2024.1 Gennaio (26 – 31 gennaio)

Il lavoro, le lotte, la politica giorno per giorno

SITO IN CONTINUO AGGIORNAMENTO

Queste pagine non sono una rassegna stampa, ma la mia personale scelta di notizie, fatti, idee e persone per quanti, determinati ma con il sorriso sulle labbra, ancora resistono e lottano per il pane e le rose

“…volge al declino l’era, che fu nobile nella sua durezza e serietà, della democrazia politica”.
(Luciano Canfora).

31 gennaio

Dal 7 ottobre
Live dalla Palestina, la cronaca minuto per minuto – giorno 117

RaiNews LIVE giorno 117

Media: Usa valutano le opzioni per il riconoscimento dello Stato palestinese Crosetto: “Missione nel Mar Rosso, l’Europa si è mossa velocemente”

Il premier israeliano Netanyahu: “L’ Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi è totalmente infiltrata da Hamas”.Ue, Borrell spinge per la missione nel Mar Rosso: “Spero dal 17 febbraio”.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2024/01/tregua-no-di-netanyahu-ma-si-tratta-66f01b1a-78eb-445c-b4da-9a2a13e384c1.html

https://www.rainews.it/archivio/storie/laguerraisraele-hamas

ALJAZEERA LIVE UPDATES

Israel’s war on Gaza live: Khan Younis hospitals out of food

  • The Gaza Health Ministry says Nasser and Al-Amal hospitals have run out of food as Israeli siege of the Khan Younis medical centres continues.
  • UN relief chief Griffiths tells Security Council aid to Gaza continues to be blocked.
  • Palestinian officials accuse Israeli troops of killing at least 30 civilians “execution-style” after blindfolded bodies with hands bound are discovered in a mass grave in northern Gaza.
  • Israel’s Benjamin Netanyahu is under mounting pressure from families of captives and the international community to reach a ceasefire deal with Hamas, but he vows to continue the Gaza attack.
  • At least 26,900 people have been killed and 65,949 wounded in Israeli attacks on Gaza since October 7. The death toll in Israel from the October 7 Hamas attacks stands at 1,139.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.aljazeera.com/news/liveblog/2024/1/31/israels-war-on-gaza-live-severe-hunger-in-gaza-as-aid-trucks-surrounded
https://www.aljazeera.com/news/
https://www.youtube.com/aljazeeraenglish

https://www.aljazeera.com/

31 gennaio 2024
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 707

RaiNews LIVE

Mosca: conquistata roccaforte ucraina vicino a Bakhmut. Kiev: l’offensiva russa si esaurirà a breve

Aeronautica ucraina: “Nella notte abbattuti 14 droni russi su 20”. Cyberattacco dell’intelligence di Kiev a server della Difesa russo. Droni russi su Kharkiv, feriti 3 civili

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2024/01/budanov-loffensiva-russa-si-esaurira-allinizio-della-primavera-invasione-russa-giorno-707-3c67cfa3-31bb-4db2-b1e8-fa73e996643d.html

https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina

LeMonde LIVE

En direct, guerre en Ukraine : Moscou dit avoir détruit vingt missiles ukrainiens au-dessus de la mer Noire et en Crimée

La défense aérienne a détruit dix-sept missiles au-dessus de la mer Noire, et trois au-dessus de la péninsule de Crimée, sur laquelle des « débris » sont tombés, a annoncé le ministère de la défense russe sur Telegram.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.lemonde.fr/international/live/2024/01/31/en-direct-guerre-en-ukraine-moscou-dit-avoir-detruit-vingt-missiles-ukrainiens-au-dessus-de-la-mer-noire-et-en-crimee_6213472_3210.html

31 gennaio. Premierato, la quadra non c’è: Lega e Fi preparano il campo per scalzare Meloni

LE RIFORME. Vertice di maggioranza ad alta tensione, la trattativa continua sugli emendamenti al ddl Casellati: tra i nodi, il limite dei due mandati. Soprattutto, gli alleati vogliono una norma che non consegni tutto il potere al presidente eletto

Kaspar Hauser – ilmanifesto.it

Al secondo piano di Palazzo Carpegna, dove ha sede la Commissione Affari costituzionali del Senato, i giornalisti che hanno seguito il vertice di maggioranza sul premierato hanno potuto udire voci alte e concitate, che fuoriuscivano al di là della pesante porta di legno massiccio dell’ufficio del presidente della Commissione, Alberto Balboni, che è anche relatore alla riforma. Certamente la ministra Casellati, paziente e amabile in pubblico, è notoriamente determinata quando in contesti ristretti difende le proprie posizioni, e nello specifico non è disposta a fare l’agnello sacrificale di fronte alle critiche piovute dagli alleati sul suo ddl. Casellati ha fatto una mediazione incaricata dalla premier Meloni all’insegna del «vai avanti tu che a me vien da ridere»; ora che il partito di Meloni spara a palle incatenate sul testo, e in particolare sulla norma riguardante il «premier di riserva» voluta da Lega e Fi, lei non è disposta a fare da sola la figuraccia davanti ai giuristi di area, o al sarcasmo di Marcello Pera.

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https://ilmanifesto.it/premierato-la-quadra-non-ce-lega-e-fi-preparano-il-campo-per-scalzare-meloni

31 gennaio. Pressing Schlein, Conte nicchia: «Per la coalizione serve tempo»

AMARCORD GIALLOROSSO. Reunion ieri alla Camera per il libro sul Covid dell’ex ministro Speranza. Che provoca l’avvocato: su Trump mi hai fatto rizzare i capelli. La leader Pd: l’intesa si può trovare. L’avvocato in retromarcia su The Donald gela la platea: no a cartelli elettorali, ci sono ostacoli da rimuovere. Bersani: se si continua a rinfacciarsi il passato Meloni resta al governo

Andrea Carugati – ilmanifesto.it

C’eravamo tanti amati, a patto che a palazzo Chigi sedesse Giuseppe Conte. Che non ha affatto messo da parte l’idea di tornarci, e questo è forse il succo di due ore di incontro ieri alla Camera con Elly Schlein e Roberto Speranza. Occasione: la presentazione del libro dell’ex ministro della Salute, «Perché guariremo» (Solferino), una sorta di diario politico dell’emergenza Covid.

PER L’OCCASIONE C’È QUASI tutta la sinistra che ha flirtato con Conte, da Bersani a D’Alema e Franceschini, e poi altri ministri di quel governo, Provenzano, Amendola. E ovviamente Schlein, con il chiaro obiettivo di irretire il recalcitrante avvocato in una futuribile coalizione. Sono tutti arrabbiati per il mezzo endorsement dell’avvocato a Trump, che rovina il clima da amarcord giallorosso. A sorpresa, è il timido Speranza a tirare fuori il discorso: «Giuseppe, quando ti ho sentito domenica sera parlare di The Donald in tv mi si sono rizzati i capelli in testa!».

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https://ilmanifesto.it/pressing-schlein-conte-nicchia-per-la-coalizione-serve-tempo

Caso Ilaria Salis. Cosa dicono i media ungheresi

Gianmarco Bucci – eastjournal.net

Le immagini di Ilaria Salis con mani e piedi incatenate hanno fatto il giro d’Italia. La trentanovenne di Monza è sotto accusa per aver aggredito due neonazisti l’11 febbraio del 2023, durante il cosiddetto “Giorno dell’Onore”, quando a Budapest si sono riuniti simpatizzanti di estrema destra per onorare un battaglione nazista che si era battuto contro l’Armata Rossa, pronta a prendere la capitale. Un video ritrae i due neonazisti circondati dagli aggressori (non identificabili in quanto a volto coperto). Ilaria Salis è stata fermata insieme a due cittadini tedeschi ed arrestata perché in possesso di un manganello: il padre di Salis ha poi dichiarato che lo aveva con sé per un’eventuale difesa personale. Due delle quattro accuse per aggressione sono subito cadute, in quanto Salis non era in Ungheria al momento dei fatti. L’imputata è ora invitata a patteggiare per 11 anni di carcere.

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https://www.eastjournal.net/archives/135361


31 gennaio. “Pacifismo, diritti e non violenza: la sinistra riparte dall’eredità della Fgci”, parla Arturo Scotto

“Col nemico si parla sempre”. Negli anni della Guerra fredda e della corsa al riarmo, Berlinguer citò ad Assisi il “folle Francesco”. Ma quella lezione contro la retorica militarista sembra dimenticata

Umberto De Giovannangeli – unita.it

Arturo Scotto, parlamentare e membro della Direzione del Partito Democratico, una storia nella sinistra, che inizia da giovanissimo.

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https://www.unita.it/2024/01/31/pacifismo-diritti-e-non-violenza-la-sinistra-riparte-dalleredita-della-fgci-parla-arturo-scotto/


31 gennaio
Compagni dai campi e dalle officine…
Notizie sparse raccolte qua e la

31 gennaio. La ZES unica: dal mito alla dura realtà

Il governo ha introdotto una “Zona economica speciale” unica nel paese con l’obiettivo di favorire nuove attività economiche. La realtà è che si tratta di un nuovo regime di aiuti automatici a pioggia, controllato in modo centrale dal governo.

Gianfranco Viesti – sbilanciamoci.info

Nel dibattito pubblico italiano degli ultimi mesi ha avuto molto riscontro la decisione del governo di istituire la cosiddetta ZES (zona economica speciale) unica; è stata accompagnata da valutazioni generalmente positive da parte dei commentatori e dei rappresentanti delle imprese. Da taluni è stata addirittura presentata come una novità epocale, di grandissima rilevanza per il Mezzogiorno. Tali valutazioni paiono però scaturire più da prese di posizione a priori che da un’attenta analisi delle effettive decisioni. Come si vedrà in questo testo, la nuova normativa ha pochi elementi di sostanziale novità, alcuni dei quali decisamente problematici; ha motivazioni di carattere eminentemente politico, di desiderio di controllo dell’interlocuzione con le imprese. La notevole approssimazione con cui è stata disegnata ha prodotto ad inizio 2024 un blocco degli investimenti.

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https://sbilanciamoci.info/la-zes-unica-dal-mito-alla-dura-realta/

31 gennaio. Seconda Generazione A Chi? Indagine IRES sui giovani con background migratorio in Emilia-Romagna

Giovanni Caprio – pressenza.com

Sono oltre un milione i giovani italiani senza cittadinanza, si sentono italiani a tutti gli effetti, ma non sono riconosciuti loro gli stessi diritti dei coetanei. La maggioranza ha meno di 15 anni, questo significa che una parte importante finirà il percorso scolastico in condizioni di segregazione burocratica e civile. La maggior parte è nata in Italia, altri sono arrivati da piccoli, molti conoscono il paese di provenienza della loro famiglia dai racconti dei genitori, o perché ci trascorrono le vacanze. Hanno le stesse aspirazioni, delusioni e bisogni dei coetanei autoctoni, ma fanno i conti con muri invalicabili: la cittadinanza forse, e come concessione, non come diritto, le difficoltà scolastiche, il fare da ponte tra due culture, il razzismo, l’identità. Durante le ore di educazione civica, quando si parla di Costituzione, di democrazia che si esprime col voto, non si parla certo di loro. Le gite all’estero, a loro sono precluse, potrebbe scadere il permesso di soggiorno e rendere impossibile il rientro in Italia. L’ERASMUS, pure. L’impossibilità a partecipare a bandi, a concorsi pubblici, riservati ai cittadini italiani. Appartengono invece alle seconde generazioni in senso stretto e fino a 34 anni, all’incirca 2,6 milioni di individui (Anno 2022, in crescita del 2,7% sul 2021) e di questi circa il 36% non ha la cittadinanza italiana.

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https://www.pressenza.com/it/2024/01/seconda-generazione-a-chi-indagine-ires-sui-giovani-con-background-migratorio-in-emilia-romagna/

30 gennaio

30 gennaio. Operaio travolto e ucciso da un treno nel Bresciano, aveva 51 anni. Stava lavorando ad un traliccio

Si chiamava Joao Rolando Lima Martins ed era di nazionalità portoghese. Stava lavorando in un cantiere in stazione, investito in pieno dal treno a Chiari, in provincia di Brescia. Fonti Fs: “Da primi accertamenti attraversamento indebito”

Un operaio di 51 anni è morto poco dopo la mezzanotte travolto da un treno alla stazione di Chiari, nel Bresciano. Era sui binari per lavori a un traliccio. L’uomo stava lavorando all’interno di un cantiere in stazione per una ditta esterna ed è stato investito da un treno che probabilmente la vittima non ha visto arrivare per la nebbia fitta. 
Si chiamava Joao Rolando Lima Martins ed era di nazionalità portoghese. L’uomo era dipendente della società Rebaioli, con sede a Darfo Boario Terme, ditta esterna a Rfi, ed è stato investito dal treno Bergamo-Napoli.  La Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta e attende le relazioni per ricostruire nel dettaglio l’accaduto.

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https://www.rainews.it/articoli/2024/01/operaio-travolto-e-ucciso-da-un-treno-nel-bresciano-aveva-51-anni–1271de67-812b-4220-9faf-f01f7a1d20c1.html


30 gennaio. Ilaria Salis incatenata in Ungheria, Tajani chiede i domiciliari ma salva Orban: “Non c’entra, magistratura indipendente”

Carmine Di Niro – unita.it

Una gara allo scaricabarile, con prese di posizioni timide nei confronti del grande amico Viktor Orban. Dal governo Meloni arrivano parole di circostanza sulla vicenda di Ilaria Salis, la 39enne italiana a processo in Ungheria con l’accusa di aver aggredito due estremisti di destra a Budapest tra il 9 e il 12 febbraio 2023 nella capitale ungherese mentre era in corso il “Giorno dell’Onore”, una manifestazione che si tiene ogni anno e che celebra un battaglione nazista che tentò di impedire l’assedio di Budapest da parte dell’Armata Rossa sovietica nel 1945
Ieri l’insegnante e militante antifascista, che rischia 24 anni di reclusione e che ha rifiutato il patteggiamento a 11 anni, si è dichiarata non colpevole: detenuta da undici mesi in condizioni disumane in celle infestate da topi e letti invasi da cimici, Ilaria lunedì ha sfilato nell’aula di tribunale a Budapest “come un cane”, come ha commentato il suo avvocato. Ammanettata alle mani e ai piedi, tenuta al guinzaglio: come una pericolosissima terrorista.

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https://www.unita.it/2024/01/30/ilaria-salis-incatenata-ungheria-tajani-chiede-domiciliari-salva-orban-non-centra-magistratura-indipendente/

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30 gennaio. Col Piano Mattei i soldi per il clima usati per importare gas e fermare gli sbarchi

La stizza dell’Unione africana, niente fondi dall’Europa, l’assenza della Nigeria: la conferenza Italia-Africa non sembra essere stata un successo come rivendica la premier Meloni. E il piano Mattei resta ancora un mistero.

Marco Aghilar e Paolo Valenti – lavialibera.it

“Sul piano Mattei ci sarebbe piaciuto essere consultati prima. Ora bisogna passare dalle parole ai fatti. Non possiamo più accontentarci di promesse che spesso non sono mantenute”. Sono bastate poche parole, quelle pronunciate dal presidente della Commissione dell’Unione africanaMoussa Faki Mahamat, per  guastare il clima della Conferenza Italia-Africa che si è svolta ieri a Roma e gettare un’ombra sulla promessa italiana di un “nuovo modello di cooperazione”, costruito “per e con l’Africa”. Il vertice, fortemente voluto da Giorgia Meloni, ha visto sfilare nella Capitale le delegazioni di quarantasei Stati africani e ventitre organizzazioni internazionali, tra cui le Nazioni unite, l’Unione africana e l’Unione europea.
La premier ha rivendicato un grande successo. Eppure, la concretezza promessa ancora non si vede: i lavori si sono conclusi senza un impegno economico da parte dell’Ue e senza alcun documento programmatico, se non una pagina, preparata in anticipo dal governo italiano, che descrive in poche righe i “cinque pilastri” del piano Mattei: istruzione e formazione, salute, agricoltura, acqua ed energia. Per ognuno, Meloni ha citato qualche “progetto pilota” in alcuni paesi. Ma sul resto delle iniziative, le modalità di progettazione, realizzazione e valutazione, i finanziamenti, i paesi coinvolti, il ruolo degli attori privati e delle organizzazioni internazionali rimangono ancora molti punti di domanda.

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https://lavialibera.it/it-schede-1683-conferenza_italia_africa_piano_mattei_meloni_europa?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=feb24

30 gennaio. La Corte costituzionale albanese approva il Protocollo Meloni-Rama con un voto politico, ma contro la legislazione UE

 Fulvio Vassallo Paleologo – pressenza.com

Le notizie di agenzia diffuse in Italia non hanno fornito le motivazioni del voto della Corte Costituzionale albanese che, a stretta maggioranza (5 contro 4), ha dichiarato che il Protocollo Italia-Albania sulla esternalizzazione delle procedure di identificazione e asilo non viola la Costituzione albanese. Una decisione che non chiude affatto la questione della conrarietà del Protocollo con la legislazione dell’Unione Europea e con principi altrettanto rilevanti e di immediata applicazione sanciti dalla Costituzione italiana. Rimane poi una consistente parte dei parlamentari albanesi, oggi all’opposizione, che continua a ritenere che non sia stata rispettata la procedura per la negoziazione e la stipula dell’accordo, in quanto il suo oggetto rientrerebbe nella categoria di accordi che necessitano dell’autorizzazione preventiva del Presidente della Repubblica ai sensi dell’articolo 121, co. 1, lett. a) e b) della Costituzione, in quanto riguarda questioni di territorialità e diritti fondamentali. Se la decisione della Corte Costituzionale albanese sembra escludere la necessità della autorizzazione preventiva del Presidente della Repubblica, rimane aperta, anche in Albania la questione della possibile lesione dei diritti fondamentali della persona nei due nuovi centri che l’Italia dovrebbe aprire e gestire sotto giurisdizione italiana in territorio albanese.

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https://www.pressenza.com/it/2024/01/la-corte-costituzionale-albanese-approva-il-protocollo-meloni-rama-con-un-voto-politico-ma-contro-la-legislazione-ue/

Dal 7 ottobre
Live dalla Palestina, la cronaca minuto per minuto – giorno 116

RaiNews LIVE giorno 116

Israele: “Partito l’allagamento sistematico dei tunnel di Gaza”. Hamas valuta la proposta di accordo

Biden annuncia: “Ho deciso la risposta all’attacco in Giordania”. Netanyahu, non libereremo migliaia di detenuti palestinesi, né ci ritireremo da Gaza. Blitz israeliano in ospedale a Jenin, militari neutralizzano “tre terroristi”

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2024/01/cnn-decine-di-civili-uccisi-in-un-nuovo-attacco-a-gaza-intensi-combattimenti-a-khan-younes-f7e4fe7d-fd8a-4478-8848-91981f73bf8b.html

https://www.rainews.it/archivio/storie/laguerraisraele-hamas

ALJAZEERA LIVE UPDATES

Israel’s war on Gaza live: ‘Severe hunger’ in Gaza, situation now ‘hellish’

  • The World Health Organization (WHO) says it could not deliver food to Nasser Hospital in Khan Younis despite a “serious shortage” after food was delayed at checkpoints.
  • “I witnessed two people suffocating to death from the overcrowding,” says Mercy Corps aid worker after a rare food delivery reached northern Gaza.
  • “We don’t know where they were injured or even their names,” doctor Omar Abu Taha tells Al Jazeera as Palestinians bury dozens of bodies, released by Israel, in Rafah.
  • Israeli troops have stormed Al-Amal Hospital in Khan Younis and are demanding doctors and displaced Palestinians evacuate, the Palestine Red Crescent says.
  • At least 26,751 people have been killed and 65,636 wounded in Israeli attacks on Gaza since October 7. The death toll in Israel from the October 7 Hamas attacks stands at 1,139.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.aljazeera.com/news/liveblog/2024/1/31/israels-war-on-gaza-live-severe-hunger-in-gaza-as-aid-trucks-surrounded
https://www.aljazeera.com/news/
https://www.youtube.com/aljazeeraenglish

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30 gennaio. Genocidio a Gaza e guerra contro l’UNRWA

ANBAMED

Nella giornata di ieri sono stati uccisi 215 palestinesi in 14 stragi.
Una moschea piena di sfollati è stata completamente rasa al suolo. Caccia, artiglieria navale e terrestre hanno fatto piovere bombe sulla popolazione, per costringerla a dirigersi verso il confine egiziano.
La Mezzaluna palestinese ha dichiarato che il reparto di chirurgia dell’ospedale Amal è fuori servizio per mancanza di ossigeno. L’ospedale è assediato da due settimane e i soldati impediscono ogni tipo di rifornimento.
I funzionari dell’ONU hanno messo in guardia dal persistere nel blocco dei fondi destinati all’agenzia per l’assistenza ai profughi palestinesi: “I servizi di assistenza si fermeranno entro la fine di febbraio per mancanza di fondi”. Oltre all’UE, altri 12 Paesi dell’Europa e del Nordamerica hanno prontamente risposto alle accuse israeliane bloccando i fondi senza attendere l’inchiesta interna dell’ONU sui 12 casi di dipendenti (su un totale di 13 mila dipendenti operativi).
Venti organizzazioni di difesa dei diritti umani hanno pubblicato un comunicato di condanna della serrata dei Paesi amici di Israele e hanno definito la loro condotta “una vergognosa partecipazione al genocidio in corso compiuto dall’esercito israeliano a Gaza”. 
La vendetta israeliana contro il ruolo dell’UNRWA è studiata da tempo e si è inasprita in seguito alla sentenza della Corte di Giustizia Internazionale che aveva citato rapporti dell’organismo ONU. I servizi dell’UNRWA nel campo dell’istruzione e della salute non sono graditi alle forze di occupazione, perché rafforzano la presa di coscienza dei palestinesi della loro identità nazionale, non solo come profughi.
https://www.pressenza.com/it/2024/01/genocidio-a-gaza-e-guerra-contro-lunrwa/

30 gennaio. Amnesty International: “Gli Stati che hanno sospeso i fondi all’Unrwa annullino la loro decisione”

Agenzia Pressenza – Sono almeno 11 gli Stati che hanno deciso di sospendere i fondi all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa), a seguito delle accuse secondo cui alcuni membri del personale sono stati coinvolti negli attacchi di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele. Tale decisione infligge un duro colpo agli oltre due milioni di rifugiati nella Striscia di Gaza occupata, per i quali l’Unrwa rappresenta l’unica ancora di salvezza.
Amnesty International sollecita questi Stati ad annullare la loro decisione e ad astenersi dal sospendere i fondi all’Agenzia.

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https://www.pressenza.com/it/2024/01/amnesty-international-gli-stati-che-hanno-sospeso-i-fondi-allunrwa-annullino-la-loro-decisione/

30 gennaio 2024
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 706

RaiNews LIVE

Ucraina, raid di droni. Lavrov, Russia disponibile a inchiesta internazionale su aereo precipitato

Zelensky, tenere testa a Mosca nelle operazioni con i velivoli senza pilota. Ue vuole destinare profitti dei fondi russi bloccati all’Ucraina. La cronaca, giorno 706

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2024/01/esplosioni-nella-regione-di-kiev-zelensky-tenere-testa-a-mosca-nelle-operazioni-con-i-droni–d1f1138e-d9bf-4fef-9e73-8e048f922526.html

https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina

LeMonde LIVE

En direct, guerre en Ukraine : le point sur la situation

En visite d’Etat en Suède mardi, Emmanuel Macron a appelé les Européens à soutenir l’Ukraine sur le long terme et à compenser tout éventuel recul de l’aide américaine ; le premier ministre polonais a assuré que ce soutien se ferait « avec ou sans » Viktor Orban.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.lemonde.fr/international/live/2024/01/30/en-direct-guerre-en-ukraine-le-point-sur-la-situation_6213472_3210.html

Paragonò la Roma di Raggi alla Palermo di Ciancimino, Vittorio Sgarbi condannato per diffamazione

Il critico d’arte e sottosegretario alla Cultura dovrà pagare una multa di duemila euro all’ex prima cittadina della Capitale dei 5stelle. La vicenda riguarda l’accusa, fatta in diretta tv, sull’abbattimento di una villa liberty nel quartiere Trieste

Vittorio Sgarbi è stato condannato alla pena pecuniaria di 2000 euro per l’accusa di diffamazione nei confronti dell’ex sindaca di Roma, Virginia Raggi. Lo ha deciso il giudice monocratico di piazzale Clodio, che ha disposto anche una provvisionale di 20mila euro in favore di Raggi.

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https://www.rainews.it/articoli/2024/01/paragono-la-roma-di-raggi-alla-palermo-di-ciancimino-vittorio-sgarbi-condannato-per-diffamazione-fb60ebbc-575d-4f61-ba22-23db3b8ed820.html

30 gennaio. Salvataggi in mare di Ocean Viking e Sea-Watch 5

Agenzia Pressenza – Ieri la nave Ocean Viking di SOS Mediterranee Italia ha salvato 71 persone in zona Sar libica da un gommone sovraffollato che imbarcava acqua. L’imbarcazione era stata avvistata dall’aereo Seabird 1. Tra i sopravvissuti cinque donne, di cui una incinta e 16 minori non accompagnati.
Nella serata di ieri l’equipaggio di Sea-Watch 5 ha salvato 50 persone in difficoltà in mare. L’imbarcazione in legno era stata avvistata e segnalata alle autorità dall’aereo da ricognizione di Sea-Watch, Seabird. Le persone soccorse sono a bordo della Sea-Watch 5 e sono in viaggio verso Civitavecchia, il porto assegnato dalle autorità italiane.
https://www.pressenza.com/it/2024/01/salvataggi-in-mare-di-ocean-viking-e-sea-watch-5/


“Il capitalismo è al limite, la sinistra non ha risposte”, parla Gianfranco Nappi

«Ha saturato tutti gli spazi di espansione, o si affermerà un altro modo di immaginare il mondo o il mondo si dividerà sempre più tra una maggioranza oppressa e una minoranza asserragliata nel suo finto giardino incantato. Intanto il dibattito è: Schlein ce la fa alle europee?»

Umberto De Giovannangeli – unita.it

Della FGCI è stato un pezzo di storia. Nella sua Campania, e a livello nazionale. La FGCI della lotta alla camorra, per il lavoro e la pace. Un bagaglio di esperienze, e di idealità, che Gianfranco Nappi ha portato con sé nella sua intensa vita politica, a livello nazionale – è stato parlamentare del Pci e dei Progressisti – e negli incarichi regionali: capo della segreteria del presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, e assessore all’agricoltura. Dirigente e “pensatore”. È autore di diverse pubblicazioni. Ha fondato la rivista bimestrale Infiniti Mondi.

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https://www.unita.it/2024/01/30/il-capitalismo-e-al-limite-la-sinistra-non-ha-risposte-parla-gianfranco-nappi/




30 gennaio
Compagni dai campi e dalle officine…
Notizie sparse raccolte qua e la

30 gennaio. Pensioni, il governo ce l’ha con le donne

Solo 3.760 lavoratrici saranno esonerate dalla legge Fornero. Opzione donna solo per 250 persone. Ghiglione, Cgil: lavoro di qualità e riforma della previdenza 

Stefano Iucci – collettiva.it

Con la Finanziaria 2024 solo 3.760 donne saranno esonerate dalla legge Fornero. La grande bugia del governo Meloni – quella di voler cancellare quelle norme – impatta con ancora maggior forza sulla popolazione femminile, come dimostrano anche i dati sui flussi di uscita dal mercato del lavoro resi noti in questi giorni dall’Inps che evidenziano come nel 2023 molte meno donne siano andate in pensione e spesso con assegni più bassi.

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https://www.collettiva.it/copertine/welfare/pensioni-il-governo-ce-lha-con-le-donne-i7gbz6jd


30 gennaio. Un mondo di burnout: otto giovani su dieci pronti a lasciare

I dati dell’Oms a livello globale: il 20% dei dipendenti ne soffre. In Italia la stima è al 14%, ma l’esaurimento e la stanchezza fisica e mentale toccano il 43%

In tutto il mondo il fenomeno del burnout riguarda circa il 20% dei dipendenti inseriti nelle aziende, soprattutto i giovani e quelli che non ricoprono posizioni manageriali. È quanto emerge dalla stima dell’Organizzazione mondiale della sanità, diffusa oggi.
Nello specifico, l’Oms definisce il burnout come “una condizione medica associata a stress cronico sul lavoro non adeguatamente gestito, inserendolo nella classificazione internazionale delle malattie”. La diffusione rivela uno scenario preoccupante: l’80% dei lavoratori appartenenti alla Generazione Z e millennials sarebbe pronto a lasciare il lavoro per colpa di una cultura aziendale tossica.

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https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/un-mondo-di-burnout-otto-giovani-su-dieci-pronti-a-lasciare-h9ls06yj


30 gennaio. Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

Chiusi dentro la Palazzina Laf 79 lavoratori venivano tenuti forzosamente inoperosi per farli impazzire. Contemporaneamente venivano tacciati di non fare nulla. Se si organizzavano per fare passare il tempo e mantenersi mentalmente vivi, con attività culturali e altro, venivano tacciati di “giocare” e di non pensare al lavoro.
Sullo sfondo c’era e c’è una fabbrica che non ti offre lavoro ma ricatto. E c’è inquinamento, precarietà e sfruttamento.
Questa la storia di Taranto e della Palazzina Laf.
Allo stesso modo oggi la proprietà di ex Gkn che non ha un piano industriale, non dice cosa vuole fare con lo stabilimento, punta il dito contro l’ assemblea permanente che difende il lavoro e la fabbrica. Punta il dito contro le attività culturali della Soms Insorgiamo (articolo 11 dello Statuto dei Lavoratori). Punta il dito e piange, invocando soldi pubblici per non pagare gli stipendi. Insulta un territorio alluvionato come il nostro.
Il collettivo operaio lotta per salario, lavoro, riconversione ecologica. Abbiamo un piano ed è chiaro. Se non sei uno speculatore o uno sfruttatore, lo puoi capire.
Noi dichiariamo sconfitto, antistorico, decaduto il ricatto – il presunto bisogno di scegliere – tra lavoro, salute, reddito, ambiente, cultura. Loro non ti daranno nulla: né lavoro né reddito né salute né cultura né ambiente. Noi siamo tutto: siamo il lavoro, il reddito, la salute, la cultura.
Ci vediamo il 2 febbraio al Concerto Malasuerte+99 Posse
Ci vediamo il 17 febbraio all’ Assemblea aperta azionariato popolare nord ovest, per intervento pubblico
Ci vediamo il 5-7 aprile a Campi Bisenzio al Festival Internazionale della Letteratura Working class. Aiutateci a difenderlo e a realizzarlo perché “loro” lo odiano.
Ci vediamo in lotta o al lavoro nella fabbrica socialmente integrata. L’ 8 febbraio si preparano a non pagarci per continuare a licenziarci di fatto.
Foto e immagini dalla proiezione di Palazzina Laf ieri sera e dal dialogo di oggi tra Collettivo e Michele Riondino .
#insorgiamo

30 gennaio. Conto corrente sempre più salato, mentre avanza il “deserto bancario”

Giovanni Caprio – pressenza.com

Agenzia Pressenza – Nel 2022, secondo la recente indagine di Banca d’Italia, la spesa per la gestione di un conto corrente è cresciuta di 9,3 € rispetto al 2021, raggiungendo l’importo di 104 €. La variazione della spesa è legata alla crescita sia delle spese fisse sia di quelle variabili, che hanno contribuito rispettivamente per il 63,4 % e per il 36,6 %  all’aumento complessivo. L’apporto più significativo è attribuibile alle spese fisse e in particolare ai canoni; le spese variabili sono cresciute sia per effetto della maggiore operatività della clientela sia per l’aumento dei costi delle operazioni.

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https://www.pressenza.com/it/2024/01/conto-corrente-sempre-piu-salato-mentre-avanza-il-deserto-bancario/

30 gennaio. Umbria Olii, Cgil: dopo 18 anni non c’è pace per le vittime

Maria Rita Paggio e Simone Pampanelli: “Questa è la regione dei record in quanto a morti sul lavoro, servirebbe davvero un po’ di rispetto e di dignità in più”

“Dopo diciotto anni non c’è ancora pace per le famiglie dei lavoratori uccisi alla Umbria Olii di Campello sul Clitunno, in una delle più drammatiche tragedie sul lavoro della storia recente della nostra regione e del nostro Paese. Continuare a insistere, come fa la proprietà dell’azienda, nella surreale richiesta di un risarcimento da oltre 35 milioni di euro alle famiglie, alle vedove, agli orfani dei quattro lavoratori uccisi è qualcosa che dopo tutti questi anni, e dopo una sentenza definitiva per omicidio colposo, fa ancora più male”. Lo scrivono in una nota Maria Rita Paggio, segretaria generale della Cgil dell’Umbria e Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil di Perugia.

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https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/umbria-olii-cgil-dopo-18-anni-non-ce-pace-per-le-vittime-i4p1nkln


30 gennaio. Accorrete dunque! Il documentario sugli ultimi 30 anni della Cgil di Bologna

Il documentario di Valerio Lo Muzio e Marco Santangelo commissionato dalla Camera del lavoro di Bologna in occasione dei 130 anni della Cgil territoriale. “Accorrete, dunque, se vi punge il desiderio del meglio, se vi sta a cuore l’avvenire vostro e dei vostri figli”. Così recitavano i manifesti che tappezzavano i muri di Bologna nel marzo del 1893, quando cittadini e operai furono chiamati all’adunanza per costituire la Camera del Lavoro. Gli autori ne raccontano gli ultimi trent’anni d’attività, facendo emergere il protagonismo dei lavoratori nelle trasformazioni della città.


29 gennaio

RaiNews LIVE

Vertice Italia-Africa, Meloni: “Piano Mattei in 5,5 miliardi di investimenti e sviluppo”

La premier: “La presenza dell’Ue conferma il sostegno alla strategia”. A Palazzo Madama l’incontro tra l’Italia e venticinque capi di Stato e di governo africani. Presenti anche i vertici della Ue e degli organismi internazionali

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2024/01/summit-italia-africa-al-centro-del-piano-mattei-lo-sviluppo-energetico-cf8e8b8c-4195-47be-9108-2a9556e29522.html

29 gennaio. Il Piano Mattei del Governo Meloni: l’opinione dell’AVSI

Agenzia DIRE e Pressenza – “Il Piano Mattei per l’Africa rappresenta una grande opportunità per l’Italia e soprattutto per l’Africa, ma è indispensabile che ora superi l’appuntamento di Roma – che ha dato largo spazio ai ministri a scapito dei soggetti della società civile – mettendo subito al centro alcune condizioni a partire dall’approccio: si deve partire dai reali bisogni degli africani. Non si possono calare proposte e progetti dall’alto. In questo, sarebbe importante dare risalto alle migliori esperienza delle attività di cooperazione che in Africa lavorano da decenni”.

Ne è convinto Giampaolo Silvestri, segretario generale della Fondazione Avsi (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale), tra gli organismi del mondo della cooperazione che hanno offerto consulenza alle istituzioni nella fase di stesura dei documenti in vista la conferenza odierna Italia-Africa in corso a Palazzo Madama.

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https://www.pressenza.com/it/2024/01/il-piano-mattei-del-governo-meloni-lopinione-dellavsi/

Meloni riceve a Roma un gruppetto di dittatori sanguinari che torturano e uccidono

l’Unità edizione del 30 gennaio

“Teodorino, il figlio, il nostro ospite ricevuto in pompa magna dal governo italiano, perseguita in ogni modo quelli che pensa siano i suoi oppositori. Dagli incarichi ufficiali ottenuti dal padre ha lucrato e saccheggiato i beni della Guinea”.

Angela Nocioni – unita.it

“Presidente Mattarella chieda a Teodoro Nguema Obiang Mangue, vice presidente della Guinea Equatoriale e figlio del tiranno al potere laggiù, di liberare immediatamente il cittadino italiano Fulgencio Obiang Esono. Lo tengono in cella dal 2019 in condizioni inumane, l’hanno rinchiuso in galera senza un vero processo dopo averlo accusato di voler rovesciare il tiranno, peraltro senza nessuna prova”.
L’appello al presidente della repubblica è di Massimo Alberizzi, ex inviato del Corriere della sera in Africa che ora dirige il sito Africa Express, una miniera di notizie tra cui quelle riguardanti questo ingegnere che viveva a Pisa dal 1988, rapito dai servizi del regime e condannato a 58 anni di carcere. I dettagli della sua terrificante storia li ha tirati fuori Sandro Pintus di Africa Express.

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https://www.unita.it/2024/01/30/meloni-riceve-a-roma-un-gruppetto-di-dittatori-sanguinari-che-torturano-e-uccidono/

Leggi anche

Dal 7 ottobre
Live dalla Palestina, la cronaca minuto per minuto – giorno 115

RaiNews LIVE giorno 115

“Ancora una strada lunga da fare” per la tregua. Onu: “Israele non ci ha dato documenti sull’Unrwa”

Gli Usa ragionano su una “risposta” dopo la morte di 3 soldati in Giordania. Tel Aviv contro l’Unrwa: Lazzarini non benvenuto in Israele.16 i Paesi che hanno sospeso i fondi. La Commissione europea deciderà al termine dell’indagine avviata dall’ONU

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2024/01/parigi-si-tratta-sulla-tregua-restano-divari-3-soldati-usa-uccisi-tra-siria-e-giordania-9e45393f-d953-414f-ad91-6d44a895d253.html

https://www.rainews.it/archivio/storie/laguerraisraele-hamas

ALJAZEERA LIVE UPDATES

Israel’s war on Gaza live: 215 Palestinians killed in last 24 hours

  • A group calling itself the Islamic Resistance in Iraq claims responsibility for the drone attack that killed three American soldiers and wounded 34 others at a base along the Jordan-Syria border.
  • Israeli cabinet ministers attend the “Return to Gaza” conference to plan illegal settlements in the war-ravaged territory.
  • Israel pushes on with its assault on Khan Younis as more Palestinians are forced into dangerously overcrowded Rafah city in southern Gaza.
  • At least 26,637 people have been killed and 65,387 wounded in Israeli attacks on Gaza since October 7. The death toll in Israel from the October 7 Hamas attacks stands at 1,139.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.aljazeera.com/news/liveblog/2024/1/29/israels-war-on-gaza-live-us-vows-to-respond-to-killing-of-troops
https://www.aljazeera.com/news/
https://www.youtube.com/aljazeeraenglish

https://www.aljazeera.com/

29 gennaio. Stavolta è domenica: a Milano per la Palestina libera

Agenzia Pressenza – Sabato, sabato, sabato… Ogni sabato da quel primo appuntamento del 14 ottobre si manifesta a Milano. Ma sabato 27 gennaio bisognava ricordare il passato e dimenticare il presente e quel giorno non si è potuto manifestare. Quindi: domenica.


Certo in parecchi ci avevano provato ugualmente sabato e le immagini di Franca Caffa, militante da quando era ragazza, davanti alla polizia in assetto antisommossa, con il suo sguardo durissimo e i suoi 93 anni, hanno già fatto il giro in rete.
Ma i Palestinesi non mollano.
E così tra le due e le tremila persone sfilano un’ennesima volta in città.
Italiani e soprattutto arabi, ma il grido è “siamo tutti Palestinesi!”

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https://www.pressenza.com/it/2024/01/stavolta-e-domenica-a-milano-per-la-palestina-libera/

29 gennaio 2024
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 705

RaiNews LIVE

Zelensky: senza il sostegno americano a Kiev l’Europa sarà sola contro la Russia

Sostegno Usa bloccato dai repubblicani, Trump: “Con me presidente la guerra non sarebbe scoppiata”. Financial Times: piano Ue per sabotare l’economia ungherese se bloccherà gli aiuti. Kiev: “Truffa per 40 milioni di euro sugli acquisti di armi”

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2024/01/zelensky-allard-se-viene-meno-laiuto-usa-contiamo-sulla-germania-ad9dfdae-2462-4855-991e-c42f2d64582a.html

https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina

LeMonde LIVE

En direct, guerre en Ukraine : les dernières informations

Au moins trois personnes ont été tuées et trois autres blessées, lundi, dans une frappe ukrainienne sur Donetsk, la grande ville du Donbass aux mains des Russes, a affirmé le président de la « république populaire de Donetsk », Denis Pouchiline.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.lemonde.fr/international/live/2024/01/29/en-direct-guerre-en-ukraine-le-point-sur-la-situation_6213472_3210.html


Oltre quattro miliardi di persone andranno a votare nel 2024 e troppe sono le elezioni che non saranno libere. La mappa dei Paesi più a rischio

Simona Ciaramitaro – collettiva.it

Oltre 4 miliardi di persone in 76 Paesi di tutto il mondo saranno chiamati alle urne in questo 2024. Un’ondata elettorale che mai prima si era vista nella storia, determinante per il futuro democratico globale e, in questo campo, le preoccupazioni non mancano.
I timori su di una rilevante deriva a destra al termina di questa tornata elettorale sono supportati anche dalle valutazioni dell’Economist intelligence unit, secondo le quali ci saranno votazioni pienamente libere ed eque in 43 Paesi, mentre altri 28 non soddisfano le condizioni essenziali per un voto democratico. L’indagine del Democracy Index, pubblicata dall’Economist, si basa su cinque criteri per classificare lo stato di salute della democrazia in 167 paesi del mondo: processi elettorali e pluralismo, funzionamento del governo, partecipazione politica, cultura politica democratica e libertà civili. “Più di un terzo della popolazione mondiale è soggetta a un regime autoritario, mentre solo il 6,4% gode di piena democrazia”, è la conclusione più allarmante.

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https://www.collettiva.it/copertine/internazionale/londata-elettorale-che-fa-tremare-la-democrazia-ot1cgym3

Quest’anno il 51% della popolazione mondiale voterà, anche se non ovunque in modo libero. Dubbi sull’elezione in Ucraina, certezze in Russia. Il Messico avrà la prima presidente donna

Ettore Maria Colombo – https://luce.lanazione.it

In teoria dovrebbe essere “l’anno delle elezioni” (più o meno democratiche). Il 2024 è “il più grande anno di elezioni della storia”, come ha recentemente titolato l’autorevole settimanale britannico “Economist”. Più di 4 miliardi di persone, cioè oltre la metà della popolazione mondiale, saranno chiamate a esprimere un voto. Tra elezioni nazionali, comunitarie e locali le urne saranno aperte in 76 paesi, pari al 51% della popolazione mondiale.
Oltre alle elezioni europee, che chiameranno al voto i circa 400 milioni di elettori ed elettrici dei 27 stati membri, si voterà anche in otto dei dieci paesi più popolosi al mondo, cioè Bangladesh, Brasile, India, Indonesia, Messico, Pakistan, Russia e Stati Uniti, e in 18 paesi dell’Africa, che contribuiscono al conteggio con quasi 300 milioni di aventi diritto al voto, per un totale, appunto, di 4 miliardi di persone nel Mondo che contribuiscono a più della metà del Pil mondiale.

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https://luce.lanazione.it/politica/elezioni-voto-mondo/


29 gennaio. Tri -No. Vogliono stoccare scorie nucleari in un sito non idoneo

Ettore Macchieraldo – pressenza.com

Agenzia Pressenza – Qui in Piemonte da settimane stiamo discutendo dello strano caso del sindaco di Trino Vercellese, un paese già noto per i suoi trascorsi nucleari, che si è autocandidato a ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari.
C’è un espressione che viene spesso usata per accusare gli ambientalisti. E’ NIMBY – Not In My Back Yard. Significa fallo dove vuoi ma non nel mio cortile. Il suo contrario è PIMBY  che corrisponde a: please, vieni proprio da me a fare quell’impianto.
Il problema è che il sindaco Pane di Trino non ha candidato il cortile di casa sua e neanche solo il paese che amministra, ma un intero territorio. Siamo nel Vercellese, tra le risaie, con le falde acquifere affioranti, con affluenti al PO che lo percorrono. Un territorio che già ospita un altro sito di stoccaggio di scorie, quello di Saluggia, oltre a una concentrazione di impianti di rifiuti impressionante.
E’ una zona umida. Non si può fare.
C’è anche una raccolta firme online per dirlo tutti insieme.
Legambiente ha organizzato per sabato 3 febbraio, Giornata Mondiale per le zone umide , una manifestazione non violenta per dirlo anche “in presenza”.
Abbiamo chiesto a Gian Piero Godio del circolo di Legambiente Vercelli come siamo arrivati a questo punto.

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https://www.pressenza.com/it/2024/01/tri-no-vogliono-stoccare-scorie-nucleari-in-un-sito-non-idoneo/

29 gennaio
Compagni dai campi e dalle officine…
Notizie sparse raccolte qua e la

29 gennaio. Il lavoro di domani

Franco Carnevale – salute internazionale.it

Si stima che nel 2025 il lavoro verrà equamente suddiviso tra esseri umani e macchine e che a livello globale verranno eliminati 85 milioni di posti di lavoro e ciò in contrasto con l’istanza “politica” prevalente secondo la quale l’occupazione rappresenta l’antidoto principale della povertà

Il Numero 10410 del 14 Ottobre 2023 di The Lancet tratta del “Futuro del lavoro e salute” e lo fa con una sorta di inchiesta ampia, un editoriale e tre contributi originali; l’obiettivo posto è quello di delineare le trasformazioni in corso (in larga parte già avvenute) nel mondo del lavoro al fine di delineare uno scenario più chiaro, porre delle domande e formulare delle raccomandazioni. Tra le righe vien denunciata una guerra decennale contro i lavoratori scandita dal discredito dei sindacati, dal precariato delle occupazioni, dalla scomparsa di posti di lavoro. L’anonimo editorialista per giungere ad una diagnosi del fenomeno patologico in atto ricorre a studi sociologici ed economici accreditati che parlano di “un mondo senza lavoro” (Daniel Susskind) e di “supremazia della ricchezza, della finanza” (Marjorie Kelly); viene invocato l’Obiettivo 8 (“Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti”) dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile promulgata dall’ONU.

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https://www.saluteinternazionale.info/2024/01/il-lavoro-di-domani/

29 gennaio. Roma capitale della precarietà

Il 49% dei contratti di lavoro attivati in città nel 2022 è durato un solo giorno. A lanciare l’allarme è la Cgil. Le parole del segretario Natale Di Cola

Giorgio Sbordoni – collettiva.it

Il 49% dei contratti di lavoro attivati a Roma nel 2022 è durato un solo giorno“. Basterebbe questo dato a lanciare l’allarme sullo stato del lavoro nella Capitale e in Italia. Lavoro povero, dequalificato, “quando serve”, quasi concesso, “se non se ne può proprio fare a meno”. Sono stati oltre 684mila i contratti di questo tipo, attivati per quasi 100mila persone. A lanciare un allarme che diventa istantaneamente denuncia e fotografia di un Paese con un mercato del lavoro davvero alla frutta è il report della Cgil capitolina.

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https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/roma-capitale-della-precarieta-gp05fagq

29 gennaio. Stop alle discriminazioni dei genitori dello stesso sesso

Sentenza storica del tribunale di Bergamo su congedi, riposi e indennità negati, condanna l’Inps che dovrà cambiare il sito e garantire pari diritti

Patrizia Pallara – collettiva.it

Il sistema informatico dei congedi parentali e delle indennità di maternità dell’Inps è discriminatorio nei confronti delle coppie dello stesso sesso e va modificato. Lo ha deciso il tribunale di Bergamo a seguito di un ricorso presentato dalla Rete Lenford, in collaborazione con la Cgil nazionale, con l’obiettivo di fare accertare il diritto delle famiglie omogenitoriali a godere dello stesso trattamento previsto per quelle composte da genitori eterosessuali.

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https://www.collettiva.it/copertine/italia/stop-alle-discriminazioni-dei-genitori-dello-stesso-sesso-rm2a54t6

29 gennaio. Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

Sì, si può vivere una vita intera, come sbirri di frontiera.

Anni persi ad aspettare, qualcosa, qualcuno, la sorte o, perchè no, la morte. E quella tranquillità che credevamo di avere, tanta cura per trovarla, sì, la stabilità, un onesto stare a galla.
Ma è di una fragilità, guagliò.
Di una fragilità, guagliò.
Forse due ore di acqua che ti portano un alluvione.
Forse una mail che ti licenzia un 9 luglio
Forse l’assedio e le falsità raccontate da uno speculatore
Forse un padrone che ti dice che pagare gli stipendi non lo riguarda
Forse che chi vuole distruggere l’assemblea permanente tifa per la delocalizzazione
Io nn so bene non so dire dove nasca quel calore.
E a dire la verità a volte mi chiedo se ancora brucia, arde e freme
Ma noi andiamo avanti con questa lotta e viviamo una vita che per altri è assurdità
Ma abbiamo fatto la cosa giusta.
E fino a che ce ne sarà…


Ci vediamo il 👉🏼 2 febbraio, h 21.30, Casa del Popolo di Grassina, piazza Umberto I,
Malasuerte Fi Sud+ 99 Posse
Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze + BRIGATE SOLIDARIETA’ ATTIVA
Concerto a offerta libera, guagliò, segnatevi sull’evento facebook
https://fb.me/e/6xoK1r0dd
Punto della vertenza, punto sul post-alluvione. Per tenersi le mani e guardarsi negli occhi. E solo per chi arde di rabbia e brucia d’amore.
#insorgiamo

29 gennaio. Cremona, Prosus: oltre 100 giorni di occupazione. L’On. Barzotti della Commissione Lavoro della Camera in visita Venerdì, incontro in Regione il giorno prima

Irrompe nelle istituzioni la lotta dei lavoratori del macello ProSus di Vescovato (CR) che da oltre 100 giorni occupano la fabbrica in difesa del posto di lavoro.
La loro vertenza sarà infatti oggetto di audizione il 1° febbraio prossimo presso la IV Commissione Attività Produttive della regione Lombardia, mentre il giorno successivo l’onorevole Valentina Barzotti, componente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, si recherà direttamente alla ProSus.
La finalità degli interventi di carattere istituzionale è quella di riaprire un tavolo di confronto tra le parti, stante l’arrogante chiusura di quella datoriale.

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https://logistica.usb.it/leggi-notizia/prosus-oltre-100-giorni-di-occupazione-lon-barzotti-della-commissione-lavoro-della-camera-in-visita-venerdi-incontro-in-regione-il-giorno-prima-1245.html

29 gennaio. Convegno, “Un’altra idea di autonomia: alle origini de La libertà viene prima. Autonomia, autogoverno, democrazia radicale, tra azionismo e marxismi eterodossi”

Roma, oggi 29 gennaio 2024, aula 15 Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Roma Tre, in via Ostiense 234

Il convegno è promosso dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio, dalla Fondazione Lelio e Lisli Basso, dalla Cgil Roma e Lazio e dall’Iress Lazio, con il patrocinio dell’Università degli studi Roma Tre.
La giornata, che sarà conclusa dal Segretario Generale Maurizio Landini, si svolgerà durante quattro sessioni, dalle ore 9 alle ore 16.45, che vedranno un confronto di numerosi e numerose esponenti del mondo accademico e sindacale che discuteranno del concetto in autonomia, un’ottica storico-sindacale.
na idea di autonomia molto diversa da quella che vive oggi nel dibattito pubblico. L’autonomia come partecipazione democratica diretta opposta a quella dell’autonomia differenziata che produce oltre alla frantumazione del paese una deriva verticista, una involuzione delle istituzioni democratiche. Non a caso viene legata alla proposta presidenzialista.
Il convegno è parte di un seminario permanente dal titolo “Culture Politiche, culture del lavoro” che nelle intenzioni della FDV vuol essere un continuo confronto, in collaborazione con territori e Camere del Lavoro, attraverso cui produrre pensiero, dibattito ed elaborazione su momenti ed aspetti della nostra tradizione, da noi ritenuti particolarmente rilevanti e fecondi rispetto alle sfide che gli scenari odierni e le trasformazioni contemporanee ci pongono di fronte.
Scopo del convegno anche contribuire a realizzare un ulteriore approfondimento della figura e del pensiero di Bruno Trentin, indagando la genealogia teorica e intellettuale delle sue due opere principali, La città del lavoro e La libertà viene prima.

https://www.storialavoro.it/convegni/dettaglio/news/convegno-unaltra-idea-di-autonomia-alle-origini-de-la-liberta-viene-prima-roma-29-gennaio-2024/?tx_news_pi1%5Bcontroller%5D=News&tx_news_pi1%5Baction%5D=detail&cHash=4d254f99ede72d8ddda3ddc23236d5dc

28 gennaio

28 gennaio. Il “piano Mattei”, un nuovo posto al sole tardo-coloniale

Alberto Negri – ilmanifesto.it

Era il 1950 e per il ministro francese Schuman la Ceca la prima ’unione europea’, serviva al compito storico di «sviluppare l’Africa». Di lì a poco scoppiava la rivolta dell’Algeria

Le istituzioni italiane sono come i polli di Renzo, ognuno vuole la sua parte e becca l’altro senza neppure sapere il perché. Per un Piano Mattei dedicato allo «sviluppo» dell’Africa che è come l’araba fenice di Metastasio «che vi sia ciascun lo dice ove sia nessun lo sa».
Il Piano, per quel che abbiamo letto, ha come sola dotazione gli emolumenti per funzionari dello stato che l’Africa la vedono, se va bene, solo sulla carta geografica. Il resto è noia, come avrebbe detto Califano, nato africano a Tripoli e celebrato ora anche in una brillante serie tv.
Tutto questo avviene, come scriveva ieri Tommaso Di Francesco mentre una parte del Sud del mondo non dimentica i massacri coloniali in Africa e la lotta di liberazione in Sudafrica dall’apartheid che Mandela paragonava a quella della Palestina.
Ma gli africani se la bevono? Anche no, perché ormai la Cina ha surclassato la Francia come maggiore esportatore nel Continente africano. E pensare che nel maggio 1950 il ministro francese degli Esteri Schuman salutava la costituzione della Ceca, la Comunità europea del carbone e dell’acciaio, affermando, testualmente: «l’Europa sarà in grado di proseguire nella realizzazione di uno dei suoi compiti essenziali: lo sviluppo del continente africano». Eh sì, come no.

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https://ilmanifesto.it/il-piano-mattei-un-nuovo-posto-al-sole-tardo-coloniale

28 gennaio. Estrattivismo a casa loro? Energie rinnovabili addio in Africa

Nel continente africano il 60% a livello mondiale delle aree idonee al fotovoltaico. Ma l’Occidente punta ai fossili. Potenzialità e rischi del PIano Mattei, uno studio del think tank italiano per il clima Ecco

Marinella Correggia – ilmanifesto.it

Nel 2007, Greenpeace e l’European Renewable Energy Council elaborarono lo studio-proposta globale \Energy(R)Evolution|. Per l’Africa, la (r)evolution prevedeva un forte aumento della quota di rinnovabili e dell’efficienza, sostituzione della biomassa tradizionale (legna da ardere, legata alla fatica delle donne e all’inquinamento indoor che fa molte vittime), la riduzione delle emissioni climalteranti pro capite, da 0,9 a 0,6 tonnellate di Co2 – e nei paesi Ocse da 15,6 a 3.

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https://ilmanifesto.it/estrattivismo-a-casa-loro-energie-rinnovabili-addio-in-africa

Dal 7 ottobre
Live dalla Palestina, la cronaca minuto per minuto – giorno 114

RaiNews LIVE giorno 114

Appello Onu per garantire continuità all’Unrwa. Nyt: vicino accordo per ostaggi, Israele smentisce

L’appello del segretario generale Onu Guterres. Unrwa: “2 milioni di persone dipendono da noi per sopravvivere”. Hamas dà un nuovo bilancio: a Gaza 26.422 morti

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2024/01/nyt-accordo-vicino-per-il-rilascio-degli-ostaggi-a-gaza-fbd6a897-c27c-480f-aeca-0da23d3d55bf.html

https://www.rainews.it/archivio/storie/laguerraisraele-hamas

ALJAZEERA LIVE UPDATES

Israel’s war on Gaza live: Three US service members killed near Jordan base

  • The head of the United States CIA will meet in France with officials from Qatar, Egypt, and Israel after reports of progress being made on a potential captives deal that would temporarily halt Israel’s attacks.
  • United Nations chief Antonio Guterres denounces alleged involvement of UNRWA staff in the October 7 attack on Israel but pleads with donor nations to continue funding aid work for the two million desperate people of Gaza.
  • Thousands fleeing fighting in Khan Younis arrived in overcrowded Rafah, where people are sleeping on the street and in tent camps flooded with sewage.
  • A drone attack has killed three US service members at a military base near the Jordanian-Syrian border; US President Joe Biden blames Iran-backed groups for the incident.
  • At least 26,422 people have been killed and 65,087 wounded in Israeli attacks on Gaza since October 7. The death toll in Israel from the October 7 Hamas attacks stands at 1,139.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.aljazeera.com/news/liveblog/2024/1/28/israels-war-on-gaza-live-aid-cuts-are-collective-punishment-unrwa
https://www.aljazeera.com/news/
https://www.youtube.com/aljazeeraenglish

https://www.aljazeera.com/

28 gennaio. Assassinare l’UNRWA, la rappresaglia USA e UE dopo il verdetto della Corte dell’Aja

Rifondazione comunista/Agenzia Pressenza

Dal 1948, dalla Nakba, le Nazioni Unite hanno creato un’agenzia, l’UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East)  che ha garantito soccorso, sviluppo, istruzione, assistenza sanitaria, servizi sociali e aiuti di emergenza a oltre cinque milioni di rifugiati palestinesi presenti in Giordania, Libano e Siria, oltre che nei territori occupati e nella Striscia di Gaza. Risorse non sempre gestite al meglio, ma fondamentali per un’emergenza umanitaria che non ha eguali nella storia del pianeta, dovendo operare ormai da 76 anni.

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https://www.pressenza.com/it/2024/01/assassinare-lunrwa-la-rappresaglia-usa-e-ue-dopo-il-verdetto-della-corte-dellaja/

28 gennaio 2024
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 704

RaiNews LIVE

Attacco russo nella notte: droni e missili su 4 regioni. Il Papa: la guerra un disastro per i popoli

Pelosi: dietro alcune proteste pro-Palestina negli Usa potrebbe esserci la Russia. Budanov: “Nel prossimo futuro previsto no scambio di prigionieri”. Kiev, frode da 40 milioni di dollari in armi.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2024/01/kiev-scoperta-una-frode-da-40-milioni-di-dollari-in-acquisti-di-armi-invasione-russa-giorno-704-d4c40d2f-bc8a-4b60-a9a4-4376b82719be.html

https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina

LeMonde LIVE

En direct, guerre en Ukraine : les dernières informations

Olaf Scholz a appelé les Etats membres de l’UE à fournir davantage d’aide à l’Ukraine : « Nous sommes désormais à un moment crucial. » Le renseignement britannique a estimé que l’augmentation des attaques contre les bureaux d’enrôlement militaire est due à un rejet de la guerre

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.lemonde.fr/international/live/2024/01/28/en-direct-guerre-en-ukraine-les-dernieres-informations_6213472_3210.html

28 gennaio. Corradino Mineo sulla propria pagina FB

Sono legato all’idea che la Shoah sia stata prodotta dalla “malvagità nazifascista”, come alla fine ha ammesso Giorgia Meloni. E come Liliana Segre, considero una vergogna che troppi “non abbiano mai chiesto scusa”. Davanti l’ingresso di casa, quattro pietre d’inciampo ricordano i Limentani e Tagliacozzo, deportati ad Auschwitz nel 1943. Ma su Papa Pacelli, che da arcivescovo fu nunzio apostolico in Germania mentre la Chiesa firmava i Patti Lateranensi, da cardinale firmò un concordato con Hitler appena arrivato al potere, da Papa ritenne colpevoli i partigiani di Via Rasella per l’eccidio delle Fosse Ardeatine. Poi, informato sui campi di sterminio, tacque. E nel dopoguerra scomunicò comunisti e sindacalisti. Sull’uomo che più di tutti rappresentò la continuità delle classi dirigenti reazionarie in Italia, si è steso un sudario di vergognoso silenzio.

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https://www.facebook.com/CorradinoMineo/posts/pfbid02pLBY2SdMSbXdNqWkBJ254iYkwvqhvPeR4FbCcyXRFj7MBXg4cQZFVxmxus9zfFDgl


Intervista a Amos Cecchi: “La sinistra si liberi di liberismo e governismo”

«Il lungo sessantotto fu un periodo straordinario. Avviammo una rivoluzione in tutti i campi. Ma non riuscimmo a rovesciare il sistema Dc, e fummo sconfitti. Ora serve la capacità di tornare a una critica del capitalismo»

Umberto De Giovannangeli – unita.it

Amos Cecchi è un “pezzo” importante della storia della FGCI. Ne è stato dirigente in Toscana e poi a livello nazionale. Lo è stato a cavallo tra gli anni ’60 e gli anni’70. Anni tumultuosi, ricchi di idealità, di movimenti, di lotte, e anche di violenza., Cecchi li ha vissuti in “trincea”, e quelle esperienze, quelle battaglie, l’hanno accompagnato nel proseguo della sua attività politica e saggistica. Tra i suoi libri ricordiamo il più recente: Paul M. Sweezy. Monopolio e finanza nella crisi del capitalismo (Firenze University Press) .

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https://www.unita.it/2024/01/28/intervista-a-amos-cecchi-la-sinistra-si-liberi-di-liberismo-e-governismo/



28 gennaio. De Magistris: una lista per la pace con idee e candidati che siano credibili

VERSO LE EUROPEE. Ho seguito con interesse il dibattito sul manifesto in vista delle prossime europee e da ultimo l’intervento di Michele Santoro. Considero assolutamente necessario fare ogni tentativo possibile, con lealtà e […]

Luigi De Magistris – ilmanifesto.it

Ho seguito con interesse il dibattito sul manifesto in vista delle prossime europee e da ultimo l’intervento di Michele Santoro. Considero assolutamente necessario fare ogni tentativo possibile, con lealtà e serietà, per costruire una lista per le elezioni, la più chiara e popolare possibile, per la pace e contro le guerre.
Un fronte pacifista coerente e credibile che si unisca intorno a un manifesto di pochi punti netti e forti: fuori l’Italia dalla guerra, stop all’invio di armi in Ucraina e in Israele, condanna dei crimini di guerra e del genocidio da parte dello Stato d’Israele contro il popolo palestinese, cessate il fuoco in Ucraina e Palestina, autodeterminazione del popolo palestinese a cui va garantito subito la nascita di uno Stato autonomo e indipendente. Porre fine al riarmo e firmare i trattati per la messa al bando delle armi nucleari. Impegnarsi per il progressivo superamento della Nato e interrompere la subalternità economica e militare europea agli Stati uniti che è cosa differente dall’amicizia ed alleanza tra i popoli.

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https://ilmanifesto.it/una-lista-per-la-pace-con-idee-e-candidati-che-siano-credibili




28 gennaio
Compagni dai campi e dalle officine…
Notizie sparse raccolte qua e la

28 gennaio. Appello del sindacato di Polizia al Viminale e al Prefetto: dare i dati sulle morti improvvise dei poliziotti

“Da inizio anno sono avvenuti oltre 10 decessi nelle file della sola Polizia di Stato, senza contare i numerosi decessi tra le altre Forze dell’Ordine”

Agenzia DIRE – Il Sindacato Nazionale degli Appartenenti della Polizia scrive al Capo della Polizia, prefetto Vittorio Pisani, e alla Direzione Sanitaria del ministero dell’Interno per “fare chiarezza e ricercare le cause sulle numerose morti per malore improvviso– scrive il sindacato in un comunicato stampa- termine ragionevolmente più in auge dal periodo post covid; da inizio anno, difatti- come emerge anche dagli organi di stampa- sono avvenuti oltre 10 decessi nelle file della sola Polizia di Stato, senza contare i numerosi decessi tra le altre Forze dell’Ordine“.

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https://www.dire.it/28-01-2024/1003350-appello-del-sindacato-di-polizia-al-viminale-e-al-prefetto-dare-i-dati-sulle-morti-improvvise-dei-poliziotti/

28 gennaio. Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

Diritto al lavoro, alla casa, a resistere e vivere.
Una passeggiata rumorosa parte dal condominio sociale e integrato di via Carracci per accompagnare la fabbrica socialmente e integrata, in scena all’ Arena del Sole a Bologna. Tu chiamala, se vuoi, convergenza. #insorgiamo

27 gennaio


27 gennaio. È morto a 105 anni il partigiano Bruno Segre

Proprio nel Giorno della Memoria si è spento uno dei simboli dell’antifascismo italiano

Agenzia DIREÈ morto A 105 anni il partigiano Bruno Segre. Proprio nel Giorno della Memoria si è spento uno dei simboli dell’antifascismo italiano. A darne la notizia la famiglia.
Segre che nacque nel 1918 fu partigiano con il nome di ‘Elio’ nelle formazioni che parteciparono alla liberazione nel Cuneese. Fu anche avvocato e giornalista. A causa delle leggi razziali, perché figlio di un ebreo, gli fu impedito di esercitare la professione di avvocato.

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https://www.dire.it/27-01-2024/1003303-e-morto-a-105-anni-il-partigiano-bruno-segre/

Giornata della Memoria. Intervento del Presidente Mattarella

Perché il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria

La decisione di ricordare le vittime dell’Olocausto nella data di oggi è stata presa dall’Onu nel 2005

Agenzia DIRE – Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria. Perché è stata scelta questa data? Perché il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. La decisione di celebrare il 27 gennaio di ogni anno il Giorno della Memoria, in ricordo delle vittime dell’Olocausto, è stata presa dalle Nazioni Unite nella risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale, la 42esima riunione plenaria il primo novembre 2005.

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https://www.dire.it/27-01-2024/865511-giorno-della-memoria-27-gennaio-perche/


27 gennaio. Dopo l’Aja gli alibi e le conseguenze

Tommaso Di Francesco – ilmanifesto.it

Dalle macerie del diritto internazionale, dopo tante guerre che l’hanno devastato, e dell’Onu le cui sedi il governo israeliano ha bombardato, fa capolino la voce di una sentenza insieme storica e sibilante, quasi di svolta, ma che allo stesso tempo, per gli attuali rapporti di forza nel mondo peggiori della Guerra fredda, rischia di apparire come alta posizione di principio ma lontana dalla necessità di fermare subito la mattanza in corso a Gaza. Perché la guerra continuerà.
La Corte internazionale di giustizia dell’Aja, i principale organo giudiziario dell’Onu nelle controversie tra Stati, era chiamato ieri in questa prima sentenza non a decidere se quel che commette Israele è genocidio o meno. Ma «solamente» se aveva giurisdizione sul caso e se era accettabile l’imputazione per genocidio richiesta dal Sudafrica; se insomma in quello che è accaduto in questi tre mesi e mezzo nella Striscia di Gaza, dopo l’attacco criminale di Hamas del 7 ottobre, si può raffigurare una violazione della Convenzione contro il genocidio della quale è firmataria Israele stessa. Bene, la Corte, respingendo la richiesta di Israele di archiviare l’accusa sudafricana, dichiara che atti riguardanti l’offensiva militare israeliana «plausibilmente» raffigurano il genocidio, quindi accetta – e ci vorranno anni per sentenziarlo però – che lo Stato d’Israele sia imputato di genocidio all’Aja.

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https://ilmanifesto.it/dopo-laja-gli-alibi-e-le-conseguenze

27 gennaio. Primo Levi, la casa della memoria

Enrico Deaglio – La Stampa

Primo Levi abitava nella casa di famiglia al terzo piano di corso Re Umberto 75, un palazzo di fine Ottocento di assoluta sobrietà sabauda, con un grande portone di legno. Era nato lì e lì aveva sempre vissuto, eccetto gli anni di Auschwitz. Precipitò nella tromba delle scale l’11 aprile del 1987, all’età di 68 anni, in un atto volontario.
Levi, di professione chimico delle vernici, era allora lo scrittore italiano più conosciuto del mondo. Se questo è un uomo aveva fatto conoscere l’abisso dell’universo concentrazionario, La tregua aveva previsto che l’abisso si sarebbe spalancato di nuovo, I sommersi e i salvati aveva, dolorosamente, scavato dentro il senso di colpa dei sopravvissuti e in quella “zona grigia” che ha assistito, o partecipato, quasi indifferente, alla tragedia.
«Racconteremo e non saremo creduti», era l’incubo dei prigionieri del lager.
La sua morte fu un mistero, che però doveva passare attraverso la legge e la scienza, uniche considerate in grado di capire il contesto e le ragioni nascoste. E così il suo corpo – fu l’ultimo suo viaggio, breve – venne portato all’istituto di Medicina Legale per un’autopsia, di cui fu incaricato il prof. Carlo Torre. Il mio amico Carlo, senza farlo sapere, non eseguì l’autopsia e anzi lasciò detto il suo pensiero e il suo stato d’animo: «Non faccio un’autopsia sul corpo di un poeta».
Come dire: leggete i suoi libri.

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https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid0dZwSFgjwzPMKkXzn8ZTomCUrM6tZ1EHmKoHXEh9zztberbGQw23nKZma6MmehXzml&id=100009015944176

27 gennaio. Ma paragonare il pogrom del 7 ottobre e la Shoah non aiuta a far chiarezza

Conversazioni con tre donne sopravvissute ad Auschwitz. Sull’esigenza e l’importanza della memoria, soprattutto oggi

(foto Olycom)

Adriano Sofri – Piccola Posta ilfoglio.it

La domanda è antica, ed è agli sgoccioli: chi custodirà la memoria quando l’ultima, l’ultimo testimone se ne sarà andato? E’ soprattutto la loro domanda. Giuliana Tedeschi è morta nel 2010, aveva compiuto 96 anni. Liliana Segre ha 93 anni. Goti Bauer ne avrà 100 a luglio. E’ come se volessero, oltre che vivere, dare agli altri, alle altre, il tempo di sapere, capire, ricordare. E di voler loro bene. Liliana Segre specialmente, senatrice “a vita” appunto, deve aver sentito, sentire, quanti e quanto le vogliano bene.
Le donne che ho nominato sono le protagoniste di un libro di “conversazioni con tre donne sopravvissute ad Auschwitz” curato da Daniela Padoan, “Come una rana d’inverno”, uscito nel 2004 per Bompiani, e ripubblicato oggi, vent’anni dopo, da Einaudi. Padoan (1958) ha studiato e scritto del razzismo e del totalitarismo, e ha rivendicato la misura e i modi peculiari della condizione delle donne nel campo di sterminio – più esattamente, la consapevolezza “che l’ideologia stessa dello sterminio nazifascista aveva una matrice sessuata” –  e la loro lunga e quasi distratta ignoranza (fra gli esempi opposti ricordo almeno, con amore, Anna Rossi Doria, 1938-2017, e Anna Bravo, 1938-2019).

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https://www.ilfoglio.it/piccola-posta/2024/01/27/news/ma-paragonare-il-pogrom-del-7-ottobre-e-la-shoah-non-aiuta-a-far-chiarezza-6145068/


27 gennaio. Ancora un suicidio nel carcere di Foggia

Ancora un suicidio nel carcere di Foggia, un detenuto originario del foggiano, si è suicidato nella serata del 25 gennaio. Era di giovane età, tossicodipendente con problemi psichiatrici, detenuto dallo scorso novembre.
Il gesto è avvenuto all’interno del bagno della cella condivisa con un altro detenuto il quale non si è reso conto dell’accaduto, utilizzando un rudimentale cappio ricavato probabilmente dalle lenzuola. L’intervento degli agenti di sezione, seppur avvenuto nell’immediato e malgrado i tentativi di rianimazione, non è riuscito a salvare l’uomo.

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https://www.collettiva.it/copertine/italia/ancora-un-suicidio-nel-carcere-di-foggia-fzjno3x9


Dal 7 ottobre
Live dalla Palestina, la cronaca minuto per minuto – giorno 113

RaiNews LIVE giorno 113

La Corte dell’Aia aumenta la pressione su Israele per evitare morti civili

Dopo gli Stati Uniti anche il Canada sospende i fondi aggiuntivi all’Unrwa. Mercoledì vertice Onu dopo la decisione dell’Aja su Israele. Nel Mar Rosso le forze armate Usa attaccano un missile degli Houthi

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2024/01/la-corte-dellaia-aumenta-la-pressione-su-israele-per-evitare-morti-civili-a-gaza-73a977d6-538d-448a-beff-0956419b3f22.html

https://www.rainews.it/archivio/storie/laguerraisraele-hamas

ALJAZEERA LIVE UPDATES

Israel’s war on Gaza live: Israeli attacks on shelters a ‘pattern’, says UN

  • Gaza Health Ministry says Israeli attacks have killed 200 Palestinians in the last 24 hours and injured 370, as Israeli forces surround Nasser and Al-Amal hospitals in Khan Younis.
  • At least 20 killed and 150 wounded as Israeli tanks fire shells and live rounds at people in northern Gaza City who lined up to receive much-needed humanitarian supplies, health officials say.
  • The Israeli military demolished hundreds of buildings near its fence with Gaza as it seeks to create “a buffer zone” in clear defiance of US demands.
  • Death toll from yesterday’s Israeli attack on UNRWA facility in Khan Younis rises to 13, as UN says Israel’s assurances of protecting civilians not being followed.
  • At least 25,900 people have been killed and 64,110 wounded in Israeli attacks on Gaza since October 7. The death toll in Israel from the October 7 Hamas attacks stands at 1,139

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.aljazeera.com/news/liveblog/2024/1/25/israels-war-on-gaza-live-israel-kills-9-in-un-shelter-sparking-outrage
https://www.aljazeera.com/news/
https://www.youtube.com/aljazeeraenglish

https://www.aljazeera.com/

27 gennaio. La Terza guerra mondiale a pezzi

Alfredo Somoza – radiopopolare.it

La più autorevole ONG di aiuti umanitari, l’International Rescue Committee di New York, ha mappato tutte le tensioni nel mondo che quest’anno potrebbero degenerare in conflitti (https://www.rescue.org/article/top-10-crises-world-cant-ignore-2024 ). Riguardano tutte Paesi dove già si stanno verificando episodi di violenza, spesso con bilanci drammatici. Anche se praticamente nessuno ne parla, nel 2023 nei Paesi in cui di recente si sono verificati colpi di Stato le vittime sono state migliaia: 7800 in Burkina Faso, 4100 in Mali, 1000 in Niger. La mappa mondiale tracciata dall’International Rescue Committee non tiene conto delle guerre già in corso, e dunque non si sofferma né sul conflitto russo-ucraino né su quello israelo-palestinese. Guarda piuttosto ai Paesi in cui si sta verificando un conflitto “non convenzionale”, sia pure con diversa intensità, dividendoli in due categorie che comprendono 10 Stati ciascuna. Ne emerge la fotografia di una “Terza guerra mondiale a pezzi”, come ebbe a dire in modo lungimirante papa Francesco nel 2014. Nel complesso, i conflitti quest’anno potrebbero coinvolgere il 10% dell’umanità, cioè una persona ogni dieci. Tra gli uomini, le donne e i bambini colpiti dalle guerre si trovano il 75% delle persone obbligate a lasciare la propria abitazione e il 70% di quelle in grave insicurezza alimentare.

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https://www.radiopopolare.it/blog/la-terza-guerra-mondiale-a-pezzi/

27 gennaio 2024
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 703

RaiNews LIVE

Il piano Usa: sostegno a Kiev a lungo termine senza la riconquista dei territori

Mosca, bombe a grappolo su Gorlovka, in regione Donetsk. Usa: Via libera a vendita di caccia F-16 alla Turchia dopo la ratifica di Ankara alla Svezia nella Nato. La cronaca, giorno 703

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2024/01/piano-usa-sostegno-a-kiev-a-lungo-termine-senza-la-riconquista-dei-territori-invasione-russa-giorno-703-98f0304a-1880-4493-8c62-6f9333ec7216.html

https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina

LeMonde LIVE

En direct, guerre en Ukraine : le point sur la situation à 21 heures

Les autorités ukrainiennes ont annoncé vendredi avoir rapatrié les corps de 77 soldats ukrainiens, la procédure prévue « de longue date » ayant été conclue malgré le récent crash d’un avion militaire russe dans des conditions troubles.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.lemonde.fr/international/live/2024/01/26/en-direct-guerre-en-ukraine-le-point-sur-la-situation-a-21-heures_6212072_3210.html


Domani, domenica 28 gennaio, nel giorno del compleanno di Roberto Roversi, vi invitiamo ad una suggestiva passeggiata nei luoghi vissuti dal poeta.
Ascolteremo gli omaggi personali e artistici di Caterina Roversi, Alessandro Bergonzoni, Paolo Fresu, Roberta Giallo, Francesco Guarino e Mattia Fontanella. Guida la visita Riccardo Negrelli.
Qui il link dell’evento con l’itinerario e gli orari https://fb.me/e/8ht6yursA
Ritrovo e partenza in via Castiglione 38 alle 10.15, presso il portico del Liceo Ginnasio Galvani.
La partecipazione è libera e spontanea

https://www.robertoroversi.it/
http://www.facebook.com/pages/Roberto-Roversi


27 febbraio. Berlinguer e io. I ricordi di Giuliano Ferilli, comunista di Fiano

Fabio Ferrari – strisciarossa.it

Se prendiamo un ragazzo del 1936, un paese a nord di Roma nella valle Tiberina e il segretario del più grande Partito Comunista europeo, avremo una interessante storia italiana di questi ultimi ottant’anni. Quel ragazzo del ’36 è Giuliano Ferilli che con il suo diario di bordo si è impegnato a raccontare la sua lunga militanza nel Pci.
Il paese è Fiano Romano dove è nato e sempre vissuto all’ombra del castello Orsini tra i vicoli e le piazzette, un centro che dal ’36 ad oggi è passato dai 2.300 abitanti agli attuali 15.000.
Del segretario del Pci Enrico Berlinguer di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, sono state pubblicate innumerevoli immagini. Quella che più ci fa capire la personalità del segretario è una che lo ritrae in una via con dei “serciaroli”, come a Roma vengono chiamati gli operai che posano i sampietrini nelle strade del centro.

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https://www.strisciarossa.it/berlinguer-e-io-i-ricordi-di-giuliano-ferilli-comunista-di-fiano/


27 gennaio. «Lascio il Pd, ecco le mie ragioni»

SINISTRA. Massimiliano Smeriglio esce dalla delegazione dem in Europa: «Ora un’alleanza nuova su ambiente e giustizia sociale»

Giuliano Santoro – ilmanifesto.it

«Con Schlein c’è stato un dialogo, credo dovessero fare delle verifiche, poi più nulla. Non nascondo un dissenso politico importante, ma in un grande partito non dovrebbe essere un problema. C’è una assenza di agibilità determinata da logiche territoriali autoreferenziali. Sempre le stesse. Prendo atto, con disappunto, dell’indifferenza verso il lavoro svolto e l’imbarazzo per le battaglie fatte. Soprattutto quelle ambientaliste e pacifiste». Con queste parole Massimiliano Smeriglio, parlamentare europeo indipendente eletto nel Pd annuncia il suo abbandono della delegazione a Bruxelles.

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https://ilmanifesto.it/lascio-il-pd-ecco-le-mie-ragioni

27 gennaio. Uniti in Europa in nome della pace. Noi ci siamo

EUROPEE/SINISTRA. Che tipo di campagna elettorale faranno Fratoianni e Bonelli? Non vorrei che si ponessero semplicemente in attesa di raccogliere il voto di chi non ce la fa a votare Pd

Michele Santoro – ilmanifesto.it

Se io sono per fare una lista unitaria? Certo che lo sono. E lo sarò fino all’ultimo secondo utile. Ma deve essere una lista per la Pace, che parli a tutti, non una lista per rifondare la sinistra. E gli eletti devono garantire solennemente che non si divideranno dopo il voto, tornando a rispondere ai loro partitini di provenienza.
Io non voto da tempo e una lista così, di persone serie e preparate, potrebbe riportarmi alle urne e ridarmi la fiducia nella politica.
Dunque Fratoianni ha ragione quando ci ricorda che non possiamo prendere in giro l’elettore creando speranze che vengono puntualmente deluse; ma ha torto quando non spiega che la sua bicicletta con Bonelli non è un progetto politico ma un’alleanza elettorale. Infatti in Europa, sempre che prendano il quorum, dovranno dividersi dopo aver marciato, si fa per dire, uniti.

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https://ilmanifesto.it/uniti-in-europa-in-nome-della-pace-noi-ci-siamo


27 gennaio. “Green border”, esce il film sul respingimento dei profughi alla frontiera polacca

Bruno Alasia – pressenza.com

Agenzia Pressenza “Green border” di Agnieszka Holland è stato presentato in anteprima in Concorso nel 2023 alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e ha ricevuto il Gran Premio Speciale della Giuria.
Racconta come nel 2021 una famiglia siriana, dopo uno spensierato viaggio in aereo, atterrasse piena di speranza a Minsk, meta di passaggio verso il confine polacco, dal quale avrebbe dovuto dirigersi in Svezia, dove aveva alcuni parenti. La propaganda di Lukashenko, il presidente bielorusso alleato di Putin, aveva fatto credere ad afgani, siriani, iracheni, yemeniti, congolesi che fuggivano da guerra e povertà, che avrebbero oltrepassato facilmente la frontiera europea per entrare in quello che immaginavano un paradiso ricco e democratico. Lukashenko aveva attirato la migrazione in quei territori al solo scopo di sovraccaricare le frontiere e destabilizzare i governi occidentali.

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27 gennaio
Compagni dai campi e dalle officine…
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27 gennaio. Orgogliosi di pagare di più

Al forum economico mondiale di Davos 2024, più di 260 persone considerate super-ricche si sono presentate chiedendo ai loro Paesi di tassarle di più, aprendo il dibattito sulle estreme disuguaglianze economiche che “nei Paesi finiscono per essere il carburante per creare un ambiente polarizzato permanente e quindi silurare la democrazia”

Agenzia Pressenza – L’avevano già chiesto negli anni precedenti, ma ora ha ottenuto un maggiore impatto mediatico e ha iniziato a risuonare nel senso comune.
L’organizzazione “Orgogliosi di pagare di più”, che promuove questa proposta, sostiene che l’estrema concentrazione della ricchezza è un pericolo per il presente e l’immediato futuro, che preferiscono prevenire pagando più tasse in cerca di una ridistribuzione.
La multimiliardaria Marlene Engelhorn, una delle firmatarie dell’iniziativa, ha dichiarato: “Siamo sorpresi che non siate in grado di rispondere a una semplice domanda che vi poniamo da tre anni: quando tasserete l’estrema ricchezza?”
Le richieste dei super-ricchi rappresentano un “ritorno alla normalità”. La “ricchezza estrema e improduttiva” può diventare “un investimento nel nostro futuro democratico”, ritengono.
Valerie Rockefeller, Abigail Disney e l’austriaca Marlene Engelhorn, la cui famiglia ha fondato l’azienda farmaceutica tedesca BASF, sono tra i firmatari della campagna. Tutte hanno ereditato la maggior parte delle loro fortune, senza aver lavorato per ottenerle, e nessuna di loro è d’accordo nel possederle.

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27 gennaio. Autonomia differenziata, il Sud tradito dai suoi governatori

Mega, Cgil Basilicata: i dirigenti politici che appoggiano il ddl Calderoli voltano le spalle “al Mezzogiorno e ai cittadini che dovrebbero rappresentare”

“I governatori del Sud che appoggiano l’autonomia differenziata, a partire dal presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, tradiscono il Mezzogiorno e i cittadini e le cittadine che intendono rappresentare. La derivazione della Lega Nord, a distanza di trent’anni, può finalmente attivare il suo piano scellerato di divisione del Paese. Sono proprio quelli che si definiscono patrioti a spaccare la patria”. Così il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, in una nota.

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https://www.collettiva.it/copertine/italia/autonomia-differenziata-il-sud-tradito-dai-suoi-governatori-e9adyzyh

Leggi anche
Autonomia, il Senato spacca l’Italia
Landini: “L’autonomia differenziata è una follia”

27 gennaio. Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

Domani, a Bologna. Una fabbrica in lotta, che per uscire dal meccanismo speculativo, deve puntare ad essere pubblica e socialmente integrata. Un condominio sociale in lotta, per un intervento pubblico e sociale sul diritto ad abitare. A Teatro uno spettacolo sul Capitale con in scena operai attori e attori operai. Congiungiamo tutto questo con interventi che facciano il punto della situazione e con una passeggiata rumorosa. Domani alle 16, Bologna, via Carracci. Gkn di nuovo in tour. Perchè dove c’è il Capitale, ci sarà lotta. #insorgiamo

26 gennaio

26 gennaio. Altri due morti sul lavoro a Caserta e Cagliari: un operaio travolto dal trattore e un altro schiacciato tra due rimorchi su una nave

Altri due incidenti mortali sul lavoro sono avvenuti a Caserta e a Cagliari. Un cittadino romeno 48enne, da tempo residente a Formicola, è morto a causa del ribaltamento del suo trattore. Stando a una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo era alla guida della macchina agricola che, per cause ancora da chiarire, si è capovolta. Alcuni colleghi hanno provato a salvarlo, chiamando poi anche i soccorsi. Inutile l’intervento del personale sanitario, che non ha potuto far altro che constatare il decesso. I vigili del fuoco e i carabinieri hanno effettuato i rilievi del caso e avviato le indagini. La salma è stata trasferita all’istituto di medicina legale di Caserta per l’autopsia.

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https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/01/26/altri-due-morti-sul-lavoro-a-caserta-e-cagliari-un-operaio-travolto-dal-trattore-e-un-altro-schiacciato-tra-due-rimorchi-su-una-nave/7423173/

26 ottobre. Cagliari, operaio muore al Porto Canale. 72 ore di sciopero

Ivana Marrone, Daniela Pistis, Giorgio Sbordoni – collettiva.it

Raffaele Massa, un operaio di 50 anni originario di Quartu, è morto sul lavoro stamattina a Cagliari. L’uomo era impegnato al Porto Canale quando, secondo una prima ricostruzione, sarebbe rimasto schiacciato tra due rimorchi. 
Il decesso è avvenuto al molo gestito dalla Grendi, nella nave Estraden, poco dopo le 9:30. La dinamica del fatto è ancora in fase di accertamento. Sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra volante, la polizia scientifica e il medico legale. Inutili, purtroppo, i soccorsi del personale medico del 118. 
Proprio in queste ore a Cagliari c’è il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

CGIL CISL E UIL HANNO PROCLAMATO 72 ORE DI SCIOPERO

Lavoratori portuali in sciopero per 72 ore dopo la morte di Raffaele Massa, l’operaio di 50 anni
di Quartucciu rimasto schiacciato questa mattina dal rimorchio del macchinario usato per movimentare i container, a bordo della nave cargo Estraden, noleggiata dal Gruppo Grendi.
Lo hanno deciso unitariamente i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, che questa mattina si sono recati al Porto Canale di Cagliari, dove è avvenuta la tragedia.
L’astensione dal lavoro inizierà a mezzanotte e terminerà lunedì alle 23.59. Lunedì mattina, 29 gennaio, è stata anche organizzata alle 12 un’assemblea dei lavoratori davanti alla sede dell’Autorità portuale Mare di Sardegna

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https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/cagliari-operaio-muore-schiacciato-tra-due-rimorchi-i30hgoh1


26 gennaio. Ilva, Taranto manifesta per salvare lavoro e ambiente

Da questa mattina migliaia di lavoratori in piazza per scongiurare il disastro sociale e ambientale

Migliaia di persone sono scese in piazza questa mattina a Taranto per chiedere al governo di intervenire e salvare il polo siderurgico dell’ex Ilva dall’ipotesi sempre più concreta di fermata degli impianti. Una catena umana di operai e lavoratori ha abbracciato l’intero perimetro del sito rivendicando, come ci ha detto Francesco Brigati, segretario generale della Fiom di Taranto, rilancio produttivo e salvaguardia del diritto al lavoro e del diritto alla salute

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https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/ilva-il-29-gennaio-manifestazione-a-taranto-penp5q18


26 gennaio. Perché fallirà il disegno meloniano di mettere le mani sul vertice del potere europeo

Pier Virgilio Dastoli – strisciarossa.it

Nella primavera del 2019 i sondaggi sul rinnovo del Parlamento europeo predicevano che avremmo avuto il “voto meno europeo di sempre”, che dalle urne sarebbe uscito un “nutrito gruppo di partiti nazionalisti e euroscettici” e che “sarebbe emerso il Parlamento europeo più frammentato di sempre” con “elezioni poco partecipate” (dalla newsletter dell’ISPI: www.ispionline.it “Elezioni europee 2019: come cambia il Parlamento”).

Così non è stato, confermando il vecchio detto che “la cosa più difficile è fare previsioni che riguardano il futuro”, perché in quelle elezioni vi è stato un significativo aumento degli elettori, che sono passati dal 43% nel 2014 ad oltre il 50%, i due gruppi euroscettici ECR (i “Conservatori e Riformisti” con il PiS polacco, FdI e, ancora nel 2019 prima della Brexit, i conservatori britannici) e ID (“Identità e Democrazia” con Le PenSalvini e l’AFD) sono addirittura scesi dal 24 al 18% per l’aumento delle sinistre e dei Verdi e la nuova legislatura è nata sotto l’insegna del rinnovo della “grande coalizione” più nota come “maggioranza Ursula” con popolari, socialisti e liberali che insieme hanno mantenuto e, anzi, hanno aumentato il loro peso nell’assemblea arrivando al 60%, anche se ben lontani dal 78% del 2004.

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https://www.strisciarossa.it/perche-fallira-il-disegno-meloniano-di-mettere-le-mani-sul-vertice-del-potere-europeo/

Dal 7 ottobre
Live dalla Palestina, la cronaca minuto per minuto – giorno 112

RaiNews LIVE giorno 112

La Corte dell’Aja ha ordinato a Israele di “prevenire atti di genocidio” ma non il cessate il fuoco

Dipendenti Unrwa sospettati di aver partecipato al 7 ottobre, l’agenzia dell’Onu che ha avviato un’indagine “per ristabilire immediatamente la verità”. Guterres: “Inorridito”. Nuovo video di Hamas con tre donne ostaggio.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2024/01/oggi-corte-aja-hamas-se-tregua-la-rispetteremo-ma-anche-israele-intesa-spari-folla-tajani-netanyahu-morti-25900-4147cbfa-549f-46c0-b033-e3d16c1c8804.html

https://www.rainews.it/archivio/storie/laguerraisraele-hamas

ALJAZEERA LIVE UPDATES

ICJ updates: Court orders Israel to prevent acts of genocide in Gaza

  • This live page is now closed. You can find all the latest news, analysis and reaction about the ICJ’s interim ruling and Israel’s war on Gaza here.
  • The International Court of Justice (ICJ) has delivered its ruling on the emergency measures requested by South Africa in its genocide case against Israel over its war on the Gaza Strip.
  • The court said, among others, that Israel must take steps to prevent acts of genocide in Gaza but stopped short of ordering a ceasefire.
  • The judges have not ruled on the merits of the genocide allegations, which may take years to decide.
  • Since October 7, Israel’s military campaign has killed at least 26,083 people and wounded 64,487 others, according to officials in Gaza. Thousands more are missing under the rubble, most of them presumed dead.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.aljazeera.com/news/liveblog/2024/1/26/live-icj-to-issue-preliminary-ruling-in-south-africa-genocide-case-against-i
https://www.aljazeera.com/news/
https://www.youtube.com/aljazeeraenglish

https://www.aljazeera.com/

26 gennaio 2024
Live guerra in Ucraina, la cronaca minuto per minuto: giorno 702

RaiNews LIVE

Putin: “Kiev sapeva che l’Ilyushin trasportava prigionieri ucraini”

Kiev: nessun prigioniero su aereo caduto, solo 5 corpi in obitori. Onu: verifica impossibile. Cremlino: “Rimaniamo contrari all’ingresso dell’Ucraina nella Nato”

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.rainews.it/maratona/2024/01/kiev-falso-lelenco-russo-dei-prigionieri-di-guerra-a-bordo-dellaereo-colpito-linvasione-russa-giorno-702-3ad9c1b4-dc7b-4ddf-808b-5bb7795b8249.html

https://www.rainews.it/archivio/storie/crisirussia-ucraina

LeMonde LIVE

En direct, guerre en Ukraine : le point sur la situation en fin de soirée

Au lendemain du crash de l’avion militaire russe dans la région de Belgorod, la Russie a annoncé l’ouverture d’une enquête pour « terrorisme ». Selon la direction des renseignements du ministère de la défense ukrainien, un échange de prisonniers était prévu mercredi.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
https://www.lemonde.fr/international/live/2024/01/26/en-direct-guerre-en-ukraine-le-point-sur-la-situation-a-21-heures_6212072_3210.html


26 gennaio. Corradino Mineo sulla propria pagina Facebook

La Corte dell’Onu non giudica manifestamente infondata l’accusa di genocidio mossa a Israele dal Sud Africa. Sottolinea il rischio di una catastrofe umanitaria a Gaza. Chiede al governo di risponderne entro un mese e di punire i responsabili, anche ministri, che abbiano incitato allo sterminio dei palestinesi. Ma -dice Mentana- non ha chiesto il cessate il fuoco. Poiché le decisioni della corte non sono vincolanti, Israele avrebbe ignorato la richiesta. Come fece con quella di non costruire “il muro” in Cisgiordania. I giudici hanno così preferito porre il governo israeliano sotto accusa. “A Processo”, come titola oggi il manifesto. Per Netanyahu la decisione è “vergognosa”. Il ministro, fascista, Ben Gvir definisce i giudici “antisemiti”.

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https://www.facebook.com/CorradinoMineo/posts/pfbid038BVd1jWpPFV6thrAebi2pQPL7Zs7aAuZLowE3b9Z2sDv4xrErbQnyJMnNM6PM27Hl



26 gennaio. L’azoto “umano” dell’Alabama ha ucciso Kenneth Smith

Massimo Cavallini – strisciarossa.it

È possibile uccidere “umanamente” un essere umano? Quasi mezzo secolo fa, nel luglio del 1976, con una storica sentenza passata agli annali sotto il titolo di “Gregg Vs Georgia”, la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America aveva perentoriamente risposto che, sì, è possibile. Costituzionalmente possibile. La pena di morte – questo aveva infatti stabilito la Corte per 5 voti contro 4 – va considerata a tutti gli effetti costituzionale, a patto che, per qualche ragione, non entri in contraddizione con l’Ottavo Emendamento, quello che, definito nel 1791 come parte del “Bill of Rights”, molto genericamente (e con particolare attenzione alle pene di natura pecuniaria) mette al bando ogni forma di “cruel and unusual punishment”, punizione crudele ed inusuale.

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https://www.strisciarossa.it/lazoto-umano-dellalabama-ha-ucciso-kenneth-smith/

La grande ipocrisia sulla pena di morte

Mario Marazzita – avvenire.it

La grande ipocrisia che circonda la pena di morte ha scritto una nuova pagina. Kenneth Smith, 58 anni, 35 dei quali già passati nel braccio della morte, alla fine è stato ucciso dallo stato dell’Alabama, con il metodo – mai sperimentato prima in una esecuzione capitale – dell’asfissia da azoto assoluto inalato a forza, con una mascherina, al posto dell’aria.

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26 genna. Insulti a Maignan: il razzismo ormai si sta facendo strada nel Paese

Franco Del Campo – strisciarossa.it

Una volta non era così. Certo, nel calcio, gli insulti non sono mai mancati, dal più banale, scontato e quasi pudico, come “arbitro cornuto”, a quello, mai svelato del tutto, che provocò la testata di Zidane a Materazzi, nella finale dei Mondiali tra Italia-Francia nel 2006. Ma le cose sono cambiate. Lentamente, inesorabilmente, nel calcio – che è un sismografo sensibilissimo di quello che succede nella società – il razzismo si è fatto strada, soprattutto come conseguenze dell’agguerrita egemonia (culturale?) di una tifoseria che spesso inneggia al fascismo. È roba dell’altro giorno. Nel derby Lazio-Roma, in Coppa Italia, con lo scontro tra tifosi laziali e romanisti, con i primi che hanno ostentato, come al solito, saluti a braccio teso. Saluti che non sono “romani”, perché è un falso storico, ma a questo punto, se ci fosse un po’ di spazio per l’ironia, si potrebbe definire “saluto laziale”, purtroppo assai condiviso, recentemente, in giro per l’Italia.

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https://www.strisciarossa.it/insulti-a-maignan-il-razzismo-ormai-si-sta-facendo-strada-nel-paese/

26 gennaio
Compagni dai campi e dalle officine…
Notizie sparse raccolte qua e la

26 gennaio. Privatizzazione Poste, una scelta miope

“Abbiamo chiesto un urgente incontro al Mef perché in una fase in cui sarebbe urgente intervenire per costruire politiche industriali e di sviluppo in grado di rilanciare il sistema industriale e con esso l’occupazione e l’economia, si pensa invece a ricette sbagliate che mettono in discussione interi asset strategici, ipotizzando la privatizzazione di aziende del calibro di Poste e non solo, al solo scopo di fare cassa e senza alcuno sguardo strategico”. Lo dichiara il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo.
“In queste ore – prosegue il dirigente sindacale – leggiamo indiscrezioni secondo cui il ministero dell’Economia e delle Finanze, per recuperare risorse starebbe pensando di vendere anche le proprie quote di Poste Italiane. Ribadiamo ancora una volta che questo governo intende perseguire la strada sbagliata: invece di andare a cercare i soldi dove sono, a partire dalla lotta all’evasione fiscale, l’Esecutivo annuncia un piano di privatizzazioni”.
“Si tratta di un’impostazione miope – conclude Gesmundo – che nel medio termine impoverirebbe il Paese, tanto più se a essere ceduta fosse una realtà come Poste Italiane che, oltre ad essere un asset strategico per la tenuta sociale e la coesione territoriale, è una solida realtà finanziaria che garantisce ogni anno importanti dividendi al Ministero”.

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26 gennaio. La Germania resta a piedi

Ivana Marrone – collettiva.it

Dal 23 al 29 gennaio il sindacato dei macchinisti tedesco GdlGewerkschaft Deutscher Lokomotivführer, ha indetto uno sciopero dei macchinisti dei treni passeggeri e dei treni merci.
I lavoratori delle ferrovie tedesche avevano già incrociato le braccia per tre giorni a inizio mese. Il sindacato Gdl, che rappresenta circa diecimila lavoratori della Deutsche Bahn, l’azienda ferroviaria statale, chiede aumenti salariali per compensare l’inflazione e una settimana lavorativa di trentacinque ore su quattro giorni.
Secondo Stefan Mousiol, portavoce Gdl, la necessità dello sciopero nasce dal rifiuto di Deutsche Bahn di sedersi a un tavolo di trattativa e ascoltare le richieste dei lavoratori. È lo sciopero più lungo degli ultimi dieci anni e bloccherà il settore in tutto il Paese.

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https://www.collettiva.it/copertine/internazionale/la-germania-resta-a-piedi-xh2cbl2u

26 gennaio. Francia, quali sono le ragioni della collera del mondo rurale?

Luisa Nannipieri – radiopopolare.it

La collera degli agricoltori in Francia covava da diversi mesi. Già a novembre il ministero aveva cercato di rassicurare i “paysans” ma di misure concrete non si è vista neanche l’ombra e la protesta è esplosa in questi giorni, rilanciata da viticoltori e agricoltori del Sud-Ovest e ormai estesa a tutto il paese. Proprio nel Sud-Ovest abbiamo raggiunto Xavier Duffau, presidente nella provincia del Gers, vicino a Tolosa, dei Giovani Agricoltori, il secondo sindacato di settore. Xavier, 36 anni, gestisce dal 2009 l’azienda agricola familiare, che produce cereali biologici su un appezzamento di 300 ettari.

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https://www.radiopopolare.it/francia-quali-sono-le-ragioni-della-collera-del-mondo-rurale/

26 gennaio. Incidente sul lavoro, urta la forca del muletto: operaio rischia un occhio

Drammatico incidente sul lavoro in un cantiere di Pieve Saiceto (Reggio Emilia). Il ferito, 58 anni, trasportato d’urgenza in oculistica al Santa Maria

Gualtieri (Reggio Emilia), 27 gennaio 2024 – Un operaio edile di 58 anni, R.L., abitante a Parma, è rimasto gravemente ferito all’occhio destro, venuto a contatto con la punta di una “forca” di un muletto all’interno del cantiere in cui stava lavorando. E’ accaduto nella mattinata di ieri, poco dopo le nove.

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https://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/cronaca/incidente-lavoro-operaio-rischia-occhio-da16b05c


26 gennaio. Editoria, Valore (editore Dire): “Revocate le 17 sospensioni”

L’annuncio ”dopo aver ricevuto comunicazione ufficiale dal Dipartimento Editoria di Palazzo Chigi sulla ripresa della procedura negoziata“

Agenzia DIRE – “Abbiamo ricevuto dal Dipartimento Editoria di Palazzo Chigi la comunicazione ufficiale con cui si riprende la procedura negoziata per il posto che spetta alla Dire, già iscritta nel registro delle agenzie di rilevanza nazionale per la fornitura dei propri servizi giornalistici alle amministrazioni collegate all’attività di Governo. Sono state revocate le sospensioni dei giornalisti essendo queste conseguenza della sospensione della procedura negoziata decisa dal Dipartimento Editoria lo scorso 29 dicembre”. Lo rende noto Stefano Valore, editore dell’agenzia Dire.

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https://www.dire.it/26-01-2024/1003237-editoria-valore-editore-dire-revocate-le-17-sospensioni/


26 gennaio. Industria italiana autobus, il 9 febbraio sciopero e presidio

Stop di otto ore e manifestazione a Roma al ministero delle Imprese. Sindacati: “La mano pubblica conservi le sue partecipazioni”

Sciopero di otto ore venerdì 9 febbraio nei due siti di Industria italiana autobus (Iia) di Bologna e Flumeri (Avellino), con manifestazione a Roma presso il ministero delle Imprese.
Questa la decisione di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic e Uglm: “Dinanzi al perdurante silenzio del governo, i lavoratori chiedono di essere ascoltati e di dire la propria sul futuro dell’impresa”.

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https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/industria-italiana-autobus-9-febbraio-sciopero-e-presidio-j3ki2u72