FILMATI DELL’AUTUNNO CALDO
Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
1969 Autunno caldo
www.youtube.com/watch?v=-Fql1Xgizxc
Il film, a base totale d’archivio, ricostruisce gli avvenimenti e i temi principali della grande stagione di lotte sindacali per il rinnovo dei contratti di categoria, culminata con il rinnovo del contratto dei metalmeccanici e con l’approvazione dello Statuto dei lavoratori. In tutto il 1969, per il rinnovo del contratto scendono in lotta cinque milioni di lavoratori dell’industria e dei servizi: chimici, braccianti, edili, alimentaristi, minatori e metalmeccanici. La battaglia per i contratti non è solo salariale ma comprende anche la sicurezza sul lavoro e la tutela della salute dei lavoratori, i diritti alle assemblee in fabbrica, la riduzione dell’orario di lavoro, il diritto allo studio e a un’informazione più libera. Le grandi agitazioni dei lavoratori partono da Torino e ben presto si allargano al resto del Paese: grandi cortei attraversano Milano, Genova, Napoli e Roma. Il grande movimento di lotta scatena atti eversivi: il 12 dicembre a Milano avviene la strage di piazza Fontana: la risposta dei lavoratori è ferma e immediata. Nel mese di dicembre Intersind e Confindustria accettano infine quasi tutte le rivendicazioni dei metalmeccanici e si firma il contratto
Contratto
http://patrimonio.aamod.it/aamod-web/film/detail/IL8600001273/22/contratto.html
Frutto di un’iniziativa cinematografica promossa e decisa dai tre sindacati metalmeccanici, Contratto è una sintesi filmica delle grandi lotte operaie degli ultimi mesi del 1969. Il film, più che essere una cronaca dei singoli avvenimenti, tende a dare il senso complessivo di un momento di grande importanza nella vita politica
All’Alfa
www.youtube.com/watch?v=GmvuBC4fWJw
Realizzato dagli operai dell’Alfa Romeo in collaborazione con una rappresentanza di tecnici del Gruppo iniziativa per il film di intervento politico (Anac), il film ha lo scopo di divulgare e far conoscere le lotte operaie all’interno della fabbrica automobilistica di Arese (Milano)
Lotta di classe in Sardegna
www.youtube.com/watch?v=SZkJSDTHlRA
Realizzato dal Comitato operaio di Porto Torres, in collaborazione con il collettivo del Gruppo di iniziativa per il film di intervento politico. E’ un’indagine conoscitiva su un’esperienza di lotta operaia e studentesca in Sardegna, circoscritta ma significativa, nella quale il rapporto fra operai e studenti è intenso, non si limita al volantinaggio davanti alle fabbriche ma è ben radicato in un organismo, piccolo ma efficace, che interviene nelle lotte di fabbrica e nel territorio
Battipaglia
http://patrimonio.aamod.it/aamod-web/film/detail/IL8200001393/22/battipaglia.html?startPage=0&idFondo=IL8000000214
Nell’aprile del 1969, durante uno sciopero contro la chiusura delle poche fabbriche presenti sul territorio, la polizia spara sui dimostranti e uccide Teresa Ricciardi e Carmine Citro. Il film ricostruisce i fatti con interviste a protagonisti e testimoni dell’accaduto, che rivendicano con rabbia un lavoro stabile e sottolineano la falsità delle notizie sulla loro lotta, date dalle fonti di informazione ufficiali
Giacomo Brodolini, da una parte sola
http://patrimonio.aamod.it/aamod-web/film/detail/IL8700002781/22/giacomo-brodolini-parte-sola.html?startPage=0&idFondo=
A vent’anni dalla sua scomparsa, la Fondazione Brodolini con il sostegno della Regione Marche, ha voluto ricordare la figura di Giacomo Brodolini, esponente di spicco del Partito Socialista Italiano, ministro del lavoro e della Previdenza Sociale.
Attraverso immagini di repertorio, con dichiarazioni, interviste, tribune politiche e televisive, emerge la figura di un uomo politico sempre attento ai problemi sociali e del lavoro.
La battaglia per la riforma pensionistica, la lunga vertenza sulle “gabbie salariali” per una equiparazione regionale dei salari, il complesso disegno di tutela sindacale divenuto “Statuto dei Lavoratori”, queste le tappe fondamentali della militanza e dell’impegno di Giacomo Brodolini, nelle rare immagini recuperate nei documenti cinematografici della Rai-Tv, dell’Istituto Luce e dell’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico
Gennaio: Intervenendo alla Conferenza della Fiom di Sesto San Giovanni, il segretario confederale della Cgil Rinaldo Scheda afferma, tra l’altro: «Il difetto principale del sindacato sta nel non essere strutturato e predisposto in modo da suscitare, e neppure da utilizzare, tutta la carica di partecipazione dei lavoratori. Così si spiegano tanti scavalcamenti e spontaneismi che mostrano anzitutto l’esistenza di aree non coperte bene, o non coperte affatto, dal sindacato. La questione sta dunque nel realizzare la massima democrazia di base per acquisire la massima capacità di direzione. E bisogna farlo essenzialmente sul luogo di lavoro, unica “sede sociale” dove in Italia – vedi caso – il sindacato non è ancora riconosciuto né in via contrattuale né in via giuridica, e dove a milioni di lavoratori, radunati a fini produttivi, non è concesso per legge (come da poco in Francia) né per accordo (salvo poche aziende come la Alfa e la Lebole) di riunirsi a fini rivendicativi. Ora, il merito principale della conferenza FIOM, alla luce di questo nesso fra democrazia nel sindacato e potere del sindacato, è di aver fondato sulla fabbrica tutto il discorso del rinnovamento, cioè del rapporto diretto di base e di massa, del sindacato coi lavoratori»
Atto di teppismo fascista contro la Camera del lavoro di Teramo. Alcuni ignoti hanno dato fuoco al portone della sede sindacale e solo il pronto intervento dei cittadini e dei pompieri ha impedito che le fiamme si propagassero al resto dell’edificio
Cremona, licenziata per rappresaglia Enedina Trezza, di 22 anni, componente della Commissione interna dell’Alfaplastica
Londra, tempi duri per i lavoratori nell’Inghilterra laburista. Ufficialmente per difendere l’economia dagli scioperi che la «danneggiano» ma in realtà per difendere la propria politica economica messa in pericolo dall’opposizione dei lavoratori che si esprime attraverso gli scioperi spontanei (nove scioperi e mezzo su dieci, come ha provato il rapporto Donovan, avvengono in Inghilterra al di fuori del controllo e della volontà dei sindacati) e per restituire alla burocrazia sindacale, molto vicina al governo, il suo potere, il governo laburista ha stabilito che prima di uno sciopero non ufficiale, o prima di altri scioperi che possano mettere in pericolo l’economia nazionale, occorrerà rispettare una pausa di 28 giorni; che ogni sciopero dovrà essere deciso con votazione segreta; che venga creata una commissione per le relazioni industriali (che sarà presieduta dall’attuale presidente delle Trade Unions, Woodcock, elemento particolarmente «moderato» e uomo di assoluta fiducia governativa); che pesanti multe puniscano chi, scioperando senza permesso, sfidi il governo
1 gennaio: Roma, via Veneto è pacificamente occupata dagli operai dell’Apollon in lotta per l’occupazione. I lavoratori hanno organizzato una veglia, una raccolta di fondi e una fiaccolata davanti al ministero dell’Industria. Poi l’iniziativa è stata allargato dinanzi ai ritrovi notturni affollati per il capodanno romano e all’Ambasciata americana
Firenze, il parroco di San Miniato a Quintole si dimette per solidarietà con i sacerdoti dell’Isolotto, esprimendo nella lettera di dimissioni la «convinzione personale che l’attuale condizione del parroco è in contrasto con la mia decisione di essere operaio». Don Borghi era entrato mesi prima alla Gover, dalla quale era stato licenziato per la sua attività sindacale
La Bussola il giorno dopo
https://archivio.unita.news/assets/main/1969/01/02/page_001.pdf
https://archivio.unita.news/assets/main/1969/01/02/page_002.pdf
2 gennaio: Parma, elementi di destra manifestano davanti al teatro Regio dove si sta svolgendo un’assemblea di studenti, provocando tafferugli.
2 – 5 gennaio: la Camera del lavoro di Pisa indice uno sciopero per protestare contro la violenza poliziesca durante i fatti di Viareggio. Anche in numerose altre città sono organizzati scioperi, assemblee e cortei: sciopero di un’ora a Livorno, di 3 ore a Piombino e a Genova, tutti per iniziativa della Cgil. A Milano si svolge un’assemblea alla Casa dello Studente e una manifestazione in piazza Fontana. A Torino, una manifestazione studentesca viene caricata in corso san Maurizio dalla polizia, che procede a 2 fermi; il corteo continua e torna al palazzo delle facoltà umanistiche, che viene occupato. A Reggio Emilia, la giunta comunale annulla per protesta la prima della Manon Lescaut. Manifestazioni si svolgono anche a Carpi, Modena, a Parma, a Bologna e in altre località
Adriano Sofri sui fatti della Bussola
Prima parte www.youtube.com/watch?v=HUFOMprc_Eo
Seconda parte www.youtube.com/watch?v=MDmXa4RmYrg
3 gennaio: i carabinieri di Lucca querelano per diffamazione l’ufficiale giudiziario Tullio Bigicchi, il quale ha dichiarato alla stampa di aver visto, nel corso dei fatti della Bussola, un carabiniere sparare. Scattano le denunce per le iniziative di protesta: 5 giovani sono denunciati a Forlì, mentre a Lucca viene perquisita la sede del Psiup
Il Pci chiede il disarmo delle forze di polizia e l’adozione di «misure radicali capaci di impedire che prosegua e si aggravi la risorgente tendenza a una repressione popolare e giovanile»
Bologna, i carabinieri denunciano con un esposto alla magistratura «la diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico». Il riferimento è ad alcuni volantini distribuiti dal movimento studentesco sui fatti della Bussola in cui si afferma: «Ancora una volta si cercherà di nascondere l’intenzione omicida delle forze di repressione del Governo; ancora una volta democristiani, repubblicani, socialdemocratici di varie tinte, cercheranno di coprire con i loro ipocriti piagnistei quello che è un disegno politico ben preciso, l’intensificazione della repressione». In un altro si legge: «La polizia ha sparato di nuovo. Nella notte di Capodanno circa trecento studenti hanno manifestato alla Marina di Pietrasanta davanti a un lussuoso locale notturno in cui la borghesia toscana festeggiava il capodanno usando i profitti estorti con lo sfruttamento dei lavoratori. Nel corso della manifestazione i carabinieri sempre pronti pronti a difendere non solo i profitti, ma anche i divertimenti dei capitalisti, si sono scagliati contro i manifestanti. (…) Dopo ripetute cariche, alcuni ufficiali dei baschi neri hanno aperto il fuoco con le pistole d’ordinanza»Si verificano anche momenti di tensione davanti l’AMF-SASIB tra studenti e operai in sciopero, da una parte, e operai che volevano entrare in fabbrica e polizia, dall’altra
Viareggio, si apre l’11° congresso della Gioventù aclista. In un comunicato si legge «La gioventù aclista, il movimento giovanile operaio cristiano, non potrà non essere coinvolto in questa ondata di contestazione e di dissenso che investe tutto, le strutture sociali, la Chiesa, nella ricerca di nuove strade per i lavoratori e per i giovani»
Palermo, elementi di destra assaltano il liceo Cannizzaro occupato da studenti del movimento, con bombe carta, manganelli e fionde. Secondo il quotidiano palermitano L’Ora, la polizia era informata dell’aggressione fin dal giorno precedente, ma non aveva predisposto alcun servizio per impedirla
Pisa, un rudimentale ordigno di modesta entità esplode all’esterno della recinzione dell’8° Comando Logistico Statunitense di Camp Darby, provocando uno squarcio di 80cm nella rete. Il Gruppo anarchico J. Most rivendica l’attentato
4 gennaio: il ministro socialista del lavoro Brodolini è ad Avola, visita le famiglie dei braccianti uccisi, e in suo successivo intervento fa promesse sulla riforma del collocamento e sullo Statuto dei diritti dei lavoratori, ma non parla dello stato dell’inchiesta seguita ai fatti di Avola, le cui conclusioni sono avvolte dal segreto
Torino, incendiata la sede del Psiup in corso Garibaldi
5 gennaio: Genova, elementi di destra lanciano bottiglie incendiarie contro la sede del Consolato sovietico. Lievi danni
Noto (Siracusa), dopo un attentato alla sede del Partito marxista leninista d’Italia, la polizia procede al fermo di una ventina di iscritti allo stesso partito
6 gennaio: Cosenza, 2 studenti iscritti alla Federazione giovanile comunista, Enrico Ambrogio e Marcello Jantorno e il padre di uno di loro, sono arrestati per aver contestato la festa della matricola. I tre prima di essere arrestati, sono aggrediti da un gruppo di giovani di destra. Viene organizzata per il giorno dopo una manifestazione di protesta.
Avellino, un presepe alternativo è allestito nella chiesa di San Ciro. La grotta è sormontata da cartelli contro la guerra, la fame nel mondo e la società dei consumi.«Vogliamo far maturare una coscienza nuova», dichiara il parroco a un giornalista dell’Unità.
7 gennaio: Pisa, emesse 33 denunce per adunata sediziosa, oltraggio aggravato e concorso in lesioni a un poliziotto per la manifestazione del 2 gennaio. Immediate nuove manifestazioni di protesta.
7 – 9 gennaio: Napoli, si svolge il XI Congresso del Partito Liberale. Giovanni Giovanni Malagodi è confermato segretario
8 gennaio: l’inaugurazione dell’anno giudiziario è accompagnata a Roma e in altre città da una contro inaugurazione indetta da Magistratura Democratica. Giudici, avvocati, personale giudiziario, sindacati e studenti che chiedono la riforma del codice penale.
Milano, al termine di un’assemblea degli studenti di Lingue e di Economia, viene occupata la Bocconi. Gli studenti protestano per le misure prese contro il movimento e l’allontanamento del professor Legnani. Chiedono anche che il piano di studi e i metodi di insegnamento analizzino i rapporti fra l’università, le forze economiche e il governo. Occupata anche la facoltà di Fisica.
Argenta (Fe), manifestano gli operai dello zuccherificio Eridania, in lotta contro lo smantellamento dello stabilimento.
Palermo, gli istituti tecnici Einaudi e Vittorio Emanuele e il liceo classico Umberto I, occupati e autogestiti dagli studenti, sono sgomberati dalla polizia.
9 gennaio: Roma, intervenendo in Commissione Interni della Camera, il ministro degli Interni Franco Restivo (DC) dichiara che la polizia non ha sparato alla Bussola. Pietro Ingrao motiva l’insoddisfazione del PCI per le risposte date dal governo.
Ancona, nella zona industriale del porto, tre operai del tubificio Maraldi muoiono folgorati da una scarica elettrica. Proclamato uno sciopero di protesta.
Siena, conferenza economica organizzata dalla locale Camera del lavoro
Scioperi generali unitari di 24 ore a Sondrio, Ferrara, Venezia, Padova, Ravenna, Treviso e Udine per l’abolizione delle gabbie salariali.
9 – 11 gennaio: Bologna, sciopero della fame dei detenuti del carcere di S. Giovanni in Monte contro la struttura carceraria e per la riforma delle norme che regolano la procedura penale
10 gennaio: la Svezia è il primo paese occidentale a riconoscere il Nord Vietnam.
Scioperi di 24 ore per l’abolizione delle gabbie salariali a Milano, Alessandria, Mantova, Modena, Forlì, Bologna, Aosta, Casale Monferrato, Novara e Piacenza.
Sciopero interregionale di 24 ore indetto da Cgil-Cisl-Uil dei lavoratori del legno, laterizi, manufatti in cemento e piastrelle, calce, gesso, marmisti, edili e affini
Avvocati e giudici che fanno riferimento alla corrente di Magistratura Democratica disertano le inaugurazioni dell’anno giudiziario e organizzano a Roma, Torino, Milano contro inaugurazioni, con assemblee dove si chiede la riforma dei codici e del sistema giudiziario. A Bologna contro celebrazione dell’apertura dell’anno giudiziario per parlare di «mancata attuazione della Costituzione come causa dell’emarginazione e della paralisi giudiziaria in Italia». Durante l’iniziativa lo studente di Giurisprudenza Alessandro Gamberini, ricordando i fatti della Bussola, invita «gli operatori giuridici che avvertono la necessità di compiere una scelta di classe a rompere con le loro organizzazioni ufficiali»
Studenti in corteo a Salerno e Palermo per la libertà e contro le violenze poliziesche di Avola e Viareggio. Al grido di “Riempite le carceri, riempiremo le piazze”, i giovani palermitani rioccupano il Vittorio Emanuele e l’Einaudi, mentre il liceo classico Umberto resta presidiato dalla polizia.
Livorno, il segretario provinciale del Msi Luigi Parenti ed altri tre missini (Giulio Giusti, Marcello Cellai e Claudio Cassoli) sparano contro un’auto sulla quale viaggiano militanti comunisti. La polizia sequestra nella sede del Msi una pistola e denuncia Parenti per triplice tentato omicidio e porto abusivo d’arma e munizioni da guerra.
10 – 20 gennaio: per protestare contro il rifiuto della controparte ad iniziare le trattative per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto l’anno precedente, i 5.000 tecnici ed operai dei consorzi di bonifica effettuano una settimana unitaria di lotta nella seconda decade di gennaio. Per definire le prospettive dell’azione i sindacati hanno organizzato convegni unitari nelle zone interessate
11 gennaio: Avola, i carabinieri denunciano 150 lavoratori per gli incidenti nel corso dei quali sono morti Angelo Sigona e Giuseppe Sibilia, mentre il governo continua a tacere i risultati dell’inchiesta amministrativa. Il grave fatto provoca una nuova ondata di proteste in tutto il paese.
Collegno (Torino), sparati numerosi colpi di pistola contro la porta d’ingresso della sezione del Pci, in località Santa Margherita.
Torino, attentato dinamitardo contro la caserma dei carabinieri di Rivoli.
12 gennaio: Rimini, esplosi numerosi colpi di pistola contro la sezione del Pci, in via Bendini. Compiuto anche un attentato dinamitardo contro la caserma dei carabinieri.
13 gennaio: Ferrara, tutta la città ha nuovamente manifestato contro la chiusura degli zuccherifici Eridania: contadini, trasportatori, consumatori, forze sindacali e politiche hanno riaffermato il loro impegno ad intensificare la lotta per piegare il monopolio e conservare il posto di lavoro agli operai licenziati. Il consiglio comunale si è riunito, nella stessa serata, in uno degli stabilimenti requisiti dal sindacato
Bologna, occupata in via Don Minzoni, la succursale dell’ITIS Gli studenti dell’Istituto Tecnico Aldini-Valeriani chiedono con un documento, al Preside prof. Pappalardo, il controllo delle sanzioni disciplinari, la discussione dei voti dati dai professori, la partecipazione dei ragazzi ai consigli di presidenza, l’ammissione di studenti di altre scuole o di operai alle assemblee di istituto
14 gennaio: Roma, i senatori del Psiup denunciano al Senato «iniziative a carattere autoritario che coinvolgono anche organizzazioni militari»
Roma, il presidente del Consiglio Mariano Rumor invia una lettera a tutti i membri del governo invitandoli ad attenersi agli impegni presi. Secondo l’opposizione comunista, ciò suona come avvertimento nei confronti dei ministri socialisti ed in particolare di Brodolini, che ha inviato una lettera di protesta per le denunce ai lavoratori di Avola.
Il confidente dell’ufficio Affari Riservati del ministero degli Interni Aristo, alias Armando Mortilla, informa che Giorgio Almirante si è incontrato all’inizio dell’anno con il generale della riserva Angelo Mastragostino, dirigente dell’Orcat (Organizzazione combattentismo attivo), per concordare la riunificazione di vari movimenti combattentistici e d’arma in un’unica confederazione.
Firenze, emessi cinque ordini di comparizione nei confronti di altrettante persone che hanno partecipato, la sera del 4 gennaio, ad un’assemblea pubblica tenuta nella chiesa dell’Isolotto, fra i quali 2 sacerdoti.
Savona, manifestano gli studenti medi in appoggio al movimento nelle scuole professionali, per le quali i giovani chiedono la revisione dei programmi e garanzie occupazionali. A Bologna, assemblee all’Istituto tecnico industriale Belluzzi contro l’autoritarismo. A Trento, gli studenti del movimento hanno nuovamente occupato la facoltà di Sociologia
Roma, aperte le trattative per il rinnovo del contratto dei 55.000 lavoratori delle aziende grafiche ed affini
14 – 15 gennaio: nel primo anniversario del terremoto siciliano, i sindaci delle valli del Belice, Jato e Caraboi organizzano due giorni di proteste. Manifestazioni e veglie si tengono a Palermo, Castelvetrano e Gibellina e nelle baraccopoli di Montevago, Poggioreale e Salaparuta, mentre il consiglio comunale di Santa Ninfa resta riunito in seduta straordinaria per tutta la notte.
14 – 17 gennaio: il Consiglio nazionale della Dc, dopo tre giorni di discussione, elegge Flaminio Piccoli segretario del Partito. Votano a favore dorotei, fanfaniani e amici di Taviani. Si astengono morotei, Forze Nuove e Base. Cinque le schede nulle
15 gennaio: scioperi in Campania contro le gabbie salariali
Rinnovato il contratto del settore trasporti speciali del comparto ortofrutta. Ottenuto un aumento tabellare dell’8%, la riduzione dell’orario settimanale di un’ora, la parità salariale fra uomini e donne e altri miglioramenti
Messina, esplode un ordigno contro la galleria d’arte che ospita una mostra sul Black Power.
16 gennaio: riconosciuto agli studenti delle scuole medie il diritto di riunirsi in assemblea.
Praga, lo studente Jan Palach si da fuoco in Piazza Venceslao per protestare contro l’invasione delle truppe sovietiche. Il sacrificio di Palach provoca un vasto eco e una profonda commozione. Il giorno dei funerali tutta la Boemia e la Moravia si fermeranno. La segreteria della Cgil telegrafa al Consiglio centrale dei sindacati cecoslovacchi: «(…) di fronte ai tragici fatti che marcano questo travagliato e difficile periodo della vita del vostro Paese, testimonianza del permanere di una situazione che le interferenze militari e politiche dei paesi del patto di Varsavia esasperano anziché concorrere a normalizzare, esprime l’intera sua solidarietà ai sindacati cecoslovacchi, impegnati assieme ai dirigenti dello Stato socialista cecoslovacco a modificare l’attuale doloroso stato di cose attraverso la loro responsabile e ferma iniziativa ed a riaffermare la volontà sovrana del popolo cecoslovacco. Siamo con voi come sempre e con i lavoratori cecoslovacchi nel difendere il vostro diritto a decidere liberamente il vostro destino nell’impegno a costruire il socialismo nella democrazia e nella sovranità nazionale, chiaramente espresso nelle scelte da voi compiute il gennaio scorso»
Pioggia di denunce contro 250 lavoratori che nei giorni precedenti hanno scioperato, occupato gli stabilimenti e manifestato a Siena, Avezzano e in provincia di Cosenza. 105 operaie della Framosa di Siena e 144 operai della cartiera FIL di Avezzano devono rispondere del reato di occupazione del loro stabilimento, di cui hanno tentato di impedire la chiusura. In provincia di Cosenza non sono stati colpiti soltanto i 18 scioperanti colpevoli d’aver manifestato contro l’Ente di sviluppo agricolo, ma anche il sindaco di Spezzano Albanese, Vittorio Vattimo — sospeso dalle sue funzioni per decreto prefettizio — perché reo di aver «caldeggiato e promosso» lo sciopero e la manifestazione e per aver messo a disposizione dei lavoratori in lotta una macchina «di sua proprietà». In quanto agli operai della Olivetti di Pozzuoli, le loro imputazioni vanno dal blocco stradale alle lesioni, dall’oltraggio alla resistenza. E lesioni, oltraggio e resistenza sono i reati che avrebbero commesso anche i lavoratori di Reggio Calabria, «istigati» dagli organizzatori sindacali.
Milano, la proposta del’Associazione Insegnanti medi – Lotta per la riforma della scuola, di abolire i voti è accolta da alcuni insegnanti, in qualche caso con l’abolizione del registro, e lanciata a livello nazionale con l’adesione dei sindacati, del Giornale dei genitori e delle Acli.
Manifestano in corteo le studentesse della civica scuola Manzoni. In agitazione anche gli studenti del Bertarelli e del Caterina da Siena, per la mancata risposta delle autorità scolastiche alle loro rivendicazioni.
Roma, una circolare del ministro della Pubblica Istruzione Sullo riconosce il diritto di assemblea nelle medie superiori durante le ore di lezione.
Scioperi generali contro le gabbie salariali a Lecco, Varese, Trieste.
Spezzano Albanese (Cosenza), denunciati sette studenti pendolari ed il sindaco Vittorio Vattimo per aver «caldeggiato e promosso» una manifestazione di protesta e messo a disposizione dei dimostranti, la propria automobile.
Palermo, Mauro Turrisi Grifeo, titolare dell’agenzia di stampa Democrazia Nuova, fonda il movimento di opinione Ordine e progresso
16 – 19 gennaio: Milano, occupata la facoltà di Medicina, dove si svolge anche un’assemblea con gli operai della Pirelli.
16 – 17 -18 gennaio: sciopero unitario dei lavoratori delle autostrade Iri, dopo la rottura delle trattative per il contratto. A causa dell’atteggiamento negativo della controparte, i sindacati di categoria di CGIL, CISL, UIL hanno deciso un secondo sciopero dal 3 al 6 febbraio.
17 gennaio: scioperi contro le gabbie salariali a Reggio Calabria, Arezzo, Pistoia e in alcune località abruzzesi.
Vicenza, due giorni di agitazione per i lavoratori della Marzotto. A Varese manifestano i lavoratori della Sigi di Bodio, che occupano la fabbrica in difesa del posto di lavoro.
Roma, si è tenuto il preannunciato incontro tra i rappresentanti delle tre Confederazioni, il ministro della Riforma burocratica ed i rappresentanti del ministero del Tesoro. La riunione, che ha avuto carattere interlocutorio, ha segnato l’inizio della ripresa delle trattative per il riassetto delle carriere e delle retribuzioni nonché del riordinamento dell’amministrazione dello Stato
18 gennaio: Milano, neofascisti davanti al liceo scientifico Leonardo da Vinci aggrediscono un giovane che rifiuta un volantino.
Ravenna, lanciate bottiglie incendiarie contro il portone dell’edificio che ospita le sedi dell’Anpi e del Psi.
Mariano Rumor dichiara che lo scopo primario della coalizione di centrosinistra è quello di «fronteggiare un tenace avversario, il Partito comunista»
19 gennaio: Parma, manifestazione operaia contro l’Eridania e il suo piano di ridimensionamento degli zuccherifici. Gli operai innalzano una tenda di protesta in piazza Garibaldi
Milano, una pattuglia trova, sul ripiano esterno di una finestra della caserma di Polizia di S. Ambrogio, un sacchetto, di plastica contenente un barattolo di vetro con dentro 5 candelotti di esplosivo tagliati a pezzi, innescati con un detonatore di alluminio a sua volta collegato con una miccia a lenta combustione. Il rudimentale ordigno non è esploso per il distacco fortuito della miccia dal detonatore
Bologna, al museo civico, il sindacato artisti- pittori scultori, in luogo della tradizionale mostra tiene una«manifestazione-rappresentazione-incontro-esposizione» sul ruolo e la funzione dell’arte nella società. Afferma il pittore Concetto Pozzati: «Innanzitutto (occorre) non contestare a livello corporativo-professionale altrimenti si ricadrebbe nella solita sostituzione e nella ri-separatezza. Non credere all’artista libero in quanto artista. Riconoscersi nel momento in cui ci si nega. Non facendo arte negata, ma negando l’arte attraverso se stessa. Non costruire per distruggere, ma negare per riconoscersi. (…) Negare il sistema piramidale della cultura e i pruriti avanguardistici che riducono le idee a tendenze. Prendere coscienza della propria separatezza di artista. Non riconoscersi come “pittore”, ma come intellettuale»
Bologna, stato d’agitazione alla AMF-SASIB dopo il licenziamento del responsabile della sezione sindacale della FIOM.
20 gennaio: sciopero nazionale dei braccianti e coloni indetto dalla Federbraccianti, per il rinnovo dei contratti e per la riforma previdenziale e del collocamento. Lo sciopero intende dar forza allo scontro contrattuale in atto in decine di provincie, in centinaia di aziende e a livello nazionale e alla mobilitazione per la riforma delle pensioni, della previdenza e del collocamento; alle iniziative in corso nei confronti del governo per affrontare i problemi della occupazione su una linea di riforme strutturali; all’azione per il disarmo della polizia nelle manifestazioni e nelle lotte sociali. Anche la Federmezzadri ha proclamato per lo stesso 20 gennaio una giornata di lotta della categoria per obiettivi (sostanziali avanzamenti contrattuali, reinserimento dei mezzadri nella gestione normale INPS nel quadro della riforma previdenziale, contrattazione a tutti i livelli delle scelte concrete e degli indirizzi operativi dell’intervento pubblico) che trovano convergenza con quelli dei braccianti. Nonostante l’assenza delle organizzazioni nazionali della CISL e UIL – peraltro presenti unitariamente in diverse provincie, come a Lecce, Siracusa, Bari, in Sardegna e altre ancora – si può dire che i lavoratori delle campagne sono scesi in campo, con una azione nazionale, al pari ed al fianco degli operai e degli studenti. Nel corso della giornata di lotta è stato detto che i problemi delle campagne debbono assumere lo stesso volto e la stessa dinamica delle lotte in atto per spezzare le «gabbie salariali», per la riforma delle pensioni, per i diritti democratici e di assemblea. I coloni ed i braccianti di Trapani stanno conducendo un lungo sciopero unitario ed hanno mobilitato attorno alla rivendicazione del capitolato colonico e del superamento della colonia tutti i lavoratori e tutta la popolazione. In Puglia i coloni ed i lavoratori della terra di Bari sono scesi in campo con un forte sciopero ed una manifestazione in città; nel resto della regione è stata indetta una settimana di manifestazioni e di cortei. Vengono avanti nuove forme di lotta con l’occupazione di grandi aziende agrarie (Ravenna ed altrove) che violano i contratti, riducono l’occupazione, non eseguono le trasformazioni agrarie. Cresce nel Mezzogiorno l’azione per liquidare il «mercato di piazza» della manodopera e per conquistare la gestione del collocamento: si protesta e si occupano uffici pubblici sordi alle leggi ed alle istanze dei lavoratori. Si sviluppa la lotta, specie nelle zone mezzadrili ed in Sicilia, attorno ai piani di zona, alle trasformazioni agrarie ed agli Enti di sviluppo per dotare questi ultimi di poteri e di mezzi capaci di portare avanti un nuovo corso di politica agraria.
Praga, migliaia di persone manifestano per la morte del giovane Jan Palach, mentre a Pilsee un altro giovane, Jaroslav Hlavaty, operaio 25enne delle officine Skoda, è ricoverato all’ospedale in gravissime condizioni per essersi pure lui dato fuoco.
21 gennaio: Napoli, i carabinieri caricano una manifestazione di pendolari che, per protestare contro l’aumento delle tariffe, hanno effettuato un blocco ferroviario. Numerosi i contusi, 30 persone sono fermate e poi rilasciate
Bologna, sciopero con manifestazione dei lavoratori dell’industria proclamato da Cgil-Cisl-Uil. Presenti anche i giovani del movimento studentesco
Manifestano a Milano gli studenti delle scuole professionali. A Torino, sono occupati 5 collegi universitari. A Bergamo, manifestano gli studenti del liceo scientifico dopo la sospensione di un giovane che aveva contestato un voto.
Scioperano i lavoratori della Marzotto, attuando picchetti contro il crumiraggio. Si registra ovunque una forte ripresa delle lotte articolate nelle fabbriche. A Milano, sono in agitazione i lavoratori della Asgen, Osva, Redaelli, Falck, Gilera, Ercole Marelli e scioperano anche i lavoratori della Rai. La reazione padronale è forte: il calzaturificio Gima attua la serrata per contrastare l’agitazione dei dipendenti; alla Ignis di Varese la direzione licenzia due operai; un altro lavoratore, componente della Commissione interna, è sospeso.
Rilasciati 18 giovani incarcerati per i fatti di Viareggio, altri erano stati rilasciati nei giorni precedenti. Restano in carcere 16 ragazzi.
Madrid, la polizia carica i giovani che manifestano per protestare contro la morte di Enrique Ruano Casanova, impugnando bandiere rosse e della ex repubblica spagnola.
22 gennaio: Olbia, la polizia carica con violenza una manifestazione contro la disoccupazione e le gabbie salariali, dopo che i partecipanti alla protesta avevano bloccato il traffico stradale e ferroviario.
Valdagno (Vicenza), scioperano ancora gli operai della Marzotto, mentre i commercianti abbassano le saracinesche per solidarietà. Avanza la repressione nelle piccole fabbriche per contrastare le agitazioni. A Brescia, la direzione della Rigarmi attua prima le sospensioni, poi 40 licenziamenti
Bologna, continua la mobilitazione operaia. Momenti di tensione davanti alla Ico, alla Bouton, alla Weber e alla Sabiem
Facoltà universitarie occupate a Torino, Pavia, Bologna, Palermo contro il piano Sullo e la mancata risposta delle autorità accademiche alle rivendicazioni del movimento.
23 gennaio: Atene, al termine del processo contro 10 oppositori politici, l’accusa chiede la condanna a morte per Dimitrio Dariotis, Sotirios Anastassiadis, Cristos Peklitis, Giovanni Petropulos, l’ergastolo per la studentessa Maria Kallergi e pene detentive minori per gli altri 5 imputati.
Madrid, il governo decreta lo stato di emergenza in tutto il paese, per far fronte alle agitazioni giovanili seguite alla morte di Enrique Casanova, mentre la polizia arresta centinaia di persone. Manifestazioni a Madrid, Barcellona, Saragozza, Pamplona e Valencia.
Parigi, alcune migliaia di studenti universitari e medi occupano la Sorbona e si difendono dall’assedio della polizia con lanci di pietre e bulloni. L’agitazione è iniziata dopo alcune espulsioni operate dalla direzione del liceo Chaptal.
Roma, aggredito e percosso da tre iscritti alla Giovane Italia (organizzazione giovanile missina ndr) il professor Marcello Ralli, militante del Psi.
Napoli, studenti di destra appartenenti a Università Europea aggrediscono un gruppo di studenti e incendiando alcune aule della facoltà di Giurisprudenza: 14 studenti feriti
Bologna, ancora occupata Ingegneria. In mattinata è occupato l’Istituto di Matematica
24 gennaio: Praga, decine di migliaia di persone seguono i funerali di Jan Palach.
Occupata dai lavoratori la Marzotto di Valdagno, sulla medesima piattaforma dell’anno precedente: occupazione, ritmi di lavoro, diritti sindacali. L’occupazione durerà un mese, portando ad una parziale vittoria.
Milano, scioperano gli impiegati della Siemens, i tranvieri e i dipendenti delle Ferrovie Nord.
Genova, i “camillini” (cattolici del dissenso, così chiamati per aver intitolato il loro gruppo a san Camillo) occupano la basilica di Oregina, esprimendo la propria solidarietà con i parrocchiani dell’Isolotto di Firenze e di voler aprire la loro comunità alle istanze provenienti dalle lotte operaie e sociali, cosa ostacolata dalla Curia guidata dal cardinale conservatore Siri.
Firenze, aggredito e percosso da due militanti missini Olindo Conti, segretario regionale della Cgil.
Napoli, aderenti alla Giovane Italia e a Giovane Europa aggrediscono un’assemblea del movimento studentesco.
Roma, la polizia disperde una manifestazione di militanti missini davanti all’ambasciata dell’Unione Sovietica.
Parigi, nella notte si accendono scontri fra studenti e polizia nel Quartiere Latino; più di 100 sono i giovani arrestati.
25 gennaio: Camere Senato nominano i rappresentanti italiani al Parlamento europeo.
Londra, la polizia sgombera la School of economics, occupata dagli studenti
Verona, pronunciata la sentenza contro cinque terroristi italiani autori di attentati in Austria (a Vienna nell’agosto 1962 e ad Ebensee nel settembre 1963 Ndr). Gli imputati Giorgio Massara, Maurizio Perito, Sergio Tazio Poltronieri, Luciano Rolando e Franco Panizza sono condannati a pene relativamente miti grazie alla concessione delle attenuanti generiche compresa quella di “avere agito per motivi di particolare valore sociale sotto la spinta del rovente patriottismo”. Le pene saranno ulteriormente ridotte nei successivi gradi di giudizio.
Scioperi ed agitazioni sono organizzati in tutte le scuole per richiedere la riforma degli esami di maturità. A Bergamo, manifestano gli studenti medi che chiedono la riduzione del numero di studenti per classe, la discussione del voto e la riforma dei programmi.
Siena, processate 105 operaie della Framosa, per aver occupato la fabbrica contro la smobilitazione. Ad Avezzano, denunciati per lo stesso motivo, 144 lavoratori della cartiera Fil.
Roma, la polizia disperde una manifestazione missina davanti alla sede Pci in via delle Botteghe Oscure, organizzata per protestare contro contro l’invasione sovietica della Cecoslovacchia.
Napoli, denunciati 51 attivisti del Msi che, durante una manifestazione, avevano tentato di occupare la federazione del Pci per protesta contro l’invasione della Cecoslovacchia
Bologna, manifestazione del Movimento Studentesco per la morte di Jan Palach. Circa 1500 studenti medi sfilano per il centro. Momenti di tensione con giovani di destra aderenti all’organizzazione giovanile missina Giovane Italia
26 gennaio: Milano, lanciate due bombe a mano Srcm, in dotazione all’esercito, contro la sezione del Pci Aldo Sala.Un ordigno scoppia contro la serranda in ferro dell’ufficio Spagnolo del Turismo, in via Disciplini n.11
Padova, attentato dinamitardo contro il Palazzo di Giustizia.
27 gennaio: Spagna, nonostante la polizia presidi scuole ed istituti universitari, le retate e le centinaia di arresti operati, continuano le proteste contro il regime franchista. A Madrid, i giovani impegnano la polizia in scontri lanciando sassi e molotov da improvvisate barricate. Si sparge la notizia che il regime sta progettando un campo di concentramento a Colmenares, per rinchiudervi gli anti franchisti arrestati che non possono essere accolti nelle prigioni già sovraffollate.
Trapani e Bari, manifestano coloni e braccianti per il rinnovo dei patti agrari e l’occupazione.
Proseguono le agitazioni studentesche: a Torino, tre scuole medie sono occupate, manifestano a Como gli studenti dello scientifico e delle magistrali contro il piano Sullo.
Rimini, otto giovani sono stati denunciati dopo una vivace manifestazione delle lavoratrici dei grandi magazzini
Bologna, nuovamente occupate Lettere, l’Istituto di Fisica e Anatomia comparata. Gli studenti di Fisica chiedono l’abolizione del Piano Sullo e l’abolizione del colloquio di laurea, del voto di demerito, delle firme di frequenza e l’istituzione della sessione continuata di esami
Torino, un ordigno esplode davanti all’ingresso della Chiesa di S. Cristina. Fortunatamente solo lievi danni
28 gennaio: l’Italia firma il trattato di non proliferazione nucleare.
Ripresa la lotta nei grandi magazzini e supermercati per il rinnovo del contratto nazionale. Le organizzazioni nazionali della CGIL, CISL e UIL hanno deciso una serie di scioperi articolati in tutte le aziende più importanti del settore. Per primi sono scesi in sciopero tutti i magazzini dell’Unione Militare. Il programma di azioni articolate si concluderà verso la seconda decade di febbraio. Le segreterie della CGIL, della CISL e della UIL, in una riunione congiunta con le segreterie nazionali di categoria, hanno espresso il pieno appoggio delle tre Confederazioni alla lotta dei lavoratori del settore
Roma, al termine dell’incontro svoltosi al ministero del Lavoro, i lavoratori dell’Eridania hanno ottenuto un primo importante risultato della loro lotta: il ritiro dei 400 licenziamenti annunciati dall’azienda.
Roma, la Camera ha approvato un ordine del giorno col quale impegna il governo a rivedere la intera questione creata dalla concentrazione dell’ASGEN (Ansaldo S. Giorgio e CGE) che dovrebbe portare alla smobilitazione della fabbrica Scotti e Brioschi CGE di Novara. Secondo l’ordine del giorno, il governo dovrà provvedere a creare a Novara posti di lavoro sostitutivi in qualità e quantità corrispondenti a quelli oggi esistenti. Una delegazione numerosissima della Scotti e Brioschi si recherà a Roma il giorno 25 gennaio per sollecitare provvedimenti a favore dei 420 lavoratori che rischiano il licenziamento
Bologna, dopo le facoltà scientifiche e Lettere, sono occupate anche anche Legge e Scienze politiche. Occupato anche l’Istituto per ciechi Cavazza. A Perugia sono state occupate le facoltà di Scienze biologiche e Chimica. Manifestano ancora gli studenti delle scuole professionali a Milano.
Torino, in corso Unione Sovietica, la polizia carica un corteo studentesco.
Milano, lanciate due bombe a mano Srcm, in dotazione all’esercito, contro la sezione del Pci Paternoster. La polizia ferma sette militanti missini e ne perquisisce le abitazioni.
29 gennaio: 72 ore di sciopero del personale insegnante della scuola secondaria per sollecitare una nuova legislazione per la stabilizzazione del posto di lavoro.
Scioperi e manifestazioni per l’abolizione delle gabbie salariali a Lecco, Bergamo, Pavia, Alessandria e Trento.
Nuove occupazioni studentesche nelle università di Pavia e Trieste. Migliaia di studenti medi manifestano a MilanoBologna, durante un’assemblea a Magistero viene presa la decisione di comporre un bollettino di controinformazione per ciascuna facoltà e la creazione di gruppi di inchiesta sulla condizione operaia
30 gennaio: Pian del Voglio (Bologna), la polizia stradale denuncia il fascista Giancarlo Esposti perché trasporta sulla propria auto una pistola, 50 cartucce, tre caricatori completi e recipienti metallici contenenti sostanze chimiche idonee alla fabbricazione di esplosivi. Esposti, in possesso anche di alcune tessere dell’organizzazione missina Giovane Italia, dichiara di essere diretto a Roma per acquistare tre mitra e tre pistole da Fulco Mondini, anch’egli simpatizzante della Giovane Italia.
Trieste, sciopero generale contro le gabbie salariali.
Corigliano Calabro (Cosenza), i produttori di agrumi manifestano bloccando la ferrovia.
Valdagno, sciopero generale a sostegno dei lavoratori della Marzotto.
Milano, la polizia carica una manifestazione studentesca alla quale si sono aggiunti numerosi insegnanti al secondo giorno di astensione dal lavoro.
Torino, la polizia sgombera l’Einaudi, che era stato occupato dopo la sospensione di uno studente. Anche ad Alessandria, è occupato il liceo classico dopo un analogo provvedimento.
Pisa, militanti di destra accoltellano uno studente aderente al Movimento studentesco.
31 gennaio: un gruppo di giovani militanti del Fronte Monarchico sequestra Ermanno Lavorini, 12 anni, figlio di un commerciante viareggino, al quale viene chiesto un riscatto di 15 milioni. Ma i rapitori uccidono subito il ragazzo sotterrandolo nella spiaggia di Marina di Vecchiano, dove il cadavere sarà scoperto dopo una quarantina di giorni. Nel frattempo una massiccia campagna propagandistica sarà montata dal Msi e dal Fn contro gli amministratori socialisti della città, accusando alcuni di loro di avere responsabilità nel crimine. E alla base del crimine, per costoro, una“squallida” storia di rapporti omosessuali. Solo cinque anni dopo il giudice istruttore di Pisa rinvierà a giudizio, tra gli altri, Marco Baldisseri, Pietro Vangioni, Andrea Benedetti, Emilio Noschese e Alfonso Pezzino, tutti appartenenti al Fronte Monarchico.
(…) la scomparsa di Ermanno Lavorini fu il primo kidnapping italiano. Un bambino di 13 anni scompare alle 14.30 del 31 gennaio 1969, in un annoiato pomeriggio nella ricca Viareggio lontana dalle frenesie dell’estate. Qualcuno telefona a casa sua per chiedere 15 milioni di riscatto, qualcun altro è già pronto a costruire un intricato disegno di depistaggi per occultare la verità.
Alle 11.45 di domenica 9 marzo il cadavere del piccolo Ermanno viene scoperto, seminascosto, tra le dune di Vecchiano. Alle 17 di un’altra domenica, quella del 20 aprile, il caso Lavorini – così viene comunicato alla stampa dal colonnello Mario De Julio, comandante della legione dei carabinieri di Livorno – è da ritenersi “definitivamente chiuso”: un sedicenne, Marco Baldisseri, ha confessato di aver ucciso Ermanno “per futili motivi”.
Tra confessioni, ritrattazioni, racconti di festini e “balletti verdi”, false piste e colpi di scena, il caso Lavorini resterà aperto per altri otto anni, fino al 13 maggio 1977 quando la Cassazione stabilirà che ad uccidere Ermanno fu un gruppetto di estremisti neri con l’obiettivo di raccogliere fondi per la propria associazione eversiva.
La brutta storia di Viareggio – che per otto anni si era impastata di sesso furtivo, orge maschili e nascosti toccamenti nel chiaroscuro di una pineta – diventa così il primo episodio di eversione ad essere consacrato dalla storia giudiziaria. Non c’entrava nulla l’omosessualità nascosta di Adolfo Meciani, ricco proprietario di stabilimenti balneari, che con la sua “duetto rossa” rimorchiava i ragazzini della pineta, esponendosi a feroci ricatti. Non c’entrava nulla neanche Giuseppe Zacconi, figlio del grande Ermete, l’attore, vittima della sua solitudine. Entrambi morti di dolore: il primo suicida, l’altro di crepacuore. C’entrava invece la Versilia. Non quella dei giochi proibiti tra i pini marittimi, ma la Versilia dove cresceva una tensione nuova e incontrollata: la contestazione della Bussola che precede di un mese la fine di Ermanno, con il giovane Soriano Ceccanti condannato alla sedia rotelle da un proiettile sparato forse dalla polizia, forse da un cliente del locale notturno e sul versante opposto la nascita – certamente per reazione – di quel laboratorio eversivo della lucchesia dove stanno già maturando le strutture più ambigue del partito del golpe: le appendici toscane del MAR di Fumagalli, la cellula nera di Mario Tuti, gli stragisti dell’Italicus.
Baldisseri, Della Latta e Vangioni – i condannati per il caso Lavorini – sono solo pedine di un gioco più grande di loro. Giovanissimi monarchici e giovani neofascisti nella Viareggio rossa. Cercano un’affermazione, la cercano nell’estremismo della politica. Si improvvisano tupamaros neri, convinti che un sacco a pelo e una tenda da campeggio bastino ad organizzare il primo sequestro politico italiano. E dietro di loro personaggi di ben altro spessore come il principe Junio Valerio Borghese che si precipita a Viareggio: il suo tentativo colpo di stato personale – il golpe Borghese, appunto – lo tenterà un anno e mezzo dopo. E poi inquirenti che rimangono imbrigliati nella ragnatela di versioni, una diversa dall’altra, che gli imputati fanno mettere a verbale. Ed investigatori che – ad essere generosi – sono soltanto incapaci di mettere a fuoco i dettagli di quanto è accaduto su quella spiaggia, tra quelle dune, in un pomeriggio d’inverno, nella ricca Viareggio delle vacanze. Investigatori come il Col. De Julio, quello che dice ai giornalisti: “il caso è chiuso, adesso potete tornare a casa”. Farà carriera il Col. De Julio. D’altronde aveva cominciato bene: cinque anni prima di incappare nel caso Lavorini, nella calda estate del 1964, era stato il braccio destro del gen. De Lorenzo. Sì, proprio lui, quello delle schedature di massa, del Piano Solo e del minacciato golpe (Sandro Provvisionato, www.misteriditalia.it).
https://www.wikiwand.com/it/Omicidio_di_Ermanno_Lavorini
Perché l’omicidio Lavorini resta un caso non chiuso https://www.agi.it/cronaca/ermanno_lavorini_omicidio-5368175/news/2019-04-21/Marco Nozza http://www.misteriditalia.it/altri-misteri/lavorini/Ititolininascosti.pdfItalo Moretti http://www.misteriditalia.it/altri-misteri/lavorini/ricordidiuncronista.pdf
Quarant’anni dopo http://www.misteriditalia.it/altri-misteri/lavorini/Quarantannidopo.pdfhttp://www.gaynews.it/2020/01/31/omicidio-ermanno-lavorini-quando-italia-comunita-omosessuale/
https://www.controradio.it/podcast/lincredibile-storia-del-rapimento-e-della-morte-di-ermanno-lavorini/
31 gennaio: sciopero generale contro le gabbie salariali a Udine e Savona. A Torino, scioperano i lavoratori Fiat per difendere gli accordi raggiunti nell’autunno precedente sull’orario di lavoro, che la direzione non rispetta. Scioperano anche gli operai della Zoppas di Conegliano Veneto e a Milano quelli della Face Standard, Asgen, Innocenti, Filotecnica.
Studenti in corteo a Bologna, Asti, Trieste, Bari, mentre a Milano scioperano per il quinto giorno consecutivo gli studenti delle scuole professionali.
Brescia, un gruppo di elementi di destra aggredisce gli studenti che manifestano all’ingresso del teatro Lirico
Bologna, assemblea nella facoltà di Lettere con insegnanti e studenti sul boicottaggio degli esami e l’abolizione dei contratti a termine per gli insegnanti fuori ruolo, in quanto strumento di “controllo e repressione”
L’ADUS organizza un dibattito presso l’Istituto di Psicologia sulla riforma universitaria e sul “piano Sullo”
Roma, durante una manifestazione di protesta, promossa dal Msi, contro il Trattato di non proliferazione nucleare, si arriva allo scontro per il tentativo dei manifestanti di invadere i locali della libreria Feltrinelli e poi della Rai
Gennaio: dopo forti scioperi unitari ed una serrata fase di trattative è stato rinnovato il contratto nazionale dei lavoratori del settore conserve animali. I principali miglioramenti riguardano: aumenti dei minimi tabellari dell’11%; su questi minimi, maggiorati nella misura indicata, verrà effettuato il riproporzionamento conseguente alla riduzione dell’orario di lavoro (42 ore settimanali); riassetto zonale e conglobamento dell’indennità di contingenza per raggiungere, dal 1° gennaio 1969 al 1° ottobre 1971, l’eliminazione delle differenze zonali.
Prosegue in diverse aziende la lotta per la contrattazione aziendale. A Milano sono aperte vertenze alla Cattani di Arcore per cottimi e premi; i metalmeccanici della Filotecnica Asgen, Salmoiraghi, Face, Radaelli di Sesto lottano per miglioramenti salariali; i lavoratori dell’ENEL di Corsico e di Melegnano continuano l’azione sindacale unitaria per le rivendicazioni aziendali e contro la politica dell’azienda verso i lavoratori ed i loro rappresentanti. Alla Ceramica Scala di Pordenone i 1.600 lavoratori sono in lotta per la contrattazione dei cottimi, aumenti salariali, settimana corta ogni due settimane, qualifiche, condizioni ambientali. Alla Pirelli Sicilia dopo una lotta di 16 giorni è stato concluso un positivo accordo con sensibili miglioramenti economici e normativi. Per i 1.800 lavoratori della Farmitalia accordo aziendale che prevede il riconoscimento del lavoro a cottimo e la corresponsione di una indennità oraria di 28 lire più 7 lire di indennità per tutti i lavoratori. Per le lavoratori alle catene ulteriori 7 lire orarie di aumento. Anche per gli impiegati e qualifiche speciali dell’Alfa Romeo (3.500 lavoratori), dopo il recente accordo per gli operai, è stato raggiunto un accordo che prevede tra l’altro la corresponsione di una parziale 14 a mensilità per le ferie ed un aumento delle retribuzioni di 4.700 lire mensili. Nelle aziende del gruppo Anic è stata aperta la vertenza per la contrattazione aziendale. A Ragusa i 1.000 lavoratori del Petrolchimico sono in lotta per rivendicazioni che riguardano gli organici, le qualifiche, i turni di lavoro, gli straordinari. Da rilevare infine un nuovo accordo di gruppo per i lavoratori dell’Italsider, che prevede la regolamentazione degli incentivi e dei cottimi e l’affermazione di maggiori diritti sindacali.
Si è conclusa positivamente la lotta degli autisti Agip. Ottenuta l’altro la garanzia dell’occupazione per i 380 autisti, la garanzia per tutti di un doppio riposo settimanale che comporta l’assunzione di circa 25 nuovi autisti, eliminazione della discontinuità mediante il pagamento al 100% della 9a ora, riconosciuto il potere di intervento del sindacato sull’organizzazione del lavoro e sui programmi aziendali
Madrid, il 28 febbraio e 14 marzo 1990 Enzo Generali racconta ai magistrati che Otto Skorzeny gli disse che “in Italia le cose, per la destra nazionale, sarebbero andate meglio in quanto si stava preparando qualcosa di concreto con la partecipazione di militari di alto grado e personalità politiche dell’area di centro-centro-destra: mi citò in proposito – prosegue Generali – il nome del principe Borghese che era l’uomo che lo aveva reso edotto della elaborazione del Golpe, dell’ammiraglio Birindelli, comandante dell’area sud della Nato, i predetti appoggiati da quadri dello Stato maggiore Marina (…) nonché il ruolo del Servizio segreto militare e l’avallo di politici di spicco della Democrazia cristiana di cui non fece i nomi. Il progetto era quello di far cessare autoritativamente l’esperienza del centro sinistra in Italia e di riassestare l’ordine interno privilegiando l’industria. Lo Skorzeny era amico di Borghese e da lui aveva mediato le informazioni sul progetto del Golpe. I due si vedevano in Spagna (…) Lo Skorzeny mi addusse che aveva promesso al Borghese l’appoggio degli industriali tedeschi”. E, ancora: ”Lo Skorzeny aggiunse che il Borghese gli aveva chiesto di intervenire all’esito del golpe presso l’amministrazione Usa, nella fattispecie presso il sottosegretario dell’Aeronautica amico dello Skorzeny, per il riconoscimento della nuova struttura sorta a seguito del Golpe e rappresentativa delle forze del Centrodestra italiano”.
Marina di Pietrasanta (Lu), Raffaello Bertoli e Raffaele Ferrini fondano il locale “Comitato di salute pubblica”.
Roma, arrestato il militante di destra Giorgio Arcangeli che aveva sparato una raffica di mitra contro la sede dell’Ambasciata sovietica.
1° febbraio: Roma, il tribunale autorizza la pubblicazione della rivista Europa Civiltà, mensile ed organo dell’omonimo movimento
Bologna, gli assistenti volontari e i medici interni del Policlinico S. Orsola entrano in sciopero. Chiedono il riconoscimento della personalità giuridica e professionale con relativa corresponsione di adeguato salario; rifiutano, inoltre, la delibera del Consiglio d’amministrazione degli ospedali di Bologna tesa a ridurre il numero degli assistenti volontari
Bologna, assemblea generale degli studenti di Fisica. Si discute di «aggredire direttamente gli interessi di potere dei gruppi accademici». Si organizza l’occupazione del centro ricerca di Montecuccolino
Verona, scendono in agitazione gli studenti delle scuole professionali. Continuano le occupazioni degli istituti torinesi Avogadro, Gioberti, e del magistrale Berti.
Roma, l’Associazione nazionale autori cinematografici chiede al ministro Nenni un intervento urgente sulle autorità spagnole, dopo che si è diffusa la notizia di torture inflitte al regista Bardem
Milano, un rudimentale ordigno esplode nell’angolo inferiore destro della saracinesca a maglie della vetrina di esposizione del magazzino della casa discografica R.C.A Italia, in piazzale Biancamano n.2
2 febbraio: Colorno (Parma), un centinaio di studenti di Medicina – con l’«appoggio di famigliari, infermieri e amministratori» – occupano l’Ospedale psichiatrico. In un documento gli studenti e gli infermieri denunciano la natura antidemocratica dell’assistenza psichiatrica esercitata a Colorno per il suo «carattere di discriminazione economica e di classe (manicomio dei poveri)», per «lo scopo esclusivamente custodialistico e non terapeutico», per «il rapporto gerarchico e autoritario fra corpo curante e ricoverati» e, infine, per «l’assenza di ogni controllo da parte della collettività e degli stessi famigliari dei degenti». L’occupazione dura 35 giorni e si concluderà il 9 marzo, una settimana dopo l’incursione notturna di un gruppo neofascista che devasta l’ingresso dell’Ospedale. I risultati della mobilitazione per una gestione alternativa dell’assistenza psichiatrica si avranno di lì a breve: l’Amministrazione Provinciale inizierà a realizzare per i degenti strutture esterne alternative al ricovero ospedaliero
Bologna, gli studenti di Ingegneria (facoltà occupata) occupano il rettorato. Si rivendica il ruolo decisionale dell’assemblea e il suo riconoscimento, da parte degli organi universitari, come soggetto interlocutore.Continua lo sciopero degli assistenti volontari e dei medici interni
Parigi, espulsi – e qualcuno è anche denunciato – dalla Sorbona 32 studenti. Anche a Nanterre è forte la tensione dopo che a fine gennaio le autorità accademiche hanno assunto “bidelli-muscolo”, così chiamati dagli studenti perché addestrati al corpo a corpo.
Il confidente Armando Mortilla informa il Viminale che «il Msi ha creato un gruppo di studio che progetta di lanciare l’idea di una federazione di partiti nazionali-europei. A tal fine sono stati presi contatti con vari gruppi politici francesi, belgi, inglesi, tedeschi, portoghesi e spagnoli. Attualmente i principali contatti sono stati con i francesi ed i belgi. Si ignora chi per i missini stia trattando queste alleanze culturali o politiche: è stato fatto il nome dell’on. Giulio Caradonna, ma sembra assai più probabile, invece, che l’azione epistolare venga svolta dall’on. Tripodi, il quale, con ben precise ragioni, opera al di fuori del settore esteri della direzione nazionale del partito»
3 febbraio: Milano, l’industriale ed ex presidente del Milan Felice Riva, è arrestato per bancarotta fraudolenta. Sarà scarcerato il giorno 27 per l’annullamento del mandato i cattura. Un nuovo ordine d’arresto sarà emesso il 6 marzo, ma nel frattempo Riva avrà trovato rifugio in Libano.
Spagna, l’agitazione anti franchista si è estende alle fabbriche più importanti. In seguito al licenziamento del dirigente sindacale Basilio Montes Reville, scioperano gli operai delle acciaierie Haltos Hornos della Biscaglia, mentre nei giorni precedenti i lavoratori degli altri stabilimenti del gruppo a Bilbao e Baracaldo avevano iniziato uno sciopero bianco. A Madrid, un corteo sfida la repressione.
Fondi (Latina), dopo aver bloccato la ferrovia, i lavoratori in sciopero degli agrumeti si dirigono verso la città. Il corteo è sciolto dalla polizia.
In tutta Italia, scioperano gli studenti delle scuole professionali per il riconoscimento del titolo di studio e gli sbocchi occupazionali. Diecimila sfilano in corteo a Milano. A Torino, la manifestazione è anche contro la repressione dopo che al Quintino Sella occupato il preside ha chiesto l’intervento della polizia e al liceo Cavour una giovane professoressa è stata accusata di fomentare disordini. Nel tardo pomeriggio, la polizia carica gli studenti davanti all’Avogadro
Bologna, le autorità accademiche sospendono gli esami e le lauree nelle facoltà occupate. Tutta l’attività amministrativa dell’università è paralizzata.
Il consiglio d’amministrazione dell’Istituto per ciechi “Cavazza”, dopo la contestazione del presidente – tra l’altro parlamentare della DC – On. Elkan, si dichiara disponibile a trattare con i “convittori” a patto che cessi l’occupazione.
Gli studenti di Medicina occupano l’aula dell’Istituto di Clinica medica in solidarietà allo sciopero
degli assistenti volontari. Gli assistenti di ruolo del S. Orsola esprimono la loro solidarietà
3 febbraio: Dar es Salaan (Tanzania), ucciso in un attentato il leader del Frelimo, Eduardo Chivambo Mondlan.
4 febbraio: Milano, il preside del liceo Einstein respinge i cinque punti della carta rivendicativa degli studenti, prendendo a pretesto uno sciopero degli studenti definiti «pupazzi nelle mani di un gruppo di scatenati, anarchici, irresponsabili, strumenti di più o meno occulte forze politiche». Gli studenti riprendono l’agitazione. Dopo un’infuocata assemblea dei genitori (26 febbraio), che criticano l’operato del preside, gli studenti (27 febbraio) ai 5 punti ne aggiungono un sesto: che il preside se ne vada
Bologna, gli studenti cessano l’occupazione del rettorato.
Occupati gli Istituti di Mineralogia e Petrografia della facoltà di Geologia.
Assemblea generale di Ateneo
Il confidente Armando Mortilla informa il Viminale che «il Msi ha creato un gruppo di studio che progetta di lanciare l’idea di una federazione di partiti nazionali-europei. A tal fine sono stati presi contatti con vari gruppi politici francesi, belgi, inglesi, tedeschi, portoghesi e spagnoli. Attualmente i principali contatti sono stati con i francesi ed i belgi. Si ignora chi per i missini stia trattando queste alleanze culturali o politiche: è stato fatto il nome dell’on. Giulio Caradonna, ma sembra assai più probabile, invece, che l’azione epistolare venga svolta dall’on. Tripodi, il quale, con ben precise ragioni, opera al di fuori del settore esteri della direzione nazionale del partito»
L’International Herald Tribune pubblica un articolo in cui si parla di voci su “consultazioni” di alti ufficiali, in Italia, per discutere sulla situazione politica e del conseguente “nervosismo” del governo.
5 febbraio: terzo sciopero nazionale, convocato congiuntamente da Cgil, Cisl e Uil, per la riforma delle pensioni (i precedenti sono stati il 7 marzo e 14 novembre 1968), con altissime percentuali di adesione. Manifestazioni a Torino, Milano, Venezia, Genova, Modena, Bologna, Firenze, Ancona, Roma, Cagliari, Pescara, Foggia, Napoli e Palermo. Anche il movimento degli studenti ha partecipato numeroso alla mobilitazione
Bologna, occupato l’Istituto Tecnico Aldini Valeriani
Roma, ristrutturata la divisione Affari Riservati del ministero degli Interni: «a) la materia riguardante attentati terroristici e atti di sabotaggio in genere e la tenuta della rubrica (con relativi fascicoli personali) degli estremisti responsabili o indiziati di tali attentati, passano dalla 2° sezione alla competenza della 1° sezione; b) la materia riguardante i partiti di destra (Pli-Msi-Partiti monarchici) passa dalla 2° sezione alla competenza della 4° sezione; c) la materia riguardante le associazioni apolitiche in genere, passa dalla 1° sezione alla competenza della 7° sezione; d) la materia riguardante il personale della divisione passa dalla competenza della 4° sezione a quella del commissario dott. Di Carluccio della 1° sezione. A tale specifico servizio sovraintenderà il vice questore dott. Fanelli»
Milano, arrestato Giorgio De Vecchi, sospettato di aver preso parte agli attentati contro le sezioni del Pci e del Psiup. E’ stato trovato in possesso di un mitra Sten e di numerose pistole.
Padova, attentato incendiario contro la sede del Gazzettino. L’attento è compiuto da elementi di destra
6 febbraio: Spagna, in agitazione anche gli operai delle Constructiones Navales, Babcock e Wilcox, General Electric di Bilbao e quelli della Standard Electric e Siemens di Madrid. La tensione sale ulteriormente per la morte in carcere, in seguito alle percosse subite, dell’operaio Pedro Borozaba. Gli studenti, invece, improvvisano manifestazioni lampo a Madrid e a Pamplona, dove per protestare contro la censura è acceso un grande rogo.
Dopo la risposta negativa del ministro della Pubblica Istruzione Sullo alle richieste degli studenti degli istituti professionali, nuove manifestazioni di protesta si svolgono a Torino, Alessandria, Genova, La Spezia, Livorno, Rimini, Forlì, Verona, Udine, Trieste e Bari.
Genova, un iscritto all’associazione studentesca del Msi perde la mano sinistra mentre sta preparando un attentato contro una sezione del Pci
Bologna, gli assistenti volontari in agitazione approvano una mozione per la costituzione dell’Associazione Nazionale Assistenti Volontari Ospedalieri-Universitari.
La magistratura apre un’inchiesta sull’occupazione del rettorato
7 febbraio: Roma, rotte le trattative per il rinnovo del patto nazionale dei braccianti e salariati. Il padronato, dopo avere abbandonato alcune pregiudiziali, si è irrigidito sulla costituzione delle commissioni comunali, sulla contrattazione aziendale, sui delegati sindacali nelle aziende, su forme di salario aggiuntivo in rapporto alla produttività, sulla trasformazione da biennale a tempo indeterminato del rapporto di lavoro per i salariati fissi. Si sta pertanto sviluppando nelle province e nelle aziende l’azione sindacale. I tre sindacati hanno denunciato il grave atteggiamento della controparte e convocato gli organismi dirigenti per decidere sugli sviluppi della lotta
Aosta, la polizia, nonostante il parere contrario della preside, sgombera il liceo classico occupato. La preside Maria Ida Viglino si dimette per protesta. Gli studenti organizzano per il giorno successivo una nuova manifestazione.
Luigi Longo legge la relazione introduttiva
8 febbraio: Bologna, si apre il 12° congresso del Pci. Luigi Longo, nella sua relazione, afferma che il Partito potrebbe costruire un’alternativa nuova con i gruppi democristiani «di profonda coscienza cristiana». Una lunga serie di lotte sociali scuote il Paese, testimoniando, secondo il PCI, quella necessità “di capire e cogliere i fenomeni nuovi che vengono avanti nella società”. Il congresso si chiuderà il giorno 15 con la rielezione all’unanimità di Luigi Longo a segretario generale e Enrico Berlinguer a vice segretario. Le tesi, pure votate all’unanimità, contengono l’esortazione ai militanti di far avanzare le lotte per la contestazione del sistema politico e sociale e la conquista di nuove posizioni di forza, ribadiscono la fedeltà alla Costituzione e all’internazionalismo, il sostegno alla lotta del Vietnam contro l’aggressione americana e l’impegno a lottare per l’uscita dell’Italia dalla Nato
Luigi Longo https://www.ilpartitocomunistaitaliano.it/2020/03/18/luigi-longo-segretario-del-pci/
Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico: https://www.youtube.com/watch?v=yZU0fJPnqfk
XII congresso del Pci – Chiusura – Bologna https://www.youtube.com/watch?v=7FTSNMiqnaA Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/pci/xii-congresso-intervento-di-pietro-ingrao
8 febbraio: Spagna, lo sciopero si estende ai principali stabilimenti dei Paesi Baschi e della Catalogna. Scontri si verificano a San Sebastian e Bilbao, mentre a Siviglia le Comisiones Obreras, i sindacati indipendenti, nonostante l’arresto dei principali esponenti, lanciano un proclama per continuare la lotta. A Ginevra e Zurigo si svolgono manifestazioni di solidarietà con l’opposizione spagnola.
Colleferro (Roma), la direzione della Bdp, di proprietà della Snia Viscosa, sospende tutte le maestranze dopo uno sciopero di protesta contro quattro licenziamenti decisi dalla direzione aziendale.
Vercelli, congresso provinciale della Federbraccianti
Manifestazioni studentesche ad Aosta, Torino, Voghera, Milano, Belluno, Venezia e MestreBologna, occupato l’Istituto professionale Sirani di via Ca’ Selvatica contro la circolare Sullo, per un effettivo riconoscimento del diploma e una ristrutturazione dei programmi di studio.
L’Istituto Aldini-Valeriani sospende l’occupazione e sceglie altre forme di lotta da decidere collettivamente in assemblea.
Il preside della facoltà di Ingegneria respinge, a nome del Consiglio, l’invito a partecipare all’assemblea degli studenti perché ha come base l’occupazione della facoltà
Muore Ezio Maria Gray, senatore del Msi.
8 – 15 febbraio: scioperi unitari per l’abolizione delle gabbie salariali nell’industria.
9 febbraio: Napoli, gruppi di fascisti guidati dal deputato missino Giulio Caradonna percorrono, al termine di un comizio, la centralissima via Roma lanciando bombe carta sui passanti e scontrandosi con la polizia
Parma, lanciate bottiglie molotov contro la sede del Psiup
10 febbraio: Flaminio Piccoli, segretario nazionale della Dc, riferendosi ai lavori del congresso nazionale del Pci in corso a Bologna, afferma che una apertura a sinistra non è accettabile perché «ogni passo falso ci condurrebbe ad un regime di totale involuzione della libertà, della dignità e dell’avanzamento»
11 febbraio: Roma, incendiata la porta d’ingresso di una sede dell’Anpi.
Dopo la rottura della trattativa per il rinnovo contrattuale nel settore degli appalti della nettezza urbana, le organizzazioni sindacali hanno proclamato un primo sciopero, che si è svolto con successo nei giorni 11 e 12 febbraio
12 febbraio: sciopero generale unitario per l’abolizione delle zone salariali. Le posizioni di padronato, governo e sindacati sembrano ancora distanti, ma il giorno seguente è annunciata una bozza d’intesa
Vicenza, manifestazione unitaria a sostegno dei lavoratori della Marzotto.
Parma, lanciate due molotov contro la sede della Associazione partigiani cristiani, di tendenza anticomunista. Il giorno 20, la polizia identificherà e denuncerà per l’episodio tre elementi di destra
Bologna, occupata l’aula magna dell’Università. Manifestazione davanti alla sede del centro calcoli – CNEN in via Mazzini
13 febbraio: riforma dell’esame di maturità. Due soli scritti, due orali e voti espressi in sessantesimi
Milano, prima manifestazione nazionale di tecnici e impiegati della grandi industrie. Circa 6 mila lavoratori di Siemens, Borletti, Argen, Dalmine, Breda, ecc. scendono in piazza. E’ il periodo di maggior combattività e autonomia del movimento dei colletti bianchi, che si esprime, fra l’altro, nell’occupazione della metropolitana da parte degli impiegati della Siemens, nei cortei che attraversano le palazzine degli uffici o che vanno fin sotto la casa del padrone, come nel caso della Borletti
Aosta, gli studenti organizzano una giornata di lotta contro l’autoritarismo e la repressione. A Venezia prosegue l’agitazione e gli istituti che erano stati sgomberati appena il giorno precedente, vengono rioccupati. Cortei a Genova e Treviso
Roma, elementi di destra aggrediscono studenti di sinistra dinanzi al liceo Mamiani, ferendone due a colpi di spranga
Bologna, un gruppo di studenti dell’ITIS interrompe la riunione del collegio dei docenti dopo il rifiuto di allargare il collegio ad un numero di studenti pari a quello dei professori. Il giorno successivo molti professori (circa 100 secondo il Resto del Carlino) firma un documento per la ripresa delle lezioni
14 febbraio: Parma, occupata la Salamini (860 dipendenti) per impedire di arrivare al fallimento dell’azienda. Inizia così, anche a Parma, una nuova fase del conflitto sindacale, che ormai travalica il campo economico per assumere sempre più aspetti politici e sociali. Gli operai della Salamini attirano l’attenzione della città e del Paese con gesti clamorosi e forme di protesta radicali, come i numerosi blocchi stradali della via Emilia e della linea ferroviaria Milano – Bologna, le occupazioni delle sedi provinciali dei due maggiori partiti di governo Psi e Dc (22 marzo), del Municipio (26 marzo) e della Camera di Commercio (30 aprile – 4 maggio), la contestazione a Bologna del capo del governo Mariano Rumor (24 maggio)
Bologna, occupati gli Istituti tecnici Fioravanti, Rubbiani e l’Istituto Magistrale Laura Bassi. Prosegue l’occupazione del tecnico-professionale Sirani e del Liceo Scientifico Righi
15 febbraio: approvata dal Consiglio dei ministri, la legge di riforma pensionistica. Nei giorni successivi il Direttivo della Cgil, riunito a Firenze, esprime un giudizio sostanzialmente positivo sul testo affermando tra l’altro: «Il Comitato Direttivo valuta che su questioni essenziali, specie in materia di riforma, si sono acquisite fondamentali conquiste di qualità, pur constatando che su alcuni punti importanti, come l’unificazione dei minimi e l’agganciamento della scala mobile alla variazione dei salari, si sono ottenuti soltanto risultati parziali. Per questa ragione il Direttivo esprime un giudizio positivo sull’inseme dei risultati ottenuti sulle rivendicazioni contrattate e sottolinea il valore dei grandi scioperi unitari effettuati dai lavoratori e dai pensionati il 14 novembre e il 5 febbraio scorso nel determinare successivi spostamenti nelle posizioni della controparte fino a pervenire alle proposte conclusive della notte scorsa. In pari tempo il Direttivo confederale insiste sulla necessità che le richieste sindacali non discusse e oggetto di incontri nei prossimi giorni, siano esaminate per giungere ad ulteriori soluzioni positive». Fra questi problemi si indicano il calcolo dei periodi figurativi e il metodo di calcolo dell’ultimo salario come questioni di rilevante importanza che condizionano gli effetti della riforma e quindi l’apprezzamento per importanti categorie di lavoratori
Primo incontro tra Cgil, Cisl e Uil e la CISPEL per trattare l’abolizione delle differenze zonali delle retribuzioni tabellari. Le parti — è detto in un comunicato — dopo avere esposto i rispettivi punti di vista si incontreranno nuovamente a partire dal 24 di questo mese
Il socialista Francesco De Martino esclude nel corso di un’intervista la possibilità che si giunga ad un’alleanza fra il Psi, il Pci e i cattolici di sinistra, affermando che occorre invece giungere ad una coalizione di governo «che raccolga le aspirazioni popolari di cui si fa portatore anche il Pci»Bologna, gli studenti dell’ITIS, contrari all’occupazione, si riuniscono in assemblea nella palestra di via Saragozza.
46 professori del Liceo Scientifico Righi chiedono il ripristino delle lezioni e solidarizzano con la presidenza. Il giorno dopo si svolge un’assemblea – a cui partecipano anche professori e genitori – nell’aula magna del liceo occupatoDurante l’assemblea degli studenti dell’Istituto professionale per il commercio Rubbiani viene stilato un documento in cui si rivendica: 1) il riconoscimento effettivo della qualifica rilasciata al termine dei tre anni di studio 2) introduzione della quarta e quinta classe 3) riduzione del periodo di inserimento da 12 mesi a 4 4) distinzione netta tra la qualifica dell’Istituto e l’attestato rilasciato dai corsi (semestrali e biennali) indetti dal Ministero del Lavoro
Assemblea con la presenza dei genitori alle Aldini-Valeriani.
Un gruppo di docenti dell’ITIS entra nella scuola occupata per firmare i registri e rifiuta ogni contatto con gli studenti
16 febbraio: Roma, concluso il II Congresso Nazionale della FIFTA-CGIL (Federazione Italiana Facchini Trasportatori Ausiliari) che rappresenta i 150 mila lavoratori del trasporto di merci e persone, del facchinaggio e delle attività ausiliarie. L’obiettivo di fondo, che la FIFTA continuerà a perseguire, alla luce delle esperienze positive acquisite, resta quello delle cosiddette «Aziende di servizio»: della creazione di organismi collettivi strutturati ed attrezzati capaci di coprire l’intero ciclo del movimento delle merci, offrendo alla committenza un servizio efficiente e competitivo rispetto all’impresa privata e ai lavoratori la garanzia di stabilità nell’occupazione, condizioni economiche vantaggiose. Il congresso ha ribadito la validità e l’urgenza di soluzione di alcuni problemi apparentemente settoriali ma che interessano tutto il movimento sindacale e democratico del nostro paese. Tra questi: la riforma organica dei trasporti in un contesto unitario e globale che tenga conto degli interessi dei piccoli e medi autotrasportatori professionali (che rappresentano il 90% circa del settore); l’intervento dello Stato, possibilmente con gestione diretta, nell’assicurazione civile degli autoveicoli verso terzi costituendo questo, un servizio sociale d’interesse collettivo e tuttora dominato dal capitale finanziario privato; un radicale e razionale riordino del sistema distributivo nel settore dei mercati all’ingrosso, ove vige la famigerata legge n. 125. Il congresso ovviamente ha fortemente ribadito l’urgenza di affrontare risolutamente anche taluni problemi cardine settoriali: l’Albo professionale e un regime tariffario tutelativo per gli autotrasportatori di merci; un riordino organico delle discipline comunali vigenti per i tassisti; un miglioramento delle discipline nel settore del facchinaggio. II Congresso ha rieletto i suoi organi dirigenti confermando all’unanimità l’attuale Segreteria composta da: Felice Sabatini, segretario generale; Nazario Ferrante, segretario generale aggiunto ed Ezio Fiorini, segretario nazionale
17 febbraio: Livio Labor, presidente delle Acli, annuncia la nascita dell’Acpol (Associazione culturale politica) di cui fanno parte, insieme a rappresentanti della sinistra cattolica, militanti provenienti da Psi, Pci e Psiup.
Roma, il rettore D’Avack minaccia l’intervento della polizia per sgomberare le facoltà occupate, benché diversi docenti si siano detti disposti a svolgere gli esami nelle facoltà occupate. Una cinquantina di elementi di destra tentano di sgomberare la facoltà di Magistero, dando il via ad una serie di scontri
Bologna, cessa l’occupazione del Liceo Scientifico Righi.
Occupazione dell’Istituto Tecnico Commerciale Marconi «contro l’autoritarismo» del preside.Prosegue l’occupazione degli Istituti tecnici e professionali Rubbiani, Aldini-Valeriani e dell’Istituto Magistrale Laura Bassi.
Cessa l’occupazione della facoltà di Scienze politiche.
18 febbraio: all’aeroporto di Zurigo, un’auto, con a bordo quattro appartenenti al Fronte popolare di liberazione palestinese, affianca il volo EL Al 432 diretto a Tel Aviv, e gli esplode contro numerosi colpi di armi da fuoco e tre granate incendiarie. Muore pilota, mentre tre membri dell’equipaggio e tre passeggeri sono feriti. Una guardia di sicurezza israeliana, presente a bordo dell’aereo, risponde al fuoco e uccide un assaltatore. Arrestati i suoi tre complici
Roma, dopo quattro giornate di sciopero unitario, al quale ha partecipato il 95% dei lavoratori delle aziende grafiche e dei periodici, le tre organizzazioni nazionali avevano proclamato altri due giorni di sciopero articolato. Questa decisione è stata poi sospesa dopo la ripresa delle trattative
Bologna, gli studenti delle facoltà scientifiche occupano il Centro nucleare di monte Cuccolino.
Padova, 2.000 giovani manifestano la loro solidarietà agli studenti ciechi del Cogliafichi, dove è intervenuta la polizia. A Venezia la polizia sgombera l’istituto nautico Venier, denunciando tre studenti per «occupazione di edificio pubblico»
Roma, operai e tecnici in sciopero occupano l’istituto Luce, ricevendo la solidarietà di diversi cineasti.
Bologna, migliaia di studenti portano in piazza le loro rivendicazioni e manifestano contro la repressione. Molto tesa la situazione all’Istituto tecnico industriale Oddone Belluzzi, dopo che la maggioranza degli insegnanti ha dichiarato l’impossibilità di proseguire l’attività didattica a causa del clima di agitazione permanente.Gli studenti dell’Istituto tecnico per ragionieri Marconi incontrano gli operai della SAIB e ACMA
19 febbraio: Roma, rotte le trattative con la Confindustria sull’abolizione delle zone salariali. I rappresentanti della CGIL, CISL e UIL, hanno dichiarato di aver «constatato l’inutilità della prosecuzione della trattativa, poiché le posizioni della Confindustria sono rimaste sostanzialmente immutate». Il presidente degli industriali Costa chiedeva tra l’altro un impegno per la cessazione delle lotte articolate. Le tre Confederazioni hanno informato il ministro del Lavoro sull’esito dei colloqui con la controparte e consulteranno i propri organismi direttivi per prendere le decisioni opportune
Roma, Giovanni De Lorenzo interviene alla Camera per rendere noto «di aver provveduto a denunziare alla magistratura alcune persone resesi responsabili di alcuni reati per mettere fine a questo triste carnevale (si tratta di 12 generali, quattro colonnelli, due magistrati e il presidente di una sezione del Consiglio di Stato ndr)». Rileva, poi, che nel caso Sifar «non si volevano accertare responsabilità politiche così come non le si vogliono accertare con l’inchiesta parlamentare proposta dai gruppi di centro-sinistra (…) La costituzione della commissione e il mandato affidatole appaiono [finalizzate] non all’accertamento della verità in relazione alle pretese deviazioni del Sifar, ma a nascondere e a coprire le maggiori responsabilità governative»
Roma, un gruppo di elementi di destra tenta di l’assalto alla facoltà di Magistero, occupata dagli studenti.
20 febbraio: riprendono le trattative per il rinnovo del contratto dei dolciai
Roma, il rettore D’Avack decide la serrata dell’ateneo
Le trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei 150 mila lavoratori degli alberghi, scaduto il 30 ottobre 1967, sono entrate nella fase decisiva. A partire dal 20 febbraio avrà luogo una nuova sessione di trattative.
Bologna, alcune migliaia di studenti medi manifestano per le loro rivendicazioni e contro la repressione. All’Itis, c’è molta tensione dopo che la maggioranza degli insegnanti ha dichiarato l’impossibilità di proseguire l’attività didattica a causa del clima di agitazione.
Milano, condannato a sei mesi di reclusione, coi benefici di legge e ad una multa Giancarlo Lucerni, militante del Psiup, che sul periodico Lotta di classe aveva duramente criticato l’operato della polizia nei confronti delle lotte operaie.
21 febbraio: Roma, raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto dei dolciari. Fissato il principio dell’abolizione graduale delle zone salariali, il conglobamento delle indennità di contingenza, aumento dei minimi tabellari, riduzione graduale dell’orario di lavoro di tre ore settimanali.
Aldo Moro, nel corso di una riunione della direzione della Democrazia cristiana, interviene per sollecitare una «strategia dell’attenzione»nei confronti del Pci
Roma, migliaia di giovani manifestano contro la chiusura dell’ateneo imposta dal Rettore
Bologna, assemblea generale al Policlinico S. Orsola degli assistenti volontari e dei medici interni. Partecipano delegazioni provenienti da Pavia, Torino, Firenze
Genova, sono in sciopero i lavoratori delle officine portuali per condizioni di lavoro più tollerabili e lo sviluppo dell’occupazione. A Monfalcone è occupata l’Italcantieri. A Milano, sono ancora in sciopero i dipendenti dell’Asgen, della Borletti e della Sit Siemens.
Salerno, la polizia carica un gruppo di operai disoccupati che manifestano davanti al Comune.
22 febbraio: il senato accademico dell’università di Roma delibera la chiusura di dieci facoltà occupate da tempo dagli studenti. Il ministro della Pubblica Istruzione, Fiorentino Sullo, ne chiederà l’immediata riapertura. Contemporaneamente, mentre il rettore D’Avack trasmette alla magistratura il decreto di chiusura dell’ateneo, gli studenti indicono assemblee nelle facoltà occupate.
Valdagno, l’industriale Marzotto riprende le trattative con i sindacati. Cessa così fine l’occupazione degli stabilimenti che durava da 19 giorni.
Milano, giornata di lotta con assemblea generale degli studenti medi milanesi, mentre proseguono le occupazioni dell’Einstein, Vittorio Veneto e Schiapparelli. Il preside del Liceo Scientifico Einstein denuncia sette giovani per «violazione di domicilio»Bologna,occupato l’Istituto per ciechi Cavazza dopo il rifiuto dell’amministrazione di accogliere nel consiglio alcuni studenti. L’amministrazione, per ritorsione, chiude l’Istituto.Cessa l’occupazione dell’Istituto Magistrale Laura Bassi. Occupato l’Istituto statale d’arte in via Cartoleria.
L’assemblea generale della facoltà di Chimica Industriale respinge il Piano Sullo
Bergamo, un’affollata assemblea di psichiatri, studenti e cittadini discute di come opporsi al progetto dell’amministrazione provinciale di costruire un nuovo manicomio. Per rafforzare la protesta, è decisa l’occupazione del palazzo della Borsa.
Spagna, 300 sacerdoti manifestano contro le violenze della polizia e per protestare contro l’incriminazione di quattro parroci catalani.
24 febbraio: Roma, dopo la rottura delle trattative sulle zone salariali, si riunisce il direttivo della CGIL. Alla riunione, presieduta dal segretario confederale Giovanni Mosca, partecipano le segreterie dei comitati regionali e delle federazioni nazionali di categoria. Dopo una relazione del segretario confederale Vittorio Foa e il conseguente dibattito, è approvato all’unanimità un ordine del giorno nel quale si afferma, tra l’altro, di respingere la proposta della Confindustria di una soluzione parziale, e si riafferma la necessità di una soluzione completa del problema, sia pure con realizzazione graduale in tempi ragionevolmente brevi. Inoltre si respinge il tentativo della Confindustria di limitare l’iniziativa sindacale in azienda e si rivendica la pienezza del diritto di iniziativa aziendale. Il direttivo, poi, si occupa anche dell’ondata repressiva che ha colpito il movimento degli studenti protestando contro la chiusura dell’Università di Roma deciso dal senato accademico ed esprimendo la propria protesta contro tale atto che sottolinea ancora una volta come il potere autoritario sia una componente essenziale del disordine e dei ritardi delle università italiane. Esprime la propria solidarietà agli studenti dell’ateneo romano che attraverso l’occupazione intendono sollecitare il rinnovamento indispensabile della università e, nell’eventuale minacciata prospettiva di un intervento della forza pubblica, rileva che un atto di tale gravita non potrebbe che trovare il movimento sindacale a fianco degli studenti in lotta.
Accordo alla Marzotto. Garantito il ritiro delle denunce, il mantenimento dell’occupazione, aumenti salariali e nuovo calcolo delle tariffe di cottimo, il rispetto dei diritti sindacali. A Valdagno si festeggia in piazza.
Riprendono le trattative per il rinnovo del contratto dei dipendenti delle Autostrade – Iri. Dopo cinque riuscite giornate di sciopero unitario per il rinnovo del contratto, è prevista la ripresa delle trattative per verificare se Autostrade ha modificato l’atteggiamento negativo sulle principali richieste presentate dai sindacati
Bologna, Tilde Bolzani, membro del consiglio d’amministrazione dell’Istituto Cavazza (e assessore provinciale), si dimette per protesta contro la chiusura dell’Istituto
25 febbraio: Roma, firmato il contratto nazionale dei grafici. Aumenti salariali dell’8 per cento, riconoscimento dei diritti sindacali, riduzione dell’orario di lavoro a 40 ore settimanali entro il 30 novembre 1972.
Roma, la polizia carica i lavoratori precari della scuola, in agitazione per richiedere un’occupazione stabile, che manifestano davanti a Palazzo Madama.
Praga, in piazza San Venceslao, il 17enne Jan Zajie, studente di Sumperk in Moravia, si uccide dandosi fuoco
Bologna, tolta l’occupazione ad Ingegneria.
Il Senato accademico ribadisce che le occupazioni comportano la sospensione degli esami di corso e di laurea: si moltiplicano le assemblee nelle facoltà.
Il vicepresidente dell’Istituto Cavazza, ing. Orlandi, inoltra un esposto alla magistratura per chiedere lo sgombero dei convittori
26 febbraio: in diverse si svolgono città scioperi e manifestazioni studentesche contro la riforma Sullo e contro la repressione: a Cagliari è occupata la facoltà di Scienze, mentre a Firenze è occupata quella di Filosofia, a Milano il rettorato del Politecnico, a Palermo il liceo artistico, a Bologna la sede universitaria centrale e a Padova l’istituto di zoologia. A Roma la polizia attacca un corteo che stava raggiungendo l’Università ancora chiusa
Bologna, manifestazione degli studenti dell’ISEF: chiedono che il corso di studi sia di 4 anni e abbia la dignità di laurea.
Il Consiglio provinciale propone di amministrare direttamente l’istituto Cavazza
Cessa l’occupazione dell’istituto tecnico commerciale Marconi
Monfalcone, dopo 500 ore di sciopero è siglato un accordo fra i sindacati e la direzione dell’Italcantieri. Lo stabilimento è spontaneamente disoccupato dai lavoratori.
Milano, scarcerato l’industriale tessile Felice Riva. Fuggirà in Libano sfuggendo ad un secondo mandato di cattura
27 febbraio: arriva a Roma, in visita ufficiale, il presidente americano Richard Nixon, in un clima di forte contestazione. Manifestazioni di protesta sono indette nella capitale, presidiata da 12.000 poliziotti, e in diverse altre città. La manifestazione partita da piazza Esedra, viene caricata dinanzi a palazzo Chigi. I dimostranti tengono la piazza contrastando la polizia per circa un’ora, poi la manifestazione rinasce in altri punti della città e si verificano ancora scontri con la polizia a piazza Colonna e a Fontana di Trevi. La polizia assedia l’ateneo occupato e si arriva allo scontro anche con elementi di destra che tentano di assaltare la facoltà di Magistero; nello scontro muore, cadendo da un muro, l’anarchico Domenico Congedo.
La segreteria della Cgil emette un comunicato di dura condanna dell’operato della polizia, affermando, tra l’altro che «la violenza con la quale sono stati aggrediti gli studenti all’università e i dimostranti della capitale, la protezione fornita a gruppi fascisti che hanno provocato, con la loro aggressione al Magistero, un incidente mortale, l’arbitrarietà di questo comportamento di fronte ad una dimostrazione civile e pacifica, e anche la soddisfazione espressa da organi degli ambienti più reazionari; tutto ciò dimostra la esistenza di un proposito determinato che deve preoccupare seriamente le masse lavoratrici del nostro Paese. La violenza poliziesca, anche quando non si riferisce direttamente, come in questo caso, a manifestazioni sindacali, costituisce una minaccia incombente su tutti i lavoratori»
Milano, la polizia carica la manifestazione contro Nixon indetta davanti al Consolato americano, con idranti e lacrimogeni, poi i poliziotti inseguono i manifestanti spingendosi fin dentro i portoni delle case. Manifestazioni si svolgono anche in diverse altre città, fra le quali Bologna, Reggio Emilia, Pisa, Foggia.
Il Secolo d’Italia, organo del Msi, pubblica nella sua ultima pagina una scritta bilingue, in occasione della visita di Nixon in Italia, che recita: «Attenzione Nixon! L’Italia si prepara a tradire gli impegni atlantici sottoscritti con gli Stati uniti e a portare i comunisti al potere»
Varese, sciopero unitario di 24 ore dei lavoratori della Ignis, contro i miglioramenti irrisori offerti dalla direzione; i lavoratori chiedono l’aumento dei premi di produzione di 2.500 lire mensili, l’aumento dell’indennità di mensa da 50 a 250 lire giornaliere, l’abolizione della 4a categoria, il diritto di assemblea.
A Milano, è in agitazione la Breda dopo un incidente mortale sul lavoro
Bologna, occupata la facoltà di Veterinaria.
Proclamato uno sciopero di 8 giorni degli assistenti volontari di Medicina e chirurgia.
Sciopero a tempo indeterminato dei medici volontari dell’Istituto odontoiatrico Beretta
In occasione della visita italiana di Nixon, manifestazione degli studenti contro la guerra nel Vietnam davanti alla sede della università statunitense John Hopkins
Occupato l’Istituto per geometri Pacinotti
28 febbraio: Roma, continuano le manifestazioni contro la visita di Nixon, che lascia la capitale alle ore 12, diretto a Parigi. Rispondendo alle interpellanze parlamentari dell’opposizione, il governo difende l’operato della polizia.
Manifestazioni contro Nixon si svolgono ad Alessandria, Aosta, Rimini, Ferrara, Modena, Genova dove scioperano gli operai delle fabbriche del Ponente, a Terni dove gli operai sfilano dietro l’immagine del loro compagno Luigi Trastulli, ucciso 20 anni prima dalla polizia. Poi ancora a Taranto, Salerno, Palermo. A Milano, si sparge la notizia che i giovani fermati sono stati percossi nei locali della Questura, come già era accaduto dopo i fatti di Avola.
Scioperano i lavoratori della Lanerossi a Vicenza, a Verbania quelli della Rhodiatoce contro i licenziamenti e per i diritti sindacali. A sostegno di questa agitazione nasce un comitato di lotta cittadino.
Nuove occupazioni contro la riforma Sullo si effettuano a Torino, Bologna, Padova dove il rettore chiude l’ateneo e gli studenti lo riaprono con una grande manifestazione. A Firenze è rioccupata la facoltà di Lettere che era stata sgomberata. A Bari gli studenti delle facoltà scientifiche occupano le facoltà. Assemblee si svolgono negli atenei milanesi.
Roma, attentato dinamitardo contro un ingresso del Senato in via della Dogana Vecchia. Anche se non rivendicato, il gesto verrà considerato come uno dei primi atti della strategia della tensione.
Il Comitato di difesa e lotta contro la repressione denuncia la collusione fra militanti di destra e polizia, nonché l’utilizzo politico che degli attentati viene fatto dalle forze di governo, in particolare da quelle socialdemocratiche
Bologna, l’assemblea congiunta di studenti e docenti della facoltà di Chimica, dopo aver bocciato il Piano Sullo, decide l’occupazione dell’Istituto Ciamician
L’assemblea di Economia e Commercio respinge la proposta di occupazione della facoltà
Il Senato accademico dichiara che all’università è venuta meno la stessa autorità dello Stato, senza la quale non è ipotizzabile alcun cambiamento
Febbraio: l’Italia riconosce il governo della Repubblica popolare cinese.
Il punto sulla contrattazione aziendale: tra le numerose lotte in corso per la contrattazione aziendale assume particolare rilievo la lotta dei 5 mila lavoratori degli stabilimenti Marzotto di Valdagno, che hanno occupato la fabbrica dal 24 gennaio. Le rivendicazioni principali che sono alla base della lotta, sostenuta dall’attiva solidarietà dei lavoratori e della popolazione della zona, riguardano il diritto di assemblea, il riconoscimento del sindacato nell’azienda, la 14a mensilità, i premi di produzione, la equiparazione dei cottimi per le donne. Nei Cantieri navali, in mancanza di fatti nuovi per la vertenza sul premio di produzione, è proseguita l’azione sindacale decisa dalle tre segreterie nazionali e dal comitato di coordinamento.
Dal 14 al 23 febbraio, fermo restando l’abolizione di ogni forma di lavoro straordinario, sono stati effettuati scioperi di tre ore con le modalità decise nelle singole provincie.
A Milano prosegue la lotta degli impiegati di alcune grandi aziende (Breda, Dalmine, Filotecnica, ASGEN) per la contrattazione delle carriere, la settimana corta a tutti gli effetti, miglioramenti economici. Il giorno 14 si è svolta una grande manifestazione alla quale hanno partecipato circa 6 mila impiegati.
Ad Arcore (Mi) prosegue la lotta per il contratto aziendale dei lavoratori della Gilera.
Alla BPD di Colleferro (Roma) la lotta dei 1000 lavoratori contro il licenziamento per rappresaglia di 4 attivisti sindacali, ha ottenuto il ritiro del provvedimento.
A Caserta gli 800 operai della Saint Gobain hanno occupato l’azienda dall’8 febbraio per sostenere le rivendicazioni aziendali.
Nei cantieri navali di Monfalcone prosegue l’azione sindacale iniziata da circa due mesi dai saldatori elettrici per risolvere alcune importanti rivendicazioni aziendali che riguardano il cottimo, le qualifiche, gli organici.
Gli impiegati e le qualifiche speciali del gruppo Dalmine hanno effettuato una prima riuscita azione di sciopero dopo la rottura delle trattative in sede nazionale.
All’ATM di Milano, dopo scioperi e trattative, si è conclusa positivamente la vertenza dei lavoratori dell’azienda trasporti municipali. L’accordo prevede tra l’altro un aumento del premio annuale da 53 a 90 mila lire, la perequazione degli scatti di anzianità, la eliminazione della carenza malattia e infortunio, un una tantum di 12 mila lire.
Ad Avellino prosegue la lotta dei 295 lavoratori della ASITA per ottenere l’attuazione delle decisioni del precedente governo riguardanti la pubblicizzazione del servizio che copre le linee dell’intera provincia di Avellino
La segreteria della Federbraccianti ha elevato una ferma protesta in seguito alla manifestazione fascista e provocatoria organizzata dagli agrari trapanesi, in cui veniva ribadita la volontà del padronato di non arrivare comunque alla stipulazione del capitolato colonico. La Federbraccianti ha denunciato al governo il comportamento irresponsabile degli agrari, chiedendo la sospensione dei contributi fino alla stipula del contratto e l’Intervento ministeriale per la riconvocazione delle parti. Ha aggiunto che l’atto compiuto dagli agrari trapanesi si inserisce in un quadro di generale intransigenza dell’intero padronato, le cui inaccettabili posizioni hanno determinato la rottura unitaria delle trattative nazionali per il rinnovo dei patti di lavoro dei braccianti e salariati
II sindacato artisti CGIL ha rivolto a tutti gli artisti e agli intellettuali un appello perché manifestino concretamente la loro solidarietà con gli operai, gli studenti, gli intellettuali spagnoli, sui quali si è abbattuta la violenza del regime franchista. «Ancora una volta – si legge nell’appello – un regime condannato dalla storia ricorre alla violenza nell’estremo tentativo di soffocare le voci di condanna ormai generali (…) La Federazione degli artisti, pittori e scultori aderente alla CGIL assicura la propria adesione a qualsiasi iniziativa che si levi nel Paese a condannare duramente la repressione fascista e si impegna a mobilitarsi per rendere effettivo il proprio appoggio»
Bascapè (Pavia), Giovanna Ronchi, figlia di Mario Ronchi, l’agricoltore che aveva assistito all’esplosione in volo dell’aereo di Enrico Mattei e poi aveva ritrattato le dichiarazioni iniziali, è assunta dalla Pro.De (in seguito divenuta Ge.Da.), società «direttamente riconducibile – come accerterà anni dopo il procuratore della repubblica di Pavia Vincenzo Calia – al presidente della Snam Eugenio Cefis, anche attraverso il fratello Adolfo»
Il generale Ernesto Cellentani, sulla Revue militaire générale scrive: «In seno alle forze politiche protagoniste dei disordini e delle sommosse si è andato rilevando specie negli ultimi tempi un processo crescente di osmosi, ideale e organizzativa, sul piano internazionale. Il problema potrebbe rappresentare, in un futuro prossimo, ulteriori complicazioni e difficoltà poste dall’intervento dell’assai importante componente giovanile studentesca. Sembra allora opportuno realizzare una stretta cooperazione civile e militare, sul piano europeo occidentale, tendente allo scopo di mettere a[disposizione] fattori comuni esperienze ed informazioni; potrebbe allo scopo essere concretata da una politica dell’ordine pubblico ed un’altrettanta comune politica di informazione ed azione psicologica, entrambe necessarie. La popolazione non interessata al disordine potrebbe – infine – essere chiamata in determinati casi limite a cooperare al ristabilimento dell’ordine. Oggi esiste, ormai, un fronte interno anche in tempo di pace»
CGIL, CISL e UIL elaborano una serie di proposte comuni sui problemi dell’emigrazione e sulle forme di consultazione e di intervento del sindacato nel campo degli spostamenti della manodopera. La CGIL le ha inviate anche al ministero del Lavoro e alla presidenza del Consiglio. Il documento è stato poi discusso, nel corso di un incontro al ministero degli Esteri, dai rappresentanti delle tre Confederazioni e dal sottosegretario all’emigrazione, on. Pedini. Nel corso del colloquio sono stati anche esaminati alcuni dei problemi più urgenti dei nostri emigrati in Svizzera
Salsomaggiore, convegno nazionale unitario dei lavoratori termali convocato dai sindacati di categoria CGIL, CISL e UIL per un esame delle proposte per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro e per discutere gli orientamenti dei sindacati sui contenuti e le prospettive del termalismo sociale. Presenti 42 fra dirigenti e attivisti nazionali e dei centri termali più importanti, i due temi sono stati introdotti dalle relazioni di un dirigente del sindacato CGIL (sul contratto) e della CISL (sul termalismo sociale). Fra le richieste più importanti figurano: aumenti salariali del 20 per cento sulla paga base; riduzione dell’orario di lavoro a 40 ore settimanali; parità normativa tra operai, intermedi e impiegati; nuovi criteri di assunzione per gli stagionali e una maggiorazione percentuale del loro salario in relazione al periodo di lavoro; revisione delle categorie di classificazione e riparametrazione dei coefficienti retributivi; un premio speciale equivalente alla 14a mensilità. Sul termalismo sociale che i sindacati hanno discusso insieme per la prima volta, sia la relazione che il dibattito hanno stabilito alcuni punti fermi. Alla base del termalismo sociale, è stato ribadito, deve esistere il concetto delle cure a carattere essenzialmente preventivo, poiché solo in questo modo ne potranno godere un maggior numero di lavoratori. Al superamento delle condizioni dell’attuale stagionalità i sindacati hanno affermato di voler portare il loro specifico contributo. Il convegno si è chiuso con un impegno di unità e di lotta ne!la prospettiva di rinnovo del contratto nazionale.
Esce l’ultimo numero de La Nation européenne, organo del gruppo fascista Jeune Europe
Bologna, per tutto il mese operai e impiegati della Sasib hanno scioperato contro il licenziamento di un rappresentante sindacale e per ottenere lo Statuto dei diritti del lavoratore
Marzo: Roma, nel quadro delle iniziative della Federbraccianti per sostenere le richieste di miglioramento delle disposizioni previste per i lavoratori agricoli dalla legge per le pensioni, delegazioni di braccianti di numerose province incontrano i gruppi parlamentari della Camera del PCI, PSI, PSIUP e DC. Le delegazioni hanno presentato, insieme ad un promemoria che sintetizza le richieste della categoria in materia di pensioni, gli ordini del giorno con i quali le assemblee dei lavoratori hanno chiesto sostanziali modifiche alla legge. Le modifiche riguardano in particolare i periodi figurativi, la formazione dell’anzianità assicurativa, il calcolo del salario pensionabile, la parità uomo-donna, la riforma degli istituti previdenziali e il finanziamento, cioè l’obbligo per gli agrari di contribuire nella stessa misura degli altri settori. Su tali problemi le tre organizzazioni dei braccianti hanno concordato emendamenti comuni, che tendono a garantire alla categoria trattamenti pensionistici non discriminanti
Roma, le segreterie della CGIL, CISL e UIL inviano alla Presidenza del consiglio e ai ministri interessati un documento unitario sugli Enti di sviluppo in agricoltura in cui si esprime un giudizio critico sull’attuale funzionamento degli Enti e si riafferma l’esigenza di un rilancio degli enti stessi la cui attività deve essere estesa a tutto il territorio nazionale con poteri più decisivi d’intervento nell’iniziativa pubblica e privata
Roma, i problemi della formazione professionale dei nostri emigrati sono stati affrontati nel corso di un incontro, svoltosi al ministero degli Esteri e al quale hanno partecipato sindacati e datori di lavoro, con una delegazione australiana. In modo speciale si è discusso del rapporto fra la formazione professionale e la conquista, da parte del lavoratore emigrato, di una più dignitosa condizione di lavoro
Napoli, convegno nazionale organizzato da FIOM, FIM e UILM del settore riparazioni navali. Il documento finale, riaffermando l’urgenza di una nuova ed organica politica economica del settore, decide di porre immediatamente il problema di fronte agli organi e alle organizzazioni interessate; indica le linee di questa nuova programmazione: piani pluriennali di investimento rivolti all’adeguamento infrastrutturale dei porti, allo sviluppo delle aree e delle loro attrezzature industriali, all’ammodernamento tecnologico delle aziende; decide di avviare in tutte le aziende interessate, con gli opportuni coordinamenti, l’azione rivendicativa per una più avanzata regolamentazione dell’orario, compresi gli straordinari, per aumenti salariali, per il miglioramento delle condizioni ambientali; stabilisce di rivendicare nuove regolamentazioni del lavoro occasionale.
Bologna, convegno regionale sui problemi del settore bieticolo-saccarifero, organizzato da CGIL, Federbraccianti, Federmezzadri, Alleanza contadini, Centro forme associative. Il documento finale rileva il nuovo aggravarsi della situazione nel settore e dichiara che le organizzazioni respingeranno il piano di ristrutturazione monopolistica; chiederanno la revoca del decreto ministeriale sulle assegnazioni dei contingenti per società e la istituzione delle assegnazioni per fabbrica; esigeranno il ritiro, a prezzo pieno, di tutte le bietole della produzione 1969; chiederanno l’intervento del governo per un contratto interprofessionale che accolga le richieste dei produttori; chiederanno al governo l’applicazione dell’art. 45 del regolamento CEE per salvaguardare la nostra produzione. Il convegno ha anche deciso una serie di iniziative per ricostituire attorno ai lavoratori e ai contadini il più ampio schieramento unitario
Roma, la Federbraccianti ha organizzato un convegno nazionale sui problemi della formazione culturale e tecnica e della ricerca scientifica. Tema fondamentale del convegno: la precisazione di una linea di azione del sindacato in rapporto ai problemi posti dall’esclusione di massa dei; figli dei braccianti, dei coloni e dei salariati dalla scuola dell’obbligo fino alla loro totale assenza dalle scuole di livello superiore; dall’impronta di classe che caratterizza i programmi e le strutture scolastiche; dal mancato riconoscimento delle capacità professionali dei lavoratori. Il Convegno rappresenta una concreta proposta di lavoro comune fra il sindacato e il movimento studentesco, che già lotta contro il carattere autoritario e di classe della scuola
Alla BCD di Siracusa prosegue la lotta per ottenere un nuovo assetto delle qualifiche.
A Genova operai e impiegati del settore metalmeccanico del porto hanno scioperato il 21 febbraio per mezza giornata, bloccando l’attività delle officine portuali dove vengono effettuate le riparazioni delle navi: alla base dell’azione sono rivendicazioni salariali e normative e la ristrutturazione del settore.
All’ASITA di Avellino è stato raggiunto un accordo che prevede la gestione pubblica del servizio autoferrotranviario con la salvaguardia dell’occupazione per tutti i lavoratori.
Alla Saint Gobain di Caserta prosegue l’occupazione dell’azienda. Qualche giorno dopo sarà raggiunto l’accordo sia per lo stabilimento di Caserta che per tutto il gruppo. Per la fabbrica di Caserta è stata ottenuta la ripresa dell’attività produttiva con la salvaguardia dei livelli di occupazione ed un consistente aumento del premio di produzione. L’accordo per il gruppo prevede, oltre l’azzeramento, l’impegno a proseguire la discussione per la individuazione di un tipo di regolamento per il premio di produzione di gruppo con articolazioni aziendali. Altri problemi in discussione riguardano il riconoscimento del sindacato ed il diritto di assemblea in tutte le aziende del gruppo
I 4.000 lavoratori della Rhodiatoce di Verbania, gruppo Montedison, scioperano da oltre una settimana per ottenere il diritto di assemblea in fabbrica, la revisione del regolamento interno, la contrattazione dei carichi di lavoro e delle qualifiche e per una modifica dei criteri di pagamento della 14a mensilità agli impiegati e alle qualifiche speciali.
Alla FIAT di Torino i sindacati hanno aperto la vertenza per l’istituzione della mensa in tutti gli stabilimenti: i sindacati hanno chiesto che la società assuma a suo carico o contribuisca adeguatamente al costo del pasto, come avviene in tutte le grandi aziende dove funziona la mensa.
Milano, alla SIT-Siemens si è scioperato ancora per ottenere miglioramenti economici e normativi per gli impiegati.
Ispra, i 2.000 dipendenti del Centro ricerche dell’Euratom in lotta contro la decisione di effettuare 382 licenziamenti; hanno scioperato per tre giorni e altri scioperi sono in programma nelle prossime settimane
Alla Fatme di Roma, dopo una lunga lotta articolata e alcuni giorni di sciopero contro la serrata dell’azienda, è stato raggiunto un accordo che segna un positivo sviluppo della contrattazione aziendale su aspetti del rapporto di lavoro che fino ad ora non avevano raggiunto risultati di forte rilievo.
Tra le vertenze aperte sono da ricordare lo sciopero dei lavoratori degli autogrill Alemagna, Motta, Pavesi e Fini per il salario unico nazionale. Scioperi articolati allo stabilimento RIV-SKF di Carrara per il miglioramento dell’ambiente di lavoro e dei cottimi, la revisione delle qualifiche e la riduzione dell’orario.
Da rilevare, infine, un positivo accordo per gli impiegati e le qualifiche speciali del gruppo Italcantieri, il quale prevede tra l’altro la riduzione dell’orario, nuovi criteri per le ferie nonché l’armonizzazione dei livelli retributivi.
Roma si è conclusa positivamente la vertenza dei lavoratori dell’Istituto Luce dopo tre settimane di occupazione.
1° marzo: l’università di Roma è occupata militarmente da carabinieri e polizia: gli studenti avevano già abbandonato i locali così che gli agenti trovano solo sette giovani, che sono arrestati. Anche a Torino, la polizia sgombera le facoltà umanistiche.
Milano, polizia e carabinieri disperdono un gruppo di insegnanti precari che manifestano davanti all’istituto dove si tiene la cosiddetta “prova riservata” per l’abilitazione, della quale essi chiedono la soppressione.
La segreteria della Cgil protesta per la durezza della repressione poliziesca affermando che “(…) il conseguimento dell’effettivo diritto allo studio per tutti, la liquidazione dell’autoritarismo, la riforma e la democratizzazione dell’ordinamento e delle strutture scolastiche, sono esigenze indilazionabili per tutti i lavoratori che condizionano lo stesso sviluppo economico, sociale e democratico del paese. Per queste ragioni la CGIL ritiene che sia compito di tutto il movimento sindacale italiano assumere precise iniziative in questo campo, chiamando i lavoratori a far sentire tutto il peso della loro pressione democratica: in tal senso essa rivolge un pressante invito alla CISL e alla UIL. E’ su questo terreno che vogliamo ricercare e possiamo realizzare un incontro positivo, per obiettivi comuni, tra la CGIL e gli studenti, fra tutto il movimento sindacale ed il movimento degli studenti (…)“.
Brescia, fallisce un attentato dinamitardo contro la sede del Palazzo dei congressi dove, il giorno successivo, è in programma un convegno organizzato da Cgil, Cisl e Uil.
Rotte le trattative fra sindacati ed Eridania. L’azienda non vuole cedere su licenziamenti e trasferimenti
Roma la polizia respinge un tentativo di assalto di aderenti al Fuan alla sede della Direzione del Pci in via delle Botteghe Oscure.
Milano, le Sam compiono un attentato incendiario contro una sezione del Partito comunista d’Italia marxista leninista. Una bomba carta viene fatta esplodere contro la tipografia dell’Unità in viale Fulvio Testi. Infine una molotov è scagliata contro una camionetta della polizia in servizio all’Università
Bologna, assemblea congiunta studenti e docenti di ingegneriaConvegno nazionale dei rappresentanti degli studenti delle Accademie di Belle Arti italiane: chiedono il passaggio ad Istituto superiore universitario. A sostegno della rivendicazione si decide, come forma di lotta, l’occupazione delle Accademie
1 – 2 marzo: Arriccia, convegno sulla contrattazione promosso dalla Camera del lavoro di Roma per una verifica della iniziativa articolata nel settore industriale e per una riflessione dei molti problemi aperti della contrattazione
2 marzo: Roma, contestato in piazza San Pietro da un gruppo di giovani cattolici il colloquio tra papa Paolo VI e il presidente americano Nixon. La polizia interviene e li fa sgomberare prima dell’arrivo del presidente americano.
Scontri di frontiera tra gli eserciti cinese e sovietico lungo il fiume Ussuri.
Torino, attentato dinamitardo contro la sede dell’Unione industriali
Bologna, il Senato accademico condanna le occupazioni come forma di lottaL’assessore comunale Giovanni Favilli incontra una delegazione dell’Associazione nazionale assistenti volontari ospedalieri, in lotta da alcune settimane
3 – 4 marzo: scioperano i lavoratori del settore doppiaggio film, dopo la rottura delle trattative contrattuali. L’agitazione è proclamata dai sindacati nazionali dello spettacolo.
3 – 5 marzo: sciopero nazionale degli addetti ai servizi di nettezza urbana in appalto, proclamato dai sindacati di categoria della CGIL, CISL e UIL per il rinnovo del contratto
3 marzo: Modena, attentato dinamitardo contro la sede dell’Università mentre è in corso l’occupazione di alcune facoltà
Continuano in diverse città scioperi e manifestazioni studentesche contro la violenza poliziesca e la repressione. Il 5 manifestano gli studenti medi a Roma, il 4 a Bologna – dove è occupata l’Accademia di Belle Arti – e a Modena. A Parma e Forlì manifestano gli studenti degli istituti professionali. Il 5 è sgomberato a Torino l’istituto di Chimica, poi toccherà a Geologia e all’Accademia. Un corteo a Pescara è caricato dalla polizia. La stessa cosa accade ad Ancona e Sassari. Cortei e manifestazioni anche a Pisa, Bari ed in altre località.
Il parlamentare socialista Bertoldi, riferendosi ad un recente vertice sull’ordine pubblico, dichiara che «i socialisti non possono approvare un criterio repressivo di movimenti e manifestazioni che trovano la loro causa oggettiva nella mancata soluzione di problemi che si trascinano da anni»
Torino, operaie e operai della Juvenila occupano la chiesa del Santo Natale per sostenere la lotta in corso contro i salari da fame e per il diritto di organizzarsi. La vertenza dei 500 lavoratori della Juvenila è sostenuta da tutto il quartiere.Le operaie della Juvenila – dice la Filtea Cgil – «sono oggi, con quelle dell’Albert (altra ditta di confezioni dove da tempo e in corso una lotta articolata), alla testa dell’azione che stiamo conducendo nel settore tessile e dell’abbigliamento» e che, a vari livelli (scioperi, trattative aperte), ha investito numerose ed importanti aziende, quali la IBAC, la Losa, la Moggia, la Paracchi e la Caesar, per analoghe rivendicazioni.
Palermo, il figlio del deputato comunista Emanuele Macaluso è aggredito e ferito al capo da due elementi di destra.
Cosenza, la polizia carica una manifestazione di protesta dopo che un gruppo di aderenti al Msi avevano devastato il circolo politico Mondo Nuovo
Bologna, Occupazione dell’Accademia di Belle Arti.Un gruppo di docenti universitari rilascia una dichiarazione al Resto del Carlino: «Di fronte alle decisioni assunte dal Senato accademico della propria e di altre università e alla gravissima situazione che si è determinata nell’Università di Roma (sgombero con intervento della polizia) e che può ripercuotersi nell’Ateneo bolognese, riaffermano la loro opposizione senza riserve ad ogni forma di repressione accademica e poliziesca, dichiarano di essere recisamente contrari ai criteri velleitari e pseudo riformatori che ispirano il progetto di legge Sullo; esprimono la loro solidarietà operante con gli assistenti, professori incaricati, borsisti, ricercatori e studenti scesi in lotta per una reale trasformazione dell’Università italiana; si impegnano ad assumere e promuovere tutte le iniziative che saranno necessarie per la lotta in corso». La forte presa di posizione è sottoscritta da Carlo Poni, Franco Bricola, Marcello Ceccarelli, Giovanni Favilli, Paolo Fortunati, Francesco Galgano, Giorgio Ghezzi, Federico Mancini, Oliviero Mario Olivo, Paolo Spinedi, Renato Zangheri, Carlo Zauli, Athos Bellettini.
Bologna, gli assistenti universitari della facoltà di Medicina e chirurgia precisano i motivi dello sciopero che è rivolto oltre che al Piano Sullo, alle norme delegate predisposte dal ministro della Sanità in applicazione della legge di riforma ospedaliera n.132 del 12 febbraio 1968
Nasce in California, nella base aerea della marina di Miramar, la United States Navy Fighter Weapons School, comunemente chiamata Top Gun, ovvero la scuola di combattimento per piloti della Marina Militare Statunitense. La scuola diventerà famosa con l’uscita del film Top Gun, interpretato da Tom Cruise, nel 1986
4 marzo: Colorno (Parma), una squadraccia di fascisti irrompe nell’ospedale psichiatrico, occupato da militanti e simpatizzanti di sinistra per protestare contro le pessime condizioni di vita dei pazienti, e feriscono a sprangate due degli occupanti.
Messina, gli aderenti al Fuan assaltano la facoltà di Chimica, occupata dagli studenti
Roma, aderenti a Ordine Nuovo feriscono davanti al liceo Righi alcuni aderenti al movimento studentesco.
Cosenza, militanti del Msi irrompono nella sede del Psiup, ferendo alcuni militanti
Pieve Concesio (Brescia), paese natale di Paolo VI, attentato dinamitardo contro la chiesa.
5 marzo: si apre l’assemblea nazionale di Confindustria. Nella relazione introduttiva si legge, tra l’altro: «E’ stata scatenata a tutti i livelli una guerriglia di malcontento e di agitazioni che solo in misura modesta e in forma molto imperfetta trova riscontro nelle statistiche dei conflitti di lavoro. Si è aperta una serie di vertenze e di questioni che pongono seri dubbi circa la persistente validità del sistema di contrattazione collettiva seguito in Italia dalla fine della guerra in poi (…) Per giustificare un comportamento che contrasta con le norme del diritto, con il senso morale, con la stessa logica dell’economia e dell’ordine civile, sono state formulate alcune teorie che occorre definire quanto meno bizzarre. Si è così teorizzato sulla “gestione del contratto” da parte del sindacato, sulla ‘conflittualità permanente’ in seno all’azienda e, da ultimo, sull’opportunità di regolare il periodo di validità del contratto, così da far coincidere –beninteso ad arbitrio di una sola delle parti contraenti – il rinnovo con il periodo di congiuntura più favorevole. In realtà, non ha alcun senso una trattativa in cui le concessioni vengono discusse e misurate fino al massimo dello sforzo sostenibile dalle aziende collettivamente considerate se poi non viene rispettata l’unica valida contropartita, ossia l’impegno a una pace di durata tale che consenta la regolare attività aziendale, opportunamente programmata sul piano produttivo e commerciale»
Trento, la polizia disperde una manifestazione di lavoratori davanti ai magazzini Upim
Bologna, scioperi e arresti alla Longo. Durante uno sciopero alla fabbrica Longo in via dé Gandolfi si verificano scontri tra studenti, operai e polizia. Viene arrestato lo studente di Giurisprudenza Stefano Grossi. Subito un corteo improvvisato ne chiede la liberazione, raggiungendo la Questura e scontrandosi ancora con le forze dell’ordine, scontri che portano al fermo e successivo rilascio di altri due studenti: Roberto Martucci 20 anni, di Lecce e Giuseppe Gradogna 20 anni, di Pescara. In via Zamboni vengono erette barricate.
Nei giorni seguenti si ripetono le manifestazioni davanti alla Longo. La Federazione bolognese del PCI e la Cgil esprimono solidarietà agli studenti, ma condannano gli estremismi, mentre la Cisl con un proprio comunicato deplora la strumentalizzazione delle iniziative sindacali da parte di esterni.
Il 25 marzo, per i fatti della Longo, sono arrestati una operaia e sei studenti con l’accusa di “violenza e minaccia a pubblico ufficiale con armi improprie”. Tra essi Franco Berardi e Otello Ciavatti.
Nei giorni successivi davanti al carcere di San Giovanni in Monte si svolgono manifestazioni di protesta. Grossi sarà messo in libertà provvisoria a fine aprile e il suo caso seguirà un iter autonomo. Il processo agli altri arrestati si concluderà alcuni mesi dopo con condanne di 6 mesi e 10 giorni
(Da https://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1969/scioperi_e_arresti_alla_longo)
Sassari, durante la notte polizia e carabinieri entrano di forza nella facoltà occupata di Farmacia, identificando uno ad uno gli occupanti. Un’ora dopo un gruppo di fascisti, armati di mazze ferrate e pugni di ferro riescono ad entrare nel palazzo del rettorato. Prima di essere scacciati dagli studenti riescono a causare gravi danni alle attrezzature. Ancora occupate le Scienze, Agraria, Medicina e Giurisprudenza, oltre alla sede del rettorato
In sciopero anche gli assistenti di medicina
Modena, la polizia, su richiesta del Rettore Spinelli, compie una vasta operazione contro gli occupanti da nove giorni l’Università: ma gli studenti se ne erano già andati e il grande spiegamento di forze deve mestamente ritornare sui propri passi. Su questo intervento repressivo i deputati modenesi del PCI presentano una interrogazione parlamentare. Assemblea studentesca per decidere come continuare la lotta
Ancona, la polizia entra nella facoltà di economia e commercio, comunque già evacuata dagli occupanti dopo che il preside della era stato convocato dal procuratore della Repubblica
Messina, un gruppo di fascisti, che avevano da tempo occupato il rettorato e la facoltà di Giurisprudenza, assalta gli studenti antifascisti riuniti a Chimica. La polizia non interviene
Milano, occupata dagli studenti l’Accademia di Brera, mentre è iniziato anche lo sciopero dei professori incaricati
Palermo, occupato l’ISEF. Occupata Ingegneria, tutte le facoltà scientifiche sono così occupate
Bari, gli studenti del corso di laurea in scienze sociologiche e i professori incaricati e assistenti di economia e commercio hanno proclamato l’astensione da qualsiasi attivita didattica
Terni, occupato l’Istituto tecnico industriale, il più grande complesso scolastico dell’Umbria
Il governo greco chiede all’Italia di non trasmettere in televisione interviste ad Andreas Papandreu. Il giorno successivo i primo segretario dell’Ambasciata americana a Roma fa sapere al governo italiano che Andreas Papandreu, “non gode negli Usa di molta considerazione per il suo carattere instabile”.
6 marzo: manifestano a Trieste migliaia di operai navalmeccanici. Scioperano anche i lavoratori petrolieri del gruppo Eni; braccianti e coltivatori diretti in diverse zone d’Italia.
La fonte “Economico” invia alla Divisione Affari riservati una informativa sul conto di Ernesto Tattoni, avvocato inserito nell’apparato finanziario del Pci, per segnalare i suoi rapporti con il Bruno Fossati di Brescia, in rapporti di affari con corrispondenti a Bucarest e Sofia, ora in procinto di partire per Pechino con Tattoni. Fossati secondo la fonte è “molto noto a Brescia, dove vanta amicizie, anche nell’ambiente della locale Questura”.
Parma, attentato dinamitardo contro la sede del Partito comunista d’Italia marxista leninista.
Diciannove sacerdoti esprimono solidarietà alla comunità dell’Isolotto e al “moto universale degli oppressi”.
7 marzo: Genova, fallito attentato contro Melina Mercouri e la resistenza greca. Una bomba ad alto potenziale è collocata sotto il palco del Teatro della Gioventù dove, in serata, deve svolgersi una manifestazione di solidarietà con la resistenza greca alla presenza dell’attrice Melina Mercouri. L’ordigno è scoperto casualmente. La manifestazione era stata convocata per le ore 18 su iniziativa di un comitato composto dall’UDI, dalle ACLI, dall’ANPI, dalla CGIL, dalla CISL e dalla UIL. Avevano aderito il sindaco e il Comune di Genova, l’Amministrazione provinciale, il PCI, il PSI, il PSIUP e molte assoclazionl democratiche cittadine.
La giornata genovese di Melina Mercuri era stata molto intensa. Tra l’altro, in mattinata aveva incontrato i portuali della Compagnia Unica Merci Varie, ai quali aveva rivolto l’appello di non caricare ne scaricare nessuna nave greca e aveva poi pranzato con i bambini i del collegio di Villa Perla.
Al termine della manifestazione un corteo ha percorso via XX Settembre ed ha sostato a lungo sotto le finestre del MSI. Dalle finestre della loro sede i fascisti salutavano «romanamente» e lanciavano oggetti contundenti.
In serata, il comitato promotore, la CGIL e la CISL hanno emesso un comunicato nel quale si preannuncia per domani, sabato, uno sciopero cittadino di protesta
Milano, firmato l’accordo per i 5.000 operai e gli oltre 2.000 impiegati della Sit Siemens. Prevede l’aumento di 30 lire orarie per i cottimisti e di 26 per i non cottimisti, l’aumento di 1.500 lire mensili del premio di produzione, nonché 7.000 lire di aumento per gli impiegati.
Manifestazioni popolari per il disarmo della polizia a Roma, Milano, Firenze
Bologna, l’ADUS sospende l’occupazione della sede centrale dell’universitàLa polizia sgombera, su ordine del Procuratore della Repubblica, gli Istituti di Zoologia e Anatomia comparata. Denunciati gli studenti presenti nei locali: Luciano Lucci, 21 anni; Nino Villa, 23; Valerio Ricci, 21; Rino Montanari, 24; Cesarino Salomoni, 20; Carlo Pancaldi, 29Cessano le occupazioni di Matematica, Lettere e dell’Istituto di Botanica
Roma, si riunisce il Comitato centrale del Psiup. Intervenendo sulla relazione del segretario Tullio Vecchietti, Vittorio Foa, dopo aver detto che la vertenza con la Confindustria sulle zone salariali può finire solo con la completa eliminazione delle zone stesse, ha sostenuto, per quanto riguarda l’insieme del movimento, che ciò che importa non è soltanto l’estensione delle lotte, ma anche il loro contenuto sempre più avanzato, relativo al controllo dei lavoratori sulla loro condizione di lavoro
Roma, i gruppi parlamentari del Pci e del Psiup incontrano le organizzazioni sindacali dei braccianti e dei lavoratori della terra per discutere dei cambiamenti da apportare al disegno di legge sulla riforma pensionistica, perché non accoglie minimamente le esigenze ed i bisogni di questa importante categoria, specie in relazione alla anzianità contributiva, ai contributi figurativi, al salario in base al quale stabilire la retribuzione pensionabile
Vercelli, la polizia arresta il militante anarchico Giuseppe Ruzza, ritenendolo responsabile di un attentato contro la Questura.Roma, convegno di Italia Nostra dedicato ai problemi di Venezia
Israele, Golda Meir è eletta Primo ministro
8 marzo: Genova, sciopero e manifestazione dei portuali. La polizia interviene contro la manifestazione davanti alla sede del Msi in via XX Settembre
Roma, grande manifestazione popolare
Firenze, imponente manifestazione organizzata dal PCI, dal PSIUP e dal Movimento autonomo socialists per chiedere l’uscita dell’Italia dalla NATO, contro la repressione poliziesca e per una scuola democratica. Hanno parlato il comunista Giorgio Napolitano, Domenico Ceravolo per il PSIUP e Jaures Busoni del Movimento socialista autonomo. Hanno aderito la rivista cattolica Note di cultura il gruppo di Azione politica Astrolabio, il vice presidente della Federazione giovanile socialista. Al termine si e formato un grande corteo che ha attraverso le strade del centro cittadino
Arezzo, giornata Internazionale della donna molto particolare alla Lebole. Le 3 mila ragazze della Lebole si sono riunite in un’assemblea di fabbrica, promossa dalla Commissione interna. E’ stato questo un episodio doppiamente significativo: per la prima volta si esercita il diritto – sancito da anni dagli accordi Interconfederali – di tenere un’assemblea in fabbrica. Ciò è stato possibile grazie alle lotte condotte dalle lavoratrici. L’assemblea e stata dedicata ai problemi ed ai diritti della donna in fabbrica: in particolare, al diritto al servizi sociali (asili nido, scuole materne, ecc). Intanto, la Lebole Euroconf ha firmato un accordo sindacale che prevede l’unificazione delle basi salariali con la zona 0 di Milano
Roma, in occasione della festa della donna una delegazione di lavoratrici, accompagnate da rappresentanti dell’Udi, è stata ricevuta dal ministro dell’Industria Tanassi.
Incontri e assemblee si sono svolte, per iniziativa dell’UDI, in diversi ministeri. Decine di manifestazioni, assemblee, riunioni si sono svolte in città e nei centri della provincia. All’Apollon e alla Fatme, le due fabbriche romane in lotta dove sono impiegate numerose lavoratrici, la festa della donna assume un significato particolare. All’ApolIon si è svolto un incontro fra le operaie e gli operai dello stabilimento con delegazioni della Fatme, dell’lstituto Luce, anch’esso occupato. Proiettato il film Apollon, una fabbrica occupata.
La Confapi (Confederazione della piccola e media industria) firma l’accordo sull’abolizione delle gabbie salariali. e sulla unificazione dell’indennità di contingenza per tutto il territorio nazionale a partire dall’uno gennaio 1969, mentre il conglobamento della contingenza in questo settore è già in atto da tempo. Con questo accordo, che realizza in due anni e dieci mesi l’annullamento completo degli attuali scarti di zona, più del 95% dei lavoratori raggiunge il minimo salariale unico nel termine di due anni. Anche con la CONFAPI le Confederazioni hanno raggiunto un accordo di massima che prevede la liquidazione delle differenze zonali in due anni e 9 mesi, il conglobamento della contingenza ed il valore unico di quella del gruppo A per tutto il territorio nazionale. Nel settore privato è proseguita la lotta e numerosi sono stati i risultati di azzeramento ottenuti nelle aziende, mentre anche a livello territoriale, come in Sardegna, il padronato abbandonava la linea della Confindustria
Bologna, occupate nuovamente la facoltà di Lettere, l’Istituto di Botanica e la sede centrale al n.33 di via Zamboni. Ancora occupate: Giurisprudenza, Scienze politiche, Magistero, Fisica.
La Cisl bolognese deplora la strumentalizzazione delle iniziative sindacali ad opera di estranei (il riferimento è agli studenti) in concomitanza «al ripetersi di gravi episodi di intolleranza e violenza in corrispondenza di vertenze del lavoro a carattere aziendale»
9 marzo: trovato sulla spiaggia di Marina di Vecchiano (PI), il cadavere di Ermanno Lavorini, il dodicenne rapito il 1° febbraio (v.) a Viareggio. Nonostante i pesanti condizionamenti e le deviazioni nelle indagini, si scoprirà che il rapimento è opera di un gruppo di neofascisti viareggini.
Bologna, all’alba, la polizia sgombera l’Università. L’irruzione della polizia è guidata personalmente dal Questore Ferruccio Allitto Bonanno, sgomberate Giurisprudenza, Scienze politiche, Magistero e Fisica. La polizia trova i locali già vuoti, eccetto che a Fisica dove ci sono 60 studenti. Gli studenti, dopo un’assemblea al collegio Irnerio, distribuiscono volantini davanti alle fabbriche e nei quartieri e organizzano un corteo di protesta.
Benevento, scontri tra polizia e militanti missini che cercavano di organizzare un corteo non autorizzato.
10 marzo: sciopero generale a Verbania per la Rhodiatoce. Scendono in agitazione anche i lavoratori dei cantieri di La Spezia.
Bologna, il sindaco Guido Fanti investe il Consiglio dei gravi problemi «che travagliano in un modo sempre più drammatico l’Università di Bologna come tutte le università italiane». E critica duramente le derive estremistiche che si sono manifestate: «Deve far riflettere – afferma Fanti – il fatto che la gran parte delle scritte che sporcano i muri della sede centrale dell’università sono scritte lasciate da anonimi (…) che hanno saputo solo esprimere il livore anticomunista di chi (…) attraverso l’avventurismo anarcoide ed estremistico, con parole pseudo rivoluzionarie, maschera in effetti la sua incapacità ad indicare una effettiva via per la trasformazione radicale della scuola e della società»
11 marzo: Milano, durante un esame all’Università Statale, il professor Trimarchi si rifiuta di restituire lo statino (che permette di ripetere l’esame) a una studentessa giudicata insufficiente. Intervengono molti studenti, che trattengono in assemblea il professor Trimarchi per diverse ore, fino all’intervento della polizia. Subito dopo occupano il rettorato. La contestazione degli esami condotti dal professor Trimarchi da il via all’accusa di sequestro di persona e a decine di denunce. Bloccate le attività didattiche ad Ingegneria. Gli studenti medi dell’Einstein sono in agitazione contro la sospensione di un loro compagno, mentre continuano le occupazioni al Molinari e alla scuola civica Manzoni.
Pavia, occupato il rettorato. Sarà sgombrato dalla polizia qualche giorno dopo.
Sciopero regionale in Emilia, per protestare contro la posizione di chiusura di Confindustria nella trattativa per l’abolizione delle gabbie salariali.
Francia, milioni di operai, impiegati, tecnici, insegnanti e studenti francesi sono scesi in sciopero martedì 11 marzo. La giornata di lotta, che ha paralizzato l’intera Francia, era stata decisa dai sindacati CGT, che aveva preso l’iniziativa dello sciopero, dalla CFDT (Confederazione francese democratica del lavoro), da Force Ouvrière e dalla FEN (Federazione dell’Educazione nazionale) per migliori salari e per consolidare le conquiste strappate con la dura lotta dell’anno scorso. A Parigi un grande corteo ha sfilato per ore nelle vie della città, con alla testa i dirigenti delle maggiori centrali sindacali. Alla CGT, alla CFDT, a Force Ouvrière e alla FEN, il Consiglio generale della CGIL, «riunito per convocare il VII congresso confederale, fissato per il prossimo giugno, saluta calorosamente i lavoratori francesi in lotta per la difesa e il miglioramento delle conquiste di Maggio. Nel felicitarsi per la unità raggiunta dalle grandi organizzazioni sindacali, il Consiglio generale della CGIL formula l’augurio che l’unità di azione delle organizzazioni sindacali tragga dalla giornata di lotta unitaria nuovo impulso per sconfiggere l’intransigenza del padronato e del governo e assicurare nuove conquiste alle masse lavoratrici»
12 marzo: sciopero nazionale di 24 ore dei braccianti, salariati agricoli e florovivaisti dopo l’interruzione delle trattative per il rinnovo dei patti nazionali di categoria. Un milione e mezzo di braccianti hanno partecipato alla giornata di lotta unitaria proclamata dai tre sindacati di categoria. Dall’Emilia alla Sicilia, dalla Toscana alla Campania, alla Puglia, al Veneto, alla Sardegna, al Lazio (dove per la prima volta hanno scioperato le aziende dell’agro romano) i lavoratori della terra hanno risposto compatti alla rottura delle trattative. La piattaforma rivendicativa unitaria dei braccianti, oltre ai problemi dei salari, dei riparti e delle spese, pone al centro la questione delle commissioni comunali, la riforma del collocamento, il diritto alla contrattazione aziendale, e una radicale revisione dell’intervento pubblico in agricoltura. Manifestazioni e cortei unitari si sono tenuti nelle principali località delle zone bracciantili, per ribadire che il tempo dei paternalismi e delle concessioni unilaterali è finito e il sindacato deve contrattare tutto. “Gli imprenditori agricoli non si facciano illusioni, ha dichiarato a questo proposito il segretario nazionale della FISBA-CISL Paolo Sartori, resisteremo e l’azione sindacale continuerà finché non avremo raggiunto nella sostanza un contratto aperto alla innovazione nei rapporti di lavoro in agricoltura”
Manifestazione sindacale anche a Roma per le pensioni. Fermate contro le gabbie salariali a Lucca, Pisa, Ancona, Pesaro, Frosinone, Palermo.
La Spezia, sciopero generale proclamato dalla CGIL, CISL e UIL per ottenere una diversa politica delle partecipazioni statali e lo sviluppo dell’occupazione
Reggio Emilia, i carabinieri convocano in caserma alcuni militanti della Federazione giovanile comunista e li interrogano per conoscere la consistenza dell’organizzazione e i nominativi dei dirigenti e dei militanti più impegnati.
Montemurlo (Firenze), incendiata la sezione del Pci nella piazza del Comune.
13 marzo: Pavia, la polizia sgombera il rettorato e negli scontri resta ferito il giovane Cesare Colombo. Una manifestazione studentesca è poi sciolta con la forza, mentre militanti del Msi si schierano a difesa della Questura, a loro dire minacciata da un tentativo di occupazione simbolica da parte degli studenti. Il nuovo questore è il dottor Ferrante, proveniente da Pisa.
I sindacati dei lavoratori della Croce Rossa hanno proclamato uno sciopero a tempo indeterminato per ottenere la soluzione dei problemi da tempo aperti
Reggio Calabria, compiuti contemporaneamente tre attentati dinamitardi, rispettivamente contro i magazzini Standa, la caserma dei carabinieri a Bagnara e la chiesa di San Lorenzo Marino.
14 marzo: Pavia, manifestano 3.000 giovani contro la violenza della polizia.
Roma, gli studenti di Lettere si rifiutano di partecipare agli esami, per la presenza della polizia.
Elementi di destra incendiano la Casa dello Studente mentre è in corso un’occupazione. Alcune decine di occupanti sono salvati dai vigili del fuoco e molti rimangono intossicati dal fumo.
Trieste, i lavoratori del settore industriale pubblico e privato hanno scioperato unitariamente in segno di protesta per i ritardi nell’attuazione del piano CIPE
Milano, raggiunto l’accordo alla Salmoiraghi per gli impiegati e le qualifiche speciali: l’accordo, che ha decorrenza retroattiva dal 1-12-1968, prevede tra l’altro 7.000 lire mensili di aumento, la 14a mensilità, la modifica del criterio del computo delle ferie.
Terni, i 450 lavoratori dello iutificio hanno occupato la fabbrica per impedire i 120 licenziamenti richiesti dalla direzione
Roma, il ministro degli Esteri Pietro Nenni riceve l’ambasciatore greco Pompuras, rivendicando il suo diritto di ricevere Andreas Papandreu senza interferire negli affari interni della Grecia, alla quale ricorda gli obblighi di rispettare i principi di libertà e democrazia che impegna i paesi che fanno parte dell’Onu, della Nato, del Consiglio d’Europa.
Genova, una bomba carta è lanciata contro un corteo di protesta per l’attentato di alcuni giorni prima. L’esplosione avviene mentre il corteo sfila sotto la sede del Msi in via XX Settembre.
L’appassionata partecipazione di non meno di 15 mila genovesi alla manifestazione conclude una settimana di forti tensioni sociali e politiche e, nello stesso tempo, segna un nuovo punto di partenza di una battaglia i cui obiettivi sono immediati e di prospettiva. La politica di ristrutturazione attuata dai grandi monopoli e il ruolo di spalla svolto dalle partecipazioni statali sono stati pagati a duro prezzo dagli operai genovesi. In quattro anni nell’industria si sono persi 24.800 posti lavoro. Decine di fabbriche sono state chiuse o sono state trasferite. Il porto ha continuato a perdere colpi, gli organici nelle officine e nelle compagnie hanno subito una fortissima compressione. Il «pacchetto Cipe» dell’ottobre del ’66 non è stato realizzato. La spinta per ottenere un rovesciamento della politica economica del governo è fortissima. Giovedì, 6 marzo, il ministro del Bilancio espone ai dirigenti delle tre centrali sindacali i propositi governativi. La delusione è assoluta, totale. Gli interventi proposti sono frammentari disorganici, limitati, assolutamente marginali. Il governo non ha accolto la richiesta di fondo: un intervento organico che avvii una ripresa programmata dell’industria e un razionale potenziamento del sistema portuale ligure e della flotta. La denuncia dell’incapacità governativa a svincolarsi dai piani programmati dal grande capitale privato è immediata ed energica. Il malumore negli stabilimenti e in porto cresce a dismisura. La sera di venerdì 7 marzo al Teatro della Gioventù, dove doveva parlare, in un comizio per la libertà della Grecia, l’attrice Melina Mercouri, viene scoperta una bomba ad orologeria. Lo sdegno, la rabbia contro i rigurgiti fascisti giungono al diapason. CGIL e CISL proclamano per il giorno successivo uno sciopero dalle 11,30 a mezzogiorno. Ma già nelle prime ore del mattino i portuali e gli operai dell’ltalcantieri e della Chicago Bridge scendono in lotta. Forti manifestazioni si svolgono in centro e a Sestri Ponente. L’intervento della polizia provoca i primi scontri. La repressione poliziesca è più violenta nel pomeriggio. Ma la lotta operaia prosegue, si estende, si intensifica; alle rivendicazioni di carattere aziendale per una migliore condizione operaia si innestano richieste di valore assoluto: porre fine alla repressione poliziesca, rafforzare la democrazia sui luoghi di lavoro e nelle scuole, fare barriera alle risorgenti squadracce fasciste e all’autoritarismo padronale
Bologna, condannati gli studenti Maurizio Torrealta (8 mesi) e Giorgio Cremaschi (5 mesi), denunciati per gli scontri con la polizia scoppiati durante la contestazione del congresso nazionale di Medicina del lavoro
15 marzo: Milano, si fermano diversi reparti della Pirelli Bicocca contro il decretone Pirelli.
Firenze: le operaie della Vittadello – Montedison occupano la fabbrica. Al termine di una affollata assemblea, le operaie hanno deciso di occupare la fabbrica, dando mandato al Comitato di agitazione di prendere in consegna i reparti. La decisione è giunta dopo un ulteriore irrigidimento della Montedison. Le 300 dipendenti dello stabilimento Vittadello-Abital-Montedison di Firenze stanno sostenendo da alcune settimane una aspra lotta per una serie di rivendicazioni che la direzione ha respinto con un atteggiamento intransigente e provocatorio. Scioperi, cortei, assemblee si susseguono nel corso della lotta articolata. Pregiudiziale alle rivendicazioni vi è il mantenimento del diritto di assemblea nella fabbrica alla presenza dei sindacati
Milano, nella notte la polizia fa irruzione nell’istituto tecnico Molinari occupato dagli studenti
Bologna, le studentesse dell’Istituto tecnico industriale femminile Sirani incontrano una delegazione delle donne del Fronte Nazionale di Liberazione del Sud-Vietnam
16 marzo: Milano, al termine di un comizio del senatore missino Gastone Nencioni, ci sono scontri tra polizia e un gruppo di giovani missini
Rimini, aderenti al Msi imbrattano con slogan fascisti gli avvisi funebri per la morte di un dirigente del Pci, provocando la reazione dei militanti del Partito comunista
17 marzo: Milano, la Pirelli risponde alle lotte operaie con la serrata. I lavoratori indicono uno sciopero per l’indomani, paralizzando la fabbrica.
Milano, gli studenti del Molinari manifestano contro l’occupazione poliziesca davanti alla sede del Provveditorato, in piazza Missori
17 – 18 marzo: Bologna, sciopero del personale sanitario e amministrativo dell’ospedale psichiatrico Roncati a causa dello stato di crisi in cui versa e, in particolare, contro il provvedimento dell’Amministrazione provinciale di estendere le competenze dell’ospedale a tutta la provincia con l’eccezione della zona di Imola
18 marzo: con la mediazione del ministro del Lavoro, Giacomo Brodolini, Confidustria e sindacati giungono ad un accordo sul livellamento delle zone salariali con una gradualità dilazionabile in 3 anni e mezzo. E’ stabilito che i minimi salariali saranno eguali in tutto il territorio nazionale a partire dal 1° luglio 1972. La normativa salariale, in vigore dal dopoguerra, aveva consentito di legare il salario al costo della vita calcolato nelle diverse zone del Paese, fissando il costo del lavoro al Sud su livelli molto più bassi rispetto al Nord.
Lucca, si apre la vertenza aziendale alla Cucirini Cantoni per regolamentazione e controllo dei cottimi; salute e diritti sindacali. La larga partecipazione diretta delle lavoratrici dell’azienda tessile alla elaborazione della piattaforma rivendicativa, la plebiscitaria volontà di lotta affermata con il referendum unitario, l’articolazione della lotta discussa nelle assemblee unitarie, effettuate nel refettorio occupato dai lavoratori in sciopero, sono stati i momenti salienti del processo unitario. La lotta è proseguita con scioperi di mezz’ora di sosta e mezz’ora di lavoro per i turni diurni e addirittura di 15 minuti di sosta e 15 minuti di lavoro per i turnisti di notte. In questo modo è completamente saltata la produzione aziendale mentre i salari percepiti dai lavoratori sono stati perduti solo a metà in conseguenza dello sciopero a singhiozzo. I numerosi cortei, la tenda messa nel centro della città quale simbolo della resistenza e della volontà dei lavoratori in lotta, la pressione nei confronti della associazione industriali di Lucca, sono stati momenti importanti di questa grande battaglia che sono culminati con lo sciopero di tutti i lavoratori di Lucca che per la prima volta sono scesi in lotta a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della Cucirini Cantoni. Dopo questa aspra mobilitazione la vertenza si è chiusa positivamente.
La Spezia, manifestano i lavoratori dei cantieri del Muggiano. A Prato manifestano i lavoratori tessili dopo lo sgombero del lanificio Balli di Montemurlo, che era stato occupato a sostegno della vertenza aziendale. Scioperano anche i lavoratori di Motta, Alemagna, Fini e Pavesi, i bancari romani e i petrolieri. Sciopero generale a Cavarzere contro il monopolio zuccheriero Montesi
Bologna, occupato l’Istituto Professionale Femminile Alfonso Rubbiani. Le ragazze chiedono il riconoscimento del diploma e l’abolizione del periodo di tirocinio per l’inserimento al lavoro
19 marzo: la Corte Costituzionale dichiara illegittima, perché in contrasto con il diritto di sciopero, la norma che vieta ai pubblici dipendenti e agli addetti ai pubblici servizi di abbandonare il lavoro.
Terni, manifestazione contro la repressione e contro la Nato; in testa sono gli operai delle Acciaierie con un gigantesco ritratto del loro compagno, Luigi Trastulli, ucciso nel marzo di 20 anni prima, durante una carica della polizia.
Milano, la polizia chiamata dal direttore Varisco, sgombera l’Accademia di Brera presidiata dagli studenti. In agitazione anche gli studenti della Bocconi, mille dei quali hanno firmato, insieme a una cinquantina di docenti, un circostanziato esposto contro gli atteggiamenti autoritari delle autorità accademiche
Bologna, la polizia sgombera l’Istituto Professionale Rubbiani. Due studentesse trovate nei locali sono denunciate, dodici sospese per un mese e un centinaio saranno punite con un sei in condotta. Occupato dell’Istituto tecnico industriale Aldini-Valeriani
Viareggio, all’hotel Royal ha luogo la prima riunione pubblica del Fronte Nazionale, alla presenza di Junio Valerio Borghese. Nella nota che il Sid stila sulla riunione si riferisce che nel suo corso “l’unico accenno di interesse è quello fatto da Borghese in merito alle Forze armate che, secondo il presidente del Fronte, non avrebbero fatto mancare il loro appoggio nella lotta al comunismo”.
19 – 23 marzo: Ariccia, si svolge nella sede del Centro studi e formazione sindacale della CGIL, il secondo congresso nazionale della Federazione dei lavoratori dipendenti dalle assicurazioni, FILDA-CGIL. Al congresso hanno partecipato oltre cento delegati in rappresentanza di tutti settori della categoria. Sono stati affrontati i problemi rivendicativi della categoria, la questione di un migliore rapporto democratico all’interno del sindacato e della partecipazione di massa alla elaborazione delle piattaforme rivendicative, la funzione delle società assicuratrici nella economia nazionale
20 marzo: Milano, gli studenti della Cattolica decidono la rioccupazione dell’ateneo. Le facoltà resteranno aperte anche dopo le ore 18 per permettere agli studenti serali la partecipazione alle attività didattiche. Occupata anche una facoltà della Cattolica di Brescia.
Savona, scioperano i portuali.
20 – 21 marzo: scioperano i lavoratori dell’Eni. Durante il mese si fermano anche per il rinnovo del contratto i lavoratori del settore degli alimenti zootecnici. Per le autostrade IRI sono in corso le trattative, così pure come per i portieri d’albergo e i lavoratori delle mense
Bologna, le studentesse dell’Istituto Sirani sospendono ad intervalli irregolari le lezioni. Chiedono: istituzione del quarto e quinto anno speciale per gli istituti professionali-commerciali; abolizione del periodo di inserimento; riconoscimento effettivo del diploma di qualifica rilasciato e conseguente possibilità di accesso alle carriere di concetto
21 marzo: Milano, scioperano i lavoratori della Pirelli.
Manifestazioni studentesche a Milano. Gli studenti del Cesare Correnti innalzano una tenda di protesta davanti al Provveditorato. Manifestazioni anche a Pordenone. Sospese per un mese le allieve del Rubbiani di Bologna, che avevano occupato l’istituto, mentre 40 giovani sono stati denunciati a Pavia dopo le manifestazioni contro le violenze della polizia.
Milano, il professor Trimarchi si ripresenta in facoltà, viene di nuovo contestato e costretto a lasciare l’aula.
Armando Cossutta, responsabile dell’organizzazione del Pci, invia una serie di Circolari alle federazioni provinciali invitandole ad assumere misure di sicurezza straordinarie e a tenere presente che i telefoni sono sotto controllo.
22 marzo: si dimette da ministro della Pubblica Istruzione il democristiano Fiorentino Sullo per contrasti interni al partito. Al suo posto va Mario Ferrari Aggradi
Bologna, all’ITIS Belluzzi scontro tra studenti che volevano tenere un’assemblea e il vice preside. Sospeso per tre giorni uno studente. In agitazione anche l’Istituto Tecnico professionale Manfredi,per la maggior parte ragazze
24 marzo: Bologna, il consigliere comunale Claudio Sabattini (Pci) presenta un’interpellanza al sindaco sulla situazione nelle scuole bolognesi con particolare riferimento agli episodi di repressione poliziesca delle ultime settimane
25 marzo: Trieste, secondo sciopero cittadino contro lo smantellamento dei cantieri navali. Cortei anche a Firenze e a Terni, mentre prosegue a Milano l’agitazione dei lavoratori della Pirelli per il miglioramento dell’ambiente di lavoro, il cottimo e le qualifiche. Sono in agitazione anche i lavoratori delle poste, i ferrovieri e gli operai della Magnadyne
Bologna, per ordine del giudice istruttore Orlandini, sono arrestati all’alba sei studenti e un’operaia per i fatti della Longo. Si tratta di: Giuseppe Gradogna, 20 anni, Legge; Roberto Martucci, 19 anni, Legge; Franco Berardi, 19 anni, Lettere; Otello Ciavatti, 25 anni, Pedagogia; Massimo Serafini, 26 anni, iscritto a Perugia; Giancarlo Stisi, 30 anni, Ingegneria; Gabriella Pirani, operaia. L’accusa è di «violenza e minaccia a pubblico ufficiale con armi improprie». La Cgil, nonostante la dissociazione delle altre confederazioni, annuncia uno sciopero provinciale generale per il 26. L’università è in fermento
Il confidente “Olimpionico” informa il Viminale che la visita di Junio Valerio Borghese a La Spezia non ha ottenuto i risultati sperati negli ambienti della Marina militare “per ragioni che devono ricercarsi alla [sic] diffidenza generale che ha fatto riscontro alla costituzione di un Fronte Nazionale agognato dal Principe Borghese”.
Reggio Calabria, incidenti tra polizia e militanti missini dopo il divieto di un comizio del Msi.
26 marzo: Milano, occupato il Politecnico.
Milano, pronunciata la sentenza contro Georg Klotz e i membri della sua organizzazione accusati di una lunga serie di attentati compiuti in Alto Adige fra il 1962 e il 1966, compresa la strage di Malga Sasso del settembre 1966. Sono condannati dodici imputati, tra i quali i cittadini austriaci Karl Ausserer e Andreas Egger. Per la strage saranno condannati, ma solo in appello, Klotz, Richard Kofler, Luis Rainer e Luis Larch, quest’ultimo cittadino austriaco. Molti dei condannati sono latitanti.
Parma, i lavoratori della Salamini occupano simbolicamente il Comune.
Roma, manifestano i professori fuori ruolo. Cariche della polizia contro i manifestanti nei pressi di Montecitorio
Napoli, continuano le manifestazioni per il diritto alla casa
Monfalcone, dopo mesi di lotte e manifestazioni si conclude positivamente la vertenza dei saldatori dei Cantieri Navali. Alla notizia della chiusura positiva della vertenza si forma un corteo spontaneo che percorre le vie della città e alza le bandiere rosse sulla Rocca.
Roma, mentre continua la discussione parlamentare sulla riforma pensionistica, continuano ad arrivare a Roma delegazioni di lavoratori che criticano aspramente i contenuti della riforma. Anche gli artigiani hanno dato vita ad una giornata di lotta nazionale contro la riforma. In Emilia i negozi sono rimasti chiusi, mentre anche le lavoratrici hanno criticato aspramente la riforma giudicandola discriminatoria nei confronti delle donne che lavorano
Caserta, continua la lotta degli operai della Saint Gobain per la drammatica situazione che si è creata in fabbrica. I lavoratori chiedono inoltre adeguamenti salariali (abolizione delle gabbie salariali) e aumento del premio di produzione. Ai lavoratori che manifestavano si sono uniti centinaia di studenti.
Terni, licenziati 120 lavoratori – su 500 in organico – allo Jutificio dopo che l’Anic non ha confermato gli ordini abituali. Immediatamente in agitazione i lavoratori, mentre il sindaco ha convocato il Comitato cittadino per un’analisi della situazione e per i provvedimenti del caso
Bologna, sciopero generale provinciale con manifestazione di studenti ed operai davanti al carcere di S. Giovanni in Monte e infine assemblea congiunta all’università. La Giunta comunale esprime la propria solidarietà così come un nutrito gruppo di docenti tra cui Marco Battacchi, Athos Bellettini, Marcello Ceccarelli, Paolo Favero, Giovanni Favilli, Antonio Tofani, Paolo Fortunati, Francesco Galgano, Giorgio Ghezzi, Federico Mancini, Oliviero Olivo, Carlo Poni, Renato Zangheri, Carlo Zauli
27 marzo: Roma, il presidente della Loockheed, Archibald Kotchian e il funzionario della società aeronautica americana Clarence Roha, incontrano il presidente del Consiglio Mariano Rumor.
Atene, il governo greco, con una nota ufficiale, accusa nuovamente il ministro degli Esteri Pietro Nenni di voler interferire negli affari interni della Grecia.
Roma, un potente ordigno esplode contro la sede del ministero della Pubblica Istruzione in viale Trastevere. Le caratteristiche dell’ordigno sono simili a quello impiegato contro il Senato il 28 febbraio precedente.
Bologna, scontri fra aderenti al movimento studentesco e all’organizzazione universitaria missina, Fuan.
28 marzo: Milano, manifesta il movimento studentesco con un corteo che passa davanti alla Breda e al Pirellone, per dimostrare l’unità con gli operai. Alla Pirelli Bicocca, continua il braccio di ferro: altra serrata, altro sciopero. Si fermano anche i lavoratori del cantiere navale di Sestri Ponente (Ge) e quelli della Olivetti di Ivrea.
Washington, muore l’ex presidente degli Stati Uniti, Dwight Eisenhower.
Roma, Roger Bixby Smith, rappresentante generale della Loockheed, invia a Charles Valentini, direttori dei contratti della Loockheed in Georgia, una lettera su carta intestata del Grand Hotel: “Tieniti forte alla sedia che quello che segue ti può dare uno choc (…) Il nostro agente dice che la Loockheed della Georgia, se non vuole ostacoli di sorta, deve versare sino a 120 mila dollari per aereo (…) L’agente dice che non vi saranno più trattative a quattr’occhi tra un rappresentante del partito e quelli della Loockheed, ma che diranno lui, possibilmente tramite Antelope Cobbler (lo trovi nel mio libriccino nero, vi è sin dal 5 ottobre 1965), esattamente quanto vuole questo partito. C’è da aggiungere che a parte il calzolaio (Cobbler) bisognerà pensare a Pun e a vari altri funzionari più o meno altolocati. L’agente insiste pertanto che darà i nomi e le cifre solo a una persona in rappresentanza della Loockheed”.
29 marzo: Parigi, la delegazione del Fln vietnamita denuncia la strage americana del 23 febbraio precedente al campo rifugiati di Kong H’ Rinh, dove 350 civili sono stati uccisi dal napalm.
Bonn, un centinaio di operai italiani protestano davanti all’Ambasciata spagnola, provocando l’intervento della polizia che opera alcuni fermi.
Padova, con sospetta concomitanza vengono compiuti 2 attentati dinamitardi, uno contro la sede del Msi, in via Zabarella, l’altro contro la sede del Psiup in via Santa Sofia.
Milano, denunciati otto studenti per l’occupazione del Politecnico.
31 marzo: Lucca, si apre il processo contro 42 giovani incriminati per i fatti della Bussola, 10 dei quali sono ancora in carcere.
Milano, protesta degli agenti del III Celere di stanza nella caserma milanese Bicocca a causa degli orari troppo gravosi. L’Unità pubblica la notizia di una petizione inviata alle più alte autorità dello Stato, nella quale i funzionari di PS contestano i prefetti (“perniciosi parassiti”) e avanzano richieste di “autonomia”, di un miglior trattamento economico e di libertà di organizzazione sindacale.
Il Parlamento approva la legge istitutiva della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli eventi del giugno-luglio 1964 e le deviazioni del Sifar. Il presunto golpe organizzato dal generale Giovanni De Lorenzo quando era comandante dei carabinieri diventa così materia d’inchiesta parlamentare. La Commissione, composta da otto senatori e altrettanti deputati, è presieduta dal senatore democristiano Giuseppe Alessi. Dopo ripetute proroghe concluderà i suoi lavori il 15 dicembre 1970, una settimana dopo il presunto tentativo di golpe di Junio Valerio Borghese.
Il senatore Mancini, presidente della commissione Lavoro del Senato, al termine di un’indagine conoscitiva dichiara: “Le disparità sociali, le discriminazioni civili e politiche di cui in particolare fa le spese la classe lavoratrice, di fatto sono aumentate, non già diminuite, anche se le forme che assumono oggi sono meno clamorose e brutali di 15 o 16 anni fa. Gli stessi disegni di legge per lo Statuto dei lavoratori, presentati da Pci, Psi e Psiup non sono del tutto adeguati a coprire l’intero arco dei problemi insoluti”. Occorre far presto – dice ancora il senatore – e garantire l’apporto del movimento sindacale “per abbattere resistenze e ostacoli” che vengono frapposti.
Roma, un ordigno ad alto potenziale esplode contro il Palazzo di Giustizia. L’attentato è rivendicato con un volantino firmato Marius Jacob, militante dell’Internazionale anarchica.
Livorno, picchetto di lavoratori dei distributori di benzina davanti a un deposito “crumiro” in località Stagno. Il picchetto è sciolto dalla polizia.
Milano, dopo la sospensione di sei operai, la Pirelli Bicocca sciopera per 24 ore.
Marzo: il colonnello Nicola Falde, responsabile dell’ufficio Rei del Sid, si dimette dall’incarico per contrasti con l’ammiraglio Eugenio Henke, direttore del servizio.
Genova, costituito il Comitato di Difesa Civica che si proclama apolitico e apartitico. Il suo programma prevede di “tutelare i cittadini di fronte a qualsiasi attentato alle libertà individuali e collettive; collaborare con le Forze dell’Ordine e con la magistratura per l’individuazione dei responsabili di azioni illegali; promuovere con il pensiero e l’azione tutte le iniziative dirette a combattere le forze sovversive che mirano a disgregare lo Stato”. Fra i responsabili, l’avvocato Aurelio Di Rella. Il Comitato aderirà poi a Italia Unita.
Torino, nasce per iniziativa dell’Associazione volontari di guerra, la Associazione volontari civili, allo scopo di “collaborare volontariamente con le autorità responsabili alla difesa e al soccorso delle popolazioni colpite da pubbliche calamità”. L’Associazione aderirà a Italia Unita.
Aprile: Palermo, fallisce la mediazione di Calderone, Di Cristina e Alberti per evitare una nuova guerra fra le famiglie storiche capeggiate dai Greco e i sopravvissuti dei clan Torretta e La Barbera che si sono raccolti attorno a Cavataio
Stipulato un accordo per il settore petrolifero privato per l’abolizione delle zone salariali che realizza un miglioramento rispetto al recente accordo interconfederale. Infatti, raccordo prevede l’azzeramento totale in due anni a partire dal 1. aprile 1969 con un primo scatto del 55%. Gli aumenti dei minimi sia tabellari che della contingenza, opereranno automaticamente su tutti gli istituti contrattuali.
I lavoratori delle centrali del latte, private e municipalizzate, hanno scioperato per tre giorni con una larga partecipazione dei lavoratori dopo l’interruzione delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro.
Dopo diverse iniziative di lotta è stato rinnovato il contratto dei 10.000 lavoratori del gruppo Anic. L’accordo prevede un aumento di 4.500 lire mensili, il diritto di assemblea, senza limitazione, nelle aziende, informandone tempestivamente le direzioni aziendali da parte del sindacato. L’accordo prevede anche distacchi sindacali retribuiti per due attivisti per ciascuna organizzazione sindacale e la designazione degli addetti alla sicurezza del lavoro per ogni reparto.
Contrattazione aziendale: l’azione aziendale presenta caratteri tendenziali di una nuova fase di sviluppo, sia per colmare ritardi, ma sopratutto per strappare miglioramenti economici e normativi, consolidare i risultati positivi raggiunti e che, in mancanza di nuovi strumenti di controllo e di contrattazione delle condizioni di lavoro (cottimi, ritmi, organici, diritto di presenza e attività organizzativa del sindacato nell’azienda) sono sempre esposti al riassorbimento padronale. In questa direzione risultati importanti sono stati ottenuti con l’azione sindacale unitaria in diverse aziende, Indesit, Castor, Riber, Singer, Mandelli, Pirelli, Ceat, Oreal di Torino, con i delegati di reparto per i problemi dell’ambiente di lavoro, le qualifiche, gli orari, i cottimi, premi, ecc, con facoltà di convocazione dell’assemblea interna e di partecipazione, come delegazione sindacale, alle trattative.
Particolare rilievo assume l’accordo conquistato con una incisiva lotta unitaria (mediante cinque giornate di sciopero), dai 6.000 lavoratori metalmeccanici del gruppo Nuova Pignone di Firenze, Massa, Schio, Bari, Talamona, Vibo Valentia, Recanati. L’accordo, firmato dopo l’approvazione dell’assemblea dei lavoratori, prevede un aumento di 50 lire orarie di cui 30 a titolo di qualifica e 20 per l’aumento a 85.000 lire del premio annuo di produzione. Il guadagno di cottimo garantito è del 70% della media di stabilimento, e la media di cottimo delle fabbriche più arretrate si è avvicinata a quelle più avanzate. Per le qualifiche speciali l’aumento è di 6.000 lire mensili e del 12% per tutti gli impiegati che non percepiscono assegni di merito. Sono stati anche conseguiti miglioramenti per la carenza malattia, trattamento trasferte e per l’ambiente di lavoro. Di rilievo la conquista del diritto di assemblea in tutte le aziende del gruppo fuori dell’orario di lavoro nei locali della mensa, con la partecipazione dei dirigenti sindacali; sono stati anche riconosciuti i delegati di reparto designati dai sindacati. Si tratta, come si vede, di un importante accordo, il migliore registrato negli ultimi anni nel Pignone. Non può sfuggire, infatti, l’importanza dell’assemblea e dei delegati di reparto che rappresentano un punto di riferimento ulteriore per realizzare un reale funzionamento delle Sezioni sindacali aziendali come istanza di base del sindacato al fine di rendere permanente il rapporto democratico sindacato – lavoratori.
Alla Lancia di Torino e di Chivasso, dopo venti giorni di sciopero articolato, che ha registrato la compatta partecipazione dei lavoratori e una larga consultazione di base, è stato firmato un accordo che interessa circa 6.000 lavoratori e che prevede, tra l’altro, un aumento salariale di L. 35 orarie per gli operai e di L. 5.000 mensili per gli impiegati; è stato conquistato il diritto di assemblea e l’assunzione a tempo indeterminato dei contrattisti a termine.
Genova, al Tubettificio Ligure, azienda privata (Confapi), 200 lavoratori, l’accordo aziendale prevede tra l’altro il riconoscimento della SSA come agente di contrattazione di tutti gli aspetti del rapporto di lavoro ed il riconoscimento di permessi retribuiti per consentire ai membri della SSA lo svolgimento delle loro funzioni; è stato pure riconosciuto il diritto di assemblea in azienda così come è avvenuto alla Nuova S. Giorgio.
Nelle aziende calzaturiere della Toscana numerosi accordi prevedono, come alla Baf, la istituzione graduale della 14a, aumenti salariali da 10 a 15 lire orarie e soste retribuite di dieci minuti nelle aziende Motta e Ancora, il diritto di assemblea nei calzaturifici Renai, F.C., Aquila, Pina, Vittadello, ecc.
I 4.500 lavoratori della Cogne di Aosta, dopo un lungo periodo di lotta (gli operai dell’altoforno hanno scioperato per 31 giorni, gli altri per 12 giorni con scioperi articolati) hanno ottenuto l’accoglimento di quasi tutte le loro rivendicazioni. L’accordo afferma il principio che il cottimo è un istituto superato e che deve essere riveduto; è stata quindi accolta la richiesta dei sindacati di ridiscutere tutti gli elementi che lo compongono entro il primo semestre del 1970. Frattanto una parte (il 50 per cento) verrà conglobata nella paga base. E’ stato sancito il diritto degli operai a tenere in fabbrica l’assemblea durante l’orario di lavoro. Infine è stato ottenuto un aumento di 15 lire orarie uguale per tutti, sulle paghe di fatto, che giocano quindi su tutti gli istituti. Gli operai, in assemblea, hanno approvato all’unanimità l’accordo stipulato a Roma dalle tre Confederazioni.
Monfalcone, i saldatori elettrici hanno ottenuto la contrattazione delle qualifiche, la garanzia del 92 per cento di cottimo per un periodo oltre i quattro mesi, il ritiro dei provvedimenti disciplinari. Un nuovo accordo è stato raggiunto dal gruppo Italsider che regolamenta incentivi, cottimi e afferma maggiori diritti sindacali.
Firenze, dopo tre mesi di lotta si chiude positivamente la vertenza delle 300 operaie della Emmy-Vittadello (Gruppo Montedison). Oltre ad ottenere soddisfazione su alcune rivendicazioni, le lavoratrici hanno riconquistato tutti i diritti acquisiti, ivi compresi il ripristino dell’assemblea in fabbrica alla presenza dei dirigenti sindacali.
Firmato il nuovo contratto nuovo contratto dei lavoratori alberghieri con il raggiungimento del principale obiettivo rivendicativo: la conquista di un salario nazionale di categoria. In una stessa località, lavoratori di uguale qualifica ed uguale lavoro, percepiscono retribuzioni differenti tra loro del 50, 80 e più per cento. In una provincia, ad esempio, una stessa qualifica viene valutata a livello 150 rispetto all’uomo di fatica; in un’altra a livello 70 oppure 90. Ciò ha portato il sindacato a puntare su un salario minimo garantito che, rispettando le maggiori punte retributive, assicurasse a tutti una retribuzione corrispondente ai valori professionali, espressi con coefficienti parametrali a carattere nazionale.
Cagliari, una delegazione di lavoratori e di dirigenti sindacali delle zone minerarie della Sardegna ha consegnato al presidente della-Giunta regionale sarda on. Del Rio, una petizione firmata da 5.000 minatori. In essa si ricorda che «i lavoratori e le popolazioni minerarie sono profondamente turbati dal ripetersi degli eccidi dei lavoratori nei conflitti di lavoro, e per la incertezza dell’occupazione e dello sviluppo economico che duramente .hanno pagato attraverso il licenziamento di oltre 15.000 operai e la marginalizzazione di paesi e città». La delegazione ha illustrato al Presidente della Giunta regionale quattro richieste contenute nella petizione stessa. Si tratta del disarmo della polizia nei conflitti di lavoro; di un intervento massiccio delle Partecipazioni statali, coordinato con la Regione, l’Ente minerario, FAMMI, l’ENEL, l’IRI e l’ENI, con l’obiettivo principale della massima occupazione permanente, come stabilito nell’ordine del giorno votato dal Consiglio regionale il 28 marzo; della modifica del quarto programma esecutivo del piano di rinascita affinchè siano stanziati forti investimenti per consentire all’Ente minerario di presentare un suo programma di iniziative, che prevede il completamento della gestione pubblica della società Pertusola, l’avvio della completa pubblicizzazione dell’intero settore minerario, in particolare quello del piombo-zinco, successive iniziative di trasformazione e un vasto programma di ricerche di tutti ì minerali esistenti nell’isola. Infine la convocazione da parte della Regione o dell’Ente Minerario di una conferenza provinciale sulle condizioni di lavoro, di sicurezza e di diritti sindacali nei posti di lavoro
Quattro operaie della Pirelli, della Face Standard di Milano, della Lebole di Arezzo, della Superga di Torino, sono state invitate a Roma dal’UDI per illustrare – durante una conferenza-stampa – la posizione delle lavoratrici contrarie all’introduzione del part time. Finora il part time è stato proposto solo da Pirelli, per i suoi stabilimenti, dove ha suscitato una forte opposizione fra le lavoratrici. Ma non è da escludere che anche in altre fabbriche, dove la manodopera femminile è prevalente, il padrone tenti di introdurlo.
Figline Valdarno (Firenze), la battaglia per la difesa della salute dei lavoratori è stata al centro di un convegno unitario tenuto dalla CGIL e dalla CISL e di una seduta del Consiglio comunale alla quale hanno partecipato esperti, membri di C I, di Sezioni sindacali aziendali e lavoratori. Il consiglio ha discusso la relazione preparata da una commissione presieduta dall’ufficiale sanitario del comune, nella quale, tra l’altro, si afferma che «con l’introduzione di tecniche nuove, l’uso di composti chimici, nonché la lavorazione con macchinari comportanti rischi specifici (rumorosità, solventi, polveri ecc.) crea condizioni di disagio in tutta la massa operaia»
1° aprile: Pechino, IX Congresso del partito comunista cinese: i delegati sono designati dai “comitati rivoluzionari”. Nella relazione introduttiva Lin Piao, che è riconfermato vicepresidente, afferma la vittoria conclusiva della rivoluzione culturale e del “pensiero di Mao Tse-tung”. Il 60 per cento del Comitato Centrale che esce dal Congresso, è formato da nuovi membri. Lin Piao è designato erede di Mao.
Aosta, dopo un decennio di pace sociale, i lavoratori della Cogne organizzano uno sciopero bianco (presenza in fabbrica e assemblee) di 48 ore e il blocco parziale degli altiforni, dopo una settimana di inutili trattative con la direzione. A Torino, si apre la vertenza Lancia con obiettivi di aumenti salariali, perequazione normativa e diritti sindacali; mentre i lavoratori dell’Olivetti autoriducono i rendimenti del cottimo ed entrano in agitazione anche i lavoratori Pirelli.
Roma, manifestazione studentesca davanti al ministero della Pubblica Istruzione.
Bologna, migliaia di giovani studenti sfilano ancora in corteo per rivendicare la scarcerazione degli arrestati e contro i provvedimenti repressivi come il sei in condotta. In mattinata alcuni giovani di destra avevano cercato, all’istituto per geometri Pacinotti, con la forza di entrare nella scuola picchettata
Milano, un metronotte mette in fuga un possibile attentatore, il quale abbandona un pacco contenente 9 candelotti di dinamite, innescata con un detonatore di alluminio collegato ad una miccia a lenta combustione
2 aprile: Milano, entrano in agitazione i lavoratori della Borletti per la vertenza aziendale, presentando una piattaforma articolata che comprende parità normativa e diritti di controllo da parte dei lavoratori. Fermate all’Alfa di Arese, alla Ponteggi di Dalmine, all’Italsider di Lovere (Bg), alla Ercole Marelli e nel settore tessile.
Genova, scioperano gli studenti del liceo Fermi per protestare contro la presenza di agenti durante le riunioni e le assemblee.
L’Osservatore Romano, riferendosi all’ attentato compiuto contro il Palazzo di giustizia di Roma, commenta: “Il commercio degli esplosivi non è come il commercio di ortaggi. E poiché la polizia non sta certo inattiva e non manca di collegamenti e controlli, si deve concludere che le iniziative sciagurate contano su una immancabile complicità o connivenza od omertà”.
Livorno, un’assemblea di Cattolici del dissenso discute l’esperienza fiorentina dell’Isolotto.
Padova, manifestazione di protesta contro l’attentato neofascista alla sede del Psiup di alcuni giorni prima.
Fino a questa data sono stati compiuti, in tutt’Italia, 145 attentati contro distributori di benzina,
3 aprile: Comacchio (Fe), i braccianti in sciopero da tre giorni contro l’ente Delta Padano, occupano simbolicamente il palazzo comunale.
Scioperi alla Fiat e alla Lancia di Torino. Alla Pertusola di La Spezia, dove i lavoratori rivendicano l’eliminazione della nocività causata dalle lavorazioni di piombo, viene sospeso il lavoro a tempo indeterminato.
Torino, attentato dinamitardo contro il monumento al carabiniere.
Chicago (Usa), si riaccende la ribellione della popolazione nera, dopo che la polizia ha fatto irruzione in una scuola dove i giovani di colore rievocavano la figura di Martin Luther King. Il bilancio è di 270 arresti e 89 feriti, fra i quali un ragazzo in coma. Gli scontri si allargheranno nei giorni successivi a Washington, Baltimora, Memphis
4 aprile: Milano, alla sede amministrativa della Philips la direzione licenzia un dipendente, Ludovico Merozzo, perché stava creando la Commissione Interna: gli impiegati si ribellano e si arriva a uno sciopero, il primo dopo 20 anni. Scioperi per cause analoghe si verificano un po’ ovunque nel Centro Direzionale, dove lavorano circa 12 mila impiegati e nelle sedi amministrative e commerciali delle più grosse filiali.
Genova, manifestazione unitaria dei metalmeccanici che coinvolge anche diverse piccole fabbriche. Ancora fermate alla Fiat e alla Lancia di Torino, alla Siemens e alla Magnetofoni Castelli di MilanoBologna, alla sala Leopardi della Casa del popolo Corazza – nel popolare quartiere di san Donato – inizia un ciclo di incontri su Il pensiero marxista da Marx ad oggi. Le riunioni sono seguite da un pubblico numeroso e attento
5 – 6 aprile: Barcellona, decima assemblea del Noe (Nouvel Ordre Européen), che esprime gratitudine alle autorità spagnole “la cui liberalità ha permesso l’assemblea”, mentre nella Germania Federale e in Svizzera le riunioni del Noe erano state proibite. L’organizzazione è stata invitata dal Cedade (Circulo Espanol de Amigos de Europa) e il generale Agostin Munoz Grandes manda un telegramma di adesione, così come un suo rappresentante porta il saluto di Otto Skorzenj, “esule” in Spagna. Un ex generale croato, l’ustascia Luburic, è nominato presidente dell’assemblea. Il Noe “invia un cordiale saluto ai camerati dell’organizzazione nazionalista greca 4 Agosto”. E afferma anche: “(…) poiché la favola dei 6 milioni di ebrei gassati serve a mantenere il popolo tedesco sotto tutela e a far fallire ogni risveglio europeo, l’assemblea ricorda che le opere seguenti smentiscono questa favola; ‘Il dramma degli ebrei europei’ di Paul Rassinier, Edizioni Europa, Roma, Italia; O Mythos, di Kostas Plevris, Andrea Metaxa, 24, Atene, Grecia (…) protesta vivamente per il fatto che due combattenti come Herbert Kappler e Walter Raeder siano ancora mantenuti in prigione dopo 25 anni per gli atti pienamente giustificati dalle leggi di guerra, in una nazione come l’Italia che annovera tra i suoi parlamentari noti criminali come Moranino e Audisio (…)”. Infine, l’assemblea delibera di costituire “l’Istituto superiore di scienze psicomatiche e razziali, con sede a Barcellona, la cui direzione è affidata ai nostri camerati di Quebec”. Il Noe viene poi ristrutturato organizzativamente: segretario centrale resta lo svizzero Guy Amaudruz, affiancato dai segretari aggiunti il belga Jean Debbaudt, lo spagnolo Jorge Mota, il tedesco Jean Baumann e l’italiano Di Lorenzo. Al tavolo della presidenza siedono Guy Amaudruz e Pino Rauti. Fra gli italiani presenti, Stefano Delle Chiaie e Nino Capotondi.
Qualche giorno dopo l’assemblea è ucciso a Carcagante (Spagna) l’ex generale Ustascia Luburic. Dopo questa riunione inizia una fase di forte attivismo. Si muovono in particolare Coltellacci e Rallo. Proposta una “costituente giovanile europea”che dovrebbe svolgersi in Italia. Massimo Anderson invita, a spese del MSI, i delegati dell’Aginter Press, ma il progetto sarà poi sospeso. I contatti tra Ordine Nuovo e l’Aginter Press sono tenuti da Leo Negrelli.
Latina, scioperano i lavoratori della Mit, sgomberata dalla polizia
5 aprile: Bologna, il gruppo di dissenso cattolico, I Tralci, distribuisce volantini davanti alla Basilica di Santa Maria dei Servi, accusando padre Pellegrino Santucci di organizzare riunioni con gruppi fascisti. Le simpatie per il fascismo di padre Santucci sono note in tutta Bologna
6 aprile: manifestazioni a sostegno dell’occupazione sono organizzate a Roma, in solidarietà con i lavoratori dell’Apollon, a Brivio per la cartiera Cima, a Modena, dove gli operai hanno occupato la Gilberti e Borelli, a Corsico (Mi) dove i lavoratori della Hitman passano la Pasqua sotto un tendone montato per richiamare l’attenzione sulla loro lotta.
7 aprile: Milano, tre colpi di pistola contro il Circolo Cooperativo di Dergnano. Le SAM (Squadre d’Azione Mussolini) incendiano la sezione del PCI Arrighini.
La Spezia, un gruppo di marinai aggredisce militanti di sinistra che distribuiscono volantini a favore dell’obiezione di coscienza.
Milano, attentato incendiario contro la sezione del Pci in via Ercole Ferrario.
Chicago e New York, scontri durante manifestazioni contro la guerra. A San Francisco, i manifestanti circondano pacificamente un comando militare, mentre a Washington arrivano fin sotto la Casa Bianca. Manifestazione anche a Key Biscaine, in Florida, dove il presidente Nixon sta trascorrendo un periodo di vacanza.
8 aprile: Torino, uno sciopero paralizza la Lancia. Scioperano anche i lavoratori dei Crda (Cantieri riuniti dell’Adriatico) di Monfalcone, dopo la rottura delle trattative.
La Spezia, attentato dinamitardo contro gli uffici del Genio Militare.
Per saperne di più: www.facebook.com/Battipaglia9aprile1969/?ref=ts
www.regesta.com/2013/04/09/9-aprile-1969-la-rivolta-di-battipaglia/www.ugomariatassinari.it/rivolta-di-battipaglia/
9 aprile: Battipaglia, duri scontri fra manifestanti in lotta contro la chiusura della locale manifattura tabacchi, unico stabilimento industriale della città. La polizia spara e uccide il tipografo Carmine Citro e Teresa Ricciardi, insegnante in una scuola media di Eboli. Molti i feriti da arma da fuoco. Scoppiano violenti scontri tra forze dell’ordine e la popolazione inferocita. Arrestate 119 persone
Battipaglia 50 anni dopo, una rivolta da non dimenticare
www.rassegna.it/articoli/battipaglia-50-anni-dopo-una-rivolta-da-non-dimenticare
Battipaglia, autoanalisi di una rivolta – Archivio audiovisivo del movimento operaio e democraticohttp://patrimonio.aamod.it/aamod-web/film/detail/IL8200001262/22/battipaglia-autoanalisi-rivolta.html?startPage=0&idFondo=&multiSearch=true&jsonVal=%7b%22jsonVal%22:%7b%22query%22:1969,%22startDate%22:%22%22,%22endDate%22:%22%22,%22fieldDate%22:%22dataNorm
Mino Pecorelli, una settimana prima, aveva scritto profeticamente su OP: “(…) gravi sviluppi a Battipaglia (…)” e aveva segnalato che 50 elementi di Avanguardia Nazionale erano confluiti nella cittadina campana
9 aprile: sciopero cittadino a Ovada, in solidarietà con i lavoratori della Carlo Montanari. In corteo gli operai della Redaelli di Dervio. Scendono in agitazione i lavoratori dei prodotti dattilografici (Pelikan, Gnocchi, Kores, Columbia). Sciopero cittadino a Comacchio (Fe).
10 aprile: Battipaglia, sciopero generale indetto dai sindacati per i fatti del giorno precedente. La tensione è molto alta, incendiata dai dimostranti la caserma dei carabinieri.
In tutto il paese si svolge uno sciopero unitario dalle 14 alle 17, per protestare contro l’eccidio di Battipaglia, con cortei molto partecipati a Genova, Milano e diverse altre località. La stampa dà degli avvenimenti versioni rarefatte, che non parlano della violenza poliziesca. Secondo il Corriere della Sera, la Ricciardi “è stata raggiunta da un colpo d’arma da fuoco sparato in aria” mentre si trovava alla finestra della sua abitazione, e il Citro “è stato colpito al capo per strada da una pallottola di pistola”. Per Il Tempo, “le armi hanno finito per sparare da sole”, in un contesto di “grandi manovre rosse in Campania”, mentre la Voce Repubblicana, con riferimento alla vivacità della manifestazione, parla di “preordinato disegno insurrezionale”.
Anche nei giorni successivi, in molte città continueranno le manifestazioni del movimento studentesco per protestare contro i fatti di Battipaglia: in diverse località sarà negata l’autorizzazione ai cortei che saranno caricati con brutalità: pestaggi, fermi, denunce. Mentre la stampa addita i manifestanti come violenti, il presidente Saragat, intervenendo ad un convegno a Firenze, dichiara: “ogni passo innanzi sul cammino del progresso costa lavoro, fatica, dolore” e condanna i contestatori.
Milano, attentato dinamitardo contro l’edificio della Borsa valori e l’ex hotel Commercio, occupato dagli studenti: 2 giovani, tempestivamente soccorsi dai loro compagni che hanno evitato il peggio, sono ricoverati all’ospedale Niguarda per ustioni.
Roma, la polizia scioglie una manifestazione missina davanti alla Rai-tv in via Teulada, organizzata per protestare contro la trasmissione “La resa dei conti”. Da segnalare che la fonte “Aristo” (Armando Mortilla) informa il Viminale che l’assalto alla Rai, è stato organizzato direttamente dalla direzione giovanile del Msi che ha provveduto “ad un rimborso spese di 5 mila lire per il carburante delle macchine utilizzate nelle spedizioni e che erano di proprietà dei giovani missini”.
11 aprile: Toscana, scioperano braccianti e mezzadri.
Vibo Valentia (Catanzaro), attentato dinamitardo contro la caserma della polizia.
Trento, Marco Pisetta, che frequenta gli ambienti dell’estrema sinistra, compie un attentato con un ordigno al tritolo al palazzo della Regione. Trascorse ventiquattro ore, nella notte tra l’11 e il 12 aprile, fa esplodere un altro ordigno sul davanzale di una finestra della sede dell’Inps. Sarà presto individuato e si darà alla latitanza, mentre a Pisa il giornale Primo Maggio, redatto da alcuni appartenenti al movimento studentesco, lo indicherà come il “primo rivoluzionario d’Italia”.
Torino, rivolta dei detenuti del carcere delle Nuove. Chiedono un nuovo regolamento penitenziario e protestano contro il sovraffollamento.
La segreteria del Centro Ordine Nuovo di Messina invia una lettera alla sede romana dell’organizzazione: “Cari camerati, vi informiamo che ci stiamo interessando di varie iniziative economiche che potrebbero in seguito alleviare le nostre preoccupazioni finanziarie. Per lettera non possiamo descrivervi i nostri progetti, ma vi assicuriamo che stiamo facendo le cose con la massima serietà, studiando tutto scientificamente. Abbiamo preso contatti con un industriale esportatore all’estero capace di fornirci degli ottimi prodotti che noi crediamo si possano piazzare in Sudafrica, Rodesia e Grecia. Crediamo che Ordine Nuovo sia conosciuto in questi paesi e presentarsi come ordinovisti pensiamo possa essere già una credenziale”.
Ariccia (Roma), si incontrano, nel massimo segreto, il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Giordano Gamberini, il Gran Maestro aggiunto Roberto Ascarelli e il padre gesuita Giovanni Caprile accompagnato da don Rosario Esposito. Si cercano le basi per un accordo fra Chiesa e Massoneria.
12 aprile: “incontro a Genova, in una villa appartata a picco sul mare in via Capo Santa Chiara 39, tra Borghese, l’armatore Alberto Cameli, l’avvocato Gianni Meneghini, l’industriale Guido Canale (proprietario della villa) e Gianluigi Serra Lagorio, allo scopo di costituire la sezione genovese del Fronte Nazionale”(rapporto SID in inchiesta G.I. Roma Filippo Fiore). Borghese è accompagnato, con la funzione di autista guardaspalle, da Mario De Andreis. Alla riunione partecipa il tenente colonnello dei carabinieri Gian Battista Pasini. Altri incontri si svolgeranno nei giorni successivi. Tra i partecipanti vengono notati: Nicolò Cattaneo Della Volta, dirigente dell’IBM; Giacomo Berrino, industriale edile e presidente del Genoa calcio; Luigi Fedelini, direttore dell’IMI; Giacomo Cambiaso, agente marittimo; Alberto Fiori, gioielliere ed ex console della Milizia; Clio Meneghini, funzionario della Cassa Marittima Tirrena; Sacha Courir, ex paracadutista e assicuratore navale; Domenico Ferrea, consigliere d’amministrazione della Cassa di Risparmio. Viene segnalato anche il petroliere Riccardo Garrone, il quale però smentirà e querelerà un giornale che aveva riportato la notizia. Certa è invece l’adesione di Francesco Catanoso.
In un altro rapporto del SID si legge: “(…) nel corso di una riunione con esponenti del mondo armatoriale genovese, ha deciso(Borghese, ndr)la costituzione di gruppi di salute pubblica per contrastare – anche con l’uso delle armi – l’ascesa al potere del PCI”(atti inchiesta G.I. di Roma, Filippo Fiore).
Mentre Borghese è a Genova, il suo braccio destro Remo Orlandini si incontra con il capo del Sios dell’Esercito generale Vito Miceli, al quale espone, secondo l’autorità giudiziaria di Roma, “le sue istanze per emendare le debolezze e l’inettitudine di un governo che sta per consegnare il paese nelle mani dei comunisti”.
Firenze, Ciriaco De Mita, intervenendo nel convegno della corrente democristiana di Base, propone un patto costituzionale aperto al Pci per risolvere i gravi problemi del Paese. Lo stesso giorno, però, La voce repubblicana attacca il Pci per i fatti di Battipaglia, scrivendo che “l’ipotesi del Pci di volgere la contestazione a suo favore è insensata”. Flaminio Piccoli, a sua volta, parlando a Palestrina afferma che “il Pci cavalca e fa suoi alcuni motivi di scontento assumendo una grave responsabilità che noi vogliamo denunciare al Paese senza equivoci”. Giulio Andreotti, dal suo canto, afferma che “in Sicilia oggi migliaia di madri sono in trepidazione per i loro figli, gli agenti di pubblica sicurezza e carabinieri”.
Napoli, attentato dinamitardo contro la federazione del Pci. E’ rivendicata dal Gruppo anonimo nazionalista.
I sindacati agricoli decidono un nuovo calendario di scioperi articolati nelle campagne, contro la chiusura opposta da Confagricoltura nella trattativa per il rinnovo contrattuale.
13 aprile: Torino, polizia e carabinieri stroncano la protesta dei detenuti che chiedono la riforma carceraria: 235 prigionieri sono trasferiti nelle carceri sarde. Proteste analoghe si verificano anche a San Vittore e Marassi di Genova (100 trasferiti), poi a Brescia, Padova, Firenze, Reggio Emilia, Verona, Bari.
Milano, violenti scontri fra studenti e polizia. Decine di contusi da ambo le parti.
14 aprile: Milano, la rivolta dei detenuti si estende anche a San Vittore. Comincia a svilupparsi un movimento di massa dei detenuti, che porterà ad una serie di conquiste negli anni successivi.
Roma, una nota del ministero degli Interni informa che scopo dell’Aginter Press “è quello di combattere il comunismo mondiale (…) e a tale fine disporrebbe anche di un apparato militare clandestino. Sarebbe guidato ed appoggiato finanziariamente da ambienti di destra francesi, belgi, americani, sudafricani e rodesiani (…) Per l’addestramento alla guerriglia e al sabotaggio, il movimento avrebbe costituito due campi: uno in Algorvia, (Portogallo) e l’altro a Windhock (Sudafrica)”.
15 aprile: bomba al rettorato dell’università di Padova. Cinque mesi dopo (15 settembre), un bidello, spolverando una biblioteca, troverà nascosta da un libro un’altra bomba inesplosa per un difetto di fabbricazione. 24 ore dopo l’esplosione i fascisti tenteranno di assaltare il municipio. A Padova sono già in servizio il questore Alitto Bonanno, il capo della squadra politica Saverio Molino e il comandante della compagnia dei carabinieri, capitano Pietro Rossi. Durante una perquisizione nella sede del MSI, presenti il vice segretario Gianni Swich e Giancarlo Patrese, vengono sequestrate molotov, un rotolo di miccia, nastroni di gomma e ferro. Denunciati 37 missini: il consigliere comunale Lionello Luci, difeso dall’avvocato Rino Giacometti, Gianni Swich, Giancarlo Patrese, Massimo e Gustavo Padiglioni Bocchini (avvocato Francesco De Castello), Franco Petraroli (studente di ragioneria), Luigi Presilio Vettore (oste), Rino Scarpa (studente), Giuseppe Frezzato (impiegato), Marco Predolin (studente), Aldo Polesel (studente), i vicentini Marco Fonzi (ambulante), Publio Della Valle (autista), Gabriele Colle (autotrasportatore), Carlo Feltrin (studente), Antonio Pontini (concessionario Fiat a Schio), Domenico Obrietan (impiegato), Loris Favero (studente), i veneziani Lorenzo Callegaro (carpentiere), Luciano Biasiolo (banconiere), Pietro Tondato (impiegato), Giampietro Mariga (macellaio). Saranno tutti prosciolti in istruttoria.
Roma, si apre in Parlamento il dibattito sui fatti di Battipaglia. Dopo la relazione del ministro degli Interni Franco Restivo, che difende l’operato della polizia, il socialista Scalfari afferma: “Le dichiarazioni di Rumor e di Restivo hanno configurato una vera e propria svolta a destra dell’attuale governo”
Bologna, un centinaio di tranvieri occupa per due ore i locali dell’Azienda trasporti municipalizzati di via Saliceto 3, chiedendo la chiusura della trattativa tra sindacati e azienda sulle “competenze accessorie”
Palermo, attentato dinamitardo contro la chiesa Regina Pacis, in piazza Matteotti.
15 – 16 – 17 aprile: Milano, gli studenti impediscono al professor Trimarchi di tenere lezione, trasformando, fino alla fine dell’anno, la sua ora di lezione in assemblea.
16 aprile: sciopero generale a Lucca in solidarietà con i lavoratori della Cantoni. Fermate anche alla Lancia di Torino, alla Cogne di Aosta, alla Om Fiat e alla Geloso di Milano, Montecatini di Codogno (Milano), alla Elettronica Sicula di Palermo, mentre nel novarese sono in agitazione i tessili, per ottenere la settimana corta.
Milano, danneggiata la lapide del partigiano in via Bergognone.
Padova, nell’aula del consiglio comunale, il consigliere missino Lionello Luci prende la parola affermando fra l’altro: “io sono un qualificato esponente della gioventù fascista”. Le sue parole scatenano le proteste dei rappresentanti dei partiti antifascisti in aula, mentre all’esterno i missini si scontrano con gli avversari politici.
17 aprile: Praga, Alexander Dubcek è costretto a dimettersi da segretario del Partito comunista. Al suo posto subentra Gustav Husak.
Scioperano e manifestano gli operai della Olivetti di Ivrea, gli impiegati della Borletti di Milano e a Genova i lavoratori del Cantiere navale del Tirreno e della Fabbrica italiana tubi. Scendono in agitazione anche gli alimentaristi, dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto.
Catania, il militante missino Rosario Spina rimane ferito mentre innesca un ordigno all’interno dell’Università.
18 aprile: il gruppo di Ordine Nuovo, che fa capo a Franco Freda, si riunisce clandestinamente a Padova con un “personaggio che viene da Roma ( …)”. Questo “personaggio” viene indicato in Pino Rauti. “(…) il Rauti arrivò in treno da Mestre. Si è presentato in compagnia di una persona che si qualificò, anzi venne presentato da Rauti come giornalista o pubblicista. Poteva avere una quarantina di anni. Non so precisare l’accento: escludo che fosse veneto. L’incontro avvenne nell’atrio della stazione ferroviaria. Ricordo che il treno arrivò sul primo binario. Con il Freda c’erano circa sei, sette persone”(interrogatorio Pozzan – Atti inchiesta giudice istruttore di Treviso Giancarlo Stiz). Insieme a Freda sono in attesa: Marco Balzarini, Ivano Toniolo, Marco Pozzan, Angelo Ventura e altri rimasti sconosciuti. C’è anche la segretaria di Freda. Tutti smentiranno e la ricostruzione – che secondo il giudice Stiz “(…) costituisce l’inizio dell’attività terroristica” – rimane indiziaria. Durante la riunione ci sarebbe stato uno scontro tra Rauti e Freda per la leadership nell’organizzazione. L’attentato all’università rappresenterebbe una delle carte giocate da Freda. Di questo incontro parlerà anche Ruggero Pan. Il misterioso accompagnatore di Rauti potrebbe essere Giannettini, ma questi ha sempre smentito. A favore di Rauti testimonieranno, fornendo un alibi per quella serata, cinque giornalisti de Il Tempo. In questo modo viene smantellato uno dei momenti più significativi della vigilia di una strage eversiva.Trascorsi molti anni sarà l’ordinovista veneziano Carlo Digilio ad affermare che alla riunione di Padova c’era Rauti e che la riunione servì a preparare la strategia degli attentati, decisa a Roma d’intesa con apparati istituzionali.
Roma, alcuni parlamentari di sinistra presentano interpellanze al governo sulla situazione di insalubrità alla Cogne di Aosta, dopo che molti lavoratori sono stati colpiti da silicosi.
Firmati gli accordi aziendali per la Pirelli della Bicocca (Milano) e di Settimo Torinese. Gli operai aderenti al Cub (Comitato unitario di base), portando una forte critica al comportamento sindacale e al contenuto dell’accordo, propongono la continuazione della lotta.
Milano, manifestano i lavoratori della Ercole Marelli e della Om.
Trento, perquisita una sede del Movimento Studentesco dopo la diffusione di un volantino nel quale si critica il comportamento repressivo della polizia
Bologna, l’ANSPAU (Associazione nazionale sindacale personale amministrativo universitario) annuncia tre giorni di sciopero per rivendicare la partecipazione alla vita dell’università con pari dignità rispetto alle altre componenti
Si rompe la trattativa tra amministrazione dell’ospedale S. Orsola, assistenti volontari e medici interni.
Il Consiglio comunale approva a maggioranza la richiesta di “disarmo delle forze di polizia in servizio di ordine pubblico nei contrasti sociali e durante le manifestazioni popolari” e richiede la liberazione dei giovani arrestati per i fatti della fabbrica Longo
Vienna, la Corte d’assise condanna a 9 anni di reclusione Franz Novak, il cosiddetto “ferroviere della morte” per aver organizzato convogli con decine di migliaia di ebrei ungheresi, destinati ai lager nazisti.
Atlanta, un centinaio di studenti neri occupano gli uffici della locale Università, chiedendo che sia intitolata a Martin Luther King.
19 aprile: Milano, corteo e protesta davanti al carcere di San Vittore e alla manifestazione di chiusura della Fiera Campionaria. Chiesta la liberazione degli arrestati una settimana prima, durante gli scontri avvenuti durante la manifestazione di protesta per i fatti di Battipaglia.
Secondo le dichiarazioni rese da Ruggero Pan al giudice istruttore di Treviso Giancarlo Stiz, nel pomeriggio di quel giorno “il Freda gli parlò nel suo studio di una serie di attentati che egli stava conducendo, in particolare di quello da lui commesso il 15 aprile nello studio del rettore dell’Università di Padova, e di avere in mente un ampio programma di attentati per la cui esecuzione gli occorreva l’apporto di altre persone, estremisti sia di destra che di sinistra; che non era il caso di prendersi cura della massa né di proporsi subito il problema della qualificazione politica del nuovo regime (…)”.
Sciopero nazionale degli statali per il riordino delle carriere e delle retribuzioni nel quadro della riforma della pubblica amministrazione.
Viareggio, fermato Adolfo Meciani, insieme ad altre due persone, perché sospettato di aver partecipato all’omicidio di Ermanni Lavorini.
Cagliari, i detenuti del locale carcere manifestano chiedendo l’avvio della riforma carceraria.
19 – 20 aprile: Clermont Fèrrand, convegno dei lavoratori del gruppo Michelin degli stabilimenti di Francia ed Italia, indetto dai sindacati della gomma aderenti alla CGIL e alla CGT. Partecipano delegazioni operaie dei complessi Michel dei due Paesi, esaminata la condizione operaia nelle fabbriche del gruppo e le iniziative di lotta da prendere a livello europeo. La delegazione italiana era guidata da Mario Bottazzi, segretario nazionale della FILCEA – CGIL ed era composta dalle rappresentanze degli stabilimenti di Torino e di Cuneo
II convegno dei lavoratori delle aziende chimiche e affini del gruppo ENI, IRI e Montedison che si è tenuto a Mestre, indetto dalla FILCEA – CGIL, con la partecipazione di oltre cento rappresentanti sindacali, si è concluso con la approvazione di un ordine del giorno sulla gestione pubblica dell’industria chimica e per una politica democratica delle partecipazioni statali. L’odg fissa una serie di obiettivi e di iniziative di lotta e propone alla CGIL la convocazione di una conferenza interconfederale su questi temi; inoltre sollecita la categoria a portarli avanti nel dibattito per il 7° congresso confederale
21 aprile: Roma, i lavoratori dell’ Enpas occupano simbolicamente la sede, chiedendo aumenti di stipendio e una migliore assistenza per gli utenti. Sono in agitazione anche i dipendenti dell’Inps e dell’Inail per gli stessi obiettivi.
Battipaglia (Sa), le tabacchine in agitazione per la mancanza di lavoro, occupano il palazzo comunale. Centinaia di persone scendono in piazza anche ad Alghero, per rivendicare il diritto al lavoro.
Bologna, esplode la protesta dei detenuti del carcere di San Giovanni in Monte. Reclamano la riforma carceraria.
Bari, 18 giovani detenuti sono processati per aver organizzato la rivolta dei giorni precedenti. Sette di loro denunciano di essere stati percossi e si tolgono gli indumenti per mostrare ai magistrati le ferite riportate.
Lucca, al processo per i fatti della Bussola, il pubblico ministero dottor Vitali pronuncia la requisitoria, invocando la condanna per 38 dei 42 giovani accusati e rivolge un elogio al comportamento del questore Bernucci e della polizia “che ha mantenuto un comportamento esemplare” .
Vibo Valentia (Catanzaro), attentato dinamitardo contro una chiesa.
Palermo, attentati dinamitardi contro la caserma dei carabinieri Pretoria e quella dell’esercito Generale Turla
21 – 25 aprile: Viareggio, VIII congresso della Federazione nazionale dipendenti enti locali e ospedalieri (FNDELOCGIL). Aperto dalla relazione del segretario generale Mario Giovannini, erano presenti per la CGIL i vice segretari confederali Arvedo Forni e Silvano Verzelli.
22 aprile: Pavia, manifestazione a sostegno della resistenza greca con un comizio di Nicolaos Nicolaidis. Dopo lo scioglimento della manifestazione, gruppi di neofascisti al grido di “duce, duce” aggrediscono diversi dimostranti che stanno tornando a casa, ferendo gravemente il giovane Nino Legnanti che riporta lesioni alla testa. Alcuni giovani di destra sono fermati e subito rilasciati.
Napoli, attentato dinamitardo contro il monumento allo Scugnizzo, eretto a ricordo delle Quattro giornate di Napoli.
Verona, attentato dinamitardo contro il palazzo dell’Agricoltura.
Roma, una nota del Viminale riferisce che “Andreotti e Greggi stanno dando vita ad una organizzazione paramilitare [denominata] Europa Civiltà. Essa sarebbe costituita da giovani opportunamente scelti, istruiti da elementi della polizia. Utilizzano palestre e verrebbero addestrati alla lotta di strada”
Bologna, contestazione nel carcere di S. Giovanni in Monte. I detenuti (circa 200 su 360) si rifiutano di rientrare in cella dopo l’ora d’aria, chiedendo un colloquio con il Procuratore della Repubblica. La protesta è immediatamente bloccata dell’intervento di un reparto della celere
23 aprile: Milano, il Senato Accademico decide la chiusura della Statale fino al 5 maggio, ma il Consiglio di facoltà di Lettere e Filosofia si oppone e i professori fanno lezione ed esami all’aperto, nonostante le minacce delle autorità accademiche di invalidare gli esami. Fascisti armati di catene aggrediscono gli studenti per proteggere il professor Trimarchi.
Scioperano i dipendenti della Montecatini con manifestazione a Novara, gli impiegati della Pirelli, i lavoratori della Ercole Marelli, Om e Geloso di Milano.
Catanzaro, attentato dinamitardo contro la caserma dell’esercito Florestano Pepe. Ferito un militare di leva.
Beirut (Libano), la polizia reprime duramente una manifestazione a sostegno della resistenza palestinese. Il bilancio è di 10 morti, 60 feriti e centinaia di arresti. Dopo l’eccidio, è proclamato lo stato di emergenza, mentre si dimette il governo.
24 aprile: manifestazioni contadine si tengono, nel corso degli scioperi articolati del settore, in diversi centri dell’Emilia, Veneto e Puglia.
Roma, i dipendenti dell’Inps occupano la sede dell’ente.
Como, fallito attentato dinamitardo contro la Questura.
Una circolare del “Raggruppamento giovanile studenti e lavoratori del Msi”, invita gli aderenti a far attenzione agli “estremisti dell’ultima ora, agli anticomunisti del ministero dell’Interno, ai ciarlatani in cerca di incassi”.
25 aprile: Milano, una serie di bombe ad alto potenziale esplodono alla Fiera e alla filiale della banca delle Telecomunicazioni della Stazione Centrale, causando una ventina di feriti. Le indagini, dirette dal capo dell’ufficio politico Antonino Allegra e dal giudice istruttore Antonio Amati, attribuiscono le responsabilità ad un gruppo di anarchici amici di Feltrinelli. Soltanto due anni dopo, in corte d’Assise, il castello accusatorio si sfalderà. Il commissario Calabresi verrà denunciato per subornazione della teste Rosemma Zublena, principale accusatrice degli anarchici. Qualche anno dopo il giudice D’Ambrosio rinvierà a giudizio Guido Giannettini e Pino Rauti “per aver, in concorso con Giovanni Ventura, Franco Freda, Marco Pozzan e altri, fatto scoppiare – il Freda personalmente deposto – le bombe”. Saranno successivamente condannati Freda e Ventura per i quali, però, sarà ritenuta preminente l’azione di “associazione sovversiva”, in modo da contenere la pena e mascherare l’attività stragista.
Sul numero del 27 aprile, il settimanale Lo Specchio titolerà in prima: “Abbiamo scoperto le centrali delle sovversione” e pubblicherà un “rapporto sui comandi rivoluzionari italiani” a firma Adriano Corso, pseudonimo di Guido Giannettini. Il 27 aprile Giannettini è a Padova per, come poi confesserà, prendere contatto con Freda e Ventura. Fornirà una serie di informative al SID che serviranno a Pietro Loredan per prendere contatto con Alberto Sartori, esponente del Pcd’I (m-l) nel tentativo di ridare una verginità a sinistra a Ventura. Obiettivo dell’operazione è costituire la Litopress S.r.l., per fare di Ventura un editore schierato a sinistra. All’operazione è interessato anche l’ex partigiano bianco e informatore dei servizi inglesi, Giorgio Guarnieri.
I dati ufficiali del ministero dell’Interno dicono che le bombe di Milano sono state precedute da altri 32 attentati. Ma i dati del ministero si riferiscono solo agli attentati per cui qualcuno è stato denunciato o arrestato. Contando anche quelli per cui gli autori sono rimasti ignoti si arriva a 140
Il punto di vista degli anarchici: https://stragedistato.wordpress.com/tag/attentati-25-aprile-1969/
26 aprile: Milano, alcuni docenti svolgono la loro lezione nel cortile della Statale, serrata dalle autorità accademiche. Il movimento studentesco, in un comunicato, contesta la serrata e prende posizione sugli attentati del giorno precedente, sostenendone la natura provocatoria per fermare le lotte e ne attribuisce la responsabilità ai gruppi neofascisti.
Trieste, protestano i lavoratori del porto, a Lucca quelli della Cantone, mentre si svolgono scioperi cittadini a Scafati (Sa), per solidarietà agli operai della Cartiera, e a Cutro (Crotone), con un corteo per le vie del paese che rivendica lavoro e sviluppo.
Palermo, attentato dinamitardo sulla linea ferroviaria Palermo-Trapani.
Brescia, lanciate bottiglie molotov contro una sezione del Pci.
Arrestati, rispettivamente a Livorno e Pisa, gli anarchici Braschi e Faccioli nell’ambito dell’inchiesta sugli attentati alla Fiera di Milano. Dopo tre giorni di interrogatori è trovato nella tasca del Faccioli un foglietto con lo schema di costruzione del detonatore: nello spiegare il fatto, Calabresi, Panessa e Muccilli forniranno spiegazioni parzialmente diverse. Dopo tre giorni di duri interrogatori, i due anarchici rilasceranno, per avere tregua, una confessione che poi ritratteranno. Nelle settimane successive, saranno arrestati anche Corradini, Della Savia, Norscia, Pulsinelli ed Eliane Vincileone.
27 aprile: legge istitutiva della Commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti del giugno – luglio 1964. Lo stesso giorno muore in un misterioso incidente un testimone molto importante: l’ex comandante dei carabinieri Carlo Ciglieri, ora capo del comando designato del III Corpo d’Armata. Muore a Curtarolo, sulla strada per Bassano del Grappa, a 15 chilometri da Padova. Si fracassa, inspiegabilmente, contro un albero. Muore all’ospedale di Campo San Martino, contemporaneamente all’hotel Monaco è alloggiato Guido Giannettini. Coincidenza? Tre anni dopo verrà sciolto l’intero Corpo d’Armata. Altra coincidenza? Ciglieri, fiero del suo passato di alpino, avrebbe dovuto essere quel giorno a Bologna dove si svolge il raduno del suo corpo. Ma preferisce prendere la strada per Bassano. E’ solo e veste abiti borghesi. Verso mezzogiorno l’auto sbanda e finisce fuori strada. Il perché non sarà mai chiarito.
Dieci mesi prima era stato suicidato il colonnello Rocca. Ciglieri avrebbe tenuto in un cassetto lo scomodo rapporto del generale Manes perché “(…) era stato consigliato dalla Presidenza del consiglio (non risulta il nome della persona che gli avrebbe dato tale consiglio) a fare meno rumore possibile sulla vicenda” (relazione di minoranza Commissione d’inchiesta sul SIFAR).
Due mesi dopo, il 25 giugno, un improvviso malore ucciderà il generale Manes mentre sta deponendo davanti alla Commissione. Passeranno altre tre settimane e il tenente Remo D’Ottavio si sparerà un colpo di pistola. Anche questo caso verrà archiviato come suicidio. La relazione di maggioranza indicherà nel solo De Lorenzo il responsabile dei fatti del 1964.
Scioperi bracciantili in Sicilia, Siena e Ferrara.
Brindisi, militanti del Msi aggrediscono i partecipanti ad un corteo contro la Nato.
Notata a Milano la presenza – come rilevato da un rapporto della Questura al Viminale datato 3 maggio – di Armando Marques, dirigente di Ordre e Tradition.
Padova, Guido Giannettini consegna a Giovanni Ventura e Freda rapporti “informativi” costruiti ad arte per facilitare la loro opera di infiltrazione nei gruppi della sinistra extraparlamentare. Il giorno successivo Ventura, accompagnato da Pietro Loredan, consegnerà i rapporti ad Alberto Sartori, dirigente del Pc d’I.
Parigi, Charles de Gaulle è costretto a incassare il no dei francesi nel referendum sulla riforma delle Regioni e del Senato. In seguito alla sconfitta, De Gaulle si dimette da Presidente della Repubblica ritirandosi dalla vita politica. Assume provvisoriamente le funzioni di capo dello stato il presidente del Senato, Alain Poher, sostenuto dal centro come l’uomo della riconciliazione nazionale, mentre i gollisti candideranno Georges Pompidou.
28 aprile: Beirut, negata l’estradizione per Felice Riva, incriminato per bancarotta fraudolenta.
Catania, arrestati due militanti del Msi che avevano accoltellato, nei giorni precedenti, un funzionario del Pci.
Agrigento, militanti del Msi aggrediscono i partecipanti ad un corteo di protesta contro la Nato.
29 aprile: Caserta, durante lo sciopero generale per l’occupazione scoppiano incidenti. I feriti sono 21, 33 gli arrestati.
Milano, sciopero e corteo degli operai della Om Fiat. L’agitazione proseguirà, nei giorni successivi, con il blocco degli straordinari.
30 aprile: negli Stati Uniti, la Guardia nazionale irrompe in diversi istituti universitari per bloccarel e agitazioni studentesche e ferma molti giovani, soprattutto di colore. Il presidente Nixon dichiara: “Il controllo delle università e delle scuole americane non deve essere in nessun caso lasciato agli studenti (…) i direttori non devono arrendersi alla forza, bensì reagire energicamente. Non può esservi alcun compromesso con l’illegalità”.
Roma, il cardinale Jean Villot è nominato segretario di Stato da Paolo VI. Sostituisce il cardinale Amleto Cicognani.
Napoli, un manipolo di neofascisti devasta la redazione dell’Unità.
Aprile; nel villaggio vietnamita di Truong Khan, i soldati americani compiono una strage di civili.
Verona, Roberto Cavallaro, al rientro dalla Francia, viene nominato vice segretario provinciale della Federchimici-Cisl. Passerà, successivamente, alla Cisnal.
Imperia, le federazioni del Pcd’I -ml e di Giovane Europa firmano congiuntamente un manifesto di condanna “dell’imperialismo sovietico” per i fatti dell’Ussuri. A Parma, le sezioni dei due movimenti organizzano, sempre congiuntamente, una manifestazione contro “l’imperialismo russo-americano”.
Maggio: Milano, convegno dei tecnici e impiegati iscritti alla FIOM. Il dibattito ha messo in evidenza che la categoria sta vivendo un momento assolutamente nuovo nella sua storia sindacale. Negli ultimi otto mesi hanno scioperato più di 30.000 tecnici ed impiegati su piattaforme rivendicative specifiche. Vi sono state lotte durissime, picchetti, cortei, a volte scontri con la polizia. In alcune di queste lotte gli impiegati e i tecnici si sono riuniti in assemblea non solo per decidere collettivamente come proseguire le vertenze, ma anche per organizzarsi in commissioni e gruppi di studio sul le condizioni del lavoro in fabbrica. Il convegno ha ribadito l’urgenza che il sindacato recepisca rapidamente a tutti i livelli il «momento nuovo» della categoria.
Presenti 400 emigrati italiani, insieme a sindacalisti italiani e lussemburghesi si è tenuto ad Ech-sur-Alzette (Lussemburgo) un convegno unitario dell’emigrazione italiana nel Lussemburgo, su iniziativa dell’associazione Italia liberae dei sindacati dei due paesi. Erano presenti rappresentanti della CGIL, mentre CISL e UIL hanno inviato la loro adesione. Sono stati discussi i problemi connessi all’applicazione dell’accordo di collaborazione ed alla difesa sindacale degli interessi e dei diritti degli emigrati e di tutti i lavoratori del Lussemburgo
Una nota della Cgil segnala “una recrudescenza di autoritarismo nelle fabbriche, cui si accompagnano repressioni poliziesche. Gli ultimi casi — Piaggio di Palermo, San Dona di Piave, Magnetofoni Castelli di Vignate, Fiar di Milano — fanno pensare che il padronato voglia prepararsi con le rappresaglie e l’intimidazione, alle imminenti lotte contrattuali. Due cose sono da rilevare. Prima di tutto, la prontezza della risposta operaia sia nelle fabbriche interessate, sia nelle zone circostanti, come a Palermo, Bologna, Milano; in difesa dei compagni colpiti, replicano non solo gli operai dell’azienda ma intere province, spesso unitariamente. In secondo luogo, va notata la coincidenza di queste rappresaglie con il rifiuto governativo di disarmare la polizia, che ha certo dato fiato alle forze economiche e conservatrici e che ha oscurato la pur doverosa e interessante prospettazione dello Statuto dei diritti dei lavoratori, da parte del ministro del Lavoro”
II Direttivo della FILCAMS ha presentato alla Confcommercio e alle altre controparti sindacali – Intersind, Cooperative ecc. – la richiesta di una trattativa globale per un salario o stipendio minimo tabellare unico nazionale, a base autonoma ed esente da sperequazioni territoriali per la medesima qualifica o categoria professionale. La linea della Federazione in merito a questa richiesta è stata precisata dal Direttivo sia in seguito alla abolizione delle «gabbie» salariali nell’industria, ma anche e soprattutto, come afferma una risoluzione del Direttivo della FILCAMS, raccogliendo e interpretando le esigenze e le spinte dei lavoratori delle categorie rappresentate
Torino, le organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici del Piemonte hanno promosso un convegno sul tema: «E’ vero che i lavoratori italiani pagano sui loro redditi i conti dei grandi evasori fiscali?». In una nota le tre organizzazioni (FIDAE-CGIL, FLAEI-CISL, UILSPUIL), hanno spiegato le ragioni dell’iniziativa e della rivendicazione che è stata al centro del convegno: l’elevamento delle quote esenti di ricchezza mobile e complementare, rapportate al valore odierno della moneta ed al livello attuale dei salari e degli stipendi
Roma, un documento orientativo per il dibattito congressuale degli edili, è stato concordato tra i tre sindacati (FILLEA-CGIL, FILCA-CISL e FeNEAL-UIL). Con questo importante atto unitario ha avuto inizio, da parte delle tre organizzazioni sindacali di categoria e sulla base di un unico documento, la consultazione degli operai edili sulle richieste da presentare all’ANCE per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. La decisione, sottolinea la FILLEA, acquista un evidente valore politico e sindacale, sia per il contenuto delle rivendicazioni, sia per gli impegni unitari e di lotta che permettono il consolidarsi di un vasto fronte dei lavoratori dell’edilizia nella battaglia per il rinnovo contrattuale.
Torino, il Cotonifici Valle Susa, dove sono occupati oltre 5000 lavoratori, comunica ai sindacati l’avvio della procedura fallimentare
Uno sciopero provinciale di 24 ore è stato proclamato nella provincia di Chieti dalle organizzazioni provinciali di CGIL, CISL e UIL. I tre sindacati hanno sintetizzato in cinque punti le rivendicazioni: rispetto dei diritti democratici dei lavoratori e ampliamento del potere sindacale nelle aziende, attraverso l’istituzione dell’assemblea di fabbrica, con la partecipazione anche di sindacalisti esterni e il riconoscimento del sindacato nell’azienda; piena applicazione dei contratti e dei diritti normativi, retributivi e previdenziali dei lavoratori e contrattazione aziendale degli organici di reparto e di tutti gli altri aspetti del rapporto di lavoro; blocco dei licenziamenti; riapertura delle fabbriche chiuse, sia pure attraverso la riconversione tecnica e produttiva; intervento del capitale pubblico e regionale, che punti essenzialmente sulla piena utilizzazione delle risorse materiali ed umane della provincia e della regione
II paese di Sanluri (Cagliari), è rimasto per una mattinata semi bloccato, da una lunga fila di trattori. Erano i coloni dell’Opera Nazionale Combattenti, scesi in sciopero per rivendicare il riscatto dei poderi. Lo sciopero è durato due giorni: il bestiame non è stato munto e non si è consegnato foraggio. Il latte è finito negli abbeveratoi per alimentare il bestiame. Le famiglie dei coloni hanno subito una perdita pesante se si pensa che ogni famiglia trae sostentamento dalle due o tremila lire che si realizzano con la mungitura. «Era necessario — dichiarano i coloni — perché la lotta deve essere portata avanti con decisione, utilizzando ogni mezzo possibile»
Nei primi cinque mesi del 1969 l’estensione della contrattazione aziendale, di gruppo e di settore ha fatto registrare oltre a rilevanti risultati sul terreno salariale e normativo, la conquista di altri diritti. Il diritto di assemblea in particolare è stato conquistato in quattro contratti nazionali dei settori ENI; perforazione, progettazione e montaggio (SNAM-Progetti), petrolio, metano e chimici; in tre grandi gruppi: Rhodiatoce, Snia Viscosa e Saint Gobain, in alcune grandi fabbriche (Ferrania di Savona, Rumianca di Cagliari, Gallino di Torino, Sordelli di Varese) e in numerose altre medie aziende (Filattice di Milano, Eiffel di Parma, Itala di Varese, Longo e Biemme di Bologna ecc.). Nei contratti ENI il diritto di assemblea, oltre a non avere limiti, compete ad ogni istanza del Sindacato compresa la Sezione Sindacale di fabbrica, riconoscendo così implicitamente l’istanza di base dell’organizzazione. In tutti gli accordi è prevista la partecipazione di dirigenti sindacali esterni e l’effettuazione dell’assemblea all’interno della fabbrica fuori dell’orario di lavoro. Nel gruppo Saint Gobain e alla Sordeni di Varese (fabbrica di 900 dipendenti del settore plastica) i relativi accordi oltre ad affermare formalmente il riconoscimento della Sezione Sindacale di fabbrica prevedono norme di tutela per i membri dei direttivi delle SSA, sostanzialmente analoghe a quelle in atto per i membri di C I. Altro risultato di rilievo sono i distacchi retribuiti dalla produzione dei dirigenti di fabbrica per tutto il periodo di vigenza dei contratti, conquistati nei settori ENI. In numerose aziende (fra le quali Mira Lanza, Michelin, Rhodiatoce) sono previsti per i membri di C I periodi retributivi mensili per lo svolgimento delle loro attribuzioni. Complessivamente oltre 80.000 lavoratori sono stati interessati alla conquista del diritto di assemblea e degli altri diritti in questi primi cinque mesi dell’anno.
Roma, il direttore de Il Borghese e senatore missino Mario Tedeschi fonda i Gruppi d’azione nazionale (GAN). Alcune dichiarazioni d’intenti: “bisogna provvedere a sabotare con ogni mezzo possibile gli scioperi organizzati dai comunisti e dai clerico-comunisti (…) bisogna organizzarsi per essere vicini ai soldati in ogni momento; nel momento tranquillo e nel momento meno tranquillo”. In conclusione: “alle bombe senza sangue noi preferiamo le beffe sanguinose. Ormai chi vuole fare dell’anticomunismo sul serio deve porsi fuori dal sistema e contro il regime“ (cfr Panorama 25 dicembre 1969). Tra gli aderenti due nomi di spicco dell’eversione fascista: Paolo Pecoriello di Avanguardia Nazionale e Michele Rallo, uno degli agenti italiani dell’Aginter Press.
1° maggio: la festa del lavoro è celebrata con manifestazioni in tutto il paese: particolarmente significative quelle organizzate ad Avola e a Portella della Ginestra, dove si ricordano i caduti nel recente eccidio della polizia e quelli del 1947 ad opera del bandito Giuliano. I giovani del movimento studentesco partecipano per lo più ai cortei sindacali, per poi proseguire le manifestazioni autonomamente. A Roma, la polizia carica il corteo degli studenti che, dopo aver assistito al tradizionale comizio sindacale in piazza San Giovanni, sfilava dietro lo striscione “Università al popolo”.
In vista del 1° maggio la Cgil lancia un appello in cui si afferma, tra l’altro, che la ricorrenza arriva in un “(…) clima di grandi lotte, di crescente unità, di significative conquiste, di alta partecipazione sindacale e democratica, di rinnovato impegno per la pace e la libertà dei popoli. Il movimento sindacale va fiero per i successi conseguiti in questi mesi nelle battaglie salariali e sociali che hanno avuto ragione di molte resistenze padronali e conservatrici, e che sono destinati a incidere positivamente sulla condizione dei lavoratori nella fabbrica e sullo sviluppo economico-sociale del Paese. Questi successi però pongono in maggior risalto le gravi questioni tuttora irrisolte, gli squilibri ancora accresciuti, causa di tensioni ed esasperazioni a cui è stata data troppo spesso una risposta inadeguata o — come ad Avola e a Battipaglia — tragicamente repressiva. Sostanziale aumento dei salari, incremento dell’occupazione, riduzione dell’orario a 40 ore, controllo della condizione lavorativa, difesa della salute e riforma della sanità, trasformazione della scuola: queste sono esigenze pressanti sulle quali si impegna la lotta dei lavoratori. Ma la nuova partecipazione di massa all’azione sindacale esprime al tempo stesso una forte carica di rivolta contro le illibertà e gli autoritarsimi cui deve oggi sottostare il lavoratore. La CGIL è interprete e protagonista di questa spinta rinnovatrice che deve concretarsi in nuovi ed effettivi diritti e poteri ai lavoratori e al sindacato nella fabbrica e nella società. Il disarmo della polizia in servizio di ordine pubblico diventa in tal senso un atto qualificante della volontà del pubblico potere di assumere nuovi atteggiamenti verso le istanze di progresso dei lavoratori (…)“.
La festa del Primo Maggio si è profondamente legata, quest’anno, alle grandi lotte sindacali e sociali che i lavoratori italiani hanno combattuto e combattono, alla loro crescente volontà di partecipazione e di potere. A questi contenuti si è unita la dura condanna della repressione e la richiesta del disarmo della polizia. Come ha detto nel suo comizio a Roma il segretario generale della CGI Agostino Novella «(…) le lotte operaie si sono sviluppate ed intrecciate con quelle delle masse studentesche, degli impiegati, dei contadini, degli artigiani, dei tecnici, dei professionisti e di tante altre categorie di cittadini lavoratori. Ovunque, le nuove generazioni di lavoratori sono state all’avanguardia dei movimenti e delle lotte. Il rinnovamento democratico e sociale del Paese può così contare su uno schieramento di forze sociali così largo come mai, finora, si era verificato. A certi gruppi dirigenti del Paese noi oggi domandiamo: dove si vuole arrivare con la repressione, con la violenza e con gli eccidi dei lavoratori? Certamente vi è chi vuole intimidire le masse lavoratrici in lotta; ma forse c’è anche chi tende a realizzare dei piani provocatori, rivolti a dividere i lavoratori, rivolti a determinare situazioni che favorirebbero l’isolamento e la sconfitta della parte più avanzata del movimento operaio. Ebbene — ha proseguito Novella — a tutti, noi diciamo che i lavoratori risponderanno all’intimidazione con una lotta di massa ancora più possente e con la loro unità, che i lavoratori risponderanno ai piani provocatori con una loro lotta unitaria e democratica di massa, sempre più vasta, decisi a raccogliersi intorno alle loro grandi organizzazioni e a portare avanti le loro conquiste (…)».
Spagna, le Comisiones Obreras organizzano celebrazioni del primo maggio in diverse città fra le quali Madrid, Barcellona, Bilbao, Gijon, Ferrol, Siviglia, Levida, Valladolid. Ovunque interviene la polizia effettuando fermi ed arresti.In Portogallo, per evitare le manifestazioni, le autorità hanno chiuso l’università di Lisbona e diffuso, attraverso radio e televisione, appelli all’ordine.
2 maggio: Torino, scioperano i lavoratori della Juvenilia contro il licenziamento di quattro impiegati.
Vignate Milanese, il sindaco requisisce la Magnetofoni Castelli, i cui proprietari si oppongono alla costituzione della commissione interna e hanno licenziato 5 lavoratori.
Lucca, «Lunedì vogliamo rientrare al lavoro con la banda, come avvenne nel 1919», così dicevano le operaie della Cucirini-Cantoni venerdì due maggio, alla fine dell’assemblea, nella quale era stata accettata, con un entusiastico si detto per alzata di mano, l’accordo proposto dalla direzione (v. aprile 1969). Era dal lontano 1919 che alla Cucirini Cantoni di Lucca non si riusciva a vincere. Eppure le lotte non erano mancate; l’ultima, nel 1963, era durata ben quattro mesi, e la conclusione era stata il rientro a testa bassa con un premio «una tantum» di 30 mila lire. Ma la lotta del 1963 ha avuto la sua logica conclusione con la lotta del 1969, con i 42 giorni di sciopero iniziati sin dal primo momento con una forma di lotta a singhiozzo: mezz’ora dentro e mezz’ora fuori. Solo un oligopolio internazionale come la Cucirini-Cantoni, con centinaia di stabilimenti sparsi in tutto il mondo, ha potuto resistere per tanti giorni.
3 maggio: Milano, gli studenti decidono la prosecuzione dell’occupazione degli istituti di Matematica, Fisica e Geologia del Politecnico.
Acerra (Napoli), per protestare contro i licenziamenti, gruppi di lavoratori occupano simbolicamente il Municipio: sono soprattutto i lavoratori della Scai, che hanno scioperato per più di 2 settimane nel mese di aprile, contro 37 licenziamenti.
Roma, militanti missini aggrediscono una troupe di giornalisti della Rai in piazza Esedra. Sempre nella capitale, un gruppo di missini scaglia un petardo contro la sede nazionale del Pci, in via delle Botteghe Oscure.
4 maggio: rapporto inviato al Sid da Guido Giannettini: “In base a nuovi elementi raccolti nella zona operativa ‘c’, T ritiene che gli ambienti industriali del nord Italia disposti a finanziare attentati siano costituiti principalmente dal gruppo Monti, Z è d’accordo sulle conclusioni cui è pervenuto T”. Chiarirà, poi, al giudice D’Ambrosio che “Z ero io e T era Freda”; aggiungendo che “in effetti le notizie sul finanziamento di Monti ai gruppi estremisti di destra mi furono passate da Freda. Freda mi disse che non so chi aveva captato, durante un pranzo a cui partecipavano o Monti o i suoi collaboratori, che Monti avrebbe finanziato gruppi di destra per azioni provocatorie, non escluse azioni terroristiche”.
5 maggio: Milano, i dipendenti della Camera di Commercio, nel corso di un’agitazione sindacale, attuano un sit in davanti alla sede di via Meravigli.
Torre Annunziata (Napoli), si svolge uno sciopero generale per l’occupazione e lo sviluppo.
Palermo, la Piaggio minaccia la serrata dei cantieri navali in risposta alle agitazioni operaie.
Torino, il preside di Architettura professor Pugno, appoggiato dalla maggioranza del consiglio di facoltà, chiede l’intervento della polizia per garantire l’assegnazione degli incarichi ad alcuni docenti, fra i quali il figlio dello stesso preside, contestati dagli studenti. Questi ultimi, riuniti in assemblea, chiedono la discussione sulla propria mozione.
Con la consegna di una nota diplomatica da parte del governo finlandese, si mette in moto il meccanismo che condurrà alla convocazione di una conferenza per la sicurezza in Europa ad Helsinki.
6 – 7 maggio: scioperano alcune categorie di statali, fra cui i postelegrafonici. Lo sciopero nazionale è stato indetto dalle tre Organizzazioni sindacali per rivendicare: la normalizzazione dei turni di lavoro, attraverso l’assunzione di nuovo personale; la riduzione graduale dell’orario di lavoro fino a 40 ore, come ottenuto dai ferrovieri; la rivendicazione delle competenze accessorie
7 maggio: Brescia, arrestati una ventina di militanti di destra, sospettati di aver compiuto diversi attentati in città.
Milano, occupata la Casa dello studente di viale Romagna.
8 maggio: Lucca, dopo 9 ore di camera di consiglio pronunciata la sentenza per i fatti della Bussola: 27 assolti, 15 condannati, 11 dei quali scarcerati, mentre altri 4 restano in carcere.
Sciopero nazionale per alcune categorie dell’industria. Particolarmente combattive sono le manifestazioni a Milano, con i lavoratori di Philips, Montedison, Geloso, Hitman di Corsico, Fiar (dove le guardie aziendali hanno recapitato all’alba lettere di licenziamento a 5 operai) e di Palermo, con in testa i dipendenti dei Cantieri Navali in agitazione da oltre un mese.
Bologna, la polizia carica un picchetto alla Ducati, colpendo una lavoratrice caduta a terra e fermando un attivista sindacale. “Avola! Battipaglia!” gridano gli operai. Il giorno successivo 40.000 metalmeccanici scendono in piazza in solidarietà con i lavoratori della Ducati. Fermato il sindacalista Giuliano Cazzola. Il giorno successivo Cgil, Cisl e Uil indicono uno sciopero provinciale di protesta. Per solidarietà scioperano anche i dipendenti dell’Atm (Azienda tranviaria)
Viareggio, Adolfo Meciani, sospettato di aver preso parte all’omicidio di Ermanno Lavorini, tenta il suicidio in carcere.
9 maggio: Nigeria, separatisti del Biafra sequestrano 29 tecnici dell’Agip. 24 sono italiani.
10 maggio: Roma, Giuseppe Branca è eletto presidente della Corte Costituzionale. Sostituisce Aldo Sandulli.
Trento, 9 chierici lasciano il seminario, diffondendo un comunicato critico verso le gerarchie ecclesiastiche: i giovani firmatari vorrebbero una Chiesa aperta alle istanze sociali e degli sfruttati. Altri 20 seminaristi firmano il documento.
11 maggio: il direttore del settimanale Il Borghese Mario Tedeschi, annuncia la costituzione di “250 Gan (Gruppi di Azione Nazionale) costituitisi in tutta Italia per l’unione delle forze nazionali”. Tedeschi illustra alcuni punti programmatici: “Bisogna provvedere a sabotare con tutti i mezzi possibili gli scioperi organizzati dai comunisti e dai clerico-comunisti, bisogna organizzarsi per essere vicini ai soldati, ormai chi vuol fare dell’anticomunismo sul serio deve porsi fuori del sistema e contro il regime”. L’iniziativa non avrà seguiti evidenti.
In un documento del Sid si legge: “Il comandante Borghese, nel corso di una riunione con esponenti del mondo armatoriale genovese, ha deciso la costituzione di Gruppi di salute pubblica, per contrastare – anche con l’uso delle armi – l’ascesa al potere del Pci”.
Milano, si aprono nuove vertenze per i lavoratori della Tibb, Autelco, Core, Oerlikon.
12 maggio: Pietro Ingrao replica ad un comunicato del presidente della repubblica Giuseppe Saragat, che ribadiva il sostegno alla formula del centro sinistra, dichiarando che il Quirinale vuole congelare “in una sola formula tutta la dinamica della legislatura e le decisioni sovrane del Parlamento”.
Falliti attentati ai palazzi di giustizia di Roma e Torino. Anche per questi attentati verranno incriminati “Freda, Ventura, Giannettini, Pozzan e altri”. Gli esecutori resteranno sconosciuti tranne che per Torino per il quale, un anno dopo, confesserà Ventura.
Roma, con nota 733/R, il ministro della Difesa Luigi Gui rifiuta di rendere note le liste degli “enucleandi” preparate nell’estate del 1964 perché coperte dal segreto di Stato.
Un appunto del Viminale riferisce sulle manifestazioni progettate dal Msi e sul sospetto che la rivista marxista-leninista Lavoro Politico, sia infiltrata da un elemento collegato alla Cia.
Padova, un agente di Ps è ferito in un tafferuglio scoppiato al termine della messa celebrata in memoria di Mussolini. I responsabili sono arrestati.
Milano, occupata la sede della Umanitaria, ma la polizia carica il picchetto. Ne segue una manifestazione di protesta a palazzo Marino, sede del municipio. Gli studenti del movimento occupano la presidenza della facoltà di Architettura, mentre sale la tensione alla Bocconi per l’allontanamento di un docente. Alla Statale, si svolge un’assemblea.
Corte Palasio e Abbadia Cerreto nel lodigiano, gruppi di braccianti occupano terreni incolti
12 – 14 maggio: Bologna, sciopero degli assistenti volontari e dei medici interni del Policlinico S. Orsola per le carenze del piano assistenziale, didattico e di ricerca
13 maggio: Cagliari, il consigliere comunista Renato Mistroni è convocato in Questura e interrogato per una diffida comminatagli nel 1957, dopo aver scontato una carcerazione per le manifestazioni contro l’attentato a Togliatti nel luglio 1948.
Si riunisce il Comitato Centrale del Psi. Costituita una maggioranza formata dai gruppi di Giacomo Mancini, Francesco De Martino e Antonio Giolitti. Si dimette il segretario del partito Mauro Ferri ed il suo posto viene temporaneamente assunto dal presidente Pietro Nenni, assistito dai vice segretari nazionali Antonio Cariglia e Lugi Bertoldi.
Torino, scioperano le officine ausiliarie della Fiat, per ottenere fra l’altro il riconoscimento dei delegati di reparto.
14 maggio: Bologna, pronunciata la sentenza nel processo per gli attentati compiuti in Alto Adige nel biennio 1966-1967 dai cosidetti “quattro bravi ragazzi della Valle Aurina” Siegfried Steger, Heinrich Oberleiter, Josef Forer e Heinrich Oberlechner (tutti e quattro latitanti). Sono condannati insieme ad altri otto imputati.
Genova, il porto è bloccato dallo sciopero dei portuali. A Milano, ripartono agitazioni alla Pirelli Bicocca, dove gli impiegati hanno sospeso gli straordinari e i lavori comandati e si chiedono miglioramenti per la mensa. Scioperano anche i lavoratori di Innocenti, Ideal Standard, Enel di Milano. Occupata nuovamente la Magnetofoni Castelli di Vignate.
15 maggio: Palermo, arrestati 7 fascisti per una serie di attentati contro la chiesa Regina Pacis, le stazioni dei carabinieri di Castellammare e Pretoria, la Caserma CAR e l’Ucciardone. Scrivono sul loro bollettino i responsabili milanesi della Croce Nera (bollettino anarchico, numero di giugno ndr): “per quanto emozionalmente squilibrati siano i neofascisti, non siamo tanto ingenui da credere all’improvvisa contemporanea follia di sette di loro. Evidentemente le loro azioni facevano parte di un piano”. Ed ancora: “Che dei fascisti colpiscano degli obiettivi anarchici si può spiegare solo con l’intento di 1) suscitare la psicosi dell’attentato sovversivo per giustificare la repressione poliziesca e l’involuzione autoritaria. 2) gettare discredito sugli anarchici (e, per estensione, sulle forze di sinistra). Essenziale per ottenere il secondo risultato e utile anche per il primo, è fare qualche ferito innocente o meglio ancora (ma più pericoloso) qualche morto”. L’articolo si chiude con una previsione: “Quanto è successo a Palermo conferma quanto dicevamo subito dopo gli odiosi attentati del 25 aprile a Milano: gli attentatori non sono tra noi. E l’insistenza della polizia ad arrestare e a fermare gli anarchici ci fa sospettare cose gravi”(citato in Luciano Lanza, Bombe e segreti, pagg. 59-61).
Rassegna Sindacale, organo della Cgil, pubblica quasi integralmente un’inchiesta apparsa sul New York Herald Tribune che denuncia i rapporti tra i servizi segreti americani e l’Afl-Cio, impegnata a ripetere in Asia, Africa e America Latina l’operazione già compiuta in Europa nella seconda metà degli anni Quaranta per creare “sindacati liberi”, in quanto la diplomazia “da sindacato a sindacato” riusciva ad evitare “le inibizioni di un rapporto governativo ufficiale”.
Milano, su invito del Comité Métal, sollecitato dalla FIM e dalla UILM e accolta dalla FIOM, c’è un primo incontro fra una delegazione del Comità Métal e la FIOM. In questo primo incontro sono state esaminate le prospettive e i problemi di coordinamento sul piano pratico dell’azione sindacale dei metalmeccanici del MEC
Atene, Michel Kottakis, direttore dell’ufficio diplomatico del ministero degli Esteri, invia all’ambasciatore greco a Roma, Antonio Puburas, un rapporto sulla situazione italiana stilato da un agente del Kyp, operante in Italia, e inviato al primo ministro greco Papadopulos. Nella lettera con la quale Kottakis accompagna l’invio del rapporto, si legge che “la situazione in Italia presenta per noi molto interesse e prova che gli eventi si evolvono in senso molto favorevole per la rivoluzione nazionale. Sua eccellenza il presidente ritiene che i difficili sforzi intrapresi da lunga data dal governo nazionale ellenico comincino a produrre frutti”. Kottakis, inoltre, raccomanda l’adozione di precauzioni “in modo da escludere che si possa individuare un legame tra l’azione dei nostri amici italiani e le autorità ufficiali elleniche”. Il rapporto riferisce, fra l’altro: “Il signor P ha avuto un incontro con i rappresentanti delle forze armate e ha lungamente analizzato le opinioni del governo ellenico sulle questioni italiane (…) Abbiamo poi trattato la questione dell’azione futura ed abbiamo proceduto ad una precisa ripartizione dei compiti (…) Per quanto riguarda i contatti con rappresentanti dell’esercito e della gendarmeria, il signor P mi ha riferito che la maggior parte dei suoi suggerimenti sono stati accettati. Il solo punto di disaccordo riguarda la fissazione delle date precise e dell’azione (…) Sono già in grado di riferire che qui l’opinione prevalente è che l’intenso sforzo d’organizzazione deve cominciare con l’esercito. Ciò risulta dall’incontro del signor P con i rappresentanti delle forze armate italiane. E’ stato acquisito che i metodi utilizzati dalle forze armate elleniche hanno dato risultati soddisfacenti: perciò vengono accettati come base per l’azione italiana (…) Per quanto riguarda la gendarmeria italiana, il signor P mi ha detto che i suoi rappresentanti hanno studiato con grande interesse la sua proposta. Essi sono stati profondamente impressionati dalle informazioni sul ruolo assunto dalla polizia militare ellenica nella preparazione della rivoluzione. Hanno accettato unanimamente la sua opinione che in Itala soltanto la gendarmeria potrebbe assumersi analogo compito (…) Le azioni la cui realizzazione era prevista per epoca anteriore non hanno potuto essere realizzate prima del 20 aprile. La modifica dei nostri piani è stata necessaria per il fatto che un contrattempo ha reso difficile l’accesso al padiglione Fiat. Le due azioni hanno avuto un notevole effetto (…) Per quanto riguarda la stampa non sarei troppo soddisfatto. Attualmente oltre a Il Tempo ho continui contatti con ‘Il Giornale d’Italia’. Penso di essere in grado di ottenere su questi due giornali la pubblicazione di qualunque materiale che il governo nazionale giudicasse utile”.
15 – 18 maggio: Venezia, si svolge il congresso della Uilm che si conclude con l’elezione a segretario nazionale di Giorgio Benvenuto al posto di Bruno Corti.
16 – 17 maggio: nuovo sciopero nazionale unitario dei braccianti. La agitazione registra forti adesioni, con diverse occupazioni di uffici del lavoro, e cortei combattivi.
Scioperano i lavoratori dei grandi magazzini. I lavoratori della Torcitura di Borgomanero occupano lo stabilimento. Fermate anche alla Fiat e nelle fabbriche milanesi Tibb, Riva, Candy.
Le Federazioni degli edili di CGIL, CISL e UIL approvano un documento unitario con i contenuti delle rivendicazioni per il rinnovo del contratto. gli obiettivi fondamentali sono: aumenti salariali, settimana di 40 ore e diritti sindacali
16 maggio: Bologna, bloccate le lezioni a Lettere. Si intensificano i rapporti tra il Comitato di solidarietà con gli arrestati, il sindacato, e i lavoratori bolognesi. Lanciata l’idea di organizzare un contro processo alla repressione nell’Aula Magna dell’università
17 maggio: Torino, gli operai contestano e fischiano il ministro Rumor in visita al Nichelino, mentre la polizia che cerca di disperderli. Nonostante la carica, la macchina di Rumor riparte colpita da uova.
18 maggio: il periodico fascista L’Assalto in un suo editoriale scrive: “Occorre richiamare i reprobi agli immortali principi della patria dando piglio a quel santo manganello che è l’unico argomento valido per rischiarare gli ottenebrati cervelli dei bruti abituati a ragionare col ventre e col sedere”.
19 maggio: sfilano in corteo a Genova i lavoratori dell’Asgen, mentre a Torino scioperano nuovamente gli operai di Mirafiori e a Milano si fermano la Om Fiat e gli impiegati della Philips.
Sondrio, il tenente colonnello Renzo Monico assume il comando del gruppo carabinieri.
Perugia, incidenti fra militanti di destra e del Pci, al termine della proiezione del film La battaglia del Sinai.
20 maggio: scioperano i tessili in diverse località, con alte adesioni nel biellese.
Argentina, manifestazioni studentesche sono represse con brutalità. Il primo bilancio è di 3 giovani uccisi, 120 arrestati, mentre l’esercito presidia molte città.
21 maggio: scioperano i lavoratori dello stabilimento Valle Susa, privi di lavoro dopo la bancarotta di Riva, e nuovamente i lavoratori Fiat e Pirelli, dopo che sono state rotte le trattative. Gli insegnanti minacciano il blocco degli scrutini e degli esami.
Roma, trovato nel corridoio del Palazzo di giustizia un ordigno provvisto di detonatore a strappo.
22 maggio: scioperano per 24 ore i lavoratori della Rex di Pordenone, i tessili a Prato, Biella e Novara, mentre a Torino scioperi articolati a Mirafiori e alle Ferriere non danno tregua alla Fiat.
Milano, la polizia sgombera l’Università Cattolica, il cui rettorato era stabilmente presidiato dagli studenti di Lettere e Magistero.
Palermo, attentato dinamitardo contro la sede dell’assessorato all’Agricoltura, mentre ne fallisce un secondo contro il Consolato americano.
23 maggio: Milano, manifestazione in corso Europa dei lavoratori del Saggiatore (Mondadori) che chiedono la garanzia del posto di lavoro e il controllo sul piano di riorganizzazione dell’azienda. Manifestano anche gli impiegati della Innocenti, i dipendenti della Rai-tv e di alcune altre case editrici. A Novara scendono in piazza i lavoratori della Montecatini AzotoAncona, si fermano i lavoratori dei Cantieri Navali. In sciopero anche il settore lattiero caseario.
Napoli, la polizia carica una manifestazione di disoccupati e cassintegrati che tenta di impedire la partenza della tappa del Giro d’Italia. Numerosi i feriti e contusi, fra i quali quattro parlamentari del Pci.
24 maggio: Milano, manifestazione contro la repressione. Militanti di destra tentano di assaltare la sede di un’associazione culturale di estrema sinistra.
Roma, nel quartiere Centocelle repressa una manifestazione fascista che protestava per il divieto di due comizi di esponenti locali del Msi.
25 maggio: sciopero nazionale dei lavoratori RAI. A Milano picchetti alla sede Rai di corso Sempione, dove la lotta è iniziata il 20 maggio. L’assemblea elegge il Comitato di agitazione e decide di recarsi in Comune in corteo. Il sindaco riceve una delegazione che espone i motivi della lotta legati alla struttura centralistica e autoritaria della RAI. Esce il primo numero di Cronaca della lotta, il bollettino ciclostilato del Comitato di agitazione della RAI di Milano che verrà pubblicato fino al marzo 1970 per un totale di 46 numeri.
Il vice segretario nazionale del Msi, Pino Romualdi, sul periodico L’Assalto scrive: “Crediamo nell’olio di ricino e nel santo manganello. Crediamo nella guerra civile. Poiché prima che il comunismo arrivi al potere è chiaro che si troveranno mezzo milione di uomini capaci di procurarsi le armi e di usarle. Nessuno deve dimenticarlo: oggi, mutati i tempi, l’olio di ricino e il santo manganello non basterebbero più”.
Verona, Pino Rauti presiede una riunione coi gruppi di Ordine Nuovo del Triveneto.
Washington, il senatore Stewart Simmington afferma: “Il Libano nella primavera del 1967, ha impedito alla nostra flotta l’accesso ai suoi porti. Le ultime due volte che la nostra flotta ha visitato la Turchia si sono verificate violente manifestazioni anti americane. Queste correnti divengono sempre più forti e, se in Grecia le cose non andassero come vanno, nel Mediterraneo ci sarebbero pochissimi porti -–se non nessuno – disposti ad accogliere le nostre navi senza azioni di disturbo. E siccome noi reputiamo necessario il mantenimento della nostra flotta in quel mare chiuso, questa è la ragione maggiore del nostro sforzo affinché le cose permangano stabili nel Paese in questione – cioè la Grecia”.
26 maggio: Milano, aggredito in corso Monforte un dirigente della Federazione giovanile repubblicana e un commissario di Pubblica Sicurezza da giovani neofascisti
Novara, poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa sgomberano l’orfanatrofio Dominioni, occupato per protestare contro i maltrattamenti e l’autoritarismo.
Nel biellese, 40 mila tessili scendono nuovamente in sciopero, e a Trivero presso Biella, è occupato il lanificio Zegna. A Torino e Milano altre astensioni dal lavoro sono effettuate dai lavoratori Fiat, Innocenti e della Rai tv.
Perugia, repressa violentemente la protesta dei detenuti del locale carcere contro il regolamento interno e la mancata assistenza sanitaria.
27 maggio: Luigi Longo, segretario nazionale del Pci, nella sua relazione al Comitato Centrale critica il materiale preparato per l’imminente conferenza del movimento comunista a Mosca, affermando che “presenta un quadro totalmente positivo dei paesi comunisti che non può essere accettato senza beneficio d’inventario”.
Napoli, corteo contro la Nato. Contemporaneamente si svolge una dimostrazione di baraccati e senzatetto, in coincidenza con una discussione del consiglio comunale dopo che si è verificato l’ennesimo crollo al Vomero.
Roma, militanti missini aggrediscono alcuni iscritti al Pci della sezione Trionfale. Una bomba carta è lanciata contro la sezione del Pci della borgata di San Basilio.
Torino, per la prima volta è stampato e distribuito un volantino firmato Lotta Continua
Bologna, pubblico dibattito nell’Aula Magna dell’Università su contestazione e repressione, indetta da ABDU e ADUS. Nel pomeriggio, manifestazione alla Bolognina di solidarietà con gli arrestati
28 maggio: Trieste, i lavoratori navalmeccanici sfilano in corteo e poi occupano simbolicamente il municipio.
Milano, la polizia carica un gruppo di studenti davanti all’università Cattolica. Il giovane Beniamino Carretta, che non aveva deposto il megafono all’ordine della polizia, è picchiato e fermato. Intanto, alla Statale, gli studenti contestano lo svolgimento degli esami
Bologna, si apre il processo agli arrestati del 25 marzo. Stisi, Berardi, Ciavatti e Serafini sono ritenuti gli organizzatori della manifestazione. Il collegio di difesa è composto dagli avvocati Gozzi, Vecchi, Pergola, Gianpaolo, Bricola, M. G. Leone, Enrica Selvatici, Rosa Mazzone. L’accusa è sostenuta dal procuratore Latini
29 maggio: inizia alla Camera il dibattito sulla legge per l’introduzione del divorzio.
Scioperano gli impiegati della Montedison, mentre continuano gli scioperi a singhiozzo in diversi reparti della Fiat di Torino. Entrano in agitazione per la prima volta le lavoratrici tessili della Simphonie del gruppo Imec di Seveso (Mi), dove sono state sospese alcune lavoratrici per essersi rifiutate di pulire le latrine: mansione che non spetta loro, ma che la direzione infligge come punizione a chi commette un errore nel tagliare la stoffa.
Caserta, manifestazioni popolari per l’occupazione e lo sviluppo, che contestano la politica governativa nel sud, sono represse dalla polizia: le cariche, a Trentola-Ducenta e a Casal di Principe dove il corteo ha raggiunto il municipio, provocano 21 feriti. Trentatre arresti.
Palermo, prosegue la lotta unitaria dei tremila lavoratori del Cantiere Piaggio con l’appoggio di tutti i lavoratori della provincia che hanno effettuato un imponente sciopero generale unitario con grandi manifestazioni nel capoluogo e in altri centri della provincia.
Allo Jutificio di Aulla prosegue la lotta con scioperi articolati per le rivendicazioni economiche e normative
Anche i 5.000 lavoratori del gruppo Burgo sono entrati in agitazione per rivendicazioni economiche e per la difesa del posto di lavoro. Sono particolarmente impegnati i lavoratori della fabbrica di Maslianico (Como) che l’hanno occupata per impedirne la chiusura
Gli accordi di maggior rilievo di questi giorni riguardano la SEBN di Napoli, dove, a seguito dell’azione sindacale che ha avuto momenti di forte tensione, è stato raggiunto un accordo approvato dall’assemblea dei lavoratori che prevede fra l’altro, il diritto di assemblea nell’azienda con la partecipazione dei dirigenti sindacali, l’aumento di 36 lire orarie di cui 20
come indennità speciale.
Alla Cartiera Fiumefreddo di Catanzaro l’accordo raggiunto dopo 40 giorni di lotta unitaria prevede la corresponsione del salario durante il periodo in cui la fabbrica sarà inattiva a seguito del passaggio ad altro gruppo finanziario.
Alla Zoppas di Treviso, dopo brevi scioperi e trattative, è stato sottoscritto un accordo con il quale, tra l’altro, viene sancita la istituzione del delegato di linea, la corresponsione di un aumento del 4,40 per cento, e la costituzione in organico nei tre stabilimenti di commissioni paritetiche con il compito di vigilare sugli infortuni e la sicurezza.
Un positivo accordo è stato raggiunto anche alla Pozzi di VercelliBologna, concessa la libertà provvisoria allo studente Stefano Grossi
30 maggio: scioperi articolati dei metalmeccanici. Si astengono dal lavoro anche i tipografi dei quotidiani.
Argentina, l’agitazione giovanile si estende ad importanti stabilimenti industriali e si sono verificati scontri a Cordoba, con altri 3 lavoratori uccisi e 78 feriti. Il generale Ongania annuncia l’imposizione della legge marziale a tutto il paese.
30 maggio – 1° giugno: Ravenna, VIII congresso provinciale della Camera confederale del lavoro. Il segretario Sauro Bolognesi sottolinea l’eccezionalità del momento caratterizzato da “una grandiosa ondata di poderose battaglie sindacali unitarie a tutti i livelli”, portate avanti “nella prospettiva della conquista e costruzione di un’unica grande organizzazione di classe dei lavoratori italiani”. Passa poi in rassegna i successi conseguiti negli ultimi quattro anni (accordi aziendali, liquidazione delle zone salariali, avvio di una radicale riforma del sistema pensionistico) e registra la “forte tendenza alla compressione del ritmo di incremento del reddito prodotto” a livello provinciale (crisi agraria dovuta alla subordinazione dell’agricoltura alla politica dei grandi monopoli e alla permanenza di strutture arcaiche; squilibri territoriali e decadimento di alcune zone della collina e della bassa ravennate; forte differenziazione e contraddizione tra le aziende di importanza nazionale – SAROM, ANIC, CISA, Eridania, OMSA – e il piccolo artigianato. La mozione conclusiva richiama i punti di lotta: “pubblicizzazione del porto, quale strumento di sviluppo della vita economica; maggiore impegno dell’ANIC quale azienda di Stato nella realtà provinciale me regionale; intervento positivo delle partecipazioni statali attraverso l’ente di sviluppo e il movimento cooperativo per l’associazionismo nelle campagne”.
31 maggio: Milano, circa 300.000 metalmeccanici hanno partecipato con grande allo sciopero di tre ore e alla manifestazione indetta dai tre sindacati provinciali di categoria per il diritto e la democrazia nelle aziende, contro le rappresaglie e l’autoritarismo padronale
Contrattazione nazionale: nel settore dell’alimentazione da rilevare il rinnovo positivo del contratto dei 60 mila lattiero – caseari. Per il contratto dei lavoratori della RAI-TV, dopo il riuscito sciopero unitario, sono stati siglati i primi articoli. I cartai, dopo la rottura delle trattative, hanno effettuato un riuscito sciopero unitario di settore il 31 maggio. Le tre organizzazioni nazionali hanno proclamato un nuovo sciopero di 48 ore per l’ il e 12 giugno, fermo restando la sospensione del lavoro straordinario. Per braccianti e salariati, di fronte al perdurare dell’intransigenza padronale per il rinnovo del contratto, è stato proclamato un nuovo sciopero nazionale di 72 ore da effettuarsi dal 12 al 14 giugno
Maggio: Ravenna, assemblea unitari indetta da CGIL, CISL e UIL all’ANIC. Sono approvati i risultati degli incontri avvenuti a Roma tra l’ASAP e le organizzazioni di categoria per il rinnovo del contratto. I punti qualificanti sono: riconoscimento del diritto al distaccamento sindacale, diritto di assemblea in fabbrica, nuovi impegni su nocività e sicurezza.
Tra gli accordi aziendali stipulati durante il mese di maggio va segnalato in primo luogo quello dei 3.000 lavoratori della Cucirini Cantoni di Lucca. Un positivo accordo è stato raggiunto anche alla Borletti di Milano tra i sindacati e la direzione, a conclusione della vertenza da tempo in atto. Prevede consistenti miglioramenti salariali, l’aumento del premio di produzione e la istituzione della settimana corta anche per gli operai. Anche alla FIAT di Torino è stato raggiunto un accordo aziendale sull’istituzione delle mense aziendali negli stabilimenti della di Torino e provincia. Da segnalare lo sviluppo positivo della contrattazione aziendale in provincia di Bari: stipulati, nel corso dell’anno, 22 accordi di cui 8 riguardanti (in termini più favorevoli degli accordi generali) il superamento delle zone salariali. Gli altri accordi riguardano la contrattazione dei cottimi e dei tempi, i premi di produzione, la mensa, l’ambiente e la 14a mensilità. Gli aumenti previsti da tali accordi vanno dal 5 al 13% e riguardano le aziende alimentari, tessili, meccaniche, chimiche e edili. E’ da rilevare infine, il successo della lotta dei lavoratori dell’Apollon di Roma che, dopo 11 mesi di azione per la difesa del posto di lavoro e la riapertura dell’azienda, hanno ottenuto la costituzione di una nuova società di gestione dello stabilimento tipografico, cui parteciperà anche l’IRI, con l’assicurazione del lavoro a tutti i dipendenti in forza nell’azienda. Numerose sono le vertenze aperte nelle aziende della Lombardia, della Liguria e del Piemonte, e tra queste è da rilevare: la lotta articolata da tempo in corso dei 4.000 della OM-FIAT di Milano. Il 29 aprile è stata anche effettuata una manifestazione nelle vie di Milano contro il rifiuto padronale di iniziare trattative per i miglioramenti salariali e per i diritti sindacali tra cui il riconoscimento dei delegati sindacali delle linee di montaggio. Alla Pirelli Bicocca di Milano hanno scioperato il 29 aprile i 4.000 impiegati e gli 8.000 operai, bloccando l’azienda; la vertenza degli impiegati, da tempo aperta, riguarda la definizione degli aumenti di merito, il mantenimento dei superminimi in caso di passaggio di categoria, la contrattazione dei carichi di lavoro e degli organici, la settimana corta, ecc… Gli operai hanno scioperato in risposta alla serrata dell’azienda effettuata per stroncare l’agitazione di un reparto dove i lavoratori rivendicano passaggi di qualifica. I lavoratori del complesso Montedison di Carrara hanno aperto vertenza aziendale e scioperato per sostenere le rivendicazioni economiche e normative avanzate. Alla Piaggio di Palermo i 3.000 metalmeccanici sono in lotta per consolidare il risultato dello scorso anno che portò ad importanti conquiste salariali e normative. A Roma i 12.000 lavoratori dell’ATAC hanno scioperato compatti per 10 ore per smuovere la posizione negativa del ministero degli Interni che negava l’attuazione di un accordo sindacale. Firenze: numerosi gli accordi in queste ultime settimane e tra questi di rilievo è quello di Fucecchio per 6 aziende calzaturiere che prevede, tra l’altro, la corresponsione da parte delle aziende fino ad una mensilità di retribuzione all’anno per coprire i periodi dovuti a sospensione per mancanza di lavoro, l’abolizione dell V categoria, il rimborso del 50% delle spese di trasporto, il diritto di assemblea nella mensa aziendale con la partecipazione dei dirigenti sindacali come nel caso del calzaturificio Balli. Altri accordi positivi sono stati raggiunti alla OM di Brescia e Suzzara, alla Auto Bianchi di Milano e alla FIAT per quanto riguarda l’equiparazione dei trattamenti del personale in tutte le filiali nel territorio nazionale, alla ex Rivetti di Praia a Mare dove l’accordo preliminare garantisce a tutti i lavoratori l’assunzione da parte della nuova gestione ENI e il trattamento di fatto acquisito (salari, qualifica, diritti di anzianità). Altre importanti vertenze aperte riguardano diverse aziende di Genova, l’Acciaieria di Terni, il Poligrafico dello Stato di Roma, i Cantieri Piaggio di Palermo e di Ancona, la Ducati di Bologna, ecc… E’ da rilevare l’accordo, dopo 42 giorni di lotta articolata, dei lavoratori della Coca Cola di Roma che hanno conquistato, tra l’altro, dei superminimi da 15 a 50 lire orarie per gli addetti alla produzione. Altri positivi accordi sono stati raggiunti alla Autovox e Voxon di Roma, nei quali si è ottenuto anche il riconoscimento dei delegati di linea
Mentre le principali categorie dell’industria, metalmeccanici, edili, ecc, hanno avviato la consultazione dei lavoratori sulla base di una impostazione unitaria per pervenire alla scelta degli obiettivi per le piattaforme rivendicative, il ciclo dei rinnovi contrattuali e delle vertenze aperte è ormai positivamente avviato. Nei giorni scorsi è stato rinnovato il contratto dei vini e liquori che riguarda 45.000 lavoratori. Il rinnovo del contratto di questo settore importante dell’industria alimentare, si rileva in una nota della FIZIAT, arriva dopo i rinnovi contrattuali dei dolciari, delle conserve animali, dei panettieri, alimenti zootecnici, tabacchine, centrali del latte private e municipalizzate, ecc, che interessano complessivamente oltre 200.000 lavoratori. II contratto prevede tra l’altro, aumenti delle retribuzioni tabellari del 13% per i vinicoli e del 12% per i liquoristi; riduzione di tre ore dell’orario di lavoro e riproporzionamento tabellare; aumento di tre giorni delle ferie per operai e qualifiche speciali; revisione delle qualifiche, ecc…
1 giugno: Parma, i lavoratori della Salamini (fabbrica metalmeccanica con oltre mille dipendenti, in lotta da oltre un anno contro la smobilitazione e i licenziamenti) tentano di bloccare la partenza di tappa del giro d’Italia per richiamare l’attenzione sulla vertenza. Cariche della polizia.
Firenze: i lavoratori della Manettl & Robert’s in meno di 12 mesi hanno conquistato due importanti accordi aziendali, capovolgendo una pesante situazione sindacale che durava dal 1954, anno in cui la direzione aveva liquidato con numerosi licenziamenti i migliori attivisti sindacali. Ma il Sindacato non ha mai deposto le armi ed ha continuato per lunghi anni la sua tenace azione contro la repressione padronale che, riducendo notevolmente la capacità d’iniziativa della CGIL, aveva travolto tutte le altre organizzazioni sindacali, portando forze legate alla direzione aziendale nella Commissione interna, la quale per lunghi anni non ha potuto svolgere un compito adeguato
1 – 10 giugno: nuovo calendario di agitazioni per i coltivatori diretti.
2 giugno: confermata l’uccisione di dieci tecnici italiani dell’ENI in Biafra, provincia secessionista della Nigeria, dove è in corso una guerra civile.
Roma, militanti radicali e pacifisti sono fermati dalla polizia mentre distribuiscono manifestini antimilitaristi in occasione della tradizionale parata per la festa della Repubblica.
Torino, la Fiat minaccia sospensioni per fermare le lotte di reparto, dopo di che sono state proclamate due ore di sciopero a Mirafiori. Alla Fiat, si stanno svolgendo in questi giorni anche le elezioni dei delegati di reparto (300 delegati per 20.000 lavoratori circa) che sostituiranno le vecchie Commissioni Interne. Ciò accade in diversi altri stabilimenti e gruppi industriali ma l’istituto non è ancora generalizzato, per le resistenze delle direzioni aziendali. Ad esempio, il riconoscimento dei delegati è costato lunghe trattative alla Zoppas di Conegliano Veneto, dove si voterà fra poco.
Corigliano Calabro (Cosenza), arrestate 12 persone per aver assalito e malmenato un gruppo di missini, che percorrevano le vie del paese ostentando simboli e slogan fascisti.
3 giugno: Venezia, occupato il cantiere navale San Marco nel corso dell’agitazione dei navalmeccanici. Sciopero anche nei cantieri di La Spezia. Fermate a Corigliano, a Porto Torres e al Cantiere Piaggio di Savona. A Palermo, manifestazioni di protesta dei lavoratori delle aziende municipalizzate, che occupano il Comune.
Milano, rioccupato il rettorato del Politecnico.
4 giugno: firmato il contratto dei postelegrafonici. Ottenuto l’orario unico.
Alla Rex Zanussi di Pordenone i lavoratori, nel corso della vertenza per il diritto di assemblea in ogni stabilimento del gruppo, i delegati di linea, il comitato sindacale aziendale per i cottimi ed iniziative per salvaguardare la salute dei lavoratori, hanno effettuato quattro ore di sciopero dando vita ad una imponente manifestazione pubblica. La vertenza si chiuderà con un accordo su delegati di reparto e diritto di assemblea
Torino, ancora fermate a Mirafiori. Astensioni dal lavoro e cortei continuano a Trieste, dove gli operai hanno presidiato i cantieri anche durante la notte e a Genova. A Palermo, i lavoratori dei cantieri navali occupano la stazione ferroviaria.
5 giugno: Milano, per la terza volta in poche settimane, la polizia, chiamata dal rettore Finzi, sgombera il Politecnico.
Roma, militanti missini aggrediscono in piazza Navona Daniel Cohn Bendit, leader del Movimento Studentesco.
Napoli, una bomba carta esplode vicino alla sezione del Pci di via Cirillo.
6 giugno: Palermo, è affiliato alla massoneria il commercialista palermitano Giuseppe (Pino) Mandalari, che salirà alla ribalta successivamente per i suoi rapporti con Cosa Nostra. Presentato da Emanuele Minolfi, Mandalari entra a far parte della loggia “Francesco Crispi” di Palermo di cui è gran maestro Lello De Arena. La loggia fa capo alla Gran Loggia Nazionale Italiana di piazza del Gesù.
Palermo, la direzione dei cantieri navali ordina la serrata all’Acquasanta, mentre continua la lotta dei cantieristi fermate a Riva Trigoso (Ge) e 3.000 operai in corteo a La Spezia. Per solidarietà con i lavoratori dei cantieri San Marco, si astengono dal lavoro anche i metalmeccanici triestini.
La Spezia, attentato dinamitardo contro l’eliporto militare di Luni. Ingenti danni
Bologna, manifestazione nazionale di solidarietà con la Palestina
7 giugno: Padova, il giudice istruttore Fais autorizza una perquisizione nell’abitazione di Eugenio Rizzato, ex comandante delle Brigate Nere e criminale di guerra. Rizzato era stato condannato il 28 maggio 1946 dalla Corte straordinaria d’Assise di Padova a 30 anni. Era stato riconosciuto colpevole, nella sua qualità di comandante della GNR di Mestrino e Curtarolo (lo stesso paese in cui ebbe l’incidente il generale Ciglieri ndr) di essere stato uccisore e torturatore di partigiani. Dovette anche rispondere dei reati di omicidio volontario, rapina aggravata e furto aggravato. Scontò sette anni di carcere e uscì di galera il 4 luglio 1951. Nel suo rapporto il commissario Molino evita di parlare del rinvenimento della documentazione relativa alle intenzioni operative del Comitato di risveglio nazionale (CARN), uno dei gruppi, che oltre quattro anni dopo, entrerà a pieno titolo nella Rosa dei venti. Tra gli scopi del Comitato figura il “compito di segnalare nominativi idonei all’azione, elementi simpatizzanti dell’idea nazionale basata sul programma mussoliniano che fa capo ai 18 punti di Verona”. E ancora,“formazione di gruppi d’assalto pronti a qualsiasi evenienza e disposti a qualsiasi impiego, che saranno a tempo opportuno attrezzati in pieno assetto di guerra” (atti inchiesta G.I. di Padova Giovanni Tamburino). Per questa dimenticanza Molino verrà, quattro anni dopo, incriminato. Si difenderà chiamando in causa la Divisione Affari Riservati diretta da Elvio Catenacci. Sia Molino che Rizzato avevano operato in Alto Adige.
Milano, sciopero di 24 ore dei giornalisti della Rai a sostegno della lotta dei lavoratori Rai che dura da quasi tre settimane. 14 fermate a scacchiera in tre giorni fanno saltare numerose trasmissioni, compresa La Domenica sportiva. Il Comitato di agitazione decide di far conoscere alla città gli obiettivi della lotta – abolizione dei contratti a termine, degli straordinari, degli appalti – attraverso cortei, delegazioni, volantini, cartelli e striscioni, manifestazioni davanti alle sedi dei giornali che hanno ricevuto dalla direzione della Rai “cortesi inviti” al silenzio stampa. Alla Rai di Milano, si afferma in un documento, lo straordinario è diventato ordinario, “è un atto antisociale, un’arma di corruzione e divisione tra i lavoratori”.
8 giugno: Maria Diletta Pagliuca, direttrice dell’Istituto Santa Rita di Grottaferrata (Roma) per bambini portatori di handicap, è arrestata per maltrattamenti nei confronti di minori. Nel 1972 sarà condannata a quattro anni, di cui due condonati
Bologna, manifestazione regionale antifascista con l’adesione di PCI, PSI, PSIUP, PRI, DC. Nel suo intervento il presidente della Camera Sandro Pertini ha sottolineato il carattere popolare del «Secondo Risorgimento»
Al circolo Leopardi – presso la casa del popolo Corazza, nel quartiere di San Donato – si svolge un incontro sulla repressione e le forme di lotta per contrastarla. Sono presenti alcuni dei giovani arrestati e condannati per i fatti della Longo
9 giugno: Milano, arrestati Mario Capanna, Andrea Banfi e Salvatore Toscano leader del Movimento Studentesco milanese per la contestazione al professor Trimarchi, assediato nella sua aula per più di 10 ore perché si era rifiutato di restituire il libretto ad uno studente che aveva fallito l’esame di diritto privato.
Milano, attentato dinamitardo contro la sezione del Pci di via Cadore. L’azione è rivendicata dalle Sam.
10 giugno: intervenendo, a Ginevra, all’assemblea straordinaria dell’Organizzazione internazionale del lavoro, Paolo VI afferma che la lotta di classe “dopo aver a lungo dominato la nostra epoca”, producendo “nuove sofferenze”, può essere superata e conclude invitando al dialogo fra le parti sociali.
Sciopero generale in Puglia, fermi i lavoratori del Cnr che occupano la sede, quelli della Bettoni di Brescia, occupati due calzaturifici di Lomazzo (Co), sciopero cittadino a Maslianico (Co) in solidarietà con i lavoratori della Burgo che hanno occupato lo stabilimento, cortei a Palermo, Novara e Suzzara (Mn), dove i fittavoli scendono in piazza coi trattori, mentre sono ancora fermi i 2.000 cantieristi di Riva Trigoso (Ge) e le lotte di reparto si sono estese anche a Fiat-Grandi Motori di Torino.
Il militante del Partito marxista leninista d’Italia Massimo Magri denuncia lo smarrimento del passaporto. Il documento sarà successivamente utilizzato da Gianfranco Bertoli per espatriare.
11 giugno: Luciano Leggio, accusato insieme a Riina e ad altri 62 mafiosi, di numerosi omicidi e di associazione a delinquere, è assolto dal tribunale di Bari. Il giorno 18 viene emesso un nuovo ordine di cattura che non sarà eseguito tempestivamente dando così modo a Leggio di scomparire.
Mosca, Enrico Berlinguer intervenendo durante la conferenza dei Partiti comunista, condanna l’intervento sovietico in Cecoslovacchia e conferma il dissenso dei comunisti italiani. Al termine dei lavori il Pci e altri 13 partiti non firmeranno la parte qualificante del documento finale.
12 giugno: Milano, ore 18, piazza Duomo: imponente manifestazione di solidarietà con i 7 studenti arrestati durante la manifestazione di protesta per i fatti di Battipaglia e ancora detenuti. Partecipano gli studenti delle quattro università milanesi, gli studenti medi, i lavoratori del Saggiatore e dell’Umanitaria, i lavoratori della RAI. 20 mila persone sfilano davanti a San Vittore e poi fino al Palazzo di giustizia.
Il quotidiano della Dc Il Popolo, riferendosi all’intervento di Berlinguer alla conferenza di Mosca, gli riconosce “una certa autonomia di giudizio”.
Si inaspriscono le lotte bracciantili, dopo una nuova rottura delle trattative. Manifestazioni a Bologna, Cerignola (Fg) e Reggio Emilia13 giugno, sciopero dei braccianti e manifestazione nazionale a Bologna. Occupata la sede dell’Ente Delta.
Bologna, i lavoratori del CNEN, in agitazione, spengono il reattore nucleare RB-1 a Montecuccolino e le calcolatrici del centro di piazza Maggiore. Riuniti in assemblea permanente, chiedono una politica del personale nel quadro dello sviluppo della ricerca scientifica.
14 giugno: Ispra (Varese), assemblee e sciopero bianco dei dipendenti del centro Euratom. Lanciata una bottiglia molotov contro l’ufficio del capo del personale.
15 giugno: Parigi, Georges Pompidou è eletto Presidente della repubblica.
Roma, muore Arturo Michelini, segretario nazionale del Msi.
Elezioni regionali in Sardegna
Filmato Istituto Luce https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000095232/2/sardegna-elezioni-regionali.html?startPage=40Filmato prodotto dal Pcihttp://patrimonio.aamod.it/aamod-web/film/detail/IL8300001745/22/speciale-sardegna.html?startPage=0&idFondo=&multiSearch=trueI risultatihttps://www.wikiwand.com/it/Elezioni_regionali_in_Sardegna_del_1969https://www.consregsardegna.it/wp-content/uploads/2019/10/Manuale-_Tomo_II_XV.pdf
16 giugno: Palermo, ucciso il costruttore edile Giuseppe Bologna, legato al clan Torretta. Il giorno successivo, Leggio e Riina ricevono a Bitonto il foglio di via per Corleone. Leggio si fa ricoverare a Taranto, Riina invece raggiunge, tre giorni dopo, il paese. E’ subito arrestato. Il tribunale di Palermo condanna Riina (7 luglio) al soggiorno con sorveglianza speciale a San Giovanni in Persiceto (BO). Scarcerato, Riina festeggia il fidanzamento ufficiale con Antonietta Bagarella e poi scompare.
Roma, una nota del Sid informa: “Un esponente del Fronte nazionale ha informato alcuni dirigenti della Società metallurgica italiana (Smi) che il movimento ha in programma di attuare nel periodo da giugno a settembre 1969, un colpo di stato per porre fine alla precaria situazione politica che travaglia la vita del Paese. L’uomo di Borghese vorrebbe trattare l’acquisto di munizioni prodotte negli stabilimenti della Smi, ma riceve un netto rifiuto”.
Genova, il tenente colonnello Gianmaria Giudici, comandante del Gruppo carabinieri, invia un rapporto sull’incontro fra il comandante Junio Valerio Borghese ed esponenti dell’alta finanza ligure avvenuto il 12 aprile 1969: “Scopo della riunione – scrive l’ufficiale – è stato quello di costituire a Genova una sezione provinciale del Fronte nazionale, cioè di quel movimento di estrema destra che ha sede a Roma, fondato l’anno scorso dal Borghese e dai suoi collaboratori. Il movimento, a dire del Borghese, si sarebbe sviluppato finora nel centro sud dell’Italia ed era giunto il momento di estenderlo al nord”.
16 – 21 giugno: Livorno, settimo congresso della CGIL (https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/cgil/7-congresso). Al centro della discussione l’unità sindacale, la democrazia interna e le lotte del prossimo autunno. Per la prima volta sono presenti delegazioni della CISL e della UIL.
Torino, si svolge l’11° congresso delle Acli, nel corso del quale viene deciso di cessare l’opera di affiancamento alla Dc. Livio Labor lascia la presidenza, sostituito Emilio Garbaglio.
17 giugno: Padova, con una serie di perquisizioni prende il via un’indagine del capo della Squadra Mobile della Questura Pasquale Juliano sugli attentati dei mesi precedenti. Juliano si avvale di alcuni ambigui confidenti, dai quali gli sono stati fatti anche i nomi di Franco Freda, Giovanni Ventura e Marco Pozzan. Sono perquisite le abitazioni di Massimilano Fachini, Gustavo Bocchini, Giuseppe Brancato e altri. Ma presto il commissario cade in una trappola organizzata dallo stesso Freda appena dopo l’arresto di Fachini (un pacco contenente una pistola e una bomba fatto uscire dal palazzo in cui abita Fachini e attribuito a Nicolò Pezzato, uno dei confidenti del commissario). Juliano dovrà interrompere le indagini giunte vicine all’individuazione dell’organizzazione terroristica veneta. Il ministro dell’interno Franco Restivo sospenderà Juliano dall’ufficio e dallo stipendio. Il commissario dovrà attendere dieci anni per ottenere la piena riabilitazione.
Scioperano i lavoratori della Necchi di Pavia e quelli della Visconti di Canzo (Como). A Roma, sono state organizzate delegazioni operaie per rivendicare l’approvazione dello Statuto dei lavoratori.
Fidenza (Parma), corteo antifascista per protestare contro gli attentati alle sedi del Pci e della Camera del lavoro.
18 giugno: Hagos Tesfai, studente eritreo, muore nella sua abitazione di Roma mentre è intento a preparare una bomba. Nella sua stanza vengono trovati volantini che annunciano un’imminente azione del Fronte di liberazione eritreo.
Bologna, fermati 42 studenti dopo uno scontro fra militanti del Fuan e del movimento studentesco, i quali poi occupano la facoltà di Economia e Commercio dove era programmata un’assemblea degli universitari missini. Nei giorni seguenti un gruppo di docenti e assistenti chiederà le dimissioni del preside Ciusa per aver concesso l’aula magna al Fuan, nonostante il parere contrario del Rettore
Gli assistenti dell’Istituto di storia sono in agitazione per una diversa strutturazione della ricerca
Padova, arrestato il missino Giancarlo Patrese, all’uscita dello stabile in cui abita il consigliere comunale missino Massimiliano Fachini. Aveva un pacchetto contenente esplosivo e pistole. Determinante nei suoi confronti sarà la testimonianza del portiere dello stabile, Alberto Muraro.
19 giugno: Roma, Giorgio Almirante è eletto all’unanimità segretario nazionale del Msi.
Milano, al processo per la manifestazione sui fatti di Battipaglia, il pubblico ministero chiede 5 anni di reclusione per 7 giovani. Tre di essi saranno invece assolti, 4 condannati a pene lievi e scarcerati per l’applicazione dei benefici di legge.
Verbania (Novara), deturpato con scritte inneggianti al fascismo il monumento che ricorda i 42 partigiani fucilati dai nazisti
Bologna, occupato il rettorato: chiesto l’aumento del presalario. Contestati gli esami di matematica finanziaria del prof. Vairoli, svolti a Magistero a causa dell’occupazione di Economia e Commercio. Il giorno successivo la polizia sgombera il Rettorato e la facoltà di Economia
20 giugno: Roma, il Consiglio dei Ministri approvava la bozza dello Statuto dei Lavoratori: «nella bozza (…) lo Statuto era di 25 articoli. L’articolo 18 regolava i contributi sindacali. Il futuro articolo 18 era il numero 10. Le sue norme si applicavano solo al settore privato e alle aziende con più di 30 dipendenti. La discussione in Parlamento portò il testo a 41 articoli, l’articolo 10 diventò 18, le aziende a cui era applicabile quelle con più di 15 dipendenti»(Lucrezia Dell’Arti, Sette 18 maggio 2012). Il ministro del Lavoro Giacomo Brodolini dichiara «Quando la legge sarà definitivamente approvata, la nostra democrazia avrà compiuto un ulteriore, decisivo passo in avanti»
Genova, scioperano contro la repressione metalmeccanici e portuali. I denunciati sono oramai quasi un centinaio, dopo i primi 22 militanti di sinistra che avevano vivacemente protestato dopo lo sventato attentato contro Melina Mercouri.
Venezia, si costituisce la IOR-Industrie Ottiche Riunite Spa a opera della Filotecnica Salmoiraghi Spa di proprietà della Finmeccanica (finanziaria IRI) e delle Officine Galileo di Marghera, di proprietà della Montedison.
Washington, Tom Houston, assistente del presidente, richiede alla Cia un documento sul supporto comunista straniero ai movimenti di protesta giovanile nel Paese. La Cia negherà, nella sua risposta, che la contestazione giovanile americana sia alimentata dall’estero.
Roma, si svolge un convegno organizzato dall’Istituto di studi militari Nicola Marselli su La difesa civile in Italia. Fra i partecipanti il ministro della Difesa Luigi Gui, il senatore Umberto Bonaldi e il deputato democristiano Giuseppe Zamberletti.
I cittadini di Pratobello (Nuoro), insorgono contro le servitù militari ed ottengono la chiusura del poligono di tiro.
21 giugno: Pontedera, entrano in sciopero per il contratto aziendale – con una serie di fermate articolate – i lavoratori della Piaggio
Palermo, il generale Giglio la cui vettura era rimasta bloccata dagli operai dei Cantieri Navali in sciopero, emette un comunicato nel quale afferma: “qualunque ulteriore iniziativa suscettibile di ostacolare comunque, direttamente o indirettamente, la mia attività di comando, sarà da me e con i mezzi consentiti a mia disposizione immediatamente stroncata”.
Torino, inizia a riunirsi con periodicità settimanale l’“Assemblea operai-studenti”. Nel suo intervento, un operaio dell’officina 54 della Fiat dice: “Questa assemblea deve diventare uno strumento permanente di collegamento politico. Noi abbiamo bisogno di un’organizzazione solida che sappia raccogliere e sviluppare i frutti delle lotte (…) Questo strumento non è certo un nuovo sindacato, abbiamo bisogno di un’organizzazione politica”. Non si tratta di una posizione condivisa da tutti ed emergono diversi punti di vista, che hanno un minimo comune denominatore: l’abbandono dei tradizionali metodi di azione e lotta sindacali, la consapevolezza di una contrapposizione di interessi non sanabile fra classe operaia e padronato, la scelta di un antagonismo senza mediazioni.
22 giugno: Palermo, firmato l’accordo per i lavoratori del Cantiere Navale Piaggio. I cantieristi, dopo 24 ore di ininterrotta, appassionata, fortissima manifestazione di lotta davanti all’Assessorato regionale al Lavoro, decidevano di dare via libera alle firme dei propri rappresentanti sindacali, dopo un rapido esame del successo ottenuto: 27 lire l’ora di aumento con retroattività 16-3-69, applicazione senza riassorbimenti dell’accordo nazionale sulla eliminazione delle «gabbie» salariali, contrattazione dei cottimi coi delegati di reparto, commissione paritetica antinfortunistica, assemblea di fabbrica, nessuna decurtazione sulla 13a mensilità per lo sciopero, riassunzione dei licenziati, immediato rientro dei 200 e più sospesi, nuova regolamentazione dell’orario di lavoro per renderlo più confacente alle esigenze del tempo libero dei lavoratori (sabato e domenica), passaggi di qualifica e di contrattisti in organico, ecc. Il giorno successivo i lavoratori non sono entrati ancora in cantiere per dedicare invece la giornata alle esultanze e al ringraziamento alla cittadinanza, con un grande corteo per le vie di Palermo
Roma, Armando Mortilla, confidente dell’ufficio Affari riservati con il criptonimo di “Aristo”, invia una nota informativa sulle misure in corso di adozione tra le gerarchie vaticane per fronteggiare la situazione politica. “Un provvedimento destinato ad avere notevoli ripercussioni in campo cattolico sarebbe stato preso – secondo quanto si apprende da ottima fonte – dalle autorità ecclesiastiche, le quali intenderebbero apportare delle sostanziali modificazioni ad alcuni organismi vincolati al Vaticano e quindi cambiare radicalmente la loro politica nei riguardi della Dc e dei partiti italiani. Secondo quanto si è appreso, verrebbe innanzi tutto sciolta l’Azione cattolica che verrebbe incorporata nella Congregazione dei Laici sotto la cui egida continuerebbe a svolgere la sua funzione di istituto. Il secondo provvedimento, che si inquadra però nel medesimo disegno, è quello del potenziamento dei Comitati civici a cui si affiancherebbe un gruppo di impegno politico strettamente legato alla Chiesa ed in particolare al cardinale Dell’Acqua. Nelle scorse settimane, si erano avute a Roma intense trattative tra il prof. Luigi Gedda, il citato cardinale e l’ing. Ambra nonché alcuni esponenti dell’A.C. Costoro hanno discusso a lungo la situazione politica italiana, prima di prendere una decisione, ma alla fine hanno convenuto sulla necessità di ‘svincolare la Chiesa’ dalle questioni temporali e quindi dalla politica nazionale, restituendo a talune sue organizzazioni – come ad esempio l’Azione cattolica – la sua primitiva funzione che è quella di operare unicamente nel campo della formazione spirituale. Poiché nell’attuale situazione in cui quest’organizzazione si trova non è stato ritenuto possibile seguire questo indirizzo, si è deciso di incorporare l’A.C. nella Congregazione dei Laici sotto la cui egida continuerà a svolgere il suo ruolo. Per evitare il ‘vuoto’ politico, e stante la delicata situazione delle Acli (questa associazione non è diretta emanazione della Chiesa), è stato poi deciso di consolidare i Comitati civici ai quali verranno affiancati altri organismi ‘laici’ di impegno politico, come ad esempio quello che fa capo all’ing. Ambra, all’agenzia Aisa ecc. Ufficialmente i Comitati civici continueranno ad operare autonomamente, ma in effetti le ‘redini’ dell’organizzazione sono già ora nelle mani del card. Dell’Acqua. Questo ‘fronte’ intende contrapporsi all’azione ‘sinistroide’ delle Acli e dell’Acpol di Labor, con una politica che – per essere efficace – sarà particolarmente spregiudicata. La presenza dell’Ambra, infatti, consentirà quella libertà di manovra che altrimenti non sarebbe possibile a Gedda e tanto meno al cardinale Dell’Acqua, specie per quanto riguarda i contatti col Msi e col Pdium. L’ingegner Ambra non ha infatti nascosto che sono in corso fruttuosi contatti con i missini e i demoitaliani (attualmente sospesi per la vacanza della segreteria nazionale nel partito di destra) per coordinare un’azione congiunta di propaganda sulla questione del divorzio. I provvedimenti decisi avranno, come si è accennato, un notevole peso anche in campo politico ed elettorale dato che da parte del Vaticano e della Conferenza episcopale italiana, su precisa istruzione del Pontefice, non ci si richiamerà più – in vista delle elezioni – all’unità dei cattolici oppure a quei ‘panegirici’ che finivano per essere interpretati come un invito a sostenere elettoralmente la Democrazia cristiana”.
23 giugno: esce il primo numero del mensile Il Manifesto, curato da Rossana Rossanda, Luigi Pintor, Lucio Magri, Aldo Natoli, Valentino Parlato e Luciana Castellina, Lidia Menapace, Ninetta Zandegiacomi e Michele Rago. La veste grafica è curata da Giuseppe Trevisani
Orgosolo (Nu), paracadutisti e carabinieri intervengono con un’operazione di rastrellamento contro i pastori che avevano occupato i pascoli sui quali doveva svolgersi un’operazione militare della Nato.
Continuano le lotte articolate alla Fiat di Torino, altre agitazioni interessano i lavoratori di Piaggio, Dalmine, Cirio.
24 giugno: muore in carcere, in conseguenza del tentativo di suicidio, Adolfo Meciani, sospettato di concorso nell’omicidio di Ermanno Lavorini.
25 Giugno: il generale Giorgio Manes muore per una crisi cardiaca poco prima di deporre davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul Piano Solo. I familiari di Manes sosteranno che il generale è stato ucciso. Aldo Semerari – il criminologo fascista poi coinvolto nell’inchiesta sulla strage di Bologna, informatore dei servizi, e che verrà ucciso dalla camorra – cercherà di ottenere i documenti di Manes conservati dalla famiglia.
Sciopero cittadino a Gorizia. Fermate anche nel settore edile, dei telefonici, degli operai dei cantieri di Riva Trigoso (Ge), in diversi stabilimenti tessili e alla Snia di Milano.
Scioperano gli statali.
Duramente contestato da gruppi di giovani il Cantagiro, manifestazione canora itinerante di grande successo.
Roma, violenti scontri fra militanti comunisti e missini nei pressi della sezione comunista di Monteverde. Feriti lo studente Marco Marocchini e Lino Zocchi, militante comunista.
25 – 30 giugno: Novara, incidenti fra giovani di sinistra ed avieri del 53° stormo dell’Aeronautica militare. La polizia viene esautorata dalle sue funzioni ed il pattugliamento della città affidato solo ai militari accompagnati dai carabinieri. La città stessa viene circondata con un “cordone sanitario” che impedisce ad altri giovani di sinistra di affluire in città. Numerosi sono i contusi ed i feriti negli incidenti che si susseguono. 80 i giovani fermati.
26 giugno: Roma, si apre l’11° congresso della Dc. Nella relazione introduttiva, il segretario Flaminio Piccoli ricorda che il partito respinge ogni ipotesi di collaborazione con i comunisti, anche a livello locale. Segretario, con l’appoggio dei fanfaniani, è rieletto il doroteo Flaminio Piccoli.
27 giugno: Torino, la Fiat licenzia 16 operai che si sono distinti nelle lotte. La protesta dei lavoratori provocherà il rientro del provvedimento.
Si ferma la Falck di Sesto San Giovanni (Milano).
Sardegna, incriminati 174 dipendenti della Satas di Cagliari per le agitazioni delle settimane precedenti. A Nuoro, condannati e poi condonati i giovani pastori denunciati per oltraggio e resistenza, dopo la manifestazione sui terreni demaniali.
28 giugno: Milano, manifestazione davanti al carcere di San Vittore
Bologna, al circolo Pavese, spettacolo della compagnia teatrale Teatro Evento sulla repressione, dal titolo E lo chiamano ordine
29 Giugno: Roma, il Tribunale autorizza la pubblicazione di Vigilia Romana, organo del gruppo Civiltà Cristiana, diretto da Franco Andreini, condirettore Franco Antico e collaboratori: Luigi Gagliardi, Noel Barbara, Fausto Belfiori, Marino Bon Valsassina, Guido Borra, Tito Casini, Antonio Coccia, Massimo Cologna, Guerard Des Lauriers, Enzo Fasanotti, Federico Di Palma, Franco Genovese, Antonio Ibba, Lia Mari, Renzo Mattei, Luigi Migliorini, Giuseppe Pace, Filippo Pompei, Oreste Rocchetti, Franco Romano, Guglielmo Rospigliosi, Francesco Spadafora, Antonio Staffa, Mario Taglioni, Giuseppe Vattuone, Ettore Pellegrino, don Angelo Scarpellini “cappellano onorario della Rsi”.
Padova, Pietro Secchia, nel corso di un convegno nazionale dell’Anpi, dichiara: “Un paese non può vivere permanentemente sotto il rischio, la minaccia e il ricatto di colpi di stato, siano essi orditi, tenuti pronti e aggiornati da qualcuno dei mille generali (…) o sognati da uomini politici che credono di poter abbattere le dighe al malgoverno, alla corruzione sfrenata, all’asservimento allo straniero, eliminando ogni legalità costituzionale e accantonando di fatto la Costituzione (…)”.
30 giugno: Anton Kolendic, capo della missione militare jugoslava a Berlino Ovest, è seriamente ferito alla testa da un esule croato. Nell’attentato restano ferite altre venti persone.
Imola, i lavoratori della Cogne iniziano uno sciopero ad oltranza con picchettaggio ininterrotto, perché l’azienda non rispetta gli accordi firmati nel dicembre 1968.
Giugno: Biella, siglato l’accordo territoriale per i 40.000 lanieri biellesi. L’accordo è il frutto della lotta unitaria che in questi ultimi mesi si è articolata a livello aziendale e con scioperi generali di tutti i tessili biellesi. L’accordo in sintesi prevede miglioramenti economici e sostanziali diritti sindacali: un premio di lire 25 all’ora per tutti i lavoratori; la garanzia di un guadagno medio di cottimo non inferiore a 75 lire all’ora per i lavoratori che sono retribuiti a cottimo o a diverso incentivo; un ulteriore aumento del 5% per i lavoratori ad economia. Da notare che questi ultimi, che rappresentano circa il 45% dei lanieri biellesi, avevano già conquistato recentemente un minimo di cottimo pari al 8,50% sulle nuove paghe conglobate, in luogo del 3,60% fissato dal contratto nazionale. Complessivamente i miglioramenti economici previsti dall’accordo Biellese variano da un minimo di 60.000 lire ad oltre 100.000 lire all’anno per ogni lavoratore. Di notevole valore sono i diritti sindacali acquisiti: diritto di assemblea in tutte le aziende con oltre 40 dipendenti; riconoscimento dei delegati sindacali di azienda o di reparto per le aziende con oltre 60 dipendenti; tutela sindacale per i delegati
Lucca, dopo la vittoria operaia alla Cucirini Cantoni, le lotte si sono estese ad altre aziende della provincia. Alla Valserchio di Castelnuovo è iniziata una trattativa che apre delle possibilità di soluzione senza nemmeno la necessità del ricorso allo sciopero. Al cotonificio Oliva (di Costa) e alla Manifattura Juta sono in corso forti agitazioni. A Lucca sono in agitazione le operaie del Cotonificio Oliva, azienda di 430 operai che dal 10 giugno, con uno sciopero spontaneo, ha iniziato una lotta per sostenere la piattaforma rivendicativa aziendale presentata dai Sindacati e per far rientrare i provvedimenti contro un’operaia colpevole unicamente di bere una bibita. La direzione ha risposto con la serrata di una giornata (in questa fabbrica le serrate non sono nuove e venivano effettuate anche dopo gli scioperi nazionali per il rinnovo dei contratti di lavoro). La risposta operaia non si è fatta attendere: alla serrata è stato risposto con uno sciopero di due giorni. Malgrado ciò, il padrone non si è dato per vinto. Si è presentato alla trattativa immediatamente convocata non offrendo nulla, chiedendo tempo, affermando che l’azienda non può spendere. Di conseguenza rottura della trattative, inizio dello sciopero.articolato a ore, reazione padronale con un nuovo tentativo di serrata, risposta degli operai che il 19 giugno occupano la fabbrica. I lavoratori dello Jutificio di Ponte a Moriano (330 operai) sono in agitazione dal 3 giugno con scioperi articolati di un’ora di lavoro e una di sosta, con sospensioni di 15 ed anche di 10 minuti. Anche in questa circostanza, durante le trattative all’Associazione industriali, il presidente della Società ha risposto che si stava facendo «un gioco troppo pesante». La risposta dei lavoratori è stata chiara: non è «un gioco» ma un diritto. Il diritto di lottare per conquistare un salario migliore, un diritto che hanno difeso tutti i lavoratori tessili e metalmeccanici di Lucca quando la scorsa settimana hanno nuovamente scioperato per solidarietà con le lotte aziendali attualmente aperte, dando vita ad un corteo cittadino che è stato il più numeroso e combattivo di questi ultimi anni e che si è portato fino alla sede dell’Associazione industriali per sostenere una delegazione che si era recata a parlare con i dirigenti dell’Associazione stessa.
Un appello all’unità della categoria è stato lanciato dal Comitato centrale del SFI e dalle rappresentanze nazionali dei ferrovieri CGIL, dopo le agitazioni di tipo corporativo che hanno costituito gli strascichi della vertenza nazionale per il pubblico impiego. Nell’appello, i risultati dell’accordo per il riassetto degli stipendi e delle carriere, sono definiti«quantitativamente notevoli», come frutto delle lotte della categoria e in genere nella Pubblica amministrazione
Firmato l’accordo alla Corni di Modena, dopo sei scioperi. Prevede: aumento salariale di 45 lire orarie; riconoscimento della Sezione sindacale aziendale come agente contrattuale; elezione dei delegati di reparto e di linea per il cottimo; diritto di assemblea con la partecipazione dei dirigenti sindacali esterni; miglioramento del trattamento di mensa; estensione della tutela, prevista dall’art. 14 interconfederale, ai componenti la Sezione sindacale aziendale e delegati, per i quali sono previsti anche distacchi dalla produzione per l’assolvimento dei loro compiti. Questo accordo, come pochi altri similari conquistati in materia finora, assume un carattere indicativo per il movimento. E’ importante infatti che i delegati trovino il loro collegamento con l’istanza sindacale nell’azienda, la Sezione sindacale, per assicurare lo sviluppo di una iniziativa e di una attività del Sindacato priva di pericoli corporativi e quindi di classe. Anche alla Piaggio di Ancona, dopo scioperi unitari per rivendicazioni aziendali ed in appoggio alla lotta dei cantieristi di Palermo, è stato conquistato un accordo aziendale che prevede, tra l’altro, un aumento di 25 lire orarie; il diritto di assemblea in fabbrica con i dirigenti sindacali esterni; l’assunzione a tempo indeterminato di 160 contrattisti a termine e numerosi passaggi di categoria. Alla Pirelli di Milano, mentre resta aperta la vertenza sulla nota piattaforma rivendicativa degli operai e dei Sindacati, si è conclusa ai primi di luglio, dopo numerosi scioperi e trattative, la vertenza che riguarda 3.700 impiegati degli stabilimenti Bicocca, Ripamonti, Cinisello, Cusano, Seregno e della Direzione generale. L’accordo, approvato dall’assemblea, prevede tra l’altro un aumento di lire 6.500 mensili dal primo gennaio 1969; la definizione dei criteri per gli aumenti di merito; la rivalutazione degli scatti ante ’52; l’orario unico per i mille impiegati della Direzione di Milano e la corresponsione di una tantum di lire 20.000 pro-capite. Alla Rumianca e SNIA Viscosa di Cagliari la lotta operaia e dei sindacati hanno consentito di ottenere la istituzione di un pubblico servizio per il trasporto dei lavoratori e la riorganizzazione della mensa aziendale. Alla SNIA l’accordo prevede un forte avvicinamento con il trattamento in vigore negli stabilimenti continentali del gruppo per i premi di produzione, 14a mensilità e mensa e la corresponsione di una tantum di lire 15.000 pro capite.
Nelle aziende tessili e dell’abbigliamento numerose le vertenze sindacali aperte, mentre si registrano nuovi importanti accordi tra cui quello delle aziende laniere di Prato che prevede fra l’altro: il diritto di tenere due assemblee all’anno durante l’orario di lavoro con la partecipazione dei dirigenti sindacali esterni; aumenti salariali che vanno da 37 lire orarie a oltre 100 lire, a seconda delle qualifiche che hanno subito una rivalutazione verso l’alto sulla base delle caratteristiche della lavorazione pratese. L’accordo, che prevede anche la corresponsione di una tantum di lire 30.000, ha lasciato aperti e impregiudicati per l’ulteriore sviluppo della azione aziendale, alcuni problemi: indennità ferie, giusta causa nelle aziende che occupano meno di 35 lavoratori, contrattazione del.cottimo, carichi di lavoro, ambiente, ecc. Da rilevare, tra le vertenze concluse, quella dei 4.000 lavoratori delle Acciaierie di Terni per il riassetto delle qualifiche e delle retribuzioni, e l’accordo regionale raggiunto in Lucania per i lavoratori del settore idraulico forestale. Questo prevede notevoli miglioramenti salariali e normativi, il riconoscimento delle Commissioni sindacali di azienda o nel cantiere, permessi retribuiti e la settimana corta di 40 ore in 5 giorni. Anche alla SAFOG di Gorizia e alla Nuova S. Giorgio, dopo 10 giorni di occupazione e uno sciopero generale di zona, è stato raggiunto un accordo al ministero del Lavoro che prevede un aumento di 35 lire orarie, il diritto all’assemblea in fabbrica, garanzia dei livelli occupazionali. Anche per i Cantieri S. Marco di Trieste è stato raggiunto un accordo al ministero del Bilancio che prevede il passaggio dei lavoratori attualmente in organico alla nuova azienda Arsenale Triestina. A Genova, l’assemblea degli operai dei Cantieri del Tirreno, ha approvato l’accordo economico e normativo raggiunto tra Sindacati e Direzione. Vertenze ancora aperte alla Piaggio di Pontedera, al Muggiano di La Spezia e in numerose fabbriche chimiche, tessili e metalmeccaniche.
Rinnovato il contratto dei 40.000 dell’industria cartotecnica (categoria dei Poligrafici) che prevede tra l’altro: diritto d’assemblea in azienda, con la partecipazione dei dirigenti della categoria; miglioramenti salariali complessivamente dell’8,25 per cento; straordinario calcolato oltre l’orario contrattuale; unificazione del periodo feriale degli operai con quello minimo degli impiegati (18 giorni lavorativi); istituzione di due scatti per gli operai al 2 per cento e rivalutazione al 5 per cento degli scatti impiegati ante ’52; contrattazione preventiva delle conseguenze dei nuovi processi tecnologici e organizzativi della produzione, ecc. Per i Quotidiani, da rilevare che l’accordo nazionale raggiunto in aggiunta al contratto nazionale riguarda la stabilità dell’occupazione nelle aziende editrici e stampatrici di giornali. Altri contratti rilevanti riguardano i Consorzi di bonifica, le Farmacie municipalizzate, la Gente dell’aria (Alitalia), gli Artigiani della ceramica. Vertenze sono aperte alla RAI-TV, dove sono in corso trattative, nelle Aziende idrotermali (imbottigliamento), nelle industrie cinematografiche, fra i Cartai, i Braccianti e Salariati fissi che sviluppano a livello provinciale sono impegnati in dure lotte per il rinnovo anche dei patti provinciali, ed i Mezzadri.
Carpi, continua ininterrottamente da alcuni mesi l’occupazione dello stabilimento del salumificio Gibarti e Borelli senza che si sia giunti ancora ad alcuna soluzione
Si va estendendo il dibattito nelle fabbriche e nelle province per l’elaborazione della piattaforma rivendicativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei lavoratori chimici. Il dato più significativo di questa consultazione di massa è rappresentato dalle iniziative unitarie che si vanno realizzando nelle fabbriche del settore e anche nelle medie aziende. In particolare a Ferrara si sono svolte, per decisione di tre sindacati, assemblee di base di lavoratori del petrolchimico Montedison, alle quali hanno partecipato oltre 1.500 operai (circa il 35 per cento delle maestranze) con oltre 500 interventi nel dibattito. Al termine delle assemblee si sono riuniti i comitati direttivi provinciali che hanno elaborato un documento unitario sulle richieste contrattuali. A Brindisi, sempre per decisione dei sindacati sono stati diffusi volantini unitari per indicare i temi del dibattito, e sono state convocate una serie di assemblee unitarie dei lavoratori chimici nei paesi in cui abitano. Analoghe iniziative sono state realizzate a Milano, Venezia, Bergamo, Varese, Savona, Firenze
Esce il primo numero di Classe, periodico diretto da Stefano Merli. Richiamandosi alla cultura del “controllo operaio”, cerca di mettere insieme ricostruzione storiografica, analisi teorica e documentazione delle lotte operaie. Su questi filoni negli anni ’70 uscirono diversi numeri monografici. Conclude il suo ciclo nel dicembre del 1982
Milano, nasce il Fronte degli Italiani, per “sensibilizzare l’opinione pubblica contro l’azione eversiva svolta da taluni partiti di estrema sinistra e dai vari movimenti contestatori e per costituire un sostegno morale per le forze di polizia”.
Il fascista Serafino Di Luia si reca ad Ulm (Germania federale) presso l’Istituto per la Umweltplanung (Pianificazione del mondo circostante). All’Ufficio stranieri non risulta rilasciato alcun permesso di soggiorno a suo nome.
Le informazioni sindacali, in assenza di altre indicazioni, sono tratte da Rassegna Sindacale
continua
1969 1 luglio – 31 dicembre