1953 Gennaio – Giugno

1953 1 luglio – 31 dicembre

GennaioBologna, la Camera de Lavoro proclama uno sciopero generale di due ore contro la Legge Truffa. Nonostante i duri attacchi polizieschi lo sciopero riesce compatto in città e provincia. Il giorno 20 si svolgerà un’imponente manifestazione.

Roma, il Comitato esecutivo della Cisl lancia un appello contro gli scioperi politici parlando di “gravi conseguenze derivanti per la vita del movimento sindacale dalle speculazioni socialcomuniste”.

8 – 11 gennaio: congresso del Psi, Nenni è riconfermato segretario. Morandi sarà il suo vice. Il congresso decide di lanciare l’alternativa socialista e di abbandonare l’alleanza elettorale con il Pci

9 gennaioLivorno, la polizia carica con estrema violenza una manifestazione organizzata dal Pci contro la legge truffa.

10 gennaioRoma, in coda ad un’imponente manifestazione contro la legge truffa, la polizia carica alcuni gruppi di dimostranti in piazza Belli e in piazza della Marranella. Effettuati diversi fermi. Incidenti e fermi anche in altre zone della città.

Roma, il Tribunale assolve il professor Mariotti, docente universitario denunciato dalla polizia per “pubblicazioni oscene” per un volume scientifico che trattava, fra l’altro, dell’amore fra adolescenti. Negli stessi giorni, la magistratura assolve gli editori Einaudi e Mondadori, incriminati rispettivamente per la pubblicazione di Il muro di Sartre e L’amante di lady Chatterley di Lawrence

11 gennaioBologna, ultima giornata del II° Congresso di Cultura Popolare. Chiudendo i lavori Giuseppe Di Vittorio afferma, tra l’altro: “Io non sono, non ho mai preteso, né pretendo di essere un uomo rappresentativo della cultura. Però sono rappresentativo di qualche cosa. Io credo di essere rappresentativo di quegli strati profondi delle masse popolari più umili e più povere che aspirano alla cultura, che si sforzano di studiare e cercano di raggiungere quel grado del sapere che permetta loro non solo di assicurare la propria elevazione come persone singole, di sviluppare la propria personalità, ma di conquistarsi quella condizione che conferisce alle masse popolari un senso più elevato della propria funzione sociale, della propria dignità nazionale e umana (…) La cultura non soltanto libera queste masse dai pregiudizi che derivano dall’ignoranza, dai limiti che questa pone all’orizzonte degli uomini: la cultura è anche uno strumento per andare avanti e far andare avanti, progredire e innalzare tutta la società nazionale (…) Io sono, in un certo senso, un evaso da quel mondo dove ancora imperano in larga misura l’ignoranza, la superstizione, i pregiudizi, gli apriorismi dogmatici che derivano da questa ignoranza. Io lo conosco quel mondo, profondamente. Ci sono vissuto e so quanto siano grandi gli sforzi che occorrono per tentare di uscirne. Ma in quel mondo, dietro quel muro, vi sono ancora milioni di italiani, milioni di fratelli nostri. Tutte le iniziative, tutte le forme di organizzazione, tutti i tentativi debbono essere fatti per accorrere in aiuto di questi nostri fratelli, per aiutarli a liberarsi da questa ignoranza, perché anch’essi possano provare a sentire le gioie e i tormenti dell’accesso al sapere. Dobbiamo andare fra quelle masse di nostri fratelli, chiamarle, stimolarle alla vita nuova, al sapere, al conoscere, a vedere alto e lontano; dobbiamo andare come un trattore potente su un terreno incolto da secoli per fecondarlo e trarlo a coltura, a vita, a bene della società (…)

12 gennaioRoma, una nuova manifestazione contro la legge truffa, con blocco del traffico sulla via Tiburtina, è caricata dalla Celere. Questa volta i manifestanti rispondono, impegnando la polizia in numerosi scontri. Cariche anche in via Arenula contro un corteo studentesco.

13 gennaio: proclamato da tutti i sindacati di categoria, uno sciopero nazionale dei ferrovieri su una piattaforma strettamente rivendicativa. Ma l’aspro confronto politico sulla legge truffa, di fatto, lo riempie di contenuti politici al punto che la Cisl – che inizialmente aveva indetto unitariamente l’agitazione – si tira indietro. In conseguenza di questa decisione, qualche giorno dopo nelle elezioni interne per il Consiglio d’amministrazione delle Ferrovie, la Cisl subì una pesante sconfitta.

Guardavalle (Catanzaro), la polizia carica una manifestazione contro la legge elettorale maggioritaria, provocando diversi contusi.

Centuripe (Catania), la polizia carica un’altra manifestazione contro la legge truffa, provocando il ferimento di cinque operai. Anche un agente è ferito.

14 gennaioRoma, De Gasperi pone alla Camera la fiducia sulla Legge truffa per bloccare l’ostruzionismo delle sinistre. A Roma la celere disperde una manifestazione contro la legge, vengono fermate 150 persone. Le manifestazioni si ripetono in tutta Italia. Il 20 la CGIL indice lo sciopero generale. La polizia interviene a Roma, tra i feriti anche l’allora direttore dell’Unità, Pietro Ingrao.

Torino, la Fiat annuncia provvedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti che hanno partecipato alle manifestazioni contro la legge truffa.

Brindisi, una manifestazione contro la legge elettorale maggioritaria viene caricata dalla polizia; colpiti anche il direttore di un settimanale liberale e un consigliere comunale.

Belgrado, il Maresciallo Tito è eletto presidente della Repubblica Jugoslava.

15 gennaioSesto Fiorentino, la polizia attacca i manifestanti contro la legge truffa, provocando contusi e il ferimento di Lucia Chiari, colpita da un candelotto lacrimogeno mentre transitava in bicicletta nei pressi della manifestazione.

Empoli, una manifestazione contro la legge truffa è sciolta dall’intervento della polizia: diversi feriti e contusi. Cariche della polizia anche a Irsinia, in Basilicata, dove le forze dell’ordine sparano anche numerosi colpi d’arma da fuoco.

16 gennaioRoma, il presidente della Confindustria Costa emette una circolare con cui ordina la repressione immediata di ogni protesta operaia non pertinente a motivi di lavoro.

Roma, la polizia carica una manifestazione di protesta contro la legge Scelba ed opera 200 fermi tra corso Termini e piazza Fiume. Piantonate le scuole per impedire le iniziative degli studenti.

Castelguglielmo (Ro), la polizia fa irruzione, armi in pugno, nella Camera del lavoro cacciando i lavoratori presenti e impedendo, così, una riunione.

Milano, la polizia disperde con la forze, effettuando anche numerosi fermi, una manifestazione contro la legge truffa organizzata dagli operai dell’Alfa Romeo.

Porto Tolle e Contarina (Ro), cariche di polizia e fermi contro una manifestazione contro la legge truffa.
Rosignano (Li), i lavoratori della Solvay scioperano contro la legge truffa
In un documento del Sifar si parla della costituzione della scuola “Operazioni speciali” al cui interno “sono previsti anche i locali per la sede della sezione Duca”.

17 gennaioRoma, le opposizioni ritirano le proprie rappresentanze dall’ufficio di presidenza della Camera, dopo che il presidente Gronchi aveva avallato la decisione di procedere al voto di fiducia sul disegno di legge di riforma elettorale così com’era, secondo quando aveva dichiarato De Gasperi, “con l’esclusione di qualsiasi emendamento, articolo modificato o aggiunto di qualsiasi natura”. Palmiro Togliatti, nella dichiarazione di voto, afferma: “Consideriamo questo voto contrario allo spirito del regolamento e al regime parlamentare. Usciamo quindi dall’aula per non legittimare con la nostra presenza questa sopraffazione”. I socialisti abbandonano anch’essi l’aula, mentre Pietro Amendola schiaffeggia Ivan Matteo Lombardo che lo aveva insultato.

L’ ex sottosegretario di stato alla presidenza del Consiglio fascista, Giacomo Acerbo, in una conferenza stampa afferma: “Il pubblico accusatore dell’Alta corte di giustizia sostenne che la mia legge del 1923 portò alla distruzione di quanto vi fu di più sacro nel Risorgimento e giustificò con questo la richiesta della mia condanna a morte. Ma ecco che la Dc sforna la legge degli apparentamenti che è una copia fedele della mia legge. La legge attualmente in discussione alla Camera è anzi peggiore della mia; infatti la differenza tra il ‘quorum’ del premio di maggioranza previsto dalla mia legge e quello previsto dalla legge democristiana è annullata dal collegamento delle liste”. Acerbo ricorda, inoltre, che nel 1923 “una buona metà del gruppo Pp con a capo De Gasperi approvò la mia legge”.

18 gennaioRoma, durante una protesta nazionale di mutilati e invalidi di guerra, la polizia carica selvaggiamente con caroselli, travolgendo le carrozzelle, per impedire ai manifestanti di raggiungere palazzo Madama e piazza Venezia.

Anche a Genova la polizia carica gli invalidi per dissuadere i manifestanti che, in via XX Settembre, volevano raggiungere il palazzo del governo.

19 gennaio: la Cgil proclama lo sciopero generale contro la legge truffa. La Confindustria diffonde una circolare in cui afferma ricorda che gli scioperi attuati per motivi non economici sono illegali. In attuazione a questa norma, molte aziende avvertono i lavoratori che in caso di sciopero incorreranno in gravi sanzioni. Dopo lo sciopero ci furono molti licenziamenti.

Manifestazioni contro la legge elettorale in diverse località: violenze poliziesche avvengono a Gallarate (Mi), Suzzara (Mantova), Ravenna, Livorno, Ariano Irpino e Baiano (Avellino), Tricarico (Matera), Palermo e Bronte (Catania).

Roma, vengono nuovamente caricati i cortei di protesta in via del Tritone, del Corso e Minghetti. Le manifestazioni quotidiane a Roma hanno oramai un bilancio di 2.000 fermi, i contusi non si contano. Fra gli altri viene malmenato l’on. Ingrao, direttore de “l’Unità”, che aveva mostrato il tesserino di deputato nel tentativo di proteggere se stesso e lo spezzone di corteo dalla carica.

20 gennaioBologna, le cariche poliziesche provocano 200 fermi e 2 feriti gravi. La polizia si spinge sin dentro la chiesa di San Petronio, dove i manifestanti si erano rifugiati.

Vado Ligure (Savona), la carica della polizia provoca contusi e un grave ferito, un operaio che viene ricoverato per trauma cranico.

Valdarno, la polizia carica la manifestazione contro la legge elettorale.
Rosignano, le forze dell’ordine caricano una manifestazione contro la legge truffa organizzata dai lavoratori della Solvay in sciopero. i 34 fermati saranno processati e assolti

21 gennaioRoma, la Camera approva, dopo una seduta durata 70 ore, la nuova legge elettorale. Prevede l’assegnazione del 65% dei seggi alla coalizione di partiti che ottenga il 50% dei voti validi.

Modena, sciopero generale contro la Legge Truffa. A Castelnuovo Rangone (Mo) i carabinieri feriscono gravemente un mezzadro.Un poliziotto spara ad Angelo Ferrara, operaio trentenne, intento a scrivere su un muro slogans contro la legge truffa: è ricoverato all’ospedale in fin di vita. Per la partecipazione allo sciopero 50 lavoratori sono licenziati, mentre 500 operaie della Manifattura Tabacchi sono sospese per 10 giorni. Nel settore meccanico le sospensioni superano il migliaio. Fino al 7 giugno tutte le fabbriche e i luoghi di lavoro vengono coinvolte in iniziative contro la legge maggioritaria. La grande mobilitazione dei lavoratori modenesi fa rivendicare alla Camera del Lavoro, all’indomani della vittoria elettorale, “il grande contributo delle forze del lavoro e del progresso” al raggiungimento di un risultato che aveva “condannato i nemici della pace e della democrazia, delle libertà sindacali e dei diritti dei lavoratori”.

Roma, Firenze, Novara e Rovigo, si registrano altre violenze poliziesche contro le manifestazioni.

22 gennaio: cariche della polizia contro un corteo studentesco a Treviso e contro una manifestazione popolare a Siracusa.

Torino, la polizia in forze sgombera la Nebiolo, presidiata dagli operai da 56 giorni per la salvaguardia dell’occupazione.

23 gennaioRoma, si apre il processo d’appello contro 2 collaborazionisti, Ubaldo Cipolla e Biagio Roddi, condannati in primo grado all’ergastolo. Le pene saranno fortemente ridotte: 24 anni di cui 17 condonati.

24 gennaioMilano, denunciato da tre agenti in borghese, Giuseppe Ladisa, che su un tram stava commentando con dei conoscenti le cariche effettuate dalla Celere in occasione della manifestazione di mutilati a Roma. Ladisa ottiene la libertà provvisoria, ma nel giugno 1955 verrà deferito al Tribunale militare per vilipendio.

26 gennaioPalermo, si apre il secondo processo contro 47 persone, fra le quali 40 affiliati della banda Giuliano, per la strage di  Bellolampo dell’agosto 1949, costata la vita a 8 carabinieri, l’uccisione del carabiniere Vincenzo Lo Tempio e la rappresaglia di San Cipirrello, nella quale vennero giustiziate 5 persone, considerate infiltrati e spie.

30 gennaioFirenze, la polizia carica una manifestazione contro la legge truffa.

31 gennaioWashington, John Foster Dulles è nominato Segretario di Stato e inizia da Roma un viag­gio che lo porterà nelle più importanti capitali europee.

FebbraioRoma, polemica tra il segretario delle Cisl Pastore e Di Vittorio dopo la proposta di quest’ultimo di esonerare i datori di lavoro dall’obbligo degli oneri sociali per l’apprendistato.

GennaioWashington, termina l’attività del Psb sotto la guida del presidente Georg Allen. L’organismo verrà sostituito con il Committee on international information activities, diretto da William Jakson e, successivamente, dall’Operation coordinating board.

1 febbraio: alcuni dirigenti socialdemocratici che non si riconoscono nella linea ufficiale del partito danno vita ad Autonomia socialista.

3 febbraioRoma, il ministro del Tesoro Pella oppone un rifiuto totale alla proposta di legge Di Vittorio – Polano che propone di istituire la 13° mensilità a favore di pensionati e invalidi.

7 febbraio: Claire Boothe Luce è la nuova ambasciatrice americana in Italia. E’ una commediografa e giornalista, già stata in Italia durante la guerra. Il marito Henry Luce è l’editore di Life e Fortune. La signora Luce si dimostrerà un’abile e spregiudicata interprete degli interessi americani, intervenendo pesantemente nelle vicende politiche ed economiche italiane.

Roma, Cisl e Uil firmano un protocollo d’intesa che prevede, tra l’altro, che le due organizzazioni effettuino consultazioni preventive prima di assumere iniziative ed azioni sindacali di particolare rilievo e stabilisce la costituzione di un comitato formato da delegati delle due segreterie per diramare eventuali controversie tra le due organizzazioni.

Un’agenzia di stampa filogovernativa, ripresa dall’Unità, rivela che il Piano Schuman provocherà in Italia il licenziamento di 50.000 lavoratori siderurgici. L’accordo, commenta il quotidiano comunista, pone il nostro Paese in stato di grave inferiorità, costringendolo di fatto ad acquistare il carbone americano, che costa 3 volte più di quello europeo.

8 febbraioLuni (Massa Carrara), la Celere carica gruppi di persone che portavano solidarietà e aiuti materiali ai minatori chiusi nei pozzi della miniera, al 16° giorno dalla ripresa della lotta, e impiega lacrimogeni far uscire i minatori dai pozzi presidiati.

9 febbraioBologna, la Corte d’assise condanna a pene pesanti, fra le quali 4 ergastoli, 26 partigiani accusati dell’uccisione di alcuni fascisti nei primi giorni del maggio 1945. Querelati per “vilipendio alla magistratura”, per aver aspramente commentato la sentenza, il direttore dell’Unità Davide Lajolo e il giornalista Corso Bacchilega. I due saranno assolti.

Piombino, scendono in lotta i lavoratori della Magona, minacciati di 500 licenziamenti.

11 febbraioWashington, il presidente Eisenhower annuncia il suo no alla domanda di grazia per i coniugi Rosenberg e la fissazione dell’esecuzione in data da destinare, fra il 9 e il 16 marzo. L’annuncio provoca proteste in tutto il mondo.

10 febbraio: nasce l’Ente nazionale idrocarburi (Eni) con a capo Enrico Mattei. Nell’Eni confluiscono le partecipazioni statali del settore energetico (Agip, Snam, Anic, Ente nazionale metano e Romsa). La legge istitutiva attribuisce all’ente il monopolio per la ricerca e lo sfruttamento dei giacimenti di metano della pianura padana. Con un fondo di dotazione di 30 miliardi, l’Eni guidato da Mattei delinea il progetto di indipendenza energetica nazionale. Nel gennaio 1957 la legge sugli idrocarburi garantirà all’Eni l’esclusiva dello sfruttamento su tutto il territorio nazionale (esclusa la Sicilia)

12 febbraio: accordo tra Gran Bretagna e Egitto per l’indipendenza del Sudan.

15 febbraioMilano, convegno nazionale degli impiegati dell’industria metalmeccanica.

Cornigliano (Genova), inizia l’agitazione dei lavoratori della Siac, minacciati di 450 licenziamenti.

Roma, approvata la legge che stabilisce l’incompatibilità per i parlamentari di “ricoprire cariche o uffici di qualsiasi specie di enti pubblici o privati”.

16 febbraioPisa, inizia il processo in Corte d’assise contro 15 partigiani della formazione Sante, operante nella bassa Val di Cecina, accusati dell’uccisione di alcuni delatori, del maresciallo Scordo e del commissario Renzetti della Guardia repubblichina. Costoro erano stati processati e condannati a morte per aver consegnato ai tedeschi la lista degli antifascisti della zona, la cui opera aveva portato, fra l’altro, all’uccisione dei partigiani Oberdan Chiesa e Fulvio Giaconi. Fra gli accusati, Sante e Giordano Giaconi, fratelli del partigiano consegnato ai nazisti, Sante Panesin, comandante della formazione ed altri che, inizialmente latitanti, si costituiscono in occasione della seconda udienza. Tutti gli accusati, che rivendicano l’azione compiuta, saranno assolti il 30 marzo.

17 febbraioBari, si apre il processo d’appello per i fatti di Andria del 5 – 7 marzo 1946 (v.). Sono 130 gli accusati, condannati in primo grado a circa 9 secoli di prigione complessivi, fra cui 6 ergastoli.

20 febbraioReggio Emilia, il Tribunale condanna a pene lievi – in media, 15 giorni di reclusione ciascuno – 19 operai delle Officine Reggiane, denunciati per occupazione di stabilimento.

20 – 22 febbraioRoma, la Cgil organizza il “Convegno nazionale sulla protezione sociale”.  In particolare si discute dei criteri di riordinamento delle prestazioni di malattia erogate dall’Inam. Tra gli interventi, Lizzadri e Di Vittorio

23 febbraioPiombino, la polizia carica una manifestazione di operai dell’Ilva, in lotta contro la disoccupazione e il super sfruttamento, arrestandone otto.

Si dimette dal Msi, il maresciallo Rodolfo Graziani. Tempo Illustrato riporta le dichiarazioni di Graziani sui motivi che lo hanno portato alle dimissioni: “Desidero rendere più agevole – spiega – il compito dei dirigenti del Movimento, di cui condivido le idee e lo spirito della battaglia (…) Il mio gesto non vuole essere atto di dissidenza, ma il contributo a una azione chiarificatrice (…) Materialmente fuori dal Movimento io potrò continuare a esservi vicino forse più utilmente di ieri”.

24 febbraio: il Consiglio generale della Cisl, riunito a Ladispoli (Roma), ratifica l’accordo con la Uil e respinge ogni possibilità d’accordo e azione unitaria con la Cgil. E’ riaffermato il principio della “contrattazione aziendale”, perché la politica contrattuale del sindacato “deve sempre più adeguarsi allo stretto rapporto che la lega a quella diretta ad esaltare al massimo la efficienza del sistema economico nazionale e quella delle sue unità produttive”. Subito dopo vara l’istituzione di “comitati di produttività” presso le aziende con funzioni di stimolo e miglioramento dell’efficienza aziendale.

28 febbraio: la Jugoslavia sottoscrive un trattato di amicizia con Grecia e Turchia.

Piombino, convegno nazionale della Fiom sulla situazione nell’industria siderurgica

Marzo: continua lo sciopero al contrario dei 700 licenziati delle Acciaierie Terni e di 150 licenziati della Magona di Piombino, che si recano a lavorare rispettivamente da 100 e 23 giorni, senza percepire stipendio. Continua anche il presidio di altri stabilimenti posti in liquidazione, come il Bagnara Ferriera e il Metallurgico ligure, che hanno licenziato più di 600 lavoratori ognuno.

Nel mantovano, si organizzano le mondariso, dopo che i dirigenti della Cisl hanno inviato ai proprietari della zona una lettera che garantisce mondine antisciopero, a basso costo

1° marzo: convegno della Fiom sulla nazionalizzazione dei complessi industriali controllati dallo Stato.

5 marzoMosca, muore Stalin. Il delfino Georgij Malenkov assume la guida del governo. Nikita Krusciov segretario del Pcus.

L’Unità esce con l’intera prima pagina listata a lutto. La direzione del Pci nomina la delegazione che dovrà partecipare ai funerali: Togliatti, Amendola, Roasio, Boldrini. Con loro partiranno Nenni, per il Psi, e Di Vittorio, per la Cgil.

Alcide De Gasperi, appresa la notizia della morte di Stalin, rilascia una dichiarazione all’Ansa: “In vita, il dittatore non mostrò per il nostro Paese né comprensione né considerazione. L’atteggiamento dei suoi diplomatici fu, nelle trattative e nella conferenza della pace, ostinatamente duro e pertinacemente negativo. Tuttavia, se fosse vera l’opinione di chi attribuisce anche al suo influsso personale l’esitazione dell’Urss a scatenare una nuova conflagrazione mondiale, dovremmo mettere al suo attivo questo suo rifuggire dalla responsabilità estrema, e augurarci che i suoi successori lo accettino come norma di saggezza (…)”.

9 marzo: la Cgil organizza la sospensione del lavoro dalle ore 10.00 alle ore 10.20, in concomitanza con lo svolgimento, a Mosca, dei funerali di Giuseppe Stalin.

10 marzoGardone Val Trompia (Brescia), arrestato Luigi Pedretti, operaio comunista, ex commissario della 122a brigata Garibaldi con l’accusa di aver ucciso, nel periodo della lotta di liberazione, una spia fascista. Il 25 marzo sarà arrestato anche Pietro Da Monti (Spartaco), partigiano e operaio della Redaelli di Gardone.

12 marzo: sciopero nazionale dei ferrovieri che si protrae anche il giorno successivo, per ottenere aumenti salariali e contrastare il progetto governativo di limitazione del diritto di sciopero. La polizia interviene in varie località per impedire i picchetti anti crumiraggio.

Roma, le opposizioni contestano l’intervento del senatore democristiano Italia, relatore di maggioranza della legge elettorale, noto per aver chiesto nel 1945, in qualità di pubblico ministero, la pena di morte per l’on. Acerbo, che aveva dato il suo nome alla legge maggioritaria fascista.

Nelle campagne del cremonese, mantovano e di altre zone della pianura Padana iniziano agitazioni per il mancato pagamento di sussidi ed assegni familiari da parte degli agrari.

Scioperano gli operai della Necchi di Pavia contro i massicci licenziamenti annunciati dalla direzione.

Washington, Spruille Braden, ex segretario aggiunto per gli Affari latino americani del Dipartimento di stato, nel corso di una conferenza al Darmouth College di Hannover, chiede che gli Stati Uniti intervengano militarmente in Guatemala per sventare la minaccia comunista.

13 marzo: il senatore comunista Pietro Secchia interviene contro il progetto di legge di riforma elettorale presentato dal governo: “Non pensate di potere impunemente continuare su questa strada, non pensate di poter con una maggioranza parlamentare qualsiasi annullare con un voto una Costituzione che è costata al popolo nostro decenni di dure lotte, di sangue, di sacrifici senza nome. Il giorno in cui con un colpo di accetta, con un colpo di maggioranza parlamentare o che so io, voi avrete spezzato la Costituzione e cioè questo impegno che lega tutti i cittadini italiani, che ci impegna tutti, quel giorno avrete voi stessi dato il via a nuove forme di lotta del popolo italiano. Il Partito comunista è rimasto e vuole restare con tutte le sue forze fedele alla Costituzione repubblicana. Ma il Partito comunista non è oggi al potere, al governo; al potere ci sono i democristiani, ai governanti spetta per primi restare fedeli alla Costituzione e farla rispettare da tutti. Se dovesse avvenire come è avvenuto per lo Statuto albertino, che ad un certo momento è stato messo sotto i piedi dalle classi dirigenti le quali per mezzo di bande armate hanno fatto quello che sapete, se dovesse avvenire che per mezzo dello squadrismo e con altri mezzi (…) si tentasse di annullare le libertà democratiche, di rimettere in catene i lavoratori, i loro partiti e le loro organizzazioni, oh allora non fatevi nessuna illusione, noi non resteremo fermi a dire di no, mentre gli altri con la violenza faranno di si. Ciò che è accaduto nel 1921, nel 1922, nel 1924 e dopo, non accadrà più”.

16 marzo: sciopero nazionale di protesta per la mancata applicazione delle leggi e degli accordi sul bracciantato. Fonti sindacali stimano che gli agrari abbiano sottratto ai braccianti 100 miliardi di sussidi, 12 di assegni familiari e 40 di indennità per caropane.

Roma, in una nota del Sifar si rileva che il commissario di Ps Gesualdo Barletta ha fornito a Karl Hass “un passaporto con falsa identità Rodolfo Giustini”.

17 marzoPavia, la massiccia presenza di celerini impedisce lo svolgimento, a piazza del Carmine, di una manifestazione di solidarietà con gli operai della Necchi in lotta contro i licenziamenti.

19 – 22 marzoCivitavecchia, si svolge il 5° congresso della Fai. Non vengono ammessi i Gruppi anarchici di azione proletaria.

21 marzoSermide (Mantova), carabinieri e polizia intervengono pesantemente, operando la perquisizione del cascinale Corte Vecchia di Porcara e 12 fermi per contrastare la lotta delle lavoratrici contro le condizioni capestro imposte dall’agrario Negrini. Le 12 lavoratrici saranno scarcerate, a seguito di diverse manifestazioni di solidarietà, il 7 aprile.

22 marzoVelletri (Roma), si apre il processo contro 14 partigiani, accusati di aver prelevato nella notte fra il 30 aprile e il 1 maggio 1945 dal carcere di Oderzo alcuni fascisti detenuti, e di averli fucilati in località Ponte della Priula.

23 marzoRoma, in seguito alle proteste delle sinistre durante la discussione per l’approvazione della legge truffa, il presidente del Senato Giuseppe Paratore, è costretto a rassegnare le dimissioni. E’ sostituito, due giorni dopo, da Meuccio Ruini.

24 marzo: scioperi contro la legge truffa a Bologna, Modena, Forlì e Piacenza, Cremona e Sesto San Giovanni.

25 marzoRoma, approvata la proposta di proroga, avanzata dall’indipendente di sinistra Nasi, della ineleggibilità degli ex dirigenti del Pnf, con 259 voti a favore e 243 contrari.

Roma, al processo in Corte d’assise contro artisti ed operatori dell’informazione, il pubblico ministero ritira le accuse contro i pittori Guttuso, Vespignani, Ricci e Penelope, che avevano partecipato alla Mostra dell’Arte Contro la Barbarie, confermando invece l’accusa di “vilipendio al governo” per i giornalisti Scuteri, Cialente, Jannizzotto, D’Abbiero dell’Unità, per aver pubblicato articoli, oltre che sulla mostra incriminata, sugli eccidi dei lavoratori da parte della polizia nonché sulle installazioni militari nel porto di Augusta e del Monte Conero. Per questi ultimi, si aggiunge l’accusa di “violazione del segreto militare”. Scuteri, all’epoca vice direttore del giornale, è incriminato anche per “vilipendio al Pontefice”, per avere egli definito “di carattere elettorale” un discorso del papa.

Casteldario (Mantova), arrestati due braccianti per aver contrastato le disdette dal lavoro, lavorando i campi all’inizio dei lavori primaverili.

26 marzo: approvata la legge che eroga la pensione agli ex agenti della milizia fascista.

Scioperi contro la legge elettorale si svolgono a Bergamo Napoli.

Sciopero di 24 ore in Maremma nelle miniere della Montecatini, per protestare contro l’arresto di 43 minatori che, per contrastare i progetti di smobilitazione, si erano recati a lavorare nella miniera di Ribolla. Nei tre giorni dell’agitazione, la polizia aveva cercato di prendere per fame i minatori rinchiusi nei pozzi, impedendo che le donne del paese portassero loro da mangiare.

28 – 29 marzoMilano, I Congresso Nazionale dei Socialisti indipendenti, cui partecipano 410 delegati di 80 federazioni. Si costituisce l’Unione Socialista Indipendente (USI), animato dai dissedenti comunisti Cucchi e Magnani. Nelle successive elezioni di giugno, il Movimento presenterà proprie liste in 22 circoscrizioni su 31 ottenendo solo lo 0,8 per cento e non eleggendo nessun deputato

29 marzoRoma, il Senato approva la legge truffa al termine di una seduta durata 77 ore e 50 minuti. Scoppiano incidenti in aula, Pacciardi resta contuso mentre il ministro La Malfa viene schiaffeggiato da Emilio Lussu. Nuove manifestazioni con fermi e feriti. Solo a Roma vengono fermati 300 dimostranti, mentre l’opposizione minaccia di denunciare Ruini per attentato alla Costituzione.

La Cgil proclama lo sciopero generale che, nonostante l’azione contraria svolta dai quadri della CISL, otterrà un grande successo di partecipazione.

La Uil lancia un appello ai lavoratori ad uscire dalla Cgil in concomitanza con lo sciopero da questa indetto contro l’approvazione della legge di riforma elettorale.

Reggio Emilia, convegno per la rinascita dell’industria metalmeccanica in Emilia Romagna.

30 marzoRoma, una delegazione composta da Pertini, Scoccimarro, Terracini, Parri, Molè, Jannaccone (che si è dimesso dal gruppo liberale), Bergamini e Della Torretta, si reca dal presidente della repubblica Luigi Einaudi per protestare contro il modo con cui è stata approvata la legge truffa. Il senatore Bergamini informa Einaudi che “nessuno può dire in coscienza che cosa si diceva nell’aula e che cosa si faceva. Dopo mezz’ora, senza dichiarazione di voto, senza contr’appello, mentre molti come me erano convinti che si votasse sul numero legale, è stato comunicato che la legge elettorale era stata approvata. Io sono su posizioni – dice Bergamini – che non sono quelle comuniste e socialiste, ma vi sono cose che nessun galantuomo può avallare. Io mi chiedo perché non figurano nel resoconto della seduta tutti quei senatori della opposizione che erano in aula a protestare contro la presidenza. Infatti, mentre nella prima votazione sulla procedura d’urgenza erano 274, nella seconda ne figurano 177. Poiché tutti i senatori contro la legge erano in aula, è chiaro che si è verbalizzato una situazione che non corrisponderebbe alla verità”. Scoccimarro, da parte sua, fa rilevare che quanto è accaduto nell’aula del Senato comporta “precise responsabilità penali per il presidente dell’Assemblea”. Meuccio Ruini, difatti, è stato denunciato alla magistratura dai gruppi comunisti e socialisti ai sensi degli articoli 283 e 289 del codice penale, rispettivamente, per “attentato contro la Costituzione” e “attentato contro gli organi costituzionali”.

Imola, la polizia carica i cortei che sfilano per protesta contro l’approvazione della legge di riforma elettorale, provocando un gran numero di feriti. A Bologna, fermo di diversi partecipanti ad analoga manifestazione.

Roma, telegramma, classificato urgentissimo, indirizzato ai capiservizio delle Ferrovie dello Stato: “D’ordine Sig. Ministro prego S. V. di impartire disposizioni a tutti i compartimenti FS di fare pervenire nella maniera più sollecita gli elenchi nominativi del personale che ha partecipato in qualsiasi forma alla manifestazione di protesta indetta dalla CGIL contro approvazione legge elettorale restando fermo che coloro che si saranno astenuti dal lavoro dovranno senz’altro essere sottoposti a procedimento disciplinare data la natura politica della manifestazione punto”.

La Direzione Generale delle Ferrovie, inoltre, invia direttive sulla “recidività di natura politica”, specificando che sono da considerarsi “pregiudicati o incorreggibili” tutti coloro che “abbiano partecipato anche a una sola delle seguenti astensioni dal lavoro di natura politica: 17 marzo 1949, manifestazione contro il Patto Atlantico; 12 aprile 1950, manifestazione contro la visita del generale Eisenhower in Italia; 5 ottobre 1951, manifestazione contro gli accordi presi negli Stati Uniti da De Gasperi; 31 marzo 1952, manifestazione contro le condanne a morte di alcuni comunisti in Grecia; 21 gennaio 1953, manifestazione contro la legge elettorale”.

Torino, la polizia interviene contro i cortei degli operai in sciopero per protesta contro l’approvazione della legge di riforma elettorale. Ferito il senatore socialista Castagno.

Roma, incidenti fra scioperanti e forze di polizia si verificano in via Taranto, nella borgata Gordiani, a Centocelle e in altrie borgate. A sera il numero dei fermati supererà i 500. A Genzano (Roma), i carabinieri sparano raffiche di mitra contro i dimostranti che si erano riuniti dinanzi alla caserma dove erano stati portati alcuni scioperanti, provocando una ventina di feriti. A tarda sera, scatta un rastrellamento con rinforzi provenienti dalla capitale che si conclude con almeno 60 fermi.

Bitonto (Ba), durante la protesta nazionale contro la legge truffa, la polizia caricando i manifestanti, colpisce a morte Francesco Ricci di 57 anni, che morirà alcuni giorni dopo. Oltre agli episodi segnalati di repressione delle manifestazioni, seguiranno in diversi stabilimenti, azioni di rappresaglia contro gli scioperanti. Ad esempio il 22 aprile, a Milano, la Manifattura tabacchi affigge a scopo punitivo la lista degli scioperanti, comminando svariati provvedimenti disciplinari e trattenute salariali ai ‘colpevoli’. Due giorni prima, era toccato agli scioperanti delle Cartiere di Soave (Mantova), il 25 a lavoratori dell’Ata Pirelli di Pizzighettone.

La Uil lancia un appello ai lavoratori ad uscire dalla Cgil in concomitanza con lo sciopero indetto contro l’approvazione della legge truffa

31 marzo: una delegazione della Cisl consegna messaggi di solidarietà ai presidenti del Senato e della Camera, Ruini e Gronchi, in risposta allo sciopero generale indetto dalla Cgil per protesta contro l’approvazione della legge di riforma elettorale.

Cremona, la polizia aggredisce una delegazione che si stava recando in Prefettura su mandato dei partecipanti ad una manifestazione tenutasi all’interno della Camera del lavoro, composta fra gli altri dai segretari locali di Psi e Pci, Zaffanella e Percudani. Il giorno precedente, sempre a Cremona, era stato aggredito dai carabinieri un redattore del settimanale della Fgci, Adriano Zana, mentre stazionava dinanzi alla Ceramica di via Castelleone per informare le lavoratrici delle decisioni sindacali.

31 marzo: Modena, nel periodo intercorrente fra il 18 aprile 1948 e il 31 marzo 1953, sono state arrestate per motivi politici 2.485 persone, 4.443 per motivi sindacali, mentre sono stati denunciati o condannati per fatti inerenti alla lotta di liberazione 709 partigiani.

Marzo: continua lo “sciopero alla rovescia” dei 700 licenziati delle Acciaierie Terni e di 150 licenziati della Magona di Piombino, che si recano a lavorare rispettivamente da 100 e 23 giorni, senza percepire stipendio. Continua anche il presidio di altri stabilimenti abbandonati dai padroni e posti in liquidazione, come il Bagnara Ferriera e il Metallurgico Ligure, che hanno licenziato più di 600 lavoratori ciascuno.

Nel mantovano, si organizzano le mondariso, dopo che i dirigenti della Cisl hanno inviato ai proprietari della zona una lettera che garantisce “mondine antisciopero” e a basso costo

Guido Gonella, nel corso di un suo intervento, si pronuncia contro la proposta di ineleggibilità degli ex gerarchi fascisti, affermando: “La grave limitazione del diritto di votare e del diritto di essere eletti che la Costituente decise nel 1947 per i capi responsabili del regime fascista, se poteva avere una ragione d’essere allora, oggi si rivela una disposizione odiosa (…) Se si debbono stabilire delle categorie di ineleggibili, ciò andrebbe fatto per i capi comunisti con alla testa l’on. Togliatti”

Aprile: grazie anche a una lettera di raccomandazione del deputato democristiano Emilio Colombo, Genco Russo diventa fi­nalmente proprietario di una grossa parte del feudo Poliz­zello che da trent’anni tentava di acquisire.

1 aprile: don Andrea Gaggero, sacerdote della congregazione dei Filippini, ex partigiano e membro del Consiglio mondiale della pace eletto dal congresso di Varsavia, fa sapere di essere stato colpito da un decreto del Sant’Uffizio che gli intima di non occuparsi più di questioni sociali e politiche.

Roma, alla Camera la maggioranza approva una legge, già passata al Senato, che abolisce un’imposta sulle proprietà del clero, come chiesto dal Vaticano.

L’Avanti! pubblica la lettera inviata da Emilio Lussu ad Ugo La Malfa che lo aveva sfidato a duello dopo essere stato schiaffeggiato da lui, al Senato, il 29 marzo precedente: “L’on. La Malfa, in seguito all’incidente della seduta di domenica 29 scorso al Senato, mi ha mandato a mezzo dell’on. Ezio Amadeo e dell’avv. Saverio Castellet un cartello di sfida chiedendomi riparazione per le armi. Ho ricevuto i due signori ed ho loro dichiarato quanto segue: nel 1945, quando ero al governo, ricevetti un cartello di sfida da un generale dell’esercito in pensione. Dichiarai ai suoi rappresentanti che per un atto di puro riguardo loro dovuto, non facevo intervenire l’ufficiale dei carabinieri che era ai miei servizi per farli arrestare; poiché, essendo il duello punito dal codice penale, i portatori di un cartello di sfida sono complici di un reato flagrante. Aggiunsi anche che consideravo il duello ormai anacronistico con la civiltà presente e che io lo ignoravo come mezzo valevole a risolvere un contratto. Ho aggiunto ai due rappresentanti dell’on. La Malfa che lo schiaffo da me dato non aveva nessun carattere personale ma che costituiva un atto politico che io, senatore, compivo contro il solo rappresentante del Governo a cui mi era consentito di giungere per reagire al colpo di Stato che, complice il presidente del Senato, eseguiva il Governo contro il Parlamento. Ho aggiunto infine che la vertenza era aperta, non già fra me e l’on. La Malfa, ma fra il popolo italiano e la reazione”.

3 aprileVenezia, squadristi al soldo degli agrari, devastano la sede della Camera del lavoro.

4 aprile: dopo l’approvazione della legge truffa sono sciolte le Camere e inizia la campagna elettorale. Parri lascia il Pri.

De Gasperi, afferma in un discorso di proporsi con la legge elettorale di “indurre gli estremi ad accettare ed applicare i principi democratici costituzionali (…) Siamo in urto con i comunisti, non perché vogliamo escluderli dal diritto comune ma perché essi vogliono impedire di ricostituire e rinnovare il Paese in un regime di libertà e di democrazia. Non reprimiamo ma conteniamo (…).

Mosca, una nota indirizzata ad uno dei segretari, Pospelov, del comitato centrale del Pcus informa che “il Comitato per l’informazione presso il ministero degli Affari esteri dell’Urss riferisce quanto segue sulla biblioteca Feltrinelli in Italia. A Milano si trova una grande biblioteca privata sulla storia del movimento operaio internazionale, composta da più di 70.000 libri e documenti. La biblioteca appartiene a Giangiacomo Feltrinelli, noto collezionista di rarità bibliografiche, manoscritti e documenti relativi alla storia del movimento rivoluzionario europeo e russo specialmente (…) Qualche tempo fa, alcuni collaboratori di Feltrinelli hanno scoperto a Parigi due archivi (uno di polizia e uno privato) contenente documenti della Comune di Parigi. Attualmente Feltrinelli sta trattando l’acquisto di questi archivi. Negli Usa un collaboratore di Feltrinelli ha raccolto numerosi materiali sulla storia della Prima Internazionale. Nel marzo di quest’anno, Feltrinelli ha comunicato ad un funzionario dell’Ambasciata sovietica in Italia di essere in trattative con Ruter, responsabile dell’archivio di Amsterdam per la pubblicazione di alcuni materiali di questo archivio, fra i quali vi sarebbero gli originali di oltre 5.000 lettere di Marx ed Engels. Feltrinelli ha detto di essere disposto ad assumersi i costi finanziari di questa pubblicazione. Tuttavia, come ha fatto notare Feltrinelli, vi sarebbero numerose difficoltà. In particolare l’archivio di Amsterdam sarebbe di interesse della Columbia University (Usa), che sarebbe disposta a comprarlo per 3 milioni di dollari. Secondo Feltrinelli, gli americani vorrebbero falsificare le lettere di Marx ed Engels conservate nell’archivio di Amsterdam. Nello stesso incontro, Feltrinelli ha espresso il desiderio che un funzionario dell’Istituto Marx-Engels-Lenin si rechi in Italia per conoscere la sua biblioteca. Lo stesso funzionario potrebbe preparare il trasferimento in custodia temporanea all’Imel dei materiali più preziosi conservati nella biblioteca in un unico esemplare. Feltrinelli ha motivato questa richiesta con l’eventualità che, nel caso di un inasprimento della situazione politica italiana, elementi reazionari possano cercare di compiere un atto di sabotaggio contro la sua biblioteca. Molti preziosi documenti potrebbero quindi andar distrutti, dato che la biblioteca non dispone di locali blindati. La stessa opinione venne espressa nel dicembre 1952, nel corso di un colloquio con l’ambasciatore sovietico in Italia, da Paolo Robotti, membro candidato del comitato centrale del Pci. Feltrinelli è molto ricco e possiede numerose aziende industriali e commerciali. Secondo le informazioni di funzionari dirigenti del Pci, egli fornisce al Partito comunista un sostegno finanziario”.

7 aprile: Il Popolo, organo della Dc, parla del fenomeno dell’emigrazione di massa come di un “benefico spopolamento”, causato “dal sorgere di nuovi sbocchi alla fantasia creatrice del lavoro”.

10 aprileMantova, in località Mangiacavallo i carabinieri caricano brutalmente un gruppo di donne disoccupate, che protestavano per la mancanza di lavoro davanti all’Ufficio di collocamento.

Mosca, i responsabili del Dipartimento agitazione e propaganda e del Dipartimento per i rapporti con i partiti comunista stranieri inviano a Nikita Kruscev una nota nella quale si propone di consultare Pietro Secchia per studiare la possibilità di utilizzare Giangiacomo Feltrinelli come tramite per i rapporti con l’istituto di Amsterdam, diretto “da persone ostili all’Urss”. La ragione della scelta di Secchia risiede nel fatto che viene indicato come la persona attraverso la quale Feltrinelli fa giungere al Pci un “significativo sostegno materiale”. Si propone, infine, di inviare Feltrinelli in Russia, magari camuffato come inviato in una delle tante delegazioni straniere in visita a Mosca il 1° maggio .

11 aprile: sulla spiaggia di Torvajanica (Roma) è trovato il cadavere di una ragazza: è Wilma Montesi. Un testimone racconterà in seguito che la ragazza fu uccisa dalla droga durante una festa negli ambienti in della capitale. Tra i coinvolti nello scandalo, il musicista Piero Piccioni, figlio di Attilio, uno degli uomini di spicco della Democrazia Cristiana.

13 aprilePiombino, centinaia di poliziotti irrompono nella fabbrica Magona, presidiata da più di 2000 operai contro i licenziamenti previsti dal Piano Schuman, sorprendono nel sonno gli occupanti. Gli operai oppongono il silenzio e la resistenza passiva.

14 aprile: sciopero nazionale dei siderurgici contro gli effetti del Piano Schuman, che ha già comportato 7.000 licenziamenti. Lo sciopero nazionale è stato preceduto da agitazioni in diverse località colpite fra le quali Piombino, dove il governo ha minacciato lo smantellamento della fabbrica siderurgica. All’annuncio dei lavoratori che sarebbe stata autoprodotta una colata, il 3 aprile la Società elettrica maremmana aveva tolto la luce allo stabilimento, mettendo a repentaglio gli impianti stessi.

15 aprile: un comunicato sindacale denuncia che alle Armerie Gnutti di Lumezzane (Bs), ci sono sospensioni e licenziamenti di rappresaglia nei confronti di chi partecipa agli scioperi.

La Prefettura di Mantova sospende dalla sue funzioni il sindaco di Serravalle Po, Vito Bombarda, per una dura dichiarazione contro la “legge truffa”.

17 aprile: Charlie Chaplin annuncia che non tornerà più negli Stati Uniti denunciando la “campagna di menzogne” a causa della quale “persone di spirito liberale possono essere messe all’indice e perseguitate”.

Ravenna, condannati a 24 anni di carcere 2 partigiani, Giuseppe Baccarini e Paolo Foletti, per l’uccisione di Alfonso Minzoni, uno dei fondatori del locale Fascio di combattimento, avvenuta il 13 aprile 1945.

18 aprileBergamo, la Questura vieta lo svolgimento della conferenza di produzione dell’ILVA, indetta dalla Camera del lavoro contro i licenziamenti.

Bologna, sulla base delle direttive impartite dalla Direzione delle Ferrovie dello Stato, il capo dell’Officina Materiale Mobile propone il licenziamento, oltre che dei lavoratori che hanno partecipato alle manifestazioni classificate “di natura politica”, anche di 10 manovali straordinari, tutti già appartenenti al Corpo delle guardie ferroviarie istituito all’indomani della Liberazione con elementi in gran parte partigiani e successivamente inglobati nelle Ferrovie. Nella prima decade di maggio vengono comunicate 1.035 punizioni, altre 100 sono in procinto di essere inviate, mentre 664 pratiche sono in corso di definizione con la Direzione generale di Roma. Il 27 giugno il ministro dei Trasporti firma il licenziamento dei 10 lavoratori dell’Officina Materiale Mobile. Numerose altre sanzioni sono comminate ad altri lavoratori.

19 aprilePerugia, il generale Graziani, che è rientrato nel Msi diventandone presidente onorario, inaugura la locale federazione missina.

21 aprileBrescia, la polizia carica i giovani nazionalisti che protestano contro la Ced, il trattato che prevede l’esercito europeo con clausole fortemente limitative della sovranità nazionale.

Torino, si apre il procedimento a carico di Pietro Gatti, genero di Alcide De Gasperi, incriminato per aver fornito in venduto falsi attestati partigiani, utili per l’esonero del servizio militare ed altri benefici, ad alcune persone fra cui due ex militi fascisti.

De Gasperi rimuove la medaglia d’oro Ettore Viola da presidente dell’Associazione nazionale combattenti e reduci, per aver coinvolto l’associazione “che ha scopi di tutela e di assistenza politica ai reduci, in una manifestazione politica estranea agli scopi suddetti e in un’inammissibile protesta contro le decisioni del Parlamento”. Viola aveva inviato al presidente della repubblica, Luigi Einaudi, un telegramma contro la legge – truffa a nome “di quei combattenti e reduci che hanno sempre difeso la patria e le sue libere istituzioni”.

25 aprile: il Corriere della Sera non celebra né commenta la festa della Liberazione.

26 aprileGenova, convegno nazionale della Fiom sulla situazione nei cantieri navali.

29 aprile: soppresso il ministero dell’Africa italiana che era stato retto da Alcide De Gasperi, ad interim.

MaggioPalermo, il costruttore Vassallo ottiene dal comune l’appalto per la costruzione di una scuola, nonostante i carabinieri lo abbiano definito “un poco mafioso”.

1° maggio: i paesi aderenti alla Ceca decidono l’apertura delle frontiere per permettere il libero scambio dei prodotti siderurgici.

Torino, nel corso di un comizio De Gasperi denuncia la “combutta criminosa” fra destra e sinistra “al solo fine di impedire al centro il raggiungimento del premio di maggioranza”, e aggiunge che “aggredire la Dc è un atto di tradimento della Patria”.

2 maggioCittanova (Catanzaro), poliziotti armati di lacrimogeni caricano i partecipanti ad un comizio dell’on. Raffaele Terranova, candidato di Alleanza Democratica che era stato proibito all’ultimo momento. Numerosi feriti e contusi. E’ solo un episodio di una campagna elettorale per nulla tranquilla. Molti i casi di parroci e vescovi denunciati per violazione delle leggi elettorali, per aver usato la loro carica per scoraggiare gli elettori dal voto a sinistra: fra gli altri, Giacomo Cannonero, vescovo di Asti, per propaganda anticomunista svolta sulla Gazzetta di Asti, padre Consoli di S.Agata Li Battiati (Catania), denunciato per incetta di certificati elettorali, don Redento Tucci di Deruta (Pg) per aver dirottato una processione allo scopo di interrompere un comizio comunista.

3 maggioArcinazzo (Roma), incontro e abbraccio pubblico fra Giulio Andreotti e il maresciallo Rodolfo Graziani.

Firenze, Alcide De Gasperi, nel corso di un comizio, si rivolge idealmente al maresciallo Rodolfo Graziani, con accenti amichevoli e rispettosi.

4 maggio: Rodolfo Graziani, nella sede dell’Associazione dei combattenti della Rsi, convoca una conferenza stampa per chiarire le motivazioni dell’incontro ad Arcinazzo con Giulio Andreotti, ma conferma gli elogi fatti alla Dc per la ricostruzione del Paese.

Barletta, arrestato Raffaele Pastore, candidato comunista al Senato, per un comizio fatto due anni prima.

Ragusa, la polizia scioglie con la forza il comizio dell’on. Failla.

Cremona, arrestati quattro militanti di sinistra per scritte elettorali sull’asfalto. Altri cinque saranno arrestati nei giorni successivi per il contenuto di un manifesto.

5 maggio: il Secolo d’Italia, organo del Msi, in un commento sull’incontro di Arcinazzo tra Andreotti e Graziani scrive che è “impossibile che nel Msi uomini anche della levatura del maresciallo Graziani possano assumersi la responsabilità di interpretare il pensiero del partito stesso”.

7 maggio: il quotidiano comunista L’Unità pubblica un articolo di Enrico Berlinguer indirizzato ai giovani del Msi: “I giovani che sentono viva l’aspirazione a una Patria libera e grande e credono di trovare– ingannati dalle menzogne dei capi – nel Msi il partito del riscatto nazionale e sociale, hanno dai fatti di Arcinazzo materia per meditare. Stiano in guardia questi giovani: quegli stessi uomini che con la incoscienza degli incapaci e il cinismo dei traditori mandarono a morte tanti fratelli nostri e aprirono le porte allo straniero invasore, tramano nuovi piani di rovina per la Nazione. I dirigenti del Msi si rivelano oggi per quello che realmente sono: legati a doppio filo con le classi sfruttatrici, pronti a qualsiasi voltafaccia, unicamente preoccupati di trovare un padrone che consenta loro di accomodarsi alla greppia. Le centinaia di migliaia di giovani comunisti, che vivono ogni giorno la dura lotta per il lavoro e per il pane, sono certi che anche quei giovani, i quali in piena buona fede credono alle parole dei caporioni del Msi, non si lasceranno più a lungo ingannare: la gioventù italiana può finalmente e davvero incontrarsi per una santa e nobile causa! La stessa santa e nobile causa del nostro Risorgimento: salvare l’Italia dal totalitarismo clericale, dai barattieri dell’onore e dell’indipendenza nazionale, dai traditori e servi dello straniero di ieri e di oggi!”.

8 maggio: firmato l’accordo interconfederale, denunciato dalla Confindustria nel dicembre del 1949, sulle elezioni e sull’istituto delle Commissioni Interne.

L’Osservatore Romano scrive che “1) Le condizioni create dalla nuova legge elettorale non ammettono tergiversazioni: o i cattolici operano nella più compatta unità, o non è garantito il quoziente; 2) nessuno può dirsi assolutamente garante che non raggiungendosi il 50,01% dei voti, tutto non sbandi e naufraghi a sinistra, perché, anche se, coll’entrata in vigore della proporzionale pura, l’equilibrio parlamentare dovesse spostarsi a destra, ciò provocherebbe la reazione coalizzata di tutte le correnti di sinistra alla cui guida il partito più dinamico, se non più forte, quello comunista, proporrebbe assai persuasivamente la propria candidatura; 3) queste considerazioni si imporrebbero anche se la lista sulla quale converge, e non può convergere di fatto, l’unità dei cattolici non fosse composta, così come invece lo è, di cattolici e in massima parte provenienti dalle associazioni cattoliche, nonostante i difetti ed errori che van rimediati”.

15 maggioFerrara, sospeso con decreto prefettizio il sindaco comunista Luisa Balboni.

Vibo Valentia, la polizia interrompe con la forza il comizio del deputato comunista Mario Alicata per “vilipendio al governo”. Per motivi di ordine pubblico è vietata anche la manifestazione, prevista in serata, con l’on. Mancini del Psi.

16 maggioCisterna d’Asti, l’agricoltore Matteo Vaudanò uccide a fucilate il bracciante, precedentemente licenziato, Giuseppe Gamba.

Roma, in Campidoglio si svolge la cerimonia di consegna delle medaglie d’oro ai combattenti anticomunisti della Resistenza. Alcide De Gasperi consegna personalmente la medaglia ad Enrico Martini Mauri. Poi, Enrico Mattei, vicepresidente della Fivl, consegna a sua volta una medaglia al presidente del Consiglio “in riconoscimento degli alti meriti acquisiti verso tutto il popolo italiano in questi duri anni di Governo”. Nel suo discorso, Alcide De Gasperi afferma: “Solo chi nella solidarietà nazionale subordina le proprie opinioni e la propria libertà personale alla libertà di tutti combatte veramente per l’indipendenza e la libertà della Nazione. Questi combattenti hanno il diritto di distinguere e discriminare fra i valori della Resistenza, di rifiutare le scorie faziose cresciute attorno al nucleo originario”.

Roma, Giulio Andreotti e Luigi Gedda accompagnano in udienza da Pio XII il presidente del Coni Giulio Onesti e una rappresentanza di atleti e dirigenti sportivi.

Il Tribunale di Velletri condanna a complessivi 184 anni di carcere i 7 imputati per l’uccisione di 12 brigatisti neri di Oderzo del 30 aprile 1945.

17 maggio: il settimanale neofascista Meridiano d’Italia, con un articolo di Franco Maria Servello, attacca pesantemente l’ex presidente del consiglio Ferruccio Parri, accusandolo di “doppiogioco” e di avere tradito i partigiani. Il settimanale insisterà nelle accuse anche nelle settimane successive. Parri querelerà per diffamazione Servello e il direttore del periodico Umberto Franzolin. Il processo si concluderà con un nulla di fatto il 9 dicembre 1953, quando il Tribunale dichiarerà “la incompetenza per territorio” di Milano e ordinerà la trasmissione degli atti al Tribunale di Roma. Interverrà poi un decreto di amnistia e il processo non sarà più celebrato.

20 maggioPalermo, la Corte di assise emette la sentenza a carico alcuni affiliati alla banda Giuliano, confermando i 2 ergastoli chiesti dall’accusa il 20 aprile, assolvendo 11 imputati e infliggendo agli altri 650 anni complessivi di carcere.

24 maggioRoma, il ministro degli Interni Scelba vieta un comizio di Junio Valerio Borghese al Colosseo per “motivi di ordine pubblico”, ma anche perché non è candidato alle elezioni politiche ed essendo stato condannato a 12 anni di reclusione per “collaborazionismo”, non è qualificato per celebrare l’anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale.

26 maggioAlatri (Frosinone), la mobilitazione massiccia di tutti i partiti politici, compresa la Dc, impedisce lo svolgimento del comizio del maresciallo Rodolfo Graziani.

27 maggioRoma, la polizia disperde con la forza una manifestazione di invalidi di guerra. Gli invalidi sono percossi, presi a calci e pugni e dispersi con gli idranti. Arrestate trenta persone

Bologna, si conclude il processo contro i componenti della banda Carità (uno dei più efferati gruppi di torturatori al servizio della Rsi, ndr) con 3 amnistiati (Domenico Moroder, Edoardo Niedermayer e padre Epaminonda Troia), tre condanne all’ergastolo e pene ribassate rispetto alle richieste dell’accusa per gli altri imputati..

29 maggio: l’ambasciatore americano in Italia Clara Booth Luce, parlando a Genova afferma che “se il popolo italiano cadrà infelice vittima del totalitarismo di destra o di sinistra, ci saranno tragiche ma logiche conseguenze per l’attuale calda e fattiva collaborazione” con gli Stati Uniti.

30 maggio: sciopero dei tessili del nord Italia, dopo una settimana di lotte articolate, contro l’intransigenza padronale, il mancato rinnovo del contratto ed i licenziamenti. La Cgil rende noto che nel periodo il 1 gennaio 1952 – 31 marzo 1953 sono stati licenziati, nella sola provincia di Como, 6.000 lavoratori tessili, fra cui 5.000 donne, mentre si aggrava il divario di paga oraria fra uomini e donne a parità di qualifica (49,25 contro 36,20). Fra licenziamenti e riduzioni di orario, sono stati sottratti ai lavoratori della provincia, sempre secondo stime sindacali, 5 miliardi di salari, mentre la ristrutturazione ha causato forti profitti per gli industriali comaschi. Circa i dati nazionali, in un anno risulta diminuita del 12,1% la produzione cotoniera, con 12.267 licenziati nel settore.

Maggio: la Tavola Valdese, constatando l’atteggiamento discriminatorio e vessatorio mantenuto dalle forze di polizia nei confronti delle Chiese evangeliche, scrive al ministro degli Interni appellandosi alla libertà religiosa sancita dalla Costituzione. Nella risposta, che arriverà dopo mesi, si legge: “Il Ministero ha ritenuto e ritiene che l’art.17 non sia applicabile alle riunioni di culto in luogo aperto al pubblico; d’altra parte anche l’art.18 della Costituzione è stato dichiarato non precettivo da una sentenza della Corte di cassazione dell’11 ottobre 1953”.

La rivista Il Ponte denuncia che il Tribunale per i minori di Torino ha tolto ai genitori i figli Ilva e Marziano Crusca per “indegnità dei genitori”, disponendo il loro ricovero in un istituto. I bambini erano stati sorpresi a diffondere il quotidiano comunista L’Unità con il permesso dei genitori.

GiugnoPalermo, il barone Cammarata vende centoventi ettari del feudo di Piano di Scala al suo gabelliere Angelo Vintaloro, ufficialmente nullatenente, che paga ventisei milioni in contanti, metà dei quali ottenuti dal Banco di Sicilia.

Bologna, in occasione delle elezioni, la Camera del lavoro diffonde un opuscolo che invita a “Votare per i Partiti dei lavoratori e le liste democratiche, votate contro la Democrazia Cristiana e i suoi parenti”.
Milano, la Fiom (riprendendo la testata della Fiom nazionale uscita dal 1909 al 1924) pubblica il primo numero de Il Metallurgico. Tra la fine del 1955 e l’inizio del 1956 la testata viene usata per dare vita ai primi bollettini di fabbrica., che escono senza una periodicità fissa fino al 1962. Dal 1963 la rivista inizia ad uscire mensilmente come periodico dei metallurgici milanesi e nel 1978 diviene  mensile della Flm milanese. Dal 1986 è nuovamente la testata della Fiom di Milano

2 giugno: Crotone, al termine di un comizio socialista protrattosi oltre il tempo consentito perché l’oratore è arrivato in ritardo, l’onorevole democristiano Foderaro, che doveva parlare immediatamente dopo, sale sul palco e, dopo aver insultato il rivale e la folla che si allontana, spara 5 colpi di pistola ad altezza d’uomo. La notizia, riportata da l’Unità, è smentita dai carabinieri che si addossano la responsabilità dell’accaduto, sostenendo di aver sparato in aria per agevolare il deflusso della folla e l’inizio del secondo comizio.

Pescara, la Dc rifiuta di associarsi ad un ordine del giorno, sottoscritto dai partiti antifascisti, di protesta per un comizio di Junio Valerio Borghese.

3 giugno: il prefetto di Ferrara, Liuti, vieta una mostra di Renato Guttuso, già allestita, che sarebbe stata inaugurata la sera stessa al Castello Estense.

Il Quotidiano, organo dell’Azione cattolica, scrive che “tra chi pensa a una democrazia fondata su principi cristiani e questa riesumazione di un passato che ci ha condotti alla tragedia del 1943-45, non è possibile nessuna intesa, nessuna collaborazione, nemmeno sul piano dell’anticomunismo”.

4 giugnoRoma, Il Tempo descrive l’esistenza di “una forza capillare articolata in nuclei mobili e comitati di difesa rivoluzionari”, che sarebbe stata organizzata dal Pci in prossimità delle elezioni

6 giugno: l’Avanti scrive che il mafioso Lucky Luciano si è installato all’hotel Des Palmes di Palermo, dove aveva riceve esponenti mafiosi collegati alla Dc e ai partiti di centro, ordinando le aggressioni a carico di candidati socialisti, missini e monarchici.


7 giugno: l’Italia va alle urne, ma la legge truffa non scatta: la DC e i partiti apparentati (Psdi, Pli, Pri, Svp e Partito sardo d’azione) mancano l’obbiettivo del 50% per soli 57mila voti ottenendo il 49,85 dei voti validi
I risultati:
Senato: https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=S&dtel=07/06/1953&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S
Camera: https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=C&dtel=07/06/1953&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S

Nota per la navigazione: dai link sopra riportati si accede ai risultati delle Circoscrizioni, delle singole provincie e da qui ai singoli comuni 


11 giugnoAlbano S. Alessandro (Bergamo), gli operai, che chiedono la riapertura del cotonificio Grassi, trovano la fabbrica serrata e vengono caricati dalla polizia.

Il Corriere della Sera riporta le dichiarazioni post-elettorali di Giuseppe Saragt che parla di “destino cinico e baro” e definisce “amara e ingiusta” la sconfitta subita dal suo partito; mentre i repubblicani dichiarano: “Non abbiamo più nulla da fare. Nel Parlamento saremo dei semplici spettatori”.

Minervino Murge (Bari), un gruppo di democristiani fra i quali il segretario locale della Cisl Antonio Posa, dopo un diverbio in piazza spara in direzione della sede del Pci. Muore, in seguito alle ferite riportate, Angelo Franza. Perquisendo la sede della Dc, la polizia trova un deposito di armi. Subito rilasciati 7 dei i 20 fermati.

13 giugnoMilano, confermata in sede di appello la condanna degli 8 partigiani riconosciuti colpevoli dell’eccidio nel carcere di Schio la notte del 6 luglio 1945


Sardegna, elezioni regionali
I risultati
https://www.wikiwand.com/it/Elezioni_regionali_in_Sardegna_del_1953
https://www.consregsardegna.it/wp-content/uploads/2019/10/Manuale-_Tomo_II_XV.pdf


15 giugno: la Corte suprema americana respinge per un solo voto, l’estremo ricorso di sospensione della condanna alla pena capitale per Ethel e Julius Rosenberg, rinchiusi nel carcere di Sing Sing, accusati di spionaggio a favore dell’Urss. I Rosenberg avevano rifiutato la transazione offerta dal procuratore generale, che aveva loro offerto di risparmiarli se avessero collaborato, ostinandosi a proclamarsi innocenti del fatto loro addebitato.

16 giugno: sospesi 3.500 lavoratori del cotonificio Valle Ticino presso Milano, e altri 45 al cotonificio Vanzaghello. Altri 1.200 tessili vengono sospesi alla De Angeli Frua di Legnano. A Tarvisio (Udine) sono sospesi 70 lavoratori delle acciaierie Weisselfels, mentre il ministero della Difesa annuncia che non rinnoverà i contratti ad altri 3.500 lavoratori.

17 giugnoBerlino Est, sfociano in una vera e propria insurrezione le proteste operaie per il basso tenore di vita. La repressione, durissima, è condotta dalle truppe sovietiche.

In una lettera alla Presidenza del Consiglio dei ministri il prefetto di Udine riferisce sull’attività del Movimento Tricolore nelle valli del Natisone. Nel periodo immediatamente successivo la Liberazione, scrive il prefetto, “per reazione alle vessazioni e agli eccidi perpetrati dalle truppe jugoslave, sorsero movimenti clandestini tra cui quello Tricolore, diretto dal colonnello Prospero Del Din, con elementi delle disciolte formazioni partigiane osovane. Il Movimento Tricolore si giovava dell’armamento impiegato dagli osovani nel corso della guerriglia contro i nazifascisti”. Gli osovani sono gli appartenenti alla brigata Osoppo-Friuli.

Bologna, la direzione della Minganti licenzia in tronco Alcide Zaccaria, reo di aver denunciato sul periodico della Camera del Lavoro, La voce dei lavoratori, il pesante clima di intimidazione instaurato in fabbrica. Il 5 dicembre successivo Zaccaria e Armando Montanari, direttore responsabile del periodico, sono condannati a 8 mesi di reclusione per diffamazione a mezzo stampa.

18 giugno: in una riunione al Grand hotel di Roma, i rappresentanti delle società petrolifere (Holman e Cazzaniga per la Esso, Escoffier per la Shell, Cantini per la Mobil, Pignatelli per la Gulf) decidono di versare fondi a politici e giornalisti per condurre una campagna contro Mattei.

20 giugnoStati Uniti, muoiono sulla sedia elettrica Julius e Ethel Rosenberg, accusati e condannati per spionaggio a favore dell’Urss. Nonostante la grande emozione suscitata in tutto il mondo dalla loro condanna a morte e le numerosissime manifestazioni di solidarietà, il presidente Eisenhower nega loro la grazia. La loro condanna, più che di prove concrete, è il frutto della violenta campagna maccartista che ha segnato anni bui in tutti gli Stati Uniti.

23 giugnoLondra, si incontrano De Gasperi e Churchill per discutere della questione di Trieste e dell’unità europea.

24 giugnoSan Giovanni a Teduccio (Napoli), durante lo sciopero nazionale dei conservieri in difesa dell’occupazione, la Celere carica violentemente i lavoratori della Cirio, spingendoli verso l’entrata della fabbrica per costringerli a lavorare. Nella stessa località, reparti di polizia entrano in altre aziende conserviere, occupandole dall’alba a notte, in funzione antisciopero.

26 giugnoMosca, arrestato Laurenti Pavlovic Beria, organizzatore e simbolo del terrore staliniano.

Azione antisciopero della Celere alla fabbrica tessile di Trecate (Novara), che viene presidiata dai poliziotti armati su richiesta del proprietario, conte Treccani.

29 giugnoRoma, si dimette il governo de Gasperi.

Giugno: arriva in Italia, su incarico del governo francese, Paul David, presidente del movimento Paix et liberté, che viene ricevuto dal presidente del Consiglio De Gasperi, dal capo di S.M. della Difesa e dal capo della polizia.

1953 1 gennaio – 30 giugno