Il lavoro, le lotte, la politica giorno per giorno
SITO IN CONTINUO AGGIORNAMENTO
Gennaio: Bologna, le organizzazioni operaie bolognesi entrano in lotta contro la giunta municipale clerico-moderata che, di fatto, sta boicottando e discriminando nell’assegnazione degli appalti le cooperative iscritte alla Camera del Lavoro. E’ decretato il boicottaggio di tutti i lavori municipali di manutenzione. La vertenza durerà un anno.
Cesena, seimila braccianti, con una forte presenza femminile, manifestano contro lo scambio di mano d’opera e perché il governo finanzi i lavori di bonifica. Nel corso dell’anno scioperano anche, per un mese i lavoratori zuccherieri che ottengono alla fine notevoli miglioramenti salariali. Scioperano anche i fornaciai di Savignano, i braccianti di Santarcangelo, gli addetti ai frantoi delle olive e quelli dei mulini di cereali.
Roma, la CgdL elegge Rinaldo Rigola segretario generale (manterrà la carica fino al 1918) e raggiunge un accordo con la Lega nazionale delle società di mutuo soccorso sulla base dei comuni obiettivi riformistici: le organizzazioni si impegnano a coordinare attività e propaganda e a sostenersi reciprocamente anche con aiuti finanziari durante le agitazioni rivendicative.
15 gennaio: Milano, Achille Brioschi fonda la Brioschi Sviluppo Immobiliare S.p.A. Chiamata inizialmente Achille Brioschi & C. è diventata nel 1967 A. Brioschi Istituto Biochimico e nel 1975 Brioschi Finanziaria S.p.A., prima di assumere il nome attuale nel 2007. Inizialmente società di produzione e commercio di prodotti chimici, specializzata in saponi, detergenti e prodotti per l’igiene (suoi erano i marchi Effervescente Brioschi e Lisoformio), a partire dagli anni settanta si è ritirata dalla produzione, trasformandosi dapprima in una società finanziaria e quindi in un’immobiliare.
28 gennaio: Santa Croce Sull’Arno (Pi), il locale “Comitato permanente per la propaganda anticlericale” organizza un convegno a cui accorrono anticlericali dal Valdarno e dalla Valdelsa, culminato in un grande comizio in piazza Garibaldi dove si avvicendano oratori socialisti, anarchici e repubblicani
Febbraio: Faenza, raggiunto l’accordo, dopo tre anni dalla prima richiesta, tra infermieri e Commissione Amministratrice dell’Ospedale. Si chiudono positivamente anche le vertenze dei fornaciai, dei garzoni di macellai, dei calzolai, dei barbieri (che ottengono la chiusura delle botteghe all’Ave Maria), le impagliatrici di sedie, le impiegate delle “pubbliche o private amministrazioni”.
5 febbraio: Cesena, la Camera del Lavoro organizza un’imponente manifestazione di mezzadri che chiedono il rinnovo del patto colonico. Partecipa anche la segretaria della Federterra, Argentina Altobelli. Lo stesso vescovo, Giovanni Cazzani, fa leggere, in tutte le chiese, una lettera in cui invita i proprietari “a ragionare coi contadini e a trattare con loro nuovi patti per il lavoro” e i sacerdoti, “legati in parte alle sorti della proprietà terriera (…)”, ad essere “i primi a dare l’esempio dell’equo riconoscimento dei diritti e dei bisogni del popolo che lavora (…)”.
25 febbraio: Roma, presentata alla Camera una petizione per il voto alle donne, preparata dal Comitato nazionale pro suffragio, appena costituitosi a Roma per coordinare le attività delle varie società italiane per il voto femminile. Interviene a suo favore Roberto Mirabelli, il deputato dell’estrema sinistra che nel giugno 1904 aveva proposto l’estensione del suffragio alle donne. La petizione non sarà accolta.
10 – 11 marzo: Bologna, VII Congresso provinciale della Federterra. Sono rappresentate 136 Leghe. Nei mesi seguenti si svolgono nove scioperi di braccianti con 4.448 partecipanti e uno di obbligati con 600 partecipanti. Altre agitazioni coinvolgono altri settori agricoli. Maggiori diventano i riconoscimenti per gli uffici di collocamento delle Leghe, per un’equa ripartizione fra tutti gli organizzati e a questo risultato si aggiunge l’assunzione da parte delle Leghe della responsabilità di eseguire i lavori pattuiti sulla base delle tariffe e delle regole contrattuali.
16 – 17 marzo: Helsinki, il Partito Socialdemocratico finlandese vince le elezioni del Granducato di Finlandia. Sono le prime in Finlandia e il primo caso di suffragio universale in Europa. Al parlamento vennero eletti 181 uomini e 19 donne.
23 marzo: Bologna, III Congresso nazionale della Federazione giovanile. La corrente socialista si stacca per dare vita – 24 marzo – alla Federazione giovanile socialista italiana. La sede nazionale viene stabilita presso la Società Operaia Filopanti, in via Capo di Lucca, dove ha già sede la Federazione giovanile socialista bolognese, fondata nel 1902.
27 marzo: Milano, nasce la Banca Briantea. La società per azioni passò poi sotto il controllo di Banca Popolare di Milano nel 1960, per poi venire completamente assorbita nel progetto di fusione a tre fra Banca Agricola Milanese, Banca Briantea e BPM il 24 giugno 1997
Primavera: Parma, il congresso provinciale dei contadini discute la riforma dei patti colonici, prospettando anche, per i salariati, la necessità di ridurre gli orari di lavoro e di esigere il pagamento ad ore e non a giornata.
L’agitazione per migliorare le condizioni di lavoro – promossa dal riformista Giovanni Faraboli – viene diretta dal segretario della Camera del Lavoro Alceste De Ambris. Inizia uno sciopero dei braccianti che riesce compatto in 14 comuni del parmense. Il 15 maggio gli spesati comunicano i rispettivi proprietari che avrebbero abbandonato le stalle se le loro richieste non fossero state accolte. La situazione va via via aggravandosi. Un gruppo di crumiri è aggredito a Ponte Taro. Per timore dell’arrivo altri crumiri è proclamato lo sciopero generale: la polizia carica la folla che si era radunata davanti alla stazione e lo stesso De Ambris viene arrestato e poi rilasciato. Il 21 maggio il prefetto convoca le parti e si arriva – grazie al lavoro della Federterra e della sua segretaria Argentina Altobelli – alla firma di un accordo che prevede: un massimo di 11 ore lavorative giornaliere per i braccianti e di 13 per gli spesati, salario minimo, straordinari pagati con una maggiorazione del 10 per cento.
25 – 28 aprile: Milano, si svolge un congresso femminile, per iniziativa delle emancipazioniste cattoliche, ma aperto alla partecipazione delle associazioni femminili laiche e socialiste. Un accordo parziale sarà raggiunto sul “programma minimo” presentato dalla cattolica Adelaide Coari, che rivendica la parità salariale, un più deciso impegno dello Stato per l’istruzione femminile, il voto amministrativo esteso alle donne, la riforma dei codici, con la messa a punto di accertamenti per giungere al riconoscimento della paternità nei casi di figli naturali e la possibilità legale per le donne sposate di disporre dei propri beni.
1° maggio: Cesena, alla manifestazione della festa del lavoro aderiscono anche i democratico cristiani della Lega Democratica Nazionale. Sono raccolti fondi – anche nelle manifestazioni di Savignano, Longiano, Gambettola, Borello e Cesenatico – a sostegno dei lavoratori delle acciaierie di Terni e dei braccianti di Argenta.
11 – 12 maggio: Reggio Emilia, I° congresso nazionale delle latterie sociali. Costituita l’Unione nazionale delle latterie cooperative.
24 maggio: Lecco, inizia ad operare la SAL Servizi Automobilistici Lecchesi s.r.l.. L’azienda è attiva ancora oggi.
Maggio: Parma, la Camera del Lavoro apre una violenta campagna contro i negozianti dopo l’aumento dei generi di prima necessità. Intanto continuano le agitazioni delle bustaie e dei cementisti.
Giugno: Faenza, un moto di spontanea solidarietà con le scioperanti di Argenta, permette l’accoglienza di 27 bambini – figli delle lavoratrici in sciopero – in altrettante famiglie faentine.
Negli stessi giorni è approvato il nuovo patto colonico.
17 giugno: Roma, Giovanni Giolitti, in un discorso alla Camera sullo stato giuridico degli impiegati statali, sostiene l’incompatibilità fra il ruolo di funzionari pubblici e un impegno culturale e politico di opposizione al governo, per esempio per mezzo dell’attività giornalistica. Si tratta di un’idea che Giolitti aveva sostenuto fin dalla sua nomina a deputato nel 1883, richiamandosi alla necessità di salvaguardare gli interessi dello Stato contro le ingerenze dei partiti e gli interessi di parte.
23 giugno: Parma, in una riunione tenuta presso la Camera del Lavoro, i mezzadri decidono la piattaforma da presentare ai proprietari: divisione dei prodotti e delle spese al 50 per cento; il capitale bovino a carico dei proprietari e gli attrezzi a carico del mezzadro; appendice in denaro commisurata alla rendita del fondo. A Borgo San Donnino si arriverà in breve alla stipula del nuovo patto, mentre nel resto della provincia saranno firmati patti insoddisfacenti per la Federterra, ma che sanciranno comunque l’abolizione della terzeria, delle prestazioni personali e delle abituali corvées. L’applicazione dei patti è però rinviata all’anno successivo, determinando il permanere dello stato d’agitazione.
Fine giugno: San Giovanni in Persiceto (BO), stipulato un “Patto transitorio concordato fra la comunità dei proprietari ed affittuari e quella fra i coloni del comune di San Giovanni in Persiceto”. Accoglie alcune delle rivendicazioni mezzadrili e in particolare la partecipazione a metà delle spese per la manodopera avventizia per la trebbiatura, la decanapulazione e la gramolatura della canapa. Il patto servirà da base per l’elaborazione da parte delle Leghe coloniche della zona di San Giovanni di una nuova proposta di Patto colonico (convegno dell’11 dicembre cui partecipano le Leghe di San Giovanni, Crevalcore, Sant’Agata e Sala Bolognese).
Luglio: i sindacalisti rivoluzionari escono dal Partito socialista. La decisione, presa durante un congresso tenuto a Ferrara, è il risultato dell’isolamento che circonda la corrente sindacalista in seguito alla vittoria al congresso di Roma dell’ottobre 1906 della corrente riformista e di quella integralista, fondata da Oddino Morgari. A Ferrara i sindacalisti rivoluzionari decidono di costituire un gruppo politicamente autonomo e di aderire alla CGdL, costituita nel 1906, al fine di influenzarne le scelte e di porsi alla guida della lotta di classe
Statalizzazione dei servizi telefonici: il Ministero per le Poste e telegrafi assume la gestione diretta degli impianti telefonici delle società concessionarie
3 luglio: Roma, il Sant’Uffizio promulga il decreto Lamentabili sane exitu, che condanna il modernismo come indirizzo di pensiero in contrasto con i principi della Chiesa cattolica.
3 agosto: Roma, a causa delle manifestazioni anticlericali, che hanno assunto toni particolarmente ostili a La Spezia e a Roma, Pio X decide di sospendere a tempo indeterminato i pellegrinaggi nella capitale. La polemica anticlericale, condotta da esponenti socialisti e dell’estrema sinistra e dagli ambienti laici legati alla Massoneria, sarà molto accentuata anche negli anni successivi e verrà alimentata sia dal persistente anticlericalismo di matrice risorgimentale e positivistica, sia dall’atteggiamento della Chiesa, che appoggia le posizioni più conservatrici in occasione delle elezioni politiche del 1904 e del 1909.
28 agosto: Seattle (Usa), Jim Casey fonda la Jim Casey fonda l’American Messenger Company, oggi conosciuta come Ups (United Parcel Service),società americana di trasporto plichi e spedizioni internazionali. Attualmente l’azienda è, secondo la rivista Air Transport World, la terza più grande compagnia aerea del mondo (dopo la FedEx e Air France-KLM) in termini di tonnellate per chilometro trasportate. La flotta aerea di United Parcel Service, che ne fa l’ottava compagnia aerea mondiale è composta da 238 velivoli.
Settembre: Mirandola (MO), sciopero dei mezzadri. L’agitazione però fallisce per l’intervento dell’esercito. E’ ricostituita la Federazione delle leghe agricole.
1 settembre: Cremona, Pietro Negroni fonda la Negroni Spa, azienda alimentare italiana specializzata nel settore dei salumi
8 settembre: Roma, Pio X condanna il modernismo con l’enciclica Pascendi dominici gregis. Ha così inizio un periodo di severo controllo sull’attività dei sacerdoti, allo scopo di individuare gli aderenti al modernismo e anche i semplici simpatizzanti. Tale attività porterà nel 1910 all’obbligo per tutti i sacerdoti di prestare un giuramento anti modernista. La repressione del modernismo troverà scarsa eco fra gli esponenti della cultura laica e socialista, poco sensibili nei confronti delle problematiche religiose (Benedetto Croce e Giovanni Gentile accusarono il modernismo di voler conciliare principi non conciliabili, come fede e scienza, accettazione dei dogmi e spirito critico) e segnati da diffusi pregiudizi anticlericali.
10 settembre: Dallas, Herbert Marcus Sr. insieme alla sorella Carrie Marcus Neiman e a suo marito A.L. Neiman apre il suo primo negozio. Nasce così la catena di grande distribuzione organizzata Neiman Marcus, operante nel settore dei beni di lusso
20 settembre: la Lega democratica nazionale, costituita nel dicembre 1905 da Romolo Murri e altri giovani esponenti del movimento democratico cristiano, pubblica un Programma di politica ecclesiastica, ispirato allo stesso Murri, che è stato sospeso a divinis per la sua attività politica, e da Tommaso Gallarati Scotti, divulgatore del pensiero riformista in Italia attraverso la rivista Il Rinnovamento. Il programma, diffuso in un periodo di forti polemiche anticlericali, propone diversi provvedimenti, fra cui il controllo statale su tutti gli istituti scolastici, l’abolizione dell’insegnamento religioso nelle scuole statali, la separazione economico -amministrativa della Chiesa dallo Stato e la soppressione del fondo per il culto, in nome di una netta divisione fra società civile e religiosa. La politica autoritaria e conservatrice del Vaticano è chiaramente indicata come la principale responsabile del diffuso anticlericalismo.
23 – 28 settembre: Pistoia, si svolge la prima settimana sociale dei cattolici d’Italia, promossa dall’Unione popolare, istituita nel febbraio 1906 nell’ambito della riorganizzazione del movimento cattolico operata da Pio X. I temi del dibattito riguardano l’azione sociale del movimento, i contratti di lavoro, e l’organizzazione sindacale, le cooperative e l’insegnamento religioso nella scuola. Le settimane sociali saranno organizzate con regolarità fino al 1913 e riprenderanno poi nel 1920, dopo una pausa negli anni della guerra.
29 settembre – 2 ottobre: Bologna, si svolge il 3° Congresso Nazionale della Fiom. Dopo la crisi del 1904, la Fiom arriva al suo terzo congresso in un momento “ambiguo”, da una parte infatti era rinforzata dal primo sciopero generale di tutti i lavoratori (16 – 21 settembre 1904), dal I Congresso della neonata confederazione – di cui fu “elemento motore nella fondazione” –, la Cgdl (Milano, 29 settembre- 1° ottobre 1906) e dalla ripresa produttiva, mentre dall’altra si intravedevano già i problemi che l’avrebbero portata, nei due anni successivi, alla quasi scomparsa. Tra questi, innanzitutto, c’erano i dissidi interni, vecchi e nuovi, che avevano portato all’abbandono dell’organizzazione da parte delle sezioni di Savona e Terni, alla diserzione del Congresso (pur rimanendo nella Federazione) della sezione torinese e all’abbandono in corso di alcune sezioni con in testa Bologna per “motivi procedurali”. Una misura di quanto “acuti e difficilmente componibili” fossero i dissidi interni è evidenziato dal fatto che fu approvata l’opera della Segreteria ma “deplorata” quella del Comitato centrale. Importante, fra le altre cose, fu la relazione del segretario Silla Coccia sul Contratto collettivo di lavoro di cui se ne ribadiva l’importanza come anche delle condizioni minime di trattamento. La sede della Fiom venne infine spostata da Roma a Milano mentre furono confermati segretari nazionali Cleobulo Rossi ed Ernesto Verzi (che verrà sostituito alla fine del 1907 da Silla Coccia).
https://www.fiom-cgil.it/net/index.php/1907-iii-congresso-nazionale
Ottobre: la crisi borsistica e bancaria è al culmine. principalmente colpita è la Società bancaria italiana (costituita nel 1904 con l’ampliamento della Società bancaria milanese), che era diventata negli anni precedenti il terzo istituto di credito in Italia (dopo la Banca commerciale e il Credito italiano), impegnandosi nel finanziamento di diverse imprese industriali del Nord e in manovre speculative. Per salvare la Società bancaria italiana dal fallimento, che danneggerebbe gravemente l’intero mercato finanziario, sarà costituito un consorzio di banche, su iniziativa del direttore della Banca d’Italia Bonaldo Stringher e con l’appoggio del ministro del tesoro Paolo Carcano e dello stesso Giolitti. Il consorzio si impegnerà a sostenere la Società bancaria con lo sconto di cambiali per 20 milioni, a cui si aggiungerà quello per 25 milioni concesso dalla Banca d’Italia e dai Banchi di Napoli e di Sicilia. Nei mesi successivi altre sovvenzioni, per un totale di 73 milioni, completeranno il salvataggio della Società bancaria operato da Stringher. Sempre in ottobre, la Banca d’Italia accresce la circolazione monetaria di 248 milioni per mettere gli istituti di credito ordinario in grado di affrontare la grave crisi di liquidità e di continuare i finanziamenti essenziali alle imprese.
7 ottobre: Pescara, inaugurata la prima centrale per la produzione di energia idroelettrica sul fiume Pescara, finanziata dalla Società italiana di elettrochimica (Sie) per alimentare gli stabilimenti di Bussi – Piano D’Orta
7 – 9 ottobre: Firenze, sottoscritto un accordo fra CgdL e Psi sui rapporti fra partito e sindacato. Afferma la necessità di decisioni comuni riguardo agli scioperi politici e di solidarietà, riconoscendo in tal modo l’influenza confederale sugli indirizzi politici da adottare.
11 ottobre: Milano, i carabinieri uccidono un operaio e ne feriscono altri sette, intervenendo violentemente nello scontro fra operai e crumiri che si verifica durante lo sciopero dei gasisti. Si tratta di uno dei numerosi scioperi del 1907 (2.258 con 575.630 partecipanti, dei quali 173.425 nell’agricoltura), legati alla crisi economica italiana e internazionale. Il giorno seguente la protesta immediata e spontanea dei lavoratori imporrà alla Camera del lavoro di Milano la proclamazione dello sciopero generale cittadino, che si estenderà presto ad altre città.
12 ottobre: Parma, sciopero generale di protesta per i fatti di Milano. Viene deciso di prolungarlo di 48 ore per protestare contro il rincaro dei prezzi, ma la promessa del sindaco di istituire spacci municipali per la vendita di pane e pasta, fa rientrare le protesta. Dall’inizio dell’anno – come si legge nella relazione del segretario della Camera del Lavoro che apre il congresso del 27 ottobre – si sono effettuati 34 scioperi di categoria ed uno sciopero generale.
13 ottobre: Arona (No), il consiglio direttivo della CgdL e il comitato permanente del PSI decidono la sospensione dello sciopero generale. Una parte consistente degli operai torinesi in sciopero rifiuterà però di seguire le direttive confederali e proseguirà le agitazioni, provocando una serrata di quarantotto ore da parte degli industriali, organizzati dal 1906 nella Lega industriale di Torino, nucleo della futura Confederazione generale dell’industria.
15 ottobre: il comitato esecutivo della CgdL non aderisce alla richiesta di proclamare uno sciopero generale di solidarietà con gli operai di Torino colpiti dalla serrata padronale. Giustifica la propria scelta con la necessità di “non aggravare oltre la situazione“.
18 ottobre: sulla situazione dei ferrovieri, colpiti da dure sanzioni per aver partecipato allo sciopero del 12 ottobre, il comitato esecutivo della CgdL, in accordo con Oddino Morgari per la direzione del PSI, esprime “parere contrario alla proclamazione dello sciopero dei ferrovieri e dello sciopero generale di solidarietà in tutto il paese“. Il 19 la decisione confederale sarà riaffermata dal comitato permanente del PSI, a cui parteciperà Felice Quaglino in rappresentanza della CGdL. Il Sindacato ferrovieri italiani, costituitosi in aprile, e gli operai torinesi aderenti al sindacalismo rivoluzionario desisteranno dallo sciopero, accusando di tradimento i vertici confederali.
3 novembre: i sindacalisti rivoluzionari, riuniti in congresso a Parma – dove la corrente sindacalista, che guida la Camera del lavoro, ha il suo dirigente di maggior spicco in Alceste de Ambris – decidono la costituzione di un organismo autonomo, il Comitato nazionale della resistenza. Il comitato, che avrà vita stentata per la sua scelta di contrapporsi alla CgdL, si propone di sottrarre le Camere del lavoro e le Leghe all’influenza riformista della CgdL. Il giorno 19 il comitato direttivo della CgdL invita le organizzazioni sindacali confederate a opporsi agli indirizzi proclamati dai sindacalisti rivoluzionari a Parma. Definisce lo sciopero generale “un atto insurrezionale” contrario al progresso del proletariato e accettabile solo in casi estremi.
10 novembre: Cesena, i repubblicani decidono di “sospendere ogni decisione in ordine all’adesione alla Confederazione del Lavoro” e consigliano “gli amici della Camera del Lavoro a seguire la linea sopraindicata”. I socialisti rispondono polemicamente. Nasce un contrasto che mette in discussione, non solo l’adesione alla CGdL, ma l’unità stessa della Camera del Lavoro. Il contrasto si ricomporrà nel marzo del 1908 in occasione del terzo congresso nazionale dei lavoratori della terra di Reggio Emilia.
21 novembre: Crespellano (Bo), la polizia perquisisce la sede delle Leghe e della Casa del Popolo, sequestrando registri e verbali di riunioni. Sono compiuti numerosi arresti per fatti avvenuti nel corso delle lotte del biennio precedente. Al termine di un processo, che suscita molti clamori in tutt’Italia, sono comminate pesanti condanne a 18 imputati.
25 novembre: Roma, grazie al pagamento anticipato delle cedole della rendita, pagabili alla fine dell’anno, il ministero del Tesoro mette in circolazione nuovo denaro per sostenere il risparmio privato, in difficoltà a causa della crisi economica e della mancanza di denaro liquido. Con questo e altri provvedimenti presi nel corso del mese (quali la costituzione di un consorzio per la difesa dei titoli azionari e l’imposizione del cosiddetto diritto di sconto, grazie al quale sarà assicurata la consegna dei titoli ai compratori in soli due giorni) saranno frenati gli effetti più gravi della crisi borsistica e bancaria.
30 novembre: Perugia, nasce la Perugina. Il laboratorio artigianale di Perugia viene ampliato e diventa la “Società Perugina per la Fabbricazione dei Confetti”. I soci sono Francesco Buitoni, Annibale Spagnoli e sua moglie Luisa, Leone Ascoli e Francesco Andreani. Nel 1915 si trasferisce la produzione nel nuovo stabilimento di Fontivegge, vicino alla stazione ferroviaria di Perugia. Negli anni venti la Buitoni e la Perugina si alleano: Giovanni Buitoni è contemporaneamente amministratore delegato della Perugina e presidente della Buitoni. La “Società Perugina per la Fabbricazione dei Confetti” cambia ragione sociale in “La Perugina – Cioccolato e Confetture”. Per volontà del suo giovane amministratore delegato Giovanni Buitoni, l’azienda dolciaria affida il suo nome ad un’importante manifestazione motoristica, la “Coppa della Perugina”, organizzata per quattro volte dal 1924 al 1927. Negli anni trenta la nuova tassa sullo zucchero crea non pochi problemi all’azienda. Per aumentare le vendite, Giovanni Buitoni e Aldo Spagnoli(allora direttore della pubblicità) inventano un concorso di figurine legato al programma radiofonico I Quattro Moschettieri, con un montepremi. In palio c’è anche la “Topolino”, un’automobile della FIAT. A partire dal 1935 i prodotti Perugina vengono lanciati in America, e viene fondata a New York “La Bomboniera”, società di gestione di un punto vendita di prodotti italiani sulla Fifth Avenue (dove la Buitoni presentava i suoi sughi pronti e la pasta). A partire dal 1954 la produzione del cioccolato si diversifica verso prodotti maggiormente di massa. Inizia la vendita di cioccolatini sciolti, di tavolette e di confezioni più economiche. Negli anni sessanta si aprono filiali nelle più importanti città del mondo e la Perugina trasloca da Fontivegge al nuovo stabilimento di San Sisto. Nel 1969 la Buitoni viene incorporata alla Perugina: nasce l’IBP-Industrie Buitoni Perugina che però attraverserà varie difficoltà economiche fino alla sua vendita nel 1985 alla CIR di Carlo De Benedetti, diventando Buitoni S.p.A. De Benedetti non ottiene gli utili sperati e nel 1988 la cede al gruppo svizzero Nestlè.
7 dicembre: Milano, Ernesto Teodoro Moneta, fondatore dell’Unione Lombarda per la pace e l’arbitrato, riceve il premio Nobel per la Pace
9 dicembre: Reggio Emilia, congresso interprovinciale delle cooperative di consumo. Sono rappresentate 90 cooperative del reggiano e 138 delle province limitrofe.
22 dicembre: Milano, in un edificio del Comune in piazza Miani, l’Umanitaria apre la nuova Casa per gli Emigranti
DURANTE L’ANNO
Bologna, dura vertenza degli operai dello zuccherificio per l’ottenimento della riduzione dell’orario di lavoro, aumenti salariali e aumento della retribuzione degli straordinari. La lotta ottiene la solidarietà dei lavoratori degli altri zuccherifici e dell’intera cittadinanza. Il 27 agosto La Squilla annuncia la fine dello sciopero e il rientro dei licenziamenti e l’ottenimento di un contratto collettivo soddisfacente. Ma il 10 novembre la Direzione licenzia tutti e chiude lo stabilimento. Si riaccende così uno scontro durissimo che termina nel febbraio dell’anno successivo con l’accettazione da parte della direzione del rispetto dell’accordo siglato in agosto
Valleggia (Sv), fondata la Società Operaia di Mutuo Soccorso Aurora
Milano, la Società per le Strade Ferrate del Mediterraneo acquista dai belgi le Ferrovie Nord
Milano, Paolo Valera pubblica La sanguinosa settimana del maggio ’98, descrizione della repressione sulla folla milanese operata da Bava Beccaris. Il libro verrà ripubblicato rimaneggiato nel 1913 con il titolo Le terribili giornate del maggio ’98
Novara, scendono in agitazione i muratori: è la prima volta dopo lo sciopero del 1903. Dopo 90 giorni di agitazione, dal 14 giugno al 26 settembre e poi dal 17 novembre al 31 dicembre, si arriva ad una ipotesi di accordo che però però non sarà firmato per il rifiuto dei capomastri di riconoscere la Camera del lavoro come interlocutore.
L’agitazione dei muratori proseguirà così nel 1908 con altri 57 giorni di agitazione cui parteciparono 670 muratori. Lo sciopero si concluderà nell’agosto del 1908 con l’intervento e la mediazione del Sindaco Carnevale: i capomastri riconosceranno il diritto dei lavoratori di farsi rappresentare dalla Camera del lavoro
Francia, l’ingegnere Paul Cornu costruisce il primo elicottero a pale rotanti
Belgio, il chimico Leo Baekeland ottiene una nuova materia plastica, poi chiamata Bachelite
Italia, il fisico Alessandro Artom inventa il radiogoniometro, strumento che serve per determinare la provenienza delle onde radio
Trotsky fugge dalla Siberia e si stabilisce a Vienna dove pubblica la Pravda, dalle cui pagine scrive per la riunione tra le frazioni bolscevica e menscevica. Lenin lo descrive come “Trotsky, quel parolaio”
Russia, Maksim Gorkij pubblica il romanzo La madre
Milano, Arnoldo Mondadori fonda l’omonima casa editrice
Bolzano, nasce la casa editrice Athesia. (…)
Nel 1888 nasce il “Circolo politico-cattolico per Bressanone e dintorni”. Nella vecchia Glockengießerhaus (fonderia di campane) di Bressanone viene dato alle stampe il primo settimanale “Brixener Chronik”. L’edificio della fonderia esiste ancora oggi ed ospita la sede dell’azienda QuiCompany e delle officine grafiche di Bressanone. Nel 1889 viene fondata a Bressanone l’associazione “Katholisch-Politischer Preßverein”. Già nel 1892 appare il “Tiroler Volksbote”. Con l’acquisizione di una tipografia sorta nel 1868 nell’attuale via Museo di Bolzano e la pubblicazione, a partire dal 1882, delle testate settimanali “Tiroler Sonntagsbote” e “Tiroler Alpenfreund”, vengono poste le basi per la nascita di “Der Tiroler”. Nel 1899 viene costituita a Bolzano la “Preßverein Tyrolia”. A Natale del 1899 viene pubblicata una copia omaggio del giornale “Der Tiroler” e a partire dal 2 gennaio del 1900 inizia la regolare diffusione del nuovo quotidiano. Nel 1907 i tempi sono ormai maturi per la fusione delle due associazioni Preßverein Brixen e Preßverein Tyrolia di Bolzano nella casa editrice “Verlagsanstalt Tyrolia GmbH” (…) In seguito all’annessione del Tirolo meridionale all’Italia, la divisione della Tyrolia (un’azienda nel Tirolo del Nord e un’azienda in Provincia di Bolzano) diviene un fatto ineluttabile. Con l’occupazione italiana dell’Alto Adige, nel novembre del 1918, ha inizio una vicenda dolorosa di repressione, esproprio e persecuzione, che non risparmia nemmeno la casa editrice Tyrolia. “Der Tiroler” si trova ben presto in rotta di collimazione con il nascente nazionalismo italiano. La Tyrolia crea a Bolzano la testata “Volksbote”, che trova subito un’ampia diffusione, come accaduto per il “Tiroler”. Con la presa del potere da parte di Benito Mussolini nell’ottobre del 1922, viene proibito l’utilizzo della denominazione “Tirolo” in tutte le possibili varianti. La Tyrolia si trasforma quindi nella Verlagsanstalt Vogelweider (derivato da Walther von der Vogelweide). Da qui deriva l’effigie dell’uccello quale marchio aziendale, mantenuto inalterato anche ai giorni nostri. Dopo l’entrata in vigore del divieto d’uso di tutti i nomi tedescheggianti, nel 1936 l’azienda propone il nome Athesia, derivato dalla denominazione latina dell’Adige “Athesis”, che ottiene infine l’approvazione dei gerarchi fascisti. La testata “Tiroler” viene convertita in “Der Landsmann” ed in seguito in “Dolomiten”. …) (https://it.wikipedia.org/).
Monfalcone (Go), fondato il Cantiere navale triestino. Progettato e finanziato dalla famiglia Cosulich, proprietaria di una compagnia di navigazione, il cantiere sarà ufficialmente inaugurato il 3 aprile 1908. La famiglia Cosulich originaria di Lussinpiccolo aveva iniziato la propria attività armatoriale nel 1857 e nel 1890 aveva trasferito la sede della compagnia a Trieste, dando impulso all’espansione della propria flotta con l’acquisto di diversi piroscafi e fondando nel 1903 la compagnia di navigazione Unione Austriaca di Navigazione dell’Austro Americana e dei Fratelli Cosulich, i cui piroscafi cominciarono a collegare regolarmente Trieste con il Nord e il Sud America. Fino allo scoppio della prima guerra mondiale il cantiere aveva costruito diverse navi, sia mercantili che militari, tra cui l’incrociatore Saida per la k.u.k. Kriegsmarine, la marina militare dell’Impero austro-ungarico. Allo scoppio della guerra tra Italia e Austria nel 1915 la forza lavoro, in gran parte italiana, abbandonò il cantiere, mentre il sito stesso era troppo vicino alla linea del fronte per continuare ad operare. Venne occupato dal Regio Esercito l’8 giugno 1915, diventando obiettivo dei cannoni austriaci da luglio a settembre 1915, durante le varie battaglie dell’Isonzo. La società però continuò a funzionare, utilizzando impianti avuti in prestito dalla DDSG a Budapest e l’Arsenale Navale di Pola. Durante la guerra vennero costruiti dei sommergibili, tra cui diversi della classe U-27. Terminato il conflitto, con il passaggio di Trieste al Regno d’Italia la compagnia assunse la denominazione Cosulich Società Triestina di Navigazione. I cantieri di Monfalcone ripresero le attività e la compagnia cominciò ad essere conosciuta nel mondo come Cosulich Line. Nel 1923 vennero aperte a Monfalcone dalla Cosulich anche le Officine Aeronautiche mentre diventò anche proprietaria dal 1921 della Società Italiana Servizi Aerei (SISA). Nei primi mesi del 1928 la Banca Commerciale Italiana cedette il pacchetto azionario del Lloyd Triestino di navigazione alla Cosulich Line che in tal modo riuscì a impossessarsi della quasi totalità delle azioni del Lloyd stesso. Negli anni anni trenta la Cosulich Line ed il Lloyd Triestino, per ordine del Governo, sarebbero confluite nella società Italia Flotte Riunite il cui coordinamento e controllo era sotto le giurisdizione di una finanziaria a controllo statale, la Finmare. Nel 1929 il cantiere navale triestino si è fuso con un’altra società di cantieristica navale italiana, lo Stabilimento Tecnico Triestino per formare la Cantieri Riuniti dell’Adriatico (CRDA). Tra le più significative costruzioni del cantiere segnaliamo i transatlantici Saturnia (1925) e Vulcania (1926). Il dopoguerra e la ricostruzione furono uno dei momenti più alti per la cantieristica nazionale. A Trieste e Monfalcone vennero costruiti l’Augustus e il Giulio Cesare, varato nel 1951 e primo transatlantico italiano ad essere stato costruito nel dopoguerra. Il Biancamano, che riprese la navigazione nel 1949 sulle rotte dirette in Nord e Sud America, fu la prima unità della rinnovata flotta mercantile italiana e al suo riallestimento collaborarono pittori come Massimo Campigli, Mario Sironi, Roberto Crippa. Il Cantiere San Rocco nel 1958 venne venduto alla Micoperi di Milano, dopo che sotto la gestione dei Cantieri Riuniti dell’Adriatico vi erano state realizzate dal 1938 oltre 20 navi. Venne utilizzato fino al 1972 solo per manutenzione e riparazione e dal 1972 solo per carenaggio. Nel 1982 venne ceduto ad una società con interessi nel campo immobiliare che ha sviluppato e realizzato il progetto Marina di Porto San Rocco, un porto turistico attiguo al cantiere. Nel 2003 i Cantieri San Rocco sono stati acquisiti da Dreaming Group per attività di refitting, rimessaggio, manutenzione ordinaria e straordinaria, assistenza e riparazione post-vendita. All’inizio del 1966, il governo elaborò un piano di riordino della cantieristica nazionale che prevedeva un nuovo raggruppamento denominato Italcantieri – Cantieri Navali Italiani, società della galassia IRI, in cui confluirono il Cantiere navale di Sestri Ponente, i Cantieri Riuniti dell’Adriatico di Monfalcone e Trieste e il Cantiere navale di Castellammare di Stabia. Nel 1966, ultimo anno societario, i Cantieri Riuniti dell’Adriatico risultavano così composti: Sede e Direzione Centrale a Trieste; Cantiere San Marco a Trieste; Officine Ponti e Gru a Trieste; Fabbrica Macchine Sant’Andrea (FMSA) a Trieste; Fonderie ghisa e bronzo a Trieste e Cantiere Navale di Monfalcone. Con il riordino della cantieristica una parte dei Cantieri Riuniti dell’Adriatico venne incorporata nella Italcantieri, ed un’altra parte confluì nella Grandi Motori Trieste. La società Italcantieri fondata il 22 ottobre 1966 con sede in Trieste era così articolata: Sede e direzione generale a Trieste Cantiere navale di Monfalcone (GO); Cantiere navale di Sestri Ponente di Sestri Ponente che veniva così separato dall’Ansaldo, Cantiere navale di Castellammare di Stabia (NA).La “Fabbrica Macchine Sant’Andrea” veniva così separata dopo oltre un secolo dal “Cantiere San Marco” e nello stesso anno venne formata anche una joint-venture tra l’IRI e la FIAT, in base alla quale le due società rilevavano la “Fabbrica Macchine Sant’Andrea” accordandosi per trasferire le rispettive produzioni di grossi motori diesel in una nuova società, chiamata Grandi Motori Trieste. L’accordo prevedeva anche la costruzione di un nuovo e moderno stabilimento a Bagnoli della Rosandra, nel comune di San Dorligo della Valle, in provincia di Trieste al confine della Slovenia. Dopo l’entrata in funzione del nuovo stabilimento, la produzione venne spostata da Sant’Andrea a Bagnoli, ed i vecchi impianti vennero dimessi. In quella sede sorge oggi un palazzo direzionale del gruppo Fincantieri, la Società finanziaria del gruppo IRI che nel 1984 assunse direttamente il controllo di tutta la cantieristica pubblica inglobando l’Italcantieri e che nello stesso anno ha rilevato la stessa “Grandi Motori Trieste” che intanto era detenuta al 50% da Finmeccanica. Lo stabilimento di Bagnoli della Rosandra costituisce invece oggi la sede della Wärtsilä Italia, facente parte della Wärtsilä Corporation finlandese che nel 1999 ha acquistato “Grandi Motori Trieste” da Fincantieri. Il cantiere navale di Trieste vide l’ultimo varo di un’imbarcazione, una motonave da carico, il 16 marzo 1968. Durante il periodo della gestione Italcantieri e Fincantieri il cantiere è stato utilizzato solo per riparazioni e dalla fine degli anni novanta viene gestito dalla società Nuovo Arsenale Cartubi sotto la cui gestione nel 2008 dopo oltre 40 anni è avvenuto il varo di una nuova nave, una gassiera per una compagnia norvegese. Tra le realizzazioni più importanti fatte a Monfalcone ci sono la piattaforma off-shore “Micoperi 7000”, le petroliere costruite per l’ENI lunghe oltre 250 m e le bulk-carrier lunghe oltre 320m con 131.000 tonnellate di stazza lorda. Tra le costruzioni fatte per la Marina Militare i sommergibili classe Toti, varati tra il 1967 e il 1968, e classe Sauro, varati tra il 1976 e il 1993, e soprattutto la portaerei Garibaldi, varata il 4 giugno 1983 che ha ricoperto il ruolo di ammiraglia della flotta della Marina Militare prima del varo della portaerei Cavour. All’inizio degli anni novanta il cantiere rivolge la sua produzione alla costruzione di prestigiose navi da crociera, iniziando nel 1990 con la “Crown Princess” e continuando con varie unità per la Holland America Line, fino alla costruzione nel 1995 della “Carnival Destiny” per la Carnival Corporation, della “Grand Princess” nel 1998, della “Golden Princess” nel 2001 e della “Star Princess” nel gennaio 2002, costruite tutte per l’armatore britannico P&O Princess Cruises. Costruzioni davvero notevoli, non solo per lunghezza e tonnellaggio delle navi, ma anche, e soprattutto, per la loro qualità e il loro stile. Oggi il cantiere di Monfalcone fa capo alla Direzione Navi da Crociera, dopo che con la consegna del Gazzana Priaroggia e del Longobardo la produzione dei sommergibili è stata trasferita al Muggiano. Lo stabilimento con oltre 750.000 metri quadrati, 205.000 dei quali coperti, è il più grande della Fincantieri, con un bacino da 350 x 56 metri, 2 gru a cavalletto da 400 tonnellate ciascuna e banchine per 1260 metri ed attualmente vi lavorano 1930 persone, di cui 1478 operai, 437 impiegati, 8 quadri e 7 dirigenti. In occasione del centenario del cantiere di Monfalcone, il 27 marzo 2008 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è recato in visita al cantiere di Monfalcone per inaugurare la mostra Cantiere 100 anni di navi a Monfalcone. Il catalogo della mostra curato da Matteo Martinuzzi(https://it.wikipedia.org/).
Brescia, nasce l’Elva dalla precedente Società Cooperativa di Elettricità di Breno, fondata nel 1888. Il primo presidente fu l’ingegnere G.B. Ronchi e il suo scopo era la fornitura di energia elettrica per illuminazione pubblica e privata ed alle piccole e medie industrie locali. Costruì l’impianto di Niardo, allo scopo di convogliare le acque del torrente Re di Niardo, ed acquisì la Società Elettrica in Borno. Tra il 1912 e il 1914 l’Elva riuscì così ad avere l’appalto per la fornitura dell’illuminazione di quasi tutti i comuni della valle. Nel 1955 è assorbita dalla Società Elettrica Bresciana.
Wheeling (Illinois), fondata la Bell & Howell, azienda statunitense che costruiva cineprese e proiettori. Attualmente produce apparecchiature elettroniche.
Fondato il Crédit Mobilier de Monaco, la più vecchia banca del Principato di Monaco. Ha un’unica sede in 15, avenue de Grande Bretagne
Osaka (Giappone), fondata la Daihatsu Motor Co. Ltd, casa automobilistica specializzata nella produzione di autovetture di piccola e media cilindrata. E’ la più antica casa automobilistica giapponese e nasce con il nome “Hatsudoki Seizo Co.” e solo nel 1951 prenderà l’attuale denominazione. Inizialmente produceva e commercializzava motori a combustione interna. È la prima azienda giapponese ad aver avviato l’esportazione in Gran Bretagna. Tra i modelli di maggior successo del passato c’è un triciclo per il trasporto di merci molto simile all’Ape della Piaggio. La produzione Daihatsu è estesa anche ai veicoli commerciali leggeri con l’Hijet assemblato, per un certo periodo in collaborazione con la Piaggio e venduto in Europa con il nome Porter. Nel 1967 la casa inizia la collaborazione con un altro famoso costruttore giapponese, la Toyota che ne diventerà nel 1999 l’azionista di maggioranza.
Dal 1º febbraio 2013 Daihatsu Motor Company non commercializza più vetture nel mercato europeo
St. Georgen im Schwarzwald (Germania), fondata la Dual, azienda tedesca di elettronica. Fu la più grande azienda produttrice di giradischi del mondo, arrivando a impiegare 3000 dipendenti. Il marchio rimane ad opera di DGC GmbH. La linea di prodotti, così come l’uso del marchio Dual su licenza, fu acquisita nel 1993 dalla Alfred Fehrenbacher GmbH, con sede a St. Georgen.
Vienna, nasce la ÖAF come Fiat-Werken (Austro-Fiat) e costruisce veicoli Fiat per la monarchia austro-ungherese, fino allo scoppio della Grande Guerra, oltre a autocarri, motori (anche marini e aeronautici), autobus. Nel 1936 su licenza della Maschinenfabrik Augsburg-Nürnberg (MAN) iniziano a produrre motori Diesel, fino a diventare nel secondo dopoguerra parte della MAN. Fino al 2008 i veicolo MAN prodotti in Austria furono commercializzati con calandra ÖAF. Successivamente l’azienda diventa MAN Nutzfahrzeuge Österreich AG.
Milwaukee (Usa), fondata da Ole Evinrude la Evinrude Outboard Motors, azienda produttrice di motori fuoribordo. Ha fatto parte con la Johnson del gruppo Outboard Marine Corporation (OMC) fino a quando i marchi sono stati rilevati dalla Bombardier Recreational Products, del gruppo canadese Bombardier
Torino, Arturo Concaris, già proprietario di un’azienda che costruisce motori per aerei decide di avviare anche la produzione di auto sportive: nasce la Fast – Fabbrica Automobili Sportive Torino. A causa di vari problemi Arturo Concaris dove cedere nel 1923 l’azienda ad Alberto Orasi che cambierà la denominazione in F.A.S.T. Fabbrica Automobili Sport Torino Ing. Alberto Orasi e continuerà con la produzione di auto sportive fino al 1925, anno in cui l’azienda deve chiudere per le poche vendite per l’eccessivo costo dei suoi modelli
Osaka (Giappone), fondate le Ferrovie Hankyu, oggi una delle maggiori compagnie ferroviarie private del Giappone. Oltre ai servizi ferroviari offrono quelli di autobus suburbani nella zona nord della regione del Kansai. Ogni giorno le ferrovie Hankyu trasportano circa 1.950.000 persone con treni locali, semi-espressi ed espressi senza alcun sovrapprezzo
Coventry (Uk), William Hillman fonda l’omonima casa automobilistica. Sebbene acquistata nel 1929 dalla Humber, e successivamente dal Rootes, la denominazione Hillman fu utilizzata come marchio principale da quest’ultima fino al 1967, quando la Chrysler a sua volta rilevò l’intero gruppo Rootes. Il marchio continuerà ad essere usato fino al 1976
New York, i coniugi Michtom fondano la Ideal Novelty and Toy Company che, nel 1938 muterà il proprio nome in Ideal Toy Company. Nel 1982 la compagnia venne venduta alla CBS Toy Company, che a sua volta cedette il marchio Ideal alla Viewmaster International nel 1987, che rinominò sé stessa View-Master Ideal. La stessa venne più tardi acquistata dalla Tyco Toys, Inc. di Mt. Laurel, che aveva sede nel New Jersey. La linea Idea rimase parte della Tyco finché questa non venne fusa con la Mattel nel 1997, che trasferì il marchio View-Master alla sussidiaria Fisher-Price. La parte britannica dell’azienda venne invece acquisita dalla Hasbro, che distribuì i giochi Mouse Trap e KerPlunk sotto il proprio marchio MB Giochi. Altri marchi e giocattoli originalmente della Ideal, continuarono a venir prodotti dalla Mattel, quali ad esempio il Cubo di Rubik e il Magic 8 ball.
Trieste, fondata la società Navigazione a Vapore G.L. Premuda. Nel 1918 sarà quotata alla Borsa di Trieste e in seguito a quella di Milano. Nel 1973 passa sotto il controllo della famiglia Lollinghetti che cederà la proprietà dell’azienda nel 1980 alla famiglia Rosina. Nel 1988 il Gruppo Montanari di Fano diventa il nuovo azionista di maggioranza, ma nel 1990 i Rosina torneranno alla guida della società.
Torino, nasce l’Azienda Elettrica Municipale. Con la sempre maggiore richiesta di energia dell’area torinese, dovuta anche alla progressiva espansione dell’apparato industriale, nel 1953 entrano in funzione una centrale termoelettrica a Moncalieri (ampliata poi nel 1966 e nel 1975) ed un altro impianto idroelettrico alla confluenza del Po e della Stura di Lanzo. È del 1982 l’ingresso della società nel settore della cogenerazione e del teleriscaldamento, con la realizzazione del primo impianto nel quartiere Vallette, cui seguono nel 1988 quello del quartiere Mirafiori Nord e nel 1994 quello di Torino Sud, che complessivamente forniscono oggi il teleriscaldamento ad oltre il 55% delle abitazioni torinesi . Nell’aprile del 2001 l’Aem, entra nel capitale di Noicom, società costituita nel 1999 dal fondo di venture capital Kiwi, Cofide, Lusemar Finanziaria, Tecno Holding, Iniziativa Piemonte, Franco-Italienne de Comunication, Camera di Commercio di Torino, e Ligurcapital con il nome Piedcom che inizia ad operare nel maggio 2000 come operatore di telecomunicazioni del Nord-Ovest d’Italia (Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta). Nel 2004 Aem esce dal capitale e vende la NOICOM al gruppo Eutelia. L’attività si estende alla gestione degli impianti di illuminazione pubblica, agli impianti semaforici e agli impianti elettrici e termici degli edifici comunali. Trasformata in società per azioni nel 1997 con la denominazione Azienda Energetica Metropolitana Torino S.p.A., la società approda alla quotazione in Borsa nel 2000. Il 31 ottobre 2006 incorpora l’Amga Genova assumendo la denominazione di Iride S.p.A. Il 16 ottobre 2008 è stata annunciata la fusione con Enìa, che è entrata in vigore dal 1º luglio 2010, mediante incorporazione di Enìa in Iride, con un concambio di 4,2 azioni Iride ogni azione Enìa. Enìa è nata nel marzo 2005 dalla fusione delle aziende municipalizzate operanti nelle Province di Parma (AMPS), Piacenza (TESA) e Reggio nell’Emilia (AGAC). Con la fusione di Enìa in Iride, il 1º luglio 2010, quest’ultima ha cambiato ragione sociale in Iren S.p.A. spostando la sede legale da Torino a Reggio nell’Emilia
Williamsport (Usa), fondata la Lycoming Engines, azienda statunitense produttrice di motori aeronautici. Per la maggior parte della sua storia, Lycoming è stata parte del gruppo AVCO come AVCO Lycoming. Nel 1987 AVCO fu acquisita da Textron e l’azienda è divenuta Textron Lycoming. Nel 2002 l’azienda ha cambiato nome, assumendo quello attuale di Lycoming Engines
Český Brod (Repubblica Ceca), nasce la Praga. Inizialmente ha prodotto anche modelli su licenza Isotta-Fraschini. A partire dalla fine degli anni venti iniziò la produzione di motociclette. Prima della seconda guerra mondiale ha prodotto vari carri armati di concezione moderna, utilizzati prima dall’esercito cecoslovacco e poi da quello della Germania nazista. Nel 1948, fu statalizzata e produsse camion militari e off-road, anche in collaborazione con la Tatra. Tra gli anni novanta e 2000 ha prodotto motociclette da enduro e motard. Cessata nel 2003 la produzione di motociclette, il know-how fu ceduto alla VM MOTOR, che continua in Repubblica Ceca la produzione di motocicli. Nel 2006 la International Truck Alliance ha comprato la licenza del marchio ed ha iniziato a produrre camion in Polonia.
Danbury (Usa), nasc la Praxair, Inc.. Oggi è la più grande società produttrice di gas industriali nel Nord e Sud America e una delle maggiori a livello mondiale. Praxair fornisce gas atmosferici, gas di processo e gas speciali, rivestimenti superficiali ad elevata prestazione e i relativi servizi ad una grande varietà di clienti in tutto il mondo. Praxair ha stabilimenti in oltre 30 paesi e detiene circa 3.000 brevetti
L’Aia (Olanda), nasce la Shell. La Reale Compagnia Petrolifera Olandese (nome legale in olandese, N.V. Koninklijke Nederlandsche Petroleum Maatschappij) e la The “Shell” Transport and Trading Company plc, si fondono per poter competere contro il gigante petrolifero dell’epoca, la Standard Oil. Prima della fusione la Reale Compagnia Petrolifera Olandese era una compagnia olandese fondata nel 1890 da Jean Kessler, assieme a Henri Deterding e Hugo Loudon, quando la regina dei Paesi Bassi Guglielmina concesse uno statuto reale ad una piccola compagnia di esplorazione petrolifera nota come “Royal Dutch”. La The “Shell” Transport and Trading Company (le virgolette fanno parte del nome ufficiale) era una compagnia britannica fondata nel 1897 da Marcus Samuel e dal fratello Samuel Samuel. Oggi la Shell è una multinazionale operante nel settore petrolifero, nell’energia e nella petrolchimica. Assieme a BP, ExxonMobil e Total è uno dei quattro principali attori privati mondiali nel comparto del petrolio e del gas naturale. Soprattutto, la Shell si dedica a tutta la filiera dei prodotti petroliferi, dall’esplorazione fino alla vendita al dettaglio. Le sue attività petrolchimiche sono incentrate nella sussidiaria Shell Chemicals. Esiste anche un settore dedicato alle energie rinnovabili. La società opera in oltre 140 paesi del mondo. Il suo mercato principale sono gli Stati Uniti d’America, in cui opera la sussidiaria Shell Oil Company, con sede ad Houston, nel Texas.
Göteborg (Svezia), nasce la SKF, azienda operante nel settore di cuscinetti volventi, tenute, meccatronica, servizi e sistemi di lubrificazione. Il nome è composto dalle iniziali di “Svenska KullagerFabriken” (“fabbrica svedese di cuscinetti”). Il gruppo SKF è oggi uno dei maggiori fornitori a livello mondiale di prodotti, soluzioni e servizi nel proprio settore, possedendo circa 110 stabilimenti produttivi nel mondo ed essendo presente con proprie società di vendita in 70 paesi.
Bombay (India), fondata la Tata Steel, già Tata Iron and Steel Company Limited (TISCO), multinazionale indiana produttrice di acciaio e filiale del Gruppo Tata. È la 12° più grande produttrice di acciaio nel mondo con una capacità di 23,8 milioni d tonnellate. Il gruppoTata è uno dei maggiori gruppi industriali indiani con una lunga storia industriale nei più svariati settori produttivi. Il Gruppo fu fondato da Jamshedji Tata. Attualmente il gruppo è costituito da 93 società in sette settori di attività e impiega circa 220.000 dipendenti. Circa il 65 % della proprietà del gruppo è controllata dalla Fondazione Tata.
Ulma (Germania), inizia ad operare la Setra, fino al 1995 Kässbohrer Setra, azienda tedesca che produce autobus. Oggi fa parte del gruppo EvoBus di proprietà della Daimler AG e della Mercedes-Benz
Isere (Francia), Abel Rossignol fonda la Skis Rossignol. L’azienda nasce come fabbrica tessile e produtticr di sci. Rossignol, appassionato sciatore, usò le sue abilità di carpentiere per creare un paio di sci di legno. Rossignol vide uno dei suoi più grandi successi Olimpiadi Invernali del 1960 a Squaw Valley, California, USA, quando il francese Jean Vuarnet vinse la discesa libera con il modello Allais 60s, il primo sci realizzato totalmente in metallo. Nel 1964, Rossignol presentò lo Strato, il primo sci in fibra di vetro.
Milano, nasce la Società Anonima delle Ferrovie e Tramvie Padane (FTP), subentrando alla Società Anonima delle Tramvie Ferraresi a Vapore che l’8 marzo 1900 aveva ottenuto la concessione per la costruzione di una tranvia tra Ferrara e Codigoro. La società ottenne la concessione per ampliare la propria rete realizzando un ramo di 28 km tra Ostellato e l’odierno Porto Garibaldi che allora si chiamava Magnavacca. Questa venne inaugurata nel 1911 sempre con servizio a vapore. Nel 1911 la società aveva inoltre firmata la convenzione per l’esercizio della ferrovia a vapore Fano – Fossombrone – Fermignano. Il 25 aprile 1915 la ferrovia era entrata in esercizio da Fano a Fossombrone e il 30 novembre 1916 fino a Fermignano, dove si congiungeva con la linea FS esistente che da Fabriano già raggiungeva Urbino. Nel 1916 apriva la tratta ferroviaria a scartamento ridotto Rimini – Verucchio e nel 1922 il suo prolungamento fino a Mercatino Marecchia, oggi Novafeltria. Venivano anche costruite nelle adiacenze della stazione di Rimini il deposito e le officine. La società tuttavia cominciò piano piano ad entrare in crisi finanziaria; l’ammodernamento della tratta Ferrara – Codigoro non riuscì a salvare la società dal fallimento e il 30 maggio 1933 l’esercizio fu sospeso in tutte le tratte gestite. La gestione commissariale governativa, la prima ad essere messa in opera, subentrò il 6 giugno 1933 all’esercizio della società, dichiarata decaduta dalle concessioni delle linee Ferrara – Codigoro, Ostellato – Porto Garibaldi e Fano – Fermignano. Nello stesso anno la Società cessa la propria attività.
Genova, nasce la Società anonima italiana per le ferrovie salentine, conosciuta anche come Ferrovie Salentine (LS). La società era stata, in realtà, fondata nel 1905, con il nome di Ercole Antico & C, per aggiudicarsi l’appalto per la costruzione dell’Acquedotto Pugliese. Era una emanazione del gruppo Ansaldo delle famiglie genovesi Bombrini e Perrone. Le linee costruite si collegarono alla rete ferroviaria delle Ferrovie dello Stato connettendo i numerosi centri agricoli minori con lo scopo di acquisire il notevole traffico merci previsto. Tra il 1907 e il 1919 realizzarono la Zollino-Gagliano-Gallipoli. La società venne sciolta confluendo nel 1931 assieme alla Società anonima delle ferrovie sussidiate e alla Società anonima per le strade ferrate pugliesi nelle nuove Ferrovie del Sud Est, della stessa famiglia Bombrini che nel 1933 ottennero anche la concessione delle linee Lecce–Otranto e Zollino–GallipoliTorino, nasce la Temperino, casa motociclistica e automobilistica italiana attiva a Torino dal 1907 al 1924 e fondata dai fratelli Maurizio, Secondo, Giacomo e Mary Temperino. L’azienda è generalmente ricordata per aver ideato e prodotto le prime automobili utilitarie.
Épinay-sur-Seine (Francia), Charles Jourjon fonda la Éclair, casa di produzione cinematografica. Inizialmente si dedica alla produzione di film: dal 1908 al 1918, diventa la terza industria cinematografica francese dopo Gaumont e Pathé. Successivamente si orienta verso la fabbricazione di proiettori e di materiali di sviluppo della pellicola, prima di mettersi a costruire cineprese a partire dal 1920, con la Caméréclair e la Camérette Éclair. Nel 1947 lancia sul mercato la camera a 35 mm. Caméflex, la cui versione portatile ottiene tre anni più tardi il premio dell’Academy of Motion Pictures. Negli anni sessanta, il modello Éclair 16, concepito in origine per la ORTF, sarà usato dai cineasti della Nouvelle Vague. Il produttore Harry Saltzman rileva agli inizi degli anni settanta parte dell’attività della Éclair, prima che questa venga venduta negli anni ottanta alla sua principale concorrente, la Aaton. La società diversifica l’attività produttiva dedicandosi al video e al restauro dei film su pellicola. Parallelamente, gli studi di Epinay ospitano le riprese di molti lungometraggi. Nel febbraio 2007, la società “Holland Coordinator Italie”, di proprietà dell’uomo d’affari e produttore tunisino Tarak Ben Ammar che possiede inoltre l’83% del gruppo Quinta Industries3, principale concorrente della Éclair, acquisisce il 43% del capitale di quest’ultima tramite l’acquisto della società Téléclair, in mano fino ad allora alla famiglia Dormoy. Dopo l’uscita nel marzo 2008 di Tarak Ben Ammar nel luglio 2009, i set cinematografici d’Epinay-sur-Seine sono stati ceduti al gruppo TSF5
Milano, inizia la produzione il Calzaturificio Turci
Vicenza, nasce l’ASPC (Azienda Speciale Case Popolari), società voluta dal Comune per costruire e gestire le abitazioni destinate ai cittadini meno abbienti. Dopo la seconda guerra mondiale, l’azienda si occupa della ricostruzione di una città distrutta dai pesanti bombardamenti. Nel 1964 il comune decide di affidare anche altri servizi all’azienda che cambia denominazione in AMCPS (che allora significava Azienda Municipale Case Popolari e servizi). Nel 1996, dopo che la regione aveva creato gli ATER (Azienda Territoriale Edilizia Residenziale), l’AMCPS (diventata l’odierna Azienda Municipale Conservazione Patrimonio e Servizi) assume la gestione di tutto il patrimonio comunale (dalle scuole alle sedi municipali e circoscrizionali, dai parchi ai cimiteri finanche ad alcuni beni di pregio come il Teatro Olimpico e il teatro comunale Città di Vicenza); compie inoltre i lavori di riasfaltatura delle strade e manutenzione della cartellonistica ed interviene nelle situazioni di emergenza (sgombero stradale dalla neve e salatura preventiva in caso di ghiaccio) e di calamità naturale (messa in sicurezza dei punti critici in caso di rischio di alluvione). Dal 2010, nell’ottica dell’ottimizzazione delle risorse comunali AMCPS è diventata una controllata di AIM Vicenza assumendo il nome di Valore Città AMCPS. Nel 2007, l’azienda ha festeggiato il proprio centenario ricostruendo e donando ai vicentini la Rua (“ruota”) è stata per secoli il simbolo dell’orgoglio popolare vicentino. La leggenda vuole che sia stato Andrea Palladio a dare lo spunto per la costruzione di questa torre lignea a forma piramidale che aveva un peso di circa 80 quintali e che il nome derivi proprio dalla presenza di una grande ruota (tolta durante una battaglia medioevale al carroccio di Padova) incastonata nel centro della struttura. In realtà si ritiene che la ruota rappresenti il simbolo del collegio dei notai, tra i più potenti di allora. Questa torre (a partire dal 1444) veniva portata a braccia per le vie e piazze del centro cittadino in occasione della festa del Corpus Domini. Diventò poi appuntamento fisso anche in occasione delle celebrazioni per i 300 anni dalla nascita di Palladio e per la festività della Madonna di Monte Berico. L’opera andò distrutta nel 1944, durante un bombardamento e non fu più ricostruita.
Legnano (Mi), nasce la Società Anonima Wolseley Italiana – Officine Legnanesi Automobili Wolsit, più nota con il nome commerciale di Wolsit (acronimo di Wolseley Italiana). L’azienda inizia l’attività con l’acquisizione, da parte della Franco Tosi, della licenza di produrre e commercializzare in Italia autovetture e biciclette della società britannica Wolseley, da cui il nome “Wolsit”. Nella fondazione della Wolsit vennero coinvolti, tra l’altro, la Banca di Legnano, che investì nell’affare 2 milioni, e la Società Anonima Fratelli Macchi – Carrozzeria, Automobili e Ruotificio di Varese. A causa della crisi che colpì all’epoca il comparto dell’auto, la produzione di autovetture si arrestò nel 1909. L’attivtà proseguì con l’assemblaggio di biciclette, sempre su licenza Wolseley. Le biciclette prodotte dalla Wolsit erano famose per la linea, per le tecniche costruttive e per l’avanzamento tecnologico. Qualche anno dopo iniziò la produzione di aeroplani, che non ebbe però successo e che quindi ebbe vita breve. L’azienda cambiò nome in Legnano nel 1927, dopo di che il nome “Wolsit” sopravvisse, come semplice marchio, per qualche decennio. Dal 1910 al 1932 l’azienda produsse, con marchio Wolsit, anche motociclette.
La Legnano è stata una delle maggiori case produttrici di biciclette in Italia, nota anche per aver avuto per lungo tempo una squadra sportiva ciclistica di successo, l’omonima Legnano. Fu anche costruttrice di motociclette dal 1953 al 1979. Dal 2012 il marchio “Legnano” fa parte parte del gruppo “Cicli Esperia” e la produzione è stata trasferita nello stabilimento di Cavarzere (Ve).
Parigi, inizia l’attività Les Editions Grasset, casa editrice fondata e diretta da Bernard Grasset (1881-1955) fino alla sua morte, quindi dal nipote Bernard Privat. Amico di Jean-Claude Fasquelle, il secondo ha voluto fondersi con la Éditions Fasquelle (creata nel 1896 da suo nonno, Eugène Fasquelle) dando vita dal 1959 alla casa editrice attuale. Dal 2000 è diretta da Olivier Nora. Nel secondo decennio del XXI secolo pubblica circa 140 titoli l’anno. Ha pubblicato autori come Marcel Proust (Du côté de chez Swan, nel 1913, primo volume della Recherche), quindi André Maurois, François Mauriac, Henry de Montherlant, Paul Morand, Raymond Radiguet, Blaise Cendrars, Jean Giono, André Malraux ecc. Dopo la seconda guerra mondiale furono lanciati Hervé Bazin e Jacques Laurent, e pubblicò opere di Pierre Teilhard de Chardin, Edmonde Charles-Roux, Jean Giraudoux. Negli anni settanta, dopo la fusione, divenne la sede per la pubblicazione di opere dei “nuovi filosofi” (come Bernard-Henri Lévy e altri), quindi di autori internazionali quali Gabriel García Márquez, Hector Bianciotti, Umberto Eco, Christophe Bataille, V. S. Naipaul, Pascal Quignard ecc.
Stockholm, Il Premio Nobel per la Pace è assegnato ad Ernesto Teodoro Moneta. Nato nel 1833 a Milano, dopo il 1890 si dedica intensamente alle idee pacifiste fondando “l’Unione Lombarda per la pace e l’arbitrato”, a cui collegò la rivista La Vita Internazionale. Nel 1896 aveva raccolto 130mila firme contro la missione militare italiana in Africa. Dopo il Premio Nobel però Moneta si schiera su posizioni interventiste, approvando prima l’invasione coloniale della Libia da parte dell’Italia e poi schierandosi decisamente a favore dell’ingresso italiano nella prima guerra mondiale