Gennaio: Cesena, proteste bracciantili contro la disoccupazione e per chiedere al governo il finanziamento dei lavori sul fiume Savio. In agitazione anche i maestri comunali che chiedono la parità salariale fra uomini e donne.
Genova, durante il III congresso, che riunisce le Federazioni di mestiere e le Camere del lavoro aderenti al Segretariato centrale della resistenza, costituito alla fine del 1902, è raggiunta una mediazione fra la linea dei socialisti riformisti, che afferma la centralità delle rivendicazioni salariali e legislative espresse dal movimento sindacale nel suo complesso, e la linea dei sindacalisti rivoluzionari, che pone in primo piano l’azione delle Camere del lavoro, ora sotto la loro influenza e indica nello sciopero generale la risposta da dare a eventuali nuovi eccidi di proletari. E’ deliberata la fusione tra Comitato federale delle Camere del Lavoro e Segretariato nazionale della resistenza. Al Congresso partecipano 53 Camere del Lavoro e 17 Federazioni di mestiere.
22 gennaio: Russia, la domenica di sangue dà inizio a moti insurrezionali, generati a seguito alla sconfitta nella guerra russo-giapponese. La rivolta nasce dalla repressione da parte della polizia di San Pietroburgo di una sollevazione della cittadinanza che si era recata a protestare davanti al Palazzo d’Inverno (Domenica di sangue). In breve la rivoluzione si estende a contadini e operai, che insieme ai soldati danno vita ai consigli rivoluzionari (“soviet”).
Le tensioni interne ed internazionali a cui era sottoposta la Russia nei primi anni del XX secolo forzarono la nascita di raggruppamenti politici anche in seno a quelle classi: alta e media borghesia e possidenti terrieri che fino a quel momento si erano tenuti al margine della lotta politica. All’inizio del 1904 elementi moderati degli zemstvo e membri delle associazioni di liberi professionisti (avvocati, pubblicisti) fondarono l’Unione per la Libertà che nello stesso anno forma un’alleanza con i gruppi nazionalisti finlandesi, polacchi, georgiani, armeni e con alcuni membri del Partito Socialista Rivoluzionario.
Col passare dei giorni e dei mesi la rivolta si estese a tutta la Russia assumendo i connotati di una vera e propria rivoluzione.
Spaventati da ciò che stava accadendo e disperando che il governo riuscisse a riportare l’ordine malgrado le brutali forme di repressione messe in atto, membri dell’alta borghesia e della nobiltà terriera fecero pressioni sul regime affinché facesse quel minimo di concessioni ritenute necessarie per riportare l’ordine. Nell’ottobre 1905, su pressioni di Sergej Vitte, che era stato nominato primo ministro, lo zar Nicola II pubblicò quello che venne poi chiamato il Manifesto di ottobre con cui concedeva una costituzione e proclamava i basilari diritti civili per tutti i sudditi.
Tra le altre cose il documento prevedeva l’elezione di una Duma ossia di un parlamento anche se con poteri limitati ed un sistema elettorale non del tutto equo. Il principale limite ai poteri della Duma risiedeva nel fatto che i ministri continuavano ad essere responsabili solamente di fronte allo Zar.
Alla fine del 1905 il governo, che malgrado tutto non aveva mai smesso di funzionare, riuscì, anche grazie ad una pesante opera di repressione, a riprendere il controllo del paese. Lo zar essendo anche riuscito ad ottenere dalla Francia un nuovo prestito decise, prima che si tenessero le elezioni per la Duma, di sostituire Vitte con il meno indipendente, e politicamente più conservatore, Pëtr Stolypin.
Una delle conseguenze più importanti della fallita rivoluzione del 1905, sarà il precisarsi della contrapposizione fra bolscevichi e menscevichi all’interno del Partito socialdemocratico russo, destinata dopo il 1917 a influenzare fortemente gli indirizzi politici della sinistra europea.
31 gennaio: Giuseppe Volpi costituisce a Venezia la Società adriatica di elettricità (Sade)
Febbraio: Faenza, costituita la Lega Braccianti con due distinte sezioni, filarini e fruttaioli.
1° febbraio: la costituzione dell’Ilva, da parte delle società Savona, Ligure, e Terni, con un capitale azionario iniziale di 12 milioni, salito nel corso del mese a 20 milioni con l’ingresso nell’impresa della società Elba, rappresenta un importante punto di concentrazione dell’industria siderurgica italiana, che vede rafforzarsi in particolare il gruppo Terni. A fine mese inizierà a funzionare il primo forno a coke della società anonima altiforni e fonderia di Piombino (Li), costituita nel 1897
5 febbraio: Roma, si costituisce la Federazione dei Lavoratori della terra del Lazio e della Sabina.
18 febbraio: Bologna, V Congresso provinciale della Federterra. Due le questioni di maggiore rilievo: l’individuazione di attività extra agricole per combattere la disoccupazione stagionale e il sostegno alla costituzione di affittanze collettive. Argentina Altobelli avanza la proposta di istituire piccole scuole agrarie per occupare, durante l’inverno donne e fanciulli. A Molinella, in particolare, sono istituiti corsi – con un finanziamento iniziale di 500 lire a carico della Lega locale – per la fabbricazione di sporte, stuoie e arelle. La scuola, sostenuta poi anche dall’Amministrazione comunale, dalla Società Umanitaria di Milano, dal ministero dei Lavori pubblici e dalla Camera di commercio di Bologna, occupò 40 persone. Il 2 gennaio 1906 un’iniziativa analoga fu organizzata a Budrio dalla locale Società operaia.
21 febbraio: Roma, presentato alla Camera il progetto di statalizzazione delle ferrovie, preparato dal ministro dei lavori pubblici Francesco. Formulato dopo una nuova interruzione delle trattative con le società che gestiscono le reti ferroviarie, le cui richieste di indennizzo risultano troppo onerose per le finanze statali, il progetto governativo vieta inoltre lo sciopero tanto agli addetti del futuro esercizio statale quanto ai dipendenti delle società concessionarie (delle quali è ammessa la sopravvivenza per la gestione di alcune reti minori), prevedendo fino a un anno di detenzione per i promotori e organizzatori degli scioperi e sanzioni amministrative (fino al licenziamento) per gli scioperanti.
27 febbraio: i sindacati dei ferrovieri proclamano l’ostruzionismo, in risposta ai provvedimenti contenuti nel progetto governativo delle ferrovie. Si tratta di una forma di lotta basata sull’applicazione minuziosa dei regolamenti, allo scopo di ottenere il rallentamento e quindi la paralisi del funzionamento del servizio ferroviario
4 marzo: Giolitti presenta le dimissioni da Presidente del Consiglio e da Ministro dell’Interno, ma designa il suo successore, Alessandro Fortis, al quale resta il compito di risolvere la difficile questione della statalizzazione delle ferrovie
10 marzo: San Marco in Lamis (Fg), la polizia carica violentemente, provocando morti e feriti, un pacifico corteo di braccianti.
25 marzo: Genova, primo congresso ligure della FIOM
27 marzo: nasce a Milano la Società anonima fabbrica automobili e velocipedi Edoardo Bianchi e C.
28 marzo: Roma, costituito il I° ministero Fortis con la sostituzione di alcuni uomini del precedente governo, formato da Giolitti nel novembre 1903
2 aprile: Molinella (Bo), costituita una Cooperativa agricola che prende in affitto 460 ettari di terreno tra Selva Malvezzi e Marmorta. Promossa, con una azione completamente avulsa dai lavoratori, da alcuni dirigenti locali per diminuire la disoccupazione, non avrà fortuna. E’ però importante questo tentativo di conduzione di terreno in affittanza perché segna l’avvio di una nuova forma di organizzazione dei contadini bolognesi. Le affittanze collettive segneranno un forte sviluppo negli anni successivi. Tra il 1906 e il 1907 si formano le Cooperative agricole di Altedo, Pegola-Ponticelli, San Pietro in Casale, San Venanzio di Galliera, Saletto di Bentivoglio, Baricella, Boschi di Baricella, Malalbergo e Medicina. Nel 1910 ad Anzola sorgerà una Cooperativa che associa insieme braccianti, mezzadri e fittavoli. Questa esperienza unitaria sarà seguita in altre località. Dopo il 1914 le cooperative prenderanno in affitto i terreni dell’Amministrazione provinciale e delle Opere Pie: altre ne sorgeranno a Sant’Agata, Maddalena di Cazzano, San Giorgio di Piano, Calcara, Minerbio e Bologna. A Mezzolara di Budrio, Castelfranco, e Baricella, le affittanze collettive inizieranno nel 1916. nel 1921 in tutta la provincia funzionano 21 cooperative con 3.849 ettari di terra in conduzione.
7 aprile: Roma, il presidente del Consiglio Fortis presenta un nuovo progetto di nazionalizzazione del servizio ferroviario. Il progetto stabilisce il nuovo regime delle ferrovie, attribuendo notevole potere e autonomia amministrativa al direttore generale e al consiglio di amministrazione, e qualifica come pubblici ufficiali tutti gli addetti al settore, negando loro il diritto di sciopero, contro il quale prevede sanzioni lievemente più miti rispetto a quelle del precedente progetto Tedesco.
Venezia, il Comune acquista l’area della Fonderia Neville per destinarla alla costruzione di case popolari
16 aprile: Torre Santa Susanna (Fg), la polizia disperde violentemente una manifestazione di lavoratori: 1 morto e 14 feriti. Lo stesso giorno la forza pubblica spara a Foggia contro un corteo di disoccupati, uccidendone tre e ferendone altri 15.
17 aprile: sciopero dei ferrovieri per protestare contro il progetto di legge governativo. Lo sciopero, guidato dai sindacalisti rivoluzionari, sarà sospeso dopo quattro giorni per la scarsa partecipazione dei lavoratori e per il rifiuto del Segretariato della resistenza di indire uno sciopero generale di solidarietà con i ferrovieri. Su oltre 53.000 ferrovieri organizzati sindacalmente, partecipano all’agitazione meno della metà. Lo sciopero è sostenuto da fuochisti e macchinisti, mentre continuano a lavorare regolarmente i capitreno, i frenatori, i capistazione, i manovratori e il personale di stazione. La lotta dei ferrovieri si conclude dunque con una dura sconfitta, che farà riemergere forti contrasti all’interno del Segretariato della resistenza e costringerà alle dimissioni i dirigenti riformisti, accusati dall’ala rivoluzionaria di aver abbandonato a se stessi i lavoratori. La sconfitta peserà per molti anni su tutto il movimento sindacale, accentuando inoltre lo spirito corporativo.
22 aprile: Roma, promulgata la legge sull’esercizio ferroviario, votata il giorno precedente. Con la sua entrata in vigore, il 1° luglio, la Direzione generale delle Ferrovie dello Stato, alle dipendenze del ministero dei Lavori pubblici, assumerà la gestione delle reti Mediterranea, Adriatica e Sicula. Primo direttore generale sarà l’ingegnere piemontese Riccardo Bianchi, scelto personalmente da Giolitti e già direttore della Società italiana per le strade ferrate della Sicilia.
Maggio: Reggio Emilia, congresso provinciale delle cooperative agricole e delle leghe dei lavoratori della terra. Rappresentate 14 cooperative, che conducono 678 ettari. Decisa la costituzione dell’Ufficio tecnico – amministrativo delle cooperative agricole.
1 maggio: Polonia, muoiono 60 operai in seguito agli scontri con la polizia intervenuta contro i manifestanti che celebravano la festa del Lavoro
16 maggio: Cerignola (FG), durante uno sciopero bracciantile la polizia apre il fuoco su un corteo di dimostranti uccidendone tre e ferendone 14.
Giugno: Enrico Ferri estromette dall’Avanti! i membri della redazione che aderiscono al sindacalismo rivoluzionario. La corrente centrista all’interno del PSI, di cui egli è interprete, condivide l’esigenza del gruppo riformista, e in particolare di Leonida Bissolati, di segnare una netta demarcazione nei confronti dei metodi e degli obiettivi di lotta messa in atto dai sindacalisti rivoluzionari durante lo sciopero generale del 1904.
11 giugno: Roma, con l’enciclica Il fermo proposito Pio X impartisce ai vescovi italiani nuove direttive sull’organizzazione e sulla partecipazione dei cattolici alla vita pubblica. L’enciclica prevede l’istituzione di tre organizzazioni distinte: una per gli aspetti formativo-religiosi, una per le questioni sociali e una per i problemi politico-elettorali. Legittima inoltre la scelta di parziale abolizione del non expedit, attuata durante le elezioni politiche del 1904, contemplando la possibilità di decisioni in materia caso per caso, affidate ai vescovi sulla base di “ragioni gravissime, tratte dal supremo bene della società”. L’intero movimento dei cattolici è quindi sollecitato a “prepararsi convenientemente e a organizzarsi per la vita politica”, in una prospettiva di assoluta subordinazione alle gerarchie ecclesiastiche, che esclude nuovamente la possibilità di costituire un partito autonomo, come vorrebbe il movimento democratico cristiano.
15 giugno: con l’approvazione della legge n. 259 (e con la successiva n. 429 del 7 luglio) è istituita l’ Amministrazione autonoma delle Ferrovie dello Stato (in sigla: FS) sotto la direzione del Ministero dei Lavori Pubblici. Prevedeva l’assunzione, a totale carico dello Stato, della proprietà e dell’esercizio della maggior parte delle linee ferroviarie nazionali fino ad allora in mano a varie società private
25 giugno: Siena, durante i lavori del Congresso provinciale della sezione del Partito socialista viene decisa la fondazione della Camera del lavoro. Agli inizi del Novecento, si costituirono a Siena le leghe di miglioramento e di resistenza, quale forma di aggregazione e di organizzazione delle masse lavoratrici, secondo le direttive del Partito socialista sul piano nazionale. Nacquero così le leghe dei commessi, dei camerieri e caffettieri, dei lavoranti metallurgici, del legno,dei calzolai, dei conciapelli, dei fornai, muratori, infermieri, vetturinie garzoni di stalla. Fra queste anche la lega dei ferrovieri alla quale si deve il progetto della costruzione della Casa del popolo inaugurata il 1 maggio del 1905 e al cui interno troverà sede anche la Camera del lavoro di Siena
Giugno: Ravenna, le Leghe bracciantili del ravennate iniziano una lunga lotta – terminerà solo il 23 luglio dell’anno successivo – per l’abolizione dello scambio d’opere tra coloni durante la trebbiatura. Inizialmente la vertenza si rivolge contro i mezzadri, ma l’intervento della Camera del lavoro di Ravenna, corregge l’impostazione iniziale. Dopo un lungo braccio di ferro – e il tentativo padronale di ricorrere al crumiraggio – la vertenza si chiude con l’abolizione dello scambio di lavori nella trebbiatura e con l’onere a metà tra proprietario e mezzadro.
Estate: Cesena, su iniziativa della Camera del Lavoro si formano le cooperative dei cementisti, dei sarti, dei ceramisti, dei muratori, degli stecchisti, quella di consumo fra contadini, braccianti, fornaciai e affini della zona di Tipano e Ville. Queste cooperative si aggiungono alle già esistenti dei selcini e delle arti costruttrici
1 luglio: le neonate Ferrovie dello Stato riuniscono sotto un’unica amministrazione le reti ferroviarie Mediterranea, Adriatica e Sicula, dando vita alla prima rete ferroviaria nazionale statale italiana
18 agosto: Grammichele (Ct), la forza pubblica spara su una folla di contadini che minacciano di prendere d’assalto il municipio, provocando quattordici morti e sessantotto feriti.
3 – 6 settembre: Buggerru (Ca), sciopero dei minatori contro le disumane condizioni di lavoro: non si concedono riposi festivi, l’orario di lavoro è di 8 ore in galleria e 10-12 in superficie, dopo i 45 anni (quando ci si arriva) i lavoratori vengono licenziati, le paghe sono da fame e non esiste alcuna forma di indennità in caso – frequente – di malattia. La polizia interviene contro i manifestanti uccidendone 3 e ferendone 20
8 settembre: un terremoto in Calabria provoca gravi danni. Nei giorni successivi il presidente del consiglio Fortis visiterà la Calabria devastata e la Sicilia, impegnandosi a presentare al più presto un piano di provvedimenti speciale per queste regioni.
9 settembre: Fabriano (An), inizia le pubblicazioni il settimanale socialista locale La Lotta. Cesserà di uscire l’anno successivo
14 settembre: Castelluzzo (Tp), la polizia interviene contro una manifestazione di contadini che chiedono aumenti salariali e migliori condizioni di lavoro: 2 morti e 10 feriti.
16 settembre: Milano, il Consiglio delle Leghe lancia un appello a tutte le Camere del lavoro affinché si risponda con lo sciopero generale a qualsiasi altro eccidio provocato dalle forze dell’ordine. L’intera Italia settentrionale sciopera. Lo sciopero si estende al napoletano e alla Sicilia. All’agitazione prendono parte gli aderenti alle società cattoliche, nonostante le riserve sullo sciopero avanzate dai loro dirigenti.
17 – 18 settembre: Imola, si svolge il II Congresso della Federazione Nazionale Ceramisti.
18 settembre: Civita Castellana, la Camera del Lavoro di Roma convoca il I° Congresso delle Leghe del Lazio. Tra l’altro si decide la costituzione della Federazione regionale dei lavoratori della terra.
8 ottobre: Reggio Emilia, congresso delle cooperative agricole emiliane. Sono rappresentate 11 cooperative di affittanza agricola, 24 di braccianti e 116 di contadini.
14 ottobre: Corleone (Pa), Luciano Nicoletti socialista, partecipò con grande passione al movimento dei Fasci, distinguendosi come uno dei contadini più decisi a portare avanti il grande sciopero dell’estate-autunno 1893 per l’applicazione dei “Patti di Corleone”. Scioperare significava rifiutarsi di coltivare la terra dei padroni e quindi rinunciare ad avere dagli stessi “le anticipazioni” in frumento, che consentivano dì sopravvivere e superare l’inverno. In previsione dello sciopero, allora, i contadini corleonesi organizzarono una “cassa di resistenza”, raccogliendo 300 salme di frumento e 2.500 lire. In breve, però, la cassa fu prosciugata e tanti contadini per sfamarsi si ridussero a mangiare per settimane solo fichi d’india. Fu cosi anche per Luciano Nicoletti e la sua famiglia, ma questa situazione non fiaccò né la sua voglia di lottare né quella degli altri scioperanti, che alla fine riuscirono a piegare la gran parte dei padroni. Nicoletti fu in prima fila anche nelle lotte per le “affittanze collettive” e questo segno la sua condanna a morte. I killers della mafia l’aspettarono in contrada San Marco mentre tornava a piedi in paese, dopo una dura giornata di lavoro sui campi. Due colpi di lupara posero fine alla sua esistenza. Aveva 54 anni.
28 – 29 ottobre: Bologna, congresso delle cooperative di braccianti della Romagna.
18 novembre: Genova, nasce la San Giorgio – Società anonima italiana per la costruzione di automobili terrestri e marittimi
20 novembre: Bologna, nasce la Lega democratica nazionale su iniziativa di Romolo Murri, Eligio Caccia Guerra, Giuseppe Fuschini, che è nominato segretario generale e alcuni altri democratici cristiani, decisi a riprendere l’attività politica contrastando l’impostazione clericomoderata prevalente nel movimento cattolico ufficiale e appoggiata da Pio X, ma soprattutto affermando l’autonomia politica dei cattolici rispetto alle gerarchie. La Lega avrà vita difficile per l’aperta ostilità delle gerarchie ecclesiastiche e, pur raccogliendo adesioni fra i giovani, soprattutto in Romagna e nelle Marche, non riuscirà a crearsi un seguito fra i lavoratori, dei quali si propone espressamente di curare gli interessi e l’educazione politica, nell’ambito di più generale impegno “per i progressi della vita economica, intellettuale e morale in Italia”
Novembre: Mosca, Lenin scrive Due tattiche della social-democrazia nella rivoluzione democratica dove difende la “rivoluzione ininterrotta”. In dicembre sarà arrestato Trotsky
Dicembre: Milano, entra in funzione il nuovo grande stabilimento della Ercole Marelli di Sesto San Giovanni per la produzione di ventilatori, piccoli motori elettrici, elettropompe centrifughe e trasformatori. Nel 1911 arriverà a occupare 1.500 addetti, per metà giovani donne
1° dicembre: Milano, Critica Sociale pubblica una mozione per il suffragio universale, proposta da Filippo Turati e votata in novembre dalla Federazione socialista milanese. La mozione di Turati collega l’esistenza della riforma elettorale ai gravi problemi dell’Italia meridionale, e mostra di voler accogliere l’offerta di un’azione comune fra riformisti e sindacalisti rivoluzionaria, implicita nelle proposte avanzate a fine ottobre da Arturo Labriola. Altri dirigenti riformisti, fra cui Ivanoe Bonomi, manterranno invece ferme le perplessità espresse riguardo all’obiettivo del suffragio universale e alla prospettiva di un’azione coordinata delle correnti.
18 dicembre: Francavilla Fontana (Ba), la polizia spara contro una dimostrazione popolare uccidendo una persona e ferendone molte altre.
24 dicembre: Caltagirone (Ct), Don Luigi Sturzo sostiene la necessità che il movimento organizzato dei cattolici dia vita a un partito politico aconfessionale, democratico e autonomo rispetto alle gerarchie ecclesiastiche. A differenza di Murri e di altri democratici cristiani Sturzo rinuncerà ad attuare l’idea, ritenendo i tempi prematuri”Al circolo di lettura di Caltagirone, Sturzo pronuncia un discorso che passerà sotto il titolo “I problemi della vita nazionale dei cattolici italiani”. Esso segna una svolta nel pensiero dei cattolici italiani, tanto che Malgeri afferma che “con questo discorso comincia la storia del cattolicesimo democratico, comincia a delinearsi un modo nuovo e moderno di collocarsi del movimento cattolico nella società italiana”.
Sturzo esordisce rivendicando al movimento democratico cristiano un ruolo fondamentale nell’evoluzione dell’atteggiamento dei cattolici italiani verso la vita moderna e i problemi politico-sociali del paese. Sottolinea soprattutto il carattere nuovo del movimento rispetto al vecchio atteggiamento intransigente, legato a formule e concezioni superate. C’è ormai il convincimento che i cattolici debbano intervenire come tutti gli altri partiti nella vita moderna” (da http://www.tesionline.it) Alla fine dell’anno sono attive in tutta Italia 90 Camere del Lavoro.
DURANTE L’ANNO
Novara, nelle risaie prosegue per tutto l’anno – e anche nel 1906 – la lotta per le otto ore di monda, per migliorare le condizioni di lavoro delle risaiole e per ottenere un aumento salariale
Genova, sotto gli auspici della Terni, della Società Siderurgica di Savona (controllata dalla Terni e dai gruppi Odero e Raggio) e della Società Ligure Metallurgica (gruppo Raggio) – nasce a Genova la Società Ilva, allo scopo – scrisse l’Einaudi – di “tenere in famiglia le lucrose concessioni” e l’attività si era concentrata negli stabilimenti di Savona, Piombino e Bagnoli. Ma erano nate e si erano sviluppate anche altre imprese, cosicchè le società metallurgiche, che nel 1901 erano in Italia 18 con un capitale complessivo di 70,5 milioni di lire, nel 1907 salirono a 63 con 264,2 milioni e realizzavano elevati profitti. Sopravvenne però la crisi del 1907-1908, che ridusse o annullò gli utili e mise in serie difficoltà le aziende impegnate in lavori di ampliamento degli impianti. L’esame della situazione mise in evidenza la pericolosa e costosa partecipazione del capitale bancario alla formazione del capitale dell’industria e i complessi rapporti costituiti dalle partecipazioni industriali. Era necessario pertanto una sistemazione del settore, che venne attuata nel 1911, con un accordo, a seguito del quale le maggiori aziende siderurgiche, pur conservando ciascuna la propria fisionomia giuridica ed economica, affidarono all’Ilva la gestione industriale dei loro stabilimenti, concentrarono la vendita dei loro prodotti in una società commerciale milanese, la Società Ferro e Acciaio, e ottennero dalle banche una moratoria collettiva. Entraa così nel Consorzio Ilva, insieme con altri, lo stabilimento di Bolzaneto della Società Ligure Metallurgica. Due anni dopo, nel 1913, la Società Ferro e Acciaio stipula un accordo con gli uffici di vendita tedesco, belga e francese allo scopo di stabilire i quantitativi massimi di importazione in Italia e di limitare i ribassi speciali di prezzo per l’Italia da parte dei tedeschi. Allo scopo di fronteggiare le difficoltà che incontrava nel campo siderurgico e navale da parte del trust, l’Ansaldo si era alleata con Armstrong Whitworth e C. Ltd., proprietaria di stabilimenti di artiglieria a Pozzuoli, dando vita alla Società Ansaldo-Armstrong, alla quale aveva conferito lo stabilimento meccanico di Sampierdarena, il cantiere navale di Sestri Ponente, lo stabilimento ex-Delta, le fonderie, le acciaierie e l’officina elettrotecnica di Cornigliano, l’officina allestimento navi di Molo Giano e l’officina di riparazioni navali al Molo Vecchio, un complesso industriale con una capacità di impiego di 16 mila operai. Poiché, però, la società inglese, nonostante l’accordo intervenuto, continuava ad avere intese col siderurgico, l’Ansaldo, dopo aver trovato una nuova soluzione al suo problema, sciolse nel 1912 il legame con l’Amstrong riassumendo la precedente ragione sociale. Nel circondario di Genova, oltre le aziende che nel 1911 entrarono a far parte del consorzio Ilva, si annoveravano ancora nel settore metallurgico lo stabilimento dei fratelli Bruzzo a Bolzaneto, la Ferriera del Riccò a Pontedecimo, le Fonderie Liguri di Sampierdarena e le Ferriere di Voltri (già Tassara), che dopo il 1907, svilupparono la loro potenzialità, costruendo nuovi forni, impiantando nuove officine e allargando il pontile sul mare per rendere più agevoli le operazioni di scarico. E’ anche da segnalare la trasformazione della vecchia ditta Morteo nella Società per la lavorazione dello zinco Fratelli Morteo (nella quale entrarono i Bombrini), con stabilimenti a Sestri, Borzoli e Multedo. Nell’industria meccanica, poi erano state realizzate due nuove iniziative: a Sestri Ponente, la società San Giorgio, che faceva capo ad Attilio Odero, aveva dato vita ad uno stabilimento per costruzioni meccaniche, elettromeccaniche e ferroviarie, dotato più tardi di una sezione ottica, che acquistò rinomanza per i suoi lavori di alta precisione; a Rivarolo, ad opera del gruppo Piaggio erano sorte le Officine elettromeccaniche. Ancora a Sestri Ponente una nuova impresa nacque nel 1913 nel campo delle costruzioni ferroviarie con le Officine Ferroviarie Liguri (Bagnara)
Roma, nazionalizzate le società ferroviarie Adriatica, Mediterranea e Sicula
Napoli, inizia la costruzione dell’impianto ILVA a Bagnoli, su una superficie di 1.200.000 mq., con due (poi tre) altiforni da 250 tonnellate e quattro (poi otto) forni Martin da 50 tonnellate
Venezia, fondata la SADE, Società adriatica di elettricità, con capitale di 300.000 lire, per la costruzione e l’esercizio di impianti per la generazione, la trasmissione e la distribuzione di energia elettrica in Italia e all’estero
Germania: Albert Einstein elabora la teoria della relatività ristretta
Usa, il fisico Robert Wood realizza il cristallo di sicurezza
John Danton costruisce il primo juke box. E’ in grado di suonare un disco a scelta tra 24
Gran Bretagna, Ambrose Fleming inventa il diodo, prima valvola termodinamica
Varata la prima nave da guerra interamente in acciaio e azionata da turbine a vapore: è la HMS Dreadnought della Marina inglese