PAGINA IN COSTRUZIONE
Questa non è una rassegna stampa, ma una mia personale raccolta di notizie, fatti, idee e persone che metto a disposizione di quanti, determinati ma con il sorriso sulle labbra, ancora resistono e lottano per il pane e le rose
4 dicembre: referendum confermativo riforma costituzionale https://www.wikiwand.com/it/Referendum_costituzionale_in_Italia_del_2016
I risultati
https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=F&dtel=04/12/2016&tpa=Y&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=N&ms=S
3 dicembre: Il «Passante di #Bologna»: una disavventura urbana
Wu Ming e Wolf Bukowski, 1a puntata
Le ipotesi per risolvere i problemi di traffico del nodo bolognese si rincorrono ormai da vent’anni. Nel 2005 ha iniziato a consolidarsi quella del cosiddetto «Passante Nord», una bretella autostradale che doveva tagliare la campagna a Nord della città, collegando Anzola Emilia (A1), Altedo (svincolo A13) e San Lazzaro (Uscita A14). Quel progetto, già finanziato, è stato respinto l’anno scorso, grazie all’azione di un comitato e dei sindaci dei comuni interessati. Ma il comitato ha scelto di «non dire soltanto no» e ha proposto una “brillante” alternativa: l’allargamento di una corsia per senso di marcia dell’infrastruttura congiunta autostrada/tangenziale, che già ammorba la periferia bolognese. E così, un comitato che all’inizio contestava la ratio stessa del progetto, ha finito per scaricare il barile sui cittadini di un altro territorio
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https://www.wumingfoundation.com/giap/2016/12/il-passante-di-bologna-1a-puntata/
Bologna. Il Passante che concilia (?) l’aumento di traffico con la tutela dell’ambiente
Il Passante di Bologna – Prima puntata
Internazionale by Wu Ming e Wolf Bukowski
Per quattordici anni si è favoleggiato di aggirare Bologna con una nuova autostrada, e si è discusso di quanto a nord costruirla rispetto alla città. Ma tutto sembra concludersi con almeno tre bugie. Smascherarle è l’obiettivo di questa indagine
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https://www.internazionale.it/reportage/wolf-bukowski/2016/12/03/passante-bologna-autostrada
Il Passante di Bologna – seconda puntata: arrivano i facilitatori
Internazionale by Wolf Bukowski e Wu Ming
Confronti pubblici e processi decisionali inclusivi sono strumenti che le amministrazioni usano sempre più spesso. Con risultati molto deludenti. Tra le critiche c’è quella di voler allestire un dibattito di facciata e di usare le tecniche di facilitazione per sedare i conflitti e marginalizzare le opposizioni sociali. C’è proprio il confronto pubblico al centro della seconda puntata dell’indagine sul Passante di Bologna
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https://www.internazionale.it/reportage/wolf-bukowski/2016/12/10/passante-bologna-facilitatori
Il Passante di Bologna – terza puntata: pettinare il verde, dipingere l’azzurro
Internazionale by Wolf Bukowski e, Wu Ming
Il torrente Sàvena Abbandonato striscia ai margini del nuovo casello autostradale, inaugurato nel 2006 come accesso diretto dall’A14 alla Fiera di Bologna. L’acqua color cartone s’infila tra due sponde di calcestruzzo, passa sotto lo svincolo e riemerge dalla parte opposta. La riva sinistra segna il confine del parco Nord, sede di concerti, giostre e feste dell’Unità. Un misto di tensostrutture e vecchie case coloniche. Poco avanti, prima del camping cittadino, l’immancabile rotonda sorveglia un incrocio di strade che vedrà passare dieci auto all’ora
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https://www.internazionale.it/reportage/wolf-bukowski/2016/12/21/passante-di-bologna-terza-puntata
12 dicembre: nasce il governo Gentiloni
La composizione del governo
http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Governi/0075_M.htm
16 dicembre: Roma, Casa della Storia e della Memoria, convegno Il 1956, il Pci e il progetto di una nuova società.
ntroduzione di Aldo Tortorella, interventi di Raffaele d’Agata («Il contesto internazionale»), Piero Di Siena («Il capitalismo italiano nell’analisi del Pci»), Michele Prospero («Gli intellettuali e il dibattito sulla cultura politica»), Gianni Ferrara («La Costituzione come progetto di trasformazione della società»), Paolo Ciofi («Premesse e valori costitutivi di un nuovo socialismo»)
www.rifondazione.it/primapagina/?p=26960
Video-registrazione di tutti gli interventi: Aldo Tortorella, Raffaele D’Agata, Piero Di Siena, Alexander Hobel, Gennaro Lopez, Dino Greco, Michele Prospero, Gianni Ferrara, Guido Liguori, Maria Luisa Boccia, Alfonso Gianni, Vincenzo Vita, Paolo Ciofi:
www.youtube.com/watch?list=PLjQz_vcdYe-ZdLpyI0FPxefUvv6pl03vi&time_continue=3&v=xTy36dJfN68&feature=emb_logo
DAVID HARVEY – IL NEOLIBERISMO È UN PROGETTO POLITICO
Proponiamo un’interessante intervista al geografo e sociologo statunitense David Harvey, a undici anni dal suo libro “Breve storia del Neoliberismo”. In questo testo, divenuto velocemente uno dei più citati sull’argomento, Harvey analizza lo sviluppo e la storia di uno dei concetti più usati dalla sinistra (e non solo) per descrivere la configurazione attuale del moderno capitalismo. L’intervista ribadisce e arricchisce alcuni dei punti fondamentali del testo. Due le considerazioni più interessanti. La prima: la crescente importanza delle lotte che escono dal contesto della fabbrica e che si spostano nell’ambito urbano. Una sfida che un moderno sindacato conflittuale e di classe deve cogliere, e in questo senso la nascita della confederalità sociale USB va nella direzione giusta. La seconda: occorre ricordarsi che il neoliberismo non è altro che una configurazione del modo di produzione attuale, e che limitare l’opposizione ad esso e non al capitalismo per se è fuorviante. Una lezione che gran parte della moderna sinistra dovrebbe ricordarsi. Undici anni fa, David Harvey pubblicava “Breve storia del Neoliberismo” (in Italia edito da Il Saggiatore), ad oggi uno dei libri più citati sull’argomento
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http://www.inchiestaonline.it/economia/david-harvey-il-neoliberismo-e-un-progetto-politico/
20 dicembre: Lettera aperta sul Giorno del ricordo
Il 10 febbraio 2016, sulla versione online di Internazionale è uscita una scheda sulla complessità del “Confine Orientale”, dal titolo Cosa sono le foibe, che contiene numerose inesattezze. Anziché fare chiarezza su un tema cruciale che andrebbe trattato in maniera accurata, sono state riproposte cifre sensazionalistiche e approssimazioni che fanno ormai parte dell’arsenale retorico del Giorno del ricordo pur senza essere sostanziate da basi storiografiche.
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https://www.internazionale.it/notizie/2016/12/20/lettera-aperta-giorno-del-ricordo
28 dicembre. Andrea Bellini, ovvero l’epopea degli anni Settanta
Ricordo di Andrea Bellini e della sua Banda e del Casoretto, della Milano degli anni Settanta. “Cinque file da dieci, volto coperto, “stalin” in mano, chiave inglese in tasca”
Claudio Taccioli – popoffquotidiano.it
Il Casoretto è un quartiere della periferia orientale di Milano.
Popolare per sua natura, abitato com’era, negli anni Sessanta, dagli operai dell’“Innocenti” e delle altre fabbriche milanesi.
Un popolo cresciuto nel mito dell’Unione Sovietica e della Resistenza antifascista. Tenuto saldo nella disciplina del lavoro e delle fedeltà al Sindacato e al Partito.
Un quartiere “comunista” senza tentennamenti.
Crescono nelle narrazioni dell’epica resistente e delle gloriose imprese dell’”Armata Rossa torrente d’acciaio”, anche, Andrea e gli altri ragazzi del quartiere.
L’antifascismo e il comunismo sono il pane e il sogno quotidiani.
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https://www.popoffquotidiano.it/2016/12/28/andrea-bellini-ovvero-lepopea-degli-anni-settanta/