800 mila lire di multa. Motivo del crack “errate speculazioni e strani giri d’affari”. Borghese era stato presidente del consiglio d’amministrazione
10 dicembre: Mosca, arrestati per la distribuzione di volantini Mario Celletti, il francese Andrè Kientzi e il norvegese Peter Kosby. Sono tutti militanti di Europa Civiltà, vengono espulsi il giorno dopo e rimpatriati su un volo dell’Air France diretto a Parigi.
Bologna, colazione di lavoro, al ristorante Donatello di via Augusto Righi, del Comitato pro Freda. E’ convocato tramite una lettera scritta il 28 novembre da Ugo Gaudenzi. Non si sa con precisione a quante persone venne inviata, ma dai conti del ristorante risulterà con sufficiente approssimazione che i partecipanti erano almeno una dozzina. Di qualcuno si è riusciti a scoprire il nome: Ugo Gaudenzi (più uno), Claudio Orsi, Aldo Gaiba, Francesco Donini (accompagnato da altri), Giovanni Melioli. Dall’agenda di quest’ultimo si ricaveranno utili indicazioni sulla rete di rapporti: indirizzi di sedi di Lotta di Popolo in Italia e della consociata francese Lutte du Peuple (Bordeaux, Tours, Biarritz), Renato Del Ponte (Centro evoliano e collaboratore del quindicinale di Romualdi L’Italiano), Luigi Falica (Cises), Clemente Graziani, Claudio Mutti, Marco Tarchi, Umberto Zamboni (Verona, coinvolto in alcune inchieste)
A Padova è in corso un’inchiesta giudiziaria sul Comitato pro Freda.
12 dicembre: Arezzo, aggrediti tre dirigenti del Pci. Vengono riconosciuti Cauchi, Batani, Duchi e Giangeri
Napoli, attentato in piazza San Vitale a Fuorigrotta. Di li a pochi minuti sarebbe giunto il corteo della manifestazione in ricordo della strage di piazza Fontana. E’ una bomba al plastico con innesco chimico. Lo stesso giorno avvengono scontri a Roma a Milano. Il 16 e il 17 nuovi attentati contro il carcere di Poggioreale e il palazzo della Cassa Marittima. Viene usata la stessa tecnica del precedente. Il primo gennaio è preso di mira la sede del quotidiano Il Mattino situata a cavallo tra via Chiatamone e lungomare Partenope. Qualche giorno prima era rimasto misteriosamente ferito a Portici Edoardo Fiore, amico di Abatangelo, già coinvolto nel 1969 nel lancio di una bomba carta contro un corteo di studenti. Qualche giorno dopo saranno arrestati Vincenzo Buffo e Enrico Perillo, entrambi di Portici. Sono trovati in possesso di esplosivo. In precedenza erano stati arrestati Massimo Abatangelo, suo padre e Luigi Bianchini e, per favoreggiamento, l’entraîneuse Filomena Vallano.
Il 25 gennaio successivo 29 fascisti saranno denunciati per gli attentati e per ricostituzione del partito fascista.
14 dicembre: Peron rinuncia alla candidatura presidenziale e lascia l’Argentina.
Si ferma il gruppo Montedison dopo che il coordinamento sindacale ha promosso una giornata di lotta e di assemblee contro la ristrutturazione padronale e per una nuova politica economica. Nelle assemblee che si sono svolte nel corso delle sospensioni del lavoro, i lavoratori hanno dato una prima risposta ai piani di ristrutturazione, sui quali le organizzazioni sindacali hanno espresso un giudizio negativo.
15 dicembre: Roma, approvata la legge n. 773 che rimuove il divieto della concessione della libertà provvisoria nei confronti degli imputati di un reato per il quale la cattura sia obbligatoria. Il provvedimento permette la scarcerazione dell’anarchico Pietro Valpreda che è in carcere senza processo da tre anni: per questo motivo diventerà nota con il nome di «legge Valpreda»
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite vota la risoluzione numero 3005. L’Italia decide di non appoggiare il documento, che invita Israele a desistere da attività contrarie alla Convenzione di Ginevra, quali l’annessione di territori occupati, la creazione di insediamenti e il trasferimento di popolazione israeliana in quei territori, la distruzione di villaggi e quartieri e l’esproprio dei beni, la deportazione e l’espulsione degli abitanti dei territori occupati, il diniego del diritto dei profughi a rientrare nelle proprie case
Il capo della stazione CIA di Roma, Howard Stone, prevede che “(…) potrebbe verificarsi una straordinaria situazione insurrezionale nel sud, per cui alcune sacche di territorio potrebbero essere controllate da forze contrarie al governo (…)”. Stone, a conclusione, sollecita un impegno straordinario di Gladio.
Roma, approvata la legge che ammette l’obiezione di coscienza al servizio militare.
17 dicembre: firmato il Trattato fondamentale tra Germania Est e Ovest.
20 dicembre:Roma, riunione ufficiale per fare il punto sull’intesa italo-americana circa l’utilizzazione della “stay-behind” Gladio. Vi partecipano per il Sid (Servizio Informazioni Difesa) il generale Francesco Terzani e il generale Fausto Fortunato e per la Cia Howard Stone e Mike Sednaoui. Viene stilato un “memorandum d’intesa” i cui punti essenziali sono tra gli altri il decadimento degli accordi del 1956, il mantenimento di un modesto finanziamento Usa, la cessazione di invio dei materiali. Concluderà la Commissione stragi: “Prese avvio la trasformazione di Gladio da struttura creata per contrastare una invasione del nostro territorio sul confine nord-orientale a struttura prevalentemente informativa operante sull’intero territorio nazionale”.
22 dicembre: sequestrato per oscenità il film Ultimo tango a Parigi, di Bernardo Bertolucci.
26 dicembre: Kansas City, muore l’ex presidente degli Stati Uniti Harry S. Truman.
28 dicembre: Bangkok, appartenenti a Settembre Nero fanno irruzione nell’Ambasciata israeliana, prendono in ostaggio sei israeliani e chiedono il rilascio di 36 palestinesi detenuti in Israele. Gli ostaggi saranno poi liberati senza subire violenze
Lione, con la tradizionale partecipazione dei rappresentanti di organizzazioni dell’estrema destra europea (tra le quali il Circulo Espanol de Amigos de Europa), si svolge a Lione la dodicesima assemblea del Noe (Nouvel Ordre Européen) organizzata dal segretario centrale Guy Amaudruz. Tra gli altri sono presenti i francesi Pierre Clementi di Action Europèenne e Cristopher Dolbeau, in contatto con il movimento ustascia, lo spagnolo Luis Garcia Rodriguez e gli italiani Francesco Donini, bolognese, Vittorio Soldaini e Pier Giorgio Carretta, del Msi di Forlì, e Sergio Tè, romano, direttore dell’agenzia stampa filo-missina Euro Italia. Nella “dichiarazione” finale il Noe “esige la liberazione immediata del camerata Franco Freda”.
29 dicembre: Firenze, riunione degli affiliati alla P2. Sono presenti, tra gli altri, Lino Salvini, gran maestro del Grande Oriente d’Italia a cui la P2 fa capo; Giuseppe Bianchi e Giovanni Bricchi, gran maestri aggiunti del Goi, Licio Gelli, segretario organizzativo della P2; Siro Rosseti, tesoriere nonchè generale con esperienza nel Sid; Luigi De Santis, addetto alla segreteria della P2 e anch’egli generale. Dal verbale della riunione risulta la proposta dell’invio “ad alcuni fratelli di una lettera in cui si chiede di voler fornire quelle notizie di cui possano venire a conoscenza e la cui diffusione ritengano possa tornare utile. Le notizie raccolte dovrebbero essere poi passate all’Agenzia di stampa OP”. La proposta non viene accettata per l’opposizione del generale Rossetti, così come viene bocciata l’indicazione di nominare addetto stampa della Loggia Nicola Falde, colonnello già appartenente al Sid. Accolta invece la proposta di provvedere immediatamente alla costituzione di un Centro Studi Storia Contemporanea e di usare, a partire dal 1973, la tessera del Centro in luogo di quella massonica.
30 Dicembre: concessa Pietro Valpreda la libertà provvisoria. E’ il risultato dell’approvazione, qualche giorno prima, della legge che prevede la possibilità di accordare la libertà provvisoria anche per i reati in cui è obbligatorio il mandato di cattura.
Il presidente Nixon annuncia la fine dei bombardamenti su Hanoi e la ripresa delle trattative di pace
DURANTE L’ANNO
Nel 1972 sono stati rinnovati, dopo lunghe vertenze che hanno richiesto incisive e unitarie azioni di sciopero, i seguenti nazionali di lavoro: tabacco, centrali latte private, centrali latte municipalizzate, conserve animali, RAI-TV, farmacie municipali, assicuratori (direz. gener.), acquedotti privati, petrolio – metano – ENI, alimenti zootecnici, compagnie aeree italiane, sale cinematografiche, marittimi, arm. priv., dipendenti Banca Italiane, marittimi, navi da carico, dolciari, vini e liquori, vini comuni e aceti, petrolieri, gas municipalizzate, lattiero-caseari, conserve vegetali, acque gassate, braccianti e salariati fissi, florovivaisti, acquedotti municipali, telefonici, birra, distillerie II grado, alimentari vari, saccariferi, termali PP SS e privati, Chimica, farmaceutica, fibre e cellophan, dielettrici, dattilografici, cerai, etc, ceramica d’arte e artigiana, pastai e mugnai, aeroportuali, uffici fiduciari, quotidiani e quotidiani 7° numero, addetti troupes, gas liquidi, elettronica di base, lapidei, bancari, gas privati, avicoli, personale ospedaliere medico, edili, per un totale di 4.440.000 lavoratori (fonte Rassegna sindacale n. 253 del 17 gennaio 1973)
L’azione sindacale nel 1972 per il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro in scadenza nell’anno si è svolta in una situazione di particolare difficoltà in conseguenza dello spostamento a destra del quadro politico e per le difficoltà economiche presenti nel Paese, aggravate dalla mancanza di una politica organica dei pubblici poteri. Tale situazione è stata strumentalizzata dal padronato nel tentativo di pervenire a rinnovi contrattuali di tipo congiunturale e di rimettere in discussione le stesse conquiste del ’69. Per sostenere questa linea la propaganda e l’azione non solo del padronato hanno cercato in vari modi di presentare i rinnovi contrattuali del 1972 come una minaccia per l’economia del Paese con lo scopo evidente di isolare l’azione sindacale unitaria dei lavoratori. I sindacati hanno dovuto affrontare, al tavolo delle trattative, una resistenza politica sui contenuti delle piattaforme unitarie che riguardano l’organizzazione aziendale del lavoro (qualifiche, parità operai-impiegati, appalti, ambiente, ecc.) che incidono sui rapporti di potere nelle aziende. Ciononostante l’azione dei sindacati è stata impostata e portata avanti con l’obiettivo di evitare la drammatizzazione delle lotte contrattuali presentando le vertenze per i rinnovi come sono realmente, cioè un fatto di normale scadenza di contratti che vanno rinnovati. Nello stesso tempo i sindacati di categoria hanno mantenuto, dalla elaborazione delle piattaforme alla questione della lotta, uno stretto collegamento, con i punti di riferimento fondamentali dell’iniziativa sindacale in questo periodo: l’occupazione, il mezzogiorno, le riforme. È con questa impostazione strategica e tattica che sono stati raggiunti o che realizzano nella sostanza le richieste presentate nelle piattaforme rivendicative e sviluppano i risultati dei contratti del 1969. Negli accordi si rileva il consolidamento in taluni casi dell’orario di lavoro di 40 ore, in altri casi la conquista delle 40 ore come nel settore dell’alimentazione, nel quale l’orario da 43 o 42 ore è stato portato a 40 ore settimanali. Anche la normativa per il controllo e la limitazione del lavoro straordinario è più presente e più rigorosa che nei contratti precedenti e si può dire generalizzata. Per quanto riguarda le qualifiche i risultati raggiunti con i rinnovi contrattuali vanno nella direzione della unificazione della classificazione ivi compresi i rapporti parametrali, i criteri di valutazione e i profili professionali. Altri miglioramenti per taluni settori in direzione della parità normativa riguardano gli scatti di anzianità e soprattutto l’indennità di fine lavoro per gli operai. Con i rinnovi contrattuali è stata generalmente ottenuta per gli operai la mensilizzazione della retribuzione con la garanzia di percepire l’intera retribuzione nei casi di malattia, infortunio, ferie ecc, una garanzia parziale della retribuzione stessa in conseguenza delle riduzioni dell’orario e delle sospensioni del lavoro. Da rilevare infine l’affermazione della tendenza all’unificazione contrattuale che ha interessato il rinnovo contrattuale dei lavoratori dell’industria chimica e delle altre categorie affini (13 i contratti precedenti) e quello delle compagnie aeree con la stipulazione di un unico contratto nazionale in sostituzione dei 4 contratti vigenti in precedenza. Importanti i risultati raggiunti per la difesa della salute del lavoratore e per le facilitazioni riguardanti gli studenti-lavoratori. Altro punto importante da rilevare si riferisce ai numerosi contratti che hanno affermato il riconoscimento formale dei nuovi organismi unitari di fabbrica, delegati e Consiglio dei delegati, quali unici organi rappresentativi dei lavoratori e con poteri di contrattazione nelle fabbriche. Sono da rilevare, infine, le soluzioni realizzate in materia di modifica dell’organizzazione del lavoro con particolare riferimento all’abolizione di alcune delle forme più diffuse di appalto dei lavori del ciclo produttivo nelle aziende e delle attività ad esso collegate. Il giudizio quindi dei sindacati dei risultati conquistati con i rinnovi contrattuali è senz’altro positivo e specialmente per le tendenze di fondo qualitative affermate nei contratti, che riguardano il nuovo sistema di classificazione unica operai-impiegati, qualifica speciale, la parità normativa e i nuovi punti di riferimento per l’azione da svolgere nelle aziende per una nuova organizzazione del lavoro. Taluni risultati ottenuti non si applicano automaticamente, ma esigono l’ulteriore iniziativa a livello di azienda e quindi sarà compito del sindacato e dei lavoratori operare attivamente perché essi abbiano piena e integrale applicazione. Per il rinnovo dei contratti i lavoratori sono stati impegnati in lunghe azioni di sciopero. Tanto per dare qualche cifra: 150 ore pro-capite nella vertenza contrattuale dei chimici, 200 ore i petrolieri, 170 le conserve animali, 150 ore gli aeroportuali e il settore del gas privato, 160 ore, 70 ore i bancari, 30 ore gli avicoli, 14 giornate mediamente i braccianti, ecc. Nel corso delle vertenze, in particolare durante l’azione articolata, l’azione del padronato è stata contrassegnata da una forte campagna di stampa contro le richieste presentate dai sindacati e da duri attacchi e minacce al diritto di sciopero e ai diritti sindacali attraverso la sospensione dal lavoro, interventi massicci della polizia davanti alle fabbriche, tentativi di organizzare il crumiraggio, il ricorso alla precettazione dei lavoratori, le denunce giudiziarie contro i lavoratori e le organizzazioni sindacali, ecc. Nei settori del pubblico impiego positivo l’accordo raggiunto a seguito dell’azione sindacale svolta dai ferrovieri. È stato garantito in materia di assunzione il raggiungimento di 223 mila unità entro dicembre 72 e di 226 mila entro il 1° febbraio 1973. Il Governo si è impegnato inoltre per l’ammodernamento delle FF.SS. ad approvare il piano poliennale di 4 mila miliardi proposto dai sindacati col privilegio dei trasporti di massa, il potenziamento dei trasporti merci ecc. Sono stati inoltre ottenuti consistenti miglioramenti economici e l’affermazione del principio della graduale abolizione degli appalti realizzando per ora tale soluzione con il passaggio in gestione diretta del servizio carica accumulatori. Peraltro restano aperte nei confronti del Governo la vertenza degli statali, dei postelegrafonici e della scuola (da Rassegna Sindacale n. 253 del 17 gennaio 1973)
Nel corso dell’anno sono stati realizzati oltre 3.000 accordi aziendali e di gruppo che hanno interessato complessivamente circa un milione di lavoratori. Tra le più importanti aziende industriali che hanno firmato contratti aziendali, vi sono la Fiat, Alfa Romeo, Terni, Italsider, Asgen, Ansaldo, Lanerossi, Lebole, Motta, Alemagna, Galbani, Pirelli, Saint Gobain, Richard Ginori, Michelin, Oreal, Anic, Snia, Montedison.
Orario
In tema di orario, i casi più significativi a livello aziendale riguardano la riduzione dell’orario settimanale a 40 ore, l’effettiva applicazione delle 40 ore settimanali con la limitazione del ricorso allo straordinario, che viene ammesso solo in casi eccezionali e temporanei e ricondotti ad una preventiva contrattazione con le rappresentanze sindacali; la più opportuna distribuzione dell’orario per i turnisti e il programma di nuove assunzioni necessarie a garantire il rispetto dell’orario.
Qualifiche
In tema di inquadramento professionale l’aspetto più innovativo riguarda l’introduzione di un inquadramento unico su un numero ridotto di categorie per operai, impiegati e qualifiche speciali realizzate in alcuni grandi complessi. Importanti modifiche della classificazione che vanno nella stessa direzione sono presenti in tutti i settori e per moltissime aziende; esse consistono nella riduzione del numero delle categorie, nell’abolizione delle ultime categorie operaie e impiegatizie, nella garanzia di avanzamento automatico di talune categorie di lavoratori, nel riconoscimento più ampio delle capacità professionali, nelle agevolazioni per lavoratori studenti e in maggiori possibilità di formazione professionale. In taluni casi si cominciano a prevedere ricomposizioni di mansioni in collegamento con la modifica della classificazione. Molti accordi investono i ritmi e i carichi di lavoro, modifiche del sistema di cottimo, la introduzione di forme di cottimo garantito, l’introduzione di pause retribuite e l’ampliamento degli organici.
Appalti
Significativi, anche se non molto numerosi, sono gli accordi aziendali e di gruppo per la limitazione del ricorso agli appalti per le lavorazioni appartenenti al ciclo produttivo e per l’assunzione a tempi indeterminati di gruppi di lavoratori stagionali.
Ambiente
Un altro problema, che, in varie forme è stato affrontato nella quasi totalità degli accordi aziendali del 1972, in tutti i settori, è quello dell’ambiente di lavoro e degli strumenti per una migliore tutela della salute dei lavoratori. Di frequente sono previste modifiche per migliorare l’ambiente e modifiche dei tempi di lavoro; più spesso gli accordi prevedono in questa direzione poteri di controllo e contrattazione ai Consigli di fabbrica e l’istituzione di strumenti di rilevazione delle condizioni di lavoro (registro dei dati ambientali e biostatistici, libretti professionali sanitari e di rischio). Viene inoltre previsto l’intervento delle visite mediche e di controllo da parte di enti e istituti specializzati, per lo più di diritto pubblico. Diverse centinaia di accordi riguardano anche il riconoscimento e la piena possibilità di azione previdenziale dei tre istituti dei patrona ti sindacali; spesso l’attuazione di questa presenza è garantita all’interno dell’azienda tramite rappresentanti sindacali aziendali con permessi retribuiti. Sul tema della salute vanno ricordati per il collegamento che essi hanno con la contrattazione aziendale su questo tema, gli accordi stipulati in più punti (ad es. Prato, Modena, Parma, Milano, Reggio Emilia) tra Consigli aziendali organizzazioni sindacali provinciali ed enti locali nell’azione di difesa della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Sono stati così realizzati in concreto i collegamenti necessari per realizzare un sistema sanitario, decentrato, che garantisca la partecipazione più ampia dei lavoratori e sia basato su uno stretto legame tra momento della cura e riabilitazione e momento della prevenzione.
Diritti sindacali
Per quanto riguarda i diritti sindacali in moltissimi accordi è stato conquistato il riconoscimento dei delegati e del Consiglio di fabbrica con l’attribuzione di un monte ore di permesso sindacale quale agente contrattuale a livello aziendale, riconoscimento che durante l’anno è stato poi sancito anche in molti contratti nazionali. Sono stati conquistati, inoltre, miglioramenti per vari diritti già acquisiti come per assemblee, contribuzione, ecc. Per quanto riguarda gli altri aspetti economici e normativi gli accordi aziendali del 1972 hanno seguito le caratteristiche della contrattazione aziendale più recente. Così hanno realizzato abbastanza spesso miglioramenti economici in varie forme, (premio di produzione, cottimi, indennità e mensilità aggiuntive, ecc…). Numerosi accordi prevedono infine nuove regolamentazioni in direzione della parità normativa operai-impiegati per quanto riguarda il trattamento di malattia e infortunio, con la garanzia della retribuzione totale anche per gli operai a talvolta per quanto riguarda la garanzia totale o parziale della retribuzione in caso di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro, integrando e anticipando nell’uno o nello altro caso quanto corrisposto dagli istituti previdenziali e dalla Cassa Integrazione (da Rassegna Sindacale n. 254 del 6 febbraio 1973).