1948 Luglio – Dicembre

1948: 1 gennaio – 30 giugno



EstateRavenna, durante le operazioni di trebbiatura del grano i mezzadri continuano le agitazioni, trattenendo la quota di prodotto rivendicata. Si scatena la reazione padronale e governativa: la Celere colpisce duramente i mezzadri in lotta con sempre maggiori arresti e denunce.



2 luglio: sciopero generale di 12 ore dei lavoratori dell’industria contro i licenziamenti.

San Martino in Rio (Re) i carabinieri intervenuti in forza per reprimere una manifestazione, uccidono il contadino Sante Mussini, schiacciato da un blindato.

Roma, in un appunto, relativo ai caduti fascisti nel dopo guerra, il ministero degli Interni afferma: ”Nel 1946 fu curata da questa Direzione generale una nuova statistica per tutte le province d’Italia, che elevò il numero dei fascisti uccisi a 8.197 e il numero dei prelevati e presumibilmente soppressi a 1.167. Anche tali numeri sono da ritenersi approssimativi, per le evidenti difficoltà che incontrano i relativi accertamenti”.



3 luglio: firmato l’accordo per i poligrafici che ottengono aumenti varianti dal 30-34% lordo per i lavoratori specializzati, al 15-20% per i qualificati, al 18% per le donne, al 5% per gli ausiliari comuni. Si profila anche l’accordo per i lavoratori del commercio che prevede aumenti varianti dal 3 all’8%.



5 luglio: sciopero nazionale dei lavoratori chimici e dell’elettricità.



5 – 7 luglioRoma, la direzione del Partito socialista invia una lettera al Comisco (l’ente che riunisce i partiti socialisti europei) e chiede al Pci un riesame dei rapporti reciproci.



6 – 8 luglio: l’esecutivo della Cgil si riunisce per esaminare il Progetto Fanfani, che prevede due decreti legge sulle case ai lavoratori e sull’avviamento al lavoro, nonché l’istituzione di un prestito obbligatorio che attinge alle gratifiche natalizie.



7 luglioMilano, la polizia carica gli operai della Motta. Il giorno successivo tocca ai lavoratori della Buzzi, dopo che avevano occupato lo stabilimento e malmenato il titolare.



11 luglioBareggio (Milano), militanti comunisti lanciano una bomba a mano Srcm contro la statua della Madonna pellegrina, ferendo lievemente una trentina di persone, fra cui 7 bambine.



13 luglio: il dirigente socialdemocratico Carlo Andreoni scrive sull’Umanità, organo del partito, un articolo contro Palmiro Togliatti: “L’intero discorso di Palmiro Togliatti è il discorso di un paranoico e poco importa sapere se si tratti di una paranoia effettiva o di una simulazione di malattia. Nel caso di Togliatti propendiamo per questa seconda ipotesi (…) Per quanto ci riguarda dinanzi a questa prospettiva, ci limitiamo ad esprimere l’augurio, e più che l’augurio la certezza, che se quelle ore tragiche dovessero veramente suonare per il nostro paese, prima che i comunisti possano consumare per intero il loro tradimento, prima che armate straniere possano giungere sul nostro suolo per conferire ad essi il miserabile potere ‘Quisling’ al quale aspirano, il governo della Repubblica e la maggioranza degli italiani avranno il coraggio, l’energia e la decisione sufficienti per inchiodare al muro del loro tradimento Togliatti ed i suoi complici, e per inchiodarveli non metaforicamente”.



14 luglioRoma, attentato a Palmiro Togliatti davanti a Montecitorio. Lo studente di destra Antonio Pallante, catanese, esplode contro il segretario comunista due colpi di pistola. La tensione sale in tutto il paese. Ma sarà lo stesso Togliatti, appena ripresosi, ad invitare tutti al mantenimento della calma. L’attentatore, subito arrestato, motiverà il suo gesto dicendo di ritenere Togliatti “l’elemento più pericoloso della vita politica italiana in quanto agente di potenza straniera”. Dichiarazione raccolta dal funzionario di polizia Umberto Federico D’Amato. L’attentato provocherà in tutto il paese un moto spontaneo di protesta e di rivolta. Pallante sarà condannato a tredici anni in primo grado, a sette in appello, ridotti a cinque in Cassazione. Tornerà libero nel dicembre 1953.
Francesco de Gregori & Giovanna Marini – L’attentato a Togliatti (Anonimo)
https://www.youtube.com/watch?v=X-Gcy7vipyE
L’esecutivo nazionale della CGIL decide di estendere lo sciopero, iniziato spontaneamente in numerose città italiane e in gran parte deciso autonomamente da molte Camere del Lavoro, a tutte le categorie. Decide anche di diffondere un manifesto e lancia un appello che invita i lavoratori a “difendere la democrazia, la libertà, la repubblica”, ricollega l’attentato alle aggressioni alle organizzazioni sindacali e critica l’atteggiamento ostile assunto dal governo nei confronti dei lavoratori. 
Torino, gli operai bloccano la città, fabbriche chiuse, tram nelle rimesse e serrande abbassate. Alla Fiat, Valletta e altri 16 dirigenti sono sequestrati dagli operai nei loro uffici. Nella notte, Scelba da l’ordine di attaccare la Fiat e liberare Valletta, ma l’ordine trova titubanti le autorità torinesi, che temono il peggio. Occupata la sede de La Stampa.
Milano, gli operai occupano numerose fabbriche, mentre diversi industriali riparano in Svizzera. Nel pomeriggio, centinaia di migliaia di lavoratori si riversano in centro per ascoltare il comizio di Alberganti e zittiscono il sindaco, Greppi, costretto a ritirarsi. Ma i dirigenti sindacali e il Partito comunista invitano i lavoratori a tornare nelle fabbriche e a presidiarle.
Venezia, i manifestanti occupano le fabbriche, bloccando attività e trasporti. Solo il giorno successivo le truppe, inviate da Padova e Pordenone, riusciranno ad entrare in città.
Napoli, nel corso di un comizio a piazza Dante di protesta contro l’attentato a Togliatti, la polizia carica senza preavviso i partecipanti, ferendone 20 e uccidendo lo studente Giovanni Quinto e l’operaio Angelo Fischietti.
Torre Annunziata (Na), dimostranti attaccano le sedi della Democrazia cristiana e dell’Uomo qualunque e vengono affrontati dalla polizia che apre il fuoco, ferendo 7 dimostranti.
Taranto, nel corso dello sciopero dei cantieri navali e delle officine per protesta contro l’attentato a Togliatti, le forze di polizia caricano i manifestanti davanti alla Camera del lavoro, uccidendo l’operaio Angelo Gavartara e ferendo altri 4 manifestanti. Rimane gravemente ferito l’agente di Ps Giovanni D’Oria, che morirà qualche giorno più tardi in ospedale.
Livorno, si ingaggia una vera battaglia di strada. Nel corso degli scontri è ucciso un operaio ed altri 18 dimostranti sono feriti. Muore anche l’agente di Ps Giorgio Lanzi.
Genova, esplode la rabbia operaia per l’attentato contro Palmiro Togliatti. Migliaia di manifestanti affluiscono in piazza De Ferrari. Tutte le fabbriche sono ferme e un comizio alle 17 vede la partecipazione di 100.000 lavoratori; mentre in tutta la città accadono episodi di fraternizzazione fra operai e soldati. Sorgono barricate, difese da mitragliatrici, radio e giornali passano sotto il controllo della Camera del lavoro. La protesta si estende a Sestri Ponente, Bolzaneto, Chiavari, Nervi. Alle 13 del 15 luglio il prefetto dichiara lo stato d’assedio e viene scatenata una repressione durissima, mentre i dirigenti di Pci, Psi e della Camera del lavoro invitano i dimostranti a desistere. Mentre sui colli circostanti si schierano tre battaglioni di alpini in assetto di guerra, la polizia fa uso massiccio di armi da fuoco che uccidono, nel primo giorno della rivolta, Biagio Stefano e Mariano d’Amori e, il giorno seguente, Angiolina Alice Roba, mentre 43 sono i manifestanti feriti.
Modena, la polizia apre il fuoco sui dimostranti ferendone 7.
Cagliari: blocchi stradali che sono dispersi dalla polizia con l’uso di armi da fuoco: un manifestante rimane ferito.
Ferrara, la polizia interviene contro i manifestanti. Negli scontri rimangono feriti 3 poliziotti e 6 dimostranti.
Pisa, uno studente iscritto al Msi, Vittorio Ferri, apre il fuoco su un corteo di dimostranti, ma viene sopraffatto ed ucciso.
Firenze, la polizia carica i dimostranti, ferendone 3.



14 – 15 luglioCosenza, il questore ed il prefetto abbandonano la città rifugiandosi nel campo trincerato delle Casermette .Cosenza rimane in mano ai manifestanti. I dirigenti del Pci locale inviano al Presidente della repubblica un telegramma: ”Popolazione Cosenza indignata attentato a Togliatti frutto campagne odio contro classe operaia, chiede dimissioni governo”.



15 luglioRoma, aspra discussione alla Camera sull’attentato a Togliatti. Giuseppe Di Vittorio chiede le dimissioni del governo De Gasperi, Umberto Terracini presenta una mozione di sfiducia indicando il Primo ministro come responsabile politico e morale dell’attentato. Incidenti scoppiano a Genova, La Spezia, Livorno e Abbadia San Salvatore.
Il giorno successivo il ministro dell’Interno Scelba, intervenendo alla Camera, accusa il PCI di tentativo insurrezionale e traccia il bilancio degli incidenti: 14 morti tra dimostranti e forze dell’ordine. Non dice, però, che le manifestazioni sono state l’occasione per sperimentare i piani anti insurre­zionali predisposti dal ministero dell’Interno. Al termine degli scioperi inizia una massiccia azione repressiva: 92.000 persone fermate di cui 70.000 rinviate a giudizio.
Nella notte il governo aveva emesso un comunicato nel quale si accusava la CGIL di aver organizzato uno sciopero insurrezionale per ribaltare i risultati elettorali del 18 aprile.Durante la riunione del Consiglio dei ministri, Alcide De Gasperi aveva affermato che lo sciopero generale è un “evidente tentativo di sovvertimento dell’ordine costituzionale, andando contro un governo che ha fiducia delle Camere (…) è evidente che i comunisti hanno un piano pronto e che lo sfrutteranno al momento opportuno (…). La Cgil, aggiunge il primo ministro, con la proclamazione dello sciopero si è presa la responsabilità di andare contro il governo e questo non resterà senza conseguenze. Lo stesso De Gasperi, in una dichiarazione che verrà riportata il giorno successivo da “Il Corriere lombardo”, affermerà poi “di essere ancora propenso a considerare lo sciopero come spontanea manifestazione di sdegno e di dolore”. Immediatamente Di Vittorio chiede di essere ricevuto dal Capo dello Stato per chiedergli di intervenire perché il governo smentisse il comunicato e perché “nei limiti accordatigli dalla Costituzione, il Presidente della Repubblica intervenisse operosamente perché questa esplosione di malcontento e di passione delle masse lavoratrici avesse una soddisfazione, cioè perché ci fosse un mutamento di rotta da parte del governo”.
La riunione del Direttivo della CGIL della sera precedente è l’ultima alla quale partecipano i democristiani. In mattinata gli 11 rappresentanti democristiani nel Direttivo inviano una lettera a Di Vittorio, Santi e Bitossi, nella quale affermano che “la situazione sta diventando indubbiamente ogni ora più grave: vi sono nel Paese, purtroppo, numerose vittime tra i lavoratori e tra le forze militari dello Stato. Siamo convinti che la decisione presa ieri sera in Esecutivo ha contribuito e contribuisce ad aggravare la situazione. Peraltro la natura e gli obiettivi dello sciopero sono così in contrasto con le finalità e le funzioni della CGIL da rendere operante la nostra riserva sull’articolo 9 dello Statuto confederale fatta al Congresso di Firenze. Dobbiamo pertanto comunicarvi che consideriamo inderogabile la proclamazione della fine dello sciopero entro oggi”. Se la maggioranza non avesse accettato il pressante invito, la corrente cristiana si riservava “di prendere le decisioni del caso”. Nonostante il Direttivo decida di dichiarare la cessazione dello sciopero per il giorno 16 alle ore 12, la componente dissidente prosegue sulla strada della scissione.
Nella notte, l’esecutivo della Cgil decide di ordinare la ripresa del lavoro. Alle domande dei giornalisti, Di Vittorio dichiara: “Il comitato esecutivo confederale ha deciso la cessazione dello sciopero alle ore 12 di oggi. A quell’ora riprenderà il lavoro in tutta Italia (…) L’esecutivo si è assunto la responsabilità di dichiarare la cessazione dello sciopero, pur sapendo che la maggior parte delle Camere del lavoro ne avevano chiesto la continuazione”. In una interpellanza al governo, Di Vittorio dichiarerà: “La Cgil, sanzionando lo sciopero spontaneo, voleva tenerlo in pugno” e Nenni, nella stessa seduta: “E’ vera ottusità politica e morale il non aver compreso da parte del governo il significato della decisione presa dalla Cgil in contrasto con la volontà della classe operaia”.
La delegazione sindacale formata da Di Vittorio, Bitossi e Santi, ricevuta da De Gasperi il pomeriggio, tiene un atteggiamento prudente e chiede “un cambiamento di situazione per ristabilire un regime di libera convivenza”.

Abbadia San Salvatore (Siena), i minatori iniziano una rivolta, nel corso della quale vengono uccisi il carabiniere Battista Carloni e il maresciallo dei carabinieri Virgilio Ranieri. L’intervento massiccio di forze di Ps, carabinieri e militari reprime la rivolta e comporta l’arresto di 264 minatori ed operai, ai quali seguirà, successivamente, il rinvio a giudizio di 337 persone.

Civita Castellana (Viterbo), la polizia carica un corteo di operai che intendono occupare una fabbrica, ma viene respinta ed un carabiniere rimane ucciso mentre altri vengono disarmati. La città viene poi occupata da truppe motorizzate.

Gravina di Puglia (Bari), i manifestanti invadono il pastificio Divella e nel successivo intervento le forze di polizia uccidono a colpi di moschetto il bracciante comunista Michele d’Elia.

La Spezia, la rivolta esplode contro le sedi della Democrazia Cristiana, del Partito socialdemocratico e dell’Uomo qualunque, difese dalla polizia che apre il fuoco, ferendone due persone. Ucciso l’agente di Ps Alessandro Saletti. Altri sei agenti sono feriti.

Bologna, lo sciopero per l’attentato a Togliatti nasce spontaneamente. La Camera del lavoro, prendendo atto che lo sciopero è già in atto, lo proclama ufficialmente. Lo sciopero continua anche il giorno 15. Cortei e comizi vengono organizzati in quasi tutti i centri della provincia. In molte località la forza pubblica carica i dimostranti. Il giorno 16 la polizia carica un gruppi di scioperanti nei pressi della Camera del Lavoro, la polizia spara e sette lavoratori restano feriti. Lo sciopero termina alle 12 del giorno 16.

Pozzuoli, la polizia carica i dimostranti comunisti ferendone 23.

Milano, gli operai occupano lo stabilimento della Motta, azione per la quale verranno denunciati in seguito Giovanni Businelli ed Eliseo Galliani. Viene occupata anche la Bezzi. Per quest’ultima azione, vengono successivamente denunciati Arturo Bossi, Erminio Zanon, Alessandro Gavozzi, Renzo Malagani e Francesco Motta.

Porto Marghera (Venezia),in uno scontro tra tra dimostranti e forze dell’ordine, la polizia uccide l’operaio Cesare Pietro e ne ferisce un secondo.

Palestina, l’opera di mediazione del delegato delle Nazioni Unite, Folke Bernadotte, porta alla tregua tra arabi e israeliani.



16 luglioRoma, rispondendo ad una interrogazione parlamentare, De Gasperi afferma, tra l’altro, che l’unità sindacale è stata portata “alla soglia del cimitero”. Contemporaneamente la corrente democristiana della CGIL approva un documento in cui si ribadisce che “la natura dello sciopero ed i suoi obiettivi” sono in contrasto con le finalità e le funzioni della CGIL e si afferma che la maggioranza dell’Esecutivo aveva infranto “il patto d’unità sindacale e violato lo spirito e la lettera dello Statuto”. Si annuncia poi che i sindacalisti cristiani “d’intesa con la presidenza centrale delle ACLI”, la convocazione di un convegno nazionale straordinario della corrente.

Il ministro degli Interni Mario Scelba comunica il bilancio ufficiale degli incidenti seguiti all’attentato a Togliatti: sette morti e 120 feriti tra le forze di polizia; sette morti e 86 feriti tra i cittadini.

La corrente sindacale democristiana della Cgil redige un documento di condanna dello sciopero indetto per l’attentato a Palmiro Togliatti, accusando l’esecutivo della Cgil di aver “infranto il patto di unità sindacale e violato lo spirito e la lettera dello Statuto”. Il documento conclude, quindi, con la convocazione, “d’intesa con la presidenza centrale delle Acli” di una convocazione nazionale straordinaria della corrente sottolineando “la necessità di un sindacato autonomo e democratico che, in clima di rinnovata fraternità, sia veramente libero da ogni e qualsiasi influenza di partito”.

Torino, una riunione delle commissioni interne convocata nelle prime ore del mattino dalla segreteria della Camera del lavoro, registra l’ostilità dei delegati a recepire la direttiva nazionale. A mezzogiorno il lavoro viene ripreso solo saltuariamente in pochi stabilimenti, i tram non circolano e le poche vetture uscite vengono prese a sassate. La Celere, intervenuta a più riprese, non riesce a ristabilire l’ordine finché non giunge da Roma, con un aereo speciale, il senatore Celeste Negarville che riporta l’ordine in città e alla Fiat, occupata dagli operai.

Milano, migliaia di lavoratori invadono nelle prime ore del mattino la Camera del lavoro, per convincere i dirigenti a non obbedire alla direttiva nazionale. Nonostante un comunicato della Cdl invitasse i lavoratori a riprendere l’attività, lo sciopero si prolunga per tutta la giornata. Fermi anche i trasporti ed i servizi pubblici.

Brescia, la polizia tenta di entrare in diversi stabilimenti, ovunque contrastata dai lavoratori in sciopero spontaneo.

Alle ore 12.00 cessa in Friuli lo sciopero generale proclamato dalla Cgil.

Bologna, alcune migliaia di lavoratori sono ancora in sciopero spontaneo, nonostante la direttiva sindacale. Si verificano scontri con la Celere davanti alla Camera del lavoro.

Piacenza, alcune centinaia di lavoratori invadono la stazione ferroviaria, bloccano le cabine di comando e staccano le motrici, mentre altri bloccano il traffico sul ponte sul Po.

Rimini, sciopero ad oltranza dei dipendenti comunali che chiedono l’equiparazione del loro trattamento economico a quello degli statali.

Roma, l’Ambasciata americana comunica alla Segreteria di Stato che ”Ci sono indicazioni secondo cui un’insurrezione comunista potrebbe essere stata progettata in Italia in seguito al tentato assassinio di Togliatti”.



17 luglioRoma, parlando alla Camera dei deputati, Alcide De Gasperi afferma: “Mi si accusa spesso di aver assunto un tono di propaganda deciso, tono che non era forse comune. Dovrei constatare però che nonostante la risolutezza della polemica e direi anche nonostante la propaganda collaterale, di cui né Togliatti né io siamo responsabili per tutti i suoi particolari, nulla è mai successo che potesse dirsi atto di sopraffazione, atto di violenza, di ricorso alla forza. E perché? Perché dalle due parti si era convenuto che l’appello libero, l’appello della coscienza del popolo doveva decidere. E una volta che i due lottatori avanzarono d’accordo su questo concetto che chi deciderà sarà il suffragio universale, allora l’unica arma è l’arma della libertà”.

Milano, nel pomeriggio, un migliaio di lavoratori attacca il commissariato di Greco per liberare 6 arrestati durante le manifestazioni dei giorni precedenti, ed interrompe con posti di blocco la Milano-Brescia.



18 luglio: l’organo del Pri, La voce Repubblicana riconosce la legittimità degli scioperi politici “quando di tratta di interessi generale della repubblica”, come nel caso dell’attentato a Palmiro Togliatti: (…) il capo di un grande partito del lavoro e un esponente di quella Opposizione, che deve stare sommamente a cuore ai cittadini di ogni categoria e fede: la protesta del mondo del lavoro è stata sacrosanta: e anche nel suo tragico disordine, ha gridato la parola d’ordine di un ordinamento civile superiore a ogni particolare speculazione e tristo proposito”. Il sindacalista repubblicano Belloni dichiara: ”E’ stato colpito Palmiro Togliatti il capo di un grande partito del lavoro (…) e la protesta del mondo del lavoro è stata sacrosanta”.

Pietro Nenni annota nel suo diario: ”Ci trattiene la coscienza della responsabilità verso il paese. Battere la polizia di Scelba non sarebbe impossibile. Ma poi? E’ davanti a questo ‘poi’ che le masse hanno arretrato, non davanti ai carri armati”.



17 luglio: Giuliano, abbandonato dalla mafia, uccide nella piazza principale di Partinico il boss Santo Fleres e i suoi quattro guardaspalle.



19 luglioRoma, Togliatti è dichiarato fuori pericolo.

Pio XII scrive ad Henry Truman che “sulla politica estera degli Stati Uniti è principalmente imperniato l’esito della fatale lotta tra ciò che rimane di un mondo libero e il totalitarismo senza Dio”.

Telegramma del ministro degli Interni, Mario Scelba, ai prefetti: “Invitasi nuovamente ad agire con urgenza contro responsabili fatti noti, quale fosse carica o qualifica sindacale ricoperta. Poiché taluni centri, varie azioni hanno assunto aspetti insurrezione armata, vorranno richiamare azione autorità giudiziaria su ciò per necessità rapide persecuzioni responsabili. Risultato altresì che centri organizzatori atti insurrezionali, blocchi stradali ecc. sono state Camere lavoro, occorre disporre immediatamente indagini per accertare ogni singola Camera azione svolta e agire energicamente contro dirigenti Camere stesse. Attesa esito giudiziario autorità competenti dovranno resistere con ogni mezzo tentativi rilascio arrestati”.

Siena, durante i funerali dei due poliziotti morti a Abbadia San Salvatore il 15 luglio, la polizia invade la sede della Confederterra e uccide il capo lega di Torrenieri, Severino Meattini, malmenando i presenti e arrestando il segretario.



20 luglioRoma, si conclude davanti al Tribunale militare il processo per l’eccidio delle Fosse Ardeatine. Il colonnello delle SS Herbert Kappler è condannato all’ergastolo.



21 luglioRoma, rapporto dell’ambasciatore americano James Dunn alla Segreteria di Stato: “Ora si dimostra che i comunisti italiani aspettavano solo l’occasione per tentare di abbattere il governo; ma, dal momento che il 14 luglio è arrivato di sorpresa colpendo proprio il cervello del piano, è stato un mezzo fallimento. Le linee d’azione erano chiare: violenza diffusa, fomentata da squadre d’azione giovanili e diretta contro le principali istituzioni pubbliche e governative; propaganda isterica per accusare l’opposizione, cioè il governo, di tutti gli atti progettati e compiuti dal partito; e paralisi del sistema democratico parlamentare presentando mozioni di sfiducia (…).



22 luglio: finisce l’unità sindacale. Il consiglio nazionale delle Acli esteso agli 11 membri demopcristiani del direttivo Cgil, guidato da Giulio Pastore, afferma nel comunicato conclusivo che l’unità sindacale è stata distrutta dalla maggioranza per il comportamento tenuto dalla Cgil dopo l’attentato a Togliatti; è compiuta la rottura sindacale ed è necessario creare una nuova organizzazione, senza finalità di partito e che escluda lo sciopero generale come mezzo di lotta in quanto eversivo, perché in grado di paralizzare il Paese.. Il 14 settembre il congresso nazionale delle Acli approva la mozione da cui nascerà (il 17 ottobre) la Libera confederazione generale dei lavoratori (LCGIL). Giulio Pastore ne sarà il primo segretario.

Bologna, le ACLI diffondono una mozione “per un sindacato libero e indipendente”, critico nei confronti della Cgil.



23 luglioRoma, i rappresentanti americani Brown e Lovestone s’incontrano con Pastore, Parri e Canini ai quali impongono in termini perentori ed ultimativi la decisione della scissione sindacale. “I tre – scrive l’ambasciatore americano Dunn – hanno garantito a Brown di rispondere alla sua domanda circa la scissione entro le 7 pomeridiane del 24 luglio a Roma”.

Imola, la Commissione esecutiva della Camera del Lavoro approva un documento con il quale “si deplora la posizione assunta da quei dirigenti sindacali che durante lo sciopero hanno infranto la disciplina sindacale abbandonando i lavoratori proprio nel momento più delicato di una battaglia iniziata spontaneamente da tutti i lavoratori senza distinzione di corrente”. L’Ordine del giorno è inviato a tutti i responsabili di categoria perché ne illustrino il contenuto nelle assemblee e nei luoghi di lavoro, invitando contemporaneamente gli organizzatori a sottoscrivere il documento per riaffermare l’unità.



24 luglioGravina di Puglia (Bari), nel corso di una manifestazione di braccianti le forze di polizia uccidono l’attivista sindacale Luigi Schiavino e, sempre negli stessi giorni, il bracciante Bonifacio Loglisci.



25 luglio: il sindacato americano Afl si dichiara disposto “a pagare i viaggi – negli Stati Uniti – di qualsiasi sindacalista contrario a Nenni”.



26 luglio: Roma, il Direttivo della CGIL “rileva” che gli 11 esponenti democristiani del Direttivo, “si sono messi fuori dalla CGIL” e quindi “sono decaduti da ogni carica e funzione sindacale”. In attesa della riunione del Direttivo, convocata per il 5 agosto, che deve ratificare la decadenza dalle cariche degli 11, Di Vittorio invia loro una lettera in cui, dopo aver spiegato i motivi per cui di debbano ritenere fuori dall’organizzazione, aggiunge: “naturalmente il CD della CGIL (…) è chiamato a pronunciarsi sulla decisione (…) se avete motivi di opposizione alle decisioni del Comitato Esecutivo, potrete liberamente esporli nella predetta riunione del Comitato Direttivo. Siete pertanto invitati a partecipare alla riunione stessa”. Pastore, a nome del gruppo, rifiuta l’invito e il Direttivo ratifica all’unanimità la decisione.

Roma, Mario Scelba, in un’intervista rilasciata alla United Press, riferendosi agli eventi del 14 luglio, afferma: “L’attentato è stato il gesto individuale di un esaltato (…) Il Pci è una sezione italiana del Partito comunista bolscevico (…) Le sezioni del Partito comunista bolscevico operanti nei vari paesi hanno a portata di mano piani insurrezionali (…) aggiornati secondo il mutare della situazione internazionale, la quale condiziona l’azione degli aderenti al Cominform (…) I fatti accaduti in Italia dopo l’attentato all’on. Togliatti ne sono una prova manifesta”.



28 luglioRoma, il ministro degli Esteri, Carlo Sforza, informa gli Stati Uniti sulle trattative commerciali in corso con l’Unione Sovietica da una delegazione guidata da Ugo La Malfa.

Roma, gli undici ex componenti democristiani della Cgil dichiarano che a seguito della rottura, la stessa Cgil è da considerarsi disciolta ed affermano il diritto delle componenti di chiedere la divisione del fondo comune, con la richiesta al Tribunale di procedere al sequestro giudiziario dei beni.

Scioperano gli impiegati della Banca d’Italia per richiedere promozioni e scatti di carriera.



30 luglioSiena, assemblea generale dell’Azione Cattolica per discutere sul tema: ”Azione cattolica e azione politica”. Nel corso del suo intervento, Luigi Gedda, responsabile dei Comitati civici, afferma: ”I Comitati civici non vogliono togliere niente, ma anzi dare all’A.C.. Essi non hanno organizzati propri, ma sono gli organizzati stessi nelle forze dell’A.C. che in momenti di necessità straordinaria vengono chiamati ad un lavoro straordinario”. L’assemblea conclude i lavori il 2 agosto.



31 luglio: Massimo Mila, sull’Unità scrive: ”Amici, non facciamoci più illusioni: ieri è toccato a Togliatti, perché era il più in vista, domani sarà il nostro turno di modesti ma notori antifascisti di antica data. Di fronte a questa ripresa offensiva del fascismo – del fascismo numero uno, di quello autentico, patentato, il fascismo in camicia nera – si impone a tutti i democratici, cioè a tutti gli antifascisti di rinnovare la unione che ha permesso loro di combattere vittoriosamente contro il nazifascismo. Per questo io, che comunista non sono, io che la mia collaborazione a questo giornale avevo finora limitato ad argomenti di terza pagina, appunto per sottolineare le divergenze ideologiche che mi separano dal comunismo, sento ora il dovere e la necessità di mettere di nuovo momentaneamente in secondo piano il peso di queste divergenze (…).

Milano, il questore Agnesina dirige personalmente lo sgombero degli stabilimenti della Motta occupati dagli operai.



LuglioBologna, la proprietà delle Cave Reno, dopo la decisa opposizione dei lavoratori al licenziamento di alcuni operai particolarmente attivi nel sindacato, minacciano la chiusura, adombrando presunte difficoltà finanziarie.



EstateBelgio, nasce il gruppo Glaive, una rete clandestina destinata a fun­zionare in caso di occupazione russa. E’ allestita dai servizi inglesi che, nel mesi successivi, sigleranno patti bi­laterali con Norvegia, Olanda e Danimarca per costituire analoghe formazioni che ver­ranno addestrate a Fort Monkton (Portsmonth). E’ il primo embrione di Stay Behind che si espande in tutti i paesi della Nato, in paesi neutrali come Svizzera, Austria e Finlandia e che organiz­zerà una rete clandestina anche in alcuni paesi dell’Est. In particolare in Ju­go­slavia entreran­no in SB le formazioni ustascia della Croazia. Un anno dopo l’OPC (lo spe­ciale servizio se­greto americano il cui compito era com­battere il comunismo nel mondo) or­ganizzò, insieme a Reinhard Gehlen, la Rete del silenzio che in breve si trasformò in SB. Intervistato dalla televisione svedese, ha dichia­rato un agente dei servizi tedeschi: “i com­ponenti della bri­gata SB devono essere anticomunisti, saper usare le armi e, possibil­mente, avere esperienza di combattimento. Devono essere capaci di lavorare in se­greto ed essere convinti di fare una buona azione se uccidono, piazzano bombe o fanno azioni di sabotaggio in nome della patria”. Questa descri­zione, secondo l’intervistato, corrisponde esattamente al ritratto vivente di un nazista “Se poi – continua – ci sono anche antisemiti, alla CIA non importa un fico secco”. Prima di dileguarsi in Sud America anche Klaus Bar­bie era stato inserito nell’orga­nizzazione di SB con la funzione di reclutatore. La maggior parte delle persone inserite in SB proveniva dalle SS, come in Svezia, dove si chiamava Svea­borg, e furono usati volontari svedesi delle SS. “Tutta questa rete occulta – continua ancora l’intervistato – è stata finanziata e rifornita di armi, esplosivi ed equipaggiamenti da CIA, NATO e servizi segreti”. E con­clude affermando: “Si è tanto detto che i gruppi sareb­bero stati sciolti, ma non è successo niente. Non che io sappia”. In tutta Europa è esistito un intreccio di organizzazioni finanziate dalla CIA. Questo colossale fiume di dollari, non sempre aveva obiettivi politici. Una parte dei fondi è stata ri­servata a finan­ziare il traffico di droga, linfa vitale di questo sistema. Varie inchieste in di­versi paesi europei hanno stabilito che una parte dei narcodollari serviva per finanziare GLADIO.
Quando il sostituto procuratore di Venezia, Felice Casson scoprì nell’ottobre del 1990 la rete di GLADIO, nessuno poteva immaginare cosa in realtà si ce­lava dietro questa sigla. Gladio, spesso attraverso strutture parallele segrete, ha alimentato per 50 anni il terrori­smo. Tra le altre cose l’agente tedesco aveva detto, du­rante l’intervista: “la Jugoslavia è stata un paese a cui Dulles, Barbie, Gehlen hanno prestato molta attenzione. All’epoca era in rotta con Mosca e durante la guerra era stata il regno di Pavelic, signore degli Usta­scia. In più lo stato confinava con l’Occidente, rendendo più facile collega­menti e supporti logi­stici. Ma chi credete che abbia alimentato all’inizio l’irredentismo croato e scatenato, al­meno in parte, la guerra che ha dilaniato la Jugoslavia?”. A tale proposito racconta nel suo memoriale Yaron Svoray, l’israeliano che per otto mesi si è infiltrato tra i neonazisti te­de­schi fingendosi un ricco giornalista di destra statunitense: “Bernd Thrun, nipote di un ap­parte­nente alle SS Totenkopf (testa di morto) impiccato per crimini di guerra, mi disse che aveva raccolto cibo e indumenti per i camerati che erano andati a combattere in Croazia. Cinquecento da Francoforte, Amburgo, Dresda, Ber­lino. Persino dalla Francia e dall’Italia, sono andati a raggiungere i croati che combattevano per la loro terra”. Thrun aggiunse che i mercenari ricevevano “un piccolo stipendio. Riusciamo a mandare loro 175 marchi al mese. Niente, in realtà. Ma alla fine della guerra dovrebbero ricevere 200 ettari di terra e una casa”.
Pur sviluppatasi in tutto il continente, la rete SB ha avuto il suo asse portante in Belgio e in Italia. E’ in questi due paesi che è nata la maggior parte delle organizzazioni segrete che hanno supportato SB e si sono – per altro verso – collegate al terrorismo e all’Internazionale nera. Andrè Moyen, ex agente dei servizi del Belgio, ex legionario e specialista di guerriglia, ha raccontato al quo­tidiano belga Le Soir un semplice episodio: “fui ricevuto con tutti gli onori dal ministro dell’Interno Scelba e dal generale Galli. I due mi trattarono come un principe e mi illustrarono nei minimi dettagli l’organizzazione GLADIO. Si trattava di una formidabile struttura militare anti­comunista composta da migliaia di uomini. Mi ricordo che mi presen­tarono anche uno dei capi del Sud Europa, un professore universitario, un certo Gaetano Napolitano. All’incontro c’era anche un giornalista, Franco Fedeli, molto legato agli am­bienti vaticani”.
La sezione belga di SB era divisa in due settori separati: la SDRA 8 (legata all’estremismo nazista) e la STC – MOB, più laica dal punto di vista ideolo­gico. Il primo capo di GLAIVE fu un fuoriuscito ungherese: Ernest Tottosy. L’ungherese era uno dei membri elitari di una se­rie di società massoniche segrete e, in seguito, fu il perno della struttura massonica belga legata alla P2. Tottosy era anche presidente della sezione ungherese della WACL (World Anti Communist League). Altra organizzazione a cui aderiva era l’AESP, braccio finan­ziario dei gruppi neonazisti sparsi in tutto il continente. L’AESP – secondo l’inchiesta condotta dalla Gendar­meria belga – sarebbe in realtà una Loggia massonica creata dalla CIA. Un intrigo di nomi, sigle, persone da far venire il capogiro: per decenni l’estrema de­stra euro­pea ha avuto queste ca­ratteristiche. Le molte sigle e organizzazioni servivano a disperdere le tracce e a finanziare indisturbati quanti operavano sul campo. L’unico modo per ve­nire a capo di questa ragnatela è di avere sotto gli occhi l’intera rete: ci si renderà così conto che ricorrono molto spesso gli stessi nomi e si conoscerà lo stretto legame esi­stente tra servizi segreti, circoli massonici, l’alta finanza, gli ex nazisti e i nuovi seguaci del nazismo. Varie sono le sigle operanti in Belgio – sede per altro della NATO e dell’Unione Europea – PIO, IRIS, WNP. Quest’ultima (Westland New Post) è stata diretta da uno dei capi del neonazi­smo, Paul Latinus, morto suicida in circostanze molto dub­bie. Latinus era in­gegnere nu­cleare impiegato nella centrale di Mol. Grazie al suo lavoro era continua­mente in giro per il mondo e poteva costruire un fitta rete di rapporti. I legami più stretti li aveva con gli arabi e i su­dafricani. Tra le tante esperienze di questo neonazista vanno se­gnalati i campi di adde­stramento in Sud Africa e in Rhodesia. Ha dichiarato in un’intervista a Le Soir: “WNP in realtà è un’armata funzionante del sistema nazista, destinata a semi­nare il terrore, or­ganizzata segretamente per smascherare gli agenti del KGB. Siamo con­side­rati pericolosi dagli stessi servizi”. In un’altra intervista spiega meglio il funzio­namento della WNP: “Prima di entrare nell’organizzazione, gli estremisti di destra vengono schedati e accuratamente selezionati. Per diventare membri bisogna sostenere degli esami ideolo­gici, morali e sportivi. Il modello a cui ci siamo ispirati è l’organizzazione che Himmler diede alle SS”. Uno dei dirigenti della WNP, Michael Libert, raccontò una volta che l’organizzazione lavorava “per i servizi, la polizia e la gendarmeria”. Nella rivista Althing, mensile diretto da Latinus, si legge: “i militanti della WNP lavorano per i servizi cosciente­mente, in un sistema di livello europeo gestito dai gruppi di lavoro TREVI (una Loggia masso­nica riservata all’alta fi­nanza mondiale ndr)creati in tutti i paesi euro­pei”. Ma la struttura meglio organizzata sarà l’Aginter Press. Ne risentiremo parlare



Inizio agostoForlì, il direttivo camerale emette un comunicato nel quale si afferma: “Se i dirigenti della corrente sindacale cristiana approvano il comunicato del convegno Acli non vi può essere alcuna esitazione: fuori i sabotatori dalla CGIL”.



1° agosto: una riunione straordinaria di segretari di Camere del Lavoro e federazioni appartenenti alla ex componente democristiana della Cgil, afferma la necessità di fondare “un sindacato cristiano”.

Sul quotidiano socialista l’Avanti!, Fernando Santi, prende posizione contro la “soggezione del sindacato verso una pratica di agitazione e di scioperi diffusi senza una visuale coordinata e col pratico risultato di logorare le sue forze”.

Agelo Vicari è nominato prefetto di Palermo.

Milano, due militanti comunisti disarmano un agente di Ps. Arrestati, rivelano che il segretario della sezione comunista di Gratosoglio, alla quale erano iscritti “aveva ad essi raccomandato di non trascurare alcuna occasione propizia per sopraffare e disarmare gli uomini della forza pubblica. Aggiunsero che avevano avuto le pistole Stayers dal loro capo cellula”.

Parma, convegno provinciale dei quadri e attivisti comunisti del sindacato. Nel documento conclusivo si cerca, da un lato, di sminuire la portata della rottura dell’unità sindacale e, dall’altro, di denunciarne le responsabilità: “La divisione dei lavoratori è stata voluta dalle classi padronali e reazionarie italiane nonché dall’imperialismo americano che hanno visto nella CGIL unitaria un baluardo insuperabile e tale da far fallire tutti i loro piani, che bisognava infrangere ad ogni costo”.



2 agosto: Vittorio Gorresio sul’Europeo pubblica il testo di una circolare inviata poco tempo prima del cardinale di Palermo, Ruffini, ai segretari democristiani delle Camere del lavoro della Sicilia invitandoli ad una “importante riunione” in Arcivescovado e preannunciando l’arrivo di un esponente delle Acli. Tra l’altro si precisava: “La S.V. voglia accoglierlo e agevolarne l’opera reclutando il maggior numero di operai cattolici che entrano nel raggio delle di lei influenze”

Fondato il Comitato di solidarietà democratica, con lo scopo di garantire assistenza legale e materiale agli imputati e agli arrestati nei procedimenti penali di natura politica. L’associazione fu creata da personalità della sinistra, in particolare aderenti ai partiti comunista e socialista, dopo l’ondata di arresti successivi alle manifestazioni per l’attentato a Togliatti del 14 luglio. Il Comitato garantiva ai detenuti e alle loro famiglie assistenza legale e materiale gratuita; oltre a ciò si sforzava di contrastare a livello politico gli attacchi che, nel mutato contesto politico nazionale e internazionale, sempre più spesso venivano condotti contro i partiti di sinistra. Fu fondato da Umberto Terracini e ne facevano parte eminenti giuristi come Lelio Basso, Leonida Casali, Giuliano Vassalli, Pasquale Filastò



3 agosto: Giuseppe Di Vittorio scrive ai componenti democristiani dichiarati “decaduti” dall’esecutivo illustrando le ragioni della decisione e aggiungendo: “Naturalmente il Cd della Cgil, nella sua riunione del cinque corrente, è chiamato a pronunciarsi sulla decisione del comitato esecutivo ed a ratificarla o meno. Se avete motivi di opposizione alle decisioni del comitato esecutivo, potrete liberamente esporli nella predetta riunione del comitato direttivo. Siete pertanto invitati a partecipare alla riunione stessa”. Giulio Pastore, a nome anche degli altri componenti democristiani del Direttivo, rifiuta l’invito a partecipare alla riunione.

Milano, la Questura comunica di aver identificato e arrestato sei giovani comunisti responsabili, a vario titolo, dell’attentato contro la statua della Madonna Pellegrina a Bareggio. La polizia rende noto che “secondo le dichiarazioni rese da taluni degli arrestati, il movente dell’atto criminoso deve ricercarsi nella loro insofferenza dei riflessi, da essi ritenuti contrari ai loro interessi politici, che la peregrinazione della Madonna determinava nelle popolazioni della zona”.



5 agosto: il comitato direttivo della Cgil, presenti anche socialdemocratici e repubblicani, approva la decadenza da ogni carica e da tutte le funzioni degli 11 componenti democristiani decisa dall’esecutivo nazionale.

Brescia, la Breda comunica la chiusura per tre settimane, incentivando le dimissioni di lavoratori eccedenti.

Milano: il cardinale Idelfonso Schuster invia una lettera alla commissione arcivescovile della Peregrinatio Mariae, nella quale afferma: “Il gesto sacrilego che in odio alla Madre divina ha ferito una trentina di persone che circondavano il sacro Simulacro, fa parte di tutta una serie di omicidi, di ferimenti e di attentati contro Sacerdoti ed esponenti di Azione cattolica, compiuti entro questo biennio e che non possono venire considerati siccome episodi sporadici e isolati: essi quindi rientrano in un più vasto campo organizzato da chi ha l’interesse a scopo terroristico, e per ora semplicemente dimostrativo in attesa dell’ora X d’insurrezione generale”.

Milano, due uomini disarmano un agente di Ps e, allontanandosi, gli sparano, abbandonando poi le armi a terra e dandosi alla fuga.



6 agosto: Roma, la senatrice socialista Angela Merlin presenta la proposta per l’abolizione delle case di tolleranza.



7 agosto: Roma, la Direzione del Pci riconosce che l’attentato a Palmiro Togliatti è stato reso possibile da una “insufficiente vigilanza” e aggiunge che il “rammarico manifestato dal compagno Stalin deve suonare come grave e autorevole monito per tutti noi”. E’ comunque formulato l’invito “a colpire severamente coloro che prendono iniziative di atti inconsulti, riprovevoli, contrari alla linea politica del Partito e che fanno, in tale modo, il gioco e l’interesse del nemico”.



7 – 16 agostoBologna, scioperano i braccianti.



8 agosto: Pastore scrive una lettera al presidente De Gasperi con la quale lo informa che gli 11 ex rappresentanti democristiani nel Direttivo della CGIL e la corrente cristiana avevano assunto “autonomamente la rappresentanza e la tutela dei lavoratori ad essa aderenti”.



10 agostoWashington, il Dipartimento di Stato in un suo documento segreto stabilisce: “Ci impegneremo ad appoggiare segretamente il contatto con le organizzazioni sindacali americane, l’Afl e il Cio, con le forze sindacali italiane. In tale contatto, bisognerà evitare il pericolo che i rappresentanti del sindacato Usa siano visti come rappresentanti e come agenti del governo degli Stati uniti perché questo avrebbe solo un effetto negativo”.

Firmato un accordo fra il direttivo della Cgil e gli scissionisti democristiani sulla divisione del patrimonio confederale. Gli scissionisti ottengono 23 milioni di lire, quasi la quinta parte dell’intero patrimonio.

Roma, il commissario capo Pace, dirigente del commissariato di Ps Porta Pia, informa riservatamente il questore che “in relazione a quanto dalla S.V. ill/ma richiestomi verbalmente il 7 andante, confermo che all’on.le Togliatti, durante la degenza al Policlinico, anche per ulteriori accertamenti effettuati, non sono mai stati impartiti i SS. Sacramenti in articolo mortis (…).



11 agosto: si scioglie, su richiesta del Partito socialista, il Fronte popolare.



12 agostoWashington, un rapporto del Dipartimento di Stato rileva che “nei mesi immediatamente antecedenti il 18 aprile, un piccolo gruppo di esperti italiani è stato organizzato in comitato segreto per ricercare e mettere in pratica metodi più efficaci di propagandare in tutto il paese l’aiuto americano all’Italia. Questo gruppo ha realizzato una serie di idee altamente originali ed efficaci (…) Queste attività di propaganda sono state pagate tramite i fondi Ausa. Uno dei principali promotori di tale attività (Barzini) è stato nominato direttamente dal conte Sforza. Il governo italiano ha insistito fortemente affinché queste attività rimanessero sconosciute. Non sappiamo se i comunisti fossero o meno al corrente dell’esistenza del gruppo, ma in ogni caso le sue attività non sono state oggetto degli attacchi comunisti durante il periodo pre elettorale”. Il rapporto prosegue facendo presente che “il dottor Calef (emissario di Sforza) ha riferito che sia il primo ministro che il ministro degli Esteri attribuiscono grande importanza al progetto dell’Eca per il rafforzamento del blocco occidentale. Questo non potrà naturalmente essere finanziato con fondi soggetti al controllo del Parlamento, né essere approvato in Parlamento in quanto è opinione diffusa sia nella Democrazia cristiana che in altri partiti che l’Italia debba e possa mantenere la equidistanza tra est e ovest. Ecco perché il ministro degli Esteri ha richiesto a Zellerbach di finanziare questo gruppo col 5 per cento dei fondi lira per le spese del governo Usa in Italia, articolo IV, paragrafo 4 dell’accordo bilaterale”.



14 agostoArgentina, conferiti poteri straordinari al presidente Peron.



15 agostoSeoul, proclamata la Repubblica di Corea. La parte settentrionale del paese, controllata dai comunisti, diventa Repubblica democratica di Corea.



18 agosto: Washington, il presidente Truman emana la direttiva segreta Nsc 20/1 denominata “US objectives with respect to Russia” che prende in considerazione l’opera di “decomunistizzazione” che gli americani avrebbero dovuto compiere in Russia dopo la conclusione vittoriosa del conflitto.



20 agosto: Milano, ignoti uccidono l’ex partigiano Manlio Saitta, operaio della Breda.



21 agosto: sciopero bracciantile in tutta Italia per la riforma del collocamento, per i nuovi contratti di lavoro e per l’imponibile di manodopera. Nel modenese le lotte sono diversificate. La Confederterra provinciale presenta un piano per l’occupazione in pianura e collina che prevede l’occupazione per 22.000 braccianti in opere di miglioramento fondiario e di ricostruzione edile. Non verrà attuato.

Valconca (Rimini), durante lo sciopero nazionale di categoria, l’assemblea dei braccianti vota un Ordine del Giorno contenente le principali richieste per la zona: approvazione e finanziamento di un piano di lavoro di bonifica e di opere pubbliche e l’applicazione integrale dell’imponibile di manodopera. Il 10 agosto il consiglio delle Leghe e dei sindacati ratifica l’avvenuta scissione e discute la situazione finanziaria “in relazione alla divisione dei beni della Camera del lavoro”.



23 agosto: L’Unità, nell’articolo intitolato “Un saluto del Pci ai compagni triestini in lotta contro i traditori del socialismo”, annuncia il ritorno alla struttura nazionale del Pci dei comunisti giuliani, fino a quel momento costituiti in partito autonomo



24 agostoRimini, dopo che nel mese di luglio si erano svolte manifestazioni di disoccupati, la Camera del Lavoro indice una riunione tra sindacato, autorità comunali, associazioni imprenditoriali e istituti di credito, forze politiche per esaminare i provvedimenti necessari per far fronte alla disoccupazione.



25 – 28 agosto: azioni coordinate di polizia, in esecuzione delle direttive del ministro Scelba, portano all’arresto – in una trentina di province – di 1.705 persone tra dirigenti sindacali, lavoratori e militanti comunisti e socialisti.

Wroclaw (Polonia), primo congresso mondiale degli intellettuali per la pace..



30 agostoPistoia, rinvenuto, a diversi giorni dalla morte, il corpo di Manrico Ducceschi, “Pippo”, noto capo partigiano di estrazione anticomunista. L’inchiesta conclude che si tratta di suicidio motivato da ragioni “di carattere familiare”.



31 agosto: incriminati o arrestati, per i soli fatti del 14 – 16 luglio, 7.000 lavoratori (tra cui 1.800 in Toscana, 992 nelle Puglie e 800 in Sicilia).



AgostoMilano, convegno della componente socialdemocratica della CGIL. I sindacalisti del PSLI sostengono che l’attività della maggioranza comunista del sindacato è sempre stata tesa a mettere in difficoltà il governo, mentre la componente democristiana ha sempre difeso il governo. I socialdemocratici si pongono in una linea di equidistanza, rifiutando, per il momento, con fermezza la scissione. Analoga posizione verrà sostenuta anche dai repubblicano in un convegno di corrente il 25-26 settembre a Carrara.



Agosto – settembre: Paolo Emilio Taviani, che su incarico del vicesegretario nazionale della Dc Piero Piccioni dirigeva le formazioni paramilitari del partito, rivela che queste furono sciolte a seguito di una riunione svoltasi a piazza del Gesù a Roma, nella sede nazionale della Dc, “tra la fine di agosto e i primi di settembre”, alla quale presero parte sotto la sua direzione, Martini Mauri, Enrico Mattei, Giovanni Marcora, Aurelio Ferrando e Chiri. Ma Gianni Baget Bozzo rivelerà, a sua volta, che “una organizzazione paramilitare cattolica Dc ci fu anche durante la guerra di Corea, altro periodo di forte tensione in Italia”.



SettembreRoma, riunificata la divisione Affari generali e il Servizio informazioni spe­ciali del mini­stero degli Interni. Rinasce così la divisione Affari generale ri­servati, e viene affidata a Gesualdo Barletta, già capo della nona zona dell’OVRA.

In agitazione i lavoratori dell’edilizia per il contratto.



1 settembre: il direttivo della Federbraccianti invia ai gruppi parlamentari un documento per invitarli a sostenere il progetto di legge per l’esecuzione obbligatoria delle opere di miglioria da parte dei proprietari di terre.

Washington, il segretario di stato George Marshall informa l’Ambasciata americana a Roma sulla raccolta di fondi per i sindacalisti scissionisti, concludendo che “anche il Vaticano si ritiene che vi contribuirà”. Per ovvie ragioni il contenuto di questa comunicazione è segreto.



2 settembreUdine, in una relazione ad uso interno della Prefettura, si dettagliano i 2 milioni di lire erogati nel marzo 1948 ai sacerdoti friulani dal ministero degli Interni per “la difesa della italianità svolta dal clero nella zona di confine”.



3 settembrePartinico (Pa), la banda di Salvatore Giuliano uccide il commissario di pubblica sicurezza Celestino Zapponi, il capitano dei carabinieri Antonino Di Salvo e il maresciallo dei carabinieri Antonio Messina.



4 settembre: in agitazioni i lavoratori dell’edilizia per il contratto.



5 – 7 settembreRoma, convegno sindacale nazionale organizzato dal Partito socialista.



6 settembre: la Confindustria, in risposta ad una proposta avanzata dagli americani, informa l’ambasciatore James Dunn che “nessuna industria può considerare realistica la proposta di due contratti distinti presentati da due gruppi di operai che lavorano a fianco nella stessa fabbrica”.



8 settembre: Roma, l’ambasciatore a Washington, Alberto Tarchiani, che da alcuni mesi sta con­ducendo negoziati riservati per l’inserimento dell’Italia nel sistema di al­leanze militari occidentali, è ricevuto da Pio XII al quale prospetta l’evolversi della situazione internazionale e l’opportunità di una presa di posizione del Vaticano per ridimensionare gli ateggia­menti pacifisti e neutralisti pre­senti nel mondo cattolico.



9 settembreWashington, il Segretario di Stato George Marshall informa l’Ambasciata americana a Roma che “il comitato affari internazionali della Afl ha approvato il 9 settembre un fondo di 250 dollari mensili per i giornali sindacali non comunisti in Italia. Il contributo è solo una piccola testimonianza dell’impegno che la Afl si assumerà in futuro nel sostenere il piano di propaganda. L’Ambasciata può avvisare Pastore che l’aiuto è in viaggio ma non parli dell’intervento Afl perché dovrà essere Irving Brown a comunicarglielo. Antonini ha informato Dubinsky di aver intimato ai socialisti di Saragat di ritirarsi dalla Cgil. Dubinsky ha esibito una lettera di credito per 10.000 dollari che ha trattenuto anziché inviarla a Saragat, dato il suo attuale atteggiamento. Lovestone ritiene che Psli, Pri e altri del Psi si ritireranno dalla Cgil tra non molto ed è ottimista circa la situazione sindacale italiana”.

Mantova, sciopero generale cittadino contro le aggressioni poliziesche ai lavoratori.



11 settembrePistoia, sciopero generale a sostegno degli operai della Smi, azienda che aveva intenzione di licenziare 500 operai. La decisione della Smi portò ad estenuanti iniziative e trattative che coinvolsero anche la Fiom e la Cgil nazionali. Vi furono pressioni nei confronti del Ministero, della Associazione industriali, della burocrazia statale locale; vi furono scioperi e manifestazioni continue, che coinvolsero non solo la montagna, ma tutto il pistoiese e che sfociarono nello sciopero generale odierno



12 settembreRoma, nominato capo della polizia il generale Giovanni D’Antoni che subentra a Luigi Ferrari. D’Antoni resterà in carica fino al 20 novembre 1952.



14 settembre: Roma, il ministro dell’Interno Scelba dichiara che “Il governo non è disposto a tollerare che la politica delle Camere del lavoro e delle organizzazioni del Partito comunista diventi una minaccia per la sicurezza dello Stato”. Scelba definisce “atti insurrezionali” le manifestazioni di protesta per l’attentato a Togliatti ed invita i prefetti a sorvegliare i sindacati ed i magistrati ad intervenire con determinazione.

Roma, in Laterano si svolge il congresso nazionale straordinario delle Acli per discutere la creazione della nuova organizzazione sindacale. Sono presenti Fanfani e Taviani. Presidente dell’assemblea è eletto Mariano Rumor. Nasce la LCGIL (Libera confederazione generale italiana dei lavoratori).

Rimini, sciopero di 24 ore dei dipendenti comunali, cui si uniscono tutti gli altri dipendenti pubblici con la sola esclusione dell’Ufficio Registro, per l’equiparazione del trattamento economico a quello degli statali. Altri scioperi si svolgeranno il 16 ottobre, il 19 novembre e il 19 dicembre. In quest’ultimo gli impiegati aderenti ai cosiddetti sindacati liberi, che fino allora avevano partecipato unitariamente, non aderiscono considerandolo “antidemocratico e politico”. Contemporaneamente il ministro dell’Interno Scelba invia un telegramma al Prefetto di Forlì esortandolo a segnalare, “in relazione al preannunciato sciopero degli statali”, il personale “che senza giustificato motivo non siasi recato ufficio rimettendone poi espresso elenco nominativo con ogni utile informazione”.



16 settembre: Washington, dopo che il contrammiraglio Roscoe H. Hillenkoetter, direttore della Cia, ha incaricato James Jesus Angleton, suo assistente speciale, di prendere contatti con Luigi Gedda, si afferma che quest’ultimo “dirigerà come ai tempi della campagna elettorale la guerra psicologica e ideologica per piegare il comunismo, questa volta all’interno del mondo del lavoro”.



17 settembreWashington, i sindacati americani Afl e Cio, pressati dalle richieste dei sindacalisti italiani e particolarmente di Pastore, si dichiarano disponibili a finanziare il loro viaggio negli Stati Uniti all’inizio del 1949, purché Pastore sia accompagnato anche da rappresentanti sindacali repubblicani e socialdemocratici.

Gerusalemme, militanti ebrei della banda Stern uccidono il mediatore dell’Onu per il problema palestinese, lo svedese Folke Bernadotte.



19 settembre: scioperano gli autoferrotramvieri, dopo lo stallo verificatosi nelle trattative per il contratto.



21 settembreRoma, Giulio Pastore incontra l’ambasciatore americano James Dunn per sottoporgli il dettagliato preventivo finanziario necessario per le spese del nuovo sindacato che richiede la spesa di circa 900 milioni di lire per 9 mesi prima di diventare autosufficiente.



22 settembrePianello (Piacenza), in un’imboscata tesa da ignoti è ucciso Artemio Repetti, segretario della Camera del lavoro.



23 settembreRoma, Palmiro Togliatti, intervenendo ai lavori della Direzione del Pci, afferma: “Parte dei compagni dopo il 18 aprile non ha saputo dare un giudizio esatto della situazione. Una parte di loro ha pensato che il 18 aprile fosse una sconfitta dalla quale ci si potesse rialzare soltanto con un vasto movimento di carattere insurrezionale, spazzando via con le armi un nemico che con gli espedienti a noi noti, era riuscito a conseguire un successo sul terreno elettorale”.



23 – 24 settembre: Roma, nel corso della riunione del comitato centrale comunista, Pietro Secchia risponde alle critiche rivolte alla direzione di “aver perso la testa” dopo l’attentato a Palmiro Togliatti: ”Ebbene, devo dire in modo molto chiaro e netto che la direzione del Partito in nessun momento aveva perso la testa (…) La direzione del Partito (…) decise rapidamente e con freddezza quale carattere doveva avere lo sciopero e si disse in modo chiaro e preciso (…) che non doveva avere carattere insurrezionale”.



24 settembre: soppressi i Comitati industriali Alta Italia


26 settembreRoma, grande festa popolare per il ritorno di Palmiro Togliatti all’attività politica dopo l’attentato del 14 luglio. Alla manifestazione partecipano migliaia di cittadini, giunti a Roma da ogni parte d’Italia, che sfilano in corteo fino al Foro Italico, dove si svolge il comizio finale di Togliatti e di altri dirigenti del PCI, tra cui Pietro Ingrao, Enrico Berlinguer e Giancarlo Pajetta.
Togliatti è ritornato – Documentario dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democraticohttps://www.youtube.com/watch?v=N3djO1V_WocIl documentario si divide in due parti: le riprese del corteo, con le rappresentanze di tutte le Federazioni comuniste d’Italia, e la manifestazione al Foro Italico.
Sul visto censura sono riportate le seguenti prescrizioni:
“a) vanno soppressi i seguenti passi delle didascalie:
1)- tutto un popolo che deciso di dimenticare l’altro stato, quello dei Questori e della Celere e di vivere tutte queste […] il suo stato, quello della libertà;
2)- vi si annidano i sociali traditori e democristiani, giornali e agenti vari dell’imperialismo straniero:
3)- gli accenni ai pretesi martiri di persecuzione poliziesca in Sicilia.
b)- vanno soppresse le seguenti scene di repertorio estranee al documentario ed intercalate nel discorso dell’On.le Togliatti:
1)- camionette della Celere che disperdono la folla;
2)- le figure del Presidente del Consiglio e del Ministro dell’Interno;
3)- la testata di tutti i quotidiani riportanti i titoli: Guerra – Il patto atlantico è concluso – Piombo per i comunisti – la bomba atomica su Mosca – l’Italia non può restare neutrale – Guerra”


26 – 27 settembreRoma, la Cgil organizza il “Primo convegno per la formazione professionale dei lavoratori”. Intervengono i segretari confederali Bitossi, Roveri e Santi



28 settembreForlì, conferenza provinciale d’organizzazione della Federbraccianti.



30 settembre: convegno nazionale dei “sindacalisti cristiani unitari”.



SettembreRoma, in occasione di una manifestazione della Gioventù cattolica, i giovani del Msi s’inseriscono nel corteo dei “baschi verdi”, mentre la direzione del partito fa affiggere un manifesto rivolto alla Gioventù cattolica che “memore della millenaria tradizione di civiltà del nostro popolo, chiede l’abolizione delle persecutorie leggi eccezionali che suonano vergogna ai principi cristiani di giustizia, amore e fratellanza”.

Bologna, mentre l’Associazione industriali rinvia il più possibile la chiusura delle vertenze in corso – aspettando i risultati delle contrattazioni nazionali – la Camera del Lavoro denuncia l’atteggiamento padronale che tenta il superamento del controllo locale degli organi camerali, per rifarsi direttamente alle decisioni confederali. Nello stesso periodo si intensificano gli interventi della polizia dentro le fabbriche per impedire assemblee e arrestare arbitrariamente i dirigenti sindacali. Spesso la magistratura sconfessa queste azioni, ma le intimidazioni e la repressione poliziesca non cessano.

Bologna, licenziato un delegato alla Remondini. Il padrone rifiuta la riassunzione, affermando che “la Camera del Lavoro non esiste”.

Bologna, alle officine Vittoria, di fronte alla dura reazione della Commissione Interna contro il licenziamento di due operai e alla insistente richiesta di applicazione del contratto, viene attuata la serrata. Dopo 12 giorni di lotta, le richieste dei lavoratori sono accolte.

Cesena, l’Arrigoni licenzia 400 operai. Altri 500 sono licenziati in ottobre. A Forlì sono licenziati 130 operai alla Benini, 200 all’Irsica e 200 alla Becchi.

Forlì, i cantieri Benini licenziano i membri della Commissione interna. La Camera del Lavoro convoca uno sciopero di categoria per il 5 ottobre e uno generale per il 7.



Settembre – ottobreReggio Emilia, agitazioni alla OMI-Reggiane, alla Sanzi, alla Lombardini, alle Maglierie Milano contro la richiesta di licenziamenti e riduzioni d’orario.



OttobreRoma, ricostituito l’ufficio I dello Stato maggiore dell’esercito che inizia immediatamente il proprio lavoro con la schedatura degli elementi ritenuti peri­colosi perchè conosciuti come simpatizzanti o militanti della sinistra. L’ufficio viene affidato al generale Gio­vanni Carlo Re. Il ministro della Difesa Pacciardi af­ferma che “al momento opportuno occorrerà arrestare 300 comunisti e socialisti per normalizzare la sinistra”. L’ufficio è strettamente controllato, per conto della CIA, da Carmel Offie.

Torino, dall’ottobre del 1948 al settembre 1953, la FIAT licenzia 164 lavoratori – 30 dei quali membri di Commissione Interna – per aver svolto attività politica e sindacale. Il licenziamento più clamoroso è quello di Battista Santhià (1° gennaio 1952), l’esponente comunista che di fatto nel 1945 aveva diretto l’azienda e che successivamente era diventato direttore dei servizi sociali. La motivazione afferma che “non poteva essere ulteriormente trascurata la incompatibilità esistente fra la sua posizione di direttore FIAT e i suoi obblighi di alto esponente di un partito di cui è bene noto il costante atteggiamento di ostilità e di lotta a scopo distruttivo nei confronti della FIAT”.

Roma, il Presidente della Finsider, Oscar Sinigaglia (1877-1953), presenta all’Oece il progetto per la modernizzazione del settore siderurgico pubblico: il “piano Sinigaglia” prevede la costruzione di un nuovo impianto a ciclo integrale a Cornigliano (Genova) e la specializzazione delle altre grandi fabbriche di Piombino (rotaie) e di Bagnoli (lamiere per navi), oltre alla chiusura degli stabilimenti obsoleti; sarà finanziato dall’autunno del 1949 con i fondi Erp e porterà la produzione siderurgica nazionale a competere con quella delle maggiori economie mondiali

L’organizzazione del III Cvl, che ha assunto la denominazione di “Volontari difesa confini VIII”, è incaricata dal comando della divisione Mantova di “preparare uno studio per l’impiego dei volontari nella protezione di opere, impianti e comunicazioni in caso di grave perturbazione dell’ordine pubblico”.

Nominato responsabile dell’ufficio Informazioni dello Stato maggiore il generale di brigata Giovanni Carlo Re.



2 ottobre: Salvatore Giuliano invia al direttore del quotidiano comunista L’Unità una lettera nella quale afferma che era stata garantita a lui ed ai suoi uomini l’amnistia in cambio dell’azione a Portella delle Ginestre. E conclude: ”Se non fosse per la grande sincerità che la natura mi ha dato, oggi potrei mostrare una lettera che un amico intimo del signor Scelba, proprio alla vigilia delle elezioni, mi mandò e conteneva la promessa che sopra ho detto, lettera che io, dopo averla letta, per eventualmente non comprometterlo, ho stracciato”.



2 – 5 ottobre: il consiglio nazionale della Cgil discute la situazione interna dopo la scissione e l’autonomia del sindacato. Relazioni di Di Vittorio, Bitossi e Santi.



4 ottobreFirenze, riunione nazionale dei consigli di gestione per discutere la situazione economica.



8 – 10 ottobreRavenna, si svolge il II congresso provinciale della Camera Confederale del lavoro. Il segretario Luigi Fuschini sottolinea, da un lato, il miglior funzionamento delle varie sezioni di attività interne, dall’altro, concentra l’attenzione sul mutato clima politico e sui danni provocati dalla recente scissione sindacale. Ricorda il drammatico problema della disoccupazione, la difficoltà a fare rispettare gli accordi per l’imponibile di manodopera, le mancate riforme di carattere strutturale auspicate nel precedente congresso e la sottrazione della gestione del collocamento ai sindacati inseguito all’emanazione del decreto Fanfani.



11 ottobre – 8 novembre: iniziano i processi contro il generale Rodolfo Graziani e contro il principe Junio Valerio Borghese. Si conclude­ranno con sentenze li­beratorie.

L’ambasciatore americano James Dunn informa Robert Lovett, sottosegretario di Stato, sul possibile impiego di Luigi Gedda e dei Comitati civici “nel campo della guerra psicologica in Italia”. Riferendo sulla riunione svoltasi tra Page e James Angleton, “assistente speciale dell’ammiraglio Hillenkoetter, che è venuto a Roma come rappresentante dell’ammiraglio con pieni poteri di indagare sul programma di assistenza sindacale per il nuovo gruppo sindacale di destra (…) Angleton – scrive Dunn – è convinto che Gedda possa essere impiegato efficacemente per rafforzare i nostri interessi in Italia nel campo politico, sindacale e sociale (…).

Roma, Edward Page invia al Dipartimento di stato un dispaccio nel quale, fra l’altro, cita monsignor Montini come tramite per far arrivare i finanziamenti procurati da Angleton per le organizzazioni ecclesiastiche che si erano mobilitate durante la campagna elettorale dell’aprile. Le organizzazioni citate nei documenti americani sono: i Comitati civici, diretti da Luigi Gedda, l’organizzazione di monsignor Roberto Ronca, direttore di Civiltà italica e la Felix Roma, organismo che gestisce le attività dell’anno santo.



12 ottobreTricarico (Matera), la polizia apre il fuoco sui partecipanti ad una manifestazione: tre morti



13 ottobre: il ministro degli Esteri Carlo Sforza sostiene, davanti la Commis­sione Esteri della Camera, la necessità che l’Italia abbandoni la sua posizione neutrale che rischia di collocarla in una situazione di isolamento. E’ necessa­rio, sostiene, che siano avviate trat­ta­tive per l’ingresso dell’Italia nell’UEO, costituitasi in marzo a Bruxelles. Gli Usa e il Ca­nada avevano, intanto, avviato la discus­sione per la costituzione di un’alleanza militare che si con­cluderà nel 1949 con la firma del Patto Atlantico.



14 ottobre: scioperano gli statali.



15 ottobreDairago di Arconate (Mi), durante una manifestazione, la polizia spara, uccidendo Pietro Paganini, ex partigiano e attuale presidente dell’Anpi di Dairago.



16 ottobrePistoia, nel corso di una manifestazione degli operai della San Giorgio e della Smi in lotta contro la smobilitazione, le forze di polizia sparano uccidendo l’operaio Ugo Schiano e ferendone altri tre. Così la stampa locale ricostruisce i fatti: “Stamani sono scesi a Pistoia 1200 lavoratori della Smi. Erano accompagnati dalle loro donne e dai loro figli. In città si sono aggiunti al corteo i 2000 dipendenti della S. Giorgio e una enorme folla di operai, impiegati, cittadini. A mezzogiorno la fila di donne che apriva il corteo è apparsa in piazza S. Leone. È stato allora che da un portone del palazzo della Prefettura un graduato della Celere ha lanciato la prima bomba lacrimogena. Contemporaneamente il forte contingente di polizia che sbarrava l’ingresso al palazzo, puntando i mitra, ha sceso a precipizio la gradinata antistante la Prefettura e si è avventato sulla folla dei lavoratori coi manganelli alzati. Poi gli agenti hanno cominciato a sparare all’impazzata”. Un morto, Ugo Schiano, e sei feriti. Il corteo funebre, il 18 ottobre, giorno di sciopero generale in Toscana, si trasformerà in una immensa manifestazione di popolo.



17 ottobre: il segretario di Stato americano George Marshall, in visita in Italia, incontra il presidente Einaudi, De Gasperi e Sforza.

Palermo, la sezione istruttoria presso la Corte di appello dispone il rinvio a giudizio di Salvatore Giuliano e degli appartenenti alla sua banda per la strage di Portella delle Ginestre. La Corte di cassazione, successivamente, assegnerà il processo al Tribunale di Viterbo per “legittima suspicione”.

Scioperi e agitazioni dei metallurgici di Firenze contro i licenziamenti alla Pignone, Reggio Emilia e Terni contro i licenziamenti e le smobilitazioni.

La Lcgil diffonde il manifesto costitutivo nel quale si legge che l’unità sindacale è stata resa impossibile “perché l’interesse dei lavoratori è stato subordinato a scioperi politici”, e “per il grave discredito in cui sono caduti alcuni strumenti di lotta sindacale”.

Bologna, si svolge fino al 5 novembre, la prima mostra nazionale d’arte contemporanea, organizzata dall’Alleanza per la difesa della cultura.



18 ottobreGenova, il console americano Roger Heacock invia all’ambasciata a Roma un rapporto sulla organizzazione paramilitare del Pci: “E’ stato deciso di creare cellule di fabbrica e nuclei di tipo militare per portare attacchi efficaci, specialmente contro le forze dell’ordine (…) Per organizzare questi nuclei saranno selezionati gli elementi migliori della fabbrica (…) Gli uomini vengono arruolati e addestrati nella più grande segretezza (…) Le nuove disposizioni in tema di riorganizzazione militare contemplano anche un’accresciuta infiltrazione tra le forze dell’ordine. Inoltre le attività del Sip (Servizio informazioni partigiano) che funziona presso l‘Anpi alle dipendenze dell’avv. Merella, dovrebbero essere portate al massimo dell’efficienza”.

Toscana, sciopero generale



19 ottobreLentini (Siracusa), la polizia interviene “per espellere un centinaio di contadini da due fondi nei quali avevano abusivamente intrapreso a lavorare”, facendo anche uso delle armi da fuoco.



20 ottobreRoma, il ministro della Difesa, Randolfo Pacciardi, dispone il trasferimento degli ufficiali provenienti dalla Resistenza perché “preoccupato dalla eventualità che i suddetti, avendo svolto attività partigiana nella stessa zona o in zone finitime a quella dove venivano impiegati, nella migliore delle ipotesi, per le relazioni tuttora mantenute con elementi turbolenti, già loro commilitoni, non possono essere completamente liberi e sereni nello svolgimento dei compiti loro assegnati”.

Forlì, accordo provinciale per i lavori di miglioria. I lavori concordati vengono così suddivisi: 340 milioni per Forlì e Rocca San Casciano, 306 milioni per Cesena e 204 per Rimini.



21 ottobreMilano, revocati i licenziamenti alla Saom (gruppo Bianchi), dove gli operai hanno dato vita ad una forte mobilitazione.



22 ottobreRoma, l’ambasciatore americano, James Dunn, segnala al Segretario di Stato Marshall che De Gasperi è impegnato a condurre l’opinione pubblica “fuori dalla illusione della neutralità verso la necessità di un allineamento occidentale”.

Rimini, la neo costituita Unione sindacati liberi afferma “che si considerano pienamente validi nei nostri confronti tutti gli accordi stipulati dalla CGIL e le rivendicazioni di categoria conseguite, dichiariamo che da oggi le eventuali vertenze potranno vincolare i nostri aderenti solo se da noi accettate e sottoscritte come pure intendiamo partecipare alle discussioni e rappresentanze nell’interesse degli organizzati di questa unione (…) ”.



23 ottobreRoma, assemblea i quadri sindacali degli statali, per esaminare lo stato dell’agitazione in corso.



25 ottobreRoma, il segretario della Lcgil Giulio Pastore interviene alla Camera sulla questione sindacale e l’autonomia dai partiti.

L’ex ministro degli Interni Giuseppe Romita, in un discorso alla Camera, denuncia la trasformazione graduale della Questura da organo esecutivo in organo direttivo e, di conseguenza, la creazione di uno stato di polizia.



25 – 26 ottobre: il Consiglio consultivo delle potenze firmatarie del Trattato di Bruxelles annuncia “completa identità di vedute per quanto riguarda il principio di un patto difensivo e i passi da intraprendere a tale proposito”.



26 – 27 ottobreRoma, alla Camera, intervengono Di Vittorio e Bitossi per portare i temi delle agitazioni sindacali in corso in sede di discussione del bilancio di previsione.



27 ottobreRoma, intervenendo alla Camera dei deputati sui casi di tortura in Italia, Piero Calamandrei afferma: “Ho voluto fare una specie di inchiesta privata e discreta fra gli avvocati e i magistrati (…) ho raccolto materiali impressionanti (…) Gli avvocati interpellati mi hanno risposto in via confidenziale, ma mi hanno fatto promettere di non dire pubblicamente i loro nomi perché essi sanno, nel rilevare quei metodi, precisassero dati e circostanze, verrebbero danneggiati i loro patrocini: li esporrebbero a rappresaglie e persecuzioni, forse a imputazioni di calunnia, perché di fronte alle loro affermazioni non si troverebbe il testimone disposto a confermare che quanto dice l’imputato è vero. Accade così che il difensore, anche quando sa che il suo patrocinato è stato oggetto di vera e propria tortura per farlo confessare, lo esorta a sopportare, a tacere, a non rilevare in udienza quei tormenti ai quali, in mancanza di prove, i giudici non credono”.


29 ottobreFirenze, la Pignone revoca i licenziamenti e dispone il pagamento delle ore di serrata.

Usa, condannati a varie pene detentive 11 dirigenti del Partito comunista americano.

Nel corso di una riunione di dirigenti dell’Azione cattolica, il presidente Vittorino Veronese interviene sul tema della pace rilevando che, a suo parere, “il comunismo si fa paladino della pace attraverso una propaganda equivoca, ingannatrice, perché per essi pace e neutralità servono a preparare l’opinione pubblica dei lavoratori favorevole al gioco della Russia bolscevica”.

Reggio Emilia, sciopero generale provinciale.



30 ottobreParigi, processo contro la Cagoule (organizzazione paramilitare fascista francese ndr), accusata fra l’altro dell’assassinio dei fratelli Rosselli. Le condanne saranno varie, ma tutti i cagoulards condannati verranno liberati prima della fine della pena.



31 ottobreRimini, durante il convegno contro la disoccupazione, a cui partecipano i sindaci e i segretari delle Camere del lavoro del circondario, viene definito un piano di lavoro, articolato comune per comune, che prevede investimenti adeguati per la costruzione di acquedotti, case popolari, ospedali, fognature, scuole, ecc.

Isola Capo Rizzuto (Catanzaro), ignoti uccidono il bracciante Matteo Aceto, militante di sinistra e attivamente impegnato in campo sindacale.



2 novembreCina, il crollo di Mukden sancisce il crollo dell’esercito nazionalista. Il Kuomintang è di fatto sconfitto dalle forze popolari guidate dal Partito comunista.

Washington, Henry Truman è rieletto presidente degli Stati Uniti.



4 novembreSan Giovanni in Persiceto (BO), Giuseppe Fanin, democristiano e segretario delle Acli-terra, è ucciso da alcuni avversari politici.



8 novembre: la forma di lotta della non collaborazione è messa in atto alla FIAT, alle Acciaierie di Terni ed ai Cantieri navali di Taranto



12 novembreTokyo, il tribunale militare internazionale per i crimini di guerra emette sette condanne a morte, tra cui quella del generale Tojo Hideki.



14 novembreMilano, il cardinale Idelfonso Schuster, rivolgendosi ai fedeli, afferma che “ormai il Cremlino ha perfettamente organizzato le sue quinte colonne in quasi tutti gli stati del continente, ma specialmente in Italia e in Francia, pronte ad entrare in azione all’ora X”.



15 novembreForlì, convegno provinciale, indetto dalla Camera del Lavoro, sui problemi dell’agricoltura. Partecipano i segretari delle Camere del Lavoro della provincia, sindaci, autorità provinciali e personalità politiche. Al termine vengono avanzate le richieste di porre fine ai licenziamenti, stanziare i fondi necessari per i lavori pubblici, raddoppiare il sussidio di disoccupazione ed estenderlo a tutte le categorie, aumentare gli assegni famigliari, mantenere la Cassa Integrazione, poter esercitare il collocamento pur con il controllo degli organi governativi.

Meldola (Forlì), neofascisti aprono il fuoco contro la Casa del popolo uccidendo Leopoldo Pantieri, gestore del bar e feriscono la moglie, Giovannina Biondi.

Palermo, Luciano Liggio non si presenta in Tribunale all’udienza nella quale si deve decidere la sua assegnazione al confino, dandosi alla latitanza. Che durerà fino al 14 maggio 1964.



17 novembre: il mediatore dell’ONU, Folke Bernadotte, è assassinato in Palestina da terroristi israeliani.

John Cowles, sovrano gran commendatore della Giurisdizione sud della massoneria degli Stati Uniti, concede la patente di riconoscimento alla Serenissima gran loggia nazionale degli Alam, con sede a Roma in via Lombardia. Gran maestro di essa è Pier Andrea Bellerio, tra i suoi fondatori figura Giovanni Francesco (Gianfranco) Alliata di Montereale. Il gruppo degli Alam ottiene il riconoscimento sottoscrivendo anche il seguente principio: “La massoneria aborre il comunismo come ripugnante alla sua concezione della dignità e della personalità individuale”.

Modena, nella canonica della parrocchia di Freto, sono uccisi da ignoti Angelo Casolari e Anna Ducati, membri del consiglio parrocchiale. L’omicidio è generalmente e genericamente riferito al “triangolo della morte”.



18 novembreMilano, inizia alla Pirelli la lotta per i premi di produzione. Il giorno 27 la direzione accetta le richieste operaie.



19 novembreRoma, muore bruciata viva nella camera di sicurezza di un comando di carabinieri, Desdemona Palombi, cameriera, accusata di un furto al quale era del tutto estranea, come risulterà poi dalle indagini.



22 novembreParigi, Alcide de Gasperi incontra il presidente del consiglio francese Henri Queuille e il ministro degli esteri Robert Schumann.



24 novembreCina, la Manciuria passa sotto il controllo dell’Armata rossa cinese.

Roma, il senatore democristiano Giovanni Braschi chiede l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sulla situazione dell’ordine pubblico in Emilia e Romagna.

Il bandito Salvatore Giuliano invia una lettera ai deputati siciliani della maggioranza. Scrive tra l’altro: “Le forze di polizia del vostro capo e amico, il democristiano Scelba, hanno invaso le nostre zone esercitandovi ogni abuso e ogni violenza. Le nostre donne, i nostri parenti sono il bersaglio preferito di questa terribile lotta. Onorevoli, queste donne che si trovano maltrattate in carcere sappiate che hanno votato le vostre liste. Nelle nostre zone non si è votato che per voi e così noi abbiamo mantenuto le nostre promesse, adesso mantenete le vostre”.

Bondeno (Ferrara), nel corso di una manifestazione per richiedere la gestione diretta del collocamento al lavoro, le forze di polizia aprono il fuoco uccidendo il contadino Fernando Ercolei e ferendone altri 10.

Intervenendo al Senato, il democristiano Giovanni Braschi chiede l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sulla situazione dell’ordine pubblico in Emilia e Romagna



27 novembreTrentino-Alto Adige, prime  elezioni regionali. Dei 46 eletti, 17 sono democristiani e 13 della Sud Südtiroler Volkspartei
Filmato Settimana INCOM 3 dicembre 1948https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000011156/2/trentino-alto-adige-elezioni-regionali.html?startPage=0
I risultatihttps://www.wikiwand.com/it/Elezioni_regionali_in_Trentino-Alto_Adige_del_1948
http://www.regione.taa.it/Elettorale/risultati/reg_1998.pdf
Gli organi legislativi e di governo 1948 – 2008http://regionalrat.tnst.it/downloads/DEF_gli_organi_legislativi_ita_web_colore.pdf
Trentino-Alto Adige Regione a statuto speciale che comprende le due province autonome di Trento (Trentino) e Bolzano (Alto Adige). Lo statuto speciale fu approvato con legge 5/26 febbraio 1948, modificato con legge costituzionale 1/10 novembre 1971, e con legge costituzionale 21/3 febbraio 1972 (il testo unificato dello statuto è stato approvato con d.p.r. 670/31 agosto 1972). Ulteriori modifiche sono state introdotte con le l. costituzionali 3/12 aprile 1989 e 2/23 settembre 1993. In conformità agli impegni assunti dall’Italia con gli accordi De Gasperi-Gruber (5 settembre 1946), lo statuto, oltre a regolare l’autonomia regionale, prevedeva anche la concessione di una particolare autonomia alle due province di Trento e Bolzano, poi rafforzata con la riforma del 1971, che portò alla definitiva normalizzazione dei rapporti fra le due comunità linguistiche attraverso un’ulteriore tutela della minoranza tedesca e affidò altre competenze legislative e amministrative, già di spettanza della regione e dello Stato, alle due province autonome. Il capoluogo della regione è Trento, ma il consiglio regionale svolge la sua attività in due sessioni di uguale durata tenute alternativamente a Trento e a Bolzano (Continua in  http://www.treccani.it/enciclopedia/trentino-alto-adige_%28Dizionario-di-Storia%29/)



29 novembreRoma, riunione del gruppo parlamentare democristiano alla Camera dei deputati. Il presidente, Giuseppe Cappi, esordisce affermando che “le decisioni che stiamo per affrontare sono le più gravi dopo il 18 aprile”. Prende quindi la parola Alcide De Gasperi, il quale fra l’altro afferma che “la Russia intende penetrare nei paesi europei con le quinte colonne e coi colpi di mano”. Per la prima volta, rivolgendosi al gruppo parlamentare democristiano, Alcide De Gasperi fa un esplicito riferimento ad una eventuale adesione italiana all’unione militare a Bruxelles, giustificata con la necessità di fronteggiare la “sovversione interna”. Si conviene, infine, di respingere all’unanimità la proposta di Pietro Nenni per una neutralità dell’Italia.



30 novembreRoma, inizia alla Camera dei deputati l’esame della politica estera del governo che si concluderà il 4 dicembre, con la contrapposizione fra le sinistre che premono per la neutralità dell’Italia e la Democrazia cristiana ed i suoi alleati che ne prospettano l’inserimento in un’alleanza militare. La mozione presentata da Pietro Nenni è respinta con 302 voti contrari, 140 favorevoli e 6 astenuti.



NovembreForlì, i repubblicani così motivano la loro uscita dalla CGIL: “Lo stesso atteggiamento preso dal Partito nelle questioni interne e internazionali doveva portare i dirigenti repubblicani a certe inevitabili conseguenze in campo sindacale. Si doveva comprendere che come il Pci ha cessato di essere un partito nazionale per asservirsi allo straniero, la CGIL ha cessato da tempo di essere l’organismo di difesa degli interessi dei lavoratori ed è diventata la principale arma di offesa della Russia (…) Si deve comprendere che la CGIL si è messa volontariamente fuori dal terreno democratico, rinunciando alla collaborazione delle minoranze”.

Montelepre (Palermo), ucciso dagli uomini della banda Giuliano, il vicebrigadiere di Ps Aldo Archenti.



1° dicembre: la Conferenza degli arabi palestinesi proclama Re Abdallah di Transgiordania, sovrano di tutta la Palestina.



2 dicembre: il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Efisio Marras, arriva in visita negli Stati Uniti. Si incontra con i vertici politici e militari statu­nitensi e sarà ricevuto anche dal presidente Truman.


La Lettera di Albert Einstein e Hannah Arendt sulla deriva fascista di Israele
Il 2 dicembre 1948, ventotto intellettuali ebrei, tra i quali Albert Einstein ed Hannah Arendt, inviarono una lettera alla redazione del New York Times per denunciare la deriva fascista imposta dal futuro primo ministro Menachem Begin alla natura dello Stato israeliano, fondato nel maggio dello stesso anno.
Di seguito il testo della lettera
https://giuliochinappi.wordpress.com/2020/04/02/la-lettera-di-albert-einstein-e-hannah-arendt-sulla-deriva-fascista-di-israele/





5 dicembre: Ernst Reuter diventa sindaco di Berlino. Contemporaneamente i sovietici insediano l’amministrazione comunista nel settore orientale e rivendicano i loro diritti sull’intera città.



8 dicembreSicilia, tentano di espatriare via mare i componenti della banda Giuliano, Rosario Candela, Antonio Cucinella, Francesco Pisciotta, Francesco Mannino, Antonio Terranova, Francesco Paolo Motisi, Francesco Abbate Palma.



9 dicembre: il Senato discute della situazione dell’ordine pubblico in Emilia- Romagna. Il democristiano Braschi accusa i comunisti di ripetere gli stessi errori già compiuti negli anni 1919-22. Il senatore Bosi replica denunciando il “terrore bianco” instaurato dalla Celere contro i lavoratori e i contadini. La richiesta di istituzione di una Commissione d’inchiesta, è respinta.

Assemblea della confindustria.



10 dicembre: l’assemblea generale dell’ONU adotta la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

Washington, iniziano i negoziati per la creazione della Nato. L’ambasciatore italiano Alberto Tarchiani afferma che “si tratta di non rimanere fuori da questa specie di Piano Marshall degli armamenti”, e aggiunge che “il piano di riarmo dell’Italia dipende dalla sua ammissione al Patto di Bruxelles e dalla costituzione dell’unione atlantica”.



14 – 16 dicembre: il direttivo della Cgil si riunisce, in preparazione del congresso, per discutere la lotta alla disoccupazione e i patti agrari.



16 dicembreGiardinello (Palermo), una jeep di pattuglia mista di carabinieri e polizia è bersaglio di raffiche di mitra da parte di banditi della banda Giuliano. Cade ucciso il brigadiere di pubblica sicurezza Giovanni Tasquier e vengono feriti tre agenti


17 dicembreNew York, respinta l’ammissione di Israele alle Nazioni Unite: USA, URSS, Ucraina, Argentina e Colombia votano a favore, la Siria vota contro, mentre Francia, Belgio, Canada, Regno Unito e Cina si astengono


19 dicembre: l’Olanda rompe le trattative di pace con il governo indonesiano e invia reparti di paracadutisti a Giakarta.

Firenze, fondato il Movimento unitario dei cristiani progressisti, nel quale confluiscono il Movimento cristiano per la pace di Guido Miglioli e Ada Alessandrini e un gruppo di sindacalisti cattolici rimasti nella Cgil dopo la scissione della Lcgil.



20 dicembre: il ministro degli Esteri Carlo Sforza incontra a Cannes il collega francese Robert Schumann per discutere i termini dell’eventuale entrata dell’Italia nell’UEO.



21 dicembre: sciopero nazionale dei dipendenti statali per ottenere miglioramenti salariali.



24 dicembreRoma, Pio XII nel radiomessaggio natalizio, pur sostenendo la Pace come valore per il quale devono operare i cristiani, afferma la legittimità della guerra come mezzo di difesa contro le aggressioni e l’utilità che si realizzi una vasta solidarietà internazionale allo scopo di scoraggiare le intenzioni di eventuali aggressori.



27 dicembre: una memoria inviata da monsignor Roberto Ronca, direttore di Civiltà italica, all’Ambasciata americana informa che i Comitati civici di Luigi Gedda “sono stati incaricati di assistere la nuova Lcgil nella sua campagna contro l’egemonia comunista nella Cgil”.



28 dicembre: Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Benelux istituiscono un’autorità internazionale sul territorio della Ruhr, con il compito di amministrare la regione.



30 dicembrePonte Nocilla (Pa), gli uomini della banda Giuliano uccidono il brigadiere di Ps Giovanni Tasquier.



31 dicembre: l’associazione nazionale degli agrari (Confida) provoca il fallimento di un tentativo di mediazione con le organizzazioni sindacali di categoria presso il ministero del Lavoro, mantenendo un atteggiamento di chiusura sul problema delle disdette dei contratti sui terreni privati e delle terre già demaniali. Da parte degli occupanti delle terre, organizzati nelle Leghe, si invoca la scadenza di molte concessioni demaniali effettuate dal regime pregresso nonché il decreto n.1338 del 18 giugno 1936, secondo cui le concessioni possono essere revocate sia per inadempienze del concessionario, sia per “ragioni di pubblico interesse”.



Dicembre: Di Vittorio e Novella presentano una mozione alla Camera per chiedere misure urgenti a favore dei lavoratori a basso reddito e dei disoccupati, per consentire loro di superare i disagi dell’inverno, la sospensione delle disdette e degli sfratti nelle campagne.

Torino, terzo congresso nazionale dei consigli di gestione. Relatori Manzocchi e Venegoni, mentre in rappresentanza della Cgil intervengono Santi e Bitossi.

Nel corso dell’anno, secondo le stime ufficiali, i disoccupati salgono a 2.142.474.

Modena, serrata alla Valdevit, dove la polizia interviene contro i lavoratori e alla Carrozzeria Padana. Gli operai licenziati da queste aziende danno vita alla Cooperativa Carrozzai e alla Cooperativa Fonditori.

Forlì, convegno provinciale dei mezzadri


DURANTE L’ANNO
Napoli
, la chiusura del Canapificio Partenopeo, la messa in liquidazione della Manifattura Palomba e le difficoltà degli altri opifici del settore spingono gli industriali canapieri a chiedere l’abolizione del sistema vincolistico ed il ripristino della libertà di commercio

Fabriano (An), lo stabilimento del Maglio produce escavatori per l’U.R.S.S. in conto riparazione dei danni di guerra. Nello stesso anno inizia le pubblicazioni il periodico comunista Il Progresso


1948 1 gennaio – 30 giugno