IN AGGIORNAMENTOLuglio: intervenendo alla campagna di Amnesty International per i cinquant’anni della Dichiarazione universale dei diritti umani, D’Alema ha voluto ringraziare per la battaglia dei diritti umani e si è scusato per «gli errori della sinistra», sia pure commessi «nel perseguire nobili obiettivi»
Durante la Prima conferenza nazionale sugli archivi, Walter Veltroni propone di fare «(…) un grande archivio con tutti i filmati del ministero degli Interni. Una valanga di immagini raccolte per ragioni di ordine pubblico potrebbe diventare così una fonte preziosa per gli storici e, magari, anche per i servizi giornalistici. Per esempio, la Rai potrebbe farci vedere le grandi manifestazioni degli anni Cinquanta o quelle del 1968 (…)»
1 luglio: Palermo, durante il processo contro Marcello Dell’Utri, si fa rovente la polemica tra i Pm e Silvio Berlusconi. L’accusa chiede di esaminare i documenti di 23 aziende della Holding italiana. Il sospetto è la «ripulitura» di denaro sporco. La difesa replica: «in quelle casse è concentrato un patrimonio personale, chiedete l’autorizzazione al Parlamento». Berlusconi, dal canto suo, afferma: «L’attacco contro le mie imprese dura da quattro anni, da quando cioè sono sceso in campo nella politica»
Roma, nonostante la tassazione dei guadagni, Piazza Affari chiude in forte rialzo grazie alle buone notizie che arrivano dalla verifica di governo. Ma il confronto è ancora tutto in piedi: c’è una crescente disponibilità ad ascoltare le ragioni di tutti, ma anche un braccio di ferro sui programmi. Dalla scuola all’occupazione allo sviluppo del Sud, sono tanti i temi che vedono all’interno dell’Ulivo e tra l’Ulivo e Rifondazione percorsi diversi. D’Alema sostiene che non esiste alternativa politica ad un accordo e trova improponibile motivare agli italiani un’eventuale rottura. Fini è sicuro: la maggioranza si compatterà, non ci sarà crisi. A sorpresa, Romiti si è incontrato con Berlusconi
Roma, accordi internazionali con i paesi dell’Est europeo e del Nord Africa, definizione della politica dei flussi, misure di integrazione: sono questi i capisaldi del documento sull’immigrazione che il governo ha presentato alle Camere e che dovrà essere discusso e approvato entro i prossimi trenta giorni
Riace (Reggio Calabria), 184 migranti (di cui 75 bambini) quasi tutti curdi, sia di cittadinanza turca che irachena, e qualche arabo iracheno di religione cristiana riescono a raggiungere le coste italiane
Roma, il Senato ha definitivamente approvato il disegno di legge che stabilisce nuove norme per il reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari di ruolo. Cessano i mega concorsi e le facoltà gestiranno direttamente il reclutamento dei professori
Roma, prima riunione del «tavolo a quattro» tra governo, imprese, sindacati ed enti locali sull’occupazione. Discusse due possibili soluzioni per giungere a un condono solo fiscale, oppure anche contributivo, al fine di aiutare le imprese che vogliano emergere dal lavoro nero
Interrotta la trattativa tra il gruppo Standa e la cordata Coin, Coop e Conad, intenzionata a rilevare gran parte della società di proprietà della Fininvest. La Standa ha interrotto il negoziato, iniziato il 25 maggio e arrivato alla non-stop finale, «per insanabili divergenze emerse», come si legge in uno scarno comunicato del gruppo
Milano, utile Fininvest in crescita del 50%: 595 miliardi di lire nel 1997 contro i 398 miliardi del 1996. Questo il risultato del bilancio approvato dall’assemblea ordinaria degli azionisti
Nell’ambito dell’inchiesta su un presunto riciclaggio di denaro della mafia tramite Marcello Dell’Utri, i legali di Silvio Berlusconi si oppongono ad una perquisizione nei locali della Fininvest «rifacendosi alle sue prerogative quale appartenente alla Camera dei deputati». Berlusconi dichiara: «Certi pm imbeccano i pentiti contro di me»
Milano, si riuniscono in assemblea lavoratori, tecnici, attori, registi del Piccolo Teatro per impedire il preventivato smembramento della struttura
New York, violenti scontri a Manhattan tra quarantamila edili e la polizia. Per fronteggiare la rabbia dei lavoratori, che protestavano per l’assegnazione ad un’impresa non sindacalizzata di un mega appalto per la costruzione di un nuovo quartiere, il sindaco Giuliani è ricorso alle maniere forti utilizzando elicotteri, agenti a cavallo e perfino spray irritanti. Il braccio di ferro è degenerato rapidamente in disordini conclusi con un bilancio pesante: più di venti persone ferite, tra cui 18 agenti, e altre 38 arrestate. Un sindacalista, calpestato dai cavalli, è stato ricoverato in ospedale in gravi condizioni
Chiesta dai magistrati di Caltanissetta l’archiviazione dell’inchiesta sul procuratore aggiunto di Palermo, Guido Lo Forte, e sul capitano dei carabinieri Giuseppe De Donno. L’inchiesta era nata dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Angelo Siino
Roma, il Tribunale dispone il sequestro dei beni, per un valore di 40 miliardi, nei confronti di Matilde Ciarlanti e Giuseppe Cillari, esponenti della criminalità organizzata romana e in stretti rapporti con la Camorra
Condannato dal Tribunale di Palermo, a 10 anni per traffico di droga, il collaboratore di giustizia Francesco Di Carlo
Tripoli, liberato Marcello Sarritzu, il tecnico sardo di Villaputzu bloccato da oltre un anno in Libia. Le autorità libiche lo hanno tenuto in ostaggio – e in condizioni disumane di sopravvivenza – rivendicando il pagamento di oneri fiscali da parte della società edile per la quale lavora il tecnico
Roma, un treno locale partito da Roma e diretto a Cassino è rimasto bloccato per un’ora e venti minuti all’altezza di Colle Mattia, per la mancata alimentazione sulla linea elettrica. Gli inquilini di una casa nei pressi dei binari dove si è bloccato il convoglio, hanno distribuito acqua ai passeggeri, in gran parte pendolari, assetati a causa del gran caldo
2 luglio: Budapest, un’autobomba esplosa in pieno centro provoca la morte di 4 persone e il ferimento di altre 23. Tra gli uccisi il proprietario di alcuni locali notturni, Tomas Boros, secondo gli inquirenti destinatario dell’attentato forse perché confidente della polizia.
3 luglio: Palermo, emessi 45 ordini di custodia (30 notificati in carcere, 6 i latitanti tra cui Mariano Tullio Troia) per mafiosi accusati di 24 omicidi commessi tra il 1974 e il 1990, tra i quali quello del capitano dei carabinieri Mario D’Aleo, ucciso il 13 giugno del 1983 a Palermo insieme all’appuntato Giuseppe Bommarito e al carabiniere Pietro Morici, e quello dell’appuntato dei carabinieri in pensione, Gioacchino Crisafulli, ucciso il 27 aprile del 1983
3 – 4 luglio: centocinquanta intellettuali e studiosi di storia e di politica di area cattolica, riuniti nel Monastero di Camaldoli, si confrontano su Responsabilità e scelte del cristiano nell’Italia bipolare, nel tentativo di tracciare le basi di un nuovo codice di comportamento per i cattolici di fronte alle sfide a cui sono chiamati alle soglie del duemila. Ma non con l’intento, come avvenne nel luglio del 1943, di dar vita ad un nuovo partito di cattolici, la cui esperienza si è chiusa con la fine della Dc nel 1993. All’iniziativa, promossa dalla rivista dei padri dehoniani Il Regno di Bologna, partecipano, tra gli altri, Romano Prodi, Rosy Bindi, Beniamino Andreatta, Giovanni Maria Flick
4 luglio: Messina: arrestato Luigi Sparacio, capomafia di e collaboratore di giustizia, a cui da pochi giorni era stato revocato il programma di protezione e che deve scontare una condanna per omicidio ed usura. Sparacio è stato al centro delle polemiche che hanno investito Angelo Giorgianni, già magistrato e sottosegretario agli Interni, per un presunto atteggiamento di favore nei suoi riguardi e per il dissequestro di beni per circa venti miliardi.
Una delegazione della polizia italiana e una dell’Fbi sono in Sud Africa per discutere i termini per un’azione comune contro il capomafia di Terrasini (Pa) Vito Palazzolo, che in Sud Africa ha creato un impero economico. Palazzolo, ricercato dall’Italia e dagli Stati Uniti fin dai tempi dell’inchiesta Pizza connection, è accusato di traffico di droga, armi, diamanti e avorio, di estorsione e sfruttamento della prostituzione. Il capomafia, che sembra abbia goduto di coperture ad alto livello, ha un esercito privato di uomini di varia nazionalità, guida una cupola mafiosa formata da nove persone tutte individuate dalle autorità sudafricane e si sospetta che ospiti latitanti di Cosa Nostra come Mariano Tullio Troia, Giuseppe Gelardi e Giovanni Bonomo.
5 luglio:
6 luglio: scarcerato dal Tribunale della libertà di Palermo, Dario Lo Bue, lo skipper arrestato il 9 giugno scorso, con l’accusa di avere fatto da prestanome al capomafia Pietro Vernengo, in un blitz in cui sono state arrestate altre 16 persone
Lascia la magistratura, a tre giorni del plenum del Csm che avrebbe dovuto decidere sul suo trasferimento per«incompatibilità ambientale», il procuratore generale di Roma, Vittorio Mele, accusato di corruzione in atti giudiziari
7 luglio: Silvio Berlusconi è condannato in primo grado per corruzione nel processo sulle tangenti alla guardia di finanza. In appello otterrà attenuanti generiche e prescrizione, in Cassazione l’assoluzione.
Palermo, per l’omicidio di Salvo Lima sono condannati all’ergastolo, tra gli altri, Riina, Provenzano, Aglieri e Ganci.
Emessi tra Palermo e Trapani 45 ordini di custodia cautelare per presunti mafiosi, uomini politici e imprenditori, al termine di un’inchiesta su dieci anni di appalti di opere pubbliche dall’inizio degli anni ottanta
Bari, inizia il processo a 139 persone, ritenute appartenenti a tre clan della Sacra Corona Unita e accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, quattro omicidi, una ventina di tentati omicidi e altri reati. L’inizio del processo ha subito diversi rinvii e nel frattempo una decina di imputati di associazione mafiosa è stata scarcerata per decorrenza dei termini.
Muore suicida a Cosenza un operaio disoccupato. Lascia la moglie e due figli.
Milano, condannato a due anni e nove mesi Silvio Berlusconi per le tangenti pagate dalla Fininvest alla Guardia di Finanza. Assolto il fratello Paolo. Il Polo annuncia manifestazioni di protesta.
Arrestate nel catanese 17 persone legate alla cosca Santapaola e accusate di traffico di droga.
Arrestate in Campania 112 persone, tra cui anche 20 finanzieri, con l’accusa di truffa all’Aima. Le aziende agricole coinvolte, che hanno denunciato di avere portato al macero frutta mai prodotta, sono tutte legate al clan Schiavone.
8 luglio: Trieste, recapitato alla redazione di un quotidiano locale un documento di 5 pagine a firma NTA (Nuclei Territoriali Antimperialisti). Il testo presenta, secondo gli inquirenti, «analogie concettuali e assonanze linguistiche» con i precedenti documenti diffusi dalla stessa organizzazione.
Roma, accolta dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere, con tredici voti a favore e sei contrari, la richiesta della Procura di Palermo di arresto per il deputato Gaspare Giudice di Forza Italia, accusato di concorso in associazione mafiosa. Il 16 luglio la richiesta verrà respinta dalla Camera, con 303 voti contrari e 210 a favore.
Roma, inizia la discussione alla Camera sulla proposta di Forza Italia di costituzione di una Commissione d’inchiesta sulla corruzione politica. L’Ulivo dice sì all’inchiesta a condizione che la Commissione non si occupi dei processi in corso e non giudichi l’operato dei magistrati. La discussione è rimandata al giorno 15.
Palermo, confermata in appello la condanna ad otto anni per associazione mafiosa al costruttore palermitano Salvatore Sbeglia.
9 luglio: intervenendo al plenum del Csm il presidente Luigi Scalfaro, senza fare nomi, critica «chi parla di tribunali speciali» ma anche i magistrati che fanno un uso eccessivo dei mass media e inoltre, ricordando l’avviso di garanzia inviato a Napoli a Silvio Berlusconi, quando da presidente del Consiglio presiedeva la conferenza delle Nazioni Unite sulla criminalità, afferma: «Non ho dubbi sulle intenzioni, ma è pensabile che venga inviato proprio quel giorno?». L’intervento di Scalfaro provoca una risposta polemica da parte di Di Pietro secondo cui il presidente fu informato il giorno prima. Ma Scalfaro puntualizzerà di aver ricevuto la telefonata dal procuratore Borrelli quando già c’erano i carabinieri a Palazzo Chigi.
10 luglio: Palermo, rinviate a giudizio 14 persone, tra cui Totò Riina e Raffaele Ganci, per le aggiudicazioni degli appalti per la costruzione della nuova Pretura, che sarebbero avvenute con l’intermediazione mafiosa.
11 luglio: Roma, picchiato da estremisti di sinistra il noto esponente della destra romana, Teodoro Buontempo.
Casal di Principe (Caserta), arrestato Francesco Schiavone, capo del clan dei Casalesi, accusato di associazione camorristica, traffico d’armi, omicidio e strage. Schiavone, il cui patrimonio viene valutato a circa 5.000 miliardi, era latitante dal 1993 quando, uscito dal carcere con una riduzione di pena di quattro mesi, scomparve prima che gli venisse notificato il provvedimento speciale di sorveglianza. Al momento dell’arresto Schiavone era in compagnia della moglie, Giuseppina Nappa, delle sue due bambine e del cognato Mario Schiavone, anch’egli arrestato. In un’intervista a La Repubblica la moglie afferma che il marito, «credente di fede vera», è un prigioniero politico che paga l’appoggio dato al suo avvocato, Alfonso Martucci, eletto sei anni fa alla Camera. Il parroco di Casal di Principe, don Carlo Aversano, dichiara di «non poter essere felice per l’arresto di Schiavone» perché avrebbe voluto convertirlo.
Rinviati a giudizio, con l’accusa di voto di scambio, l’ex sottosegretario Luigi Foti e l’ex sindaco di Siracusa (e attualmente presidente del consiglio comunale) Gaetano Bandiera, entrambi democristiani fino al 1992 e ora esponenti rispettivamente del Cdu e del Ppi.
Trapani, condannati sei mafiosi accusati dell’attentato (fallito) del maggio 1991, ordinato da Totò Riina contro la cosca Greco, di Alcamo (Trapani).
Sequestrati beni per oltre un miliardo di lire a Antonino Valenti di Castellammare del Golfo (Trapani), già in carcere con l’accusa di associazione mafiosa e omicidio.
13 luglio: Milano, il Tribunale del processo All Iberian condanna Silvio Berlusconi a due anni e quattro mesi e 10 miliardi di multa e Bettino Craxi a quattro anni e 20 miliardi di multa. Condannati anche i gestori dei conti esteri di Craxi, Miguel Vallado e Mauro Giallombardo, e il cugino di Berlusconi, Giancarlo Foscale. Assolti i manager Fininvest Ubaldo Li Volsi e Alfredo Zuccotti, e il fratello di Craxi, Antonio. Berlusconi dichiara che si tratta di una sentenza politica che risponde al «disegno delle sinistre» per eliminarlohttps://www.repubblica.it/online/fatti/berlusca/sentenza/sentenza.html
Confiscati dal Tribunale di Reggio Calabria beni per 100 miliardi ai fratelli Antonino e Demetrio Frascati, accusati di essere affiliati al clan Libri.
Brindisi, arrestati Fortunato Vitale e Franca Corvace che con un sistema di apparecchiature spiavano la Guardia di Finanza per conto di contrabbandieri di sigarette.
14 luglio: Reggio Calabria, rinviato a giudizio il deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Napoli, emessi 78 ordini di custodia al termine di un’inchiesta su un traffico di droga tra l’Italia e l’Albania. Tra gli arrestati, con l’accusa di associazione camorristica e traffico di droga, Annamaria Carotenuto, moglie del boss Domenico Falanga attualmente detenuto, e Francesca Di Gioia, moglie di Luigi Barallo, anch’egli detenuto.
15 luglio: riprende alla Camera la discussione sull’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulla corruzione. Il segretario dei Ds D’Alema sostiene che non si può non dialogare con un partito che ha sedici milioni di voti; esponenti del suo partito e dell’Ulivo non condividono la linea di D’Alema e si oppongono alla costituzione della Commissione: l’unica proposta accettabile è quella di un Commissione conoscitiva. Centinaia di fax indirizzati ai leaders dell’Ulivo: «non tradite i vostri elettori». Berlusconi, in una conferenza stampa per i giornalisti esteri, dichiara che la Commissione dovrà avere pieni poteri e che i fatti che gli vengono contestati «per la gente non sono reati».
Arrestato a Woodbridge, in Canada, dai carabinieri del Ros e dalla polizia canadese, Alfonso Caruana. Deve scontare una condanna a 21 anni di reclusione per associazione mafiosa e traffico internazionale di droga. La condanna era stata confermata in Cassazione il 21 maggio unitamente a quella di Pasquale Cuntrera. Arrestati anche i fratelli Pasquale e Gerlando, il nipote Giuseppe e altre 10 persone, tra cui l’imprenditore bresciano Alberto Minelli, accusato di essere il commercialista della famiglia Caruana-Cuntrera, e l’esponente della camorra Oreste Pagano. Minelli e Pagano sono stati arrestati in Messico. Sequestrati 2 quintali di cocaina per un valore di 10 miliardi.
Palermo, concluso il processo di primo grado per l’omicidio di Salvo Lima, con l’accoglimento delle richieste del pm: 18 ergastoli ai componenti la cupola mafiosa e 127 anni complessivi di carcere ad altri 10 imputati, tra cui due killer divenuti collaboratori di giustiziaLa sentenza di primo grado:https://www.archivioantimafia.org/sentenze2/lima/lima_primo_grado.pdf
Reggio Calabria, emessi 6 ordini di custodia per i presunti esecutori dell’omicidio dell’imprenditore Angelo Antonio Pangallo, ucciso il 24 settembre 1992 perché si sarebbe rifiutato di sottostare al racket. Individuato come mandante Domenico Pavigliantini, indicato come uno dei capi dell’omonimo clan di Reggio, arrestato lo scorso anno in Spagna ma ancora non estradato in Italia.
Confermata in appello la condanna a cinque anni per Pino Mandalari, accusato di concorso in associazione mafiosa perché considerato prestanome di Totò Riina e di altri mafiosi.
16 luglio: Roma, arrestata per traffico di droga Fabiola Morelli, ex componente della banda della Magliana poi collaboratrice di giustizia. Con lei sono stati arrestate altre 5 persone componenti un’organizzazione diretta dalla donna.
17 luglio: Palermo, arrestate 7 persone, quasi tutte insospettabili, ritenute legate alle cosche di Altofonte e San Giuseppe Jato. Gli investigatori avrebbero scoperto un piano di Totò Riina per sequestrare imprenditori (il primo avrebbe dovuto essere Pippo Cambria, socio dei Salvo), ma anche familiari di magistrati e uomini delle istituzioni, col duplice scopo di ottenere riscatti e ricattare lo Stato.
Catania, emessi 8 ordini di custodia per persone appartenenti alle cosche Santapaola, Ercolano e Laudani accusate di aver riciclato denaro sporco acquistando immobili delle aste fallimentari, con la complicità di un funzionario del Tribunale che è stato sospeso.
18 luglio: Catania, concluso con 29 ergastoli e 55 anni di carcere, il processo denominato “Orsa maggiore 3” contro uomini della cosca Santapaola, accusati di una serie di delitti tra gli anni ottanta e novanta, tra cui gli omicidi di Giuseppe Fava e dell’ispettore di polizia Giovanni Lizzio. Per l’omicidio di Fava sono stati condannati all’ergastolo Nitto Santapaola, ritenuto il mandante, Marcello D’Agata e Francesco Giammuso come organizzatori, e Aldo Ercolano come esecutore assieme al reo confesso, Maurizio AvolaCfr. Stralcio atti Commissione Antimafia http://legislature.camera.it/_dati/leg13/lavori/doc/xxiii/048/pdf003.pdf
19 luglio: ricordati con una serie di iniziative Paolo Borsellino e gli agenti della scorta: Agostino Catalano, Walter Cusina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina, uccisi nella strage di via D’Amelio del 1992.
Muore suicida a Licata (Ag) il geometra disoccupato Filippo Incorvaia. Sono già tre in due mesi i licatesi suicidi per mancanza di lavoro.
Massimo D’Alema propone che una commissione di cinque saggi, nominati dai presidenti della Camera e del Senato, prepari una relazione sulla corruzione politica, sulla cui base si svolga la discussione in Parlamento. Il Polo respinge la proposta. Il giorno 23 i partiti decideranno di rinviare la discussione a settembre.
20 luglio: sequestrata, per decreto della Procura di Palermo, documentazione delle holding del gruppo Fininvest, nell’ambito dell’inchiesta su un presunto riciclaggio del denaro della mafia negli anni ottanta da parte della società. Indagati di riciclaggio sono Marcello Dell’Utri e Carlo Bernasconi, manager della Fininvest. L’inchiesta nasce dalle dichiarazioni dell’ex socio di Dell’Utri, il finanziere Filippo Alberto Rapisarda, secondo cui Dell’Utri avrebbe chiesto e ottenuto, nel biennio ’80-’81, 20 miliardi da Stefano Bontate e Mimmo Teresi. Al consiglio nazionale di Forza Italia, Berlusconi dichiara che le parole di Rapisarda sono «follia pura» e, afferma, riferendosi chiaramente al Presidente della repubblica, che nel 1994 venne ordito contro il suo governo un «colpo di Stato» con la copertura «dall’alto». Prodi, Mancino e Violante intervengono a difesa del capo dello Stato.
21 luglio: respinta dal Tribunale di Agrigento la richiesta della Procura di confisca dei beni, perché «già considerati di provenienza lecita», dell’ex ministro Calogero Mannino accusato di concorso in associazione mafiosa.
Al termine del suo mandato il presidente della Colombia, Ernesto Samper, ammette di aver ricevuto per la campagna elettorale finanziamenti dai narcotrafficanti del cartello di Cali, ma di averlo saputo soltanto a cose fatte. Samper, che aveva in precedenza sempre negato rapporti con in narcotrafficanti, non è riuscito a fare eleggere il suo candidato, Horacio Serpa, sconfitto dal conservatore Andrés Pastrana, che nel 1994 era stato superato al ballottaggio da Samper.
23 luglio: Palermo, inviati avvisi di garanzia all’imprenditore sardo Niki Grauso, all’avvocato Antonio Piras e al procuratore della repubblica presso la Pretura di Cagliari Luigi Lombardini, accusandoli di avere intascato il miliardo versato da Tito Melis per la liberazione della figlia.
24 luglio: concluso a Siracusa, con 14 ergastoli, quasi 400 anni di reclusione e 17 assoluzioni, il processo “Tauro” a 79 esponenti della mafia siracusana. Condannati all’ergastolo il capomafia Nello Nardo, accusato di essere il mandante di quattro omicidi e alcuni affiliati al clan
Al secondo processo d’appello per le tangenti pagate per la metropolitana milanese, i giudici riducono a quattro anni la pena per Bettino Craxi, già condannato a otto anni in primo grado.
27 luglio: arrestati in Germania i latitanti Luigi e Giuseppe Gambacorta, presunti affiliati alla mafia di Porto Empedocle (Ag). Giuseppe Gambacorta è stato indicato da un collaboratore di giustizia come uno dei killer del maresciallo dei carabinieri Giuliano Guazzelli ed è anche accusato di tre omicidi nell’ambito della guerra di mafia tra Cosa nostra e Stidda dell’agrigentino.
28 luglio: arrestate 4 persone accusate di essere fiancheggiatori del capomafia di Partinico (Pa) Vito Vitale. Tra loro Pietro Caleca, responsabile del Patronato Uil di Partinico, fino al 1993 consigliere comunale della Dc e attualmente commissario della sezione locale del Cdu.
29 luglio: emessi 46 ordini di custodia cautelare su richiesta della Dda di Palermo (14 per persone già detenute e 5 i latitanti tra cui il capomafia Mariano Tullio Troia) al termine di un’indagine su estorsioni ed attentati a commercianti ed imprenditori dalla metà degli anni ottanta. Tra i destinatari delle ordinanze Antonino Cinà, il medico già condannato per favoreggiamento verso Totò Riina, Vincenzo Troia fratello del latitante, Michelangelo La Barbera, Salvatore Biondino ex autista di Riina, Calogero Lo Piccolo figlio del latitante Salvatore e indicato come attuale reggente della cosca del quartiere San Lorenzo. La lista degli estorti in mano alla Procura contiene settanta nomi tra i quali quelli dei gestori dei ristoranti più importanti di Palermo e di grosse catene di supermercati. Soltanto tre commercianti hanno ammesso di avere pagato senza denunciare le estorsioni.
30 luglio: Palermo, smentita dal procuratore Caselli la notizia pubblicata dal settimanale Panorama di un’indagine sul generale Mario Mori, riguardante la cattura di Totò Riina.
31 luglio: Caltanisetta, Silvio Berlusconi querela Alberto Rapisarda che, durante il processo contro Marcello Dell’Utri, ha accusato la Fininvest di aver riciclato denaro della mafia.
Sequestrati per ordine della Dda di Palermo beni per circa 450 miliardi, tra cui 140 ville di Pizzo Sella (costruite per la maggior parte dall’impresa di Andrea Notaro, cognato di Michele Greco, e per le quali c’è un’ordinanza di demolizione per costruzione abusiva), 323 appartamenti e i capitali sociali di 17 imprese edili. Secondo gli investigatori i beni sono riconducibili a Antonino Buscemi, Giovanni Bini e Sebastiano Crivello, già coinvolti in un’operazione su mafia e appalti e ritenuti affiliati alla mafia
Messina, eletto rettore il professore Gaetano Silvestri, candidato sostenuto dalle sinistre.
1° agosto: strage di Ustica: chiesto dal giudice istruttore Rosario Priore il rinvio a giudizio dei generali dell’Aeronautica Lamberto Bartolucci, Franco Ferri, Corrado Melillo e Zeno Tascio, con l’accusa di attentato contro gli organi costituzionali per aver depistato le indagini. Chiesto il rinvio a giudizio anche per sei ufficiali e sottufficiali accusati di falsa testimonianza
arrestato in Venezuela Vito Di Maria, mafioso di Santa Ninfa (Tp), latitante da oltre vent’anni, condannato all’ergastolo per un omicidio compiuto nel 1963
2 agosto: Avellino, arrestato nelle campagne dell’avellinese il latitante di Castellammare di Stabia (Na) Maurizio Procida, ritenuto esponente del clan camorristico Alfieri, autore di 40 omicidi commessi tra il 1980 e il 1990 e braccio destro di Ferdinando Cesarano, il camorrista evaso dall’aula bunker di Salerno il 22 giugno scorso.
3 agosto: arrestati il presidente della Provincia di Ragusa, Giovanni Mauro di Forza Italia, e due suoi stretti collaboratori, Emanuele Vitale e Giovanni Buonomo, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, per tangenti che avrebbero intascato per la realizzazione di opere pubbliche. La stessa accusa per l’ingegnere palermitano Nicolino Burriesci, già in carcere dal 7 luglio per una vicenda di mafia e appalti nel trapanese. Altri ordini d’arresto sono stati emessi per cinque ingegneri accusati di corruzione.
4 agosto: arrestate su richiesta della DDA di Messina 19 persone, ritenute appartenenti alla cosca di Sebastiano Ferrara (ora collaboratore di giustizia)
Arrestato a Marbella (Spagna) l’ingegnere Francesco Martello, originario di Scilla (RC), considerato uno dei principali procacciatori d’affari per Cosa nostra e vicino a Bernardo Provenzano. E’ accusato di turbativa d’asta e corruzione.
5 agosto: Caltanissetta, condannati all’ergastolo per l’assassinio del giudice Antonio Saetta e del figlio Stefano, avvenuto il 25 settembre dell’88, Salvatore Riina e Francesco Madonia, come mandanti, e Pietro Ribisi ritenuto uno dei killer assieme a Michele Montagna e Nicola Brancato, nel frattempo uccisi dalla mafiaPer saperne di più sulla figura del giudice Saetta http://www.solfano.it/canicatti/antoninosaetta.html
Ucciso a Lecce a sassate un clandestino curdo da tre scafisti albanesi che pretendevano altro denaro per la traversata.
Catania, arrestati Vincenzo Santapaola, figlio maggiore del capomafia, e altri quattro ritenuti appartenenti alla cosca, Antonio Motta, Maurizio Zuccaro, Nicolò Maugeri e Guido Agosta, accusati dell’eliminazione per lupara bianca di Massimiliano Vinciguerra della cosca dei Mazzei. Secondo gli investigatori a Catania nei mesi scorsi ci sarebbe stata una guerra di mafia, con almeno sei morti, che avrebbe visto la cosca Santapaola contro la cosca dei Mazzei alleatasi alla cosca di Vito Vitale di Partinico (Pa) per togliere a Nitto Santapaola il predominio su Cosa nostra catanese.
6 agosto: sequestrati per disposizione del Tribunale di Agrigento beni per diversi miliardi a Carmelo Milioti di Favara, detenuto per turbativa d’asta e sospettato di avere favorito la latitanza di Giovanni Brusca.
7 agosto: Nairobi (Kenia) e Dar es Salaam (Tanzania), a pochi minuti l’una dall’altra due autobombe esplodono davanti alle ambasciate americane in Kenya e Tanzania. L’ordigno di Nairobi uccide 247 persone (fra cui 12 cittadini americani) e ne ferisce oltre 4000. 11 morti a Dar es Salaam e oltre 100 feriti, ma tra di loro non c’è alcun americano. Due settimane dopo gli Usa bombardano alcuni campi di addestramento in Afghanistan e una presunta fabbrica di armi chimiche in Sudan — che poi si rivelerà un’ordinaria fabbrica di medicinali. Bin Laden sopravvive agli attacchi ma viene accusato dagli Stati Uniti di aver organizzato gli attentati del 1998. Gli Usa ne chiedono l’estradizione ma i talebani rifiutanohttps://www.wikiwand.com/it/Attentati_alle_ambasciate_statunitensi_del_1998
Resi noti dal procuratore Pier Luigi Vigna alcuni dati raccolti dalla Direzione nazionale antimafia: gli arresti per associazione di tipo mafioso sono stati 6.649 tra il 1994 e il 1997 e 741 nel primo semestre del 1998, in cui sono stati compiuti 2.191 attentati esplosivi o incendiari (di cui 1.799 al Sud), molti dei quali contro nuove imprese e giovani imprenditori.
Confiscati dal Tribunale di Catania beni per complessivi sei miliardi di lire all’ex sindaco di Castel di Judica, Rosario Di Dio, arrestato con l’accusa di duplice omicidio e associazione mafiosa, e a Concetto Di Mauro, ritenuto affiliato alla cosca dei Puntina e uno dei maggiori usurai catanesi.
8 agosto:
9 agosto:
11 agosto: Cagliari, si uccide, con un colpo di pistola nel suo studio al Palazzo di Giustizia, il procuratore Luigi Lombardini, al termine di un interrogatorio da parte del procuratore Gian Carlo Caselli e di alcuni sostituti procuratori di Palermo. Lombardini, che assieme all’imprenditore Nicola Grauso e all’avvocato Antonio Piras era stato accusato di avere estorto alla famiglia di Silvia Melis un miliardo di lire, durante l’interrogatorio aveva negato ogni addebito. Il suicidio del magistrato suscita violente polemiche nel mondo politico e vengono chieste da parte del Polo le dimissioni del procuratore Caselli che invia i nastri dell’interrogatorio al Csm e il cui operato viene difeso dall’Ulivo. Successivamente l’operato della Procura di Palermo verrà ritenuto correttohttps://www.wikiwand.com/it/Luigi_LombardiniInchiesta di Famiglia Cristiana agosto – settembre 1998:https://www.stpauls.it/fc98/3498fc/3498fc24.htmhttps://www.stpauls.it/fc98/3498fc/3498fc26.htmhttps://www.stpauls.it/fc98/3498fc/3498fc28.htmhttps://www.stpauls.it/fc98/3498fc/3498fc30.htm
Sequestrato a Licio Gelli un deposito in una banca svizzera contenente circa sei miliardi di lire.
12 agosto: sequestrati beni per trenta miliardi riconducibili al capomafia palermitano Tommaso Spadaro, in carcere con una condanna a trent’anni di reclusione per associazione mafiosa, traffico di sigarette e di droga, e sospettato di aver continuato a gestire i suoi affari, alleandosi con la cosca del latitante Bernardo Provenzano.
13 agosto: arrestate dalla Dia di Torino, in collaborazione con la polizia spagnola, 14 persone accusate di traffico internazionale di droga. Tra loro il pregiudicato catanese Antonino Strano Stellario, ritenuto appartenente alla cosca di Salvatore Pillera.
14 agosto: nell’agenda del procuratore Luigi Lombardini sono stati trovati degli appunti relativi ad un riscatto di tre miliardi che sarebbe stato pagato per il rilascio di Miriam Furlanetto, sequestrata il 15 luglio del ’93 e rilasciata dopo 123 giorni. L’appunto dimostra che anche allora Lombardini si sarebbe occupato delle trattative per la liberazione e che la cifra pagata sarebbe stata superiore a quella dichiarata ufficialmente, che fu di un miliardo e 200 milioni. Nell’agenda ci sarebbero i nomi delle persone che avrebbero avuto il denaro, tra le quali non figura Lombardini. Dagli appunti emerge che Lombardini si sarebbe occupato anche delle indagini di altri quattro sequestri con l’utilizzazione di una specie di struttura parallela
https://archivio.unita.news/assets/main/1998/08/14/page_006.pdf
15 agosto: Amalfi, attentato dinamitardo contro la villa della famiglia Mazzitelli proprietaria dell’hotel Fuenti, simbolo della speculazione edilizia sulla costa e per il quale è stata disposta la demolizione. Nella villa c’era una ventina di persone, rimaste illese malgrado la notevole entità dei danni. Si pensa ad un’azione del racket delle estorsioni
Per saperne di più sull’Hotel Fuenti:https://www.linkiesta.it/2014/12/hotel-fuenti-il-primo-ecomostro-della-storia/
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/12/19/per-hotel-mostro-fuenti.html
17 agosto: l’ex ministro degli Interni Vincenzo Scotti rivela che durante il suo ministero vennero utilizzati fondi riservati dello Stato per pagare il riscatto dei sequestri del bambino Stefano De Megni, rapito il 4 ottobre 1990, e di Roberta Ghidini, rapita il 15 novembre del 1991.
18 agosto: in una lettera ai sacerdoti e ai fedeli della sua diocesi, il vescovo di Locri e Gerace (Reggio Calabria), Giancarlo Maria Bregantini, ex prete-operaio del Trentino, invita a non scegliere per padrini di battesimo e cresima persone affiliate alla ‘ndrangheta, usurai e massoni.
19 agosto:
20 agosto: Sant’Arcangelo (Potenza), arrestati Mario Lucio Giordano, fratello del cardinale di Napoli Michele Giordano, e a Rimini l’ex direttore dell’agenzia del Banco di Napoli di Sant’Arcangelo, Filippo Lemma. Sono accusati dalla Procura di Lagonegro, assieme ad altri complici, di usura, associazione a delinquere, estorsione e appropriazione indebita. Nell’ambito delle indagini nel febbraio scorso era stata disposta un’ispezione negli uffici delle Opere pie di Napoli, allo scopo di chiarire la provenienza di alcuni assegni tratti dal conto corrente delle Opere pie intestato al cardinale Giordano e versati sul conto di Lucio Giordano, ma era stato smentito un coinvolgimento del cardinale, che a Napoli è stato promotore di iniziative antiusura.
22 agosto: Napoli, perquisita dalla Finanza, per ordine della Procura di Lagonegro, la sede della Curia napoletana. Dai tabulati dei conti correnti (alcuni personali del cardinale, altri della Curia) è emerso che solo nel 1997 c’è stato un movimento di denaro di circa 10 miliardi di lire. Il cardinale Michele Giordano convoca giornalisti e fotografi perché assistano alla perquisizione e in una conferenza stampa afferma che gli assegni dovevano servire per ripianare dei debiti bancari del fratello, della cui innocenza dice di essere sicuro, e come compenso per lavori effettuati dai nipoti. Accusa inoltre la Procura di violazione del Concordato per aver ordinato la perquisizione e per aver disposto le intercettazioni sulla linea telefonica della Curia. L’iniziativa della Procura di Lagonegro suscita polemiche nel mondo politico. Solidarietà al cardinale viene espressa dal Vaticano, il cui portavoce dichiara che il modo in cui è stato gestito il caso «tocca problemi e aspetti delicati dei rapporti tra Stato e Chiesa» e dai vescovi che criticano la pubblicità data alla vicenda.
24 agosto: il magistrato Luigi Lombardini, quando era titolare di inchieste sui sequestri ma anche dopo essere passato alla Pretura, avrebbe utilizzato una rete parallela anti sequestri formata da carabinieri come il maggiore Vincenzo Rosati, poliziotti come l’ispettore Mario Uda, ma anche da pregiudicati, come Salvatore Cuccuru e Giuseppe Boi che il 24 aprile di quest’anno sono stati condannati rispettivamente a 30 e a 26 anni per il rapimento, avvenuto il 20 ottobre del 1990, dell’imprenditore Giovanni Murgia di Dolianova (Ca). Un altro collaboratore di Lombardini sarebbe stato Ignazio Perra, sospettato di usura (nella sua casa sono stati trovati pacchi di cambiali) e di essere stato coinvolto nel sequestro Murgia. Uno dei confidenti di Lombardini, Salvatore Carboni, in un’intervista dichiara che la rete del magistrato era formata da 60 persone. Carboni verrà arrestato il 12 settembre per favoreggiamento nei riguardi dell’anonimo autore delle lettere, trovate nello studio di Lombardini, con cui il magistrato veniva informato che la Procura di Palermo stava indagando su di lui.
Respinto dalla Corte Europea di Strasburgo il ricorso presentato da Bruno Contrada che aveva denunciato un «accanimento giudiziario» contro di lui da parte della Procura di Palermo.
Si suicida il vicequestore Antonio Sardo, dirigente della polizia amministrativa della Questura di Lucca, che era stato accusato da due collaboratori di giustizia, implicati in faccende di riciclaggio e traffico di droga, di avere coperto la loro latitanza con la complicità di altri colleghi della squadra mobile di Massa, in cambio di regali e denaro. Dal 1994 si sono suicidati quattro poliziotti (uno di loro ha ucciso anche i due figli), Ivanoe Scandurra figlio dell’ex questore di Lucca che era stato trasferito contro la sua volontà a Pistoia, e un commerciante. Cinque giorni prima del suicidio di Sardo erano stati arrestati altri due agenti della Questura di Luccahttps://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/1998/08/25/LAT01.html
26 agosto: confermate da un imprenditore di Sant’Arcangelo (Pz) le accuse di usura contro Lucio Giordano e Filippo Lemma. L’imprenditore ha anche parlato di un viaggio in Calabria compiuto da un usurato in compagnia di un costruttore calabrese condannato per traffico di droga. Le dichiarazioni dell’imprenditore confermerebbero i sospetti che ci sia stato riciclaggio del denaro della ‘ndrangheta: secondo quanto hanno dichiarato Leonardo Tatalo e Antonio Stipo, (il commerciante e l’assicuratore che per primi hanno denunciato alla Procura di Lagonegro (Pz) gli affari del Banco di Napoli di Sant’Arcangelo) Lemma avrebbe proposto ai suoi “clienti privati” di “acquistare” denaro proveniente dalla Calabria, pagando cento e ottenendo centocinquanta. In una conferenza stampa indetta nei locali della Curia di Napoli,presente il figlio di Lucio Giordano intestatario di un assegno dello zio, il legale del cardinale preannunzia una denuncia contro i magistrati “per irregolarità compiute durante l’acquisizione delle prove e nel corso degli interrogatori”. Visita di solidarietà al cardinale Giordano di alcuni vescovi campani. Tra gli assenti il vescovo di Caserta, Raffaele Nogaro, e quello di Acerra, Antonio Riboldi.
27 agosto: convocato l’Ambasciatore italiano presso la Santa Sede a cui l’arcivescovo Jean-Louis Tauran ha indicato verbalmente i punti del Concordato che, secondo il Vaticano, sono stati violati nell’inchiesta in cui è coinvolto il cardinale Michele Giordano. Nella nota verbale Tauran non è entrato nel merito delle accuse di usura.
29 agosto: minacciati i magistrati della Procura di Lagonegro e Filippo D’Agostino, il giornalista della radio privata Basilicata Radio Due di Sant’Arcangelo (Potenza) che per mesi aveva denunciato il giro di usura in cui è implicato Lucio Giordano e la complicità di alcune banche. Tra i funzionari di banca indagati il vice direttore della filiale di Potenza del Banco di Napoli, Maria Albano, e due dipendenti. Si indaga anche sull’ex Cassa rurale di Aliano (Matera), presieduta dal sacerdote don Pierino Delenge e fallita qualche anno fa, nella quale aveva un proprio conto corrente la Glf-Giordano Lucio Finanziaria.
1° settembre: minacciati di morte Leonardo Tatalo e Antonio Stipo, i primi a parlare degli incontri tra il cardinale Michele Giordano e Filippo Lemma e di un probabile riciclaggio di denaro della ‘ndrangheta.
Reggio Calabria, arrestati l’avvocato Giorgio De Stefano, noto penalista cugino dei fratelli De Stefano (potenti capi della ‘ndrangheta reggina assassinati dalla cosca rivale guidata dal loro ex alleato Nino Imerti), e l’ex vice presidente della Provincia, Giuseppe Aquila di Forza Italia, nell’ambito dell’operazione denominata Olimpia 4 che ha portato all’emissione di 41 provvedimenti contro presunti appartenenti alle cosche di Reggio Calabria.
2 settembre: consegnata dall’ambasciatore italiano presso la Santa Sede una nota del Governo italiano in cui si afferma che nella vicenda giudiziaria in cui è coinvolto il cardinale Michele Giordano non c’è stata violazione del Concordato
Gela (Caltanisetta), ferito lievemente con un colpo di pistola il presidente e proprietario della locale squadra di calcio, Fabrizio Lisciandra
Brandico (Brescia), uccisi a colpi di pistola l’ex presidente dell’Azienda municipalizzata igiene urbana di Taranto, Alessio Magistro, e, a poca distanza, il suo avvocato, Stefano Punzi, anch’egli di Taranto, che è stato trovato semi carbonizzato nella sua auto. Magistro nel 1993 era stato arrestato con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell’Amministrazione comunale. Il delitto è legato a faccende di usura e di racket legato al riciclaggio dei rifiuti.
3 settembre: interrogato dai magistrati di Lagonegro (Pz) Francesco Cavallari, l’ex presidente delle Case di cura riunite di Bari, già arrestato nel 1994 per associazione mafiosa. Cavallari avrebbe detto di avere ricevuto un’offerta di finanziamenti per le sue cliniche dall’avvocato Aldo Palumbo (ora deceduto) che amministrava le Opere Pie della Curia di Napoli e che avrebbe gestito ingenti somme di denaro tramite lo Ior.
4 settembre: liberata a Locri (Reggio Calabria), dopo 266 giorni di sequestro, Alessandra Sgarella. Con la sua liberazione non ci sono più rapiti in mano ai sequestratori. I parenti affermano di non aver pagato nessun riscatto. Verrà rivelato, tra le polemiche nel mondo politico e in quello giudiziario, che la liberazione della Sgarella è stata frutto di trattative tra il sostituto di Milano Alberto Nobili, titolare dell’inchiesta, e alcuni ‘ndranghetisti detenuti. Da più parti si richiede la revisione della legge sul blocco dei beni dei familiari dei sequestrati.
Ricevuto dal Papa a Castel Gandolfo il cardinale di Napoli Michele Giordano.
6 settembre: accolto dal Tribunale della Libertà di Potenza il ricorso contro l’ordine di carcerazione di Lucio Giordano e Filippo Lemma.
7 settembre: Palermo, il finanziere Alberto Rapisarda denuncia Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri per i associazione per delinquere, calunnia, subornazione di testi e diffamazione a mezzo stampa.
8 settembre: Campo Calabro (Reggio Calabria), attentato all’impianto di calcestruzzo dell’imprenditore Vito Locicero. Quattro mesi prima si era ribellato al racket.
Secondo la Procura di Firenze, che indaga sulla mafia cinese nella zona, la giovane Chen Panfeng, trovata morta ad Empoli il 7 giugno scorso, sarebbe stata uccisa perché non avrebbe pagato 10 milioni di lire per l’ingresso in Italia di un connazionale clandestino e forse perché aveva collaborato con gli inquirenti.
9 settembre:
10 settembre: Cannes, arrestato l’ex capo della P2 Licio Gelli, latitante da quasi cinque mesi per sottrarsi all’arresto dopo una sentenza divenuta esecutiva. E’ in compagnia del figlio Raffaello e di Gabriela Vasile. Viene ricoverato sotto sorveglianza in ospedale. Nei giorni successivi verranno trovati nella sua villa ad Arezzo lingotti d’oro nascosti nelle fioriere.
Napoli, arrestata Assunta Cecere, considerata elemento di spicco del clan camorristico Sarno e ricercata dal febbraio del1997 per associazione camorristica, concorso in omicidio, traffico di droga e detenzione di armi.
12 settembre: Casarsa della Delizia (Pordenone), una telefonata anonima fa rinvenire una busta marchiata con il simbolo della stella cerchiata e la sigla NTA e contenente copia del testo diffuso l’8 luglio 1998, nonché un volantino ed una pallottola. Il volantino riportava, sotto al consueto frontespizio dei nuclei, la sigla Brigata Sergio Spazzali – Pino. Per gli inquirenti il documento era redatto con «toni intimidatori diretti ed immediati e le espressioni insolitamente pesanti»
Arrestate 38 persone accusate di far parte di un’organizzazione di usurai operanti nelle provincie di Agrigento e Caltanissetta e autrice, tra l’altro, di truffe ai danni di società del Nord Italia, Spagna, Francia e Germania. Tra gli arrestati un avvocato, un funzionario di banca e dirigenti di una società assicurativa romana.
San Luca (Reggio Calabria), arrestato Giuseppe Mammoliti, latitante dal 1987: deve scontare 27 anni per il sequestro dell’ingegnere Carlo De Feo, rapito nel 1983 e rilasciato dopo un anno dietro il pagamento di un riscatto plurimiliardario
Palermo, confiscati beni per 15 miliardi all’imprenditore Cesare Carmelo Lupo, già in carcere per associazione mafiosa, riciclaggio dei denari dei fratelli Graviano, estorsione e traffico di droga.
14 settembre: Platì (Reggio Calabria), aggredita da un centinaio di persone una pattuglia di agenti che ad un posto di blocco aveva fermato una persona per un controllo. L’uomo è fuggito e gli agenti, dopo aver sparato alcuni colpi in aria, sono stati costretti a rifugiarsi in caserma.
15 settembre: Palermo, termina con la cattura la latitanza di Mariano Tullio Troja, detto Mario, capo mandamento della borgata di San Lorenzo e membro della cupola. Si trovava in una casa unifamiliare alla periferia della città, di proprietà di una coppia di coniugi incensurati, arrestati per favoreggiamento. Nel dicembre del 1995 gli erano stati confiscati beni per circa 7 miliardi. Secondo gli investigatori il nuovo capomafia del rione San Lorenzo sarebbe il latitante Salvatore Lo Piccolo, uno dei destinatari degli ordini di custodia emessi nel luglio scorso, al termine di una inchiesta su una ventina di omicidi nella guerra di mafia degli anni ottanta.
16 settembre: Roma, i partiti della maggioranza presentano un progetto di riforma della giustizia. Tra le proposte: misure anti corruzione, funzioni distinte per pubblico ministero e giudice, istituzione di una Commissione per la riforma del codice penale. Il punto sulla depenalizzazione dei reati minori lascia fuori, per mancanza d’intesa, le norme sui pentiti e quelle sulla depenalizzazione dei reati di finanziamento illecito ai partiti e di consumo di droghe leggere. La proposta viene valutata negativamente dal Polo e ritenuta insufficiente da alcune componenti dell’Ulivo e negli ambienti giudiziari.
Incendiata a Porto Empedocle (Ag) l’auto di Giuseppe Scozzari, deputato della Rete e componente del Consiglio di presidenza della Commissione parlamentare antimafia.
Sequestrati, su disposizione del Gip di Perugia, beni per un valore di circa un miliardo, all’ex giudice Orazio Savia, accusato di corruzione in atti giudiziari.
17 settembre: Palermo, al processo, denominato Couscous, contro 45 presunti mafiosi della cosca del quartiere Noce accusati di estorsione, 23 commercianti dichiarano in aula di avere avuto richieste ma pochi ammettono di avere pagato. Un’altra trentina di esercenti ha preferito ricevere un avviso di garanzia per favoreggiamento piuttosto che ammettere il taglieggiamento. Solo successivamente alcuni di essi decideranno di testimoniare.
Caltanissetta, arrestato il latitante Giuseppe D’Asta, ritenuto il nuovo capomafia della provincia
18 settembre:
19 settembre: condannati all’ergastolo, dalla Corte d’Assise di Roma, Pippo Calò, Totò Riina, Raffaele Ganci, Vincenzo Buccafusca e Giovanni Di Giacomo per due omicidi avvenuti nella capitale nel 1981 nell’ambito della guerra di mafia tra corleonesi e le altre famiglie
Arrestato, dopo le sue ritrattazioni e la revoca del programma di protezione, Vincenzo Scarantino che dovrà scontare la condanna, diventata definitiva, a 14 anni di reclusione riportata nel processo per la strage di Capaci.
22 settembre: Catania. arrestato Alfio Laudani, figlio del capomafia Sebastiano, per aver continuato a dirigere la cosca pur essendo stato colpito da un ictus, malattia per la quale gli era stata sospesa la pena definitiva all’ergastolo. Nella stessa operazione, denominata Fico d’India 4 – Tornado, sono stati arrestati altri 50 presunti affiliati alla cosca, accusati di omicidi ed estorsioni. Altri 58 provvedimenti sono stati notificati a persone già detenute. Ancora latitanti 6 persone, tra cui Concetta Scalisi, ritenuta capo cosca della zona di Adrano
Dalla documentazione contabile della Fininvest sequestrata alla fine di luglio, la Dia ha scoperto che le holding della società non sono 22 ma 44. Le altre 22 erano registrate sotto la voce «settore di attività: parruccheria».
24 settembre:
28 settembre: Palermo, si apre il processo per le infiltrazioni mafiose al Cantiere navale, nato dalle dichiarazioni dell’operaio Gioacchino Basile. Imputati 25 presunti appartenenti alla cosca dei Galatolo e Fontana. Chiesta da Basile la costituzione di parte civile. Hanno chiesto di costituirsi parte civile anche la Fincantieri e la CGIL. Il pm si oppone alla costituzione della Fincantieri, che aveva licenziato Basile a causa delle sue denunce e che per anni aveva escluso la presenza della mafia nel Cantiere, e della Cgil, che aveva espulso Basile accusandolo di voler costituire un sindacato autonomo, ma in effetti perché alcuni dirigenti erano stati accusati da lui di essere collusi con i mafiosi o di aver taciuto perché intimiditi. La Fincantieri replica di essere stata danneggiata dalla presenza della mafia e la CGIL sostiene di avere fatto autocritica, riconoscendo di avere sbagliato nei confronti di Basile, che nel frattempo è ritornato nel sindacato e ha avuto l’incarico di condurre una ricerca sui rapporti tra imprese e mafia.
29 settembre: Castellammare del Golfo (Trapani), il comune ritira la richiesta di costituzione di parte civile nel processo Omega contro 84 presunti mafiosi del trapanese e del palermitano. Il ritiro è stato attribuito dal sindaco di Forza Italia alla mancanza di fondi.
Palermo, durante il processo contro il racket delle estorsioni nel quartiere Brancaccio, l’imprenditore Innocenzo Lo Sicco, dalle cui denunce è nata l’inchiesta, ripete in aula le sue accuse contro gli uomini della cosca dei Graviano che dalla metà degli anni ottanta lo hanno sottoposto a continue richieste e minacce.
Chiesto dalla Procura di Palermo il rinvio a giudizio per padre Mario Frittitta, con l’accusa di favoreggiamento aggravato nei confronti di Pietro Aglieri e del suo fiancheggiatore Gioacchino Corso. Frittitta, che aveva frequentato Aglieri durante la latitanza celebrando la messa nel suo rifugio, ha ammesso soltanto di aver taciuto agli inquirenti l’identità di Corso ma respinge l’accusa di aver favorito Aglieri. Nella stessa ordinanza è stato richiesto il rinvio a giudizio per altre 9 persone, tra cui lo stesso Gioacchino Corso, il fratello Giampaolo e il padre Luigi accusati di associazione mafiosa. A Frittitta e agli altri imputati è stato concesso il rito abbreviato.
Concluso a Milano il processo d’appello per 33 imputati accusati di avere gestito il racket dell’immigrazione clandestina tra Milano, Varese e Prato. Condanne a 550 anni di carcere, 230 in più rispetto al processo di primo grado, perché la Corte ha ipotizzato anche il reato di associazione mafiosa.
30 settembre: arresti domiciliari, perché «non può inquinare le prove», per il presidente della Provincia di Ragusa, Giovanni Mauro di Forza Italia, in carcere dal 3 agosto con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione
Palermo, firmata da 79 commercianti palermitani una petizione in cui si chiede la scarcerazione di Giovanni Corallo, un presunto mafioso accusato di estorsione, definito «persona perbene» dai firmatari.
Il ministro della Giustizia ha chiesto al Csm, nel luglio scorso, un’azione disciplinare nei riguardi del sostituto procuratore di Milano, Piercamillo Davigo, che, in un’intervista rilasciata al giornale di Washington America Oggi, aveva dichiarato che Silvio Berlusconi, il 21 novembre del 1994, giorno in cui gli era stato notificato l’avviso di garanzia durante la Conferenza internazionale sulla criminalità, era già stato condannato per falso in bilancio. Berlusconi a quella data non aveva subito alcuna condanna. L’agosto scorso il ministro era ricorso alle Sezioni unite della Cassazione per appellarsi contro il proscioglimento, da parte del Csm, del sostituto procuratore di Milano Francesco Greco che, durante un convegno nel maggio del ’97, aveva criticato la modifica dell’articolo 513 del codice di procedura penale. Analogo ricorso è stato fatto contro il proscioglimento del pm di Milano Paolo Ielo, per cui era stata richiesta azione disciplinare per alcune affermazioni fatte durante la requisitoria del processo Enimont.
1° ottobre: interrogatorio di Mario Poggiolini, ex direttore generale del Servizio Sanitario Nazionale. Racconta al magistrato il meccanismo perverso che regolava il mercato dei farmaci. Compensi astronomici e regali di preziosi per favorire alcune industrie farmaceutiche.
Il presidente Scalfaro critica la Camera che ha respinto l’arresto dell’ex ministro della Sanità De Lorenzo e afferma che scioglierà le Camere dopo il completamento della riforma elettorale.
Catania, sentenza per il processo Ariete contro la cosca Pulvirenti – Santapaola. Inflitti 36 ergastoli e 70 anni di carcere a 41 imputati. Tra i condannati all’ergastolo: Girolamo Rannesi, genero del collaboratore Giuseppe Grazioso e nipote di Giuseppe Pulvirenti; Aldo Ercolano, nipote di Nitto Santapaola; Salvatore e Nino Pulvirenti, figli dell’ex capomafia; Marcello D’Agata e Pino Puglisi.
Palermo, minacciato e ustionato con una sigaretta un bambino da due presunti pedofili contro cui aveva testimoniato in aula. Il fratello diciottenne afferma che il bambino si sbaglia e che non si tratta di ustioni ma di macchie prodotte da «allergia all’acqua sporca».
2 ottobre: Napoli, autobomba nel rione Sanità: ferite 13 persone, di cui 4 gravemente. L’attentato era rivolto contro uomini del clan Misso – Pirozzi che abitualmente frequentano una sala giochi davanti a cui era stata posteggiata l’auto e che sono in guerra con il clan Vastarella – Tolomelli. Tra i feriti il gestore del locale, indicato come esponente di primo piano del clan.
Palermo, la procura di si appella contro la sentenza che ha assolto il presidente della Provincia Francesco Musotto, dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.
Resi noti i dati sulle operazioni antidroga in Sicilia nel 1997 e nei primi sette mesi del 1998: operazioni effettuate 1.112 nel 1997, 977 nel 1998; persone denunciate 2.139 nel 1997, 1.791 nel 1998; stupefacenti sequestrati (in chilogrammi) 1.417 nel 1997, 976 nel 1998.
3 ottobre: rivolta a Mosca, manifestanti sostenitori del Congresso si uniscono alle milizie armate e ai deputati che si sono rifugiati nel Parlamento. Il presidente Ieltsin proclama lo stato di emergenza e destituisce Rutskoi. Dopo una battaglia di diverse ore Rutskoi e il presidente del Parlamento Ruslan Khasbulatov sono arrestati. Secondo dati ufficiali, nella rivolta sono morte 145 persone.
Napoli, attentato a colpi di bazooka contro la villa dell’incensurato Vincenzo Lago, fratello di Pietro, attualmente libero e considerato il capo camorra della zona di Pianura. Un ruolo importante all’interno del clan è riconosciuto anche ai fratelli Giorgio, Carmine e Mario.
5 ottobre: Perugia, durante il processo per l’omicidio di Mino Pecorelli, Giulio Andreotti dichiara di non aver conosciuto personalmente il giornalista e di non aver mai saputo che Franco Evangelisti finanziasse la rivista OP. Invita inoltre la Corte ad informarsi sullo stipendio dei collaboratori di giustizia «per capire meglio quanto è accaduto», e afferma: «nessuno può darmi la responsabilità della morte di questo poveretto e lo stesso di problemi di mafia». Il giorno successivo dichiarerà che il prefetto Parisi, che si era detto disposto a testimoniare in suo favore, gli aveva riferito che ai collaboratori che lo accusavano venivano triplicati gli emolumenti.
Palermo, si apre il processo all’ex senatore di An Filiberto Scavone, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e bancarotta fraudolenta. Secondo alcuni collaboratori di giustizia, Scavone sarebbe stato vicino a Leoluca Bagarella, a Pino Greco Scarpuzzedda e a Tullio Cannella.
Napoli, il Mattino pubblica un appello di Salvatore Savarese, fratello di Mario affiliato al clan Misso e vittima designata dell’attentato del 2 ottobre nel rione Sanità. Salvatore Savarese, che ha già scontato vent’anni di carcere, invita a deporre le armi e giura che non ci sarà vendetta.
6 ottobre:
7 ottobre: Roma, secondo quanto diffuso dal ministero dell’Interno sono 14 dall’inizio dell’anno i Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose: 5 in provincia di Caserta, 4 nel napoletano, 2 in provincia di Reggio Calabria e 3 nel palermitano
Emessi per ordine della Dda di Catania 34 ordini di custodia (di cui 26 eseguiti) per presunti componenti della cosca di Salvatore Cappello, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, traffico di droga, estorsioni e omicidi. Secondo gli inquirenti il capomafia Salvatore Cappello avrebbe continuato a dirigere dal carcere la sua cosca, malgrado sia al regime del 41 bis, attraverso i suoi familiari e in particolare la sua convivente.
Napoli, una segnalazione anonima fa trovare davanti al Palazzo di Giustizia uno scooter imbottito di tritolo.
8 ottobre: Brescia, il generale dei carabinieri Francesco Delfino è condannato a tre anni e quattro mesi per truffa aggravata e non per concussione. Con quella imputazione era stato arrestato, nell’ambito dell’inchiesta sul sequestro dell’imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantini.
Caccamo (Palermo), ucciso con diversi colpi di pistola il sindacalista della Uil ed ex consigliere provinciale Domenico Geraci. Sarebbe stato il candidato a sindaco per l’Ulivo nelle prossime elezioni comunali. Ai suoi funerali, celebrati dal cardinale di Palermo, Salvatore De Giorgi, parteciperanno numerosi suoi concittadini. Polemiche perché nel manifesto della giunta comunale, firmato dal sindaco Nicasio Di Cola, di Forza Italia, non figura la parola mafia.
9 ottobre: Roma, cade il governo Prodi, che per un solo voto non ottiene la fiducia alla Camera. Il 22 si insedia il nuovo governo di centrosinistra guidato da Massimo D’Alemahttps://archivio.unita.news/assets/main/1998/10/10/page_008.pdf
10 ottobre: Milano, acccolta dal Pm Francesco Greco, titolare dell’inchiesta sui fondi neri dell’Eni, la richiesta di patteggiamento avanzata dai manager dell’Ente accusati di avere intascato la maggior parte dei 600 miliardi scomparsi. La condizione posta dal Pm è che gli imputati, entro il 27 ottobre, ritirino dalle banche estere il denaro per riconsegnarlo allo Stato italiano
Acireale (Catania), il collaboratore di giustizia Gaetano Vinciguerra rivela che nel 1995 la mafia catanese aveva progettato di uccidere Claudio Fava e che l’esecuzione era stata sospesa per non mettere in ulteriore difficoltà gli affiliati della cosca Santapaola sotto processo. Esecutore doveva essere lo stesso Vinciguerra, le cui dichiarazioni hanno portato all’arresto di 12 persone.
11 ottobre: Bologna, il Gip proscioglie tutti i pubblici amministratori e gli uomini politici – tra cui il segretario della federazione bolognese dei Ds, Alessandro Ramazza, il vice presidente del Parlamento europeo, Renzo Imbeni e l’onorevole diessino Mauro Zani – accusati di abuso d’ufficio nell’inchiesta su Agripolis, la società pubblico-privata nata nel 1982 per la gestione dell’impianto di compostaggio dei rifiuti di Ozzano dell’Emilia. Rimane in piedi solo un procedimento per falso in atto pubblico per tre imputati
12 ottobre: Italia e Stati Uniti hanno chiesto l’estradizione per traffico internazionale di droga e armi di Vito Roberto Palazzolo, originario di Terrasini (Pa) e ricchissimo cittadino sudafricano. Palazzolo godrebbe della protezione di Pik Botha, ex ministro degli Esteri nei governi dell’apartheid dal ’74 al ’94, e avrebbe amicizie anche dentro l’African National Congress, il partito di Nelson Mandela. Palazzolo, diventato un grossissimo imprenditore è accusato di traffico di diamanti e avorio, di estorsione e sfruttamento della prostituzione e ricatterebbe Botha minacciandolo di diffondere fotografie che ritraggono l’ex ministro assieme ad una donna nera.
Messina, rinviati a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sulla Sitel, la ditta che ha gestito la farmacia del Policlinico, Guglielmo Stagno D’Alcontres ex rettore dell’Università, Dino Cuzzocrea titolare della Sitel, Concetta Paone direttrice della farmacia, Fausto Consolo direttore della clinica medica ed altre 5 persone.
Si dimette dalla presidenza dell’Associazione nazionale magistrati Elena Paciotti, eletta nel dicembre del 1996 con l’accordo di reggere l’Associazione per un anno.
13 ottobre: arrestate in provincia di Napoli 17 persone presunte affiliate alla camorra e accusate di traffico e spaccio di droga. Tra loro: il boss Vincenzo Scotti, un ex agente di polizia indicato come guardaspalle del latitante Felice Napolitano, un militare della Guardia di Finanza, due guardie giurate e un vigile urbano del comune di Nola.
Milano, arrestato Giovanni Terzi, consigliere comunale di Forza Italia, accusato di avere preso 250 milioni di tangenti nel 1991 quando era assessore all’urbanistica nel comune di Bresso.
Reggio Calabria, bruciata l’auto del capo della Squadra Mobile di Palermo Guido Marino, originario di quella città
Costanza (Romania), assassinato il giornalista Stefan Itoafa, presidente della Lega dei diritti umani. Itoafa, decapitato con un colpo di scimitarra, aveva denunciato traffici di armi e merci di contrabbando dal porto di Costanza in cui sarebbe implicata la mafia locale con la connivenza di uomini politici.
Catania, secondo il collaboratore di giustizia Gaetano Vinciguerra, negli ultimi anni la mafia catanese sarebbe in crisi finanziaria a causa dei numerosi sequestri di beni. Nel 1997 sono stati sequestrati beni per 433 miliardi; nel 1996 gli indiziati di mafia sono stati 8.000; quest’anno i carabinieri hanno arrestato 1.180 persone per mafia a Catania e provincia; 8.266 i denunciati a piede libero.
Chiesta dal senatore dell’Ulivo Luigi Lombardi Satriani, autore di una relazione sulla lotta alla camorra, un’indagine della Commissione antimafia sul sostituto procuratore di Napoli Arcibaldo Miller e sui suoi rapporti con la famiglia Sorrentino, legata ad organizzazioni camorristiche.
14 ottobre: approvata la legge sulla custodia cautelare e l’avviso di procedimento (nuova denominazione dell’ avviso di garanzia).
Barcellona, arrestato il latitante Diego Burzotta, originario di Marsala (Trapani). Deve scontare una pena a nove anni per associazione mafiosa, ma contro di lui nel 1994 era stato spiccato mandato di cattura con l’accusa di aver commesso tredici omicidi e di aver partecipato al tentato omicidio del commissario Rino Germanà.
15 ottobre: processo Andreotti, il senatore inizia a rendere delle dichiarazioni spontanee, che si protrarranno per diverse udienze, con cui intende ricostruire i 50 anni della sua attività politica. Tra l’altro dichiara: «Ci vuole molta inesperta fantasia per sostenere che l’appoggio di Lima mi avrebbe tolto dal ghetto laziale. Quando conobbi Lima ero stato per sette anni sottosegretario alla presidenza del Consiglio e per altri tredici ministro. La mia origine politica è stata da sempre individuata in Alcide De Gasperi»
Nuoro, arrestati l’avvocato penalista Carlo Maria Mannoni e l’imprenditore di Orune (Nu), Francesco Biagio Zizi, accusati di riciclaggio del denaro del sequestro Soffiantini. In Svizzera, dove è stata recuperata metà del riscatto, è arrestato un imprenditore elvetico
Palermo, trovato un arsenale di armi e centinaia di milioni della cosca del rione San Lorenzo diretta da Salvatore Lo Piccolo.
Napoli, aggrediti da un gruppo di abitanti del rione Caivano alcuni agenti che stavano arrestando degli spacciatori.
16 ottobre: con un aereo militare è ricondotto in Italia, e sbarca all’aeroporto di Roma – Ciampino, l’ex capo della P2 Licio Gelli, proveniente dal carcere di Nizza. Egli stesso non si è opposto all’estradizione chiesta dalle autorità italiane e viene tradotto al carcere romano di Regina Coeli. Gelli si era sottratto all’arresto fuggendo dall’Italia nell’aprile del 1998.
Roma, assolto in Cassazione, «perché il fatto non sussiste», Paolo Berlusconi, già condannato a due anni per aver pagato tangenti per l’acquisto di immobili della Cariplo da parte dell’Edilnord.
Palermo, condannato a quattro anni, per concorso esterno in associazione mafiosa, l’ex assessore della provinciale Liborio Polizzi, accusato da alcuni collaboratori di giustizia di essere vicino a mafiosi a cui avrebbe anche offerto i locali della sua impresa per incontri segreti.
Palermo, emessi ordini di custodia per Leoluca Bagarella, Vittorio Mangano, come mandanti, e Gaspare e Giuseppe Bellino come esecutori dell’assassinio di Giovan Battista Romano, ucciso nel 1995 perché sospettato di essere un confidente
Minacciata di morte Angela Pietroiusti, magistrato della Procura di Siracusa e Pm nel processo “Ducezio” a 44 imputati, tra cui il capomafia di Noto Antonino Trigila, detto “Pinnintula”, e quello di Lentini, Nello Nardo. Il procuratore capo Roberto Campisi decide, «per motivi di sicurezza», di revocarle la delega per questo processo e per tutti quelli in cui ci siano coinvolti esponenti delle cosche siracusane. La dottoressa Pietroiusti nel dirsi amareggiata per la decisione, afferma: «Ciò che più mi ha colpito è di apparire agli occhi dei mafiosi come una timorosa che fugge di fronte alle proprie responsabilità».
17 ottobre: confermate in appello le condanne, per oltre 200 anni complessivi, a 22 componenti della cosca palermitana dei Madonia, accusati di estorsione. La condanna più alta, 27 anni, a Salvino Madonia. Il padre Francesco ha avuto 22 anni e il fratello Nino 20
Eletto presidente dell’Associazione magistrati Mario Almerighi, che si dimetterà due giorni dopo in seguito alle proteste di diversi esponenti politici e di suoi colleghi, per un’intervista, al Corriere della Sera, in cui esprime valutazioni sui possibili ministro della Giustizia nel nuovo governo
18 ottobre: arrestato l’ex dittatore cileno Augusto Pinochet (Valparaiso, 25 novembre 1915 – Santiago del Cile, 10 dicembre 2006)
https://archivio.unita.news/assets/main/1998/10/18/page_008.pdf
https://archivio.unita.news/assets/main/1998/10/18/page_003.pdf
www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2019/09/11/il-ricordo-dell11-settembre-in-cile.-il-golpe-pinochet_d783134a-c592-4472-aa50-64addf37ad31.html
https://www.amnesty.it/cile-di-augusto-pinochet-fatti-e-cifre/
https://left.it/2018/09/12/con-allende-la-democrazia-era-malata-lo-schiaffo-presidenziale-al-cile-a-45-anni-dal-golpe-di-pinochet/
19 ottobre: Milano, il Gip Italo Ghitti respinge la richiesta di archiviazione per il sen. Marcello Stefanini (Pds) e dispone altre indagini.
Il Presidente della Repubblica affida l’incarico di formare il nuovo governo a Massimo D’Alema.
Caracas, arrestate 5 persone appartenenti alla cosca dei Caruana-Cuntrera, tra cui l’italiano Giacomo Di Mauro Graziano, originario di Cava dei Tirreni, e sequestrati beni per 15 miliardi di bolivar (quasi 50 miliardi di lire), fra cui 400.000 ettari di terreno che stavano per essere venduti ad una società canadese per lo sfruttamento di miniere di oro e diamanti.
20 ottobre: Catania, arrestato l’imprenditore milanese Giulio Romagnoli, titolare della Costruzioni generali CGP, l’impresa che si era aggiudicata l’appalto per la costruzione del secondo lotto del Nuovo Ospedale Garibaldi. E’ accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, turbativa d’asta, falsità e corruzione, perché l’appalto sarebbe stato truccato con la mediazione della cosca di Nitto Santapaola. Per gli stessi reati è stato arrestato il manager Mario Seminara, uomo di fiducia di Romagnoli
Palermo, il processo per concorso esterno in associazione mafiosa all’avv. Franco Marasà accusato da molti pentiti di essere vicino a Cosa Nostra.
Monopoli (Bari), durante un’affollata assemblea svolta nello stabilimento della Ceramica delle Puglie, azienda attualmente in crisi e che occupa 313 operai (500 con l’indotto), il capo del personale rivela che alcuni operai hanno ricevuto la proposta da contrabbandieri di sigarette di partecipare ai loro traffici. Un operaio, che chiede l’anonimato, dice: «Nessuno andrà a fare il contrabbandiere, anche se devi portare a casa il pane»
21 ottobre:
22 ottobre: avvertimento mafioso contro il sostituto procuratore di Siracusa Stefano Ancillotto che dovrà sostenere la pubblica accusa nel processo “Ducezio”, contro 44 componenti le cosche di Noto e di Lentini, in sostituzione di Angela Pietroiusti più volte minacciata di morte
Milano, emesso un avviso di garanzia per Paolo Berlusconi, accusato di falso in bilancio, appropriazione indebita e truffa aggravata nei riguardi della regione Lombardia e dell’Amsa, la municipalizzata milanese per la nettezza urbana. Si tratterebbe di un’appropriazione di circa settanta miliardi in cui è implicata la Simec, l’azienda, di cui è comproprietario Paolo Berlusconi, che ha gestito dal 1991 al 1996 l’unica discarica di Milano a Cerro Maggiore. Nei giorni scorsi sono stati messi sotto sequestro depositi bancari e titoli per venti miliardi, intestati a Paolo Berlusconi, a suoi congiunti e a dipendenti della Edilnord
23 ottobre: Roma, la Camera vota la fiducia al Governo presieduto da Massimo D’Alemawww.senato.it/leg/13/BGT/Schede/Governi/0024_M.htmIl presidente della Repubblica Scalfaro replica duramente alle critiche del Polo delle Libertàhttps://www.repubblica.it/online/fatti/polemi/polemi/polemi.html?ref=search
Conflitto arabo-israeliano: il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il Presidente palestinese Yasser Arafat raggiungono l’accordo sul programma Terra in cambio di pace
24 ottobre: Palermo, emessi 51 ordini di custodia (di cui 40 per persone già detenute) per venti omicidi avvenuti durante la guerra di mafia dei primi anni ottanta. Tra gli omicidi di cui si parla nell’ordinanza quelli avvenuti il 30 novembre del 1982, giorno in cui furono uccisi dai corleonesi, tra Palermo e Trapani, il capomafia Saro Riccobono e quattro guardia spalla e altre nove persone
Palermo, condannate 10 persone accusate di avere fatto parte di un’organizzazione che ha messo a segno, tra il 1988 e il 1994, alcune rapine ad agenzie bancarie e postali che hanno fruttato decine di miliardi, in gran parte finiti nelle casse della cosca del rione Brancaccio facente capo ai fratelli Graviano. Le condanne più alte ai capimafia Salvatore e Francesco Giuliano, condannati rispettivamente a 28 e 20 anni.
25 ottobre: Pagani (Salerno), minacciato di morte il sacerdote Roberto Tortora, per le sue iniziative e denunce contro la camorra.
Grozny, capitale della Cecenia, ucciso in un attentato il capo della squadra speciale della polizia contro i sequestri di persona, generale Shadid Barghishev.
26 ottobre:
27 ottobre: Palermo, condannati all’ergastolo 16 persone per gli omicidi del commissario di polizia Beppe Montana, avvenuto il 28 luglio 1985, del vice questore Ninni Cassarà e dell’agente Roberto Antiochia, avvenuti il 6 agosto 1985. Tra loro Giuseppe Lucchese, Nino Madonia, Salvatore Biondino, Giuseppe e Vincenzo Galatolo, Domenico Gangi, accusati di essere gli esecutori, e Pippo Calò, Nenè Geraci, Giuseppe Farinella, Raffaele Gangi accusati di essere i mandanti.
Palermo, condannato il costruttore Giovanni Ienna per associazione mafiosa a sette anni di reclusione e alla confisca dei beni. Confermata dalla Cassazione la condanna a sei anni per associazione mafiosa al costruttore Vincenzo Piazza che era stato arrestato con Ienna nel luglio del 1994. A Piazza era stato confiscato in primo grado un patrimonio da duemila miliardi.
28 ottobre: Sciopero generale di 4 ore contro la legge Finanziaria.
Approvata la riforma dell’immunità parlamentare.
Catania, ridotta da 14 a 8 anni in appello la condanna per associazione mafiosa a Maria Filippa Messina, moglie del capomafia di Calatabiano, Antonino Cinturino. Confermata la condanna a 17 anni per Cinturino
Palermo, condannato all’ergastolo, Salvino Madonia per l’omicidio dell’agente di polizia Natale Mondo, ucciso nel gennaio del 1988.
29 ottobre: il governo chiede la fiducia sul decreto legge che modifica la minimum tax.
Inchiesta sui fondi riservati dei servizi segreti: arrestato a Roma l’ex direttore del Sisde Riccardo Malpica. L’ ex direttore amministrativo del Sisde Maurizio Broccoletti, chiama in causa i ministri dell’Interno degli ultimi 10 anni.
Al processo a Giulio Andreotti che si svolge a Palermo il senatore, continuando la sua autodifesa, nega ancora una volta di avere conosciuto gli esattori Salvo e giudica «panzane» le dichiarazioni di Francesco Di Carlo e Francesco Marino Mannoia su un suo incontro con Stefano Bontate dopo l’omicidio di Piersanti Mattarella. Riguardo alle dichiarazioni di Balduccio Di Maggio su un incontro con Totò Riina in casa di Ignazio Salvo, dice: «Dovrei essere un pazzo per andare con la mia faccia conosciuta ad incontrare un latitante in casa di una persona agli arresti domiciliari» e sostiene che, nel giorno e nelle ore in cui i pm pongono quell’incontro, ha rilasciato un’intervista ad Alberto Sensini della Nazione, ha risposto per iscritto alle domande del giornalista Giuseppe Testa della Sicilia e ha studiato alcune carte in preparazione dell’assemblea dell’Onu programmata per il giorno successivo. Inoltre afferma che Di Maggio lo avrebbe accusato «con l’incoraggiamento» di qualche Mister X «per aumentare la sua forza contrattuale e per ottenere dallo Stato privilegi ed aiuti».
Palermo, udienza preliminare con il rito abbreviato a per padre Mario Frittitta, accusato di avere favorito Pietro Aglieri: condannati a due anni e quattro mesi padre Frittitta; sei anni ad Ino Corso, tre sl fratello Gianpaolo e quattro al loro padre Luigi.
Arrestate a Mazzarino (Cl) 8 persone affiliate alla cosca dei Sanfilippo, accusate di associazione mafiosa finalizzata a rapine, furti e traffico di stupefacenti. Tra loro Salvatrice D’Alessandro considerata l’organizzatrice delle rapine.
30 ottobre: ordine di cattura per Carlo De Benedetti per concorso in corruzione per una tangente da dieci miliardi pagata a funzionari dello Stato. Irreperibile, De Benedetti si costituirà il 2 novembre a Roma e traferito a Regina Coeli dove è interrogato dal pm Mario Cordova e dal Gip Iannino. Concessi gli arresti domiciliari.
31 ottobre: Palermo: processo contro 25 presunti appartenenti alla cosca dei Galatolo e Fontana, nato dalle dichiarazioni dell’operaio Gioacchino Basile sulle infiltrazioni mafiose al Cantiere navale di Palermo: la Corte respinge la richiesta di costituzione di parte civile di Basile, sotto protezione per le minacce ricevute, e della Cgil e ammette la Fincantieri.
2 novembre: Roma, depositata la sentenza della Corte costituzionale sulla legge di modifica dell’articolo 513 del codice di procedura penale riguardante le dichiarazioni dei testimoni imputati di reato connesso. Secondo la riforma approvata nel luglio del 1997, non potevano essere utilizzate le dichiarazioni che non fossero ripetute durante il dibattimento, a meno che non ci fosse l’accordo delle due parti. La Consulta ora sancisce che basterà l’iniziativa di una parte soltanto, solitamente il pm, per fare acquisire nel fascicolo del processo le dichiarazioni che però dovranno essere sottoposte al contraddittorio tra accusa e difesa. La sentenza riceve consensi nell’ambito della magistratura ma critiche da esponenti politici. Gli avvocati penalisti decidono una settimana di sciopero e una manifestazione a Roma il 13 novembre, iniziative che verranno duramente criticate dal Presidente Scalfaro suscitando aspre reazioni da parte del Polo
Pachino (Siracusa), intimidazione contro la consigliera comunale di Rifondazione Comunista Giuseppina Ignaccolo. La polizia ritiene che il messaggio possa essere collegato all’attività della Ignaccolo nell’associazione antiracket del paese.
Depositata agli atti del processo All Iberian, contro l’ex giudice Renato Squillante, Cesare Previti e Silvio Berlusconi, la documentazione riguardante il denaro (17 miliardi) depositato nei conti cifrati svizzeri All Iberian e Polifemo. Secondo quanto dichiarato da un cambista di Lugano, il denaro in contanti sarebbe stato trasportato da spalloni in pacchi da 490 milioni alla volta.
3 novembre: bocciata alla Camera la proposta di costituzione di una Commissione d’inchiesta sul fenomeno della corruzione.
Palermo, ridotta in appello la condanna contro alcuni mafiosi accusati di traffico d’armi tra la Sicilia e la Jugoslavia: da 21 a 12 anni a Giovanni Brusca di cui i giudici hanno valutato positivamente il contributo nel dibattimento. Condannato a quattro anni Giuseppe Maniscalco che era stato assolto in primo grado ma che successivamente aveva collaborato autoaccusandosi e facendo trovare un arsenale di armi a San Giuseppe Jato.
4 novembre:
5 novembre: Palermo, chiesto dalla Procura il rinvio a giudizio per Raffaele Ganci, Nino Madonia, Antonio Rotolo, Pietro Salerno, Giuseppe Lucchese, Vincenzo Galatolo e i collaboratori Calogero Ganci e Francesco Paolo Anzelmo, accusati di essere i killer del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso assieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente Domenico Russo. Secondo i collaboratori di giustizia, che scagionano i mafiosi catanesi, ad uccidere Dalla Chiesa furono soltanto killer palermitani scelti in modo da rappresentare le famiglie mafiose della città.
Arrestato a Rabat, in Marocco, il latitante palermitano Salvatore Graziano, presunto capomafia della cosca del quartiere San Lorenzo, accusato di associazione mafiosa, omicidi ed estorsioni.
Chiesto da Silvio Berlusconi al sostituto procuratore di Milano Pier Camillo Davigo un risarcimento di 5 miliardi per «l’inaudita gravità dell’aggressione al suo onore, alla sua immagine e alla sua reputazione» che avrebbe subito a causa dell’intervista rilasciata dal magistrato ad America Oggi, già oggetto di una richiesta di procedimento disciplinare da parte dell’ex ministro Giovanni Maria Flick. Davigo nell’intervista aveva dichiarato che Silvio Berlusconi, il 21 novembre del 1994, giorno in cui gli era stato notificato l’avviso di garanzia durante la Conferenza internazionale sulla criminalità, era già stato condannato per falso in bilancio, mentre Berlusconi a quella data non aveva subito alcuna condanna.
6 novembre: Palermo, trovati al Cantiere navale dei volantini, firmati «l’amici», contenenti intimidazioni e minacce nei riguardi di Gioacchino Basile, dell’operaio in pensione Sebastiano Saiola e dell’impiegato Gaspare Miraglia.
Arrestate a Palermo 10 persone appartenenti ad un’organizzazione di trafficanti di eroina , di cui alcune vicine a Cosa nostra. Uno di loro, Michele Vitale, è un paraplegico utilizzato come corriere perché ritenuto insospettabile. Nei suoi spostamenti Vitale era accompagnato da una ragazza, Antonella Milione, anch’essa arrestata.
Prato, liberati dalla polizia un uomo e una donna che erano stati rapiti in Turchia, secondo gli inquirenti, dalla mafia cinese che aveva chiesto un riscatto alle famiglie. Arrestati 4 emissari della banda. In Italia sarebbero presenti tre famiglie della Triade cinese, a Milano, Roma e Firenze, con succursali in Versilia, a Prato ed Empoli. Le attività principali sono il traffico dei clandestini, il gioco d’azzardo, le estorsioni e il riciclaggio del denaro proveniente dal traffico di droga.
7 novembre: Favara (Agrigento), danneggiato il palcoscenico del teatro per impedire un dibattito sulla mafia, con la partecipazione del procuratore di Palermo Gian Carlo Caselli, organizzato dal magistrato Laura Vaccaro assieme ai giovani universitari e a gruppi giovanili cattolici. Il dibattito, a cui ha partecipato anche il sostituto di Palermo Franca Maria Imbergamo, si è tenuto ugualmente nel salone di un’Opera Pia.
Siracusa, trovata sul pianerottolo dello studio legale del presidente dell’Antimafia regionale Fabio Granata una borsa contenente una piccola bomba artigianale.
Palermo, chiesto il rinvio a giudizio per il tenente dei carabinieri Carmelo Canale, stretto collaboratore di Paolo Borsellino, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione. Le indagini su Canale erano iniziate dopo che alcuni collaboratori avevano parlato di lui come una delle “talpe” di Cosa nostra all’interno dell’Arma dei carabinieri. A queste dichiarazioni Canale aveva risposto ipotizzando un complotto per screditare lui e suo cognato, il maresciallo Antonino Lombardo, suicidatasi dopo le accuse fatte contro di lui, durante una trasmissione televisiva, dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando e dal sindaco di Terrasini Manlio Mele. Chiesto il rinvio a giudizio, con la stessa accusa, anche per il primario del Pronto soccorso di Marsala Giuseppe Pandolfo e, con l’accusa di associazione mafiosa, per il collaboratore di giustizia Vincenzo Sinacori e per un presunto mafioso di Salemi, Gaspare Casciolo. Pandolfo, Sinacori e Casciolo sarebbero stati gli intermediari tra Canale e le cosche di Marsala e Salemi.
8 novembre: Borgetto (Palermo, assassinato) Vito Giambrone, indiziato mafioso e ritenuto legato alla cosca del capomafia di Partinico, Vito Vitale. Un fratello dell’ucciso, Giuseppe, è stato arrestato assieme a Vitale lo scorso aprile. Secondo gli inquirenti l’omicidio potrebbe essere stato ordinato dal mafioso Filippo Anania (che è stato arrestato due settimane fa per degli omicidi di mafia) ex alleato di Nenè Geraci, il vecchio capomafia di Partinico eliminato da Vitale.
Caccamo (Palermo), oltre tremila persone partecipano alla manifestazione in ricordo dall’assassinio del sindacalista della Uil ed ex consigliere provinciale Mico Geraci, a cui è stata intitolata la sede della Uil del paese.
9 novembre: depositata la sentenza di condanna per Silvio Berlusconi nel processo All Iberian per i finanziamenti occulti al Psi.
Milano, arrestato l’urbanista Roberto Almagioni, consulente del gruppo dei Ds alla Regione Lombardia, con l’accusa di avere preso 50 milioni per la lottizzazione dell’area ex Iso Rivolta a Bresso, per la quale il 15 ottobre era stato arrestato l’assessore di Forza Italia Giovanni Terzi.
10 novembre: arrestate nelle province di Palermo, Caltanissetta, Messina e Catania 39 persone ritenute legate a Bernardo Provenzano e alle cosche alleate. L’operazione, denominata “Grande Oriente”, conclude un’inchiesta nata nel 1995 dalle dichiarazioni di un confidente dei carabinieri, Luigi Ilardo, cugino di Giuseppe “Piddu” Madonia, ucciso il 10 maggio del 1996 un’ora dopo un incontro a Catania con l’ufficiale del Ros Michele Riccio.
11 novembre: chiesta dal ministro della Giustizia Oliviero Di Liberto l’approvazione in seconda lettura alla Camera della legge che abolisce l’ergastolo, già approvata al Senato.
12 novembre: chiesto dal pm veneziano Carlo Nordio il rinvio a giudizio per 98 dirigenti del Pci-Pds e delle Coop accusati a vario titolo di corruzione, falso in bilancio, bancarotta e sottrazione di fondi pubblici. Nordio ha chiesto l’archiviazione per Achille Occhetto, Massimo D’Alema e Bettino Craxi non avendo trovato prove per concludere che, come segretari di partito, non potevano non essere a conoscenza dei finanziamenti illeciti.
Napoli, arrestate 40 persone tra cui esponenti della camorra, della ‘ndrangheta, della banda della Magliana, titolari di esercizi commerciali, intermediari d’affari, un funzionario di banca, un ispettore di polizia e un ex maresciallo dei carabinieri. Le accuse vanno dal traffico e spaccio di droga all’associazione per delinquere finalizzata alla contraffazione di banconote, certificati di deposito e titoli di credito
13 novembre: reso noto il contenuto di una lettera di Salvatore Grigoli, killer di padre Pino Puglisi, con cui chiede «perdono a Palermo per i suoi errori».
16 novembre:
17 novembre: Palermo, emessi ordini di custodia cautelare per Bernardo Provenzano, Totò Riina, Pippo Calò, Francesco Madonia, Giuseppe Farinella, Bernardo Brusca, Antonino Geraci, Michele Greco e Matteo Motisi ritenuti responsabili dell’omicidio di Mario Francese, il giornalista del Giornale di Sicilia ucciso il 26 gennaio 1979. Secondo la Procura l’omicidio venne deciso dai corleonesi perché il giornalista era ritenuto troppo pericoloso per le sue inchieste, specialmente quella che riguardava la costruzione della diga Garcia e l’omicidio del colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo, ucciso assieme al suo amico Filippo Costa il 20 agosto 1977.
Palma di Montechiaro (Agrigento), ucciso con nove colpi di pistola l’agente penitenziario Antonio Condello. Di recente aveva prestato servizio nel padiglione del carcere di Agrigento in cui sono rinchiusi mafiosi sottoposti al regime del 41 bis
Reggio Calabria, gambizzato il medico Carlo Colella della direzione nazionale dei Socialisti democratici italiani.
18 novembre: Parigi, il leader dell’estrema destra francese Jean-Marie Le Pen è condannato a un anno di interdizione da cariche pubbliche per aver insultato una militante socialista.
19 novembre: trovati imbrattati con della vernice nera alcuni mosaici della villa romana del Casale a Piazza Armerina (Enna).
E’ il terzo atto vandalico dopo quelli del settembre 1995 e del maggio 1998. Una delle ipotesi è che sia una vendetta delle organizzazioni criminali interessate al commercio di reperti archeologici. Contemporaneamente c’è stato anche un tentativo di incendio nella casa di campagna del caposervizio della vigilanza del parco archeologico e sono stati tagliati cinquanta alberi da frutto.
Palermo, indirizzate al Procuratore Gian Carlo Caselli e al capo della Squadra mobile Guido Marino. In una c’era una “richiesta d’aiuto” contro i sindacati: «Fate presto, siamo in pericolo, vittime dei sindacati e della Fincantieri»; nell’altra un elenco di nomi di sindacalisti e dirigenti dello stabilimento indicati come «collusi».
Emessi a Palermo 4 ordini di custodia, in seguito alle accuse di estorsione fatte da alcuni imprenditori e commercianti, per Vito e Carlo Biondino, fratelli del mafioso Salvatore arrestato assieme a Totò Riina, Giuseppe Lo Verde e Carmelo Biondo ritenuti appartenenti alla cosca del rione San Lorenzo e già in carcere perché coinvolte in un’operazione antiracket del luglio scorso.
Palermo, presentata una petizione, accompagnata da 427 firme, perché venga tolta la zona rimozione in una strada dove abitano il Pm Vittorio Teresi e il componente del Csm ed ex Pm Gioacchino Natoli. Il divieto di sosta viene definito «una calamità» per le attività dei negozi e di una palestra della zona. Successivamente i firmatari dichiareranno di aver voluto evidenziare il problema pur nel rispetto per il lavoro svolto dai due magistrati.
20 novembre: Catania, emessi dal Gip di con l’accusa di traffico di droga, estorsioni, omicidio e tentato omicidio, 19 ordini di custodia (12 per persone già detenute) per presunti appartenenti alla cosca dei “cursoti” operante a Milano e, secondo gli inquirenti, ancora diretta da Jimmi Miano malgrado sia in carcere in regime di 41 bis.
Santo Domingo, arrestato il latitante Vincenzo Lubrano ritenuto il mandante dell’omicidio, avvenuto nel 1983, di Francesco Imposimato, sindacalista e fratello dell’ex magistrato Ferdinando a quell’epoca impegnato nelle indagini sulla banda della Magliana.
Palermo, trovati allentati i bulloni di una ruota dell’auto dei vigili urbani che scortavano Gioacchino Basile, il quale si dice sicuro che si tratti di una «manomissione» ai suoi danni.
Uccisa a San Pietroburgo, con diversi colpi di mitra, la deputata liberale Galina Starovojtova, molto vicina a Eltsin e mai sospettata di corruzione. Il suo assistente Ruslan Linkov è stato gravemente ferito. Si pensa ad una matrice prettamente politica, anche se non viene esclusa la responsabilità della criminalità organizzata, notevolmente cresciuta nella città negli ultimi anni. La deputata aveva chiesto la concessione dell’asilo politico per il leader del PKK (Partito comunista curdo) Abdullah Ocalan, che il 14 novembre era stato arrestato al suo ingresso in Italia.
21 novembre: arrestate dal Gico della Guardia di Finanza, su richiesta della Dda di Roma, 6 persone in un’operazione, denominata “Omnia”, contro un’organizzazione operante tra Roma e la Lombardia, composta da elementi legati alla banda della Magliana e alla ‘ndrangheta calabrese. Altre 40 sono state denunciate
La Cassazione conferma la sentenza della Corte d’assise di Caltanissetta, emessa il 16 luglio del 1994, a conclusione del processo contro 37 imputati accusati a vario titolo di 17 omicidi e 21 tentati omicidi a Gela (Cl) e in altri paesi del nisseno e del ragusano tra la fine degli anni ottanta e i primi dei novanta. Tra i condannati all’ergastolo i capimafia di Gela, Carmelo Rapisarda, Emanuele Antonuccio, Aurelio Cavallo, Orazio Paolello e Carmelo Dominante di Vittoria.
Arrestato a Palermo, con l’accusa di concorso in associazione mafiosa e riciclaggio del denaro della mafia, il costruttore Pietro Lo Sicco, zio dell’imprenditore Innocenzo Lo Sicco, ora sotto protezione per avere denunciato i suoi estortori. A Pietro Lo Sicco sono stati sequestrati beni per 200 miliardi.
Recuperati in una banca di Chiasso altri 2 miliardi del sequestro Soffiantini che erano stati versati il 12 agosto e sarebbero dovuti pervenire in Australia a Giovanni Farina. Lo stesso giorno era stata depositata al Credit Suisse di Lugano un’altra parte del riscatto, anche questa recuperata, dall’avvocato Antonio Mannironi e da Biagio Zizi che sono stati arrestati per riciclaggio.
22 novembre: ucciso a Bogotà l’agente statunitense della Dea (Drug Enforcement Adiministration) Frank Arnold Moreno
23 novembre: arrestato il questore di Milano, Francesco Forleo, accusato di omicidio e falso per l’uccisione del contrabbandiere Vito Ferrarese avvenuta durante un’operazione di polizia nel giugno del 1995, quando Forleo era questore a Brindisi. Ad accusare Forleo, che è stato il fondatore del sindacato di polizia Siulp e deputato per due legislature come indipendente nelle liste del Pci e del Pds, è Giorgio Oliva all’epoca capo della squadra catturandi. L’inchiesta sull’omicidio è stata riaperta quando, nel marzo scorso, su richiesta della Dda di Lecce sono state arrestate una trentina di persone con l’accusa di associazione a delinquere, al termine di un’indagine che ha visto coinvolti diversi poliziotti.
Raffadali (Agrigento), uccisi con diversi colpi di fucile Salvatore Tuttolomondo, titolare di un’autoscuola e coinvolto qualche anno fa in un’inchiesta su tangenti per la concessione di patenti, e il suo amico Giovanni Alaimo.
Rinviato a giudizio dal Gip di Perugia il banchiere Pier Francesco Pacini Battaglia, accusato di corruzione nell’ambito di uno dei tronconi dell’inchiesta “Tangentopoli due”.
24 novembre: Catania,si apre il processo Ficodindia a 117 imputati accusati di appartenere alla cosca dei Laudani e, a vario titolo, di venti omicidi, quattro tentati omicidi, rapine ed estorsioni e dell’attentato dinamitardo alla caserma dei carabinieri di Gravina avvenuto il 17 settembre del 1993.
Siracusa, inizia il processo “Piazza pulita” a 99 presunti affiliati al clan Dominante di Vittoria (Ragusa).
25 novembre:
26 novembre: si apre a Caltanissetta un nuovo processo per l’omicidio del Consigliere Istruttore di Palermo Rocco Chinnici, ucciso con un’autobomba il 29 luglio 1983 assieme al maresciallo Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta e il portiere dello stabile Stefano Li Sacchi. Imputati tutti i componenti della cupola mafiosa, oltre a Giovanni Brusca e i collaboratori di giustizia Francesco Paolo Anzelmo, Calogero Ganci e Giovan Battista Ferrante.
27 novembre: annullata dalla Cassazione per un vizio di forma, con rinvio alla Corte d’appello, la sentenza di condanna nel processo per le tangenti pagate dall’Enimont, per Bettino Craxi, accusato di avere preso sette miliardi e condannato a quattro anni, e Claudio Martelli, accusato di avere preso 500 milioni. La loro posizione era stata stralciata, mentre per gli altri imputati la sentenza è diventata definitiva.
Arrestate tra le province di Trapani e Palermo 21 persone accusate di fare parte della cosca dei Messina Denaro.
Sequestrati a Giovanni Brusca beni immobili e terreni edificabili per circa 30 miliardi. I beni erano intestati ad una decina di prestanomi, ora sotto inchiesta per favoreggiamento e riciclaggio.
Chiesto dalla Procura di Palermo il rinvio a giudizio per associazione mafiosa per il deputato di Forza Italia Gaspare Giudice e per altre 19 persone, ritenute vicine alla cosca di Caccamo e accusate a vario titolo di associazione mafiosa, riciclaggio, estorsione, traffico di droga e turbativa d’asta. Tra loro il presunto capomafia Giuseppe Panzeca, il medico Giorgio Ciaccio, Rosalia Stanfa moglie del capomafia latitante Nino Giuffrè, e Carlo Greco vice del boss Pietro Aglieri.
28 novembre: Roma, arrestate 7 persone accusate di essere i referenti italiani della cosca Caruana – Cuntrera e di avere favorito la fuga e la latitanza di Pasquale Cuntrera. T
Arrestate a Bari 12 persone accusate di far parte dei clan Laraspata, Montani e Cardinale. Tra loro 5 donne.
Canicattì (Agrigento) dove sono state inviate lettere contenenti un proiettile al deputato della Rete Giuseppe Scozzari, al sindaco Antonio Scrimali, all’ex presidente del Consorzio idrico Marco Notarstefano e al direttore amministrativo della Usl di Agrigento Aldo Manganaro. Nei giorni precedenti era stata incendiata l’auto dell’assessore regionale Vincenzo Lo Giudice e inviate lettere di minacce ad altri uomini politici e al cronista del Giornale di Sicilia, Pino Barbara.
Palermo, condannate 10 persone accusate di avere abusato di una cinquantina di minori del quartiere Albergheria. L’inchiesta era nata due anni fa dalle denunce dei sacerdoti e dei volontari del Centro sociale Santa Chiara. Condannati a vent’anni gli anziani Giuseppe Mercurio e Salvatore Maniscotti ritenuti responsabili delle violenze, a dieci la figlia di Maniscotti, Rosalia, e il marito Gaetano La Vecchia accusati di avere ceduto i propri figli, a diciotto anni Leonardo Runfolo accusato di avere filmato i rapporti sessuali e avere venduto le cassette, a diciotto e dodici anni Rosario e Giovanni Firemi anche loro accusati di avere fatto da operatori. I sacerdoti di Santa Chiara indicono una veglia di preghiera che viene disertata dagli abitanti del quartiere.
30 novembre: trovato morto nelle campagne di Castelvetrano (Trapani), il latitante Francesco Messina Denaro, di cui l’autopsia rivelerà la morte naturale. L’anziano capomafia era malato da tempo
1 dicembre: arrestato su richiesta della Procura di Napoli il vicequestore Gennaro D’Amico, attualmente dirigente della Digos di Campobasso, accusato di avere depistato alcune indagini per favorire il clan Vollaro quando dirigeva il commissariato di San Giorgio a Cremano tra il 1992 e il 1994 (https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/12/02/il-capo-della-digos-alleato-della-camorra.html)
Roma, condannato a tre anni Giovanni Brusca per aver calunniato il magistrato Libertino Alberto Russo, giudice a latere nel processo d’appello del primo maxiprocesso. Brusca, deponendo il 30 luglio del 1997 al processo a Giulio Andreotti, aveva fatto alcuni nomi di magistrati che sarebbero stati collusi, tra cui quello di Russo.
Arrestati tra la Sicilia e il Nord Italia 10 presunti appartenenti alla Stidda, tutti originari di Campobello di Licata (Agrigento).
3 dicembre: Messina, si apre il processo Mare nostrum a 286 imputati di associazione mafiosa e di 45 omicidi, 7 agguati, 32 estorsioni, 5 attentati e 2 rapine. Tra gli imputati 17 collaboratori di giustizia. Hanno chiesto di costituirsi parte civile alcuni comuni del Messinese, il Ministero dell’Interno e le associazioni antiracket di Brolo, Capo d’Orlando, Patti e Sant’Agata di Militello.
Palermo, emessi 14 ordini di custodia (12 per persone già detenute, tra cui Benedetto e Giuseppe Graviano, Gaspare Spatuzza, Antonino Mangano, Francesco Giuliano e Cosimo Lo Nigro) a conclusione di un’inchiesta nata dalle dichiarazioni del collaboratore Salvatore Grigoli su 10 omicidi, commessi tra il 1987 e il 1993, di cui è stato uno dei killer
Sciacca (Agrigento), ucciso il proprietario terriero Giuseppe Bono. Nel 1993 era stato accusato da un collaboratore di giustizia di fare parte della mafia di Sciacca, ma era stato prosciolto nell’udienza preliminare.
4 dicembre: Palermo, sequestrati beni per 12 miliardi a Giuseppe Guastella, uomo di fiducia di Leoluca Bagarella e ritenuto affiliato alla cosca del rione San Lorenzo, arrestato il 24 maggio scorso con l’accusa di essere l’autore di alcuni omicidi avvenuti nel ’95. I suoi beni sarebbero frutto delle estorsioni e del traffico di droga.
5 dicembre: Bologna, uccisi due giovani extracomunitari, Soel Rana del Bangladesh e Ataur Rahaman pakistano, dal pregiudicato calabrese Giuseppe Calabrò, evaso dagli arresti domiciliari dal maggio scorso. Calabrò, arrestato dopo un conflitto a fuoco con la polizia, avrebbe voluto così vendicare lo stupro subito dalla sua ragazza un paio di anni prima ad opera di un immigrato.
6 dicembre: arrestati a Catania, con l’accusa di traffico di reperti archeologici, i professori universitari Giacomo Manganaro e Salvo Di Bella e gli imprenditori Morando Moretti e Alfio Attanasio; a Rimini l’antiquario Gianfranco Casolari e ad Enna il possidente Vincenzo Cammarata (la cui moglie è direttrice del carcere cittadino). Sono stati sequestrati reperti per decine di miliardi, la maggior parte in casa di Cammarata e Manganaro che hanno dichiarato che si tratta di materiale inventariato dalla Soprintendenza. In effetti soltanto una parte del materiale era stata inventariata alcuni anni fa. Cammarata è accusato anche di concorso in associazione mafiosa perché, secondo il pm, sarebbe in collegamento con la mafia ennese, responsabile del traffico italiano ed estero di reperti archeologici provenienti dalla provincia di Enna. Manganaro e Cammarata sono coinvolti nella vendita clandestina della phiale, una coppa d’oro ellenistica, finemente cesellata, che era stata rinvenuta a Caltavuturo (Palermo) e che, dopo essere stata esportata illegalmente in Svizzera, era stata acquistata da un collezionista americano che l’aveva rivenduta al Metropolitan Museum di New York. Essendo stata accertata l’illegittimità dell’esportazione, da anni la phiale è chiusa nel caveau della dogana di Manhattan. A novembre un giudice federale ha dato ragione all’Italia che ne rivendica la proprietà.
7 dicembre: in una intervista al quotidiano La Repubblica, l’imprenditore Giovanni Salatiello (di origine sarda ma cresciuto a Palermo dove ha diretto per anni la Keller spa, un’azienda, ora in crisi, per la produzione di materiale ferroviario, e deputato tra l’83 e l’87 come indipendente nelle liste del Pci) rivela che, quando nell’83 decise di impiantare uno stabilimento in Sardegna, altri imprenditori gli consigliarono di mettersi in contatto con il magistrato Luigi Lombardini per cautelarsi dal rischio di essere rapito. Salatiello incontrò Lombardini a cui pagò alcune somme di denaro che dovevano servire per un’organizzazione di informatori e per mediare con i potenziali sequestratori. Lombardini non gli assicurò la certezza di non essere rapito, ma Salatiello non ebbe mai fastidi. Secondo l’imprenditore le forze dell’ordine e i magistrati sapevano e «chiudevano un occhio». Alla domanda se non avesse mai pensato che in quel modo si scendeva a patti con l’Anonima sequestri, Salatiello risponde: «Ma cosa vuole che importi ad un imprenditore, l’importante è non essere sequestrato. E poi un’organizzazione così costava venti volte meno che la guerra all’Anonima». Nei primi anni ’80 a Palermo Salatiello aveva denunciato una richiesta di estorsione, ricevendo la solidarietà dei lavoratori della Keller.
Concluso a Catania, con 5 ergastoli e 385 anni di reclusione per 42 imputati, il processo contro 53 presunti appartenenti alla cosca Santapaola – Ercolano, nato dalle operazioni denominate Dafne, Ciclope e Galatea. Tra i condannati all’ergastolo il capomafia Sebastiano Sciuto.
Sequestrati beni a Giuseppe e Antonio Piromalli (il primo latitante e il secondo detenuto), indicati come capi dell’omonimo clan.
Arrestato all’aeroporto di Toronto il latitante Antonino Erasmo Troia, originario di Capaci (Pa), accusato di associazione mafiosa e degli omicidi degli imprenditori di Cerda (Pa) Giuseppe e Salvatore Sceusa scomparsi il 19 giugno 1991.
8 dicembre:
9 dicembre: arrestate in provincia di Matera 49 persone (un’altra è latitante), con l’accusa di far parte di un’organizzazione di tipo mafioso capeggiata dal pregiudicato Pierdonato Zito (detenuto dal 1995). Secondo gli inquirenti l’organizzazione aveva progettato l’uccisione dell’avvocato Emilio Nicola Buccico, presidente del Consiglio nazionale forense, e dell’ex pm Vincenzo Autera e il sequestro di una figlia di Autera. Tra gli arrestati due avvocati di Matera e due carabinieri
10 dicembre: Palermo, rinviate a giudizio 12 persone accusate dell’assassinio di Emanuele Piazza, collaboratore dei servizi segreti, scomparso nel marzo del 1990. Tra gli imputati, ritenuti appartenenti alla cosca del rione San Lorenzo, il collaboratore Francesco Onorato che ha ammesso di averlo attirato in una trappola e di averlo strozzato per ordine di Salvatore Biondino
Napoli, indagato per associazione camorristica, truffa aggravata e frode fiscale l’ingegnere Corrado Ferlaino, presidente del Napoli, accusato da alcuni collaboratori di giustizia di aver pagato il clan camorristico di Casal di Principe per conservare un appalto.
11 dicembre: Venezia, conclusa l’inchiesta sulla caduta nel novembre 1973 dell’aereo del Sid (Servizio Informazioni Difesa) Argo 16 in dotazione alla “stay-behind” Gladio che provocò la morte dei quattro membri dell’equipaggio e ritenuta causata da un sabotaggio compiuto dal Mossad (il servizio segreto israeliano). Sono rinviati a giudizio nove persone: Zvi Zamir, capo del Mossad israeliano all’epoca del sabotaggio, accusato di concorso in strage; gli ex ufficiali e funzionari del Sid Gianadelio Maletti, Giuseppe Castaldo, Giorgio Genovesi, Ambrogio Viviani, Gerardo Capotorto, Antonio Viezzer e Giorgio Lehmann, accusati di soppressione di atti concernenti la sicurezza dello Stato e di favoreggiamento; Silvano Russomanno, già appartenente al Sigsi (Servizio Informazioni Generali e Sicurezza Interna) del ministero dell’Interno, imputato di soppressione di atti. Disposta inoltre la competenza del Tribunale dei ministri a giudicare la posizione di Giulio Andreotti, ex ministro della Difesa, anch’egli accusato di soppressione di atti.
Palermo, concluso il processo per le irregolarità nella gestione del Consorzio per il mercato agroalimentare di Catania. Assolti l’ex ministro Salvo Andò, «per non aver commesso il fatto» e l’ex assessore regionale alla Cooperazione Turi Lombardo per prescrizione del reato. Condannati a due anni Turi Leanza ex assessore regionale alla Cooperazione, Luigi Mazzei ex vicepresidente del Consorzio, Elio Rossitto consulente dell’ex presidente della Regione Rino Nicolosi, Domenico Cavallaro ex membro del consiglio di amministrazione. Il processo era nato dalle indagini per l’omicidio del funzionario dell’assessorato alla Cooperazione Giovanni Bonsignore, ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1990
Reggio Calabria, arrestato con l’accusa di concorso in associazione mafiosa Leo Pangallo, consigliere comunale di per i socialdemocratici.
12 dicembre: diventa definitivo l’ergastolo inflitto dalla Corte d’assise di Caltanissetta a Bernardo Provenzano per la strage di Capaci, essendo scaduti i termini entro i quali l’imputato avrebbe potuto presentare ricorso. Altri 23 mafiosi condannati all’ergastolo sono ricorsi in appello. Provenzano era rappresentato da un difensore d’ufficio perché il suo legale di fiducia, Salvatore Traina, da qualche tempo non segue più udienze fuori Palermo perché i familiari di Provenzano hanno dichiarato di non essere più in grado di pagare le spese processuali.
Catania, termina con 20 ergastoli e 244 anni di reclusione a 22 imputati, il processo “Ariete 2” a 49 presunti affiliati alla cosca di Giuseppe Pulvirenti. Sette gli assolti. Tra i condannati all’ergastolo Antonino Pulvirenti, figlio del capomafia adesso collaboratore di giustizia, accusato di otto omicidi. Condannati a due e tre anni i componenti l’equipe medica che aveva curato un affiliato alla cosca ferito dopo un conflitto a fuoco.
Chiesta dalla Procura di Palermo l’archiviazione dell’indagine sulla “pista interna” alla comunità Saman per l’omicidio di Mauro Rostagno. La richiesta riguarda Francesco Cardella, Chicca Roveri e Monica Serra, accusati di favoreggiamento, e i presunti killer Giuseppe Cammisa, Massimo Oldrini, Giuseppe Rallo e Giacomo Bonanno, operatori della comunità.
Arrestato l’imprenditore Giuseppe Sensale, indicato da alcuni collaboratori come appartenente alla famiglia mafiosa di Capaci (Pa) e accusato dal collaboratore Francesco Onorato di essere uno dei responsabili dell’uccisione dell’imprenditore Vincenzo D’Agostino, scomparso nel marzo del ’91.
Torino, condannati a 22 anni di carcere i giovani Piero Iavarone, Andrea Demartis, Paolo Trevisan e Fabio Montrucchio ritenuti responsabili dell’uccisione per annegamento nel Po dell’immigrato marocchino Abdellah Doumi, avvenuta il 19 luglio dell’anno scorso.
14 dicembre:
14 – 15 dicembre: Clinton, primo presidente americano a visitare la Palestina, presenzia insieme ad Arafat all’incontro dei delegati del Consiglio Nazionale Palestinese che deve, secondo gli Accordi di Wye, abrogare la clausola dello statuto palestinese che prevede la distruzione di Israele. Il voto, per alzata di mano, non è unanime ma a grandissima maggioranza.
Pur con questo risultato storico, il successivo incontro di Clinton e Arafat con Netanyahu, al check-point Erez di Gaza, si conclude con un fallimento per l’intransigente posizione di Netanyahu che ripete la parola gergale nakush, per dire niente compromessi con i palestinesi fino a che Arafat non garantisce ampiamente le seguenti condizioni: fine dell’incitamento alla violenza, confisca delle armi illegali, rinuncia ad ogni minaccia di dichiarare unilateralmente l’indipendenza
15 dicembre: Brasile, la borsa di San Paolo crolla dell’8.5% ai suoi minimi da ottobre e riprendono i massicci deflussi di capitali, che si intensificano con le difficoltà incontrate in parlamento da alcune misure di riforma fiscale
Palermo, rinviata al 10 marzo 1999 l’udienza preliminare per il processo per l’omicidio di Giuseppe Impastato
Inviato un avviso di garanzia alla segretaria della Camera del Lavoro di Tortolì (Nu), Maria Ausilia Piroddi di Barisardo (Nu), indagata per l’omicidio dei sindacalisti della Cgil Franco Pintus, ucciso il 14 aprile 1997, e Pier Paolo Demurtas, ucciso il 5 giugno 1996. La Piroddi nel ’95 era sfuggita ad un agguato e qualcuno aveva tentato di far ricadere la responsabilità su Pintus, facendo ritrovare davanti casa sua un fucile dello stesso tipo usato dagli autori dell’agguato. Nel registro degli indagati ci sarebbero altre 4 persone sospettate a vario titolo di aver preso parte ad una vera e propria “guerra” all’interno del sindacato nella zona dell’Ogliastra (in provincia di Nuoro): l’imprenditore Adriano Pischedda, socio in un’impresa di pulizie della Piroddi, i fratelli Sebastiano e Salvatore Puggioni, tutti di Barisardo, e il pizzaiolo Mario Cabras di Tortolì
Palermo, arrestati 7 imprenditori edili accusati di associazione a delinquere finalizzata alla turbativa degli appalti pubblici. Uno di loro, Salvatore Geraci, è accusato anche di concorso in associazione mafiosa.
Palermo, confiscati beni per 10 miliardi a Giuseppe Cosenza, sospetto mafioso e ritenuto un prestanome dei fratelli Graviano.
Milano, scarcerati per ordine della Cassazione i tre fratelli Bottani, gli imprenditori edili arrestati il 13 ottobre scorso per ordine della Procura di Milano con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta sulla lottizzazione dell’area ex Iso Rivolta a Bresso. Secondo la Cassazione la Procura di Milano «per un delirio di onnipotenza» pretenderebbe «non solo di esercitare la funzione giudiziaria, ma anche di interferire nell’attività amministrativa della Regione». Dal Polo viene chiesta anche la scarcerazione di Giovanni Terzi, attualmente consigliere al Comune di Milano per Forza Italia, accusato di aver preso 250 milioni di tangenti quando era assessore all’urbanistica a Bresso.
16 – 19 dicembre: Iraq, inizia l’operazione Volpe del deserto con l’obiettivo di costringere Saddam Hussein a collaborare con l’Unscom, la commissione speciale delle Nazioni Unite incaricata del disarmo dell’Iraq. Il paese è sottoposto a massicci bombardamenti dell’aviazione anglo americana. Molti missili sono lanciati sull’Iraq dalle navi di stanza nel Golfo Persico.
17 dicembre: perquisita per ordine della Procura di Napoli la sede della Curia arcivescovile nell’ambito di un’indagine su presunte frodi fiscali. Oltre al cardinale Michele Giordano sono indagati l’attuale direttore della Caritas italiana don Elvio Damoli ed esponenti della “Deputazione di San Gennaro”, la commissione di laici che si occupa della manutenzione della cappella dove è custodito il tesoro del santo e amministra il patrimonio formatosi con lasciti e donazioni.
18 dicembre: Reggio Calabria, termina il processo per l’uccisione del giudice Antonino Scopelliti, avvenuta nell’agosto del 1991. Condannati all’ergastolo come mandanti, Bernardo Provenzano, Giuseppe e Filippo Graviano, Raffaele Ganci, Giuseppe Farinella, Francesco Giuffrè e Nitto Santapaola. Nel primo processo alla cupola palermitana erano stati condannati all’ergastolo in primo grado e assolti in appello Totò Riina, Pippo Calò e Pietro Aglieri.
Condannate a Palermo, a pene che vanno da quindici a quattro anni di carcere, 7 persone accusate di estorsione. La pena più elevata a Girolamo Celesia, ritenuto uomo di fiducia del capomafia Gaspare Spatuzza.
19 dicembre: emessi dalla Procura di Milano 11 ordini di custodia per persone ritenute appartenenti al clan della ‘ndrangheta di Petilia Policastro (Catanzaro) e operanti in Lombardia. Tra i destinatari del provvedimento il capo clan Pasquale Liotti arrestato in Calabria e Franco Coco Trovato, detenuto ed ex capo del clan operante a Lecco.
20 dicembre: sequestrati all’aeroporto di Genova tre chili di cocaina e arrestate due persone provenienti da Caracas.
21 dicembre: varato il programma europeo Europass, un’iniziativa che, attraverso un documento comunitario, attesta i periodi di formazione all’estero e si situa nel contesto delle attività per promuovere nel contempo l’apprendistato e la mobilità delle persone in formazione
Attentato incendiario nel cantiere della ditta che sta costruendo l’acquedotto di Gioiosa Marea (Messina). L’intimidazione sembra una risposta alla richiesta fatta dai titolari, Nino, Pietro e Domenico Mollica, di costituirsi parte civile nel processo contro presunti appartenenti a cosche mafiose del messinese accusati di omicidi ed estorsioni. I tre fratelli erano stati a loro volta accusati di associazione mafiosa ma nei giorni scorsi erano stati prosciolti da ogni accusa.
Scarcerato l’ex questore Francesco Forleo perché, pur rimanendo indagato per omicidio volontario del contrabbandiere Vito Ferrarese, secondo il Gip «la sua posizione può ritenersi marginale essendo indagato per un singolo episodio del tutto avulso dal contesto criminale che faceva capo alla consorteria del boss Francesco Trane».
22 dicembre:
23 dicembre: uccisi a Udine, in un attentato contro un negozio con una bomba inserita tra la saracinesca e la porta, tre agenti di polizia, Giuseppe Zanier, Adriano Ruttar e Paolo Cragnolino, e feriti l’agente Paolo Alberto Bianco e il proprietario del negozio Paolo Albertini. Si sospetta che l’attentato sia opera del racket delle estorsioni, ma il proprietario nega di avere ricevuto richieste.
Il capomafia di Partinico Vito Vitale, interrogato dal Pm (come previsto per tutti i genitori di minori sottoposti a procedimento penale) sul figlio minorenne accusato di associazione mafiosa, ha dichiarato: «Ho insegnato a mio figlio solo campagna e scuola. Ho paura di saperlo in carcere, perché fra tanti ragazzi c’è sempre quello soggetto a vizi. Mio figlio è oro e augurerei a tante famiglie di avere dei figli come i miei. Mio figlio non può avere le colpe di suo padre perché io debbo essere ancora giudicato. Non avrei mai coinvolto mio figlio in nulla, già bastano le tragedie che stiamo vivendo noi innocenti»
Distrutta da un attentato a Monreale (Pa) la villa dell’ispettore forestale Leonardo Gullo, suocero di Giovanni La Corte, collaboratore dell’amministrazione comunale. La notte di Natale verrà data alle fiamme l’auto del vicesindaco Claudio BurgioChiesto dal sindaco Salvino Pantuso l’intervento della Commissione antimafia perché questi attentati seguono a una serie di intimidazioni e aggressioni contro assessori e consiglieri comunali.
24 dicembre:
25 dicembre: trovato ad Agrigento, davanti l’ingresso di una discoteca, un ordigno confezionato con gelatina esplosiva e bulloni di ferro. E’ l’ultimo di una serie di attentati del racket.
26 dicembre:
28 dicembre: condannati all’ergastolo, dalla Corte d’assise di Palermo, Gaspare Spatuzza, Luigi Giacalone, Cosimo Lo Nigro e Francesco Giuliano per l’omicidio, avvenuto cinque anni fa, di Diego Alaimo, un piccolo ladro di auto sospettato di essere confidente della polizia. Salvatore Grigoli, uno dei collaboratori che ha permesso di ricostruire l’omicidio e che si è autoaccusato, è stato condannato a quindici anni.
I genitori di Nico Querulo, il bambino catanese accecato da un proiettile in una sparatoria avvenuta il 7 aprile, dichiarano di non volere costituirsi parte civile nel processo contro i presunti responsabili. Affermano di essere delusi perché alcuni degli arrestati sono stati subito liberati e dicono di non volere risarcimenti dai responsabili del ferimento.
29 dicembre: Napoli, si sono costituiti agli inizi di dicembre due latitanti autori degli attentati con autobombe commessi a Napoli il 17 aprile e il 2 ottobre. Sono: Pasquale Acciarino e Italo Gallo. Rimangono latitanti i mandanti: Ciro Armento e Pietro Licciardi.
30 dicembre: Palermo, rinviate a giudizio 85 persone accusate di sessanta omicidi tra gli anni ’70 e ’80. Saranno processate assieme ad altre 40 già a giudizio da due anni nel processo denominato Tempesta che sta per ricominciare per il trasferimento ad altro ufficio del presidente della Corte d’assise. Tra gli omicidi contestati quello del capitano dei carabinieri Mario D’Aleo, ucciso il 13 giugno 1983 assieme all’appuntato Giuseppe Bommarito e al carabiniere Pietro Morici. Gli imputati sono tutti esponenti delle famiglie mafiose di Palermo. Tra loro 18 sono collaboratori di giustizia.
31 dicembre: «tornino i partiti, ma con un profilo alto»: tradizionale discorso augurale del presidente della Repubblica, Scalfaro. «l’Italia è risorta – afferma tra l’altro il Presidente – ed è indispensabile che la resurrezione continui». Non bastano i trenta minuti canonici ad Oscar Luigi Scalfaro per elencare «gli enormi passi in avanti» compiuti dal 1992 ad oggi, quando in pochi, in Europa ed anche in Italia, avrebbero scommesso una lira sulla capacità di ripresa di un paese tramortito dagli scandali di Tangentopoli e dalla crisi economica. Ma adesso che l’Euro è realtà, che l’Italia è entrata nella moneta unica non dalla porta di servizio ma da quella principale, il presidente della Repubblica traccia un bilancio di ottimismo» https://archivio.unita.news/assets/main/1999/01/02/page_005.pdf
Le banche centrali degli Undici, in accordo con la Commissione Europea ed i rispettivi ministri finanziari, fissano i tassi di conversione «irrevocabili e definitivi» tra le singole valute nazionali ed il nascente Euro. Per quanto riguarda l’Italia, 1 euro equivale a 1936,27 lire
Container e immigrati, l’altro Capodanno
Disgrazie e clandestini senza brindisi. Il «sogno» di Colfiorito: rientrare a casa
https://archivio.unita.news/assets/main/1999/01/02/page_013.pdf
Il Papa: pace e rispetto dei diritti umani «Il 1999 sia tempo di autentico progresso e serenità per il mondo intero». «Arrivederci al Duemila»: Giovanni Paolo II ribadisce la sua determinazione a traghettare la Chiesa nel Terzo millennioDignità e lavoro, D’Alema scrive al Pontefice: «Grandi valori, garantiamo il nostro impegno»https://archivio.unita.news/assets/main/1999/01/02/page_019.pdf