In un documento del 1948, intitolato US Foreign Relations – si tratta per l’esattezza di una serie di incartamenti relativi alle attività americane all’estero per gli anni 1944/1945 – si parla in maniera chiara della posizione della Chiesa: “Poiché gli alti esponenti del Vaticano hanno a lungo criticato la partenza delle truppe USA in questo periodo, si può presumere che il Vaticano ha anche fatto pressioni sul governo per considerare quale ulteriore aiuto gli Stati Uniti possano garantire. Solo ieri Tardini (monsignore, consigliere per la politica estera di Pio XII ndr) ha detto che nonostante la relativa vicinanza con l’URSS, la maggioranza non comunista in Italia è favorevole a qualsiasi intervento necessario da parte USA negli affari interni italiani, poiché l’interesse della maggioranza in questa crisi del paese coincide con quello degli Stati Uniti”. Il vero, indiscusso capolavoro, dei fratelli Dulles resta il condizionamento dei nascenti governi che si costituivano sul suolo europeo e che dall’inizio cominciarono immediatamente a contrarre debiti con gli Stati Uniti. Non dobbiamo nemmeno dimenticare che, su un versante parallelo e altrettanto importante, le pressioni del Vaticano furono costanti in questa sorta di viatico della democrazia sorta sulle ceneri del totalitarismo: la Santa Sede fa sapere ai consiglieri del presidente Truman che appoggerà persino un eventuale intervento americano in questioni politiche interne dell’Italia.
Gennaio: Roma, durante una riunione del comitato esecutivo della Cgil, il segretario confederale Fernando Santi afferma:“(…) Io intravedo nei consigli di gestione il mezzo per consentire ai lavoratori il diretto intervento nel processo produttivo, per consentire al sindacato di svolgere la sua azione superando gli ostacoli che la complessità del fatto economico pone dinanzi (…) E’ necessario aprire la porta che chiude in un muro d’argento il cervello dell’azienda alla possibilità di conoscenza e d’indagine del sindacato. Lo strumento per aprire questo varco è il consiglio di gestione”.
Santarcangelo (Fo), i lavoratori del cordificio Agostani respingono l’accordo sui licenziamenti siglato tra direzione Camera del Lavoro. L’azienda risponde con la serrata a tempo indeterminato.
1° gennaio: entra in vigore la Costituzione italiana.
«Entra in vigore la Costituzione italiana, che sostituisce lo Statuto albertino dopo un secolo di più o meno fedele applicazione. Nella nuova Carta l’Assemblea costituente non si è limitata a ripristinare le libertà politiche soppresse dal fascismo (libertà di stampa, di parola, di associazione, di culto), ma riconosce anche i diritti dei lavoratori: il diritto al lavoro come indicazione programmatica, il diritto all’assistenza e all’istruzione, il diritto di sciopero e di organizzazione sindacale.
Con rispetto all’ordinamento istituzionale, la Costituente fissa il modello del governo parlamentare, nel quale il Governo per rimanere in carica ed esercitare le sue funzioni deve godere della fiducia del Parlamento; inoltre non sono assecondate suggestioni presidenzialistiche e si consacra, razionalizzandola, la prassi costituzionale formatasi nel Regno d’Italia prefascista, attribuendo al Capo dello Stato la nomina formale del Presidente del Consiglio.
La Costituzione repubblicana segna il passaggio (se si esclude la parentesi del fascismo) dallo Stato liberale, che garantiva l’uguaglianza formale, il mantenimento dell’ordine interno e la difesa dall’esterno, allo Stato interventista ed assistenzialista, che si pone l’obiettivo di realizzare un’uguaglianza sostanziale, di correggere le storture del mercato e di porre limitazioni ai diritti individuali in nome dell’interesse collettivo, di tutelare le posizioni dei più deboli, di garantire a tutti i cittadini un minimo di sicurezza sociale, in ossequio all’ideologia del Welfare State. Uno Stato che è anche disegnato a struttura pluralistica grazie ad uno sviluppato sistema di autonomie locali; uno Stato democratico nel quale la composizione degli organi, da quelli di rango costituzionale fino a quelli degli enti locali, viene decisa attraverso elezioni, in genere con criterio proporzionalistico per assicurare la presenza di tutte le forze politiche; uno Stato, infine, di diritto nel quale la giustizia è impartita da giudici soggetti soltanto alla legge, cui chiunque può ricorrere per la tutela dei propri diritti ed interessi legittimi, anche nei confronti della pubblica amministrazione» (http://www.tesionline.it)
Salpano segretamente dagli Stati Uniti due navi da guerra con a bordo 4.000 marines, armi e mezzi di trasporto. Si tratta di una spedizione molto simile a quella inviata a sedare la rivolta in Grecia. Quando si saprà che hanno attraccato in Italia, PSI e PCI attaccheranno violentemente gli Stati Uniti accusandoli di contravvenire al trattato di pace. In difesa degli USA interverrà il ministro degli Esteri Carlo Sforza negando a più riprese che il trattato di pace sia stato violato: il via all’operazione era stato dato dallo stesso De Gasperi.
Grazie al nuovo diritto di famiglia, in Giappone la condizione della donna migliora sensibilmente, avendo la moglie acquisito importanti diritti che le permettono, almeno in principio, di avere un ruolo paritario nella gestione familiare. Tuttavia, i rapporti consuetudinari stratificati nella tradizione rendono il raggiungimento di una vera parità sessuale difficilmente realizzabile nella pratica.
2 gennaio: Washington, il Segretario di Stato americano, George Marshall, invia una comunicazione segretissima all’Ambasciata americana a Roma per imporre la massima riservatezza nella erogazione dei fondi all’Italia: «L’atteggiamento degli altri paesi europei – scrive Marshall – circa la posizione dell’Italia richiede una particolare discrezione nell’uso di fondi americani per la propaganda a favore del blocco occidentale in Italia». Il gruppo che coordina, in totale segretezza, la propaganda sarà diretto da Roberto Tremelloni, presidente del Cir-Erp per il piano Marshall.
Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), un ufficiale dei carabinieri spara contro due disoccupati, nel corso di una manifestazione di protesta contro le promesse prefettizie non mantenute.
Scioperi nel gruppo Montecatini per l’ottenimento del premio di produzione. Un accordo sarà raggiunto a fine mese.
3 gennaio: Mosca, l’ambasciatore italiano Manlio Brosio annota nel suo diario: «Segnalo queste parole di T.A. Taraconzio (autore di War and peace in Soviet diplomacy – New York, McMillan, 1940. Ndr) perché sono una più esatta formulazione della mia tesi: i sovietici alla difensiva strategica ed alla offensiva ideologico – politica. “Per i sovietici – scrive Taraconzio – pace e guerra internazionali non sono due fenomeni diametralmente opposti e mutuamente esclusivi, ma due mezzi ugualmente importanti che si appoggiano l’un l’altro nell’avanzata comunista verso la loro meta rivoluzionaria finale ( …) nella sua fusione marxista fra guerra e pace, Il Kremlino sceglierà ad ogni momento secondo il suo apprezzamento della situazione rivoluzionaria (…)“. Già nel 1940 Taraconzio concepiva la neutralità sovietica come una tattica di guerra, e la guerra stessa come una guerra mondiale fra tre gruppi a triangolo: nazisti – democratici – comunisti. E’ una visione acuta, specialmente là ove Taraconzio aggiunge: “Ognuno dei tre contendenti è convinto della bontà della sua causa, ognuno è sicuro della propria vittoria, ognuno è certo che la uniformità di fede è la sola base possibile della pace mondiale, nessuno ammetterebbe che la sparizione di uno solo degli altri due sarebbe sufficiente, tutti e tre sanno che due di loro debbono morire, ora nessuno consentirebbe ad essere uno dei due (…)”. E’ un bel modo di spiegare la lotta attuale, non già come effetto di una imperfetta soluzione di quella precedente, ma come sua logica continuazione e conclusione»
4 gennaio: Giaffa (Israele), i militanti ebrei dell’LHI fanno esplodere un camion imbottito di esplosivo dinanzi al Municipio che ospita gli uffici del Comitato nazionale arabo. L’edificio viene raso al suolo mentre 26 persone sono uccise ed altre decine ferite.
Roma, i dirigenti del Maci, formazione paramilitare cattolica, sono ricevuti in udienza da Pio XII.
La banda Giuliano uccide il confidente Carlo Gulino e il nipotino Francesco di 3 anni
4 – 10 gennaio: Milano, VI congresso del PCI. Il partito decide la costruzione di un Fronte democratico popolare per la pace, la libertà e il lavoro con i socialisti e di presentare una lista unitaria alle prossime elezioni politiche. Togliatti segretario, vice Luigi Longo (al quale sarà in seguito affiancato Pietro Secchia). La direzione è formata da Arturo Colombi, Giuseppe Di Vittorio, Edoardo D’Onofrio, Girolamo Li Causi, Celeste Negarville, Teresa Noce, Agostino Novella, Giancarlo Pajetta, A. Roasio, G. Rossi, Mauro Scoccimarro, Emilio Sereni, Velio Spano. Componenti candidati: Ruggero Grieco, Rita Montagnana.
5 gennaio: Gerusalemme, militanti sionisti fanno saltare con l’esplosivo un’ala dell’hotel Semiramis, uccidendo 26 civili arabi.
Roma, Il Messaggero pubblica un articolo nel quale si afferma che Luigi Longo ha ringraziato alcuni sacerdoti del sud e del nord che si sono espressi a favore del Fronte popolare. Graham Parsons chiede informazioni a monsignor Montini il quale, come relaziona lo stesso Parsons con un telegramma al Segretario di Stato, gli risponde «di non conoscere quei preti. Ha aggiunto che se sono dei preti, e non ha ragione di dubitarne, e i fatti sono andati come ha dichiarato Longo, essi verranno duramente castigati perché il loro appoggio è stato non solo un atto politico bensì un atto antireligioso, in quanto si sono associati a un partito ateo. Monsignor Montini – conclude Parsons – ha poi preso nota dei nominativi dei preti e ha detto che mi comunicherà ciò che verrà a sapere della loro attività»
6 gennaio: Milano, il console americano Charles Bay invia all’Ambasciata un secondo rapporto sull’organizzazione militare del Pci, il cui supposto “Comando generale’’ avrebbe predisposto tre possibili scenari: ”Primo.Le iniziative da prendere qualora il Partito si trovi nella necessità di assumere il governo con la forza. Secondo. La resistenza armata da opporre a un regime antidemocratico nel caso che esso prenda il potere in qualsiasi maniera. Terzo. Tutti i provvedimenti da adottare nella eventualità di un’immediata lotta clandestina”. Per Milano e provincia, il rapporto afferma che “il Comandante provinciale sarebbe l’onorevole Francesco Scotti, assistito dall’onorevole Giancarlo Pajetta”.
Mantova, destituiti nel mantovano per ordine del ministro degli Interni cinque sindaci comunisti.
San Giovanni in Marignano (Fo), manifestazione di disoccupati davanti alla sede della Camera del Lavoro.
7 gennaio: Gravina di Puglia, la polizia, usando anche mezzi blindati, mette in stato d’assedio il paese.
Roma, La voce repubblicana, organo del Pri, pubblica un articolo nel quale si afferma la necessità di installare in Italia basi militari americane per fronteggiare la minaccia proveniente dalla frontiera orientale.
8 gennaio: Roma, il ministro degli Interni Scelba annulla il decreto emesso dal prefetto di Milano per favorire le assunzioni nelle imprese.
9 gennaio: Roma, nel corso di una riunione del Consiglio dei ministri, il ministro degli Interni Mario Scelba propone l’occupazione da parte della polizia delle piccole fabbriche metallurgiche della capitale, per prevenire disordini. Amintore Fanfani, però, gli fa notare che tutte le fabbriche dello stesso tipo, in Italia versano nelle stesse condizioni.
Pistoia, la polizia interviene contro un blocco stradale innalzato dalla popolazione di Bonelle che dimostrava solidarietà nei confronti dei lavoratori del Valdinievole in sciopero generale per la difesa dell’occupazione e contro i licenziamenti. Un cronista dell’epoca racconta: “la Celere, senza alcun preavviso, iniziava il lancio di bombe lacrimogene contro coloro che presidiavano il blocco stradale. Le bombe venivano dai dimostranti rilanciate sulla Celere la quale sparava a lungo sulla folla. Tra il fuoco delle opposte parti rimanevano feriti 6 dimostranti e 6 uomini della Celere”. A scatenare la protesta, la decisione, sorretta dalla Democrazia Cristiana, dell’Ing. Cavallucci – titolare dell’omonima ditta di Pescia – di smobilitare l’azienda, nonostante la concessione di un prestito di 50 milioni di lire da parte del Ministero dei Lavori pubblici
10 gennaio: PLI e Uomo Qualunque concludono un accordo e definiscono un programma per la costituzione del Blocco nazionale, sigla con la quale si presenteranno insieme alle elezioni.
Nei giorni successivi si terranno anche i congressi del PRI e del PSLI che confermano la volontà, in chiave anticomunista, di collaborare con il governo. Si riunisce anche il congresso socialista che approva a maggioranza la mozione della sinistra sull’alleanza elettorale con il PCI.
Il governo aumenta le pene previste per gli autori di blocchi stradali, portandole fino a un massimo di 10 anni.
Pistoia, nel corso di incidenti tra dimostranti e polizia, muore l’agente di Ps Antimo Cirica.
11 gennaio: Mogadiscio, nel corso di sanguinosi tumulti sono uccisi 52 italiani e altri 38 rimangono feriti. Il ministro degli Esteri Carlo Sforza ne addossa la causa a “serie responsabilità di agenti periferici inglesi”.
Il Quotidiano, organo dell’Azione Cattolica, chiede che si proceda al sequestro preventivo della stampa
Il console americano a Milano, Charles A. Bay, asserisce che all’interno del Pci vi sarebbero state numerose “commissioni segrete”. Una di carattere militare con a capo il generale Francesco Zani e una organizzativa guidata da Longo, Spano, Secchia e Berlinguer. “Inoltre – scrive Bay – è stata formata una commissione per sviluppare attività di carattere morale tra le classi meno colte con lo scopo: 1) di alimentare scandali attorno alle autorità religiose, civili e militari; 2) di distribuire pubblicazioni pornografiche”.
Roma, attentato dinamitardo contro la sezione del Pci in via Monte Zebio.
13 gennaio: Roma, accordo per i bancari che ottengono la corresponsione di una indennità fino al mese di agosto. Importante il commento di Ferdinando Santi: “l’atteggiamento della CGIL per questa categoria di lavoratori che socialmente vengono classificati come ceto medio, smentisce che la massima organizzazione svolga una politica sindacale operista”.
15 gennaio: il procuratore generale americano Tom Clark, in un discorso al Cathedral club di New York, avverte che sarà negato il visto di ingresso negli Stati Uniti agli italiani che simpatizzano per Partito comunista.
16 gennaio: Washington, documento del Nsc: “(…) gli Stati Uniti devono fare uso di tutto il loro potere politico, economico e se necessario militare in modo da aiutare a prevenire che l’Italia possa cadere sotto la dominazione delI’Urss, sia attraverso un attacco militare esterno che attraverso il movimento comunista italiano dominato dai sovietici”(US Foreign Relations, 1948 vol. III, pag. 767).
L’ambasciatore americano a Roma, James Dunn, in un rapporto al Segretario di Stato George Marshall, scrive che “Come primo passo per aiutare le forze democratiche nelle imminenti elezioni, e secondo accordi tra te e Bonner circa il programma di contributi a Aiuto Cristiano e il programma per disoccupati organizzato dal Partito socialista di Saragat (Psli), il prelievo verrà fatto dai fondi lira accumulati dall’Usfrp e da sussidi speciali”.
Belluno, il prefetto segnala alla presidenza del Consiglio che la Sade ha licenziato 1500 operai, e che sta cercando finanziamenti senza eccessiva speranza di trovarne. Il prefetto chiede, quindi, l’interessamento della presidenza per la concessione di finanziamenti statali.
Forlì, sciopero generale con manifestazioni nei principali centri della provincia. Il governo accetta le richieste del sindacato e si impegna a finanziare lavori pubblici per un valore di 2.613 milioni, ad estendere il sussidio di disoccupazione a tutti i comuni, ad assicurare che non si sarebbe proceduto a licenziamenti indiscriminati e che, in ogni caso, le controversie di lavoro sarebbero state discusse preventivamente dall’Associazione industriali e dalla Camera del Lavoro. Il governo si impegna anche a favorire l’applicazione integrale del Lodo de Gasperi, all’applicazione dell’imponibile di manodopera e al pagamento dei danni di guerra.
17 – 18 gennaio: convegno interregionale della Cgil su “Costi di produzione e consigli di gestione” (Milano); “Costo della vita, salari, occupazione” (Torino); “Gli scambi internazionali” (Genova).
17 – 21 gennaio: Napoli, congresso del Partito repubblicano italiano.
18 gennaio: Atene, varata la legge che impone per la concessione di qualsiasi licenza commerciale, per entrare in qualsiasi posto pubblico, statale o parastatale, per accedere all’Università, un “certificato di civismo” rilasciato dalla polizia, nel quale si deve attestare che l’interessato non è comunista o “comunistizzante”.
19 gennaio: Brescia, carabinieri e agenti aprono il fuoco contro un corteo di lavoratori.
Todi, cariche della polizia e bombe lacrimogene contro una manifestazione di mezzadri.
Napoli, arrestati per la loro attività decine di sindacalisti.
19 – 22 gennaio: Roma, al teatro Astoria, si svolge il 26° congresso del Psi che vota a favore del Fronte popolare e decide la presentazione di liste in comune con il Pci. Contrario il voto del solo Ivan Matteo Lombardo.
20 gennaio: Abbiategrasso (Mi), esplosi alcuni colpi d’arma da fuoco contro un gruppo di militanti comunisti. Fortunatamente i colpi vanno a vuoto.
Palermo, nel primo interrogatorio reso ai carabinieri, Giovanni Genovese afferma che Salvatore Giuliano, per indurlo a prendere parte alla strage di Portella delle Ginestre, gli aveva detto che personaggi politici di primo piano gli avevano garantito la concessione dell’amnistia per tutti.
21 gennaio: Roma, il consiglio dei ministri vara il decreto legge che prevede massicci aumenti degli organici della polizia.
Cremona, la Celere carica una manifestazione di lavoratori.
Sicilia, rimosso dall’incarico di comandante dell’Ispettorato generale di polizia per la lotta al banditismo, l’ispettore generale di Ps Francesco Spanò, già collaboratore del prefetto Cesare Mori. E’ sostituito da Ciro Verdiani, già alto funzionario dell’Ovra.
Roma, inizia le pubblicazioni Il Paese, quotidiano legato alla sinistra e diretto da Tommaso Smith.
22 gennaio: Firenze, la polizia carica un corteo di disoccupati, provocando numerosi feriti.
24 gennaio: Manlio Brosio annota nel suo diario: ”Parlo con De Gasperi (…) Gli espongo il dubbio che i russi sperino sul non intervento americano in caso di rivolgimenti interni in Francia o in Italia. Non credo – mi risponde – il casus belli deriva indirettamente da Trieste, che in caso di rivolgimento interno verrebbe coinvolta nella zona comunista. Ma – gli obietto – nessuno spererà che tenendo Trieste gli americani possano effettivamente impedire l’invasione dell’Italia. A che razza di guerra pensano dunque? A quella preventiva con la bomba atomica? Mi risponde con un cenno di capo affermativo. Infine, gli accenno che una insurrezione nell’Italia del nord non è da escludere dopo le elezioni. Non solo non è da escludere, mi risponde, ma la prevedo.Vi è a Belgrado un vero e proprio ufficio autonomo italo – francese e lavora sotto una sigla speciale. Io sono convinto che siano Togliatti e Terracini a convincere il Cominform della necessità di tentare ancora preventivamente la via elettorale: dopo bisogna prevedere il peggio, e per esso polizia e carabinieri sono preparati’. Il mattino Pacciardi mi aveva ragionato in senso analogo aggiungendo: Quasi quasi in un certo sento non solo prevedo, ma desidero il colpo di forza comunista (…)”.
Roma, l’ufficio politico della Questura scopre un piano per far evadere Borghese e Kappler. Arrestati Claudio Antonini, ex ufficiale della Decima Mas e altri neofascisti.
Cesena, si incontrano alcuni militanti cattolici per la costruire il Maci (il movimento paramilitare cattolico ndr) in provincia di Forlì.
25 gennaio: Manlio Brosio annota nel suo diario alcune considerazioni sul contenuto dei colloqui avuti con Giuseppe Saragat e Ugo La Malfa: ”Essi danno in sostanza per sicura la guerra prossima e pensano non già a concorrere ad evitarla, ma ad assicurarsi il posto nel blocco occidentale, e temono di perderlo.La Malfa è sicuro che l’Italia sarà invasa, ma è altrettanto sicuro che gli Stati Uniti vinceranno la guerra e che l’Italia sarà riscattata da un governo in esilio. Mi pare sbagliata la premessa, perché nessuno, credo, pensa di fare un blocco occidentale senza l’Italia; ma mi pare soprattutto sbagliata la conseguenza, perché se così fosse l’alternativa dovrebbe essere una politica di saggia neutralità e non quella di una politica di blocco occidentale a dispetto degli occidentali, diretta unicamente a condannare l’Italia alla occupazione e alla rovina pur di essere poi dalla parte del vincitore (…)”.
Messina, la Celere carica una manifestazione di lavoratori, provocando 13 feriti.
26 gennaio: Roma, attentato dinamitardo contro la sezione del Partito socialista del Flaminio.
25 – 29 gennaio: Roma, congresso costitutivo della Federbraccianti
30 gennaio: India, un fanatico indù uccide il Mahatma Gandhi.
Milano, i segretari generali della Cgil Di Vittorio, Santi e Pastore visitano gli stabilimenti industriali in crisi.
31 gennaio: approvata la legge costituzionale che istituisce lo “Statuto d’autonomia della regione Trentino Alto Adige”. Duro il commento che ne darà Altiero Spinelli: “L’autonomia è stata concessa non come previsto dall’accordo De Gasperi-Gruber al territorio di madrelingua tedesca nella provincia di Bolzano e ai comuni bilingui della vicina provincia di Trento, ma a tutte e due le province con la chiara intenzione di mettere i sudtirolesi, nell’ambito della regione, in minoranza. Tutte le scuse addotte dagli italiani contano nulla di fronte al fatto che a base delle nuove relazioni tra i sudtirolesi e la Repubblica sta una vera e propria truffa, nel senso che i sudtirolesi non hanno ricevuto quel settore territoriale consacrato nell’accordo di Parigi in cui avrebbero potuto sentirsi a casa loro, ma dipendevano ora dal volere di Roma e di Trento”. Gaetano Salvemini, invece, la definirà la “regione bicipite”.
Febbraio: piano di ristrutturazione della polizia: definitivamente inglobati nella Pubblica sicurezza gli agenti della ex Polizia coloniale (quasi tutti ex squadristi). Allontanati i partigiani entrati in polizia. Regista dell’operazione è il generale Pièche, ex comandante dei carabinieri e formalmente responsabile dell’ufficio antincendi del ministero dell’Interno. Questo ufficio è il paravento dietro il quale poteva gestire l’Ufficio riservato del ministero degli Interni. Il generale Giuseppe Pièche è una figura indubbiamente complessa. Proviene dal SIM, dove dal 1932 al 1936 è a capo della sezione III Controspionaggio. Prende parte alla guerra di Spagna dove è a capo dei Carabinieri. Dopo aver svolto vari e delicati incarichi su ordine personale di Mussolini, dal luglio 1942 al luglio del 1943, coordina e dirige le operazioni di polizia nei Balcani. E’ consulente di Ante Pavelic per l’organizzazione della polizia segreta del regime Ustascia in Croazia. Contemporaneamente nei Balcani si incrociano le storie di altri due personaggi: Umberto Ortolani, ufficiale del SIM e Licio Gelli, giovane intraprendente alle dipendenze di Piero Parini, l’uomo degli incarichi speciali del Duce. Dopo il 25 luglio, Pièche, regge brevemente la Prefettura di Foggia, successivamente è nominato comandante generale dei Carabinieri e poi, per incarico degli alleati, prefetto reggente la provincia di Ancona.
Epurato, nel febbraio del 1948 Scelba lo reintegra e lo nomina prefetto di II classe e lo colloca a disposizione del ministero dell’Interno con funzione di ispettore generale. Assume l’incarico di direttore generale dei servizi antincendio. In un rapporto CIA, datato 5 luglio 1963, si legge: “quando Scelba fu al governo come ministro dell’Interno concepì l’idea di mettere insieme una serie di fascicoli su personaggi di primo piano nei campi politico, sindacale, degli affari e intellettuale. Il generale Pièche, che aveva importanti funzioni ufficiali nella polizia segreta e nei servizi di sicurezza, fu incaricato della cosa”(cfr. Astrolabio, 15 ottobre 1967).
Pièche diventerà Gran Commendatore della Loggia di piazza del Gesù. Si legherà a Elvio Sciubba e nascerà “un torbido trait-d’union tra la comunione di piazza del Gesù, la P2 e le logge americane a Roma, il gran Maestro Lino Salvini e, naturalmente, i servizi segreti americani”(Alberto Cecchi, Storia della P2). Negli anni sessanta diventerà animatore del MACEM (Associazione mutualistica ceto medio). Questa organizzazione ha un mensile, L’incontro delle Genti, di cui è presidente Elvio Sciubba. Sciubba, nel 1970, sarà il promotore dell’entrata nella massoneria dei fascisti Loris Facchinetti, Bruno Di Luia, Bruno Stefano, Flavio Campo, Cesare Perri e Stefano Serpieri. Facendosi forte del prestigio di cui godeva negli ambienti militari il generale Pièche, Sciubba tenta una manovra entrista per unire gli ideali della massoneria con l’integralismo cattolico. Nel comitato di redazione della rivista troviamo Ruggero Ferrara, impiegato al ministero del Tesoro come Sciubba e Loris Facchinetti, ex missino poi passato a Ordine Nuovo e massone del gruppo che fa capo all’ex generale fascista Ghinazzi (il quale, tra l’altro, è grande amico, come del resto Sciubba, del principe Alliata); Italo Gentile, ex ufficiale della Decima Mas e pure lui massone del gruppo Ghinazzi; Sergio Pace, di Ordine Nuovo, espulso “per motivi morali” dall’Ordine degli avvocati e dalla massoneria di Piazza del Gesù; Lelio Montanari, pure lui appartenente alla destra extraparlamentare e al gruppo massonico di Ghinazzi.
Roma, viene riformato lo statuto dell’IRI. Pochi mesi prima era stato istituito il FIM da cui poi sorgerà l’EFIM. Contemporaneamente si sviluppa e rafforza l’azione di Enrico Mattei come commissario dell’AGIP. Comincia a delinearsi il sistema delle Partecipazioni statali.
Ferrara, primo congresso nazionale della Confederterra. I principali obiettivi individuati sono: imponibile di manodopera in lavori produttivi, abolizione delle forme arcaiche di contratto. Segretario generale è eletto Luciano Romagnoli, segretari aggiunti Cella e Pierucci. La componente comunista ottiene il 65%, la socialista il 26%, la democristiana il 6%.
Roma, nel corso di una riunione del comitato esecutivo della Cgil, il segretario Fernando Santi afferma: ”(…) Io intravedo nei consigli di gestione il mezzo per consentire ai lavoratori il diretto intervento nel processo produttivo, per consentire al sindacato di svolgere la sua azione superando gli ostacoli che la complessità del fatto economico pone dinanzi (…) E’ necessario aprire la porta che chiude in un muro d’argento il cervello dell’azienda alla possibilità di conoscenza e d’indagine del sindacato. Lo strumento per aprire questo varco è il consiglio di gestione”.
1 febbraio: Roma, prima assemblea nazionale del Fronte popolare, che lancia un appello nel quale si dichiara che “i movimenti, i gruppi, i partiti, le personalità indipendenti che ne fanno parte conservano i loro ideali, la loro piena autonomia politica e organizzativa”.
Entrano in vigore le nuove tabelle paga per i braccianti, concordate sindacalmente. Come per altri settori ed in particolare l’abbigliamento, sono invariate le forti sperequazioni salariali fra uomini e donne.
2 febbraio: Roma, il ministro degli Esteri Carlo Sforza e l’ambasciatore James Dunn firmano il Trattato decennale di amicizia tra Italia e Stati Uniti.
Un Appunto di fonte incontrollabile intestato “Ufficio Informazioni dei Partiti Comunisti, Belgrado” riporta la decisione, accogliendo “richieste dell’ufficio militare del Partito Comunista Italiano”, di concedere un finanziamento di 40 milioni di lire e di fargli pervenire “il secondo carico di armi e di munizioni destinate al settore Italia del Nord via Lido (Venezia)”. Le armi sono così specificate: duemila fucili, 800 casse di munizioni. L’Appunto sarà trasmesso il 16 luglio 1949 dal sottosegretario della Presidenza del Consiglio Giulio Andreotti al ministro dell’Interno.
Mazzarino (Cl), la polizia arresta 36 capi lega, senza che la magistratura abbia spiccato alcun mandato di cattura.
Rimini, manifestazione di disoccupati davanti alla sede della Camera del Lavoro. Un’analoga manifestazione si svolge il giorno sette.
3 febbraio: un rapporto dei servizi segreti americani rileva che l’Ambasciata in Italia ha indotto la Dc a rispondere ad un manifesto del Fronte popolare che diceva “in Usa non c’è democrazia perché oggi 60 famiglie sono padrone di tutto”, con un altro manifesto che afferma: “Volete ridurvi come i lavoratori russi? Per comprare un chilo di pane un operaio russo deve lavorare 24 ore e 34’, un italiano 14 ore e 54’, un americano 16 minuti”.
4 febbraio: Roma, firmato il contratto per i lavoratori del petrolio e affini.
5 febbraio: Roma, il ministero degli Interni arruola altri 20.000 agenti di Ps.
6 febbraio: l’addetto militare presso l’Ambasciata americana a Roma invia una direttiva sull’apertura del Consolato americano a Milano. “L’obiettivo della missione – scrive – sarà lo spionaggio economico e militare nelle zone industriali; sulle organizzazioni e le operazioni dell’Urss, dei paesi comunisti e del Pci nel nord Italia; sulle attività scientifiche e sulla stampa di sinistra, di centro e di destra (…) Gli ufficiali terranno informato il console generale dei loro rapporti, preciseranno l’identità delle loro fonti e non ne utilizzeranno alcuna senza la previa approvazione dell’addetto militare a Roma”.
7 febbraio: provvedimento del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giulio Andreotti e del ministro di Giustizia Giuseppe Grassi, sulle pratiche di epurazione. Sono definitivamente estinti i giudizi ancora in corso ed è concessa la revisione dei provvedimenti già adottati.
I servizi angloamericani elaborano un documento sull’attuazione del cosiddetto “piano insurrezionale K” predisposto dal Partito comunista italiano, nel quale si ipotizza anche un’invasione dell’Europa da parte dell’Armata Rossa. Il documento fa parte di una campagna di “intossicazione” e “disinformazione” diretta agli ambienti anticomunisti.
Milano, costituita L’Unione dei socialisti, composta dal gruppo Europa socialista diretto da Ignazio Silone, dal gruppo che fa capo a Ivan Matteo Lombardo e dagli ex azionisti che non avevano voluto aderire al Psi: Tristano Codignola, Piero Calamandrei, Paolo Vittorelli e Aldo Garosci.
8 febbraio: l’ambasciatore americano James Dunn informa il Dipartimento di stato che “il Psli ha bisogno urgente di aiuto finanziario che deve arrivare attraverso canali non identificabili con l’ambasciata o col governo americano”.
Nascono, fondati da Luigi Gedda, i Comitati civici come forza d’urto anticomunista in vista delle elezioni politiche di aprile. Basandosi sulla struttura organizzata dell’Azione Cattolica, immediatamente si formano 20.000 nuclei e hanno a disposizione un proprio servizio d’informazione. I Comitati continueranno, anche dopo le elezioni, a funzionare come strumento della guerra psicologica.
San Ferdinado di Puglia (Ba), durante la cerimonia inaugurale del Fronte democratico popolare, elementi di destra e guardie campestri aprono il fuoco uccidendo Vincenzo Dionisi, Giuseppe Di Troia, Giuseppe De Michele e ferendo altri 25 partecipanti. Gli aggressori assaltano quindi le sedi dei partiti, la Camera del lavoro e la sede dell’Anpi, dove sono uccisi con una raffica di mitra il portiere, il socialista Nicola Francone, e un bambino di 7 anni, Raffaele Riondino, già ferito nel corso della sparatoria in piazza.
Milano, la squadra mobile perquisisce la sede dell’istituto di vigilanza Città di Milano, sequestrando 5 mitra, 12 moschetti modello 91, una pistola Beretta calibro 9, una bomba a mano, non autorizzati. In un rapporto successivo dei carabinieri, si rileva che il “15% degli agenti in servizio si ritiene sia iscritto a partiti di estrema sinistra”.
10 febbraio: Washington, il Nsc (National Security Council, Consiglio per la Sicurezza Nazionale) approva un secondo documento (Nsc 1/2)sul caso Italia e sulla presenza del Pci, la cui “posizione politica è più forte che in ogni altro paese fuori dell’orbita sovietica”. Il documento afferma la necessità del mantenimento dell’Italia come “stato democratico e indipendente, amico degli Stati Uniti e capace di un contributo efficace nella battaglia contro l’espansione comunista. Gli Stati Uniti dovrebbero fare pieno uso della loro forza politica, economica e, se necessario, militare nei modi più idonei a prevenire la caduta dell’Italia sotto la dominazione dell’Unione Sovietica attraverso un attacco armato dall’esterno oppure attraverso movimenti comunisti interni dominati dai sovietici”. Anche questo documento è approvato dal presidente Truman.
Salerno, la Cgil organizza uno sciopero di protesta contro il divieto di assemblea alla Italcementi.
12 febbraio: Roma, un documento dell’Ambasciata americana rivela che ad essa si sono rivolti, a nome del Fronte degli Italiani, il professor Amedeo Giannini e il signor Calcagni, che si autodefiniscono “pro De Gasperi, pro americani e anticomunisti” per chiedere “armi per combattere il comunismo e soldi per organizzare il gruppo”.
Roma, con una modifica allo statuto, è affidato all’Iri il compito di gestire la partecipazione azionaria dello Stato in più di cento società.
13 febbraio: Roma, lanciata una bomba contro una sede dell’Anpi, in via Savoia, dove erano ospitate 7 famiglie di sfollati. La prontezza di un ex partigiano, che scaglia lontano l’ordigno, evita la strage.
14 febbraio: Roma, la Corte d’Assise condanna a 12 anni di reclusione Celestino Zannotti e Mario Panzironi per il furto, presso lo stabilimento tipografico Staderini, di materiale cartaceo e tecnico per la fabbricazione di monete false.
15 febbraio: Milano, carabinieri redigono un rapporto sul corpo dei vigili urbani, nel quale si legge che “E’ noto per precedenti segnalazioni e per indicazioni fornite anche dagli organi centrali di governo e di polizia che nell’interno del corpo dei vigili urbani di Milano esiste un’organizzazione che svolge una sospetta attività informativa di evidente tendenza comunista della quale è anima lo stesso commissario capo dei vigili Gianni Bozzi, fazioso comunista. Tale organizzazione agisce nei locali del Comando vigili in questa piazza Ferrari n.10 ed occupa l’ufficio Riserva di cui è titolare il Bozzi stesso. Sulla scorta di elementi portati a conoscenza di questo Comando, da fonte confidenziale interna della stessa organizzazione, si hanno ora elementi sufficienti per stabilire che l’organizzazione Bozzi altro non è che un ufficio informativo della stessa federazione milanese del Pci che può agire indisturbato sotto il manto della legalità e della naturalezza derivante dalla sua funzione ufficiale alla quale il sindaco Greppi da il suo benestare e la sua fiducia con un’ingenuità che rasenta il sospetto”.
Pescara, si svolgono le elezioni amministrative per l’elezione del consiglio comunale, precedentemente sciolto dal ministero degli Interni per irregolarità amministrative. Le sinistre confermano la loro supremazia conquistando il 79% dei suffragi.
Giovanni De Lorenzo è promosso, con decreto presidenziale, colonnello per meriti di guerra.
16 febbraio: Washington, la Cia invia un documento “top secret” alla Direzione piani e operazioni dello Stato maggiore delle forze armate americane, in cui ipotizza che i comunisti potrebbero, su ordine di Mosca, ricorrere alle armi e “avrebbero i mezzi per ottenere il controllo temporaneo dell’Italia del nord (…) Se ricevessero aiuti dai compagni jugoslavi e francesi, Roma sarebbe costretta ad invocare il nostro intervento”.
Torino, il console americano Richard Haven inoltra all’ambasciatore americano a Roma, James Dunn, la richiesta di finanziamento di 1 milione di lire per il Partito democratico del lavoro, formazione anticomunista.
Riprende la cittadinanza italiana Silvius Magnago che, il 27 dicembre 1939, aveva optato per la Germania. Diventerà parlamentare e leader del Svp.
16 – 17 febbraio: Ravenna, congresso provinciale delle Federterra. Si conclude con una mozione unitaria votata all’unanimità, ma durante la discussione si manifestano importanti segnali di divergenza tra la componente repubblicana e il resto della Cgil.
17 gennaio: il dirigente della Standard Oil, George Koegler, per ammorbidire la resistenza del governo italiano nella concessione alla multinazionale delle raffinerie di cui richiede l’acquisizione, si rivolge all’ambasciatore americano in Italia perché faccia da intermediario con il governo, specificando che “intendo precisare con la presente che siamo disponibili a trasferire somme sostanziose in Italia, sotto forma di dollari”. La multinazionale petrolifera ottiene quanto richiesto.
18 gennaio: Washington, l’ambasciatore Alberto Tarchiani si reca dal sottosegretario di stato Armour, al quale sottopone quali siano le iniziative che a suo avviso il governo americano deve assumere per influire sulle elezioni italiane in senso anticomunista. Fra le iniziative suggerite: spedire navi con grano, fare dono al governo italiano di navi militari o vendergliele a basso costo, intensificare le dichiarazioni contrarie all’Unione sovietica e al comunismo.
Arco (Trento), i carabinieri devastano la sede dell’Anpi.
Benevento, dopo 12 giorni scioperi e agitazioni è firmato un accordo sindacale per i braccianti che ottengono una indennità di contingenza di 430 lire.
Entrano in agitazioni i postelegrafonici. Chiedono l’assunzione in ruolo del personale avventizio.
19 febbraio: Roma, l’ambasciata americana comunica al Dipartimento di stato che due giorni dopo, il 21 febbraio, giungerà a New York il dottor Pietro Ruffini, industriale tessile milanese, incaricato di raccogliere i fondi per finanziare la campagna elettorale della Dc mediante la costituzione di un comitato di industriali e banchieri americani con interessi in Europa, che dovrà lavorare nel più assoluto segreto. I fondi raccolti saranno depositati “su un conto speciale dell’Istituto opere religiose presso la National City Bank per essere trasferiti attraverso la banca del Vaticano”.
Roma, a palazzo Drago, si svolge una riunione presieduta dal generale Piechè per studiare i piani da attuare nel caso di una vittoria elettorale del Fronte popolare. Partecipano 21 persone fra le quali il generale Messe, il generale Reisoli Mathieu, l’ammiraglio Thaon de Revel, il principe Colonna, Patrissi, e Sartorio per la Confindustria.
20 febbraio: Washington, con il documento “NSC 1/2: The position of the United States with respect to Italy”, il Nsc (National Security Council) predispone l’intervento delle forze armate americane in Italia, nel caso che una vittoria elettorale democristiana avesse provocato un tentativo insurrezionale comunista.
22 febbraio: Cecoslovacchia, il Partito comunista assume il potere con un colpo di stato. Dopo aver stipulato un patto d’azione con i socialisti, il presidente comunista del Consiglio, Klement Gottwald, estromette gli altri partiti.
Milano, il cardinale Idelfonso Schuster diffonde una circolare ai sacerdoti della diocesi con la quale stabilisce che non si può dare l’assoluzione agli “aderenti al comunismo o ad altri movimenti contrari alla professione cattolica: 1) quando aderiscano formalmente agli errori contenuti nelle loro dottrine; 2) o quando prestino cooperazione, anche solo materiale, specie mediante il voto e, ammoniti, rifiutino di desistere”.
24 febbraio: Victor Anfuso, ex ufficiale dell’Oss, provvede alla stampa e poi alla diffusione di 500 mila lettere destinate all’Italia dopo essere state sottoscritte da cittadini americani. Le missive così si concludono: “Respingete la minaccia del comunismo. Questa è l’implorazione che tutti noi americani di origine italiana rivolgiamo a tutti voi nel santo giorno della Pasqua, nella speranza che la resurrezione di Nostro Signore possa sempre essere celebrata sulla terra che è il centro del cattolicesimo”.
Il governo vara misure per la concessione di agevolazioni fiscali e creditizie per la piccola e media industria. Emanato anche un decreto legge che prevede la concessione di mutui per l’acquisto di terreni a condizioni particolarmente vantaggiose.
Roma, si svolge una manifestazione che segna la ripresa dell’attività del Rotary Club, alla quale interviene il presidente del Consiglio Alcide De Gasperi.
Palermo, La Voce della Sicilia riporta la notizia che il cardinale Ernesto Ruffini avrebbe espresso il suo compiacimento al vice questore Filippo Cosenza, per aver escluso la motivazione politica in suo rapporto sulla strage di Portella delle Ginestre.
24 – 25 febbraio: il direttivo della Cgil approva la mozione proposta da Di Vittorio e da Santi che riconosce alla minoranza il diritto di esprimere e pubblicizzare il proprio dissenso con l’impegno a non boicottare le decisioni prese a maggioranza. Si astengono gli 11 componenti democristiani.
25 febbraio: Cecoslovacchia, nominato il nuovo governo a netta maggioranza comunista.
28 febbraio: si svolge il congresso della Resistenza. Enrico Mattei delinea già la scissione del movimento partigiano che si dividerà in seguito fra l’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) e la costituenda Fivl (Federazione italiana volontari della libertà) di orientamento cattolico ed anticomunista.
Giorgio Agosti, ultimo questore nominato dal Clnai ancora in servizio, rassegna le dimissioni dalla polizia. L’Ambasciata americana a Roma informa il Dipartimento di stato che “la persona designata a ricevere i fondi da Lovestone (…) è Paolo Rabolini (… ) Avvisare Lovestone”.
Haifa, militanti ebrei fanno esplodere un’autobomba nell’autorimessa Abu Sham, nel centro della città, provocando la morte di almeno 30 arabi e il ferimento di altri 70.
Parigi, l’ambasciatore americano Bonbright scrive al Dipartimento di stato: ”I francesi non si fanno illusioni sulla Finlandia, che considerano già perduta, mentre nutrono le più gravi preoccupazioni sulla situazione in Italia e credono che lo sforzo principale di Mosca tenderà a instaurare anche qui un regime dominato dai comunisti nei prossimi mesi (…) I miei interlocutori affermano che se la Francia e l’Europa occidentale vogliono resistere al tentativo di dominazione totale comunista, la posizione dell’Italia deve essere tenuta ad ogni costo (…) La possibilità della Francia di sopravvivere come Stato indipendente è inevitabilmente legata alla sorte dell’Italia”.
Febbraio: Napoli, convegno sull’industrializzazione del Mezzogiorno, promosso dal ministro Togni.
Marzo: gli americani concedono segretamente una grossa partita di armi (5 mila pistole, 20 mila fucili, 50 milioni di cartucce, per un valore di 10 milioni di dollari) al Fronte antibolscevico, composto da fascisti, monarchici e ufficiali di PS e organizzato segretamente dal generale Pièche. Le armi devono arrivare a Pozzuoli il 17 aprile, vale a dire 24 ore prima delle elezioni. Il piano americano per l’Italia, conosciuto anche come Piano X, prevedeva l’intervento, ovviamente segreto, nella politica interna e la fornitura di armi a gruppi legati alla Democrazia Cristiana. A ciò si aggiungeva la fornitura di armi, l’assistenza, il finanziamento e l’armamento di movimenti anticomunisti, anche fascisti, per compiere azioni di sabotaggio, guerriglia, disturbo, provocazione (cfr le dichiarazioni di Cossiga su Gladio e Giorgio e Paolo Pisanò, Il triangolo della morte, Mursia).
1 marzo: Roma, arrestato il latitante Pino Romualdi, già vice-segretario del Partito Fascista Repubblicano e nel dopoguerra tra i fondatori del Msi (Movimento Sociale Italiano). Nel 1947 è condannato a morte dal Tribunale di Parma per crimini di guerra, nel 1951 sarà prosciolto dal Tribunale di Macerata.
In un telegramma classificato segretissimo, il segretario di Stato George Marshall, informa l’ambasciatore americano a Roma, James Dunn, che per i finanziamenti alla Dc “pensiamo che un metodo potrebbe essere quello di utilizzare i fondi lira aumentando grandemente le voci per gli aiuti e i sussidi (…)”.
Vienna, l’ambasciatore americano, Enhardt, scrive al Dipartimento di stato : “Gli austriaci sottolineano il fatto, ovvio, che una Italia dominata dai comunisti non soltanto taglierebbe fuori dal mondo occidentale l’Austria minacciando la Francia e la Svizzera, ma comprometterebbe e forse renderebbe insostenibile l’intera posizione americana nel Mediterraneo orientale e nel Medio Oriente”.
Milano, con la mediazione della Prefettura, viene raggiunto un accordo con la Camera del lavoro per una tregua pre elettorale sui licenziamenti, le 40 ore settimanali e il fondo provinciale di disoccupazione.
2 marzo: Petralia Soprana (Pa), ucciso da ignoti sotto gli occhi dei due figli, Epifanio Li Puma, segretario socialista della Federbraccianti. Dirigente del movimento contadino per l’occupazione delle terre incolte, si era opposto all’ingresso dei mafiosi nella cooperativa “La Madre terra”.
James Hugh Angleton, padre di James Jesus Angleton, scrive una lettera su carta intestata della Camera di commercio americana per l’Italia, agli operatori industriali per essere aiutato a portare la cifra delle lettere propagandistiche da inviare in Italia a “30-35 milioni (…) da inviarsi fra marzo e la prima parte di aprile”.
Roma, Graham Parsons, che fa parte della delegazione americana in Vaticano, invia a Washington un rapporto sulle “attività pre elettorali del Vaticano in Italia”, nel quale è descritta l’attività della Chiesa. Si sottolinea, inoltre, che per la gerarchia ecclesiastica “le sue attività contro il comunismo ateo hanno uno scopo religioso e non politico e, dunque, sono pienamente giustificate”.
La Spezia, con la mediazione della Prefettura, è raggiunto un accordo con la Camera del lavoro per un tregua pre elettorale.
Il Washington Post pubblica la smentita di Robert Lovett sulla richiesta di armi da parte del governo italiano: “La notizia di una richiesta da parte italiana di migliaia di mitra e di fucili è completamente priva di fondamento”. Una smentita di De Gasperi è invece pubblicata da Il Popolo.
Coriano (Rimini), la locale Camera del Lavoro scrive al Prefetto di Forlì: “Rimangono a pancia vuota e, volgendo la cattiva stagione al termine, non potendo più gli operai andare presso i negozi a fare la spesa, in quanto tutti pieni di debiti, non trovano chi faccia loro credito, ed essendo la fame, miserie e sopportazioni giunte al limite estremo (…) mi pregano di farle noto che se (…) non si farà qualcosa di concreto, gli operai stessi occuperanno i cantieri iniziando quei lavori che sono già progettati, recandosi in persona dalla E.V. per la relativa paga settimanale”.
Roma, l’esecutivo della Cgil decide di non partecipare al convegno sindacale internazionale convocato a Londra il 9 – 10 per esaminare il piano Marshall, riaffermando al tempo stesso la volontà di “non compiere alcun atto che possa indebolire l’unità della Fsm”.
5 marzo: Washington, su incarico del Nsc (National Security Council, Consiglio per la Sicurezza Nazionale) la Cia (Central Intelligence Agency) diretta dal contrammiraglio Roscoe Hillenkoetter, in previsione delle elezioni politiche italiane del 18 aprile 1948, redige un documento sulle “Conseguenze dell’accesso comunista al potere in Italia attraverso mezzi legali”. Tra l’altro, si legge che considerando la vittoria elettorale del Fronte Popolare, “almeno un mese deve passare tra il voto e il varo del nuovo governo. Se il Fronte dovesse conquistare la maggioranza dei seggi nel nuovo Parlamento, il suo effettivo accesso al potere potrebbe essere prevenuto attraverso l’alterazione dei risultati elettorali oppure con il ricorso alla forza”.
Berlino, il generale Lucius Clay, comandante del presidio alleato, invia un telegramma al Servizio informazioni dell’esercito a Washington, nel quale sostiene di avere “la sensazione che si possa giungere al conflitto con drammatica celerità”.
Roma, approvato il decreto legge che istituisce la Cassa per la formazione della piccola proprietà contadina, che prevede la compravendita di terreni con rateizzazioni anche trentennali.
Roma, con una lettera alla Confindustria, la Cgil rileva polemicamente che la tregua salariale è scaduta il 30 novembre precedente, senza che ancora siano iniziate trattative.
6 marzo: la Dc invia preventivamente la sua pubblicità elettorale all’Ambasciata americana per averne l’approvazione. Particolare valore è dato ai volantini che saranno lanciati dagli aerei riproducenti la dichiarazione di Truman che “gli Usa sospenderanno ogni aiuto a ogni paese che cada sotto la dominazione sovietica”.
Roma, la Cassazione assolve Fulvio Suvich, ex gerarca fascista, affermando che “bisogna distinguere fra Stato e regime fascista”.
Rimini, “in considerazione della (…) necessità di trascorrere il periodo elettorale nella massima tranquillità”, la Camera del lavoro decide di rinviare le azioni rivendicative, con la sola esclusione dei disoccupati, a dopo le elezioni.
7 marzo: Roma, primo comizio elettorale del Msi. Parlano Giorgio Almirante e Roberto Mieville.
8 marzo: Washington, riunione del NSC per esaminare l’eventualità di “una possibile partecipazione comunista al governo per via legale”, nella quale si afferma: “da adesso alle elezioni italiane di aprile, gli Stati Uniti dovranno, quale priorità immediata, intraprendere altre manovre per impedire ai comunisti la partecipazione al governo come risultato di una vittoria elettorale”. “La dimostrazione – continua il documento – di una ferma opposizione degli Stati Uniti al comunismo e l’assicurazione di un reale sostegno da parte degli Stati Uniti potrebbero incoraggiare gli anticomunisti italiani a compiere un estremo, vigoroso sforzo, anche a rischio della guerra civile, per impedire lo stabilirsi di un controllo comunista. Nel caso che i comunisti dovessero conquistare il dominio del governo italiano attraverso metodi legali”, si propone che gli Stati Uniti forniscano “al movimento clandestino anticomunista italiano aiuti finanziari e assistenza militare”.
Washingon, John Volpe, a nome dei Sons of Italy (importante associazione di italo americani ndr), scrive al deputato Angier Goodwin offrendogli la collaborazione sua personale e dell’associazione in Massachusetts per l’invio in Italia di “due o tre italo – americani famosi prima delle elezioni con l’obiettivo di spiegare la nostra way of life e controbattere la propaganda comunista”.
Il colonnello Thomas Lane redige un rapporto informativo sul conto di Dino Gentili, candidato al Senato per il Fronte Popolare: “(…) per gli ultimi 5 anni, Gentili è stato impiegato o da inglesi o da americani. Nel 1943 venne a Napoli chiaramente al servizio del Pwb e mise in piedi una Camera del lavoro opposta alla Cgil. Ora, impiegato direttamente o indirettamente dalla Us Foreign Relief Mission, è incaricato delle forniture per l’industria tessile. Martedì viaggiava a bordo di un’auto targata Unrra”. E, per tale ragione, Lane propone di licenziarlo e di denunciarlo “per aver violato l’Hacht act”, avendo fatto uso di un’auto riservata alle sole autorità.
Denunce, arresti e fermi di sindacalisti e lavoratori occupanti di terre incolte avvengono a Corato, Gravina, Altamura, Bitonto, Gioia del Colle e Trani. Fra gli altri è arrestato il segretario della Camera del lavoro di Altamura, Battella.
Cosenza, al termine di un comizio del Fronte Popolare, il segretario della sezione democristiana di Bugita, Remo Palermo, uccide a colpi di pistola il militante comunista Pietro Mazzulla.
9 marzo: Cina, dopo due anni di preparazione, le forze popolari guidate dal partito comunista attaccano l’esercito nazionalista. Il Kuomintang è costretto ad abbandonare la città di Kirin, in Manciuria. Il giorno 15 l’armata popolare del Nord Ovest, guidata da Lin Piao, ottiene una vittoria decisiva nella regione di Pechino.
Washington, il presidente Truman, in un Memorandum segreto ribadisce che le prossime elezioni in Italia devono essere vissute “con lo stesso spirito dello sbarco in Normandia. Bisogna far capire al popolo italiano, in modo chiaro ma ponderato che è libero di votare chi vuole, ma che se l’Italia diventerà comunista il suo popolo non riceverà gli aiuti del piano Marshall (…) Non si deve lasciare nulla di intentato per impedire ai comunisti di prendere il controllo dell’Italia con mezzi legali”.
Londra, alla riunione della Federazione sindacale mondiale per l’esame del piano Marshall, partecipano, contrariamente a quanto stabilito dal direttivo della CGIL, Pastore, Parri e Canini, esponenti rispettivamente delle componenti democristiana, repubblicana e socialdemocratica.
10 marzo: Corleone (Pa), la mafia rapisce e uccide il segretario della Camera del Lavoro, Placido Rizzotto. La Cgil riunisce il proprio Comitato Esecutivo a Palermo per sottolineare la sollenità della protesta. Ma il giorno successivo la mafia risponde uccidendo il segretario della Confederterra di Camporeale, Calogero Cangelosi. La Cgil sottolinea come negli ultimi mesi in Sicilia sono stati “freddamente assassinati da mafiosi, assoldati dai latifondisti e dai grandi gabellotti locali”, 35 contadini e dirigenti sindacali e nessuno degli aggressori è stato scoperto. Il giorno dopo, il pastore tredicenne Giuseppe Letizia, in stato di shock per avere assistito al delitto, muore ufficialmente per tossicosi, probabilmente per essere stato avvelenato in ospedale.
Corleone (Pa), per l’omicidio di Placido Rizzotto è arrestato come mandante, il boss Michele Navarra. Luciano Leggio, accusato di essere l’autore dell’omicidio, si da alla latitanza. Leggio, Pasquale Criscione e Vincenzo Collura saranno poi assolti per insufficienza di prove.
Washington, il Pentagono presenta ai capi di Stato Maggiore il piano di attacco nucleare alla Russia, chiamato “Broiler” (griglia per arrostire) che prevede l’attacco a 24 città russe con lo sganciamento di 34 bombe atomiche.
Washington, il Dipartimento di Stato respinge la richiesta dei rappresentanti dei contribuenti impegnati a versare denaro per sostenere la campagna elettorale anticomunista in Italia, di rendere pubblici nomi ed importi versati, ma accoglie la richiesta di far detrarre dalle tasse quanto versato attraverso la Common cause inc. “diretta da Christopher Emmet”.
Praga, assassinato il ministro degl esteri Jan Masarik.
10 – 11 marzo: Reggio Calabria, convegno delle Camere del lavoro del Meridione. Relazioni di Bitossi e Rubinacci, rispettivamente sulle condizioni dei lavoratori e sullo stato dell’industria.
11 marzo: Washington, il Segretario di Stato , George Marshall, informa il Nsc che per intervenire in Italia non serve mobilitare perché sarebbero sufficienti 200.000 soldati e, inoltre, “mandare in Sicilia e in Sardegna soltanto truppe di appoggio all’esercito italiano. Il nostro ruolo primario – afferma – sarebbe di fornire l’aviazione di cui gli europei sono privi. La Marina americana e quella britannica potrebbero occupare i porti”.
Roma, l’ambasciatore americano Dunn invia una comunicazione al Dipartimento di Stato nella quale rileva che Averell Harriman, tramite il suo collaboratore Norris Chipman, ha cercato finanziamenti per il Psli di Giuseppe Saragat “e di Lombardo [che] sta andando bene al nord ma è praticamente senza un centesimo” presso “le seguenti società che hanno grandi interessi in Italia: Standard Oil, Vacuum Oil; General Electric; Singer Sewing; American radiator and standard sanitary; National cash register, Great lakes carbon, American viscose company, Otis elevator” e sollecita un intervento delle predette società.
Roma, Pio XII, parlando ai quaresimalisti afferma che “Senza dubbio la Chiesa intende restare al di fuori e al di sopra dei partiti politici, ma come potrebbe rimanere indifferente alla composizione di un Parlamento al quale la Costituzione da il potere di legiferare in materie che riguardano così direttamente i più alti interessi religiosi e le condizioni di vita della Chiesa stessa in Italia? (…)”.
La polizia interviene, al limite del rastrellamento vero e proprio, contro i contadini che lottano per la terra. La repressione è particolarmente forte in provincia di Foggia a San Severo, Cerignola, Manfredonia, San Giovanni Rotondo e Trepuzzi.
12 marzo: Roma, l’ambasciatore americano Dunn comunica al Segretario di Stato: “notizie provenienti da Washington di spedizioni di armi all’Italia hanno obbligato il governo italiano a mettersi sulla difensiva contro possibili critiche comuniste. Si spera perciò che venga presa la massima precauzione per tenere la cosa completamente segreta”.
Roma, un promemoria non firmato e indirizzato al presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, sottolinea la “preoccupazione per i numerosi segni di disponibilità dei prefetti a favorire – nel periodo pre elettorale – accordi tra associazioni provinciali degli industriali e dei lavoratori allo scopo di evitare l’effettuazione dei licenziamenti o addirittura di promuovere la riduzione dell’orario di lavoro e successive assunzioni di lavoratori”. Il promemoria conclude rilevando che tali azioni sono in contrasto con le direttive impartite dal governo, e invita De Gasperi ad intervenire perché abbiano fine.
Roma, Mario Mondello, sottocapo di gabinetto del ministro degli Esteri Carlo Sforza, incontra Robert McClintock, funzionario del Dipartimento di Stato. Il funzionario si fa latore dei suggerimenti elettorali di Sforza, chiedendo ad esempio denaro “per acquistare pasta da distribuire in occasione delle manifestazioni elettorali, il che aiuterebbe a indirizzare molti voti ai partiti democratici”.
Washington, Memoria, redatta da un emigrato russo e firmata dal colonnello John Willems sulla “importanza di riconoscere le forze rivoluzionarie anticomuniste”. Sì legge, tra l’altro, che i “patrioti italiani (…) hanno finora ottenuto un appoggio assolutamente insufficiente (…) e che non possono permettersi di organizzare squadre per la resistenza e la propaganda anticomunista in un paese dove il 95 per cento della popolazione è anticomunista e cattolico”.
13 marzo: Roma, l’ambasciatore americano James Dunn, informato dell’operazione che farà pervenire milioni di lettere agli italiani per sostenere lo schieramento anticomunista, telegrafa al Dipartimento di stato che bisogna inserire nelle lettere l’affermazione che non saranno più mandati regali e pacchi viveri se gli italiani voteranno per il Fronte popolare.
Roma, Denis Healey e Morgan Philips, rispettivamente segretario del Partito laburista britannico e dirigente del settore esteri del partito, incontrano Pietro Nenni per indurlo a sostenere il piano Marshall e ad esprimere una condanna pubblica del colpo di Stato comunista a Praga. Nenni rifiuta.
Sicilia, sciopero generale indetto dalla Cgil per protesta contro l’assassinio del segretario della Cdl di Corleone, Rizzotto. Alla riunione dell’esecutivo, convocato per discutere della situazione in Sicilia, non partecipano gli esponenti di Dc, Pri e Psli
15 marzo: Washington, George Kennan propone di mettere fuorilegge il PCI e aggiunge che “i comunisti reagirebbero con ogni probabilità con la guerra civile, cosa che autorizzerebbe a rioccupare Foggia e tutte le altre basi che ci interessano. Tutto ciò, lo ammetto, condurrebbe alla violenza e probabilmente alla divisione militare dell‘Italia, ma ci stiamo avvicinando alla meta e io penso che ciò sia preferibile a una vittoria elettorale senza sangue che darebbe ai comunisti l’intero paese in un sol colpo e propagherebbe ondate di panico ai paesi vicini”. Kennan è stretto collaboratore di Marshall e capo del Policy Planning Staff del Dipartimento di Stato. Ufficialmente è incaricato di coordinare i piani economici dei singoli paesi europei. Ufficiosamente, invece, su mandato del Segretario alla difesa James Forrestal, coordina in stretta collaborazione con la CIA e con Allen Dulles, una divisione speciale che si occupa delle operazioni più riservate e con il massimo grado di copertura e segretezza. E’ la nascente divisione OPC (Office of policy coordination) che sarà poi diretta da Frank Wiesner e arruolerà decine di giornalisti e informatori professionali.
Bruxelles, nasce la UEO (Unione europea occidentale), patto di collaborazione economica, culturale e militare tra Gran Bretagna, Francia, Belgio, Olanda e Lussemburgo. L’Italia non entra nell’alleanza.
Taranto, attivisti democristiani e missini uniti aggrediscono un corteo di militanti del Pci, aprendo anche il fuoco e provocando numerosi feriti.
Pietro Cattaneo incontra i vertici dei Comitati Civici e mette a disposizione le strutture del Maci, affermando che i giovani avanguardisti cattolici sono “disposti a lottare ed eventualmente a combattere se necessario per la libertà e l’ordine”.
17 marzo: New York, il cardinale Francis Spellman appare in pubblico insieme al presidente Henry Truman. Alla folla dice: “Non posso credere che il popolo italiano sceglierà Stalin contro Dio, la Russia sovietica contro l’America, quell’America che ha fatto tanto ed è pronta a fare ancora di più se l’Italia rimarrà libera e amica”.
L’Unità esce titolando a tutta pagina: “Sferzante risposta di Longo all’ex deputato austriaco De Gasperi: se si deve parlare di un partito, di un uomo, di un governo che è asservito allo straniero, questo governo è il governo presieduto da De Gasperi”.
18 marzo: l’Unione Sovietica ritira i consiglieri militari ed il personale civile dalla Jugoslavia.
Roma, nasce Finmeccanica, nuova subholding dell’Iri (che si aggiunge a Finsider, Finmare e Stet), con il compito di coordinare la riconversione delle imprese metalmeccaniche controllate dallo Stato. Arriverà a gestire le Partecipazioni di grandi aziende come Alfa Romeo e Ansaldo
Mosca, l’ambasciatore italiano Manlio Brosio annota nel suo diario: ”La paura del comunismo fa sragionare. L’Unione sovietica non vuole la guerra, la si può fermare solo con una ferma politica interna economica e sociale (…)”.
Palermo, Luciano Leggio è denunciato l’omicidio di Leoluca Piraino, avvenuto il 7 febbraio.
19 marzo: Roma, approvato il decreto legge che riconosce agli appartenenti alla Milizia fascista (Mvsn) il diritto agli assegni di pensione e alla liquidazione.
20 marzo: Washington, il Segretario di Stato Marshall, parlando all’Università di Berkely, minaccia la sospensione di tutti gli aiuti all’Italia in caso di vittoria del Fronte Popolare.
L’ambasciatore americano in Italia, James Dunn, rassicura il governo italiano che, in caso di aggressione, gli Stati Uniti saranno pronti ad intervenire militarmente.
Frank Sinatra invia un telegramma a George Marshall per informarlo che “in vista attuale situazione politica che mette in pericolo l’Italia desidero offrire i miei servizi per organizzare et guidare viaggio aereo in Italia gruppo famosi americani discendenza italiana per intrattenere e incoraggiare nelle due prime settimane di aprile il popolo italiano”. L’idea sarà rifiutata direttamente da De Gasperi.
I delegati sovietici si ritirano dalla Commissione di controllo alleata sulla Germania e avviano ferrei controlli su Berlino.
Varazze, il democristiano Antonio Gaggero uccide a coltellate il militante del Pci, Stefano Fazio.
Codogno (Milano), attivisti democristiani aggrediscono un gruppo di militanti di sinistra, ferendone diversi.
Modena, la Camera del Lavoro organizza un convegno per analizzare e discutere la situazione economico-sindacale della provincia. E’ sottolineata la gravità della flessione produttiva in atto e si punta l’indice contro la “smobilitazione di impiego di capitali che venivano impiegati in azioni speculative dannose ad una sana ripresa economica provinciale”.
22 marzo: Washington, la direzione Affari europei del Dipartimento di stato americano arriva alla conclusione che Fronte Popolare e Democrazia Cristiana hanno entrambi la possibilità di pervenire al 35-45% dei voti, così che saranno determinanti per formare il governo, con l’esclusione del Pci, i piccoli partiti. Però conclude, “è a questo punto che i comunisti e i loro alleati socialisti di sinistra potranno imboccare la strada della violenza”.
Milano, nel corso di violenti incidenti fra militanti comunisti e avversari politici, la Celere interviene con cariche indiscriminate ferendo, fra gli altri, il deputato comunista Giancarlo Pajetta.
23 marzo: Washington, Vanni Montana, capo dell’ufficio stampa dello Ialc e curatore degli interessi di Saragat e dei socialdemocratici in America, informa il Dipartimento di stato di aver istituito, insieme ad Adolph Berle, ex sottosegretario di Stato, e con la partecipazione straordinaria di William Donovan, un “Comitato per lo sviluppo economico e sociale per l’Italia [per] aiutare l’Italia a risolvere la questione meridionale (…)”.
Washington, il segretario di Stato Marshall informa l’Ambasciata a Roma di aver ottenuto un contributo di 300 tonnellate di materiali stampa per la Democrazia cristiana, specificando che “la partita arriverà da un paese limitrofo e apparirà come una transazione privata”.
L’ambasciatore italiano presso la Santa Sede, Antonio Meli Lupi di Soragna, informa il ministro degli Esteri che a Pio XII risulta “di conforto il crearsi dell’unità e dello spirito di resistenza dei popoli dell’Occidente, cioè della civiltà cristiana, e la sempre più energica attitudine degli Stati Uniti”.
24 marzo: Washington, su suggerimento dell’ambasciatore a Roma Dunn, il Segretario di Stato George Marshall conferma che “In risposta ai giornalisti che hanno scritto che una persona votante Pci può ugualmente immigrare negli Stati Uniti, il Dipartimento della giustizia richiama l’attenzione sulla legge dell’ottobre 1924, la quale specificatamente nega l’ingresso in Usa a chiunque auspichi la presa di potere con la forza. Che agli italiani non resti traccia di dubbio perché tale disposizione non è affatto cambiata”.
Parigi, l’ambasciatore americano a Parigi, Jefferson Caffery, informa il Dipartimento di stato che George Bidault gli ha riferito di aver incontrato a Torino Alcide De Gasperi “ottimista circa le sue possibilità elettorali (…) si aspetta di vincere tanti seggi quanto i comunisti e Nenni messi insieme”. E ha lamentato di non aver ancora ricevuto i finanziamenti degli Stati Uniti per le elezioni e di avere “disperatamente bisogno di denaro”.
Washington, in una nota del Dipartimento di Stato si legge che Generoso Pope (autorevole membro della comunità italo americana ed editore de Il Progresso, ndr) sta promuove il Comitato dei Centomila. Migliaia di lettere dovranno essere inviate in Italia, vantando le condizioni di vita negli Stati Uniti e per incitare a votare i partiti anticomunisti. Fra i sostenitori dell’iniziativa vengono elencati John Lodge, Richard Nixon, John Kennedy (che chiede al Dipartimento di Stato che i francobolli siano gratuiti), John Pastore, in seguito eletto governatore dello stato del Rhode Island.
24 – 25 marzo: Bologna, Convegno nazionale della cooperazione di lavoro e dei suoi consorzi.
25 marzo: firmato l’accordo per l’acquisto da parte italiana, per la somma di 10 milioni di dollari, di 25.000 armi leggere per la polizia, già richieste nel dicembre 1946. L’ambasciatore Dunn informa il segretario di Stato che il pagamento da parte del governo italiano sarà effettuato prima del 1 luglio 1948. “Ulteriori accordi – conclude Dunn – saranno stipulati dal generale Trezzani e dal ministro della Difesa Facchinetti”.
Monza, il neofascista Luigi Maggiolini è ridotto in fin di vita da avversari politici.
Reggiano Gravina (Cs), l’assessore comunale democristiano Emilio Follone ferisce gravemente, con una revolverata alla testa durante una discussione, la militante comunista Maria Ferrante.
Firmato l’accordo per i poligrafici, che prevede un aumento differenziato di 2.500 lire per gli uomini, 1.500 per le donne, 1.000 per i giovani come anticipo sui definitivi miglioramenti rinviati al successivo contratto.
26 Marzo: Washington, il presidente americano Truman crea l’Office of Export Control per gestire le esportazioni verso i paesi comunisti.
L’arcivescovo di Modena, Cesare Broccoleri, conferma il suo appoggio alla formazione paramilitare cattolica del Maci.Roma, il ministro Togni invia un telegramma alla Camera di commercio di Napoli, promettendo un aumento da 2 a 4 miliardi del fondo di garanzia presso la sezione credito del Banco di Napoli. Passate le elezioni politiche, i fondi promessi non giungeranno mai.
27 marzo: Belgrado, il Pcus rende noto tutte le accuse mosse contro il maresciallo Tito ed i suoi collaboratori.
Mosca, l’ambasciatore Manlio Brosio annota che il generale americano Walter Bedell Smith gli ha confidato, fra l’altro, che “il colpo comunista a Praga non era previsto e non era per il momento voluto dai sovietici, perché prematuro e tale da disturbare le elezioni italiane. Zorin sarebbe andato a Praga per calmare Gottwald, non per incitarlo e si sarebbe indotto a lasciarlo fare solo quando comprese che ormai il movimento era lanciato e sarebbe stato pericoloso arrestarlo”.
28 marzo: Roma, riferendosi alle prosime elezioni Pio XII ammonisce i cattolici affermando che “la grande ora della coscienza cristiana è suonata”.
Somaglia (Milano), dopo che un neofascista ha sparato sotto le finestre di un assessore comunista, nasce un parapiglia nel corso del quale il militante democristiano Giovanni Toninell apre il fuoco uccidendo Francesco Zamperoni e Pietro Brusati, e ferendo gravemente Pietro Peviani.
29 marzo: Modena, convegno dei Consigli di Gestione modenesi. Viene evidenziato come la durezza dello scontro in atto non mette in ombra la capacità del sindacato di prestare attenzione agli aspetti riguardanti la produzione.
30 marzo: Washington, viene emessa la direttiva Nsc-10/2, elaborata dall’Office of Special Projects, nella quale si afferma che “la sconfitta delle forze del comunismo mondiale è vitale per la sicurezza degli Stati Uniti” e che “bisogna porre in atto un programma coordinato per sostenere i movimenti di resistenza clandestini nei paesi al di là della cortina di ferro, Unione sovietica compresa”.
Washington, un documento interno del Dipartimento di Stato, riferendosi al comitato creato da Vanni Montana, commenta che “è possibile che il progetto del Comitato possa servire a vendere il piano Marshall agli italiani del sud, il che può procurare un grosso danno al Fronte popolare”. In una nota informativa su Luigi Longo, sempre del Dipartimento di Stato, si legge che ”Secondo alcuni osservatori Longo rappresenta la vera autorità nel Partito comunista, mentre Togliatti è solo il capo formale. E’ stato sostenuto che Longo è il comunista italiano che gode della maggiore influenza su Stalin e gli altri leader sovietici. E’ considerato l’unico collegamento fra l’ala politica e quella militare del partito, e l’unico che conosca i segreti di entrambe (…) Oltre a comandare (…) l’organizzazione paramilitare, sembra che Longo sovrintenda ai corsi di istruzione teorica e pratica per la guerra clandestina, diriga il reclutamento e l’armamento di volontari per la Brigata internazionale e sia il capo nazionale di un reparto autonomo di sicari e sabotatori costituito nell’agosto 1947”.
Roma, l’esecutivo della Cgil discute della situazione siciliana. Emerge la diversa posizione della minoranza cattolica, che tra l’altro, non partecipano alla riunione.
Pantelleria, una manifestazione contro il caro tasse è repressa dalle forze di polizia con l’uso di armi da fuoco, provocando la morte di Antonio Valenza, Giuseppe Pavia e Michele Salerno.
Formigine (Modena), gli attivisti democristiani Giacomo Nocetti e Bertelli feriscono gravemente a coltellate il militante del Pci Luigi Venturelli e Angelo Belleli, intervenuto in suo soccorso.
31 marzo: il sindaco di Torino Celeste Negarville, denuncia alla Procura la scoperta di una circolare segreta del Comitato provinciale dell’Ail (Armata italiana per la libertà) diretta a “tutti i comandi di settore, di città e di zona della provincia”, dalla quale risulta l’esistenza di un vasto complotto diretto a inficiare “i risultati delle elezioni qualora non fossero favorevoli alla destra”. L’Ail ha al vertice il colonnello Ettore Musco e ha un struttura molto simile a quella che poi si scoprirà nella P2. Ma il vero capo è il generale Sorice, già ministro della Guerra nel governo Badoglio e in contatto con l’organizzazione si sospetta che ci sia anche il Maresciallo d’Italia Giovanni Messe. Musco, nel 1952, diventerà capo del SIFAR, portando a termine l’acquisto dei terreni di Capo Marrargiu attraverso la società Torre Marina, poi passerà la mano al generale De Lorenzo, suo collega dai tempi del Centro per Roma occupata.
Washington, il Congresso approva il Piano Marshall e autorizza lo stanziamento di 5,3 milioni di dollari per la ricostruzione economica dell’Europa.
Marzo: Washington, i servizi Usa sono autorizzati a intraprendere azioni segrete, sotto il controllo del Segretario di Stato e del ministro della Difesa. Il NSC decide l’aiuto “finanziario e militare” a tutte “le forze sentimentalmente anticomuniste”. Questo aiuto è specificato in una nota, firmata dal colonnello J. Williams (doc. n. 740454) secondo cui, per la posizione strategica dell’Italia, è necessario per gli Stati Uniti il sostegno alle forze anticomuniste.
Trieste, rientra in città l’esponente comunista Vittorio Vidali.
San Fili (Cs), il segretario della locale sezione democristiana uccide a coltellate un militante comunista.
Bologna, serrata alla Ducati e alla Farmac. La lotta alla Ducatisi conclude con la chiusura dello stabilimento di Bazzano che occupava 200 persone. Nello stabilimento di Borgo Panigale, invece, viene istituito un corso di aggiornamento per 160 operai licenziati, ai quali viene assicurato parte dello stipendio e la riassunzione al termine del corso. La vertenza alla Brevetti Baroncini termina con la smobilitazione del reparto candele e il licenziamento di 49 operai.
Marzo – aprile: Ravenna, nuovamente interrotte le trattative tra mezzadri e proprietari agrari. Il padronato rifiuta ogni rivendicazione sul rinnovo del contratto mezzadrile. Dopo le elezioni politiche del 18 aprile e la sconfitta del Fronte, il governo, ignorando il rinnovarsi della protesta mezzadrie, decreta di rinnovare la Tregua mezzadrile emanata in via transitoria l’anno precedente.
Primavera: l’Ail (Armata italiana per la libertà) organizza un traffico d’armi che ha come epicentro, Trento ed è indirizzato verso il sud Italia.
Aprile: navi da guerra statunitensi attraccano nei principali porti italiani.
Milano, il maggiore dei carabinieri Antonio Di Dato, consegna ai propri subalterni, fra i quali il capitano Aldo Altomare, comandante della compagnia Milano suburbana, un promemoria relativo all’inquadramento, armamento e impiego di volontari civili cattolici da parte dell’Arma.
Cavezzo (Mo), la polizia interviene duramente contro le agitazioni sindacali, occupando di fatto militarmente il paese e compiendo un rastrellamento che termina con arresti e lanci di lacrimogeni.
Aprile – giugno: Modena, processate 6.477 persone per fatti riguardanti lotte di fabbrica e per la pace. Di queste 3.142 vengono condannate a 2.745 anni di reclusione e 11.500.00 lire di multa.
1 aprile: Sinopoli (Reggio Calabria), Fortunato Migliardi, dirigente della locale sezione democristiana, uccide a colpi di pistola il vice sindaco socialista Rocco Simoni.
2 aprile: Washington, un rapporto del Dipartimento di Stato informa che è stato formato un “Comitato per la democrazia italiana”, diretto da tale D’Agostino.
Paolo Albertario, socialista e funzionario della Federazione italiana consorzi agrari – già alto funzionario del ministero dell’Agricoltura sotto la Rsi – contatta l’Ambasciata americana per conto di Giuseppe Romita, stabilendo rapporti costanti con il colonnello Miles Hammond al quale trasmette notizie confidenziali sul Partito socialista.
Randolfo Pacciardi, rivela un rapporto dei servizi segreti americani, anche da leader del Pri continua a trasmettere regolarmente “informazioni riservate di natura politica e militare”.
Camporeale (Palermo), ucciso il segretario della Confederterra, il sindacalista Calogero Cangialosi, e feriti nello stesso agguato 2 militanti che lo accompagnavano, Vito Di Salvo e Vincenzo Liotta. Cangialosi è il 36° dirigente sindacale ucciso in 2 anni, nella sola Sicilia. Il delitto era stato preceduto da intimidazioni e nel paese, dominato dal capomafia Vanni Sacco, si erano già registrati attentati a dirigenti del movimento contadino e l’incendio della sezione socialista. Il delitto rimane impunito
San Giuseppe Jato (Palermo), arrestato il segretario della Camera del lavoro, Rosario Piazza, che aveva protestato contro il liberale Giuseppe Troia, in odore di mafia, impegnato nella campagna elettorale a favore del Blocco Nazionale. Piazza sarà successivamente condannato a 10 mesi di reclusione per “oltraggio alla forza pubblica”.
Sinopoli e Somma Vesuviana, scontri tra polizia e dimostranti. Una decina di lavoratori sono feriti durante le cariche.
Napoli, assalito un camion che trasportava militanti socialisti e comunisti al rientro da un comizio: sette feriti.
Riprende la cittadinanza italiana Louis Sand, altoatesino che nel 1939 aveva optato per la Germania. Diverrà parlamentare del Svp.
3 aprile: dal Brennero, e nella più assoluta segretezza, entrano in Italia i rifornimenti militari richiesti dal governo. Costo dell’operazione: 10 milioni di dollari.
Washington, Victor Anfuso comunica al Dipartimento di Stato di aver concluso l’invio delle lettere destinate agli italiani. In questo lavoro è stato aiutato da monsignor Silvestri di Brooklyn.
Palermo, Luciano Leggio è denunciato per il sequestro e l’omicidio del sindacalista Placido Rizzotto.
4 aprile: Cosenza, organizzato dal Pci, si svolge il 1° congresso provinciale dei Comitati della terra, al quale partecipano migliaia di contadini.
Montelepre (Pa), l’esponente dl Fronte popolare Giuseppe Moria non può svolgere il suo comizio per ordine di Salvatore Giuliano.
5 aprile: Trieste, ucciso da neofascisti un dirigente sindacale.
6 aprile: Roma, l’ambasciatore americano Dunn invia al segretario di Stato un telegramma con il quale da conto che “la cospicua cifra di 500 mila dollari” sta per essere consegnata ad Alcide De Gasperi e che “il deposito può avvenire via telex sul numero10030 Br del Banco di Roma a Lugano in Svizzera”. Fa anche presente che, tuttavia, “al momento (diversamente dai 50.000 dollari di cui nella mia 1535, 26 marzo) i fondi non (ripeto, non) sono stati ricevuti (…) I dirigenti della Democrazia cristiana sono economicamente alle strette e hanno bisogno di aiuto (…)”.
Walter Lippmann sul New York Herald Tribune, scrive: ”Dopo la seconda guerra mondiale, l’Armata rossa è avanzata fino al centro dell’Europa. Tutti i paesi rimasti alle sue spalle (…) sono stati sottoposti al dominio comunista. Ma fino ad oggi nessun paese che non sia stato occupato o circondato dall’Armata rossa è diventato comunista (…) Se il popolo ed il governo italiano si arrendono ora al comunismo, l’Italia sarà il primo paese in cui la sola quinta colonna comunista, separata dalle altre quattro colonne dell’Armata rossa, sarà riuscita a conquistare uno stato moderno. Il risultato in Italia dimostrerà dunque se il Cremlino può o meno assicurarsi il controllo dell’Europa attraverso la guerra fredda. Io sono uno di coloro che hanno sempre pensato che non avrebbe potuto farlo, che in tutti i paesi europei che non si trovano sotto l’orbita di espansione dell’Armata rossa o non erano sotto la minaccia di invasione, le forze nazionali si sarebbero dimostrate più forti della quinta colonna comunista (…) L’Italia è il terreno dove si potrà verificare se questa teoria, derivata dall’esperienza di 30 anni è vera (…) Molto, forse l’intero problema della guerra e della pace, è connesso alla capacità italiana di dimostrare che il comunismo non può espandersi attraverso la guerra fredda. Se il comunismo si può espandere promuovendo la guerra fredda, allora io temo che questo significherà che noi siamo in un’epoca di lotte intestine senza fine, che non possono essere concluse con l’ausilio della diplomazia; significherà che il conflitto è di natura tale da non poter essere affrontato dai governi costituzionali con nessuno dei metodi che fino ad oggi hanno regolato gli affari internazionali”.
Sicilia, oltre 200 sindacalisti e attivisti delle Leghe sono denunciati per l’organizzazione delle lotte dei contadini.
Agitazioni in tutte le categorie impiegatizie per la rivalutazione degli stipendi e le esenzioni fiscali.
7 aprile: Roma, una nota del ministero degli Esteri informa che si è costituito negli Stati Uniti un Comitato italo – americano, su iniziativa dell’Afl, per lo sviluppo economico dell’Italia meridionale e della Sicilia.
Roma, Myron Taylor si fa fotografare mentre stringe la mano a De Gasperi e mostra, con l’altra mano, un assegno di 75 mila dollari che un’organizzazione americana ha fatto pervenire per i ragazzi bisognosi.
Palermo, il console americano, McNiece, in un rapporto al Dipartimento di stato riferisce che “i capi separatisti sono decisi ad impedire che la Sicilia cada in mano comunista (…) Se il Pci vincesse le elezioni italiane essi eleggerebbero un governo indipendente” e propone “preparativi adeguati per riconoscere una Sicilia indipendente che fornisca basi aeree e navali agli alleati per mantenere un limitato controllo del Mediterraneo”.
8 aprile: il Boston Herald scrive che per la campagna elettorale in Italia sono stati spesi dal governo statunitense 20 milioni di dollari.
9 aprile: Reggio Emilia, l’ex comandante partigiano Didimo Ferrari (“Eros”) annota nel suo diario: “La campagna elettorale si è infuocata parecchio (…) Il Vaticano impone ai parroci di non dare l’assoluzione a coloro che pensano di votare per il Fronte, e gli americani minacciano di non dare più aiuti se vincesse il Fronte (…) I fascisti si riorganizzano e tutto lascia prevedere che non si vuole arrivare pacificamente alle elezioni. Anche i Dc formano delle squadre di ex fascisti e con i loro iscritti allo scopo di creare forze di ausilio per un eventuale colpo di stato. Proprio perché esiste questo pericolo in questi ultimi giorni è stato istituito un comitato politico – militare che ha il compito di prevenire la reazione degli avversari e dirigere un’eventuale azione insurrezionale. Questo comitato del quale faccio parte, lavora ora intensamente e in tutte le direzioni perché possa essere all’altezza del suo delicato compito”.
Il settimanale Us News and world Report, in una sua corrispondenza spiega cosa sia il “piano X” per l’Italia: “Nell’Europa occidentale i sostenitori di Operazione X vogliono usare le stesse armi che la Russia è solita usare. Questo vorrà dire mettere i soldi nelle mani degli anticomunisti senza dover passare per i soliti metodi di rendiconto del governo. In Italia per esempio (…) i comunisti e i loro alleati hanno appena ricevuto un regalo dalla Russia di migliaia di tonnellate di carta per i giornali. Gli anticomunisti invece hanno difficoltà a trovare i soldi per comprare la carta. Con Operazione X otterrebbero direttamente dagli agenti americani i soldi per finanziare la propria propaganda”.
Deir Yassin (Palestina), 130 uomini delle formazioni ebraiche dell’Izl, dell’Lhi e dell’Hahanah attaccano il villaggio difeso strenuamente dagli arabi che infliggono al nemico la perdita di 5 uomini ed il ferimento di altri 30, ma che alla fine devono cedere agli aggressori. La rappresaglia ebraica è spietata: 254 abitanti del villaggio conquistato sono massacrati, dopo essere stati seviziati, compresi donne e bambini.
Il comandante dello Shai, Levy, in un rapporto sul massacro scrive: “La conquista del villaggio è stata compiuta con estrema spietatezza. Intere famiglie – donne, vecchi, bambini – annientate, e pile di cadaveri (un po’ dappertutto). Alcuni prigionieri, compresi donne e bambini, trasferiti in luoghi di detenzione e lì brutalmente eliminati dai loro catturatori”. In un rapporto del giorno successivo, Levy scrive: “Esponenti dell’Lhi hanno riferito atti di barbarie dell’Izl verso i prigionieri e i morti, citando il caso di ragazze arabe violentate da uomini dell’Izl, e poi uccise (ma non abbiamo potuto controllare la veridicità di queste testimonianze)”.
10 aprile: New York, la proposta di ammissione dell’Italia all’Onu è respinta ancora per il voto contrario dell’Urss.
Dopo che nel mese di marzo un sondaggio della Doxa aveva attribuito al Fronte popolare un 20% di preferenze elettorali e alla Dc il 36%, sollevando le vivaci critiche della stampa di sinistra, un documento riservato dell’Ambasciata americana rivela che il direttore della Doxa, Pier Paolo Luzzato Fegiz “ha ammesso in via confidenziale che l’orientamento politico degli intervistati non era proporzionale alla forza presunta dei vari partiti politici e perciò che la tendenza degli intervistati ha definitivamente influenzato i risultati ottenuti dagli intervistatori”.
Milano, polizia e carabinieri caricano i militanti di sinistra che contestano il comizio, in piazza Belgioioso, di Achille Cruciani.
Reggio Emilia, l’ex comandante partigiano Didimo Ferrari annota nel suo diario: ”In Federazione (del Pci, ndr) non ho fatto gran che nel disbrigo delle pratiche normali, ma ho lavorato attorno al progetto del Com. d’ insurrezione che, eventualmente, potrebbe funzionare. Sono state prese varie misure e precauzioni oltre all’invio in montagna di Buglian e Pasquino (rispettivamente nella zona Val Secchia e del Ramisetano) con compiti esplorativi (…)”.
11 aprile: Lizzanello (Lecce), durante un comizio del segretario della Confederterra Giuseppe Galasso per il Fronte popolare, ignoti lanciano una bomba sui partecipanti. Muoiono Cesare Travè e il 15enne Cesare Longo. Altri 19 rimangono feriti.
Reggio Emilia, Didimo Ferrari annota nel suo diario: “Questa sera ho dormito fuori, come è stato stabilito dal P., per prevenire qualche sorpresa dalla polizia. Si pensa sempre che i Dc facciano qualche sorpresa dato che si organizzano e armano perfino i fascisti. Intanto noi facciamo ogni possibile per non essere impreparati se eventualmente attaccassero (…)”.
Il giornalista americano Cyrus L. Sulzberger, in una sua corrispondenza dall’Italia, scrive che “la scelta, chiaramente, è se votare per Washington o per Mosca. Ed è chiaro che sia i sovietici che gli americani, questi ultimi insieme al Vaticano, stanno spendendo milioni di lire”.
12 aprile: Roma, un telex dell’Ambasciata americana al Dipartimento di Stato comunica che l’arcivescovo di Dublino Mc Quaid “ha raccolto 19.930 sterline per aiutare i cattolici italiani nella loro lotta contro il comunismo ateo”.
Roma, l’esecutivo della Cgil proclama uno sciopero generale nazionale di un’ora contro gli omicidi politici in Sicilia.
Reggio Emilia, Didimo Ferrari annota nel suo diario: “Miro è passato di qui, diretto a Bologna per trattare con Cucchi e Nerozzi sul come preparare le prime difese in Emilia se dovesse scoppiare una guerra. L’ho avvertito che a Vetto vi è Pasq., il quale sa che potrebbe prendere contatto con lui per coordinare la prima azione difensiva sulla cresta reggiana e parmense. Anche a est della 63 vi è un altro compagno, nella zona di Villaminozzo, per collegarsi con i modenesi qualora vi fosse bisogno (…)”.
13 aprile: Roma, Palmiro Togliatti presenta una formale protesta al ministero degli Esteri per l’attività svolta da James Dunn a favore dei partiti anticomunisti, definendola “l’interferenza di un ambasciatore straniero nella nostra campagna elettorale”.
New York, Luigi Antonini si dichiara certo che i lavoratori italiani respingeranno “ogni tentativo totalitario che sarebbe causa di miseria, morte e rovina” e, durante una conferenza stampa, esibisce la matrice di un assegno da 50 mila dollari inviato a Giuseppe Saragat “perché combatta non solo i comunisti ma anche i neofascisti”.
I carabinieri arrestano il boss di Corleone Michele Navarra. E’ accusato di essere il mandante dell’assassinio di Placido Rizzotto.
Andria (Bari), nel corso di uno sciopero agricolo represso dalle forze di polizia, è ucciso a colpi di moschetto il bracciante Riccardo Suriano, rimasto isolato dai suoi compagni perché stordito dai gas lacrimogeni.
14 aprile: Roma, incidenti fra militanti missini e giovani ebrei, accorsi ad impedire una sfilata dei neofascisti nel ghetto. I missini sono respinti da una folla inferocita che li insegue ferendone molti. L’agenzia Ansa così comunica la notizia degli scontri: “Vivaci incidenti si sono verificati in alcune zone fra estremisti ed elementi appartenenti al Msi”.
Enrico Mattei e Raffaele Cadorna escono ufficialmente dall’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) e fondano la Federazione italiana volontari della libertà (Fivl), che riunisce partigiani di estrazione anticomunista.
15 aprile: Salvatore Giuliano fa stampare un suo manifesto in cui invita a votare DC. Ma è tutto la struttura mafiosa che si attiva alla vigilia delle elezioni. Tenta così di scoraggiare l’iniziativa politica dei partiti e dei singoli uomini politici che si battono per un programma di riforme economiche e sociali. Dopo l’uccisione di Placido Rizzotto, vengono uccisi anche l’avvocato Vincenzo Campo, democristiano, dirigente dell’Azione cattolica di Ghibellina e candidato nella lista DC. A Petralia Soprana è ucciso il socialista Epifanio Li Puma.
Usa, l‘American symphatizers for a free Italy proclama la “giornata dell’Italia libera”.
16 aprile: Parigi, i sedici Paesi occidentali aderenti al piano Marshall costituiscono l’Organizzazione europea per la cooperazione economica (Oece), con il compito di coordinare il programma di ricostruzione dell’economia europea.
Friuli, un migliaio di uomini del III Cvl si schierano, clandestinamente, sul fronte orientale.
Roma, si chiude con un comizio di Giorgio Almirante e Arturo Michelini la campagna elettorale del Msi. I neofscisti sfilano poi in corteo per le vie del centro.
17 aprile: giungono nel porto di Pozzuoli le armi in esecuzione del Piano X. Francesco Cossiga dichiarerà in seguito, di aver passato la notte precedente le elezioni nella sede del comitato provinciale della DC di Sassari armato fino ai denti con bombe a mano, mitra e caricatori in quantità. Le armi affermerà di averle ricevute da Antonio Segni, il quale a sua volta le aveva ricevute direttamente dai carabinieri.
Milano, Vincenzo Sangalli, segretario provinciale della Democrazia cristiana, in una lettera afferma che il partito riconosce come unica formazione militare quella diretta da Pietro Cattaneo, cioè il Maci (Movimento di avanguardia cattolica).
Washington, trasmesso tramite la Voice of America un messaggio del procuratore generale Tom Clark agli italiani: “Domenica, un giorno caro a tutti i cristiani, voi fratelli, sorelle, padri, madri, figli e figlie che non siete cittadini americani, insieme ai vostri amici americani, sarete seguiti con trepidazione mentre sarete chiamati a fare la vostra scelta tra democrazia e comunismo, tra Dio e senza Dio, tra ordine e caos”.
18 aprile: elezioni politiche, vittoria della DC (47,3%), il Fronte popolare si ferma al 31,1%. Forte avanzata Democristiana in Sicilia, nella zona controllata da Giuliano, dove la Dc triplica i voti. Da segnalare che i vertici del Msi ordinano ai propri iscritti di dividere i voti acquisibili dalla formazione neofascista con la Democrazia Cristiana, considerato il baluardo dell’anticomunismo, secondo pregressi accordi con i vertici della stessa Dc. La vittoria delle destre permette di accelerare il processo di liquidazione della Resistenza e reintegrare nell’Amministrazione tutti gli ex funzionari fascisti, in particolare gli ex agenti dell’Ovra. Tra il 1948 e il 1953 saranno processati 93 mila lavoratori, 61.243 condannati a 20.426 anni di carcere. 75 sono i lavoratori uccisi e 5104 i feriti.
I risultati:
Nota per la navigazione: dai link sottostanti si accede alle pagine dei risultati delle diverse Circoscrizioni, delle singole provincie da qui ai singoli comuni
Camera https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=C&dtel=18/04/1948&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S
Senato https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=S&dtel=18/04/1948&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S
18 aprile: Roma, Giorgio Almirante, su invito di Alcide De Gasperi e in accordo con il democristiano Giorgio Tupini, invia tre uomini in grado di manovrare una mitragliatrice Breda 37, installata nella sede della Dc in piazza del Gesù. Fra i tre vi è anche l’ex marò della San Marco, Giuseppe Pugliese, che diventerà, anni dopo, uno dei responsabili della struttura coperta di Ordine Nuovo.
Milano, secondo le dichiarazioni rese a Il Corriere della Sera il 17 gennaio 1992 (contenute nell’articolo “Sui tetti di Milano aspettando i rossi” ndr) da Renato Pajetta, fra i fondatori nel 1948 dell’Unione goliardica italiana, gruppi di giovani cattolici si erano concentrati, armati, in sei punti strategici della città per fronteggiare un eventuale colpo di mano dei comunisti. A questo proposito vale la pena ricordare quanto dichiarato da Piero Cattaneo al giudice istruttore di Brescia, Giovanni Arcai: “In occasione delle elezioni del 1948 vennero formati dei gruppi di partigiani cattolici col preciso compito di opporsi ad una eventuale presa del potere da parte dei comunisti. La formazione di questi gruppi armati era non solo conosciuta ma autorizzata e favorita dalle autorità costituite di allora. Io personalmente sono stato nominato comandante generale per la provincia di Milano. Sia chiaro che le armi che avevamo in dotazione erano quelle residuate dalla guerra partigiana, così pure le munizioni”. Il Cattaneo era collegato al comando dei Carabinieri, da un lato, e al questore Vincenzo Agnesina, dall’altro, nominato da Mario Scelba, quest’ultimo, a dirigere l’apparato clandestino, costituendo l’alter ego segreto del prefetto dello Stato in Lombardia. Sempre a proposito della mobilitazione clandestina per le elezioni, l’ex ufficiale della Marina militare, Pietro Bianchi testimonierà, anch’esso dinanzi al giudice istruttore di Brescia Giovanni Arcai: “Ebbi occasione di riprendere i rapporti con l’avvocato Adamo Degli Occhi a guerra finita, attorno al 1948, quando entrambi facemmo parte del gruppo partigiani cristiani (Associazione partigiani cristiani, Apc ndr)costituitosi allora in Lombardia e in tutta Italia, in vista delle elezioni politiche del 18 aprile 1948 sotto l’egida dello stesso Papa, dei capi della Democrazia cristiana di allora, compreso De Gasperi, Scelba, Salizzoni e in pratica tutti. Si trattava di gruppi armati in parte, e in parte avrebbero dovuto ricevere le armi al verificarsi di determinate circostanze. Capi per la Lombardia erano il ragioniere Piero Cattaneo e monsignor Bicchierai. E’ noto che non successe nulla di quanto temuto, per cui dopo le elezioni i gruppi partigiani cristiani vennero sciolti con l’ordine di consegnare le armi alle autorità”.
Più in generale sui piani predisposti dal governo in collaborazione con gli Stati Uniti, uno spiraglio parziale di luce lo getterà l’ex ministro degli Interni, Mario Scelba, ai primi degli anni Settanta, in una conversazione con il giornalista Antonio Gambino: ”D’altra parte, già nei primi mesi del 1948 – afferma Scelba – era stata messa a punto un’infrastruttura capace di far fronte a un tentativo insurrezionale comunista. L’intero paese era stato diviso in una serie di grosse circoscrizioni, ognuna delle quali comprendeva varie province, e alla loro testa era stato designato in maniera riservata, per un eventuale momento di emergenza, una specie di prefetto regionale, che non sempre era il prefetto più anziano o quello della città più importante, perché in alcuni casi era invece il questore o un altro uomo di sicura energia e di mia assoluta fiducia. L’entrata in vigore di queste prefetture allargate sarebbe stata automatica, nel momento in cui le comunicazioni con Roma fossero state, a causa di una sollevazione, interrotte: allora i super-prefetti da me designati avrebbero assunto gli interi poteri dello Stato sapendo esattamente, in base a un piano preordinato, che cosa fare. D’altra parte ci eravamo preoccupati anche di impedire che si potesse arrivare a un’interruzione delle comunicazioni .Pensando che la prima mossa dei promotori di un eventuale colpo di Stato sarebbe stata di impadronirsi delle centrali telefoniche e delle stazioni radio, o quanto meno di renderle inutilizzabili, avevamo organizzato un sistema di comunicazioni alternative, servendoci come punti di appoggio, di un certo numero di navi italiane e alleate presenti nel Mediterraneo”.
Cagliari, secondo dichiarazioni di Francesco Cossiga sono acquistate, con i soldi forniti dalla Dc “armi sul libero mercato. Confermo che fummo riforniti dai carabinieri di bombe a mano perché se, perse le elezioni, il Partito comunista avesse tentato il colpo di stato, carabinieri e polizia dovevano difendere gli obiettivi strategici, e noi le sedi dei partiti e gli uomini politici”(cfr. F.Santini, “Cossiga: io restituii le armi, il Pci no”, “La Stampa” 14 gennaio 1992). Sempre Cossiga, il 6 novembre 1997, nel corso della sua audizione dinanzi alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo e le stragi, affermerà: ”In Sardegna noi eravamo armati (…) con armi corte fornite dalle forze dell’ordine e in parte acquistate sul libero mercato. Le bombe a mano ci furono fornite dall’Arma dei carabinieri. L’addestramento del gruppo, del commando di cui facevo parte venne seguito da un sottufficiale della San Marco del Sud (…)”.
Sedegliano (Udine), elementi dell’Organizzazione O, fra i quali Franco Turco, reduce della Rsi e iscritto al Msi, piazzano le mitragliatrici nelle case poste di fronte ai seggi elettorali. Anche i carabinieri collaborano all’operazione.
Cremona, secondo quanto dichiarerà l’ex sottotenente dell’aeronautica della Repubblica sociale italiana, Tommaso Donato, i carabinieri avevano fornito ai reduci della Rsi divise dell’Arma e uno «speciale tesserino contrassegnato da una lettera dell’alfabeto e da un numero in codice»
Mantova, Ottorino Mammoli, dirigente della sezione locale della Dc, in una dichiarazione riportata dall’Unità del 15 gennaio 1992, afferma che «In occasione delle elezioni del l948, furono consegnate alla prefettura di Mantova, su mia richiesta, dal presidio militare di Verona, 400 mitra per la Dc mantovana»
Aquileia, i carabinieri organizzano squadre di civili ognuna al comando di un sottufficiale dell’Arma, armati e dislocati in punti strategici per ogni possibile intervento repressivo contro i comunisti.
Barrafranca (Enna), mafiosi locali aggrediscono, ferendolo in modo grave, il segretario provinciale della Federterra, Pino Vicari. I carabinieri, presenti, non intervengono.
19 aprile: Reggio Emilia, l’ex comandante partigiano Didimo Ferrari annota nel suo diario: “Verso le dieci sono partito per Toano allo scopo di vedere sul posto cosa intendono fare i Dc, dato che da varie informazioni sembra che vogliano fare qualche provocazione. Ho poi visitato anche Villaminozzo, Castelnovo Monti, Felina, Casina ecc., e ho potuto constatare che a Veggia hanno una radio custodita da (…) come pure a Vogno, a Villa e in altre località accompagnate con armi. A Quara vi è anche un ufficiale americano che osserva. Comunque si pensa sempre che aspettino l’esito delle elezioni. E’ naturale che se dovessero avere la maggioranza difficilmente adopereranno pezzi forti per colpirci”.
20 aprile: Washington, il presidente Truman, in risposta ad un appello di De Gasperi, incarica l’Ambasciata a Roma di ribadire che “il nostro appoggio non contemplerebbe, ripeto non, l’assistenza delle forze armate degli Stati Uniti”.
Reggio Emilia, Didimo Ferrari annota nel suo diario: “Rimane la febbre elettorale perché non si sanno ancora i risultati (…) Questa sera, come qualche altra passata, dormo fuori casa perché si pensa che a me e a qualche altro compagno la questura e i clericofascisti vogliano farci qualche sorpresa. Fino al 9 maggio, giorno della convocazione delle Camere, si teme qualche colpo; per questo dobbiamo rimanere in guardia. Dalle solite informazioni si sa che i fascisti si organizzano fortemente e sono capeggiati dai preti e dai Dc. Naturalmente non si poteva pensare a questo due anni fa (…)”.
21 aprile: all’indomani delle elezioni l’American Federation of Labour (Afl), il potente sindacato statunitense, invia un telegramma di felicitazioni a Giulio Pastore, Giovanni Canini e Enrico Parri (rappresentanti della minoranza della CGIL): “L’AFL – si legge – è in attesa di informazioni sugli effetti della disfatta comunista nelle elezioni, e sugli sviluppi della crescente opposizione , all’interno della CGIL, contro la dominazione e il controllo comunista”. “L’AFL – continua in sintonia con la richiesta si un 18 aprile sindacale, espressa da Taviani – confida che il sindacalismo libero italiano si muoverà presto per eliminare il controllo comunista dai sindacati e per salvaguardare, di conseguenza, anche la vittoria della socialdemocrazia sul piano politico”.
22 aprile: Cina, il governo rivoluzionario si insedia a Yenan, appena riconquistata.
Washington, il Dipartimento di Stato fa circolare un documento riservato sulle “Attività Usa durante la campagna elettorale in Italia” solo tra deputati e senatori “di comprovata fiducia”, perché sostengano il governo quando si dovrà giustificare l’enorme spesa sostenuta.
Roma, Togliatti commenta il risultato elettorale affermando che “quella del 18 aprile non è stata una libera consultazione. Vi è stato, in modo brutale, l’intervento straniero per coartare la volontà degli elettori. La massa intermedia, oscillante e politicamente non attiva, ha subito in grande misura le conseguenze delle violenze, intimidazioni e pressioni”.
Santarcangelo (Fo), la polizia interviene contro un gruppo di disoccupati che, guidati dal segretario della Camera del Lavoro, avevano occupato la cava dello stabilimento di laterizi, per protestare contro la decisione della direzione di chiudere lo stabilimento.
23 – 25 aprile: Livorno, 3° congresso nazionale della Federazione anarchica italiana.
24 aprile: Londra, l’Economist commenta il risultato delle elezioni politiche italiane, scrivendo che “l’America per la prima volta si è tolta i guanti” e che si è impegnata non solo in Italia ma anche sul fronte interno dove il Dipartimento di Stato ha impartito direttive ai mezzi di comunicazione di massa perché il Pci venisse presentato non come un “legittimo partito italiano ma soprattutto come un gruppo legato agli interessi e alla politica di una potenza straniera”.
Il colonnello Thomas Lane liquida come “impossibile” l’idea di Amintore Fanfani, ministro del Lavoro, di restare nella Cgil per assumere il controllo dell’intero sindacato, invece di procedere alla scissione della componente democristiana e socialdemocratica. Contemporaneamente il Giornale d’Italia chiede una “chiarificazione sindacale”, affermando che è “necessario ed urgente uscire dall’equivoco”.
25 aprile: Milano, nonostante il divieto del ministro dell’interno di svolgere manifestazioni pubbliche, i partiti di sinistra e gli ex partigiani sfilano in corteo per celebrare l’anniversario della Liberazione. Si verificano duri scontri nel corso dei quali resta ucciso il carabiniere Angelo Mariani.
Roma, L’Avant pubblica la lettera inviata da Fernando Santi, segretario socialista della Cgil, al suo amico James Clarke Adams. Scrive Santi: ”Siamo stati soli: tutto il mondo era coalizzato contro di noi. L’America con le sue lettere, i suoi regali, le sue minacce di farci morire di fame; l’America di Wall Street, di Jim Carrey, di monsignor Spellmann; i miti rosei olandesi intenti a coltivare tulipani con grazia e a spremere petrolio con ferocia dalle vene degli indonesiani trucidati, con le loro invocazioni affinché gli italiani votassero per De Gasperi e pregassero i1 papa per salvare De Gasperi (… ) Tutti contro di noi (…) De Gasperi ha vinto facendo leva sul sentimento più spregevole dell’uomo: la paura. La paura dell’aldilà, di quello che verrà dopo, la paura della fame (…)”.
27 aprile: Washington, da un rapporto dei servizi segreti americani si apprende che il marchese Sandro Pallavicini, che sarà in seguito nominato direttore della Settimana Incom, è stato reclutato dall’Ambasciata americana a Roma come “esperto” della propaganda americana in Italia e di quella italiana negli Stati Uniti.
30 aprile: Palermo, il cardinale Ernesto Ruffini scrive al ministro degli Interni Scelba: “Vorrei farle presente che il pericolo della nostra cara Patria non è completamente scongiurato. L’esito delle elezioni ha dimostrato che ci sono certo ancora delle estese zone infette di comunismo.Gli invasati di quel sistema incivile e diabolico tramano forse nell’ombra qualche tradimento. E’ desiderio comune che si trovi presto modo di mettere i nemici di Dio e della Patria fuori legge sopprimendone le organizzazioni, altrimenti la vittoria raggiunta non offrirebbe alcuna garanzia”.
Maggio: Modena, sciopero generale contro i soprusi della polizia.
Bologna, primo congresso provinciale delle Acli. Si colgono i primi segnali di allontanamento dalla Cgil dei dirigenti della corrente cristiana, qualcuno dei quali, si è già dimesso dalle cariche interne alla Camera del lavoro.
San Giovanni in Persiceto (BO), in lotta i lavoratori della Zoni contro il tentativo padronale di smantellare l’azienda.
1 maggio: Roma, l’ambasciatore degli Stati Uniti James Dunn invia un “memorandum” al Dipartimento di Stato in cui sottolinea l’importante azione svolta dai Comitati Civici nel campo della guerra psicologica e dell’“intelligence” auspicando che l’iniziativa venga estesa alla Francia, all’Austria, al Belgio e all’Olanda. James Angleton, capo del controspionaggio della Cia (Central Intelligence Agency), chiederà sostegno finanziario per l’attività di guerra psicologica (“psycological warfare”) promossa dai Comitati Civici diretti da Luigi Gedda.
Si inasprisce il clima interno alla Cgil. In alcune grandi città gli esponenti democristiani si rifiutano di partecipare alle manifestazioni, organizzando dei controcomizi. Giulio Pastore parla a Roma ed Enrico Cappugi a Milano. Lo stesso De Gasperi pronuncia un discorso nel quale sostiene che il meccanismo di democrazia interna al sindacato non garantiva a sufficienza la libertà e la segretezza del voto. Al Presidente del consiglio risponde, con un articolo pubblicato dall’Unità il 4 maggio, lo stesso Di Vittorio il quale osserva che le norme interne alla Cgil avevano avuto l’unanime approvazione anche della corrente democristiana e che la libertà di voto era pienamente garantita. In ogni caso, concludeva Di Vittorio, se si volevano nuove elezioni generali all’interno della Cgil, lui stesso si dichiarava “favorevolissimo”.
Palermo, uomini della banda Giuliano uccidono il carabiniere Giuseppe Esposito.
2 maggio: Cosenza, 8 mila contadini occupano terre incolte.
Termina la mobilitazione clandestina degli uomini del 3° Cvl sul fronte orientale.
Bazzano (Bologna), dopo la decisione della direzione della Ducati di chiudere lo stabilimento e licenziare 480 lavoratori, i carabinieri precettano il locale segretario della Camera del Lavoro, minacciando di far uso delle armi se i licenziati si fossero presentati al lavoro. Il giorno successivo, nonostante le minacce dei carabinieri, i licenziati si ripresentano in fabbrica, dove si svolge un’assemblea che decide la prosecuzione della lotta. La Questura fa presidiare lo stabilimento da autoblindo per impedire la continuazione del presidio operaio.
4 maggio: Belgrado, giunge una seconda, durissima lettera di Stalin nei confronti del maresciallo Tito e degli esponenti del Partito comunista jugoslavo.
Washington, dopo il suggerimento di Vanni Montana, che ha proposto di nominare Ivan Matteo Lombardo “ministro della Ricostruzione” per tenerlo tranquillo ed impedirgli di contrastare Giuseppe Saragat, John Hickerson della Divisione Affari Europei convoca al Dipartimento di Stato lo stesso Lombardo e gli impone di “dimenticare le divergenze” e di lavorare in collaborazione con Saragat “per il bene dell’Italia”.
Giuseppe Di Vittorio, dopo che i democristiani hanno contestato le bandiere rosse esposte nelle manifestazioni sindacali, scrive sull’Unità: “Ma è più di 60 anni che i lavoratori partecipano alla manifestazione del 1° maggio con le bandiere rosse, ed è stato soltanto nel ventennio fascista che essi non hanno potuto farlo!”.
4 – 6 maggio: Roma, si riunisce il comitato centrale del Pci. Un comunicato, emesso al termine dei lavori, afferma che ”i risultati elettorali del 18 aprile sono stati determinati in gran parte dall’ intervento dell’imperialismo straniero, dal terrorismo religioso, dalle illecite pressioni dell’apparato statale e da una vasta serie di brogli astutamente organizzati. La vittoria democratico-cristiana è conseguenza della violazione delle libertà elettorali del popolo italiano che in questo modo è stata compiuta”
5 maggio: Palermo, i dirigenti dei Cantieri Navali, dove è in corso una lotta contro i licenziamenti, abbandonano lo stabilimento. La commissione interna invita gli operai a continuare il lavoro sotto la propria vigilanza e responsabilità.
6 maggio: Roma, De Gasperi scrive all’ambasciatore americano in Italia: “Sono felice dell’opportunità di esprimere il mio apprezzamento per il Suo inestimabile contributo a finalità comuni e nell’augurio di ogni successo personale Le invio i miei più sinceri saluti. Vostro Alcide De Gasperi”.
7 maggio: ricostituita la Federconsorzi sotto la presidenza del senatore comunista Francesco Spezzano.
7 – 9 maggio: il consiglio nazionale delle Acli afferma “la necessità di un sindacalismo veramente libero e democratico, nel quale i lavoratori possano ritrovarsi per collaborare al comune sforzo di ricostruzione del Paese”. Secondo Domenico Rosati, futuro presidente delle Acli, fu in questa occasione che si decise la scissione della Cgil, attuata poi all’indomani dell’attentato a Palmiro Togliatti. Ulteriore prova a sostegno di questa tesi è rappresentata dal fatto che “a quella riunione siano presenti personaggi che con le Acli in senso organizzativo hanno poco da spartire: e cioè il signor Carey, segretario del Cio”.
8 maggio: il primo Parlamento della Repubblica inaugura i suoi lavori. Giovanni Gronchi è eletto presidente della Camera e Ivanoe Bonomi del Senato.
10 aprile: Torino, la Cgil organizza uno sciopero contro le violenze della polizia nelle manifestazioni operaie
11 maggio: il liberale Luigi Einaudi è eletto, alla quarta votazione, presidente della Repubblica con 518 voti su 872 presenti. Vittorio Emanuele Orlando ottiene 320 voti.Luigi Einaudi, la biografia:http://presidenti.quirinale.it/Einaudi/ein-biografia.htmIl discorso di insediamento: http://presidenti.quirinale.it/Einaudi/documenti/ein_a_insediamento.htm#p2
11 – 13 maggio: Bologna, secondo congresso provinciale della Camera del Lavoro.
12 maggio: si dimette il governo De Gasperi.
Modena, arrestato l’ex partigiano comunista Luigi Carpelli. Sarà scarcerato dopo 10 mesi di detenzione
14 maggio: l’esercito britannico si ritira dalla Palestina. Il governo provvisorio ebraico, guidato da David Ben Gurion, proclama la nascita dello stato d’Israele. I paesi della Lega araba non riconoscono il nuovo Stato e intervengono militarmente occupando parte di Gerusalemme.
15 maggio: Corleone (Pa), Luciano Leggio, detto Liggio, si dà alla latitanza: è accusato di essere l’esecutore materiale dell’omicidio Rizzotto. Inizia così la carriera criminale di Leggio. Fedelissimo del capomafia e dirigente democristiano Michele Navarra, Leggio aveva costretto un proprietario terriero a vendergli le sue terre a un apprezzo irrisorio. Rizzotto denuncia pubblicamente che l’affare è stato concluso con la violenza e chiede che il feudo venga espropriato e la terra distribuita ai contadini poveri. Poco dopo sparisce e il suo corpo viene trovato in una caverna del monte Busambra.
17 maggio: Roma, un documento dell’Ambasciata americana rivela che monsignor Montini è intervenuto per controllare le attività dei Comitati Civici, nel timore che possano divenire eccessivamente potenti rispetto all’Azione Cattolica.
Firmato il contratto per i lavoratori del gas.
20 maggio: Trecenta (Ro), durante lo sciopero dei braccianti dell’azienda dei conti Spoletti, i carabinieri intervengono arrestando Bruno Barberini, per poi aprire il fuoco contro la massa di braccianti che immediatamente avevano dato il via ad una manifestazione di protesta nella piazza del paese, uccidendo il mezzadro comunista Evelino Tosarello e ferendo gravemente Vanilio Pagaini e Silvio Berterelli.
Mediglia (Milano), l’agrario Virgilio Rinaldi uccide il bracciante Pasqualino Lombardi.
21 maggio: Washington, l’Fbi invia al Dipartimento di Stato un rapporto “sul Movimento per l’Italia libera” che raccoglie i dati e le foto di tutti coloro che, negli Stati Uniti, sostengono il Fronte Popolare in Italia.
23 maggio: Roma, quinto governo De Gasperi(dal 23 maggio 1948 al 26 gennaio 1950). Sforza confermato agli Esteri, Scelba agli Interni, Pacciardi alla Difesa. Andreotti sottosegretario alla Presidenza del consiglio. E’ il primo governo quadripartito Dc, Psli, Pri, Pli.La composizione del governo: http://www.senato.it/leg/01/BGT/Schede/Governi/0036_M.htm
24 maggio: Modena, il Consiglio delle Leghe proclama uno sciopero generale “contro i soprusi e gli arbitri della polizia, per la difesa delle libertà sindacali e la salvaguardia dei lavoratori”.
29 maggio: Roma, la Confederazione generale delle piccole industrie invia al presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, una lettera per protestare contro la totale sospensione dei fondi: “Infatti benché i finanziamenti e l’esiguità delle somme erogate, l’eccessiva rigidità nella richiesta di garanzie abbiano portato notoriamente minimi benefici, pur tuttavia avevano creato un giro di denaro anche al di fuori del ristretto ambito delle aziende finanziate.Certamente per una strana coincidenza, l’esaurimento dei fondi ha coinciso con le elezioni, e questa concomitanza, non da tutti ritenuta fortuita, potrebbe creare uno stato di malcontento, non il più propizio per quella ripresa economica da tutti auspicata”.
Maggio – giugno: Bologna, scioperano i braccianti per il rinnovo del contratto provinciale. Tra le rivendicazioni c’è anche la richiesta di un nuovo capitolato colonico, quello di piccolo affitto e dei tecnici agrari, in modo che l’unità di tutte le categorie della terra sia diretta contro il padronato agrario. Lo scontro interessa le grandi aziende e i grandi proprietari. Non si sciopera contro i mezzadri, i coltivatori diretti, i compartecipanti, le cooperative agricole. L’organizzazione, durante la lotta, è basata su una direzione centralizzata (Comitati d’agitazione provinciali e comunali) e un legame continuo, molto rapido, tra dirigenti e braccianti in sciopero, i quali sono impegnati quotidianamente nella vigilanza e in picchetti, per un totale di oltre 17.000 persone, di cui la metà donne. La Federbraccianti riesce così a stipulare un buon accordo con la Confida: aumenti salariali, tredicesima, giornata lavorativa di 7 ore, esclusione del cottimo e l’estensione a tutte le forme di coltivazione dell’imponibile di manodopera. Durante la vertenza la polizia ferma 786 lavoratori, 47 dei quali sono arrestati. Di questi, 19 sono liberati, 5 processati e condannati a pene varianti dai 5 ai 10 mesi di reclusione. Gli altri 28 restano in carcere in attesa di processo.
1° giugno: i paesi alleati approvano la partecipazione della Germania al programma di ricostruzione europea.
Elio Vittorini scrive a Dionys Mascolo per smentire la sua uscita dal Pci: ”Può darsi che lo avrei lasciato se avesse vinto. Ma ora che ha perduto vi rimango, e non solo per il semplice fatto che ha perduto, ma per la speranza che tragga una lezione dalla sconfitta e si lasci cambiare”.
3 giugno: Washington, memorandum del Nsc (National security council) che ratifica il via libera alle azioni coperte della Cia e l’utilizzo dei fondi segreti e delle azioni non documentabili (citato in Paolo Cucchiarelli – Aldo Giannuli Lo stato parallelo, Gamberetti editore, pag. 32).
Sudafrica, torna al potere il Partito nazionalista che pone al centro del proprio programma la piena attuazione della segregazione razziale (apartheid) nei confronti della popolazione di colore.
4 giugno: Spino d’Adda (Cremona), durante una manifestazione di braccianti, i carabinieri aprono il fuoco uccidendo Luigi Venturini.
Bologna, sciopero generale provinciale a sostegno della vertenza dei braccianti.
5 giugno: Torino, assemblea della componente comunista della Cgil, con la partecipazione di Di Vittorio.
7 giugno: Cizzolo (Mantova), denunciati 55 braccianti per avere lavorato terreni demaniali dati in concessione alla marchesa Giulia Dell’Argine. Saranno assolti nel gennaio 1955.
8 – 9 giugno: l’esecutivo della Cgil discute della rivalutazione dei salari (relazione di Bitossi), lotta per l’occupazione ed il collocamento (relazione di Di Vittorio), regolamento sulle elezioni sindacali (relazione di Lama). Gli esponenti di Dc, Pri e Psli votano contro le mozioni della maggioranza sul comportamento anti operaio della polizia e sul piano Marshall.
11 giugno: Roma, la componente democristiana della CGIL marcia spedita verso la scissione. Giulio Pastore firma un “patto di alleanza per l’unità e l’indipendenza del sindacato” con i rappresentanti sindacali del Pri (Enrico Parri) e del Psli (Giovanni Casini). Il documento sollecita garanzie per la democrazia interna, regolarità e segretezza del voto, rispetto dei diritti delle minoranze e si invita il blocco di maggioranza a desistere dal suo atteggiamento “intollerante e monopolistico” che ha “costretto le minoranze ad assumere un atteggiamento di legittima difesa”. L’autentica interpretazione politica del documento la da il vicesegretario della DC Paolo Emilio Taviani, il quale – parlando a Varese – afferma che repubblicani, socialdemocratici e democristiani si avviano a “a preparare un 18 aprile sindacale”.
Contemporaneamente a Palermo il cardinale Ruffini invia una circolare a tutti i segretari democristiani delle Camere del Lavoro siciliane, invitandoli a una “importante riunione” in Arcivescovado, presente un rappresentante delle Acli, il quale avrebbe dato “le istruzioni opportune”. E a tal proposito precisa: “La S.V. voglia accoglierlo e agevolarne l’opera reclutando il maggior numero di operai cattolici che entrano nel raggio delle di lei influenze”.
Washington, il Senato degli Stati Uniti adotta una risoluzione, conosciuta come “risoluzione Vandenberg”, che autorizza il governo a stipulare un’alleanza militare con paesi stranieri anche oltre Atlantico e ad intervenire militarmente a difesa di ogni nazione “amante della pace” che dovesse essere vittima di un’aggressione.
Partinico (Palermo), membri della banda Giuliano uccidono il possidente Marcantonio Giacalone e il figlio Antonio: si erano rifiutati di sborsare una somma di denaro.
15 giugno: firmato il contratto dei 700.000 lavoratori metallurgici. L’annuncio è dato alla radio dal segretario generale della Fiom, Giovanni Riveda.
16 giugno: Roma, Giulio Pastore s’incontra con il colonnello Lane (dell’ambasciata Usa in Italia) per esaminare come possa essere affrettata la scissione all’interno della Cgil.
Roma, in un Memorandum che riassume l’attività svolta, l’ambasciatore americano James Dunn rivela che nelle ultime 6 settimane del periodo pre elettorale ha funzionato nell’Ambasciata a Roma un “comitato di azione politica” per valutare “i suggerimenti provenienti da fonti amiche esterne all’Ambasciata e ai fini di incoraggiare, appoggiare e intensificare gli sforzi dei partiti democratici”. Il memorandum prosegue rilevando che “il governo italiano, con la cooperazione dell’Ambasciata, ha usato 500 milioni di lire per l’acquisto di 6 milioni di manifesti sull’assistenza americana, così pure per l’acquisto di vari film documentari sul tema. Ha speso 8 milioni di lire per ulteriori bollettini e materiali. Ha usato un francobollo postale con scritto sopra Assistance from America. Ha stampato con l’approvazione del Vaticano 10 milioni di cartoline di preghiera a madre Cabrini (la santa americana) affinché l’aiuto americano possa continuare, e ne ha curato la diffusione”.
18 giugno: il National Security Service dispone, con la direttiva 10/2, che i servizi segreti possano compiere “operazioni coperte” da eseguire in quei paesi, fra i quali l’Italia, dove gli interessi degli Stati Uniti siano minacciati dalla presenza di forze ostili, comprese quelle comuniste, o comportino la “sovversione contro Stati ostili”.
Nasce ufficialmente la Repubblica federale tedesca.
19 giugno: Bucarest, inizia la seconda conferenza del Cominform (Ufficio di Informazione dei Partiti Comunisti). I lavori proseguiranno fino al 23 giugno e ratificheranno lo scisma dei comunisti jugoslavi. La Lega dei Comunisti jugoslavi rifiuta infatti di partecipare alla conferenza. E’ Palmiro Togliatti a presiedere la commissione che stende la risoluzione di condanna di Josip Broz Tito.
Roma, a Montecitorio, si riunisce nuovamente la componente di minoranza della Cgil ed approva un documento nel quale respinge “le accuse di aver creato uno strumento di difesa della politica governativa, nonché quella di pretese finalità scissionistiche”.
Il direttivo della Federterra sollecita la discussione parlamentare dei progetti di riforma dei patti agrari. La segreteria della Cgil dal canto suo, protesta per la decisione governativa di presentare uno schema di decreto per risolvere la vertenza mezzadrile.
20 giugno: Milano, convegno nazionale del Maci (Movimento avanguardia cattolica italiana).
23 giugno: Sicilia, gruppi mafiosi attaccano con bombe a mano una decina di sedi del Pci, con un bilancio di due morti, tre feriti e ingenti danni.
24 giugno: i sovietici interdicono gli accessi via terra a Berlino occidentale e costringono gli alleati a rifornire la città tramite un ponte aereo.
25 giugno: sciopero generale nazionale contro i licenziamenti e le smobilitazioni di fabbriche, a culmine di una serie di agitazioni indette dalla Cgil nei giorni e settimane precedenti a Porto Marghera, Padova, Pordenone, Pavia, Varese.
Roma, firmato il nuovo contratto dei metalmeccanici. Porta a 12 giorni (96 ore) le ferie annue e sancisce 16 festività infrasettimanali
27 giugno – 1° luglio: Genova, 27° congresso nazionale del Psi. Nominati segretario nazionale Alberto Jacometti, e vice segretario Carlo Matteotti. Riccardo Lombardi assume la direzione dell’Avanti, con vicedirettori Renato Carli Ballola e Cesare Lombroso.
Roma, inizia le pubblicazioni il periodico Asso di Bastoni, fondato da Piero Caporilli, ex direttore della Domenica del Corriere durante la Rsi.
27 – 28 giugno: Napoli, primo congresso nazionale del Msi che lancia lo slogan “non rinnegare e non restaurare”. Almirante è confermato segretario del partito.
28 giugno: il Governo italiano e quello statunitense firmano il patto relativo alla applicazione del piano ERP: fino al 1952 il Paese riceverà gli aiuti americani per la ricostruzione (675 milioni di dollari, 11% del totale stanziato dal programma, destinati all’acquisto di materie prime e di consumo, tecnologie e macchinari)
La Jugoslavia è accusata di deviazionismo ideologico e ostilità nei confronti dell’URSS ed espulsa dal Kominform.
29 giugno: Roma, papa Pio XII parlando a 60.000 aclisti riuniti in piazza San Pietro afferma, riferendosi al mondo sindacale, che “la moderna anticristiana bramosia di piacere e la spensierataggine tendono a penetrare anche nel mondo operaio” ed esorta le Acli ad alimentare invece “lo spirito della parsimonia cristiana”. Il fine di rinnovamento cristiano, aggiunge, è molto più importante “di qualsiasi transitoria forma dell’organizzazione sindacale”. Nel sindacato è giusto vedere “un saldo sostegno della società economica dei nostri tempi”, ma “se la forma presente del sindacato venisse a mettere in pericolo il vero scopo del movimento dei lavoratori, allora le Acli non verrebbero certamente meno a quel dovere di vigilanza e di azione che la gravità del caso richiedesse”.
Giugno: Modena, serrata alle Fonderie Riunite. E’ decisa dalla direzione in risposta alla “non collaborazione” messa in atto dalle maestranze in risposta al licenziamento di 26 operai. La non collaborazione significa che ogni lavoratore svolge solo ed esclusivamente le mansioni inerenti la propria qualifica, senza fare nient’altro che esuli dalle proprie capacità. Tra il marzo 1948 e il dicembre 1949 si ebbero serrate alla Barbieri, alle Fonderie Riunite, alla Giusti, alla Waldevit, alla Carrozzeria Padana, alla Candele Macerati e alla Alfieri Maserati (entrambe del gruppo Orsi), alla Primo Martinelli, alla Ferrari, alla Saime, alla Corni.
Torino, la polizia occupa la Lancia dopo che i lavoratori hanno risposto con lo sciopero alla serrata padronale.
Parma, in agitazione i lavoratori della Bormioli contro la richiesta di 260 licenziamenti e la Cassa Integrazione per altri 300 lavoratori.
Ferrara, manifestazioni di disoccupati.
Cattolica (Fo), la polizia sgombra lo stabilimento della Arrigoni occupato dalle maestranze contro la decisione della direzione di sospendere dal lavoro 290 dipendenti su 333. la stessa situazione si verifica in altre aziende conserviere della provincia: alla Sala sono sospese 219 persone e solo 5 restano in fabbrica; alla Safra 127 licenziati e 27 occupati.
Misano (Fo), gli edili scioperano contro l’impresa Barogi, accusata di assumere maestranze al di fuori dal collocamento.
Estate: Ravenna, durante le operazioni di trebbiatura del grano i mezzadri continuano le agitazioni, trattenendo la quota di prodotto rivendicata. Si scatena la reazione padronale e governativa: la Celere colpisce duramente i mezzadri in lotta con sempre maggiori arresti e denunce.