L’Onu proclama il 1982 Anno internazionale della mobilitazione per le sanzioni contro il Sud Africa
1 gennaio: Città del Vaticano, XV giornata mondiale della Pace: il messaggio di papa Giovanni Paolo II
Ai giovani,
che saranno domani i responsabili delle grandi decisioni nel mondo,
Agli uomini ed alle donne,
che sono oggi i responsabili della vita sociale,
Alle famiglie ed agli educatori agli individui ed alle comunità,
Ai Capi delle nazioni e dei governi,
E’ a tutti voi che rivolgo il presente Messaggio all’alba dell’anno 1982, invitandovi a riflettere con me sul tema della nuova Giornata Mondiale: la pace, dono di Dio affidato agli uomini (…)
continua in http://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/messages/peace/documents/hf_jp-ii_mes_19811208_xv-world-day-for-peace.html
1 gennaio: Mondadori, Perrone, Caracciolo entrano nel mercato dell’emittenza privata e fondano Rete 4.
3 gennaio: il muro esterno del carcere di Rovigo viene fatto saltare con una carica esplosiva e quattro detenute con un passato in Prima Linea evadono. Sono Susanna Ronconi, Marina Premoli (figlia di un senatore liberale), Loredana Biancamano, e l’infermiera milanese Federica Meroni. L’azione è stata organizzata da Sergio Segio e vi partecipano Diego Forastieri, Massimo Canfora, Rosario Schettini, Giulia Borelli, Pasquale Avilio, Gianluca Frassineti e Lucio Di Giacomo. L’esplosione provoca la morte per infarto di un passante e nel corso di una sparatoria con le guardie Federica Meroni rimane ferita. Se ne vanno tutti su un furgone.
5 gennaio: Dario Pedretti e Sergio Calore sono prosciolti dalle accuse per la strage di Bologna
6 gennaio: con la scusa di dovergli consegnare un telegramma alcuni terroristi si fanno aprire la porta dal funzionario della Questura di Roma, Nicola Simone, e gli sparano alcuni colpi di pistola ferendolo gravemente. Rivendicano le Brigate Rosse
7 gennaio: Palermo, le famiglie perdenti tentano di reagire: eliminato Michele Graviano. Ma la loro reazione si esaurisce qui.
8 gennaio: Roma, arrestati 10 terroristi, fra cui il criminologo Giovanni Senzani, considerato uno dei nuovi leader delle Brigate Rosse.
12 gennaio: Milano, la Corte di Appello condanna (riformando in parte la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Varese) Petra Krause a sei anni e tre mesi e a sei anni di reclusione l’avvocato Sergio Spazzali. La vicenda giudiziaria era iniziata con il ritrovamento di materiale esplosivo nella campagna di Dumenia (Varese) la notte del 18 novembre 1974. I giudici di secondo grado hanno comminato pene leggermente ridotte agli altri cinque imputati: cinque anni allo svizzero Peter Egloff, quattro anni e sei mesi ai cittadini elvetici Urs Staedeli e Daniel von Arb, quattro anni al sindacalista milanese Giuseppe Salvati e tre anni all’anarchico italiano Roberto Mander (citato in Relazione Alleanza Nazionale in Commissione Stragi).
13 gennaio: il Pci condanna il colpo di stato in Polonia.
Palermo, Piddu Madonia fa sparire il vecchio Ciccio Cinardo, che aveva preso il posto di Di Cristina. Cinardo era stato convocato da Falcone per un interrogatorio.
17 – 20 gennaio: Roma, visita ufficiale del presidente pakistano Zia-ul-Haq che ringrazia l’Italia per i contributi dati per assistere i profughi afghani: 425 milioni nel 1980, 2 miliardi nel 1981, diventeranno 6 miliardi nel 1982.
20 gennaio: il consiglio comunale di Livorno, città gravata dalle numerose installazioni militari (Accademia navale, Scuola di guerra della Marina, centro di addestramento dei Gis – cosiddette teste di cuoio dei carabinieri – brigata paracadutisti Folgore, una banchina del porto destinata all’attracco esclusivo per le unità americane, base Nato di Camp Derby) si dichiara free nuclear prendendo posizione, primo in Italia, contro l’eventuale installazione e passaggio di testate nucleari nel territorio di sua competenza
21 gennaio: Siena, sette appartenenti alla formazione terroristica Comunisti Organizzati per la Liberazione Proletaria (Colp), salgono su un autobus della linea Siena – Montalcino. Quando a Monteroni d’Arbia l’autobus viene fermato dai carabinieri a un posto di blocco nasce una sparatoria in cui restano uccisi i carabinieri Euro Tarsilli e Giuseppe Savastano e il terrorista Lucio Di Giacomo, gravemente ferito il maresciallo Augusto Barna. Gli altri terroristi riescono a fuggire ma verranno catturati e condannati. Sono Daniele Sacco Lanzoni, Giulia Borelli, Loredana Biancamano, Gianfranco Fornoni, Guglielmo Prato e Michele Sciarra.
22 gennaio: Carlo de Benedetti, vicepresidente del Banco Ambrosiano, si dimette vendendo il suo 21% delle azioni acquisite nell’assumere la carica.
25 gennaio: considerata associazione segreta, e come tale vietata dalla Costituzione, la P2 viene dichiarata sciolta con una legge firmata dal presidente del consiglio Giovanni Spadolini e dal ministro della giustizia Clelio Darida.
28 gennaio: Padova, i Nocs (Nuclei operativi centrali di sicurezza) liberano il generale Dozier, rapito dalle Brigate Rosse un mese prima. Determinate il ruolo di Gladio nell’individuazione della “prigione del popolo”. Vengono arrestati cinque brigatisti tra cui Antonio Savasta, Emilia Libera e Cesare Di Leonardo. Nel giro di pochi mesi, anche grazie alla nuova catena di pentiti tra cui spicca Antonio Savasta, le Brigate Rosse verranno sgominate. Di Leonardo fa parte del gruppo di irriducibili che in carcere rivendicherà l’omicidio D’Antona.
30 gennaio: Danzica, la polizia polacca reprime duramente le manifestazioni popolari. Quattordici feriti e 200 fermati. Per i dimostranti c’è la corte marziale.
4 febbraio: Firenze, mentre partecipano a una riunione sindacale, vengono arrestati Luigi Scricciolo, responsabile dell’Ufficio relazioni estere della Uil e sua moglie Paola Elia, anch’essa sindacalista. Sono accusati di rapporti con le Br e con i servizi segreti della Bulgaria. Ad accusarli sono soprattutto i brigatisti Loris Scricciolo, cugino di Luigi, e Antonio Savasta. Quest’ultimo, in particolare, ha riferito che durante il sequestro del generale americano James Dozier i servizi segreti bulgari chiesero di potere interrogare Dozier in cambio di armi e denaro. L’offerta sarebbe stata trasmessa da Luigi Scricciolo tramite il cugino Loris. Quest’ultimo e un agente bulgaro avrebbero dovuto incontrarsi in un cinema di Roma, ma l’agente non si era presentato. Luigi Scricciolo ammetterà i suoi contatti con i bulgari.
9 febbraio: un gruppo di terroristi delle Brigate Rosse si introduce nella notte in una caserma di Santa Maria Capua Vetere(Caserta), immobilizza una ventina di militari e si impadronisce di una notevole quantità di armi, tra le quali anche mortai e bazooka. Parte delle armi verrà più tardi recuperata e sarà arrestato Mauro Acanfora, in possesso di volantini di rivendicazione dell’azione.
Catania, nei locali della Pam Car, sono assassinati Salvatore Palermo e Carmelo Ternullo, fedelissimi di AIfio Ferlito
12 febbraio: papa Giovanni Paolo II inizia il suo viaggio in Africa.
15 febbraio: New Jersey, a Mont Laurel nell’auto di Erasmo Gambino è trovato il cadavere di suo cugino Pietro Inzerillo, fratello di Totuccio.
19 febbraio: in un paese dell’entroterra veneziano viene arrestato per ordine dell’autorità giudiziaria di Roma l’ex capitano dei carabinieri Sandro Spagnoli, dimessosi dall’arma da qualche mese. Quasi contemporaneamente a Roma viene arrestato il maggiore dei carabinieri Sergio Vecchioni, mentre comunicazioni giudiziarie sono recapitate ai tenenti colonnello Luigi Caracò e Salvatore Pappa. Per tutti l’accusa è di associazione sovversiva e favoreggiamento in relazione all’attività terroristica di organizzazioni di estrema destra.
23 febbraio: Roma, la Banda della Magliana elimina Claudio Vannicola, detto la Scimmia
25 febbraio: Palermo, Pietro Marchese, accusato dell’omicidio di Boris Giuliano, è ucciso con 31 coltellate in una cella dell’Ucciardone. I killer Gaetano Lo Presti, Giuseppe Gambino u’cuvattu e Giuseppe Lo Bocchiamo hanno agito con l’assenso dello zio Filippo Marchese. Nei mesi successivi sono eliminati anche il fratello Giovanni e lo zio Gregorio. Viene così azzerato questo ramo dei Marchese.
1 marzo: la Commissione tecnica nominata dal ministro dei trasporti Rino Formica il 28 giugno 1980 e presieduta dal direttore dell’aeroporto di Alghero Carlo Luzzatti, presenta la sua relazione sull’abbattimento dell’aereo di linea DC9 della società Itavia avvenuto nel cielo di Ustica il 27 giugno 1980. Queste le conclusioni: il disastro non fu dovuto a un cedimento strutturale dell’aereo né alla collisione con altri aerei, esso fu provocato “da un ordigno esplosivo: non si può dire se l’ordigno era già a bordo dell’aereo o proveniva dall’esterno”. Tuttavia gli elementi forniti inducono a propendere per l’ipotesi del missile. Sui lavori della Commissione, noterà l’autorità giudiziaria di Roma, ha “pesato l’opposizione di fatto di un segreto di stato, anche oltre quello formalmente opposto e con modalità diverse da quelle legittimamente previste”.
2 marzo: la Corte d’appello di Brescia riforma la sentenza di primo grado del processo per la strage di piazza della Loggia a Brescia assolvendo gli imputati in precedenza condannati Angelino Papa e Fernando Ferrari. L’altro condannato, Ermanno Buzzi, è stato ucciso in carcere meno di un anno prima. La Cassazione annullerà la sentenza, disponendo la celebrazione di un nuovo processo d’appello presso il tribunale di Venezia.
5 marzo: arrestata Francesca Mambro, colpita, tra le altre accuse, da un mandato di cattura per concorso nella strage di Bologna. Lei e il suo compagno Giusva Fioravanti, accusati dal pentito Massimo Sparti, saranno condannati all’ergastolo. Un gruppo di terroristi dei Nuclei Armati Rivoluzionari compie una rapina in una banca di piazza Irnerio a Roma. Interviene la polizia e ne nasce un complesso inseguimento con ripetute sparatorie. Resta ucciso un passante, lo studente Alessandro Caravillani; due agenti sono feriti. Qualche ora più tardi viene lasciata davanti a un ospedale, su un’auto, una terrorista ferita: è Francesca Mambro, da tempo ricercata.
6 marzo: Comiso, imponente manifestazione pacifista contro l’installazione dei missili Cruise.
12 marzo: il consiglio nazionale di sicurezza turco conferma la condanna a morte di Agca per l’uccisione del giornalista Abdi Ipekci. Negli anni successivi, grazie a vari condoni, sarà commutata in una pena tra gli 8 e i 15 anni.
13 marzo: Agrigento, irruzione della polizia nella villetta di Gerlando Messina dov’è in corso un summit per incoronare Carmelo Colletti, numero uno dell’intera provincia
16 marzo: la Commissione d’inchiesta parlamentare su Ustica afferma che solo analizzando il relitto del DC9 si potrà capire se sia stata una bomba o un missile a far cadere il DC9.
18 marzo: il Parlamento assolve Andreotti, Rumor e Tanassi dall’accusa di favoreggiamento nei confronti di Guido Giannettini.
Catania, freddati in un bar Franco Romeo e il maresciallo dei carabinieri Agosta
22 marzo: alcuni terroristi dei Nuclei Armati Rivoluzionari compiono una rapina nella sede di una banca a Roma. Dopo avere sottratto la pistola alla guardia giurata di vigilanza fuggono con alcune decine di milioni.
23 marzo: colpo di stato militare in Bangladesh.
Roma, il ministro dell’Interno Rognoni, durante un acceso dibattito alla Camera, ammette che è stato versato un riscatto per la liberazione pagato a un leader delle Brigate Rosse (gli stessi sequestratori diranno ammontante a un miliardo e 450 milioni. Ma si insiste da più parti per sapere i contatti che alcuni democristiani assieme ai servizi segreti avrebbero tenuto con il capo della nuova camorra. Perché, a parte le rivelazione dell’Unità, la liberazione appariva abbastanza anomala.
Anomalia che rileverà poi la sentenza al processo di appello che si svolse dodici anni più tardi a Napoli: il non istituzionale intervento dei servizi segreti nelle trattative (prima il Sismi e poi il Sisde), il pesante coinvolgimento della camorra con in testa il detenuto Raffaele Cutolo e l’ingresso nella vicenda di importanti personaggi politici come Flaminio Piccoli e Antonio Gava. La sentenza della corte noterà anche che in questo caso non è stata seguita la cosiddetta linea della fermezza che la Democrazia cristiana aveva sostenuto, fino alle ultime conseguenze, per il sequestro Moro.
La Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Sindona e sulle responsabilità politiche ed amministrative ad esso eventualmente connesse, presieduta dal deputato socialista Francesco De Martino, conclude i lavori approvando a maggioranza la relazione presentata dal deputato democristiano Giuseppe Azzaro. Vengono presentate anche tre relazioni di minoranza. La relazione Azzaro conclude fra l’altro: “Il nostro sistema finanziario e politico non è stato mai – nonostante tutto – alla mercè di Sindona”.
24 marzo: Roma, catturato Salvatore Contorno mentre, armato di tutto punto, si sta recando da Calò per ammazzarlo
26 marzo: Roma, duramente contestato il segretario della Uil durante una manifestazione di 200.000 metalmeccanici scesi in piazza per il salario e l’occupazione. Il rappresentante sindacale deve rinunciare a parlare.
Napoli, ucciso dalla camorra il criminologo, fascista e iscritto alla P2, Aldo Semerari. Il suo corpo, decapitato viene trovato davanti all’abitazione di Raffaele Cutolo. Poco prima di essere ucciso aveva chiesto la protezione del colonnello Cogliandro tramite Renato Era, anche lui alle dipendenze del Supersismi. Un’ipotesi è che gli avversari di Cutolo, i camorristi della Nf (Nuova Famiglia) abbiano voluto colpirlo con uno sgarro. Semerari era giunto a Napoli il giorno precedente e aveva chiamato a Roma Renato Era, collaboratore del Sismi, dicendogli di avere paura. Alla notizia della sua morte si uccide a Roma la sua segretaria Fiorella Carrara sparandosi un colpo di pistola.
Il medico sardo Armando Corona, iscritto al Partito Repubblicano, viene eletto gran maestro del Goi (Grande Oriente d’Italia) nel corso della “gran loggia” che si tiene in un albergo di Roma. Subentra al generale in pensione Ennio Battelli, battuto nella votazione. Dopo la sua elezione Corona si incontra con il banchiere Roberto Calvi, che ha manifestato il desiderio di congratularsi con lui, alla presenza del faccendiere sardo Flavio Carboni. Anche Francesco Pazienza, secondo sue dichiarazioni, ha contribuito con 50 milioni alla campagna elettorale di Corona.
1° aprile: Roma, si suicida Maria Fiorella Carraro, segretaria del criminologo Aldo Semerari.
2 aprile: l’Argentina occupa le isole Falkland, dominio britannico
https://www.wikiwand.com/it/Guerra_delle_Falklandhttp://www.reportdifesa.it/la-guerra-delle-falklandmalvinas-35-anni-fa/https://www.raicultura.it/storia/articoli/2019/01/La-guerra-delle-Falkland-50568d24-9392-4be9-bd0c-79746bfbe5c6.html
Alessandro Barbero racconta la guerra delle Falklandhttps://www.youtube.com/watch?v=iCbZ7b7OqVs
4 aprile: Rimini, confrenza di programma del Partito socialista. Craxi, espone il suo programma, “Governare il cambiamento”.
12 aprile: da alcune auto vengono esplosi numerosi colpi d’arma da fuoco contro una pattuglia di carabinieri in servizio di vigilanza a Roma nei pressi dell’aula-bunker del Foro Italico dove è imminente l’inizio del processo Moro. Il carabiniere Michele Scaringella rimane ferito gravemente, altri due lievemente. Rivendicano le Brigate Rosse.
19 aprile: nel deserto del Mohave, in California, entra in funzione la più grande centrale elettrica ad energia solare della terra. Sviluppa una potenza di 10 megawatt.
25 aprile: Todi (Pg), divampa un incendio durante la Fiera dell’Antiquariato al Palazzo del Vignola. Drammatico il bilancio: 34 morti e una sessantina di feriti.
26 aprile: Catania, un commando d’irriducibili fedeli al boss Ferlaito, piomba su un gruppo di affiliati al clan Santapaola intento a festeggiare: sei morti e otto feriti. Nitto riesce a scamparla.
27 aprile: Milano, Danilo Abbruciati, appartenente alla banda della Magliana, tenta di uccidere il vice presidente dell’Ambrosiano Rosone. Durante la sparatoria viene però ucciso da una guardia giurata. Legato a Diotallevi e a Flavio Carboni, era stato implicato a suo tempo anche nei rapimenti, ad opera dei marsigliesi di Albert Bergamelli, Ortolani, Bulgari e D’Alessio. Per il ferimento saranno condannati come mandanti Diotallevi e Flavio Carboni.
Napoli, Una moto costringe a fermarsi in una via di Napoli l’auto blindata che ha al volante Aldo Jermano e sulla quale si trova Raffaele Delcogliano, democristiano, assessore regionale al lavoro. Bloccata l’auto, parte una sparatoria che provoca la morte dei due occupanti. Del duplice delitto saranno accusate, tra gli altri, Anna Maria Cotone e Paola Freda, delle Brigate Rosse-Partito della Guerriglia.
30 aprile: Palermo, uccisi il segretario regionale siciliano del PCI, Pio La Torre e il suo autista Rosario Di Salvo. La Torre si era distinto nella mobilitazione popolare contro l’insediamento dei missili nucleari a Comiso e, soprattutto, nella presentazione di un disegno di legge che, se approvato, avrebbe finalmente consentito ai giudici di indagare sui patrimoni bancari delle cosche mafiose. Il gruppo di fuoco dei corleonesi è composto da Greco Scarpuzzedda, Salvatore Cucuzza e Nino Rotolo
Maggio: la Guardia di Finanza perquisisce gli uffici palermitani dei cugini Nino e Ignazio Salvo. I due boss nel 1982 erano considerati ancora degli “stimatissimi quanto potentissimi” esattori regionali delle tasse, da sempre iscritti alla Democrazia Cristiana. Ritenendosi degli intoccabili, la loro vivace reazione non si fece attendere. Protestando per questo “affronto”, arrivarono a dichiarare ai giornali che quell’atto era da intendersi come “una vera persecuzione politica”. I Salvo facevano anche capire, in maniera nemmeno troppo velata, che il “loro nemico” era il ministro delle Finanze Rino Formica. Nel luglio del 1980 il governo aveva presentato un disegno di legge teso a diminuire drasticamente la percentuale a loro destinata per il servizio di riscossione dei tributi. Dal 10% veniva proposto di passare al 3,5%. Nino, il più ciarliero, replicò con durezza:“Se non ci confermeranno a Roma l’appalto per le esattorie in Sicilia, ci scateneremo”. Il 5 agosto (una quindicina di giorni dopo) il governo cadde per essere ricostituito sulla base di un compromesso accettabile per i cugini. I Salvo sottoscrissero un accordo che prevedeva di affittare le loro esattorie alla Regione Sicilia a prezzi a dir poco esorbitati e per di più con l’obbligo da parte della Regione di mantenere stipendio e posto a tutti. Solo due anni dopo arriverà la fine dei Salvo e sarà Tommaso Buscetta a decretarla raccontando per filo e per segno i loro rapporti con il gotha di Cosa Nostra. Nino Salvo morirà di cancro nel 1986. Ignazio invece subì processi e fu condannato: 5 anni in primo grado ridotti a 3 in appello e confermati in Cassazione. L’intero patrimonio, posto sotto sequestro da Falcone, dovette essere restituito intatto. Ignazio verrà ucciso da sicari di Cosa Nostra il 17 settembre 1992.
1° maggio: l’ex generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa è nominato prefetto di Palermo
Durante un interrogatorio del giudice istruttore l’attentatore del Papa Mehmet Ali Agca dichiara l’esistenza di un complotto dietro l’azione terroristica, riservando a se stesso solo il ruolo dell’esecutore e addossandone l’ideazione ai servizi segreti bulgari. Poi farà il nome di tre cittadini di quel paese come suoi complici: Serghj Antonov, caposcalo della Balkan Air a Roma, e Todor Ajvazov e Jelio Vassiliev, dipendenti dell’ambasciata bulgara a Roma. Quasi contemporaneamente negli Stati Uniti un periodico di larga diffusione, il “Reader’s Digest”, lancerà la “pista bulgara” con articoli di Claire Sterling, che frequenta gli ambienti del Csis (Centro Studi Strategici e Internazionali) della Georgetown University di Washington.
2 maggio: scoppia la guerra nel protettorato inglese delle Falkland tra Argentina e Gran Bretagna. La flotta inglese bombarda per 19 ore la costa.
Roma, XV Congresso della Democrazia Cristiana. La corrente di Fanfani e Piccoli si unisce a quella di Andreotti per sostenere Ciricao De Mita (con una sua corrente di sinistra della Dc). De Mita è eletto con il 57 per cento dei voti, mentre al suo antagonista (corrente di centrodestra) Arnaldo Forlani andrà il 43 per cento dei voti. Il nuovo consiglio nazionale della DC risulta così composto: Piccoli, Andreotti, Fanfani con il 35,03 % e 56 seggi; Dorotei, Forze Nuove e Forlaniani con il 34,74 % 56 seggi; Area Zaccagnini 30,23 % 48 seggi.
La Spagna è il sedicesimo paese che entra a far parte della Nato.
4 maggio: Roma, nell’abitazione del faccendiere sardo Flavio Carboni si incontrano Angelo Roich, presidente democristiano della Regione Sardegna; l’editore Carlo Caracciolo, il sottosegretario al tesoro Giuseppe Pisanu, il gran maestro del Goi (Grande Oriente d’Italia) Armando Corona, il monsignore italo-americano Franco Hilary, Carlo Binetti consulente del ministro del tesoro Beniamino Andreatta e l’onorevole Ciriaco De Mita, che il giorno successivo sarà eletto segretario nazionale della Dc a conclusione del 19.mo congresso del partito, Carboni è consulente del banchiere Roberto Calvi e organizzando l’incontro intende presumibilmente raccogliere autorevoli appoggi in favore di Calvi, che è sull’orlo della bancarotta.
5 maggio: Roma, nell’appartamento dove vive nascosto, durante un conflitto a fuoco con la polizia che vi ha fatto irruzione muore Giorgio Vale, appartenente ai Nar. Tre giorni prima era stato avvicinato da un elemento di Avanguardia Nazionale che gli aveva proposto di frequentare un corso di addestramento militare in Sudafrica. Aveva rifiutato. L’appartamento era stato preso in affitto da Luigi Sortino, di Avanguardia Nazionale. Per la morte di Vale verrà avanzata anche l’ipotesi del suicidio.
6 maggio: per “vendicare” la morte di Vale, avvenuta il giorno prima, alcuni terroristi fanno irruzione nell’ufficio di pubblica sicurezza della stazione San Pietro a Roma e sparano all’agente della polizia ferroviaria Giuseppe Rapesta, che morirà qualche giorno dopo. Rivendicano i Nar
13 maggio: un prete integralista spagnolo, Juan Fernandez Krohn, tenta di colpire con una baionetta il Papa Giovanni Paolo II in visita al santuario di Fatima, in Portogallo. Il religioso viene bloccato in extremis e arrestato. In tasca ha una dichiarazione in cui si afferma che il Papa dev’essere giustiziato “perché usurpatore della cattedra di San Pietro”. Successivamente l’attentatore dichiarerà di essersi impegnato “per liberare la chiesa da un Papa compromesso con i comunisti. Si comporta come un nazional-comunista polacco, non come il pastore della chiesa universale”.
24 maggio: Beirut, esplode una bomba nell’ambasciata francese provocando 14 morti.
Sorpreso dalla polizia in una strada di Viareggio il brigatista Umberto Catabiani, apre il fuoco e riesce a fuggire. Inseguito fuori città viene localizzato e nel corso di una nuova sparatoria resta ucciso.
28 maggio: nel carcere di Novara il detenuto Franco Freda viene ferito non gravemente con un punteruolo. L’aggressore è un altro detenuto, il neofascista romano Egidio Giuliani. In una lettera quest’ultimo motiverà il suo gesto spiegando che Freda è stato “invalidato” perché collocabile nell’ambito di “organizzazioni oscure” e di “personaggi ambigui”.
29 maggio: approvata la legge che favorisce la dissociazione degli appartenenti a gruppi terroristici. Comincia la proliferazione dei cosiddetti pentiti.
Roma, nei pressi del carcere di Regina Coeli i carabinieri sorprendono tre terroristi delle Brigate Rosse. Uno fugge, gli altri due ingaggiano un conflitto a fuoco nel corso del quale restano feriti un passante e il terrorista Marcello Capuano, che viene catturato insieme a Roberta Cappelli.
1° giugno: la Confindustria denuncia l’accordo del 1975 sulla scala mobile
6 giugno: in seguito all’uccisione dell’ambasciatore israeliano a Londra, le truppe d’Israele entrano in Libano e occupano Tiro nel tentativo di distruggere le basi dell’OLP nel Libano occidentale.
8 giugno: Roma, le Brigate Rosse uccidono altri due agenti di polizia, Giuseppe Carretta e Franco Sammarco.
10 giugno: con l’accusa di detenzione di armi e munizioni viene arrestato per ordine dell’autorità giudiziaria di Venezia Carlo Digilio, inserito nel Mpon (Movimento Politico Ordine Nuovo), in contatto con i Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari) nonchè “agente fiduciario” della Cia nel Veneto col nome in codice Erodoto. A Venezia è segretario del locale poligono di tiro e traffica e ripara armi. Questa attività, in particolare, è stata segnalata dai carabinieri di Milano che hanno arrestato gli armieri Giovanni Torta e Marzio De Demo, quest’ultimo cognato di Digilio. Scarcerato il 28 giugno, Digilio si darà alla latitanza mentre l’istruttoria veneziana proseguirà nei confronti di ambienti dell’estrema destra veneta determinando diversi nuovi arresti, quali quelli di Carlo Maria Maggi, Marcello Soffiati, dell’ex colonnello Amos Spiazzi, Claudio Bressan, Ettore Malcangi, Giancarlo Rognoni e degli avvocati Franco Alberini e Carlo Segala. Il referente nella Cia di Digilio è Sergio Minetto, ex fascista, e i suoi superiori sono i capitani David Carrett e Theodore Richard detto Teddy, entrambi della marina militare statunitense. L’arresto di Digilio interrompe una fonitura d’armi a Gilberto Cavallini, dei Nar.
11 giugno: Milano, il presidente del Banco Ambrosiano Roberto Calvi lascia il suo appartamento e scompare senza avvertire nessuno. Si mette in viaggio per Londra, l’organizzatore di un complicato itinerario è Flavio Carboni. Prima raggiunge Venezia e poi Trieste, accompagnato da Emilio Pellicani e dal contrabbandiere Silvano Vittor. A Trieste giunge in volo Ernesto Diotallevi della banda della Magliana che gli porta un passaporto falso, quindi il viaggio riprende attraverso la Jugoslavia e Vienna per concludersi finalmente a Londra, dove Calvi giungerà il 15 giugno in compagnia di Vittor. Il giorno successivo raggiungerà Londra anche Carboni, al quale Calvi confida: “Sono qui perché devo incontrare importanti rappresentanti finanziari della massoneria che hanno promesso di procurarmi almeno trecento milioni di dollari”.
13 giugno: gli inglesi annientano le difese argentine nelle isole Falkland.
16 giugno: Palermo, ennesimo agguato mafioso. un commando abbatte Alfio Ferlito, tre carabinieri di scorta e l’autista. Ferlito era in traduzione dal carcere di Enna a quello di Trapani
William Arico, il sicario di Cosa Nostra americana assoldato da Michele Sindona per compiere l’omicidio di Giorgio Ambrosoli in concorso con Robert Venetucci, viene arrestato negli Stati Uniti. Era ricercato per rapina. Morirà venti mesi dopo, il 19 febbraio 1984, tentando di evadere dal carcere di New York.
17 giugno: il Banco Ambrosiano è posto in liquidazione coatta. Lo stesso la segretaria di Roberto Calvi, Graziella Corrocher si suicida gettandosi da una finestra della sede del Banco Ambrosiano. Anche su questo suicidio emergono forti dubbi.
Nella notte il giornalista palestinese Nazeyk Matar viene ucciso a colpi di pistola nei pressi della sua abitazione a Roma. Qualche ora più tardi Kamal Hussein, vice capo dell’Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) in Italia, muore sulla sua auto fatta esplodere in mezzo al traffico. Rivendica da New York l’organizzazione Resistenza Armata Ebraica.
18 giugno: di prima mattina il corpo del presidente del Banco Ambrosiano Roberto Calvi viene trovato appeso sotto un’arcata di un ponte di Londra. Ha nelle tasche sei chili di pietre e valuta italiana e straniera per circa venticinque milioni. Le indagini non accerteranno molto di più e l’alternativa suicidio-omicidio resterà senza soluzione. Il giorno precedente si era suicidata a Milano la sua segretaria Graziella Corrocher.
24 giugno: un gruppo di neofascisti dei Nar aggrediscono gli agenti di vigilanza davanti alla sede dell’Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) a Roma. Nel corso della sparatoria rimane ucciso l’agente Antonio Galluzzo e ferito l’agente Giuseppe Pillon, ferita anche la giovane Anna Maria De Rin, passante. I terroristi rubano le armi alla vittima. Per il delitto sarà arrestato, tra gli altri, Roberto Nistri.
30 giugno: Roma, la banda della Magliana uccide Fernando Proietti, appartenente all’omonimo clan.
Luglio: le truppe iraniane, a due anni dall’inizio della guerra, entrano in Iraq. L’Iran respinge una proposta di tregua perché intende “castigare l’aggressore”.
8 luglio: mentre sta rincasando viene ucciso a Pisa Mauro Mennucci, con un passato nel Mpon (Movimento Politico Ordine Nuovo) e nel Fnr (Fronte Nazionale Rivoluzionario), che nel 1975 aveva contribuito all’arresto del terrorista Mario Tuti. Per il delitto la Corte d’assise di Pisa condannerà Fabrizio Zani, Pasquale Belsito e Stefano Procopio all’ergastolo, e inoltre Giovanna Cogolli a 14 anni di carcere. Nei successivi gradi di giudizio saranno però tutti assolti tranne Zani, a carico del quale l’ergastolo sarà confermato.
15 luglio: Napoli, appena salito sull’auto davanti alla propria abitazione il vicequestore Antonio Ammaturo, capo della Squadra mobile, viene ucciso insieme al suo autista Pasquale Paola da terroristi delle Brigate Rosse-Partito della Guerriglia. Alcuni di questi, feriti in una sparatoria con la polizia durante la fuga, saranno aiutati e curati con l’intervento di camorristi della Nuova Famiglia.
16 luglio: Lissone, in Brianza, viene rapinato l’ufficio postale. Intervengono i carabinieri e ne nasce una sparatoria durante la quale resta ucciso il maresciallo Valerio Renzi, comandante della locale stazione dei carabinieri. L’azione viene rivendicata da Prima Posizione, organizzazione terroristica di estrema sinistra.
20 luglio: Vicenza, due religiosi della comunità del santuario di Monte Berico, Padre Mario Lovato e padre Giovanni Battista Pigato, sono aggrediti a martellate. Il primo muore sul colpo, il secondo poche ore dopo il suo trasporto all’ospedale. Il duplice omicidio è firmato da Ludwig.
23 luglio: la polizia sorprende tre terroristi delle Brigate Rosse-Walter Alasia all’interno di un bar a Milano. Parte una sparatoria poi i tre, feriti, vengono arrestati. Sono Mario Protti, Vincenzo Scaccia e Stefano Ferrari. Quest’ultimo morirà sette giorni dopo all’ospedale.
27 luglio: nel carcere di Trani viene ucciso con un punteruolo Ennio Di Rocco, già delle Brigate Rosse, arrestato sei mesi prima a Roma. La sua cattura favorì l’arresto di una decina di terroristi, tra i quale Giovanni Senzani. Le Brigate Rosse diffondono un volantino con il quale rivendicano l’eliminazione di “infami, traditori e dissociati”.
30 luglio: Lugano, arrestato il faccendiere Flavio Carboni. Aveva accompagnato Calvi durante la fuga a Londra e negli ultimi giorni di vita del finanziere.
31 luglio: un articolo di Panorama chiama in causa, per la strage di Bologna, Licio Gelli, la Loggia di Montecarlo, Delle Chiaie, Pagliai, il tedesco Fiebelkorn e il francese Danet. L’11 settembre saranno emessi 5 mandati di cattura contro di loro.
Agosto: Nino Salomone, capofamiglia di San Giuseppe Jato, da vent’anni in Brasile e sostituito da Bernardo Brusca, si fa arrestare ad Africo pur di non rivelare il nascondiglio di Buscetta
5 agosto: colpo di stato militare in Bolivia.
6 agosto: il ministro del Tesoro Beniamino Andreatta firma il decreto che mette il Banco Ambrosiano in liquidazione coatta amministrativa.
10 agosto: in un cortile del carcere speciale di Novara, durante l’ora d’aria, Pierluigi Concutelli, del Movimento Politico Ordine Nuovo, strangola Carmine Palladino, iscritto al Msi e attivista di Avanguardia Nazionale, fatto arrestare dal giudice istruttore titolare dell’inchiesta sulla strage alla stazione di Bologna. Compiuto il delitto, Concutelli consegna uno scritto al direttore del carcere in cui dichiara di avere ucciso Palladino “perché era responsabile della morte di Giorgio Vale ed era un dirigente di Avanguardia Nazionale”. Ma anche altre motiviazioni verranno ipotizzate in quanto, come scriverà il pubblico ministero di Bologna, “poco prima di essere ucciso Palladino si era lasciato andare a confidenze relative alle responsabilità della strage del 2 agosto”. Stefano Delle Chiaie, a cui Palladino era legato, definirà Concutelli un “paranoico manovrato” ovvero un “killer del sistema”
11 agosto: Afghanistan, le formazioni della resistenza islamica attaccano per la prima volta la capitale Kabul.
12 agosto: Milano, si dimette il presidente della Consob Guido Rossi, a causa di un dissenso sulle procedure di liquidazione coatta del Banco Ambrosiano, la banca di cui era presidente Roberto Calvi.
13 agosto: Palermo, assassinato il medico legale, professor Giaccone, perché si rifiuta di manomettere l’impronta di Pino Marchese rinvenuta sull’auto utilizzata per la strage di Bagheria
16 agosto: sul Reader’s Digest la giornalista americana (e collaboratrice della Cia ndr) Claire Sterling sostiene che Agca ha agito su istigazione dei servizi bulgari e sovietici. Nasce così la cosiddetta “pista bulgara”.
19 agosto: un gruppo di terroristi delle Brigate Rosse compie un’incursione in una caserma dell’aeronautica a Castel di Decima, alle porte di Roma. Immobilizzate le sentinelle si impadroniscono di fucili, pistole e mitragliatrici.
22 agosto: le truppe palestinesi iniziano l’evacuazione da Beirut.
23 agosto: Roma, nasce il secondo governo Spadolini. E’ praticamente la riproposizione del precedente. Il 30 agosto lo statista fiorentino sollecita in Parlamento le riforme istituzionali
Il governo: http://www.senato.it/leg/08/BGT/Schede/Governi/0010_M.htm
24 agosto: il giudice istruttore di Bologna firma un mandato di cattura a carico di Federico Federici, avvocato di Firenze, latitante in Svizzera, accusandolo di commercio di armamenti. In particolare per la fornitura ad uno Stato estero di 25 mila mine anticarro prodotte dalla società Misar di Ghedi (Brescia), reato che sarebbe stato compiuto con la complicità di Ezio Giunchiglia. Sia Federici che Giunchiglia sono associarti alla P2
26 agosto: due italiani in viaggio in Bulgaria vengono arrestati per spionaggio. Paolo Farsetti di Arezzo e Gabriella Trevisin di Roncade (Treviso) sono stati trovati in possesso di una cinquantina di fotografie di caserme e mezzi militari. Saranno condannati per spionaggio politico e militare.
Un gruppo di terroristi delle Brigate Rosse-Partito della Guerriglia aggredisce in una via di Salerno una jeep e un furgoncino militare. Durante l’azione interviene una pattuglia di polizia e si sviluppa una violenta sparatoria. I terroristi rubano le armi ai militari e uccidono gli agenti di polizia Antonio Bandiera e Mario De Marco e il caporale dell’esercito Antonio Palumbo. Ferito gravemente Salvatore De Sio, un giovane capitato per caso sul luogo della sparatoria.
31 agosto: il bandito francese Albert Bergamelli, detenuto perché riconosciuto responsabile di sequestri di persona e altri delitti, viene assassinato nel carcere di massima sicurezza di Marino del Tronto (Ascoli Piceno).
3 settembre: Palermo, alle nove di sera il generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, da circa quattro mesi prefetto di Palermo, esce dalla prefettura sull’auto guidata dalla moglie Emanuela Setti Carraro. Segue l’auto di servizio con al volante l’agente di polizia Domenico Russo. In via Isidoro Carini le due vetture vengono affiancate da una moto, il cui passeggero spara raffiche di mitra. Il prefetto, la moglie e il poliziotto vengono uccisi. Dalla Chiesa era stato mandato a Palermo, dove era in corso una sanguinosa guerra di mafia che aveva colpito anche alti rappresentanti dello Stato e della vita politica, con la promessa di poteri straordinari per combattere il fenomeno criminale. Ma il capo del governo Giovanni Spadolini e il ministro dell’interno Virginio Rognoni non avevano poi confermato l’impegno preso. Tanto che nella mattinata dello stesso giorno in cui sarebbe stato ucciso, il prefetto aveva avuto un incontro segreto con il console generale Usa a Palermo Ralph Jones al quale aveva riferito come i politici avessero dimenticato la sua richiesta di ottenere poteri straordinari promessigli per affrontare la mafia. Dell’eccidio di via Carini verranno ritenuti responsabili i vertici di Cosa Nostra.
Chi li uccide? I sicari sono della mafia (Lucchese e Greco Scarpuzzedda sulla moto e sulle auto d’appoggio Nino Madonia, Paolo Anzelmo, Vito Galatolo, Raffaele e Calogero Ganci, Gambino u’ tignusu, Filippo Marchese e Gaetano Crollo, arrivato appositamente da Milano), ma i mandanti – dirà Buscetta nel 1992 dopo la morte di Giovanni Falcone – sono altri. Per capire chi realmente ha voluto la fine di Dalla Chiesa, è indispensabile apprendere una circostanza che verrà riferita dai familiari, esattamente dal figlio, Nando. Carlo Alberto Dalla Chiesa nell’abitazione di villa Witaker, custodiva diversi documenti in una cassaforte. I congiunti del generale sono certi che le chiavi di quella cassaforte – che erano in casa – sparirono la sera dell’omicidio per ricomparire misteriosamente alcuni giorni dopo in bella vista nel primo cassetto di un mobile che era stato ispezionato accuratamente fin dalla notte dell’assassinio proprio alla ricerca di quelle mazzo di chiavi. Quando finalmente la cassaforte personale di Dalla Chiesa viene aperta, all’interno non c’è più nulla, è vuota. La madre di Emanuela Setti Carraro confermerà che la figlia le aveva confessato di essere venuta a conoscenza – confidati dal generale – di fatti raccapriccianti che “avrebbe fatto fatica a credere”. Purtroppo Emanuela non aggiunse altro, dicendo che aveva giurato di mantenere il segreto. Buscetta, viceversa, dirà: “Le morti di Mino Pecorelli e di Carlo Alberto Dalla Chiesa sono cose che si intrecciano fra loro”. Il generale, infatti, sarebbe venuto in possesso sia del memoriale (autentico e completo) di Aldo Moro, sia di notizie relative a Gladio. Il 4 settembre il governo ottiene il voto di fiducia al Senato con 176 sì contro 115 no. Il 5 settembre, sull’onda dell’emozione suscitata dal triplice omicidio palermitano, il governo Spadolini nomina Emanuele De Francesco, direttore del Sisde, sia prefetto di Palermo sia Alto Commissario per la lotta alla mafia. Sono i poteri che Dalla Chiesa aveva chiesto senza ottenerli. L’11 settembre il Senato approva la legge La Torre. Così viene introdotto nell’ordinamento giuridico italiano il reato specifico di associazione mafiosa e vengono anche autorizzati (per legge) accertamenti fiscali, tributari e bancari necessari per la lotta a questa organizzazione criminale.
11 settembre: Roma, approvata la legge che dovrebbe favorire i pentimenti dei mafiosi, che introduce i reati di associazione mafiosa come l’illecita concorrenza (appalti), che permette accertamenti fiscali e bancari. (Legge La Torre).
13 settembre: Ginevra, arrestato Licio Gelli. Su di lui pendono diversi mandati di cattura internazionali per spionaggio politico-militare, cospirazione politica, truffa e altri reati. Utilizzando un passaporto falso Licio Gelli si era presentato nella sede dell’Unione Banche Svizzere a Ginevra per prelevare fondi equivalenti a una settantina di miliardi di lire italiane. Ma viene smascherato e arrestato. I fondi erano stati bloccati dalla magistratura di Lugano perché illecitamente provenienti da filiali estere del Banco Ambrosiano.
Il terrorista latitante Stefano Procopio, dei Nuclei Armati Rivoluzionari, partecipa a Parigi al tentativo di rapina di un’armeria, che fallisce per l’intervento della polizia. Nella sparatoria seguita, Procopio viene ferito e catturato.
14 settembre: Beirut, il presidente libanese Gemayel è ucciso in un attentato.
16 settembre: Londra, un sicario uccide a coltellate, nel suo appartamento in pieno centro, Sergio Vaccari Agelli, di professione antiquario, ma in realtà in rapporti di affari con alcuni esponenti della banda della Magliana. Il suo omicidio sembra essere collegato con la misteriosa fine della baronessa Rothschild, a sua volta legata ad ambienti della P2. Lo stesso giorno a Roma muore Giorgio Di Nunzio. È l’autore di un voluminoso dossier sui rapporti d’affari fra Sindona e Marcinkus. Di Nunzio aveva dato la documentazione a Francesco Pazienza che l’aveva passata a Roberto Calvi. Una copia del dossier finì nelle mani anche del cardinale Beniozzi, che non appena lo ricevette morì, così da non potere utilizzare in alcun modo le informazioni ricevute. Di Nunzio aveva lavorato per molti anni col costruttore romano Mario Genghini, pure lui affiliato alla P2.
Il terrorista latitante Walter Sordi, dei Nar, è catturato in una villa di Lavinio (Roma). Con lui sono arrestati il neofascista Enrico Tomaselli e Stefano Comune, quest’ultimo per favoreggiamento.
18 settembre: i miliziani libanesi del maggiore Saad Haddad assaltano i campi profughi palestinesi di Sabra e Chatila, provocando un migliaio di morti tra la popolazione inerme.
20 settembre: Stati Uniti, Francia e Italia inviano forze di pace in Libano.
21 settembre: assassinati i due figli maggiori di Buscetta, Benedetto e Antonio
24 settembre: rinnovate le cariche al vertice dei grandi enti statali: Romano Prodi presidente dell’IRI, Umberto Colombo dell’ENI, Corrado Fiaccavento confermato alla presidenza dell’Efim.
28 settembre: il governo israeliano istituisce una Commissione d’inchiesta per indagare sul massacro di Sabra e Chatila.
29 settembre: un ordigno esplosivo provoca danni al portone d’ingresso della sede della Comunità israelita di Milano. Dell’attentato saranno accusati Cesare Brunetti, Claudio Lamonica, Graziano Bianchi e Claudio Cordini, dell’organizzazione Colp (Comunisti Organizzati per la Liberazione Proletaria).
Ottobre: il Consiglio di sicurezza dell’Onu chiede inutilmente il cessate il fuoco tra Iraq e Iran.
1° ottobre: il democristiano Helmut Kohl è il nuovo Cancelliere tedesco. Succede al socialdemocratico Helmut Schmidt.
8 ottobre: Varsavia, il Parlamento polacco approva il decreto di scioglimento di Solidarnosc.
Ad un posto di blocco a Rocca Canavese (Torino) una pattuglia di carabinieri ferma un’auto con tre persone a bordo. Queste aprono il fuoco, uccidono il brigadiere Benito Atzei e feriscono il carabiniere Giovanni Bertello. Poi fuggono. L’azione sarà poi rivendicata da Prima Posizione, formazione terroristica di derivazione brigatista.
Un gruppo di terroristi dei Nuclei Armati Rivoluzionari compie una rapina nella sede di una filiale bancaria a Roma. Prima di andarsene col bottino lanciano una bomba a mano che ferisce leggermente alcuni dei presenti. Poche ore dopo saranno arrestati con molte armi e parte del provento della rapina Carlo De Cillis, Franco Castellato e Paolo Stroppiano. Di aver lanciato la bomba a mano sarà accusata Serena Depisa.
9 ottobre: un commando di terroristi arabi assalta a colpi di mitra e bombe a mano la Sinagoga di Roma mentre è stracolma di ragazzi impegnati nella cerimonia religiosa del Miganin Bath Mitzvah, dedicata al passaggio alla maggiore età. Trentacinque persone rimangono gravemente ferite, e un bambino di due anni, Stefano Tachè, resta ucciso. L’azione sarà rivendicata da Sabr Kalil Abdul Hamid Al Banna (Abu Nidal), capo dell’omonima organizzazione. Dall’autorità giudiziaria di Roma sarà accusato di strage, tra gli altri, il cittadino giordano Abdel Al Zomar.
10 ottobre: in seguito alla caduta del regime militare boliviano, Stefano Delle Chiaie è costretto a fuggire dalla Bolivia dove aveva trovato comodo rifugio. Contemporaneamente il suo braccio destro Pierluigi Pagliai è ferito mortalmente, in circostanze mai chiarite, in un conflitto a fuoco con agenti dei servizi italiani che erano in Bolivia sulle sue tracce. Trasportato in Italia, morirà senza riprendere conoscenza.
15 ottobre: polemica sugli sgravi fiscali tra i ministri economici Formica e Andreatta. Crisi del governo Spadolini.
17 ottobre: Mogadiscio, firmato un contratto per la fornitura alla Somalia di carri armati ed elicotteri per 400 milioni di dollari. Per l’acquirente firma il ministro delle finanze somalo Abdullah Ahmed Addo, per il venditore firma Glauco Partel, che sarà arrestato meno di sei mesi dopo dal giudice istruttore di Trento Carlo Palermo.
21 ottobre: una mezza dozzina di terroristi rapinano una banca alla periferia di Torino. Prima di andarsene uccidono le due guardie giurate Antonio Pedio e Sebastiano D’Alleo, che in precedenza avevano fatto sdraiare a terra. Sui muri della banca lasciano uno striscione delle Brigate Rosse-Partito della Guerriglia.
22 ottobre: una pattuglia di agenti intima l’alt a Roma a tre giovani sospetti, ma la risposta sono alcuni colpi di arma da fuoco che feriscono l’agente Luigi Jannario. Dell’attentato saranno accusati Leonardo Patrizi e Giuseppina Pisano, in contatto con le Brigate Rosse.
Madrid, durante una perquisizione dell’alloggio dove vive il terrorista latitante Carlo Cicuttini del Movimento Politico Ordine Nuovo, viene sequestrata una vasta documentazione riguardante il commercio degli armamenti. Dalla documentazione, solo in parte trasmessa dalle autorità spagnole all’autorità giudiziaria italiana, risultano proposte e trattative con paesi sudamericani e con il Sudafrica riguardanti la fornitura di fucili mitragliatori, munizioni, esplosivi, armi pesanti e missili francesi. Il commercio, autorizzato dal governo di Madrid e noto ai servizi segreti spagnoli, avviene attraverso la società Eniesa di import – export, utilizzata per finanziare i latitanti.
28 ottobre: Madrid, i socialisti, per la prima volta dalla fine della dittatura, vincono le elezioni. Il segretario del partito, Felipe Gonzales, formerà il nuovo governo.
29 ottobre: il giudice istruttore di Venezia affida a Marco Morin, tradizionale perito di quel Tribunale, l’incarico di accertare la natura dell’esplosivo impiegato per compiere la strage di Peteano. Morin comunicherà che si tratta di esplosivo dello stesso tipo di quello sequestrato alle Brigate Rosse. E’ un falso, una successiva perizia smentirà le conclusioni del perito. Il giudice istruttore scoprirà poi che Morin ha un passato nel Movimento Politico Ordine Nuovo, che è stato condannato per detenzione di armi e munizioni e che era collaboratore degli ufficiali dei carabinieri Renzo Monico e Manlio Rocco quando dirigevano il Centro di controspionaggio di Verona del Sid. Rinviato a giudizio per frode processuale e falsa perizia assieme a Monico, Rocco e al colonnello dei carabinieri Manlio Del Gaudio, saranno tutti condannati in primo grado. Del Gaudio è affiliato alla P2
7 novembre: Palermo, catturato il boss Salvatore Montalto
9 novembre: alluvione in Toscana, Emilia e Liguria. Bilancio: due morti, decine di feriti e danni per miliardi.
10 novembre: Mosca, muore Leonid Breznev. Lascia in eredità una nazione in pieno decadimento. L’economia sovietica dà preoccupanti segni di stagnazione tanto da essere costretti ad importare cereali dagli Stati Uniti. L’industria siderurgica, che per decenni era stata il vanto del comunismo reale, rallenta la propria produzione del 5 – 8% annuo. Persino i generi alimentari di prima necessità mancano nei negozi delle grandi città. L’Armata Rossa si è impantanata sulle montagne dell’Afganistan, che si sta trasformato nel Vietnam russo. I rapporti con gli Stati Uniti e l’Occidente sono decisamente peggiorati con l’impiego nel nuovo arsenale nucleare sovietico dei missili intercontinentali SS 20. Infine, la classe politica è ancora legata agli equilibri di potere degli anni ’60 e ’70, dove il Partito Comunista svolge ogni mansione all’interno delle istituzioni dello Stato. L’incombenza di risolvere questi e altri problemi tocca ad Yuri Andropov, presidente del Kgb, uomo dell’apparato e di pochi anni più giovane del suo predecessore. Ciò però introduce ugualmente un elemento di straordinaria importanza: per la prima volta l’Unione Sovietica è guidato da un uomo di una leva politica successiva alla Seconda Guerra Mondiale e quindi non influenzata direttamente dell’ideologia stalinista dei primi anni dopo la rivoluzione (Breznev era entrato nel Partito comunista nel 1931, mentre Andropov “solo” nel 1939 ndr). Sebbene di stampo tutt’altro che riformista, il nuovo Segretario del partito si adopera per porre riparo alle gravi difficoltà in cui versa il suo Paese.
12 novembre: la polizia fa irruzione in un appartamento a Cinisello Balsamo (Milano) dove sono rifugiati alcuni terroristi delle Brigate Rosse-Walter Alasia. Nel tentativo di sottrarsi all’arresto Maurizio Biscaro cerca di calarsi da una finestra al sesto piano, ma precipita e muore. Vengono arrestati Massimo Belogi, Ettorina Zaccheo e Daniele Bonato.
14 novembre: due sicari di Cosa Nostra uccidono, nel centro di Palermo, Calogero Zucchetto, poliziotto della sezione investigativa della Squadra Mobile. Zucchetto stava svolgendo indagini sui corleonesi insieme al vicecapo della Mobile Ninni Cassarà che verrà ucciso dalla mafia tre anni dopo, nell’agosto del 1985.
25 novembre: la Procura di Roma, proseguendo l’indagine sull’attentato di piazza San Pietro a Papa Wojtyla, spicca un mandato di cattura (immediatamente eseguito) a carico di Ivan Antonov, responsabile in Italia delle linee aeree bulgare. L’accusa è di aver avuto un “ruolo attivo” nell’attentato. Alcuni giorni dopo, il 10 dicembre, per protesta la Bulgaria ritirerà il proprio ambasciatore in Italia e la Farnesina prenderà la stessa decisione, il giorno successivo, richiamando l’ambasciatore italiano a Sofia.
30 novembre: Palermo, nella tenuta di Bernardo Brusca a San Giuseppe Jato, vengono strangolati Rosario Riccobono e i suoi uomini. Tra gli assassini, oltre ai Brusca, lo stesso Totò Riina e un giovane di fiducia, Balduccio Di Maggio. Nelle stesse ore, nella tenuta Favarella di Michele Greco, è eliminato il clan di Salvatore Scaglione. Quelli che non hanno partecipato alle due riunioni – trappola sono eliminati casa per casa
1° dicembre: quinto Governo Fanfani, quadripartito Dc, Psi, Psdi, Pli. Confermati Lagorio alla Difesa, Rognoni all’Interno e Colombo agli Esteri. Fortemente ridimensionati i capitoli di spesa riguardanti sanità, previdenza ed enti locali. A ciò si aggiungono forti inasprimenti fiscali e tariffari
Il governo: http://www.senato.it/leg/08/BGT/Schede/Governi/0011_M.htm
2 dicembre: primo innesto permanente di un cuore artificiale effettuato nel centro medico dell’Università dello Utah dall’equipe del professor Barney B. Clark. Il paziente sopravviverà 112 giorni.
4 dicembre: Roma, un commando, che si firma Potere Proletario Armato, ferisce la dottoressa Giuseppina Galfo, del carcere di Rebibbia.
6 dicembre: Belfast, in un attentato dell’Ira muoiono 14 persone.
12 dicembre: Varsavia, il generale Jaruzelski annuncia la sospensione dello stato di guerra in Polonia.
14 dicembre: Roma, Daniele Caruso uccide Mariano Proietti appartenente all’omonimo clan e acerrimo nemico della banda della Magliana.
26 dicembre: Palermo, nella pizzeria che gestiscono sono ammazzati il genero di Buscetta, Giuseppe Genova e due nipoti, Orazio e Antonio D’Amico. Tre giorni dopo cadono un fratello di Buscetta, Vincenzo e il figliolo Benedetto. Negli stessi giorni a Fort Lauderdale (Florida), mentre prendono il sole in spiaggia sono abbattuti Giuseppe Tramontana, testimone delle nozze americane di Buscetta con Vera Girotti e Giuseppe Romano, un affiliato alle famiglie perdenti, scappato da Palermo
A rendere incandescente il fine anno, il nuovo consiglio dei ministri vara la finanziaria il 30 dicembre con delle misure di inasprimento fiscale che fanno nuovamente inasprire i contrasti con altre proteste del mondo dei lavoratori già iniziate a seguito di alcune proposte di rivedere la Scala Mobile. Già il 1° giugno di quest’anno, la Confindustria aveva denunciato l’accordo del 1975, e pochi giorni prima ( il 31 maggio) Ciampi governatore della Banca d’Italia aveva -fra le altre cose – proposto il blocco delle retribuzioni reali, ed anche il meccanismo della scala mobile per ridurre la spesa pubblica. Erano seguite proteste dei tre sindacati, proclamando scioperi e manifestazioni per il 25 giugno, ma quando altri scioperi spontanei si erano già svolti in varie zone del Paese. Altrettanto i sindacati faranno in questa fine anno, promuovendo fin d’ora battaglie per i primi giorni dell’anno entrante con una serie di scioperi e manifestazioni in diverse città italiane contro la revisione della scala mobile e gli inasprimenti fiscali. Ma poi verso fine mese firmeranno delle intese con il nuovo ministro del lavoro Scotti cedendo su molti punti, come sulla decurtazione delle contingenza, blocco delle contrattazioni, in cambio di una riduzione dell’orario di lavoro.
28 dicembre: Roma, sequestrata e uccisa Germana Stefanini, vigilatrice del carcere femminile di Rebibbia. Il corpo sarà ritrovata nel bagagliaio di un’auto. L’azione è rivendicata da Potere Proletario Armato, formazione locale che opera a Roma in dialettica con le tesi delle Brigate Rosse – Partito della Guerriglia. Il suo omicidio sarà ripudiato da 180 recluse del carcere, che firmano un documento di condanna dell’azione e ne denunciano l’aberrazione. Per l’omicidio, l’11 aprile 1987 la corte d’assise d’appello di Roma condannerà all’ergastolo Francesco Donati, Carlo Garavaglia e Barbara Fabrizi. Francesco Donati, appartenente alla terza generazione delle Brigate Rosse, sarà coinvolto successivamente anche nelle indagini sull’omicidio D’Antona, avvenuto 16 anni dopo ad opera delle Nuove Brigate Rosse