1944 Luglio – Dicembre

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1° luglio: la conferenza di Bretton Woods, che si concluderà il 22 luglio, decide la costituzione di un Fondo monetario internazionale e di una Banca mondiale per la ricostruzione e lo sviluppo

Salò, il Partito fascista repubblicano è trasformato da organismo politico in struttura mi­litare. I suoi componenti si affiancano alle forze armate della RSI e sono inquadrati nel Corpo ausiliario delle camice nere composto dalle squadre d’azione. Agli ordini dei capi del partito, queste bande dovranno garantire “l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, contro i sicari e i gruppi di complici del nemico” e saranno impegnate nella lotta anti parti­giana.
(…) gli avversari giurarono che il fascismo e i fascisti avevano i giorni contati. Molta gente di disanimò e si disperse. I tedeschi, preoccupati di quanto poteva accadere da un momento all’altro, strinsero subito i freni e minacciarono ancora – e questa volta in termini perentori – di intervenire con mano pesante se il governo della RSI non avesse saputo mantenere con ogni mezzo l’ordine pubblico e il funzionamento dei pubblici servizi (…) fu allora che, per impedire maggiori disastri, il Partito sentì il dovere di prendere decisamente, con le proprie forze trasformate in Brigate Nere, il controllo della provincia e di farsi iniziatore della lotta a oltranza. All’azione dei partigiani, quasi esclusivamente diretta contro i fascisti e contro i pubblici poteri, non si poteva che opporre un’azione ugualmente decisa attraverso l’opera dei fascisti regolarmente armati e inquadrati in reparti militari “(Repubblica sociale italiana – Storia, Centro Editoriale Nazionale, Roma, 1959, pagg. 376-78).

Palmiro Togliatti fonda Rinascita, rivista teorica del Pci.

Rignano sull’Arno (Firenze), due giovani Ugo Focardi e Quinto Stracchini, mentre rientrano Rignano dopo una missione clandestina per conto del CLN locale, sono catturati da tre ufficiali dalla Gestapo. I due giovani tentano la fuga in località La Madonna: Stracchini rimane ucciso sul colpo colpito dal fuoco dei nazisti. Il Focardi invece, illeso, riesce a mettersi in salvo attraversando l’Arno a nuoto

Cortona (Arezzo), durante la ritirata i nazisti uccidono, in diversi episodi, sei persone

Castelletto di Sinalunga (Siena), i nazisti uccidono per rappresaglia Faustina Zappalorto, 20 anni e il padre Pietro, 64 anni. Riesce a Salvarsi il fratello Ottorino.
In località Macchiaie sono uccisi Alduino Grazi e Pasquale Moscadelli: dopo averli costretti a tirare un barroccio carico di roba razziata dai tedeschi, sono poi torturati e uccisi. I cadaveri furono trovati mutilati

Casole d’Elsa (Siena), i nazisti uccidono con una raffica di mitra Ofelia Pasquinelli, 68 anni

Monteriggioni (Siena), pochi giorni prima della liberazione del paese i nazisti uccidono – e ne saccheggiano l’abitazione – Emilio Scarpini. Stava tentando di sfuggire alla deportazione in Germania

Montepulciano (Siena), in località Valiano mentre ormai il paese è libero, un gruppo di paracadutisti della Fallschirmjäger Division massacra con il calcio del fucile Otello Sordi, 25 anni

Carpineti (Reggio Emilia), durante la fase iniziale dell’operazione Wallenstein 
(v. http://www.eccidinazifascisti.parma.it/page.asp?IDCategoria=905&IDSezione=6934) i nazisti uccidono, in località Poiago, Giuseppe Amorotti 66 anni,  Marino Costi di 37, Ottavio Piagni 44 anni, Vincenzo Cavalletti 74 anni, Luigia Dori Campani 50 anni ed Ercole Mazzotto  58 anni

Corniglio (Parma), durante l’operazione Wallenstein i nazisti catturano, in località Ballone, 5 partigiani. Immediatamente passati per le armi. Due persone sono uccise ad Alpicella di Calestano (Pr). A Tizzano è fucilato Giuseppe Colombi. Il giorno precedente erano state bruciate le frazioni di Rusino, di Moragnano e di Vezzano, e molti uomini sono deportati in Germania

Cesena, nella frazione di Pievesistina militi della Gnr uccidono il partigiano Olimpo Foschi, 23 anni

Casalfiumanese (Bologna), mentre sta attraversando la frazione di San Martino in Pedriolo per raggiungere la 66a Brigata Garibaldi, un gruppo di giovani è intercettato dai tedeschi e 5 di loro sono catturati e passati per le armi http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/SAN%20MARTINO%20IN%20PEDRIOLO%20CASALFIUMANESE%2001.07.1944.pdf

Crespellano (Bologna), brigatisti neri e fascisti in borghese prelevano dalle loro abitazioni Amedeo Luppi e Alfonso Guizzardi e li conducono in via Cassoletta nel podere del colono Ballestri e li uccidono, abbandonando i loro corpi. Stessa sorte tocca a Lionello Zini, prelevato da casa e ucciso in via Lunga
http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=5738

San Giuliano Milanese (Milano), ucciso dai tedeschi Alberto Lombardi. A Sant’Angelo Lodigiano militi della Gnr – provenienti da Lodi – uccidono in strada Maria Garibaldi 38 anni e il marito Luigi Semenza, 40 anni. Semenza era portalettere, sua moglie casalinga. Avevano sette figli. Maria era al terzo mese di gravidanza.

Filottrano (Ancona), in Contrada Montrepolesco i nazisti uccidono il conte Alessandro Spada-Laviny, 73 anni 

Poggio San Vicino (Macerata), al termine di un duro scontro a fuoco con una formazione partigiana – in cui perde la vita il partigiano Giovanni  Pastori (detto Giannino) – i tedeschi entrano in paese. Quattro uomini sono uccisi: Domenico Poeta e gli sfollati Nicola Pillarella, Nicola Marovelli e Marco Accursi. Più di trenta famiglie perdono la casa e ogni proprietà, date alle fiamme. Tutte le altre sono rovistate e svaligiate.Il 18 luglio Poggio San Vicino è liberata dai partigiani della Brigata Maiella

Isola del Piano (Pesaro-Urbino), i nazisti fucilano per rappresaglia il manovale Felice Rabascini, 33 anni

Urbino, in località Pineta repubblichini del Battaglione La Camilluccia – Legione Tagliamento fucilano Aldo Arcangeli e Pasquale Mazzacchera

Barge (Cuneo), durante un’azione contro le formazioni partigiane dell’alta valle del Po, i tedeschi uccidono 21 persone
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Valle%20Po,%2030.06-01.07.1944.pdf

Umbertide (Perugia), in località Badia di Montecorona è ucciso l’impiegato comunale Enrico Porrini, 61 anni, per essersi rifiutato di seguire i tedeschi

Monte Santa Maria Tiberina (Perugia), durante un rastrellamento i tedeschi fucilano in località Marzana il partigiano Tobia Buzzini, boscaiolo, 39 anni e Antonio Pozzoli, 22 anni, mentre cercava di sottrarre il proprio bestiame alla razzia

Tuoro sul Trasimeno (Perugia), i nazisti uccidono per rappresaglia 7 civili 
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/TUORO%20SUL%20TRASIMENO%2001.07.1944.pdf

Gualdo Tadino (Perugia), i nazisti fucilano quattro partigiani
http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=2898

Altopascio (Lucca), le SS uccidono Umberto Bartolini, 43 anni

Forno di Zoldo (Belluno), durante un rastrellamento i tedeschi uccidono a Malga Cornia Guerrino Salvador, mentre era intento a sorvegliare il bestiame al pascolo. A Malga Pramper sono sorpresi due partigiani: Vittorino Fenti è condotto a Belluno (sarà fucilato due settimane dopo), mentre Giuseppe Zambon è legato e rinchiuso in una casera che viene fatta saltare in aria e poi bruciata


1 – 3 luglio: continuano i massacri nazifascisti in provincia di Arezzo. Quaranta vittime civili e decine di case incendiate tra Badicroce, Marzano, Favalto e Palazzo del Pero. 

Neviano Arduini (Parma) trucidati 35 civili 
https://memoranea.it/luoghi/emilia-romagna-pr-sasso-neviano-degli-arduini-museo-storico-della-resistenza-07-44



1 – 7  luglioAppennino parmense, attuando l’operazione Wallenstein, tedeschi e repubblichini effettuano un vasto rastrellamento nell’area di Corniglio, Neviano Arduini, Palanzano, Monchio (incendiate le frazioni di Rusino e Moragnano), Tizzano, Calestano: assassinati 64 civili, mentre molti altri sono deportati, incendiate case e stalle.
http://e-review.it/minardi_terranostra_territori_liberi_valli_taro_cero
https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/antifascismo-e-lotta-di-liberazione/–operazione-wallenstein-le-stragi-dell-estate-30-giugno-29-luglio-1944
http://www.eccidinazifascisti.parma.it/page.asp?IDCategoria=909&IDSezione=0&ID=116513

Castelplanio (Ancona), durante una manifestazione per chiedere una distribuzione straordinaria di grano, i nazisti uccidono Amedeo Morichelli, 45 anni, di professione bottaio


2 luglioColle del Lys (To), dopo lunghi combattimenti i nazifascisti riescono a catturare 26 partigiani. Sono prima torturati e poi trucidati sul posto 
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Colle%20del%20Lys,%20Rubiana,%2002.07.1944.pdf

Casteldelcio (Rimini), dopo violenti combattimenti con le formazioni partigiane del luogo, le SS italiane (in particolare militi della 2a compagnia 4° Freiwilligen bataillon Schultz Polizei Italien) iniziano un rastrellamento nel corso del quale sono fucilati, in località Lamone, i partigiani Luigi Lazzarini, 19 anni; Getullio Marcelli, 21 anni e Giuseppe Pettinari, 18 anni 
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/LAMONE,%20CASTELDELCI,%2002.07.1944.pdf

Dal 30 giugno al 7 luglio 1944 tedeschi e fascisti attuano l’operazione Wallenstein, con lo scopo di rastrellare la zona tra le strade statali 62 e 63 nella fascia di territorio compreso, principalmente, tra le province di Parma e La Spezia, per deportare gli uomini per lavori coatti in Germania, ma soprattutto per intrappolare i partigiani in una sacca.
Il 2 luglio le truppe tedesche e fasciste rastrellano la zona di Monchio delle Corti. Le frazioni del paese sono bombardate e colpite con i cannoni. I soldati saccheggiarono le abitazioni. 16 persone muoiono durante i bombardamenti o a causa dei successivi eccidi. Parte della popolazione è deportata in Germania.
In questo link l’elenco degli eccidi compiuti durante l’operazione Wallenstein: 
http://www.eccidinazifascisti.parma.it/page.asp?IDCategoria=905&IDSezione=6934&ID=95313

Vallisnera di Collagna (oggi comune di Ventasso, Reggio Emilia), i nazisti prelevano il parroco, don Donadelli, e due parrocchiani, Agostino Giovannini, 20 anni e Umberto Fiorini di 24 e li uccidono a poca distanza dall’abitato.

Cinque persone sono fucilate al Passo della Cisa.

Nella frazione Vigne del comune di Palanzano (Parma) è ucciso Pio Corsaldo. E’ fucilato durante il tragitto verso il campo di raccolta per lavoratori coatti da inviare in Germania. Essendo seminfermo, non riusciva a tenere il passo degli altri prigionieri.

Verghereto (Forlì), nella frazione Serra di Balze sono fucilati i partigiani Augusto Bardeschi, Giuseppe Casini e Agostino Moroni   
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/SERRA%20DI%20BALZE%20VERGHERETO%2002.07.1944.pdf

Polverigi (Ancona), fucilato il partigiano Luigi Pistola, 20 anni

Serravalle Sesia (Vercelli), un reparto di SS italiane comandate da Guido Pisoni passa per le armi, dopo averli seviziati e torturati, i partigiani Mario Paracchini, 20 anni e  Mario Perissinotto di 21 anni. Fucilato anche il contadino Giacomo Riotti, 72 anni

2 luglio – 13 agosto: Battaglia del Rovigo. Nell’estate 1944, a mano a mano che le truppe alleate avanzavano da sud verso la linea Gotica, il comando tedesco decise una serie di operazioni per “ripulire” le zone attraversate dalle strade principali dalla presenza delle formazioni partigiane. Nella zona tra Imola e Firenzuola (Firenze) sull’Appennino tosco-emiliano, il grosso della 36a brigata Bianconcini-Garibaldi si trovava in un ampio territorio delimitato dai monti Roncaccio, Colonna, Carzolano, Paganino e Acuto e attraversato dal torrente Rovigo.Il 2 luglio 1944 una colonna tedesca tentò invano di cacciare i partigiani dalle loro posizioni e pure senza successo fu l’azione condotta il 17 luglio da contingenti della GNR.
Il 9 agosto contingenti nazifascisti invano tornarono all’attacco.
Il 10 due colonne tedesche si mossero da Firenzuola (Firenze) e da Palazzuolo sul Senio (Firenze) per stringere i partigiani in un cerchio di fuoco.
I combattimenti durarono fino al 13 agosto, quando i reparti della 36a abbandonarono la zona, senza aver subito perdite gravi. In quell’occasione i partigiani sostennero una vera e propria guerra di posizione contro i tedeschi.
[Nazario Sauro Onofri in https://www.storiaememoriadibologna.it/battaglia-del-rovigo-13-evento]


3 luglio: un gruppo di esponenti politici dell’area di centro destra prende contatto con le autorità alleate per informare che, a loro avviso, la legge varata il 25 giugno precedente sui poteri dell’Assemblea costituente non deve essere considerata definitiva.

San Lazzaro di Savena (Bo), i nazisti – con la complicità di fascisti locali – catturano  e fucilano in località Pizzocalvo, otto persone
https://storiedimenticate.wordpress.com/2012/07/03/la-strage-di-pizzocalvo/ 

Cevo (Brescia), militi fascisti tentano la distruzione del paese perché la popolazione era solidale con i partigiani. Gli abitanti vennero fatti uscire dalle loro abitazione che vennero saccheggiate e date alle fiamme. Durante l’operazione sono uccisi Francesco Biondi e un’altra persona, rimasta sconosciuta

1 – 5 luglioMolini di Triora (Imperia), trucidati 29 civili   
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Molini%20di%20Triora,%2001-05.07.1944.pdf

4 luglioCastelnuovo dei Sabbioni e Meleto di Cavrilia (Arezzo), i nazisti della Divisione Herman Goering massacrano 191 civili, praticamente tutti gli uomini dei due paesi. A Massa dei Sabbioni uccisi anche il parroco e un ragazzo.
Era l’alba del 4 luglio 1944. Nubi nerastre si espandevano sul cielo della valle d’Avane, nel comune di Cavriglia. La maggior parte della gente si svegliava prima del sorgere del sole per recarsi nei campi, a mietere il grano. Una pioggerellina fine e leggera si scambiava con un timido vento. Nessuno ancora sapeva che quella che stava arrivando, sarebbe stata la mattina più tragica e drammatica della storia di questa comunità. 191 civili maschi fra i quattordici e gli ottantacinque anni infatti, di lì a poco verranno rastrellati, mitragliati e bruciati da reparti tedeschi specializzati della Hermann Goering nei paesi di Meleto, Castelnuovo, Massa e San Martino. Da allora, la gente di questa terra ed in particolar modo le donne ed i bambini, saranno costretti a sopravvivere per lunghissimi anni in un contesto letteralmente dilaniato socialmente, economicamente ed antropologicamente. I soldati nazisti scomparvero dalla valle d’Avane senza lasciare traccia di sé. Nessuno seppe più niente di loro e la popolazione, che non vide mai fatta giustizia sulla morte dei propri padri, tentò nel tempo di spiegarsi i motivi del massacro. Nacquero così progressivamente negli anni la tesi della rappresaglia, del controllo del territorio, quindi quella che voleva come preordinatori della strage i repubblichini locali che intendevano distruggere la radice storica comunista di questa società. Nessuno si preoccupò mai dei veri responsabili tedeschi, dei cosiddetti “cani che dormono da non stuzzicare”, nessuno dette più peso alle loro strategie, ai loro piani, alle loro origini ed alle loro filosofie di guerra, stabilite ai prodromi del secondo conflitto mondiale da Hitler. Grazie allo studio attento e dettagliato dell’inchiesta portata a termine dallo Special Investigation Branch inglese tra il 1944 ed il 1945 nei luoghi scenari delle stragi, secretata fino agli anni novanta negli archivi di Kew (Londra) e nel noto armadio della vergogna a Roma, il ricercatore di Storia Contemporanea all’Università di Firenze Filippo Boni con il fondamentale aiuto della più importante memoria storica vivente di Castelnuovo dei Sabbioni, Emilio Polverini (figlio di una vittima), ha ritrovato nomi, cognomi e fotografie dei soldati che quella mattina si resero protagonisti del violentissimo massacro e li ha pubblicati nel libro “Colpire la Comunità: 4-11 luglio 1944, le stragi naziste a Cavriglia” edito dalla Regione Toscana, in cui in un’analisi storico-scientifica dettagliata e puntuale, dopo aver ricostruito il contesto storico e narrativo della strage, è riuscito a portare alla luce quella che fu la reale strategia del terrore nazista, politica di guerra che era sempre stata un caposaldo della Wehrmacht prima e durante la seconda guerra mondiale (Wikipedia)
http://www.comune.cavriglia.ar.it/le-stragi-nazi-fasciste-del-luglio-1944  
https://www.regione.toscana.it/-/la-strage-del-4-luglio-1944-a-castelnuovo-dei-sabbioni

6 luglio: in un rapporto al ministro degli Interni, il Comando generale dei carabinieri definisce l’amministrazione italiana in Sicilia “sempre confusa” e sprovvista di “aspetti e orientamenti che permettano di precisarne i contorni”.

Esce il primo numero dell’edizione emiliano romagnola de L’Unità, organo clandestino del PCI.

Roma, si svolge un convegno di sindacalisti democristiani.

7 luglioCarrara, manifestazione delle donne carrarine che si oppongono al diktat del comando tedesco: «la popolazione abitante in Carrara e frazioni a mare dovrà essere evacuata».“Le donne carrarine non si persero d’animo perché sapevano bene qual era l’obiettivo di tutte: non abbandonare a nessun costo le loro case e i loro averi. Erano state loro a compiere quegli spossanti e pericolosi viaggi attraverso le Apuane per scambiare il sale – unica materia prima di cui disponevano – con farina e altro cibo con le donne emiliane: col loro carico, si arrampicavano per gli impervi sentieri delle montagne spesso a piedi nudi sulle taglienti schegge di marmo e andavano in Garfagnana in cerca di viveri; altre, spingendo carrettini a mano, facevano itinerari più lunghi, su per i passi dell’Appennino, su per la Cisa o il Cerreto, e calavano in Emilia. Dopo una o due settimane tornavano sfinite, sanguinanti, dimagrite, ma riportavano il loro carico di farina. Quelle che tornavano, perché le vie erano mitragliate, bombardate, piene di pericoli e di trabocchetti e molte rimanevano per la strada, abbattute dai proiettili o dallo sfinimento, o derubate del loro carico (…) Nel luglio 1944 le donne di Carrara si riunirono in Piazza delle Erbe e compatte, sorreggendo striscioni e gridando slogan che in qualche modo infondessero coraggio a loro stesse, si avviarono verso la sede del comando tedesco sfidando l’invasore.
All’improvviso, dal gruppo dei soldati muniti di mitragliatrice si staccò un manipolo, si avvicinò alle donne, ne afferrò quattro e le condusse all’interno del comando. Fra le manifestanti serpeggiò una sensazione di sbigottimento; poi l’audacia riprese il sopravvento e si avvicinarono ancora più minacciose al portone del palazzo. I tedeschi puntarono le loro armi; la tragedia fu sfiorata. L’arrivo del prefetto di Carrara contribuì a mantenere alto lo stato di apprensione. Il funzionario entrò nel palazzo e ne uscì dopo alcuni minuti portando con sé le quattro donne. Poi si rivolse alla folla e annunciò che il comando tedesco aveva sospeso l’ordine di evacuazione.
Grazie alle Donne carrarine CARRARA ERA TORNATA AI CARRARINI!” 
(Testimonianza riportata da Mario Alderici sulla propria pagina Facebook)

8 luglioAnzola Emilia (Bo), Anzola Emilia (BO), i partigiani intervengono per impedire la trebbiatura in un’azienda agricola. L’azione si trasforma immediatamente in una manifestazione popolare: un centinaio di donne protesta davanti al municipio sfollato nella frazione di Case Immodena. I fascisti decidono, per tacitare la protesta, la distribuzione straordinaria di 300 quintali di grano alla popolazione
In tutta l’Emilia Romagna squadre di partigiani, sostenuti dalla collaborazione attiva dei lavoratori, attaccano o sabotano la trebbiatura. La battaglia del grano proseguirà fino ai primi di settembre.

9 luglio: conquistata Caen, gli alleati puntano su Parigi.

Roma, parlando al teatro Brancaccio, Togliatti conferma la disponibilità del PCI alla realizzazione di un’ampia alleanza politica che comprenda, oltre ai socialisti, anche la DC, per realizzare la più ampia convergenza di forze impegnate nella costruzione di una democrazie progressiva. E’ il discorso della mano tesa

Vianino (Parma), quattro civili uccisi per rappresaglia dai tedeschi dopo un conflitto a fuoco con i partigiani

10 luglioRoma, il comitato della Grande Maestranza, formato da Umberto Cipollone, Guido Laj (prosindaco di Roma) e Gaetano Varcasia emana la circolare nr.1 del Grande Oriente d’Italia.

11 luglioPadulivo di Vicchio (Firenze), i nazisti fucilano 14 civili davanti alla gente del piccolo borgo. L’eccidio deve servire da monito contro il boicottaggio della raccolta del grano per impedirne l’approvvigionamento ai nazifascisti. 
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/PONTE%20A%20VICCHIO%20E%20STRADA%20PADULIVO%20VICCHIO%2010-11.07.1944.pdf

12 luglioRoma, l’esecutivo della Democrazia Cristiana riconferma la volontà di collaborare con tutti i partiti per la costruzione di una Italia nuova.

Fossoli (Modena), 67 internati politici, prelevati dal vicino Campo di concentramento di Fossoli, sono trucidati dalle SS naziste all’interno del poligono di tiro di Cibeno. Le vittime della strage provenivano da 27 province italiane, avevano diversa estrazione sociale e rappresentavano le varie anime antifasciste dell’epoca. Molti dei compagni di prigionia riferiranno nelle testimonianze e deposizioni successive che si trattava dei “migliori”; migliori perché anche all’interno del campo, dopo aver subito la durezza del carcere e pur vivendo nella costante incertezza della loro sorte, molti di loro non avevano ceduto e, anche in quelle condizioni difficili, continuavano il loro lavoro di resistenza.
https://www.fondazionefossoli.org/centro-studi/i-nomi-di-fossoli/le-vittime-della-strage-di-cibeno/

13 luglio: inizia ad operare l’ufficio I (Informazioni) del Cvl.

Modena, centinaia di donne, organizzate dai Gruppi di difesa della donna, scendono in piazza chiedendo la distribuzione di generi alimentari.

Reggio Emilia, l’Intendenza delle Divisioni reggiane – da poco è nato per iniziativa del CUMER, il Corpo d’Armata Centro Emilia – dirama un comunicato nel quale si fissano i prezzi dei cereali di vario genere, di vari generi alimentari e del foraggio; le tariffe per la trebbia e le paghe degli operai addetti alla trebbiatura.

14 luglio: San Polo di Arezzo, massacrate 65 persone di cui 17 partigiani. In seguito di un’operazione dell’esercito tedesco per liberare una ventina di commilitoni tenuti prigionieri dai partigiani nel borgo di Pietramala, viene rastrellata tutta la zona circostante e catturati diversi civili. Tra gli uccisi una donna incinta di 8 mesi e 3 bambini di 7 e 2 anni e 20 giorni. Alcuni verranno fucilati ed altri verranno fatti esplodere dopo aver riempito loro di esplosivo le tasche. Alcune donne erano state violentate dopo il rastrellamento. Alcuni prigionieri verranno fatti fuggire da un sottufficiale e da un soldato tedesco, scampando quindi al massacro. 
https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/antifascismo-e-lotta-di-liberazione/le-stragi-nazifasciste/le-stragi-di-civili-in-toscana-aprile-settembre-1944

Fassino (Mantova), un bombardamento alleato per colpire un autoparco tedesco, effettuato con bombe a tappeto sulla campagna, provoca la morte degli addetti allo stesso e 30 morti fra i contadini al lavoro nei campi

Bologna, i dirigenti comunisti Giuseppe Alberganti e Bruni Gombi scrivono una lettera al comando delle brigate Garibaldi per segnalare che i giovani partigiani di Montefiorino ostentano eccessivamente i simboli ideologici come la falce e martello e non riescono a comprendere che, viceversa, al loro posto va messa la “coccarda tricolore”, come vuole la “politica del nostro partito e il carattere nazionale della lotta (…).

Torino, alla Fiat Mirafiori è siglato l’accordo per il pagamento anticipato a tutti i lavoratori dei premi aziendali e tredicesima mensilità, pacco alimentare e mense aziendali; maggiorazioni straordinarie per gli impiegati d’officina; pagamento indennità di presenza durante il periodo di ferie.

15 luglio: il Comando supremo alleato del Mediterraneo (Sacmed), invia una memoria ai governi alleati dove, fra l’altro, si sottolinea che “il capo della commissione alleata ha spiegato al premier italiano che gli alleati sono considerevolmente interessati a conoscere il metodo con cui gli italiani intendono risolvere il problema istituzionale e la forma di Costituzione che vorranno adottare e desiderano di essere informati di ogni minimo dettaglio di questo progetto prima che esso venga adottato”

Fabriano (An), l’ultimo bombardamento anglo-americane porta il totale delle vittime civili a 213


15 – 30 luglioParma, tedeschi e repubblichini organizzano un vasto rastrellamento nelle valli del Taro e del Ceno, zone completamente controllate dalle formazioni partigiane. Fucilati 18 civili tra Bardi, S. Maria del Taro, Pessola, Strela, Cereseto e Sidolo. 
https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/antifascismo-e-lotta-di-liberazione/–operazione-wallenstein-le-stragi-dell-estate-30-giugno-29-luglio-1944


16 luglioSan Giustino Valdarno e Staggiano (Arezzo), i nazisti massacrano 50 persone 
https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/antifascismo-e-lotta-di-liberazione/le-stragi-nazifasciste/le-stragi-di-civili-in-toscana-aprile-settembre-1944

17 luglioVerona, un commando partigiano composto da Berto Zampieri, Lorenzo Fava, Danilo Pretto, Vittorio Ugolini, Aldo Petacchi ed Emilio Berardinelli libera Giovanni Roveda dal carcere degli Scalzi. Nella fuga vengono, però, feriti gravemente Pretto e Fava. Il primo morirà poco dopo in ospedale. Lo stesso Roveda resta leggermente ferito. 

Crespino sul Lamone di Marradi (Firenze), uccisi per rappresaglia dai nazisti 44 civili  
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/CRESPINO%20SUL%20LAMONE%20MARRADI%2017-18.07.1944.pdf

Castello di Serravalle (Bo) – Zocca (Mo), dopo l’uccisione di due soldati tedeschi a Ciano – una frazione di Zocca (Mo) sul confine delle province di Modena e Bologna – la GNR di stanza a Castello, comandata dal capitano Enrico Zanarini – rastrella una quarantina di persone della zona. Sottoposte a innumerevoli sevizie, venti di loro saranno poi impiccate per rappresaglia a Boschi di Ciano, sul luogo dove erano stati uccisi i due militi tedeschi
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Boschi_di_Ciano_18_luglio_1944.pdf

18 luglioGiappone, il primo ministro Tojo Hideky si dimette. Lo sostituisce il generale Koiso Kuniaki.

Ancona, i tedeschi si ritirano dalla città.

Modena, sciopero alla Maserati e alla Fonderia Maserati per il rispetto del contratto aziendale e per l’ottenimento di anticipazioni salariali.

Truppe inglesi entrano in Fabriano (An)

19 luglioLivorno è libera.

Pistoia, il comandante della guarnigione tedesca invia una lettera di ringraziamento e di congedo, nel momento del ritiro, al capo della Provincia ed i suoi collaboratori, fra i quali Nilo Lombardini.

20 luglio: fallisce nel quartier generale di Hitler un attentato contro il Fuhrer, frutto di una cospirazione di militari. La repressione sarà durissima: verranno uccise oltre 5.000 persone. tIl generale Rommel sarà costretto al suicidio, mentre l’ammiraglio Canaris, capo dei servizi segreti del Reich, sarà internato in un campo di concentramento e ucciso alla vigilia della liberazione.

Lo stesso giorno Hitler incontra Mussolini.

Roma, Salvarezza invia una lettera all’ambasciatore sovietico presentando Bandiera Rossa come il movimento che ha “dato il quantitativo maggiore di martiri alla causa della liberazione, formato da uomini decisi a tutto” ma che è “stato intralciato nel suo atto di epurazione, nel suo movimento per il ristabilimento della giustizia” da uomini dei partiti che “con un nome altisonante hanno immesso nel loro seno centinaia di appartenenti ai battaglioni ‘M’ e che patteggiano e proteggono personalità incriminabili, solamente perché esse sono utili al benessere di un capo o di un socio, di un gruppo o di un settore”.

Napoli, congresso della DC. Partecipano i delegati delle zone liberate. De Gasperi è eletto segretario.
Nel corso dell’assise, Alcide De Gasperi risponde a Palmiro Togliatti: “Collega Togliatti, abbiamo apprezzato come meritava la tua dichiarazione di rispetto per la fede cattolica della maggioranza degli italiani (…) La tolleranza mutua nelle forme della civile convivenza che voi proponete e che noi volentieri accettiamo costituisce in confronto al passato un notevole progresso che potrà farci incontrare più spesso lungo l’aspro cammino che dovremo percorrere per il riscatto del popolo italiano (…) Un altro proletario anche Egli israelita come Marx, duemila anni fa (…) fondò l’internazionale basata sulla uguaglianza, sulla fraternità universale, sulla paternità di Dio (…). Alcide De Gasperi afferma ancora: ”Noi siamo un partito di ordine e di legge, facciamo opera di disciplina in tutto il paese e alla necessaria solidarietà dei partiti antifascisti sacrifichiamo molte particolari esigenze”. Al congresso partecipa, in rappresentanza dei partigiani democristiani, Enrico Mattei.

21 luglioRimini, in una nota dell’Unione industriali si legge che la quasi totalità delle industrie riminesi sono costrette a sospendere o a licenziare le maestranze a causa della totale paralisi della produzione. Ciò avviene al pastificio Ghigi di Marciano, nei conservifici di Cattolica, Marabutti, Arrigoni e Adriatica. Sospendono la produzione anche i lanifici di Riserba e Ceccolini di Morciano.

Paluzza (Ud), presso la Malga Pramosio e il bosco Moscardo , un gruppo di SS italiane e tedesche travestite da partigiani e provenienti dal vecchio confine italo-austriaco uccide 16 civili. Proseguendo, la banda ammazza due donne dopo averle violentate. Arrivati in località Moscardo le SS abbatterono a pugnalate due operai che tornavano dal lavoro e quindi, attraversata Paluzza, sempre spacciandosi per partigiani, proseguirono alla volta di Cercivento dove massacrarono tre persone. Il giorno dopo un reparto delle SS “fra cui molti italiani” irrompevano in Paluzza, prelevavano dalle case decine di persone trascinandole al Municipio dove già si trovavano il podestà, il segretario comunale, il direttore didattico e alcuni impiegati e qui iniziarono “l’orrenda flagellazione”. I corpi degli sventurati erano colpiti da pugnalate, calci, morsi e dai fucili usati come clave. Il gruppo dei falsi partigiani di Pramosio nel pomeriggio lascia Paluzza e prima di rientrare a Tolmezzo uccide sette ostaggi in località Ponte di Sutrio dopo aver trucidato altre persone a Sutrio, e depreda le vittime di tutti gli oggetti di valore. Altre 11 persone (di Paluzza, Arta e Cercivento) sono assassinate lungo la strada per Tolmezzo
https://www.carnialibera1944.it/resistenza/malgapramosio.htm
http://www.nonsolocarnia.info/nazifascismo-e-terrore-21-22-luglio-1944-pare-di-udire-ancora-nella-valle-del-but-in-carnia-le-urla-di-quegli-uccisi/

Metà luglioPiacenza, scioperi in alcune piccole fabbriche per il pagamento delle indennità arretrate. L’agitazione è difesa da patrioti armati. I lavoratori ottengono il pagamento degli arretrati.


21 – 22 luglioRavenna, numerosi giovani sono fermati durante un rastrellamento tedesco nella zona delle Ville Unite. Immediatamente un nutrito gruppo di donne si porta sotto la sede del comando tedesco di San Zaccaria chiedendo la liberazione dei fermati. I tedeschi sparano per disperderle e ne arrestano tre.

Bologna, esce il primo numero di Rinascita, organo del Fronte della Gioventù.


22 luglioTavolicci di Verghereto (Forlì), i nazifascisti massacrano 64 civili, tra cui 19 bambini di età inferiore ai 10 anni, e poi donne e anziani. Le vittime, sorprese all’alba e rinchiuse in una casa nel centro del paese, sono arse vive. I capi famiglia dopo essere stati costretti ad assistere al massacro sono condotti in una casa vicina dove sono torturati e poi uccisi. Nel tragitto i reparti operanti continuano la rappresaglia incendiando le case e uccidendo le persone che trovano. Il massacro è compiuto da militi del IV battaglione di Freiwilligen Polizei Bataillon Italia e da Battaglioni autonomi della polizia repubblicana
https://memoranea.it/luoghi/emilia-romagna-museo-casa-eccidio-tavolicci
https://www.ilrestodelcarlino.it/cesena/2008/08/04/109145-libro_retroscena_dell_eccidio_tavolicci.shtml

24 luglioEmpoli (Firenze), i nazisti fucilano per rappresaglia 29 civili.
http://www.olmastrello.it/la-strage-di-piazza-ferrucci-a-empoli-il-24-luglio-del-1944-la-testimonianza-di-ferdinando-ciampi-arriva-dopo-settantanni-a-far-luce-sullaccaduto/
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/PIAZZA%20FERRUCCI%20EMPOLI%2024.07.1944

25 luglio: C.L. Roseberry del War Office sollecita il Foreign Office perché chiarisca “l’inesistenza di un interesse inglese a sostenere il separatismo siciliano”.

Priola (Cuneo), i nazisti uccidono 19 civili e incendiano l’intero paese 

Bagno di Romagna (Forlì), i nazifascisti massacrano, sul Colle del Carnaio, 27 civili per rappresaglia. Il più giovane dei rastrellati fu impiccato durante il tragitto a un palo del telegrafo. Il sacerdote Don Ilario Lazzeroni recatosi nel luogo della strage per chiedere pietà fu barbaramente trucidato assieme agli altri. Alla richiesta di clemenza da parte di coloro che furono trucidati, un uomo originario del luogo e appartenente alla polizia fascista risponde: “prima le donne poi i bambini”. Il massacro è compiuto da reparti delle SS tedesche e italiane
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/PASSO%20DEL%20CARNAIO%20BAGNO%20DI%20ROMAGNA%2025.07.1944.pdf

27 luglio: varato il decreto legislativo luogotenenziale n.159 che istituisce l’Alto commissariato per le sanzioni contro il fascismo, sotto la presidenza di Carlo Sforza. L’organismo è suddiviso in 4 dipartimenti: il primo si occupa della confisca dei beni di proprietà del Pnf; il secondo del sequestro dei profitti di regime; il terzo, diretto da Mario Berlinguer, di processare i fascisti; il quarto, di epurarli dall’apparato statale. E’ varato anche il decreto n.40 sui Fitti in natura del ministro dell’Agricoltura, Fausto Gullo, che stabilisce il prezzo del grano disponendo la metà del ricavato per i contadini.

Roma, si dimette dal governo Bonomi, Benedetto Croce che scrive una lettera nella quale afferma che “I patti firmati all’atto della capitolazione non consentiranno agli italiani né di essere liberi né di lavorare liberamente né addirittura di chiamarsi liberi (…).

Roccabianca (Pr), un centinaio di donne manifestano chiedendo la distribuzione di burro e formaggio.

28 luglio: inizia la battaglia di Montefiorino, fra truppe tedesche e forze partigiane, che si concluderà il 3 agosto.

Brescia, il Fronte della gioventù organizza uno sciopero contro la fame e la guerra.

29 luglioMontechiaro (Pistoia), nel corso di un’imboscata tesa dai tedeschi viene ucciso Silvano Fedi, anarchico. La sua morte suscita molte perplessità e si adombra una responsabilità, comunque mai provata, di Licio Gelli.

31 luglioNapoli, il consiglio nazionale della Dc emerso dal congresso elegge la direzione centrale che comprende, oltre al segretario politico Alcide De Gasperi, Mario Scelba come vice segretario, Aldisio, Cassiani, Grandi e Spataro.

Reggio Emilia, 21 operai delle Reggiane sono convocati con un inganno e deportati in Germania. Intanto i tedeschi continuano a fare pressioni sulla direzione per avere un elenco di 500 nominativi di operai da trasferire in Germania.

Fine luglioCastelfranco (Mo), organizzate dai Gruppi di difesa della donna e protette da squadre di partigiani, 300 donne manifestano davanti al Municipio per ottenere migliori condizioni alimentari e contro la guerra. La minacciosa presenza dei tedeschi non ferma la manifestazione e il Commissario prefettizio è costretto a ricevere una delegazione. Manifestazioni analoghe, seppur numericamente più contenute, si svolgono in altri centri della provincia.

Luglio: l’Ufficio informazione dello Stato maggiore dell’esercito del Sud, riprende la denominazione di Sim.

l’Ispettorato censura militare del regno del Sud, nella sua relazione mensile, in merito alla “propaganda politica”, osserva: “Dalla corrispondenza esaminata si è rilevato: nessuna specifica propaganda antinazionale se non il convincimento, molto diffuso, che il fascismo non sia stato stroncato e che sopravviva ed agisca essenzialmente nelle pubbliche amministrazioni; sia attraverso l’arbitrio di taluni funzionari, che non ispirano stima, ereditati dal fascismo; sia per la presenza in uffici, anche di responsabilità, di elementi notoriamente facenti parte dell’Ovra per i quali nessuno specifico provvedimento di legge è stato finora emanato (…) La maggioranza del popolo – è scritto ancora nella relazione –contraria ad ogni estremismo, si disinteressa della situazione politica del Paese, imperniata soprattutto su antagonismi individuali e nell’intimo desiderio, da parte dei dirigenti, di esaudire vendette personali”.

Decade dalla carica di comandante generale dei carabinieri, il generale Giuseppe Piechè.

Salvatore Aldisio è nominato Alto commissario per la Sicilia.

Roma, l’Unione socialista-comunista confluisce nell’Unione proletaria di Salvarezza. Con altri 15 raggruppamenti facenti parte del Congresso democratico, l’Unione reclama il 31 luglio le dimissioni del governo Bonomi.

Serafino Romualdi rientra in Italia in divisa americana e con il grado di maggiore dell’Oss.

AgostoFronte del Pacifico, completata l’occupazione delle Isole Marianne, pieno successo dell’offensiva statunitense nel Pacifico.

Sasso Marconi (Bo), scioperano gli operai della Cartiera del Maglio.

1° agostoVarsavia, la resistenza polacca attacca la guarnigione tedesca. Per rappresaglia è raso al suolo il ghetto ebraico.

Arrestato, su ordine di Carlo Sforza, l’ex governatore della Banca d’Italia Vincenzo Azzolini, accusato di aver consegnato ai tedeschi oro prelevato dalla riserva aurea nazionale.

Nominato capo della polizia del Regno del Sud, il procuratore generale Luigi Ferrari.

Pisa, i nazisti uccidono 12 persone, tra cui 6 ebrei e il capo della Comunità israelitica pisana.

Esce il primo numero de Il combattente, giornale dei volontari della libertà – comando militare unico Emilia Romagna (Cumer)

Parma, si costituisce il Comando Piazza per dirigere la Resistenza in città e pianura

2 agostoTorino, il capo della provincia invia a Mussolini un rapporto sul conto del principe Junio Valerio Borghese: ”Il comandante Borghese effettua guerra indipendente et incurante operazioni belliche germaniche provincia Aosta, creando serie difficoltà. Secondo Comando germanico principe Borghese aveva tentato farsi riservare fascia confine svizzero senza collegamento alcuno con altre forze italiane et germaniche. Ad Aosta tutti concordano nei seri dubbi sulla fedeltà del Borghese alla Repubblica sociale italiana et temono sorprese”.

3 – 4 agostoZeri (Massa), durante un rastrellamento i nazifascisti uccidono 20 civili, tra cui 3 sacerdoti.

4 agosto: gli alleati raggiungono i sobborghi di Firenze. I tedeschi in ritirata fanno saltare tutti i ponti sull’Arno a eccezione del Ponte Vecchio, intasato di macerie. L’11 agosto il CLN toscano darà l’ordine di insurrezione generale e assumerà il governo della città nominando sindaco il socialista Gaetano Pieraccini. Solo il 1° settembre Firenze sarà completamente liberata.

Cosenza, congresso nazionale del Partito d’Azione. Si delinea un evidente contrasto tra la corrente liberal democratica, guidata da Ugo La Malfa e la componente socialista rappresentata da Emilio Lussu.

Roma, primo accordo Confindustria-CGIL per la concessione del Premio Liberazione, da erogare ai lavoratori delle zone man mano liberate.

6 agostoCasteldaccia (Palermo), ucciso il militante del Pci Andrea Raia.

Roma, Ernesto Vercesi, sottotenente di vascello, agente dei servizi speciali della Rsi rimasto clandestinamente nella capitale, stila un rapporto nel quale fa presente la facilità con la quale i carabinieri rilasciano i fascisti arrestati con il solo impegno di iscriversi al Pdi.


6 – 11 agostoMassarosa (Lucca), 60 civili, accusati di collaborare con i partigiani, sono torturati e uccisi dai nazisti.
http://www.vittimeinnocenti.altervista.org/massarosa.html


7 agostoRoma, Voce Operaia, giornale della sinistra cristiana, scrive che l’unità sindacale non basta da sola a garantire le conquiste dei lavoratori, ma serve anche “l’unità d’azione dei grandi partiti”.

8 agostoMilano, una bomba dei Gap fa saltare un camion militare tedesco in viale Abruzzi provocando 8 morti e alcuni feriti. Per rappresaglia il 10 agosto i tedeschi fucilano 15 partigiani in piazzale Loreto. Il comandante delle SS Theodor Saevecke, che ordina l’eccidio dei 15 antifascisti, sarà condannato all’ergastolo dal Tribunale di Torino nel giugno 1999 .

Il generale Tancredi Bianchi, rappresentante militare del Regno del sud in Svizzera, scrive all’ufficiale responsabile del Campo internati militari italiani di Murren invitandolo a fare il possibile per evitare che militari italiani rientrino in patria per arruolarsi nelle formazioni partigiane.

Fossano (Cuneo), fatto evadere dal carcere dove era rinchiuso, Emilio Sereni.

Napoli, assemblea tra i rappresentanti del Partito liberale e del Partito democratico liberale che decidono la riunificazione: nasce il Partito liberale italiano.

Roma, riunione congiunta fra le direzioni del Partito socialista e di quello comunista, al termine della quale è rinnovato il patto di unità d’azione fra i due partiti, siglato questa volta direttamente da Palmiro Togliatti, Giacomo Pellegrini e Giuseppe Di Vittorio, per il Pci e Pietro Nenni, Oreste Lizzadri ed Ezio Villani per il Psi, che si costituiscono in commissione permanente per coordinare la comune attività.

9 agostoBologna, una commando partigiano fa evadere 340 prigionieri dal carcere di San Giovanni in Monte.”Prima di essere trasferite in frazione Dozza, le carceri bolognesi si trovavano nell’ex convento attiguo alla chiesa di San Giovanni in Monte nella piazza omonima.
Durante la lotta di liberazione ospitarono centinaia, se non migliaia di antifascisti, di partigiani e di genitori di renitenti alla leva. Molti detenuti, per i quali non c’era spazio a San Giovanni in Monte, furono “ospitati” nelle stalle della caserma del 3° artiglieria a Porta d’Azeglio.
Nell’estate 1944 il comando della 7a brigata GAP Gianni Garibaldi decise di liberare i detenuti del carcere principale. Per questo Bruno Gualandi “Aldo” si accordò con un agente di custodia, il quale diede informazioni preziose. Altre informazioni furono fornite da Verenin Grazia segretario del CLNER.
Un primo tentativo fatto in luglio fallì. Riuscì il secondo (…)”.
continua in
https://www.storiaememoriadibologna.it/resistenza/assalto-al-carcere-di-san-giovanni-in-monte-14-evento?fbclid=IwAR2IqmAVGY_plfPdbkCHRQCqDAuAWgVvWM6t4-aeNXbSPSRMSrsCVB9GndY

Milano, comunicato del CLNAI: “La difesa delle fabbriche è questione di importanza politica nazionale e come tale va risolta; non costituisce un problema di polizia interna degli stabilimenti. Il Comitato è disposto a trattare con gli industriali solo a condizione che questi riconoscano esplicitamente l’autorità che ad esso compete di organizzare e dirigere la difesa delle fabbriche, impegnandosi formalmente a non prendere iniziative di altro genere. Gli accordi concreti dovranno essere definiti caso per caso con i comitati di fabbrica che vengono a ciò delegati dal Clnai”.

Roasio (Vercelli), uccisi per rappresaglia dai nazisti 22 ostaggi civili 
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Roasio,%2009.08.1944.pdf

Argelato (Bo), i nazisti fucilano per rappresaglia alle Larghe, sei persone. Dopo aver saccheggiato 400 quintali di garzolo lavorato dalla ditta Tartarini, moltissime bottiglie di vino, i macchinari della ditta Atti & Bassi, incendiano 37 abitazioni. Poi sparando all’impazzata lasciano due feriti, di cui uno a morte, sul terreno agonizzando per ore. Contemporaneamente i fascisti impediscono a chiunque di avvicinarsi. Il giorno successivo un comunicato della GNR afferma: “la borgata delle Larghe non esiste più, o meglio di lei restano solo gli scheletri contorti ed anneriti delle sue case date in preda alle fiamme”

9 – 14 agosto: battaglia di Monte Bastia. I tedeschi, con una serie di azioni concentriche e ripetute, tentano invano di sloggiare i reparti della 36a brigata Bianconcini Garibaldi attestati in cima e attorno a Monte Bastia, tra Firenzuola (Firenze) e Palazzuolo sul Senio (Firenze). Avevano deciso quell’operazione perché la brigata si trova nelle immediate retrovie del fronte, mentre gli anglo-americani sono alla vigilia della loro offensiva. Pur subendo dure perdite, la brigata non abbandona Monte Bastia e le alture circostanti la cui importanza strategica non è minore. 
[Nazario Sauro Onofri in https://www.storiaememoriadibologna.it/battaglia-di-monte-bastia-89-evento]

10 agostoStrasburgo, riunione clandestina di industriali e funzionari nazisti per valutare i piani di sopravvivenza del nazismo dopo la ormai prevedibile sconfitta. Depositati circa 500 milioni di dollari in banche svizzere, del Liechtenstein, Porto­gallo, Spagna, Argentina, Tur­chia.
Alla locanda Maison Rouge, si riuniscono i rap­presentanti del vice di Hitler Martin Bormann, del ministro degli armamenti Speer, l’ammiraglio Canaris e alcuni dei più im­portanti industriali tedeschi. Già nel 1942, due anni prima, Joseph Goebbels aveva fatto depositare in una banca di Buenos Aires, a nome Hans Deutch, 1.850.000 dollari. Se­condo un rapporto statunitense, datato dicembre 1945, Goebbels, Goering, Robert Lay, Himmler, von Ribbentrop e lo stesso Hitler, disponevano di capitali all’estero stimati in 14.883.162 dollari, 465.000 sterline e azioni per un valore di altre 600.000 sterline. Tutta­via i capitali più ingenti, trasferiti dopo la riunione di Strasburgo, non si trovano in conti bancari intestati a gerarchi di partito. Nel 1946 il Dipartimento delle finanze degli Stati Uniti pubblicò un dossier nel quale, tra l’altro, si legge: (…) gli industriali tedeschi e i capi na­zisti trasferirono parte dei loro beni all’estero. Uomini di paglia al loro servi­zio aprirono im­prese e conti bancari segreti. In tal modo i tedeschi, utilizzando fondi tedeschi, crearono nel mondo 750 società: 112 in Spagna, 58 in Portogallo, 35 in Turchia, 98 in Argentina, 233 suddivise tra Cile, Paraguay, Uruguay, Venezuela, Bolivia ed Ecuador e 214 in Sviz­zera. Ma è estremamente difficile seguire le ope­razioni di trasferimento da una banca ad un’altra appartenente a un paese diffe­rente (…).
Una conferma della riunione di Strasburgo e della pianificazione delle attività naziste dopo la fine del conflitto, arriva alla caduta di Peron nel 1956 e dalla successiva inchiesta governativa sul suo ope­rato: l’asilo concesso dall’Argentina alle migliaia di nazisti e fascisti tedeschi, ita­liani, austriaci, croati e slovacchi fu un affare estremamente redditizio per le casse private di Peron il quale aveva imposto un vero e proprio tariffario sull’entrata in Argentina degli ex nazisti e fascisti.

Milano, i nazifascisti fucilano per rappresaglia 15 tra civili e partigiani. I loro corpi rimarranno esposti a lungo sul luogo dell’eccidio. Responsabili dell’azione furono il capitano delle SS Tho Saevecke (che nel dopoguerra, reintegrato, fu a lungo responsabile dell’Interpol), le SS e militi della GNR.

Nelle vicinanze di Montalto Pavese si combatte un duro scontro tra partigiani della Matteotti e brigatisti neri. I partigiani in inferiorità, devono lasciare sul terreno della lotta in una cascina, due giovani morti: Celso Alberici e Gioele Pizzi ed abbandonare in mano ai nemici alcuni compagni che verranno portati via insieme ad una ventina di giovani di Montalto. Poco dopo e precisamente a Montebello della Battaglia dietro il cimitero due dei partigiani catturati, Angelo Beltrami e Maurizio Vercesi, saranno torturati e fucilati.

Trasferito a Roma, da Brindisi, l’ufficio I dello Stato maggiore.

Catania, congresso della Lega giovanile separatista, la cui presidenza viene assunta da Guglielmo di Carcaci.

Bologna, la Prefettura minaccia l’arresto immediato o l’avvio in campo di lavoro per “i responsabili delle deficienze riscontrate, o da riscontrarsi, nel conferimento del grano all’ammasso”.

Zola Predosa (Bo), una squadra di partigiani della 63a brigata Garibaldi attacca le officine Maccaferri e SAMP che producono motori per gli aerei tedeschi. La produzione resterà ferma per molto tempo.

10 – 11 agostoFirenze, nella notte il Comitato Toscano di Liberazione Nazionale ordina l’insurrezione generale della città, già raggiunta il giorno 4 dalle avanguardie degli alleati. Il Ctln ne assume il governo e nomina sindaco il socialista Gaetano Pieraccini. Mentre è in corso la battaglia tra i partigiani e le truppe alleate impegnati contro le retroguardie germaniche e i cecchini, e mentre i tedeschi abbandonano i Lungarni ripiegando su una seconda linea di difesa che va all’incirca dalle Cascine all’Affrico, il Ctln dà il segnale dell’insurrezione indirizzando ai cittadini un proclama in cui dichiara di aver assunto “tutti i poteri di governo provvisorio che gli competono quale unico organo rappresentativo del popolo toscano e per delega del Governo democratico dell’Italia libera”. (Cfr. Carlo Francovich, La Resistenza a Firenze, La Nuova Italia, 1975). La battaglia per la liberazione di Firenze durerà fino al 1° settembre.

Villa Pratofontana di Reggio Emilia, dopo un colpo effettuato dai partigiani contro il magazzino dell’aeronautica, la Brigata Nera compie un rastrellamento. Vengono fermate 20 persone, tra cui 6 sappisti. Immediatamente le donne organizzano una violenta protesta che costringe i fascisti a rilasciare i fermati.

12 agosto: reparti del 16° Panzergrenadier SS Reichsfuhrer, al comando del maggiore Walter Reder, compiono un massacro di civili a Sant’Anna di Stazzema (Lucca): sono uccise 560 persone inermi per rappresaglia contro le azioni dei partigiani e i loro corpi dati alle fiamme. 
https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/antifascismo-e-lotta-di-liberazione/le-stragi-nazifasciste/sant-anna-di-stazzema
Per saperne di più: 
http://www.santannadistazzema.org/       
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/SANT_ANNA%20DI%20STAZZEMA%2012.08.1944.pdf

Malga Zonta di Folgaria (Tn), durante un rastrellamento nella zona di Folgaria-Passo Coe le truppe tedesche individuano un nucleo partigiano a Malga Zonta e, dopo un conflitto a fuoco, catturano e fucilarono 17 partigiani 
https://www.questotrentino.it/articolo/8089/la_verita_sull_eccidio_di_malga_zonta

Arriva a Milano il generale Raffaele Cadorna designato ad assumere il comando del Cvl.

Un documento, redatto dal Pwb, definisce “completamente reazionario il vertice britannico della Commissione alleata” e afferma che “a Churchill e alla sua banda” interessa soltanto di “non perdere l’occasione di stabilire in Italia un netto predominio del capitale finanziario britannico”.

Ravenna, chiude in seguito alle distruzione subite da i bombardamenti aerei, lo iutificio Montecatini.

13 agostoNapoli, s’incontrano Winston Churchill e il maresciallo Tito.

Borgo Ticino (Novara), 12 civili fucilati e una 50 di abitazioni date alle fiamme dai nazisti per rappresaglia per il ferimento di tre soldati tedeschi. Viene chiesto un risarcimento 300.000 lire per non fucilare 13 giovani del luogo e dare fuoco al paese. Pagato il risarcimento i giovani verranno fucilati ugualmente dai tedeschi (il capitano tedesco durante un’udienza del processo per la strage dirà che “i quattrini non bastano pel sangu tedesco”), ma uno riuscirà a salvarsi. Successivamente verranno fatti sgombrare con la forza i residenti e razziato e bruciato il paese. Fino al giorno dopo fu impedito ai residenti di rientrare nel paese e di recuperare le salme per dargli sepoltura. Alla rappresaglia prendono parte anche militi della X Mas   
https://digilander.libero.it/ladecimamas/stragi3.htm

14 agosto 1944Bologna, i nazifascisti assassinano Irma Bandiera, staffetta della 7° brigata GAP Garibaldi. Catturata dai suoi aguzzini fu torturata per più giorni fino alla morte avvenuta al Meloncello, dove fu accecata e giustiziata con alcuni colpi di pistola a bruciapelo. Il cadavere fu esposto sulla strada adiacente alla propria abitazione.

15 agosto: inizia l’attacco dell’VIII Armata britannica contro la Linea Gotica all’altezza del fiume Metauro, secondo il piano messo a punto dal Generale Oliver Leese. L’Operazione Olive prevede una spallata iniziale dell’VIII Armata sul fronte adriatico, seguita dal successivo attacco della V Armata del gen. Mark W. Clark al centro della Gotica sugli Appennini. La difesa tedesca comprende la 10a Armata con il LXXVI Corpo d’Armata Corazzato di Traugott Herr sulla costa e il LI Corpo Alpino di Valentin Feurstein nell’interno, fino alla congiunzione con il I Corpo Paracadutisti di Schlemm (e in particolare con la 4a Divisione paracadutisti di Trettner). La 14a Armata tedesca, che si confronta sull’Appennino con la V Armata alleata, è formata, oltre che dal I Corpo Paracadutisti, dal XIV Corpo Corazzato del generale Frido von Senger und Etterlin. La sera del 25 agosto la Linea Rossa, avamposto della Linea Gotica nel settore adriatico, è attaccata dalla 1a Divisione canadese e dalla 46a Divisione britannica, che attraversano il fiume Marecchia, appoggiate dal fuoco di oltre 1500 cannoni e 400 aerei cacciabombardieri della Desert Air Force. Il premier inglese Churchill visita il 26 agosto il quartier generale dell’VIII Armata e si spinge fino al punto avanzato (OP) di Saltara per assistere di persona all’attacco. Le cinque divisioni che compongono il 76° Corpo corazzato tedesco sono colte di sorpresa: in soli quattro giorni gli Alleati raggiungono la valle del Foglia.
Restituite all’amministrazione italiana le province di Roma, Frosinone, Littoria (Latina) e tutta l’Italia meridionale con l’esclusione di Napoli.

Aldo Remondino, colonnello pilota transfuga dalla Rsi, è nominato sottocapo di S.M. dell’Aeronautica dopo un breve processo di epurazione che vede fra i testimoni a suo favore il colonnello Giovanni De Lorenzo.

Bovegno (Brescia), uccisi dai nazisti 12 civili e due partigiani.

16 agostoMilano, il Clnai dirama ai Cln regionali e provinciali una circolare per l’istituzione delle commissioni di giustizia e delle Corti di assise: ”Uno dei più importanti tra i compiti che spettano ai comitati provinciali è quello di organizzare con la necessaria rapidità l’opera di eliminazione e punizione dei fascisti repubblicani e loro complici attraverso i necessari provvedimenti di polizia e gli opportuni procedimenti giudiziari al fine, da un lato, di impedire agli avversari di svolgere ulteriormente opera nociva, e dall’altro di dare esempi di severa e inflessibile giustizia punitiva, che valgano a restaurare l’ordine morale, impedendo altresì eccessi e giudizi sommari. Al momento dell’occupazione gli alleati dovranno trovarsi in presenza di una giustizia politica già in pieno funzionamento, che essi non abbiano interesse a toccare: per evidenti ragioni di dignità, deve essere il popolo italiano stesso ad applicare le opportune sanzioni ai responsabili del regime autocratico e della avventura imperialistica”.

17 agostoRoma, arrestato Fulvio Suvich, ex sottosegretario agli Esteri durante il regime fascista.

18 agostoParigi, l’insurrezione popolare costringe i tedeschi a ritirarsi dalla capitale francese.

Il generale Taddeo Orlando, comandante dei carabinieri, scrive al presidente del Consiglio Bonomi rilevando che secondo “ambienti intellettuali” romani non meglio specificati bisogna prendere ad esempio quello che sta accadendo in Francia dove, “salvo la giustizia sommaria eseguita per alcuni uomini politici (…) non si sente parlare di epurazione; eppure il problema – sia pure in diverso aspetto – dovrebbe egualmente presentarsi, dato il grande numero di francesi che hanno collaborato con i tedeschi, numero più rilevante di quanto non sia in Italia ( …) Collaborazionisti francesi e fascisti italiani materializzano, in veste diversa, uno stesso problema. Ma gli uomini del governo francese non si lasciano distrarre da problemi secondari”. E conclude rilevando che secondo “taluni ambienti dell’antifascismo e quelli che per il fascismo non hanno mai avuto simpatia” l’epurazione del Senato intende colpire “la persona del Re”.

Roma, il giornale Unione proletaria, organo dell’omonimo movimento, esalta il gene­rale Taddeo Orlando, comandante generale dei Carabinieri che, in una lettera riservata a Bonomi, aveva ammonito di fermare l’epurazione.

Genova, dopo aver intercettato l’ordine di ripiegamento impartito dal comando della Marina ai dipendenti della Capitaneria di porto di Sanremo, i tedeschi, ritenendolo un atto di tradimento, procedono all’arresto del comandante Carlo Ungheer Loewemberg, del suo vice Alfredo Fellner, del comandante della Capitaneria del porto colonnello Silvio Fontanella, del suo vice Merani e del guardiamarina Cavallo. Sono, inoltre, rastrellati i marinai trovati nelle strade della città. I cinque vengono giudicati da un corte marziale tedesca che pronuncia la condanna a morte per i primi due ed assolve gli altri tre.

Forlì, impiccati dai nazifascisti i partigiani Silvio Corbari, Adriano Casadei, Arturo Spazzoli e Ines Versari
Ferruccio Trombetti è paracadutato sull’Appennino modenese con altri 2 tecnici, con l’incarico di impiantare una stazione radio. Il compito del gruppo – uno dei tanti che operavano sull’Appennino, da Piacenza al mare – era quello di trasmettere al comando americano informazioni sull’attività e i movimenti dell’esercito tedesco e di tenere i collegamenti tra il CUMER e lo stesso comando. Il gruppo di Trombetti fu denominato “Operazione Appomatox”. La missione – organizzata dall’OSS – durò dall’agosto 1944 al 24 aprile 1945. La sua area d’operazione andava dall’Appennino reggiano a quello bolognese. Complessivamente trasmise 374 messaggi e ne ricevette 155

19 agosto: San Quirico di Pescia (Pt), dopo aver circondato il paese, i tedeschi lo saccheggiano e lo danno alle fiamme, mentre gli abitanti si rifugiano in chiesa. Poi ordinano al pievano Don Vincenzo Del Chiaro di far scavare una fossa capace di contenere 20 cadaveri e fucilano venti uomini dei quarantasette fermati il giorno precedente. Si trattava di persone provenienti da tutta la Toscana e che avevano lavorato alle fortificazioni della linea Gotica nei pressi de La Lima (Pt).

Parma, fucilati nel carcere tre agenti di custodia che avevano collaborato con la Resistenza.

20 agostoRoma, Salvarezza accompagnato dal generale Vannetti, è ricevuto al Quirinale da Umberto di Savoia con il quale esamina l’organigramma del governo che avrebbe dovuto sostituire quello “ciellenista”. Due settimane dopo, il giornale Unione Proletaria auspica in un articolo la nascita di un governo diretto da Badoglio, composto da tecnici e indipendente dai partiti; e, in un successivo numero, si rivolge ancora a Umberto di Savoia per invitarlo a licenziare il governo Bonomi perché “la misura è colma”.

Roma, Il Popolo, organo della Democrazia cristiana, scrive che “Il programma della Democrazia cristiana partito di massa, ma non di classe quale è e quale vuole essere, va oggi determinato sulle basi delle aspirazioni medesime delle masse italiane e tenendo conto anche del programma degli altri partiti pure di massa oggi esistenti in Italia, con i quali essa ha certe premesse comuni che potranno agevolare accordi utili alla rinascita del paese (…).


20 – 21 agosto: tra Falcade e Passo Rolle (Trento) durante un rastrellamento sono uccisi dai nazisti 33 civili
https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/antifascismo-e-lotta-di-liberazione/strage-nazista-di-caviola?pageMoved=ANTIFASCISMO%20E%20LOTTA%20DI%20LIBERAZIONE


21 agosto: l’Oss commenta il contenuto dell’articolo apparso il 10 agosto sul Daily Telegraph a firma di C.M.Franzero. Il servizio afferma che “l’insistenza su clausole così punitive nei confronti dell’economia italiana è parallela all’ostruzionismo al nuovo governo Bonomi ed è sostenuta da gruppi finanziari sia britannici che italiani”, di cui è portavoce in Inghilterra proprio il Franzero, che è riuscito a restare a Londra nonostante fosse stato il corrispondente del Il Popolo d’Italia, organo del Pnf.

22 agostoRoma, il colonnello Giuseppe Bertone presenta al Sim e al Comando alleato una relazione sull’opera svolta dalla banda militare da lui capeggiata vantando “il sabotaggio sistematico e razionale degli organi della Questura repubblicana e di quelli del Fronte obbligatorio del lavoro”, ed il riconoscimento ottenuto dall’Ambasciata britannica presso il Vaticano.

Cavriago (Re), un folto gruppo di donne manifesta davanti al magazzino della stagionatura del formaggio dell’ex casino Chilloni chiedendo con forza la distribuzione di formaggio e burro.

Vergato (Bologna), centro strategico della Linea Gotica, situato nella media valle del Reno sulla Statale Porrettana, è praticamente distrutto da un violento bombardamento aereo alleato: scompaiono la chiesa parrocchiale, l’antico Palazzo dei Capitani della Montagna, sede del municipio, la farmacia e tutto il corso principale. Oltre venti sono i morti civili, di cui sette per il crollo di un rifugio sotterraneo.Tra il 27 novembre 1943 e il 13 ottobre 1944 Vergato subirà 23 incursioni aeree: nel territorio comunale saranno danneggiati 1.074 fabbricati su 1.755. Circa 400 di essi saranno completamente distrutti.
Nel 2001 il Presidente della Repubblica Ciampi conferirà al comune di Vergato, rimasto a lungo nella “terra di nessuno” tra le linee nemiche, la Medaglia d’oro al Merito Civile 
https://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1944/vergato_distrutta_dal_cielo


23 – 24 agostoPadule di Fucecchio (Pistoia), rastrellati e uccisi dai nazisti 175 abitanti di Larciano, Monsummano Terme e di altre località della val di Nievole, rastrellati con la motivazione di liberare la zona dai partigiani, ma in realtà gran parte degli assassinati sono vecchi, donne e bambini. La strage è compiuta dagli uomini della 26° Divisione corazzata
http://www.eccidiopadulefucecchio.it/


24 Agosto: un rapporto dell’Oss rivela che Randolfo Pacciardi si dà da fare per formare una legione di italiani per combattere a fianco degli alleati perché “accarezza l’idea di diventare il De Gaulle italiano”.

Nelle frazioni di Vinca e di Gragnola di Fivizzano (Massa Carrara) le SS (16° Panzergrenadier SS Reichsfuhrer) al comando del maggiore Walter Reder, massacrano 174 civili, in gran parte donne, vecchi e bambini. 
https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/antifascismo-e-lotta-di-liberazione/le-stragi-nazifasciste/le-stragi-di-civili-in-toscana-aprile-settembre-1944
Per saperne di più: 
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/GRAGNOLA%20FIVIZZANO%2024.08.1944.pdf

http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/VINCA%20FIVIZZANO%2024-27.08.1944.pdf

24 – 29 agostoRoma, delegazioni dei sindacati americani e delle Trade Unions s’incontrano con i tre segretari generali della CGIL e visitano le principali città liberate.

25 agostoTorlano (Udine), uccisi dai nazifascisti 33 civili
http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=102

26 agosto: il generale Charles De Gaulle, alla testa delle truppe della Francia Liberata, entra trionfalmente in Parigi

Serramazzoni (Modena), in località Pompeano i nazisti fucilano i partigiani Pio Forattini 58 anni e Alfredo Frigieri di 24

27 agosto: un gruppo di giuristi pubblica un manifesto in cui si esprime contrarietà all’applicazione retroattiva delle leggi contro il fascismo.

Napoli, la CGL locale “pur riprovando le manovre sleali con le quali si è tentato di annullare lo sforzo organizzativo dei lavoratori delle terre liberate, colpendone le organizzazioni liberamente da essi formate e denigrandone i compagni”, decide di auto sciogliersi e di dare vita ad un Comitato sindacale (composto da Armino, Pierleoni, Bonelli e Iorio) con l’incarico di curare la confluenza degli iscritti nella Cgil.

28 agostoRoma, fondata l’Associazione cristiana dei lavoratori italiani (ACLI). Presidente è nominato Achille Grandi, segretario Giulio Pastore.

Crespellano (BO), molte donne si radunano davanti al municipio chiedendo la liberazione di due giovani arrestati dalla Brigata Nera e reclamando la distribuzione di tre mesi anticipati di olio, zucchero e altri generi razionati. Il Commissario prefettizio assicura sia sulla liberazione dei due giovani e una distribuzione di zucchero.
Contemporaneamente a Bazzano, comune limitrofo a cavallo tra le province di Bologna e Modena, una ventina di donne penetra nella sede comunale chiedendo grassi e anticipazioni di generi alimentari. Ottengono una distribuzione di olio e zucchero per tutta la popolazione.

29 agostoRoma, il questore Enrico Morazzini invia una nota informativa al capo della polizia sull’Unione proletaria descrivendola come un movimento di ispirazione marxista volto ad “instaurare una lotta di classe organizzando i lavoratori manovali contro i datori di lavoro che vengono considerati parassiti”. Ma nel prosieguo segnala che “tale movimento pur non essendo ufficialmente riconosciuto, ha recentemente ottenuto l’autorizzazione a pubblicare 10.000 copie settimanali del giornale Unione proletaria”.

Roma, Nino Baldini in una dichiarazione scritta afferma che nel dicembre del 1943 gli erano stati mostrati documenti provenienti da degli “uffici di varie Questure d’Italia e anche estere, quali quelle di Berna” che provavano tutte le attività criminali di Umberto Salvarezza, e che di tanto aveva informato i dirigenti dell’ufficio informazioni del Pci (Leonardo Iannaccone e Corrado Noulian) e Matteo Matteotti.

San Giuliano Terme (Pisa), nella frazione di Ponte Ripafratta i nazifascisti massacrano 25 persone.

30 agostoRoma, Togliatti e Saragat scrivono a Bonomi invitandolo a una più energica azione di governo e di dare impulso all’epurazione. Temono che nell’esercito si stia creando “una situazione pericolosissima” per il “dominio di elementi ostili a una vera democratizzazione del Paese”.

Le truppe sovietiche occupano Bucarest.

31 agostoRoma, il generale Taddeo Orlando, comandante dell’Arma dei carabinieri, dirama una circolare nella quale dispone che le manifestazioni siano disperse con la massima energia, e che sia punito chiunque esiti ad eseguire gli ordini.

Il centro sindacale del Partito d’azione interviene per “invitare tutti i compagni a fare attiva opera perché le rispettive organizzazioni sindacali”, entrino nella CGIL.

AgostoPalermo, Salvatore Aldisio, Alto commissario per la Sicilia, invia una circolare ai prefetti dell’isola per indurli ad agire con maggiore energia ed efficacia contro il movimento separatista: (…) E’ necessario che i prefetti a mezzo dei loro organi seguano strettamente il movimento. Occorre che siano formati elenchi degli agitatori, i quali tengono desta l’attenzione dei gregari; altro elenco sarà fatto dei gregari, chiamandoli così, di seconda mano. Molti di costoro sono elementi bacati, che vivono di espedienti; non poche volte hanno dovuto rendere conto alla giustizia di loro malefatte. Il movimento separatista infatti si avvale di questi facinorosi. Costoro occorre siano tenuti particolarmente d’occhio. Bisogna seguirne i passi, vigilarne i contatti, penetrare nel loro tenore di vita, indagare sui loro profitti, adottare nei loro confronti quelle misure che la legge consente”.

Nel corso di un viaggio in Sicilia, un ufficiale americano rileva la speranza che la popolazione ripone negli alleati e in particolare negli americani, per la soluzione dei problemi dell’isola. Nel suo successivo rapporto scrive: “Questa cieca fede negli alleati anglo-americani, e specialmente negli americani, è una cosa molto reale e vivida e non dovrebbe essere persa di vista dai politici. Può essere una gran forza in nostro favore oppure un potente fattore di disincanto con le conseguenze che questo comporterebbe (…)

Roma, gli alleati consegnano a Umberto Salvarezza, leader dell’Unione proletaria e a Domenico Maiocco, responsabile della Massoneria unificata, l’edificio di via Fornovo che ospitava il Tiber river massonic club, organizzazione massonica alleata. Insieme alle prime due, nell’edificio si installano i gruppi paramilitari di D’Annunzio e di Giovanni Polacco.

Torlano di Nimis (Ud), i nazisti uccidono per rappresaglia 33 persone

Inizio settembre: inizia l’attacco alleato al versante adriatico della Linea Gotica. Nei primi giorni del mese è liberata la provincia di Pesaro.

1 settembreParma, fucilati per rappresaglia in piazza Garibaldi sette partigiani, dopo l’uccisione da parte dei Gap di due militi della Brigata Nera

2 settembre: gli alleati liberano Bruxelles Anversa.

Firenze, si concludono i combattimenti con la definitiva ritirata delle forze armate germaniche e l’eliminazione dei franchi tiratori fascisti.

2 – 4 settembreCamaiore (Lucca), in località Pioppeti i nazifascisti falciano a colpi di mitra e poi impiccano con filo spinato 35 prigionieri.

2 – 10 settembreFarneta (Lucca), alla Certosa dello Spirito Santo i nazisti fucilano 35 persone, tra cui alcuni monaci.

3 settembreCastelmaggiore (BO), contadini, braccianti, giovani e donne attaccano in frazione Bondanello – protetti da formazioni di partigiani – i locali adibiti temporaneamente a municipio bruciando i registri di leva e delle tasse. Un tentativo d’intervento di reparti tedeschi viene impedito dal fuoco dei partigiani. Muoiono otto tedeschi. In seguito a questi fatti nazisti e fascisti razziano bestiame e foraggio, bruciano l’abitazione dei mezzadri Guernellime fucilano Ercole Guarnelli con i figli Adelmo e Giuseppe insieme a tre sfollati: Riccardo Cavedagna e i fratelli Antonio e Olindo Cavedagna

4 settembreRoma, un editoriale dell’Unione proletaria auspica la formazione di un go­verno forte, diretto da Badoglio o da Vittorio Emanuele Orlando e composto da “tecnici e indipendenti dai partiti”. Qualche giorno dopo, contemporaneamente al linciaggio del direttore di Regina Coeli, Carretta, lo stesso giornale invita perento­riamente il Luogotenente a liquidare Bonomi perché “la misura è colma”.

Fiesso Umbertiano (Ro), i partigiani giustiziano sette componenti della squadra annonaria alle dipendenze della locale amministrazione comunale

Firenze, gli operai del Pignone rientrano in fabbrica. Sono rimosse le macerie, recuperati tutti i materiali occultati dai tedeschi e si comincia a selezionare il macchinario. In ottobre sono messi in funzione i paranchi elettrici, e alla fine del 1944 tutte le macchine sono riparate e funzionanti. Inizialmente sono utilizzati settecento operai e ottanta impiegati che, nel novembre, salgono rispettivamente a mille e a centocinquanta. Allontanata la vecchia direzione, i lavoratori del Pignone si dotano di organismi dirigenti autonomi, ma direttamente controllati dalle maestranze, i quali ebbero la funzione d’introdurre in fabbrica una nuova organizzazione del lavoro autogestita dai lavoratori. (Arte e industria a Firenze. La fonderia del Pignone 1842-1954, Electa Editore, 1983, p. 236).

5 settembre: l’URSS dichiara guerra alla Bulgaria.

Liberata Lucca

8 settembreLondra, sulla capitale inglese cade il primo razzo V2.

Bologna, il CLN dell’Emilia Romagna lancia un proclama con il quale si impegna a continuare la lotta comune fino alla completa vittoria sul nazifascismo ed a salvaguardare l’unità delle forze antifasciste per il rinnovamento democratico del Paese.

9 settembreBologna, i lavoratori della Buini & Grandi ottengono il pagamento anticipato di 3.000 lire per gli adulti e di 1500 per donne e operai inferiori ai 18 anni. Il giorno successivo anche all’OMA la direzione concede un anticipo di 1000 lire più altro denaro per l’acquisto di grano. Anticipi vengono concessi anche, nei giorni seguenti, alla OARE (officina automobilistica dell’esercito), alla Calzoni, alla Weber, al Pirotecnico, all’azienda della nettezza urbana. I vigili del fuoco ottengono 3 mensilità di anticipo per gli effettivi e una per i volontari. Anche alla SABIEM, alla Scipioni (SASIB), Castellini e Fervet gli operai ottengono piccoli anticipi. Il pastificio Pardini di Corticella sciopera per tre giorni contro il rischio di deportazioni in Germania. Per lo stesso motivo scioperano le operaie della Giordani di Casalecchio di Reno. Sciopero anche alla Saponerie Italiana contro il tentativo di trasferire al nord gli impianti. Le lavoratrici ottengono anche il pagamento anticipato di 1.500 lire e dell’intera liquidazione.

9 – 10 settembre: si riunisce a Roma il consiglio nazionale della Democrazia cristiana che ribadisce “la inderogabilità di un armonico ordine sociale” e “come basilari il principio di proprietà e quello di iniziativa privata”.

10 settembre: nasce la repubblica partigiana della Val d’Ossola. Resisterà fino al 21 ottobre.

Napoli, si svolge la prima riunione degli anarchici dell’Italia meridionale per iniziativa di Giovanna Berneri, Cesare Zaccaria e Pio Turroni. Costituita l’Alleanza dei gruppi libertari.

Torino, si svolge uno sciopero dei ferrovieri. Il Clnai lo appoggia e rivolge un appello, su proposta dei delegati del Pci, perché i ferrovieri abbandono il posto di lavoro e raggiungano le formazioni partigiane.

Medicina (Bo), un gruppo di partigiani assalta la caserma della Gnr costringendo alla fuga i militi, mentre altre squadre si appostano lungo le vie di accesso al paese. Contemporaneamente numerose persone – organizzate dal Fronte della Gioventù e dai Gruppi di difesa della donna – si radunano davanti al municipio. Altre squadre di gappisti e sappiti si pongono a difesa della manifestazione. Un partigiano, Spero Ghedini, parlando alla folla, esalta la lotta delle mondine, incita all’unità di tutto il popolo e all’insurrezione nazionale. Sono bruciati i registri di leva e quelli delle tasse. La manifestazione dura almeno tre ore. Solo nel pomeriggio si fanno vivi i fascisti che uccidono a tradimento due persone

Una manifestazione analoga si svolge a Marano di Castenaso (BO), dove è provvisoriamente sistemato il Comune, e prende spunto dall’uccisione di un patriota da parte dei fascisti. Anche qui vengono bruciati i registri di leva e i ruoli delle tasse. Anche qui brevi comizi di Luciano Romagnoli e Bruno Tosarelli, mentre 35 sappisti proteggono l’azione. Tosarelli sarà assassinato dai fascisti il 5 ottobre a Bologna.

Castelamggiore (Bo), entrano in agitazione i lavoratori delle officine Barbieri per ottenere “mesi d’anticipo paga, 2 coperture” per bicicletta in previsione della liberazione e altri miglioramenti salariali e alimentari

Bologna, Giuseppe Dozza, già membro del CLN Alta Italia in rappresentanza del PCI, rientra a Bologna dove è designato per la carica di sindaco all’indomani della Liberazione. Entra a far parte del CLN regionale.

Poppi (Arezzo), in località Moggiona i nazifascisti uccidono a sangue freddo 19 civili, tra cui donne e bambini 
http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=3277
Altre 7 persone sono uccise in località Quota  
http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=3454

12 settembre: armistizio tra URSS e Romania. Cedute ai sovietici la Bessarabia e la Bucovina settentrionale. Qualche giorno dopo tocca alla Bulgaria arrendersi e le truppe sovietiche occuperanno il paese.

Milano, il Clnai, scrive ai Comitati regionali e provinciali di proteggere gli ammassi dalle eventuali razzie tedesche e fasciste, nonché dal saccheggio da parte di altri.

Roma, il governo nomina Fabio Friggeri vice commissario della Confindustria. Sarà uno degli artifici della ricostruzione dell’Associazione

Bolzano, i nazisti prelevano 23 prigionieri dal campo di concentramento e li fucilano nelle scuderie della caserma Mignone di Oltrisarco 
http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=4907

Castelmaggiore (Bo), in località Biscia, i nazisti fucilano per rappresaglia sette persone

13 settembreImola, il CLN riconosce i Comitati Riuniti di Difesa sorti in varie categorie di lavoratori. Sono il primo embrione attorno al quale si ricostruirà la Camera del Lavoro imolese.

I tedeschi arrestano il questore di Fiume Giovanni Palatucci per aver salvato quasi cinquemila ebrei falsificandone i documenti

Laverogne (Aosta), fucilati dai nazifascisti 13 civili. 
http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=1186

Sesto Imolese (Bo), dichiarato lo sciopero generale. Almeno 2000 persone – provenienti anche da Sasso Morelli,Mordano, Bubano, Balia, Osteriola – manifestano in piazza contro la guerra. Le squadre di gappisti e sappiti che proteggono i manifestanti, respingono un tentativo d’intervento di truppe tedesche.

Galliera (BO), gruppi di donne, giovani, contadini, lavoratori ascoltano un comizio tenuto da un partigiano all’interno della tenuta dello squadrista Enea Venturi. Il raduno è protetto dalle SAP

14 settembreAnzola Emilia (Bo), 250 persone, protette da squadre di partigiani, si radunano lungo le rive del torrente Ghironda un chilometro fuori il paese, per ascoltare un comizio dei comandanti partigiani Nerio Nannetti e Raffaele Buldini.

14 – 18 settembre: Fivizzano (Massa Carrara), i nazisti uccidono 12 persone
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/FIVIZZANO%2014-18.09.1944.pdf

15 settembreEmilia Romagna, le organizzazioni regionali comunista e socialista elaborano un documento comune sul lavoro sindacale e sulle organizzazioni di massa in previsione della liberazione. Sul sindacato si legge, tra l’altro: “sulla base dell’unità sindacale realizzata a Roma dalla Direzione della Confederazione Generale del Lavoro, prendere accordo tra socialisti, comunisti e democristiani per la costituzione di un comitato provvisorio della Camera del Lavoro in ogni località, allo scopo di procedere, appena possibile, alla presa in possesso di tutti i locali, suppellettili e valori dei sindacati fascisti e di procedere alla creazione e organizzazione di un sindacato unico. Questi Comitati provvisori della Camera del Lavoro, devono avere un Esecutivo in cui siano rappresentati pariteticamente i tre partiti in quanto rappresentanti le tre correnti sindacali tradizionali italiane, più un organismo (più largo) deliberativo nel quale devono trovare posto tutte le correnti che hanno un’effettiva influenza sindacale”.

Roma, si costituisce l’Unione donne italiane (UDI).

Roma, si svolge un convegno della CGIL in preparazione del congresso nazionale (https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/cgil/1944-convegno-di-roma-il-sindacato-dell-anno-zero). Nella sua relazione, Giuseppe Di Vittorio sollecita “l’attuazione concreta del principio dell’indipendenza da tutti i partiti, con la rinuncia ai simboli e ad ogni forma di settarismo che possa dare colore al sindacato, che non ne deve invece avere alcuno”.

Il Pci diffonde le “Direttive per l’insurrezione nazionale”“E’ necessario – si legge – sollecitare i Comandi militari unificati a ultimare il piano insurrezionale. Noi dobbiamo continuare ad insistere e ad operare affinché il Cln prenda la testa dell’insurrezione, affinché tutti i partiti e movimenti antifascisti mobilitino le loro forze per l’insurrezione nazionale. Ma mentre noi dobbiamo continuare ad intensificare l’azione unitaria, la nostra massima preoccupazione deve essere quella di preparare noi concretamente l’insurrezione popolare. Sarebbe un errore imperdonabile se noi restassimo tranquillamente in attesa che il Cln e i comandi militari unificati abbiano messo a punto i piani (…) Noi dobbiamo metterci in condizione di potere scatenare e dirigere noi l’insurrezione popolare, anche se all’ultimo momento gli altri non dovessero marciare”.

Milano, il Corriere della Sera annuncia che una commissione di ferrovieri è stata ricevuta dal commissario federale con il quale ha esaminato i problemi della categoria. L’articolo conclude affermando che su, intervento di Mussolini, è concesso ai ferrovieri di Milano il pagamento delle ferie non usufruite per ragioni di servizio e di una speciale indennità giornaliera.

Salsomaggiore Terme (Parma), pesante bombardamento alleato: 22 vittime

16 settembreMassa Carrara, in località Bergiola Foscalina, il battaglione SS (16° Panzergrenadier SS Reichsfuhrer) al comando del maggiore Walter Reder distrugge il paese, uccide 72 persone, perlopiù donne, anziani e bambini.
Alle ore 14 del 16 settembre 1944 un colpo di fucile uccide un militare tedesco in località Foce, subito fuori Carrara. Il colpo sembra essere partito dal paese sovrastante, Bergiola Foscalina.
Due ore dopo si scatena la rappresaglia.
Alle quattro del pomeriggio entra in Bergiola il battaglione di SS comandato dal maggiore Walter Reder con al seguito alcuni uomini di reparti repubblichini. In paese trovano solo vecchi, donne e bambini. Gli uomini avevano abbandonato le loro case, alcuni già pochi giorni prima a seguito di reiterate minacce, gli altri non appena videro salire al paese gli autoblindo dei nazisti.
Il maresciallo della Guardia di Finanza Vincenzo Giudice viene a sapere di quello che sta per succedere e si offre per salvare la vita agli ostaggi civili, fra cui vi erano anche la moglie e la figlia. L’ufficiale nazista rifiuta il cambio in quanto le leggi di guerra impediscono di accettare una tale proposta proveniente da un militare. Vincenzo Giudice si spoglia della casacca della divisa e insiste presentandosi come civile, viene allora ucciso senza che questo fermi l’imminente massacro.
I nazifascisti radunano nella scuola elementare del paese una trentina di persone, li chiudono dentro e appiccano il fuoco aiutandosi con benzina, catrame e l’uso dei lanciafiamme. Altre persone vengono ferite ma non uccise, poi chiuse nelle loro case e date ugualmente alle fiamme.
Nel frattempo i partigiani della zona vengono avvertiti e immediatamente si mettono in marcia verso il paese. Quando arrivano a Bergiola i nazifascisti si sono allontanati da meno di un’ora e quello che possono fare è arrestare gli incendi e soccorrere i feriti.
La conta dei morti di fermerà a 71 vittime, in maggioranza bambini, quasi tutti arsi nel rogo della loro scuola.
Per il gesto eroico la memoria di Vincenzo Giudice viene decorata con una medaglia d’oro.
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/BERGIOLA%20FOSCALINA%20CARRARA%2016.09.1944.pdf

Lo stesso giorno in località Fosse del Frigido sono fucilati senza motivo 150 prigionieri prelevati dal carcere di Massa.
Il Castello Malaspina che sovrasta Massa era usato come carcere giudiziario. Nel 1944 il carcere penale che si trovava presso la stazione ferroviaria venne sgombrato a seguito dei continui attacchi dei partigiani e per il timore che i bombardamenti alleati alla ferrovia potessero favorire la fuga dei prigionieri. Il castello si trovò insomma ad essere l’unico carcere cittadino. Da una parte i carcerati che provenivano dal vecchio carcere penale erano essenzialmente vecchi e malati, ovvero tutti quelli che non erano riusciti ad approfittare degli assalti partigiani per prendere l’iniziativa e scappare. Dall’altra i cosiddetti “politici”, ovvero antifascisti di varia estrazione. La situazione era ovviamente terribile: niente acqua corrente né tanto meno potabile, cibo del tutto insufficienti, sporcizia ovunque. E il sovraffollamento era insopportabile.
L’avvicinarsi del fronte fece cambiare le cose, con le SS che a breve avrebbero dovuto lasciare il posto alle truppe regolari. Il 14 e il 15 agosto vennero improvvisamente liberate 65 persone fra i carcerati “politici”. La notizia sembrava sottintendere che si fosse deciso di rilasciare parte dei prigionieri e organizzare un trasferimento per gli altri. In realtà si stava facendo posto ad altri detenuti provenienti dal sud.
Nei primi otto giorni di settembre arrivarono 80 prigionieri: personalità in vista dell’antifascismo livornese, pisano e lucchese e molti religiosi provenienti soprattutto dalla Certosa di Lucca. Alcuni dei prigionieri erano stranieri, patrioti greci, albanesi e arabi.
Il motivo di questo movimento fu chiaro pochi giorni dopo: i tedeschi avevano deciso che i prigionieri erano un peso per la propria ritirata e che nessuno doveva sopravvivere.
Domenica 10 settembre 74 detenuti politici vennero prelevati a scaglioni uno dopo l’altro e portati in luoghi non lontani per essere fucilati e sepolti in fosse comuni improvvisate.
Il 16 di settembre fecero salire i restanti prigionieri su dei camion lasciando credere che si trattasse di un trasferimento del carcere in Italia settentrionale. In realtà vennero portati a poca distanza: sulle rive del torrente Frigido.
L’uso dei camion si giustifica con l’intenzione di rendere credibile la menzogna del trasferimento e per la necessità di spostare molti prigionieri che erano costretti su delle barelle o che non potevano camminare senza l’ausilio di stampelle.
Sui bordi di tre crateri scavati da un bombardamento alleato vennero allineate 159 persone, falciate poi dai mitragliatori.
Solo tre si salvarono, erano gli inservienti del maresciallo delle SS: l’infermiere, il cameriere e l’autista. Vennero risparmiati in virtù dei loro buoni servigi 
http://resistenzatoscana.it
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/SAN%20LEONARDO%20AL%20FRIGIDO%20MASSA%2016.09.1944.pdf

Villalba (Caltanissetta), ferito a colpi di pistola Girolamo Li Causi, segretario regionale del Pci, mentre teneva un comizio nonostante il divieto impostogli dalla mafia. Ferito anche Michele Pantaleone.

Milano, i delegati dei Partito socialista nel CLNAI propongono l’istituzione di una commissione economica della quale dovranno far parte rappresentanti di partito e dei sindacati. La commissione dovrebbe predisporre “misure immediate” da sottoporre all’esame del Clnai “onde evitare pericolose soluzioni di continuità nella vita economica prima che la regolamentazione sia assunta dagli occupanti (…).

17 settembreAnzola Emilia (BO), un centinaio di persone, la maggior parte contadini, da vita a una manifestazione contro la guerra, protetta da squadre di partigiani.

San Pietro in Casale (BO), un centinaio di persone assaltano gli uffici comunali bruciando registri di leva e delle tasse. Solo nel pomeriggio intervengono tedeschi e fascisti che sono costretti a combattere contro i partigiani nella zona della Valle delle Tombe, nei pressi di Maccaretolo.

19 settembreFinlandia, cade il governo collaborazionista. Firmato l’armistizio con l’Urss.

Le truppe statunitensi sbarcano nelle Filippine.

Gli alleati espugnano il Passo del Giogo. Il giorno 22 entrano in Rimini. Liberata Fontanelice, nell’Appennino imolese. Superati il Passo della Futa e quello della Raticosa, arrivano ad una trentina di chilometri da Bologna che è pronta a insorgere.

21 settembreMilano, forte mobilitazione operaia, con scioperi e fermate spontanee. Sono oltre 100.000 gli operai che scioperano.

22 settembreRoma, Giulio Pastore è nominato segretario delle Acli.

23 settembreRoma, in previsione dell’imminente crisi di governo, iniziano gli incontri dei gruppi che fanno parte delCongresso Democratico. Si delineano due schiera­menti: il primo capeggiato da Salvarezza che punta su una soluzione di forza per riportare Badoglio al go­verno; l’altro, che unisce Umberto Bianchi e Domenico Maiocco, che invece indica la solu­zione in un secondo governo Bonomi che escluda però i partiti di sinistra.

Bologna: i nazifascisti arrestano, torturano e fucilano tutto il gruppo dirigente bolognese del Partito d’Azione.

25 settembreBologna, il quotidiano cattolico L’Avvenire d’Italia sospende volontariamente le pubblicazioni per non pubblicare la notizia della condanna a morte, pronunciata dal tribunale speciale, contro il gruppo dirigente bolognese del Partito d’Azione.

Imola, proclamato lo sciopero generale in previsione dell’insurrezione. L’agitazione – che riesce completamente – si estende anche a Castel San Pietro. Ogni attività lavorativa resta sospesa per sei giorni. Solo dopo una settimana gli organismi clandestini autorizzano i contadini a svolgere i lavori più urgenti come l’aratura e la vendemmia.

MonteveglioSasso MarconiBaricellaGallieraMalalbergoMolinella San Pietro in Casale: vengono completamente disattesi i bandi tedeschi che impongono, sotto pena di morte, a tutti gli uomini dai 16 ai 60 anni di lavorare allo scavo di fortificazioni.

Berra Ferrarese, una forte mobilitazione popolare impedisce la deportazione in Germania di 40 uomini.

Alessandria d’Egitto, si riuniscono i delegati di 7 paesi arabi per fondare la Lega araba, con il patrocinio della Gran Bretagna. Ai lavori, che si concludono il 7 ottobre, partecipa in veste di delegato Musa al-Alami, palestinese di Gerico.

26 settembre: nasce la repubblica partigiana della Carnia (http://repubblicadellacarnia1944.uniud.it/la-storia.html). Tra i primi provvedimenti l’istituzione di una tassazione progressiva sui patrimoni. Resisterà fino ai primi di dicembre.

Bassano del Grappa: dopo un massiccio rastrellamento i nazifascisti impiccano 31 partigiani

Medicina (Bologna), Nunzio Vescera stava rientrando nella sua abitazione con la legna per la stufa. Alcuni tedeschi lo fermarono perché aveva raccolto da terra anche un cartello indicatore tedesco, lo interrogarono e lo percossero. Poi lo portarono a Villa Viaggi e da quel momento risulta disperso. Nel dopoguerra la sorella dichiarò ai carabinieri che Vescera era stato deportato deportato in Germania e che non ebbe più notizie di lui nonostante le ricerche. Forse Vescera fu fermato dagli stessi tedeschi che effettuarono il rastrellamento in cui fu arrestato Licurgo Fava (poi ucciso il 30 settembre 1944 da fascisti), e in cui vennero fermati altri uomini, alcuni dei quali deportati come manodopera. L’espressione “deportato in Germania” nascondeva sovente le esecuzioni e va segnalato che il nome di Vescera non figura nelle testimonianze e nelle fonti che elencano i deportati da Medicina nell’autunno 1944 (il campo di concentramento di Gries-Bolzano accolse numerosi deportati dalla zona di Bologna negli ultimi mesi del 1944 e nei primi del 1945)

27 settembre: Lizzano in Belvedere (Bologna), un reparto tedesco che dal fronte si dirigeva a piedi verso le retrovie, è attaccata dai partigiani della 7a brigata Modena della divisione Armando nei pressi di Cà di Berna.  Subito dopo un reparto di SS tedesche cattura 29 persone, le quali sono immediatamente fucilate.
Le vittime: Romolo Baratti, Ofelia Bernardi, Clementina Bernardi, Lia Bernardini, Maria Bernardini, Maria Bernardini detta Delia, Domenica Burchi, Giuseppina Cantelli, Olimpia Castelli, Olindo Castagnoli, Anna Demaldè, Corinna Ferrarini, Novella Franci, Maria Giacobazzi, Pietro Pelotti, Erminia Piovani, Maria Grazia Tugnoli, Rina Tamburini, Attilio Ugolini, Romolo Ugolini, Sergio Ugolini, Elio Vitali, Giorgio Vitali, Italia Vitali, Laura Vitali, Ada Zanacchini, Maria Zanacchini, Annunziata Zanacchini e Armando Zolli.
Il processo contro i responsabili non fu celebrato. 
[Nazario Sauro Onofri in 
https://www.storiaememoriadibologna.it/eccidio-di-ca-di-berna-41-evento]

Dopo avere sfondato la Linea Gotica al Passo del Giogo e subito dopo al passo della Futa, la 5a Armata americana punta su Firenzuola (FI) per proseguire verso Castel del Rio e Imola. L’ultimo bastione naturale da superare è Monte Battaglia, tra Casola Valsenio (Ravenna) e Castel del Rio (Bologna). Dopo duri combattimenti il monte e le alture minori di Monte Carnevale e Monte Cappello sono conquistati dai partigiani del 3° battaglione, comandato da Carlo Nicoli, della 36a Brigata Bianconcini Garibaldi.
La mattina del 27 settembre su Monte Battaglia giunsero i fanti dell’88a divisione USA, ai quali fu consegnato l’importante bastione 
[continua in https://www.storiaememoriadibologna.it/la-conquista-di-monte-battaglia-20-evento]

27 – 28 settembre: battaglia di Cà di Guzzo. La Ia compagnia della 36a Brigata Bianconcini Garibaldi, al comando di Umberto Gaudenzi e della quale facevano parte 52 uomini, dopo una lunga marcia di trasferimento sosta a Ca’ di Guzzo, una casa colonica in frazione Belvedere di Castel del Rio, abitata dalla famiglia di Marsilio Salvatori. Poco dopo la mezzanotte si avvicina alla casa un grosso reparto di paracadutisti tedeschi e uno di SS in fase di ritirata, subito attaccati dalle vedette appostate attorno al fabbricato. Anziché aggirare la casa colonica e proseguire la ritirata, i tedeschi la accerchiarono. Secondo un’altra versione, i tedeschi attaccarono deliberatamente la base partigiana, collocata in un importante punto strategico
[continua in 
https://www.storiaememoriadibologna.it/battaglia-di-ca-di-guzzo-18-evento]

28 settembreRavenna, raccogliendo l’appello regionale, viene elaborata una direttiva locale per la riorganizzazione del movimento sindacale. Si costituisce la Camera del Lavoro Confederale di Ravenna e provincia “con giurisdizione su tutte le organizzazioni dei lavoratori che nella provincia dichiarino di aderire alla Confederazione Generale del Lavoro, già costituitasi nell’Italia liberata”. In attesa di poter effettuare vere elezioni, viene costituita una segreteria composta da un rappresentante comunista, socialista, democristiano e repubblicano. La segreteria viene affiancata da una Commissione esecutiva composta, oltre che dal segretario, da due rappresentanti di ciascuna componente, coadiuvati da “un rappresentante per ognuna delle altre componenti che localmente hanno una qualche influenza”. E’ prevista inoltre un’articolazione della CCdL in provincia attraverso la costituzione di “succursali della Camera del Lavoro”, a partire da dove già esistevano in passato.

Alfonsine (Ra), circa 300 donne impongono la liberazione di un giovane arrestato perché sprovvisto di documenti 

Gli alleati arrivano a Castiglion dei Pepoli, nell’Appennino bolognese. Sindaco della liberazione è nominato il dottor Giuseppe Girotti
“Dopo diversi bombardamenti aerei e un ordine di evacuazione non eseguito, tra il 12 e il 17 settembre il paese di Castiglione dei Pepoli, uno dei più importanti e popolosi dell’Appennino bolognese, viene abbandonato dalle truppe tedesche. Nel ritirarsi verso San Damiano, dopo aver razziato il paese, i guastatori tedeschi fanno saltare alcune case contigue alla strada d’accesso e la centrale elettrica di Santa Maria.
Il 24 settembre i primi a entrare nel villaggio ormai deserto sono alcuni partigiani comunisti, che disarmano il presidio fascista e occupano il municipio. Nel pomeriggio del 27 settembre il paese è raggiunto dalle avanguardie della V Armata: il 91° Squadrone di Cavalleria esplorante della 34a Divisione USA è seguito a breve distanza da truppe inglesi e indiane dell’Imperial Light Horse/Kimberley Regiment della 24a Brigata Guards e dai fanti (detti “springbocks”, antilopi) della 6a Divisione corazzata sudafricana, reduce dalle battaglie di El Alamein e schierata da Clark tra le valli del Setta e del Reno. I partigiani verranno disarmati e il 2 ottobre si insedierà l’amministrazione alleata (…)”  
da https://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1944/liberazione_di_castiglione_dei_pepoli
https://www.centroguidotti.com/memoriale-di-guerra-sudafricano/la-liberazione-di-castiglione/

Torlano di Nimis (Udine), durante un rastrellamento operata da tedeschi e fascisti tra il 26 e il 30 settembre per porre fine alla Zona libera del Friuli orientale (Unternehmen Klagenfurt), due partigiani in perlustrazione sono catturati da una pattuglia tedesca e fucilati sul posto. I loro nomi sono rimasti sconosciuti come l’identità di tanti altri combattenti caduti tra il 28 e il 29 settembre 1944 nella difesa della Zona Libera del Friuli Orientale.
Sul luogo dell’uccisione è stato posto un cippo con solo la data del loro sacrificio.

28 – 30 settembre: Ronchidoso di Gaggio Montano (Bologna), i tedeschi in ritirata trucidano 66 civili in gran parte donne e bambini: i cadaveri restano insepolti per oltre un mese, fino al giorno della Liberazione  
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/GaggioMontano_Ronchidoso_28_09_44.pdf
http://www.lineagoticamontese.eu/i-sentieri/ronchidoso.html

29 settembre – 5 ottobreMarzabotto (BO), i nazifascisti rastrellano il territorio tra i fiumi Reno e Setta, da Vergato a Grizzana, da Marzabotto a Vado di Monzuno, consumando uno dei più grandi eccidi di popolazione civile della seconda guerra. 775 i trucidati, quasi tutti donne, vecchi e bambini. 

Per saperne di più:
sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/antifascismo-e-lotta-di-liberazione/marzabotto
www.martirimarzabotto.it/eccidio-di-marzabotto/
www.storiaxxisecolo.it/DOSSIER/Dossier1b.htm
http://www.straginazifasciste.it/?page_id=363

La sensazione generalizzata è di essere alla vigilia della liberazione. I tedeschi infieriscono contro partigiani e popolazioni per tenere sgombro il retro fronte e permettere un ritirata ordinata. In questo clima matura il terribile massacro di Marzabotto. Tedeschi e fascisti tentano di razziare ogni cosa nel tentativo di fare terra bruciata e cercano ancora di deportare in Germania il maggior numero possibile di uomini. L’attività partigiana trova un forte appoggio nel susseguirsi di manifestazioni di massa in cui si unisce la necessità di contrastare il nemico e contemporaneamente avanzare richieste in grado di alleviare le dure condizioni di vita. Addirittura vengono messe in campo iniziative tendenti alla riapertura dei contratti agricoli di mezzadria e di compartecipazione andando verso alla costituzione di organismi sindacali clandestini unitari. Contemporaneamente viene intensificata in tutta l’Emilia Romagna, da parte delle formazioni partigiane, la lotta contro le razzie di bestiame, beni vari, attrezzature e impianti industriali
www.martirimarzabotto.it
www.storiaememoriadibologna.it/cronaca-della-strage-di-monte-sole-287-evento
https://www.storiaememoriadibologna.it/parco-storico-regionale-di-monte-sole-1599-luogo

I caduti: www.eccidiomarzabotto.com/storiaeccidi.php
I Processi www.martirimarzabotto.it/processi/

30 settembre: fanti (chiamati “springbocks”, antilopi) della 6a Divisione corazzata sudafricana occupano e liberano Camugnano, nell’Appennino bolognese

Fine settembreModena, riprendono, in coincidenza con l’inizio della mietitura del riso, le agitazioni delle mondine. A Novi, solo il massiccio intervento fascista riesce a bloccare l’agitazione.

Bologna, scioperano per tre giorni i lavoratori del pastificio Pardini di Corticella e, per una giornata, gli operai dello stabilimento Giordani di Bologna.

SettembreParma, arrestato l’avvocato Mario Jacchia. Esponente di punta del Partito d’Azione, era stato costretto, per motivi cospirativi, a lasciare Bologna ed aveva assunto la responsabilità della lotta di liberazione a Parma. Trucidato dai tedeschi.

Reggio Emilia, costituito un comitato provvisorio della Camera del Lavoro. Analoghi comitati si costituiscono nelle settimane successive anche a Parma e Piacenza.

Alfonsine (RA), il locale CNL elabora un documento, poi fatto proprio dal CLN provinciale, teso alla soluzione dei problemi della produzione bieticola – il cui raccolto è stato fortemente ritardato a causa della guerra e, soprattutto dagli allagamenti provocati dai tedeschi – all’approntamento dei terreni per la semina del grano, ai problemi legati alle razzie tedesche del patrimonio zootecnico, alle precarie condizioni di sopravvivenza dei lavoratori a seguito della chiusura di numerose imprese e alle esigenze del riscaldamento invernale.

Reggio Emilia, una circolare clandestina diffusa dai cattolici invita alla collaborazione e all’“accordo nel piano sindacale del nostro movimento con i partiti socialista e comunista”.

Parma, si forma un Comitato clandestino – composto da rappresentanti delle principali categorie di lavoratori – che si dovrà occupare, affiancando il Comitato d’agitazione clandestino, della ricostruzione della Camera del Lavoro e dell’immediata ripresa del lavoro sindacale all’indomani della liberazione.

Settembre – ottobreTrieste, i comunisti triestini si dichiarano favorevoli all’adesione di Trieste alla Fe­derazione jugoslava. Precipitano i rapporti con la Brigata Osoppo, all’interno della quale comin­ciano a giungere diversi fascisti che abbandonano la Rsi.

Londra, per volere del primo ministro Winston Churchill viene costituita una brigata combattente ebraica, con propria bandiera bianco- azzurra, che sarà impiegata negli ultimi mesi del conflitto sul territorio italiano.

Ottobre: un gruppo di industriali ed agrari monarchici, sotto l’egida della massone­ria, costituisce un organizzazione segreta per “(..) eliminare dal mondo politico tutti i filo­comuni­sti; finanziare squadre di uccisori reclutandoli tra ex fascisti e gangster di professio­ne, uti­lizzandoli per attentati ad alte personalità di governo e stragi ai danni della popola­zione ci­vile, sotto false insegne che indichino come responsabili i comunisti”.

Nello stesso mese un documento dell’OSS (n°99355) elenca i soci di un’organizzazione “reazionaria e monarchica” attiva prevalentemente a Roma. Sono: Guido Cristini (procuratore con ufficio in piazza Lucina), Domenico Mario Leva (ex consigliere nazionale fasci­sta), Teresa Dottori, Roberto Fasola, Cristina Balli, Claudio Longo, Luigi Salo­mone, Enea Ramazzotti, Mario Francesco Odasso (amministratore delegato della SNIA Viscosa), Franco Marinotti (massone, presidente della SNIA Viscosa, collabo­razionista), Luigi Barzini jr., Giannalisa Feltrinelli, Leonardo Albertini, Pietro Rollino, Filippo Sandoz. Si tratta della stessa organizzazione composta in gran parte da ex fascisti e controllata dagli americani.

1° ottobre: gli alleati raggiungono Loiano, nell’Appennino bolognese. Il giorno 3 saranno liberati Monghidoro e San Benedetto Val di Sembro.

Minerbio (Bologna), il località Pratogrande i fascisti uccidono Talvanne Franceschi, 23 anni, meccanico, di San Gabriele di Baricella. Riconosciuto come renitente alla leva

2 ottobre: in località Molinaccio, i nazisti fucilano per rappresaglia 17 persone rastrellate nei territori tra Porretta e Gaggio Montano (Bo)
http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=5176
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/GaggioMontano_Silla_02_10_44.pdf

3 ottobre: i tedeschi soffocano nel sangue la rivolta di Varsavia. ù

Gli alleati liberano Castel di Casio, nell’Appennino bolognese

4 ottobreForlì, una squadra del Fronte della gioventù libera, con un’azione a sorpresa, 36 detenuti politici.

5 ottobreSan Bernardino di Selva (Ra), circa 200 donne tentano inutilmente di imporre ai tedeschi la liberazione di Giuseppe Pelloni, un partigiano arrestato. I nazisti lo uccidono mentre sta fuggendo verso Lugo.

6 ottobreNovi di Modena, centocinquanta donne manifestano contro alcuni arresti effettuati per rappresaglia dopo un’azione partigiana. Prendono in ostaggio il Podestà e il reggente del fascio. I fascisti decidono di lasciare liberi numerosi arrestati, mentre i renitenti alla leva sono inquadrati nella Todt.

8 ottobreMirandola (Mo), i partigiani prelevano da tre caseifici 2 quintali di burro e li distribuiscono alla popolazione.

9 ottobre: Piero Calamandrei scrive a Gaetano Salvemini: “Vi è prima di tutto la questione economica (…) Nessuno può immaginare com’è ridotta l’Italia liberata (e quella da liberare sarà ridotta anche peggio): le strade, le comunicazioni, i mulini, i campi, le scuole, gli ospedali, tutto distrutto o quasi. Gran parte della popolazione combatte ogni giorno colla fame e col freddo: il problema politico più urgente per ogni cittadino italiano è quello di trovare ogni giorno un po’ di rape e di zucche per sfamarsi (…).


10 ottobre: i partigiani liberano la città di Alba (Cn)
[https://www.comune.modena.it/istitutostorico/page4.php?id=195&nlevel=4].
Si forma una zona liberata (Repubblica di Alba) che resisterà fino al 2 novembre. Tra i primi provvedimenti presi dal governo partigiano vi è la ricostruzione dei sindacati.

Beppe Fenoglio e la guerra partigiana
https://crpiemonte.medium.com/alba-beppe-fenoglio-e-la-guerra-partigiana-bc06c7ad8127


10 ottobre. Bologna, costituita una commissione provvisoria che ha il compito di ricostruire la Camera del Lavoro. E’ composta dai comunisti Paolo Betti, Agostino Ottani e Giorgio Volpi; dai socialisti Giuseppe Bentivogli, Ottorino Guidi e Giuseppe Gotellini; dal democristiano Angelo Salizzoni (a cui si aggiungeranno altri due rappresentanti della DC); dal repubblicano Umberto Pagani, da un azionista e da Clodoveo Bonazzi, già segretario della vecchia Camera del Lavoro. Viene deciso il testo di un comunicato che annuncia la ricostituzione della Camera del Lavoro, la riorganizzazione immediata di una serie di federazioni di mestiere e di comitati di categoria e la composizione unitaria dei comitati esecutivi provvisori.

Rimini, la Camera del Lavoro apre una sede provvisoria nei locali dell’Hotel Cavour. E’ costituito un ufficio che ha il compito di raccogliere le iscrizioni e di redigere gli elenchi, che saranno poi utilizzati dall’Autorità militare di governo per la precettazione e il reclutamento degli operai, da impiegare in opere civili e militari.

Argelato (Bo), i fascisti seviziano e uccidono quattro giovani – uno di 15 anni – accusandoli di essere partigiani


11 – 18 ottobre: a Reggio Emilia,Parma Piacenza le organizzazioni patriottiche organizzano la Settimana del Partigiano. Vengono raccolti, grazie al sostegno e alla solidarietà della popolazione, denaro, indumenti e generi alimentari.


11 ottobreEmilia Romagna, il triumvirato insurrezionale del Pci invia ai comunisti forlivesi una lettera con la quale si sollecita la creazione di organismi sindacali e nella quale sono contenute alcune importanti considerazioni sul lavoro in corso e sul dibattito riguardante la pariteticità delle diverse correnti e dei rapporti organizzativi tra operai e contadini.

12 ottobreFirenze, alcuni industriali costituiscono un nuovo organismo rappresentativo: nasce l’Associazione industriali della provincia di Firenze. I promotori ridanno così vita ad un organismo rappresentativo della categoria e dei loro interessi. In precedenza era esistita l’Unione Industriale Fascista della Provincia di Firenze, creata nel 1926, e la precedente Unione industriale per le province di Firenze e Arezzo (1922), che aveva iniziato la sua attività a Firenze nel gennaio del 1919. Ma ancor prima della grande guerra, già alla fine del XIX secolo, era esistito a Firenze un centro di aggregazione associativa tra gli imprenditori dell’industria, al quale l’attuale Organizzazione poteva storicamente richiamarsi. Presidente è eletto il conte Danilo De Micheli. In precedenza, il 19 agosto, si era svolto un primo incontro al quale avevano partecipato 27 industriali.All’assemblea costitutiva non partecipano rappresentanti della Pignone e della Galilei, le due maggiori industrie fiorentineDe Micheli rimarrà presidente ininterrottamente fino al 1971.

13 ottobreAlfonsine (Ra), una manifestazione di donne costringe i tedeschi a rilasciare tre arrestati. Il giorno successivo un’analoga mobilitazione avviene a Fusignano. I giovani fermati sono rilasciati, ma nove donne sono arrestate dai fascisti e rilasciate alcuni giorni dopo. Altre sono ferite dai colpi d’arma da fuoco sparati da militi fascisti.

Roma, Di Vittorio, Grandi e Lizzadri firmano un accordo con la Confindustria per l’erogazione di una indennità straordinaria di contingenza ai lavoratori dell’industria.
Negli stessi giorni giunge in visita nell’Italia liberata una delegazione dei sindacati sovietici.

Milano, fucilati quattro militi della Brigata nera Aldo Resega, colpevoli di “reati comuni contro il patrimonio, compiuti ripetutamente e abusando delle funzioni di comando di cui erano investiti”

14 ottobreCalestano (Parma), un bombardamento aereo colpisce un rifugio: 11 vittime

Sabbiuno di Castelmaggiore (Bologna), i nazii fascisti massacrano 35 persone  
http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=5845

15 ottobreOrtucchio (L’Aquila), una manifestazione di contadini che occupano terre incolte (fra le quali un appezzamento del principe Torlonia), è stroncata da carabinieri e guardie campestri che aprono il fuoco, provocando 2 morti (fra i quali Domenico Spera, militante del Pci), 4 feriti gravi e altri lievemente.

Ortrucchio (L’Aquila) manifestazione contadina

Budrio (BO), i partigiani assaltano il municipio bruciando i registri di leva e le liste dell’anagrafe. Fallisce invece la manifestazione popolare che doveva avere luogo in coincidenza con l’azione nella sede comunale.

Villamarzano (Rovigo), militi della Rsi, comandati da ufficiali tedeschi, uccidono per rappresaglia 44 tra civili e partigiani. L’eccidio è compiuto da reparti della 19° Brigata Nera e da truppe tedesche

17 ottobre: in provincia di Reggio Emilia il comitato provinciale di difesa dei contadini e quello d’agitazione sindacale mobilitano i lavoratori della terra in coincidenza con i lavori di vendemmia e di produzione del vino. In particolare vengono chieste “£. 7 l’ora per uomini e donne per i lavori di vendemmia; L. 10 all’ora per i lavori di cantina”.

Colle Ameno di Sasso Marconi (Bologna), i tedeschi uccidono Adelmo Ventura e Domenico Raimondi 
https://www.storiaememoriadibologna.it/raimondi-domenico-482398-persona
Due giorni prima era stato fucilato Ferruccio Caselli  
https://www.storiaememoriadibologna.it/caselli-ferruccio-482392-persona

18 ottobre: i Comitati di agitazione contadina di Medicina Castelguelfo, in provincia di Bologna, elaborano un capitolato colonico, contenente nuove norme e riparti per il contratto di mezzadria. Il patto colonico dei contadini di Medicina e Castelguelfo diventa la base rivendicativa e d’azione dei mezzadri in tutti i comuni della pianura bolognese. Anche nell’imolese è elaborato e rivendicato un nuovo capitolato colonico.

(…) Il nuovo patto mezzadrile – ispirato alle conquiste pattuite nell’ottobre del 1920, al termine della lunga vertenza agraria di quell’anno e teso al risarcimento per la sottrazione di forza lavoro alla famiglia mezzadra, causato dai richiami dei figli per servizio militare o dalla partecipazione volontaria alla lotta partigiana – rivendicava fondamentalmente un più elevato riparto del prodotto a favore della famiglia lavoratrice: dal 50 al 60-65% a seconda dei prodotti granari e industriali. Il nuovo contratto per i compartecipanti esigeva sostanzialmente l’aumento del compenso, generalmente in natura, a favore del lavoratore, dal 33 al 35-50% a seconda dei prodotti coltivati. Tali innovative piattaforme sindacali vennero denominate, la prima Patto colonico dei contadini di Medicina e Castelguelfo e, la seconda, Patto compartecipanti. A Castelguelfo e Medicina attorno alle due nuove proposte contrattuali si realizzò una buona mobilitazione di mezzadri e di compartecipanti che conseguirono numerosi riconoscimenti da parte di proprietari concedenti terreni a mezzadria ed a compartecipazione dell’agro. I due patti, da contratti locali, dopo esser stati fatti propri dai Cln dei due comuni, dai partiti comunista e socialista clandestini e poi dalla risorta Federazione provinciale dei lavoratori della terra, divennero la base di un’azione più generale. Furono largamente diffusi tra i contadini e proposti ai proprietari in vari altri comuni del bolognese ed anche in altre province. In molti casi vennero già applicati prima dell’aprile 1945 (e furono la premessa di rivendicazione dell’immediato dopoguerra) (…) (Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di liberazione nel bolognese – Anpi Bologna 1998)

Colle Ameno di Sasso Marconi (Bologna), i tedeschi uccidono 6 persone prelevate nel comune di Marzabotto  
https://www.storiaememoriadibologna.it/colle-ameno-457-evento 

19 ottobrePalermo, l’esercito spara sulla folla che protesta per la scarsità dei rifornimenti alimentari. Il bilancio è di 24 morti e 150 feriti.

Roma, il governo, su proposta del ministro comunista dell’Agricoltura Fausto Gullo, emana nuove norme per la definizione delle quote di riparto dei contratti a mezzadria e la concessione a gruppi di contadini associati in cooperativa di terre incolte o mal coltivate o sequestrate ai fascisti. Questi provvedimenti, noti come decreti Gullo, costituiranno un punto di riferimento per i successivi dibattiti sulla riforma agraria.

20 ottobre: le truppe sovietiche entrano in Belgrado.

Cesena è liberata.

Bologna, a metà ottobre, quando le punte avanzate della 5a Armata americana si fermarono poco prima dell’abitato di Pianoro, lungo la strada della Futa a pochi chilometri da Bologna, il Comando piazza non ordinò la smobilitazione delle basi partigiane, perché si riteneva che si trattasse di una sosta momentanea. Mentre si attendeva invano l’avvicinarsi degli alleati, le basi partigiane, ad una ad una, cominciarono ad essere scoperte dai fascisti. 
La prima fu quella dell’Università. A seguito di una delazione, tra le 13 e le 14 del 20 ottobre 1944, circa 200 militi della GNR circondarono la sede universitaria ed ingaggiarono un violento combattimento con i pochi partigiani rimasti intrappolati, mentre i più erano riusciti ad allontanarsi. 
Per saperne di più 
https://www.storiaememoriadibologna.it/battaglia-delluniversita-15-evento

Gli alleati liberano Gaggio Montano, nell’Appennino bolognese

Milano, durante un bombardamento viene colpita la scuola elementare Francesco Crispi nel quartiere di Gorla: muoiono 200 bambini, 14 insegnanti e 2 bidelli.

22 ottobreMilano, i servizi segreti della RSI mettono a punto un piano che prevede l’infiltrazione, do­po la prevedibile sconfitta, nei partiti e nelle organizzazioni antifa­sciste.

Reggio Emilia, una squadra di sappisti entra negli uffici della sezione provinciale della zootecnia, distruggendo tutto il carteggio relativo all’organizzazione del conferimento del bestiame

Il 3° Reggimento Corazzato del I° Corpo Canadese (3rd Canadian Armoured ReconnaissanceRegiment) e i partigiani della 28a Brigata GAP Mario Gordini liberano Cervia (Ravenna)
https://istoricora.it/sites/default/images/downloads/paesaggio_guerra/Linea_Gotica_Cervia.pdf

25 ottobreMilano, il comandante delle SS in Italia, generale Karl Wolff, compie un tentativo presso il cardinale di Torino, Maurilio Fossati per stabilire un contatto con i comandi parti­giani allo scopo di avviare trattative in vista del ritiro delle truppe tedesche dall’Italia.

Lo stesso giorno Alfredo Pizzoni e Leo Valiani compiono una missione in Svizzera dove incontrano rappresentanti dei servizi segreti alleati per preparare una successiva missione del CLNAI a Roma.

Londra, sulla collaborazione tra alleati e Comitato toscano di liberazione, scrive il Times: “Firenze è stata il teatro di un esperimento spontaneo di autogoverno, che potrà avere importanza considerevole per determinare quale sarà il sistema politico che, in definitiva, prenderà il posto del fascismo” (riportato in U. Cappelletti, Firenze in guerra. Cronache degli anni ‘40-’45, Prato, Edizioni del Palazzo, 1984)

26 ottobreLeyte (Filippine), si conclude, dopo tre giorni di combattimenti, la più grande battaglia navale della storia. La flotta americana affonda il 60% di quella giapponese.

Milano, nella sede clandestina della Dc in corso di porta Vercellina, durante una riunione vengono arrestati Enrico Mattei, Pier Maria Annoni, Giorgio Balladore Pallieri, Mario Ferrari Aggradi, Piero Mentasti

Massalombarda (Ra), formazioni sappiste, sostenute dalla popolazione, assaltano la Casa del Fascio, asportando tutto il trasportabile senza che vi sia alcuna reazione fascista.

27 ottobre: Pieve di Cento (Bo), dopo che il Cln ha invitato i macellai a vendere la carne a 30 lire al chilo, la vendita, con l’appoggio dei fascisti, viene sospesa in tutte le macellerie. Le organizzazioni clandestine preparano un’immediata manifestazione di protesta. Centocinquanta donne bloccano all’ingresso del paese i conferenti e prelevano il latte per distribuirlo alla popolazione. I tedeschi intervengono a sostegno dei fascisti, ma non riescono a impedire la manifestazione e il soccorso che le donne danno a un centinaio di rastrellati affamati.

Bologna, in tutto il bolognese, dove le operazioni di mietitura del riso sono in ritardo a causa delle agitazioni di fine estate e degli allagamenti e delle rotture degli argini operate dai tedeschi per opporre un ulteriore ostacolo alla presumibile avanzata alleata, si sviluppa una forte agitazione dei lavoratori delle risaie. Miglioramenti salariali sono ottenuti da mondine e portantini a Bentivoglio, Minerbio, San Pietro in Casale, Baricella, Malalbergo, Galliera.

Emilia Romagna, continuano in tutta la regione le azioni combinate di partigiani e contadini contro le razzie di bestiame e per la salvaguardia dei prodotti agricoli necessari alla popolazione. Numerosi contadini associati del modenese e del reggiano decidono di non consegnare, come abitudine, le forme di grana per la stagionatura ad un unico magazzino, ma di trattenerle. In altri casi le forme già ammassate nei caseifici sono decentrate nei singoli produttori di latte.

Piacenza, il gruppo RDB, proprietario di diverse fornaci, inizia licenziamenti in massa dei lavoratori con l’intenzione di arrivare alla chiusura degli stabilimenti così come già ha fatto a Cortemaggiore (200 addetti). I lavoratori organizzano dei Comitati d’agitazione che – sostenuti dal CLN piacentino – riescono a impedire la chiusura e a ottenere migliori condizioni salariali.

28 ottobreBologna, catturati in via delle Fonti, a Corticella, quattro giovani partigiani. Torturati e poi impiccati, i loro corpi vengono lasciati esposti come monito alla popolazione

8 ottobre – 1° novembre: partigiani croati entrano a Spalato e a Zara

31 ottobreRoma, da una costola della Democrazia Cristiana, nasce la Confederazione nazionale dei coltivatori diretti, come organizzazione sindacale staccata dal sindacato unitario CGdL. Segretario è nominato Paolo Bonomi.

OttobreImola, Amedeo Darchini viene incaricato dal CLN locale di ricostruire la Camera del Lavoro.

Imola, braccianti e compartecipanti di Sesto Imolese, Spezzate, Sassatelli e Osteriola assumono in proprio la conduzione della terra – precedentemente lavorata in terzieria – di alcuni poderi e tenute dando vita ad una forma cooperativa. In autunno e primavera questa esperienza si estenderà anche ad Alfonsine, Massalombarda, Conselice e Lavezzola.

Licata (Agrigento), nel corso di una manifestazione di contadini, i carabinieri aprono il fuoco uccidendone 2, ferendone 19 e ne denunciano altri 80.

Novembre: l’aviazione statunitense, forte dei nuovi bombardieri B29, bombarda a tappeto i centri industriali del Giappone.

Roma, si forma il Gruppo Onore, collegato alla RSI. Ne fanno parte Anto­nio Tony Gonizzi, Florido Adami, Elda Norchi, l’ex federale di Roma Ratti, Ales­sandro Chiavolini già membro della segreteria di Mussolini, l’ex federale di Viterbo Amicucci fratello dell’ex di­rettore del Corriere della Sera, Ermanno. Gli appartenenti all’organizzazione agi­vano infiltrandosi in movimenti legali o dietro sintomatiche sigle come il Grac (Gioventù romana anticomunista) particolarmente attiva nel quartiere Prati. Il gruppo si occupava an­che, con la complicità di alcuni uf­ficiali alleati, di traffico di armi e al commercio di autovet­ture rubate. Dell’inchiesta, che porta alla scoperta del gruppo, si occupa l’allora tenente dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Baricella (Bo), prima di iniziare il lavoro, le mondine e i portantini, grazie all’intervento del loro Comitato di difesa e agitazione, ottengono migliori condizioni salariali

Pesaro, comincia a uscire La Falce, Foglio dei contadini marchigiani. Il giornale riprende l’esperienza clandestina di Bandiera rossa, giornale del Pci e lancia un forte appello ai contadini per uscire dall’isolamento e dalla paura di rivendicare i loro diritti, riunendosi in leghe. Sui primi quattro numeri sono messe a fuoco le rivendicazioni contadine per il rinnovo del contratto colonico: spartizione dei prodotti al 60 e 40% (66 e 34 nei poderi sopra i 200 m. di altitudine); abolizione delle regalie, “avanzo di usanze feudali”; divisione del bestiame (qualora l’investimento sia avvenuto a metà) a 2/3 per il colono e 1/3 per il concedente; idem per l’allevamento del maiale; il proprietario deve provvedere a sue spese al rifornimento della legna per il fabbisogno della famiglia colonica qualora il fondo non ne fornisca il quantitativo sufficiente; attrezzi e macchine agricole a carico del concedente; concimi e anticrittogamici per 2/3 a carico del proprietario; tutelare il mezzadro contro le disdette in tronco.

Pesaro, si costituiscono l’Alleanza cooperative di consumo pesarese, la Cooperativa di consumo Babucce, la Cooperativa di consumo Ginestreto, la Cooperativa calzolai-affini Pesaro, la Cooperativa di consumo di Fano

1 novembreCantavenna di Gabiano (Alessandria), nell’estate e nell’autunno del 1944 il basso Monferrato fu teatro di una lunga serie di rastrellamenti volti a sgominare le formazioni partigiane.
Il 1° novembre 1944 partigiani della Brigata autonoma Patria e della 2a Bgt della Divisione Monferrato si scontrano a Cantavenna con una colonna di autoblindo tedesche. La battaglia impegna duramente i nazifascisti, che ritirandosi uccidono due civili. I nazifascisti ritornano in forze tra il 14 e il 16 novembre e in quell’occasione la Rocca delle Donne viene incendiata e distrutta. Altri 3 civili uccisi: Onorina Doria Caramellino, Mario De Luca, Savino Miracapilli, Lorenzo Rondano, Costantino Sbarato

3 novembreSoliera (Mo), nel pomeriggio, sotto la protezione di squadre di partigiani, un folto gruppo di persone invade il municipio distruggendo i registri di leva e delle tasse. La stessa cosa avviene nella Casa del Fascio. Manifestazioni avvengono anche nel bolognese a Marmorta di Molinella, San Giovanni in Persiceto e Sala Bolognese. Nei giorni successivi, in provincia di Modena, le organizzazioni clandestine organizzano manifestazioni a San Prospero, Montese e Campogalliano.

6 novembreIl Cairo (Egitto), militanti ebraici della banda Stern uccidono lord Moyne, ministro britannico residente in Medio Oriente. Winston Churchill, di cui Moyne era intimo amico, commenta: “Se il sionismo che sognavamo svanirà insieme al fumo di pistole assassine, e i nostri sforzi per assicurargli un futuro produrranno solo un nuovo assortimento di banditi degni della Germania nazista, molti saranno indotti come me a riesaminare un atteggiamento mantenuto finora con grande coerenza”.

7 novembreWashington, Franklin Delano Roosevelt è eletto per la quarta volta presidente degli Stati Uniti.

Bologna, nei pressi di Porta Lame si combatte la più grande battaglia cittadina della guerra di liberazione. Formazioni partigiane, già concentrate in città in previsione del presunto imminente attacco alleato, sono attaccate dai nazifascisti. Asserragliati nei locali del Macello, i partigiani combattono per l’intera giornata contro le soverchianti forze nemiche, riuscendo poi a sottrarsi all’accerchiamento.
La battaglia di Porta Lamehttps://www.storiaememoriadibologna.it/battaglia-di-porta-lame-21-evento

8 novembreBologna, l’Unione agricoltori annuncia, nel tentativo di arginare le agitazioni nelle campagne, la proroga del patto colonico in corso anche per l’anno agrario 1944-45. La Federazione provinciale dei lavoratori della terra chiede un adeguamento del Patto alle drammatiche condizioni di vita imposte dalla guerra e su questa piattaforma i comitati clandestini dei braccianti e dei contadini sviluppano l’agitazione di consistenti gruppi di mezzadri, coloni, compartecipanti e salariati fissi.

Rimini, lettera della Camera del Lavoro al sindaco: “Riunendo la rappresentanza dei ferrovieri si è discusso circa un argomento della massima importanza: la ricostruzione delle Officine Ferroviarie. E’ inutile che s’illustri l’importanza grandissima (…) che può avere per la vita economica della città; infatti il numero delle famiglie che trovano sostentamento in essa si aggira attorno alle 800. Il Comitato sindacale ha ravvisato l’opportunità che questa amministrazione comunale si adoperi (…) per intraprendere i lavori di restauro (…).

Parma, incursione aerea alleata sulla periferia nord: 26 vittime

9 novembreForlì è liberata. La situazione nella provincia è estremamente grave. Nel settore agricolo manca tutto: la semina era stata parziale per la mancanza di sementi e di trattori, gli animali da tiro erano stati razziati, manca la nafta ed è difficile garantire l’alimentazione. Il CLN deve fronteggiare il grave problema del mercato nero, della mancanza di cereali, legumi, zucchero, sali, grassi e medicinali. Complesse anche le difficoltà di riavviare la produzione industriale. Non è possibile riaprire l’Eridania, mentre la Mangelli riapre parzialmente – occupando 600 persone – dopo il recupero dei macchinari nascosti nelle campagne. Riattivata la centrale elettrica: “la Direzione della Società, appoggiata dal CLN aziendale e dalla Commissione interna è riuscita a superare difficoltà che sembravano insormontabili”.

Rimini, ricostituita ufficialmente la Camera del Lavoro, da cui dipendono tutte le Camere del circondario. Segretari camerali sono eletti il comunista Walter Ceccaroni, il democristiano Adriano Vandi, il repubblicano Gino Muccioli e il socialista Luigi del Prete. Tra i suoi primi compiti la riorganizzazione delle liste dei lavoratori, stante anche la necessità del comando militare alleato di assumere alle sue dipendenze manodopera da impiegare per lavori ad opere civili e militari nel territorio riminese. Alla fine del 1945 gli iscritti sono 44.900. alla fine del 1946 saranno 80.000.

10 novembreRoma, in un intervista all’Avanti, Mauro Scoccimarro parla dei conflitti all’interno del governo sui provvedimenti di epurazione. Le parole dell’esponente comunista segnano l’inizio di un aspro conflitto che sfocerà nella crisi del governo Bonomi. La crisi arriverà il 25 novem­bre annunciata il giorno precedente da un violento scontro tra Togliatti e Bonomi durante una riunione del Consiglio dei ministri e dopo che l’ammiraglio De Courten aveva minac­ciato una sorta di ammutinamento della Ma­rina, in piena guerra, per protestare contro l’epurazione. Lo scontro non si attenua e Bonomi è costretto a presentare le proprie dimis­sioni. La crisi si risolverà il 7 di­cembre con la formazione di un nuovo gabinetto Bonomi. Dei partiti di sinistra solo il Pci ne farà parte.

Bologna, ricostituita, in clandestinità, la Camera del Lavoro sulla base del patto unitario di Roma con l’adesione delle correnti sindacali pre fasciste. Parallelamente alla ricostituzione della Camera del lavoro si riorganizzano alcune Federazioni di mestiere (Metallurgici, Muratori, Fornaciai) e vari Comitati di categoria (Falegnami, Ferrovieri, Tranvieri, Ferrovieri secondari, Trasporti, Arte bianca, Lavoratori del libro e tipografi, Calzolai, Gasisti e Postelegrafonici). Nella stessa seduta è redatto il manifesto sul “Mal tolto”, in cui si chiede la restituzione del patrimonio delle organizzazioni sindacali e cooperative, espropriato con la forza dai fascisti (Case del Popolo, Cooperative di consumo, di produzione, agricole, affittanze collettive, aziende, macchine, cantine sociali).

Reggio Emilia, squadre di sappisti inducono alcune centinaia di operai della TODT ad abbandonare il lavoro di scavo delle fosse anticarro. Di queste azioni ne verranno compiute molte altre.


12 – 19 novembre: a Parma Modena è indetta la Settimana del partigiano. Raccolti tra la popolazione denaro, vestiario, cibo e viene intensificata l’opera di propaganda.


13 novembre: il comandante delle forze alleate in Italia, generale Alexander, con un radiomessaggio, invita le formazioni partigiane a cessare le operazioni organizzate su vasta scala e di porsi sulla difensiva in attesa della ripresa, in primavera, delle operazioni militari alleate. Il proclama di Alexander creerà notevole confusione e scoraggiamento tra le formazioni partigiane e solo l’intervento successivo del comando del Corpo volontari della Libertà scongiurerà lo smantellamento delle formazioni.
https://www.storiaememoriadibologna.it/proclama-di-alexander-76-evento

Radio Italia combatte diffonde il testo del proclama del generale Alexander con il quale si invita i partigiani a “cessare le operazioni organizzate su larga scala”. Si chiude così, dopo che gli alleati hanno liberato la quasi intera provincia di Forlì, la prospettiva di un’immediata liberazione dell’intera Emilia Romagna. La stabilizzazione del fronte apre la fase più dura della lotta di liberazione. In tutto l’Appennino e fino alla pianura forlivese e imolese, le distruzioni, i saccheggi e le violenze dei nazi fascisti hanno creato una situazione drammatica. Le rappresaglie anti partigiane si intensificano così come i tentativi di incitare la popolazione alla delazione. E’ in questo clima che Giuseppe Dozza scrive uno dei più implacabili incitamenti alla ribellione contro i tedeschi: Risposta al comandante tedesco. Il proclama, traendo forza dalla ripetuta espressione di “odio mortale”, incita alla lotta all’ultimo sangue, senza compromessi e cedimenti.

Santerno (Ra), un sappista elimina un soldato tedesco sulle rive del Lamone. Immediatamente un reparto nazista preleva dieci ostaggi e inizia la loro impiccagione. La pronta reazione delle donne del luogo impedisce che le impiccagioni continuino dopo che tre ostaggi erano stati già eliminati.

Milano, è imposta la serrata di alcuni stabilimenti industriali, fra i quali la Marelli, la Caproni e la Falk. Gli operai rispondono con uno sciopero. 186 lavoratori della Pirelli vengono arrestati e deportati in Germania.

14 novembreRoma, l’ammiraglio Raffaele De Courten presenta le proprie dimissioni da ministro della Marina per i contrasti che lo hanno ripetutamente contrapposto a Scoccimarro sui provvedimenti di epurazione da prendere nei confronti degli appa­rati statali. In precedenza aveva minacciato, dopo duri scontri in aula con Nenni, di “far scendere a terra tutti gli equipaggi della flotta se l’epurazione continua” (OSS 105952.11.44). Lo stesso Pio XII accusa il ministro Sforza di eccessiva severità nella conduzione dell’epurazione (OSS 86500/12345-L 49975, 9.12.44).

I partigiani irrompono nei cantieri per la costruzione di fortificazioni della Todt a Barchetta di Campogalliano (MO) e Santa Croce di Carpi, provocando l’abbandono del lavoro da parte degli operai. La stessa cosa avviene nei giorni successivi a Quartirolo e San Biagio.

15 novembreBologna, nuovo violento scontro, nella zona di piazza dell’Unità nel quartiere Bolognina, tra nazifascisti e partigiani. 
Per saperne di più: https://www.storiaememoriadibologna.it/battaglia-della-bolognina-16-evento

Il triumvirato insurrezionale comunista dell’Emilia Romagna diffonde una nota sul proclama Alexander che, invitando a tralasciare le recriminazioni, traccia le linee di una reazione popolare e delle forme della continuazione – così come verrà poi fatto proprio dal CLN nazionale con la risposta ad Alexander scritta da Luigi Longo – della lotta partigiana. Particolare attenzione è rivolta al lavoro di agitazione e organizzazione che dovranno svolgere le organizzazioni clandestine di massa e alla definizione di piattaforme rivendicative da parte degli organismi e dei comitati sindacali.

Forlì, ricostituita la Camera del Lavoro. Il 5 dicembre il Governatore alleato delibera lo sciogliemmo della Camera del Lavoro che, comunque, continua ad operare. Il problema più urgente che deve affrontare riguarda il costo della vita. E’ così istituita una tariffa base per le varie categorie di lavoratori, che però non coincide con quella già stabilita dagli alleati. Ciò acuì ulteriormente la tensione. Su questa falsariga vengono impostati anche i rinnovi dei patti colonici.

Ponte Ronca di Zola Predosa (Bo), numerose donne manifestano chiedendo generi alimentari e per impedire che il grano immagazzinato sia portato altrove.

Parma, assaltati da un folto gruppo di donne e uomini alcuni carri ferroviari, fermi in stazione, carichi di viveri e carbone.

San Remo (Imperia), durante uno dei rastrellamenti più drammatici che la città dovette subire, nella frazione di San Romolo sono fucilati, dopo essere stati turturati, cinque partigiani. La violenza nazifascista si accanisce anche contro cinque lavoratori della funivia, tra cui alcuni padri di famiglia, che sono presi prigionieri e portati via. I loro corpi martoriati dalle torture, dopo la fucilazione, saranno gettati in mare. Un’altro ostaggio sarà fucilato due giorni dopo a Santa Tecla

16 novembreRoma, il Luogotenente del Regno, Umberto di Savoia, scioglie, per ordine degli alleati il SIM (Servizio Informazioni Militari). Nasce un nuovo servizio di controspionaggio italiano, gestito integralmente dall’OSS attraverso James Angleton, Carmel Offie, Henry Tasca, Earl Brennan, che continueranno ad esercitare un’influenza decisiva sulla politica italiana per decenni. Tali servizi opereranno in condizioni di subalternità totale anche dopo lo scioglimento dei servizi segreti strategici USA (L’OSS sarà sciolto il 20.9.1945 e sostituito dal SSU e dal CIG, Central Intelligence Group Ndr), ben oltre la firma di pace, e anche molto al di la della nascita della Cia (15.9.1947, Ndr). L’Italia otterrà la possibilità di avere propri servizi segreti solo con la formazione del Sifar (Servizio Informazioni Forze Armate), il 1° settembre 1949, nel quadro della adesione italiana alla Nato

Guastalla (Re), gappisti uccidono nove vaccine dirette al raduno di Guastalla e ne distribuiscono la carne alla popolazione. Con queste azioni vengono sventati molti raduni e contemporaneamente si assiste la popolazione affamata.

17 novembreCorio Canavese (Piemonte), passati per le armi dai nazifascisti 33 persone  
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Cudine,%20Corio%20Canavese,%2017.11.1944.pdf

Legoreccio di Vetto  d’Enza (Re) giustiziate 24 persone  
https://www.anpireggioemilia.it/agenda-della-resistenza/1944-17-novembre-eccidio-di-legoreccio/

18 novembreBologna, scioperano gli operai della Manifattura Tabacchi chiedendo aumenti salariali e migliori condizioni di vita. Agitazioni anche all’Azienda tranviaria.

19 novembreMezzano (PR), una sessantina di donne protesta contro la mancata distribuzione di grassi.

Anche dove la protesta femminile non prende forme organizzate, l’opposizione ai nazifascisti è comunque ferma e decisa e si manifesta in tanti modi. Ne fa testo il Bollettino della GNR di Piacenza che denuncia “l’elemento femminile è quello che si accanisce in una propaganda quanto mai deleteria. I lunghi periodi di coda e di attesa nei rifugi portano le donne a malignare su tutto e su tutti, a travisare la realtà dei fatti e a considerare le voci assurde raccolte come emanazione di verità indiscutibili”.

Reggio Emilia, cinque uomini, abitanti di Pieve Modolena, sono torturati a Villa Cucchi, sede della milizia fascista e luogo di interrogatori e torture. Quattro vengono uccisi, uno riesce a fuggire durante il trasporto dei corpi che sono lasciati in un fosso in località Cavazzoli. Il massacro è compiuto da un gruppo di torturatori fascisti noti come la Banda Ferri.

Collecchio (Parma), bombardamento alleato: 14 vittime civili


19 – 26 novembre: Appennino parmense, vasta operazione di rastrellamento da parte di tedeschi e repubblichini. Setacciate le valli dell’Enza, del Parma e del Baganza. L’accerchiamento si chiude intorno al massiccio del Caio


20 novembreCaserta, i servizi statunitensi elaborano un documento di estremo interesse: si tratta di una lettera personale di De Gasperi (non si sa se scritta di­rettamente dal QG dell’OSS o destinata a terzi e intercettata ndr) che contiene un utile schema delle posizioni della DC. Ecco la sintesi elaborata dall’OSS:
“La DC è debole nel movimento sindacale. Per rafforzarla occorre ten­tare una Federa­zione di piccoli proprietari. La collaborazione inconfessabile con socialisti e comunisti danneggia l’immagine pro­pagandistica del partito.
Il vero motivo della crisi del gabinetto Bonomi è la questione istituzio­nale.
La maggioranza dei posti di governo è in mano alla sinistra.
Di 9 giornali romani solo uno è favorevole alla monarchia, 3 o 4 sono decisa­mente contrari.
La monarchia non ha guadagnato terreno né come istituzione né come forma di go­verno.
Nenni insiste che la DC tolga ogni speranza ai monarchici dichiaran­dosi repubblicana.
La maggioranza del popolo italiano è per la repubblica.
Ci vorrà molto tempo prima che il PSI si liberi dalla tutela comunista.
I comunisti sono ben organizzati, hanno fondi, leader e 100-200 mila partigiani al nord.
Gli alleati temono un colpo di stato a Milano e Torino. E’ invece proba­bile che i comu­nisti pensino soprattutto ad accaparrarsi più posti pos­sibile per esercitare una seria ipoteca sul futuro governo.
I comunisti tentano di instaurare una dittatura sotto forme democratiche.
La leadership della DC dovrebbe tornare a don Sturzo” (OSS L 48845).

21 novembrePalermo, da un rapporto del console generale statunitense, Alfred T. Ne­ster al se­gretario di Stato: “Meeting of Maffia leader’s with general Giuseppe Ca­stellano and for­mation of group favoring autonomy – .Signore, ho l’onore di infor­marla che il 18 novembre il gene­rate Castellano, insieme ai capi della Maffia, presente Calogero Vizzini, si è incon­trato con Virgilio Nasi, capo della nota famiglia di Trapani, e gli ha offerto di assumere la direzione del Movimento per l’autonomia siciliana, appoggiato dalla Maffìa (…) Il generale Castellano (…) ha stretto contatti con i capi maffia e li ha incontrati in più occasioni. Come già riferito nel mio di­spaccio n. 65 dei 18.11.44, membri importanti della Maffia si sono incontrati a Palermo e uno dei risultati di questi incontri è stato di chiedere a Virgilio Nasi di Trapani di mettersi alta testa dei movimento, con l’obiettivo di diventare alto comm­issario per la Sicilia (…) (citato in Relazione Commissione Stragi).

Galliera (BO), esce il primo numero clandestino di Battaglia, giornale di agitazione operaia.

Torino, scioperano i lavoratori della Fiat Lingotto e Mirafiori, seguiti nei giorni successivi (28 e 29 novembre) da altri stabilimenti cittadini: Fiat materiale Ferroviario, Fiat Spa, Fiat Ferriere, Fiat Grandi Motori, Aeritalia, Riv, Dubosch, Venchi Unica, Snia Viscosa, Capamianto, Tubi Metallici, Ambra, Fiat Accieierie, Cimat, Rasetti, Viberti, Lancia, Ceat, Nebiolo, Westinghouse.

22 novembreGenova, organizzati una serie di scioperi che coinvolgono numerosi lavoratori.

23 novembre: proclamato uno sciopero generale a Torino e nel biellese. Le lotte per rivendicazioni economiche si accompagnano alla lotta contro le requisizioni fatte dai tedeschi.
Il settore di guerra italiano è definito, in un articolo del New York Times, the Forgotten Front, il fronte dimenticato. Le previsioni degli Alleati di raggiungere Bologna e la pianura Padana prima dell’inverno sono state vanificate dalla accanita resistenza dell’esercito tedesco sull’ultima linea difensiva, la Linea Verde II, situata sulle colline a soli 15 chilometri dalla città. La campagna della “Gotica” ha avuto un alto prezzo in vite umane: gli Alleati hanno subito la perdita in battaglia di oltre 30.000 uomini, tra i quali 5.000 caduti. La maggior parte delle perdite si sono avute entro il 26 ottobre e hanno colpito soprattutto le quattro divisioni impegnate nel maggiore sforzo offensivo: la 34a, 85a, 88a e 91a. La causa della stasi del fronte italiano è dovuta, oltre che alle notevoli perdite e al precoce inverno, anche al suo declassamento dopo gli sbarchi alleati in Normandia e nella Francia meridionale. Dietro a questo declassamento c’è anche una “important divergence” strategica fra Churchill e Roosevelt: mentre gli inglesi si propongono di balzare quanto prima nei Balcani per arginare l’avanzata sovietica, gli americani, pensando già ad un’Europa futura sotto la tutela di USA e URSS, si oppongono alla loro iniziativa 
(da https://www.storiaememoriadibologna.it/il-forgotten-front-769-evento)

24 novembreMilano, partono scioperi in alcune aziende fra cui Falck e Caproni, dove il comando germanico attua la serrata.

25 novembreRoma, si dimette il governo Bonomi.

Cornalba (Bg), giustiziati dai nazifascisti 11 persone  
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Cornalba.pdf

27 novembreBologna, il CLN diffonde un appello agli industriali e agli agrari nel quale si legge, tra l’altro: “in qualità di organo di potere, legittimo rappresentante del governo democratico, invitiamo gli industriali, gli agricoltori e tutti i datori di lavoro perché, al di sopra di ogni egoismo di classe, diano prova concreta del loro patriottismo sopperendo con vivo senso di doverosa solidarietà ai bisogni delle masse operaie e contadine, fornendo loro un congruo anticipo di denaro, distribuendo viveri, combustibili ed indumenti di cui dispongono oltre il necessario (…) coloro che ancora una volta fossero sordi al nostro richiamo ed al loro dovere non sperino di sottrarsi alla giusta sanzione”.
Analoghe iniziative sono prese anche nella altre province, generando anche un movimento rivendicativo che si amplierà durante tutto il periodo nel quale continuerà l’occupazione nazifascista

Colle Ameno di Sasso Marconi, i tedeschi uccidono il manovale Ilario Favalini, 29 anni   
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/SassoMarconi_ColleAmeno_27_11_44.pdf

Ravenna, eccidio di Madonna dell’Albero. Sono 56 le vittime civili  
https://www.anpiravenna.it/27-novembre-1944-i-martiri-di-madonna-dellalbero/

Blessaglia di Pramaggiore (Ve), i nazisti impiccano, dopo averli seviziati e torturati, cinque partigiani. Un sesto, caduto sotto le raffiche dei mitra al momento della cattura, è pure lui appeso ad un ramo

28 novembreBergamo, entrano in sciopero i lavoratori della Dalmine.

29 novembreBerna, il segretario dell’arcivescovo Schuster, don Giuseppe Bicchierai, si incontracon il responsabile dell’Oss in Europa, Allen Dulles, e gli consegna un piano per il ritiro da Milano dei tedeschi, senza che il loro ripiegamento venga ostacolato dai partigiani, ottenendo in cambio la mancata distruzione degli impianti industriali

30 novembreBologna, esce il primo numero di Compagna, giornale dei gruppi femminili aderenti al Psiup. A San Pietro in Casale escono La Fiaccola, giornale di agitazione operaia e Lavori forzati, giornale diretto ai lavoratori della Todt. 

Biella Vigevano entrano in sciopero i lavoratori dell’industria che reclamano viveri e carbone per il riscaldamento.

NovembreReggio Emilia, la Democrazia Cristiana da indicazione ai delegati sindacali di costituire le Unioni del Lavoro per portare nella CGIL l’espressione cristiana, il pensiero, gli studi, le spinte sociali, la giustizia e la concezione dei cristiani nell’unica organizzazione sindacale.

Roma, un decreto luogotenenziale concede finanziamenti per 24 miliardi a 222 imprese, con decorrenza dal gennaio 1945.

2 dicembre: muore di infarto a Bellagio (Co) Tommaso Marinetti. Negli ultimi mesi di vita scrive il saggio autobiografico La grande Milano tradizionale e futurista. Pochi giorni dopo si svolgono a Milano i funerali solenni con un grande concorso di cittadini che accompagnano il poeta fino al Cimitero Monumentale dove viene sepolto. Interpretando questo episodio come un omaggio al fascismo da parte della città, Mussolini decide di tenere il 16 dicembre al Teatro Lirico quello che sarà il suo ultimo comizio politico

Portofino (Ge), uccise 22 persone prelevate dal carcere genovese di Marassi. I loro corpi zavorrati con pietre sono legati col filo spinato e gettati in mare. Il massacro è compiuto da uomini delle SS, sotto il comando di Siegfried Engel. Engel, conosciuto come “Il Boia di Genova”, è stato un criminale di guerra tedesco condannato all’ergastolo in contumacia per la Strage della Benedicta, per la Strage del Turchino, per l’Eccidio di Portofino nel 1944 e per la Strage di Cravasco, nei pressi di Campomorone nel 1945. Siegfried Engel ex-capo delle SS a Genova non scontò mai la pena in quanto la prassi diplomatica tedesca non prevedeva l’estradizione. Nel 2002, novantatreenne, Engel è stato processato ad Amburgo e condannato a sette anni di reclusione per crimini di guerra, che non ha tuttavia scontato a causa dell’età avanzata. È morto nel 2006, a 97 anni, senza aver scontato pene detentive
https://storiedimenticate.wordpress.com/2012/12/02/2-dicembre-1944-eccidio-di-portofino-ge/

3 dicembrePesaro, si riunisce la Lega contadina di Cantiano. Deciso all’unanimità di non consegnare ai padroni le regalie per le feste natalizie, ma di venderle alla neo costituita Cooperativa del popolo. Si afferma la necessità di rivedere i patti colonici.

4 dicembreRavenna, la 28a brigata Garibaldi, guidata da Arrigo Boldrini (Bulow), libera la città
https://istoricora.it/sites/default/images/downloads/paesaggio_guerra/Linea_Gotica_Ravenna.pdf
Contemporaneamente partigiani e soldati del West Nova Scotia Regiment, appartenente alla 1a Divisione di fanteria canadese liberano Russi (Ravenna)Per saperne di più sulla Resistenza a Ravenna e provincia https://istoricora.it/

5 dicembreLama di Ravarano (Parma), attacco tedesco a sorpresa: catturati sei componenti delle famiglie contadine Bernini e Rossi con quattro altri partigiani della 12.a Garibaldi. Saranno fucilati a Cassio due giorni dopo.

7 dicembreMilano, una delegazione del CLNAI – composta da Pizzoni, Parri, Paietta e Sogno – firma un accordo con gli alleati. Quest’ultimi offrono alla Resistenza italiana un sostanzioso sostegno militare e finanziario in cambio dell’assicurazione del totale smantellamento delle formazioni a liberazione avvenuta e del pieno riconoscimento dell’autorità degli alleati e del governo da questi riconosciuto.

8 dicembreStati Uniti, nel corso di una conferenza al Chicago Council on Foreign relations, il segretario agli Interni e capo della Petroleum Administration of war delinea la strategia futura per lo sfruttamento delle risorse petrolifere nei paesi stranieri a favore degli interessi nazionali americani, affermando che “l’accesso alle risorse petrolifere” deve essere realizzato attraverso “un sistema di libera impresa privata”.

Gli alleati entrano in Fontanelice, nell’Appennino imolese, poi il fronte si assesta a Borgo Tossignano.

9 dicembreRimini, lettera della Camera del Lavoro alla Giunta comunale: “Con l’approssimarsi dell’inverno si fa presente (…) la situazione gravissima nella quale la classe operaia del riminese si viene a trovare. Nelle liste dell’Ufficio di collocamento ai trovano a tutt’oggi oltre 850 operai (…) di ambo i sessi i quali sono tutti senza lavoro. Note le condizioni gravissime in cui versa la popolazione, i bisogni impellenti che si trova costretta a soddisfare, il rialzo dei prezzi, si prega (…) voler considerare questo, che è il problema più urgente, in tutta la sua gravità e di trovare una soluzione (…). Si ritorna sull’importanza di questo problema che, in caso non abbia la soluzione dovuta, può portare a conseguenze imprevedute quanto gravi”. Numerosi lavoratori saranno impiegati nello sgombero delle macerie, ma questa soluzione riguarderà solo i lavoratori della città, escludendo completamente quelli della terra. Uno dei primi atti della ricostituita Camera del Lavoro è l’intensificazione della lotta al mercato nero. A tale scopo la CdL ottiene dal Cln il controllo di rifornimenti alimentari, tramite un apposito ufficio retto da una commissione formata da delegati dei vari sindacati di categoria.

10 dicembreRoma, la Cgil presenta al governo un promemoria con la richiesta della tredicesima mensilità anche per i lavoratori agricoli

11 dicembrePesaro, riunita la Lega dei contadini di Villa Fastiggi. Si definisce una piattaforma di richieste: 1. il governo deve indire al più presto le elezioni amministrative. 2. Il padrone deve acquistare il bestiame nella quantità preesistente senza partecipazione di spesa del colono. 3. Ripartizione 2/5 al proprietario 3/5 al colono “considerata l’eccezionale situazione della vallata del Foglia”. 4. “Dovendo i contadini andare in città per portare il latte, essendo privi di indumenti, scarpe, pneumatici per biciclette ecc., chiedono che il proprietario contribuisca alle spese che appunto questa necessità di andare ogni giorno in città comporta”.

12 dicembreRoma, nasce il nuovo governo Bonomi (dal 12 dicembre 1944 al 20 giugno 1945) composto da democristiani, comunisti, liberali, democrazia del lavoro. Socialisti e azionisti si rifiutano di farne parte

Composizione del governo: 
http://www.senato.it/leg/-02/BGT/Schede/Governi/0030_M.htm

13 dicembre: primo convegno nazionale dei lavoratori agricoli delle regioni liberate.


14 – 23 dicembreBologna, un centinaio persone, prelevate nel carcere di San Giovanni in monte, sono fucilati per rappresaglia in località Sabbiuno, sui colli a sud della città.  
Per saperne di più: 
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Sabbiuno%20di%20Paderno%201944.12.14.pdf


15 dicembreParma, un’incursione aerea alleata provoca 5 morti e 15 feriti all’ingresso del cimitero della Villetta

Pesaro, accordo fra le federazioni di Pci e Psi per l’unità d’azione nella lotta di liberazione, per l’epurazione e per la lotta di classe

16 dicembreMilano, adunata fascista al Teatro Lirico. Mussolini pronuncia il “discorso della riscossa”. Pone gli accenti sugli aspetti sociali della nuova repubblica fascista, annuncia la convocazione di un’assemblea costituente alla fine della guerra e il riconoscimento della libertà di espressione anche al di fuori del partito unico. E’ questa l’ultima apparizione in pubblico del Duce.

Sant’Ilario d’Enza (Reggio Emilia), il comando partigiano di Calerno guidato da Remo Simonazzi sottrae 600 forme di Parmigiano-Reggiano dai magazzini Magnani, prima che lo facciano i tedeschi. Le forme sono distribuite alla popolazione e alle formazioni partigiane della montagna.

17 dicembreMilano, i fascisti arrestano Pietro Koch, per eccesso di torture praticate dalla sua banda nella “Villa Triste” di via Paolo Uccello, nella zona di San Siro. I componenti della banda erano stati arrestati già il 24 settembre
Truppe del II° Corpo Neozelandese aggregato all’VIII Armata britannica, liberano

Faenza le truppe neozelandesi liberano Faenza. La città è un mucchio di rovine senza luce e senz’acqua
https://resistenzamappe.it/faenza

20 dicembreBologna, il coordinamento clandestino dei fittavoli afferma che i proprietari debbono, in conseguenza delle drammatiche condizioni di vita nelle campagne, abolire ogni onoranza a carico dei fittavoli e dei loro famigliari, rimborsare le rate percepite e non riscuotere i canoni d’affitto per l’annata 1943-44, rimborsare gli anticipi di garanzia e di vietare ai proprietari di ritenere scaduto il vincolo d’affitto fino a liberazione avvenuta. Le rivendicazioni vengono trasmesse all’esecutivo della Camera del Lavoro e fatte proprie e sostenute dalla federazione dei lavoratori della terra.

Pistoia, riprende ufficialmente l’attività della Camera del lavoro. L’iniziativa della ripresa del lavoro sindacale parte da Silvio Pedemonte, Silvio Bovani e Armando Valdesi, tutti dirigenti sindacali appartenenti al Partito Comunista Italiano; in seguito, ne fecero parte anche socialisti e democristiani. Sia i partiti che il Comitato di Liberazione Nazionale intendevano dare agli Alleati l’immagine di una provincia nella quale la riorganizzazione delle istituzioni statali e civili avvenisse sotto l’autorità dei rappresentanti del movimento di liberazione nazionale. Dall’organigramma risulta che l’attività della Camera del Lavoro era suddivisa nei tre grandi settori dell’industria, dell’agricoltura e del commercio. Già nel 1944 erano state costituite 12 sezioni sindacali e 6 sezioni camerali, con un totale di 2646 iscritti, di cui 420 impiegati. La provincia aveva subito gravissimi danni dalla guerra. Quasi tutte le aziende avevano registrato distruzioni per il 60% dei propri beni. Vi erano inoltre drammatici problemi di alimentazione, mercato nero, una disoccupazione che comprendeva alla fine del 1944 circa 8000 persone. La San Giorgio, la più grande concentrazione industriale pistoiese, aveva subito danni alle attrezzature per il 90%. La ripresa vera e propria dell’attività sindacale avverrà all’inizio del 1945, con l’avvio delle lotte per gli adeguamenti salariali che portarono alla concessione da parte dell’ufficio provinciale del lavoro di un aumento di 18 lire giornaliere sulle paghe, retrodatato al 16.8.1944. I salari medi si aggiravano in quel periodo intorno alle 3.500 – 4.000 lire mensili

21 dicembreFaenza, la città è libera da quattro giorni. Si ricostruisce la Camera del lavoro e il CLN designa a dirigerla il comunista Quinto Bartoli, il socialista Giuseppe Emiliani, il democristiano Fausto Dalpozzo, il repubblicano Armando Piraccini e l’azionista Zanasi. Segretario è nominato Quinto Bartoli. Tra i primi compiti da affrontare ci sono tutti i problemi legati alla ripresa della vita in una città semidistrutta, dove mancano completamente tutti i servizi, i viveri e il riscaldamento. In pochi mesi la Camera del Lavoro raggiunge gli 8.000 iscritti e in accordo con l’organizzazione provinciale vengono determinate le tariffe salariali e le prime normative che regolano i rapporti di lavoro.

Reparti della 1a Divisione di fanteria canadese, con il contributo della Resistenza locale, liberano Bagnacavallo (Ravenna). Sarà l’ultimo centro liberato prima della lunga sosta del fronte a seguito del proclama Alexander

23 dicembreBologna, escono La voce delle donne, organo dei Gruppi di difesa della donna e per l’assistenza ai combattenti della libertà. Vengono pubblicati anche Avanti-l’Unità e L’Unità-Avanti curati dalla giunta d’intesa del Pci e del Psiup regionali e La Punta, organo della gioventù democristiana.

26 dicembreRoma, Bonomi firma un accordo con il ClnaI con il quale il governo riconosce lo stesso come “organo dei partiti antifascisti nel territorio occupato dal nemico” e al quale è affidato il compito di condurre la lotta contro fascisti e tedeschi.

27 dicembreRoma, esce il primo numero dell’Uomo Qualunque fondato e diretto dal com­mediografo napoletano Guglielmo Giannini. Dal giornale prenderà il nome il movi­mento politico in cui confluiranno molti ex fascisti e antidemocratici uniti dall’avversione per la politica del CLN e la campagna di epurazione in corso.

Scandiano (Re), si formano in clandestinità i Gruppi di difesa della donna e i Comitati di difesa contadina.

Reggio Emilia, i mezzadri reggiani negano le tradizionali regalie natalizie ai proprietari, portandole invece alle proprie organizzazioni e alla Camera del lavoro. Ciò si ripeterà anche negli anni successivi

31 dicembreMilano, L’Italia cessa le pubblicazioni. La decisione viene presa dopo che i gerarchi della Rsi hanno ampiamente censurato la pubblicazione del radiomessaggio natalizio di papa Pio XII

DicembrePesaro, appello delle Leghe contadine per non portare le regalie natalizie ai padroni, ma di distribuirle alla popolazione. Gara di solidarietà dei contadini, particolarmente a Urbino, Schieti, Cantiano e Villa Fastiggi. Questa politica, voluta soprattutto dal Pci, mira a sfatare il luogo comune cittadino dell’egoismo contadino (alimentato dalla guerra e dal ribaltamento della tradizionale gerarchia città/campagna), creando un fronte unico operai-contadini contro la proprietà.

Giuseppe Di Vittorio, e il Pci, conducono una battaglia per la soppressione degli Uffici del lavoro, costituiti per ragioni belliche, ma inutili e pericolosi in tempo di pace e nelle zone liberate e liberamente amministrate. Di Vittorio rivendica la prerogativa del collocamento agli organismi sindacali.

DURANTE L’ANNO
Copenaghen
, nasce la Bodum, azienda specializzata nella produzione di oggetti di design per la casa

New York, nasce la Coppertone, azienda specializzata nella produzione di creme e lozioni abbronzanti. Oggi è di proprietà del gruppo Bayer, acquisita da Schering-Plough

San Carlos (Usa), Alexander Michael Poniatoff fonda la Ampex, compagnia di elettronica statunitense. Il primo registratore a bobina della compagnia, l’Ampex Modello 200, rivoluzionerà le industrie radiofoniche e di registrazione

Nasce la Copa Airlines, compagnia di bandiera di Panama

Seoul, fondata la Kia Motors Company, prima casa automobilistica coreana ad entrare in produzione

Madrid, fondata la Endesa, la più importante compagnia elettrica spagnola. Oggi l’azienda è in parte privatizzata e allo Stato resta il 75% della proprietà

Barcelona, inizia l’attività la Montesa, casa motociclistica fondata Pere Permanyer Puigjaner e Francisco Bultò. Dal 1982 il marchio è controllato dalla Honda.

Pune (India), fondata la Premier, casa automobilistica. Oggi fa parte del gruppo industriale PAL – Premier Automobiles Limited, di Walchand Hiurachand. Dal 1954 ha iniziato a produrre modelli su licenza Fiat.Gli anni novanta videro la Fiat Auto incorpora la Premier e nasce così la FIAL (Fiat India Auto Limited). Nel 2006, Fiat India firma un accordo industriale con Tata, primo costruttore indiano e insieme costruiscono un nuovo stabilimento a Rango per la produzione delle nuove serie Fiat Palio 3, Fiat Linea e Fiat Grande Punto.

Parigi, Sven Nielsen fonda la casa editrice Les Presses de la Cité

Burbank (Usa), un gruppo di tecnici e animatori usciti dalla Disney fonda la United Productions of America, meglio conosciuto come UPA

Napoli, Agostino Lauro fonda la Alilauro, compagnia di traghetti per Capri e Ischia

Napoli, Gaetano Macchiaroli fonda l’omonina casa editrice e libreria.

Torino, nasce la Itom, fabbrica di motocicli attiva fino al 1975

Roma, nasce la Casa Editrice Astrolabio – Ubaldini. Il fondatore è Mario Ubaldini (1908-1984). La prima pubblicazione fu il Dizionario filosofico, o La ragione per ordine alfabetico, di Voltaire, testo curato e tradotto dallo stesso Ubaldini.

Roma, Fernanda Gattinoni fonda l’omonima casa di moda

Genova, i tedeschi si impossessano e spediscono in Germania gli impianti delle acciaierie di Cornigliano. L’acciaieria era ancora in costruzione